L’INCLUSIONE… È ADESSO
Percorsi formativi mirati a potenziare ed accreditare competenze della professione
docente
A.S.2017/’18
CTI di Chiari – Emilia Gualtieri
FINALITÀ DELL’INCONTRO
Dal Progetto:
Sono previsti incontri per una “lettura pedagogica” della normativa sulle tematiche
dell’inclusione; la riflessione verterà soprattutto sull’effettiva applicabilità delle norme,
partendo dall’analisi dell’esistente in ogni Scuola e sulle possibilità di impostare sviluppi
concreti in termini di “azioni di sistema” (procedure di analisi, di progettazione e di
valutazione degli interventi).
ARGOMENTI
La normativa di riferimento: una lettura «pedagogica»
Alcuni presupposti educativi
Le azioni della scuola
Strumenti professionali
Inclusione a scuola
…il tentativo di rispettare le necessità o esigenze di tutti,
progettando ed organizzando gli ambienti di apprendimento e le
attività, in modo da permettere a ciascuno di partecipare alla vita
di classe ed all’apprendimento, nella maniera più attiva,
autonoma ed utile possibile (per sé e per gli altri)
INCLUSIONE:dimensione culturale
edimensione professionale
NON SEMPRE RISPOSTE
Contesto socio-culturale
Normativa e indicazioni in continua evoluzione
Raccogliere la sfida
Classi eterogenee
Difficoltà di apprendimento
Difficoltà di gestione
Insuccesso scolastico
Costituzione
Art. 3 Diritto allo studio (pari dignità e rimozione ostacoli)
Art. 34 La scuola è aperta a tutti
Art. 38 «gli inabili e i minorati hanno diritto all’educazione e all’avviamento professionale».
Legge 118/71 Norme in favore dei mutilati ed invalidi civili
DPR 970/1975 Norme in materia di scuole aventi particolari finalità (istituita giuridicamente figura professionale
insegnante di sostegno)
Legge 517/77 Norme sulla valutazione degli alunni e sull'abolizione degli esami di riparazione nonché altre norme di
modifica dell'ordinamento scolastico
Legge 180/1978 (Legge Basaglia) "Accertamenti e trattamenti sanitari volontari e obbligatori "
Legge 104/92 "Legge-quadro per l'assistenza, l'integrazione sociale e i diritti delle persone handicappate."
DPR 24 febbraio 1994 "Atto di indirizzo e coordinamento relativo ai compiti delle unità sanitarie locali in materia di
alunni portatori di handicap"
La via italiana all’inclusione – 1
L.328/2000 "Legge quadro per la realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali" (art.14: Progetto Individuale)
D.P.C.M. 23/02/2006 n. 185 "Regolamento recante modalità e criteri per l'individuazione dell'alunno come
soggetto in situazione di handicap”
Legge n°18 del 3 marzo 2009 Ratifica ed esecutività Convenzione ONU per i diritti delle persone con
disabilità
Marzo 2006 Linee guida per l'accoglienza e l'integrazione degli alunni stranieri.
Ottobre 2007 La via italiana per la scuola interculturale e l’integrazione degli alunni stranieri
Agosto 2009 Linee guida per l’integrazione scolastica degli alunni con disabilità (2009)
C.M. n. 2, 1/2010 Indicazioni e raccomandazioni per l’integrazione di alunni con cittadinanza non italiana
L. 170/2010 Nuove norme in materia di disturbi specifici di apprendimento in ambito scolastico e
Raccomandazioni per la pratica clinica definite con il metodo della Consensus Conference, 2007
Accordo di Programma Provinciale per gli alunni con disabilità per la provincia di BRESCIA (2011-2016)
La via italiana all’inclusione – 2
DM 12 luglio 2011 Linee guida per il diritto allo studio degli alunni con disturbi specifici di apprendimento
Direttiva MIUR 27/12/2012 STRUMENTI D’INTERVENTO PER ALUNNI CON BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI E
ORGANIZZAZIONE TERRITORIALE PER L’INCLUSIONE SCOLASTICA
C.M. n 8/2013 e Nota Miur n. 01551 del 27 giugno 2013 Linee guida per alunni stranieri
DECRETO MIUR 16.06.2015, N. 435 Sportelli autismo
Nota n. 37900 del 19/11/2015 Formazione coordinatori sui temi della disabilità e dell’inclusione (priorità 4.5 Piano
nazionale formazione. Prima e seconda annualità)
Legge 107/2015
DECRETO LEGISLATIVO 13 aprile 2017, n. 66. Norme per la promozione dell'inclusione scolastica degli studenti
con disabilità
Decreto Legislativo 62 del 13 aprile 2017 Valutazione e certificazione delle competenze nel primo ciclo ed esami di
Stato.
La via italiana all’inclusione – 3
La via italiana all’inclusione
Legge 28 marzo 2003, n. 53 Delega al Governo per la
definizione delle norme generali sull’istruzione e dei livelli
essenziali delle prestazioni in materia di istruzione e di
formazione professionale
Indicazioni nazionali per il curricolo infanzia primo ciclo
d’istruzione 2012
Riforma del secondo ciclo di istruzione; regolamento e
indicazioni nazionali 2010/2011
Punti di forza e criticità:
ripensare alcuni aspetti dell’intero sistema
Orientamenti:
azioni della scuola, degli organi collegiali, dei singoli docenti
Dall’esistente al possibile
FOCUS
1. Legge 104/92
2. Legge 170/2010
3. Direttiva BES/2012
Fonti di riferimento per adempimenti
- Sistema scuola / Istituto
- Consigli di classe / gruppi docenti
- Singoli insegnanti
Ricerca di un «filo rosso»
LEGGE 104/92
• Il punto di arrivo e di partenza
• Riferimento per la normativa
successiva
• Quadro adeguato ai tempi
(handicap)
• Indicazioni ancora attuali:
corresponsabilità
STATO SANITÀ SCUOLA FAMIGLIA
Responsabilità specifiche
Coordinamento e sinergia (integrazione dei sostegni)
PrevenzioneSupporto
Sensibilizzazione diversi contesti di vita
Centralità dello studente
Piano Educativo Individualizzato Insegnanti di sostegno – Assistenti ad personam
Legge 104/92 Fondamenti
- Corresponsabilità interna
- Corresponsabilità interistituzionale
- Definizione responsabilità e competenze
- Richiamo alla sinergia degli interventi
- Prevenzione, supporto, sensibilizzazione contesti
- Nuove risorse umane e materiali
- Insegnante di sostegno
- Finanziamenti dedicati
Buone prassi e cattive prassi
Miglioramento della qualità della scuola: pedagogia, metodologia e didattica, organizzazione tempi spazi attrezzature…
Con il termine Disturbi Specifici dell’Apprendimento (DSA) vengono indicate una serie
di difficoltà in ambito scolastico, presentate da bambini normalmente scolarizzati, in
assenza di patologie neuromotorie, cognitive, psicopatologiche e/o sensoriali.
Il disturbo può interessare l’apprendimento della lettura (dislessia), della scrittura
(disortografia) o del calcolo (discalculia).
Legge 170/2010
PDP – Piano Didattico Personalizzato
• l'uso di una didattica individualizzata e personalizzata
• una metodologia e una strategia educativa adeguate
• strumenti compensativi, nonché misure dispensative
• lingue straniere e comunicazione verbale
• monitoraggio degli apprendimenti
• verifica e di valutazione
Certificazione medica servizio pubblico o enti accreditati
PDP obbligatorio
Legge 170/2010 Fondamenti
Certificazione medica
Ruolo della famiglia
Interventi della scuola
Personalizzazione
Adattamento della didattica
Traguardi comuni
La direttiva MIUR (dicembre 2012) e le C.M.
ESTENDONO
a tutti gli studenti in difficoltà
il diritto alla personalizzazione dell’apprendimento
• DPR 275/99 «Nell'esercizio dell'autonomia didattica le istituzioni scolastiche … possono adottare tutte le forme di flessibilità che ritengono opportune e tra l'altro: l'attivazione di percorsi didattici individualizzati, nel rispetto del principio generale dell'integrazione degli alunni nella classe e nel gruppo…» (art.4).
• Legge 53/2003 principi di personalizzazione dei percorsi di studio “La definizione e la realizzazione delle strategie educative e didattiche devono sempre tener conto della singolarità e complessità di ogni persona, della sua articolata identità, delle sue aspirazioni, capacità e delle sue fragilità, nelle varie fasi di sviluppo e di formazione.”
• Legge 170/2010 DSA con certificazione e modelli di PDP
Direttiva ministeriale sui BES (D.M. 27/12/2012) e circolari. Fondamenti
La scuola:
• responsabilità della lettura dei reali bisogni di inclusione (dalle certificazioni mediche alla responsabilità pedagogica e professionale)
• garantire il diritto all’apprendimento per tuttigli studenti in situazione di difficoltà
• Presa in carico dei BES da parte di tutti i docenti
• Offerta formativa: l’approccio della “speciale normalità”
• Nuovi orientamenti sul versante metologico-didattico
• Nuove modalità organizzative e gestionali delle risorse
• Valorizzazione del docente per il sostegno, quale risorsa aggiuntiva assegnata a tutta la classe
«ALTRI BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI»
QUANDO è BES: sempre
QUANDO IL P.D.P.: se il Consiglio di classe o il team docenti lo ritiene opportuno
Evitare gli automatismi
La scuola non deve identificare gli alunnicon BES, ma quelli che hanno bisogno dipersonalizzazione definita in un PDP
Considerazioni psicopedagogicheÈ necessario?È opportuno?È fattibile?
Esempi SVANTAGGIO SOCIO-ECONOMICO:Serve PDP o altre strade?STRANIERINuovi arrivi: temporaneoRitardo cognitivo di origine linguistica
QUANTO incide l’OFFERTA FORMATIVA?
QUALI TRAGUARDI PRESCRITTIVI?
BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI: quali sono
ALUNNI CON
DISABILITÀ
DISTURBI SPECIFICI
DI APPRENDIMENTOALTRI BISOGNI
EDUCATIVI SPECIALI
Legge 104/92
• PEI (Gruppo Tecnico Operativo)
• Interistituzionalità
• Risorse
Legge 170/2010
• Certificazione
• PDP
• Adempimenti
Disturbi evolutivi specifici:
- Linguaggio- Abilità non verbali- Coordinazione motoria- Attenzione e iperattività (con situazioni di comorbilità),- Funzionamento intellettivo limite- Forme dello spettro autistico lieve
Svantaggio socio-economico, linguistico, culturale:
- elementi oggettivi - ben fondate considerazioni psicopedagogiche e didattiche
Nel momento in cui uno studente vive
una condizione che gli rende difficile o
impossibile rispondere adeguatamente e
produttivamente alle varie attività,
è necessario che anche la scuola attui
degli adattamenti alla propria proposta,
in funzione del maggiore successo
formativo possibile dello studente.
Riflessioni
• Aumento certificazioni di disabilità
• Certificazioni di DSA in continuo aumento
• Piani Didattici Personalizzati per BES: quanti?
• Aumento di insegnanti di sostegno
• Aumento assistenti per l’autonomia
«LA SCUOLA HA UN PROBLEMA SOLO.
GLI ALUNNI CHE PERDE.»
Disagio scolastico …degli
insegnanti
Cambiamenti
sociali
economici
sociologici e
culturali………
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OLTRE IL MODELLO MEDICO(la disabilità è un problema della persona causato direttamente da malattie, traumi o altre condizioni di salute che necessitano di assistenza specialistica. La gestione della disabilità mira alla cura o all’adattamento dell’individuo e a
un cambiamento comportamentale)
PROSPETTIVA BIOPSICOSOCIALE
OLTRE IL MODELLO SOCIALE(la disabilità è un problema principalmente creato dalla società e va
affrontato in termini di piena integrazione nella società)
Una nuova prospettiva
Attività personaliPartecipazione
sociale
Condizioni fisiche
(disturbo o malattia)
Fattori contestuali
Fattori personaliFattori ambientali
Funzioni corporee
ICF
Strutture corporee
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L’individuo non viene considerato in sé, ma nel rapporto dinamico ed interattivo con il proprio ambiente di vita
Presupposti pedagogici
LE CAPACITÀ E IL FUNZIONAMENTO DEL SOGGETTO, OLTRE LA DIAGNOSI.
TUTTO CIÒ CHE STA ATTORNO È FACILITATORE O BARRIERA
RIDURRE LE DISFUNZIONALITÀ INTERVENENDO SUL CONTESTO
FINALITÀ: QUALITÀ DELLA VITA (attività personali e partecipazione)
Il senso della nostra professione
COSA FARE?
1. Offerta formativa inclusiva
2. Qualità della progettazione e della mediazione didattica
3. Procedure e strumenti a supporto dell’inclusione degli alunni con BES
1. Offerta formativa inclusiva: INDICAZIONI 2012
Le trasmissioni standardizzate e normative delle conoscenze, che comunicano
contenuti invarianti pensati per individui medi, non sono più adeguate. [Cultura
scuola persona. Indicazioni per il curricolo]
ORIENTAMENTI:
Essenzialità
Dialogo tra le discipline
Priorità
Dotazione di senso
Ogni persona, a scuola come nella vita, impara attingendo liberamente dalla
sua esperienza, dalle conoscenze o dalle discipline, elaborandole con
un’attività continua e autonoma.
[L’organizzazione del curricolo: Aree disciplinari e discipline. Indicazioni per il curricolo]
Dalle Indicazioni al CURRICOLO DI SCUOLA
Descrive e organizza, in modo organico,
tutto il percorso cui gli studenti di una
scuola possono accedere per essere
gradualmente accompagnati verso il
proprio “successo formativo”.
Traguardi finali su differenze individuali, ma
pari opportunità garantite.
COMPETENZE CHIAVEDimensioni non solo cognitive o conoscitive
COMPETENZA
“la comprovata capacità di usare
conoscenze, abilità e capacità
personali, sociali e/o metodologiche,
in situazioni di lavoro o di studio e
nello sviluppo professionale e/o
personale” … di conseguenza anche
la loro valutazione implica, secondo
un’efficace formula, “accertare non
ciò che lo studente sa, ma ciò
che sa fare consapevolmente
con ciò che sa”.
Documento Riforma Scuola secondaria di secondo grado
COMPETENZE
1 CONOSCENZE: possesso e comprensione di informazioni e concetti Fatti, idee.. acquisiti attraverso lo studio, la ricerca, l’osservazione o l’esperienza ….
2 ABILITÀ Capacità di applicare conoscenze per portare a termine compiti e risolvere problemi. Cognitive: uso del pensiero logico, intuitivo, creativo
Pratiche - abilità manuali, uso di metodi, strumenti.
3 RISORSE PERSONALI: atteggiamenti, valori, motivazioni, interessi…
DIMENSIONI
Affettivo-motivazionale
Relazionale/sociale
Cognitiva (fare, organizzare, utilizzare….)
Metacognitiva (uso consapevole, capacità metodologiche….)
Integrazione di conoscenze, abilità e risorse personali, per risolvere problemi, assumere e portare a termine compiti in contesti professionali, sociali, di studio, di lavoro, di sviluppo personale.
2. Qualità della progettazione e della mediazione didattica
• Apprendimento unitario e trasversalità delle esperienze
• Aspetti motivazionali ed evoluzione dei processi cognitivi
• DIDATTICA PER COMPETENZE: modelli e pratiche di progettazione per l’apprendimento significativo
• Fase preparatoria (rilevazione esperienze, co-costruzione dei percorsi)
• Fase operatoria (applicazione, sviluppo, transfert)
• Fase ristrutturativa (ricostruzione, ristrutturazione metacognitiva)
PROGETTO EDUCATIVO DI CLASSE
PROGETTO EDUCATIVO INDIVIDUALIZZATO
PIANO DIDATTICO PERSONALIZZATO
GRUPPO DI LAVORO PER L’INCLUSIONE
PIANO ANNUALE INCLUSIVITÀSistema Scuola
Gruppi docenti
Consigli di Classe
3. Procedure e strumenti a supporto dell’inclusione degli alunni con BES
PIANO ANNUALE PER L’INCLUSIVITÀ
• Analisi di punti di forza e criticità (sistema scuola, classe, risposte specifiche a BES)
• Verifica dei progetti attivati (sistema scuola, classe, risposte specifiche a BES)
• Attenta lettura dei bisogni della scuola
• Richiesta di risorse
• Azioni di miglioramento (relazione con il RAV)
• Discusso e deliberato dal Coll. Docenti
GRUPPO DI LAVORO PER L’INCLUSIONE
• Funzioni strumentali, insegnanti, altre componenti
• documentazione e diffusione buone prassi
• confronto, consulenza e supporto sulle strategie/metodologie di gestione delle classi
• Rilevazioni, monitoraggi
• Proposta di PAI
DL66/2017 art. 7
• Elaborato da docenti di classe, genitori, figure professionali specifiche interne ed esterne, nonché con il supporto dell'unità di valutazione multidisciplinare
• Dal profilo di funzionamento e dal Progetto Individuale
• Individua strumenti, strategie e modalità per realizzare un ambiente di apprendimento relativo a tutte le dimensioni (relazione socializzazione comunicazione interazione orientamento autonomie)
• Esplicita modalità didattiche e di valutazione
• Indica le modalità di coordinamento degli interventi
• Annuale. E’ soggetto a verifiche periodiche in corso d’anno per l’accertamento del raggiungimento degli obiettivi (eventuali modifiche/integrazioni)
PIANO EDUCATIVO INDIVIDUALIZZATO
MODELLO UST SINTESI e richiami al DL 66
Pei Semplificato /PEI Differenziato: solo per la scuola secondaria di secondo grado, Interventi riabilitativi ed educativi
Profilo sintetico dell'alunno/a
Progettazione educativa e didattica
Progettazione didattico-disciplinare
Modalità organizzative
Valutazione
DL 66/2017 Norme per la promozione dell'inclusione scolastica degli studenti con disabilità
• ACCERTAMENTO DISABILITÀ
• PROFILO DI FUNZIONAMENTO(UNITÀ DI VALUTAZIONE MULTIDISCIPLINARE)
• PROGETTO INDIVIDUALE
• PIANO EDUCATIVO INDIVIDUALIZZATO
PROCEDURE DI CERTIFICAZIONE
In vigore: DPCM 185/2006
La domanda è presentata dalla famiglia alla ASST
(Collegio di accertamento ) che vi dà riscontro entro
30 gg (60gg deroga DGR)
Il Collegio di accertamento è composto da NPI,
Psicologo, Assistente Sociale
L’accertamento assume una connotazione medico-
legale con possibilità di ricorsi (in ATS è istituito un
Organismo di riesame dove la famiglia può presentare
eventuale ricorso)
Il Collegio di accertamento redige il VERBALE di
accertamento di alunno disabile (secondo ICD
dell’OMS)
Dal 1 gennaio 2019 (in attuazione del Dec.Leg.
66/2017)
La domanda è presentata dalla famiglia all’INPS
che vi dà riscontro entro 30 gg
La commissione medica è composta da un
medico legale (presidente) e da due medici
specialistici (Pediatra, NPI o altro specialista),
assistente specialistico o operatore sociale
individuati dall’Ente Locale, dal medico INPS
La Commissione redige la CERTIFICAZIONE di
disabilità (secondo l’ICD dell’OMS)
IL POST ACCERTAMENTO
• La famiglia consegna il verbale
allo SPECIALISTA di riferimento: Diagnosi
funzionale
Alla ISTITUZIONE SCOLASTICA : PEI
All’ENTE LOCALE tramite la scuola: in caso di
richiesta di assistente all’autonomia
• La famiglia consegna la certificazione
all’UNITA’ DI VALUTAZIONE MULTIDISCIPLINARE:
Profilo di funzionamento (secondo la
classificazione ICF dell’OMS)
All’ISTITUZIONE SCOLASTICA: PEI
All’ENTE LOCALE: Progetto Individuale
NB : entro 180 gg dal Dec. Leg. verranno pubblicate le Linee Guida per la definizione di criteri, contenuti e modalità di redazione della certificazione di disabilità e del Profilo di funzionamento
IL POST ACCERTAMENTO
• La DIAGNOSI FUNZIONALE viene redatta dallo specialista e viene consegnata dalla famiglia alla Scuola, necessaria per la predisposizione del PDF e del PEI
Lo specialista dà consulenza al personale docente ed alla istituzione scolastica per la stesura del P.D.F e del PEI, cui partecipa anche la famiglia
• Il PROFILO DI FUNZIONAMENTO viene redatto dalla Unità di Valutazione Multidisciplinare(Medico specialista o Pediatra, NPI,Terapista della riabilitazione, Assistente Sociale del Comune con la collaborazione di un rappresentante della scuola e famiglia) secondo i criteri del modello bio-psico-sociale della classificazione ICF (dal 01. 01.2019)
Sostituisce la Diagnosi Funzionale e il Profilo Dinamico Funzionale (PDF) dal 01.01.2019
E’propedeutico e necessario alla predisposizione del PEI (Scuola ) dall’anno scolastico 2019/2020e del PROGETTO INDIVIDUALE (Comune)
I GRUPPI PER L’INCLUSIONE SCOLASTICA
• GLIR presso ogni ufficio scolastico regionale
• GIT Gruppi per l’inclusione territoriale composto da docenti e integrato dalle Associazioni rappresentative delle persone con disabilità nel campo dell’inclusione scolastica, dagli Enti Locale e dalla Sanità
• GLI presso ciascuna istituzione scolastica composto da docenti, docenti di sostegno, personale ATA, specialisti di riferimento della ASST e si avvale della consulenza e supporto degli studenti, dei genitori e delle associazioni.
Collabora con le Istituzioni Pubbliche e private presenti sul territorio per la realizzazione del Piano di inclusione e del PEI.
RISORSE NELLA SCUOLA
• DIRIGENTE
• COORDINATORE PER IL SOSTEGNO
• CONSIGLIO DI CLASSE
• DOCENTI CURRICOLARI/SOSTEGNO/ASSISTENTI ALL’AUTONOMIA E COMUNICAZIONE
• GLHO (interistituzionalità)
ATTESE…entro 180 gg dal Dec. Leg. 66
del 13 aprile 2017
• Linee guida per la definizione della Certificazione di Disabilità e del Profilo di Funzionamento
• Modalità per la definizione dell’organico del personale amministrativo, tecnico, ausiliario (ATA) tenendo conto, tra i criteri per il riparto delle risorse professionali, della presenza di alunni con disabilità iscritti per ciascuna istituzione scolastica statale
• Modalità per l’assegnazione, nell’ambito del personale ATA, dei collaboratori scolastici nella scuola statale per lo svolgimento dei compiti di assistenza previsti dal profilo professionale
• Definizione dei profili professionali del personale destinato all’assistenza per l’autonomia e per la comunicazione in coerenza con le mansioni del personale ATA
ALCUNE PREOCCUPAZIONI
Il Piano per l’Inclusione, definito da ciascuna istituzione scolastica nell’ambito del Piano Triennale dell’offerta formativa, è attuato nei limiti delle risorse finanziarie, umane e strumentali disponibili
Gli Enti Locali provvedono ad assicurare nei limiti delle risorse disponibili gli interventi per garantire l’assistenza per l’autonomia, i servizi di trasporto, l’accessibilità e la fruibilità degli spazi fisici delle scuole…
Scarse disponibilità di personale dei Comuni per poter garantire la definizione del Progetto Individuale
Possibilità di rendere effettivamente operativa la Unità di Valutazione Multidisciplinare per la stesura congiunta del Profilo Funzionale
PROFILO DI FUNZIONAMENTO
Dopo l’accertamento
• Sostituisce la diagnosi funzionale e il profilo
dinamico-funzionale (modello ICF)
• documento necessario alla predisposizione
del Progetto Individuale e del PEI
• definisce le competenze professionali e la
tipologia delle misure di sostegno e delle
risorse strutturali necessarie per l'inclusione
scolastica
• aggiornamento a ogni passaggio di grado (o
nuove condizioni)
UNITÀ DI VALUTAZIONE MULTIDISCIPLINARE
- medico specialista (o esperto patologia)
- specialista in neuropsichiatria infantile
- terapista riabilitazione
- assistente sociale o rappresentante Comune di competenza
- Collaborazione dei genitori
- Partecipazione di un rappresentante dell'amministrazione scolastica (tra i docenti della scuola frequentata)
DL 66/2017
Il PROGETTO INDIVIDUALE
1. E’ redatto dal competente Ente locale sulla base del Profilo di funzionamento, su richiesta e con la collaborazione dei genitori. (art. 14 L.328/2000)
2. Le prestazioni e le misure di cui al Progetto individuale sono definite anche in collaborazione con le istituzioni scolastiche.
(art. 14 L.328/2000)
prestazioni di cura e di riabilitazione a carico del
Servizio sanitario nazionale, i servizi alla persona a
cui provvede il comune in forma diretta o
accreditata, con particolare riferimento al recupero e
all'integrazione sociale, nonché le misure
economiche necessarie per il superamento di
condizioni di povertà, emarginazione ed esclusione
sociale.
PEI - PIANO EDUCATIVO INDIVIDUALIZZATO
Elaborato da docenti di classe, genitori, figure professionali specifiche interne ed esterne, nonché con il supporto dell'unità di valutazione multidisciplinare
• Dal profilo di funzionamento e dal Progetto Individuale
• Individua strumenti, strategie e modalità per realizzare un ambiente di apprendimento relativo a tutte le dimensioni (relazione socializzazione comunicazione interazione orientamento autonomie)
• Esplicita modalità didattiche e di valutazione
• Indica le modalità di coordinamento degli interventi
• Annuale. E’ soggetto a verifiche periodiche in corso d’anno per l’accertamento del raggiungimento degli obiettivi (eventuali modifiche/integrazioni)
DL 66/2017
In attesa di LINEE GUIDA. Ruolo della SCUOLA da costruire
PIANO DIDATTICO PERSONALIZZATO
SINTESI MODELLO UST
PARTE INFORMATIVO-DESCRITTIVA
Dati + analisi dei bisogni e del contesto
(per Profilo)
PARTE OPERATIVA-METODOLOGICA
Programmazione degli interventi didattico
operativi
Strategie di personalizzazione e
individualizzazione
Modalità di verifica e criteri di
valutazione (per tutte le discipline)
Gli impegni assunti dalla famiglia e
dallo studente
PROBLEMI APERTI PER I PDP DECISI DAI CONSIGLI DI CLASSE
Quando Sistema di monitoraggioCriteri (gravità)
Apporti singoli insegnanti (corresponsabilità)
Ruolo dei genitori
Valutazione formativa e prove nazionali o di stato
MODELLO UNICO con declinazioni per le diverse tipologie di BES
Analisi della classe
Individuazione BES
Progetto educativo di classe
Attivazione Piani e Progetti
Monitoraggio esiti
Valutazione efficacia Piani
Predisposizione PEI E PDP per DSA
Predisposizione PDP per alunni altri BES
Proposta di Procedura
CONCLUSIONI??
“L'INCLUSIONE... È ADESSO”
[dopo i Collegi]
Sviluppo della professionalità docente:
percorsi per REFERENTI / COORDINATORI
• Valutazione degli apprendimenti e valutazione agli esami di stato
• Azioni per potenziare l’inclusività negli apprendimenti
• Procedure comuni per alunni BES
• Ruolo e corresponsabilità educativa: come costruire relazioni efficaci
• Costruire una relazione con la famiglia
• Osservazione e iter certificativo (a partire dal DLgs 66)
PIANO DI MIGLIORAMENTO
Analisi dei bisogni
Risorse disponibili o reperibili
Fattibilità
Procedure d’istituto
Progettazione pluriennale
Scuole dell’autonomia
INCLUSIONE
…il tentativo di rispettare le necessità o esigenze di tutti,
progettando ed organizzando gli ambienti di apprendimento e
le attività, in modo da permettere a ciascuno di partecipare
alla vita di classe ed all’apprendimento, nella maniera più
attiva, autonoma ed utile possibile (per sé e per gli altri)
Buon lavoro…