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Quando si parla di gruppo e di gruppo di lavoro si identificano dei soggetti sociali che, apparentemente sono simili, ma che si differenziano sia sul piano della struttura che su quello della dinamica.
Per gruppo si intende una pluralità di persone in interazione, con un
valore di legame che ne determina un’emergenza psicologica.
Pluralità ed interazione producono a loro volta l’emergenza sistemica
del gruppo.
Il gruppo di lavoro
è invece un soggetto sociale che tende all’integrazione tra i fatti
psicologici e sistemici.
La pluralità nel gruppo di lavoro tende progressivamente
all’integrazione dei suoi legami psicologici, all’armonizzazione delle uguaglianze e differenze
che si manifestano nel collettivo.
Il passaggiodall’interazione all’integrazione
avviene attraverso un tracciato evolutivo di
fasi intermedie,tra cui l’interdipendenza.
Nell’interazione
un gruppo sviluppa quel fenomenodefinito coesione,
ossia l’emergere delle uguaglianze
che consente ai membri di riconoscerequel gruppo come proprio,
permettendo di fissare legamie orientando alla percezione
dei vantaggi correlati all’aggregarsi collettivo.
La coesione è la prima “colla”che sta alla base della formazione del
gruppo,della condivisione delle regole,
del sentimento di piacereche deriva dall’essere insieme agli altri,
supportati e confortati dalla loro presenza.
La coesione può esprimersi anche attraverso
un legame sostenuto da
sentimenti di ostilità e di conflittualità.
Il contrario della coesione è l’indifferenza.
L’interazione produceun essere dentro alla situazione di
gruppo,un percepire gli altri come amici o
come rivali,un avere coscienza dell’esistere
insieme.
Nella costruzione di un gruppo di lavoro
il passaggio successivo è l’interdipendenza,
cioè l’acquisizione della consapevolezzadei membri di dipendere dagli altri,
con il relativo sviluppo della rappresentazione
della rete di relazione con gli altrie di un’unità basata sulla differenza.
In questa fase si sviluppano:dipendenza dell’uno dall’altrodipendenza di tutti dal gruppo
dipendenza del gruppo dall’ambiente.
L’interazionesi fonda sulla percezione della presenza
e porta alla fusione.
L’interdipendenzasi fonda sulla percezione della necessità
reciprocae porta allo scambio.
L’interdipendenza
come necessità di legame e opportunità di scambio
è il tramite vincolanteper la maturazione del gruppo di
lavoroverso
l’integrazione.
L’integrazioneporta a formare un’unità che,
pur mantenendo le differenze tra i suoi componenti,
trae dalla loro valorizzazionei suoi caratteri distintivi e la sua
identità.I vantaggi e i costi
dell’integrazione sono distribuititra tutti i soggetti coinvolti.
Il gruppo di lavoro è,
a questo puntoun soggetto che ha la possibilità
realedi emergere e di esprimere nei
risultatila propria esistenza.
L’integrazione sviluppa la collaborazione e la partecipazione attiva di tutti i membri attraverso: relazioni di fiducia tra i membri negoziazione continua di obiettivi, metodi, ruoli, leadership condivisione delle decisioni e degli esiti di lavoro.
INTERAZIONE O INTEGRAZIONE ,
SUL PIANO TEORICO,DIFFERENZIANO
UN GRUPPO DA UN GRUPPO DI LAVORO.
Da questa differenziazione concettuale, anche
il lavoro di gruppo deve essere distinto
dalla semplice esecuzione di un compitoma va considerato come un’attività
complessache richiede la presenza di un gruppo di
lavorocapace di integrazione.
La maturazione del gruppo di lavoro
avviene all’interno di un’organizzazioneche rappresenta il
campo di azione del gruppo stesso.
Il lavoro di gruppoÈ
l’espressione dell’azione complessapropria del gruppo di lavoro.
NON E’la semplice esecuzione del mandato
organizzativo,ma comprende
la pianificazione oltre che l’esecuzione del compito e, soprattutto,
la gestione delle relazioni.
Costruire gruppi di lavoro.Un gruppo che opera in
un’organizzazione di lavoro èsempre nella condizione di
dover necessariamente evolvere
in gruppo di lavoro
L’evoluzione di un gruppo in un gruppo di lavoro
non avviene spontaneamente o naturalmente,
ma è necessario un processo di costruzione
(team building)che presiede al cambiamentoe ne garantisce la riuscita nella
direzione del lavoro di gruppo.
Non basta mettere insieme dei professionisti,
assegnare loro un compito o un problema
per ottenere un risultato miglioredi quello che
ciascuno avrebbe potuto produrre singolarmente.
Un gruppo di lavoro,per essere tale deve avere
un forte committente organizzativo
che crei i presupposti fondamentali
per sviluppare sinergia.
I sette fattori principali per costruire un gruppo di lavoro sono: obiettivo metodo ruoli leadership comunicazione clima sviluppo.
Obiettivo:Nessun gruppo di lavoro può essere
efficacese l’obiettivo che deve raggiungere
non è chiaro eampiamente condiviso dai suoi
membri:questa è la condizione necessariaper il conseguimento dei risultati.
Si può quindi definire l’obiettivo come
l’espressione del risultato atteso dal gruppo di lavoro, coerente con
i risultati attesi dall’organizzazione.
Se l’obiettivo assegnato al gruppo
è un obiettivo dell’organizzazione,
è indispensabile per il gruppochiarirlo, comprenderlo, misurarlo, interpretarlo
fino a farlo diventare proprio.
La condivisionesancisce un contratto tra
individuo e gruppo.
Condividere l’obiettivo significa impegnare il proprio sistema di
competenze per raggiungerlo e per far funzionare al meglio il gruppo, accettando i vincoli imposti dalla presenza e dai bisogni degli altri
membri.
L’obiettivo di un gruppo di lavoro deve rispondere alle seguenti caratteristiche: essere definito in termini di risultato; costruito sui fatti, sui dati osservabili e le risorse disponibili; finalizzato in modo esplicito; chiarito e articolato in compiti; perseguibile; valutato sia da parte del gruppo che dell’organizzazione.
La negoziazioneè il momento conclusivo di questo
processo,che deve consentire
al gruppo di esprimere la sua capacità progettuale.
E’ la negoziazione che garantisce al gruppo il consenso e la condivisione
degli obiettivi da parte di tutti.
Il gruppo dovrà: selezionare le capacità e le risorse che gli servono, integrare i punti di vista dei membri e dell’organizzazione, finalizzarli nell’obiettivo del gruppo di lavoro.
La definizione dell’obiettivo comune è
la prima competenza distintiva del gruppo di lavoro.
METODO.
Il metodo ha come riferimento le norme operative,
è la regola del lavoro edell’interazione professionale nei
gruppi. Istituisce e ordina il lavoro nel gruppo.
Genera la tendenza all’uniformità.
La difficoltà del metodo deriva:
dalla necessità di stabilire e adottare regole per il lavoro comune,
dal dover accettare di utilizzare percorsi e approcci professionali scelti dal gruppo e più o meno distanti dalla
logica e dal pensiero individuale.
Il metodo richiede adeguamento continuo e il riconoscimento di una forma di pensiero sovraindividuale: analisi delle risorse e dei vincoli
discussione decisione
pianificazione dell’uso del tempo uso degli strumenti di
pianificazione e risoluzione dei problemi.
RUOLI. Il “ruolo” rappresenta l’insieme dei
comportamenti che ci si aspetta da chi occupa una posizione all’interno del
gruppo stesso. Ogni ruolo identifica, all’interno del
gruppo,uno spazio né forzatamente chiuso né
totalmente aperto, in grado di contenere un grado di libertà individuale,
una zona di libera interpretazione o di libero movimento.
La caratteristiche dei ruoli nei gruppi di lavoro possono essere
riassunte in: interdipendenza: ogni
ruolo viene definito in relazione agli altri, quando uno di essi muta variano anche gli altri;
complessità di aspettative: le aspettative che costituiscono
un ruolo non si limitano ai comportamenti ma coinvolgono
motivazioni, aspettative, opinioni, sentimenti,
atteggiamenti e valori;
flessibilità: ogni ruolo si definisce sulla base di un insieme
più o meno vincolante di prescrizioni, senza predeterminare mai
completamente le possibilità connesse all’interpretazione
individuale.
Il ruolo deve essere:
identificato con le aree chiave: lavoro, relazioni, risultato, qualità; assegnato in relazione al sistema di competenza dei membri; finalizzato alla valorizzazione del sistema di competenze dei membri (strategiche, relazionali, gestionali, organizzative, sociali, soggettive, conoscenze di carattere tecnico/scientifico).
Il fattore “ruoli” necessita di attenzioni e investimenti che
possono realizzarsi almeno in tre direzioni, tutte convergenti
nell’ambito del processo di comunicazione interna.
Il legame traefficacia dei ruoli e qualità della comunicazioneè molto stretto e letre direzioni di investimentosul sistema dei ruoli possono essere così individuate: arricchire la comunicazione; incrementare l’autoconoscenza; incrementare l’ascolto attivo.
LEADERSHIP
Rappresenta la variabile di snodo tra quelle che possiamo definire strutturali
(obiettivo, metodi e ruoli) e quelle che potremmo definire
processuali (clima, comunicazione, sviluppo).
Le sue caratteristiche la collocano esattamente sul confine:
se ci si riferisce ai ruoli del leader
(istituzionali e informali), la leadership si presenta nei suoi connotati strutturali;
se invece ci si riferisce alle funzioni della leadership, essa si esprime meglio
nei suoi aspetti processuali.
La leadership di un gruppo di lavoro va intesa come funzione di equilibrio tra i
membri e il gruppo, in tal senso il leader è anche un professionista delle relazioni.
La leadership è fondamentale perle prestazioni, il clima, la comunicazione, le
decisioni del gruppo di lavoro.
Le funzioni della leadership si individuano nei tre vertici della competenza,
dell’appartenenza e della comunicazione.
Al leader istituzionalevengono attribuite dall’organizzazione
due caratteristiche fondamentali:la responsabilità e l’autorità di ruolo
che non possono essere delegati al gruppo di lavoro in nessun caso e in
nessuna forma.
Il leader istituzionale ha la responsabilità della costituzione del gruppo di lavoro
perché, per rispondere efficacemente al mandato organizzativo, deve garantirsi
un’unità di lavoro efficace e ben strutturata.
Il nodo centrale è
l’articolazione e l’integrazionetra il ruolo di leader istituzionale
e le funzioni di leadershipper le quali il gruppo sceglie i suoi leader.
Molto spesso la contrapposizione tra le due
forme genera una situazione di alta conflittualità e di
impossibilità a lavorare e a costruirsi come gruppo di
lavoro.
COMUNICAZIONE
La comunicazioneè la variabile che
sorregge e governal’intero processo evolutivo da
gruppoa gruppo di lavoro.
E’ inoltre il processo chiave che permette il funzionamento del gruppo
di lavoro garantendo lo scambio di informazioni, finalizzandolo al raggiungimento dei risultati.
La comunicazioneorienta le relazioni interpersonali,partecipa al gioco dell’attrazione e
dell’ostilità,decide dell’accordo e del disaccordo,
alimenta la collaborazione e il conflitto.
La comunicazione “FA” il gruppo di lavoro in quanto si presenta come un
processo interattivo, informativo, attivante la trasformazione, inserito in
uno specifico contesto interno ed esterno, governato da regole
nell’ambito di particolari caratteristiche temporali.
Una comunicazione efficace deve rispondere ad alcune specifiche caratteristiche, per le quali spetterà primariamente al leader fornire un valido contributo: finalizzata pragmatica trasparente situazionale
La comunicazione è produttiva quando ottiene che il gruppo, pur partendo da
punti di vista diversi, arrivi ad un risultato concreto, condiviso, misurabile.
Una comunicazione è difensiva quando produce molte parole senza articolare i
diversi punti di vista: si allontana progressivamente dall’obiettivo comune, mentre ciascuno mette in mostra la fondatezza e la veridicità esclusiva del
suo punto di vista.
La comunicazione inefficace si presenta in varie forme: lavoro apparente; disinteresse; noia; confusione.
Nel momento della costituzione del gruppo di lavoro il processo di comunicazione può risultare
ampiamente disfunzionale perché i membri del gruppo non si sono
reciprocamente scelti né hanno scelto gli obiettivi attesi dall’organizzazione.
Nella fase di avvio del gruppo di lavoro
sono indispensabili pazienza e disponibilità
per ricercare unasintonizzazione
che possa coinvolgere e rappresentare tutti i membri.
L’intesa tra alcuni e non tra tutti si ripercuoterà nella
dinamica del sottogruppo, della maggioranza relativa e della
minoranza impositiva.
La costruzione del gruppo di lavoro deve partire proprio dalla
comunicazione attraverso i suoi componenti fondamentali: confronto e scambio;
ascolto; esposizione; feedback.
CLIMA
Si intende un insieme di elementi, opinioni, sentimenti, percezioni dei
membri, che colgono la qualità dell’ambiente del gruppo, la sua
“atmosfera”.E’ per eccellenza la variabile che individua la dimensione plurale, collettiva del gruppo di lavoro.
Fattori costituenti il clima sono: sostegno; calore; riconoscimento dei ruoli; apertura e feedback ( correlati con i processi di comunicazione ).
Il clima del gruppo di lavoro è buono quando:
c’è il giusto sostegno e calore,
i ruoli sono riconosciuti attraverso la valorizzazione delle capacità dei membri, la comunicazione è aperta, franca, trasparente e fornisce feedback chiari e
accettabili sui comportamenti e sui risultati.
SVILUPPO
Come la comunicazione e il climaanche questa variabile siinnesta trasversalmente
rispetto alle altre di ordine più strutturale
( obiettivo, metodo, ruoli ).
Lo sviluppo identifica lacostruzione del sistema dicompetenze del gruppo di
lavoro ela crescita parallela del sistema
di competenze individuali.
Lo sviluppo indica lo svolgimento di un processo
che ha come esito l’integrazione,intesa come complesso sistema di contenuto/contenitore, nel quale
il gruppo e l'individuo si contengono reciprocamente
e nel quale i due processi di sviluppo sono fortemente interrelati e
interdipendenti, ma non fusi e confusi.
Questa variabile chiede quindi un’articolazione su due livelli:
1. sistema di competenze degli individui;2. sistema di competenze del gruppo di lavoro.
Per garantire lo sviluppo del gruppo in gruppo di lavoro
occorre l’impegno sinergico dell’organizzazione,
del leader istituzionale e dei membri del gruppo.
“Nessuno di noi è intelligente
come tutti noi insieme”proverbio giapponese
GRAZIE PER L’ATTENZIONE!
Brunella Venturini