La gestione integrata della lepre La gestione integrata della lepre
Antonio LAVAZZA
Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Lombardia ed Emilia Romagna
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Punto di partenza:Punto di partenza:
una gestione “integrata” della specieuna gestione “integrata” della specie
Gestione faunistico venatoria
Gestione ambientale
Gestione sanitaria
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La lepre in ItaliaLa lepre in Italia
� Selvatico oggetto di interesse venatorio
� Forte pressione venatoria
attuazione di pratiche gestionali (ripopolamenti)
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Declino della lepre in ItaliaDeclino della lepre in Italia
Le popolazioni di lepri in Italia (ma in generale in tutta Europa) sono in riduzione a causa di:�Riduzione e modifica degli habitat
� Inquinamenti ambientali
�Aumento dei predatori (alterato ecosistema?)
� Inadeguata gestione faunistico venatoria
�Malattie (es. EBHS)
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Il ripopolamentoIl ripopolamento
Le lepri possono essere:
�Catturate in aree naturali dove è vietata la caccia (cd “aree di cattura”)
� Importate dall’estero (Paesi dell’Est Europa e Sud America )
�Allevate in gabbia e rilasciate dopo opportuno ambientamento a terra in recinti chiusi.
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Qualche numero…Qualche numero…importate e allevateimportate e allevate
� Lepri importate: 1984 120.000 1995 40.000
� Lepri allevate 1981 13.500 1998 ~100.000
Dati tratti da: S. Toso & V. Trocchi Seminario UNAVI Bologna 11-12 settembre 1998
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Ripopolamento: considerazioni/1Ripopolamento: considerazioni/1
� Riuscita variabile in funzione di:
�Origine, tipo e “qualità” degli animali dei capi (es. benessere e integrità delle importate, ambientamento delle allevate in gabbia, condizioni di salute etc. )
�Periodo e stagione di rilascio
�Disponibilità trofiche nelle zone di rilascio
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Qualche numero……Qualche numero……indici di ripresaindici di ripresa
Lepri importate:� ripresa attraverso la caccia: dal 11,1 al 22,4%�mediante radiotracking: dal 0 al 50% (dati naz.) e da 3,9 a 19,1% (dati ONC francese)
Lepri di cattura:� ripresa attraverso la caccia: dal 10 al 37%
�mediante radiotracking: dal 21,4 al 50%
Lepri allevate (in gabbia + ambientamento):� ripresa attraverso la caccia (primo anno): dal 6,4 al 60,4% (ma vicino allo 0% se liberate in inverno)
�mediante radiotracking: dal 8,3 al 63,2%
Dati tratti da: S. Toso & V. Trocchi Seminario UNAVI Bologna 11-12 settembre 1998
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Ripopolamento: considerazioni/2Ripopolamento: considerazioni/2
Mortalità è elevata = 40-50%
(ma è alta anche nella popolazione naturale) per:
�predazione (facilitata da stress da ambientamento)
� investimenti da automezzi e macchine agricole
�malattie (soprattutto EBHS e pseudotubercolosi)
� conseguenze delle manipolazioni subite (fratture e ferite della testa, spina dorsale e gambe)
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Ripopolamento: problematicheRipopolamento: problematiche
Spesso è “artificiale” e molto spinto e pertanto:�E’ molto costoso
�Non è efficace nel modificare il trend negativo della specie
�Ha ritardato l’adozione di corrette misure gestionali
Diversi insuccessi dovuti a:�mancata rimozione delle cause di riduzione (ambiente non idoneo, malattie, prelievi eccessivi)
�mancata pianificazione del prelievo venatorio
�eccesso di fiducia sulle potenzialità dell’intervento
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Ripopolamento: le soluzioniRipopolamento: le soluzioni
� Attuare una procedura gestionale che fornisca i migliori risultati, anche sotto il profilo sanitario.
� Permettere alla popolazione di seguire una dinamica evolutiva più "naturale” attraverso:- un intervento umano rivolto a verificarne l'andamento
(censimenti, indici d'incremento annuo, mortalità nelle varie fasi etc.)
- il non modificare in maniera radicale e repentina la consistenza numerica e qualitativa della popolazione
- il non operare manipolazioni ed introduzioni di animali da ambienti e habitat talora differenti in modo sostanziale (anche dal punto di vista sanitario)
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Ripopolamento: quale lepre ?Ripopolamento: quale lepre ?
� In Italia centromeridionale è confermata l’esistenza di una specie distinta: la lepre Italica (Lepus corsicanus)
� Non sono mai stati osservati esemplari ibridi con Lepus europaeus
E’ consigliabile utilizzare la lepre italica per i ripopolamenti
�Ripopolamenti con lepre europea non hanno mai dato effetti sperati
�Ambienti di tipo mediterraneo più favorevoli alla presenza di lepre italica
Fonte INFS
sx) Areale storicodx) Presenza attuale accertata
GESTIONE SANITARIA GESTIONE SANITARIA
DELLE LEPREDELLE LEPRE
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Gestione sanitariaGestione sanitaria
� Finalizzata a minimizzare il rischio di comparsa di malattie nella popolazione a vita libera.
� Considerata parte integrante del "nuovo" sistema gestionale, che privilegia il tipo di ripopolamento che fa leva sulla produzione ottenibile in loco, nelle aree di rispetto, nei recinti e negli allevamenti.
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Malattie della lepre non segnalate in Italia ma degne di attenzione
� Spirochetosi � Disautonomia
Malattie endemiche in Italia od Malattie endemiche in Italia od oggetto di sorveglianza sanitariaoggetto di sorveglianza sanitaria
� EBHS
� Brucellosi*
� Tularemia*
� Pseudotubercolosi
� Pasteurellosi
� Toxoplasmosi
� Borreliosi*
� Leptospirosi*
� Stafilococcosi
� Listeriosi
� Fibromatosi nodulare
* zoonosi
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Sindrome della Lepre Bruna Europea Sindrome della Lepre Bruna Europea (EBHS)(EBHS)
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Cenni storiciCenni storici
� 1981 Prima segnalazione in Svezia� 1984-86 Segnalata in Germania, Austria, Francia e Belgio.
� Ipotesi eziologiche:- 1) intossicazione da rape tipo 00- 2) ingestione di methiocarb- 3) tossinfezione da Cl. sordellii
� 1988 Definizione della EBHS come malattia a eziologia virale
� 1989 Conferma dell’eziologia da calicivirus antigenicamentecorrelato all’agente della RHD del coniglio.
� 1989-1994 Segnalazione della malattia in Danimarca, Svizzera, Gran Bretagna, Grecia, Malta, Croazia, Repubblica Ceca, Polonia
� Indagine retrospettiva su sieri di lepri prelevati in Svezia sindal 1971 e conferma della presenza di titoli anticorpalispecifici.
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In ItaliaIn Italia
� 1983-1986 Segnalazione di casi di mortalità tra le lepri, attribuiti ad avvelenamenti, sia tra lepri selvatiche che di allevamento.
� 1988 Identificazione al ME di particelle virali e definizione dell’eziologia della malattia.
� 1989-91 Caratterizzazione del virus, allestimento di test diagnostici specifici.
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RHD/MEV Rabbit Haemorrhagic
Disease
EBHSEuropean Brown Hare
Syndrome
CALICIVIRUS CALICIVIRUS
antigenicamente correlati ma distintino cross-infezione
coniglio domestico e selvatico(Oryctolagus cuniculus)
lepre brunaselvatica e allevata
(Lepus europaeus P.)
Malattie emorragiche dei lagomorfiMalattie emorragiche dei lagomorfi
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RHD� Diffusione mondiale, Descritta in
più di 40 Paesi
� RHD è attualmente endemica in Asia, Europa, America Centrale (Cuba), Oceania (Australia, Nuova Zelanda). 3 focolai sono stati descritti anche in USA in 2000-2001.
� Si infettano conigli di tutte le età ma la malattia clinica e la morte si ha solo in quei soggetti >40 giorni di età
� Morbilità 90-100%
� Mortalità 40-90%
EBHS� EBHS è attualmente endemica in
solo in Europa
� Si infettano lepri di tutte le età ma la malattia clinica e la morte si ha solo in quei soggetti >2-3 mesi di età
� Il decorso clinico della malattia è più lungo
� Morbilità 90-100%
� Mortalità 30-50%
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Epidemiologia EBHSEpidemiologia EBHS
Specie recettiva: � Lepus europaeus +++ Lepus timidus +�Oryctolagus cuniculus - Sylvilagus floridanus + (?)
Modalità d’infezione: via oro-nasale
Modalità di trasmissione:x via diretta:- contatto animale malato-sano, - animale convalescente vettore passivo (no portatore)
x via indiretta (più frequente):- contatto con alimenti od oggetti ed attrezzature contaminate, - trasporto passivo da parte di animali (incluso uomo), - possibile ruolo di animali predatori- conseguenza di abitudini igieniche e sociali - via aerogena (?)
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60-80 % 5-15 % 5-35 %
0
20
40
60
12 24 36 48 60 72 4 5 6 7 8 9
RHD EBHSV
ORE GIORNI
% Mortalità
ACUTA "CRONICA"
SOPRAVVISUTI
10-60 % 10-50 % 20-70 %
RHD
EBHS
Picco di mortalità a 36-48 ore
MEV /EBHS MEV /EBHS -- Decorso dell’infezioneDecorso dell’infezione
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Sintomatologia EBHSSintomatologia EBHS
Non sempre osservabile (morte improvvisa)
Nelle lepri selvatiche:� alterazioni comportamentali quali disorientamento,
difficoltà di movimento, alterato riflesso di fuga, tendenza ad avvicinarsi a centri abitati
Nelle lepri allevate:� apatia, disoressia, fasi di eccitazione con emissione di
grida, difficoltà respiratorie, decubito laterale, fuoriuscita liquido siero-emorragico dalle narici
Evoluzione:� acuta: morte in 65-96 ore
� subacuta/cronica: morte dopo 96 ore con comparsa di ittero, più spesso, sopravvivenza e guarigione
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Impatto della EBHS e Impatto della EBHS e Dinamica di diffusioneDinamica di diffusione
Impatto molto variabile e condizionato dagli aspetti demo-grafici della specie ospite � Resistenza naturale giovanile: soggetti di tutte le età si
infettano ma ammalano e muoiono solo i sub-adulti (>2-3 mesi) e gli adulti. I soggetti di età inferiore si infettano, non ammalano e si immunizzano
� La sopravvivenza di EBHSV nell’ambiente è molto elevata. Il virus resiste in forma infettante fino a 4 mesi nell’ambiente (in condizioni di T°C e umidità favorevoli)
� La densità della popolazione ospite condiziona il livello di trasmissione e la sua strutturazione per età determina la dimensione della popolazione suscettibile (adulti e subadulti) e refrattaria (giovani), che varia anche di molto durante l’anno.
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MortalitaMortalita da EBHS e Densità di da EBHS e Densità di polazionepolazione
La mortalità causata dalla malattia tra le lepri a vita libera può essere ridotta raggiungendo la stabilità
endemica, ovvero attraverso un aumento della densità della popolazione ospite (circa 15 adulti/km2).
Densità alta (>15 kmq)
Mortalità ���� bassa
� rapida trasmissione, � esposizione dei giovani in età
non sensibile (≤ 2-3 mesi)
L’estinzione dell’ospite è una possibilità concreta
Densità bassa (<8 kmq)
Mortalità ���� alta
� lenta trasmissione, � esposizione dei giovani in età
sensibile (≥2-3 mesi)
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Controllo e profilassi Controllo e profilassi -- lepri allevate in cattivitàlepri allevate in cattività
� misure igienico sanitarie�disinfezioni periodiche di gabbie e attrezzature�derattizzazioni �quarantena degli animali di nuova introduzione
� limitazione alla visita di estranei (acquirenti, fornitori di mangime etc)
� profilassi indiretta �utilizzo di vaccino stabulogeno�doppio intervento di base� rivaccinazione annuale dei riproduttori� vaccinazione dei giovani prima della vendita
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Controllo e profilassi Controllo e profilassi -- lepri a vita liberalepri a vita libera
Il controllo della EBHS risulta molto difficile poiché:� Non applicabili le misure igienico-sanitarie e di profilassi
indiretta indicate per le lepri allevate
L’unico metodo di controllo è una corretta gestione “integrata” della lepre sul territorio. Tuttavia….� la gestione faunistico venatoria è spesso intesa solo come
garanzia di presenza quantitativamente elevata di “prede”, e la gestione sanitaria viene ignorata
� esiste un imitato numero di aree “protette” veramente tali.
� l’intervento umano (importazione, spostamenti, immissione di animali di allevamento) è costante e decisivo nel modificare la “dinamica naturale” della popolazione
� il modello deterministico di evoluzione della malattia in funzione della dinamica di popolazione non è ancora di dominio comune.
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Controllo e profilassi Controllo e profilassi -- lepri di importazione/1lepri di importazione/1
Applicazione delle norme previste dal DM14/9/93, e successive modificazioni (ultimo D. MinSan 7/12/2000)
Art. 2� da Paesi dell’Est
Certificato sanitario: • visita OK
• da aree dove non si sono registrati casi di tularemia da un anno, rabbia da 6 mesi e EBHS da tre mesi
• quarantena 15gg separati per partite, e controllo sierologico per EBHS con ELISA su 10%
• controllo sierologico negativo per Brucellosi in animali di età > 8 mesi
• mortalità in quarantena <5% e non causata da tularemia o EBHS
� da Paesi del SudAmerica (1 aprile – 30 maggio)
Certificato sanitario: idem tranne EBHS
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Controllo e profilassi Controllo e profilassi -- lepri di importazione/ 2lepri di importazione/ 2
Art. 3. Ispezione e visita alla frontiera
Nessuna anomalia
Inoltro a destino
Sintomi sospetti EBHS o altro, mortalità >5%
Invio in vincolo a destino
Invio dei materiali e carcasse a IIZZSS
Mortalità <5%
Invio a destinoInvio dei materiali e carcasse a IIZZSS
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Controllo e profilassi Controllo e profilassi -- lepri di importazione/ 3lepri di importazione/ 3
Art. 4. Aziende di destinazione
Periodo di osservazione 24h
Sintomi sospetti EBHS o altro, mortalità >5%
SequestroInvio dei materiali e carcasse a IIZZSS
Nessuna anomalia
Possibilità di effettuare esami sierologici EBHS e brucellosi su <5%
della partita
Immissione in libertà
Pos tularemia:
abbattimento e distruzione
Neg EBHS e TularemiaImmissione in libertà
Pos EBHS:Abbattimento e
distruzione oppureisolamento per
almeno 1 sett dopo ultimo morto
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Controllo e profilassi Controllo e profilassi -- lepri di importazione/ 4lepri di importazione/ 4
Art. 5 - Sorveglianza dopo l’immissione
� Immissione per gruppi omogenei (partite)
� Invio a IIZZSS di lepri rinvenute morte dopo il rilascio
�Vigilanza veterinaria
Art. 6 - Requisiti strutturali delle aziende di importazione
Art. 7 - Costi e Sanzioni
E’ attualmente conveniente, da un punto di vista sanitario, continuare ad importare lepri ?
?
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PseudotubercolosiYersinia pseudotubercolosis
� Agente potenzialmente zoonosico
� La comparsa di focolai è favorita da:
- alte concentrazioni di animali
- climi freddi ed umidi
- disponibilità trofiche limitate
Tipica situazione che si ha in fase di ripopolamento invernale � sono causa di stress
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Tularemia - Brucellosi
� Malattie tipiche della lepre, notoriamente presenti nelle aree centro europee
� Sono causa d'importanti zoonosi
� Sono state recentemente segnalate, in forma sporadica, anche in Italia
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PasteurellosiPasteurellosi (P. (P. multocidamultocida))
� Molto diffusa, causa di solito decessi sporadici.
� In concomitanza di fattori stressanti (freddo, umidità, mancanza di cibo, massive infestazioni parassitarie) può assumere un carattere epizootico e causare gravi perdite.
� La malattia in questa forma causa un > della virulenza del germe cosicché anche animali più forti sono contagiati
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FibromatosiFibromatosi nodularenodulare
Storia: conosciuta fin dal 1909, segnalata in Italia nel 1959. Apparentemente scomparsa dal 1964
Eziologia: Leporipoxvirus Hare Fibroma virus (HFv) virus correlato più al fibroma di Shope che non al virus della mixomatosi
100 nm
Recettività di specie:Lepus europaeus infezione naturaleLepus californicus infezione sperimentaleOryctolagus cuniculi infezione sperimentale
Trasmissione:mediante artropodi contatto diretto
Fattori predisponenti: microlesioni o traumi cutanei
Morbilità: di solito elevataMortalità: bassaGuarigione: in 1-3 mesi
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FibromatosiFibromatosi nodularenodulareRicomparsa della malattia in Italia:
– 1° caso: in un allevamento di lepri (Gen/Feb e Sett/Ott2001)
– Altri casi: in una lepre importata dall’Ungheria (fine 2001)
Sintomi: tumori protrudenti singoli o multipli, di 1-3 cm di diametro, a livello soprattutto di testa (orecchie incluse) e zampe ��
��
��
Lesioni descritte daLeinati et al. (1959)
Noduli solidi (��) e ulcerati (��)
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CoccidiosiCoccidiosi
� Eziologia: 8 specie di coccidi Eimeria,intestinali
� Recettività: Strettamente specie specifiche(no cross-infezione con coniglio)
� Trasmissione: Ciclo oro-fecale. Oocistisporulate restano infettanti nel terreno per mesi.
� Diffusione: elevata, problema soprattutto dei recinti
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Tipi di allevamentoTipi di allevamento
� in gabbia senza d'adattamento
� in gabbia con recinti d'adattamento
� a terra in recinti
consoni ed idonei programmi di adattamento a terra, permettono alle lepri di acquisire rapidamente quelle caratteristiche di rusticità e selvaticità richieste dei cacciatori, e garantiscono livelli di sopravvivenza e indici di ripresa soddisfacenti.
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"nuovo" sistema gestionale…� che privilegi quel tipo di ripopolamento che fa leva sulla produzione ottenibile in loco nelle aree di rispetto
� che sia finalizzato a minimizzare il rischio di comparsa di malattie nella popolazione a vita libera.
� che miri, attraverso un consolidamento negli anni, a consentire addirittura il ripopolamento per "irradiamento".
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Obiettivi primariObiettivi primari
� Realizzare un maggior numero di aree adatte (per vegetazione e disponibilità alimentare) ad un elevato numero di lepri.
� Stabilire dei requisiti sanitari minimi - per gli animali destinati ad essere immessi nelle aree di ripopolamento → strutture "accreditate".
- per gli animali da immettere direttamente nelle zone di caccia a scopo di ripopolamento (in deroga e fino all'autosufficienza con il prelievo dalle zone di ripopolamento).
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Componenti coinvolte/1Componenti coinvolte/1
Amministrazione Provinciale - Servizio Caccia e Pesca: organizzazione, coordinamento, finanziamento, informazione e pubblicizzazionedell’esecuzione del Piano 11
ATC e CA: procedure di censimento, cattura etc. operate sul territorio di competenza. Cooperazione attiva alla esecuzione, divulgazione e pubblicizzazione del piano a livello locale
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Cacciatori, Guardie, Agenti Corpo Forestale ecc: intervento durante le catture e prelievo dei sieri; recupero e consegna delle carcasse delle lepri abbattute e trovate morte.
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Componenti coinvolte/2Componenti coinvolte/2
Servizi Veterinari delle ASL: controllo delle procedure di cattura e prelievo sieri; consulenza sanitaria; recapito per la consegna di organi e/o carcasse di lepri rinvenute morte sul territorio.
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IIZZSS: esami di laboratorio sulle carcasse di lepri morte e visceri delle abbattute, esami sierologici sui sieri degli animali abbattuti e di cattura; elaborazione dei risultati.
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Centro Epidemiologico Regionale:valutazione epidemiologica del piano, analisi quantitativa dei dati di popolazione. INFS: consultazione, indirizzo e convalida del piano
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Finalità ed utilità del piano/1Finalità ed utilità del piano/1
Ripetuto ogni anno….
� porterebbe all’acquisizione di dati fondamentali:�per una corretta gestione sanitaria di una specie selvatica d'interesse venatorio
�ma anche in termini di salute pubblica, legato alla verifica di presenza di zoonosi.
� fornirebbe una previsione sulla comparsa di focolai di EBHS
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Finalità ed utilità del piano/2Finalità ed utilità del piano/2
Conoscere le patologie dominanti in ciascun'area e dello stato sierologico degli animali permette
l’adozione di
misure misure restrittiverestrittive per
limitare la diffusione di
malattie infettive e diffusive quali: blocco delle
catture, messa a riposo di certe aree per uno o più anni
misure di misure di profilassiprofilassi
specifica negli allevamenti, quali
interventi di vaccinazione dei riproduttori o la
sieroterapia in caso di comparsa di
focolai di malattia
una corretta
movimentazionemovimentazionedegli animali, rispettando cioè l’uguaglianza di condizioni dell’ambiente ricevente rispetto al donatore
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Documenti prodottiDocumenti prodotti
Controllo sanitario delle lepri regolarmente cacciateControllo sanitario delle lepri regolarmente cacciate
Accertamenti diagnostici su cause di mortalità naturale delle lepri a vita libera
Controllo sanitario delle lepri regolarmente cacciate
Accertamenti diagnostici su cause di mortalità naturale delle lepri a vita libera
Monitoraggio delle lepri di cattura provenienti da zone di ripopolamento
Controllo sanitario delle lepri regolarmente cacciate
Accertamenti diagnostici su cause di mortalità naturale delle lepri a vita libera
Monitoraggio delle lepri di cattura provenienti da zone di ripopolamento
Requisiti di idoneità “biologica” degli allevamenti e norme igienico-sanitarie
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Controllo sanitario delle lepri regolarmente cacciateControllo sanitario delle lepri regolarmente cacciate
Vengono elencati norme e requisiti relativi a:� raccolta dei visceri e del sangue� distribuzione ai cacciatori di contenitori e siringhe per la
raccolta dei materiali� identificazione degli animali� recapito per la consegna� modalità di conservazione
Permette di acquisire maggiori informazioni circa lo stato sanitario delle lepri presenti nelle zone di caccia
Aiuta ad impedire la disseminazione sul
territorio di eventuali materiali
infetti e la diffusione ad opera di vettori
passivi.
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Accertamenti diagnostici su cause di mortalità Accertamenti diagnostici su cause di mortalità naturale delle lepri a vita liberanaturale delle lepri a vita libera
Vengono elencati norme e requisiti relativi a:- raccolta e conservazione degli animali- modalità di consegna- recapito- identificazione degli animali- luogo e modalità di ritrovamento
Le carcasse di lepri trovate morte sono sottoposte:
E’ valutata l’età(< o > a 1 anno)
Es. batteriologico da visceri (sp. per tularemia,
pseudotubercolosi, pasteurellosi)
Es. virologico da fegato e milza per
EBHS
Esame necroscopico
e parassitologico
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Monitoraggio delle lepri di cattura provenienti da zone Monitoraggio delle lepri di cattura provenienti da zone di ripopolamentodi ripopolamento
Vengono elencati norme e requisiti relativi a:
� Identificazione delle aree da controllare
� Rilievo dei dati di popolazione (censimenti)
� Determinazione dell’età
� Consistenza numerica dei soggetti da controllare
� Modalità di contenimento e prelievo di sangue per esame sierologico
- EBHSV - borreliosi,
- tularemia - toxoplasmosi
- brucellosi - leptospirosi,
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Requisiti di idoneità “biologica” degli allevamenti e Requisiti di idoneità “biologica” degli allevamenti e norme igieniconorme igienico--sanitariesanitarie
�Censimento e anagrafica degli allevamenti sul territorio
�Geo-posizionamento tramite rilevamento GPS ?
�Vengono elencati norme e requisiti relativi a:- Luogo dell’allevamento e Posizione dei recinti- Tipologia della recinzione e Protezione dai predatori- Tipologia delle gabbie- Sistema di abbeverata e Alimentazione- Pulizia e Misure di profilassi diretta- Svezzamento e messa a terra- Controllo sanitario, vigilanza sanitaria, accertamenti diagnostici
(sierologici per EBHS, tularemia, brucellosi, leptospirosi, toxoplasmosi; esame necroscopico e accertamenti di laboratorio sui soggetti deceduti spontaneamente) e norme specifici di profilassi diretta e indiretta
- Gestione dei recinti
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CostiCosti
Riguarderanno l’esecuzione delle analisi virologiche e sierologiche e gli eventuali sopralluoghi in loco del personale dell’IZS.
circa € 17/siero per l’esame sierologico (6 determinazioni: EBHS, Brucella Tularemia, Lepto, Toxo, Borrelia)
€7,75/lepre per l’esame anatomo-patologico e ulteriori esami di laboratorio.
L’esecuzione dell’intero piano, sulla base di un possibile campionamento di 250 sieri (tot € 4250) e 200 lepri e visceri (€ 1550) dovrebbe comportare una spesa di
circa € 5800/anno.
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Valutazione critica: CONTROValutazione critica: CONTRO
� Necessità di un potere forte di coordinamento(Amm. Provinciale)
� Novità rispetto alla tradizione � ma scelta pressoché obbligata in futuro
� Difficoltà a convincere i cacciatori � azione di formazione capillare
� Complessità del piano
� Disponibilità di risorse sul territorio (veterinari l.p., ASL, recapiti, congelatori etc)
� Riscontri economici non immediati per gli allevatori
� Sostenibilità a livello territoriale (allevamenti, recinti, Z.R.C.)
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Valutazione critica: PROValutazione critica: PRO
� Modulabilità del Piano
� Costi relativamente limitati per le analisi
� Migliore utilizzo delle risorse economiche degli ATC
� Ritorno d’immagine presso opinione pubblica
� Positive o incoraggianti esperienze di alcune Amministrazioni (MO, PC, SI, CR, PR, AL, MN, etc.)
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Conclusioni/1Conclusioni/1
L’applicazione sistematica di un piano di monitoraggio, fondato
anche e soprattutto sulla collaborazione prestata da tutti gli operatori del settore, può aiutare a creare una maggiore sensibilità
verso i problemi sanitari, la risoluzione dei quali porterebbe a benefici tangibili soprattutto in termini numerici di sviluppo delle
popolazioni di selvatici.
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Conclusioni/2Conclusioni/2
Gli “Ingredienti” che consentono di attuare una gestione della lepre con maggiore serenità, sicurezza ed efficacia sono:1.razionalizzazione delle procedure di ripopolamento
2.limitazioni all’importazione e trasferimento di animali
3.coordinamento e organizzazione delle diverse componenti interessate alla gestione
4.educazione sanitaria, monitoraggio sanitario continuo, strutture diagnostiche di supporto
Grazie per Grazie per
l’attenzionel’attenzione