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Dreamers & Dissenters e Barbonia City: due nuoveuscite Vololibero
I gggiovani. Mi raccomando, abbondate pure con le g. Nel linguaggio dellapolitica, soprattutto nelle campagne elettorali che sparano prosperità, benessere, lavoro e sicurezza, i gggiovani(che brivido quando viene preposto l’aggettivo “nostri”…) sono argomento gettonatissimo. Peccato che la classedirigente abbia abdicato alla gioventù già nel fiore dell’adolescenza, a differenza di una personalità poliedricacome Matteo Guarnaccia. L’artista psichedelico milanese è tra i maggiori conoscitori internazionali di culturegiovanili, insieme alla ricercatrice Giulia Pivetta ha confezionato questo frizzante Dreamers & Dissenters, unatravolgente sequenza di tavole che illustrano le mode giovanili degli anni ’60. Provos, beat, hippie trailers emods vanno a braccetto con skinheads, modaioli di Carnaby St., go-go girls e guardie rosse, in una girandoladi abiti, capigliature, simboli e riferimenti storici. Una mostra tascabile più che un libro, un simpatico – ma sensatoe messo a fuoco – itinerario di luoghi esteriori ed interiori che rievocano i tempi gloriosi dei nostri genitori.
Focalizzata l’attenzione sui primi beat in Italia, in questo secondo libretto laVololibero dà spazio a una testimonianza formidabile, quella di Walter Pagliero. “Io c’ero” può gridarlo forte ilgiornalista e attore milanese: classe 1936, dopo aver abbandonato la Bocconi e frequentato il Piccolo Teatro conStrehler, Pagliero si trasferisce a Roma, conosce prima il cinema poi il giornalismo e scopre il mondo dei pionieridi una cultura alternativa in Italia. Quella di Mondo Beat. Anarchia, zazzere, fughe, odori, campagna, sacchi apelo, ciclostile e inchiostro, liberazioni individuali e collettive: la Milano beat di metà anni ’60, innocente macontestata dalla borghesia, è un fiorire di ingenue ma coraggiose iniziative, raccontate in Barbonia City conpartecipazione e foto inedite. Da buttare giù tutto d’un fiato.
http://www.vololiberoedizioni.it
D.Z.
23-01-2013
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Il fascino emanato da una mappa rimane, ancora oggi, inalterato perché,anche se gli anni passano e le tecnologie diventano sempre più sofisticate,l’idea ed il piacere di sfogliare una carta, di trarre informazioni, di prendere unappunto non sono affatto tramontati.
In questo senso va interpretato il volume che hanno assemblato MatteoGuarnaccia e Giulia Pivetta (qui nelle due foto), intitolato Dreamers &Dissenters (Viaggio illustrato tra le mode degli anni Sessanta), un volumedalla struttura davvero singolare, in cui da parte dell’autrice vengonopresentati, sotto forma di schede, i “movimenti” che sono stati protagonistidegli anni ’60, ne vengono tratteggiate le caratteristiche culturali ed estetiche,gli interessi, le diverse fonti di ispirazione, musicali, letterarie, artistiche, dellamoda e del design.
Per offrire al lettore anche un preciso riferimento iconografico, a questeschede sintetiche e dettagliate sono stati affiancati i disegni di MatteoGuarnaccia, profondo conoscitore di quel periodo, e quindi capace ditratteggiare le caratteristiche “visive” dei numerosi personaggi che hannopopolato un decennio nel quale la vivacità culturale era una pratica quotidiana.
Fra le pagine di questo libro scorronoimmagini di politica, di musica, d’arte, siriesce a ricostruire una sorta di cartinaspazio-temporale che offre la possibilità diavere un’idea precisa di quali fossero le fontidi ispirazione e gli obbiettivi che siproponevano questi gruppi da molti definitidi “agitatori culturali”. Qui non si parla, insenso moderno, di “bande”, e quindi non sianalizzano situazioni strettamente locali;; inrealtà vengono presentati dei veri e propri ”movimenti” ante litteram nati,certamente, in precise aree geografiche, ma che si sono rapidamente diffusiraggiungendo, in alcuni casi, una diffusione planetaria.
Tutto ciò senza avere alle spalle alcuna struttura “organizzata”, dei “vertici” dacui potevano essere indicati precisi obbiettivi, e senza porsi delimitazionigeografiche di alcun genere: spontaneamente i Bikers, piuttosto che i Mods, oi Rockers, ed ancora i Surfers, gli Hippies o gli Skinheads hanno esportato illoro modo di stare insieme, il loro look, i loro gusti musicali, facendone unasorta di “marchio” internazionale, per cui in qualunque luogo nascesse un
di ANDREA ROMEO
IN DETTAGLIOArtista: Matteo Guarnaccia – GiuliaPivettaEditore: VoloLibero EdizioniPagine: 141Anno: 2012Prezzo: 20.00 €
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Matteo Guarnaccia – Giulia Pivetta
Dreamers & Dissenters (Viaggio illustrato tra lemode degli anni Sessanta)
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gruppo con queste connotazioni la sua identificabilità era chiara a tutti.
Anche l’Italia non fu estranea alla diffusione di queste “popolazioni”, delle loroidee, dei loro abiti, delle loro musiche, del loro stile di vita ed anzi diede luogospesso a fenomeni culturali locali molto interessanti.
Ovviamente trovare raccolte in un unicovolume tutte queste situazioni permette achi legge un fantastico viaggio nellamemoria. Chi quegli anni li ha vissutidirettamente, può riaccendere il ricordodi eventi, personaggi, vicende legateanche alla propria vita personale, mentrechi in quel decennio non c’era ancora, oera molto piccolo, può rendersi contodella profonda differenza fra quel periodo
e quello odierno: mentre oggi l’aspetto esteriore, i gusti musicali, gli stessiatteggiamenti hanno una connotazione puramente estetica, allora lecaratteristiche di ogni movimento, gli abiti, le canzoni, le espressioni artistiche,riflettevano in modo reale, diretto e profondo uno stile di vita, non solo unatteggiamento da proporre o da ostentare.
Ciò che oggi viene genericamente considerata “moda”, negli anni ’60 era unavera e propria “way of life”;; le informazioni ed i disegni, proposti da questovolume, offrono la possibilità di capire quanto fossero forti, allora, le idealitàsottese al modo di vivere, nulla a che vedere con la superficialità che lacosiddetta “morte delle idee” ha reso, in buona parte, il tratto distintivo deitempi odierni.
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Rossana Morriello
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L’approccio è senza dubbio originale. Al posto del classico libro di immagini sulle mode degli anni Sessanta, in questo
caso si è scelto di proporre una selezione di disegni. D’altro canto il pubblico al quale “Dreamers and Dissenters” si
rivolge, come dichiarato nelle note di copertina, è quello dei fashion victims, degli studenti d’arte, dei ricercatori di
costume e dei collezionisti di vintage. E, per descrivere le tendenze dal punto di vista della moda e del costume, i
disegni sono molto più funzionali poiché permettono di analizzare in maniera schematica ed esemplificativa ogni
singolo dettaglio. Difatti, le circa cento tavole che descrivono le mode degli anni Sessanta raccolte in questo volume
riescono a raffigurare i minimi particolari dell’abbigliamento e degli accessori e a restituire in questo modo
un’immagine molto precisa delle tendenze che hanno attraversato quel decennio.
In quegli anni il look era di una certa importanza e designava l’appartenenza di una persona a un determinato gruppo
culturale che portava con sé tutto un retroterra di abitudini, musica, ideali. Basti pensare, per esempio, a quanto
centrale fosse l’aspetto fisico per i Mods, che ne curavano le minime sfumature con attenzione maniacale, e a quali diversi stili di vita
corrispondessero il look mod, quello dei Rockers e quello degli Hippies. Nel volume vengono individuati trenta “tipi” e per ciascuno di essi, oltre ai
disegni che ne spiegano l’abbigliamento, viene fornita una scheda sintetica in cui si richiamano, non senza il pizzico di ironia che pervade anche
altre parti del libro, i dati anagrafici (data di nascita, luogo di nascita, indirizzo, segni particolari), i riferimenti culturali (cinema, riviste, libri e musica),
i personaggi che hanno meglio rappresentato quello stile, i colori dominanti e altre informazioni utili.
Gli autori sono una designer di costume, Giulia Pivetta, e uno storico e critico d’arte, musica e costume, Matteo Guarnaccia, ben noto per i suoi
numerosi lavori dedicati alla cultura degli anni Sessanta. Il lavoro dei due esperti rende le schede interessanti anche perché rivelano curiosità di
varia natura che si nascondono dietro alcuni elementi estetici, dalle origini del simbolo della pace al ruolo delle biciclette bianche dei Provos
olandesi, e che sconfinano negli aspetti politici, sociologici, filosofici dell’universo sixties. Il ringraziamento finale “per la cortese collaborazione” a
Vivienne Westwood, regina indiscussa delle tendenze anche estreme della moda inglese dagli anni ’70 a oggi, suggella il rilievo dell’iniziativa
portata a compimento per la dinamica casa editrice milanese.
Matteo Guarnaccia – Giulia Pivetta, Dreamers & Dissenters. Viaggio illustrato tra le mode degli anni Sessanta, Vololibero, Settembre-Ottobre 2012 Vololibero Edizioni
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27 gennaio 2013
Matteo Guarnaccia - Giulia PivettaDREAMERS & DISSENTERS – Viaggio illustrato tra le mode degli anni Sessanta
2012 - Vololibero Edizioni
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I gggiovani. Mi raccomando, abbondate pure con le g. Nel linguaggio dellapolitica, soprattutto nelle campagne elettorali che sparano prosperità, benessere, lavoro e sicurezza, i gggiovani(che brivido quando viene preposto l’aggettivo “nostri”…) sono argomento gettonatissimo. Peccato che la classedirigente abbia abdicato alla gioventù già nel fiore dell’adolescenza, a differenza di una personalità poliedricacome Matteo Guarnaccia. L’artista psichedelico milanese è tra i maggiori conoscitori internazionali di culturegiovanili, insieme alla ricercatrice Giulia Pivetta ha confezionato questo frizzante Dreamers & Dissenters, unatravolgente sequenza di tavole che illustrano le mode giovanili degli anni ’60. Provos, beat, hippie trailers emods vanno a braccetto con skinheads, modaioli di Carnaby St., go-go girls e guardie rosse, in una girandoladi abiti, capigliature, simboli e riferimenti storici. Una mostra tascabile più che un libro, un simpatico – ma sensatoe messo a fuoco – itinerario di luoghi esteriori ed interiori che rievocano i tempi gloriosi dei nostri genitori.
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