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1900 anni dal Martirio - 60° della Parrocchia
PARROCCHIA SANT’IGNAZIO DI ANTIOCHIA
ALLO STATUARIO
Via Squillace, 3 - 00178 ROMA © Parrocchia Sant’Ignazio di Antiochia ‐ Roma Rifugio per le anime,
tempio per i cuori
Presbiterio parrocchiale Don Gilberto Serpi, Parroco
Don Alex Chileshe, Vicario parrocchiale Don Richard N. Farrugia, Vicario collaboratore Don Simon M. Cachia, Vicario collaboratore
Don Salvatore Milanese, Diacono Permanente
Gruppi parrocchiali Catechesi sacramentale
Comunità giovanili Comunità eucaristiche Catechesi per adulti
Lectio Divina Ordine Francescano Secolare
San Pio da Pietrelcina Coro parrocchiale Gruppo ministranti
Gruppo ministri straordinari dell’Eucarestia Gruppo Caritas
Gruppo volontariato pulizie Chiesa Gruppo volontariato pulizie Sala Polivalente
Gruppo volontariato addobbi Chiesa Gruppo del Presepe Alcolisti Anonimi Statuario Band Gruppi di Ballo
Circolo Socio ‐ Culturale ‐ Ricreativo Biblioteca Statuario
La Chiesa di Sant’Ignazio di Antiochia allo Statuario
LA CHIESA DI SANT’IGNAZIO DI ANTIOCHIA ALLO STATUARIO
Parrocchia Sant’Ignazio
di Antiochia allo Statuario - Roma -
L’immagine della chiesa è tratta dal disegno di: LIDIA FERRARI CAMPO, Le chiese di Roma, Roma, Comune di Roma, 2000, p. 159.
Anno Ignaziano 2011‐2012
Quest’anno celebrativo vuole essere un tempo di grazia, di purifica‐zione e di rinnovamento per la comuni‐tà parrocchiale dello Statuario. La parrocchia, chiamata ad essere “la fontana del villaggio che dà l’acqua alle generazioni di oggi, come la diede a quelle del passato”, attraverso questa occasione intende riflettere sulla sua missione nel quartiere e tradurre, con l’aiuto del Signore, l’insegnamento del suo Santo Patrono in impegno concreto di rinnovata e nuova evangelizzazione.
‐ ‐ ‐ ‐ ‐ “È bello tramontare al mondo
per il Signore e risorgere in Lui.” SANT’IGNAZIO DI ANTIOCHIA
(Lettera ai Romani) ‐ ‐ ‐ ‐ ‐
Il 18 settembre 1952 veniva istituita la Parrocchia di Sant’Ignazio di Antiochia allo Statuario. Questa zona, a sud di Roma, aveva fino allora avuto come punto di riferimento religioso la cappelli‐na delle Suore Elisabettine Bigie, attiva dal Natale del ‘40. La nuova borgata, nata a seguito della convenzione tra il Comune e l’ing. Caroni nell’area prospiciente il magnifico complesso romano di Villa dei Quintili, si sviluppa velocemente e, con la rapida crescita, aumenta anche la necessità della cura spirituale e di una chiesa più vicina. La Pontificia Opera della Preservazione della Fede acquista allora dall’ing. Caroni un lotto di terreno, tra via Squillace e via Appia Nuova, su cui vengono costruiti un salone da adibire a chiesa provvisoria, la casa canonica e i locali per le opere parrocchiali. Il 18 settembre 1952, il Card. Vicario Clemente Micara, con una folta e sentita partecipazione di prelati e fedeli, inaugura la nuova parrocchia e a don Giovanni Scorza viene dato l’incarico di Economo‐Parroco. Il progressivo aumen‐to della popolazione e l’urbanizzazione
della borgata spingono presto verso la rea‐lizzazione di una chiesa più grande. Approvato il finanziamento, vengono incaricati della presentazione del progetto l’ing. Fornari, direttore dei lavori, l’arch. Tullio Rossi quale progettista e il geom. Giovanni Mazzoni, costruttore. Tra il 1956 e il 1957 viene costruita la nuova chiesa, d’ispirazione moderna, ad una navata, lunga 20,30 metri e larga 13,30, con un’ampia abside, due cappelle laterali e battistero: il 12 ottobre 1957 è solenne‐mente consacrata da Mons. Cunial e, l’indomani, ufficialmente inaugurata. Dopo il Concilio Vaticano II, l’abside assume la forma attuale: in alto, al centro, campeggia il mosaico, una splendida raffi‐gurazione del martirio di Sant’Ignazio. Il Santo, prossimo a donare la propria vita, è rappresentato quasi in estasi, tra due leoni e con in mano le insegne episcopali ‐ il pastorale e la mitra – e la lettera ai Ro‐mani. Ai piedi del mosaico si trova la teca contenente la porzione del cranio del San‐to, reliquia ceduta dalla Parrocchia di San Clemente nel 1958. Nella chiesa si possono ammirare varie opere sacre, come la Via
Crucis e le vetrate artistiche raffiguranti Sant’Ignazio, Madre Teresa, San Pio. All’esterno, dalla sommità della chiesa par‐rocchiale spicca, sulle tante statue pagane che decorano molte case dello Statuario, l’imponente statua della Vergine, bene‐detta da papa Pio XII il 1° novembre 1954, il giorno di Maria Regina, quale ulteriore auspicio per la crescente attività religiosa nel quartiere. Da sessant’anni, lungo la strada romana percorsa verso il martirio dal Vescovo antiocheno, è attivo questo vivace centro di devozione e culto: un rifugio per le anime, tempio per i cuori, dedicato a Sant’Ignazio, vero “atleta della fede”, famoso per aver elogiato la Chiesa romana, “istruita nella carità dagli stessi apostoli Pietro e Paolo”, e affrontato la prova estrema del suo amore per Cristo proprio a Roma. Nel frattempo, il Salone, che ospitava la chiesa provvisoria, dopo essere stato adibito a “Cinema Statuario” (recentemente riattivato), è stato trasfor‐mato nell’attuale “Sala Polivalente”, nella quale si svolgono molteplici attività ricrea‐tive e culturali, rivolte a tutta la Parrocchia e a tutto il quartiere.
Cero pasquale con l’effigie di
Sant’Ignazio
Mosaico absidale
Teca con la reliquia di Sant’Ignazio
La Chiesa di Sant’Ignazio di Antiochia allo Statuario