Allegato 4:
“Relazione paesaggistica” INTERVENTI E OPERE DI CATEGORIA “B”
documentazione completa DPCM 12.12.2005
Il presente schema di relazione va utilizzato sia nel caso di tipologie di Interventi e Opere che, pur di modesto impegno territoriale, risultino di rilevante impatto paesaggistico ed ambientale, indicate di
categoria “B” nel Prontuario Tecnico per il Paesaggio, per i quali è necessaria una relazione paesaggistica completa che preveda comunque la mitigazione degli effetti.
RICHIEDENTE – LOCALIZZAZIONE – TIPOLOGIA
Comune di: Campo San Martino (PD)
Richiedenti:1
FINCO GIUSEPPE nato a Campo San Martino in data 26/06/55, residente in via Venezia 12/8, 35010 Villa Del Conte (PD)
FINCO FRANCESCA nata a Campo San Martino in data 30/07/53, residente in via Risare 7, 35010 Campo San Martino (PD)
FINCO FABIO A. nato a Campo San Martino in data 01/12/58, residente in via Montegrappa 1/A, 35010 Villa Del Conte (PD)
FINCO STEFANO nato a Campo San Martino in data 29/12/60, residente in via Manzoni 1, 35010 Campo San Martino (PD)
FINCO CATERINA A. M. nata a Campo San Martino in data 22/03/64, res. in via Manzoni 1/A, 35010 Campo S. Martino (PD)
FINCO PAOLA nata a Campo San Martino in data 12/07/69, residente in via Manzoni 1/B, 35010 Campo San Martino (PD)
FACCO MARIA nata a Cittadella in data 18/11/1981, residente in via Venezia 10/10, 35010 Villa del Conte (PD)
FACCO FILIPPO nato a Cittadella in data 11/08/1983, residente in via Risare 7, 35010 Campo San Martino (PD),
Ubicazione dell'opera e/o dell'intervento
Piazza Serres-Castet, comune di Campo San Martino (PD);
Cartografie con indicati: ambito di intervento, edifici e manufatti interessati dall’intervento:
1 persona fisica società impresa ente (La compilazione della scheda e' a carico del soggetto che richiede l'autorizzazione paesaggistica).
Aerofotogrammetrico
Contesto paesaggistico con le indicazioni necessarie ad una più precisa localizzazione:
montano
pedemontano e collinare
della pianura
lagunare, costiero e della bonifica recente
Tipologia dell'opera e/o dell'intervento:
Ristrutturazione urbanistica area centro frazione di Busiago Vecchio, comune di Campo San Martino.
L’appezzamento di terreno costituito dai mappali 44, 45, 46, 195, 215, 219, 459 del foglio 6 coincide con il centro della
frazione di Busiago Vecchio.
Confina a nord ed est con le vie pubbliche via Risare e via Finco, mentre a sud ed ovest con altre proprietà private.
L’area è attualmente in parte occupata da edifici a destinazione commerciale e residenziale, tutti edificati tra la fine del
1950 e la fine del 1960, che sono destinati alla demolizione.
L’area da urbanizzare si inserisce tra edifici esistenti a posizione del nuovo edificio è in allineamento alle abitazioni
esistenti come da prescrizioni del Piano degli Interventi vigente.
ANALISI DELLO STATO ATTUALE 2
1 - DESCRIZIONE DEI CARATTERI PAESAGGISTICI DEL CONTESTO PAESAGGISTICO
AMBITO DI PAESAGGIO: PIANURA CENTRALE VENETA.
Il valore naturalistico dell’area oggetto della ricognizione è espresso dalla sporadica permanenza della struttura a campi
chiusi con sistemazioni a “cavino” (cavino: in agronomia, fosso della larghezza di circa 2 m funzionante da colatoio. Nella sistemazione del
terreno a c. (detta alla padovana, perché attuata diffusamente nella provincia diPadova) i c. sono disposti alla distanza di 80-100 m uno dall’altro e i campi
hanno una pendenza dell’1-2% verso di essi; trasversalmente ai c., a distanza molto variabile (da 20 a 60 m circa) sono disposti i filari di alberi (gelsi, pioppi,
aceri) in genere sostenenti la vite). Gli appezzamenti di dimensioni medio-piccole, accompagnati da prati, pioppeti (sia in
coltura specializzata che nel perimetro degli appezzamenti) e viti a sostegno vivo, con l’ausilio della sistemazione
idraulica a cavino, rendono il paesaggio vario e di particolare interesse sotto il profilo storico-agrario ed ecologico.
2 Rispetto alla relazione per le opere di categoria “A”, la descrizione del contesto può essere ridotta in sintesi diversamente da quella dell’ambito di intervento che si ritiene debba essere descritto e valutato con analoga attenzione e perizia,
2 - DESCRIZIONE – VALUTAZIONE DEI CARATTERI PAESAGGISTICI DELL’AMBITO DI INTERVENTO
La sistemazione del territorio secondo la centuriazione romana ha permesso la conservazione in alcune zone del tipico
paesaggio a campi chiusi e con sistemazioni a cavino, che presentano un buon livello di integrità naturalistica.
È interessante osservare come l’antica divisione parcellare romana abbia condizionato fino ai giorni nostri una porzione
veramente ampia di territorio, non solo per quanto attiene la suddivisione dello spazio agricolo, ma per lo stesso
orientamento degli insediamenti urbani, delle ville, delle chiese e delle case coloniche. Queste campagne, con i fossati e
i filari che fi ancheggiano le diverse vie di comunicazione, costituiscono un interessante esempio di paesaggio
archeologico, arricchito lungo le strade dalla caratteristica alberatura di platani
e dai canali di scolo sul lato settentrionale dei decumani.
Ben conservato è l’interno delle centurie, solitamente suddiviso in campi sistemati alla padovana con baulatura
trasversale, contornati da fossati e delimitati da ceppaie, soprattutto di ontani, che conservano alcuni esemplari dalle
caratteristiche piantate di viti sorretti da salici e gelsi.
Alla presenza di elementi storico-testimoniali di rilevante interesse, tra cui spiccano numerose le ville, si
contrappongono modelli e tipologie edilizie proposte negli ultimi decenni che hanno reso meno riconoscibile il sistema
insediativo tradizionale, un tempo caratterizzato dall’infittirsi dell’edificazione lungo l’antica viabilità romana o ai
crocicchi. Le nuove espansioni dell’edificato infatti, saturando gli spazi liberi interni alle centurie, impongono spesso
delle logiche di aggregazione molto differenti da quelle storicamente consolidate: ciò è evidente in particolare lungo gli
assi viari di maggior afflusso.
2.1 Pianificazione territoriale, urbanistica e di settore:
ESTRATTO DAL PTRC
2.2 Tutele e vincoli
Nessuno.
2.3 Il Vincolo Paesaggistico - fonti normative o provvedimentali della disciplina paesaggistica
L’area interessata è soggetta a tutela ai sensi dell’art. 142 lett. c) e lett. m) del D.Lgs. 42/2004 - AGRO CENTURIATO
DELLA PIANURA CENTRALE VENETA
3 – VALUTAZIONI SUI CARATTERI DEL PAESAGGIO (STATO DI FATTO)
L’ambito di intervento è parte di un’area agricola pianeggiante, situata al margine ovest del graticolato romano, quindi
soggetta alle prescrizioni della L. 431/85. Nello specifico, la zona del territorio interessata dall’intervento ricade in area
centro della frazione di Busiago Vecchio. Come detto precedentemente in questa parte di territorio, il graticolato è poco
leggibile avendo perso i capisaldi costitutivi nel corso del basso medioevo per i motivi prima spiegati. L’area di
intervento oggetto di ristrutturazione urbanistica non confina con ambiti o elementi naturalistici di particolare interesse.
La maggior parte delle abitazioni contermini sono state edificate fra il 1960 e il 2000.
Nei pressi dell’area non si rilevano altri elementi di importanza ambientale quali particolari siti naturalistici (biotopi,
riserve, parchi naturali, boschi), o sistemi insediativi storici (centri storici, edifici storici diffusi), paesaggi agrari (assetti
culturali tipici, sistemi tipologici rurali quali cascine, masserie ecc..), o percorsi panoramici.
Cenni storici e assetto attuale del paesaggio.
Il territorio di Busiago fu interessato in epoca romana dalla formazione del graticolato detto di Camposampiero che,
secondo la ricostruzione di Benetti, doveva estendersi, da nord a sud, da Loreggia ad Altichiero e da est ad ovest, da
Mirano a Curtarolo. Campo San Martino e Marsango si trovavano inserite tra due importanti strade romane che
collegavano la città di Padova, in epoca fiorente sede del mercato della lana, con l’altopiano di Asiago e il massiccio del
Grappa, poco lontane dall’arteria consolare Postumia che attraversava tutta la pianura padana collegando Genova ad
Aquileia e che le incrociava; le due strade erano la via Val Medoacus (attuale Valsugana) e la via Aurelia che
corrisponde all’attuale Strada del Santo.
Ai giorni nostri si può notare che la centuriazione è ben conservata nella parte a est della via Aurelia mentre è quasi
completamente scomparsa ad ovest; una serie di concause, l’abbandono delle campagne per le continue invasioni
barbariche e alcune grandi alluvioni attorno al VI secolo che provocarono la modifica del corso dei fiumi,
consolidarono quella grande estensione boschiva conosciuta come il Bosco di Busiago e ricordata in molti documenti
del XI e XII secolo.
Tra il 1000 e il 1200, Campo San Martino e la frazione di Busiago sono interessate dal consolidarsi di alcune famiglie
che costruiscono le proprie dimore alle cui porte si vanno a formare dei borghi contadini di proprietà dei Vescovi di
Padova e della famiglia Mussato quest’ultima a partire dal 1278 sino ai primi anni del '800.
4 - DOCUMENTAZIONE FOTOGRAFICA.
PROGETTO
5 - Descrizione dell'intervento e delle caratteristiche dell'opera
Si tratta di un intervento di urbanizzazione di un’area di circa 17800 mq, che si colloca a ridosso del centro abitato della
frazione di Busiago Vecchio.
In sintesi il progetto prevede:
1. una strada di penetrazione con relativo viale alberato su un lato.
2. Lotti di tipo estensivo disposti lungo la suddetta strada.
3. Parcheggi localizzati in prossimità del centro a servizio della collettività.
L’accesso carrabile è da via Manzoni, mentre un percorso pedonale permette di percorrere l’area nei due sensi.
Nella progettare l’area residenziale si è cercato di:
- costituire una zona residenziale a bassa intensità abitativa, evitando, per quanto possibile, gli accostamenti tra unità
abitative (nel rispetto di chi vi andrà ad abitare);
- orientare gli edifici e gli alloggi verso sud per sfruttare l’insolazione e l’illuminazione naturale quanto più possibile;
- ricavare più verde possibile, dotando le abitazioni di giardini esclusivi, possibilmente collocati sui fronti principali,
limitando nel contempo le aree pavimentate;
- limitare la circolazione automobilistica all’interno dell’area stessa.
Materiali e finiture.
Le pavimentazioni delle aree, sia pubbliche che private, saranno prevalentemente eseguite in masselli di calcestruzzo
posati a secco su sottofondi ghiaiosi al fine di limitare l’impermeabilizzazione del terreno.
Il verde dovrà essere l’elemento dominante e caratterizzante dell’intera area.
ELEMENTI PER LA VALUTAZIONE DI COMPATIBILITÀ PAESAGGISTICA
6 - Effetti conseguenti alla realizzazione dell'opera
L’intervento inciderà in modo limitato sulla percezione dell’assetto paesaggistico circostante in quanto si inserisce a
ridosso del centro abitato.
7 - Simulazione post-intervento
Inserimento nell’aerofotogrammetrico
L’opera non interessa aree di valore naturalistico o edifici di valore storico-documentale, ma si tratta di un’area
attualmente destinata a coltivazioni stagionali e totalmente priva di alberature.
Essa si inserisce in un tessuto urbano in buona parte già costruito e da riqualificare.
Compatibilmente con le esigenze derivanti dalle norme urbanistiche, sono state ridotte al minimo necessario tutte le
superfici carrabili e pavimentate, destinando quanta più superficie possibile a verde pubblico e privato.
8 - Mitigazione dell'impatto dell'intervento
La mitigazione dell’intervento sarà realizzata esclusivamente mediante la piantumazione di alberature a medio e alto
fusto, soprattutto lungo tutta la nuova strada pubblica interna e nelle varie aree di parcheggio.
Le superfici asfaltate sono state ridotte al minimo indispensabile.
La piantumazione avverrà in due momenti:
- nella prima fase, in concomitanza all’esecuzione delle opere di urbanizzazione, ci sarà la messa a dimora di
alberature lungo il citato viale alberato e nei parcheggi alberati;
- nella seconda fase, che sarà obbligatoriamente differita nel tempo e solo dopo la costruzione delle singole
abitazioni, ci sarà la messa a dimora di numerose altre alberature all’interno dei singoli lotti, che sarà mista tra
alberi da frutto e alberi ornamentali, orti e siepi.
Altro aspetto che può contribuire alla mitigazione dell’impatto ambientale sarà l’impiego, soprattutto all’interno dei lotti
privati, di pavimentazioni a secco parzialmente drenanti evitando quanto più possibile colate ingiustificate di
calcestruzzo per la realizzazione dei sottofondi.
Il tecnico incaricato
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