RICERCA REALIZZATA DALLA FONDAZIONE FITZCARRALDO
Fondazione Fitzcarraldo è un centro indipendente di ricerca e formazione nel management e nelle politiche della cultura
Testo di Alessandro Bollo e Luisella Carnelli
Un ringraziamento particolare a tutto lo staff di MiTo e ai Giovani per Torino
www.fitzcarraldo.it
2008
Indagine sul pubblico di MiTo
1
INDICE
Premessa e note metodologiche p. 2
Alcune considerazioni iniziali p. 6
I risultati dell’indagine p. 8
Profilo e identità dei visitatori p. 8
Il genere p. 8
L’età p. 9
La provenienza p. 10
Il livello di istruzione e le categorie professionali p. 12
I canali di comunicazione utilizzati p. 13
MiTo nella percezione e nei giudizi dei visitatori p. 16
La nuova formula: una scommessa aperta p. 20
Le motivazioni p. 23
Fedeltà e frequenza al festival p. 25
Un nuovo pubblico per il festival p. 26
Con chi p. 33
Cosa si desidera vedere maggiormente proposto p. 34
I consumi culturali p. 36
Il rapporto con la musica classica p. 37
La parola ai visitatori p. 40
Allegato: il questionario p. 47
Indagine sul pubblico di MiTo
2
Premessa e note metodologiche
L’edizione del 2007 del festival MiTo-Torino Settembre Musica ha rappresentato sicuramente una tappa importante nel percorso trentennale di
un festival consolidato e rinomato come quello musicale del capoluogo piemontese. Un momento caratterizzato da forti elementi di discontinuità che
si sono innestati su una traiettoria artistica e organizzativa che nella qualità delle proposte, nel rapporto di fiducia e di complicità con una comunità di
appassionati, e anche nel nome - che nell’immaginario di un certo pubblico torinese segnala e sancisce l’arrivo della “bella stagione” musicale – aveva
costruito la propria riconoscibilissima identità.
MiTo si è infatti andato configurando come un’alleanza strategica destinata a generare uno fra i più imponenti festival europei, gemellando
culturalmente le due maggiori città del nord Italia, ma nel contempo ha rappresentato una grande sfida: posizionare l’asse Milano Torino nella
geografia della grande musica colta nazionale ed internazionale, possibilmente allargando e alimentando gli incontri e le ibridazioni fra queste due
aree metropolitane.
Il pubblico di Settembre Musica è stato studiato con attenzione da Fitzcarraldo nelle sue evoluzioni più significative con una prima indagine
conoscitiva nel 1991 e due successive nel 2004 e 2005. Tali ricerche sono nate dall’esigenza della Città di Torino di conoscere i tanti pubblici del
festival a fronte di un radicale processo di rinnovamento che ha dato vita ad una manifestazione vieppiù eterogenea, sfaccettata, non riconducibile
soltanto alla “musica colta”. In occasione della prima edizione di Mito, una nuova ricerca sul pubblico si presenta di estremo interesse perché
consente di verificare in prima battuta se e quali implicazioni ha avuto il cambiamento di formula sul festival stesso, sull’utenza e sulle due città
coinvolte. Obiettivo ulteriore dello studio è stato quello di verificare la percezione del nuovo cartellone e della nuova immagine del festival sui pubblici
abituali, nonché la capacità di intercettare nuovi target di utenza.
Indagine sul pubblico di MiTo
3
Qui di seguito si elencano gli obiettivi di carattere generale della ricerca:
• Definizione del profilo socio-anagrafico del pubblico del festival
• Individuazione dei mezzi di comunicazione attraverso i quali gli spettatori sono venuti a conoscenza del festival
• Analisi del rapporto tra utenza e festival in termini di frequenza di partecipazione e modalità di partecipazione
• Raccolta di giudizi in merito ad alcuni aspetti organizzativi del festival quali l’orario e le sedi degli spettacoli, l’adeguatezza dei prezzi
praticati, delle formule di ingresso, il sito Internet
• Analisi delle motivazioni che hanno indotto gli spettatori a prendere parte al concerto/spettacolo
• Raccolta di indicazioni in merito ai generi di spettacolo di maggiore preferenza e/o interesse
Dal punto di vista metodologico si è utilizzato un approccio quantitativo ed il metodo scelto è quello dell’inchiesta strutturata sotto forma di
questionario somministrato al pubblico del festival. Il questionario (allegato) è stato realizzato in una logica di continuità rispetto a quello delle
precedenti ricerche per consentire confronti storici, e di “dialogo” con la ricerca condotta in parallelo a Milano al fine di evidenziare elementi di
comparazione in grado di arricchire il portato interpretativo dello studio.
Per quanto concerne il piano di campionamento è stato realizzato un campionamento stratificato basato su 3 variabili: il genere di spettacolo, il
prezzo (pagamento, gratuito), la fascia oraria. Il dimensionamento e la numerosità degli strati sono stati determinati attraverso un criterio ottimale
basato su una valutazione ex-ante delle affluenze previste per ciascuno strato. I singoli spettacoli all’interno di ciascuno strato sono stati individuati a
partire da un principio di massima eterogeneità e differenziazione al fine di poter meglio cogliere le diverse caratterizzazioni e “anime” della
programmazione.
Complessivamente sono stati selezionati 15 spettacoli (si veda la tabella 1 e 2) e i questionari raccolti e debitamente compilati sono stati 1.412.
Indagine sul pubblico di MiTo
4
Tabella 1. Numero questionari compilati per singolo spettacolo data location spettacolo genere ingresso n. questionari incidenza %
05/09/2007Sala 500 Lingotto David Fray classica gratuito 65 5%
06/09/2007 Teatro RegioTorinodanzaSylvie Guillem&Russell Maliphant danza pagamento 66 5%
08/09/2007 Isozaki Filarmonica della Scala classica pagamento 144 10%
09/09/2007 Auditorium RaiOrquesta de la Comunidad de Madrid contemporanea gratuito 43 3%
10/09/2007 Piccolo Regio Ensemble Risognanze contemporanea gratuito 40 3%
12/09/2007 IsozakiAvion TravelSamuele Bersani pop pagamento 311 22%
14/09/2007
Auditorium Giovanni Agnelli Lingotto
Orchestra Filarmonica di San Pietroburgo classica pagamento 137 10%
15/09/2007 Piccolo Regio
Ensemble di musica popolare del National Center for Korean Traditional Performing Arts etnica gratuito 49 3%
16/09/2007Chiesa di San Filippo Clemencic Consort classica gratuito 90 6%
16/09/2007
Auditorium Giovanni Agnelli Lingotto
Franco D'Andrea Five/McCoy Tyner Trio jazz pagamento 188 13%
17/09/2007
Auditorium Giovanni Agnelli Lingotto Staatskapelle Dresden classica pagamento 97 7%
20/09/2007
Auditorium Giovanni Agnelli Lingotto
Orchestra di corte e elementi della Compagnia di danza del National Center for Korean Traditional Performing Arts etnica pagamento 22 2%
21/09/2007Teatro Colosseo Quintetto Architorti Drama Society pop pagamento 39 3%
24/09/2007Mole Antonelliana
Edoardo SanguinetiStefano Scodanibbio contemporanea pagamento 24 2%
24/09/2007Conservatorio Giuseppe Verdi
Orchestra of the Age of Enlightenment classica pagamento 97 7%
1412
Indagine sul pubblico di MiTo
5
Tabella 2. Numero questionari compilati per genere di rappresentazione
genere n. questionari incidenza %classica 630 45%danza 66 5%contemporanea 107 8%pop 350 25%etnica 71 5%jazz 188 13%
1412
Indagine sul pubblico di MiTo
6
Alcune considerazioni iniziali
I risultati emersi restituiscono un quadro ricco e articolato sui diversi pubblici, sulle antropologie e sui modi di fruizione del festival e, non
ultimo, sull’identità del (nuovo) festival così come è stata percepita da chi – con intensità e coinvolgimento diverso - lo segue e lo apprezza da tempo.
Qui di seguito vengono forniti sinteticamente alcuni spunti di riflessione sui principali nodi emersi dalla ricerca, demandando ai capitoli successivi una
disamina più puntuale e approfondita dei molteplici aspetti analizzati.
L’identità del pubblico: tra continuità e cambiamento
Pur rimanendo sostanzialmente inalterata l’identità del pubblico del festival in termini di profilo socio-culturale, motivazioni, livello di apprezzamento e
coinvolgimento (sempre elevati) nei confronti della manifestazione, la prima edizione di MiTo evidenzia un interessante elemento di novità: l’elevata
incidenza di neofiti. Una persona su cinque è infatti al suo primo anno di partecipazione. Sono persone mediamente più giovani (l’età media è di 37
anni, 11 meno rispetto a quella del restante pubblico), forti utilizzatrici di Internet, in cui è più elevata l’incidenza di coloro che provengono da fuori
Piemonte, desiderose di sperimentare “qualcosa di nuovo” e disposte a seguire anche più di un concerto in programma (più del 40% segue da 2 a 3
spettacoli e il 18% dal 4 a 6). Dal punto di vista dell’audience, questo appare come uno dei più interessanti e positivi “effetti collaterali” della nuova
formula, in cui la forte esposizione mediatica e l’effetto novità hanno giocato un ruolo particolarmente rilevante.
MiTo con Lode
Il pubblico è complessivamente più che soddisfatto del sistema di offerta del festival. Sotto questo aspetto le performance di MiTo non si discostano
da quelle ottenute nelle edizioni precedenti da Torino Settembre Musica. Nuovamente, sono gli aspetti “centrali” della manifestazione a ottenere i
risultati più elevati (oltre il 90% di giudizi positivi): cartellone, sedi e orari degli spettacoli. Apprezzato anche il prezzo di ingresso dei singoli spettacoli
Indagine sul pubblico di MiTo
7
(giudicato positivamente da oltre l’80% dei rispondenti); a seguire le modalità di reperimento dei biglietti e le diverse formule di ingresso. Meno
univoci i giudizi in merito al sito web; sebbene valutato positivamente dal 67% dei rispondenti, appare come una potenzialità caratterizzata da ampi
margini di crescita in termini di diffusione e possibilità di utilizzo.
La nuova formula: una scommessa aperta
Come già ricordato uno degli obiettivi di Mito era quello di ampliare i bacini di utenza stimolando la mobilità e lo scambio di pubblici delle due regioni
lungo la direttrice Torino-Milano. La qualità del cartellone, la dimensione cosmopolita di Milano e la portata mediatica dell’evento avrebbero inoltre
dovuto attrarre e far circuitare pubblico straniero all’interno delle due programmazioni. Alla luce dei risultati (sia sul fronte torinese sia su quello
milanese) questo aspetto appare ancora come una scommessa aperta su cui si dovrà lavorare per le edizioni future. L’utenza del festival rimane
prevalentemente di Torino e provincia (92,5%, in aumento rispetto alle edizioni precedenti), diminuisce il peso del pubblico regionale (3,7%,
spariscono le province del Nord-est), rimane bassa l’incidenza del pubblico fuori regione (3,8%) e dell’estero (0,4%). Dall’analisi dei dati relativi alla
mobilità dei pubblici si evidenzia come a tutti gli effetti MiTo sia stato percepito come un drago bicefalo, con due distinte anime, come evidenziato
anche dal fatto che solo il 7,5% dei Torinesi che hanno preso parte alle iniziative di MiTo a Torino hanno affermato di essere disposti a spostarsi o di
essersi recati a un concerto a Milano. Occorre inoltre segnalare che, malgrado il coordinamento tra le due organizzazioni cittadine, mancano ancora le
condizioni infrastrutturali (sia per il trasporto privato sia per quello pubblico) per favorire un adeguato collegamento tra i due centri metropolitani.
Per quanto concerne la percezione e l’opinione del pubblico torinese in merito al passaggio da TorinoSettembreMusica a MiTo, la nuova proposta è
stata percepita in termini positivi dal 44% dei rispondenti che la interpretano come un’ulteriore possibilità di sviluppo e come un’occasione di
arricchimento della città, ma, per una parte tutt’altro che marginale (26%), MiTo è stato vissuto come una sorta di “scippo” che nel medio termine
potrebbe portare ad un depauperamento dell’identità del festival.
Indagine sul pubblico di MiTo
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I risultati dell’indagine
Profilo e identità dei visitatori
Il genere
Grafico 1. Il pubblico di MiTo per genere
In coerenza con quanto emerge da analoghe indagini sul pubblico delle performing arts e dall’analisi condotta a Milano, gli spettatori di MiTo
sono in prevalenza donne (58,5%), a fronte di una presenza di uomini pari al 41,5%.
42%
58%
maschi femmine
Indagine sul pubblico di MiTo
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L’Età1
Grafico 2. Il pubblico di MiTo per età Grafico 3. Il pubblico di MiTo per età: confronto con edizione 2005
3%
6% 7%
20% 21% 20%
23%
0%
5%
10%
15%
20%
25%
<18 19-24 25-29 30-39 40-49 50-59 >60
0%
5%
10%
15%
20%
25%
30%
<18 19-24 25-29 30-39 40-49 50-59 >60
2007 2005
L’età media del pubblico di MiTo è di 46 anni2, di poco inferiore rispetto a quella riscontrata nell’edizione di Torino Settembre Musica 2005
(47 anni): in particolare è il pubblico degli over 60 a subire una leggera contrazione, mentre in leggera crescita quello dei giovani (19-29) e dei
giovani adulti (30-39). Si potrebbe ipotizzare una progressiva apertura e capacità della manifestazione di intercettare nuovi target di pubblico,
generando un certo rinnovo del parterre consolidato, che tuttavia continua a rimanere lo zoccolo duro del festival: infatti, le fasce d’età più
rappresentate, in accordo con l’indagine 2005, rimangono quelle degli over 60 (23%) e quella degli adulti di età compresa tra i 40 e i 49 anni (21%).
1 L’indagine non prende in considerazione le persone al di sotto dei 14 anni di età. 2 La Deviazione Standard è pari a 15.
Indagine sul pubblico di MiTo
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La provenienza
0,8%
1,3%
96,2%
0,4%
Estero 0,4% Italia 3,8%
Piemonte 96,2%
0,3%
0,5%
0,9%
0,2%
1,8%
0,2% 96,5%
Indagine sul pubblico di MiTo
11
Il bacino d’utenza del festival è prettamente piemontese: il 96,2% del pubblico proviene dalla regione, mentre solo il 3,8% dal resto
d’Italia (essenzialmente dalle regioni di prossimità geografica: Lombardia, Liguria, Valle d’Aosta, Emilia-Romagna) e lo 0,4% dall’estero. Entrando nel
dettaglio, si evidenzia come la sola città di Torino catalizzi il 70,7% dell’utenza nel suo complesso, che sale al 92,5% se si includono anche i paesi
della provincia. Fra le altre province piemontesi l’unica ad assumere una qualche rilevanza è Cuneo (che vede una partecipazione pari all’1,8%),
mentre l’affluenza delle altre province è poco rilevante. Significativa l’assenza delle province di Novara e Verbano-Cusio-Ossola, per le quali si può
ipotizzare una nuova confluenza su Milano, verosimilmente meglio servita e raggiungibile in tempi più brevi.
Questa edizione di MiTo sembra ribadire con forza il ruolo torinocentrico della manifestazione, evidenziando una difficoltà nel coinvolgere nuovi
bacini d’utenza territoriali anche solo a livello regionale o nell’incentivare forme di mobilità lungo l’asse Torino-Milano: rispetto all’edizione del 2005 si
nota una significativa riduzione della partecipazione del pubblico dal resto del Piemonte e un incremento del peso del capoluogo.
Grafico 4. Il pubblico di MiTo per provenienza
0%
10%
20%
30%
40%
50%
60%
70%
80%
Torino Prov. Torino Resto delPiemonte
Restodell'Italia
Estero
2004 2005 2007
Indagine sul pubblico di MiTo
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Il livello di istruzione e le categorie professionali
Grafico 5. Il pubblico di MiTo per titolo di studio Grafico 6. Il pubblico di MiTo per categoria professionale
12%
41%38%
7%
1%
0%
5%
10%
15%
20%
25%
30%
35%
40%
45%
titoli post-laurea
laurea diploma licenzamedia
inferiore
licenzaelementare
0% 5% 10% 15% 20% 25% 30%
impiegato
pensionato
insegnante
libero professionista
studente
dirigente/docente univ./magistrato
Il pubblico di MiTo, come quello che precedentemente seguiva Torino Settembre Musica, si conferma mediamente molto istruito: oltre la
metà (53,5%) ha conseguito la laurea o un titolo post-laurea, e il 38% il diploma. Come confermato sia da numerose indagini sul pubblico sia dai dati
dell’indagine milanese, sotto il profilo della scolarizzazione gli spettatori di musica colta costituiscono un'élite culturale, il cui livello di scolarizzazione
tende sempre più ad innalzarsi (rispetto alla sola indagine del 2004 la percentuale di quanti hanno conseguito una laurea o un titolo superiore è
passato dal 48,8% al 53,5%).
Per quanto concerne la professione, le categorie più presenti sono impiegati, pensionati, insegnanti, liberi professionisti, ma anche
studenti, in linea con i risultati emersi in altre indagini sul pubblico di eventi culturali.
Indagine sul pubblico di MiTo
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I canali di comunicazione utilizzati Grafico 7. I canali di comunicazione utilizzati dal pubblico di MiTo
0% 10% 20% 30% 40% 50% 60%
conoscevo già
quotidiani e riviste
manifesti/locandine
amici/parenti
programma in distribuzione
comunicazione a domicilio
Sistema Musica
internet/e-mail
radio/tv
Oltre la metà del campione (51%) afferma di essersi avvicinato al festival in quanto lo conosceva già, a testimoniare il grado di notorietà della
manifestazione, nonostante il cambio di brand e l'associazione con Milano: tuttavia, si deve evidenziare come rispetto alle precedenti indagini sul
pubblico la conoscenza pregressa tenda a ridimensionarsi (con una perdita di 4 punti percentuali).
Indagine sul pubblico di MiTo
14
Maggiori risultati sembra avere sortito la strategia di comunicazione e il battage pubblicitario e promozionale legato al lancio della nuova
formula del festival, dal momento che si può notare un miglioramento delle performances per quanto attiene quotidiani e riviste (dal 15% nel
2005 al 21% nel 2007), radio e tv (dal 3% al 7%), e di Internet (dal 7,7% al 10,2%). Se a tali strumenti di comunicazione si associano anche
manifesti e locandine si evidenzia come oltre il 54% dei rispondenti siano venuti a conoscenza del festival e della sua programmazione tramite canali
promozionali di ampio spettro, che sembrano sempre più integrare la comunicazione a domicilio e il passaparola (leggermente ridimensionata
rispetto alle edizioni precedenti).
Tali dati sembrano fare emergere un iniziale processo di scardinamento dell’empasse che aveva caratterizzato le edizioni precedenti del festival,
ove nel complesso i canali di comunicazione che non fossero la conoscenza pregressa, svolgevano un ruolo di appoggio e integrazione,
principalmente come ausilio informativo. I canali di comunicazione che potremmo definire “più tradizionali” - conoscenza pregressa, comunicazione a
domicilio, Sistema Musica” - continuano infatti ad avere un buon appeal per gli “affezionati al festival”, mentre per coloro che vi si accostano per la
prima volta giocano un ruolo prioritario il consiglio di amici e parenti, Internet e quotidiani e riviste. In parte, anche il cambio di formula può avere
incentivato l’avvicinamento di nuovi target di pubblico, affascinati dal rinnovamento rispetto alle edizioni precedenti, oppure semplicemente attratti
dal format di presentazione che ha poi invogliato all’accostamento alle manifestazioni.
Merita inoltre una riflessione lnternet come strumento di comunicazione e fidelizzazione, il cui utilizzo aumenta con il crescere del livello di
istruzione, e, in parte, anche in base alla professione svolta. Occorre infatti rilevare come, in generale, Internet sia utilizzato spesso come strumento
di informazione integrativo (la maggioranza di chi lo utilizza lo associa ad altri canali), spesso per accedere ad informazioni secondarie, come luoghi e
orari di apertura o per ricercare e approfondire aspetti di natura contenutistico-culturale. Tale poliedricità e duttilità rendono il web, e nello specifico il
sito del Festival, una potenzialità caratterizzata da ampi margini di crescita in termini di diffusione e possibilità di utilizzo.
Indagine sul pubblico di MiTo
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Grafico 8. I canali di comunicazione utilizzati dal pubblico di MiTo
0%
10%
20%
30%
40%
50%
60%
70%
80%
90%
100%
conoscevo già
quotidiani/riviste
manifesti/locandine
amici/parenti
programma
domicilio
Sistema Musica
internet/e-mail
radio/tv
Neofiti Non neofiti
Indagine sul pubblico di MiTo
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MiTo nella percezione e nei giudizi dei visitatori
Grafico 9. Il giudizio sui singoli aspetti del festival
0%
10%
20%
30%
40%
50%
60%
70%
80%
90%
100%
cartellone orari sediprezzo
formule ingresso
reperimento bigliettisito web
molto abbastanza poco niente
Il pubblico è complessivamente più che soddisfatto del sistema di offerta del festival. In particolare, sono gli aspetti “centrali” della
manifestazione a ottenere i risultati più elevati (oltre il 90% di giudizi positivi): cartellone, sedi e orari degli spettacoli. Apprezzato anche il prezzo
di ingresso dei singoli spettacoli (giudicato positivamente da oltre l’80% dei rispondenti); a seguire le modalità di reperimento dei biglietti e le
Indagine sul pubblico di MiTo
17
diverse formule di ingresso (giudizio positivo espresso dal 75%). Più controverso il giudizio in merito al sito web, valutato in termini positivi dal
67% dei rispondenti, ma negativamente dal 33%.
Attribuendo una scala di valori compresa tra 1 e 4 ai differenti aspetti del festival, per ciascuno di questi, ad eccezione del sito web, il giudizio è
mediamente superiore a 3; tuttavia da un confronto con le edizioni 2005 e 2004 si evidenzia un atteggiamento più critico da parte del pubblico, che
sebbene si presenti complessivamente soddisfatto, tende a “contenere” maggiormente gli entusiasmi e ad esprimere giudizi più pacati e contenuti.
Ovviamente, pur nel rispetto dell’adozione di una differente scala di valori (da 1 a 5), l’apprezzamento della manifestazione da parte dei
“torinesi” si attesta su giudizi complessivamente più elevati rispetto a quelli milanesi.
Tabella 3. I giudizi sui singoli aspetti del festival
2004 2005 2007la qualità complessiva del cartellone 3,5 3,5 3,5 =gli orari proposti per gli spettacoli 3,4 3,4 3,2 ↓
le sedi scelte per gli spettacoli 3,5 3,5 3,4 ↓
il prezzo dei biglietti 2,9 3,0 3,2 ↑
le diverse formule di ingresso 3,1 3,2 3,0 ↓
le modalità di reperimento dei biglietti 3,1 3,1 3,0 ↓
il sito web 3,0 3,2 2,8 ↓
Indagine sul pubblico di MiTo
18
Grafico 10. Il giudizio in merito alla qualità complessiva del cartellone Grafico 11. Il giudizio in merito agli orari proposti per gli spettacoli
53%43%
4% 1%
molto abbastanza poco niente
33%
57%
8% 2%
molto abbastanza poco niente
Grafico 12. Il giudizio in merito alle sedi Grafico 13. Il giudizio in merito al prezzo dei biglietti
49%
44%
6% 1%
molto abbastanza poco niente
37%
45%
15%3%
molto abbastanza poco niente
Indagine sul pubblico di MiTo
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Grafico 14. Il giudizio in merito alle diverse formule di ingresso Grafico 15. Il giudizio in merito alle modalità di reperimento dei biglietti
29%
46%
19%
7%
molto abbastanza poco niente
28%
47%
18%
7%
molto abbastanza poco niente
Grafico 16. Il giudizio in merito al sito web
28%
39%
16%
17%
molto abbastanza poco niente
Indagine sul pubblico di MiTo
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La nuova formula: una scommessa aperta Grafico 17. Il giudizio sulla nuova formula Milano-Torino
44%
26% 24%
12%
0%
5%
10%
15%
20%
25%
30%
35%
40%
45%
arrichiscel'offerta del
festival
indeboliscel'identità e la
reputazione delfestival
non modif ical'identità del
festival
altro
La sinergia Milano-Torino si presenta come una sfida che ha dato riscontri positivi sul bacino milanese: l’indagine condotta da ASK-Bocconi ha
evidenziato come Milano abbia risposto in termini più che positivi alla proposta. Se resta ancora da valutare quanto sul lungo periodo si possa attivare
un circolo virtuoso tra le due città, l’indagine sul fronte torinese consente diversamente di comprendere come tale operazione sia stata percepita da
parte del pubblico dei torinesi: Torino Settembre Musica è un festival che ha all’attivo nel 2007 30 anni di attività ed è sempre stato percepito come il
festival fiore all’occhiello della città, espressione della sua eccellenza artistica e musicale, nonché della sua capacità organizzativa e di mobilitazione di
Indagine sul pubblico di MiTo
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pubblici, artisti, spazi. In parte, la nuova proposta è stata percepita in termini positivi, come un’ulteriore possibilità di sviluppo: per il 44% dei
rispondenti è infatti un’occasione di arricchimento della città, ma, per una parte significativa (26%) è una sorta di “scippo” legittimato e consenziente
che può portare ad una depauperazione dell’identità del festival (si veda a tale proposito la sezione dedicata ai commenti aperti): secondo tale
prospettiva, la nuova formula indebolisce infatti l’immagine e l’identità del festival.
Grafico 18. La partecipazione torinese agli spettacoli a Milano
8%
92%
sì no
MiTo nasce con l’idea di coinvolgere due città e un territorio per dare avvio ad un evento di alta qualità che aspiri a divenire punto di
riferimento per il sistema culturale e musicale a livello nazionale e internazionale, con la prospettiva inoltre di facilitare e incentivare una ibridazione di
pubblici e una mobilità tra le due città e i territori circonvicini.
Dall’analisi dei dati relativi alla mobilità dei pubblici si evidenzia come a tutti gli effetti MiTo sia percepito come un drago bicefalo, con due
distinte anime, come evidenziato anche dal fatto che solo il 7,5% dei Torinesi che hanno preso parte alle iniziative di MiTo a Torino hanno affermato
Indagine sul pubblico di MiTo
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di essere disposti a spostarsi o di essersi recati a un concerto a Milano. Lo spostamento verso la città meneghina è legato al desiderio di assistere ad
un concerto tenuto da un artista particolarmente apprezzato, oppure alla volontà di assistere ad un concerto alla Scala, la cui rinomanza da sola può
essere considerato elemento motivazionale.
Grafico 19. I mezzi di trasporto utilizzati
A tutti gli effetti l’operazione di creare un unico grande evento transcittadino è ancora una scommessa aperta: malgrado il coordinamento tra le
due organizzazioni, mancano ancora le condizioni materiali per favorire i collegamenti sia tra i due centri cittadini sia tra le due città e la dorsale che
attraversa i due capoluoghi; banalmente basti considerare le difficili condizioni del tragitto autostradale e le deficienze dei mezzi di trasporto pubblici,
l’alta velocità non era ancora in funzione e l’ultimo treno in partenza da Milano verso Torino è alle 22.15 e quello da Torino verso Milano alle 22.50.
Non a caso il 50% di quanti si sono recati a Milano ad assistere ad un concerto ha utilizzato la propria vettura e solo il 39% il treno.
50%
39%
11%
automobile treno altro
Indagine sul pubblico di MiTo
23
Le motivazioni
Grafico 20. I fattori che incidono sulla scelta di assistere agli spettacoli
0% 20% 40% 60% 80% 100%
trovarsi con persone con gli stessi gusti
accrescere il proprio livello di cultura
brani eseguiti
interpreti
contesto
vedere qualcosa di nuovo
consiglio di amici
molto abbastanza poco niente
Indagine sul pubblico di MiTo
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Il pubblico di MiTo si conferma particolarmente aperto, curioso e caratterizzato da un rapporto fiduciario nei confronti del festival – come
testimoniato anche dalla fidelizzazione e dal tasso di partecipazione – che consente anche la sperimentazione di esperienze culturali “rischiose”,
difficilmente esperibili altrove.
Sotto il profilo motivazionale si evidenzia una netta prevalenza del fattore “spettacolo” identificabile nella duplice veste degli interpreti e dei
brani eseguiti: entrambi giudicati molto e abbastanza importanti dall’89% dei rispondenti. Il processo di decisione è pertanto principalmente dettato
da valutazioni di natura estetico-contenutistica: si viene a legittimare un modello comportamentale e di consumo che autorizza il pubblico a nutrire
aspettative per una particolare programmazione, e che lo induce ad abbandonarsi a sperimentazioni di carattere innovativo, seguendo percorsi
alternativi, caratterizzati da linguaggi nuovi e inusuali, il cui livello qualitativo è garantito dal prestigio del festival.
Le componenti socio-relazionali, stare con persone che condividono i miei stessi gusti, il contesto all’interno del quale si svolge lo
spettacolo, assumono un peso meno rilevante rispetto alle motivazioni prettamente estetiche: sono considerate molto e abbastanza importanti
rispettivamente dal 64% e dal 69% dei rispondenti. Tale dato, associato alla possibilità di accrescere il proprio livello di cultura – indicato
dall’81% dei rispondenti come molto e abbastanza importante – e alla volontà di assistere a qualcosa di nuovo – indicato dal 77% dei
rispondenti come molto e abbastanza importante - conferma come la partecipazione a MiTo non derivi tanto dal desiderio “di esserci” e di prendere
parte ad un festival che esplicita un particolare status culturale, quanto come atto, che pur inserito in una logica sociale, risponde ad un bisogno di
appagamento e di gratificazione individuale.
Indagine sul pubblico di MiTo
25
Fedeltà e frequenza al festival Grafico 21. Partecipazione al festival Grafico 22 Numero di iniziative seguite
21%23%
16%
13%
4%
23%
0%
5%
10%
15%
20%
25%
primo anno da 2 a 3 da 4 a 6 da 7 a 10 da 11 a 15 oltre 15
12%
31% 31%
9%
17%
0%
5%
10%
15%
20%
25%
30%
35%
1 da 2 a 3 da 4 a 6 da 7 a 9 oltre 9
Il pubblico di Mito è particolarmente fedele e assiduo: segue il festival in media da nove anni e la frequentazione media si attesta intorno ai
cinque spettacoli.
Rispetto all’edizione 2005 si evidenzia una crescita di nuovo pubblico (per un maggiore dettaglio si veda il capitolo successivo): se nel 2005
i nuovi spettatori erano circa il 15% nel 2007 sono infatti il 21%; pressoché stabili gli spettatori che lo seguono da 2 a 6 anni (circa il 39%), mentre
in flessione i fedelissimi frequentatori del festival da oltre 15 anni (dal 27% nel 2005 al 23% nel 2007). Tali dati sono in accordo con un graduale
ringiovanimento del pubblico. Per quanto attiene il livello di partecipazione da segnalare l’incremento del numero degli assidui frequentatori: nel 2007
oltre il 17% dei rispondenti afferma di volere assistere a oltre 9 concerti mentre nel 2005 la percentuale era di circa il 15%. In tal caso il confronto
con Milano evidenzia una maggiore assiduità nella partecipazione al festival: a Milano ben il 39% dei rispondenti afferma di assistere ad un solo
concerto, mentre a Torino solo il 12%, diversamente solo il 9% dei milanesi assiste a un numero superiore a 7 concerti, a fronte del 26% di torinesi.
Indagine sul pubblico di MiTo
26
Un nuovo pubblico per il festival
Grafico 23. Il pubblico dei neofiti per genere
43%
57%
maschi femmine
Una trattazione a parte meritano i nuovi spettatori del festival: il numero di quanti si accostano per la prima volta alla manifestazione
torinese è infatti pari al 21%, a fronte del 15% del 2005: il che evidenzia una rinvigorita capacità del festival nell’intercettare nuovi pubblici. Qui di
seguito vengono presentati alcuni confronti tra coloro che sono al loro primo anno di partecipazione al festival (neofiti) e la restante parte del
pubblico.
Sotto il profilo del genere non si notano scostamenti significativi tra il pubblico dei “neofiti” e quello complessivo del festival: sussiste una
significativa prevalenza femminile.
Indagine sul pubblico di MiTo
27
Grafico 24. Il pubblico dei neofiti per età: un confronto
0%
5%
10%
15%
20%
25%
30%
35%
<18 19-24 25-29 30-39 40-49 50-59 >60
non neofiti neof iti
Il dato interessante tuttavia proviene dall’età: l’età media si abbassa infatti notevolmente, passando dai 48 ai 37 anni: sono in particolare
i giovani (19-29 anni, 27%), ma soprattutto i giovani adulti (30-39, 32%) ad accostarsi in modo più significativo al festival; minore l’incidenza degli
adulti (40-59 anni) e degli over 60.
Indagine sul pubblico di MiTo
28
Grafico 25. Il pubblico dei neofiti per provenienza: un confronto
0%
10%
20%
30%
40%
50%
60%
70%
80%
Torino prov. Torino Resto delPiemonte
Resto d'Italia Estero
campione neofiti
Interessante anche l’analisi della provenienza dei nuovi arrivati: pur rimanendo evidente la predominanza del pubblico torinese, si nota un
maggiore interesse da parte di coloro che provengono dalla provincia di Torino, ma soprattutto dal resto d’Italia, la cui incidenza percentuale triplica
passando da poco meno dal 2,5% al 9%.
Fra le motivazioni che hanno indotto i neofiti ad accostarsi al festival le componenti estetico-contenutistiche pur rimanendo
fondamentali, assumono un ruolo più contenuto – le incidenze percentuali passano per quanto attiene gli interpreti dal 62% al 52% e i brani
eseguiti dal 61% al 46% -; diversamente i fattori socio-relazionali aumentano: la possibilità di trovarsi con persone che condividono gli stessi
Indagine sul pubblico di MiTo
29
gusti passa dal 29% al 37%. Tuttavia è soprattutto il fattore novità a giocare un ruolo chiave: il 51% dei neofiti ritiene molto importante la
possibilità di vedere qualcosa di nuovo.
Tabella 4. I fattori che incidono sulla scelta di assistere agli spettacoli per i neofiti
molto abbastanza poco niente molto abbastanza poco niente
trovarsi con persone che condividono gli stessi gusti 29% 31% 22% 18% 37% 32% 18% 14%
possibilità di accrescere il proprio livello di cultura 39% 42% 13% 6% 34% 43% 16% 7%
brani eseguiti (programma) 61% 29% 8% 3% 46% 36% 13% 5%
interpreti 62% 28% 8% 2% 52% 29% 15% 4%
contesto in cui si svolge lo spettacolo 25% 41% 23% 10% 25% 45% 21% 9%
possibilità di vedere qualcosa di nuovo 41% 34% 16% 9% 51% 34% 10% 5%
consiglio di amici 11% 16% 23% 50% 21% 21% 26% 33%
Il pubbblico di MiTo I neofiti
I neofiti presentano anche modalità comportamentali e livelli di coinvolgimento specifici: è un pubblico curioso, che in taluni casi (32% a fronte
del 7% del campione tradizionale) decide di prendere parte ad un unico concerto, desideroso, per l’appunto di novità; tuttavia, il 45% dei neofiti
partecipa almeno a 2 o 3 concerti, evidenziando come tale pubblico possa essere passibile a tutti gli effetti di una buona possibilità di fidelizzazione,
come evidenziato anche dal fatto che il 19% partecipa a un numero variabile dai 3 ai 6. Questo è un sintomo piuttosto evidente di come si ingeneri
subito un “effetto festival” in cui anche chi si avvicina per la prima volta spesso non si limita a partecipare ad un appuntamento singolo (il concerto-
evento, il nome di richiamo) , ma sperimenta all’interno del programma il proprio personale palinsesto di avvicinamento e scoperta del festival.
Indagine sul pubblico di MiTo
30
Diversamente esigua la partecipazione a un numero superiore di concerti, a differenza del pubblico tradizionale che evidenzia un tasso di
partecipazione molto elevato.
Grafico 26. La frequentazione dei concerti
0%
5%
10%
15%
20%
25%
30%
35%
40%
45%
1 da 2 a 3 da 4 a 6 da 7 a 9 oltre 9
non neofiti neofiti
Indagine sul pubblico di MiTo
31
Interessante anche evidenziare le preferenze dei nuovi arrivati: meno interessati alla musica classica (genere prediletto da oltre la metà del
pubblico tradizionale, ma solo dal 35% dei neofiti), e più propensi alla musica d’autore, all’etnica e alla contemporanea.
Grafico 27. I generi più desiderati dai neofiti
0%
10%
20%
30%
40%
50%
60%
classica jazz danza autore etnica contemporanea letture
non neofiti neofiti
Un’ultima considerazione va espressa in merito ai canali di comunicazione utilizzati: poiché per i neofiti assume un ruolo più marcato la
componente socio-relazionale, è il passaparola, ovvero il consiglio di amici e parenti ad essere l’elemento più incisivo (36% a fronte del 10% del
pubblico tradizionale), mentre la conoscenza pregressa (com’era ovvio attendersi) si riduce drasticamente, così come i sistemi di comunicazione più
tradizionali, quali la comunicazione a domicilio (3%) e il periodico “Sistema Musica” (3%).
Indagine sul pubblico di MiTo
32
Diversamente Internet ha un ruolo più marcato e decisivo come veicolo informativo, segnalato dal 17% dei nuovi accoliti (mentre solo il 9% del
pubblico tradizionale lo utilizza); migliorano anche le performances di manifesti e locandine (dal 16% al 19%) e del programma in distribuzione (dal
13% al 17%). Se si esclude il passaparola sono gli strumenti di comunicazione nei quali è più evidente l’importanza dell’immagine e del brand a
destare maggiore appeal.
Grafico 28. I canali di comunicazione utilizzati di neofiti
0%
10%
20%
30%
40%
50%
60%
70%
cono
scev
o già
quot
idia
ni/riv
iste
man
ifest
i/loca
ndine
amici
/par
enti
prog
ramm
ado
mici
lio
Sistem
a M
usica
inter
net/e
radio
/tv
altro
campione neofiti
Indagine sul pubblico di MiTo
33
Con chi Grafico 29. Modalità della visita
44%41%
14%
8% 6% 5%
0%
5%
10%
15%
20%
25%
30%
35%
40%
45%
amici partner/coniuge da solo altri parenti f igli genitori
MiTo, in quanto festival, e pertanto evento di socialità con una forte componente relazionale, si caratterizza per una tipologia di
partecipazione prevalentemente di gruppo: il 44% dei rispondenti vi prende parte in compagnia di amici, il 41% con il partner, ma anche con
figli o genitori. Nonostante la dimensione della socialità rimanga centrale, vi è una parte del pubblico (14%) che decide di partecipare al festival da
solo, a ribadire ulteriormente il ruolo centrale della motivazione di tipo culturale che può indurre anche ad una frequentazione solitaria.
Indagine sul pubblico di MiTo
34
Cosa si desidera vedere maggiormente proposto Grafico 30. Cosa si desidera vedere maggiormente
0% 10% 20% 30% 40% 50% 60%
musica classica
jazz
danza
canzone d'autore
musica etnica
musica contemporanea
letture
altro
Fra i generi di spettacolo che il pubblico di MiTo vorrebbe vedere con maggiore frequenza classica e jazz, immediatamente seguite dalla
danza assumono un ruolo di primo piano.
Indagine sul pubblico di MiTo
35
Grafico 31. Cosa si desidera vedere maggiormente per età
0% 20% 40% 60% 80% 100%
classica
contemporanea
jazz
autore
etnica
danza
letture
altro
>60 50-59 40-49 30-39 25-29 <18
Se si considerano le fasce d’età appare evidente che sono soprattutto gli over 60 ad apprezzare e desiderare un ampliamento del palinsesto di
musica classica, i giovani (under 18) preferirebbero musica classica contemporanea.
Indagine sul pubblico di MiTo
36
I consumi culturali Grafico 32. I consumi culturali del pubblico di MiTo
0% 20% 40% 60% 80% 100%
concerti musica classica/lirica
concerti jazz
concerti rock/pop
danza
teatro/eventi letterari
cinema
eventi sportivi
nessuno da 1 a 3 da 4 a 6 da 7 a 12 oltre 12
Complessivamente il pubblico di MiTo si presenta come un pubblico di forti consumatori culturali. Se si esclude il cinema, il cui consumo
annuo è decisamente elevato, in particolar modo, gli spettatori di MiTo sono appassionati di musica classica – circa il 20% assiste a oltre 12
concerti annui - e teatro. Più contenuti, ma bene distribuiti, i consumi di musica jazz, pop&rock e danza. Poco significativa la fruizione di eventi
sportivi.
Indagine sul pubblico di MiTo
37
Il rapporto con la musica classica Grafico 33. Il livello di istruzione musicale
0% 5% 10% 15% 20% 25% 30%
studio nella scuola dell'obbligo
nessuno
studi incompiuti al cons./lezioni private di musica
studio alle scuole medie superiori
altro
non risposte
diploma di conservatorio
Indagine sul pubblico di MiTo
38
Grafico 34. La scoperta della musica classica
33%
16%
22%
15%
8%
19%
15%
0% 5% 10% 15% 20% 25% 30% 35%
un parente
a scuola
suonando uno strumento
un amico
per caso, ho comprato/ascoltato un cd
per caso oscoltando la radio
altri motivi
Indagine sul pubblico di MiTo
39
È interessante evidenziare come il pubblico di Mito non si configuri tanto come un “pubblico di addetti ai lavori”, con notevoli competenze in
ambito musicale (meno del 5% ha un diploma di conservatorio, mentre oltre la metà o non ha mai studiato musica oppure l’ha studiata
semplicemente alla scuola dell’obbligo); diversamente è un pubblico di amanti e appassionati della musica: la musica diviene una parte
integrante e indispensabile di un bagaglio di conoscenze che stanno a cavallo tra la sfera emotiva e quella conoscitiva, come testimoniato dalle
modalità di accostamento ad essa. Nell’avvicinarsi ad essa assumono infatti un ruolo marginale i programmi scolastici, in cui la musica gioca un ruolo
marginale (solo 16% dei rispondenti dichiara di essersi avvicinato alla musica classica grazie al fatto di averla ascoltata a scuola).
L’accostamento al mondo della musica classica sembra piuttosto prescindere da una dimensione prettamente razionale privilegiando “canali
informativi” e “formativi” alternativi: è all’interno dell’alveo familiare che si pongono le prime e più durature basi per potersi avvicinare alla più
astratta fra le forme d’arte; ciò significa che la musica in quanto tale non è ancora percepita come materia possibile di insegnamento all’interno di un
percorso formativo di tipo canonico (quello scolastico tout court), ma pertenga a una sfera formativa più intima e protetta, quella della famiglia, in
primis, o di un amico, o di una “vocazione” personale: il 33% dei rispondenti afferma di essersi accostato alla musica classica grazie ad un parente
che lo ha iniziato al mondo della musica, il 15% grazie ad un amico. Sempre più quindi la fruizione di musica si delinea come un consumo intimo, la
cui consuetudine si sviluppa piano piano, annidandosi fra le pieghe di una implicita educazione famigliare.
I veicoli attraverso i quali viene filtrata la musica classica pertengono maggiormente la sfera emotiva e di condivisione: oltre ad uno speciale
sentire trasmesso grazie ad una sensibilità respirata all’interno dell’alveo famigliare, è lo studio di uno strumento musicale, quindi una pratica teorica
assolutamente personale e interiore, a favorirne la fruizione e il consumo (22%), oppure ancora un accostamento casuale mediante ascolto tramite
emittente radiofonica (19%)
Indagine sul pubblico di MiTo
40
La parola ai visitatori
Circa il 27% dei rispondenti ha usufruito della sezione riservata ai commenti, fornendo spesso indicazioni e suggerimenti afferenti ambiti
differenti e anche fra loro molto distanti.
La tipologia di commenti raccolti permette di evidenziare un pubblico entusiasta, attento, puntuale, esigente, molto competente, e fortemente
“affezionato” all’immagine di un festival percepito e vissuto come manifestazione di caratura internazionale, occasione e vetrina che presenta una
programmazione ampia e di altissima qualità, ma fortemente legata alla città di Torino, quasi emanazione ed espressione del valore artistico e
musicale della città, come evidenziato dal fatto che quasi il 32% dei rispondenti esprima un giudizio nei confronti della nuova formula che ha
sancito il passaggio da Torino Settembre Musica a MiTo Settembre Musica.
Tabella 5. I commenti del pubblico di MiTo
Valore assoluto Incidenza %giudizio formula 121 31,7%programmazione 78 20,4%complimenti 72 18,8%formule ingresso/costi biglietti 56 14,7%fruibilità/adeguatezza location 51 13,4%orari 29 7,6%accessibilità acquisto biglietti 20 5,2%varie 15 3,9%accessibilità spazi concerti 11 2,9%più pubblicità 8 2,1%decentramento 7 1,8%informazioni sugli spettacoli 5 1,3%tot. 382
Indagine sul pubblico di MiTo
41
Grafico 35. I commenti del pubblico di MiTo
Dalla lettura e dall’analisi di tali commenti traspare con evidenza una sorta di insofferenza e una lettura parziale del rinnovamento della
manifestazione: il legame con Milano è vissuto in termini fortemente negativi come depauperazione e “scippo” culturale nei confronti della città che
non solo ha dato i natali al festival, ma che ne ha garantito sempre il buon livello qualitativo e l’affermazione internazionale.
L’86% delle osservazioni relative alla nuova formula esprimono infatti rammarico e delusione per l’avvenuto gemellaggio: in taluni casi vi è la
volontà di rivendicare l’autonomia creativa e artistica di Torino, e la paternità di una manifestazione che anche nel nome ne esprime la centralità; in
32%
20%
19%
15%
13%
8%
5%
4%
3%
2%
2%
1%
0% 5% 10% 15% 20% 25% 30% 35%
giudizio formula
programmazione
complimenti
formule ingresso/costi biglietti
fruibilità/adeguatezza location
orari
accessibilità acquisto biglietti
varie
accessibilità spazi concerti
più pubblicità
decentramento
informazioni sugli spettacoli
Indagine sul pubblico di MiTo
42
altri la constatazione della “convivenza” di due manifestazioni parallele che tuttavia non consentono e non permettono una effettiva “trasmigrazione”
di pubblici, vista la difficoltà ad un effettivo spostamento, causa la mancanza di mezzi di trasporto adeguati che consentano una comunicazione
rapida e agevole.
È vergognoso che la più importante e bella manifestazione culturale di Torino sia stata svenduta a Milano (di Sgarbi-Moratti). Immaginate il Maggio Fiorentino che diventa Maggio Bolognese-Fiorentino. Così, qui abbiamo meno concerti in quantità e qualità.
A mio parere la formula di To e Mi, pur ampliando l'offerta, di fatto la lascia inalterata, data l'impossibilità di spostarsi tra le due città per ascoltare un concerto nelle ore proposte (a meno di pernottamenti).
Tenere stretto il festival legato alla città di Torino.
L'abbinamento con Milano sminuisce ed è troppo controproducente per il festival "torinese" Settembre Musica.
Rifare Torino Settembre Musica, abbandonare MiTo.
Settembre Musica è un festival di Torino, come il Salone dell'auto e del libro. Milano non c'entra.
Inoltre, in taluni casi si evidenzia una solo parziale comprensione della nuova proposta su due città, poiché spesso si denuncia una
depauperazione di programmazione a scapito del capoluogo torinese.
Il festival deve rimanere una "perla" torinese e non deve passare a Milano. Si perde la possibilità di seguire molti eventi; non tutti possono permettersi di spostarsi visto che comporta un aumento dei costi (e dei tempi). La formula Mito è valida se ci sono buoni collegamenti rapidi tra Torino e Milano. Ora: autostrada e collegamento ferroviario scadente porteranno a due festival separati a detrimento di Torino.
Indagine sul pubblico di MiTo
43
Inutile e assurdo sdoppiare il programma a Milano, troppo lontana troppo tempo per raggiunge Milano. Avrebbe avuto maggiore valore diffonderlo in Piemonte. Non è campanilismo: che esistano spettacoli del festival a Milano non mi è utile.
Una piccola percentuale di rispondenti (5%) valuta invece in termini positivi il gemellaggio, in quanto garantisce una maggiore visibilità alla
manifestazione oltre a consentire un ampliamento del ventaglio degli artisti ospiti.
Reputo positivo l'ampliamento a Milano del festival, giacché è più facile attirare artisti stranieri perché si possono esibire in teatri diversi. La paura è che Milano è più appetibile e non vorrei che con il tempo il festival smarrisse la sua identità.
I restanti commenti evidenziano alcune debolezze strutturali del gemellaggio, quali appunto la mancanza di adeguati collegamenti tra i due
capoluoghi, l’opportunità di attivare convenzioni che incentivino gli spostamenti reali, in termini di abbonamenti congiunti.
Grafico 36. I giudizi in merito alla formula Torino-Milano
5%
86%
9%
positivo negativo suggerimenti
Indagine sul pubblico di MiTo
44
Interessante, inoltre, rilevare come spesso alla rivendicazione del legame città-festival vengano associati commenti positivi ed entusiasti nei
confronti del festival (19% circa), a ribadire il forte legame con una manifestazione vissuta come elementoi autoctono, di cui si apprezza oltre
l’attuale valenza artistica anche i benefici che ha saputo riversare sulla città: sembra si voglia ribadire un legame quasi indissolubile tra la città, i
cittadini e un cotè artistico che a fatica e progressivamente si è radicato in un contesto territoriale che ha in parte plasmato.
Spero che questa iniziativa venga mantenuta perché permette di migliorare la propria cultura e stimola la gente ad uscire di casa ed incontrare la gente, cosa non trascurabile in una società indirizzata ai personalismi.
Specialmente negli ultimi anni il festival si è ulteriormente arricchito sia per l'elevata qualità dell'offerta sia per la capacità di coinvolgimento di un pubblico sempre più vasto e competente.
Settembre Musica ci è sempre sembrata un'ottima iniziativa che ha sempre offerto alla città occasioni uniche di ascolto di alta qualità, speriamo che Torino continui così.
La puntualità e precisione dei commenti traspare anche dai suggerimenti relativi alla programmazione (20%): indipendentemente
dall’apprezzamento nei confronti di un programma che si presenta come una carrellata a 360 gradi nel mondo della musica nel suo complesso,
ciascuno dei commenti riportati mantiene ed evidenzia desiderata che afferiscono ai generi di proprio interesse, spaziando dalla richiesta di un
incremento della musica contemporanea, alla danza, al jazz, alla musica barocca, alla danza.
Significative le annotazioni relative alle formule di ingresso e ai prezzi dei biglietti fornite dal 15% dei rispondenti: ovviamente, l’80% di
tali indicazioni spingono verso un contenimento dei costi dei biglietti e un incremento delle manifestazioni di tipo gratuito; il 7% incentiva
l’introduzione di formule di abbonamento più flessibili che consentano una maggiore libertà nella scelta della programmazione; il restante 13% in
controtendenza suggerisce l’introduzione di un prezzo di ingresso anche simbolico per i concerti, onde evitare un sovraffollamento, o peggio, il rischio
di non poter assistere al concerto, o la presenza di un pubblico “poco preparato”, magari stimolato alla presenza semplicemente dalla possibilità di
accedere ad un concerto gratuitamente. Ancora una volta si evidenzia come il pubblico del festival sia caratterizzato da un amore quasi “maniacale”
Indagine sul pubblico di MiTo
45
nei confronti della musica, verso la quale ostenta un atteggiamento di ossequioso rispetto, dimenticando o ponendo in secondo piano il ruolo di
attivatore e di veicolo di diffusione di cultura musicale in altre circostanze bene evidenziato.
Grafico 37. I suggerimenti in merito al prezzo dei biglietti
Tale precisione e attenzione non solo ai contenuti, ma anche alla forma con la quale sono presentati, traspare anche dalle osservazioni relative
alle location (13,4%): se per una parte del pubblico è considerata in termini positivi l’individuazione di spazi nuovi e non usuali alla musica “colta”,
come il Palaisozaki, che consentano un accesso maggiore di pubblico e un’informalità che garantisce un accesso anche a pubblici non avvezzi a tale
genere musicale, per altri non tanto il “decoro” dell’ambiente ha un ruolo fondamentale, quanto le caratteristiche acustiche che ne consentono una
fruizione ottimale. Relativamente alle location si evidenzia, inoltre, come il pubblico torinese sia spesso “affezionato” ad alcune sedi e poco disposto a
13%
80%
7%
tutto a pagamento spettacoli gratuiti/diminuire costo biglietti
formule abbonamento
Indagine sul pubblico di MiTo
46
muoversi e spostarsi per raggiungere nuovi spazi dall’indubbio fascino ma che richiedono spostamenti più “significativi” e impegnativi in termini di
tempo. Strettamente connesse alle location anche le osservazioni relative all’accessibilità (3%) alle stesse in termini di parcheggio o di
raggiungibilità con mezzi pubblici.
Interessanti anche le osservazioni sugli orari (8%): da un lato, soprattutto il pubblico dei “lavoratori” evidenzia la necessità e opportunità di
posticipare gli orari pomeridiani dei concerti (che non consentono la fruizione di alcuni concerti), dall’altro, un’altra parte di pubblico auspica un
anticipo dell’orario serale, al fine di consentire uno spostamento più agevole.
Da segnalare infine le osservazioni in merito all’accessibilità all’acquisto dei biglietti (5%): si richiede infatti un incremento dei punti
vendita, una maggiore facilità all’acquisto on-line, e la possibilità di poter scegliere anche acquistando on-line il proprio posto.
Meno rilevanti le osservazioni afferenti la possibilità di coinvolgere luoghi cittadini più decentrati, incrementare la pubblicità della
manifestazione, fornire maggiori informazioni relativamente ai singoli concerti.
Indagine sul pubblico di MiTo
47
Allegato: il questionario Gentile signore/a, Le saremmo grati se potesse dedicare un po' del suo tempo al termine dello spettacolo per compilare il questionario.
L’indagine serve per conoscere meglio il pubblico del Festival. Capire le esigenze del pubblico significa essere in grado di rispondere meglio alle sue aspettative. La ringraziamo per l’attenzione e per la Sua preziosa collaborazione.
1 Come è venuto a conoscenza di questa edizione di MITO Settembre Musica? (è possibile fornire più di una risposta)
comunicazione a domicilio articoli/pubblicità su quotidiani e riviste manifesti/locandine radio/TV Internet/e-mail tramite amici e parenti ho trovato il programma in distribuz. Il mensile “Sistema Musica” conoscevo già il festival altro (specificare)_____________________
2 Con chi è venuto ad assistere allo spettacolo odierno? (è possibile fornire più di una risposta)
da solo con il partner/coniuge con i genitori con altri parenti con amici/conoscenti con i figli
3 Da quanti anni, compreso questo, segue il Festival?___________________
4 Complessivamente, a quanti spettacoli di MITO Settembre Musica pensa di assistere compreso questo?
N° Spettacoli __________________________________
5 Quanto ciascuno dei seguenti fattori ha inciso sulla scelta di assistere allo spettacolo odierno?
molto abbastanza poco niente Il trovarsi con persone che condividono gli stessi gusti Il contesto in cui si svolge lo spettacolo La possibilità di accrescere il proprio livello di cultura I brani eseguiti (il programma) Gli interpreti La possibilità di vedere qualcosa di nuovo Il consiglio di amici Altro (specificare)___________________________
Indagine sul pubblico di MiTo
48
6 Quali delle seguenti tipologie di spettacolo gradirebbe vedere maggiormente proposte nelle prossime edizioni di MITO Settembre Musica? (è possibile fornire più di una risposta)
concerti di musica classica jazz musica etnica danza letture concerti di musica contemporanea canzone d'autore altro (specificare)______________________________
7 Di MITO Settembre Musica ha apprezzato:
molto abbastanza poco niente La qualità complessiva del cartellone Gli orari proposti per gli spettacoli Le sedi scelte per gli spettacoli Il prezzo dei biglietti Le diverse formule di ingresso (carnet, pass, biglietti singoli) Le modalità di reperimento dei biglietti Il sito web (se utilizzato)
8 Ha assistito/pensa di assistere a concerti che si terranno a Milano?
Sì No Se sì, quali_______________________________________________
9 Quale mezzo di trasporto ha utilizzato/pensa di utilizzare per assistere ai concerti milanesi?
Automobile Treno Altro mezzo di trasporto _______________________________________
10 Cosa pensa di questa nuova formula del festival che unisce Torino e Milano nella programmazione degli spettacoli?
arricchisce l’offerta complessiva del festival non modifica l’identità del festival indebolisce l’identità e la reputazione del festival? altro _____________________________________________
11 Negli ultimi 12 mesi a quante delle seguenti attività ha partecipato?
Nessuno Da 1 a 3 Da 4 a 6 Da 7 a 12 Oltre 12 Concerti musica classica/lirica Concerti jazz Concerti rock/pop Danza Teatro/eventi letterari Cinema Eventi sportivi
Indagine sul pubblico di MiTo
49
12 Come ha scoperto la musica classica?
un parente mi ha fatto ascoltare dei brani quando ero piccolo a scuola ci facevano ascoltare brani musicali iniziando a suonare uno strumento musicale un amico che mi ha “contagiato” per caso, ho comprato/ascoltato un cd per caso ascoltando musica alla radio F altri motivi________________________
13 Sesso: F M F F
14 Età: anni ____________________
15 Dove abita: Città_____________________________ Provincia_______ Stato_______________
16 Titolo di studio:
Titoli post-laurea Laurea Diploma Licenza Media Inf. Licenza elementare altro_________________________
17 Professione:
impiegato imprenditore insegnante commerciante/esercente libero professionista artigiano operaio casalinga studente pensionato disoccupato dirigente/docente univ./magistrato lavoratore autonomo altro (specificare) ____________
18 Indichi il suo livello di istruzione musicale
nessuno studio nella scuola dell'obbligo studio alle scuole medie superiori studio all'università diploma di conservatorio studi incompiuti al cons./lezioni private di musica altro (specificare) ________
19 Ha opinioni, suggerimenti, criticità da segnalare?
_____________________________________________________________________________________________________________ Grazie per la collaborazione