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ADDOMESTICARE I SISTEMI
CAD DI TERZA GENERAZIONE
• Con un cattivo impiego si
comportano come ………..
• Con un impiego corretto
diventano docili e potenti
come …….
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• Design: strumento di progettazione.
• Drafting: tecnigrafo elettronico
Differenza tra
3Design e 2Drafting
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DRAFTING
• Scopo: disegnare
alla maggiore
velocità possibile.
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DESIGN
• Elaborare un progetto
• Fornire dati per:
– Computer Aided Engineering
– Computer Aided Manufacturing
– Computer Aided Styling
– Visual Engineering
– Rapid Prototyping
– Ecc.
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Lo schema del processo
Conceptual Design
Detail Engineering
Prototyping & Testing
Manufacturing & Assembly
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Lo schema informatico
CAEngineering CADrafting
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Per molte aziende
• Il mercato è ormai
l’intero pianeta
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Se il mercato si allarga
• La competizione aumenta
• Aumentano i competitors
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OBBIETTIVO FINALE
• Ridurre il
TIME TO MARKET
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Lo strumento
• Concurrent
Engineering
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Lo schema funzionale CAStyiling
CADesign
CADrafting
CAEngineering
Rapid Prototyping
Visual Engineering
CAManufacturing
PD
M &
ED
M
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OVVERO…...
CAX
PDM
DBMS
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I sistemi di 2a generazione • Interfaccia di tipo informatico
(algebra di Bool)
• Impossibilità di effettuare modifiche
• Separazione solidi - superfici
• Impossibilità di gestire assemblaggi
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I sistemi di 3a generazione
• Interfaccia efficiente (Features)
• Modifica e controllo a priori
della geometria
• Definizione delle “regole di
progetto”
• Gestione degli assemblaggi
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Il cambiamento generazionale
• La parametratura
governare le modifiche agendo sulle
“quote”
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Modificando le “quote” (parametri)
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Due approcci
• Full Constraint
• Under Constraint
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Full Constraint • Numero Equazioni (Vincoli) = Numero
Incognite
X1=X Y1=Y
X2=X1+L Y2=Y1
X3=X2 Y3=Y2
X4=X1 Y4=Y1+H
X5=X4 Y5=Y4
X6=X1 Y6=Y1
X1,Y1
X6,Y6
X2,Y2
X3,Y3
X4,Y4
X5,Y5
X
Y
L
H
O
UNA SOLA
SOLUZIONE
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Under Constraint • Numero Equazioni (Vincoli) < Numero
Incognite
X1=X Y1=Y
Y2=Y1
X3=X2 Y3=Y2
X4=X1 Y4=Y1+H
X5=X4 Y5=Y4
X6=X1 Y6=Y1
X1,Y1
X6,Y6
X2,Y2
X3,Y3
X4,Y4
X5,Y5
X
Y
H
O
INFINITE
SOLUZIONI
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Under Constraint
• Quale soluzione viene scelta ?
– Stabilità del risolutore
• Ritorno alla soluzione precedente (senza impiegare
tecniche di UNDO)
H = 100 >> H = 60 >> H = 100
Potrebbero generare grafi differenti
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In definitiva:
• Durante le fasi preliminari può essere utile
l’approccio UNDER CONSTRAINT
• La gestione finale del progetto deve essere FULL
CONSTRAINT per aumentare:
– Stabilità del modello
– Leggibilità del progetto
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Il cambiamento generazionale
• L’associatività:
• tra features
• tra assemblaggio e componenti
• tra disegni e:
– assemblaggi
– componenti
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Associatività tra features
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Associatività tra features (con
relazioni tra dimensioni)
• Ang. Incr. = ANG/(n° cave -1)
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Più in generale
• Par i = F(Par j, Par K, Par H, …..)
• Il parametro Par i non è più modificabile
–parametro dipendente
• Relazioni regole di progetto
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Associatività
Assemblaggi - Componenti
A
B
C
A e B
indipendenti
C associato ad
A e B
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Modificando la lunghezza di C
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Associatività
Assemblaggi - Componenti
A
B
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Generazione di A
Curve
generatrici
Curva 1
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Modificando la forma di A
tramite la curva generatrice 1 • Viene
modificata la
forma di B
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Parametratura
• La sezione è
parametrica
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Associatività disegni e …...
A
B
C
L’albero
poggia qui
L’albero
ha un gap
qui
La distanza è
variabile
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Il disegno dell’albero e dell’assemblaggio
risulta:
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Modificando la distanza tra
A e C:
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I disegni risultano conformi alla
modifica
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Il modello
esplicito non è
modificabile
(morto)
Il modello
associativo è
modificabile (vivo)
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Le modifiche sono funzione della
strategia di modellazione Il progetto non è più
“what you see is what you get”
Perciò:
“Use head,
not hand”
“Samuel Geisberg “
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Il cambiamento generazionale
• Unicità del data base
Assemblaggi
Sottoassemblaggi
Disegni
RIFERISCONO AL
COMPONENTE
ASSEMBLAGGIO DISEGNO
DISEGNO
COMPONENTE
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Il cambiamento generazionale
ASSEMBLAGGIO
SOTTO ASSEMBLAGGIO
COMPO - NENTE 1
• Gestione assemblaggi
– Strutturata
– Gerarchica
• B.O.M
– E.B.O.M
– P.B.O.M
COMPO - NENTE 1
COMPO - NENTE 2
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Il successo del CAD si realizza
se: • Il management ritiene strategica la
progettazione.
• L’organizzazione è ben definita ed
efficiente.
• Il know how di progettazione viene
trasferito al sistema ed il personale
è motivato.
• La tecnologia scelta è giusta e la
strategia di impiego è corretta.
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Alcune regole di modellazione
• Verificare la stabilità del modello: – Modificando le features
– Cambiando l’accuratezza dei calcoli
• Non creare associatività non volute: – impiegando piani (default) per l’orientamento
– scegliendo accuratamente le quote
• funzionali
• costruttive
• Impiegare le strategie più semplici e naturali possibili
• Partire da un modello standard predefinito (skeleton)
• Definire (per quanto possibile), standard di modellazione
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Altre regole di modellazione
• Impiegare nomi per le features strategiche:
– Piani ed assi di riferimento per il montaggio
– Features “importanti”
• Impiegare nomi e commenti per quote (parametri)
strategici
• Impiegare componenti già totalmente (o in parte)
modellati
• Impiegare “superfeatures” (UDF) premodellate
– Modellando componenti (o parte di essi) in assemblaggio
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E ancora….
• “Comunicare” il più possibile al sistema le “regole” del
progetto
– Impiegando relazioni esplicite
– Impiegando relazioni implicite
• Allineamenti
• “Use Edge” ed “Offset Edge”
– Modellando componenti (o parte di essi) in assemblaggio
• Verificare spesso che le modifiche alle quote (parametri)
portino ad ottenere risultati previsti e controllati
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Il progetto di
“many component machines”
• L’attenzione deve essere
concentrata sul progetto, ovvero:
– Associatività dei componenti
– Gestione
• dei normalizzati
• del “carry over”
– EBOM
– PBOM
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Gli “strumenti” del progetto
• Librerie per :
– carry over
– normali
• Procedure standard
• Componenti predefiniti
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Librerie
• I componenti devono contenere :
– Anagrafica
– Caratteristiche di impiego
– ecc.
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Librerie
• I componenti devono essere piazzati con
automatismi.
• Deve essere verificata la congruenza del
componente con il progetto.
• Deve esistere un controllo da parte dell’Ufficio
Normazione (o equivalente)
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In altre parole….
Librerie intelligenti
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Qualità e documentazione
• Individuare il DNA del
progetto
• Documentarlo in modo che
il progetto sia accessibile
ad altri
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Differenze EBOM - PBOM
EBOM : BOM
strutturata
PBOM : elenco dei
componenti
ASSEMBLAGGIO
SOTTO ASSEMBL. COMP2
COMP1 COMP2
ASSEMBLAGGIO
COMP1 2xCOMP2
ASSEMBLAGGIO
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