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L’unico autentico bar pariniano al 100% ENJOY NANDO’S BAR! IL MENSILE DEGLI STUDENTI DEL PARINI Un libero spazio di espressione Numero I - Anno IX Giornalismo indipendente al Parini dal 2006 Novembre MMXIV 1

Zabaione Numero 1 Anno IX

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Zabaione, giornalino scolastico del Liceo Classico Giuseppe Parini di Milano

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L’unico autentico bar pariniano al 100%

ENJOYNANDO’S BAR!

I L M E N S I L E D E G L I

S T U D E N T I D E L PA R I N I

U n l i b e r o s p a z i o d i

e s p r e s s i o n e

Numero I - Anno IX Giornalismo indipendente al Parini dal 2006 Novembre MMXIV

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EDITORIALE

Il termine “agenda” si rife-risce alla cose da fare quest’an-no, che sono parecchie. Ci siamo oramai resi conto del fatto che il Liceo Parini sia un’istituzione decadente che non riesce a stare al passo con le modernità dell’istruzione, oltre alle mancanze pure nelle questioni più basilari. Mi ri-ferisco ai tanti problemi nella nostra struttura, assolutamen-te non trascurabili, che notate a scuola tutti i giorni.Ed è così che vi do il bentor-nato, aficionados del Parini, ed aggiungo un caloroso ben-venuto ai novelli quartini che hanno osato unirsi a noi. Ma c’è anche il nuovo preside, il professor Giuseppe Soddu, che il primo giorno di scuola, all’as-semblea per i nuovi alunni, ha scelto queste parole per comin-ciare l’anno scolastico: “Liceo Classico: è la scuola che forma meglio le nostre giovani menti. [...] Noi vi aiuteremo a formare la mente che osservi la realtà - ma non passivamente - che studi la realtà, che si interroghi sulla realtà: da dove veniamo, qual è il nostro passato, dove vogliamo andare? Progettare

un futuro migliore.”Bellissime parole, che coz-zano però con il mio umore negativo a scuola dal 15 set-tembre. Sono tornata al Pari-ni dopo un anno all’estero. Di certo non aspettavo grandi mi-glioramenti, ma qui in via Goi-to le cose sembrano essere peg-giorate! Guardate i bagni con le porte rotte, e dentro niente sapone ne’ carta igienica; la luce crollata in palestra qual-che settimana fa; le lavagne cadenti e l’intonaco scrostato. E poi ci sono lodevoli iniziative che sfuggono tuttavia alla mia comprensione, come l’agenda scolastica del Parini, (non solo) a mio parere piuttosto inutile brutta. Ed il famoso registro elettronico, rivoluzionaria in-novazione scolastica, se solo funzionasse a dovere. Molti studenti hanno comun-que avuto modo di incontrare e parlare col preside, noi com-presi, e pare che sia una perso-na che ama il suo mestiere, che lo sa fare, ma soprattutto, che lo vuole fare. E non posso che rallegrarmi per questo! E ralle-grarmi per la bella gente che ho ritrovato e che ho conosciuto.

Intervista al preside

Sulle donne

Caccia ai bidelli

La rubrica: Musick

Onda bionda

Star Walls: una nuova pietanza

Zabaenigmistica

Zabaoroscopo

Impaginazione di Althea Barrese Copertina di Elisa Acquistapace

di Rebecca Zamperini

sommario:

errata corrige: causa confusione mentale delle impagi-natrici si ricorda che è stato compiuto un errore nell’editoriale del numero di marzo 2014: gli autori sono Althea Barrese e Chiara Malaponti.

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We Want you!

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Intervista al preside

Perché bisognerebbe iscriversi al classico?Io ho studiato al liceo classico, e non me ne sono mai pentito. Anche se i tempi sono cambiati, ri-tengo che nel panorama scolastico italiano il liceo classico sia netta-mente la scuola migliore; prepa-ra gli studenti ad osservare criti-camente la realtà, a valutarne i possibili cambiamenti, a studiare le ragioni della storia antica e presen-te e a progettare un futuro migliore.Il liceo classico è la scuola che forma le menti, che le prepara allo studio: per gli studi specialisti-ci c’è l’università, ma il liceo classi-co prepara i ragazzi ad uno studio più serio, impegnato e profondo. Il liceo classico abitua e forma le menti anche a porsi sempre do-mande, a chiedersi il perché.E’ la scuola più compatta, perché tutte le materie si integrano, for-mando una scuola davvero “com-pleta”.Questo liceo forma i ragazzi al meglio, non solo per gli studi umanistici, ma anche per le materie scientifiche: se è fatto bene, poi ci si può iscrivere anche a facoltà come medicina, ingegneria ed economia, non soltanto a lettere e filosofia.Il liceo classico è difficile, è per ragazzi seri e disposti a dedica-re allo studio una parte della loro giornata, ma è una scuola che fa la differenza.

Come mai gli studenti dovreb-bero iscriversi proprio al Giuseppe Parini?Perché il Parini è una delle scuole italiane con maggiore prestigio, ricca di storia e di tradizione. È il liceo della Milano che con-

ta, da sempre, e noi vogliamo che sia ancora così. Ma non solo per i personaggi famosi come Manzoni, Gadda, tanti insegnanti, personag-gi importanti della storia non solo milanese, ma anche nazionale e internazionale. Noi confidiamo che questa scuola possa an-cora rappresentare un’eccel-lenza nel panorama scolasti-co. Abbiamo docenti validissimi professionalmente e umanamen-te. Dobbiamo creare una scuola con un progetto unitario, che è semplicissimo, una scuola dove la qualità sia al massimo livello e tutti insieme, preside, studenti, famiglie, docenti, ci impegnamo perché quanti più possibile rag-giungano livelli elevati. Questo è uno dei motivi per i quali consiglio ai ragazzi di iscriversi qui. Una scuola di impegno, di rigore, di qualità, ma anche di uma-nità. I ragazzi dovranno essere seguiti durante l’anno, durante il loro percorso quotidiano, dai do-centi in classe, ma anche dal presi-de e dai consigli di classe e in caso di difficoltà dobbiamo trovare le misure correttive perché si possa consentire che quanti più possibile abbiano successo. Io credo nel Pa-rini, questo tipo di scuola: qualità, umanità, premiare il merito ma anche aiutare chi ha delle difficol-tà a superarle. Questa è la mia idea di scuola, come dovrebbe essere il Parini.

Che ricordo ha dei suoi anni tra-scorsi al liceo classico da studen-te?Io ho studiato a Ozieri, nell’inter-no della Sardegna, un centro pic-colo ma con una grande tradizione

scolastica e culturale. Tutte le mat-tine andare a scuola era un viag-gio, perché abitavo lontano, e pro-prio per questo adesso, da preside, sono vicino agli studenti che per frequentare una determi-nata scuola devono viaggiare, perché fanno un sacrificio in più rispetto ad altri. Quando io ho frequentato la scuo-la, lo studio stava diventando un fenomeno di massa, ma il liceo, e soprattutto il classico, era ancora di élite. Ho un ricordo bellissimo del liceo, non solo per i compagni, molti dei quali sono diventati poi sinda-ci, medici, professori universitari (una addirittura si è laureata in fisica nucleare, e ora è uno scien-ziato di grande spessore e fa parte dell’agenzia spaziale europea). Mi ricordo i professori, alcuni severis-simi, come dovevano essere allora. Il liceo classico per me è stato un viaggio, un viaggio nel pas-sato, una luce che ha illumi-nato il passato, per consentire di vedere meglio il presente. Tutta la storia della civiltà nasce in Grecia, passa poi ai latini e all’an-tica Roma, poi attraverso i secoli apparentemente bui del Medioevo, e dà vita in epoca più recente all’e-tà rinascimentale e all’età moder-na, fino ai giorni nostri, e questo non possiamo ignorarlo. Io ringrazio i miei genitori, che mi hanno permesso di fre-quentare un liceo classico, nono-stante questo abbia significato per loro molti sacrifici, perché mi han-no aperto un mondo, e la mia vita è cambiata, la mia vita è diversa da quella di chi, tra i miei compa-gni delle medie, ha scelto un altro

a cura di Federica Bublil, Andrea Caldani, Mariaemilia Luca, Alessandra Lucarno, Giada Papetti, Elisabetta Stringhi e Zoe Tragni

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indirizzo, e se adesso sono qui, in questa scuola così prestigiosa, è per le scelte di allora.

Com’è oggi la scuola italiana è come dovrebbe essere? Cosa pen-sa del progetto legge di Renzi “La Buona Scuola”?Io penso che dall’attuale crisi ita-liana possiamo uscire solo con una scuola di qualità, e, il liceo clas-sico, premettendo che è, fra tutte le scuole, la migliore, in questo panorama gioca un ruolo fonda-mentale. In una scuola ideale, sono impe-gnate nell’insegnamento le menti migliori, che vengono premiate secondo le loro capacità profes-sionali. Una scuola deve avere degli obiettivi, deve premiare chi sa insegnare e chi sa lavo-rare. Noi dobbiamo difendere la grande tradizione, la nostra cul-tura e la nostra letteratura, ma al tempo stesso essere aperti verso il mondo di oggi: non per insegui-re le mode, ma perché la scuola deve essere una preparazione per la società internazionale. Se ci pensiamo, in fondo la crisi dell’Italia è dovuta alla globaliz-zazione: non abbiamo saputo in-serirci nel contesto del mercato mondiale, perché la concorrenza, che prima era limitata alle vecchia Europa e agli Stati Uniti, ora è pla-netaria, e comprende Cina, Giap-pone, India, Corea, Singapore... Il mercato e la produzione si sono al-largati, e noi siamo rimasti anco-rati alla nostra piccola Italia. Per questo motivo ci vuole una scuola che sappia preparare a queste sfide, anche se penso che le nostre scelte, e non solo le ul-time, non portino a questo obiet-tivo. Dobbiamo tutti rimboccarci le maniche e rendere la scuola di qualità. In merito alla riforma “La Buona Scuola” del governo Renzi, per adesso è solo un progetto, per va-

lutare aspetteremo che qualcosa venga cambiato.

Quali sono le sue proposte per ri-lanciare questo istituto e quindi fermare il preoccupante calo di iscrizioni? E anche quali sono le sue aspettative a riguardo?Vi tranquillizzo: l’emorragia in questo momento è già bloccata; all’inizio dell’anno abbiamo avuto un saldo positivo, ovve-ro sono stati di più i nuovi iscritti rispetto a coloro che hanno lascia-to la scuola. Questo è già un picco-lo fatto positivo. Adesso dobbiamo fare tutti in modo, preside, docen-ti, personale e studenti, che si in-verta la tendenza ad abbandonare gli studi c lass ic i che si è m a n i -f e s t a t a n e g l i ultimi anni. Ricordiamo però che negli anni scorsi circa trecen-to alunni hanno abbandonato la scuola senza però aver terminato il ciclo di studi. È proprio questo che dobbiamo correggere: dobbiamo fare in modo che chiunque si iscriva al Parini sia in grado di poter continuare i suoi stu-di e portarli a termine. Prima di tutto occorre un rapporto aper-to e disponibile al dialogo: bisogna ascoltare gli studenti, ma anche i professori e le famiglie, ascoltare le loro problematiche e cercare di risolvere quelle che sono nelle nostre possibilità. Io ho reso il Parini più aperto: porte aperte, uffici aperti, in modo che le per-sone possano parlarsi, che ci si possa conforntare a vicenda per risolvere meglio i problemi, cosa che ritengo importantissima. La nostra deve essere una scuola che richiede impegno ma anche che si impegna ad aiutare gli studenti nei momenti di difficoltà. I nostri studenti sono nel pieno dell’ado-

lescenza, hanno altri problemi, desideri, affetti, che distraggono la mente da un percorso di studi già difficile. Noi dobbiamo coglie-re questi messaggi e stare vicini ai nostri alunni.

Come possiamo congiungere la formazione umanistica e la mo-dernità, la tecnologia?(Il preside prende l’iPad e fa ve-dere esplicitamente come la tec-nologia ci aiuta nello studio) Ecco vi faccio un esempio: Io sono ap-passionato di lingua Sarda, ma dietro il Sardo c’è il latino, il gre-co, lo spagnolo, l’italiano, l’inglese e tante altre lingue. (Ci mostra la cronologia linguistica sull’iPad)

Questa è formazione umanistica. Questa è l’accademia del-la Crusca, Centro nazionale delle ri-sorse francesi, la

punteggiatura francese, Oxford Dictonary, tedesco, Real accade-mia spagnola che è l’equivalente della nostra Crusca, la massima istituzione delle parole in lingua spagnola. Tommaseo Bellini che è il vocabolario più importante fino al pieno ottocento, Treccani, Vo-cabolario degli accademici della Crusca. Noi abbiamo uno strumento: la tecnologia per cui possia-mo accedere a tutti i materia-li. Ormai è tutto informatizzato. Quindi conciliamo il passato con uno strumento di oggi. Se voglio cercare una parola come per esem-pio “cane” (Ricordatevi che il com-pito vero di chi fa dizionari non sono le parole difficili, astruse, ma quelle più semplici.) il dizionario su internet mi elenca tutte le oc-casioni in cui la parola “cane” è stata usata. Lo posso fare in un attimo. Questa è la tecnologia oggi. E si può fare con qualsiasi opera. Però non basta questo, se io voglio fare uno studio concreto

“Una scuola deve avere degli obiettivi, deve

premiare chi sa insegnare e chi sa lavorare”

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ed esauriente devo prendere l’ope-ra e leggermela tutta. Perché se io voglio capire cosa l’autore ci vuole trasmettere, cosa ha scritto prima, cosa ha scritto dopo, se voglio ca-pire tutto il contesto, devo leggere l’intero brano e fare ricorso al testo cartaceo. Noi dobbiamo utiliz-zare gli strumenti moderni, però non possiamo rinuncia-re alle letture integrali. E vale anche per le opere del passato. Un vero studioso va alla caccia di qualcosa che altri non hanno fat-to. Su internet troviamo ciò che è già stato, ma io potrei attraversare la porta alle mie spalle e andare nell’archivio del Parini. Questo la-voro si può fare per tutta la cultura umana. Una volta scoperti i testi cartacei posso informatizzarli, ma prima li devo scoprire. Imparare a studiare. Per questo è importante il liceo classico. Con la tecno-logia trovo tutto pronto, ma non basta, c’è altro. Sapete che la maggior parte dei testi in latino medievali non sono mai stati pub-blicati? La parte medievale latina è inesplorata, e quella la troviamo qui dietro di me. Bisogna sedersi e guardare negli archivi, ecco la mente dello studioso. Utilizziamo la nuova tecnologia quando serve, altrimenti prendiamo un libro e facciamo ricerca.

Che cosa pensa del sito della scuo-la?Non mi piace; il sito va rivisto e rifatto completamente.Una volta sistemato sarà uno stru-mento di informazioni dove potre-mo inserire materiale didattico a vantaggio degli studenti.Renderemo il sito più sempli-ce e lasceremo una parte sul-la storia del Parini, della quale dobbiamo essere orgogliosi.Ora non è l’ideale come sito scola-stico, ma alla fine sarà completa-mente diverso.

Com’è la situazione finanziaria della scuola?Lo Stato ci dà sempre meno soldi e quindi diventa sempre più diffi-cile assicurare, soprattutto attività extra curriculari oltre all’insegna-mento mattutino.Diventa sempre più difficile, ma non credo che il Parini abbia problemi in questo sen-so. Riusciamo comunque ad avere risorse che ci consentano di fare qualcosa oltre alle lezioni mattu-tine.Adesso vediamo se riusciamo a riscrivere il piano dell’offerta for-mativa, anche tenendo conto dei vostri suggerimenti e delle vo-stre esigenze. Vedremo di farlo in modo adeguato con le nostre risorse, ma comunque modifiche-remo qualcosa.

Cosa ne pensa delle esperienze all’estero? Dell’anno all’estero?Penso molto bene dei periodi all’estero per i ragazzi, e credo che dovremmo incoraggiare questi scambi.Sono favorevolissimo perché ser-vono a fare nuove esperienze e conoscenze, allargando la nostra mente e rendendola più ricca.Altre esperienze molto stimolanti e che interessano ai ragazzi sono gli stage presso aziende e isti-tuzioni con attinenza agli stu-di classici, come biblioteche, musei, case editrici e quoti-diani. Queste sono state trascurate fi-nora, ma ci stiamo muovendo per promuoverle, perché anche stage di breve durata, come venti ore trascorse presso un giornale, una casa editrice, o leggendo le bozze di un libro che deve ancora usci-re sono una bellissima esperienza, che arricchisce i ragazzi.

Quali attività extrascolastiche do-vrebbero essere offerte quest’an-no?

Questa scuola non dà molta pub-blicità alle attività extrascola-stiche, ma ne è ricca. A me pia-cerebbe tanto favorire le attività che esprimono il ta-lento dei ragazzi. O a chi fa at-tività all’esterno, come la danza, la musica. Dare la possibilità a que-sti ragazzi di presentare il proprio talento alla scuola. Faremo dei concerti di musica e non solo clas-sica. Io uso la parola talento, e non mi vergogno di usare questo termine che è bellis-simo. Vedremo se sarà possibile e in che misura favorire le attività sportive, piano piano torneremo alle attività amate al giorno d’og-gi dai ragazzi. Competizioni con altre scuole, tornei di pallavolo o pallacanestro tra diverse classi. Tutte cose che lo sport insegna. Perché lo sport educa la mente. Quindi favoriremo questo aspetto. Se possiamo favoriremo le attività espressive come l’arte, la scrittura, anche le attività di competizione con altre scuole, le gare di latino e greco per esempio. Mi è addirittu-ra stato suggerito un concorso di scrittura, sarebbe un bel progetto. Quindi abbiamo un po’ di innova-zioni che servono a far esprimere meglio le vostre menti. Io tengo molto ai viaggi di istruzione, che arricchiscono. Poi se ci sono altre iniziative le valuteremo. Vedremo.

Quali sono state le sue prime im-pressioni riguardanti i docenti e i ragazzi della scuola?Secondo me questa scuola è fertile come la terra; qui si può seminare e insieme raccoglieremo buoni frutti.In questa scuola ho incontrato ra-gazzi motivati che si impegna-no e, cosa molto importante, ben educati.I professori mi sono sembrati di grande spessore professio-nale, con loro si può e si potrà la-vorare al meglio.

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E POI DICIAMO DI ESSERE UNA SPECIE EVOLUTA!

Da qualche tempo a questa parte sui giornali si continuano a leggere articoli a dir poco sconcertanti. Qual-che mese fa, in Nigeria, alcune studentesse (vorrei sottoline-are che sono nostre coetanee) sono state rapite da un gruppo di estremisti islamici che vole-vano impedire loro di frequen-tare il liceo. Il fatto ha causato un moto di indignazione che ha attraversato il mondo intero e fatto nascere una protesta su scala globale, partita su Twit-ter grazie all’avvocato nigeria-no Ibrahim M. Abdullahi. Tra i volti più importanti di questa mobilitazione spiccava quello di Malala, la ragazzina pakista-na che è sopravvisuta ad un at-tentato dei talebani mentre sta-va andando a scuola. I rapitori hanno imposto la conversione di queste ragazze all’Islam e le hanno vendute. Lasciamo un attimo la Nigeria e spostiamoci in Su-dan. Lo scorso 17 maggio, a Khartum, una ragazza cristia-na di 27 anni di nome Mariam Yahia Ibrahim Ishaq, incinta di otto mesi e con un figlio picco-lo, è stata condannata a morte per impiccagione. L’accusa è di apostasia (cioè il rifiuto della propria religione). Come se non bastasse, prima della condanna doveva ricevere cento frustate per adulterio: il suo matrimo-nio con un cristiano, infatti, vie-ne considerato nullo. Per fortu-na, in questo caso, le proteste internazionali hanno sortito il loro effetto e la ragazza è stata scarcerata.

Non si sa, invece, se saranno altrettanto fortunate le ragaz-ze iraniane che, il 20 giugno scorso, sono state arrestate e rinchiuse in carcere per essere entrate in uno stadio dove si disputava una partita di volley maschile. L’accusa è di “propa-ganda contro lo Stato”. Ora voi vi chiederete perchè vi sto dicendo tutto que-sto, che probabilmente già sa-pete o di cui, comunque, pote-te venire a conoscenza tramite persone ben più autorevoli ed informate. La ragione è che non riesco a comprende-re come la specie umana possa ritenersi evoluta se ci compor-tiamo ancora come se fossimo nel Medioevo. Quello che è ac-caduto a tutte queste ragazze ha un unico vero responsabile: l’e-stremismo religioso e l’assoluta negazione alle donne dei loro diritti. Non riesco a concepire come nel ventunesimo secolo delle ragazze possano rischiare di perdere la libertà e la vita a causa di una menta-lità retrograda e ignorante che viene mascherata col nome di “fede”.

Ma questi fatti così ingiusti ed assurdi sono solo parte di un pa-norama ben più ampio e spaventoso.

I soprusi perpe-trati ai danni delle donne, considerate il “sesso de-bole”, si presentano sotto

varie forme in ogni Paese e cul-tura. Statisticamente in Italia avviene un femminicidio ogni due giorni, commesso per i più svariati (e talvolta futili) motivi, mentre gli stupri sono, in me-dia, 15 al giorno.

A cosa sono serviti anni di lotte per la parità dei di-ritti fra i due sessi?

Il sessismo, infatti, non si presenta solo sotto forma di violenza fisica: quante volte le donne non possono vantare gli stessi diritti degli uomini (ad esempio in ambito lavorativo) solo perchè sono donne?

Tutto questo non è causato da un qualche credo re-ligioso. Non è altro che la con-seguenza di una mentalità ses-sista ereditata dal passato e di una malsana e assurda idea di superiorità annidata nella men-te di alcuni uomini. Io sono profonda-mente indignato, e voi?

di Stefano Trentani

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ENJOY NANDO’S BAR L’unico autentico

bar pariniano

al 100%

Caccia al commesso

Ciao pariniani! Vi vorremmo presentare una nuova rubrica: caccia al Commesso. Lo scopo del gioco è di indovinare tre mi-steriose identità che girano per la scuola. Qua sotto troverete alcuni indizi per ricostruire l’identikit di ciascun commesso. Naturalmen-te chi per primo darà un volto ai tre in questione vincerà un RIC-CO premio e il suo nome verrà pubblicato sul nostro giornalino ( in fondo all’articolo troverete tutte le informazioni).

IDENTITA’ N° 1

E’ un piacentino laureato in ma-tematica che si è ritrovato a svol-gere il suo attuale lavoro in segui-to al fallimento della ditta in cui era impiegato. Il suo film preferi-to è “2001: Odissea nello spazio” e i suoi hobby sono la lettura, la matematica e la fisica. Non è spo-sato ma ha viaggiato molto: è sta-to in Israele, Germania e Inghil-terra; il suo sogno più grande è di andare su Marte. La sua verdura preferita è il pomodoro; per veni-

re a scuola prende la metro ed è astemio. Infine pensa che i ragaz-zi di oggi siano molto educati e in gamba.

IDENTITA’ N°2

E’ un gran viaggiatore, infatti è stato nelle Filippine, in India, in Marocco, in Algeria e in Tuni-sia. E’ sposato ma non ha figli. In passato era un ciclista e un gran ballerino; dopo aver fatto il liceo Artistico, si dedicò al restauro di mobili. Adora i carciofi, viene a scuola a piedi e il suo film prefe-rito è “L’albero degli zoccoli.” I suoi hobby sono la lettura e dedi-carsi al suo orto. Ritiene che il li-ceo Parini stia peggiorando e usa il deodorante DOVE.

IDENTITA’ N°3

E’ una persona molto atletica: va in palestra e in piscina. E’ sposato e ha dei figli. Arrivato da poco al Parini dice: “ fra una cosa e l’altra, qui non ci si annoia mai”. Ama passeggiare e leggere, per venire

a scuola usa la metro, quest’anno ha legato principalmente con il ginnasio. Non ha avuto l’oppor-tunità di uscire dall’Europa e gli piacerebbe andare in Australia, però grazie al programma “alle falde del Kilimangiaro” gli sem-bra di aver visitato moltissimi luoghi. Utilizza il deodorante dell’Erbolario. Pensa che giovani d’oggi vivano in un contesto so-ciale più difficile di altri tempi.

Chiunque abbia delle idee ri-guardo alle tre personalità se-grete, non esiti a dircelo! Potete mandare una mail a uno dei se-guenti indirizzi: [email protected] oppure [email protected].

Due piccole informazioni: gli identikit sono scritti tutti al maschile, ma ciò non esclude che descrivano delle donne; tra i tre commessi, uno quest’anno ha cambiato scuola!

Buona fortuna!

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di Alice Alessandri e Isotta Manfrin

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di Larabella Myers, Nicolò Morocutti e Giulio Pistolesi

ROCK STORIES: THE SMITHS

Manchester, 1982: il diciannovenne John Mar-tin Maher è su un autobus con un amico, Steve Pomfret, e si sta dirigendo verso l’abitazione di un amico di Steve, tale Steven Patrick Morrissey. Quest’ultimo è un giovane appassionato di lette-ratura inglese che ha appena abbandonato i suoi propositi di metter su una band. Tuttavia, quando Maher, chitarrista, gli propone il ruolo di cantante nel gruppo che intendeva fondare, Morrissey accet-ta. Da quell’incontro nascerà una band destina-ta a creare uno stile musicale che, nei soli cinque anni di vita del complesso, lascerà un profondo se-gno nell’ambiente alternative rock. Il chitarrista, che mutò il suo nome in Johnny Marr per evitare di essere confuso con il batterista dei Buzzcocks, e il cantante, che da allora utilizzò esclusivamente il cognome come nome d’arte, scelsero per la band il nome “The Smiths”, contrapponendo la semplici-tà e la diffusione di quest’ultimo ai ricercati nomi dei gruppi pop dell’epoca, e si diedero da fare per trovare dei membri per il neonato gruppo: furono reclutati il batterista Mike Joyce e il bassista Dale Hibbert. Quest’ultimo, però, abbandonò la forma-zione dopo il primo concerto, tenutosi al Ritz di Manchester il 4 ottobre del 1982, venendo sostitui-to da Andy Rourke. Quattro mesi dopo il grup-po affrontava il secondo concerto in un locale gay, il Manhattan, nel corso del quale furono notati dai rappresentanti di numerose etichette discografiche, presenti per osservare i numerosi gruppi emergenti che suonavano quel-la sera. L’etichetta scelta dagli Smiths fu la Rough Trade, per la quale firmarono convinti dalla schiettezza che non avevano ri-scontrato nelle major che avevano proposto loro un contratto. Con la

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Rough Trade non pubblicarono subito un album, ma fecero uscire tre singoli: Hand In Glove, This Charming Man e What Difference Does It Make?, che ottennero un buon successo commerciale. Già in occasione di uno show per un’istituzione della radio inglese, John Peel, gli Smiths incontrarono dei problemi causati dai testi di Morrissey: la can-zone che doveva essere presentata alla radio era Reel Around The Fountain, che fu però sostituita da This Charming Man a causa di presunti rife-rimenti alla pedofilia contenuti nel suo testo. La canzone incriminata fu però inclusa nell’album di debutto del gruppo, intitolato “The Smiths” e rila-sciato nel 1984, che raggiunse la seconda posizione nella classifica inglese. Il disco presenta gli elemen-ti basilari del sound degli Smiths: i testi di Morris-sey, fortemente influenzati dai riferimenti culturali letterari e cinematografici dell’autore, sono canta-ti con la voce lamentosa che diverrà il marchio di fabbrica del vocalist sopra alle ipnotiche e delicate melodie di Marr, autore di tutte le musiche. La copertina del 33 giri inaugurò quella che diventerà una consuetudine in tutti gli album della band: scegliere per l’illustrazione frontale dei di-schi foto tratte da film, in questo caso un fotogram-ma di “Flesh” di Andy Warhol raffigurante l’attore e modello Joe Dallesandro, citato in Walk On The Wild Side di Lou Reed.

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Furono rilasciati successivamente all’al-bum due singoli, che non furono inclusi in nessu-no dei long playing del gruppo: Heaven Knows I’m Miserabile Now e William, It Was Really Nothing. Durante un’esibizione a Top of The Pops, dove gli Smiths apparivano frequentemente, e che Mor-rissey usava per attirare l’attenzione sul gruppo rendendo le proprie performance più memorabili possibile, quest’ultima fu eseguita dal cantante to-gliendosi la camicia e mostrando la scritta “Marry me” sul petto. In un’altra occasione aveva cantato utilizzando un mazzo di fiori come microfono, iro-nizzando sul playback imposto dalla trasmissione. Il successivo lavoro della band, Meat Is Mur-der, manifestava l’intenzione di politicizzare i la-vori della band di Morrissey, vegano (a questo si deve il titolo dell’album e della title-track) e con-trario al governo Tatcher e alla monarchia: i pun-genti testi delle canzoni denunciavano i metodi di insegnamento ed educazione in Inghilterra e l’esta-blishment britannico. Il disco volò al primo posto nella classifica nazionale. La copertina presentava una foto, nella quale era inserito il titolo del disco, tratta dal documentario “In the year of the pig”, raffigurante un soldato. Dopo la pubblicazione dell’album, avvenuta nel 1985, la band partì per un lungo tour tra Regno Unito e USA, alla fine del quale tornarono in studio per lavorare al loro terzo LP: un anno dopo Meat is Murder uscì The Queen Is Dead, anticipato dal singolo Bigmouth Strikes Again. Il titolo anticipa-va l’impatto mediatico che avrebbe avuto il disco, opponendosi esplicitamente alla famiglia reale in-glese: questa posizione fece al gruppo una grande pubblicità, che li spinse fino al secondo posto in classifica. Cominciavano però a presentarsi dei pro-blemi interni agli Smiths: Rourke fu licenziato a causa della sua dipendenza da eroina e sostituito da Craig Gannon, ma fu reintegrato nella forma-zione poco dopo. Pubblicati esclusivamente come singoli i brani Panic a Ask, il gruppo avviò un tour mondiale, al termine del quale iniziarono le regi-strazioni del quarto album del disco, Strangeways Here We Come. Pubblicato il disco, le incompren-sioni tra i membri del gruppo, soprattutto Marr e Morrissey, porteranno allo scioglimento del com-plesso. Fu pubblicato un live postumo, Rank, e Mor-rissey intraprese una carriera solista di grande suc-cesso. Anche Marr riuscì a mantenere una soddi-sfacente carriera di musicista, mentre il bassista e il batterista si distinsero esclusivamente per collabo-razioni con altri gruppi. Negli ultimi anni si è voci-

ferato più volte a proposito di una possibile reunion degli Smiths, ma Morrissey ha più volte smentito la notizia. Tuttavia i quattro album lasciati dalla breve parabola dei quattro ragazzi di Manchester riman-gono lì, con il loro raffinato e peculiare stile: un im-portante contributo alla storia del rock.

WORLD ON FIREIl mondo affoga tra le fiamme di Slash“World On Fire è nato nei camerini, sul tour bus, nelle camere d’albergo...” Dice l’ex chitarrista dei grandi Guns N’ Roses in un’intervista per Classic Rock Lifestyle: “E’ iniziato tutto durante il tour di Apocalyptic Love. Era accaduto anche prima: io suono sempre, mi rilassa farlo, e in ogni momento libero strimpello [...] Non sai mai quando può ve-nirti l’idea giusta, per questo tengo sempre con me il mio cellulare sul quale registro idee e melodie.”E’ un album diverso. Saul Hudson, in arte Slash, accompagnato dal grande Myles Kennedy e The Conspirators porta avanti la sua discografia con un album infuocato e pieno di passione. Reduce da un lavoro di classe come Apocalyptic Love, il nostro Slash cambia leg-germente rotta sul nuovo World On Fire. Una title track ricca e piena di vita si distingue leggermente dagli altri brani più “prepotenti” e segnati da una chitarra ruggente. 17 pezzi dallo stile particolare, tanto che la prima volta che li senti ti sorge il dub-bio: “Ma sto ascoltando un suo album o cosa?”. Sì amico, stai ascoltando uno Slash diverso, uno Slash che piano piano si sposta sul punk senza farsi no-tare troppo. Dal punto di vista della chitarra lo stile rima-ne più o meno sempre lo stesso: riff solisti potenti e aggressivi come in Automatic Overdrive, Wicked Stone, Beneath the Savage Sun o Safari Inn, colora-no le canzoni imponenti come giganti che battono il ritmo e cantano a suon di un rock ‘n’ roll puro, senza sbavature e costruito su un sound nuovo, ben elaborato e pensato da una mente musicalmente geniale come quella di Slash. Sugli assoli il grande chitarrista varia da can-zone a canzone, sulla traccia omonima World On Fire la campana della batteria di sottofondo che tie-ne il tempo ci fa ripensare a quel magico Appetite For Destruction, con quella Nightrain movimenta-ta e ricca del classico stile Guns N’ Roses. La solita ballata che anche questa volta me-rita un bel voto si intitola Bent To Fly, che se la ga-reggia con Battleground nella sfida “Canzone lenta

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FOR THOSE ABOUT TO ROCK – PLAYLIST DEL MESE

Led Zeppelin – Stairway To Heaven | Public Image Limited – This Is Not A Love Song | Joy Division – Love Will Tear Us Apart | NOFX – Straight Out Of Massachusetts | The Smiths – Bigmouth Strikes Again | Scorpions – Tainted Love | Green Day – 2000 Light Years Away | Iron Maiden – The Number Of The Beast | Ramones – Beat On The Brat

più ricca di pathos”. Cosa dire della voce? Myles, sei sempre un grandissimo cantante! La sua voce limpida ma con un grande animo Rock va a pennello con la chitar-ra di Slash e il resto della band, trovare una critica seppur costruttiva è davvero cercare l’ago nel pa-gliaio!Ottimo lavoro anche dei Conspirators che si inten-dono alla perfezione con Saul e lo accompagnano alla grande sia nei live sia in studio, la chitarra rit-mica non sovrasta mai bruscamente quella solista proprio come in Apocalyptic Love e questo com-plesso erutta canzoni varie e di stile. Questo è World On Fire, un album che si di-stingue dagli altri mescolando quei suoni nostalgici dei cari vecchi tempi e qualche pennellata di rock moderno (senza esagerare come fanno in molti)! Ti lascia senza parole in ogni caso, prima per stupore: “Wow! Ma è così diverso!” e poi per gioia: “Slash va di bene in meglio!”. E chi lo ferma più! Godiamoci questo album fino in fondo, e spe-riamo di non aspettare troppo per il prossimo!

LARS ULRICH Master of DrummersTi basta ascoltare due semplici pezzi come “Sad But True” o “Wherever I May Roam” per capire di chi stiamo parlando. Lars Ulrich, nato a Gentofte in Danimarca un giorno dopo il Natale del 1963, è uno dei più grandi batteristi rock della storia, fondatore e ani-ma del gruppo Metallica. Lars incontra il front-man della band, James Hetfield, nel 1981 tramite un annuncio su una rivista, insieme fonderanno il gruppo che cambierà la storia del Trash Metal. Lars Ulrich è famoso per il suo modo di suo-nare piuttosto statico e uniforme, batte sul rul-lante con una potenza mostruosa facendo quasi sembrare che sia la batteria la solista del gruppo, e crea ritmi di ogni tipo sui Tom, colorando le can-

zoni nel migliore dei modi. Ha una presenza sce-nica sul palco che nessun batterista è mai riuscito ad avere, e vi assicuro che se fate una gara tra chi perde prima il tempo tra lui e un metronomo vin-ce Lars. Il primo concerto a cui assistette fu quello tenuto dai Deep Purple nel 1973 a Copenaghen. Rimase affascinato dallo stile di Ian Paice e suc-cessivamente da quello di John Bonham dei Led Zeppelin. I suoi genitori gli comprarono una bat-teria e iniziò a suonare all’età di 13 anni. Tra i suoi gruppi preferiti Lars cita: Motorhead, Iron Maiden o Def Leppard. Ulrich è stato sposato due volte, dal 1988 al 1990 con Debbie Jones, una ra-gazza inglese conosciuta durante un tour, e dal 1997 al 2004 con la dottoressa Skylar Satenstein, da cui ebbe due figli: Myles e Layne. Ora convive dal 2004 con un’attrice danese, Connie Nielsen, da cui ha avuto un altro figlio, Bryce Thadeus. Famoso anche per una strana vicenda: conse-gnò personalmente a Napster una lista di 300.000 utenti da denunciare in quanto, a suo dire, condi-videvano illegalmente file Mp3 dei Metallica. Lars è inoltre un appassionato d’arte: “L’arte non si possiede veramente. Puoi esserne semmai il guardiano, il custode”. Collezionista ed intenditore, nel 2002 guadagnò la cifra di 2 milio-ni di dollari vendendo un noto quadro di Basquiat che aveva raggiunto un prezzo da record mondia-le. Ulrich caratterialmente è una persona molto simpatica e accesa come dimostrano i nu-merosi video e interviste sul web, ama scherzare con i colleghi della band, anche se nei live, lontano da tutto e tutti, si trasforma in un vero mostro da palcoscenico sfoderando mosse particolari, come ruotare intorno ai piatti alla fine di una canzone o le sue splendide linguacce. Nella lista dei 100 mi-gliori batteristi della storia secondo Rolling Stone Lars Ulrich occupa la 65a posizione, anche se, in alcune circostanze, è davvero imbattibile!

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ONDA BIONDAdi Icarus

Lucente fonte dei miei guai,

mai avrei pensato di sostare

in un così forte stato dell’animo.

Stella di un desiderio mai sceso,

sei un’onda bionda che mi trascina,

mi vola mi sbatte e mi rabbuia;

musica del cuore che si palpita

alla visione del tuo viso.

Mai così lontana, mai così vicina

non ti avrò. Ma se a ogni sguardo

mi si infiamma un infinito desio,

pavido mi ritraggo nel mio io.

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STAR WALLS EP. 4:uNA nuova pietanza

di L’Enigmista

Bene, siamo giunti al quarto capitolo di questa emozionante saga che sta coinvolgendo tutti coloro che ci leggono. Avete assistito a pa-recchi colpi di scena e svariate svario nate, ma bando alle ciance: questo matrimonio non s’ha da fare. Sono passati molti anni ormai dalla ca-duta degli In-Piedi, e i Sigh hanno dato vita ad un vasto e potente Pampero Galattico. Se non ricordo male (posso avere anche io i miei segni di Alzheimer prematuro eh!) Liuk e Lara, figli di iPadme Pedala e Naziskin Skyscraper, furono dati in adozione alla comunità Afro di Mustafà. Costoro li vendettero l’uno a un’allegra fami-gliuola di Tatuaggio, in cambio di una partita di menhir, l’altra a una famiglia di stirpe reale pro-veniente da un pianeta che tanto verrà distrutto quindi chissene (OMG!!), in cambio di un carico di cedri. Come dice giustamente il proverbio: “se l’Afro compra un cedro, si fa una cedrata”. Come è giusto che sia, all’imponente Pam-pero Galattico si opponeva una coraggiosissima Rebaldione (che è molto più di una semplice ri-bellione), alla quale Liuk desiderava tanto pren-dere parte. Sua sorella invece aiutava segreta-mente i Rebaldisti (così si facevano chiamare) a sabotare le azioni del Pampero.Una sola cosa teneva il Pampero al di sopra dei Rebaldisti: una stazione spaziale potentissima conosciuta con il nome di Torta Nera. Essa era il principale deposito di Biscotti Buco Nero, quelli che piacciono tanto a I-want Tantaroba.. a pro-posito, che fine ha fatto lui? Nel frattempo è di-ventato un vecchio bacucco e abita su Tatuaggio, da dove aiuta segretamente i Rebaldisti. Fu proprio questa comune passione per la causa Rebaldista a far incontrare Liuk, Lara e Tantaroba, i quali pensavano di aver prenota-to una crociera con la Bluvacanze ma in realtà erano saliti sulla navicella spaziale di Forever Solo e Chewing-gum, due fuorilegge che stavano portando un carico illegale di biscotti Buco Nero agli Afro, ma che si ritrovarono invischiati nelle

faccende dei Rebaldisti. Conciossiacosaché (a caso), ai Rebaldisti serviva qualcosa per contrastare la potenza della Torta Nera, che di fatto era un’enorme pietanza costituita da tanti biscotti.. in poche parole ave-vano bisogno di UNA NUOVA PIETANZA! Che cosa cucinare dunque? Un plum cake? Un enor-me biscotto? Una deliziosa tazza di cereali che-erios? Niente di tutto ciò! Gli ingegneri Rebal-disti progettarono una fantastica, mirabolante, elettrica, funambola e multicolore SOPPRESSA-TA CORTESE! Si trattava di un tipo di salume, molto simile alla salsiccia tradizionale, ma che manteneva quei valori tipici dell’aristocrazia medievale, quali l’amore, il servizio e la nobiltà d’animo. Con questo popò di pietanza i Rebaldi-sti ottennero la loro prima grande vittoria, disin-tegrando la Torta Nera. E Liuk? E Lara? E Tantroba? Tantaro-ba muore. Già, mi dispiace svelarvelo cosi.. egli combattè con il suo antico allievo Darth Wafer e si lascio abbattere per far confluire tutta la sua energia in Liuk Skyscraper, il quale adesso si sente potente solo perché ha un ciuffo biondo da far invidia al principe Azzurro di Shrek. Lara invece è da quando ha incontrato Fo-rever Solo che fa la gatta morta e lo fa ingelosire con quell’agglomerato di peli di Chewing-gum, il quale, poverino, soffre di ipertricosi congenita. Puntata fiacca, lo ammetto, ma si trat-ta solo di una fase di transizione post mortem tra i brontosauri e la vita del mondo che verrà. Amen. Ciò detto, vi saluto calorosamente dal deserto del Sahara, dove poc’anzi ho incontrato Ahmadin, capo di Al-Qaeda, che andava a scuola SU CAMELO come se niente fosse, portandosi in spalla un bazooka per fare irruzione durante i corsi di recupero. Il 98% di voi non avrà capito nulla, ma meglio cosi. Come diceva sempre il mio pusher: “l’erba voglio cresce solo nel mio giardino”.E salutam’ a’mmamm’t <3

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ZabaenigmisticaCRUCIVERBA a cura di L’Enigmista

a cura di Stefano Trentani

ORIZZONTALI:1. Stato insulare dell’America Centra-le situato sopra Cuba. 7. Appellativo di Apollo. 10. Dio dell’amore nell’antica Grecia.11. Tipico di Pasqua, ma non lo fa il coniglio..12. Unità di misura tipografica. 13. Sinonimo di direttore. 15. Non è molle.. 16. Il lenzuolo funebre tessuto da Pe-nelope era per.. 17. Congiunzione avversativa.18. La Ford “rally spot” viene abbre-viata in Ford.. 19. Articolo determinativo femminile singolare. 20. E’ detta anche “leone marino”. 22. Decisa negazione.24. Pronome personale complemen-to, 2^ persona singolare. 26. Regno dei nani, nella saga di Tolkien. 28. Lo è quello di San Simpliciano, come quello di San Marco. 31. Il più anziano dei tre moschettie-ri.32. Festa cristiana con la quale si celebrano la morte e resurrezione di Gesù.VERTICALI:1. Capitale della Germania. 2. Si calcola in Geometria. 3. Un albergo all’inglese. 4. Non è concreto.5. Aggettivo di oro.6. Special Operations Executive. 7. Ci si infila la pistola. 8. Se io berrò, tu.. 9. Un greco uguale. 14. Ordine Teutonico. 17. Stato insulare dell’Oceania la cui capitale è Apia. 21. Stato dell’Asia la cui capitale è Baghdad23. Adesso, subito. 25. Sistema operativo della Apple. 27. Ci si allevano i polli. 29. la a commerciale in inglese. 30. Internet Protocol address.31. Verso del gatto. 34. L’altare latino. 35. Azienda Trasporti Milanesi. 37. con l’accusativo indica il moto a luogo latino. 39. Elettromagnetismo. 40. Lausanne-Sports.

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SUDOKU

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ZabaoroscopoAriete

(21 marzo-20 aprile)

Non possedete una dignità, al contrario di come avete sem-pre creduto. Purtroppo i vostri amici ben presto vi costringe-ranno a indossare uno di que-gli strettissimi tutù ricoperti di brillantini e rose fuxia: sarete bellissimi, e non vorrete mai più togliervelo. Inizierete da qua: infatti vi appassionerete alla danza classica, piano pia-no. Purtroppo però durante una vostra esibizione ricevere-te un preservativo in faccia e vi suiciderete.

Toro

(21 aprile-20 maggio)

Siete ricoperti di spasimanti. Non potete neanche più balla-re in pace. Sarà a causa del vo-stro nuovissimo e super sexy taglio di capelli? Chi può dirlo. In ogni caso non degnerete di uno sguardo nemmeno uno/a di questi/e pretendenti. Per voi l’unico vero amore è il vo-stro gufo obeso, con cui avrete un figlio che chiamerete Papo.

Gemelli(21 maggio-21 giugno)

Il vostro partner merita più attenzioni. Suvvia, slacciatevi la camicia e buttatevi in pista! O forse nascondete qualcosa? Vi siete fatti asportare i seni? Avete i peli blu? Siete pieni/e di graffi che vi procurate in momenti d’autoerotismo? Non temete, nel caso fosse così non verrete mollati proprio da nessuno: anche il/la vostro/a ragazzo/a ha qualcosa da con-fessarvi. Eh sì, ama prendere parte ad orge in un call center

Cancro(22 giugno-

23 luglio)L’amore della vostra vita non potrà esserci in una giornata veramente speciale per voi. Non disperatevi: il mondo è pieno di bei ragazzi o di belle ragazze. Il punto è che scopri-rete di possedere uno strano feticismo: andate su di giri ap-pena vedete qualcuno ricoper-to di pepe. Un giorno portere-te un po’ della spezia in classe e cercherete di spargerla sul

vostro vicino di banco, con ri-sultati disastrosi.

Leone(23 luglio-

23 agosto)Avete la mania di belare da-vanti allo specchio. Vostra madre vi sorprenderà e vi condurrà in montagna dove, felici ed appagati, pascolerete in compagnia di un pastorello gentile e di tante altre pecore, o pseudo-pecore, con cui fare-te amicizia e metterete su una band. Sbaraglierete i gruppi più famosi del momento e fi-nirete in vetta alle classifiche mondiali.

Vergine(24 agosto-

22 settembre)Commetterete un atto molto stronzo nei confronti di qual-cuno. Ma non disperatevi! Sie-te già stati perdonati, anche se la persona in questione pre-ferirebbe non guardarvi mai più in faccia. Purtroppo però, presi dai sensi di colpa, impaz-

di Chiara Malaponti

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zirete. Una sera, poi, lancerete un preservativo in faccia ad un Ariete ballerino (vedi su) vostro amico, causandone il suicidio. A questo punto vi fa-rete preti/suore e distribuire-te teste di capretto in giro per paesini di campagna, urlando: “Vota Susi Ripamonti!”.

Bilancia(23 settembre-

23 ottobre)Siete stati delusi da un vostro caro amico. Supererete la cosa, non preoccupatevi. Sono certa che quella persona vi vuole un bene dell’anima comunque: l’ha fatto soltanto perché pen-sava sarebbe stato divertente. Nel caso non riusciste a ri-prendervi, indossate un paio di pantaloncini a pois e balla-te Animals di Martin Garrix, oppure bevete un po’ di uovo. Tutto acquisirà un senso.

Scorpione(24 ottobre-

20 novembre)Qualcosa vi turba ultimamen-te. Siate più pazienti, non la-sciate che vi rovini le serate. E poi, può darsi anche che siano tutte paranoie le vostre, chi lo sa. Date tempo al tempo! Piuttosto, pensate al vostro ragazzo o alla vostra ragazza.

Mentre rimuginate tristi digri-gnando i denti, lei/lui si sente trascurato/a e si autolesiona.

Sagittario(21 novembre- 21 dicembre)

Vi preoccupate molto per una vostra amica in particolare. Cercherete di assaggiare ogni suo manicaretto per render-la felice, ma ingrasserete a dismisura. Nonostante tutto quest’estate farete grandi con-quiste, strizzati nel vostro co-stume dell’anno scorso, forse un po’ troppo piccolo: infatti esploderà al momento meno opportuno finendo in faccia al vostro partner che, contro ogni aspettativa, in preda alla libido tufferà la faccia in mez-zo ai vostri lardini.

Capricorno(22 dicembre-

20 gennaio)Grande ritorno di fiamma! Dal passato il vostro amore perdu-to (o almeno, così sembrava) ricomparirà improvvisamen-te il 24 maggio 2014, vicino al Cimitero Monumentale. Vi proporrà di ritornare insieme: voi sverrete dalla sorpresa e verrete sepolti vivi. A questo punto, lui/lei aprirà un’agen-

zia funeraria per mantenere vivo il vostro ricordo, la V&S Company, i cui annunci com-pariranno molto spesso in una pagina de La Gazzetta dell’Ad-da.

Acquario(21 gennaio-19 febbraio)

Passate dalla padella alla bra-ce: il vostro partner è vera-mente arrabbiato con voi. Non capite cosa sia successo: lui/lei continua a non rispondere ai vostri messaggi preoccupati e anche un po’ infastiditi. Ri-uscirete a sistemare le cose, tranquilli! Armatevi di tanta buona pazienza, coraggio e marijuana.

Pesci(20 febbraio-

20 marzo)Due amici vi venderanno ad un mercato di schiavi nel cuo-re dell’Africa Nera. Riuscirete a fuggire e, per sopravvivere, predirete il futuro agli sco-nosciuti in cambio di qualche spicciolo. Intanto preparerete la vostra vendetta: indossando una parrucca per non essere riconosciuti, animati da forze occulte trasformerete i vostri amici in due maiali, di nome Curzio e Porsenna.

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Alla scuola, che ci fornisce i fondi per andare avanti a stampare, e in particolare alla Segreteria d’Isti-tuto.

A redattori e collaboratori: Elisa Acquistapace (IV C), Alice Alessandri (V B), Althea Barrese (V B), Federica Bublil (IV B), Andrea Caldani (IV C), Lorenzo Ghilardi alias L’Enigmista (II D), Mariaemilia Luca (IV B), Alessandra Lucarno (IV B), Isotta Manfrin (VB), Chiara Malaponti (V B), Nicolò Morocutti (V D), Camilla Nannicini (II D), Tommaso Nannicini (II C), Giada Papetti (IV B), Giulio Pistolesi (V B), Elisabetta Stringhi (III F), Domenico Suraci alias Icarus (ex III C), Zoe Tragni (IV C), Stefano Trentani (II A), Rebecca Zamperini (III F)

A tutti i nostri lettori ed i nostri fan, senza i quali questo giornalino non avrebbe ragion d’essere!

Grazie a...

CONTATTATECI!facebook: www.facebook.com/zabaione.pariniyoutube: www.youtube.com/user/ZabaioneParinie-mail: [email protected]: http://zabaione.forumcommunity.net/

di Camilla Nannicini e Tommaso Nannicini

51. Enrico VIII: “Io bene, è mia moglie che…”52. Galileo: “Gira bene”53. Torricelli: “Tra alti e bas-si”54. Pontormo: “In una bella maniera”55. Desdemona: “ Dormo tra due guanciali…”56. Newton: “Regolarmente”57. Leibniz: “Non potrebbe andar meglio”58. Spinoza: “In sostanza, bene”59. Hobbes: “Tempo da lupi”60. Vico: “Va e viene”61. Papin: “Ho la pressione alta”62. Montgolfier: “Ho la pres-sione bassa”63. Franklin: “Mi sento elet-trizzato”64. Robespierre: “C’è da per-derci la testa”65. Marat: “Un bagno”

66. Casanova: “Vengo”67. Goethe: “C’è poca luce”68. Beethoven: “Non mi sento bene”69. Shubert: “Non mi inter-rompa per Dio”70. Novalis: “Un sogno”71. Leopardi: “Sfotte?”72. Foscolo: “Dopo morto, meglio”73. Manzoni: “Grazie a Dio, bene”74. Sacher-Masoch: “Grazie a Dio, male”75. Sade: “A me bene”76. D’Alembert e Diderot: “Non si può dire in due paro-le”77. Kant: “Situazione critica”78. Hegel: “ In sintesi, bene”79. Schopenhauer: “La volon-tà non manca”80. Cambronne: “Boccaccia mia…”81. Marx: “Andrà meglio…”

82. Carlo Alberto: “A carte 48”83. Paganini: “L’ho già detto”84. Darwin: “Ci si adatta”85. Livingstone: “Mi sento un po’ perso”86. Nievo: “Le dirò, da picco-lo…”87. Nietzsche: “Al di là del bene, grazie”88. Mallarmé: “Sono andato in bianco”89. Proust: “Diamo tempo al tempo”90. Henry James: “Secondo i punti di vista”91. Kafka: “Mi sento un ver-me”92. Musil: “Così così”93. Joyce: “Fine yes yes yes”94. Nobel: “Sono in pieno boom”95. Larousse: “In poche paro-le, male”

Ecco come Umberto Eco ha immaginato la risposta di tutti questi illustri personaggi della letteratura, della filosofia, della scienza e della storia.Vediamo se voi lettori, da buoni classicisti, riuscite a capire il perché delle loro risposte…

Buona settimana:Come va? (pt. 2)