L’INGRESSO NELLA RETE
Matteo Lancini
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Adolescenti nativi digitali
Nati e cresciuti in un ambiente domestico collegato ad internet: vivono in un ecosistema mediale
I genitori hanno promosso la diffusione e l’utilizzo della interazione e della comunicazione tecnologica: il telefonino è inizialmente un collegamento virtuale con la madre e il padre
Protesi tecnologiche nella società del «distanti ma mai soli»: sempre in contatto (Lancini, Turuani, 2009)
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Dipendenze tecnologiche in adolescenza
Dipendenza: concetto complesso (soprattutto in adolescenza) che implica aspetti neurobiologici, psichici, comportamentali e culturali
«Internet addiction» o «Problematic Internet Use»: dipendenze non chimiche o senza sostanza o comportamentali
Diagnosi di dipendenza patologica da internet in adolescenza: necessarie cautele nell’utilizzo di criteri diagnostici su problematica recente e in continua trasformazione all’interno del contesto sociale odierno
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Dipendenze tecnologiche in adolescenza
Ricerca recente (Lancini e altri): 2075 adolescenti di Milano e provincia
0,7% Internet Addicted: identica percentuale riscontrata nell’intera popolazione americana
50,1% range borderline, per cui internet potrebbe diventare un problema: diffusione massiccia di una «nuova patologia» o «nuova normalità»
Attualità dei questionari (IAT) utilizzati per diagnosticare la dipendenza patologica da internet nei nativi digitali: «Ti capita di controllare la tua mailbox prima di fare altre cose importanti?»
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Adolescenti dipendenti da internet
Retomane per fuga: utilizza la rete per scappare dai propri vissuti di natura depressiva, ha bisogno di anestetizzare il dolore e non ha aspettative di miglioramento rispetto alla propria condizioneRetomane per azione: utilizza la rete per trarre possibili vantaggi economici e sociali, è alla ricerca di successo e ha aspettative di miglioramento rispetto alla propria condizione (Cantelmi, Talli, 2010)
Retomani per fuga: adolescenti ritirati socialiRetomani per azione: adolescenti sovraesposti sociali
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Adolescenti dipendenti da internet
Ritirati sociali: prevalentemente maschi, ma in aumento anche le adolescenti femmine
Navigazione in rete come unico strumento di accesso al sapere (uso del web alla ricerca di informazioni), di simbolizzazione (giochi di ruolo, avatar) e di contatto con gli altri (relazioni senza corpo, ad esempio nelle chat dei giochi di ruolo on line)
Condizioni più gravi di stallo evolutivo: ritiro sociale senza accesso alla rete
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Adolescenti dipendenti da internet
Virtuale consente di anestetizzare vissuti di tristezza e solitudine, tiene a distanza tollerabile le relazioni con gli altri, le angosce e il senso di inadeguatezza che ne deriva
Relazioni senza corpo consentono all’immaginario di prendere parola, offrono un’opportunità all’ideale grandioso, sprezzante e vendicativo di esprimersi ma comunque nella mediazione con la realtà e le potenzialità dello strumento tecnologico
Internet come difesa-riparo e come mediatore tra realtà e onnipotenza narcisistica
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Trattamento Internet addiction
Difficoltà nel controllo degli impulsi (Dsm IV-TR): Disturbi del controllo degli impulsi non specificati altrove, insieme al gioco d’azzardo, cleptomania, tricotillomania, piromania, disturbo esplosivo intermittente)
Inquadramento che non tiene in considerazione la specifica tendenza dell’adolescente ad agire i conflitti evolutivi
Attualmente non esistono studi validati sull’efficacia di trattamenti psicoterapeutici o farmacologici per «Problematic Internet Use»
Prevalgono trattamenti cognitivo-comportamentali, in molti casi con intervento immediato e diretto sul comportamento disfunzionale
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Trattamento Internet addiction
Dipendenza da internet assimilata alle dipendenze da sostanza, strategie di disintossicazione. Corea del sud, Cina, Taiwan, Stati Uniti (ad esempio «bootcamp»: rieducare con metodi militari alla vita reale; gruppi di auto-aiuto sul modello degli Alcolisti Anonimi)
Interventi multi-livello: prevedono coinvolgimento genitori e lavori gruppo
In Italia, Policlinico Gemelli a Roma (3 step: diagnosi, scoperta della patologia sottostante, inserimento in gruppi di riabilitazione). Tonioni: «Eliminata la dipendenza patologica con la forza bisogna fare i conti con un livello di angoscia sicuramente più profondo che non si riesce a contenere nell’immediato»
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Trattamento dell’adolescente in una prospettiva evolutiva
Identificazione con le ragioni-difficoltà evolutive che hanno spinto ad individuare questa soluzione: disperati tentativi di salvaguardare la vitalità e la preziosità di un Sé fragile
Dipendenza da internet come organizzazione sintomatica attraverso cui il dolore mentale connesso alla crescita trova espressione
Alleanza con il sintomo: fondamentale per avviare la consultazione e la psicoterapia con l’adolescente immerso nella rete
Ingaggiare i genitori nel progetto terapeutico attraverso una strategia condivisa, almeno inizialmente su questo punto: internet non si tocca
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Trattamento dell’adolescente in una prospettiva evolutiva
L’adolescente in rete può non perdere completamente il contatto con la realtà
Il mondo virtuale svolge una funzione simile a quella del compagno immaginario o del custode narcisistico (Adamo, 2006; Benson, 1980): adoperato allo scopo di proteggere lo sviluppo di una rappresentazione di sé accettabile, nei periodi di vulnerabilità collegati alle tensioni psichiche evolutive
Custodi narcisistici soddisfano una necessità: rendersi immuni dalla presa di contatto con i propri limiti, non ancora psichicamente accettabili e integrabili
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Trattamento dell’adolescente in una prospettiva evolutiva
Virtuale offre una tutela che consente all’onnipotenza narcisistica di sperimentare forme di adattamento progressivo al reale. Attività formalmente regressive ma adoperate per uno scopo evolutivo
Ricoveri momentanei più o meno prolungati, luoghi protetti, palestre sociali, ambienti all’interno dei quali possono avvenire esperienze evolutive per l’adolescente in scacco nel processo di mentalizzazione del corpo e nella costruzione della propria identità di genere, sessuale e sociale
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Trattamento dell’adolescente in una prospettiva evolutiva
Questi orientamenti guidano l’intervento clinico con l’adolescente immerso nella rete sia nell’intervento sul contesto (madre, padre, scuola, approccio integrato) sia nell’intervento sul mondo virtuale (narrato in seduta, condiviso attraverso o smartphone o computer del terapeuta)
Valutiamo il livello di compromissione non in funzione del tempo trascorso ma delle modalità di utilizzo: mantenimento di relazioni on-line, giochi di ruolo senza alcun contatto con altri utenti, navigazione solitaria alla ricerca di informazioni)«L’ho fatto…dopo tre anni sono di nuovo su Facebook»
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Trattamento dell’adolescente in una prospettiva evolutiva
Ricognizione dei significati affettivi e simbolici sottostanti all’utilizzo della rete (difficoltà di mentalizzazione del corpo, costruzione identitaria, assunzione di un ruolo sociale)
Compiti evolutivi in scacco, accompagnati da sentimenti di tristezza e rabbia, affrontati attraverso moderne forme di intellettualizzazione consentite dall’infinita presenza di informazioni in rete o attraverso lo sviluppo di un senso di appartenenza a un gruppo-movimento (politico, ideologico, nato intorno a personaggi dello spettacolo) o attraverso giochi di ruolo (manageriali, strategici o di guerra)
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Trattamento dell’adolescente in una prospettiva evolutiva
Donare senso a ciò che succede e offrire alla madre e al padre una lettura evolutiva e meno disperata di ciò che sta accadendo all’adolescente rifugiato in rete
Madre e padre possono avvicinare risorse relazionali e di contesto indispensabili, che affianchino il lavoro di elaborazione dei significati profondi e dei sentimenti dolorosi che avviene nella stanza delle parole, nel percorso psicoterapeutico
L’INGRESSO NELLA RETE
Matteo Lancini