IL PRESENTE PIANO DI PROTEZIONE CIVILE COMUNALE
AL FINE DI MANTENERE LA SUA UTILITÀ, NECESSITA:
di adeguamento periodico relativo ai contatti e alle aree a rischio;
di incontri periodici con la popolazione per la corretta e necessaria divulgazione delle elementari norme di comportamento da attuare sia in caso di pericolo imminente sia in periodo di calma
È BUONA NORMA:
PER QUANTO ATTIENE IL RISCHIO IDRAULICO ED IDROGEOLOGICO:
una periodica manutenzione ordinaria delle opere di protezione del centro abitato;
una periodica manutenzione del reticolo idrografico sul territorio comunale (in particolare in vicinanza del periodo tipicamente caratterizzato da piogge intense, ottobre – novembre).
PER QUANTO ATTIENE IL RISCHIO INCENDI:
un frequente controllo delle aree sensibili soggette a tale rischio (in particolare in vicinanza del periodo tipicamente caratterizzato da incendi boschivi e di interfaccia).
-Relazione di Piano- PIANO DI PROTEZIONE CIVILE
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PIANO COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE
DEL RISCHIO IDRAULICO, IDROGEOLOGICO e INCENDIO
RELAZIONE DI PIANO
Sommario Premessa .............................................................................................................................................. 4
1 INQUADRAMENTO GENERALE ...................................................................................................... 6
1.1 Territorio ............................................................................................................................... 6
1.2 Cartografia di base ................................................................................................................ 9
1.3 Riferimento normativo .......................................................................................................... 9
2 SISTEMA DI ALLERTAMENTO DEL RISCHIO E PRESIDI TERRITORIALI .......................................... 18
2.1 Sistema di allertamento per il rischio idrogeologico e idraulico ......................................... 18
2.2 Sistema di allertamento per il rischio di incendio di interfaccia ......................................... 25
3 SCENARI DEGLI EVENTI ATTESI ................................................................................................... 27
3.1 Rischio Idraulico .................................................................................................................. 27
3.1.1 Scenario di rischio di riferimento ................................................................................. 28
3.1.2 Scenario di pericolosità ................................................................................................ 28
3.1.3 Individuazione degli esposti ......................................................................................... 28
3.2 Rischio idrogeologico .......................................................................................................... 30
3.2.1 Scenario di rischio di riferimento ................................................................................. 30
3.2.2 Scenario di pericolosità ................................................................................................ 31
3.2.3 Individuazione degli Esposti ......................................................................................... 31
3.3 Rischio incendio (boschivo e di interfaccia) ........................................................................ 32
4 LIVELLI DI ALLERTA ED ATTIVAZIONE DEL PRESIDIO TERRITORIALE ........................................... 34
4.1 Livelli di allerta ed attivazione del presidio territoriale ...................................................... 34
4.2 Presidio Territoriale Idraulico .............................................................................................. 36
4.3 Presidio Territoriale Idrogeologico ...................................................................................... 37
4.4 Presidio Territoriale AIB (Antincendi Boschivi) ................................................................... 38
-Relazione di Piano- PIANO DI PROTEZIONE CIVILE
3
5 LINEAMENTI DELLA PIANIFICAZIONE E STRATEGIA OPERATIVA ................................................ 40
5.1 Funzionalità del sistema di allertamento locale ................................................................. 42
5.2 Coordinamento Operativo Locale ....................................................................................... 44
5.2.1 Attivazione del Presidio Operativo Comunale (P.O.C.) ................................................ 44
5.2.2 Attivazione del Centro Operativo Comunale (C.O.C.) .................................................. 46
5.2.3 Attivazione del Presidio Territoriale ............................................................................ 50
5.3 Piano di viabilità .................................................................................................................. 50
5.4 Misure di salvaguardia della popolazione ........................................................................... 52
5.4.1 Informazione alla popolazione ..................................................................................... 52
5.4.2 Sistemi di allarme per la popolazione .......................................................................... 53
5.5 Censimento della popolazione ............................................................................................ 53
5.6 Individuazione e verifica della funzionalità delle aree di emergenza ................................. 54
5.6.1 Aree di Emergenza ....................................................................................................... 54
5.6.2 Aree di Attesa ............................................................................................................... 54
5.6.3 Area di accoglienza per il breve e medio periodo ....................................................... 55
5.6.4 Area di ammassamento ............................................................................................... 55
5.6.5 Soccorso ed evacuazione della popolazione................................................................ 55
5.6.6 Assistenza alla popolazione ......................................................................................... 56
5.7 Ripristino dei servizi essenziali ............................................................................................ 56
5.8 Salvaguardia delle strutture ed infrastrutture a rischio ...................................................... 56
6 MODELLO D’INTERVENTO .......................................................................................................... 58
6.1 Il sistema di comando e controllo ....................................................................................... 58
6.2 Eventi idrogeologici e/o idraulici ......................................................................................... 58
6.3 Le fasi operative .................................................................................................................. 59
6.4 La procedura operativa ....................................................................................................... 61
6.5 Norme di comportamento per la popolazione ................................................................... 77
A. ALLEGATI ..................................................................................................................................... 78
A.1 Rubrica telefonica Rapida ....................................................................................................... 79
A.2 Tabella con i nominativi e gli indirizzi delle persone disabili o con difficoltà motorie ........... 84
A.3 Elenco mezzi comunali e della compagnia barracellare ......................................................... 85
A.4 Ordinanze Comunali tipo ........................................................................................................ 86
-Relazione di Piano- PIANO DI PROTEZIONE CIVILE
4
Premessa Con determinazione n 217, del 11/12/2014, del Responsabile del Servizio Tecnico del Comune di
Tuili:
è stato affidato al Raggruppamento Temporaneo di Professionisti, composto da:
Ing. Marco Sanna (capogruppo), Ing. Clorinda Cortis e Geol. Giovanna Frau, l’incarico per
la redazione del “Piano Comunale di Protezione Civile – rischio idrogeologico e
idraulico”;
sono state impegnate le somme di € 4.500,00 in favore del Raggruppamento
Temporaneo di Professionisti succitato, imputando la spesa sulla voce 8780.10.1.
bilancio 2014;
è stato acquisito il codice C.I.G. X5E113BDAC.
Con convenzione del 3 febbraio 2015 è stato assunto dallo scrivente professionista, in qualità di
capogruppo del Raggruppamento Temporaneo di Professionisti, l’incarico riguardante la redazione
del Piano di Protezione Civile del comune di Tuili.
Il presente Piano Comunale di Protezione Civile viene redatto in base alle leggi nazionali, le
direttive e le linee-guida impartite dal Dipartimento Nazionale della Protezione Civile per la
pianificazione comunale di emergenza, le linee-guida indicate dalla Regione Autonoma della
Sardegna, e mira a rendere omogenea e coordinata la risposta del sistema complessivo della
protezione civile, di cui il Comune è componente, ad un possibile evento calamitoso.
La stesura del Piano di Protezione Civile in oggetto nasce dalla necessità di garantire la
salvaguardia della popolazione durante eventi di calamità naturali attraverso uno strumento
capace di fronteggiare le situazioni di RISCHIO, siano esse di tipo idraulico, idrogeologico o incendi.
Il Piano sarà caratterizzato dalla descrizione di una serie di attività coordinate e di tutte le
procedure che dovranno essere adottate per fronteggiare un evento calamitoso, in modo da
garantire l’effettivo ed immediato impiego delle risorse indispensabili per il superamento
dell’emergenza ed il ritorno alle condizioni normali di vita.
Per quanto concerne il rischio idraulico e idrogeologico, si è cercato di fornire in maniera semplice
e allo stesso tempo dettagliata, la fotografia del territorio comunale di Tuili; a tal fine dai dati
-Relazione di Piano- PIANO DI PROTEZIONE CIVILE
5
relativi agli eventi verificatosi in passato sono state analizzate le situazioni territoriali in maniera
scrupolosa con dei sopralluoghi, e ricostruito lo scenario di pericolosità.
Lo scenario di pericolosità idrogeologica viene rappresentato all’interno di tabelle schematiche e
riassuntive, in modo che gli addetti ai lavori al momento delle calamità abbiamo una visione
immediata dei luoghi da monitorare.
La pericolosità idraulica è determinata dal calcolo della portata di piena in determinate sezioni del
Rio Corretto e dalle relative verifiche al fine di valutare poi il contenimento della piena all’interno
della sede fluviale o della eventuale esondazione.
Nel complesso si è cercato di produrre un documento caratterizzato da chiarezza e semplicità
espositiva e comunque facilmente comprensibile a tutti i soggetti che saranno direttamente
coinvolti nella gestione dell’emergenza. A tal fine sono riportati diversi schemi che esemplificano
le responsabilità di ciascun soggetto coinvolto nella gestione delle fasi di emergenza e le azioni che
deve mettere in campo in funzione del proprio ruolo. Pertanto il Piano in oggetto vuole essere sia
una guida completa sulle procedure e responsabilità da consultare in tempo di pace, che un
riferimento chiaro e preciso da consultare nel momento dell’emergenza.
Per l’articolazione e le procedure di soccorso si fa riferimento al “Metodo Augustus”, che
rappresenta uno strumento di riferimento per la pianificazione nel campo dell’emergenze
utilizzate dalla Protezione Civile Italiana, inquadrato dalla Legge 225/92.
Il “Sistema Augustus” è un metodo semplice e flessibile per la gestione dell’emergenze e fornisce
sia gli indirizzi e i criteri per la pianificazione di qualsiasi emergenza e sia i linguaggi e le procedure
unificate che consentono un’immediata e un’efficiente collaborazione tra tutti i soggetti implicati
nella gestione e nel superamento dell’emergenza.
Il Piano di Protezione Civile è suddiviso in 6 Sezioni: INQUADRAMENTO GENERALE, SISTEMA DI
ALLERTAMENTO DEL RISCHIO, SCENARI DEGLI EVENTI ATTESI, LIVELLI DI ALLERTA ED ATTIVAZIONE DEI PRESIDI
TERRITORIALI, LINEAMENTI DELLAPIANIFICAZIONE E STRATEGIA OPERATIVA ed IL MODELLO DI INTERVENTO.
-Relazione di Piano- PIANO DI PROTEZIONE CIVILE
6
1 INQUADRAMENTO GENERALE
1.1 Territorio
Il Comune di Tuili (VS) è situato al piede del versante meridionale dell’altipiano della Giara, nella
Sardegna centro meridionale. L’area urbanizzata ricade nella tavoletta IGM in scala 1:25.000
“TUILI” (Foglio 539 Sez. I-II NE) ed è compresa nella C.T.R. numerica, in scala 1:10.000, nell’
elemento 539080.
INFORMAZIONI GENERALI DATI
Comune TUILI
Provincia MEDIO CAMPIDANO
Regione SARDEGNA
Autorità di bacino (L. 183/89) RAS, Viale Trento 69 – 09123 Cagliari
SEDE COMUNALE DATI
Via/Piazza e n° civico VIA MATTEOTTI, 4
Telefono (centralino) 070 9364481
Telefax 070 9364320
E-Mail [email protected]
Telefono ufficio Tecnico 070 9363021
Telefono ufficio Polizia municipale 070 9364481
Telefono ufficio Anagrafe 070 9364481
Telefono ufficio Servizi sociali 070 9364481
-Relazione di Piano- PIANO DI PROTEZIONE CIVILE
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SINDACO DATI
Cognome e Nome Pitzalis Celestino
Telefono ufficio 070 9363018
Telefono abitazione 070 9364100
Cellulare 3497828722
DEMOGRAFIA DATI
Popolazione residente al 31 dicembre 2014 1045
Maschi 520
Femmine 525
Di cui in area urbana 1040
Totale nuclei familiari 431
Di cui in area urbana 429
SUPERFICIE DATI
Complessiva 24,523 Km2
Di cui area urbanizzata 0,981 Km2
Di cui boschiva 4,231 Km2
Di cui agricola 19,311 Km2
N° figlio IGM 1:50.000 539
-Relazione di Piano- PIANO DI PROTEZIONE CIVILE
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SUPERFICIE DATI
Sezione CTR 1:10.000 539040; 539080; 538120
ALTIMETRIA ESTENSIONE IN Kmq PERCENTUALE SUL TOTALE
Da quota 0 a 200 m.s.l.m. 7,965 32,48
Da quota 201 a 400 m.s.l.m. 10,587 43,17
Da quota 401 a 700 m.s.l.m. 5,971 24,35
MORFOLOGIA ESTENSIONE IN Kmq PERCENTUALE SUL TOTALE
Porzione territorio
prevalentemente pianeggiante 7,965 60,962
Porzione di territorio
prevalentemente collinare 9,261 37,766
Porzione di territorio
prevalentemente montuoso 0,312 1,272
LIMITI AMMINISTRATIVI DATI
Nord Setzu - Genuri
Est Barumini
Sud Las Plassas
Ovest Pauli Arbarei
-Relazione di Piano- PIANO DI PROTEZIONE CIVILE
9
RETE VIARIA COMUNALE DATI (m)
Estensione totale 37322
Di cui provinciale 10007
Di cui comunale 2702
1.2 Cartografia di base
Di seguito si riporta la cartografia utilizzata per redigere il presente Piano di Protezione Civile in
epigrafe.
CARTOGRAFIA NOTE
Carta CTR Scala 1:10.000
Cartografia di base per il rischio idraulico e idrogeologico (PAI)
Scala 1:10.000
Cartografia I.F.F.I. Scala 1:10.000
Carta del Piano di emergenza Scala 1:5.000
Carta del centro abitato di Tuili Scala 1:1.000
L’inquadramento generale del territorio è riportato nel’allegato B.1 -INQUADRAMENTO GENERALE.
1.3 Riferimento normativo
che l’art. 117, comma III della Costituzione individua la Protezione Civile tra le materie di
legislazione concorrente per le quali “spetta alle Regioni la potestà legislativa, salvo che
per la determinazione dei principi fondamentali, riservata alla legislazione dello Stato.”
che il D. Lgs n. 112 del 31 marzo 1998, tra l’altro, al Capo VIII “Protezione Civile” del
Titolo III (art. 107-109) conferisce alle regioni le funzioni relative all’attuazione degli
interventi urgenti di cui alla lett. b) della legge n. 225/1992;
-Relazione di Piano- PIANO DI PROTEZIONE CIVILE
10
che la legge n. 225/1992 di istituzione del Servizio Nazionale della Protezione Civile
costituisce la principale fonte normativa in materia di Protezione Civile;
che la legge n. 225/1992 è stata modificata dal Decreto-Legge n. 343 del 7 settembre
2001, che reca “Disposizioni urgenti per assicurare il coordinamento operativo delle
strutture preposte alle attività di Protezione Civile e per migliorare le strutture logistiche
nel settore della difesa civile”, convertito con modificazioni dalla legge n. 401/2001;
che il Decreto Legge n. 59 del 15 maggio 2012, convertito con modificazioni dalla legge
n.100/2012, recante “disposizioni urgenti per il riordino della Protezione Civile” ha
apportato diverse ed ulteriori modifiche alla legge n. 225/1992;
che l’art. 1 bis del Decreto Legge n. 59 del 15 maggio 2012, inserito in sede di
conversione dall’art. 1 comma 1 della legge n. 100/2012 prevede “1. Entro sei mesi dalla
data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, le regioni
possono approvare con propria deliberazione il Piano regionale di Protezione Civile, che
può prevedere criteri e modalità di intervento da seguire in caso di emergenza sulla base
delle indicazioni operative adottate dal Dipartimento della Protezione Civile e il ricorso a
un Piano di prevenzione dei rischi (…)”;
che l’art. 3 bis della legge n. 225/1992, così come introdotto dal Decreto Legge n. 59 del
15 maggio 2012, convertito con modificazioni dalla legge n. 100/2012, prevede, in
particolare che nel rispetto delle competenze attribuite alle regioni, “(…) il governo e la
gestione del sistema di allerta nazionale sono assicurati dal Dipartimento della
Protezione Civile e dalle regioni, attraverso la rete dei centri funzionali di cui alla
Direttiva del Presidente del Consiglio dei Ministri 27 febbraio 2004 (…) dal Servizio
meteorologico nazionale distribuito di cui al comma 4 del medesimo articolo, dalle reti
strumentali di monitoraggio e di sorveglianza e dai presidi territoriali di cui al Decreto-
Legge n. 180 del 11 giugno 1998, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 267/1998, e
al Decreto-Legge n. 279 del 12 ottobre 2000, convertito, con modificazioni, dalla legge n.
365/2000, nonché dai centri di competenza e da ogni altro soggetto chiamato a
concorrere funzionalmente e operativamente a tali reti (…)”;
che l'art. 15 comma 3 bis della legge n. 225/1992, aggiunto dal Decreto Legge n. 59 del
15 maggio 2012 nel testo integrato dalla legge di conversione n. 100/2012, ha posto in
capo ai Comuni l'approvazione con deliberazione consiliare, entro il 12 ottobre 2012, del
-Relazione di Piano- PIANO DI PROTEZIONE CIVILE
11
piano di emergenza comunale previsto dalla normativa vigente in materia di protezione
civile, redatto secondo i criteri e le modalità di cui alle indicazioni operative adottate dal
Dipartimento della protezione civile e dalle giunte regionali;
che il D.Lgs 49/2010 all'art. 7 comma 3 lettera b) reca “le Regioni, in coordinamento tra
loro, nonché con il Dipartimento nazionale della protezione civile, predispongono, ai
sensi della normativa vigente e secondo quanto stabilito al comma 5, la parte dei piani di
gestione per il distretto idrografico di riferimento relativa al sistema di allertamento,
nazionale, statale e regionale, per il rischio idraulico ai fini di protezione civile, di cui alla
direttiva del Presidente del Consiglio dei Ministri in data 27 febbraio 2004, con
particolare riferimento al governo delle piene;
che la legge quadro n. 266 del 11 agosto 1991 stabilisce i principi cui le Regioni e le
Province Autonome devono attenersi nel disciplinare i rapporti fra le istituzioni pubbliche
e le organizzazioni di volontariato nonché i criteri cui debbono uniformarsi le
amministrazioni statali e gli enti locali nei medesimi rapporti;
che il Decreto del Presidente della Repubblica n. 194 del 8 febbraio 2001, detta nuove
norme sulla disciplina della partecipazione delle organizzazioni di volontariato alle
attività di Protezione Civile;
che la Direttiva del Presidente del Consiglio dei Ministri del 9 novembre 2012, pubblicata
sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana n. 27 del 1 febbraio 2013 e in vigore dal
1 agosto 2013, reca gli indirizzi volti ad assicurare l'unitaria partecipazione delle
organizzazioni di volontariato all'attività di protezione civile;
che il R.D. n. 2669/1937, detta norme sull’organizzazione funzionale ed operativa del
Servizio di Piena e di pronto intervento idraulico, nonché sulla tutela di opere idrauliche
di 1° e 2° categoria e delle opere di bonifica come classificate dal R.D. n. 523/1904;
che il Decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, recante norme in materia ambientale
(G.U. n. 88 del 14 aprile 2006);
che il Piano Stralcio per l’Assetto Idrogeologico del Bacino unico regionale (P.A.I.),
redatto ai sensi del Decreto legislativo 152/2006, rappresenta lo strumento conoscitivo,
normativo e tecnico operativo mediante il quale sono pianificate e programmate le
azioni e le norme d’uso finalizzate alla conservazione, alla difesa ed alla valorizzazione
-Relazione di Piano- PIANO DI PROTEZIONE CIVILE
12
del suolo, alla prevenzione del rischio idrogeologico, sulla base delle caratteristiche
fisiche ed ambientali del territorio interessato;
che la Circolare P.C.M. n. DSTN/2/22806 del 13 dicembre 1995 reca “Disposizioni
attuative e integrative in materia di dighe” e stabilisce per “i concessionari o proprietari
delle opere di sbarramento l’obbligo di valutare la massima portata di piena transitabile
in alveo a valle dello sbarramento”;
che la Circolare P.C.M. n. DSTN/2/7019 del 19 marzo 1996 reca “Disposizioni inerenti
l’attività di protezione civile nell’ambito dei bacini in cui siano presenti dighe” regolando
il comportamento dei gestori per ogni singola diga attraverso il Documento di Protezione
Civile (DPC) emesso dalle Prefetture;
che la Direttiva del Presidente del Consiglio dei Ministri dell’8 luglio 2014 (pubblicata
sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana del 4/11/2014) reca “Indirizzi operativi
inerenti l’attività di protezione civile nell’ambito dei bacini in cui siano presenti grandi
dighe”, sostituendo la Circolare P.C.M. del 19 marzo 1996, n. DSTN/2/7019, ed
integrando altresì le disposizioni di cui alla Circolare P.C.M. del 13 dicembre 1995, n.
DSTN/2/22806 e della direttiva del Presidente del Consiglio dei Ministri del 27 febbraio
2004;
che la Direttiva del Presidente del Consiglio dei Ministri (d’innanzi Dir. P.C.M.) del 27
febbraio 2004 prevede “indirizzi operativi per la gestione del sistema di allertamento
nazionale per il rischio idrogeologico e idraulico”;
che la Dir. P.C.M. del 27 febbraio 2004 demanda alle regioni il compito di organizzare un
efficace ed efficiente servizio di Presidio territoriale Idrogeologico individuando i soggetti
responsabili del coordinamento e della gestione del servizio stesso;
che la Dir. P.C.M. del 27 febbraio 2004 demanda alle regioni l'organizzazione e lo
svolgimento funzionale del Presidio territoriale Idraulico nel rispetto del criterio di
conservazione dell'unitarietà del bacino idrografico;
che la Dir. P.C.M. del 25 febbraio 2005 modifica ed integra la Dir.P.C.M. 27 febbraio
2004, ed introduce ulteriori indirizzi operativi per la gestione organizzativa e funzionale
del sistema di allertamento nazionale, statale e regionale per il rischio idrogeologico ed
idraulico ai fini di Protezione Civile;
-Relazione di Piano- PIANO DI PROTEZIONE CIVILE
13
che la Dir. P.C.M. 3 dicembre 2008 - detta “Indirizzi operativi per la gestione delle
emergenze” e che tali indirizzi operativi possono essere estesi a tutte le tipologie di
rischio cui è soggetto il territorio della Sardegna;
che il Decreto Legge 6 luglio 2012, n. 95, convertito con modificazioni nella Legge 7
agosto 2012, n. 135, recante disposizioni urgenti per la revisione della spesa pubblica con
invarianza dei servizi ai cittadini, nonché misure di rafforzamento patrimoniale delle
imprese del settore bancario (GU n.156 del 6-7-2012 - Suppl. Ordinario n. 141);
che la Circolare P.C.M. del 12 ottobre 2012 contiene “Indicazioni operative per
prevedere, prevenire e fronteggiare eventuali situazioni di emergenza connesse a
fenomeni idrogeologici e idraulici”;
che la Legge 7 aprile 2014, n. 56, recante disposizioni sulle città metropolitane, sulle
province, sulle unioni e fusioni di comuni (GU Serie Generale n.81 del 7-4-2014);
che con Delibera n. 22 del 1 agosto 2012 il Comitato Istituzionale dell'Autorità di Bacino
ha approvato la Direttiva “disposizioni in ambito di manutenzione degli alvei e la
gestione dei sedimenti in attuazione degli artt. 13 e 15 delle Norme di Attuazione del
Piano Stralcio per l'Assetto Idrogeologico della Sardegna (P.A.I.)”;
che il Corpo Forestale e di Vigilanza Ambientale è struttura della Regione Sardegna che ai
sensi della L.R. 26/1985, svolge a livello regionale compiti di collaborazione nelle attività
di protezione civile, funzioni di polizia fluviale e sulle pertinenze idrauliche, nonché
quelle derivanti dalla qualifica di agente di pubblica sicurezza;
che la L.R. n. 25/1988 prevede che le Compagnie Barracellari assicurino il proprio
apporto di collaborazione agli interventi di Protezione Civile;
che L.R. n. 3/1989 reca “Interventi regionali in materia di Protezione Civile”;
che la L.R. n. 24/1999 modificata dalla L.R. 7/2005 prevede che l’Ente Foreste assicuri il
proprio apporto di personale e di mezzi sia alle campagne antincendi che agli interventi
di Protezione Civile;
che la L.R. n. 39/1993 reca “Disciplina dell’attività di volontariato e modifiche alle leggi
regionali 25 gennaio 1988, n. 4, e 17 gennaio 1989, n. 3.”;
che la L.R. n. 19/2006 reca “Disposizioni in materia di risorse idriche e bacini idrografici”;
-Relazione di Piano- PIANO DI PROTEZIONE CIVILE
14
che l’art. 12 della L.R. n. 19/2006 istituisce l’Agenzia Regionale del Distretto Idrografico
della Sardegna al fine di garantire l’unitarietà della gestione delle attività di
pianificazione, programmazione, regolazione nei bacini idrografici della regione;
che la L.R. n. 6/2006 reca l’“Istituzione dell’Agenzia Regionale per la Protezione
dell’Ambiente della Sardegna (ARPAS)”;
che la L.R. n. 9/2006, reca il “Conferimento di funzioni e compiti agli enti locali” e al capo
VII “Protezione Civile” indica le funzioni della regione e quelle conferite agli enti locali;
che la L.R. n. 6/2008, “Legge-quadro in materia di consorzi di bonifica”, all’art. 3 prevede
la possibilità che “Allo scopo di realizzare sul territorio la più ampia collaborazione e
concertazione tra i consorzi di bonifica e gli enti locali, la Regione o gli enti locali
promuovono la stipula di accordi di programma, ai sensi dell’articolo 34 del decreto
legislativo 18 agosto 2000, n. 267 (Testo unico delle leggi sull’ordinamento degli enti
locali), per la realizzazione in modo integrato e coordinato tra i consorzi di bonifica e gli
enti locali di azioni di comune interesse e, comunque, per il conseguimento di obiettivi
comuni nell’ambito delle rispettive finalità istituzionali”;
che la L.R. n. 3/2009 all'art.11 comma 6 reca “l'istituzione della Direzione Generale della
Protezione Civile”;
che la L.R. n. 36/2013 reca disposizioni urgenti in materia di protezione civile e che all'art.
1 istituisce gli uffici territoriali quali strutture periferiche della Direzione generale della
protezione civile che operano in ambito sovracomunale;
che la Deliberazione di Giunta Regionale n. 43/24 del 27.10.2011 – prevede la
“Definizione dell’assetto organizzativo della Direzione generale della Protezione Civile e
modifica dell’assetto organizzativo della Direzione generale del Corpo forestale e di
vigilanza ambientale”;
che il Decreto del Presidente della Regione Sardegna n. 4 del 13 gennaio 2012 prevede la
“Modifica
degli assetti organizzativi della Direzione generale della Protezione Civile e della
Direzione generale del Corpo Forestale e di Vigilanza Ambientale”;
che l'ARPAS ai sensi dell’art. 2 comma 1 lettera q della L.R. 6/2006, come modificato
dall’art. 5 comma 20 della L.R. n. 3/2008, provvede “alle funzioni di Centro di
Competenza a supporto dell'operatività del Centro Funzionale regionale della Protezione
-Relazione di Piano- PIANO DI PROTEZIONE CIVILE
15
Civile di cui al Decreto-Legge n. 180 del 1998, convertito dalla legge n. 267 del 1998 ed
alle direttive del Presidente del Consiglio dei ministri 27 febbraio 2004”;
che con Decreto dell’Assessore Regionale della Difesa dell’Ambiente n. 11/VI del 27
marzo 2006 è stata approvata la Direttiva Assessoriale del 27.03.2006 recante “Indirizzi
Operativi per la gestione organizzativa e funzionale del sistema di allertamento
nazionale, statale e regionale per il rischio idrogeologico e idraulico ai fini di Protezione
Civile”;
che la Regione deve assicurare l’acquisizione e l’aggiornamento dei dati utili alla
prevenzione ed alla riduzione dei rischi di origine naturale e antropica, i collegamenti
telematici, le comunicazioni con tutti gli Enti e Organismi aventi rilevanza per l’attività di
Protezione Civile e in modo speciale per la gestione delle situazioni di criticità e di
emergenza;
che ai fini delle attività di previsione e prevenzione dal rischio idrogeologico ed idraulico
la Regione individua le zone di allerta in cui attivare le procedure per contrastare
efficacemente l’evento meteorologico atteso;
che la Deliberazione di Giunta Regionale n. 21/30 del 5 giugno 2013 ha istituito l'Elenco
regionale del volontariato di protezione civile e che l'iscrizione in tale elenco costituisce il
presupposto necessario e sufficiente per l'attivazione e l'impiego delle organizzazioni di
volontariato da parte della protezione civile regionale e delle autorità locali di protezione
civile (province e comuni) e, pertanto, nel presente Manuale Operativo, ogni riferimento
alle Organizzazioni di volontariato deve intendersi alle Organizzazioni iscritte al suddetto
Elenco regionale;
che la Deliberazione di Giunta Regionale n. 1/43 del 17/1/2014 reca indirizzi
interpretativi della LR 36/2013 e dispone che, al fine di evitare qualsiasi soluzione di
continuità nell'esercizio, nelle more e per il tempo strettamente necessario a
raggiungere la piena ed effettiva operatività dei neo istituiti uffici territoriali di
Protezione civile di cui alla LR 36/2013, le funzioni a questi ultimi trasferite ai sensi
dell'art. 1 della legge citata continuano ad essere esercitate dalle Province;
che la Deliberazione di Giunta Regionale n. 21/33 del 13/6/2014 detta indirizzi per
l’attivazione del Centro Funzionale Decentrato (CFD) per la protezione civile e istituisce il
-Relazione di Piano- PIANO DI PROTEZIONE CIVILE
16
tavolo tecnico per la realizzazione del CFD e la redazione delle procedure di allertamento
del sistema regionale di protezione civile;
che la Deliberazione di Giunta Regionale n. 26/14 dell'8/7/2014, in attuazione della nota
della Presidenza del Consiglio dei Ministri n. 0029781 del 6 giugno 2014 “Fenomeni
temporaleschi: indicazioni operative ai sensi della Direttiva del Presidente del Consiglio
dei Ministri del 27 febbraio 2004 e s.m.i. per le Regioni con settore meteo non operativo
del Centro Funzionale Decentrato”, prevede che la Direzione generale della Protezione
civile avvisi i Comuni anche in caso di emissione di un avviso di criticità ordinaria;
che la Deliberazione di Giunta Regionale n. 34/12 del 2/9/2014 di attivazione del Centro
Funzionale Decentrato approva il documento di sintesi nel quale sono riportate le linee
fondamentali su cui si basa il progetto del Centro Funzionale Decentrato della Regione
Sardegna, successivamente modificato sulla base delle prescrizioni di cui alla nota prot.
RIA/0049524 del 30.09.2014 del Dipartimento Nazionale della Protezione Civile (DNPC), e
conferma, previo nulla osta del Dipartimento nazionale di protezione civile, il 1° ottobre
2014 quale data di avvio in via sperimentale del Centro Funzionale Decentrato al fine di
garantire, attraverso le strutture del Centro Funzionale Regionale, l’emissione autonoma
degli avvisi meteo e di criticità ed i conseguenti allertamenti di protezione civile, ai sensi
delle Direttive del Presidente del Consiglio dei Ministri del 27.2.2004 e del 25.2.2005;
che il P.A.I. è stato approvato con Decreto del Presidente della Regione Sardegna n. 67
del 10 luglio 2006;
che le norme di attuazione del P.A.I. sono state aggiornate e approvate con Decreto del
Presidente della Regione Sardegna n. 35 del 21 marzo 2008;
che sono tuttora in corso di approvazione definitiva proposte di variante al P.A.I.
che il Comitato Istituzionale dell’Autorità di Bacino della Regione Sardegna, con Delibera
n. 1 del 20 giugno 2013 e successiva Delibera n. 1 del 5 dicembre 2013, ha approvato
definitivamente il Piano Stralcio delle Fasce Fluviali (P.S.F.F.), redatto ai sensi dell’art. 17
della legge n. 183/1989;
che l’Assessore regionale dei Lavori Pubblici, con decreti nn. 45 del 5.8.2010 e 6 del
11.6.2012, disciplina, per quanto di competenza degli Uffici dell’Assessorato dei Lavori
Pubblici, l’organizzazione del “Servizio di Piena” e “Intervento Idraulico” e del “presidio
-Relazione di Piano- PIANO DI PROTEZIONE CIVILE
17
Territoriale” localizzata ai tratti fluviali interessati dalle opere idrauliche classificate o
classificabili di 2ª categoria;
che la pianificazione comunale e provinciale di protezione civile viene definita sulla
scorta delle risultanze del P.A.I. e del P.S.F.F. integrate con ulteriori aree e punti critici,
non compresi nei suddetti piani, individuati dagli EE.LL. sulla base della conoscenza del
territorio di competenza;
che il Decreto del Commissario Straordinario n. 1 del 21 novembre 2007 prevede
l’adozione del “Manuale operativo per la predisposizione di un Piano comunale o
intercomunale di Protezione Civile”;
che l’O.P.C.M. n. 3606 del 28 agosto 2007 e l’O.P.C.M. n. 3624 del 22 ottobre 2007
dettano “Disposizioni urgenti di Protezione Civile dirette a fronteggiare lo stato di
emergenza in relazione ad eventi calamitosi dovuti alla diffusione di incendi e fenomeni
di combustione”;
che è in fase di discussione in seno alla Commissione Speciale Protezione civile della
Conferenza Unificata dei Presidenti delle Regioni e delle Provincie Autonome la proposta
di direttiva inerente i criteri per l'omogeneizzazione dei messaggi di allertamento la cui
proposta è stata approvata in sede di riunione tecnica della Commissione speciale in data
8 agosto 2013 che prevede l'adozione di codici-colore per ciascun livello di criticità
associato alla definizione dello scenario di evento e dei suoi effetti e danni attesi;
che è in fase di discussione in seno alla Commissione Speciale Protezione civile della
Conferenza Unificata dei Presidenti delle Regioni e delle Provincie Autonome la proposta
di direttiva inerente gli indirizzi operativi per l'attuazione della Direttiva 2007/60/CE sulla
predisposizione della parte dei piani di gestione relativa al sistema di allertamento
nazionale, statale e regionale, per il rischio idraulico ai fini di protezione civile di cui al
Decreto legislativo n. 49/2010.
-Relazione di Piano- PIANO DI PROTEZIONE CIVILE
18
2 SISTEMA DI ALLERTAMENTO DEL RISCHIO E PRESIDI TERRITORIALI
2.1 Sistema di allertamento per il rischio idrogeologico e idraulico
La gestione del sistema di allertamento nazionale è assicurato dal Dipartimento della protezione
civile e dalle regioni attraverso la rete dei Centri Funzionali ovvero soggetti preposti allo
svolgimento delle attività di previsione, monitoraggio e sorveglianza in tempo reale degli eventi e
di valutazione dei conseguenti effetti sul territorio.
La rete dei Centri funzionali è costituita da un Centro Funzionale Centrale (CFC) presso il
dipartimento di protezione civile e dai centri funzionali decentrati CFD presso le regioni.
In Sardegna è stato attivato il Centro Funzionale Decentrato (CFD) il cui schema organizzativo è
delineato nell’allegato alla DGR n. 44/24 del 7/11/2014, che definisce anche le modalità di
interazione tra il CFD, il Dipartimento Specialistico Meteoclimatico (DMC) dell’ARPAS quale Centro
di Competenza, l'ADIS e l'ENAS.
Il Centro Funzionali Decentrato (CFD) garantisce lo svolgimento delle funzioni relative alla fase di
previsione ed alla fase di monitoraggio e sorveglianza secondo quanto previsto dalla Dir.P.C.M. del
27/2/2004, nell'ambito della Rete Nazionale dei Centri Funzionali.
Pertanto, le funzioni delle fasi di previsione e di monitoraggio e sorveglianza (compresa quella di
nowcasting) esplicato nel Manuale Operativo delle allerte ai fini della protezione civile, sono da
intendersi strutturate e articolate come delineato e previsto nel progetto esecutivo del CFD. Così
come sono da riferirsi a quanto previsto dallo stesso progetto esecutivo le modalità di gestione sia
delle reti di misura meteorologiche ed idrologiche di tipo tradizionale che, soprattutto, di quelle
fiduciarie in telemisura.
Il CFD è allocato presso la Direzione generale della Protezione civile e si occupa, in fase
previsionale, della diramazione e pubblicazione sul sito internet istituzionale dei seguenti prodotti:
• Bollettino di Vigilanza Meteorologica Regionale (Bollettino di Vigilanza), contenente una
sintesi delle previsioni regionali a scala sinottica;
-Relazione di Piano- PIANO DI PROTEZIONE CIVILE
19
• Avviso di Avverse Condizioni Meteorologiche (Avviso Meteo) emesso prima di possibili
fenomeni meteorologici di particolare rilevanza (vento forte, neve a bassa quota, temporali
di forte intensità, piogge diffuse e persistenti, mareggiate ecc.).
• Avviso di Criticità Idrogeologica e Idraulica (Avviso di Criticità), emesso a seguito di un
Avviso Meteo e prima del possibile manifestarsi di criticità ed articolato secondo i livelli di
Allerta.
Tutti gli Avvisi (Avviso Meteo e Avviso di Criticità) sono pubblicati nella sezione “Allerte di
protezione civile” del sito istituzionale della Regione Sardegna.
http://www.sardegnaambiente.it/protezionecivile/ .tutti i soggetti facenti parte del sistema di
protezione civile, in particolare i COMUNI, sono tenuti a verificare quotidianamente la
pubblicazione, al fine di mettere in atto le attività preventive di presidio territoriale.
Nel caso in cui l'Avviso meteo non comporta l'emissione di un Avviso di criticità (poiché relativo a
vento forte, neve a bassa quota, mareggiate ecc.), il CFD invia un sms ed una mail contenente
l'Avviso a tutti i soggetti che fanno parte della Struttura regionale istituzionalmente competenti in
materia di protezione civile.
Gli Avvisi di criticità possono essere eventualmente aggiornati dal CFD a seguito dell’emissione di
nuovo Avviso Meteo da parte del DMC – (Settore meteo del CFD), anche sulla base delle attività di
presidio territoriale regionale. I relativi aggiornamenti sono pubblicati e comunicati agli Enti di
competenza con le stesse modalità utilizzate in fase previsionale.
Il sistema di allertamento per il rischio idrogeologico e idraulico, è articolato in livelli di criticità:
“Assente o poco probabile”, “Ordinaria”, “Moderata” ed “Elevata”, che corrispondono a definiti
scenari che si prevede possano verificarsi sul territorio e che vengono stabiliti in base alla
previsione degli eventi meteorologici attesi, nonché degli scenari di rischio anche sulla base della
possibilità del superamento di soglie pluviometriche complesse.
-Relazione di Piano- PIANO DI PROTEZIONE CIVILE
20
Allerta
Avviso di Criticità
Fase Operativa
GIALLA
Emissione dell'Avviso di criticità ordinaria
Attenzione
ARANCIONE
Emissione dell'Avviso di criticità moderata
Preallarme
ROSSA
Emissione dell'Avviso di criticità elevata
Allarme/Emergenza
Tali previsioni vengono effettuate per ambiti territoriali, ovvero Zone di Allerta, significativamente
omogenee, circa l‘atteso manifestarsi della tipologia e severità degli eventi meteorologici intensi e
dei relativi effetti.
Il territorio della Sardegna è suddiviso in 7 Zone di Allerta che corrispondono ai 7 sub-bacini
idrografici (L.183/89). Fino a nuova definizione, le zone di allerta sono di seguito elencate:
1) Iglesiente (Sard-A)
2) Campidano (Sard-B)
3) Bacini Montevecchio – Pischilappiu (Sard-C)
4) Bacini Flumendosa – Flumineddu (Sard-D)
5) Bacino del Tirso (Sard-E)
6) Gallura (Sard-F)
7) Logudoro (Sard-G).
Il comune di Tuili ricade nella Zona di Allerta del bacino “Campidano (Sard B)”.
-Relazione di Piano- PIANO DI PROTEZIONE CIVILE
21
Ad ogni livello di criticità è associato uno scenario di evento come descritto nella tabella successiva
CODICE
COLORE CRITICITA’ SCENARIO EVENTO EFFETTI E DANNI
ASS
ENZA
DI
FEN
OM
ENI
SIG
NIF
ICA
TIV
I P
REV
EDIB
ILI
Non si escludono a livello locale: in caso di
temporali: forti rovesci, fulminazioni localizzate, grandinate, isolate forti raffiche di vento, locali difficoltà dei sistemi di smaltimento delle acque
meteoriche; caduta massi.
Eventuali danni locali
-Relazione di Piano- PIANO DI PROTEZIONE CIVILE
22
CODICE
COLORE CRITICITA’ SCENARIO EVENTO EFFETTI E DANNI
GIA
LLO
OR
DIN
AR
IA C
RIT
ICIT
À
IDR
OG
EOLO
GIC
O
Possibili isolati fenomeni di erosione, frane
superficiali e colate rapide detritiche o di fango in bacini di dimensioni limitate.
Possibili cadute massi. Ruscellamenti superficiali con possibili
fenomeni di trasporto di materiale. Possibili innalzamenti dei livelli idrometrici dei
corsi d’acqua, con limitate inondazioni delle aree limitrofe.
Condizioni di rischio residuo per saturazione dei suoli con occasionali fenomeni franosi e/o
colate rapide legate a condizioni idrogeologiche particolarmente fragili, anche in assenza di
forzante meteo
In caso di temporali si aggiungono:
Possibili forti rovesci, fulminazioni localizzate, grandinate e forti raffiche di vento.
Possibile scorrimento superficiale delle acque
nelle sedi stradali e possibili fenomeni di rigurgito dei sistemi di smaltimento delle acque
meteoriche con tracimazione acque e coinvolgimento delle aree urbane depresse.
Possibili repentini innalzamenti dei livelli idrometrici di piccoli rii, canali artificiali,
torrenti, con limitati fenomeni di inondazione delle aree limitrofe.
Localizzati danni ad infrastrutture,
edifici e attività antropiche interessati da frane, da colate rapide o dallo scorrimento superficiale delle
acque. Localizzati allagamenti di locali
interrati e talvolta di quelli posti a pian terreno prospicienti a vie potenzialmente interessate da
deflussi idrici. Localizzate e temporanee
interruzioni della viabilità in prossimità di piccoli impluvi, canali, zone depresse (sottopassi, tunnel,
avvallamenti stradali, ecc.) e a valle di porzioni di versante interessate da
fenomeni franosi. Localizzati e limitati danni
alle opere idrauliche e di difesa spondale e alle attività antropiche in
alveo. Occasionale ferimento di persone e
perdite incidentali di vite umane.
Ulteriori effetti in caso di fenomeni temporaleschi:
Localizzati danni alle coperture e alle strutture provvisorie con trasporto di
tegole a causa di forti raffiche di vento o possibili trombe d’aria.
Rottura di rami, caduta di alberi e abbattimento di pali, segnaletica e impalcature con conseguenti effetti
sulla viabilità e sulle reti aeree di comunicazione e di distribuzione
servizi. Danni alle colture agricole, alle
coperture di edifici e agli automezzi a causa di grandinate.
Localizzate interruzioni dei servizi, innesco di incendi e lesioni da
fulminazione.
IDR
AU
LIC
O Incrementi dei livelli dei corsi d’acqua maggiori
generalmente contenuti all’interno dell’alveo.
Possibili condizioni di rischio residuo per il transito dei deflussi nei corsi d’acqua maggiori,
anche in assenza di forzante meteo.
Localizzati allagamenti di locali
interrati e talvolta di quelli posti a pian terreno prospicienti a vie potenzialmente interessate da
deflussi idrici. Localizzate e temporanee
interruzioni della viabilità in prossimità di piccoli impluvi, canali,
zone depresse (sottopassi, tunnel, avvallamenti
stradali, ecc.). Localizzati e limitati danni alle opere idrauliche e di difesa spondale e alle attività antropiche in
alveo. Occasionale ferimento di persone e
perdite incidentali di vite umane
-Relazione di Piano- PIANO DI PROTEZIONE CIVILE
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CODICE
COLORE CRITICITA’ SCENARIO EVENTO EFFETTI E DANNI
AR
AN
CIO
NE
MO
DER
ATA
CR
ITIC
ITÀ
IDR
OG
EOLO
GIC
O
Diffuse attivazioni di frane superficiali e di colate rapide detritiche o di fango.
Possibilità di attivazione / riattivazione /
accelerazione di fenomeni di instabilità anche profonda di versante, in contesti geologici
particolarmente critici.
Possibili cadute massi in più punti del territorio.
Significativi ruscellamenti superficiali con diffusi fenomeni di trasporto di materiale.
Diffusi innalzamenti dei livelli idrometrici dei
corsi d’acqua minori, con fenomeni di inondazione delle aree limitrofe.
Possibili occlusioni delle luci dei ponti dei corsi
d’acqua secondari.
Condizioni di rischio residuo per saturazione dei suoli con diffusi fenomeni franosi e/o colate
rapide legate a condizioni idrogeologiche particolarmente fragili, anche in assenza di
forzante meteo
In caso di temporali si aggiungono:
Probabili forti rovesci anche frequenti e localmente persistenti, frequenti e diffuse fulminazioni, grandinate e forti raffiche di
vento. Significativo scorrimento superficiale delle acque nelle sedi stradali e significativi
fenomeni di rigurgito dei sistemi di smaltimento delle acque meteoriche con tracimazione acque e coinvolgimento delle aree urbane depresse. Significativi e repentini innalzamenti dei livelli
idrometrici di piccoli rii, canali artificiali, torrenti, con fenomeni di inondazione delle
aree limitrofe.
Ulteriori effetti e danni rispetto allo scenario di codice giallo:
Diffusi danni ed allagamenti a singoli
edifici o piccoli centri abitati, reti infrastrutturali e attività antropiche
interessati da frane o da colate rapide.
Diffuse interruzioni della viabilità in
prossimità di impluvi e a valle di frane e colate detritiche o in zone depresse in prossimità del reticolo
idrografico.
Pericolo per la pubblica incolumità/possibili perdite di vite
umane
IDR
AU
LIC
O
Significativi innalzamenti dei livelli idrometrici dei corsi d’acqua maggiori con fenomeni di inondazione delle aree limitrofe e delle zone golenali, interessamento dei corpi arginali, diffusi fenomeni di erosione spondale, trasporto solido e divagazione dell’alveo. Possibili occlusioni, parziali o totali, delle luci dei ponti dei corsi d’acqua maggiori. Significative condizioni di rischio per il transito dei deflussi nei corsi d’acqua maggiori, anche in assenza di forzante meteo
Diffusi danni alle opere di contenimento, regimazione ed
attraversamento dei corsi d’acqua, alle attività agricole, ai cantieri, agli insediamenti artigianali, industriali e
abitativi situati in aree inondabili.
Diffuse interruzioni della viabilità in prossimità di impluvi o in zone
depresse in prossimità del reticolo idrografico.
Pericolo per la pubblica
incolumità/possibili perdite di vite umane.
-Relazione di Piano- PIANO DI PROTEZIONE CIVILE
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CODICE
COLORE CRITICITA’ SCENARIO EVENTO EFFETTI E DANNI
RO
SSO
ELEV
ATA
CR
ITIC
ITÀ
IDR
OG
EOLO
GIC
O
Numerosi ed estesi fenomeni di frane superficiali e di colate rapide detritiche o di
fango.
Possibilità di attivazione / riattivazione / accelerazione di fenomeni di instabilità anche
profonda di versante, anche di grandi dimensioni.
Possibili cadute massi in numerosi punti del
territorio.
Ingenti ruscellamenti superficiali con diffusi fenomeni di trasporto di materiale.
Numerosi e rilevanti innalzamenti dei livelli
idrometrici dei corsi d’acqua minori, con estesi fenomeni di inondazione .
Possibili numerose occlusioni delle luci dei ponti
dei corsi d’acqua minori
Ulteriori effetti e danni rispetto allo scenario di codice arancione:
Ingenti ed estesi danni ad edifici e
centri abitati, alle attività agricole e agli insediamenti civili e industriali,
coinvolti da frane o da colate rapide.
Ingenti ed estesi danni o distruzione di infrastrutture (rilevati ferroviari o
stradali, opere di contenimento, regimazione o di attraversamento dei corsi d’acqua) . Ingenti danni a
beni e servizi.
Grave pericolo per la pubblica incolumità/possibili perdite di vite
umane.
IDR
AU
LIC
O
Piene fluviali dei corsi d’acqua maggiori con estesi fenomeni di inondazione anche delle
aree distanti dal corso d’acqua, con interessamento dei corpi arginali, diffusi
fenomeni di erosione spondale, trasporto solido e divagazione dell’alveo.
Possibili fenomeni di tracimazione, sifonamento
o rottura delle opere arginali, sormonto delle opere di attraversamento, nonché salti di
meandro.
Possibili numerose occlusioni, parziali o totali, delle luci dei ponti dei corsi d’acqua maggiori.
Rilevanti condizioni di rischio per il transito dei
deflussi nei corsi d’acqua maggiori, anche in assenza di forzante meteo
Ingenti ed estesi danni ad edifici e centri abitati, alle attività agricole e agli insediamenti civili e industriali, sia prossimali sia distanti dai corsi
'acqua.
Ingenti ed estesi danni o distruzione di infrastrutture (rilevati ferroviari o
stradali, opere di contenimento,regimazione o di
attraversamento dei corsi d’acqua) . Ingenti danni a beni e servizi.
Grave pericolo per la pubblica
incolumità/possibili perdite di vite umane.
SCENARIO IDROGEOLOGICO: Fenomeni quali frane, ruscellamenti in area urbana e alluvioni che
interessano i corsi d’acqua del reticolo minore ed effetti dovuti a fenomeni temporaleschi;
SCENARIO IDRAULICO: Alluvioni che interessano i corsi d’acqua del reticolo maggiore.
-Relazione di Piano- PIANO DI PROTEZIONE CIVILE
25
2.2 Sistema di allertamento per il rischio di incendio di interfaccia
Per quanto attiene il rischio incendi boschivi e di interfaccia dal 1 giugno al 31 ottobre vige lo stato
di “elevato pericolo di incendio boschivo”, durante il quale viene elaborato quotidianamente, a
cura della Direzione Generale della Protezione Civile, il “Bollettino di previsione di pericolo di
incendio”, la cui previsione è espressa su base provinciale ed è distinta in 4 livelli di pericolosità:
Livello basso, livello medio, livello alto, livello estremo, a cui corrisponde in maniera univoca, un
codice colore, come indicato in tabella.
Pericolosità bassa Codice verde
Pericolosità media Codice giallo
Pericolosità alta Codice arancione
Pericolosità estrema Codice rosso
Il bollettino, per ciascun livello di pericolosità, descrive tre tipologie di informazione:
- la possibile fenomenologia attesa in caso di innesco;
- le azioni di prevenzione da intraprendere per ridurre le possibilità di inneschi;
- il livello di schieramento ed impiego delle forze di lotta attiva, adeguato al grado di pericolosità,
compromesso ideale tra efficacia di azione e costi.
Di seguito si riportano le descrizioni dei 4 livelli di pericolosità.
PERICOLOSITA’ BASSA - CODICE VERDE: le condizioni sono tali che, ad innesco avvenuto,
l'evento, se tempestivamente affrontato, può essere contrastato con il solo dispiegamento delle
forze ordinariamente schierate a terra.
PERICOLOSITA’ MEDIA - CODICE GIALLO: le condizioni sono tali che, ad innesco avvenuto,
l'evento, se tempestivamente affrontato, può essere contrastato con il dispiegamento di forze
ordinarie di terra eventualmente integrato dall'impiego di mezzi aerei “leggeri” della Regione.
PERICOLOSITA’ ALTA - CODICE ARANCIONE: le condizioni sono tali che, ad innesco avvenuto,
l'evento, se non tempestivamente affrontato, può raggiungere dimensioni tali da renderlo
difficilmente contrastabile con le forze ordinarie, ancorché rinforzate, potendosi rendere
-Relazione di Piano- PIANO DI PROTEZIONE CIVILE
26
necessario il concorso della flotta statale. Deve essere gradualmente rafforzato il sistema di
avvistamento. Devono essere avviate azioni preventive di ricognizione anche con il concorso del
volontariato e dei barracelli.
PERICOLOSITA’ ESTREMA - CODICE ROSSO: le condizioni sono tali che, ad innesco avvenuto,
l'evento, se non tempestivamente affrontato, si propaga rapidamente raggiungendo grandi
dimensioni nonostante il concorso della forza aerea statale alla flotta aerea regionale. Deve essere
potenziato il sistema di avvistamento ed assicurato il massimo livello di forze di lotta attiva aerea e
terrestre ed il massimo grado di prevenzione attraverso la ricognizione del territorio anche con il
concorso del volontariato e dei barracelli. La flotta aerea regionale potrà essere ridislocata per
rafforzare l'apparato di lotta nelle zone a pericolosità estrema e potrà essere modificato l'orario di
servizio. Potranno essere attuate azioni di ricognizione aerea preventiva. L’assolvimento della
trasmissione ai soggetti indicati nel presente piano è effettuato attraverso la pubblicazione del
bollettino giornaliero, ordinariamente entro le ore 14:00, sul sito istituzionale della Protezione
Civile Regionale http://www.sardegnaprotezionecivile.it/, nell’apposita sezione dedicata ai
“Bollettini di previsione di pericolo di incendio” nonché sulla piattaforma Zerogis.
Nella relazione saranno forniti i collegamenti telefonici e fax, sia con la Regione che con la
Prefettura-UTG, per la ricezione e la tempestiva presa visione dei Bollettini/avvisi di allertamento e
si descriverà il sistema e le procedure di attivazione delle strutture di Protezione Civile e le
conseguenti azioni di salvaguardia sulla base dell’identificazione e della valutazione dello scenario
di rischio atteso e/o in atto, nonché dell’informazione e dell’allertamento secondo quanto sopra
descritto.
La previsione è resa pubblica attraverso il bollettino giornaliero, consultabile ordinariamente entro
le ore 14:00, sul sito istituzionale della Protezione Civile Regionale
http://www.sardegnaprotezionecivile.it/, all'apposita sezione dedicata ai “Bollettini di previsione
di pericolo di incendio”.
Nella relazione saranno forniti i collegamenti telefonici e fax, sia con la Regione che con la
Prefettura-UTG, per la ricezione e la tempestiva presa visione dei Bollettini/avvisi di allertamento e
si descriverà il sistema e le procedure di attivazione delle strutture di Protezione Civile e le
conseguenti azioni di salvaguardia sulla base dell’identificazione e della valutazione dello scenario
-Relazione di Piano- PIANO DI PROTEZIONE CIVILE
27
di rischio atteso e/o in atto, nonché dell’informazione e dell’allertamento secondo quanto sopra
descritto.
3 SCENARI DEGLI EVENTI ATTESI Consistono nella previsione dei diversi e possibili effetti sulla popolazione e sulle infrastrutture
presenti sul territorio comunale; per determinare ciò sarà necessario tenere conto delle cause
naturali che possono innescare l’evento e del tempo intercorrente tra il verificarsi dell’evento e
degli effetti sull’uomo da esso generati; occorrerà inoltre prevedere ed esaminare i punti critici.
Per quanto riguarda gli incendi boschivi si è proceduto alla perimetrazione delle aree ad alta
pericolosità anche in funzione del tipo di vegetazione presente, queste zone cuscinetto-
preventive-protettive vengono definite “zone di interfaccia” come definite nel Piano redatto
nell’anno 2008 dalla Provincia del Medio Campidano a cui si fa riferimento anche nel presente
Piano di Protezione Civile.
3.1 Rischio Idraulico
Nel territorio comunale di Tuili, in corrispondenza del Rio Corretto che delimita il centro abitato a
EST, sono presenti delle aree a pericolosità e rischio idraulico perimetrate dal Piano stralcio per
l’assetto idrogeologico (P.A.I) redatto ai sensi del Decreto legislativo 152/2006.
Analizzando il PAI vigente si evidenzia che su gran parte del rio Corretto sono state individuate in
sinistra idraulica delle aree caratterizzate da rischio moderato (Ri2). Il tronco individuato come
critico (sezione di controllo: codice B7cpTC129), è costituito dal tratto del canale di guardia a
monte dell’abitato del comune di Tuili, la sezione di controllo è in località Ribirdis.
Nello scenario ricostruito per la redazione del presente Piano di Protezione Civile verranno
individuate anche aree o punti critici che non ricadono in aree perimetrate P.A.I., che comunque
risultano, in casi di eventi meteorici intensi, soggetti ad allagamento e/o al passaggio di colate
detritiche. Tale aree dovranno essere monitorate dal Presidio Territoriale competente.
Le aree richiamate nel capoverso precedente sono state individuate attraverso un’analisi storica
degli eventi calamitosi ed un’analisi idrologica e idraulica (come definita nell’allegato “Relazione
idrologica – Idraulica”).
-Relazione di Piano- PIANO DI PROTEZIONE CIVILE
28
Lo scenario di tipo dinamico verrà utilizzato come riferimento per la predisposizione del Piano di
emergenza.
3.1.1 Scenario di rischio di riferimento
Per la descrizione dello scenario di rischio verranno prese in considerazione informazioni di tipo
tecnico relative ad aree interessate da fenomeni circoscritti di allagamenti interni al centro
urbano. Lo scenario nell’ambito del sistema di allertamento fornisce supporto alle attività di
monitoraggio e sorveglianza relativa all’evolversi dell’evento e definisce i contenuti e gli obbiettivi
dell’attività del Presidio Territoriale. In concomitanza di eventi di piogge eccezionali il Presidio
Territoriale deve monitorare quelle aree caratterizzate da evidenti innalzamenti di livello idrico.
Nello specifico verrà redatta una carta in scala 1.10.000 nella quale verranno individuate le aree
interessate da fenomeni di allagamento e indicati i punti critici da monitorare in concomitanza di
un evento interne al centro abitato.
3.1.2 Scenario di pericolosità
Per individuare lo scenario di rischio è necessario definire lo scenario di pericolosità, che
comprende la perimetrazione delle aree coinvolte (aree di pericolosità) e la descrizione sintetica
della dinamica dell’evento, nonché la valutazione preventiva di possibili danni a persone o cose
che il verificarsi dell’evento atteso può determinare.
Lo scenario di pericolosità è stato delineato facendo riferimento allo studio sul campo eseguito e
riportato nella “Relazione idrogeologica e idraulica” allegata
I punti critici sono stati individuati e riportati nelle tavole grafiche allegate.
3.1.3 Individuazione degli esposti
Per l’individuazione dei punti critici si rimanda alla relazione specifica allegata; ciò che deve essere
preso come punto di riferimento per l’attivazione del presidio territoriale è la Tavolo del rischio
idrogeologico e della carta di gestione delle emergenze. Per quanto riguarda gli elementi a rischio
in tutti i casi si tratta di abitazioni potenzialmente allagabili e a strade e piazze interne al centro
urbano oltre un caseggiato in area extraurbana che ricade in zona perimetrata PAI.
-Relazione di Piano- PIANO DI PROTEZIONE CIVILE
29
È stato eseguito uno specifico studio relativo all’evento del 28 novembre 2008 che è risultato uno
degli eventi calamitosi che, all’interno del centro abitato, ha creato il maggior disagio e danni che
gli abitanti più anziani ricordino.
Le aree più a rischio risultano essere (come individuate all’interno della “carta della gestione delle
emergenze” e della “carta del rischio idrogeologico”) quelle in prossimità della vecchia strada per
la salita all’altipiano della Giara in zona Canali l’area intorno alla piazza Vittorio Veneto e l’area tra
Via Gavino Asquer e via Giuseppe Garibaldi,in ambito urbano mentre in ambito extra urbano è
stato riscontrato un esposto in prossimità della strada per la Giara in lato destro.
Dall’analisi dei risultati idraulici si nota inoltre che, solamente per un tempo di ritorno di 500 anni,
si ha un allagamento dell’area a valle del ponte sulla Via Roma. Tale area risultando appunto
valliva rispetto l’abitato non genera particolari rischi e presenza di esposti.
-Relazione di Piano- PIANO DI PROTEZIONE CIVILE
30
3.2 Rischio idrogeologico
Nel territorio comunale di Tuili sono presenti delle aree a pericolosità e rischio idrogeologico
perimetrate dal Piano stralcio per l’assetto idrogeologico (P.A.I.) redatto ai sensi del Decreto
legislativo 152/2006
Nella fattispecie, nelle linee Guida della redazione del Piano di Protezione Civile, si sottolinea di
considerare come scenario di rischio di riferimento, le aree perimetrale come Rg4/Hg4 e Rg3/Hg3,
rispettivamente a rischio e pericolo molto elevato ed elevato. Nello scenario ricostruito verranno
introdotte anche delle aree o meglio dei punti critici che non ricadono in aree perimetrate P.A.I.,
che comunque risultano sofferenti e per tale motivo punti soggetti a fenomenologie franose in
casi di eventi meteoclimatici copiosi e improvvisi che devono essere monitorate dal Presidio
Territoriale.
Lo scenario individuato dal PAI, è generalmente di tipo statico, dove le aree a rischio e pericolo di
frana coincidono con le aree di dissesto. In alcuni casi è bene valutare uno scenario di tipo
dinamico, dove si considera la zona di evoluzione e propagazione del fenomeno e per questo
s’introduce il concetto di “bacino di pericolosità”.
Lo scenario di tipo dinamico verrà utilizzato come riferimento per la predisposizione del Piano di
emergenza.
3.2.1 Scenario di rischio di riferimento
Per la descrizione dello scenario di rischio verranno prese in considerazione informazioni di tipo
tecnico relative ad aree interessate da fenomeni circoscritti di instabilità di versanti, che
interessano porzioni limitate di territorio, e che corrispondono ad un livello di criticità moderato.
Lo scenario nell’ambito del sistema di allertamento fornisce supporto alle attività di monitoraggio
e sorveglianza relativa all’evolversi dell’evento e definisce i contenuti e gli obbiettivi dell’attività
del Presidio Territoriale. In concomitanza di eventi di piogge eccezionali il Presidio Territoriale
deve monitorare quelle aree caratterizzate da evidenti segni precursori quali pali o alberi inclinati,
crolli localizzati, fenditure o fratture, rigonfiamenti dei muri di contenimento. Nello specifico verrà
redatta una carta in scala 1.10.000 nella quale verranno individuate le aree interessate da
fenomeni franosi e indicati i punti critici da monitorare in concomitanza di un evento.
-Relazione di Piano- PIANO DI PROTEZIONE CIVILE
31
I siti individuati sono diversi e sono descritti in maniera integrale nell’allegato (Relazione
geomorfologica e della pericolosità da frana).
3.2.2 Scenario di pericolosità
Per individuare lo scenario di rischio è necessario definire lo scenario di pericolosità, che
comprende la perimetrazione delle aree coinvolte (aree di pericolosità) e la descrizione sintetica
della dinamica dell’evento, nonché la valutazione preventiva di possibili danni a persone o cose
che il verificarsi dell’evento atteso può determinare.
Lo scenario di pericolosità è stato delineato facendo riferimento alle aree a rischio elevato
perimetrate dal PAI e ridefinite all’adeguamento del PUC al PAI (Giugno 2005); I punti critici
riportati in cartografia sono stati individuati facendo riferimento all’inventario dei fenomeni
franosi (IFFI) redatto a cura del Dipartimento Difesa del Suolo - Servizio Geologico d'Italia
dell'APAT (ora in ISPRA), in collaborazione con della Regione Autonoma della Sardegna. Il progetto
è pubblicato sull’Web, la banca dati dell'inventario IFFI, ma soprattutto sono stati individuati in
seguito ad un analisi diretta sul campo.
Il territorio di Tuili dal punto di vista morfologico è in parte collinare e in parte pianeggiante, la
parte interessata da fenomenologie franose è quella collinare prospicente l’altopiano della Giara e
alcune colline presenti a sud del centro abitato (Monte Lionax).
3.2.3 Individuazione degli Esposti
Per l’individuazione dei punti critici e le aree a pericolosità geomorfologica si rimanda alla
relazione specifica allegata; ciò che deve essere preso come punto di riferimento per l’attivazione
del presidio territoriale è la cartografia delle aree in frana allegata. Per quanto riguarda gli
elementi a rischio in tutti i casi si tratta di strade comunali o vicinali che collegano il paese a
località di campagna e terreni agrari e aree di particolare interesse ambientale.
La strada di maggior importanza è quella che conduce altopiano della Giara, che deve essere
monitorata in modo particolare anche perché è stato individuata una area in cui sono evidenti
segni di cedimenti come si può notare dalle foto allegate alla relazione Geologica.
-Relazione di Piano- PIANO DI PROTEZIONE CIVILE
32
3.3 Rischio incendio (boschivo e di interfaccia)
Con Ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri n° 3624/2007, successiva ai gravi incendi
boschivi dell’estate 2007 che hanno provocato vittime e ingenti danni nelle regioni del Sud Italia,
sono state date urgenti disposizioni di Protezione Civile dirette a fronteggiare lo stato di
emergenza in atto nei territori di numerose Regioni, tra cui la Sardegna, in relazione ad eventi
calamitosi dovuti alla diffusione di incendi e fenomeni di combustione.
L’art. 9 dell’ordinanza succitata prevede infatti che i sindaci predispongano i piani comunali di
emergenza relativi al rischio di incendio da interfaccia che devono tener conto prioritariamente
delle strutture maggiormente esposte al rischio incendio al fine ultimo di salvaguardare e assistere
la popolazione.
In relazione a quanto appena specificato all’interno del presente Piano di Protezione Civile sono
stati considerati i precedenti studi eseguiti dalla Provincia (2008) relativi al rischio derivante
dall’incendio di interfaccia effettuati sul territorio del comune di Tuili.
La variante rappresentata dall’incendio di interfaccia rappresenta quel aspetto più
particolareggiato di messa in pericolo della vita umana e dei beni a seguito del passaggio da un
incendio rurale e boschivo a incendio urbano o comunque a incendio che metta in pericolo e
addirittura minacci vite umane e beni di varia natura.
Tale tipologia di incendio, oltre a comportare, per la vicinanza di abitazioni e infrastrutture, una
modifica anche sostanziale nelle modalità di spegnimento, innesca nella maggior parte dei casi
ulteriori e più insidiosi pericoli che sono rappresentati da:
Possibile blocco di arterie stradali e di reti viarie principali con gestione improvvisa di
incolonnamenti e ingorghi;
Possibilità di incidenti stradali per presenza di fumo sulle strade e per l’attività delle
squadre operative di spegnimento in condizioni di sicurezza precarie a causa della scarsa
visibilità;
Panico incontrollato tra la popolazione con evacuazioni non controllate e spesso non
canalizzate che provocano ulteriore rallentamento della circolazione e blocco dei mezzi
di soccorso;
-Relazione di Piano- PIANO DI PROTEZIONE CIVILE
33
Possibilità di malori e intossicazioni che richiedono il dispiegamento di ulteriori mezzi di
soccorso in una rete viaria e in una situazione generale di evento già compromessa
dall’incendio in atto;
Sovrapposizioni, in assenza di un piano dettagliato, dei soccorsi con
sovradimensionamento per certe aree e assenza di soccorso in altre.
Lo scenario di rischio maggiormente pericoloso è rappresentato dalla possibilità che, in particolari
condizioni meteo, un incendio boschivo possa minacciare direttamente gli insediamenti urbani e
discontinui e contestualmente mettere in pericolo sia l’incolumità pubblica che i beni presenti. In
tale circostanza si dovrà procedere senza indugio ad adottare tutte le azioni necessarie e previste
nel presente piano alla mitigazione del rischio predisponendo azioni mirate che garantiscano
sempre il minor impatto verso la popolazione ma contestualmente garantiscano la maggior
sicurezza possibile.
Naturalmente lo scenario di rischio muterà in considerazione dei seguenti fattori:
a. Classificazione di rischio dell’area interessata, anche solo potenzialmente; dall’incendio;
b. Natura, consistenza e tipologia dei beni e delle strutture esposte al rischio;
c. Natura, dimensione e direzione dell’incendio;
d. Possibilità di utilizzare vie di fuga sicure e di applicare in modo concreto il piano della
viabilità.
Per maggiori dettagli sugli esposti si rimanda alle tavole allegate al presente piano e coincidenti
con quelle del Piano d’emergenza succitato, ed elaborato dalla Provincia, in possesso del comune
di Tuili.
-Relazione di Piano- PIANO DI PROTEZIONE CIVILE
34
4 LIVELLI DI ALLERTA ED ATTIVAZIONE DEL PRESIDIO TERRITORIALE
4.1 Livelli di allerta ed attivazione del presidio territoriale
La risposta a situazioni di emergenza è organizzata in quattro fase operative schematizzate nella
tabella sottostante:
LIVELLI DI ALLERTA FASI OPERATIVE
Incendio
Coincide con il periodo di elevato pericolo, ordinariamente dal 1 giugno al 31 ottobre; questo periodo può essere modificato anche per ambiti territoriali specifici, in considerazione dell’andamento meteorologico stagionale. Nell’attività previsionale, la fase di allerta coincide con le giornate in cui il livello di pericolosità è basso (codice Verde) e/o medio (codice Giallo). Possibile propagazione dell’incendio che (secondo il D.O.S. Direttore delle operazioni di spegnimento) verso zone di interfaccia.
Idraulico
Emissione dell'Avviso di criticità ORDINARIA
· Aumento del livello dei corsi d’acqua.
Idrogeologico
Emissione dell'Avviso di criticità ORDINARIA
Possibili isolati fenomeni di erosione, frane superficiali e colate rapide detritiche o di fango in bacini di dimensioni limitate. Possibili cadute massi. Ruscellamenti superficiali con possibili fenomeni di trasporto di materiale.
ATTENZIONE
-Relazione di Piano- PIANO DI PROTEZIONE CIVILE
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LIVELLI DI ALLERTA FASI OPERATIVE
Incendio
Fase previsionale e di prevenzione: nella giornata in cui è prevista una pericolosità alta con codice “Arancione Incendio in atto che (Secondo il D.O.S. Direttore delle operazioni di spegnimento) sicuramente interesserà la zona di interfaccia.
Idraulico
Emissione dell'Avviso di criticità MODERATA
Livello corsi d’acqua sempre in aumento, si prevede l’esondazione.
Idrogeologico
Emissione dell'Avviso di criticità MODERATA
Diffuse attivazioni di frane superficiali e di colate rapide detritiche o di fango. Possibilità di attivazione / riattivazione / accelerazione di fenomeni di instabilità anche profonda di versante, in contesti geologici particolarmente critici. Possibili cadute massi in più punti del territorio. Significativi ruscellamenti superficiali con diffusi fenomeni di trasporto di materiali
PRE-ALLARME
Incendio
Fase previsionale e di prevenzione: nella giornata in cui è prevista una pericolosità con codice “Rosso” (pericolosità estrema) Incendio in atto all’interno della fascia perimetrale.
Idraulico
Emissione dell'Avviso di criticità ELEVATA
· L’esondazione è in corso.
Idrogeologico
Emissione dell'Avviso di criticità ELEVATA
Numerosi ed estesi fenomeni di frane superficiali e di colate rapide detritiche o di fango. Possibilità di attivazione / riattivazione / accelerazione di fenomeni di instabilità anche profonda di versante, anche di grandi dimensioni. Possibili cadute massi in numerosi punti del territorio. Ingenti ruscellamenti superficiali con diffusi fenomeni di trasporto di materiale.
ALLARME/ EMERGENZA
-Relazione di Piano- PIANO DI PROTEZIONE CIVILE
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A questi livelli di allerta si aggiunge la fase di ”Evento in atto”, attivata a partire dal livello locale in
caso di evoluzione negativa di un evento o al verificarsi di eventi che per intensità ed estensione
possano compromettere l'integrità della vita e/o causare gravi danni agli insediamenti residenziali,
produttivi e all'ambiente. Il passaggio da una fase operativa alla successiva ed il relativo rientro
devono essere aderenti alle decisioni dell’Autorità competente, secondo il proprio piano di
emergenza. Tali decisioni sono conseguenti ad una valutazione dell’evoluzione locale della
situazione.
A livello locale in considerazione di eventuali criticità temporanee (es. presenza di cantieri o di
opere di difesa parzialmente danneggiate, ecc), l’attivazione dei livelli di allerta e delle conseguenti
fasi operative da parte dell’autorità comunale di protezione civile, può anche non essere
preceduta dalla pubblicazione di un Avviso di criticità, se opportunamente previsto nella
pianificazione comunale di emergenza. In tal caso la stessa pianificazione comunale deve riportare
valori soglia o di eventuali precursori per l’attivazione del corrispondente livello di allerta.
4.2 Presidio Territoriale Idraulico
-Rilevamento dei livelli idrici del corso d’acqua agli argini al fine di rilevare il livello di criticità
dell’evento di piena in atto;
-osservazione e controllo dello stato delle arginature, se presenti, e ricognizione delle aree
potenzialmente inondabili, soprattutto nei punti definiti preventivamente “idraulicamente critici”
anche al fine di rilevare situazioni d’impedimento al libero deflusso delle acque;
-pronto intervento idraulico ai sensi del R.D. n.523 /1904 e primi interventi urgenti ai sensi della
Legge n.152/1992, tra cui la rimozione degli ostacoli, anche causati da movimenti franosi,
smottamenti spondali, accumuli detritici, che possono impedire il rapido defluire delle acque, la
salvaguardia delle arginature e la messa in sicurezza delle opere idrauliche danneggiate.
Il Presidio Territoriale idraulico viene attivato dal referente del presidio stesso in questo caso dal
sindaco, nel caso di criticità rapidamente crescente verso i livelli moderati e/o di attivazione della
fase di preallarme del piano di emergenza, così come tempestivamente informato dal Centro
Funzionale Decentrato (C.F.D.) definitivamente allertato dall’Autorità a tal fine responsabile.
Nel caso lo scenario evolva verso una elevata criticità e/o sia stata dichiarata aperta una fase di
allarme dal piano di emergenza, il soggetto “gestore” del presidio territoriale idraulico “Comune”,
informato tempestivamente in tal senso, dovrà intensificare e rafforzare le attività di controllo ed
attivare il pronto intervento idraulico ed i primi interventi urgenti.
PRESIDIO TERRITORIALE IDRAULICO
Compagnia Barracellare INDIRIZZO RECAPITI
Referente
Capitano - Stefano Melis
Casello idraulico – Vico Eleonora
TUILI
347 79 64 725
334 53 91 746
-Relazione di Piano- PIANO DI PROTEZIONE CIVILE
37
4.3 Presidio Territoriale Idrogeologico
Osservazione speditiva di:
-Sintomi quali fessure, lesioni, variazioni della superficie topografica connessi a piccoli movimenti
franosi diffusi e/o ai maggiori corpi di frane attive e quiescenti;
-Evidenze connesse a movimenti franosi già diffusamente innescati e/o in atto, di elementi
indicatori (fessure, lesioni, variazioni della superficie topografica, etc) che evidenzino l’intensità del
fenomeno.
Ai fini dell’interpretazione dei dati osservati e dalla valutazione speditiva della condizione di
pericolosità del fenomeno franoso osservato è possibile fare riferimento alle tabelle riportate nella
relazione Geologica allegata che associano la tipologia di frana alla classe di velocità, alla intensità
e ai possibili danni da essa prodotti.
-Il presidio Territoriale Idrogeologico, rappresentato dal Comune, così come nel caso del presidio
territoriale idraulico, avvia le attività di ricognizione e di sopralluogo delle aree esposte a rischio,
nel caso in cui la criticità cresca rapidamente verso livelli moderati e/o sia stata dichiarata aperta
una fase almeno di preallarme da parte dell’Autorità a tal fine competente.
Nel caso di criticità rapidamente crescente verso livelli elevati e/o sia stata dichiarata aperta una
fase di allarme, le attività di presidio territoriale idrogeologico dovranno essere:
-Intensificate, specializzate ed estese anche alle aree esposte e rischio elevato;
-Mantenute in essere, anche in forma ridotta e nelle sole aree ritenute potenzialmente esposte a
maggior rischio, per le 24 ore successive al dichiarato esaurimento dell’evento meteorologico
stesso.
Infine, nel caso in cui sia attesa e/o valutata la criticità ordinaria conseguente ad eventi
temporaleschi intensi e localizzati di difficile prevedibilità, il Presidio dovrebbe essere attivato già
nella fase di attenzione o precedere ad una attività di vigilanza delle aree esposte a maggior
rischio.
PRESIDIO TERRITORIALE IDROGEOLOGICO
Compagnia Barracellare INDIRIZZO RECAPITI
Referente
Capitano - Stefano Melis
Casello idraulico – Vico Eleonora
TUILI
347 79 64 725
334 53 91 746
-Relazione di Piano- PIANO DI PROTEZIONE CIVILE
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4.4 Presidio Territoriale AIB (Antincendi Boschivi)
Tale presidio risulta già attivo nella fase di attenzione per una durata limitata nel tempo (1 giugno
– 31 ottobre) durante la campagna AIB con stato di pericolosità dichiarato dal Presidente della
Giunta Regionale con apposito provvedimento, o in alternativa, al di fuori da questo periodo, alla
previsione di una pericolosità media riportata nel bollettino o ancora al verificarsi di un incendio
boschivo sul territorio comunale.
Le funzioni del presidio AIB sono quelle di:
-Attivare i canali informativi e i contatti per seguire l’evoluzione dell’evento;
-Allerta i referenti delle Funzioni di Supporto del COC: ne verifica la reperibilità, li informa
dell’attivazione della Fase di Pre-Allarme;
-Garantisce il rapporto costante con la Regione, la Provincia e Prefettura – UTG;
-Fornisce al Sindaco le informazioni necessarie in merito all’evolversi dell’evento in atto o previsto;
-Controlla i punti critici, le aree soggette a rischio, l’agibilità delle vie di fuga e la funzionalità delle
aree di emergenza;
-Comunica direttamente con il Responsabile della Funzione Tecnica di Valutazione e Pianificazione.
L’obiettivo ultimo risulta quello di Monitorare e sorvegliare il territorio e verificare della
funzionalità delle aree di emergenza.
La POSTAZIONE DI AVVISTAMENTO AIB è sita in Località Monte Leonaxi, con una operatività H. 16
(07.00 – 22.00) gestita dall’Ente Foreste.
PRESIDIO TERRITORIALE AIB (ANTINCENDIO BOSCHIVO)
Compagnia Barracellare INDIRIZZO RECAPITI
Referente
Capitano - Stefano Melis
Casello idraulico – Vico Eleonora
TUILI
347 79 64 725
334 53 91 746
CANCELLO UBICAZIONE ADDETTO SOSTITUTO AZIONI
C1 Via Roma angolo via Giuseppe Manno PAULIS
TOMMASO 348 7720321
*MELIS STEFANO
347 7964725
Blocco del traffico in entrata nella Via Giuseppe Mannu; gestione transito messi di soccorso; gestione del transito pedonale in direzione delle aree di emergenza.
C2 PONTE DI VIA SAN SEBASTIANO CONI IGNAZIO 328 1521674
CAU ANTONIO 340 7162006
Blocco del traffico verso Tanca Ollias; gestione del transito pedonale in direzione delle aree di emergenza.
C3 PONTE VIA CAMPIDANO/VIA SA GIARA SARIGU G.
349 3018355 MELIS ANGELO 349 7974755
Blocco del traffico verso altipiano della Giara; gestione del transito pedonale in direzione delle aree di emergenza.
C4 Via Umberto I presso ponte sul Rio Corretto PITZALIS MARCO
349 7569343
CAPOBIANCO KATTY
346 0949371
Blocco del traffico verso altipiano della Giara; gestione del transito pedonale in direzione delle aree di emergenza.
C5 Strada di accesso a località Pranu CAU ANTONIO 340 7162006
- Blocco del traffico verso località Pranu; gestione del transito pedonale in direzione delle aree di emergenza.
C6 Strada Comunale Tuili – Setzu (pressi casa
anziani)
GHIANI ANTONIO
329 6237419
ARESU PIETRO 342 7425092
Blocco del traffico verso località B.ru Pallaresu; gestione del transito pedonale in direzione delle aree di emergenza.
C7 Via Roma incrocio S.P Pauli Arbarei MELIS ANGELO 349 7974755
-
Blocco del traffico in entrata al centro abitato gestione transito messi di soccorso; gestione del transito pedonale in direzione delle aree di emergenza.
C8 PIAZZA VITTORIO VENETO MELIS MASSIMO
347 7039296
CUCCU LOREDANA
340 6797460
Blocco del traffico verso via IV Novembre e Via Eleonora E gestione del transito pedonale in direzione delle aree di emergenza.
C9 PIAZZA SAVOIA ARESU PIETRO 342 7425092
- Blocco del traffico verso via IV Novembre e Piazza Umberto; gestione del transito pedonale in direzione delle aree di emergenza.
* RESPONSABILE COMUNICAZIONE DEL PRESIDIO TERRITORIALE STEFANO MELIS DOTAZIONI A DISPOSIZIONE: GALOSCE ALTE; COMPLETO IMPERMEABILE; TORCIA A LED; RADIO
5 LINEAMENTI DELLA PIANIFICAZIONE E STRATEGIA OPERATIVA
I lineamenti sono gli obiettivi che il Sindaco, in qualità di Autorità di protezione civile, deve
conseguire per garantire la prima risposta ordinata degli interventi ribaditi anche dalla Legge n.
100 del 12 luglio 2012, di riforma della Legge 225/92.
Il Sindaco al verificarsi dell'emergenza assume la direzione ed il coordinamento dei servizi di
soccorso in ambito comunale e ne da comunicazione al Prefetto alla regione e alla provincia.
Quindi per far ciò viene organizzata una struttura di PROTEZIONE CIVILE.
Per l'espletamento delle proprie funzioni si avvale del Centro Operativo Comunale (C.O.C.).
Gli obiettivi principali che è necessario prefissarsi allorquando si manifestano eventi calamitosi (sia
prevedibili che imprevedibili) sono di seguito riportati:
a) Salvaguardia della popolazione
II Sindaco, quale Autorità di protezione civile, è ente esponenziale degli interessi della
collettività che rappresenta. Di conseguenza ha il compito prioritario della salvaguardia
della popolazione e la tutela del proprio territorio.
Le misure di salvaguardia alla popolazione per gli eventi prevedibili sono finalizzate
all'allontanamento della popolazione dalla zona di pericolo: particolare riguardo deve
essere dato alle persone con ridotta autonomia (anziani, disabili, bambini). Perciò
dovranno essere attuati piani particolareggiati per l’assistenza alla popolazione (aree di
accoglienza, aree di ammassamento di soccorritori e risorse, etc..).
Per gli eventi che non possono essere preannunciati è di fondamentale importanza
organizzare il primo soccorso sanitario nel più breve tempo possibile, collaborare con il
personale impegnato nel soccorso tecnico urgente (Vigili del Fuoco) con particolare
riguardo alla delimitazione dell’area a rischio, al controllo della viabilità e all’assistenza alla
popolazione coinvolta (vedi attivazioni specifiche nel modello d’intervento al paragrafo 6).
b) Mantenimento dei rapporti con le istituzioni locali per la continuità amministrativa e
supporto all’attività di emergenza
Uno dei compiti prioritari del Sindaco è quello di mantenere la continuità amministrativa
del comune (anagrafe, stato civile, servizi sociali, ufficio tecnico, etc..) provvedendo, con
immediatezza, ad assicurare i collegamenti con la Regione Sardegna, l’Ufficio Territoriale
del Governo, e la Provincia.
-Relazione di Piano- PIANO DI PROTEZIONE CIVILE
41
Ogni Amministrazione, nell'ambito delle rispettive competenze previste dalla legge, dovrà
supportare il sindaco nell'attività di emergenza. Gli uffici dovranno prevedere una
funzionalità dei servizi alternativa (es. back-up di dati, ecc.).
c) Informazione alla popolazione
È fondamentale che il cittadino delle zone direttamente o indirettamente interessate
all'evento, conosca preventivamente:
• caratteristiche scientifiche essenziali di base del rischio che insiste sul proprio territorio;
• le predisposizioni del piano di emergenza nell'area in cui risiede;
• come comportarsi, prima, durante e dopo l'evento;
• con quale mezzo ed in quale modo verranno diffuse informazioni ed allarmi.
d) Salvaguardia del sistema produttivo locale
Questo intervento di protezione civile si può effettuare o nel periodo immediatamente
precedente al manifestarsi dell'evento (eventi prevedibili), attuando piani di messa in
sicurezza dei mezzi di produzione e dei relativi prodotti stoccati, oppure immediatamente
dopo che l'evento abbia provocato danni (eventi imprevedibili) alle persone e alle cose; in
questo caso si dovrà prevedere il ripristino dell'attività produttiva e commerciale nell’area
colpita attuando interventi mirati per raggiungere tale obiettivo nel più breve tempo
possibile.
Gli obiettivi appena richiamanti possono essere raggiunti attraverso un’efficace gestione
dell’emergenza a livello locale. La strategia operativa da adottare nel piano d’emergenza è
funzione degli scenari di rischio considerati; gli obiettivi previsti saranno definiti sulla base dei
diversi contesti e saranno più o meno implementati secondo le specifiche esigenze che possono
scaturire nell’ambito delle emergenze locali, dall’evolversi in tempo reale dell’evento e dalla
capacità di risposta da parte del sistema locale di protezione civile.
I Comuni dotati di piano di protezione civile per il rischio incendi di interfaccia, devono provvedere
entro il 15 giugno al taglio di fieno, cespugli, sterpi e alla completa rimozione dei relativi residui,
lungo la viabilità ubicata all’interno della fascia perimetrale di 200 metri dall’abitato, lungo la
viabilità di emergenza e lungo la viabilità a maggior rischio, così come individuata, e nella fascia
perimetrale esterna di proprietà comunale, classificata R4.
-Relazione di Piano- PIANO DI PROTEZIONE CIVILE
42
Nei paragrafi seguenti vengono sintetizzate le fasi principali per il raggiungimento degli obiettivi e
per la definizione del modello di intervento del Piano di emergenza.
5.1 Funzionalità del sistema di allertamento locale
Questa sezione descrive le modalità con le quali il Comune garantisce i collegamenti telefonici e
fax, e se possibile tramite e-mail, sia con la Regione e con la Prefettura-UTG, per la ricezione e la
tempestiva presa in visione dei bollettini/avvisi di allertamento, sia con le componenti e strutture
operative di protezione civile presenti sul territorio – Vigili del Fuoco, Corpo Forestale e di
Vigilanza Ambientale, Carabinieri, Guardia di Finanza, Polizia di Stato, Polizia provinciale, Asl,
comuni limitrofi, ecc. – per la reciproca comunicazione di situazioni di criticità.
La sede deputata a ricevere i Bollettini/Avvisi di allertamento è la stessa sede della funzione
tecnica di valutazione e pianificazione.
Il sistema di allertamento prevede che le comunicazioni, anche al di fuori degli orari di lavoro della
struttura comunale, giungano in tempo reale al Sindaco; a tal fine si potranno prendere accordi
con le strutture presenti ordinariamente sul territorio attive in h 24. In mancanza di accordi
specifici si farà riferimento ai recapiti telefonici del Sindaco e i suoi sostituti come sotto indicati.Il
sistema di reperibilità h 24 all’interno della struttura comunale risponde alle seguenti
caratteristiche:
Non ridondanza dei contatti;
Possibilità per i reperibili di assumere alcune decisioni atte all’attivazione del sistema di
protezione civile;
REFERENTE TELEFONO FAX E-MAIL NOTE
Municipio 070 9364481 070 9364320 [email protected]
Celestino Pitzalis Sindaco 3497828722 070 9364320 [email protected]
Sistema di reperibilità H24
(Sindaco) 3497828722 070 9364320 [email protected]
Sostituto del referente
34939418674 070 9364320 Andrea Locci
347 13 66 901 070 9364320 [email protected] Roberto Zucca
-Relazione di Piano- PIANO DI PROTEZIONE CIVILE
43
Tabella dei collegamenti telefonici per la comunicazione diretta e reciproca di situazioni di criticità:
STRUTTURA TELEFONO E-mail
PREFETTURA
PREFETTURA U.T.G. (Viale Buon Cammino, 3, 09123 Cagliari
070/60061 Fax. 070/653798
PROTEZIONE CIVILE
Sala Operativa Unificata Permanente (S.O.U.P. -CORI) Cagliari
Tel.070/7788001 Tel.070/7788002 Fax 070/6064865
Sala Operativa S.O.R.I Tel,070/7788001 Tel.070/7788002
Centro Funzionale Decentrato (C.F.D)
Tel.070/7788003
QUESTURA DI CAGLIARI
Questura di Cagliari Via Amat 9
070/60271 [email protected]
POLIZIA STRADALEDISTACCAMENTO
Via Carlo Felice 72 - 09025 Sanluri (VS)
070/938001 Emergenze 113
CARABINIERI
Comando Stazione Carabinieri BARUMINI
070/9368022 [email protected]
Comando Presidio GESTURI 070/936 9015
Arma Dei Carabinieri Comando Stazione GERGEI
0782/808822
CORPO FORESTALE E DI VIGILANZA AMBIENTALE (C.F.V.A.)
Barumini, via S. Nicola 7 Emergenze 1515 TEL. 070/9368093 FAX. 070/9368108
-Relazione di Piano- PIANO DI PROTEZIONE CIVILE
44
5.2 Coordinamento Operativo Locale
Per garantire il coordinamento delle attività di protezione civile, e in particolare in situazioni di
emergenza prevista o in atto, il Sindaco deve poter disporre dell’intera struttura comunale ed
avvalersi delle competenze specifiche delle diverse strutture operative di Protezione Civile
(L.225/92) presenti in ambito locale, nonché di aziende erogatrici di servizi.
A tal fine si predisporrà, nelle prime fasi dell’emergenza, un Presidio Operativo Comunale (P.O.C.)
organizzato nella struttura Comunale – via Matteotti 4 composto dalla sola forza Tecnica di
Valutazione e Pianificazione. Tale struttura assumerà una configurazione più articolata
all’evolvere dell’evento, coinvolgendo progressivamente anche enti ed amministrazioni esterne al
comune. Da semplice Presidio Operativo Comunale (P.O.C) la struttura evolverà in Centro
Operativo Comunale (C.O.C), attivo in h 24.
Nella fase di pianificazione e strategia operativa vengono attivati i seguenti servizi:
Presidio Operativo Comunale (POC)
Centro Operativo Comunale (COC)
Presidio Territoriale
5.2.1 Attivazione del Presidio Operativo Comunale (P.O.C.)
A seguito dell’allertamento, nella fase di Attenzione, il Sindaco o il suo delegato attiva il Presidio
Operativo Comunale (POC), convocando la Funzione Tecnica di Valutazione e Pianificazione, per
garantire un rapporto costante con la Regione e la Prefettura-UTG e un adeguato raccordo con la
polizia municipale e le altre strutture deputate al controllo e all’intervento sul territorio e
l’eventuale attivazione del volontariato locale.
Il presidio operativo dovrà essere costituito da almeno una unità di personale in H24,
responsabile della funzione tecnica di Valutazione e Pianificazione o suo delegato, con una
dotazione minima di un telefono, un fax e un computer. Quando necessario, per aggiornare il
quadro della situazione e definire eventuali strategie di intervento, il Sindaco provvede a riunire
presso la sede del Presidio Operativo Comunale i referenti delle strutture che operano sul
territorio.
SEDE REFERENTE DEL P.O.C. TELEFONO E-MAIL
COMUNE SINDACO –
Celestino Pitzalis 3497828722 [email protected]
-Relazione di Piano- PIANO DI PROTEZIONE CIVILE
45
PRESIDIO OPERATIVO
COMUNALE (P.O.C.)
FASE DI ATTIVAZIONE
-garantisce il rapporto costante
con Regione, Provincia e
Prefettura-UTG;
-attiva la funzione tecnica di
valutazione e pianificazione;
-è dotato di un fax, un telefono e
un computer
ATTENZIONE
SEDE DEPUTATA AD
ACCOGLIERE IL P.O.C.
Rischio idraulico, idrogeologico
e incendio
- Avviso di criticità moderata;
- Evento in atto con criticità
ordinaria
COMUNE
Via Matteotti 4
-Relazione di Piano- PIANO DI PROTEZIONE CIVILE
46
5.2.2 Attivazione del Centro Operativo Comunale (C.O.C.)
Il Centro Operativo Comunale (C.O.C) è la struttura di cui si avvale il Sindaco per coordinare
interventi di emergenza che richiedono anche il concorso di enti ed aziende esterne
all’amministrazione comunale.
Il Sindaco, nell'ambito del proprio territorio comunale:
assume la direzione ed il coordinamento dei servizi di soccorso e di assistenza alla
popolazione interessata dall’evento;
provvede ad organizzare gli interventi necessari dandone immediatamente
comunicazione al Prefetto, al Presidente della Giunta Regionale ed al Presidente della
Provincia;
provvede ad informare la popolazione, sull’evoluzione dell’evento in corso e sui
comportamenti da seguire.
Il Centro è organizzato in funzioni di supporto, ossia in specifici ambiti di attività che richiedono
l’azione congiunta e coordinata di soggetti diversi, e si attiva in H24. Le funzioni di supporto
saranno quelle previste dal già citato metodo Augustus elaborato dal Dipartimento di Protezione
Civile e dal Ministero dell’interno.
Il C.O.C. è situato presso la struttura Comunale – via Matteotti 4 Tale struttura è ubicata al centro
dell’abitato di Tuili, in un'area di facile accesso e non vulnerabile a qualsiasi tipo di rischio.
Nell'ambito dell'attività svolta dal C.O.C. si distinguono una "area strategia", nella quale
afferiscono i soggetti preposti a prendere decisioni, ed una "sala operativa. Quest'ultima è
strutturata in funzioni di supporto che, in costante coordinamento tra loro, costituiscono
l'organizzazione delle risposte operative, distinte per settori di attività e di intervento. Per ogni
funzione di supporto sono stati individuati i responsabili che, in situazione ordinaria, provvedono
all'aggiornamento dei dati e delle procedure mentre, in emergenza, coordinano gli interventi dalla
Sala Operativa relativamente al proprio settore.
Per garantire la massima efficienza del C.O.C. il centro è strutturato in modo da prevedere almeno:
una sala per le riunioni;
una sala operativa per le Funzioni di Supporto;
-Relazione di Piano- PIANO DI PROTEZIONE CIVILE
47
una sala per il Volontariato;
una sala per le Telecomunicazioni.
Il Manuale Operativo a cui fa riferimento il presente Piano di emergenza è articolata secondo 7
funzioni di supporto:
COMUNE DI TUILI Centro Operativo Comunale (C.O.C.) – Sede Comune – Via Matteotti 4
Funzioni di supporto Responsabile Telefono Fax E-mail
RESPONSABILE DELLA PROTEZIONE CIVILE E
COORDINAT. DEL C.O.C.
Sindaco– Celestino Pitzalis 3497828722 070 93 64 320 [email protected]
E’ il punto di riferimento della struttura comunale in caso di emergenza, mantiene i contatti con i C.O.C dei Comuni afferenti, con l’ Ufficio di Protezione Civile della Provincia, della Regione, con la Prefettura. Dirige tutte le operazioni, in modo da assicurare nell’immediato il soccorso, l’assistenza, l’informazione alla popolazione, il ripristino della viabilità e, in un secondo momento, la ripresa dei servizi essenziali, delle attività produttive, dei trasporti e delle telecomunicazioni. Gestisce il Centro Operativo, coordina le funzioni di supporto e predispone tutte le azioni a tutela della popolazione.
FUNZIONE 1 TECNICA DI VALUTAZIONE,
PIANIFICAZIONE E TELECOMUNICAZIONI
Geom. – Roberto Zucca
347 13 66 901 070 93 64 320 [email protected]
Mantiene e coordina i rapporti tra le diverse componenti tecniche e scientifiche provvede a soddisfare le Funzioni 2 e 5 inviando materiali, mezzi e risorse umane occorrenti per la gestione dell’evento. Attiva i contatti con i responsabili locali degli Enti gestori dei servizi di telecomunicazione e dei radioamatori
FUNZIONE 2 SANITA’ ASSISTENZA
SOCIALE E VETERINARIA
Ass. Sociale Alessandro
Pilloni 347 66 97 222 070 93 64 320 [email protected]
In collaborazione con la ASL intensifica l’attività di sorveglianza dei soggetti a rischio e dispone, al bisogno, l’invio delle persone a rischio nei centri di accoglienza in collaborazione con la Funzione 4. (in assenza supplisce la funzione tecnica di valutazione e pianificazione)
FUNZIONE 3 STRUTTURE OPERATIVE E
VIABILITA’
Vigile – Enrico Murenu
347 12 24 633 070 93 64 320 [email protected]
Il Responsabile coordina tutte le componenti locali istituzionalmente preposte alla viabilità, regolamentando localmente i trasporti, inibendo tramite i “cancelli” l’accesso alla zona ai non addetti alle operazioni di spegnimento e soccorso, indirizzando e regolando l’afflusso/deflusso dei mezzi di soccorso.
FUNZIONE 4 MATERIALI MEZZI E
RISORSE
Sanna Giuseppe 347 66 74 656 070 93 64 320
Roberto Cera 348 37 05 748 070 93 64 320
Recuperano i mezzi e le risorse umane occorrenti per la gestione dell’evento.
-Relazione di Piano- PIANO DI PROTEZIONE CIVILE
48
COMUNE DI TUILI Centro Operativo Comunale (C.O.C.) – Sede Comune – Via Matteotti 4
Funzioni di supporto Responsabile Telefono Fax E-mail
FUNZIONE 5 SERVIZI ESSENZIALI ED
ASSISTENZA ALLA POPOLAZIONE
Ass. Sociale Alessandro
Pilloni 347 66 97 222 070 93 64 320 [email protected]
Il Responsabile ha il quadro aggiornato del patrimonio abitativo, della ricettività di strutture turistiche (alberghi, campeggi, etc.) e di eventuali aree pubbliche o private da utilizzare come “zone di attesa o ospitanti”. Al bisogno, nei limiti delle proprie capacità operative, esegue il trasferimento nelle aree di accoglienza dei soggetti a rischio, avvalendosi oltre che del proprio personale e di ulteriori mezzi messi a disposizione dalla Funzione 4. Ha cura del censimento degli evacuati e garantisce ai medesimi la collaborazione della Funzione 2. (in assenza supplisce la funzione di Materiali e mezzi)
FUNZIONE 6 COMPAGNIA
BARRACELLARE E VOLONTARIATO
Capitano Barracelli –
Stefano Melis
347 79 64 725 334 53 91 746
Collabora con le Funzioni 2 e 5, attivando le necessarie unità del Volontariato di Protezione Civile per agevolare il trasferimento e l’accoglienza delle persone a rischio nei centri di accoglienza appositamente predisposti in collaborazione con la funzione 5 Elabora le segnalazioni fax della croce Verde ed eventualmente predispone gli interventi necessari. (in assenza supplisce la funzione assistenza alla Popolazione)
FUNZIONE 7 CENSIMENTO DANNI A
PERSONE E COSE
Geom. – Roberto Zucca
347 13 66 901 070 93 64 320 [email protected]
Si occupa del censimento dei danni a persone, edifici pubblici e/o privati, impianti industriali, servizi essenziali, attività produttive, opere d’interesse culturale, infrastrutture pubbliche, agricoltura e zootecnia, avvalendosi del personale di Tecnici
Ciascuna funzione di supporto, per il proprio ambito di competenza, valuta l’esigenza di richiedere
supporto a Prefettura-UTG e Regione, in termini di uomini, materiali e mezzi, e ne informa il
Sindaco. Il Centro Operativo Comunale (C.O.C.) potrà disporre di una segreteria che provvederà al
raccordo tra le diverse funzioni di supporto favorendone il collegamento con il Sindaco anche
attraverso opportune periodiche riunioni, e si occuperà dell’attività amministrativa, contabile e di
protocollo nonché del rapporto con la Regione, Prefettura-UTG, Provincia e altri comuni.
Alcune funzioni di supporto saranno sostituite da altre come specificato nell’elenco
sopramenzionato, sulla base delle caratteristiche e disponibilità del Comune, e secondo quanto
indicato dal Manuale operativo.
-Relazione di Piano- PIANO DI PROTEZIONE CIVILE
49
In “tempo di pace” è compito delle funzioni predisporre tutti gli elementi ed adottare tutte le
iniziative necessarie per garantire la funzionalità e l’efficienza del Centro Operativo Comunale in
caso di emergenza, anche attraverso la definizione di specifici “piani di settore”.
CENTRO OPERATIVO
COMUNALE (C.O.C.)
-È’ la struttura di cui si avvale il
Sindaco per coordinare interventi
di emergenza che richiedono
anche il concorso di enti ed
aziende esterne alla
amministrazione comunale
È organizzato in funzioni di
supporto, ossia specifici ambiti di
attività che richiedono l’azione
congiunta e coordinata di soggetti
diversi, e si attiva in h 24
attraverso la convocazione delle
diverse funzioni di supporto
SEDE DEPUTATA AD
ACCOGLIERE IL C.O.C.
STRUTTURA COMUNALE
Via Matteotti 4
Funzioni di supporto:
- TECNICA DI VALUTAZIONE, PIANIFICAZIONE;
- SANITA’ ASSISTENZA SOCIALE E
VETERINARIA;
- STRUTTURE OPERATIVE E VIABILITA’;
- MATERIALI MEZZI E RISORSE;
- SERVIZI ESSENZIALI ED ASSISTENZA ALLA
POPOLAZIONE;
- COMPAGNIA BARRACELLARE E
VOLONTARIATO;
- CENSIMENTO DANNI A PERSONE E COSE.
-Relazione di Piano- PIANO DI PROTEZIONE CIVILE
50
5.2.3 Attivazione del Presidio Territoriale
L’attivazione del presidio territoriale spetta al Sindaco, che attraverso il responsabile della
funzione tecnica di valutazione e pianificazione, ne indirizza la dislocazione e l’azione
rapidamente crescente verso livelli elevati. Il presidio territoriale opererà in stretto raccordo e
sotto il coordinamento del Presidio Operativo Comunale (P.O.C.) costituito dalla funzione tecnica
di valutazione e pianificazione che già nella fase di attenzione costituisce la struttura di
coordinamento attivata dal Sindaco per le attività di sopralluogo e valutazione, provvedendo a
comunicare in tempo reale le eventuali criticità per consentire l’adozione delle conseguenti misure
di salvaguardia. A tal fine il comune potrà organizzare squadre miste, composte da personale dei
propri uffici tecnici e delle diverse strutture operative presenti sul territorio (Corpo forestale e
Vigilanza Ambientale, Vigili del Fuoco, Volontariato locale, barracelli) che provvederanno al
controllo dei punti critici, delle aree soggette a rischio preventivamente individuate, dell’agibilità
delle vie di fuga e della funzionalità delle aree di emergenza. A seguito dell’evento il presidio
provvede alla delimitazione dell’area interessata, alla valutazione del rischio residuo e al
censimento del danno.
5.3 Piano di viabilità
Nell’ambito del coordinamento dei soccorsi in caso di necessità è urgenza assume particolare
rilievo l’adozione di un adeguato e semplice piano di viabilità che tenga conto dei seguenti criteri e
obiettivi:
Blocco del traffico verso le aree interessate dall’emergenza;
Gestione del flusso di evacuazione verso le aree di attesa e da qui verso le strutture di
accoglienza;
Gestione del transito dei mezzi di soccorso (autoambulanze, mezzi soccorso, ecc.);
Ripristino delle condizioni normali di viabilità a seguito del ripristino delle condizioni di
sicurezza.
Tali obiettivi potranno essere individuati attraverso l’attivazione dei seguenti servizi:
Cancelli per il filtro e il blocco del traffico;
Individuazione dei percorsi dedicati verso le aree di attesa e da qui verso le strutture di
accoglienza (vie di fuga);
Individuazione dei percorsi dedicati per i mezzi di soccorso.
-Relazione di Piano- PIANO DI PROTEZIONE CIVILE
51
Il piano di viabilità prevede l’ubicazione di cancelli esterni ed interni (fuori e dentro il centro
abitato); la gestione dei cancelli sarà affidata alla Polizia Municipale responsabile della funzione
delle Strutture operative e viabilità del C.O.C. In caso di necessità ed urgenza ai cancelli potranno
essere dislocati, soprattutto se localizzati fuori dal centro urbano e su arterie stradali di primaria
importanza, dalle Forze dell’Ordine (Polizia Stradale, Carabinieri, ecc.). Eventualmente, sempre su
indicazione del responsabile di funzione e in accordo con gli organismi competenti, ai cancelli
potranno essere assegnati con compiti esclusivamente di affiancamento e ausilio degli operatori di
volontari.
L’attuazione dei singoli cancelli varierà a seconda dell’evento da gestire e potrà avvenire anche in
modo modulare a seguito della valutazione del Responsabile della funzione Strutture Operative e
Viabilità.
N.B. Per la definizione degli addetti ai singoli cancelli si rimanda alla tabella del Capitolo 4 “LIVELLI
DI ALLERTA ED ATTIVAZIONE DEL PRESIDIO TERRITORIALE”.
Cancelli esterni
n° Cancello Ubicazione Finalità
C1 Via Roma angolo via Giuseppe
Manno
Blocco del traffico in entrata nella Via Giuseppe Mannu; gestione transito messi di soccorso; gestione del transito pedonale in direzione delle aree di emergenza.
C2 Via San Sebastiano Blocco del traffico verso Tanca Ollias; gestione del transito pedonale in direzione delle aree di emergenza.
C3 Via Campidano angolo via Sa Giara Blocco del traffico verso altipiano della Giara; gestione del transito pedonale in direzione delle aree di emergenza.
C4 Via Umberto I presso ponte sul Rio
Corretto
Blocco del traffico verso altipiano della Giara; gestione del transito pedonale in direzione delle aree di emergenza.
C5 Strada di accesso a località Pranu Blocco del traffico verso località Pranu; gestione del transito pedonale in direzione delle aree di emergenza.
C6 Strada Comunale Tuili – Setzu
(pressi casa anziani)
Blocco del traffico verso località B.ru Pallaresu; gestione del transito pedonale in direzione delle aree di emergenza.
-Relazione di Piano- PIANO DI PROTEZIONE CIVILE
52
Cancelli interni
n° Cancello Ubicazione Finalità
C7 Via Roma incrocio S.P Pauli Arbarei
Blocco del traffico in entrata al centro abitato gestione transito messi di soccorso; gestione del transito pedonale in direzione delle
aree di emergenza...
C8 Piazza Vittorio Veneto
Blocco del traffico verso via IV Novembre e Via Eleonora gestione del transito pedonale in direzione delle aree di emergenza.
C9 Piazza Savoia
Blocco del traffico verso via IV Novembre e Piazza Umberto; gestione del transito pedonale in direzione delle aree di emergenza.
Le vie di fuga verso l’area di attesa e verso l’area di accoglienza risultano agevoli e pianeggianti e di
dimensioni tali da consentire il traffico pedonale. Nel caso di rientro delle condizioni normali di
sicurezza si utilizzeranno i medesimi percorsi individuati attraverso la gestione del flusso tramite i
cancelli.
5.4 Misure di salvaguardia della popolazione
Nel presente paragrafo verranno descritte le procedure e i mezzi di informazione della
popolazione, sia in “tempo di pace” che in fase di emergenza.
5.4.1 Informazione alla popolazione
L’informazione alla popolazione in tempo di pace è uno strumento fondamentale che consente di
preparare la popolazione ad affrontare un’eventuale situazione di emergenza. In questo senso il
Comune si adopererà per garantire la massima divulgazione dei contenuti del presente Piano di
emergenza nei modi e nei tempi dettati dalle disponibilità tecniche e finanziarie. In particolare
potranno essere realizzati opuscoli informativi che contengano informazioni chiare ed essenziali
circa i comportamenti da assumere in caso di emergenza, nonché l’elenco delle figure responsabili
delle procedure di salvaguardia a cui far riferimento. Allo stesso scopo potranno essere organizzati
degli incontri con la popolazione da tenersi almeno una volta all’anno e comunque ad ogni
revisione del Piano di Emergenza.
-Relazione di Piano- PIANO DI PROTEZIONE CIVILE
53
5.4.2 Sistemi di allarme per la popolazione
Affinché il presente Piano risulti efficace e si consentano le misure di salvaguardia della
popolazione in caso di emergenza è stato previsto un sistema di allarme da attivarsi su
disposizione del Sindaco. Il sistema che sarà utilizzato nel caso specifico sarà duplice. Al verificarsi
della necessità di evacuazione della popolazione da un ambito definito del centro urbano, il
Sindaco disporrà che venga immediatamente emanato un bando mediante altoparlante, da
ripetersi più volte a cadenze temporali regolari. Le informazioni da fornire saranno prive di toni
drammatici, spogliate da ogni enfasi e rispondenti a requisiti di estrema chiarezza. In seguito alla
ripetizione di una serie di almeno avvisi mediante bando verrà predisposto un sistema di allarme
del tipo porta a porta. Almeno tre addetti si sincereranno che tutte le persone alle quali è
indirizzato l’avviso siano state in grado di recepirlo raggiungendole personalmente e con particolar
riguardo di persone anziane e disabili è previsto l’intervento dell’assistente sociale e personale del
volontariato. In questo modo si limiterà la possibilità che, a causa delle condizioni meteo-
climatiche, gli avvisi mediante bando non raggiungano prontamente la popolazione direttamente
interessata. Lo stesso metodo si utilizzerà nel caso occorra far pervenire l’allarme alla popolazione
che lavora o risiede nelle campagne del paese.
In questo senso sarà fondamentale il supporto delle forze d’Ordine che operano nel territorio che
potranno intervenire con i loro mezzi. Inoltre sarà utile sottolineare durante il bando che le
persone interessate dall’emergenza rimangano nelle proprie case, portandosi al piano superiore se
presente, attendere se non in caso di estrema pericolosità che arrivino i soccorsi.
5.5 Censimento della popolazione
Durante le fasi di allontanamento della popolazione, si procederà ad un aggiornamento costante
del censimento della popolazione presente nelle aree a rischio (vedi allegato n°A.2). Tale ruolo è
demandato al responsabile della funzione di supporto del (C.O.C.) Centro Operativo Comunale di
assistenza alla popolazione, che farà riferimento a tal proposito agli Uffici comunali, e che dovrà
provvedere anche a raccordare le attività del Centro con le funzioni di volontariato e strutture
operative per l’attuazione della evacuazione. Per l’attuazione pratica della evacuazione, in
particolare delle persone non autosufficienti, si farà riferimento alle vetture dei comuni limitrofi
unitamente a quelli delle Forze dell’Ordine. In caso di necessità di mezzi di trasporto con capienze
-Relazione di Piano- PIANO DI PROTEZIONE CIVILE
54
più elevate si potrà fare riferimento alle Aziende pubbliche, quali l’ARST, e in ultima istanza a
quelle private, vedi allegato “A.1 Errore. L'origine riferimento non è stata trovata.”.
5.6 Individuazione e verifica della funzionalità delle aree di emergenza
Per garantire l’efficacia dell’assistenza alla popolazione sono state individuate delle apposite aree
di emergenza da sottoporre a controlli periodici da parte del Comune. La scelta e la progettazione
delle aree di emergenza sono state condotte mediante la consultazione delle linee guida (Direttiva
del Presidente del Consiglio dei Ministri pubblicata nella G.U. n. 44 del 23 febbraio 2005) e del
manuale operativo predisposto dal Dipartimento della protezione Civile (Approvato con
deliberazione della Giunta regionale n. 53/25 del 29 dicembre 2014).
5.6.1 Aree di Emergenza
Le aree di emergenza sono delle aree all’interno del territorio comunale destinate a scopi di
protezione civile. Si distinguono essenzialmente in tre categorie:
aree di attesa: luoghi dove sarà garantita la prima assistenza alla popolazione
immediatamente dopo l’evento calamitoso oppure successivamente alla segnalazione
della fase di preallarme; in tali aree la popolazione riceverà le prime informazioni
sull’evento e i primi generi di conforto in attesa di essere sistemata in strutture di
accoglienza adeguate;
aree di accoglienza: luoghi in grado di accogliere ed assistere la popolazione allontanata
dalle proprie abitazioni. In tali aree la popolazione deve risiedere per brevi, medi periodi;
aree di ammassamento: luoghi di raccolta di uomini e mezzi necessari alle operazioni di
soccorso alla popolazione.
5.6.2 Aree di Attesa
L’area di attesa è stata individuata presso la scuola elementare sita in via San Pietro come indicato
nell’allegata Tavola B3.
Tale area sarà dotata di tutti i servizi per la prima fase di soccorso; nel complesso ha un estensione
sufficientemente grande da permettere l’accoglienza di un elevato numero di evacuati.
-Relazione di Piano- PIANO DI PROTEZIONE CIVILE
55
5.6.3 Area di accoglienza per il breve e medio periodo
Sia per il breve e medio periodo si allestiranno apposite aree di accoglienza in strutture esistenti.
Nel caso specifico, si è ritenuto opportuno individuare come area di accoglienza per il breve
periodo struttura della Scuola elementare sita in via San Pietro posta nelle vicinanze dell’Area di
Ammassamento.
La struttura, di proprietà del Comune, verrà utilizzata per la popolazione evacuata dalle proprie
abitazioni, l’evacuazione è l’ultima azione da porre in atto. nello specifico la struttura è dotata dei
seguenti servizi: fognatura, energia elettrica, acqua potabile, illuminazione pubblica. All’esterno
dell’edificio è presente uno spazio di dimensioni adeguate alle necessità degli evacuati.
L’edificio è composto da una superficie coperta di circa 1500 m2 suddivisa su due livelli.
.
5.6.4 Area di ammassamento
L’area di ammassamento è stata individuata nel piazzale posto nel retro della scuola elementare
sita in via S. Pietro, e in alternativa, a seconda delle necessità, ulteriori due aree: la prima ubicata
nel parcheggio adiacente la struttura extra-alberghiera in Via Roma S.P 42 –Pauli Arbarei
(entrambe di proprietà del comune e di facile accesso) e la seconda posta in ingresso al paese
lungo la S.P 42.
5.6.5 Soccorso ed evacuazione della popolazione
Dallo scenario di rischio di riferimento analizzato nel capitolo 3 è stato elaborato uno specifico
piano di evacuazione per la salvaguardia della popolazione colpita dall’evento.
Tale piano comprende un insieme di azioni atte a ridurre al minimo la perdita di vite umane:
Trasferimento, nel più breve tempo possibile, della popolazione dalle aree esposte a
rischio verso l’area di attesa con l’intervento di almeno 3 addetti attraverso percorsi
pedonali quanto più possibili sicuri e agevoli (vedi allegato cartografico Tavola B3); per le
persone disabili e anziane è previsto il prioritario trasferimento con mezzi in dotazione
del comune e delle associazioni di volontariato;
-Relazione di Piano- PIANO DI PROTEZIONE CIVILE
56
allestimento di cancelli in particolari punti strategici atti a gestire il flusso pedonale,
traffico dei mezzi di soccorso e traffico locale (in cui saranno previsti addetti al controllo
dei cancelli interni e ed esterni);
allestimento dell’area di attesa per i primi soccorsi e assistenza sanitaria e psicologica,
con particolar riguardo a persone anziane e disabili, che vede coinvolti gruppi di
volontariato, assistente sociale e il Presidio sanitario mobile (P.M.A.).
5.6.6 Assistenza alla popolazione
Durante le fasi di evacuazione della popolazione sarà garantita l’assistenza e l’informazione alla
popolazione sia durante il trasporto che nel periodo di permanenza nelle aree di attesa e di
accoglienza. Nel presente Piano è stato predisposto un Presidio sanitario mobile (P.M.A.)
costituito da personale medico del 118 ubicato in prossimità dell’Area di Attesa, atto a fornire i
primi soccorsi in caso di necessità.
5.7 Ripristino dei servizi essenziali
Il Sindaco si assicurerà che le reti dei servizi essenziali vengano ripristinate nel più breve tempo
possibile in caso di danneggiamento in seguito all’evento calamitoso. In tal senso occorre
mantenere uno stretto raccordo con le aziende e società erogatrici dei servizi alle quali
obbligatoriamente occorre riferirsi (vedi allegato).
5.8 Salvaguardia delle strutture ed infrastrutture a rischio
Segue l’elenco delle strutture e infrastrutture che per la loro tipologia o posizione geografica
devono essere sottoposte inevitabilmente ad una maggiore attenzione in caso di rischio idraulico,
idrogeologico e incendio. Di seguito verranno riportate l’ubicazione delle strutture d’interesse
pubblico e della popolazione interessata.
-Relazione di Piano- PIANO DI PROTEZIONE CIVILE
57
Denominazione
Località e
Coordinate
geografiche
Telefono e
Cellulare Fax
Modalità
trasporto in caso
di evacuazione
Comunità Alloggio Pascasi 070 9364651 Autobus, mezzi di soccorso
Sardegna in Miniatura 39°42’05,73’’ N 08°57’46,156’’ E
070 9361004 348 5612826
070 9361114 Autobus, mezzi di soccorso
B&B - CanceddaM.Grazia Piazza Vittorio Veneto
Autobus, mezzi di soccorso
Oleificio Via Roma 346 3280473 Autobus, mezzi
di soccorso
Selezione Sementi Strada Tuili - Turri
070 9364308 070 9364308 Autobus, mezzi
di soccorso
Rivendita Materiali Edili Strada Tuili-PauliArbarei
349 4069331 070 9364316 Autobus, mezzi
di soccorso
Consorzio Agrario Interprovinciale
Strada Tuili-PauliArbarei
0709364498 0709364498 Autobus, mezzi
di soccorso
Chiesa – Sant’Antonio Piazza Vittorio Veneto
070 9364406 Autobus, mezzi
di soccorso
-Relazione di Piano- PIANO DI PROTEZIONE CIVILE
58
6 MODELLO D’INTERVENTO All’interno delle linee guida fornite dalla Regione Autonoma della Sardegna (RAS), consiste
essenzialmente nella assegnazione delle responsabilità e dei compiti nei vari livelli di comando e
controllo; più semplicemente rappresenta la definizione dell’organigramma della struttura capace
di attivarsi, qualora si renda necessario, al fine di salvaguardare la popolazione.
Tale modello riporta il complesso delle procedure per la realizzazione del costante scambio di
informazioni tra il sistema centrale e periferico di protezione civile, in modo da consentire
l'utilizzazione razionale delle risorse, con il coordinamento dei Centri Operativi dislocati sul
territorio in relazione al tipo di evento (art. 2, L.225/92)
E' necessario, pertanto, predisporre un sistema articolato di attivazioni, di uomini e mezzi
organizzati secondo un quadro logico e temporalmente ordinato che costituisce il modello di
intervento.
Il Sindaco per assicurare la direzione ed il coordinamento dei servizi di soccorso e di assistenza alla
popolazione si avvale del Centro Operativo Comunale (C.O.C.).
6.1 Il sistema di comando e controllo
La procedura di attivazione del sistema di comando e controllo è finalizzata a disciplinare il flusso
delle informazioni nell’ambito del complesso sistema di risposta di protezione civile, garantendo
che i diversi livelli di comando e di responsabilità abbiano in tempi rapidi le informazioni
necessarie a poter attivare le misure per la salvaguardia della popolazione e dei beni esposti.
A tale fine è necessario che il Sindaco, autorità comunale di protezione civile, riceva un
allertamento immediato e possa avvalersi di informazioni dettagliate provenienti dalle squadre
che operano sul territorio e disponga l’immediato e tempestivo impiego di risorse; a sua volta ha
l’obbligo di fornire informazioni a Prefetture-UTG, Provincia e Regione.
6.2 Eventi idrogeologici e/o idraulici
Al ricevimento da parte della Prefettura-UTG dell’avviso di allerta meteorologica o del Bollettino di
criticità moderata della C.F.D., il Sindaco attiva il proprio Presidio Operativo Comunale convocando
il Responsabile della Funzione Tecnica di Valutazione Pianificazione, dandone comunicazione alla
Provincia, alla prefettura –UTG ed alla Regione, avviando i contatti con le strutture operative
-Relazione di Piano- PIANO DI PROTEZIONE CIVILE
59
presenti sul territorio (CC,VVF, GdF, CFVA, PS, Polizia locale). Nella successiva fase di preallarme il
Sindaco, dopo aver attivato il centro operativo comunale (C.O.C), dispone l’invio di squadre miste
di presidio territoriale (operai comunali, volontari, barracelli), al fine di avere informazioni
sull’evolversi del fenomeno. Sulla scorta delle informazioni ricevute sul territorio il Sindaco
provvede, nella fase di allarme, a predisporre le necessarie risorse per le eventuali attività di
evacuazione ed assistenza alla popolazione, garantendo adeguato supporto da parte della
“struttura comunale” alle attività di soccorso.
6.3 Le fasi operative
Come già specificato preliminarmente nella sezione 4.1, relativa ai sistemi di allertamento del
rischio, il Sindaco deve svolgere delle azioni che garantiscano una pronta risposta del sistema di
protezione civile al verificarsi degli eventi attraverso le seguenti fasi:
attenzione preallarme allarme/Emergenza evento in atto
Nel caso di Attivazione diretta della fase di Allarme per evento improvviso, il C.O.C. (Centro
Operativo Comunale) dovrà essere attivato nel più breve tempo possibile per consentire il
coordinamento degli operatori di Protezione Civile, che dovranno essere inviati sul territorio. Nel
caso in cui un fenomeno non previsto connesso anche ad un’altra tipologia di rischio si verifichi in
maniera improvvisa con coinvolgimento della popolazione, si attiva direttamente la fase di allarme
con l’esecuzione della procedura di soccorso ed evacuazione.
Il rientro da ciascuna fase operativa ovvero il passaggio alla fase successiva viene disposto dal
Sindaco sulla base delle comunicazioni del CFD trasmessi dalla Prefettura- UTG, e/o dalla
valutazione del presidio territoriale. In particolare nel caso di incendio i punti di
approvvigionamento idrico rapido per i mezzi di soccorso AIB sono quelli riportati nella tabella
seguente.
Località Tipologia (rete idrica, pozzo, lago,
sorgente, diga, bacino, vascone, ecc.) Distanza del punto dalla sede
stradale
Via San Pietro, 34 Rete idrica In strada
Strada per la Giara Vascone AIB In strada
-Relazione di Piano- PIANO DI PROTEZIONE CIVILE
60
FASE ATTENZIONE
RISCHIO INCENDIO INTERFACCIA
Coincide con il periodo di elevato pericolo, ordinariamente dal 1 giugno al 31 ottobre; questo periodo può essere modificato anche per ambiti territoriali specifici, in considerazione dell’andamento meteorologico stagionale. Nell’attività previsionale, la fase di allerta coincide con le giornate in cui il LIVELLO DI PERICOLOSITÀ È BASSO (CODICE VERDE) E/O MEDIO (CODICE GIALLO). Possibile propagazione dell’incendio che (secondo il D.O.S. Direttore delle operazioni di spegnimento) verso zone di interfaccia.
RISCHIO IDRAULICO E IDROGEOLOGICO
Emissione dell'Avviso di CRITICITÀ ORDINARIA ALLERTA GIALLA
Aumento del livello dei corsi d’acqua.
Possibili isolati fenomeni di erosione, frane superficiali e colate rapide detritiche o di fango in
bacini di dimensioni limitate. Possibili cadute massi. Ruscellamenti superficiali con possibili
fenomeni di trasporto di materiale.
FASE PRE-ALLARME
RISCHIO INCENDIO INTERFACCIA
Fase previsionale e di prevenzione: nella giornata in cui è prevista una pericolosità con PERICOLOSITÀ ALTA; CODICE “ARANCIONE”
- Incendio in atto che (Secondo il D.O.S. Direttore delle operazioni di spegnimento) sicuramente interesserà la zona di interfaccia
RISCHIO IDRAULICO E IDROGEOLOGICO
Emissione dell'Avviso di CRITICITÀ MODERATA ALLERTA “ARANCIONE”
Livello corsi d’acqua sempre in aumento, si prevede l’esondazione.
Diffuse attivazioni di frane superficiali e di colate rapide detritiche o di fango. Possibilità di attivazione / riattivazione / accelerazione di fenomeni di instabilità anche profonda di versante, in contesti geologici particolarmente critici. Possibili cadute massi in più punti del territorio. Significativi ruscellamenti superficiali con diffusi fenomeni di trasporto di materiali
-Relazione di Piano- PIANO DI PROTEZIONE CIVILE
61
FASE ALLARME/EMERGENZA
RISCHIO INCENDIO INTERFACCIA
Fase previsionale e di prevenzione: nella giornata in cui è prevista una pericolosità con ” (PERICOLOSITÀ ESTREMA) CODICE “ROSSO
Incendio in atto all’interno della fascia perimetrale.
RISCHIO IDRAULICO E IDROGEOLOGICO
Emissione dell'Avviso di CRITICITÀ ELEVATAALLERTA “ROSSA
· L’esondazione è in corso.
Numerosi ed estesi fenomeni di frane superficiali e di colate rapide detritiche o di fango. Possibilità di attivazione / riattivazione / accelerazione di fenomeni di instabilità anche profonda di versante, anche di grandi dimensioni. Possibili cadute massi in numerosi punti del territorio. Ingenti ruscellamenti superficiali con diffusi fenomeni di trasporto di materiale.
6.4 La procedura operativa
La procedura operativa consiste nella individuazione delle attività che il Sindaco deve porre in
essere per il raggiungimento degli obiettivi previsti nel piano. Tali attività possono essere
ricondotte, secondo la loro tipologia, nello specifico ambito delle funzioni di supporto o in altre
forme di coordinamento che il Sindaco ritiene più efficaci sulla base delle risorse disponibili. Nel
caso in cui il territorio comunale venga investito da un evento calamitoso, il sindaco instaura una
azione di coordinamento con la Provincia che svolge importanti attività in materia di protezione
civile.(Legge regionale n° 9 del 2006).
L’elenco di seguito riportato descrivono sinteticamente il complesso della attività che il sindaco
con il supporto della Prefettura-UTG, della Provincia e della Regione deve perseguire per il
raggiungimento degli obiettivi predefiniti nel piano. Tali obiettivi possono essere sintetizzati con
riferimento alle quattro fasi operative in cui è suddiviso l’intervento di protezione civile nel
seguente modo:
-Relazione di Piano- PIANO DI PROTEZIONE CIVILE
62
FASE DI ATTENZIONE
RISCHIO INCENDIO INTERFACCIA
In questa fase deve essere garantita la prontezza operativa della struttura di protezione
civile comunale.
RISCHIO IDROGEOLOGICO E IDRAULICO
Il sindaco per tutta la durata dell'Avviso di CRITICITÀ ORDINARIA:ALLERTA GIALLA
Attiva il presidio operativo comunale (P.O.C.) con la convocazione del Responsabile
della Funzione tecnica di valutazione e pianificazione.
Accerta la concreta disponibilità di personale per eventuali servizi di monitoraggio
osservativo da attivare in caso di necessità, in funzione della specificità del territorio e
dell’evento atteso, secondo quanto previsto nel Piano comunale di protezione civile.
Segnala prontamente alla S.O.R.I, alla Prefettura e alla Provincia competente, eventuali
criticità rilevate nell'ambito dell'attività di presidio territoriale idrogeologico e idraulico
locale.
Verifica la funzionalità e l'efficienza dei sistemi di telecomunicazione sia con le altre
componenti del sistema della Protezione Civile sia interni al Comune.
Garantisce il flusso di informazioni e i contatti con la S.O.R.I, la Provincia, la Prefettura, i Comuni limitrofi e le strutture operative locali di Protezione Civile: strutture operative comunali e stazione dei Carabinieri.
FASE DI PRE-ALLARME
RISCHIO INCENDIO INTERFACCIA
Fase previsionale e di prevenzione: potenziamento delle strutture operative comunali nella
giornata in cui è prevista una pericolosità con (PERICOLOSITÀ ALTA CODICE “ARANCIONE”
Devono essere avviate le attività di prevenzione con presidio e monitoraggio in particolare
delle vie di comunicazione ad elevato rischio di incendio, secondo le attività previste nella
pianificazione comunale e regionale.
Evento in atto: al verificarsi di un incendio boschivo sul territorio comunale, secondo le
comunicazioni pervenute dalla Stazione forestale del CFVA e/o dalla SOUP. In questa fase
il Sindaco attiva il Centro Operativo Comunale (C.O.C) con le funzioni di supporto
disponibili e ritenute necessarie alle eventuali attività di assistenza alla popolazione. Se
ritenuto opportuno devono essere avviate le attività di comunicazione alla popolazione
opportunamente programmate nel piano di emergenza comunale, al fine di indicare le
modalità con le quali affrontare le diverse situazioni di rischio.
-Relazione di Piano- PIANO DI PROTEZIONE CIVILE
63
RISCHIO IDROGEOLOGICO E IDRAULICO
Il Sindaco per tutta la durata dell’Avviso di CRITICITA’MODERATA:ALLERTA ARANCIONE
Attiva il Centro Operativo Comunale (COC) almeno nelle funzioni di supporto minime
ed essenziali.
Attiva le strutture operative comunali, comprese le Organizzazioni di Volontariato che
hanno sede operativa nel Comune, anche in funzione di quanto previsto dal Piano
comunale di Protezione Civile.
Accerta la concreta disponibilità di personale per eventuali servizi di monitoraggio e
presidio territoriale locale da attivare, in funzione della specificità del territorio e
dell’evento atteso.
Comunica preventivamente ed adeguatamente alla popolazione e, in particolare, a
coloro che vivono o svolgono attività nelle aree a rischio, individuate negli strumenti di
pianificazione di settore e nella pianificazione di emergenza locale, l’evento
fenomenologico previsto al fine di mettere in atto le buone pratiche di comportamento
preventivamene comunicate.
Mette in atto le azioni previste dai Piani Comunali di Protezione Civile, atte alla
preventiva tutela dell’incolumità della popolazione e dei beni.
Segnala prontamente alla S.O.R.I, alla Prefettura e alla Provincia competente, eventuali
criticità rilevate nell'ambito dell'attività di presidio territoriale idrogeologico e idraulico
locale.
Verifica la funzionalità e l'efficienza dei sistemi di telecomunicazione sia con le altre
componenti del sistema della Protezione Civile sia interni al Comune.
Garantisce il flusso di informazioni e i contatti con la S.O.R.I, la Provincia, la Prefettura, i Comuni limitrofi e le strutture operative locali di Protezione Civile: strutture operative comunali e stazione dei Carabinieri.
FASE ALLARME/EMERGENZA
RISCHIO INCENDIO INTERFACCIA
Fase previsionale e di prevenzione: potenziamento delle strutture operative comunali
nella giornata in cui è prevista una pericolosità con ” PERICOLOSITÀ ESTREMA.CODICE
ROSSO
In questa fase deve essere attivato preventivamente il Centro Operativo Comunale
(COC) almeno nelle funzioni di supporto minime ed essenziali e devono essere
potenziate le attività di prevenzione con presidio e monitoraggio del territorio
considerato a rischio, secondo le attività previste nella pianificazione comunale e
regionale;
EVENTO IN ATTO: quando l’incendio boschivo andrà ad interessare la fascia di
interfaccia. In questa fase
-Relazione di Piano- PIANO DI PROTEZIONE CIVILE
64
il Sindaco attiva il Centro Operativo Comunale (COC) con tutte le funzioni di supporto
disponibili e ritenute necessarie alle eventuali attività di assistenza alla popolazione.
L’attivazione del COC dovrà essere comunicata alla SOUP e alla Prefettura. Se ritenuto
opportuno devono essere avviatele attività di comunicazione alla popolazione
opportunamente programmate nel piano di emergenza comunale, al fine di indicare le
modalità con le quali affrontare le diverse situazioni di rischio.
RISCHIO IDROGEOLOGICO E IDRAULICO
Per tutta la durata dell’Avviso di CRITICITÀ ELEVATA ALLERTA ROSSA
Il Sindaco o suo Delegato Attiva il Centro Operativo Comunale (COC) con tutte le funzioni di
supporto previste nel piano di emergenza.
Attiva le strutture operative comunali, comprese le Organizzazioni di Volontariato che
hanno sede operativa nel Comune, anche in funzione di quanto previsto dal Piano
comunale di Protezione Civile.
Accerta la concreta disponibilità di personale per eventuali servizi di monitoraggio e
presidio territoriale locale da attivare, in funzione della specificità del territorio e
dell’evento atteso.
Comunica preventivamente ed adeguatamente alla popolazione e, in particolare, a
coloro che vivono o volgono attività nelle aree a rischio, individuate negli strumenti di
pianificazione di settore e nella pianificazione di emergenza locale, l’evento
fenomenologico previsto al fine di mettere in atto le buone pratiche di comportamento
preventivamene comunicate.
Mette in atto le azioni previste dai Piani Comunali di Protezione Civile, atte alla
preventiva tutela dell’incolumità della popolazione e dei beni.
Segnala prontamente alla S.O.R.I, alla Prefettura e alla Provincia competente, eventuali
criticità rilevate nell'ambito dell'attività di presidio territoriale idrogeologico e idraulico
locale.
Verifica la funzionalità e l'efficienza dei sistemi di telecomunicazione sia con le altre
componenti del sistema della Protezione Civile sia interni al Comune.
Garantisce il flusso di informazioni e i contatti con la S.O.R.I, la Provincia, la Prefettura, i
Comuni limitrofi e le strutture operative locali di Protezione Civile: strutture operative
comunali e stazione dei Carabinieri.
Verifica l’effettiva fruibilità delle aree di ammassamento per l’afflusso dei soccorsi e
delle aree di attesa/accoglienza della popolazione potenzialmente coinvolta dall’evento
individuate nei Piani Comunali occorso ed evacuazione popolazione.
-Relazione di Piano- PIANO DI PROTEZIONE CIVILE
65
EVENTO IN ATTO
RISCHIO INCENDIO INTERFACCIA
Quando l’incendio si verifica e interessa direttamente una zona di interfaccia e minaccia esposti
sensibili, in questo caso il COC dovrà essere attivato nel più breve tempo possibile per consentire
il coordinamento delle attività di competenza secondo quanto previsto nelle pianificazioni
comunali, anche ai fini di una eventuale evacuazione o attività di assistenza alla popolazione.
L’attivazione del COC dovrà essere comunicata alla SOUP e alla Prefettura. Devono essere avviate
le attività di comunicazione alla popolazione opportunamente programmate nel piano di
emergenza comunale, al fine di indicare le modalità con le quali affrontare le diverse situazioni di
rischio e/o eventuali evacuazioni
RISCHIO IDROGEOLOGICO E IDRAULICO
Il Sindaco, valutato che l’evento in atto non è fronteggiabile con le sole risorse comunali, informa
tempestivamente la Prefettura e la SORI e attiva il COC, se non già attivato in fase previsionale,
sino alla conclusione della fase emergenziale :
Attiva le strutture operative comunali, comprese le Organizzazioni di Volontariato che
hanno sede operativa nel Comune, anche in funzione di quanto previsto dal Piano
comunale di Protezione Civile
Garantisce il costante aggiornamento sull’evoluzione dell'evento nei riguardi della
SORI, della Prefettura,.
Chiede alla Prefettura competente il concorso di risorse e mezzi sulla base delle
necessità.
Assicura l’adeguata e tempestiva informazione alla popolazione sull’evento in corso e
sulla relativa messa in atto di norme di comportamento da adottare
Mette in atto le azioni previste dal Piano Comunale di Protezione Civile, atte alla tutela
dell’incolumità della popolazione e dei beni
Attiva o intensifica, se già in atto, le attività di presidio territoriale Idraulico e
idrogeologico locale e il controllo della rete stradale di competenza nelle località
interessate dall'evento tenendo costantemente informata la Prefettura
Dispone l'eventuale chiusura al transito delle strade interessate dall’evento attivando i
percorsi viari alternativi, con particolare attenzione all'afflusso dei soccorritori e
all’evacuazione della popolazione colpita e/o a rischio, in coordinamento con gli altri
enti competenti.
Coordina le attività delle strutture operative locali di Protezione Civile: strutture
operative comunali, stazione dei Carabinieri, Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco, Forze
di Polizia e CFVA.
Individua le situazioni di pericolo e assicura la prima messa in sicurezza della
popolazione e l'assistenza sanitaria ad eventuali feriti.
-Relazione di Piano- PIANO DI PROTEZIONE CIVILE
66
Appronta le aree di ammassamento e di accoglienza.
Assicura l'assistenza immediata alla popolazione (ad esempio distribuzione di generi di
primo conforto, pasti, servizi di mobilità alternativa, ecc....).
Valuta la possibilità di utilizzo di strutture idonee a garantire l'assistenza abitativa alle
eventuali persone evacuate con particolare riguardo a quelle destinate all'attività
residenziale, alberghiera e turistica.
Provvede al censimento della popolazione evacuata.
Assicura la continuità amministrativa dell’ente.
Adotta ordinanze contingibili ed urgenti al fine di scongiurare l’insorgere di situazioni di
pericolo per la pubblica e privata incolumità oltreché di emergenze sanitarie e di igiene
pubblica.
Dispone affinché i gestori di servizi essenziali intervengano tempestivamente per
ripristinare i servizi interrotti o danneggiati.
CESSATO ALLARME
RISCHIO INCENDIO INTERFACCIA
Il cessato allarme è quella fase strettamente legata all’evento in atto, e viene
disattivata dal Sindaco, o suo delegato, in concorso con il CFVA. Il C.O.C. provvederà a
darne tempestiva informazione alla popolazione attraverso le strutture operative e con
l’impiego di veicoli dotati di idonei megafoni, disponendo: la riapertura di eventuali
cancelli presidiati; il ripristino di soccorritori nei presidi e nelle aree di raccolta, in caso
di evacuazione, per vigilare sul corretto rientro della popolazione; l’impiego dei mezzi
per il rientro della popolazione; l’informazione alla popolazione ed ai mass media. Il
cessato allarme deve essere comunicato alla SOUP e alla Prefettura. Da quest’anno a
seguito della Determinazione del Direttore generale della Protezione Civile n. 4 del
23.01.2015, che ha ufficializzato l'uso e l'attivazione della piattaforma web di
protezione civile ZeroGis, i comuni provvedono all'inserimento delle pianificazioni
comunali di protezione civile direttamente nella suddetta piattaforma web.
-Relazione di Piano- PIANO DI PROTEZIONE CIVILE
67
PROCEDURA DELLA FASE DI ATTENZIONE
RISCHIO INCENDI E D’INTERFACCIA Nell’attività previsionale, la fase di allerta coincide con le giornate in cui il livello di pericolosità è basso (CODICE VERDE) e/o medio (CODICE GIALLO
Obiettivo generale Attività della struttura operativa comunale (sindaco)
Funzionalità del sistema di allertamento locale
In questa fase deve essere garantita la prontezza operativa della struttura di protezione civile comunale
RISCHIO IDROGEOLOGICO E IDRAULICO Avviso di CRITICITÀ ORDINARIA:ALLERTA GIALLA
Obiettivo generale Attività della struttura operativa comunale (sindaco)
Funzionalità del sistema di allertamento locale
-Garantisce l’acquisizione delle informazioni attraverso la verifica dei collegamenti telefonici e fax, e se possibile, e-mail con la Regione e con la prefettura –UTGper la ricezione dei bollettini/avvisi di allertamento e di altre comunicazioni provenienti dalle strutture operative presenti sul territorio. In questa fase deve essere garantita la prontezza operativa della struttura di protezione civile comunale.
Coordinamento operativo
locale
Il Sindaco Attiva Il Presidio
operativo comunale
(P.O.C.)convocando il
Responsabile della Funzione tecnica di
valutazione e pianificazione. Geom. Roberto
Zucca
Il responsabile della Funzione tecnica
di valutazione e Pianificazione (Geom.
Roberto Zucca)
Segnala prontamente alla S.O.R.I, alla
Prefettura e alla Provincia competente,
eventuali criticità rilevate nell'ambito
dell'attività di presidio territoriale
idrogeologico e idraulico locale.
Allerta i referenti (C.O.C) per lo
svolgimento delle attività previste nelle
FASI DI PRE-ALLARME e ALLARME
verificandone la reperibilità e li informa
sull’avvenuta attivazione della fase di
ATTENZIONE e della costituzione del
presidio operativo comunale P.O.C
Verifica la funzionalità e l'efficienza dei
sistemi di telecomunicazione sia con le
altre componenti del sistema della
Protezione Civile sia interni al Comune.
Garantisce il flusso di informazioni e i
contatti con la S.O.R.I, la Provincia, la
Prefettura, i Comuni limitrofi e le strutture
operative locali di Protezione Civile:
strutture operative comunali e stazione
dei Carabinieri
-Relazione di Piano- PIANO DI PROTEZIONE CIVILE
68
PROCEDURA DELLA FASE DI ATTENZIONE
Attiva e se è il caso, dispone l’invio di
squadre del PRESIDIO TERRITORIALE
(composto da un operaio comunale
compagnia barracellare) per le attività di
sopralluogo e valutazione i quali
dovranno:
Controllare i punti critici, le aree
soggette a rischio frana e idraulico,
controlla lo stato delle arginature , se
presenti, controllo delle aree
potenzialmente inondabili e
interessate da frane.
Rilevare delle situazioni d’impedimento
al libero deflusso dell’acqua; al fine di
rilevare verificare l’agibilità delle vie di
fuga e la funzionalità delle aree di
emergenza
La FASE DI ATTENZIONE ha termine:
al peggioramento della situazione nei punti critici monitorati a vista dalle squadre di
tecnici e/o al superamento della soglia che individua il livello di allarme con il passaggio
alla FASE DI PRE-ALLARME;
-Relazione di Piano- PIANO DI PROTEZIONE CIVILE
69
PROCEDURA DELLA FASE DI PRE-ALLARME
RISCHIO INCENDIO INTERFACCIA Nell’attività previsionale, la fase di allerta coincide con le giornate in cui il livello di pericolosità è basso (codice Verde) e/o medio (codice Giallo) giornata in cui è prevista una pericolosità con (PERICOLOSITÀ ALTA) CODICE “ARANCIONE”
Evento in atto: al verificarsi di un incendio boschivo sul territorio comunale, secondo le
comunicazioni pervenute dalla Stazione forestale del CFVA e/o dalla SOUP.
In questa fase il Sindaco attiva il Centro Operativo Comunale (COC) convocando il
responsabile della funzione Tecnica di Valutazione e Pianificazione (Geom. Roberto Zucca)
che a sua volta convoca le Funzioni di Supporto disponibili e ritenute necessarie alle
eventuali attività di assistenza alla popolazione. Se ritenuto opportuno devono essere
avviate le attività di comunicazione alla popolazione tramite un bando pubblico come
opportunamente programmato nel piano di emergenza comunale, al fine di indicare le
modalità con le quali affrontare le diverse situazioni di rischio (comportamenti brochure)
Devono essere avviate le attività di prevenzione con presidio e monitoraggio effettuata
dalla Compagnia barracellare, in particolare delle vie di comunicazione ad elevato rischio
di incendio, secondo le attività previste nella pianificazione comunale e regionale.
RISCHIO IDROGEOLOGICO E IDRAULICO
Emissione dell'Avviso di CRITICITÀ MODERATA ALLERTA “ARANCIONE”
Obiettivo generale Attività della struttura operativa comunale
Coordinamento operativo
locale
Il Sindaco attiva il Centro
Operativo Comunale
(C.O.C.) Convocando l
Funzione Tecnica di valutazione e pianificazione
Geom. Roberto Zucca
Il responsabile del Centro Operativo Comunale (C.O.C.) è la Funzione tecnica di valutazione e pianificazione (Geom. Roberto Zucca) che
Convoca i responsabili delle Funzioni di Supporto minime ed essenziali.
Informa il Sindaco dell’avvenuta attivazione del COC confermando la presenza dei referenti delle Funzioni di Supporto;
Accerta la concreta disponibilità di personale per eventuali servizi di monitoraggio e presidio territoriale locale da attivare, in funzione della specificità del territorio e dell’evento atteso. (Compagnia barracellare)
Verifica la funzionalità e l'efficienza dei sistemi di telecomunicazione sia con le altre componenti del sistema della Protezione Civile sia interni al Comune
Garantisce il flusso di informazioni e i contatti con la S.O.R.I, la Provincia, la Prefettura, i Comuni limitrofi e le strutture operative locali di Protezione Civile: strutture operative comunali e stazione dei Carabinieri
-Relazione di Piano- PIANO DI PROTEZIONE CIVILE
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RISCHIO IDROGEOLOGICO E IDRAULICO
Emissione dell'Avviso di CRITICITÀ MODERATA ALLERTA “ARANCIONE”
Obiettivo generale Attività della struttura operativa comunale
Monitoraggio e sorveglianza del
territorio
Il Presidio territoriale composto da un operaio comunale e da personale della Compagnia barracellare capitanato dal Signor Stefano Melis :
Controlla i punti critici, le aree soggette a rischio frana e idraulico, controllo lo stato delle arginature , se presenti, controllo delle aree potenzialmente inondabili , nei punti indicati come elementi a rischio.
Mantiene i contatti con i componenti del (Corpo forestale e vigilanza ambientale, Forze dell’ordine)
Comunica direttamente con il Responsabile della Funzione Tecnica di Valutazione e Pianificazione Geom. Roberto Zucca
Assistenza alla popolazione
Predisposizione misure di
salvaguardia Assicura la
continuità delle comunicazioni
La Funzione di supporto Responsabile del Volontariato (Assistente sociale Alessandro Pilloni):
Raccorda le attività con le organizzazioni di volontariato e le strutture operative per l’attuazione del piano di evacuazione;
Predispone ed effettua il posizionamento degli uomini e dei mezzi per il trasporto della popolazione nelle aree di accoglienza
Predispone ed effettua il posizionamento degli uomini e dei mezzi da porre IN AFFIANCAMENTO alle strutture operative presso i cancelli individuati per vigilare sul corretto deflusso del traffico;
Attiva le organizzazioni di volontariato specializzati in radiocomunicazione di emergenza;
Mantiene costanti i rapporti con le squadre di volontariato.
Efficienza delle aree di
emergenza Disponibilità
mezzi e uomini necessari
Funzionamento servizi
essenziali
La Funzione di supporto Responsabile Materiali e mezzi (Geom. Roberto Cera e Sanna Giuseppe)
Verificano le esigenze e le disponibilità di materiali e mezzi necessari all’assistenza della popolazione ed individua le necessità per la predisposizione e l’invio di tali materiali presso le aree di accoglienza della popolazione.
Predispongono gli uomini ed i materiali e i mezzi necessari per l’attivazione dei cancelli (transennamenti, divieti di sosta etc.)
Stabiliscono i collegamenti con le imprese preventivamente individuate per assicurare il pronto intervento;
Predispongono ed invia i mezzi comunali necessari allo svolgimento delle operazioni di evacuazione;
Stabiliscono i collegamenti, previa autorizzazione del Responsabile del COC, con Prefettura – UTG, la Regione e la Provincia e richiede, se necessario, l’invio nelle aree di ricovero del materiale necessario all’assistenza alla popolazione;
Verificano l’effettiva disponibilità delle aree di emergenza con particolare riguardo alle aree di accoglienza per la popolazione
Attivano il contatto con i referenti locali degli Enti gestori dei servizi di telecomunicazione e dei radioamatori;
Predispongono le dotazioni per il mantenimento delle comunicazioni in emergenza con il Presidio territoriale e le squadre di volontari inviate/da inviare sul territorio;
Verificano il funzionamento del sistema di comunicazioni adottato;
-Relazione di Piano- PIANO DI PROTEZIONE CIVILE
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RISCHIO IDROGEOLOGICO E IDRAULICO
Emissione dell'Avviso di CRITICITÀ MODERATA ALLERTA “ARANCIONE”
Obiettivo generale Attività della struttura operativa comunale
Forniscono e verifica gli apparecchi radio in dotazione;
Garantiscono il funzionamento delle comunicazioni in allarme;
Aggiornano costantemente la situazione circa l’efficienza delle reti di distribuzione al fine di garantire la continuità nell’erogazione e la sicurezza delle reti di servizio.
Assistenza sanitaria e veterinaria
La funzione di supporto Responsabile Sanità e assistenza sociale e veterinaria (Alessandro Pilloni):
Contatta le strutture sanitarie individuate in fase di pianificazione e che potrebbero essere coinvolte e vi mantiene contatti costanti;
Raccorda l’attività delle diverse componenti sanitarie locali;
Garantisce la messa in sicurezza del patrimonio zootecnico;
Assicura l’assistenza sanitaria e psicologica durante la fase di soccorso ed evacuazione della popolazione e nelle aree di attesa e di accoglienza
Assistenza alla popolazione
La funzione di supporto Responsabile All’assistenza alla popolazione (Alessandro Pilloni)
Aggiorna in tempo reale il censimento della popolazione presente nelle aree a rischio, con particolare riferimento ai soggetti vulnerabili;
Raccorda le attività con i volontari e le strutture operative per l’attuazione del piano di evacuazione;
Verifica la reale disponibilità di alloggio presso i centri e le aree di accoglienza e provvede alla distribuzione di pasti alla popolazione evacuata
Allertamento
La Funzione di supporto Responsabile delle strutture operative locali e viabilità (Vigile urbano Enrico Murenu)
Verifica la disponibilità delle strutture operative individuate per il perseguimento degli obiettivi di piano;
Verifica la percorribilità delle infrastrutture viarie in base allo scenario ipotizzato dal Referente della Funzione Tecnica di Valutazione;
Assicura il controllo permanente del traffico da e per le zone interessate dagli eventi previsti o già in atto inviando volontari e/o Forze dell’ordine;
Si attiva a supporto degli uomini e dei mezzi necessari per il trasporto della popolazione nelle aree di accoglienza
La FASE DI PRE-ALLARME ha termine:
al ritorno ad una condizione di normalità degli indicatori di evento senza che l’evento
atteso si sia verificato;
quando a seguito del verificarsi dell’evento atteso, oltre al ritorno ad una condizione di
normalità degli indicatori di evento, si riscontri il ripristino delle normali condizioni di
vita, a seguito di opportune verifiche di agibilità delle strutture e delle condizioni di
sicurezza generali del territorio.
-Relazione di Piano- PIANO DI PROTEZIONE CIVILE
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PROCEDURA DELLA FASE DI ALLARME
RISCHIO INCENDIO INTERFACCIA Fase previsionale e di prevenzione: potenziamento delle
strutture operative comunali nella giornata in cui è prevista una pericolosità con ” PERICOLOSITÀ
ESTREMA.CODICE ROSSO
In questa fase deve essere attivato preventivamente il Centro Operativo Comunale (COC)
almeno nelle funzioni di supporto minime ed essenziali e devono essere potenziate le
attività di prevenzione con presidio e monitoraggio del territorio considerato a rischio,
secondo le attività previste nella pianificazione comunale e regionale;
Evento in atto: quando l’incendio boschivo andrà ad interessare la fascia di interfaccia. In
questa fase il Sindaco attiva il Centro Operativo Comunale (COC) con le funzioni di
supporto disponibili e ritenute necessarie alle eventuali attività di assistenza alla
popolazione. L’attivazione del C.O.C dovrà essere comunicata, alla S.O.U.P e alla
Prefettura. Se ritenuto opportuno devono essere avviate le attività di comunicazione alla
popolazione opportunamente programmate nel piano di emergenza comunale, al fine di
indicare le modalità con le quali affrontare le diverse situazioni di rischio.
RISCHIO IDROGEOLOGICO E IDRAULICO
Obiettivo generale Attività della struttura operativa comunale (sindaco)
Coordinamento operativo
locale
Il Sindaco attiva il Centro
Operativo Comunale
(C.O.C.) convocando il responsabile
della funzione tecnica di
valutazione e pianificazione
(geom.Roberto Zucca)
Il responsabile del Centro Operativo Comunale (C.O.C.) è la Funzione tecnica di valutazione e pianificazione (Geom Roberto Zucca) che
Riceve gli allertamenti trasmessi dalle Regioni e/o Prefettura
Convoca tutte le Funzioni di Supporto
Verifica la funzionalità e l'efficienza dei sistemi di telecomunicazione sia con le altre componenti del sistema della Protezione Civile sia interni al Comune.
Garantisce il flusso di informazioni e i contatti con la S.O.R.I, la Provincia, la Prefettura, i Comuni limitrofi e le strutture operative locali di Protezione Civile: strutture operative comunali e stazione dei Carabinieri
Mantiene i contatti con il PRESIDIO TERRITORIALE Verifica l’effettiva fruibilità delle aree di ammassamento per l’afflusso dei soccorsi e delle aree di attesa/accoglienza della popolazione potenzialmente coinvolta dall’evento individuate nei Piani Comunali occorso ed evacuazione popolazione.
-Relazione di Piano- PIANO DI PROTEZIONE CIVILE
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RISCHIO IDROGEOLOGICO E IDRAULICO
Obiettivo generale Attività della struttura operativa comunale (sindaco)
Monitoraggio e sorveglianza del
territorio
Il Presidio territoriale è composto da un operaio comunale e da personale delle Compagnia barracellare capitana dal Signor Stefano Melis:
Mantiene i contatti con le squadre componenti il presidio e ne dispone la dislocazione in area limitrofa all’evento ma sicura;
Organizza sopralluoghi per la valutazione del rischio residuo e per il censimento dei danni.
Assistenza alla popolazione
Attuazione delle misure di
salvaguardia Assistenza alla popolazione
evacuata
La Funzione di supporto Responsabile del supporto alla popolazione (Alessandro Pilloni):
Coordina le attività di evacuazione della popolazione dalle aree a rischio;
Provvede al censimento della popolazione evacuata;
Garantisce la prima assistenza e le informazioni nelle aree di attesa;
Garantisce il trasporto della popolazione verso le aree di accoglienza;
Garantisce l’assistenza alla popolazione nelle aree di attesa e nelle aree di accoglienza;
Garantisce la diffusione delle norme di comportamento in relazione alla situazione in atto.
Impiego di risorse
La funzione di supporto Responsabile Materiali e mezzi (Sig. Giuseppe Sanna e il Signor Cera Roberto)
Inviano i materiali ed i mezzi necessari ad assicurare l’assistenza alla popolazione presso i centri di accoglienza;
Mobilitano le ditte private e pubbliche per assicurare il pronto intervento;
Coordinano la sistemazione presso le aree di accoglienza dei materiali forniti dalla regione, dalla Prefettura-UTG e dalla Provincia.
Impiego volontari
La funzione di supporto Responsabile del Volontariato (Stefano Melis)
Dispone dei volontari per il supporto alle attività del vigile urbano e delle altre strutture operative;
Invia il volontariato nelle aree di accoglienza;
Invia il personale necessario ad assicurare l’ assistenza alla popolazione presso le aree di attesa e di accoglienza.
Impiego delle strutture operative
La Funzione di supporto Responsabile delle strutture operative locali e viabilità (Vigile urbano, Enrico Murenu)
Posiziona uomini e mezzi presso i cancelli individuati per controllare il deflusso della popolazione;
Accerta la venuta completa evacuazione delle aree a rischio.
-Relazione di Piano- PIANO DI PROTEZIONE CIVILE
74
EVENTO IN ATTO
RISCHIO INCENDIO INTERFACCIA
Quando l’incendio si verifica e interessa direttamente una zona di interfaccia e minaccia
esposti sensibili, in questo caso il C.O.C dovrà essere attivato nel più breve tempo possibile
per consentire il coordinamento delle attività di competenza secondo quanto previsto nelle
pianificazioni comunali, anche ai fini di una eventuale evacuazione o attività di assistenza
alla popolazione. L’attivazione del C.O.C dovrà essere comunicata alla SOUP e alla
PREFETTURA. Devono essere avviate le attività di comunicazione alla popolazione
opportunamente programmate nel piano di emergenza comunale, al fine di indicare le
modalità con le quali affrontare le diverse situazioni di rischio e/o eventuali evacuazioni
RISCHIO IDROGEOLOGICO E IDRAULICO
Obiettivo generale Attività della struttura operativa comunale (sindaco)
Coordinamento operativo
locale
Il Sindaco attiva il Centro
Operativo Comunale
(C.O.C.) se non
già attivato in
fase previsionale
sino alla
conclusione della
fase
emergenziale
:convocando il
responsabile
della funzione
tecnica di
valutazione e
pianificazione
(geom.Roberto
Zucca)
Il responsabile del Centro Operativo Comunale (C.O.C.) è la Funzione tecnica di valutazione e pianificazione (Geom Roberto Zucca) che
Garantisce il costante aggiornamento sull’evoluzione dell'evento nei riguardi della SORI, della Prefettura
Chiede alla Prefettura competente il concorso di risorse e mezzi sulla base delle necessità.
Assicura l’adeguata e tempestiva informazione alla popolazione sull’evento in corso e sulla relativa messa in atto di norme di comportamento da adottare
Mette in atto le azioni previste dal Piano Comunale di Protezione Civile, atte alla tutela dell’incolumità della popolazione e dei beni
Convoca tutte le Funzioni di Supporto
Verifica la funzionalità e l'efficienza dei sistemi di
telecomunicazione sia con le altre componenti del
sistema della Protezione Civile sia interni al Comune.
Garantisce il flusso di informazioni e i contatti con la
S.O.R.I, la Provincia, la Prefettura, i Comuni limitrofi e
le strutture operative locali di Protezione Civile:
strutture operative comunali e stazione dei Carabinieri
Attiva o intensifica, se già in atto, le attività di presidio
territoriale Idraulico e idrogeologico locale e il
controllo della rete stradale di competenza nelle
località interessate dall'evento tenendo
costantemente informata la Prefettura
Verifica l’effettiva fruibilità delle aree di ammassamento per l’afflusso dei soccorsi e delle aree di attesa/accoglienza della popolazione
-Relazione di Piano- PIANO DI PROTEZIONE CIVILE
75
potenzialmente coinvolta dall’evento individuate nei Piani Comunali occorso ed evacuazione popolazione
Dispone l'eventuale chiusura al transito delle strade interessate dall’evento attivando i percorsi viari alternativi, con particolare attenzione all'afflusso dei soccorritori e all’evacuazione della popolazione colpita e/o a rischio, in coordinamento con gli altri enti competenti
Coordina le attività delle strutture operative locali di
Protezione Civile: strutture operative comunali,
stazione dei Carabinieri, Corpo Nazionale dei Vigili del
Fuoco, Forze di Polizia e CFVA.
Adotta ordinanze contingibili ed urgenti al fine di
scongiurare l’insorgere di situazioni di pericolo per la
pubblica e privata incolumità oltreché di emergenze
sanitarie e di igiene pubblica
Assicura la continuità amministrativa dell’ente
Dispone affinché i gestori di servizi essenziali
intervengano tempestivamente per ripristinare i
servizi interrotti o danneggiati
Monitoraggio e sorveglianza del
territorio
Il Presidio territoriale è composto da un operaio comunale e da personale delle Compagnia barracellare capitana dal Signor Stefano Melis:
Mantiene i contatti con le squadre componenti il presidio.
Organizza sopralluoghi per la valutazione del rischio residuo.
Assistenza alla popolazione
Attuazione delle misure di
salvaguardia Assistenza alla popolazione
evacuata
La Funzione di supporto Responsabile del supporto alla popolazione (Alessandro Pilloni):
Coordina le attività di evacuazione della popolazione dalle aree a rischio;
Provvede al censimento della popolazione evacuata;
Garantisce la prima assistenza e le informazioni nelle aree di attesa;
Garantisce il trasporto della popolazione verso le aree di accoglienza;
Garantisce l’assistenza alla popolazione nelle aree di attesa e nelle aree di accoglienza;
Assicura l'assistenza immediata alla popolazione (ad esempio distribuzione di generi di primo conforto, pasti, servizi di mobilità alternativa, ecc
Garantisce la diffusione delle norme di comportamento in relazione alla situazione in atto.
Impiego di risorse
La funzione di supporto Responsabile Materiali e mezzi (Sig. Giuseppe Sanna e il Signor Cera Roberto)
Inviano i materiali ed i mezzi necessari ad assicurare l’assistenza alla popolazione presso i centri di accoglienza;
Mobilitano le ditte private e pubbliche per assicurare il pronto intervento;
Coordinano la sistemazione presso le aree di accoglienza dei materiali forniti dalla regione, dalla Prefettura-UTG e dalla Provincia.
-Relazione di Piano- PIANO DI PROTEZIONE CIVILE
76
Impiego volontari
La funzione di supporto Responsabile del Volontariato (Stefano Melis)
Dispone dei volontari per il supporto alle attività del vigile urbano e delle altre strutture operative;
Invia il volontariato nelle aree di accoglienza;
Invia il personale necessario ad assicurare l’ assistenza alla popolazione presso le aree di attesa e di accoglienza.
Impiego delle strutture operative
La Funzione di supporto Responsabile delle strutture operative locali e viabilità (Vigile urbano, Enrico Murenu)
Dispone l'eventuale chiusura al transito delle strade interessate dall’evento attivando i percorsi viari alternativi, con particolare attenzione all'afflusso dei soccorritori e all’evacuazione della popolazione colpita e/o a rischio, in coordinamento con gli altri enti competenti
Posiziona uomini e mezzi presso i cancelli individuati per controllare il deflusso della popolazione;
Accerta la venuta completa evacuazione delle aree a rischio.
CESSATO ALLARME
RISCHIO INCENDIO INTERFACCIA
Il cessato allarme è quella fase strettamente legata all’evento in atto, e viene disattivata dal Sindaco, o suo delegato, in concorso con il CFVA. Il C.O.C. provvederà a darne tempestiva informazione alla popolazione attraverso le strutture operative e con l’impiego di veicoli dotati di idonei megafoni, disponendo: la riapertura di eventuali cancelli presidiati; il ripristino di soccorritori nei presidi e nelle aree di raccolta, in caso di evacuazione, per vigilare sul corretto rientro della popolazione; l’impiego dei mezzi per il rientro della popolazione; l’informazione alla popolazione ed ai mass media. Il cessato allarme deve essere comunicato alla SOUP e alla Prefettura. Da quest’anno a seguito della Determinazione del Direttore generale della Protezione Civile n. 4 del 23.01.2015, che ha ufficializzato l'uso e l'attivazione della piattaforma web di protezione civile ZeroGis, i comuni provvedono all'inserimento delle pianificazioni comunali di protezione civile direttamente nella suddetta piattaforma web.
RISCHIO IDRAULICO E IDROGEOLOGICO
Il cessato allarme è quella fase strettamente legata all’evento in atto, e viene disattivata dal Sindaco, o suo delegato, in concorso con il CFVA. Il C.O.C. provvederà a darne tempestiva informazione alla popolazione attraverso le strutture operative e con l’impiego di veicoli dotati di idonei megafoni, disponendo: la riapertura di eventuali cancelli presidiati; il ripristino di soccorritori nei presidi e nelle aree di raccolta, in caso di evacuazione, per vigilare sul corretto rientro della popolazione; l’impiego dei mezzi per il rientro della popolazione; l’informazione alla popolazione ed ai mass media. Il cessato allarme deve essere comunicato alla SORI e alla PREFETTURA. Da quest’anno a seguito della Determinazione del Direttore generale della Protezione Civile n. 4 del 23.01.2015, che ha ufficializzato l'uso e l'attivazione della piattaforma web di protezione civile ZeroGis, i comuni provvedono all'inserimento delle pianificazioni comunali di protezione civile direttamente nella suddetta piattaforma web.
-Relazione di Piano- PIANO DI PROTEZIONE CIVILE
77
6.5 Norme di comportamento per la popolazione
FASE AVVISI PER LA POPOLAZIONE NORME DI COMPORTAMENTO
PRE-ALLARME
La fase di preallarme sarà comunicata dalle Autorità di Protezione Civile secondo le seguenti modalità:
dalla radio e dalle televisioni locali;
con messaggi diffusi da altoparlanti;
con un suono intermittente di sirena
prestare attenzione alle indicazioni fornite dalla radio, dalla T.V. o dalle Autorità di protezione civile, anche tramite automezzi ben identificabili (Polizia, Carabinieri, Vigili Urbani, Croce Rossa, Volontariato);
assicurarsi che tutti gli abitanti dello stabile siano al corrente della situazione;
preparare una borsa con indumenti ed effetti personali da portare con sé
CESSATO PREALLARME
Il cessato preallarme sarà comunicato dalle Autorità di Protezione Civile secondo le seguenti modalità:
dalla radio e dalle televisioni locali;
con messaggi diffusi da altoparlanti.
continuare a prestare attenzione alle indicazioni fornite dai mass - media e dalle Autorità di protezione civile.
ALLARME
La fase di allarme sarà comunicata dalle Autorità di Protezione Civile secondo le seguenti modalità:
dalla radio e dalle televisioni locali;
con messaggi diffusi da altoparlanti;
con un suono di sirena prolungato.
staccare l'interruttore centrale dell'energia elettrica e chiudere la valvola del gas;
evitare la confusione, mantenere la calma, rassicurare i più ansiosi, aiutare le persone inabili e gli anziani;
raggiungere i centri di accoglienza previsti dal Piano;
evitare l'uso dell'automobile;
usare il telefono solo per casi di effettiva necessità per evitare sovraccarichi delle linee;
raggiunto il centro di accoglienza, prestare la massima attenzione alle indicazioni fornite dagli operatori di protezione civile;
prima di fare ritorno a casa accertarsi che sia dichiarato ufficialmente il cessato allarme
CESSATO ALLARME
Il cessato allarme sarà comunicato dalle Autorità di Protezione Civile secondo le seguenti modalità:
dalla radio e dalle televisioni locali;
con messaggi diffusi da altoparlanti dalla radio e dalle televisioni locali.
seguire le indicazioni delle Autorità per le modalità del rientro organizzato nelle proprie abitazioni;
al rientro in casa utilizzare i servizi essenziali, previa opportuna verifica.
È' utile: avere sempre in casa, riuniti in un punto noto a tutti i componenti della famiglia, oggetti di fondamentale importanza da portare via in caso di emergenza quali
• copia chiavi di casa;• medicinali; • valori (contanti, preziosi); • impermeabili leggeri o cerate; • fotocopia documenti di identità; • vestiario pesante di ricambio; • scarpe pesanti; • radiolina con batteria di riserva; • coltello multiuso; • torcia elettrica con pile di riserva.
-Relazione di Piano- PIANO DI PROTEZIONE CIVILE
78
A. ALLEGATI Rubrica telefonica Rapida con i contatti utili all’utilizzo del presente Piano;
Tabella disabili completa di indirizzi utile al recupero in caso di emergenza;
Ordinanze Comunali tipo utili durante le fasi di emergenza e ritorno alla normalità;
Tavola B.1 – Inquadramento generale;
Tavola B.2 – Carta del Rischio Idrogeologico e Idraulico;
Tavola 2.a – Carta del Rischio fascia perimetrale (studio della Provincia del medio
campidano – Maggio 2008);
Tavola 2.b – Carta del Rischio fascia perimetrale (studio della Provincia del medio
campidano – Maggio 2008);
Tavola 3.a – Carta del Rischio Perimetro esterno aree contigue (studio della Provincia del
medio campidano – Maggio 2008);
Tavola 3.b – Carta del Rischio Perimetro esterno aree contigue (studio della Provincia del
medio campidano – Maggio 2008);
Tavola B.3 – Carta delle Emergenze;
-Relazione di Piano- PIANO DI PROTEZIONE CIVILE
79
A.1 Rubrica telefonica Rapida
SINDACO CELESTINO PITZALIS
Cell.3497828722 Fax.070/9364320
e-mail [email protected]
FUNZIONI DI SUPPORTO
GEOMETRA Roberto Zucca Cell.347/13 66 901 Fax.070/93 64 320
E-mail:[email protected]
VIGILE URBANO Murenu Enrico Cell.3471224633
Fax 070/9364320 e-mail. [email protected]
ASSISTENTE SOCIALE Alessandro Pilloni Cell. 3476697222 Fax.0709364320
e-mail:[email protected]
OPERAIO COMUNALE Roberto Cera Cell. 348 37 05 748 Fax 070 93 64 320
OPERAIO COMUNALE Giuseppe Sanna Cell 347 66 74 656 Fax 070 93 64 320
PRESIDIO TERRITORIALE BARRACELLI
PAULIS TOMMASO 348 7720321 CONI IGNAZIO 328 1521674 SARIGU G. 349 3018355 PITZALIS MARCO 349 7569343 CAU ANTONIO 340 7162006 GHIANI ANTONIO 329 6237419 MELIS ANGELO 349 7974755 MELIS MASSIMO 347 7039296 ARESU PIETRO 342 7425092 MELIS STEFANO (Capitano) 347 7964725
CAPOBIANCO KATTY 346 0949371 CUCCU LOREDANA 340 6797460
PREFETTURA
Viale Buon Cammino, 3, 09123 Cagliari Tel. 070/60061
Fax. 070/653798
COMANDO PROVINCIALE VIGILI DEL FUOCO
Distaccamento Vvf Centro ItaliaSANLURI ,(VS) via Carlo Felice 6-8-10 Emergenza 1515 Tel 070-9307649
CAGLIARI (CA) Località Aeroporto Civile Elmas 09122 Telefono: 070240336
STAZIONE FORESTALE
-Relazione di Piano- PIANO DI PROTEZIONE CIVILE
80
Via San Nicola BARUMINI Emergenze 1515
TEL.070/9368093 FAX 070/9368108
ENTE FORESTE
Ente Foreste Sardegna viale Luigi Merello, 86 - 09123 Cagliari;
tel. 070 27991, fax 070 272086 Presidenza del consiglio di amministrazione tel. 070 2799228
Direzione generale tel. 070 2799217
COMANDANTE CASERMA CARABINIERI
Comando Stazione Carabinieri BARUMINI Via Santa Chiara, 5 VS
Emergenze 112 Tel.:0709368022
Email:[email protected] Comando Presidio GESTURI Località Su Pranu, Via Cimitero, Gesturi VS
Tel.070 936 9015 arma Dei Carabinieri Comando Stazione GERGEI Via Municipio angolo Via Europa GERGEI
Tel.0782 808822
POLIZIA STRADALEDISTACCAMENTO
Emergenza 113 Via Carlo Felice 72 - 09025 Sanluri (VS)
Tel: 070/938001
GUARDIA DI FINANZA TENENZA
Emergenza 117 Via Donizetti 1 - 09025 SANLURI (VS)
Tel. 070 9350092
(C.F.D) CENTRO FUNZIONALE DECENTRATO
Via vittorio veneto28 Cagliari Tel. 070/7788003
DIREZIONE GENERALE DELLA PROTEZIONE CIVILE
Via Vittorio Veneto, 28 - 09123 CAGLIARI Direttore Generale Dott. Mario Graziano Nudda
linea diretta . 070 - 6064864 fax 070/6064865
E-mail: [email protected] E-mail: [email protected]
(S.O.R.I) SALA OPERATIVA REGIONALE INTEGRATIVA
Via Vittorio Veneto 28 Cagliari Tel.070/7788001
-Relazione di Piano- PIANO DI PROTEZIONE CIVILE
81
070/7788002 Fax 070/6064865
E-mail:[email protected]
(S.O.U.P. - CO.R.I) SALA OPERATIVA UNIFICATA PERMANENTE CAGLIARI
Via Vittorio Veneto 28 Cagliari Tel.070/7788001 Tel.070/7788002 Fax 070/6064865
E-mail: [email protected]
CENTRO OPERATIVO PROVINCIALE E SALA OPERATIVA DEL CFVA ISPETTORATO DI CAGLIARI
Servizio territoriale dell'Ispettorato ripartimentale di Cagliari Via Biasi,9 - 09131 Cagliari
Tel. 070/6064853 - 070/6064854 Fax 070/6064812
Direttore: Dott. Giuseppe Mariano Delogu E-mail: [email protected]
COMUNI LIMITROFI
COMUNE SETZU
Via Chiesa 6 – 09029 Tel:070/9364012
COMUNE DI GENURI
Piazza San Giuliano 3 – 09020 Tel:070/9365128
COMUNE DI GESTURI
Viale S. Francesco, 5, Barumini Medio Campidano Tel.070/9368024
COMUNE DI LASPLASSAS
Via Manzoni, 4 Las Plassas Medio Campidano
Tel.070/9364393
COMUNE DI PAULI ARBAREI
Via Giovanni XXIII 6 – 09020 Pauli Arbarei (medio Campidano)
Tel:070/939955
COMUNE DI BARUMINI
Viale S. Francesco, 5 Barumini (Medio Campidano)
Tel.070 936 8024
PERSONALE 118
Barumini 118
SERVIZI ESSENZIALI
ABBANOA SPA
Via Umberto I, 42 SANLURI
-Relazione di Piano- PIANO DI PROTEZIONE CIVILE
82
Tel 07093578601 [email protected]
TELECOM
Tel. 187 Tel. 191
Cagliari Tel. 070/5252344 Fax.070/5252596
ENEL
Segnalazione guasti 800279825
ANAS
Via Giuseppe Biasi, 27, 09131 Cagliari Tel 070/52971
Fax. 070/5297268
AUTOBUS
Rossi Pietro Cell. 329 2346061 Cell. 3404534324
ARST
Sanluri Tel. 070 930 7040
ASSOCIAZIONI VOLONTARIATO MEDIO CAMPIDANO
Valenza Marmilla Via Roma, 4 09020 Ussaramanna (VS) [email protected] tel. 340 34 21 153 - 380 74 62 167
fax 0783 - 02 61 34
Prociv.Arci Villanovafranca
Via Galileo Galilei, snc 09020 Villanovafranca (VS) Tel. 0709348164
Associazione Volontari P. C. Sardara
Vico II Fontana Nuova, 5 09030 Sardara (VS) Tel.: 392 4923760 - 3476906307 Fax.: 070 9387995
Euro 2001 Senza Confini
Via Goldoni, 2 09037 San Gavino Monreale (VS) Tel. 070 9375504
Gentilis
Centro Servizi P.I.P 09036 Guspini (VS) Tel. 349 756 0438
-Relazione di Piano- PIANO DI PROTEZIONE CIVILE
83
Fax 070 953 2956
Li.V.A.S. Via Roma 110 09035 Gonnosfanadiga (VS) Tel. 070 9798990
ANPAS Comitato Regionale Sardegna
Via Roma, 88 09035 Gonnosfanadiga (VS) Tel.: 0709799366 Fax.: 0709799366
A.V.S.A.V
Via Corterisoni, 63 09039 Villacidro (VS) Tel.070 9138312
Volontari protezione civile via Cavallotti, 105 09031 Arbus (VS) Tel. 070 9758165
ProCiv Serrenti
Via A. Gramsci, 51 09027 Serrenti (VS) Tel.3478289603.
Protezione Civile Pabillonis
Via Dante, 10 09030 Pabillonis (VS) Tel.: 070 2339876 - 346 0148346 Fax.: 070 2339876
Protezione Civile Segariu c/o ex Spogliatoio Campo Sportivo 09040 Segariu (VS)
Associazione volontari protezione civile Monte ARCI via A. De Gasperi, 1 09094 Marrubiu (OR) Tel. 0783 859482
Associazione volontari protezione civile Marrubiu via G. Deledda, 37/a 09094 Marrubiu (OR) Tel. 0783 858336
-Relazione di Piano- PIANO DI PROTEZIONE CIVILE
84
A.2 Tabella con i nominativi e gli indirizzi delle persone disabili o con difficoltà motorie
NOMINATIVO INDIRIZZO
BIRICOCOLI GINA VIA ROMA N. 28
CABONI GIANNETTA VIA BANGIUS 15
CABONI PIETRINO VIA ROMA N. 9
CANCEDDA FLAVIO VICO IV NOVEMBRE N. 1
CASULA LUIGI VIA MANNO N. 18
CAU MARIO VIA PASCASI N. 16
CERA CARMINETTA VIA PASCASI N. 4
COCCO GIOACCHINO VIA ROMA N. 18
DIANA MARIA VIA ROMA N. 35
LILLIU PIETRINO VIA MARCONI N. 9
LOI PIETRINA VIA SA PALA N. 6
LUGAS MASSIMINA VIA CANALI N. 6
LUGAS ORLANDO CARLO VIA SA PALA N. 9
MANCA EUSTACCHIO VICO III MANNO N. 13
MEDDA OLGA VICO IV ELEONORA N. 8
MELIS ANTONIETTA VIA SAN SEBASTIANO N. 19
MELIS GERVASIO VIA MICHELANGELO N. 4
MELIS INES VIA ELEONORA N. 4
MELIS LIBERATA VICO SANTA VITTORIA N. 1
MOCCI SELENE VIA MICHELANGELO N. 11
MONTIS ELENA VIA SARDEGNA N. 6
MURGIA ORFEO VIA CANALI N. 38
MURRONI LORENZA PIAZZA VITTORIO VENETO N. 13
PIANU MARIA Via SAN SEBASTIANO N. 32
PILLONI DOLORETTA VIA PASCASI N. 9
PUDDU ANGELINA VICO II ELEONORA N. 7
SANNA ZAIRA VIA SAN PIETRO N. 14
SELIS ELISABETTA VIA IV NOVEMBRE N. 21
SERRA ANTONIA VIA PASCASI N. 16
VINCI AGOSTINA VIA BARONE MELIS N. 20
VINCI IGNAZIA VIA SANTA MARIA N. 7
ZONCA MARIA GABRIELLA VIA SAN PIETRO N. 14
CADEDDU PAOLA VICO IV ELEONORA N. 1
PIRAS BENIGNA VIA IV NOVEMBRE N. 48
SERGI LUCIANA VIA CANALI N. 14
-Relazione di Piano- PIANO DI PROTEZIONE CIVILE
85
A.3 Elenco mezzi comunali e della compagnia barracellare
ELENCO MEZZI PROPRIETA’
IVECO DAILY (AUTOCARRO 35 QLI) COMUNE
TRATTORE CON CARRELLO E PALA CARICATRICE (CISTERNA CIRCA 2000 LITRI) CON PISTOLE)
COMUNE
APE PORTER ESCAVATORE GOMMATO COMUNE
CITROEN C3 (VETTURA)
COMUNE
LAND ROVER CON MODULO ANTINCENDIO
COMPAGNIA BARRACELLARE IN COMODATO D’USO
-Relazione di Piano- PIANO DI PROTEZIONE CIVILE
86
A.4 Ordinanze Comunali tipo Ordinanza n. ________ del ________
IL SINDACO
CONSIDERATO
che, a seguito dell’evento calamitoso del ____________ , occorre assicurare l’incolumità pubblica con particolare riguardo alla viabilità provinciale, in adiacenza alla quale ci sono fabbricati crollati o parzialmente rovinati;
che si rende pertanto necessario rimuovere con urgenza ogni impedimento alla circolazione ed ogni pericolo per l’incolumità pubblica, determinato dagli edifici adiacenti al piano stradale con evidente minaccia di crollo;
VISTO l’art. 15 della legge 24.2.1992 n. 225;
VISTO l’art. 54 del D.Lgs 18/8/2000 n 267;
ORDINA
all’Amministrazione Provinciale di __________________, Servizio Viabilità e Manutenzione Strade, di provvedere allo sgombero del materiale franato lungo la S.P. n°______ nonché alla puntellatura o demolizione, se necessario, degli edifici pericolanti posti lungo la strada suddetta;
per la verifica delle condizioni di staticità dei fabbricati il personale dell’Amministrazione Provinciale sarà affiancato dal Corpo dei Vigili del Fuoco, il cui intervento verrà richiesto d’urgenza;
di trasmettere il presente provvedimento al Comando Corpo dei Vigili del Fuoco tramite Prefettura.
Tuili, lì__________________________
IL SINDACO
-Relazione di Piano- PIANO DI PROTEZIONE CIVILE
87
Ordinanza n. _______ del ________
IL SINDACO
PREMESSO
- che in data un evento ___________________ di grandi proporzioni ha causatodisastrose conseguenze per la popolazione civile di tutto il Comune;
- che presso il Comune di Tuili – Struttura ricettiva extra alberghiera – angolo Via Roma – SP 42 Tuili – Pauli Arbareiè stato istituito il CentroOperativo Comunale (C.O.C.) sotto il coordinamento del Dipartimento della ProtezioneCivile, per la gestione coordinata delle attività di soccorso alle popolazioni colpite;
- che sempre nella sede del C.O.C. hanno trovato sede operativa altre strutture facentiparte del Servizio Nazionale della Protezione Civile (varie associazioni di volontariato,CRI, Vigili del Fuoco);
CONSIDERATO
- che l'attuale stato di disastro e di bisogno rende altresì indispensabile tutta una serie diinterventi sulle zone colpite e prestazioni di primo soccorso a favore delle popolazioni,nonché la necessaria assistenza tecnico - logistica per la costituzione, la gestione ed ilfunzionamento del C.O.C.;
- che stante la situazione di emergenza impellente si ritiene opportuno individuare unelenco di esercizi pubblici o di natura privata in grado, a seguito di ispezione per agibilitàche abbia avuto esito favorevole, di supportare il sistema dei soccorsi nel sostentamentodelle popolazioni colpite per la notte imminente;
- che qualunque indugio nelle attività di rimozione del pericolo e in quelle di soccorso allepopolazioni colpite potrebbe comportare l'aggravamento delle condizioni delle popolazionicolpite;
PRESO ATTO
- che per svolgere le operazioni previste occorre provvedere reiteratamente ad acquisti eforniture di beni e servizi di carattere urgente, con particolare riferimento a prodottifarmaceutici ed alimentari, nonché a noli e manutenzioni anche per riparazione di mezzidi soccorso;
RITENUTO
- che occorra pertanto provvedere a porre in reperibilità h24 alcuni esercizi commercialiche per tipologia, collocazione e provata agibilità - resistenza possono ritenersi funzionalie determinanti per il successo delle operazioni di soccorso;
VISTO il risultato delle verifiche di agibilità temporanea resa dal Corpo Nazionale dei Vigili delFuoco attraverso i sopralluoghi effettuati nella giornata odierna sugli esercizi pubblici dellelocalità interessate dall’evento;
INDIVIDUATI nei seguenti esercizi:
-Relazione di Piano- PIANO DI PROTEZIONE CIVILE
88
1. Bar e pubblici esercizi (pizzerie, ristoranti, agriturismi etc.) con l’eccezione di quelli ancoraoggetto di verifica, riconoscibili dall’apposito transennamento e dalla segnalazioneapposta, similmente a quelli già dichiarati inagibili dal Corpo Nazionale dei VV.F.;
2. Ogni altra attività commerciale di vendita, distribuzione e/o assistenza che, previaverifica di agibilità, risulteranno, a insindacabile giudizio dell’Amministrazione, essere divalido e necessario supporto tecnico - logistico durante le attività di soccorso per ilmigliore e più efficace funzionamento dell’organizzazione, secondo le indicazioni dellapianificazione di emergenza;
VISTO l'articolo 15 della Legge 24 Febbraio 1992 n.225;
VISTO l’articolo 54 del D.Lgs. 18/8/2000 n 267;
ORDINA
1. E’ fatto obbligo ai titolari degli esercizi di cui all’elenco allegato di garantire l’aperturadelle rispettive attività con orario continuato per le ventiquattro ore fino a nuovadisposizione;
2. E’ fatto obbligo in particolare ai titolari di cui agli esercizi di cui al punto 1) di fornire alsistema dei soccorsi coordinato dal C.O.C. di Tuili ogni assistenza richiesta in termini disostentamento e fornitura di generi alimentari, pasti caldi, etc. per garantire lasopravvivenza della popolazione colpita, senza soluzione di continuità e fino a nuovoordine;
3. Il fornitore registrerà su apposito registro di contabilità i servizi ed i generi di confortoforniti, per la necessaria liquidazione che verrà disposta con provvedimento successivo;
Responsabile del procedimento è il Sig. __________________________ per conto del Comunepresso il C.O.C. ubicato presso il Struttura ricettiva extra alberghiera – angolo Via Roma – SP 42 Tuili - Pauli Arbarei.
Il Comando di Polizia Municipale è incaricato della notificazione e della esecuzione della presenteOrdinanza.
Contro la presente Ordinanza sono ammissibili:
- ricorso al Prefetto, entro 30 gg , ovvero - ricorso al T.A.R. della Regione , entro 60 gg, ovvero - ricorso straordinario al Capo dello Stato entro 120 gg tutti decorrenti dalla data
dinotificazione o della piena conoscenza del presente provvedimento.
Tuili, lì__________________________
IL SINDACO
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Ordinanza n. _______ del ________
IL SINDACO RILEVATO il grave e straordinario evento ________________ che ha colpito il Comune di Tuili e i Comuni della Provincia il giorno ________________; CHE in conseguenza di ciò risultano presenti sul territorio comunale accumuli di detriti e rifiuti solidi, residui dei crolli e delle distruzioni causate dall’evento stesso; CONSIDERATA la estrema necessità di provvedere con la massima sollecitudine alla rimozione di tali detriti solidi al fine di evitare gravi conseguenze sotto l'aspetto igienico - sanitario, per la salvaguardia dell'ambiente e la tutela della pubblica incolumità; RITENUTO OPPORTUNO provvedere, come si è provveduto mediante Ordinanza sindacale n. __________ emessa in data odierna, occupare un'area in Località ____________________ di superficie totale pari a circa mq. ________ , da adibire allo stoccaggio provvisorio di detti detriti solidi in attesa di poterli conferire nelle discariche che la Regione (Provincia) metterà a disposizione; ATTESO che non esiste al momento soluzione tecnicamente e logisticamente migliore e alternativa - neanche in via provvisoria - allo smaltimento di detto materiale in tempi ragionevolmente accettabili per la pubblica incolumità, la tutela delle condizioni igienico - sanitarie e per un compiuto e sicuro svolgersi delle attività di soccorso e di prima assistenza alla popolazione colpita; VISTO l'articolo 32 della Legge 23.12.1978 n. 833; VISTO l'articolo 13 del D.vo n. 22 del 5.2.1997; VISTO l’articolo 15 della legge 24 febbraio 1992 n. 225; VISTO l'articolo 54 del D.Lgs. 18/8/2000 n 267;
ORDINA 1. Il ricorso temporaneo a forme speciali di smaltimento dei detriti solidi, conseguenti all'eccezionale evento, che verranno attuate nel Comune di ___________________con le seguenti modalità:
carico di rifiuti nelle varie zone del Comune colpite dall'evento e trasporto degli stessi alla piazzola di stoccaggio provvisorio con l'utilizzo di operatori e mezzi che di volta in volta dovranno essere espressamente autorizzati dall'Ufficio Tecnico Comunale;
stoccaggio dei rifiuti medesimi nella piazzola ubicata in Località __________________, via________________ n. _____, meglio individuata catastalmente nell’'Ordinanza sindacale n. _______del ___________ , ai fini dei loro successivo smaltimento definitivo nelle discariche che verranno messe a disposizione dalla Regione (Provincia);
2. Quanto sopra con decorrenza immediata e sino alla completa rimozione di tutti i rifiuti conseguenti all’evento del ___________________ e comunque fino alla completa normalizzazione della situazione attualmente vigente; 3. Di provvedere, di concerto con la Azienda A.S.L. n 6, a garantire quotidianamente la protezione, la disinfezione e la disinfestazione dei siti di stoccaggio provvisorio mediante adeguate tecniche di intervento (sali di ammonio quaternario, calce, piretro, piretroidi e quant’altro suggerito dal competente servizio) sui materiali stoccati e sui siti medesimi; 4. L’Ufficio Tecnico Comunale è incaricati dell’esecuzione e della notifica della presente Ordinanza, copia della quale viene inviata al Prefetto ed alla Regione Sardegna; 5. Che copia della presente Ordinanza venga trasmessa al Ministero della Sanità così come previsto dall’art. 13 dei D. vo 5.2.1997 n. 22 per quanto di competenza.
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Ordinanza n. _______ del ________
IL SINDACO PREMESSO
che in data ___________ un evento ____________ di grandi proporzioni ha causato disastrose conseguenze per la popolazione civile di tutto il Comune;
che presso il Struttura ricettiva extra alberghiera – angolo Via Roma – SP 42 Tuili - Pauli Arbarei è stato istituito il Centro Operativo Comunale (C.O.C.) sotto il coordinamento del Dipartimento della Protezione Civile, per la gestione coordinata delle attività di soccorso alle popolazioni colpite;
che sempre nel Comune di Tuili hanno trovato sede operativa altre strutture facenti parte del Piano della Protezione Civile (associazioni di volontariato, CRI, etc.);
CONSIDERATO
che l'attuale stato di disastro e di bisogno rende altresì indispensabile tutta una serie di interventi sulle zone colpite e prestazioni di primo soccorso a favore delle popolazioni, nonché la necessaria assistenza tecnico - logistica per la costituzione, la gestione ed il funzionamento del C.O.C.;
che occorre provvedere ad acquisti e forniture di beni e servizi di carattere urgente con particolare riferimento al rifornimento di carburanti per i mezzi di soccorso;
che stante la situazione di emergenza impellente si ritiene opportuno individuare un elenco di Ditte fornitrici di carburanti da utilizzare senza soluzione di continuità, secondo le necessità e le richieste degli organi della Protezione Civile;
RITENUTO
che qualunque indugio nelle attività di rimozione del pericolo e in quelle di soccorso alle popolazioni colpite potrebbe comportare l'aggravamento dei danni nonché della pericolosità dei luoghi;
di provvedere pertanto a porre in reperibilità h24 alcuni esercizi commerciali con stazioni di rifornimento carburanti, che per tipologia di esercizio e per collocazione possono ritenersi funzionali e determinanti per il buon funzionamento della macchina organizzativa dei soccorsi;
PRESO ATTO che occorre provvedere a rendere funzionale la macchina operativa e di permettere alla stessa il necessario tempestivo e continuativo funzionamento; VISTI
l’articolo 15 della Legge 24 Febbraio 1992 n.225 "Istituzione del Servizio Nazionale di Protezione Civile", in materia di competenze del Comune del Sindaco in caso di emergenza;
l’articolo 54 del D.Lgs. 18/8/2000 n 267; ORDINA 1. I titolari dei seguenti impianti rifornimento carburanti ed esattamente i signori NOME IMPIANTO LOCALITA’ __________________________________________________________________ __________________________________________________________________ __________________________________________________________________ __________________________________________________________________
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sono tenuti a garantire l’apertura ed il funzionamento dei rispettivi impianti di distribuzione con orario continuato per le ventiquattro ore fino a nuova disposizione. Tale apertura potrà essere convertita - in caso di contestuale residenza in loco dei titolari – in una pronta reperibilità. 2. I medesimi gestori sono autorizzati a provvedere al rifornimento dei mezzi di soccorso, di servizio degli Enti impegnati e di Protezione Civile in generale. 3. Il gestore dovrà ricevere dal richiedente l'esibizione del numero di targa e il nome dell'Ente o Associazione di riferimento, e rilasciare copia di ricevuta del quantitativo erogato. 4. All’onere di cui alla presente Ordinanza, alla determinazione e alla liquidazione dei relativi rimborsi per le spese di personale che si renderanno necessarie, si farà fronte con separato provvedimento a seguito di redazione di verbale di accertamento da parte dell’Ufficio Tecnico Comunale. Responsabile del procedimento è il Sig. __________________________ presso l'Ufficio Tecnico Comunale. La Polizia Municipale è incaricato della notificazione e della esecuzione della presente Ordinanza. Contro la presente Ordinanza sono ammissibili: - ricorso al Prefetto, entro 30 gg , ovvero - ricorso al T.A.R. della Regione , entro 60 gg, ovvero - ricorso straordinario al Capo dello Stato entro 120 gg tutti decorrenti dalla data di notificazione o della piena conoscenza del presente provvedimento. Copia della presente Ordinanza è inviata al Prefetto e alla Regione Sardegna.
Tuili, lì__________________________
IL SINDACO
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Ordinanza n. _______ del ________
IL SINDACO RILEVATO che in conseguenza del recente evento ____________ verificatosi in data___________, che ha colpito il territorio comunale in località _____________ si è determinata una situazione di grave pericolo per la popolazione ivi residente, causata dalla lesione e dal danneggiamento delle strutture e dei fabbricati situati nel territorio interessato, con conseguente rischio di distacchi e/o di crolli sulle aree pubbliche o private; VISTA la relazione redatta dai tecnici incaricati della verifica delle condizioni statiche e di sicurezza strutturale e degli impianti, relativi agli immobili interessati dall'evento, e le relative conclusioni in ordine ai provvedimenti ritenuti più idonei ai fini della prevenzione e del ripristino; RAVVISATA l'opportunità e l'urgenza di provvedere in merito, anche e soprattutto al fine di scongiurare evidenti pericoli per la circolazione e l'incolumità dei passanti, con la transennatura e l'abbattimento d'ufficio e senza spese a carico dei proprietari dei seguenti immobili, per i quali resta esclusa qualsivoglia possibilità di ripristino. indirizzo proprietario __________________________________________________________________ __________________________________________________________________ __________________________________________________________________ VISTO il vigente piano comunale di protezione civile VISTI gli articoli n. ____ dell'Ordinanza n._____ , emanata dal Ministero dell'Interno in data _______; VISTI - l'articolo 54 del D.Lgs 18/8/2000 n 267; - l'articolo 15 della legge 24.2.1992, n.225; ATTESO che l'urgenza è tale da non consentire l'indugio richiesto per avvisare il Prefetto, al quale tuttavia sarà data comunicazione del presente provvedimento; ORDINA 1. Il transennamento e l'abbattimento d'ufficio e senza spesa alcuna a carico degli interessati dei sopraelencati immobili, di proprietà delle persone ivi indicate e per le finalità sopra descritte, da effettuarsi a cura di: - Vigili del Fuoco - Ufficio Tecnico Comunale - Ditta Incaricata 2. Responsabile dei procedimento è il Sig. ____________________ presso I’Ufficio Tecnico Comunale. La Polizia Municipale è incaricata della notificazione e della esecuzione della presente Ordinanza. 3) Contro la presente Ordinanza sono ammissibili - ricorso al Prefetto, entro 30 gg , ovvero - ricorso al T.A.R. delle Marche, entro 60 gg, ovvero - ricorso straordinario al Capo dello Stato entro 120 gg, termini tutti decorrenti dalla data di notificazione o della piena conoscenza del presente provvedimento.
Tuili, lì__________________________
IL SINDACO
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Ordinanza n. _________ del ________
IL SINDACO PREMESSO
che in data __________ un evento ______________ di grandissimi proporzioni ha causato feriti tra la popolazione e danni ingentissimi su tutto il territorio comunale;- che in conseguenza di tale fenomeno si e verificata una grave situazione di emergenza nel territorio comunale;
che a causa dei crolli verificatisi sono si sono registrati danni alla viabilità, agli impianti e agli edifici, sia pubblici che privati;
che esiste il pericolo di un diretto, ulteriore coinvolgimento della cittadinanza ed in generale delle persone nei crolli che potrebbero ancora verificarsi;
che ad una prima approssimativa stima dei danni la maggior parte degli edifici pubblici e privati appare danneggiata in modo spesso molto grave e suscettibile di ulteriori fenomeni di crollo;
RITENUTO di dover tutelare la pubblica incolumità vietando temporaneamente ed in via del tutto provvisoria l'agibilità di tutti gli edifici ricadenti nel perimetro del Comune, tutto interessato dal fenomeno calimitoso, in attesa di rilievi tecnici e stime di danno più dettagliati ed accurati; VISTI - l'articolo 15 della legge 24 febbraio 1992 n. 225; - l'articolo 54 del D.Lgs 18/8/2000 n 267;
ORDINA 1. E' FATTO OBBLIGO ALLA POPOLAZIONE DEL COMUNE DI TUILI DI EVACUARE LE ABITAZIONI E TUTTI GLI EDIFICI DI USO COMUNE, PERSONALE, FAMILIARE O DI LAVORO CHE SIANO STATI INTERESSATI DALL’EVENTO __________________ DEL _____________; 2. E’ FATTO OBBLIGO A CHIUNQUE DI DARE ALLA PRESENTE ORDINANZA LA MAGGIOR DIFFUSIONE POSSIBILE; 3. LA POLIZIA MUNICIPALE E’ INCARICATA DI CURARE LA TEMPESTIVA DIFFUSIONE, CON OGNI MEZZO, DELLA PRESENTE ORDINANZA, CHE IN COPIA VIENE IMMEDIATAMENTETRASMESSA, PER LE VIE BREVI, AL SIGNOR PREFETTO ED ALLA REGIONE SARDEGNA.
Tuili, lì__________________________
IL SINDACO
-Relazione di Piano- PIANO DI PROTEZIONE CIVILE
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Ordinanza n. _______ del ________
IL SINDACO PREMESSO CHE a causa dell’evento ______________ verificatosi il giorno________ risulta pericolante il fabbricato posto in Loc. ______________ Via ____________ Proprietà _________________, prospiciente la pubblica strada; RITENUTO che tale situazione possa pregiudicare la vita e la pubblica incolumità; VISTO il Decreto Legislativo 30.4.1992 n. 285; VISTO l'articolo 15 della Legge 24 febbraio 1992, n. 225; VISTO l'articolo 54 del D.Lgs. 18/8/2000 n 267;
ORDINA la chiusura al traffico pedonale e veicolare delle strade seguenti: ___________________________________________________________ ___________________________________________________________ ___________________________________________________________ ___________________________________________________________
DISPONE che le strade suddette vengano all'uopo transennate a cura dell’Ufficio Tecnico Comunale/Provincia/ ANAS e che vengano apposti i prescritti segnali stradali; La presente disposizione viene trasmessa al Signor Prefetto ed alla Regione Sardegna.
Tuili, lì__________________________
IL SINDACO
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Ordinanza n. ________ del ________
IL SINDACO PREMESSO
che nei giorni _________________ una precipitazione di notevoli proporzioni ha causato una situazione di rischio diffuso sul territorio comunale, provocando particolari situazioni di pericolo;
che in conseguenza di tale fenomeno si sta verificando una grave situazione di emergenza per il rischio di coinvolgimento della popolazione e delle abitazioni, nonché delle infrastrutture pubbliche e private;
ATTESO che esiste il pericolo di un diretto coinvolgimento della cittadinanza,che rende improcrastinabile un intervento cautelativo di messa in sicurezza della popolazione interessata; RITENUTO di dover tutelare la pubblica incolumità vietando temporaneamente ed in via del tutto provvisoria la permanenza in tutti gli edifici ricadenti nel perimetro della zona a rischio delimitata dagli strumenti comunali, in attesa di rilievi tecnici più dettagliati ed accurati, nonché di un miglioramento generale delle condizioni meteorologiche; VISTI - l'articolo 15 della legge 24 febbraio 1992 n. 225; - l'articolo 54 del D.Lgs. 18/8/2000 n 267;
ORDINA 1. E' FATTO OBBLIGO ALLA POPOLAZIONE CIVILE DELLA LOC. _________________ DELIMITATA DA VIA___________ A VIA______________ DI EVACUARE IMMEDIATAMENTE E SENZA INDUGIO LE ABITAZIONI E TUTTI GLI EDIFICI DI USO COMUNE, PERSONALE, FAMILIARE O DI LAVORO, RICADENTI NELL’AREA DI CUI SOPRA DELIMITATA COME ZONA A RISCHIO; 2. E’ FATTO OBBLIGO A CHIUNQUE DI DARE ALLA PRESENTE ORDINANZA LA MAGGIOR DIFFUSIONE POSSIBILE. 3. LA POLIZIA MUNICIPALE E’ INCARICATA DI CURARE LA TEMPESTIVA DIFFUSIONE, CON OGNI MEZZO, DELLA PRESENTE ORDINANZA, CHE IN COPIA VIENE IMMEDIATAMENTE TRASMESSA, PER LE VIE BREVI, AL SIGNOR PREFETTO ED ALLA REGIONE SARDEGNA.
Tuili, lì__________________________
IL SINDACO
-Relazione di Piano- PIANO DI PROTEZIONE CIVILE
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Ordinanza n. _________ del ________
IL SINDACO CONSIDERATO che a causa dell’evento ______________ avvenuto il giorno___________ si sono verificate interruzioni, guasti e rotture nell’acquedotto comunale e che per motivi di igiene, sanità e sicurezza pubblica l’acquedotto comunale non è da ritenersi utilizzabile, fino a verifiche tecniche avvenute sulla qualità dell’acqua destinata al consumo umano; RITENUTO di dover vietare l’utilizzo dell’acqua degli acquedotti comunali a scopo potabile, in attesa di controlli e accertamenti analitici sulla potabilità delle acque destinate al consumo umano; VISTI - gli artt. 3 e 12 del D.P.R. 24 maggio 1988 n. 236; - l’articolo 32 della Legge 23 dicembre 1978, n. 833; - l’articolo 15 della Legge 24 febbraio 1992 n. 225; - l’articolo 54 del D.Lgs 18/8/2000 n 267;
ORDINA 1. In attesa dei risultati dei prelievi della ASL e comunque fino a nuovo ordine E’ FATTO DIVIETO di utilizzare a scopo potabile l’acqua proveniente dai tratti dell’acquedotto comunale di seguito individuati: _______________________ _______________________ _______________________ _______________________ _______________________ 2. E’ consentito l’utilizzo per fini domestici non potabili previa bollitura; 3. La Polizia Municipale e l’Ufficio Tecnico Comunale sono incaricati, ciascuna per propria competenza, dell’esecuzione del presente provvedimento__________________ ; 4. Di trasmettere la presente ordinanza al Sig. Prefetto ed alla Regione Sardegna.
Tuili, lì__________________________
IL SINDACO
-Relazione di Piano- PIANO DI PROTEZIONE CIVILE
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Ordinanza n. ___________ del ________
IL SINDACO RILEVATO che in conseguenza del recente evento calamitoso verificatosi in data ________________, che ha colpito il territorio comunale in località ________________ si è determinata una situazione di grave disagio per la popolazione ivi residente, la quale deve far fronte alla carenza di strutture essenziali per assicurare il normale svolgimento della vita comunitaria; VISTA la relazione redatta dai tecnici incaricati della verifica delle condizioni strutturali e di sicurezza relativa alle arterie ed alle opere d'arte stradali interessate dall'evento sismico, e le relative conclusioni in ordine ai provvedimenti ritenuti più idonei ai fini della prevenzione e del ripristino delle medesime; CONSIDERATA l'estrema necessità e l'urgenza di ripristinare le vie di comunicazione interrotte o intransitabili per lesioni e/o ingombri registrati della rete stradale del territorio comunale anche al fine di tutelare l'incolumità della popolazione, bisognevole, nello stato di emergenza attualmente in atto, dei soccorsi prestati dagli organismi coinvolti nelle operazioni di risoluzione della crisi; PRESO ATTO che per l'esecuzione dei lavori è necessario procedere con urgenza all'occupazione temporanea dei seguenti beni immobili: proprietario dati catastali superficie da occupare __________________________________________________________________ __________________________________________________________________ __________________________________________________________________ VISTO il vigente piano comunale di protezione civile; VISTI gli articoli ____________ dell'Ordinanza n. ________, emanata dal Ministero dell'Interno in data ___________ relativamente all’evento verificatosi; VISTO l'articolo 835 del Codice Civile, che stabilisce la possibilità per l'autorità amministrativa di requisire beni mobili ed immobili quando ricorrano gravi necessità pubbliche; VISTO l'articolo 71 della legge 25 giugno 1865 n.2359; VISTO l’articolo 7 allegato E della legge 20 marzo 1865 n. 2248; VISTO l’articolo 54 del D.Lgs. 18/8/2000 n 267; VISTO l'articolo 15 della legge 24 febbraio 1992, n.225; ATTESO che l'urgenza è tale da non consentire l'indugio richiesto per avvisare il Prefetto, al quale tuttavia sarà data comunicazione del presente provvedimento;
ORDINA l'occupazione temporanea d'urgenza dei sopra elencati beni immobili, di proprietà delle persone ivi indicate e per le finalità sopra descritte a far tempo dalla data di notificazione della presente ordinanza e sino a quando noi si sarà provveduto al ripristino delle strutture coinvolte dall'evento calamitoso e, comunque, non oltre la data del ______________ con riserva di procedere, con successivo provvedimento, alla determinazione dell'indennità di occupazione previa compilazione di apposito verbale di consistenza, redatto da un Funzionario del competente Ufficio Tecnico Comunale o da un tecnico nominato dal Comune. Responsabile del procedimento è il Sig. _________________________ presso l'Ufficio Tecnico Comunale; Copia della presente Ordinanza verrà trasmessa al Prefetto di Sassari ed alla Regione Sardegna; La Polizia Municipale è incaricata della notificazione e della esecuzione della presente Ordinanza. Contro la presente Ordinanza sono ammissibili - ricorso al Prefetto entro 30 gg.
-Relazione di Piano- PIANO DI PROTEZIONE CIVILE
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- ricorso al T.A.R. entro 60 gg. - ricorso straordinario al Capo dello Stato entro 120 gg; termini tutti decorrenti dalla data di notificazione o della piena conoscenza del presente provvedimento.
Tuili, lì__________________________
IL SINDACO
Ordinanza n. ___________del ________
IL SINDACO RILEVATO il grave e straordinario evento _______ verificatosi nel Comune in data ___________; CHE in conseguenza di ciò, risultano presenti sul territorio comunale accumuli di detriti e rifiuti solidi residui dei crolli e delle distruzioni causate dall’evento; CONSIDERATA la estrema necessità di provvedere con la massima sollecitudine alla rimozione di tali detriti solidi al fine di evitare gravi conseguenze sotto l'aspetto igienico - sanitario per la pubblica incolumità e per l’ambiente; CONSIDERATO che in queste zone, data la grave entità dei danni, sono in azione squadre della Protezione Civile, che cooperano nei lavori; PRECISATO che è ampiamente dimostrata l'esistenza della grave necessità pubblica ed è quindi necessario procedere - attraverso la procedura dell'occupazione d’urgenza - al reperimento di aree da adibire, mediante le necessarie opere di adeguamento, a piazzole di discarica e/o stoccaggio provvisorio per le esigenze di cui sopra; VISTO l'articolo 835 dei Codice Civile, che stabilisce la possibilità per l'autorità amministrativa di requisire beni mobili ed immobili quando ricorrano gravi necessità pubbliche; VISTO l'articolo 7 allegato E della Legge 20 marzo 1865 n. 2248; VISTO l’articolo 71 della Legge 25 giugno 1865 n. 2359; VISTO l’articolo 54 del D.Lgs. 18/8/2000 n 267; VISTO l'articolo 15 della legge 24 febbraio 1992, n.225 INDIVIDUATE nelle seguenti aree: Località Foglio Mappale Proprietà ___________________________________________________________________ ___________________________________________________________________ ___________________________________________________________________ quelle idonee alla funzione di che trattasi; ATTESO che l'urgenza è tale da non consentire l'indugio richiesto per avvisare il Prefetto, al quale tuttavia sarà data comunicazione del presente provvedimento;
ORDINA 1. Per le ragioni ampiamente esposte nelle premesse, con effetto immediato vengono occupate in uso ed in via temporanea, per un primo periodo di _________ salvo proroga, le seguenti aree: Area n. 1 fg. ____ map. ____ Sup. Mq. _____Propr.__________________________ Area n. 2 fg. ____ map. ____ Sup. Mq. _____Propr.__________________________ Area n. 3 fg. ____ map. ____ Sup. Mq. _____Propr.__________________________ Area n. 4 fg. ____ map. ____ Sup. Mq. _____Propr.__________________________ Area n. 5 fg. ____ map. ____ Sup. Mq. _____Propr.__________________________
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da adibire ad aree per stoccaggio e discarica di detriti, macerie, fango, ramaglie, legname e quant'altro venga asportato dai luoghi interessati dall’evento; 2. Di stabilire che in ogni caso tali aree verranno riconsegnate ai legittimi proprietari nello stato di fatto e di diritto esistente al momento della occupazione, dopo che saranno venuti meno i motivi della urgenza ed indifferibilità conseguenti all'evento verificatosi; 3. Di rinviare a successivo provvedimento la determinazione e la liquidazione dell’indennità di occupazione spettante, a seguito dell’approvazione dell’apposito verbale di consistenza da redigere in occasione dell’esecuzione della presente ordinanza. 4. Di notificare il presente provvedimento ai proprietari di tali aree: Area n. 1 Sigg. _______________________________________________________ Area n. 2 Sigg. _______________________________________________________ Area n. 3 Sigg. _______________________________________________________ Area n. 4 Sigg. _______________________________________________________ Area n. 5 Sigg. _______________________________________________________ ed agli ufficiali ed agenti di polizia ed al personale tecnico del comune al fine di dare esecuzione; Responsabile del procedimento è il Sig. __________________________ presso l'Ufficio Tecnico Contro la presente Ordinanza sono ammissibili: - ricorso al Prefetto, entro 30 gg , ovvero - ricorso al T.A.R. della Regione , entro 60 gg, ovvero - ricorso straordinario al Capo dello Stato entro 120 gg tutti decorrenti dalla data di notificazione o della piena conoscenza del presente provvedimento. 5. Di trasmettere copia del presente provvedimento al Prefetto ed alla Regione Sardegna.
Tuili, lì__________________________
IL SINDACO
-Relazione di Piano- PIANO DI PROTEZIONE CIVILE
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Ordinanza n. ________ del ________
IL SINDACO RILEVATO il grave e straordinario evento ___________ che ha colpito il Comune in data ______; CHE in conseguenza di ciò, moltissimi cittadini residenti risultano non più in possesso di una civile abitazione funzionale ed agibile, anche per emissione di ordinanze di evacuazione e/o di sgombero; CONSIDERATA la estrema necessità di provvedere con la massima sollecitudine alla pronta accoglienza dei residenti entro strutture temporanee (quali tende e roulottes) idonee al soddisfacimento delle più elementari condizioni vitali e di soccorso, nonché alla sopravvivenza in condizioni ambientali anche difficili, quali quelle invernali prossime; CONSIDERATO che in queste zone, data la grave entità dei danni, sono in azione colonne della Protezione Civile, che cooperano nei lavori; PRECISATO che è ampiamente dimostrata l'esistenza della grave necessità pubblica di procedere attraverso la procedura dell'occupazione d’urgenza , al reperimento di un terreno da adibire, mediante le necessarie opere di adeguamento, a insediamento civile provvisorio di pronta accoglienza per le esigenze di cui sopra; VISTO l'articolo 835 del Codice Civile, che stabilisce la possibilità per l'autorità amministrativa di requisire beni mobili ed immobili quando ricorrano gravi necessità pubbliche; INDIVIDUATE nelle seguenti aree: Area n. 1 foglio ______ mappale _____________ Sup. Mq. ________ Area n. 2 foglio ______ mappale _____________ Sup. Mq. ________ Area n. 3 foglio ______ mappale _____________ Sup. Mq. ________ Area n. 4 foglio ______ mappale _____________ Sup. Mq. ________ Area n. 5 foglio ______ mappale _____________ Sup. Mq. ________ quelle idonee a garantire la funzione richiesta; VISTO l’articolo 7 allegato E della Legge 20 marzo 1865 n. 2248; VISTO l'articolo 71 della Legge 25 giugno 1865 n. 2359; VISTO l'articolo 15 della legge 24 febbraio 1992, n. 225 VISTO l'articolo 54 del D.Lgs. 18/8/2000 n 267; ATTESO che l'urgenza è tale da non consentire l'indugio richiesto per avvisare il Prefetto, al quale tuttavia sarà data tempestiva comunicazione del presente provvedimento;
ORDINA 1. Per le ragioni ampiamente esposte nelle premesse, con effetto immediato vengono occupate in uso ed in via provvisoria le seguenti aree individuate catastalmente: Area n. 1 fg. ____ map. ____ Sup. Mq. _____Propr.__________________________ Area n. 2 fg. ____ map. ____ Sup. Mq. _____Propr.__________________________ Area n. 3 fg. ____ map. ____ Sup. Mq. _____Propr.__________________________ Area n. 4 fg. ____ map. ____ Sup. Mq. _____Propr.__________________________ Area n. 5 fg. ____ map. ____ Sup. Mq. _____Propr.__________________________ da adibire a insediamenti civili temporanei di pronta accoglienza, mediante le necessarie opere di urbanizzazione e di adeguamento. 2. Di riconsegnare tali aree ai legittimi proprietari nello stato di fatto e di diritto esistente al momento della occupazione, dopo che saranno venuti meno i motivi della urgenza ed indifferibilità conseguenti all'evento verificatosi;
-Relazione di Piano- PIANO DI PROTEZIONE CIVILE
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3. Di rinviare a successivo provvedimento la determinazione e la liquidazione dell’indennità di occupazione spettante, a seguito dell’approvazione dell’apposito verbale di consistenza da redigere in occasione dell’esecuzione della presente ordinanza. 4. Di notificare il presente provvedimento - ai proprietari di tali aree: Area n. 1 Sigg. _______________________________________________________ Area n. 2 Sigg. _______________________________________________________ Area n. 3 Sigg. _______________________________________________________ Area n. 4 Sigg. _______________________________________________________ Area n. 5 Sigg. _______________________________________________________ Agli ufficiali ed agenti di polizia ed al personale tecnico del comune al fine di dare esecuzione in ogni sua parte alla presente ordinanza; Responsabile del procedimento è il Sig. __________________________ presso l'Ufficio Tecnico Comunale. Il Comando di Polizia Municipale è incaricato della notificazione e della esecuzione della presente Ordinanza, che in copia viene tempestivamente trasmessa e comunicata al Sig. Prefetto ed alla Regione Sardegna. Contro la presente Ordinanza sono ammissibili: - ricorso al Prefetto, entro 30 gg , ovvero - ricorso al T.A.R. della Regione , entro 60 gg, ovvero - ricorso straordinario al Capo dello Stato entro 120 gg tutti decorrenti dalla data di notificazione o della piena conoscenza del presente provvedimento.
Tuili, lì__________________________
IL SINDACO
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Ordinanza n. ________del ________ IL SINDACO
PREMESSO CHE a causa dell’evento ______________ verificatosi il giorno ________, si rende indifferibile ed urgente provvedere allo sgombero dei fabbricati e delle abitazioni siti nelle seguenti località: Loc. ______________ Via _______________ Proprietà _______________ Loc. ______________ Via _______________ Proprietà _______________ Loc. ______________ Via _______________ Proprietà _______________ Loc. ______________ Via _______________ Proprietà _______________ Loc. ______________ Via _______________ Proprietà _______________ Loc. ______________ Via _______________ Proprietà _______________ VISTO l'articolo 15 della Legge 24 febbraio 1992 n. 225; VISTO l'articolo 54 del D.Lgs. 18/8/2000 n 267;
ORDINA 1. lo sgombero immediato dei locali adibiti a _______________ sopra indicati. 2. la Polizia Municipale è incaricata della notifica agli interessati e della esecuzione della presente disposizione che immediatamente viene comunicata e, in copia, trasmessa al Signor Prefetto ed alla Regione Sardegna.
Tuili, lì__________________________
IL SINDACO
-Relazione di Piano- PIANO DI PROTEZIONE CIVILE
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Ordinanza n. ________ del ________
IL SINDACO PREMESSO
che in data ___________ un evento ____________ di grandi proporzioni ha causato disastrose conseguenze per la popolazione civile di tutto il Comune;
che presso Il ______________________ è stato istituito il Centro Operativo Comunale sotto il coordinamento del Dipartimento della Protezione Civile, per la gestione coordinata delle attività di soccorso alle popolazioni colpite;
che sempre nel Comune di Tuili hanno trovato sede operativa altre strutture facenti parte del Piano della Protezione Civile;
PRESO ATTO che occorre provvedere ad acquisti e forniture di beni e servizi di carattere urgente con particolare riferimento al rifornimento di carburanti per i mezzi di soccorso, mesticherie e articoli termo – sanitari per interventi tecnici urgenti, farmacie per urgenze sanitarie alimentari, bar e ristoranti per servizi di ristoro, supermercati per rifornimento mense, meccanici, gommisti ed elettrauto per interventi di riparazione ai mezzi di soccorso e quanto altro necessario ad una tempestiva opera di soccorso alle popolazioni colpite; CONSIDERATO
che l'attuale stato di disastro e di bisogno rende altresì indispensabile tutta una serie di interventi sulle zone colpite e prestazioni di primo soccorso a favore delle popolazioni danneggiate, nonché la necessaria assistenza tecnico - logistica per la costituzione, la gestione ed il funzionamento dell’organizzazione dei soccorsi;
che stante la situazione di emergenza impellente si ritiene opportuno individuare una serie di Ditte e fornitori, secondo le necessità e richieste degli organi della Protezione Civile;
che qualunque indugio potrebbe comportare l'aggravamento dei danni e della pericolosità dei luoghi;
RITENUTO
che occorra provvedere a porre in reperibilità h24 alcuni esercizi commerciali che, per tipologia e collocazione, possano ritenersi funzionali, e quindi determinanti per il buon funzionamento della macchina organizzativa dei soccorsi, e a tale scopo individuati a cura delle diverse Unità Operative Comunali e dai servizi di emergenza;
VISTI - l’articolo 15 della Legge 24 Febbraio 1992 n.225 "Istituzione del Servizio Nazionale di Protezione Civile", in materia di competenze del Comune del Sindaco in caso di emergenza; - l’articolo 54 del D.Lgs. 18/8/2000 n 267; ATTESO che l'urgenza è tale da non consentire l'indugio richiesto per avvisare il Prefetto. al quale tuttavia sarà data comunicazione del presente provvedimento;
ORDINA 1. ai titolari dei seguenti esercizi commerciali, ed esattamente i signori
NOME ESERCIZIO LOCALITA’ __________________________________________________________________ __________________________________________________________________ __________________________________________________________________ __________________________________________________________________ __________________________________________________________________
-Relazione di Piano- PIANO DI PROTEZIONE CIVILE
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sono tenuti a garantire l’apertura ed il funzionamento dei rispettivi esercizi con orario: a) continuato per le ventiquattro ore b) diurno c) notturno d) dalle ore _____ alle ore _______ e dalle ore ________ alle ore _______ fino a nuova disposizione. 2. Tale apertura potrà essere convertita - in caso di contestuale residenza in loco dei titolari - in una pronta reperibilità. 3. I medesimi gestori sono autorizzati a provvedere alla fornitura di beni e servizi al personale degli Enti Locali e territoriali e di Protezione Civile in generale impegnati nei soccorsi. 4. Il gestore esigerà dal richiedente l'esibizione e la successiva controfirma del buono di richiesta vistato dal Comune ove viene prestato il servizio di soccorso, l’eventuale numero di targa del mezzo, il nome dell'Ente o Associazione di appartenenza. 5. All’eventuale onere aggiuntivo di cui alla presente Ordinanza, alla determinazione e alla liquidazione dei rimborsi per le eventuali spese di personale che si renderanno necessarie per l’effettuazione di orari straordinari dei suddetti esercizi, si farà fronte con separato provvedimento a seguito di redazione di verbale di accertamento da parte dell’Ufficio Tecnico e dell’Ufficio Economato del Comune. Copia della presente Ordinanza è inviata al Prefetto ed alla Regione Sardegna.
Tuili, lì__________________________
IL SINDACO
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Ordinanza n. __________ del ________
IL SINDACO PREMESSO
che a causa dell’evento ______________ verificatosi il giorno ________ , si rende indifferibile ed urgente provvedere in modo tempestivo alle seguenti opere provvisionali:
___________________________________________________________ ___________________________________________________________ mediante l’impiego di maestranze qualificate, delle quali il Comune e gli altri Enti operanti sul territorio risultano sprovvisti:
che la Impresa ________________________ di __________________ ha a disposizione maestranze qualificate, prontamente reperibili ed idonee ad eseguire tempestivamente le opere di che trattasi;
VISTO l'articolo 15 della Legge 24 febbraio 1992, n. 225; VISTO l'articolo 54 del D.Lgs del 18/8/2000 n 267;
ORDINA al Signor __________________________________________, titolare dell’Impresa ________________________ di_____________________, di mettere a disposizione del Comune di ________________ le seguenti maestranze, per la durata presumibile di gg. salvo ulteriore determinazione: n. __capo cantiere, n. __autista di camion n. __palista n. __gruista n. __operai qualificati n. __operai specializzati n. ______________ Al pagamento delle mercedi alle maestranze provvederà direttamente il Comune richiedente, previa nota giustificativa dell’Impresa vistata dal Responsabile dell’Ufficio Tecnico Comunale a seguito di Ordine di Servizio di interruzione dei lavori. La Polizia Municipale è incaricata della notifica e della esecuzione della presente disposizione che immediatamente viene comunicata e, in copia, trasmessa al Signor Prefetto ed alla Regione Sardegna.
Tuili, lì__________________________
IL SINDACO
-Relazione di Piano- PIANO DI PROTEZIONE CIVILE
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AVVISO ALLA POPOLAZIONE ATTENZIONE!!!
Le abbondanti piogge delle ultime ore hanno determinato il raggiungimento della
soglia di preallarme.
Il Sindaco ha quindi disposto
L'INIZIO DELLA FASE DI PRE-ALLARME
Si invitano pertanto tutti i cittadini residenti nelle abitazioni
a rischio a prestare la massima attenzione e ad eseguire tutte
le istruzioni che da ora in poi verranno diramate per conto del Sindaco da
pubbliche autorità e responsabili della Protezione Civile.
Per qualsiasi emergenza telefonare al seguente
numero del Comune di Tuili ___________
IL SINDACO
-Relazione di Piano- PIANO DI PROTEZIONE CIVILE
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AVVISO ALLA POPOLAZIONE DEL________
ATTENZIONE!!!
A seguito del miglioramento delle condizioni meteorologiche
il Sindaco ha disposto
LA CESSAZIONE DELLA FASE DI PRE-ALLARME
Si informa pertanto tutta la cittadinanza che possono essere riprese tutte le normali
attività della popolazione, essendo venute meno le condizioni di pericolo temute.
Si informa inoltre che tutti i cittadini interessati possono provvedere al ritiro del
proprio autoveicolo dalle aree sicure di parcheggio.
Per ulteriori informazioni e richieste telefonare al seguente
numero del Comune di Tuili ___________
SI RINGRAZIA PER LA COLLABORAZIONE.
IL SINDACO
-Relazione di Piano- PIANO DI PROTEZIONE CIVILE
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AVVISO ALLA POPOLAZIONE DEL ________
In riferimento all’appello della Prefettura del _______________, diramato anche
dai telegiornali locali nelle ultime ore, considerate le avverse condizioni
meteorologiche che interessano diverse zone della Provincia del Medio Campidano, e
nonostante la situazione critica che attualmente interessa la provincia, si
rassicura la popolazione che le condizioni meteorologiche nel comune sono
ancora di assoluta sicurezza;
nel caso venissero osservati livelli di pericolosità per il nostro territorio, verrà
applicato il piano di Protezione Civile.
Per trasmettere aggiornamenti sull’evolversi della situazione e per diffondere i
comunicati del Centro di Protezione Civile, verranno realizzati collegamenti da
____________________________________________________
sulle frequenze __________________________________
Per qualsiasi emergenza telefonare al seguente
numero del Comune di Tuili ___________
IL SINDACO