… nell’uso più comune,
il termine biodiversità
indica la quantità di
specie animali e
vegetali viventi in un
dato territorio.
Esso indica la varietà degli organismi viventi a tutti i livelli…
Biodiversità ecosistemicaDiversità tra ecosistemi di un territorio
Biodiversità intraspecificaDiversità tra individui della stessa specie
Biodiversità interspecificaDiversità che caratterizza le varie specie
Qual è la misura del diametro terrestre?
Qual è la massa di un elettrone?
Sappiamo che certe misure sono cruciali per comprendere
l’essenza dell’universo.
9,1 x 10-28 grammi
Circa 25.000
Circa 100 miliardi
12.742 km
Quante stelle formano la nostra galassia?
Quanti geni costituiscono il genoma umano?
E … QUANTE SPECIE
VIVONO SULLA TERRA?
In realtà non lo sappiamo!
Sappiamo solo quante ne
abbiamo descritte:
CIRCA 2 MILIONI !
Monere 5.000
Protisti 70.000
Funghi 65.000
Piante 280.000
Animali 1.450.000
Secondo stime prudenti, le
specie viventi sul nostro
pianeta potrebbero essere
circa 10 milioni.
Tre quarti di esse
vivono nelle
foreste tropicali.
… MA I NATURALISTI DESCRIVONO OGNI
ANNO PIÙ DI 17.000 NUOVE SPECIE !!!
Carolus Linnaeus
(1707-1778)
Homo sapiens sapiens Homo ignarus ignarus …?
A 250 anni dalla
pubblicazione della Xa
Edizione di “Systema
Naturae” (1758) di
Linneo conosciamo,
presumibilmente, solo
un quinto delle specie
animali e vegetali
presenti sul nostro
pianeta!
… purtroppo oggi le
foreste tropicali
sono ridotte a metà
della superficie
(7.500.000 kmq) che
occupavano in tempi
preistorici …
Tre quarti delle
specie vivono nelle
foreste tropicali…
CARI ESTINTI …“… la distruzione delle foreste tropicali
al ritmo attuale provoca ogni anno l’estinzione di circa lo 0,5 % delle
specie viventi nelle foreste.”(E.O. Wilson)
… in pratica, circa 30.000 specie all’anno.
Che cosa minaccia la biodiversità, oggi?
Perdita di habitat e frammentazione Inquinamento
Cambiamenti climatici Eccessivo sfruttamento
Incremento demografico Specie aliene invasive
… la biodiversità ha VALORE!
Ma… perché conservare la biodiversità?
- valore etico dell’esistenza dei viventi(valore “in sé” della biodiversità)
VALORI DIRETTI
- valore produttivo
(valore commerciale delle materie prime e dei cibi)
- valore di utilizzazione distruttiva(legname, fauna selvatica, ecc.)
VALORI INDIRETTI
- valore di utilizzazione non distruttiva(ricerca scientifica, turismo naturalistico, ecc.)
- valore strategico(opzioni per il futuro)
ALCUNE SOSTANZE FARMACOLOGICAMENTE ATTIVE ESTRATTE DA VEGETALI E FUNGHI
FARMACO
FONTE VEGETALE FUNZIONE
Atropina
Belladonna (Atropa belladonna) Anticolinergico
Chinino
China (Cinchona ledgeriana) Antimalarico
Cocaina
Coca (Erythroxylon coca) Anestetico locale
Codeina
Papavero da oppio (Papaver somniferum) Analgesico e antitussivo
Colchicina
Colchico (Colchicum autumnale) Terapia dei tumori
Levodopa
Mucuna deeringiana Atiparkinsonico
Indicina
Heliotropium indicum Antileucemico
Morfina
Papavero da oppio (Papaver somniferum) Analgesico narcotico
Penicillina
Penicillium chrysogenum Antibiotico
Stricnina
Noce vomica (Strychnos nuxvomica) Stimolante del sistema nervoso
Taxolo
Tasso (Taxus brevifolia) Antitumorale
Vinblastina,
Vincristina
Pervinca (Catharanthus roseus) Antitumorali
La salvaguardia delle foreste
equatoriali consente la
fissazione dei gas serra e,
nello stesso tempo,
preserva dall’estinzione
gran parte delle specie
viventi sul nostro pianeta.
www.biodiversityassociation.orgEcuador 2004: Foresta Otonga (Ande Occidentali)
www.biodiversityassociation.org
Il 4 ottobre del 2004
presso il Museo di
Storia Naturale di
Verona …
VERONA
Lessinia
MANTOVA
BRESCIA
ROVERETO
Mo
nte
Ba
ldo
Il Baldo è una
montagna compresa
tra il Lago di Garda e
la Valle Lagarina che
si sviluppa su una
superficie di circa
300 kmq.
La quota massima di
2.218 m è raggiunta
da Cima Valdritta,
nella parte centrale
del massiccio.
Il Monte Baldo è in gran parte
costituito da rocce sedimentarie di
natura carbonatica, formatesi milioni
di anni fa in ambiente marino.
DOLOMIASpessore max 1000 m
CALCARI GRIGISpessore max 400 m
CALCARI OOLITICISpessore max 100 m
ROSSOAMMONITICOSpessore max 30 m
PERIODO
Da 130 a 65 MaCRETACEO
SCAGLIASpessore max 60 m
PERIODO
da 200 a 130 MaGIURASSICO
PERIODO
da 240 a 200 MaTRIASSICO
Ma: milioni di anni fa
BIANCONESpessore max 150 m
Monti Lessini
Adamello -
Presanella
Dolomia Calcari grigi Calcari oolitici Rosso ammon. Cretaceo Eocene
Le spinte tettoniche di
massicci montuosi vicini
hanno determinato
l’emersione e la
formazione di pieghe,
successivamente
sottoposte all’attività
erosiva, con la
decapitazione degli strati
più superficiali e la messa
a nudo delle rocce più
antiche e profonde, come
la dolomia.
Una volta emerse, queste
rocce sono andate incontro a
erosione e dissoluzione, con
formazione di fenomeni carsici
superficiali e profondi.
Grotta Tanella - Pai di Sopra
Sono circa 200 le cavità
naturali catastate sul
Monte Baldo. In queste
vivono numerose specie
cavernicole, alcune delle
quali endemiche.
Grotta Tanella - Pai di Sopra
Alcune grotte sono
percorse da corsi
d’acqua sotterranei e
sono state utilizzate
in passato per
rifornire di acqua
potabile interi paesi.
Queste acque carsiche
defluiscono nei reticoli sotterranei
fino al Lago di Garda originando
numerose sorgenti sublacuali.
A Cassone, l’Aril, noto come il
fiume più corto del mondo, è
alimentato da acque carsiche che
sgorgano a soli 185 metri dalla
riva del Lago.
In questa piccola sorgente vegeta
un ranuncolo rarissimo per il
veronese Ranunculus penicillatus,
che contribuisce ad aumentare la
biodiversità botanica benacense
Anche i canyon carsici sono
piuttosto diffusi sul Monte Baldo.
Il più noto è il Vajo dell’Orsa nei
pressi del Santuario della
Madonna della Corona.
La presenza umana sul Monte
Baldo è stata, fin dalla preistoria,
attenta agli equilibri ecologici.
Le tradizionali attività agro-silvo-
pastorali, infatti, non hanno
determinato modificazioni
sostanziali dell’assetto del territorio.
Il Baldo e l’uomo
L’alpeggio, il governo dei boschi,
la coltivazione del castagno da
frutto e, alle quote inferiori,
dell’olivo, sono attività praticate
secondo antiche tradizioni, e
hanno permesso al territorio
baldense di mantenere un buon
livello di naturalità.
ETEROGENEITÀ
TEMPORALE
Il Monte Baldo oggi…
Il Monte Baldo 15.000 anni fa…
Tuttavia, sul Monte Baldo le condizioni ambientali erano
molto diverse da quelle di oggi anche non molti anni fa…
Alle quote più elevate, sul crinale tra i 1800 e i 2200 m di quota, sono
presenti i “circhi glaciali”, formati durante le ere glaciali dall’escavazione di
ghiacciai locali di vetta.
Le complesse vicende geo-climatiche che hanno interessato il Baldo hanno
consentito lo sviluppo su questo massiccio di biocenosi molto particolari, sia
per la presenza di elementi endemici sia, soprattutto, per l’eccezionale
ricchezza e varietà di specie.
Orchis simia
Ophrys benacensis
Monte Baldo, Hortus Italiae
Sul Monte
Baldo sono
segnalate
60specie
diverse di
orchidee
sulle circa
126conosciute
in Italia.
Francesco Calzolari (1522-1609)
“… e da questa diversità de siti senza dubbio nasce che in questo
luogho si trovano tanta varietà di piante e di natura calde e fredde,
e silvestre e domestiche, acquatiche et montane, quanta in
nissun’altra della Italia.”
Francesco Calzolari scrisse nel suo “Viaggio di Monte Baldo” del 1566…
Giovanni Ray (1628-1705)
Gaspare Bauhin (1560-1624)
Pier Antonio Micheli (1679-1737)
Giovanni Francesco Seguier (1703-1784)
Giulio Pontedera (1688-1757)
Ciro Pollini (1782-1833)
Antonio Turra (1730-1796)
Agostino Goiran (1835-1909)
Abramo Massalongo (1824-1860)
Giuseppe Dalla Fior (1884-1967)
Caro Massalongo (1852-1928)
… altri valenti botanici in passato
erborizzarono sul Monte Baldo
Le orchidee sono piante ad alta plasticità genetica in grado di ibridarsi tra loro creando nuove specie
Orchis morioOrchis simia
Orchis tridentata Nigritella nigra Ophrys fuciflora Platanthera bifolia
Ophrys benacesisOrchis pallens
Nel 2009 è stato
pubblicato un inventario
della biodiversità floristica
del Monte Baldo.
1952 sono le specie
segnalate su questo
massiccio, una catena
montuosa che possiede ben
il 43% dell’intera flora
alpina, pur estendendosi
solo sullo 0,2% del
territorio alpino.
Callianthemum
kernerianum
Ranuncolo di Kerner,
endemismo puntiforme
baldense diffuso nelle
zone di cresta.
Specie mediterranea, diffusa in
Liguria, Toscana e Sardegna, il
Cistus albidus sul Monte Baldo
ha una distribuzione puntiforme
nel territorio di Torri del Benaco.
Baldonatura, WBA e il Centro
Nazionale per la Biodiversità
Forestale di Peri hanno
predisposto un progetto per lo
studio della popolazione
baldense di Cistus albidus.
Guenthera repanda baldensis
Nel 2004 Filippo Prosser, botanico del
Museo di Rovereto, ha raccolto e
descritto una nuova entità mai prima
catalogata. Guenthera repanda
baldensis è una Brassicacea con fiori
gialli e profumati che cresce tra le rupi
del versante orientale del Baldo.
Altre specie interessanti…
Nell’Orto Botanico del Monte
Baldo, a 1.235 m di quota in
località Novezzina, sono
coltivate più di 700 specie
vegetali tipiche del
massiccio baldense.
L’Orto Botanico del Monte Baldo
Laboratori, un Centro di
Educazione Ambientale con
area espositiva e un rifugio
montano di 50 posti sono
annessi all’Orto Botanico.
Eterogeneità ambientale
Maggior numero di nicchie ecologiche
Biodiversità elevata
Farfalle in Italia: 5.086 specie
Fauna d’Italia: 57.468 specie
Farfalle del Baldo: 2.085 specie
Fauna del Baldo?
x = 23.500 specie!5.086: 57.468 = 2.085: x
In pratica, su una superficie di soli 300 kmq, mille volte più
piccola dell’intera Italia, potrebbero essere presenti più del
40% di tutte le specie della fauna italiana.
Allotyphlus pacei baldensis
Amara alpestris baldensis
Apion bonvouloiri baldense
Boldoria baldensis
Dichotrachelus baldensis
Duvalius baldensis
Leptusa baldensis
Leptusa baldomontis
Leptusa benaciensis
Leptusa veronensis
Leptusa knabli recticollis
Leptusa pseudoalpestris
Leptusa ruffoi
Leptusa zanettiorum
Othiorhynchus muelleri
Troglorhynchus baldensis
Oreorhynchaeus baldensis
Psodos baldensis
Erebia pluto burmanni
Erebia ottomana benacensis
Coleophora cythisanti
Protonemura bipartita
Pseudoprumna baldensis
Alcuni insetti endemici del Monte Baldo
Ischyropsalis strandi
Boldoria baldensis
Orotrechus martinellii
Androniscus dentiger
Niphargus foreli Trogloiulus boldorii
Bus delle Taccole - Brenzone
Alcune specie
cavernicole tipiche
del Monte Baldo
E I VERTEBRATI?
Nel secolo XIX° le attività
antropiche, in particolare la
caccia, hanno determinato la
scomparsa dal Monte Baldo di
grandi mammiferi come
camoscio, orso, lupo e cervo.
Altre specie, invece, sono state reintrodotte …
I primi 3 esemplari di marmotta, provenienti dall’Alpen Zoo di Innsbruck, sono
stati liberati nel 1975 nella Riserva Naturale Integrale Lastoni Selva Pezzi. Nel
1976 vengono liberati sul Baldo altri 53 esemplari provenienti dalla Valle
d’Aosta. L’ultima liberazione di 14 capi risale al 1989.
Oggi la marmotta è largamente diffusa lungo tutta la dorsale tra i 1300 e i
2000 m di quota.
L’ultimo camoscio del Baldo fu abbattuto nel 1870. La Provincia di
Verona ha provveduto nel 1987 all’immissione dei primi 6 esemplari
provenienti dal Parco Nazionale del Gran Paradiso. Successivamente,
dal 1988 al 1994, sono stati liberati altri 51 capi provenienti dal Parco
Argentera, sulle Alpi Marittime.
IT3210039 - S.I.C./Z.P.S. Monte Baldo Ovest
IT3210004 - S.I.C. Monte Luppia - Punta S. Vigilio
IT3210007 - S.I.C. Val dei Mulini, Senge di Marciaga,
Rocca di Garda
IT321003941 - S.I.C./Z.P.S. Monte Baldo Est
AREE S.I.C. e Z.P.S
DEL MONTE BALDO
Se alle aree protette
e alle aree SIC/ZPS si
aggiungono le aree di
proprietà comunale,
si ottiene una
superficie di diverse
migliaia di ettari, che
occupa buona parte
del Baldo veronese.
La presenza di numerose aree sottoposte a vincoli ambientali
e la particolare orografia che ne limita l’accessibilità, ha
permesso al Monte Baldo di conservare nel tempo
caratteristiche uniche di naturalità.