Milano, 19 aprile 2007
Maratona della conoscenza: Lombardia in sintesi
SICUREZZA, MOLTE DIMENSIONI E MOLTI RUOLI “Le carte multi-rischio del PRIM “
Francesco Pozza Consulente IReR – Istituto Regionale di Ricerca della Lombardia
I “Rischi Maggiori” nel PRIMI “Rischi Maggiori” nel PRIM
Rischi Naturali Rischi tecnologiciRischi socialmente
rilevanti
IDROGEOLOGICO
INCENDI BOSCHIVI
SISMICO
METEOCLIMATICO
INCIDENTI
INDUSTRIALI
INCIDENTI
STRADALI
SUL LAVORO
INSICUREZZA URBANA
L’analisi multi-rischio
Fondazione Lombardia per l’Ambiente
Concetti base• Il Pericolo (Hazard) è la condizione o lo stato in grado di
produrre potenzialmente danni all’uomo e/o all’ambiente (effetti fisici).
• Il Bersaglio, o Elemento a rischio, è quell’elemento del sistema territoriale che può subire danni a seguito dell’evento calamitoso/incidentale.
• Il Rischio è la possibilità che si verifichi un evento dannoso. Nel nostro caso il termine rischio va inteso come livello di criticità o insicurezza.
• La Vulnerabilità è la propensione di alcune porzioni dello spazio fisico, sociale ed economico a subire danni in seguito a sollecitazioni di fenomeni potenzialmente dannosi (pericoli). Tale propensione è determinata dalla presenza di elementi esposti e sensibili alle diverse sorgenti di pericolosità. Essa può essere inoltre più o meno accentuata, in funzione delle caratteristiche di resilienza (Capacità di far fronte) di ogni specifico ambito territoriale.
• Per garantire uniformità spaziale delle analisi delle diverse tipologie di rischio è stata adottata, come unità territoriale di riferimento, una cella quadrata di 1 km di lato allineata alla maglia della Carta Tecnica Regionale.
Identificazione delle aree a rischioLa metodologia proposta identifica come aree a rischio quelle in cui si verifica la presenza concomitante di:
1) sorgenti di pericolo;
2) area di pericolo;
3) elementi esposti a tali sorgenti e ad esse vulnerabili, considerato il grado di resilienza (o capacità di far fronte) del territorio.
Intersezione aree di pericolo-bersagli
1
3
2
0.05
4
0.20
0.15 0.00
Banche-dati degli elementi territoriali
- strutture ospedaliere;
- scuole di ogni ordine e grado;
- campeggi e strutture turistiche;
- stazioni e linee ferroviarie;
- urbanizzato;
- popolazione residente;
- rete stradale
- aree produttive
- impianti sportivi;
- aeroporti;
- corsi d’acqua;
- parchi e giardini
- impianti e linee elettriche;
- industrie a RIR
Strutture scolastiche
Aree produttive,campeggi,ecc.
Scali ferroviari
Banche-dati degli elementi territoriali
Strutture ospedaliere
Rete stradale
Rete stradale
Densità popolazione ARPA Rete ferroviaria
La procedura di calcolo dei singoli rischiPer ciascuno dei Rischi Maggiori e per ogni cella di analisi…
INDICATORI DIPERICOLOSITA’
INDICATORI DIVULNERABILITA’
Combinazione
lineare
(somma pesata)
MAPPA DELRISCHIO FISICO
RF
ViabilitàUrbanizzato
Strutture sportive
Esempio : esondazione corso d’acqua
FASCIA ESONDAZIONE PAI
FASE 1
Mappa del rischio fisico (RF)
RISCHIO IDROGEOLOGICO
Rischio fisico della rete viaria
La procedura di calcolo dei singoli rischi
INDICATORI DIRESILIENZA
(Coping Capacity)
Combinazione
lineare
(somma pesata)
MAPPA DELFATTORE DI
IMPATTO INDIRETTO (F)
FASE 2 STRUTTURE OPERATIVE. Vigili del Fuoco. SSUEm 118. Ospedali. Forze dell’Ordine
ORGANIZZAZIONE LOCALE DI PROTEZIONE CIVILE. Dotazione di Piano di Emergenza. Presenza di Gruppi/Associazioni di Prociv
ViabilitàUrbanizzato
Strutture sportive
GRADO DI INTERCONNESSIONETERRITORIALE
Mappe del fattore di impatto indiretto (F)
Distaccamenti VVF Strutture ospedalierePostazioni 118
Forze dell’Ordine Piani di Emergenza
La procedura di calcolo dei singoli rischi
RT = RF * (1 + F) MAPPA DEL
RISCHIO TOTALERT
FASE 3
Rischio idrogeologico totale- frane profonde;
- frane superficiali;
- colate detritiche;
- crolli in roccia;
- deformazioni gravitative profonde;
- esondazioni in aree di conoide;
- esondazione fluviale;
- esondazione lacustre;
- valanghe;
- grandi dighe;
ValangheFrane superficiali
Colate di detrito
Esondazione fluviale
Rischio idrogeologico totale
CROLLI FREQUENTI
CROLLIFRANE ATTIVE
FRANE QUIESCENTI
FRANE RELITTE
COLATE DETRITICHE
ATTIVE
COLATE DETRITICHE QUIESCENTI
FRANE SUPERFICIALI
PAI FASCIA A PAI FASCIA B PAI FASCIA C
1urbanizzato continuo X X X X X X X X X X X
2urbanizzato discontinuo X X X X X X X X X X X
3rete stradale
principale X X X X X X X X X X X
4rete stradale secondaria X X X X X X X X X X X
5 rete ferroviaria X X X X X X X X X X X6 linee elettriche X X X X X X X X X X X7 impianti elettrici X X X X X X X X X X X8 istruzione X X X X X X X X X X X9 strutture sanitarie X X X X X X X X X X X10 strutture sportive X X X X X X X X X X X11 strutture turistiche X X X X X X X X X X X12 industrie RIR X X X X X X X X X X X13 stazioni ferroviarie X X X X X X X X X X X14 aeroporti X X X X X X X X X X X15 aree produttive X X X X X X X X X X X16 bosco alto fusto X X X X X X X X X X X17 bosco ceduo X X X X X X X X X X X18 veg ripariale X X X X X X X X X X X19 prati X X X X X X X X X X X20 aree_protette X X X X X X X X X X X23 colture legnose X X X X X X X X X X X24 colture seminative X X X X X X X X X X X25 parchi-giardini X X X X X X X X X X X
Rischio incendi boschivi
Carta della pericolosità
Carta della vulnerabilità
Rischio sismico
Rischio Meteorologico- Fulmini
- Grandinate
- Trombe d’aria…
Rischio totale industriale (ARIR e AIAP)Rischio totale industriale (ARIR e AIAP)
RIR
AIAP
Rischio totale incidenti stradaliRischio totale incidenti stradaliNumero totale di incidenti
Numero totale di feriti
Numero totale di morti
Rapporto di pericolosità (morti / morti + feriti)
Rischio totale incidenti sul lavoroRischio totale incidenti sul lavoro
Rischio totale da insicurezza urbanaRischio totale da insicurezza urbana
MAPPA DELRISCHIO TOTALE
RT
La procedura di calcolo del rischio integrato
Rischio 1
MAPPA DELRISCHIO TOTALE
RT
Rischio 2
MAPPA DELRISCHIO TOTALE
RT
Rischio n
Per ogni cella di analisi:
…
Somma pesata…
La carta del del rischio integrato
Individuazione delle aree criticheIndividuazione delle aree critiche
Realizzazione “Piani d’area” su zone delimitate della Lombardia, sulla base di una definizione di
“piano per il rischio integrato d’area” e dell’individuazione delle aree prioritarie di intervento effettuata nella fase I del PRIM
Piano di Emergenza Provincia di Milano
La prima fase del PRIM ha consentito La prima fase del PRIM ha consentito
I risultati di queste analisi saranno anche disponibili agli Enti Istituzionali on-I risultati di queste analisi saranno anche disponibili agli Enti Istituzionali on-line sul portale della Prevenzione in fase di predisposizione.line sul portale della Prevenzione in fase di predisposizione.
la predisposizione di un modello applicabile in modo “oggettivo” all’intero la predisposizione di un modello applicabile in modo “oggettivo” all’intero territorio regionale ed estendibile a scala di maggior dettaglio.territorio regionale ed estendibile a scala di maggior dettaglio.
L’elaborazione di banche dati territoriali informatizzate a scala regionale L’elaborazione di banche dati territoriali informatizzate a scala regionale mediante GIS. L’occasione per avere lo stato dell’arte delle conoscenze sul mediante GIS. L’occasione per avere lo stato dell’arte delle conoscenze sul nostro territorio.nostro territorio.
E’stato introdotto il concetto di rischio integrato su tutto il territorio regionale, E’stato introdotto il concetto di rischio integrato su tutto il territorio regionale, superando il concetto consolidato dell’analisi “monorischio”. Si stanno già superando il concetto consolidato dell’analisi “monorischio”. Si stanno già aggiungendo dati relativi a nuove fonti di rischio molto attuali. aggiungendo dati relativi a nuove fonti di rischio molto attuali.
Conclusioni Conclusioni La prima fase del PRIM ha consentito la predisposizione di un modello La prima fase del PRIM ha consentito la predisposizione di un modello applicabile in modo “oggettivo” all’intero territorio regionale ed estendibile a applicabile in modo “oggettivo” all’intero territorio regionale ed estendibile a scala di maggior dettaglio.scala di maggior dettaglio.
Elaborazione di banche dati territoriali informatizzate a scala regionale Elaborazione di banche dati territoriali informatizzate a scala regionale mediante GIS. Occasione per avere lo stato dell’arte delle conoscenze del mediante GIS. Occasione per avere lo stato dell’arte delle conoscenze del nostro territorio.nostro territorio.
Fornire uno strumento di supporto alle decisioni per le politiche regionali di Fornire uno strumento di supporto alle decisioni per le politiche regionali di mitigazione del livello di insicurezza locale.mitigazione del livello di insicurezza locale.
E’stato introdotto il concetto di rischio integrato su tutto il territorio regionale, E’stato introdotto il concetto di rischio integrato su tutto il territorio regionale, superando il concetto consolidato dell’analisi “monorischio”. Si stanno già superando il concetto consolidato dell’analisi “monorischio”. Si stanno già aggiungendo nuove fonti di rischio molto attuali. aggiungendo nuove fonti di rischio molto attuali.
I risultati di queste analisi saranno anche disponibili agli Enti Istituzionali on-I risultati di queste analisi saranno anche disponibili agli Enti Istituzionali on-line sul portale della Prevenzione in fase di predisposizione.line sul portale della Prevenzione in fase di predisposizione.
Grazie dell’attenzione