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ZECCHE

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ZECCHE

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Perdita di pelo e arrossamento

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CLASSIFICAZIONEPhilum: Artropodi

Ordine: Ixodida

Fam.: Argasidae (7)Fam.: Ixodidae (29)

Sottomafiglie

Ixodinae (12)

Haemaphysalinae (6)

Hyalomminae (5)

Rhipicephalinae (6)

Generi

Argas (4)

Ornithodoros (3)

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ARGASIDIZECCHE MOLLI

IXODIDIZECCHE DURE

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ARGASIDE

IXODIDE

•Scudo dorsale presente. •Rostro anteriore. •Zampe munite di pulvilli in tutti gli stadi. •Dimorfìsmo sessuale.

•Scudo dorsale assente. •Rostro ventrale. •Zampe munite di pulvillisolo durante lo stadio larvale. •Non dimorfìsmo sessuale

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Morfologia IXODIDI

A : rostro

B : scudo dorsale

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Rostro

A : veduta dorsale. 1.4. Cheliceri 2. Base del rostro 3. Palpi

B : veduta ventrale. 5. Ipostoma

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CICLO BIOLOGICO

LARVA

NINFA

ADULTO

UOVA

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LARVA NINFA ADULTO

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Corpo

Dorsalmente, nel maschio,il corpo è interamenteoccupato dallo scudodorsale; ventralmentepresenta le aperturerespiratorie (stigmata operitremi), gli scudi analie l’apertura anale.

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R. bursa;scudi anali e apertura anale

R. sanguineus;Scudi anali, stigmi, apertura anale

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CorpoNella femmina lo scudodorsale è di piccoledimensioni, la restante partedel corpo è rivestita dallacuticola che permette allazecca di aumentare didimensioni dopo il pasto disangue; ventralmenteabbiamo l’apertura genitale(adulti), l’apertura anale e iperitremi.

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Arti

Ogni arto è formato da sei segmenti, nell’ultimo segmento distale (tarso) del 1° paio di zampe è accolto l’organo di

Haller con funzione sensoriale.

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1,5 mm

Rhipicephalus sanguineus

SCUDO

ROSTRO

Trocantere

Tarso

Femore

Tibia

Pretarso

Coxa

PERITREMA

FESTONI

Solchi

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Haemaphysalis punctata; arti

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APPARATO DIGERENTE

Faringe

Esofago

Stomaco

Sacco rettale

Tubuli Malpighi

Ovario

Utero Ovidotto

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Corpo ovalare a digiuno (pochi mm), rotondeggiante (più di 2 cm) dopo il pasto

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NUTRIZIONE

Larve, ninfe e gran parte dei maschi

senza interruzione

Femmine

In due fasi:

1 = iniziale o lenta (dura anche diversi giorni, modico incremento in peso)

2 = finale o rapida (completa replezione)

Tra la 1 e la 2 fase si realizza l’accoppiamento

Durata dei pasti:

Larve: non più di 1-2gg

Ninfe: 1 ora – interi giorni

Adulti: diversi giorni

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L’apparato digerente inizia con lacavità buccale, questa si apre in uncanale al fondo del quale sboccano leghiandole salivari (produttrici disostanze anticoagulanti), dal canalebuccale si passa nel faringe(muscolare), quindi nell’esofago enello stomaco dal quale si dipartono iciechi e che sbocca all’esternoattraverso il retto e l’apertura anale.

Apparato digerente

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FECONDAZIONE

Avviene sull’ospite tra la 1 e 2 fase della nutrizione. Il maschio viene attratto dal 2-6 diclorofenolo (feromone), e con i cheliceri affonda la sua ectospermatofora nell’apertura genitale della femmina

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Espulsione dell’ectospermatofora dall’apertura genitale maschile prima dell’eiaculazione

del liquido seminale.La freccia indica il dito mobile dei cheliceri.

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Espulsione dell’ectospermatofora dall’apertura genitale maschile dopo dell’eiaculazione

del liquido seminale.La freccia indica il dito mobile dei cheliceri

umettato di saliva.

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DEPOSIZIONE

In una sola emissione, che si protrae per diversi giorni, una zecca può deporre sino a 18.000 uova; il numero dipende anche dal grado di immunità dell’ospite sul quale la zecca ha effettuato il pasto di sangue

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Al momento dell’ovodeposizionele femmine divengono fotofobe e dunque cercanodi ricoverarsi sotto la terra,le foglie o le pietre.La luce inibisce quindi la deposizione delle uova

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SVILUPPO UOVA – LARVE ZECCHE:

t° 15° – 20°;

umidità di almeno 75%;

tempo di sviluppo 3 – 8 settimane

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COME SI CLASSIFICANO

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PALPI

CHELICERI

PALPI

IPOSTOMA

CHELICERI

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AREE POROSE

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Scudo anale

Scudo adanale

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COXA

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BIOLOGIA

Attacco sull’ospite

Monotrope = l’attacco dei diversi stadi avviene su ospiti della stessa classe

Ditrope = quando gli stadi immaturi si nutrono su ospiti appartenenti ad una classe diversa da quella degli ospiti parassitati dagli adulti

Durata del ciclo dipende da

caratteristiche della specie (tempi di nutrizione, tempi di emissione uova, durata dell’embriogenesi, sviluppo silente tra una muta e l’altra, capacità di compiere le mute su uno o più ospiti)

condizioni ambientali

ricerca dell’ospite

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ECOLOGIA

Le zecche prima ancora di essere associate agli ospiti, sono legate a particolari ambienti

Specie endofile = richiedono condizioni microclimatiche costanti (ambienti chiusi: nidi, tane, grotte, stalle, ricoveri, canili)

Fattori abiotici: altitudine, piovosità.

Fattori biotici:ospiti, copertura vegetale

Specie esofile = sono capaci di guadagnare ambienti aperti in tutti gli stadi

Specie telotrope =larve e ninfe in ambienti chiusi; adulti in ambiente aperto

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Monofasiche = tre mute su un solo ospite

Difasiche = l’ospite viene aggredito dalla larva e dall’adulto

Trifasiche = ogni stadio si cerca un ospite

da cui si stacca dopo il pasto per mutare sul substrato

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ETOLOGIA

Le specie monofasiche hanno una durata del ciclo più breve e pertanto nell’arco dell’anno più

generazioni.

In queste zecche la specie specificità e la densità di popolazione raggiungono il massimo.

Per contro esse hanno minori probabilità di infettarsi con più patogeni e sono più facilmente

aggredibili nelle campagne di eradicazione.

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R. bursa

Rhipicephalus sanguineus

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ATTACCO

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Larve

2 – 5 cm

Ninfe

30 cm

Adulti

150 cm

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POSIZIONE

D’ATTACO

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Fovea

Ghiandole fovealiElaborano ferormoni

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PALPI

CHELICERI

CHELICERIPALPI

IPOSTOMA

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FISIOLOGIA DEL PASTO

Nella fase di pompaggio, la zecca, al fine di consumare meno energia,

sfrutta le variazioni di pressione caratteristiche della circolazione dell’ospite

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Le zecche elaborano tossine:

Neurotrope

Viscerotrope

Emotrope (emolizzanti)

Le zecche hanno un potere antigenedato da componenti salivarie del cemento che si forma al momento della fissazione.L’antigene salivare determina una reazione di Ipersensibilità di 1° tipo con formazione di composti vasoattivie sostanze induttrici di una reazione di ipersensibilità ritardatadi 4° tipo.

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forme pre-imaginali diImenotteri del genereIxodiphagus sono parassitedelle larve e ninfe di Ixodidi

NEMICI DELLE ZECCHE:

uccelli che divorano le zecchesul terreno o sul corpodegli animali;

formiche che attaccanole larve;

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Melinis minutiflora

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Andropogon spp.

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Stylosanthesspp.

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RIMOZIONE DELLA ZECCA

La rimozione di una zecca dall’animale o dall’uomo non è cosa facile a causa dell’ipostoma e dell’anello di cemento che garantiscono al parassita di restare attaccato all’ospite per più giorni

Il ricorrere ai comuni mezzi chimici (cloroformio, alcool, petrolio) o fisici (calore, freddo) non solo è inefficace, ma addirittura può risultare più dannoso

E’ necessaria quindi la rimozione meccanica, usando ove è possibile un paio di pinzette ricurve da interporre tra la cute ed il rostro e poi esercitare delicatamente una trazione senza strappi per evitare che parti buccali restino nella ferita.

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RIMOZIONE DELLA ZECCA

Se non si dispone di un paio di pinze, si può ricorrere alle mani usando guanti in lattice

La zecca va afferrata lateralmente fra indice e pollice il più vicino possibile al rostro e quindi tirarla con piccoli movimenti rotatori sinistrorsi e destrorsi. Dopo la rimozione è necessario accertarsi di aver estratto completamente il rostro e disinfettare il sito di attacco

E’ auspicabile infine che la zecca rimossa dall’ospite venga sempre conservata per l’identificazione che può risultare utile al medico per facilitare l’iter terapeutico

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ZECCHE E UOMO•Le zecche in natura sono una prerogativa dei selvatici

• Le infestazioni umane e degli a.d. sono un evento accidentale conseguente a condizioni create dall’uomo• Su 800 specie solo il 10% si è ben adattato agli a.d.• Meno del 10% le specie che attaccano l’uomo

• Su 36 specie e sottospecie (7 Argasidae e 29 Ixodidae) circa 10 sono state repertate sull’uomo, e fra esse solo 3 o 4 taxa presentano un certo grado di antropofilia, intrattenendo rapporti frequenti e spesso pericolosi•• Solitamente si tratta di zecche con comportamento endofilo, adattate ad ospiti sinantropici e dotate di ottima plasticità trofica

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Ixodes ricinusE’ la zecca degli ovini, ed occupa il primo posto come segnalazioni sull’uomo

Laddove la pastorizia tradizionale viene meno, il parassita torna con successo ai suoi ospiti tradizionali (caprioli, daini, cervi)L’aumento del numero di questi animali in parchi e aree protette, accoppiata alla diminuzione o assenza degli ovini, incrementa la popolazione libera di I. ricinusrendendo tali aree a rischio per l’uomo

E’ trifasica, ditropa, teletropa

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Rhipicephalus sanguineusE’ la specie che ha maggiori possibilità di coabitare con l’uomo

Il suo ospite abituale è il cane, e la zecca può moltiplicarsi a dismisura nelle cucce penetrando anche all’interno delle case

Le case con giardino consentono di completare il ciclo in un biotopo (interfaccia casa-giardino) completamente chiuso.

E’ trifasica e prevalentemente endofila

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IXODIDI ANTROPOFILE

• Tra i primi posti c’è anche Dermacentor marginatus, parassita di medi e grandi mammiferi domestici e repertata frequentemente sul cinghiale.

• Ancora sull’uomo risultano segnalate I. acuminatus

I. hexagonus parassiti di piccoli roditori e carnivori selvatici

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Ornithodoros Argas

ARGASIDI

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ARGASIDI: CHI SONO?• Sono sprovvisti dello scudo chitinoso dorsale

• Il rostro è alloggiato in una escavazione della faccia ventrale• Metamorfosi completa

• Larve con 3 paia di arti, ninfe e adulti con 4 paia di arti

• Ninfe con più mute prima di trasformarsi in adulti

• Pasto di sangue breve e ripetuto per ogni fase di sviluppo

• Uova deposte più volte nell’arco della vita di una femmina • Ottima plasticità trofica

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ARGAS REFLEXUSZecca dei piccioni

Si annida nei sottotetti frequentati da piccioni o altri uccelli sinantropici – Sotto i cornicioni delle porte e delle finestre

Può risultare particolarmente pericolosa per l’uomo a causa delle tossine inoculate durante i pasti di sangue; per ripetute aggressioni infatti, la vittima sviluppa una ipersensibilità ad esse e ad un successivo insulto può rispondere con reazioni anafilattiche imponenti da condurlo persino all’exitus

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Situazione in Sardegna

L’ultima indagine sull’ ixodofaunasarda risale al 1995 ha interessatole province di Sassari e Nuoro e,marginalmente, la provincia diCagliari. Sono stati ritrovati 6generi della famiglia Ixodidae

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Genere Rhipicephalus:Rhipicephalus bursa

Rhipicephalus turanicus

Rhipicephalus sanguineus

Rhipicephalus pusillus

Situazione in Sardegna

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Situazione in SardegnaGenere Haemaphysalis:

Haem. punctata

Haem. sulcata

Haem. otophila

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Situazione in Sardegna

Genere Hyalomma:

Hyalomma marginatus

Hyalomma lusitanicum

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Situazione in Sardegna

Genere Boophilus:

Boophilus annulatus

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Situazione in Sardegna

Genere Ixodes:

Ixodes ricinus

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Situazione in Sardegna

Genere Dermacentor:

Dermacentor marginatus

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Ruolo patogeno

Fra i microrganismi che vengono veicolati

dalla zecca vengono annoverati diversi

protozoi (Anaplasma, Theileria, Babesia), le

rickettsie appartenenti alla famiglia delle

“spotted fever”, spirochete (Borrelia

burgdorferi), e il virus dell’encefalite

dell’Europa centrale (TBE).

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PiroplasmosiSono sostenute dai protozoi appartenenti algenere Babesia anche se con il termine genericodi piroplasmosi vengono comunemente indicate:babesiosi, theileriosi e anaplasmosi. Hanno unasintomatologia e una terapia sovrapponibili ma lababesia parassita i globuli rossi assumendo laforma caratteristica “a pera”.

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PiroplasmosiLa theileria assume forme assai varieall’interno del globulo rosso che vieneoccupato da diversi elementi; l’anaplasma sipresenta in forma piccoli puntini localizzatialla periferia del globulo rosso (A. marginale)oppure in posizione più centrale (A. centrale).

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EhrlichiosiMalattia infettiva causata da diverse specieappartenenti al genere Ehrlichia, parassitadei leucociti poli- e mononucleati. E’visibile al microscopio ottico dopocolorazione con MGG.

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EhrlichiosiE’ trasmessa al cane e all’uomo da una zecca (R.sanguineus) nella quale è stata riscontrata unatrasmissione transtadiale ma non transovarica.Determina ipertermia, abbattimento, anoressiadolorabilità muscolare, linfoadenomegaliageneralizzata, gravissima trombocitopenia.

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Rickettsiosi

Questa patologia è sostenuta da diversespecie del genere Rickettsia che vengonocomunemente riunite nel gruppo delle“spotted fever” ovvero agenti eziologici dellefebbri bottonose. E’ una patologiacosmopolita vista la bassissima specie-specificità dell’agente eziologico e la forteadattabilità delle zecche vettrici.

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Rickettsiosi

La Rickettsia conori è patogena per l’uomo(febbre bottonosa) e determina infezioniasintomatiche nel cane, la Rickettsiarickettsii è responsabile della patologia nelcane (febbre delle Montagne Rocciose). Almomento sono stati identificati circa unadecina di nuove specie veicolate da 10diverse specie di R. sanguineus.

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BorreliosiMeglio conosciuta col nome di “malattia diLyme” è una patologia sostenuta da unaspirocheta Borrelia burgdorferi. Questadetermina una malattia multisistemica cheesordisce col caratteristico eritema,accompagnato da astenia, febbre, cefalea,rigidità nucale, rachialgie e talora lesionisecondarie dovute alla diffusione per viaematica delle spirochete. Dopo 30-50 gg iniziail secondo stadio caratterizzato da sindromineurologiche, miocardiche, artritiche edermatologiche.

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BorreliosiIl terzo stadio può sopraggiungere anche dopo unanno o più ed è caratterizzato da acrodermatite. InItalia il primo caso di borreliosi risale al 1985,sono seguite un centinaio di segnalazioni ma diqueste solo una minima parte è stata supportata daesami di laboratorio. In Sardegna ci sono stati 5casi sospetti nella zona di Alghero ai quali non èstato dato troppo rilievo sia per la rapidarisoluzione dopo idonea terapia sia perché lapresenza della zecca vettrice (Ixodes ricinus) eraritenuta inverosimile dagli addetti ai lavori.

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BorreliosiDai recenti studi condotti inSardegna si è visto inveceche l’Ixodes ricinus èpresente in alcuni areali ovearriva probabilmente con gliuccelli migratori (tordo),trova condizioni climaticheche gli consentono di crearsidelle nicchie ecologiche manon gli permettono unagrossa diffusione.

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BorreliosiVengono infatti ritrovate su cani da caccia, gattisemiselvatici o anche domestici che conservanol’abitudine della caccia e vivono in zone agresti;ancora sull’uomo (cacciatori, raccoglitori difunghi, speleologi) che frequenta determinatiambienti. E’ pressochè impossibile il passaggiodal cane-gatto all’uomo per la temperaturacorporea più bassa e per il particolare tipo difissazione della zecca all’ospite che ne rendedifficilissimo il distacco casuale.

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Malattie viraliTra le malattie virali veicolate dalle zecchesono di notevole rilievo due patologie dovute adue arbovirus collegati antigenicamenteresponsabili della “encefalite russaprimaverile-estiva” (RSSE) e l’“encefalite dazecche dell’Europa centrale” (TBE). Entrambequeste patologie possono essere contratte conl’assunzione di latte contaminato oltre che colcontatto con la zecca.

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Inibitoriacetilcolinesterasi

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