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PROGETTISTA
erreffe progetti s.a.s.
COMMESSA
NR/15182/R-L01
PROGETTO
ODL 7200093324
LOCALITÀ
REGIONE BASILICATA
ELABORATO N°
RT-E-22100
Variante Metanodotto "Ferrandina - Bari I Tronco DN 250 (10") - 24 bar "
nel territorio comunale di Grottole (MT)
FOGLIO
1 di 15
REV.
0
COMUNE DI GROTTOLE (MT)
Variante Metanodotto
"Ferrandina – Bari”
DN 250 (10") - 24 bar
RELAZIONE TECNICA
0 Emissione per Permessi C.Galluzzi G.Tortorelli R.Festa 25/03/2016 Rev. Descrizione Elaborato Verificato Approvato Data
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PROGETTO Variante Metanodotto "Ferrandina – Bari”
DN 250 (10") -24 bar nel territorio comunale di Grottole (MT)
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INDICE
1. PREMESSA 3
2. INQUADRAMENTO TERRITORIALE 3
2.1. Descrizione dell’intervento 4
2.2. Presenza di vincoli a carattere locale, regionale e nazionale 4 3. CARATTERISTICHE TECNICHE 5
o Caratteristiche dei materiali 5
o Protezione meccanica 5
o Protezione contro la corrosione 5
o Fascia di asservimento 6
4. PRINCIPALI FASI DI COSTRUZIONE 6
o Apertura cantiere 6
o Area di passaggio 7
o Deposito tubazioni 7
o Sfilamento tubazioni 8
o Saldatura 8
o Controlli non distruttivi 8
o Sabbiatura e fasciatura 8
o Scavo 9
o Posa della condotta 9
o Realizzazione attraversamento stradale 9
o Collaudo in opera 11
o Rinterro 12
o Rimozione condotta dismessa 12
o Inertizzazione condotta non rimovibile 12
5. INTERVENTI DI RIPRISTINO 13 6. ELABORATI CARTOGRAFICI ALLEGATI 14 7. DOCUMENTAZIONE FOTOGRAFICA 15
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1. PREMESSA
L’attività in progetto consiste nella realizzazione di una variante al
metanodotto in esercizio denominato “Ferrandina – Bari I Tronco DN 250
(10”) – 24 bar”, di proprietà della Snam Rete Gas S.p.A, in agro del Comune
di Grottole (MT).
La variante verrà realizzata al fine di delocalizzare un tratto di condotta
dall’attuale sede che risulta soggetta ad una progressiva antropizzazione con
presenza di fabbricati e capannoni.
I tubi e le componenti della condotta in progetto, da progettare per il trasporto
di gas naturale ad una pressione di progetto (DP) pari a 24 bar ed una
pressione massima di esercizio (MOP) pari a 24 bar, si realizzeranno in
conformità alle leggi ed alle normative vigenti.
In particolare, i materiali e le tecniche impiegate sono quelle riportate
nell’Allegato A del D.M. del 17 Aprile 2008 del Ministero dello Sviluppo
Economico recante “Regola Tecnica per la progettazione, costruzione,
collaudo, esercizio e sorveglianza delle opere e degli impianti di trasporto di
gas naturale con densità non superiore a 0.8 Kg/m3”.
In osservanza del punto 1.3 del suddetto Allegato, le tubazioni si classificano
come “condotte di 2.a specie”.
Il grado di utilizzazione, ossia il coefficiente che definisce il livello di
sollecitazione ammissibile quale percentuale del carico unitario di
snervamento (reciproco del coefficiente di sicurezza), per il calcolo dello
spessore della condotta sarà pari a f =0,30. 1. INQUADRAMENTO TERRITORIALE
L’intervento in progetto si individua a Nord-Ovest del Comune di Grottole
(MT).
Dall'analisi della cartografia si evince che l'area di intervento appartiene al
foglio I.G.M. n°200 I N.E. "Grottole" (scala 1:25.000).
Catastalmente la variante è individuata nel foglio di mappa n°39 particelle
n°106-953-436 del Comune di Grottole (MT).
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1.1. Descrizione dell'intervento
L'opera in progetto, come riportato in premessa, consiste nella realizzazione
di una variante, lunga circa 97 m, al metanodotto denominato “Ferrandina –
Bari DN 250 (10”) – 24 bar”, di proprietà della Snam Rete Gas S.p.A, in agro
del Comune di Grottole (MT) al fine di delocalizzare un tratto di condotta
interessato dalla progressiva antropizzazione.
La tecnica operativa con cui si procederà alla realizzazione della variante in
progetto, risulterà quella dello scavo a cielo aperto, tranne l’attraversamento
della SP 82 Grottole-Ponte Bilioso che avverrà con “trivella spingitubo”.
1.2. Presenza di vincoli a carattere locale, region ale e nazionale
L’uso e l’assetto del territorio comunale di Grottole (MT) è disciplinato dal
vigente Regolamento Urbanistico (R.U.), dal quale si evince che l’intervento
ricade in zona Agricola (rif. Dis. PL-D-22101).
A carattere regionale, l’area di intervento ricade all’interno del territorio di
competenza dell’Autorità Interregionale di Bacino della Basilicata, pertanto si
sono analizzate: la Carta Inventario delle Frane e la Carta del Rischio
appartenenti al Piano Stralcio per la Difesa dal Rischio Idrogeologico redatto
dalla stessa Autorità. Dall’esame della Carta Inventario delle Frane e della
Carta del Rischio relative allo stesso Piano Stralcio si evince che il tracciato
non interferisce con aree interessate da fenomeni franosi e/o sottoposte a
rischio idrogeologico (rif. Dis. PL-D-22102).
L’intervento non ricade in aree tutelate dal Piano Paesistico di Area Vasta.
Dall’analisi degli strumenti di pianificazione a carattere nazionale si evince
che l’opera in progetto non interferisce con aree sottoposte a vincolo ai sensi
del Regio Decreto n°3267 del 30 Dicembre 1923 (rif. Dis. PL-D-22102bis).
Per quanto concerne l’interferenza con i Siti di Importanza Comunitaria
(istituiti ai sensi della Direttiva 92/43/CEE del 21/05/1992) e con le Zone di
Protezione Speciale (designate ai sensi della Direttiva 79/409/CEE, recepita
in Italia con la Legge 11/02/1992 n°157), l’intervento non interferisce con aree
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costituenti habitat naturali protetti.
2. CARATTERISTICHE TECNICHE
Le caratteristiche tecniche dell’opera in progetto sono state definite nel rispetto
del D.M. del 17 Aprile 2008 del Ministero dello Sviluppo Economico, della
normativa tecnica relativa alla progettazione di queste opere, e delle
prescrizioni di sicurezza e di salute da attuare nei cantieri (D. Lgs. 81/2008).
o Caratteristiche dei materiali
Le tubazioni costituenti la variante in progetto saranno in acciaio Grado L360
NB/MB ottenuto a forno elettrico, saldate longitudinalmente o senza saldatura.
Essendo la pressione massima di esercizio (MOP) > 16 bar, i tubi saranno
conformi alle norme previste dalla norma UNI 1594.
Il diametro nominale da utilizzare risulterà:
DN 250 (10”) - De 273.1 mm, Sp. 7.8mm;
o Protezione meccanica
Per l’opera in progetto è prevista la protezione meccanica per l’attraversamento
della strada provinciale S.P. 01 e dell'acquedotto. L’attraversamento verrà
realizzato in tubo di protezione di lunghezza pari a 18 m con un diametro
nominale DN 400 (16”) – De 406,4 mm, Sp. 11,10 mm, secondo la norma
Snam Rete Gas GASD A.01.04.01.
o Protezione contro la corrosione
I tubi e tutte le strutture metalliche interrate saranno opportunamente protetti
mediante sistemi integrati di rivestimento isolante e protezione catodica.
In particolare la protezione passiva sarà costituita da rivestimento con nastri a
base di poliolefina secondo specifica Snam Rete Gas GASD C.09.04.01. Inoltre
i giunti di saldatura saranno sabbiati e rivestiti in linea con fasce
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termorestringenti e applicate secondo quanto prescritto dalla specifica Snam
rete Gas GASD C.09.07.01. Sulle zone di saldature longitudinali dei tubi di
protezione sarà applicato un rivestimento a base di resina termoindurente
secondo specifica Snam Rete Gas GASD C.09.05.01.
La protezione catodica attiva sarà invece garantita da alimentatori di protezione
catodica a corrente impressa posti lungo la linea che rende il metallo della
condotta elettricamente più negativo o uguale a -1V rispetto all’elettrodo di
riferimento saturo.
o Fascia di asservimento
La costruzione ed il mantenimento dei metanodotti sui fondi altrui, è legittimata
dalla costituzione di una servitù che, lasciate inalterate le possibilità di
sfruttamento agricolo dei fondi, limita la fabbricazione nell’ambito della fascia di
asservimento a cavallo della condotta (servitù non aedificandi).
L’ampiezza di tale fascia varia in funzione delle caratteristiche tecniche del
metanodotto, in accordo alle vigenti normative di legge.
Per la variante in progetto, essendo caratterizzato da un DN 250 (10”) e da una
pressione di progetto pari a 24 bar, si prevederà una fascia di asservimento di
16 m a cavallo della condotta (8 m per parte).
4. PRINCIPALI FASI DI COSTRUZIONE
La variante in progetto verrà realizzata in base alle seguenti modalità tecniche
di esecuzione.
o Apertura cantiere
La ditta appaltatrice provvederà ad eseguire le necessarie pratiche per
l’impianto di un cantiere temporaneo di lavoro.
I lavori saranno effettuati in modo da garantire la sicurezza del personale
impiegato per la costruzione, la sicurezza di terzi, la salvaguardia dell’ambiente
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e delle aree interessate dai lavori stessi, nonché l’integrità dei materiali
impiegati.
Verranno inoltre realizzate opere provvisorie come le piazzole di stoccaggio
delle tubazioni e dei materiali occorrenti alla realizzazione dell’opera, oltre alla
esecuzione, ove non presenti, di accessi provvisori alle aree di cantiere dalla
viabilità ordinaria.
o Area di passaggio
Le operazioni di scavo della trincea per il montaggio delle tubazioni costituenti
la variante in progetto richiedono l'apertura di una fascia di lavoro: la cosiddetta
“area di passaggio”.
Questa dovrà essere continua ed avere una larghezza tale, da consentire la
buona esecuzione dei lavori ed il transito dei mezzi di servizio e di soccorso.
Nelle aree occupate da vegetazione arborea (uliveti, ecc.) l’apertura dell’area di
passaggio comporterà il taglio/svellimento delle piante.
L’area di passaggio, essendo la condotta in progetto caratterizzata da un DN
250 (10”), avrà una larghezza complessiva pari a 16 m distribuita come di
seguito riportato:
• 7 m a sinistra (senso gas);
• 9 m a destra (senso gas).
I mezzi adibiti alla costruzione utilizzeranno la aree di passaggio messe a
disposizione per la realizzazione dell’opera, accedendo alle stesse dalla
viabilità esistente.
o Deposito tubazioni
Verrà predisposta, in prossimità del cantiere di lavoro, in posizione
raggiungibile con gli automezzi, una o più piazzole per il deposito temporaneo,
su appositi stocchi di legno per evitare danni al rivestimento esterno, delle
tubazioni e delle curve necessarie alla realizzazione dell’opera.
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o Sfilamento tubazioni
L’attività consiste nel trasporto dei tubi dalle piazzole ed al loro posizionamento
lungo l’area di passaggio, predisponendoli testa a testa per la successiva fase
di saldatura, ponendoli su appositi stocchi di legno per evitare danni al
rivestimento esterno.
Per queste operazioni, saranno utilizzati trattori posatubi e mezzi cingolati adatti
al trasporto delle tubazioni.
o Saldatura
Consiste nell’unione delle tubazioni di linea e delle curve lungo la pista di lavoro
con saldature ad arco elettrico con elettrodi rivestiti.
L’accoppiamento sarà eseguito mediante accostamento di testa di due tubi, in
modo da formare, ripetendo l’operazione più volte, un tratto di condotta.
I tratti di tubazioni saldati saranno temporaneamente disposti parallelamente
alla traccia dello scavo.
I mezzi utilizzati in questa fase saranno essenzialmente trattori posatubi,
motosaldatrici e compressori ad aria.
Le saldature saranno eseguite in accordo con la norma UNI EN 1594 essendo
la MOP > 16 bar.
o Controlli non distruttivi
Le saldature saranno tutte sottoposte ad accurati controlli non distruttivi,
mediante controllo radiografico.
Le singole saldature saranno accettate se rispondenti ai parametri imposti dalla
normativa vigente.
o Sabbiatura e fasciatura
Per garantire la continuità del rivestimento in polietilene, tutti i giunti verranno
sabbiati e rivestiti con fasce termorestringenti ed applicate secondo quanto
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prescritto dalla specifica Snam Rete Gas GASD C.09.07.01.
Prima dell’inserimento del tubo di protezione, il rivestimento della condotta sarà
verificato visivamente e mediante apposita apparecchiatura (holiday detector),
provvedendo ove necessario alle opportune riparazioni.
o Scavo
Lo scavo destinato ad accogliere la condotta sarà aperto con l’utilizzo di
macchine escavatrici adatte alle caratteristiche morfologiche e litologiche del
terreno attraversato.
Il materiale di risulta dello scavo verrà depositato lateralmente allo scavo
stesso, lungo la area di passaggio, per essere riutilizzato in fase di rinterro della
condotta.
Tale operazione sarà effettuata in modo da evitare la commistione fra l’humus
superficiale ed il materiale di risulta dello scavo.
o Posa della condotta
Ultimata la verifica della perfetta integrità del rivestimento, la colonna saldata
sarà sollevata e posata nello scavo con l’impiego di adeguati mezzi meccanici
(escavatori abilitati al sollevamento).
Nel caso in cui il fondo dello scavo presenti asperità tali da poter
compromettere l’integrità del rivestimento, sarà realizzato un letto di posa con
materiale inerte (sabbia, ecc.).
Le colonne posate saranno successivamente saldate una con l’altra.
o Realizzazione attraversamento stradale
La metodologia operativa con cui si effettuerà l'attraversamento stradale sarà
quella con tecnica “trivella spingitubo".
In linea generale, questo tipo di tecnologia è utilizzata con successo per la posa
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in opera senza scavo a cielo aperto quando sia presente un qualsiasi vincolo
fisico che non permetta lo scavo a cielo aperto e/o in tutte quelle casistiche in
cui l'utilizzo della tecnologia NO-DIG venga imposta o sia consigliata per motivi
economici e sociali.
Tale tecnica prevede l'impiego di apposite attrezzature spingitubo (le cosiddette
trivelle spingitubo).
La prima fase è quella della realizzazione della camera di spinta, che si rende
necessaria per la posa al suo interno dell'attrezzatura di perforazione e spinta
del tubo camicia.
Le dimensioni della camera variano a seconda del diametro da posare,
generalmente le dimensioni per una tubazione fino ad un diametro DN 500 mm,
sono le seguenti:
• larghezza 4.50 m;
• lunghezza 8.00 m da realizzarsi perfettamente in asse con il tracciato da
realizzare;
• profondità a - 60/90 cm di distanza dallo scorrimento inferiore del tubo
camicia;
Inoltre la camera di spinta dovrà presentare la "parete di spinta" il più possibile
verticale, per permettere un'ottimale azione di spinta.
La "camera di spinta" sarà interamente scavata nel terreno lungo il tracciato
della perforazione e nel caso di materiale incoerente dovrà essere
opportunamente messa in sicurezza, in casi particolari anche attraverso
l'utilizzo di casseri metallici autoaffondanti o palancolati, posizionati
precedentemente allo scavo.
Nel caso di presenza di acqua di falda sarà necessario inoltre realizzare sul
fondo un getto di magrone, lasciando in un angolo una sorta di "pozzetto di
aspirazione" per il posizionamento di un sistema di pompaggio per il continuo
"aggottamento" dell'acqua di falda.
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La seconda fase prevede la perforazione con avanzamento del "tubo camicia"
in acciaio, spinto da martinetti idraulici, all’interno del quale sarà posizionata la
tubazione di linea.
La trivellazione avviene attraverso l’utilizzo di coclee elicoidali solidali al tubo
camicia che permettono l'asportazione del materiale scavato dall'interno del
tubo camicia direttamente verso la camera di spinta (smarino).
A seguito della messa in opera del tubo di protezione, si procederà, fuori opera,
alla preparazione del cosiddetto "sigaro" dell’attraversamento stradale in
progetto.
A tale “sigaro” saranno applicati appositi collari distanziatori che consentiranno
le operazioni di inserimento e garantiranno nel tempo un adeguato isolamento
elettrico della condotta.
Il "sigaro" sarà successivamente inserito nel tubo di protezione e collegato alla
linea esistente.
Una volta completate le operazioni di inserimento, saranno applicati, alle
estremità del tubo di protezione, i tappi di chiusura con fasce termorestringenti.
In corrispondenza di una delle estremità del tubo di protezione verrà posizionati
due sfiati ed una piantana per la presa di potenziale (vedi elaborato PL-D-
22106)
o Collaudo in opera
Dopo la posa in opera della tubazione di linea, si deve procedere alla prova
combinata di resistenza e di tenuta a pressione secondo le modalità ammesse
dalla norma UNI EN 1594 essendo la MOP > 16 bar.
La condotta sarà collaudata, secondo il punto 4.4 dell'Allegato A del D.M. del
17 Aprile 2008, ad una pressione pari ad almeno:
• 1.50 MOP essendo le tubazione classificata di 2.a specie.
Durante il collaudo, la pressione nella sezione più sollecitata del tronco non
deve dar luogo ad una tensione superiore al carico unitario di snervamento
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minimo garantito per il tipo di materiale impiegato.
Il collaudo della condotta sarà considerato favorevole se, dopo almeno 48 ore,
la pressione si è mantenuta costante a meno delle variazioni dovute
all’influenza della temperatura.
o Rinterro
La condotta posata sarà ricoperta con il materiale di risulta accantonato lungo
la area di passaggio all’atto dello scavo della trincea.
Le operazioni saranno condotte in due fasi per consentire, a rinterro parziale, la
posa di un nastro segnalatore a circa 50 cm dalla generatrice superiore della
condotta, utile per segnalare la presenza della condotta in gas.
A conclusione delle operazioni di rinterro si provvederà a ridistribuire sulla
superficie il terreno vegetale accantonato.
o Rimozione condotta dismessa
Il tratto di condotta messa fuori esercizio, lungo circa 91 m, sarà rimosso ove le
condizioni tecnico-operative lo consentiranno.
I lavori per il recupero della condotta prevederanno l’apertura di una pista di
lavoro, per consentire ai mezzi operatori lo scavo fino ad una profondità di circa
1,50 m.
Successivamente la tubazione verrà spezzonata e caricata sui mezzi per il
trasporto in deposito.
o Inertizzazione condotta non rimovibile
I tratti non rimossi per difficoltà operative o per scelte di opportunità, saranno
eventualmente bonificati e inertizzati con l’impiego di opportuni conglomerati
cementizi a bassa resistenza meccanica.
La condotta intasata non creerà alcun vincolo o gravame sui fondi interessati e
non costituirà in alcun modo un rischio per la sicurezza di cose e persone.
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PROGETTO Variante Metanodotto "Ferrandina – Bari”
DN 250 (10") -24 bar nel territorio comunale di Grottole (MT)
Foglio 13 di 15
5. INTERVENTI DI RIPRISTINO Parte essenziale del progetto risultano essere gli interventi di ripristino che si
rendono necessari al fine di riportare, alla fine dei lavori, i luoghi oggetto di
intervento nel loro aspetto ante-operam.
Pertanto al termine dei lavori si provvederà al ripristino dell’intera area di
oggetto di intervento così da riproporre quell’equilibrio paesaggistico
antecedente le fasi di cantiere. Ogni opera o manufatto che fosse danneggiato
durante l’esecuzione dei lavori, sarà ricostruito con materiali e tipologie
costruttive tipiche del luogo per riportarlo come allo stato originario.
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Foglio 14 di 15
6. ELABORATI CARTOGRAFICI ALLEGATI
Disegno n°22100 Planimetria Generale (scala 1:5.000);
Disegno n°22101 Planimetria Generale con P.R.G (scala 1:5.000);
Disegno n°22102 Planimetria Generale con P.A.I (scala 1:5.000);
Disegno n°22102bis Planimetria Generale con Vincoli Nazionali (scala
1:5.000);
Disegno n°22103 Planimetria Catastale (scala 1:2000);
Disegno n°22104 Planimetria di dettaglio (scala 1:500);
Disegno n°22105 Attraversamento strada (scala 1:100).
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7. DOCUMENTAZIONE FOTOGRAFICA
Foto 1: Simulazione intervento
Met.: Ferrandina- Bari DN 250 (10”) – 24 bar
(IN ESERCIZIO)
Met.: Ferrandina- Bari DN 250 (10”) – 24 bar (DA PORRE FUORI
ESERCIZIO)
Var.te Met.: Ferrandina- Bari DN 250 (10”) – 24 bar
(IN PROGETTO)