IL TESTO ESPOSITIVO-INFORMATIVO(e la relazione)
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DEFINIZIONE E SCOPO
Il testo informativo-espositivo ha lo scopo di arricchire le conoscenze del destinatario su un
determinato problema, argomento, tema o evento, mettendo a sua disposizione dati e
notizie di diversa natura e fornendo una spiegazione.
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TIPI DI TESTO INFORMATIVO-ESPOSITIVO
I principali tipi di testo informativo sono:
• manuali scolastici
• le voci di enciclopedie
• gli articoli scientifici e giornalistici
• le guide turistiche
• il testo di presentazione di una lezione
• le relazioni di un viaggio o
un’esperienza vissuta
Seppure in forma molto schematica, assolvono
alla funzione informativa anche semplici
elenchi di dati e tabelle, come l'orario dei treni
o l'elenco dei nati in Italia in un anno
determinato. Il compito di chi compone un
testo informativo consiste spesso nel tradurre i
dati contenuti in forma schematica nelle fonti
(per esempio, le cifre relative al commercio
estero dell'Italia nell'ultimo decennio) in un testo
non schematico (per esempio, un saggio sul
mutamento dei consumi degli italiani).
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CARATTERISTICHE GENERALI
Le principali caratteristiche di un testo informativo-espositivo sono:
• Il linguaggio usato è chiaro e lineare
• Le informazioni sono chiare, coerenti, complete e disposte secondo un ordine logico
• Il lessico è di tipo specialistico cioè presenta termini specifici della disciplina di cui si
sta parlando.
• L'esposizione è oggettiva cioè non ci sono impressioni, pareri o giudizi personali.
• Le informazioni sono spesso accompagnate da elementi grafici per favorire la
comprensione del testo (foto, schemi, disegni, mappe, tabelle, ecc.)
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TECNICA COMPOSITIVA
In un testo informativo-espositivo possiamo trovare parti narrative, descrittive, e
argomentative variamente composte in un insieme.
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CRITERIO ORDINATIVO DELLE INFORMAZIONI
Le informazioni contenute in un testo informativo-espositivo possono essere ordinate
secondo diversi criteri tra cui:
• Criterio cronologico (parti cronachistiche dei manuali di storia)
• Criterio logico-argomentativo (consequenzialità, rapporti di causa-effetto; parti
riflessive sugli eventi nei manuali di storia)
Può anche darsi il caso di un criterio ordinativo di tipo misto.
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SCRITTURA DI UN TESTO ESPOSITIVO-INFORMATIVO
Per scrivere un testo informativo-espositivo che sia fedele alla realtà occorre ricavare le informazioni da
fonti credibili, magari consultando bibliografie oppure scegliendo con accuratezza dei siti da internet.
Nel caso di un testo espositivo-informativo consistente nella stesura di una relazione riguardante
un’esperienza vissuta in prima persona, occorre aver raccolto sul momento un’adeguata quantità di
documentazione (appunti, fotografie, registrazioni video e audio, opuscoli informativi, altro materiale
reperito sul posto o riguardante esso, ecc.). Naturalmente le informazioni che traiamo da queste fonti
devono essere recenti e aggiornate. Inoltre, occorre saper chiaramente a che livello si vuole
approfondire o rendere complesso un determinato argomento. Naturalmente da un ragazzo delle
medie ci si aspetta un testo espositivo meno complesso e approfondito di un adulto istruito.
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FASI DELLA SCRITTURA DI UN TESTO ESPOSITIVO-INFORMATIVO
INVENTIO
• Inquadramento dell’argomento
• Individuazione del destinatario (chi è? Cosa già conosce dell’argomento? Quale tipo di informazioni può essere
più utile ad arricchire le sue conoscenze sull’argomento?)
• Ricerca e raccolta di dati e informazioni
• Delimitazione del tema da trattare
• Selezione delle informazioni
DISPOSITIO
• Dare un ordine logico alle informazioni magari suddividendole in vari blocchi informativi tra loro collegati
secondo un preciso ordine
• Determinare il genere testuale che si deve realizzare (lezione, relazione di un’esperienza, relazione relativa ad un
lavoro di ricerca, ecc.) e conoscenza preliminare di alcuni esempi
• Costruzione di una scaletta
ELOCUTIO
• Scrittura del del testo (varie redazioni e revisioni fino alla stesura definitiva)
• Inserimento di elementi di paratesto
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TECNICHE DI PARATESTO
Non di rado i testi informativi ricorrono al sostegno di un paratesto costruito appositamente
per favorire l’accesso alle informazioni: vocaboli e frasi salienti, che sono oggetto di una
definizione, sono stampati con caratteri diversi (in neretto e in tondo); frequentemente sono
presenti note a margine o a piè di pagina, tabelle e grafici; si usano schemi e, quando è
utile, si impiegano elenchi puntati e numerati.
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Come scrivere una relazione
LA RELAZIONE (scritta o orale)
--Esposizione informativa –
metto in rapporto, stabilisco un legame
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Per elaborare una buona relazione si deve:
• tenere conto del destinatario
• tenere conto dello scopo
• tenere conto del tempo (per la relazione orale) e dello spazio (per la relazione scritta)
di cui si può disporre
• definire, attraverso un titolo significativo e preciso, l’argomento affrontato nella
relazione
• raccogliere adeguata documentazione
•“schedare” il materiale raccolto
• stendere la scaletta della relazione
stendere il testo della relazione, ricordando che …----> l’inizio e conclusione devono essere incisivi, efficaci----> il testo deve essere coeso, coerente, ordinato (ordine cronologico, enumerazione, successione causale), corretto, chiaro, esaustivo e pertinente rispetto al titolo scelto.
ALCUNI SCHEMI DI RELAZIONE A SECONDA DEL TIPO:
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A. SCHEMA-TIPO DI RELAZIONE SU SITUAZIONI O PROBLEMI DIINTERESSE GENERALE
• 1.Introduzione: si presenta il tema e lo scopo per cui è stata svolta la ricerca
• 2.Presentazione dei materiali e si descrive il metodo seguito.
• 3.Presentazione dei dati raccolti: è la parte centrale della relazione. I dati devonoessere selezionati e raggruppati per tipologia; nell’illustrarli, si possono inserireosservazioni ed elementi di interpretazione.
• 4.Conclusioni: si traggono le conseguenze, si fornisce una interpretazionecomplessiva ed eventualmente si formulano osservazioni e suggerimenti.
È sempre opportuno allegare alle relazioni materiale di documentazione (grafici, tabelle, questionari, materiale fotografico, ecc …)
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B. SCHEMA-TIPO DI RELAZIONE-RESOCONTO PER DOCUMENTAREESPERIENZE CHE ABBIAMO FATTO
• 1. Introduzione: si presenta l’attività svolta e lo scopo per cui si è realizzata.
• 2. Si illustrano le fasi preparatorie, i materiali e gli strumenti utilizzati, le conoscenze necessarie per realizzare il prodotto, le eventuali istruzioni ricevute.
• 3. Fasi di lavoro: si descrivono le diverse fasi di realizzazione del prodotto e metodologie utilizzate.
• 4. Conclusioni: si fanno osservazioni generali, si valuta il prodotto ed eventualmente si forniscono informazioni sul suo utilizzo e su possibili sviluppi dell’attività.
È sempre opportuno allegare alle relazioni materiale di documentazione (grafici, tabelle, questionari, materiale fotografico, ecc …)
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C. SCHEMA-TIPO DI RELAZIONE PER DOCUMENTAREESPERIENZE A CUI ABBIAMO PARTECIPATO
• 1. Introduzione: presentazione dell’esperienza, luoghi e tempi in cui si è
svolta, motivazione e scopo.
• 2. Si illustrano le fasi preparatorie, gli eventuali studi seguiti e le istruzioni ricevute.
• 3. Fasi di realizzazione: si descrivono le diverse fasi dell’attività e i materiali raccolti.
• 4. Conclusioni: si fanno osservazioni generali, si valuta l’esperienza ed eventualmente si forniscono informazioni sul suo sviluppo.
È sempre opportuno allegare alle relazioni materiale di documentazione (grafici, tabelle, questionari, materiale fotografico, ecc…)
L’INTRODUZIONE E LA CONCLUSIONE DI UN TESTO
• A. I tipi di introduzione:
• introduzione-sintesi\inquadramento: presenta il problema o l’argomento trattato nel testo e ne dichiara l’importanza
• introduzione con aneddoto : utilizza un fatto, una storia, delle informazioni curiose per attirare e coinvolgere il lettore
• introduzione con frasi brevi: tipica di uno giornalistico, frammentato; è costituita da brevi affermazioni ad effetto, poche parole talvolta senza un verbo
• introduzione-citazione: un proverbio, di qualche verso di qualche della frase pronunciata da una persona più o meno conosciuta
• introduzione –domanda: utilizza la forma interrogativa per porre un problema i cui vari aspetti verranno trattati nel testo che segue
• introduzione –analogia: instaura un confronto tra il tema dell scritto e un’altra situazione;spiegare il proprio problema sfruttando un contesto diverso, con il quale esistano però delle somiglianze.
B. Tipi di conclusione:
conclusione-sintesi: riassume brevemente tutti i principali argomenti trattati nello scritto.
conclusione con aneddoto: utilizza un aneddoto, una storia, un fatto concreto, magari
inaspettato, un’immagine a effetto.
conclusione con frasi brevi: segue a un periodo che rappresenta la vera chiusura del testo,
come fosse un suo ripensamento, un approfondimento brave e sintetico.
conclusione-citazione: è possibile usare citazioni di tutti i tipi, purché in tema con lo scritto.
conclusione–domanda: utilizza la forma interrogativa.
conclusione–analogia: instaura un confronto, introducendo nel paragrafo conclusivo un
confronto tra il tema trattato e una situazione che presenta con esso delle somiglianze.