Indice
• L’accesso al credito delle PMI
• La struttura finanziaria delle PMI
• Il ruolo dell’operatore pubblico
• Il supporto pubblico all’accesso al credito tramite le garanzie: il caso del
Fondo Centrale di Garanzia
• Il supporto pubblico all’accesso al credito tramite le garanzie: il contributo
delle Regioni attraverso i Confidi.
• Il supporto pubblico al capitale di rischio: il venture capital
2
L’accesso al credito delle PMI
3
Italia
Europa
Le PMI rappresentano il 99,8% delle aziende non finanziarie
europee
86 milioni di occupati (2/3 dell’intera forza lavoro)
80% della
forza
lavoro
Fonte: OECD, Financing SMEs and Entrepreneurs 2014, An OECD scoreboard
4
L’accesso al credito delle PMI
Fonte: OECD, Financing SMEs and Entrepreneurs 2014, An OECD scoreboard
Variazione percentuale annua dei prestiti alle imprese non
finanziarie in Italia
L’accesso al credito delle PMI
5
Fonte: OECD, Financing SMEs and Entrepreneurs 2014, An OECD scoreboard
L’accesso al credito delle PMI
6
Fonte: Ferrando A., presentazione al Convegno ADEIMF febbraio 2014, Università Milano Bicocca.
7
L’accesso al credito delle PMI
Fonte: Ferrando A., presentazione al Convegno ADEIMF febbraio 2014, Università Milano Bicocca, BCE
L’impatto delle caratteristiche dell’azienda sulla difficoltà di
accesso al credito.
8
L’accesso al credito delle PMI
Fonte: Ferrando, Rossolini (forthcoming), elaborazione dati SAFE BCE
Aziende che
richiedono
credito ma
vengono
rifiutate in tutto
o in parte
Aziende
“scoraggiate”
non fanno
domanda per
paura di essere
rifiutate
La struttura finanziaria delle PMI
• Qual è il problema nell’accesso al credito delle PMI?
• Asimmetria informativa (selezione avversa vs azzardo morale)
• Difficile valutazione da parte del finanziatore
• Lato domanda
• La crisi economica finanziaria ha acuito le difficoltà delle PMI
• Riduzione dei flussi di reddito
• Ritardi nei pagamenti
• Lato offerta
• Inasprimento dei requisiti di capitale delle banche
• Richiesta di garanzie (ma spesso anche questo non è sufficiente)
9
Si aggravano le difficoltà nell’accesso al credito
La struttura finanziaria delle PMI
10
ITALIA
PRESTITI B. 74.0
PRESTITI NB. 11.4
OBBLIGAZIONI 7.6
AZIONI 6.8
Il caso Italia è simile a
Germania e Giappone,
cioè ai casi di sistemi
bank-oriented
Fonte: Mishkin, Eakins, Forestieri, 2013
LA STRUTTURA FINANZIARIA DELLE PMI
1. Il capitale di rischio è poco importante come fonte di fondi
2. In generale, i titoli negoziabili (azioni e obbligazioni) contano relativamente poco
3. le aziende si finanziano prevalentemente tramite circuiti indiretti, basati cioè
sugli intermediari
4. In particolare le banche sono una delle fonti principali di finanziamento
5. solo le società di maggiore dimensione e reputazione possono finanziarsi sui
mercati dei capitali.
6. Le garanzie reali sono una caratteristica ricorrente dei debiti bancari
7. il settore finanziario dei paesi sviluppati è fortemente regolamentato
Costi di transazione e asimmetria informativa influenzano il
funzionamento del sistema finanziario e la struttura finanziaria
La struttura finanziaria delle PMI
12
Fonte: Mishkin, Eakins, Forestieri, 2013
Il ruolo dell’operatore pubblico
13Fonte: EIF, 2014
Le risposte dei
governi a
partire dal 2011:
-tutti aumentano
gli schemi di
garanzia
-solo alcuni gli
aiuti diretti
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Il ruolo dell’operatore pubblico
L’uso di fonti alternative/complementari al credito da parte delle PMI
• FCG è uno strumento di mitigazione del rischio di credito a sostegno delle PMI
(instituito nel ‘96 ed attivo dal 2000)
• Concede Garanzie, tramite l’intermediazione di banche e confidi, per imprese
operanti in qualsiasi settore economico. L’impresa che necessiti di un finanziamento
finalizzato all’attività imprenditoriale può chiedere alla banca di garantire l’operazione
con la garanzia pubblica
• L’attivazione di questa garanzia è dal 2009 a rischio zero per la banca
(ponderazione zero) che, in caso di insolvenza dell’impresa, viene risarcita dal
Fondo Centrale di garanzia e in caso di eventuale esaurimento di fondi di
quest’ultimo, direttamente dallo Stato.
• Le tre modalità di intervento del FCG sono:
• Garanzia Diretta: concessa direttamente alle banche e agli intermediari finanziari
• Controgaranzia: su operazioni di garanzia concesse da Confidi e altri fondi digaranzia
• Cogaranzia: concessa direttamente a favore dei soggetti finanziatori econgiuntamente ai Confidi ed altri fondi di garanzia ovvero a fondi di garanzia istituitinell’ambito dell’EU o da essa cofinanziati
Il supporto pubblico all’accesso al credito tramite le garanzie: il caso del Fondo Centrale di Garanzia
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Il numero di domande accolte è in continuo aumento
Il supporto pubblico all’accesso al credito tramite le garanzie: il caso del Fondo Centrale di Garanzia
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Anno Finanziamento
(milioni di euro)
Garanzia (milioni
di euro)
2000 368,90 206,40
2001 533,50 288,30
2002 655,10 356,60
2003 974,80 474,70
2004 1.113,90 495,90
2005 1.107,40 508,40
2006 1.640,50 763,70
2007 2.301,10 1.150,70
2008 2.350,70 1.160,40
2009 4.902,04 2.743,60
2010 9,100,00 5.200,00
2011 8.346,10 4.419,10
2012 8.189,70 4.035,50
41.583,74 21.803,30
Fonte: Bocconi MP3, Monitor on Public Private
Partnership
Il supporto pubblico all’accesso al credito tramite le garanzie: il caso del Fondo Centrale di Garanzia
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Comitato di Gestione (21 membre MISE, MEF, Regioni, Associazioni di
categoria, ABI…)
Leasing & factoring companies
Gestore (5 istituti bancari guidati da Mediocredito Centrale)
Banche Confidi
PMI
Il supporto pubblico all’accesso al credito tramite le garanzie: il caso del Fondo Centrale di Garanzia
• Il Fondo Centrale di Garanzia è uno strumento efficace ed efficiente?
• Il tasso di default
• I fattori di rischio
• Economic additionality
• Financial additionality
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Il supporto pubblico all’accesso al credito tramite le garanzie: il caso del Fondo Centrale di Garanzia
• Il tasso di default dei prestiti garantiti dal FCG rispetto a quelli non garantiti
20
A partire dal 2006 il
rischio di default
delle posizioni
garantite dal FCG è
maggiore rispetto
alla media italiana.
Perché?
Possibile impatto di
Basilea2
Fonte: Bocconi MP3, Monitor on Public Private Partnership
Il supporto pubblico all’accesso al credito tramite le garanzie: il caso del Fondo Centrale di Garanzia
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I fattori di rischio dei prestiti garantiti dal FCG (analisi sul campione
2007 -2009)
1) Le caratteristiche delle aziende che RIDUCONO il rischio default
Un aumento di ROA (aziende più profittevoli)
Un aumento del Flusso di cassa (aziende più liquide)
Un aumento della patrimonializzazione
2) Le caratteristiche del presito che AUMENTANO il rischio default
•La durata del finanziamento
•La percentuale della garanzia
3) Il tipo di intermediario (banca o confide) influenza il rischio default?
Fonte: Bocconi MP3, Monitor on Public Private Partnership
Il supporto pubblico all’accesso al credito tramite le garanzie: il caso del Fondo Centrale di Garanzia
• Economic additionality: il FCG è in grado di contribuire alla crescita dell’impresa (e quindi generare anche un ritorno sociale)?
• La presenza della garanzia al tempo t genera un innalzamento del ROI (return on investment) al tempo t+1 e t+2
• La presenza di un dipendente in più, genera un ulteriore incremento di ROI
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Quali indicazioni di policy?
Fonte: Bocconi MP3, Monitor on Public Private Partnership
Il supporto pubblico all’accesso al credito tramite le garanzie: il caso del Fondo Centrale di Garanzia
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Fonte: Bocconi MP3, Monitor on Public Private Partnership
The financial additionality: il FCG è in grado di ridurre il costo
dei prestiti?
Il supporto pubblico all’accesso al credito tramite le garanzie: il caso del Fondo Centrale di Garanzia
Il supporto pubblico all’accesso al credito tramite le garanzie: il contributo delle Regioni attraverso i Confidi.
I confidi (consorzi fidi) sono delle istituzioni finanziarie che
affiancano e supportano le PMI ai fini dell’accesso al credito
bancario
•Tipologia di attività
– confidi di I grado: svolgono attività di garanzia a favore
degli istituti di credito
– confidi di II grado: svolgono attività di garanzia a favore
dei confidi di I grado.
•Tipologia istituzionale
– Vigilati: appartengono a questa categoria i confidi con
attività finanziaria maggiore di 75 milioni di euro.
Sebbene questo gruppo rappresenti una piccola fetta del
mercato in termini di numerosità, essi rappresentano la
quasi totalità del mercato in termini di volume di garanzie
– Non vigilati: appartengono a questa categoria i confidi la
cui dimensione non supera la soglia di 75 milioni di euro
in termini di attività finanziaria
La garanzia dei confidi è rappresentata da un fondo al quale
contribuiscono tutti i soci del consorzio.
Le risorse dei confidi derivano da:
• Quote associative
• Commissioni applicate alle transazioni
• Contributi esterni (solitamente pubblici) a titolo di capitale o
integrazione del fondo di garanzia agevolano il mantenimento
dell’equilibrio di bilancio dei confidi
Il ricorso ai confidi come mezzo per canalizzare il sostegno finanziario
pubblico (di Regioni, Province o sistema camerale) verso le PMI
costituisce un tratto distintivo del sistema delle garanzie
mutualistiche italiano.
Il supporto pubblico all’accesso al credito tramite le garanzie: il contributo delle Regioni attraverso i Confidi.
Le regioni supportano i confidi attraverso:
• Interventi di patrimonializzazione (12%)
• Contributi fondo rischi (26%)
• Fondi di cogaranzia e controgaranzia (62%)
Contributo delle regioni a favore dei confidi dal 2008 al primo semestre 2010 (mln di euro)
Area geograficaContributi a fondo
rischi
Interventi di
patrimonializzazio
ne
Fondi di garanzia
e controgaranziatotale
Nord-Ovest 12,20 75,80 65,20 153,20
Nord-Est 100,20 18,20 140,25 258,65
Centro 19,37 11,70 76,00 107,07
Sud 101,31 6,00 259,62 366,93
Totale Italia 233,08 111,70 541,07 885,85
Fonte: Banca d’Italia Fonte: Bocconi MP3, Monitor on Public Private Partnership
Il supporto pubblico all’accesso al credito tramite le garanzie: il contributo delle Regioni attraverso i Confidi.
• Il mercato italiano delle garanzie rappresenta oltre il 40% del mercato europeo e in
Italia vi è numero di confidi che è quasi quindici volte maggiore rispetto a quello degli
operatori attivi, ad esempio, in Francia*.
• Infatti, il numero dei confidi italiani è elevatissimo: nel 2010 i confidi in Italia erano
577, contro i 20 della Germania e i 3 della Francia**.
•
• Se l’evoluzione per spinta dal basso del mercato delle garanzie italiano ha avvicinato il
sistema dei Confidi alle imprese; dall’altro lato l’eccessiva frammentazione (in media
27,5 confidi per regione***), generata dall’assenza di regolamentazione (fino alle
riforme 2003-07), ha ridotto le capacità di risk management e la possibilità di
standardizzazione dei rapporti con le banche.
* Fonte: AECM, dati aggiornati al 2011.
** Fonte: i Confidi in Italia, CC Torino 2010 ; in Francia SOCAMA ha 42 sedi dislocate sul territorio francese
*** Fonte: i Confidi in Italia, CC Torino 2010
Il supporto pubblico all’accesso al credito tramite le garanzie: il contributo delle Regioni attraverso i Confidi.
Le principali criticità legate all’elevata frammentazione:
1.prezzo:
commissioni elevate dovute all’inefficienza patrimoniale ed
organizzativa dei confidi [effetto inefficienza > effetto
concorrenza]
2.capacità di risk management:
confidi piccoli hanno minore possibilità di diversificare il loro
portafoglio di garanzie.
3.standardizzazione dei rapporti con le banche:
confidi di maggiori dimensioni instaurano rapporti
maggiormente strutturati con il mondo bancario e godono di
un maggiore potere contrattuale
Il supporto pubblico all’accesso al credito tramite le garanzie: il contributo delle Regioni attraverso i Confidi.
• Una maggiore dimensione consente
– Di sfruttare economie di scala nell’attività di screening emonitoring.
– una più ampia diversificazione del rischio, accrescendo lapossibilità di garantire imprese che, per caratteristiche settorialie di localizzazione, hanno performance poco correlate conquelle delle imprese già garantite dal fondo.
– una maggiore dotazione patrimoniale, a parità di altrecondizioni, non può che rendere più appetibile per le banche lagaranzia dei confidi (Gai e Ross, 2009)
• La prossimità al territorio consente
– Maggiore e migliore screening (maggiore affidabilità del pareredel confidi sul merito di credito delle imprese garantite)
– Maggiore effetto di peer-monitoring (le imprese associate sicontrollano l’un l’altre)
Il supporto pubblico all’accesso al credito tramite le garanzie: il contributo delle Regioni attraverso i Confidi.
30
Ric
avi
Stadio di sviluppo
Fondi di Venture Capital
Prestiti bancari, Debito
mezzanino, Garanzie
Pre-seed Seed Early stage Emerging growth Development
Imprenditore, amici, famiglia,
contributi pubblici a fondo perduto
Fondi di Private Equity
Growth, Buyout
IPOs
Business Angels
Funding Gap
Il supporto pubblico al capitale di rischio: il venture
capital
La struttura di un fondo di VC
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Fondo di Venture Capital
Società di Gestione
(General Partner)
Investitori (Limited Partners)
Fondi pensione, Fondi Assicurativi, HNWIs, Family Offices,
Fondazioni e Enti di Erogazione, Fondi di Fondi, Fondi Sovrani, …
Impresa 1 Impresa 2 Impresa 3
Proprietà del fondo
Gestione del fondo
Management fees
Portafoglio di investimenti del fondo
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Fattori hard Fattori soft
Raccolta di capitale per finanziare
investimenti rischiosi, non compatibili con
le strutture di capitale di debito
Miglioramento del rapporto debito / equity,
con conseguente miglioramento del rating
di credito
Stimolo al cambiamento dei processi
gestionali e di governance dell’impresa in
una prospettiva di maggiore trasparenza
ed efficacia
Coinvolgimento dell’investitore nello
sviluppo dell’iniziativa imprenditoriale in
una logica di mentoring (approccio hands-
on)
Inserimento dell’imprenditore nel network di
relazioni dell’investitore
Aumento di visibilità e reputazione per
l’accesso a nuovi mercati e lo sviluppo di
nuove attività
Il supporto pubblico al capitale di rischio: il venture capital
Il mercato del Venture Capital in Europa
Il VC rappresenta il 7,5% del totale del PE per fundraising in Europa nel 2013, di cui il 38% proviene
da enti pubblici o pubblico-privati.
33
8,3 6,3 3,7 3,2 5,2 3,9 4,0
1,3 3,6
1,1 2,6 4,4
0,5 1,2
58,6 64,8
10,8 13,4
26,9
16,7
44,9
11,4
5,8
3,3 2,6
5,1
3,4
3,4
2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013
Capitali raccolti nel PE, 2007-2013(€ miliardi)
Venture Capital Growth Capital Buyout Altri (2)
79,6 80,5 18,9 21,8 41,6 24,6 53,6
Fonte: EVCA Yearbook – 2013
2%
7%
3%
5%
10%
38%
4%
2%
9%
18%
2%
Capitali raccolti nel VC per tipologia di investitore, 2013
Istituzioni accademiche BancheInvestitori corporate Enti di erogazione e fondazioniFamily offices Fondi di fondiEnti pubblici Compagnie assicurativeAltri asset manager Fondi pensioneIndividui privati (HNWIs) Fondi sovrani
105 fondi VC
lanciati nel 2013
Il mercato del PE in Italia è di piccole dimensioni, rappresentando lo 0,9% del mercato europeo per
capitali raccolti. Gli investimenti nel segmento VC sono solo lo 0,004% del PIL generato nel paese.
0,003%
0,004%
0,005%
0,010%
0,018%
0,023%
0,024%
0,026%
0,029%
0,032%
0,032%
0,033%
0,066%
0,067%
Grecia
Italia
Europa dell'Est
Spagna
Norvegia
Belgio
Media Europa
Germania
UK
Olanda
Danimarca
Francia
Irlanda
Finlandia
Investimenti nel VC in % sul PIL, 2013
Il mercato del Venture Capital in Italia
34Fonte: EVCA Yearbook – 2013 ; AIFI Il Mercato Italiano del Private Equity e Venture Capital nel 2013
823
11.902
4.400
Società di Venture Capital Società di Buyout Società generaliste
16
52
27
Numero e AuM (€ milioni) delle società di PE in Italia, 2013
95 SGR
€ 17.125
milioni
Ragioni del supporto pubblico al VC
1. Presenza di fallimenti di mercato
I rischi connessi al finanziamento di iniziative imprenditoriali in fase
seed e early stage è molto alto, così come i costi di valutazione e
monitoraggio dell’investimento, perciò gli investitori sono riluttanti ad
investire e le PMI, quelle nel settore high tech, incontrano difficoltà
nell’accesso ai finanziamenti (Karsai, 2003; HM Treasury, 2003;
Mason, 2009)
2. Capacità del VC di catalizzare
l’innovazione
Il VC è largamente riconosciuto come uno strumento di finanziamento
in grado di promuovere l’innovazione, stimolare la nascita di nuove
imprese e la capitalizzazione delle attività di ricerca e sviluppo (Florida
& Kenney, 1988; Hood, 2000; Kortum & Lerner, 2000; Lerner &
Watson, 2008).
3. Promozione della coesione
economica e sociale
La riduzione del gap finanziario per le PMI, in particolare le nuove
iniziative imprenditoriali, è un elemento essenziale per accrescere il
livello di competitività e di coesione di un territorio (Florida & Kenney,
1988; Harrison & Mason, 2000)
35
Allo stesso tempo, l’intervento pubblico nel mercato del Venture Capital ha sollevato numerose critiche:
Effetto crowding-out – spiazzamento dei privati (Gilson, 2002; Leleux et al., 1998; O'Shea, 1996)
Le decisioni di investimento possono subire l’influenza della politica conducendo a
un’allocazione inappropriata delle risorse (Florida & Smith, 1993; Leleux et al., 1998)
Mancanza di competenze e di esperienza da parte dei manager pubblici (Martin & Scott, 2000)
Tipologie di interventi pubblici nel VC
Misure dal lato della domanda Misure dal lato dell’offerta
Interventi
diretti Incubatori d’impresa pubblici
Fondi di Venture Capital
sponsorizzati da enti pubblici
Finanziamento pubblico attraverso
debito / debito mezzanino di fondi
di Venture Capital
Interventi
indiretti
Incentivi alla creazione di un
ecosistema fertile
Incentivi fiscali per le start-up
Schemi di down-side protection
Schemi di upside leverage
Schemi di exit
Incentivi fiscali
Garanzie
Business angels network
36
Programmi pubblici per il VC: esperienze internazionali
37
Fondo Europeo per gli Investimenti (FEI)
Area geografica: Europa
Anno di inizio: 1994
Meccanismi di funzionamento: Fondo di fondi con meccanismo pari passu
Dimensione del programma: finanziati più di 350 fondi e 3.000 imprese; € 3,3 miliardi investiti che hanno attratto
ulteriori € 11,7 miliardi da investitori privati
Europa – FEI
38
FEI
Impresa
Impresa
Fondo VC
Investitori
privati
Investitori
privati
Fondo VC Fondo VC
Commissione
EuropeaBEI
Altri
intermediari
Impresa
Impresa
Impresa
Impresa
Il FEI è una partnership pubblico-
privata i cui azionisti sono: Banca
Europea per gli Investimenti
(65,6%), Commissione Europea
(24,3%) e altri 26 intermediari
finanziari (10,1%). I soci in Italia
del FEI sono Cassa Depositi e
Prestiti e Intesa Sanpaolo.
Il FEI è organizzato come fondo
di fondi: co-investe insieme agli
investitori privati come
cornerstone investor, ovvero
non fornisce mai più del 50%
del totale dei fondi
Il FEI investe secondo la
clausola del pari passu: tutti gli
investitori sono soggetti agli
stessi termini, stesso grado di
rischio e di ritorni; no
subordinazione
Programmi pubblici per il VC: esperienze a livello regionale
Nome del
fondo
AuM
(€mln)Gestore
Natura del
gestore
Investitori
pubbliciFocus stage Focus geografico
Next 37Finlombarda
gestioni SGRRegionale
Finlombarda, con
garanzia di Reg.
Lombardia
Seed, Start-up Lombardia
Euromed 50Finlombarda
gestioni SGRRegionale
Regione
Lombardia
Start-up,
expansion
Area del Mediterraneo
(Egitto, Giordania,
Marocco e Tunisia)
AIAdInn 28,6 Friulia SGR Regionale Friulia SpaSeed, Start-up,
expansion
Friuli Venezia Giulia,
Veneto, Carinzia,
Slovenia
Ingenium Emilia
Romagna I8,6
Zernike Meta
Vetures SpaPrivato
Regione Emilia
RomagnaSeed Emilia Romagna
Ingenium Emilia
Romagna II14
Zernike Meta
VeturesPrivato
Regione Emilia
Romagna
Seed, Start-up,
expansionEmilia Romagna
Ingenium
Sardegna34
Zernike Meta
VeturesPrivato Regione Sardegna
Seed, Start-up,
expansionSardegna
Ingenium Catania 4Zernike Meta
VeturesPrivato
Provincia di
CataniaPre-seed, Seed Provincia di Catania
Ingenium Umbria 5Zernike Meta
VeturesPrivato
Regone Umbria
attraverso
AtiPrisma2
Seed Umbria
Cape Regione
Siciliana52
Cape Regione
Siciliana SGRPubblico-Privato
Regione Sicilia e
FEI
Start-up,
expansion,
buyout
Sicilia
Innogest Capital 80 Innogest SGR Pubblico-Privato FEI Seed, Start-up Nord Ovest
Principia II 63 Principia SGR Pubblico-PrivatoFondo HT Sud
promosso dal DIT Seed, Start-up Centro Sud 39
I limiti dei programmi regionali
40
1. Frammentazione territoriale dei
programmi e perimetro
d’investimento ridotto
Problemi di deal flow (scarsità di
opportunità investibili)
2. Rapporto tra risorse pubbliche e
risorse private non sempre
paritario: le risorse pubbliche
prevalgono
Problemi di azzardo morale da
parte del soggetto gestore
3. Soggetto gestore non
indipendente dal soggetto
pubblico e non selezionato con
processo accurato e trasparente,
eccetto il caso di Zernike Meta
Venture
Problemi legati alla professionalità
del gestore e all’indipendenza
delle scelte di investimento
4. Assenza di obiettivi fissati ex
ante
Incapacità di valutare e premiare
ex post i gestori più efficienti