SOM
MAR
IO
Chiuso in tipografia
il 16/03/2005.
Questo numero diffonde
650.000 copie.
On line su
www.coopfirenze.it
Carta riciclata 100%
4Aprile 2005
Mensile dell’
UNICOOP FIRENZE
Via Santa Reparata 43
50129 Firenze
Tel. 05547801
Fax 0554780766
Registraz. Trib. Firenze
n. 1554 del 17/07/63
Direttore Responsabile
Antonio Comerci
Coordinamento
redazionale
Letizia Coppetti
Segreteria di redazione
Marie Casarosa
Foto di copertina dalla mostra
Sebben che siamo donne
Empoli 1998
Grafica
W.Sardonini/SocialDesign
Impianti
La Progressiva
Stampa
Nuova Cesat Coop
SERVIZI
4 Dalla Futa alla libertà A Bruscoli, nel Mugello, un piccolo museo sulla
seconda guerra mondiale Càrola Ciotti
6 Donne in guerra All’ordine tedesco di
evacuare Carrara, imposero il loro rifiuto e vinsero
Riccardo Gatteschi7 Pagine di Resistenza Libri: dalle vie cittadine ai
monti alle campagne, episodi da non dimenticare
8 Feste d’aprile Primavera umbra: Castiglione
del Lago e Narni Matilde Jonas
MERCI & COMMERCI
10 Gusto di fuoco Peperoncino: piccante, ma
solo per i mammiferi. Le proprietà antinvecchiamento
Alessandra Pesciullesi e Monica Galli
11 I rossi dell’anno La presentazione delle nuove
annate di Brunello, Chianti e Nobile Carlo Macchi
GUIDA ALLA SPESA
12 Piatti e nitidi Tv al plasma e Lcd Rossana De Caro14 Quasi come i Vip I consigli per installare
una piscina fuori terra Rossana De Caro14 Ginnastica elettrica Elettrostimolatori: come e quanto adoperarli
MONDO COOP
15 Dal campo al campo Piatti e bicchieri monouso Coop:
fatti con il mais e non con il petrolio. Sono riciclabili e la materia prima è rinnovabile
Anna Somenzi16 A piedi con i partigiani Da Figline ad Antella in
occasione del 60° anniversario della Liberazione
18 Cotone solidale Polo Coop Solidal: il primo prodotto
tessile a marchio sviluppato con il criterio equo e solidale
19 Le mani in pasta Occupazione e cultura della
legalità nella Sicilia antimafia30 A casa di Galgano Palazzo Chigi Saracini a Siena
riaperto al pubblico dopo due secoli. Visite guidate per i soci
Edi Ferrari
TOSCANA
32 Il “Maggio” e la stazione Decennio per decennio un secolo
di vita quotidiana: 1930-1940 Pierfrancesco Listri34 All’ombra delle frasche Le Cascine: il parco fiorentino
teatro di amori e tragedie Mario Spezi
35 I conti non tornano Il segno del Maligno sul Duomo
in Piazza dei Miracoli a Pisa Stefano Giraldi42 Promesse e lucchetti Un curioso rito d’amore
sul Ponte Vecchio Riccardo Gatteschi
GASTRONOMIA
36 Al chiaro di Luni Osteria Da Bussè a Pontremoli.
Il lardo di Colonnata Leonardo Romanelli
37 Intensi sapori del Midi Alla scoperta della cucina del
sud della Francia, sulle tracce dell’investigatore Fabio Montale
Giulia Caruso
SALUTE
38 Grandi a due tempi Suggerimenti e consigli per
seguire lo sviluppo dei bambini Bruno Santini39 Cinturati solo davanti Indagine della ASL fiorentina
sull’utilizzo delle cinture di sicurezza
40 Soluzioni da geni Osteoporosi: uno studio
italiano permette di individuare i soggetti a rischio
Alma Valente
RUBRICHE
13 Aprile al super14 Aprile all’iper16 Iniziative delle sezioni soci20 Lettere a cura di Antonio Comerci28 Voci a cura di Antonio Comerci30 Eventi a cura di Edi Ferrari42 Segnalazioni44 Il top a cura di Letizia Coppetti
INFORMATORE 3
4 INFORMATORE INFORMATORE 5
È passata alla storia con il no-me di Linea Gotica, ed è sta-ta l’ultima linea di resistenza
tedesca in Italia. Una fortezza im-mensa e formidabile che si dispie-gava per ben 320 km, partendo dal-la vallata del fiume Magra, a sud di La Spezia, stendendosi attraverso le Alpi Apuane fino a raggiungere una serie di capisaldi che bloccavano i vari passi appenninici. L’estremità orientale della linea percorreva la vallata del fiume Foglia fino a rag-giungere le alture tra Pesaro e Cat-
tolica, sull’Adriatico. Queste linee difensive, oltre a sfruttare rocca-forti naturali come il passo della Fu-ta, si articolavano in un complesso sistema di bunker, fossati anticar-ro, campi minati e trincee scavate nelle zone di pianura. Il marescial-
lo Kesserling, comandante in capo delle truppe germaniche in Italia, la definì “barriera inespugnabile”. Quindicimila operai italiani furono arruolati di forza per l’esecuzione dei lavori. Nonostante ciò, non tut-te le opere realizzate erano di buo-na qualità. I manovali italiani, infat-ti, non si dedicavano al lavoro con lo stesso entusiasmo dei tedeschi, e in ogni angolo della montagna, do-ve la Resistenza partigiana cresce-
va di giorno in giorno, era un suc-cedersi continuo di azioni fulminee di sabotaggio e di ritardo. E’ lungo la Linea Gotica che si combatteran-no fra le più dure battaglie della II guerra mondiale in Italia: per nove mesi, dall’estate del ’44 alla prima-vera del ’45, gli eserciti coinvolti si fronteggeranno in scontri cruenti e terribili, perdendo decine di mi-gliaia di uomini.
REPERTI DAUN PASSATO RECENTELe zone dove la Linea Gotica fu
costruita recano ancora oggi i se-gni di ciò che accadde in quegli an-ni. A Bruscoli, un borgo del Mugello nei pressi del Passo della Futa, esi-ste un piccolo museo dove, tra i re-perti archeologici, geologici e del-la civiltà contadina, sono conserva-ti moltissimi oggetti che ci racconta-no della Linea Gotica e della guer-ra che lassù fu combattuta. Qui al-cuni amici, nel 1989, hanno dato vi-ta ad un’associazione con lo scopo di studiare e censire il territorio da un punto di vista storico-archeolo-gico: è nato così il Gruppo Archeo-logico di Bruscoli. Nel 1994, vista la quantità notevole di reperti rin-venuti, il gruppo ha chiesto la dispo-nibilità di una sede, da utilizzare an-che come deposito, al Comune di Fi-renzuola, che ha concesso i locali dell’ex scuola elementare di Bru-scoli. La prima iniziativa pubblica
è stata l’allestimento di una mostra sulla civiltà contadina, poi divenu-ta permanente visto il successo ot-tenuto, oltre duemila visitatori al-l’anno. Negli anni immediatamen-te successivi fu creata la terza sezio-ne del museo, dedicata appunto al-la Linea Gotica, come a completare quel quadro storico e culturale ini-ziato tempo prima con tanto impe-gno e passione.
LA JEEP DI ANTONIOUno dei membri storici
del Gruppo è Antonio Galeotti, un simpatico signore che all’epoca della guerra aveva 14
anni. A quei tempi viveva in una casa isolata nella zona di Pian del Voglio, raggiungibile solo
attraverso sentieri impervi. Un giorno alcuni soldati americani, a bordo di una jeep, lo incontrarono nei pressi
della sua casa e gli chiesero informazioni su come raggiungere il paese. Antonio spiegò loro che l’unico modo era percorrere una mulattiera molto ripida, ma dentro di sé pensò che mai e poi mai sarebbero potuti salire fin lassù a
bordo di un’automobile: era davvero molto scettico, ma quando vide che invece la jeep si arrampicava senza alcun problema per quell’impervia via, quasi non credeva ai suoi
occhi. Rimase talmente affascinato dalle potenzialità di quel mezzo che se ne ricordò per tutti gli anni a venire. Finché un giorno ebbe finalmente l’occasione di poter acquistare una
di quelle vecchie jeep: ne trovò una a Bologna, dove gli americani, dopo la liberazione, abbandonarono ogni genere di mezzi e pezzi di ricambio (ancora oggi a Bologna vi sono
officine dove è possibile trovare pezzi originali di quegli anni). Così Antonio ha coronato un vecchio sogno e da allora si
sposta unicamente a bordo della sua jeep. «Comodità niente - ci dice -, ma come va questa... nessun’altra automobile!».
ATTUALITÀ
ATTU
ALIT
À
di Càrola Ciotti
LINEA GOTICA
Dalla Futa alla libertàA Bruscoli, nel
Mugello, un piccolo
museo sulla seconda
guerra mondiale
LE INIZIATIVE18 - Firenze, Teatro del Cestello, ore 21.30
“La cantata della Liberazione di Firenze” - concerto con voce, fisarmonica e violino. Seguirà un incontro con alcuni partigiani e gappisti fiorentini e la presentazione di un CD prodotto in collaborazione con Anpi Oltrarno e assessorato alla cultura del Comune di Firenze.23 - Sesto Fiorentino, Aula Magna ITC Calamandrei, ore 10
“Europa: l’orizzonte della pace, l’orizzonte della libertà”, i ragazzi delle scuole di Sesto Fiorentino incontrano Dagmar Roth-Behrendt, vice presidente del Parlamento Europeo.24 - Bruscoli (Firenze), ore 15esposizione di veicoli d’epoca, militari e civili.A seguire corteo con deposizione di una coronaai martiri della famiglia Cavicchi.25 - Firenze, Teatro del Cestello, ore 21.30spettacolo “Da parte a parte”, rievocazione della drammatica parabola che dall’oppressione portò alla liberazione d’Italia.25 - Vicchio, Teatro Giotto, ore 21.30presentazione del video “Guerre vicine, guerre lontane”, realizzato dagli studenti delle scuole medie nell’ambito del progetto di educazione alla pace promosso dal Comune.25 - Scandicci, Palazzetto dello Sport, ore 21.30concerto commemorativo.25 - Sesto Fiorentino, Piazza V. Veneto, ore 15-20
“Note Resistenti 1945 - 2005”, concerto con i gruppi musicali giovanili di Sesto Fiorentino.
60° ANNIVERSARIO DELLA LIBERAZIONE
PER NON DIMENTICARESono circa settecento gli oggetti
relativi alla storia della Linea Goti-ca e della seconda guerra mondia-le custoditi in queste stanze. Bom-be, pistole, baionette e armi d’ogni genere, maschere antigas, decora-zioni militari, oggetti della vita quo-tidiana dei soldati, divise, bandie-re, documenti... La maggior parte di queste cose sono state donate al museo da abitanti della zona che custodivano un ricordo, un cime-lio, magari trovato dai propri geni-tori o nonni. Per ciascuno dei pez-zi che compongono l’esposizione è compilata una scheda con una bre-ve storia dell’oggetto, in modo da poter conservare una traccia pre-cisa della sua provenienza. Visitare il museo, il cui ingresso è gratuito, è come compiere un passo indietro
60° LIBERAZIONE60° LIBERAZIONE
Museo Storico Etnografico di Via della Chiesa 4Bruscoli (Firenzuola - FI)Aperto i giorni festivi dalle 15 alle 18.30Info: Emanuele Stefanini,tel. 055818110, http://digilander.iol.it/museobruscoli
nel tempo: gli oggetti ci parlano, e attraverso il loro racconto si ha la sensazione di rivivere quell’epoca, di conoscere gli uomini e le donne che ne furono protagonisti.
La mostra non rappresenta so-lo una mera esposizione d’armi e cimeli. Un cartello appeso all’in-gresso spiega: «Questa sala, de-dicata agli eventi bellici verificati-si in questa zona durante il secon-do conflitto mondiale, non è stata realizzata per amore della guerra o per nostalgia di un’Italia ormai scomparsa, ma perché l’occhio ri-cordi ciò che la mente potrebbe di-menticare: gli strumenti di morte ivi racchiusi servano da monito al-le nuove generazioni». Oggi più che mai, nel 60° anniversario della Li-berazione, è importante per tutti conoscere, apprendere e riflettere sul significato di quella guerra che in modo così tragico e profondo ha segnato la nostra storia recente. ■
Lapide a Sant’Anna di Stazzema per ricordare la strage, avvenuta
il 12 agosto del 1944, in cui morirono oltre 500 civili.
La poesia è di Piero Calamandrei, che fece parte della Costituente.
RESIDUATI BELLICI
Fotografie di
Càrola Ciotti
FOTO D. TARTAGLIA
6 INFORMATORE INFORMATORE 7
ATTUALITÀATTUALITÀ
LIBRILE VIE IN ROSA
Il comando tedesco era stato pe-rentorio nel suo diktat: entro le ore 20 del giorno 9 luglio 1944
«la popolazione abitante in Carrara e frazioni a mare dovrà essere eva-cuata». Era un provvedimento dra-stico ma necessario, anzi indispen-sabile per gli occupanti che control-lavano il territorio apuano, perché non potevano più tollerare i sabo-taggi e le azioni di disturbo che i par-tigiani compivano quasi quotidia-namente. I tedeschi sapevano bene dove la guerriglia trovava l’ispirazio-
ne e il coraggio per portare avanti le sue efficaci operazioni di disturbo: quella forza proveniva dalla popo-lazione di Carrara; una popolazio-ne composta quasi unicamente da donne, vecchi, bambini. E tutti era-no instancabili nel mantenere i con-tatti con gli uomini alla macchia sul-le montagne circostanti, impegnati a contrastare con ogni mezzo l’eser-cito invasore.
IL SALE DELLA VITAQuando i primi manifesti venne-
ro affissi nelle strade di Carrara, il 7 luglio, le donne non si persero d’ani-mo perché sapevano bene qual era l’obiettivo di tutte: non abbandona-re a nessun costo le loro case e i lo-ro averi. Del resto erano donne che avevano già avuto modo di mettere alla prova la tenacia e l’energia per
raggio a loro stesse, si avviarono verso la sede del comando tede-sco. In Via D’Azeglio il gruppo ven-ne fermato dal vice commissario prefettizio, che prese la parola per invitarle a desistere dal loro pro-posito e rinunciare a quella ma-nifestazione, che avrebbe potuto portare a conseguenze drammati-che. Ci furono attimi di indecisio-ne; poi le donne si guardarono ne-gli occhi e decisero di continuare la marcia. Piazza Mazzini era pre-sidiata da un gruppo di militari te-deschi armati di mitra e il portone d’ingresso del comando era protet-to da una mitragliatrice. Le donne continuarono il loro cammino e, al grido di «Non abbandonare la cit-tà!», si avvicinarono spavaldamen-te ai soldati tedeschi. La tensione era al massimo; un niente sarebbe bastato a far scoppiare la tragedia. All’improvviso, dal gruppo dei sol-dati si staccò un manipolo, si avvi-cinò alle donne, ne afferrò quattro e le condusse all’interno del co-mando. Fra le manifestanti serpeg-giò una sensazione di sbigottimen-to; poi l’audacia riprese il soprav-vento e si avvicinarono ancora più minacciose al portone del palazzo. I tedeschi puntarono le loro armi; la tragedia fu sfiorata.
L’arrivo del prefetto di Carrara contribuì a mantenere alto lo stato di apprensione. Il funzionario en-trò nel palazzo e ne uscì dopo alcu-ni minuti portando con sé le quattro donne. Poi si rivolse alla folla e an-nunciò che il comando tedesco ave-va sospeso l’ordine di evacuazione. Solo a quel punto si poté percepire un senso di sollievo. La tragedia era stata scongiurata. Le donne torna-rono alle loro case.
Questo è uno dei tanti episodi che sono valsi alla provincia di Mas-sa-Carrara l’attribuzione della me-daglia d’oro, anche perché «vinse la fame con il leggiadro sacrificio del-le sue donne e dei suoi ragazzi san-guinanti sugli impervi sentieri; su-bì dovunque stragi, devastazioni e rappresaglie atroci; si abbarbicò al-le natie montagne facendo del grup-po delle Apuane la cittadella inespu-gnata della libertà...». ■
di Riccardo Gatteschi
CARRARA 1944
Donne in guerraAll’ordine tedesco di
evacuare Carrara,
imposero il loro
rifiuto e vinsero
reagire di fronte alle difficoltà. Fu-rono loro che nell’inverno a caval-lo fra il ‘43 e il ‘44 compirono que-gli spossanti e pericolosi viaggi at-traverso le Apuane per scambiare il sale - unica materia prima di cui di-sponevano - con farina e altro cibo con le donne emiliane. Vale la pena di riportare le parole che Piero Ca-lamandrei dedicò a quell’episodio nel 1955: «Fu il mare che dette al-le donne il sale, la preziosa mone-ta di scambio per andare ad acqui-sire la farina al di là dei monti. Bi-sognava bollire clandestinamente
l’acqua marina per ricavare alla fi-ne, nel fondo delle caldaie, il pugnel-lo di sale... E le donne, col loro cari-co, si arrampicavano per gli imper-vi sentieri delle montagne spesso a piedi nudi sulle taglienti schegge di marmo e andavano in Garfagnana in cerca di viveri; altre, spingendo carrettini a mano, facevano itinera-ri più lunghi, su per i passi dell’Ap-pennino, su per la Cisa o il Cerre-to, e calavano in Emilia. Dopo una o due settimane tornavano sfinite, sanguinanti, dimagrite, ma ripor-tavano il loro carico di farina. Quel-le che tornavano, perché le vie era-no mitragliate, bombardate, piene di pericoli e di trabocchetti e mol-te rimanevano per la strada, abbat-tute dai proiettili o dallo sfinimen-to, o derubate del loro carico... Ma se una cadeva, come la fila delle for-miche che, se si interrompono, subi-to si ricompongono, le altre passava-no; e il pane, grazie a loro, arrivava alla città affamata».
TENSIONE CRESCENTEIl 9 luglio, giorno di scadenza
dell’ultimatum tedesco, trascorse tranquillo. Anche il 10 non si regi-strarono iniziative di alcun genere. Ma sotto la calma apparente, nel-l’intimità delle case o nel chiuso de-gli scantinati, fervevano i preparati-vi per la grande manifestazione del giorno seguente.
La mattina dell’11 le donne di Carrara si riunirono in Piazza del-le Erbe e compatte, sorreggendo striscioni e gridando slogan che in qualche modo infondessero co-
PAGINE DI RESISTENZADalle vie cittadine ai monti alle campagne, episodi da non dimenticare
La liberazione di Firenze studia-ta e rivista sulle basi delle fon-
ti straniere, inglesi, americane, tede-sche, vaticane e così via. Una visione inedita e fuori dal coro di quelle “san-guinose” giornate, culminate nell’11 agosto ‘44, data eletta a simbolo del-la liberazione, che portarono alla ritira-ta tedesca di là d’Arno, lasciandosi die-tro una scia di 700 morti, per lo più civili. «Si poteva evitare? - si chiede l’autore -, si poteva salvare Firenze dalle di-struzioni della guerra?». Forse sì, stando a Pao-letti, se solo il feldma-resciallo Harold Rupert Alexander, comandante in capo di tutte le truppe alleate in Italia, contravve-nendo agli ordini di Londra non avesse deciso di punta-re su Firenze invece di accer-chiarla, come era stato fatto con Siena. Un saggio storico che ricostruisce minuziosamente an-che il fenomeno dei “franchi tiratori”.
Paolo Paoletti, “Firenze agosto 1944 - Alleati, tedeschi, Ctln, partigiani e franchi tiratori nel mese più sanguinoso della storia fiorentina”, ed. Agemina, tel. 055412715, www.edizioni.agemina.it, € 17
23 luglio 1944, Pratale, tra i comuni di Tavarnelle e
San Casciano di Val di Pesa. Dodici uo-mini furono fucilati dai tedeschi davan-ti alle loro famiglie. Quegli uomini era-no partigiani? Dalle prime relazioni uf-ficiali sembrava di sì, ma dallo studio dei due autori emerge invece che pro-babilmente solo alcuni fra di essi furo-no in qualche modo “in contatto” con i partigiani. Non si trattò di rappresa-glia, quindi, ma «di una di quelle azioni di repressione militare su civili... tesa a spezzare il legame che andava sem-pre più saldandosi tra Resistenza e po-
polazione». Un libro completato da fo-to e dalle testimonianze di chi quei fat-ti li ha vissuti da bambino sulla propria pelle: i figli degli uomini uccisi.
Francesco Catastini-Fabrizio Silei, “La strage di Pratale
- Storia e memoria di una strage dimenticata”, ed. Pagnini e Martinelli, tel. 0556800074, € 15
STORIE DI TOSCANASi concorre con testi inediti di poesia e narrativa, sul tema
“In Toscana: storie e impressioni”, al premio letterario Castelfiorentino, gratuito e aperto a tutti. I testi dovranno
arrivare entro il 14 maggio, in sette copie - di cui una con le generalità dell’autore - alla segreteria del premio, presso la Banca di credito cooperativo di Cambiano, piazza Giovanni
XXIII 6, 50051 Castelfiorentino (FI). Mille euro al primo classificato, 500 al secondo e al terzo, più un premio
speciale di 3.000 euro a un grande poeta o scrittore italiano. La serata di premiazione è prevista per l’11 giugno.
Info: tel. 0571631731, 3384293724,www.premioletterariocastelfiorentino.it
PER SAPERNEDI PIÙ
Il 25 aprile il Comune di Carrara
distribuirà un video dal titolo Le radici della
Resistenza. Donne in guerra, donne e la guerra. Info: tel. 0585641491
CASTELFIORENTINO
sche, vaticane e così via. Una visione inedita e fuori dal coro di quelle “san-guinose” giornate, culminate nell’11 agosto ‘44, data eletta a simbolo del-la liberazione, che portarono alla ritira-ta tedesca di là d’Arno, lasciandosi die-tro una scia di 700 morti, per lo più civili. «Si poteva evitare? - si chiede l’autore -, si poteva salvare Firenze dalle di-
in capo di tutte le truppe alleate in Italia, contravve-nendo agli ordini di Londra non avesse deciso di punta-re su Firenze invece di accer-chiarla, come era stato fatto con Siena. Un saggio storico che ricostruisce minuziosamente an-che il fenomeno dei “franchi tiratori”.
Paolo Paoletti, “Firenze agosto 1944 - Alleati, tedeschi, Ctln, Monte Giovi, le alte colline del
Mugello, la Calvana, i borghi che scendono lungo la Sieve, gli anfratti della linea Gotica, sono i luoghi percor-si dall’autore per ricostruire la storia di uomini e donne - che difficilmente sa-ranno citati nei libri di storia - lungo il periodo che va dagli anni della dittatu-ra fascista ai primi anni del secondo do-poguerra. Un libro che non è solo una ri-costruzione di storia locale, grazie alle testimonianze ancora vivide di perso-ne che dovettero affrontare «scelte dif-ficili, passioni violente, paure, e un co-raggio ritrovato solo dopo lunghissimi travagli interiori».
Massimo Biagioni, “Scarpe rotte eppur bisogna andar - Fatti e persone della Resistenza in Mugello e Val di Sieve”, ed. Pagnini e Martinelli,tel. 0556800074, € 18
FOTO R. GATTESCHI
FOTO G.C. PROVINCIA DI MASSA CARRARA
8 INFORMATORE INFORMATORE 9
ri dei tre Terzieri della città: il rosso e blu di Fraporta, il bianco e nero di Mezule, l’arancio e il viola di Santa Maria. Si tratta di un gioco di abilità,
vinto da colui che - lanciato il caval-lo al galoppo - riesce a infilare con la punta della lancia un anello d’ar-gento appeso a un supporto, lungo il percorso ellittico realizzato in piaz-za dei Priori (3 maggio): a fare da sfondo l’antica Loggia dei Priori con la bella fontana a tazza e il duecente-sco Palazzo del Podestà.
Chiude i giorni di festa la ver-sione moderna della Corsa all’Anel-lo, che si svolge nello Stadio Comu-nale (seconda domenica di mag-
gio, ore 16) e prevede il triplicarsi degli anelli. L’anticipa il grandioso corteo storico della sera preceden-te: uno sfilare, tra l’allegro suono dei musici, di costumi trecenteschi lungo le strade della città illumina-te da sole torce, a riproporre fedel-mente, in un gioco suggestivo di lu-ci e ombre, quella che fu Narni nel
ATTUALITÀto che negli anni Cinquanta un ma-nipolo di olandesi - sempre a corto di terra a casa loro - decise di tra-sferirsi a Castiglione del Lago a col-tivare tulipani. E assieme ai bulbi del più olandese dei fiori, i nuovi arri-vati importarono anche la tradizio-
TURISMO
nifestazione - che quest’anno cade il 10 di aprile - si è arricchita di sempre nuove iniziative: dalla Fiera del Tuli-pano al Corteo Storico, dall’apertu-ra delle taverne tipiche al Palio del Tulipano. Attesissima e decisamen-te singolare la sfilata lungo le stra-de del centro storico degli elabora-ti carri allegorici (ore 16), allestiti dalle cinque contrade di Castiglio-ne utilizzando solo petali di tulipani.
LA MACCHINADEL TEMPO
Ben più antica la Corsa al-l’Anello di Narni, evento clou
delle due settimane di festeggia-menti in onore di San Giovenale, pri-mo vescovo e Santo patrono di que-
sta deliziosa città umbra che, stret-ta dalla sua cerchia di mura merlate, domina dall’alto del colle la pianura circostante, conservando inalterato il tipico sapore medievale. La gara - anticamente sponsorizzata dalla co-munità ebraica - risale al 1371 e si di-sputa tra i giovani cavalieri in costu-me storico che rappresentano i colo-
PALIO DEL TULIPANO
Sarà per quella posizione pro-tesa sul lago Trasimeno tra
un folto di canne a coprire l’impa-ludarsi delle rive, sarà per la magi-ca suggestione di quello specchiar-si nelle acque del lago - dall’alto del promontorio - dell’imponente Roc-ca medievale sormontata dal pode-
roso mastio triangolare o, ancora, per il fascino misterioso del centro abitato che si stringe attorno al pa-lazzo Ducale dei Della Corgna fino a occupare tutto il poggio, sta di fat-
di Matilde Jonas
momento del massimo splendore. A partire dal 23 aprile, la rigorosa ricostruzione dell’ambiente urba-no trecentesco - con i suoi artigiani intenti all’opera al lume di candela, utilizzando strumenti desueti da se-coli, con i suoi tavernieri che rispol-verano stoviglie dalle fogge antiche e ripropongono piatti da tempo di-menticati, con i suoi fornai che sfor-nano la celebre pizza bianca dai for-ni a legna riempiendo l’aria di pro-fumo amico - offre dunque l’oppor-tunità di fare un vero e proprio viag-gio a ritroso nel tempo. ■
ne patria di festeggiare l’arrivo del-la primavera, addobbando finestre, balconi, piazze, vicoli e piccoli carri di variopinte composizioni floreali. In una terra dove le infiorate fanno parte delle antiche tradizioni loca-li (a Bettona e a Cannara per il Cor-pus Domini, a Città della Pieve la do-menica più vicina al 21 di giugno, fe-sta del santo patrono San Luigi Gon-zaga, le strade si coprono di tappe-ti di petali a riprodurre immagini di ispirazione rinascimentale), la festa dovette radicare velocemen-te quanto profondamente nell’ani-ma dei castiglionesi, se ancora oggi la si ripropone “nel più crudele dei mesi” - per dirla con Shelley - seb-bene da decenni la coltura del tuli-pano sia stata soppiantata da colti-vazioni più redditizie.
Edizione dopo edizione, la ma-
TURISMO
CLASSICA A PRIMAVERABagno a Ripoli - Con il concerto di venerdì 15 aprile avrà inizio la stagione primaverile 2005 dell’associazione
“Amici di Vicchio di Rimaggio”, con la collaborazione del Comune di Bagno a Ripoli e dell’APT e con la sponsorizzazione dell’Ente Cassa di Risparmio. Si rinnova quindi, nella splendida sede della Chiesa di San Lorenzo a Vicchio di Rimaggio, l’appuntamento con un’iniziativa che si colloca ormai tra gli eventi artistici e culturali più qualificati e attesi nell’area di Bagno a Ripoli e di Firenze.Anche il ciclo che sta per iniziare si articola, come di consueto, su quattro concerti: il primo sarà per pianoforte solo e i successivi per gruppi cameristici.15 aprile - Sergio De Simone - Pianoforte29 aprile - Trio Vichi, Tacchi, Ortolani - pianoforte,violino, clarinetto13 maggio - Duo Bichi Pacini - Chitarre27 maggio - Duo Ballerini Pavlov - pianoforte e violoncelloChiesa di San Lorenzo a Vicchio di RimaggioVia Vicchio e Paterno - Bagno a RipoliInizio dei concerti ore 21,15 - Ingresso liberoInfo: associazione “Amici di Vicchio di Rimaggio”tel. 055630631Ufficio cultura del Comune di Bagno a Ripolitel. 0556390356/7
Firenze - Il consolato onorario della Repubblica Ceca per la Regione Toscana insieme ad ARCA - Amici della Repubblica Ceca Associati - organizzano, nei bellissimi spazi del Cenacolo di Santa Croce a Firenze, un concerto di musica da camera: il 16 aprile alle ore 21 il complesso cameristico praghese Ensemble Martinu si presenterà al pubblico fiorentino con un programma che va da Haydn e Dvorák fino agli ormai classici del Novecento Ravel, Martinu e Piazzolla.Info: Consolato Onorario della Repubblica Ceca,tel. 055284454, martedì e giovedì 10-13
PRIMAVERA UMBRA
Feste d’AprileRicorrenze storiche
a Castiglione del Lago
e a Narni
Per date e orari: Apt Castiglione
del Lago,tel. 0759652484;Pro Loco di Narni, tel. 0744715362
SULLE TRACCE DEL LUPOProsegue l’attività divulgativa del CSDL (Centro per lo studio
e la conservazione sul lupo), con le escursioni “Sulle
tracce del lupo”, sia nel mese di aprile che nel mese di maggio. Le uscite, che si
svolgeranno nella zona di Moscheta, tra Scarperia e Firenzuola (Firenze),
permetteranno a tutti di avvicinarsi alla conoscenza del predatore, con una escursione di circa 5 ore in zone
frequentate dal lupo ed una sessione serale di wolf howling, durante la quale i partecipanti “chiameranno” i lupi
utilizzando registrazioni di lupi in natura. Nel mese di maggio sarà inoltre organizzata una uscita appositamente
per i bambini. Costo dell’escursione, 5 euro a persona. Info e prenotazioni: tel. 3382267431, www.canislupus.it
ATTUALITÀ
TOSCANA TURISMO
MARE, MAREMMAE COLLEWeek end a prezzi speciali per i soci a Camaiore,Sorano e nei colli senesi
Relax in villa - Villa Montecatini è un antico padiglione di caccia, situa-to a Nocchi (Camaiore), nell’entroterra verde della Versilia, ai piedi delle Alpi Apuane e a pochi minuti di auto da Via-reggio, Lucca e Pisa. La villa è circonda-ta da uno splendido parco con piscina all’aperto e campo da tennis. Il soggior-no (200 euro la suite standard, 300 la superior e 400 la deluxe, per week end di due giorni) prevede pernottamento e prima colazione. Le quote di parteci-pazione sono valide per un massimo di due adulti più due ragazzi di età infe-riore a 16 anni e l’offerta è valida fino
a dicembre, ad esclusione del mese di agosto. E’ necessaria la prenotazione un mese prima del soggiorno.
Info: Willis Travel, tel. 050575777
no all’hotel “La Fortezza” a Sorano, va-lida da aprile a dicembre. La quota indi-viduale di partecipazione per tre giorni/due notti in camera doppia con prima colazione è di 95/105 euro a seconda del periodo scelto.
Info: Argonauta viaggi, tel. 0552342777
Week end nei colli senesi - Sono due le offerte speciali per i so-ci: il Relais La Rovere a Colle Val d’Elsa (quattro stelle) e l’hotel Casalta a Mon-teriggioni (tre stelle). La quota indivi-duale di partecipazione per due gior-ni/una notte in camera doppia con pri-ma colazione e degustazione di vino Chianti varia da 80 a 90 euro per il quat-tro stelle e 45/55 euro per il tre stelle, a seconda del periodo. Sono previste an-che escursioni e visite a prezzi specia-li per i soci Coop. L’offerta è valida fino ad ottobre.
Info: Argonauta viaggi, tel. 0552342777
ESCURSIONI
Tre giorni in Maremma - Un ambiente esclusivo e di alta classe, do-ve ogni camera si affaccia su un pano-rama di incomparabile bellezza: que-sta la proposta che prevede il soggior-
MUSICA DA CAMERA
FOTO ACTION FOTO
FOTO C. VALENTINI
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VINI
MERCI&COMMERCI
GUIDA AGLI AROMI
La pianta (il nome scientifico è Capsicum annuum) ha l’aspetto di un arbusto alto
fra i 20 e gli 80 cm, fiorisce e frutti-fica nei mesi estivi, è ben adattabile ai climi caldi e temperati dove può vivere sia negli orti che nei vasi co-me ornamentale. Nel sud Italia, so-prattutto in Calabria e Basilicata, ha trovato l’habitat più adatto, e il pepe-roncino che si coltiva in queste due regioni è unanimemente ritenuto il migliore. Il peperoncino appartie-
ne alla famiglia delle solanacee co-me tutti i peperoni, le patate, i po-modori e le melanzane ma anche la belladonna, lo stramonio, il tabac-co e la dulcamara, cioè piante ric-che di alcaloidi che hanno (chi più chi meno) effetti particolari sul si-stema nervoso dell’uomo. Nel pepe-roncino si trova una miscela di vari alcaloidi (capsaicina e suoi deriva-ti) che sono inodori e insapori, ma determinano la sensazione definita
“piccante”. Stimolano selettivamen-te i recettori dolorifici della lingua e delle mucose e producono vaso-dilatazione dei capillari superficia-li. E’ curioso notare che questo ef-fetto si manifesta esclusivamente nei mammiferi e non, ad esempio, ne-gli uccelli. La piccantezza si misura in unità Scoville (dal nome del chi-mico statunitense che nel 1912 svi-luppò questo metodo). Si tratta di
indicare il rapporto di diluizione in acqua zuccherata necessario a ren-dere impercettibile al gusto la sen-sazione di piccante. Naturalmente questa scala è abbastanza appros-simativa in quanto dipende in larga misura dalla sensibilità dell’assag-giatore, ma serve a dare un’idea ge-nerale di cosa ci si può aspettare da un particolare peperoncino. La va-rietà Kayenna ha 30.000-50.000 di
unità Scoville, cioè il sapore piccan-te non si sente più se si diluisce 1 cc di questo peperoncino in 30-50 li-tri di acqua.
UNA SPEZIADA GIOVANIDal punto di vista nutrizionale
il suo apporto calorico è piuttosto basso, alto è il contenuto di vitami-na C, che però si perde con la cot-tura, è da preferire quindi l’uso del prodotto fresco. I semi contengono una piccola dose, naturalmente non terapeutica, di lecitina, che è una molecola importante per abbassa-re il tasso di colesterolo cattivo nel sangue. Il suo effetto più noto però è sulla circolazione sanguigna: an-che in piccole dosi ha una azione va-sodilatatoria soprattutto sui capilla-ri e quindi è efficace, migliorando l’irrorazione del corpo, come antin-vecchiamento.
Questa azione è rafforzata dalla presenza di vitamina PP, che proteg-ge l’elasticità dei capillari, e di vita-mina E, che accresce la capacità di ossigenazione del sangue.
Il peperoncino non ha con-troindicazioni a patto che venga usato con equilibrio e moderazio-ne. E’ da sconsigliare sicuramente ai bambini e non devono abusar-
di Carlo Macchi
Gusto di fuocoPEPERONCINO
ne quelli che soffrono di acidità di stomaco, ulcera, epatite, cistite ed emorroidi. L’eccesso può provoca-re infiammazioni gastrointestinali e anche ai reni. In ogni caso il con-sumo di peperoncino non deve mai essere eccessivo, ma soprattutto deve essere determinato dalla tol-leranza personale.
come il 2002, assume anche mag-gior valore. Il valore è un concetto che a Montalcino hanno ben pre-sente e che spero venga rivisto ver-so il basso (insomma, dovrebbero abbassare i prezzi!) per il Brunel-lo 2000. Quest’annata non ha avu-to un’estate calda come il 2003 ma ci è mancato poco. Quindi le uve non hanno avuto maturazioni ade-guate, specie per vini che dovreb-bero andare molto avanti nel tem-po. Il Brunello di Montalcino 2000 è un vino importante già pronto da bere. Non avrà la complessità e la longevità di altre annate ma sarà più godibile e rotondo sin da subito. Vi-sto che oramai mi sono sbilanciato
devo partorire anche un voto per il Brunello: credo però sia giusto ve-derlo sotto due aspetti, per quello della longevità (fondamentale per un vino del genere) darei 6½, men-tre per quanto riguarda la piacevo-lezza e bevibilità arriverò sino a 7½. La media poi fa sempre intorno a 7 ma non scordatevi che per me i vo-ti (al contrario di come mi succe-deva quando ero studente...) vanno sino a 10. ■
MER
CI&C
OMM
ERCI Un vecchio detto toscano re-
cita: «Nel troppo ci si rientra sempre». Ho pensato spes-
so a questo proverbio nella settima-na di degustazioni che ha presenta-to alla stampa nazionale ed interna-zionale le nuove annate dei tre vini Docg toscani più famosi e blasona-ti nel mondo: Chianti Classico, Vino Nobile di Montepulciano e Brunello di Montalcino. Il troppo era rappre-sentato dai circa 800 vini che il mal-capitato (o ben capitato a seconda dei punti di vista) assaggiatore pote-va testare nell’arco di queste giorna-te, che si sono aperte a Firenze con il Chianti Classico. Si presentava l’an-nata 2003 che, come molti di voi ri-corderanno, ha avuto un’estate as-solutamente torrida ed un periodo di siccità che è partito a maggio e si è protratto fino a settembre. In queste condizioni l’uva funziona un po’ co-me i cristiani. Chiude bottega e cer-ca di partire per le ferie. Che vada in ferie è una battuta ma che “chiu-da bottega” è vero, in quanto sopra a certe temperature la vite non lavo-ra e le uve maturano male. Il Chianti Classico 2003 è figlio di questa an-nata ed i vi-ni assaggia-ti mostrano un grado al-colico ele-vato, pro-fumi che r i c o r d a -no la frutta matura ed una buona morbidez-za e roton-dità al pa-lato. Vini di buon livel-lo ma non certamen-te da gran-de invec-ch ia men-to. Se do-vessi dargli un voto non potrei spingermi, come media, ol-tre il 7-, con punte intorno a 8-8½.
Dal Sahara alla stagione delle piogge: questa è la differenza che
GUIDA AGLI AROMIGUIDA AGLI AROMI
Piccante,
ma solo
per i mammiferi
DI TUTTI I COLORIIl pepe ha dominato il commercio europeo delle spezie fin
dai tempi del Medioevo ed è stato lo stimolo principale che spinse alla ricerca di nuove rotte verso l’Oriente. E’ tra le
spezie quella che più si è integrata nella nostra cucina, godendo di ininterrotto favore fin dall’antichità. Il pepe,
nero, bianco o verde che sia, proviene dalla stessa pianta: il pepe verde è il frutto raccolto acerbo e generalmente conservato in salamoia, quello nero è raccolto acerbo e
fatto essiccare per 7-10 giorni fino a che la buccia acquista una colorazione nera, infine quello bianco è raccolto
acerbo, immerso in acqua e privato della buccia esterna. Il pepe rosa è invece il frutto di un’altra pianta: un alberello
originario dell’America meridionale.
di Monica Galli e
Alessandra Pesciullesi VECCHIA MA PIMPANTE
Scagli la prima pietra chi crede che la Vernaccia di San Gimignano sia un vino da invecchiamento. Anch’io facevo parte di questa folta schiera ma la degustazione di vecchie annate, organizzata per San Valentino dal Consorzio della Vernaccia, mi ha fatto in buona parte ricredere. Vini che andavano dal 2000 sino al 1974, ancora pimpanti e assolutamente godibili, mi sono stati serviti nella meravigliosa cornice della Sala Dante nel Municipio cittadino. Sarà stata la sala, saranno stati i vini, ma è stata una bella lezione per chi pensava che la Vernaccia fosse solo un vino “semplice, fresco, piacevole”. Non crediate però che ora siano tutte rose e fiori: la stragrande maggioranza di questi bianchi sono figli della suddetta triade. Sta adesso solo ai produttori creare e proporre vernacce (magari inserendo nel disciplinare la dizione
“Superiore” per facilitare le cose al consumatore) che possano dare il meglio di sé dopo alcuni anni di invecchiamento.
IN GIRO PER IL MONDOIl condimento più famoso è il ta-
basco, di origine americana e ingre-diente di noti cocktail. La più tradi-zionale è la salsa chili, che in Ame-rica centrale è usata per insapori-re le carni ed è ottenuta miscelan-do peperoncini con aglio e origa-no. Molto apprezzata è poi l’harissa: diffusa in nord Africa e medio orien-te, ha l’aspetto di una pasta rossa e piccante ed è usata per insaporire il cous-cous. Tipica dell’Ungheria è la paprika nelle versioni dolce o pic-cante, usata per insaporire il gou-lash. L’indonesiana satè sauce insa-porisce piatti di carne grigliata ed è preparata con peperoncini, arachi-di macinate e aromatizzata con er-ba di limone, scampi essiccati, latte di cocco, zucchero e sale. ■
VERNACCIA
PEPE
I rossi dell’annoDEGUSTAZIONI
La presentazione
delle nuove
annate di Brunello,
Chianti e Nobile
passa tra l’annata 2003 e quella del 2002, caratterizzata da un’estate fredda e piovosa come non si vede-va da decine di anni. Anche in que-ste condizioni la vite lavora malissi-mo e soprattutto le uve sono sogget-te a problemi di muffe e compagnia cantante. Il Nobile di Montepulcia-no 2002 è figlio quindi di un’annata molto difficile ma riesce a masche-rarlo bene. I vini sono anche troppo giovani e pimpanti e, se supporta-ti da prezzi adeguati al difficile mo-mento economico (quindi più bassi che negli anni scorsi), potrebbero essere una buona indicazione per
chi ama bere vini toscani di buon corpo. Il mio voto comunque non si discosta molto da quello del Chian-ti Classico, che però, per un’annata
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A. F
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GUIDA ALLA SPESA
Sono il top delle tivù di ultima generazione, quelle a tec-nologia digitale, e stanno
rapidamente conquistando il merca-to. Lo schermo piatto e l’elegante desi-
gn dei televisori al plasma e Lcd (liquid cristal display) sono le armi vincenti di questi elettrodomestici che si possono anche appendere al muro come quadri. Sempre più diffusi nei salotti, il loro suc-cesso non è dovuto solo all’estetica raf-finata e accattivante che fa apparire in confronto le normali tv a tubo catodico (crt) oggetti obsoleti e ingombranti, la cui era (grazie anche ai prezzi sempre più abbordabili delle tivù in digitale) è ormai al tramonto. Le tivù al plasma e
di Rossana De Caro
del tubo catodico comporta un rispar-mio di energia elettrica. Insomma, le ti-vù del futuro sono queste, predisposte anche per l’intrattenimento multime-diale se collegate a computer dotati di appositi sistemi.
GAS OCRISTALLI LIQUIDI?Lo schermo al plasma, grazie al-
la mancanza di riflessi e all’ottima vi-sibilità con qualunque tipo di illumina-zione, è molto apprezzato anche come monitor nelle videoconferenze. Anche gli schermi Lcd, ultimi nati, forniscono immagini perfettamente nitide.
Gli schermi al plasma sfruttano le peculiarità di alcuni gas (xenon e neon), i quali si trasformano attraver-
so un campo elettrico e passano al co-siddetto stato di “plasma”. Questa tec-nologia consente di costruire scher-mi di grandi dimensioni, oltre i 30 polli-ci, fino a 50 e anche 60 pollici, con una diagonale di oltre un metro e con uno spessore minimo.
Gli schermi piatti Lcd sono formati da tante cellette nelle quali viene fatta passare l’energia elettrica che le ren-de più o meno trasparenti alla luce; a seconda della disposizione delle varie cellette, trasparenti o opache, si posso-no formare le immagini. Fino a qualche tempo fa, il maggior problema di que-sti schermi consisteva nel doverli guar-dare esattamente di fronte. Oggi que-sto difetto è stato per lo più superato, e si può osservare lo schermo anche da una posizione più angolata. Gli scher-mi a cristalli liquidi sono di dimensio-ni più ridotte, fino ai 28/30 pollici, ma più robusti di quelli al plasma e senza l’effetto “di persistenza”, che consiste nel lasciare una traccia dell’immagine precedente. Il plasma garantisce una visione perfetta indipendentemente dalla luce presente, mentre gli scher-mi Lcd si esprimono al massimo in am-bienti ben illuminati. Dal punto di vista della risoluzione, gli Lcd sono superio-ri al plasma. I televisori a cristalli liquidi hanno anche un costo mediamente su-periore alle tecnologie al plasma.
NOVITÀ INFORMATICATUTTI REGISTICON MEDIA CENTER
Gli appassionati di informati-ca non se lo faranno sfuggire:
parliamo di Windows XP Media Cen-ter, il nuovo sistema operativo Micro-soft abbinato ai pc che permette in mo-do rapido e con un semplice telecoman-do di entrare nel magico mondo del digi-tale con le più svariate forme di intratte-nimento (foto, dvd, film, programmi te-levisivi, musica, internet). Collegando i Media Center al televisore, preferibil-mente al plasma o Lcd per sfruttare al massimo le potenzialità dell’immagine ad alta definizione, appare un’interfac-cia grafica comprensiva di menu con va-rie voci. Selezionando quella prescelta è possibile vedere, registrare o archiviare i programmi televisivi preferiti, le foto-grafie digitali, i film, guardare un dvd o ascoltare musica standosene comoda-
mente seduti nel salotto di casa. In pra-tica il pc si trasforma in una postazione multimediale che offre infinite possibi-lità in termini di produttività e creatività. E’ possibile vedere dvd con una qualità delle immagini straordinaria. Tante le funzionalità a disposizione: per la sezio-ne dedicata alla televisione, ad esem-pio, è prevista la registrazione in moda-lità “Time shifting” che permette di as-sentarsi brevemente dalla visione di un programma in diretta, abilitando il me-dia center ad avviare la registrazione; tornati davanti al display sarà possibile premere il tasto Play del telecomando e continuare la visione del programma
“leggermente in differita”. In corrispon-denza di intervalli pubblicitari si avrà il tempo per recuperare la diretta. Con Media Center chiunque potrà essere un “regista”, realizzando belle presen-tazioni delle immagini preferite accom-pagnate da un sottofondo musicale. At-traverso il masterizzatore installato sul Media Center potranno essere creati dvd o cd-rom contenenti filmati, imma-gini o brani audio.
CARCIOFIVIOLETTI E TOSCANI
In Toscana vengono coltivati di-versi tipi di carciofo. Il carciofo
violetto è uno dei migliori, un prodotto tipico della zona costiera, in particola-re del litorale livornese, coltivato in Val di Cornia e Venturina su una superficie
di 700-800 ettari. La varietà più diffu-sa è il terom (selezionata dal professor Romano Tesi dell’Università di Firenze, dalle cui iniziali prende il nome), di tipo primaverile (non rifiorente) la cui rac-colta si concentra nel periodo che va da marzo a giugno. E’ ottimo da con-sumare crudo in pinzimonio, abbina-to con l’olio extravergine d’oliva tosca-no di cui ricorda il retrogusto, o come condimento per pasta e risotti. Il car-ciofo è originario dei paesi del Bacino Mediterraneo, è un alimento molto ric-
co di fibra e contiene la cinarina, una sostanza che svolge un’azione benefi-ca sulla secrezione biliare ed ha un ef-fetto digestivo.
MARMELLATE FRUTTI DELL’ABETONE
Mirtilli, lamponi, fragole di bo-sco dell’Abetone si potranno
gustare in tante diverse marmellate dal 28 di aprile nei supermercati Coop. Le confetture in promozione sono prodotte da “Il baggiolo” (un modo di chiamare il mirtillo nel dialetto della zona), un’azien-da artigianale nata nel 1981 nel piccolo comune situato sulle montagne pistoie-si a 1400 metri di altezza, noto soprattut-to per essere il maggiore centro sciistico della Toscana. I frutti di bosco, e in par-ticolare il mirtillo nero, che nascono in abbondanza su questa montagna, sono una delle maggiori risorse del territorio e fonte di reddito per i suoi abitanti, tanto che la loro raccolta professionale è pro-tetta. Gli abetonesi ne fanno marmella-te, salse, succhi, sciroppi, liquori, da ven-dere ai tanti turisti che frequentano il po-sto durante l’anno. Il Baggiolo confezio-na diversi prodotti utilizzando vecchie ricette locali e di famiglia. Sugli scaffali Coop saranno presenti le Confetture ex-tra (con poco zucchero) di mirtillo, mo-ra e quattro frutti di bosco (mirtilli, more, lamponi e fragole).
CARNEFIORENTINA IN FESTA
A l banco della carne nei super-mercati Coop è festa di prima-
vera. Tagli di prima scelta attentamen-te selezionati, per spiedini, salsiccia, tagliata, carpaccio e ovviamente la bi-stecca per ottime “fiorentine”. Il nome di bistecca nacque nel ‘500, in occa-sione di una grande festa in piazza San Lorenzo. Il popolo festeggiava mentre su un grande spiedo girava un bue in-tero. Alcuni turisti inglesi, assaggiata la carne, ne chiesero altra gridando “beef steak, beef steak”. Dalla parola inglese alla fiorentinizzata bistecca il passo fu breve: da allora la fetta di lombata arro-stita si chiama in questo modo.
La ricetta. La carne deve essere di vitellone, il taglio nella lombata alta, lo spessore di 4 dita circa ed il peso di otto etti minimo. Per la cottura, niente marinate e niente infusioni. Mettere la
Piatti e nitidiImmagini di
qualità superiore,
design raffinato
TV AL PLASMA E LCD
Lcd offrono anche immagini di qualità superiore, esenti da quei disturbi visivi
- riflessi, sfarfallio... - che possiamo tro-vare nelle tivù a tubo catodico. Inoltre lo schermo, che può raggiungere grandi dimensioni, pur mantenendo uno spes-sore di pochi centimetri (al contrario delle crt, dove la profondità è propor-zionale alla grandezza dello schermo), rende facile l’inserimento di questi ap-parecchi in ogni ambiente e ne fa la so-luzione ideale per la visione del cinema a casa. I display in digitale sono anche più riposanti per gli occhi e l’assenza
SPECIALE BABYUna promozione per le mamme
e i loro “cuccioli”. Per tutto il mese di aprile in tutti i punti vendita Coop (super e iper) i
pannolini a marchio Coop, nelle 4 taglie (mini, midi, maxi,
junior) e nei formati singolo e doppio, riporteranno nella
confezione un buono sconto di un euro spendibile per un
acquisto successivo di un qualsiasi prodotto della linea Crescendo (escluso il latte in polvere). Una linea studiata appositamente per i bisogni dei più piccoli, e che spazia
dall’igiene quotidiana all’alimentazione, dalla piccola puericultura fino all’abbigliamento intimo: insomma tutto quello che serve fin dai primi mesi di vita. Il buono è valido fino al 31 luglio 2005. Inoltre delle hostess distribuiranno
gratuitamente alle clienti la “Guida Crescendo”, un manualetto facile da consultare che offre preziosi consigli
alle neomamme sull’igiene, l’alimentazione, il sonno dei loro bambini, per una crescita sana e sicura.
bistecca senza lavarla sulla gratella già caldissima. Sotto la gratella è preferi-bile carbone ardente ma senza fiamma. Non bucare mai, non salare, non pepa-re. Lasciare arrostire e basta. Trascor-si 5-6 minuti la bistecca sarà cotta da una parte. A questo punto è necessa-rio girare la carne, salare la parte cotta e procedere alla cottura dell’altra par-te senza salare, pepare o oliare. Dopo altri 5-6 minuti, al termine della cottu-ra, la carne potrà essere salata, senza aggiungere altre spezie o condimenti. Soltanto così sarà possibile gustare la vera bistecca e godere del suo sapore. Può essere accettato un piccolo spol-vero di pepe nero.
LINEA CRESCENDO
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D. T
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Una piccola oasi nel giardi-no di casa, dove potersi ri-lassare e fare un bel bagno.
Un sogno oggi facilmente realizzabile con le piscine fuori terra. Prodotte or-mai con successo da alcuni anni, que-sta tipologia di piscine è molto richiesta sia per la facilità di installazione, sia per il budget contenuto: i prezzi vanno in-fatti dai 60 euro ai 500 a seconda del modello prescelto. L’estrema ricettività del mercato ha portato le aziende pro-duttrici ad ampliare la gamma degli ar-ticoli proposti e a migliorarne la qualità con innovazioni tecniche. Si va dai mo-delli più economici, comunque validi e molto semplici da montare, dove basta gonfiare l’anello alla sommità del bor-
14 INFORMATORE
LA SPESA ALL’IPER
do e riempire con acqua, a quelli dota-ti di una struttura metallica che dà una maggiore stabilità e permette di rea-lizzare piscine più grandi (il diametro può variare dai due metri e mezzo ai cinque, l’altezza è di un metro e venti). C’è poi un modello che combina i due tipi ora descritti, composto da un bor-
do gonfiabile sostenuto esternamente da parti metalliche, per piscine molto lunghe (fino a 12 metri). In genere tut-te le piscine con struttura rigida sono accessoriate di scaletta e depuratore. Fra gli accessori che facilitano il man-tenimento e la cura della piscina segna-liamo il clorinatore, un apparecchio in grado di trasformare sale da cucina in cloro attraverso un processo elettroliti-co (direttamente all’interno della pisci-na stessa), che consente di eliminare i prodotti chimici da immettere quotidia-namente nell’acqua.
Ovviamente prima dell’acquisto è bene ricordare che:
• il terreno sui cui installare la pi-scina deve essere solido e resistente, livellato e liscio, senza buche, erbac-ce o sassi che potrebbero danneggia-re la plastica; non si possono installa-re le piscine su terreni morbidi o terraz-ze e balconi;
• la posizione deve essere preferi-
bilmente soleggiata e nei pressi di una presa d’acqua (per riempire una piscina media ci vogliono circa 7.000 litri di ac-qua ) e di uno scarico dove non passino collegamenti sotterranei (gas, acqua,
elettricità); meglio se la zona è protet-ta dal vento e senza alberi che col polli-ne e le foglie sporcano l’acqua;
• la manutenzione prevede un controllo regolare del filtraggio del-l’acqua in modo che sia sempre pu-lita, trasparente e disinfettata con un’analisi settimanale del livello del cloro e del ph;
• in inverno si può lasciare la pisci-na anche montata, piena d’acqua (uti-lizzando speciali prodotti chimici) e coperta, con la depuratrice staccata e conservata in un luogo asciutto.
PISCINE
GINNASTICA ELETTRICASono l’ultima novità nel campo del fitness e wellness. Ovvero: come diventare belli, sodi e muscolosi senza faticare. Se infatti prima per curare il fisico si doveva
pedalare, correre, saltare e... sudare, adesso basta mettersi comodamente distesi con gli elettrodi applicati
sul corpo (ma anche sul viso) per scolpire seni, cosce, glutei e quant’altro si desideri rimodellare. I muscoli si
contraggono e si allenano grazie a questi piccoli apparecchi che emanano impulsi elettrici a bassa
frequenza. L’elettrostimolazione consente con il minimo sforzo di aumentare e tonificare la muscolatura e bruciare
le riserve di grasso al pari dell’esercizio fisico. Utilizzata inizialmente per la riabilitazione terapeutica
muscolare e per la preparazione atletica, l’elettrostimolazione è passata rapidamente al fitness e all’estetica per il suo effetto drenante e modellante. Ad esempio è efficace contro gli inestetismi della cellulite,
migliorando la vasodilatazione e aumentando il linfodrenaggio. Ogni apparecchio ha diversi programmi
(“tens” per alleviare il dolore, cellulite, allenamento normale e intensivo della massa muscolare, relax per lo scioglimento dei muscoli etc.) che variano di intensità e
durata, ed a seconda del modello si hanno un certo numero di canali di uscita e di elettrodi adesivi. In genere
le sedute settimanali consigliate sono indicativamente due-tre. I prezzi, che ultimamente sono molto calati
grazie al boom delle vendite, variano dai 50 ai 200 euro. Va tenuto presente tuttavia che è consigliabile abbinare
l’uso degli apparecchi a un’attività sportiva e che in alcuni casi è controindicato utilizzare gli
elettrostimolatori (gravidanza, malattie cardiache, febbre, presenza di peace maker, epilessia etc.). Anche chi soffre
di fragilità capillare deve fare attenzione. Da ricordare, infine, che un impiego eccessivo di queste macchine può
provocare - a chiunque - dolori nei giorni successivi.
GUIDAALLASPESA
Quasi come i vipI consigli per
installare una
piscina fuori terraELETTROSTIMOLATORI
Stoviglie usa e getta derivate dalla pannocchia di mais, re-sistenti, comode, che si butta-
no insieme ai cibi che han-no contenuto perché co-me quelli sono biodegra-dabili al cento per cento. I piatti e bicchieri in Pla del-la linea Eco-logici Coop - che saranno in vendita en-tro aprile - sono, infatti, in
“plastica non plastica”, an-che se l’aspetto e le presta-zioni sono del tutto simili. Il materiale deriva dalla fer-mentazione di uno zucche-ro del mais e non dal petro-lio: per questo non è plasti-ca, anche se ne ha tutte le caratteristiche di resistenza e dutti-lità. Ma ha in più un pregio impor-tantissimo: il mais, infatti, al contra-rio del petrolio, non è a esaurimento ma si può raccogliere e riseminare continuamente.
PLA: POLIMERODI ACIDO LATTICO L’acido lattico si ottiene dalla fer-
mentazione e successiva distillazio-ne dell’amido di mais. Per arriva-re all’acido polilattico si utilizzano poi un reattore, energia e tempera-tura. È una molecola conosciuta da-gli inizi del Novecento, ampiamente utilizzata in medicina e in cosmesi. Il materiale del prodotto Coop vie-ne dall’America e deriva da un pro-cesso di produzione a basso fabbiso-gno di energia fossile (circa 25% in meno rispetto alle stoviglie in poli-stirolo) e a minori emissioni di ani-dride carbonica (30% in meno, a parità di peso). Un significativo ri-sparmio proprio nel momento in cui il protocollo di Kyoto sta diventando legge mondiale.
BIODEGRADABILEAL 100% Il prodotto è biodegradabile in
tempi relativamente rapidi: in un impianto di compostaggio indu-striale il processo di degradazio-ne avviene in 47 giorni a una tem-peratura di circa 60°C. Se invece il prodotto viene abbandonato su un terreno, in superficie, si degra-
da in 1-3 anni, contro i 2000 di un bicchiere in polistirolo. Con il loro peso di 16 grammi i piatti in Pla ri-
sultano molto resistenti e assicura-no prestazioni paragonabili a quel-le dei piatti extraforti Coop. Sotto-posti a processo di cristallizzazio-ne, hanno una resistenza termica fino a 110°C. Anche le confezioni sono realizzate nello stesso ma-teriale e quindi tutto si smaltisce con i rifiuti organici. I bicchieri so-no trasparenti, hanno una capaci-tà di 200 cc, sono utilizzabili solo per bevande fredde, in quanto re-sistono fino a circa 60°C.
Della stessa linea fanno parte anche tutti i prodotti Coop col mar-chio europeo Ecolabel: detersivi per lavastoviglie, per lavatrice, deter-genti per piatti, per pavimenti e pia-strelle; e inoltre tovaglioli, asciuga-tutto, fazzoletti, carta igienica e carta ufficio, realizzati tutti solo con carta 100% riciclata.
ALIMENTI PER ANIMALILA PAPPA DI FIDO
Si stima che in Italia esistano 8 milioni circa di gatti domesti-
ci e quasi 7 milioni di cani. Il 40% della loro alimentazione è ormai coperto dai cibi industriali. L’innovazione in questo settore è continua e i prodotti sono tan-ti, realizzati per venire incontro alle esi-genze degli animali e dei loro padroni. Il prodotto a marchio Coop ha rivisto i gu-sti (carne, verdure, pesce, cereali, ri-so) e i formati (da 85 grammi a 10 chili). Viene proposta un’offerta di 50 prodot-ti, per cane e per gatto, che comprende alimenti secchi e umidi. Le ultime novi-tà sono: 3 mousse monodose per gatti, confezionate in lattine da 85 g, e confe-zioni di 2 lattine al gusto tonno e riso. Per i cani, invece, 2 tipi di biscotti (ripieni e
non), 2 tipi di snack (bastoncini e bar-rette) e 2 formati di ossi. Su tutta la li-nea di alimenti per animali Coop garan-tisce controlli per assicurare la massi-ma sicurezza sulle materie prime, sulla lavorazione, conservazione e confezio-namento. Inoltre, quasi tutte le referen-ze, a eccezione di snack e ossi per ca-ni, sono state realizzate in collaborazio-ne con il dipartimento di morfofisiolo-gia veterinaria e produzioni animali del-l’Università di Bologna, sezione di zoo-tecnia nutrizione e alimenti. Collabora-zione che garantisce l’adeguatezza de-gli standard nutrizionali dei prodotti alle più moderne raccomandazioni. ■
Dal campo al campo
GUID
AALL
ASPE
SA
PRODOTTO COOP
CONDIMENTO IDEALEÈ disponibile il nuovo aceto balsamico di Modena Fior Fiore Coop, invecchiato almeno 3 anni in botti di rovere: l’invecchiamento minimo viene garantito dal bollino bianco del Consorzio produzione certificata presente sul collo della bottiglia. Sull’intera produzione vengono effettuate analisi dai laboratori di ricerca analitica sugli alimenti dell’università di Milano, facoltà di Agraria, per garantire sempre un prodotto privo di colorante (caramello E 150 d). Il balsamico Coop, ingrediente insostituibile per verdure, primi piatti, carni alla griglia e formaggi stagionati, viene proposto in una esclusiva bottiglia da ml 250 con tappo di sughero, impreziosita da un “collarino” sul quale si trovano informazioni interessanti oltre a una ricetta da provare.
ACETO BALSAMICO
STOVIGLIE
di Anna Somenzi
Piatti e bicchieri
monouso Coop: fatti
con il mais e non
con il petrolio. Sono
riciclabili e la materia
prima è rinnovabile
di Rossana De Caro
FOTO C. VALENTINI
16 INFORMATORE INFORMATORE 17
PISTOIACONCERTOPER LA LIBERAZIONE
I l 24 aprile il tour 2005 dei Mode-na City Ramblers farà tappa a Pi-
stoia. Il concerto, a ingresso gratuito, si terrà nello spazio coperto del Merca-to Ortofrutticolo, in via Ciliegiole, con inizio alle ore 21. L’iniziativa, promos-
sa dalla Cgil pistoiese in collaborazio-ne con la sezione soci Coop di Pistoia, è mirata a diffondere - soprattutto fra i giovani - il valore e il significato della Festa della Liberazione. Ai partecipan-ti sarà chiesto un contributo volontario da devolvere a favore dell’Associazio-ne nazionale partigiani d’Italia.
Con questo gesto gli organizza-tori vogliono raccogliere l’appello del presidente nazionale dell’Anpi Arrigo Boldrini che, polemizzando con i ta-gli apportati dal governo ai finanzia-menti per le celebrazioni del 60° an-niversario della Liberazione, ha lan-ciato una sottoscrizione «per conti-nuare una battaglia che non riguarda solo gli uomini della Resistenza, gli ex partigiani, ma tutti i cittadini che non siano insensibili ai valori fondanti del-la nostra Repubblica».
Info: sezione soci, tel. 057334615
BORGO SAN LORENZOTORNANLE CERAMICHE
Domenica 8 maggio nel centro storico del paese l’assessora-
to alla cultura del Comune mugellano organizza la II edizione di “Ceramiche in piazza” . La manifestazione - patrocina-ta dalla Regione Toscana e dalla Comu-nità Montana Mugello, con la collabora-zione dell’Associazione Ar.Te.C, dell’Ar-te della Ceramica, di Terre di Toscana e della sezione soci Coop di Borgo San Lorenzo - porta per le vie e piazze del paese dalle ore 10 alle 19 numerosi ce-ramisti con le loro creazioni nonché di-mostrazioni di allestimento di vetrate li-berty. Dalle 16 in poi è in funzione un ve-ro e proprio laboratorio di ceramica a di-sposizione dei visitatori, piccoli e gran-di. Inoltre sono possibili visite guidate al Museo della Manifattura Chini, Pieve di S.Lorenzo e Oratorio di S.Omobono.
Info: [email protected]; ufficio turistico tel. 055845271
FIRENZE SUD ESTPERCHÉ QUALCOSA RESTI
Venerdì 8 aprile, alle ore 18, alla biblioteca “La zucca gialla” nel
Centro*Gavinana, verrà presentato il li-bro di Miriam Cividalli Canarutto “Per-ché qualcosa resti. Una famiglia di ebrei tra fascismo e dopoguerra” (edizioni Ets, Pisa, tel. 05029544 - 050503868, 144 pagine, euro 8). All’incontro, orga-nizzato dalla sezione soci di Firenze sud est, sarà presente l’autrice. Il libro è na-to dalla volontà di trasmettere ai nipoti e alle prossime generazioni i ricordi di un’epoca terribile, le privazioni e la ri-nascita di una famiglia ebraica che ha vissuto sotto le leggi razziali.
FIRENZE SUD OVESTLABORATORI SOLIDALI
Le persone disabili non sono sog-getti da assistere e basta: in
molti casi riescono a dare una grossa mano a chi ne ha bisogno. Lo dimostra l’iniziativa del Giaggiolo, un centro diur-no di socializzazione per persone disabi-li che ha realizzato “Un oggetto per cre-scere”, un progetto per dare visibilità al-le tematiche dell’handicap e sostenere la campagna di solidarietà di Unicoop Fi-renze “Un cuore si scioglie”. Per quattro
mattine dello scorso novembre i locali della sezione soci nel centro commer-ciale di Ponte a Greve hanno ospitato i la-boratori del Giaggiolo e soci e clienti han-no potuto apprezzare i vasi in ceramica, i cestini in vimini e altri oggetti realizzati dalle persone disabili. L’incasso delle of-ferte ha permesso l’adozione a distanza di un bambino del Burkina Faso.
Il centro di socializzazione Il Giag-giolo è un servizio del Comune di Firen-ze e dei servizi integrati assistenza so-ciale territoriale del Quartiere 4. Rivolto a persone con diverse patologie di han-dicap, accoglie 26 utenti ed è gestito dalla cooperativa sociale Arca.
Info: via di Legnaia 2d, tel. 055714677, [email protected]
FIRENZE SUD OVESTCERAMICA E PITTURA
L’associazione culturale “Ca-valiere Azzurro”, in collabora-
zione con il Quartiere 4 e la sezione so-ci di Firenze sud-ovest, organizza cor-
si serali di ceramica (martedì, merco-ledì e giovedì dalle 21 alle 23) e pomeri-diani di pittura (giovedì dalle 18 alle 20). Quote speciali per i soci Coop, max 10 partecipanti.
Info: associazione culturale “Cavaliere Azzurro”tel. 055701250-3384658981
PISTOIAA LEZIONE DI INGLESE
Il Wall Street Institute School of En-glish ha realizzato una convenzio-
ne con la sezione soci Coop di Pistoia: a chi si presenterà munito di carta socio dell’Unicoop Firenze verrà applicato lo sconto del 20% sulla quota d’iscrizione e materiale didattico e sconto dal 21% al 32% sulla quota mensile, a seconda
del livello del corso scelto. Le lezioni si svolgono dal lunedì al venerdì dalle 9 al-le 21 e il sabato dalle 9 alle 13.
Info: tel. 0573570587, numero verde 800-818080, www.wallstreet.it
PISADONNE E STAFFETTE
A Pisa, giovedì 28 aprile alle ore 17,30, nella sala soci Coop di
Cisanello, è in programma la proiezio-ne del documentario “(R)ESISTENZE: il passaggio della staffetta”. Sarà pre-sente la signora Mirella Vernizzi, staf-fetta partigiana.
Info: tel. 050579544
BORGO SAN LORENZOSCRITTORIA CONCORSO
Terza edizione per il concorso let-terario “Lo scrittoio”, suddiviso
in tre sezioni: poesia e narrativa a te-ma libero, e sezione narrativa “lettera d’amore”. E’ ammessa la partecipazio-
ne a più sezioni, con un massimo di due opere per ciascuna. La quota di parteci-pazione è di 10 euro per sezione. I lavori, inediti, devono essere inviati entro il 21 maggio a “Parigi e oltre”, piazza Dante 4/6, 50032 Borgo San Lorenzo (Fi). La
SOCIALITÀ
SOCIALITÀ
Le iniziative delle sezioni soci sono
continuamente aggiornate sul sito www.coopfirenze.
it e su televideo di Italia 7 e RTV38
da pag. 200.
cartolibreria “Parigi e oltre” anche que-st’anno offre buoni acquisto per i primi premi, gli altri premi consistono in tar-ghe e diplomi personalizzati.
Info: tel. 0558456679
PER TUTTI I SOCII VIAGGIDELLA MEMORIA
Dal 5 al 9 maggio l’Associa-zione nazionale ex deporta-
ti politici nei campi nazisti (Aned) or-ganizza un viaggio in pullman a Mau-thausen, in occasione della manife-stazione internazionale in program-ma l’8 maggio per il 60° anniversario della Liberazione. Il viaggio compren-de anche un pellegrinaggio ai campi di sterminio di Dachau, Ebensee, Gu-sen, castello di Hartheim e alla Risie-ra di San Sabba. Il viaggio è aperto a tutti i soci Coop. Le quote individua-li di partecipazione sono di 475 euro, per una partecipazione di almeno 45 persone. La sistemazione è in came-re doppie in alberghi a tre e quattro stelle. Il supplemento per la camera singola è di 125 euro. L’itinerario del viaggio permette anche la visita del-le città di Monaco di Baviera, Sali-sburgo e Linz.
Info: Biemme, via delle Belle Donne 4/6r, Firenze, tel. 055294329
CASCINAPACEIN PALESTINA
Nell’ambito della manifesta-zione “Strade di carta”, an-
nuale mostra di libri e di incontri sui temi della pace e della legalità pro-mossa dall’istituto scolastico Anto-nio Pesenti di Cascina, si terrà nel-l’auditorium dell’istituto, martedì 5 aprile dalle ore 9 alle 11, l’incontro con gli studenti sul tema “Pace in Palestina”. Parteciperanno Claudio Vanni, responsabile relazioni ester-ne Unicoop Firenze, e Massimo To-schi, consigliere del Presidente del-la Regione per la pace e la coopera-zione. Durante l’incontro sarà proiet-tato il documentario “Salviamo An-ram”, il racconto dell’esperienza di collaborazione tra medici israeliani e palestinesi grazie al progetto “Sa-ving children”.
LIBERAZIONE
A PIEDICON I PARTIGIANI
I l Comitato organizzatore del-l’iniziativa dello scorso anno
“Camminando sulle vie dei Par-tigiani”, vista l’ottima riuscita e la ri-chiesta di alcune associazioni, sta pre-parando una manifestazione simile per domenica 24 e lunedì 25 aprile.
Alla stazione ferroviaria di Figli-ne, in coincidenza dei treni in arrivo al-le ore 7,58 sia da Firenze che da Arez-zo, saranno presenti dei pullman mes-si a disposizione dai Comuni della zona per portare i partecipanti alla partenza, prevista dalla località S. Lucia (Figline) nei pressi di Pian d’Albero. La cammi-nata si svilupperà attraverso i crinali dei monti del Chianti toccando i punti più si-gnificativi dove la Brigata Sinigallia or-ganizzava la Resistenza al nazifasci-smo. L’arrivo è previsto alla casa del po-polo di Antella, seguirà una cena e uno spettacolo d’intrattenimento. Duran-te la serata è prevista la proiezione del
zi di fiori a cippi e varie lapidi presenti lungo l’itinerario: Ponte agli Stolli, Pian D’Albero, poggio Fontesanta, Giardino della Resistenza di Antella, Piazza Elia della Costa a Gavinana, Lapide a Poten-te in S. Spirito. L’iniziativa è organizza-ta dalle sezioni soci Valdisieve, Firen-ze nord-est, sud-est e sud-ovest, Ba-gno a Ripoli, Figline, Anpi, Gruppo ami-ci dei Partigiani di Pontassieve, Geo Trekking Sieci.
Info: Mario Sorvillo, tel. 3472734275, e-mail [email protected], Giuliano Marranci, tel. 3287239497, e-mail [email protected]
film Aronne oltre alla lettura di lettere e scritti sulla Resistenza, canti e balla-te folcloristiche. I partecipanti potran-no pernottare nelle tende messe a di-sposizione dalla Protezione civile della locale Misericordia.
Il giorno successivo la carovana ri-partirà di buon’ora lungo un itinerario che fu teatro degli eventi di 60 anni fa con arrivo, per la conclusione, verso le ore 11 in Piazza della Signoria, dove si unirà alla manifestazione istituzionale nel Salone dei Cinquecento.
Durante il percorso dei due giorni saranno effettuate fermate per com-memorare e deporre corone o maz-
18 INFORMATORE INFORMATORE 19
«Questo non è un libro sulla mafia. È il racconto di un sogno, di un’esperienza
recente che ha trasformato il sogno in realtà». Con queste parole in pre-fazione Carlo Barbieri comincia il li-bro “Le mani in pasta”, un racconto dell’esperienza delle cooperative che gestiscono in Sicilia le terre confisca-te ai mafiosi. Barbieri è uno di noi, la-vora da più di trent’anni in Coop Ita-lia, il Consorzio nazionale delle Coo-perative di Consumo che fa gli acqui-sti collettivi e svolge altre importanti funzioni per le Coop associate. È lui che si è occupato dei prodotti, come la pasta Libera Terra, per introdurli nei punti vendita Coop, prodotti che associano alla qualità anche signifi-cati etici, morali e civili.
Nel 1995 a Corleone, Libera, l’As-sociazione presieduta da don Lui-gi Ciotti, inizia una raccolta di fir-me per sollecitare l’approvazione
di una legge che preveda l’utilizzo sociale dei beni confiscati ai boss mafiosi. L’iniziativa si estende a tut-ta l’Italia e le firme raccolte arriva-no ad un milione. Nel 1996 viene fi-nalmente approvata la legge 109; da allora alcune centinaia di ettari di terreno confiscati alla criminali-tà organizzata sono stati recuperati da uno stato di completo abbando-no e assegnati a cooperative socia-li che li lavorano producendo pasta, vino, olio, passata di pomodoro, fa-rina, frutta, ortaggi e legumi.
La legge 109 ha dato forte im-pulso sia alle confische dei beni che alla loro successiva destinazio-ne; dal 1996 alla fine del 2003 so-
cora che esse stesse se lo prendano.«Frequentemente – scrive ancora
Barbieri – sono i nostri occhi che non vogliono vedere, le nostre orecchie che non vogliono sentire, la nostra testa che non vuole fermarsi un mo-mento a riflettere, perché altrimenti la nostra vita potrebbe essere scossa dal sussulto della consapevolezza, e un po’ di timore potremmo provar-lo anche noi. Non può essere la lon-tananza da questi luoghi che ci dà la certezza della tranquillità; semmai è la consapevolezza che in quei luoghi
c’è ancora chi sta combattendo una dura battaglia per affermare la lega-lità, ed è a questa battaglia che dob-biamo sentirci, almeno idealmente, vicini. Si parla anche di speranza, in questo libro; e ciò che provo, ora che sono giunto al termine della sua ste-sura, è proprio la speranza che chi lo vorrà leggere ne possa trarre elemen-ti di riflessione, e possa gioire, come me, per questo sogno fatto ad occhi aperti». ■
MON
DOCO
OP
MONDOCOOPEqua e solidale a partire dal cotone con cui è lavorata, dalle condizioni di lavoro
della manodopera impiegata fino al confezionamento dei capi fini-ti. Con la polo in piquet a marchio, Coop ha deciso di supportare un progetto nell’India centrale, il pro-getto BioRe, basato sulla coltivazio-ne di cotone biologico. Si è poi ap-poggiata ad aziende partners che
aderiscono alle norme etiche del SA8000, per poter garantire buo-ne condizioni di lavoro agli operai che lungo la catena di produzione
contribuiscono alla realizzazione del prodotto. Si tratta di magliette da uomo a mezza manica, nelle ta-glie dalla S alla XXL e nei colori blu, nero, beige, celeste, rosso, giallo e arancio. I capi hanno un eleva-to standard qualitativo, e finiture comparabili ad analoghi prodotti di aziende leader del mercato.
to delle condizioni di salute dei col-tivatori, non più minacciati dai pro-dotti nocivi. Grazie al progetto BioRe, inoltre, i produttori di cotone posso-no usufruire di un percorso di forma-zione sui metodi dell’agricoltura bio-logica, di un servizio di consulenza, di prezzi migliori. I contadini infatti ricevono un premio - per ogni chilo di cotone venduto ricevono il 20% di denaro in più sul prezzo di mercato - e possono così pagare i loro debiti e consentire alle loro famiglie una vi-ta migliore. Inoltre il progetto preve-de garanzie di vendita e finanziamen-ti agevolati per la costruzione o l’ac-
quisto di infrastrutture per l’agri-coltura. Coop, per i suoi pro-
dotti a marchio, si rifor-nisce solo da aziende
che rispettano le nor-me sociali SA8000.
Questo per i la-voratori delle industrie tes-sili si traduce in migliori re-
lazioni di la-
IL NORD PER IL SUDIl commercio “equo e solidale” si basa sulla
collaborazione tra consumatori del Nord e produttori del Sud del mondo per promuovere
equità economica, sviluppo sostenibile, rispetto per le persone e l’ambiente.
Proprio perché si parla di solidarietà concreta al
Sud del mondo, la proposta di Coop si
articola soprattutto su prodotti la cui origine è
inequivocabilmente riconducibile a quelle aree
geografiche (caffè, cacao, banane, etc) o in quelle
zone note per lo sfruttamento della manodopera. Con
l’acquisto dei prodotti Solidal
Coop si garantiscono ai
produttori prezzi equi delle materie prime, che spesso sono soggette a forti speculazioni di borsa, finanziamenti
agevolati, contratti di acquisto di lunga durata. Tutto ciò per dare maggiori opportunità di sviluppo autonomo ai
produttori del Sud del mondo. La linea Solidal Coop non è solo un impegno “equo e solidale” per quanto riguarda gli
aspetti della relazione commerciale, vuole anche utilizzare materia prima da agricoltura biologica tutte le volte che sia possibile. E’ una scelta compiuta nella consapevolezza che l’agricoltura biologica rappresenta una modalità produttiva più rispettosa dell’ambiente e quindi anche delle comunità
che in esso vivono e lavorano.
POLO COOP SOLIDAL
Cotone solidale
Il primo prodotto
tessile Coop
equo e solidale
CONCORSODI PACE
“La pace fra sogno e realtà - Testimonianze di pace nella
realtà quotidiana”: questo il titolo del concorso indetto dalla sezione soci Coop di Campi Bisenzio nell’ambito del progetto di Educazione alla pace. Possono inviare i loro elaborati tutti i cittadini, italiani e no, residenti in Toscana. La partecipazione è gratuita. Gli elaborati (al massimo due per persona) relativi al tema possono essere sotto forma di racconti, testimonianze, memorie, biografie, pensieri e riflessioni, ma comunque non devono superare i 5000 caratteri dattiloscritti. Possono anche essere scritti a mano, purché in stampatello, ma è gradito l’invio dei file su dischetto. La giuria sceglierà tra quelli arrivati i più meritevoli, che saranno inseriti in una pubblicazione curata dalla sezione soci Coop. A tutti i partecipanti sarà consegnata una copia del libro. Le opere dovranno arrivare entro il 30 aprile a: Unicoop Firenze, concorso “La pace fra sogno e realtà”, via Santa Reparata 43, 50129 Firenze.Info: [email protected], tel. e fax 0556581740,tel. 0554780312
Carlo Barbieri Le mani in pasta, Editrice Consumatori, 5 euro, 3 dei quali saranno devoluti a LiberaIn vendita nei supermercati e ipermercati Coop; può essere ordinato, con pagamento in contrassegno, a Editrice Consumatori,tel. 0516316911,fax 0516316908,e-mail [email protected] sui siti internetwww.e-coop.it e www.liberaterra.it
In vendita a 16 euro negli iper e in alcuni super di Unicoop Firenze. Taglie dalla S alla XXL, nei colori blu, nero, beige, celeste, rosso, giallo e arancio
PRODOTTO COOP
IL LIBRO
Le mani in pastaOccupazione e
cultura della legalità
nella Sicilia antimafia
no più di 2.200 i soli beni immobi-li destinati allo Stato o ai Comuni: nei 12 anni precedenti la legge era-no stati solo 34.
Le mani in pasta ripercorre il cammino delle cooperative che da qualche anno lavorano questi ter-reni, ottenendo prodotti che han-no un valore aggiunto particola-re, che sono portatori di un valo-re immateriale, di un importante messaggio sociale, culturale e civi-
le che li trasforma in prodotti sim-bolo: la legalità organizzata in con-trasto e in alternativa alla crimina-lità organizzata.
Essere contro le mafie non è suf-ficiente: occorre anche “fare”, con-tro le mafie; e antimafia del fare è uno dei concetti che Libera sta cer-cando di diffondere e affermare, perché la lotta alla criminalità non sia soltanto delegata alle forze del-l’ordine e alla magistratura, non sia solamente opera di repressione ma sia interpretata dal singolo cittadi-no come superamento quotidiano, a partire dalle piccole cose, con-tro una cultura distorta che asse-gna alle mafie un potere prima an-
Carlo Barbieri
CAMPI BISENZIO
DAL CAMPOALLA CONFEZIONEIl cotone proviene dunque da
agricoltura biologica, prodotto nel-l’India centrale da coltivatori che hanno convertito la coltivazione dei loro terreni da cotone convenzionale
- con uso di pesticidi e diserbanti - a metodi di coltivazione biologica. Ciò ha consentito loro di evitare l’esbor-so di ingenti somme per l’acquisto dei prodotti chimici e, oltre agli eviden-ti benefici ecologici - in quanto si evi-ta l’impoverimento del terreno e l’in-quinamento delle acque -, tutto que-sto ha portato anche al miglioramen-
voro (con contratti regolari), orario di lavoro fisso (48 ore per settimana, un giorno non lavorativo a settima-na, straordinari limitati e soltanto volontari), livelli di stipendio secon-do quanto prevede la legge o anche maggiorati, ambiente di lavoro salu-tare e sicuro (no a prodotti chimi-ci pericolosi, buona illuminazione e ventilazione, acqua potabile), niente lavoro minorile. ■
EQUO E SOLIDALE
CONSUMO ETICO
I rappresentanti di Unicoop Firenze in visita all’Ass. Libera
20 INFORMATORE
TUTTO, O QUASI,SUL PRESTITO
Vorrei sapere se per la gestione del prestito sociale sono pre-
visti dei costi. Ho letto l’estratto delle condizioni e si parla di “contratto”, si-gnifica quindi che necessita versare al-lo Stato tutte le imposte come per i con-ti correnti bancari? E i movimenti di ver-samento, prelevamento denaro e/o as-segni con relative comunicazioni han-no un costo? E quanto? Il rapporto/con-tratto deve durare cinque anni?
Michele Lizzadro - Prato
Il regolamento del prestito sociale è disponibile in ogni sezione di prestito, fa parte integrante del contratto ed è an-che consultabile sul sito internet della cooperativa. Rispondiamo brevemen-te alle questioni poste, rimandando al-la lettura del regolamento l’approfondi-mento dei vari aspetti.
- Non è previsto alcun costo di ge-stione per la tenuta della scheda di prestito.
- Tutte le operazioni (apertura, ver-samento, prelevamento, accredito inte-ressi, chiusura) sono gratuite, indipen-dentemente che siano effettuate per contanti o a mezzo assegni; sono inol-tre gratuiti l’invio dell’estratto conto an-nuale, le comunicazioni inviate ai soci prestatori e quant’altro necessario per la corretta gestione del Prestito.
- Il contratto scritto è indispensabile in quanto il prestito sociale si configu-ra come un vero e proprio finanziamen-to alla cooperativa da parte del socio e ricade sotto le norme ed il controllo di Banca d’Italia, che esige la forma scrit-ta del contratto a maggior tutela dei so-ci prestatori.
- Sugli interessi del prestito socia-le è praticata una ritenuta del 12,50%, mentre sui conti correnti bancari e po-stali la ritenuta è del 27,00%; la ritenu-
INFORMATORE COOP
v. S. Reparata 4350129 Firenze
Posta elettronica: informa@
coopfirenze.itFax 0554780766
La redazionesi riserva
di abbreviarele lettere, senza
naturalmente cambiarne il senso.
Le lettere non pubblicate sono
comunque all’attenzione
delle varie strutture Coop interessate.
A cura di Antonio Comerci
ta è a titolo di imposta, cioè la tassazio-ne degli interessi finisce qui e non devo-no essere inseriti nella dichiarazione dei redditi. La cooperativa si assume l’one-re dell’imposta di bollo sul prestito so-ciale; per cui i costi fiscali per il socio si limitano alla ritenuta del 12,50 per cen-to sugli interessi.
- Il prestito sociale non ha una sca-denza predeterminata, ma può essere estinto in qualunque momento, con le sole limitazioni previste dal regolamen-to: il comma 5 dell’art. 2 specifica che
“fra la stipula del prestito e la sua estin-zione non devono intercorrere meno di cinque giorni”, non cinque anni; il com-ma 3 dell’art. 6 prevede che i preleva-menti, come esige Banca d’Italia, av-vengano dopo un preavviso da parte del socio, preavviso al quale la cooperativa di norma rinuncia.
Giuliano Vannini - Direttore Ammi-nistrativo Unicoop Firenze
SCADENZACON SOFFERENZA
Ho visto con molta delusione che alla fine del prossimo me-
se i punti fino ad oggi accumulati devo-no essere per forza spesi e non come nelle passate edizioni mantenuti per la prossima campagna di raccolta. Nel prossimo catalogo ci saranno più co-se con solo punti, senza pagamento?
Sarebbe meglio, anche perché ci sono oggetti che, oltre ai punti, necessitano il pagamento di una certa quota. Molte volte in negozio, con i soliti soldi e senza punti, si acquista lo stesso articolo.
Paolo Calzolari - Firenzuola
La maggior parte delle cooperative che con noi gestisce la raccolta a punti ha deciso anche per quest’anno la sca-denza dei punti, per non aumentare i co-sti e appesantire la gestione. A fronte di questo handicap per il socio, il nuovo catalogo prevede due vantaggi: i premi sono più convenienti proprio grazie alla contrattazione nazionale e i punti per ot-tenere i premi mantengono il loro valore. Inoltre i punti potranno essere utilizzati anche per ottenere sconti consistenti su alberghi, noleggio auto, acquisto pneu-matici. Infine aumenta ancora la possi-bilità di accumulare punti con i prodotti Coop e con la carta socio per pagare la spesa. Alla fine di tutti i ragionamenti e le opportunità non occorre dimenticare che i premi, gli sconti e i servizi rappresenta-no dei costi di gestione per la cooperati-va. E’ stato deciso, per il 2005, di ridimen-sionare questi costi, per offrire maggio-re convenienza sui prezzi in tutti i propri punti di vendita: taglio del 10 per cento su 253 prodotti Coop, abbassamento dei li-stini negli inCoop per avvicinarli ai super-mercati, i prezzi di questi ultimi allineati sostanzialmente a quelli degli iper.
COSTI E SERVIZI
Dallo scorso anno ho dovuto ini-ziare a farmi la spesa in piena
autonomia... fino ad allora sfruttavo la tessera di babbo e mamma... nonché
i soldi. Vi scrivo per lamentarmi di due situazioni. La prima è che pur riceven-do il mensile l’Informatore, non ricevo il depliant delle offerte quindicinali e de-vo tutte le volte sottrarlo a qualcuno. La seconda lamentela, ben più importante,
LETTERE
FOTO M. D’AMATO
PER I SOCI COOP,I VANTAGGI NON FINISCONO MAI.
Fino al 26 febbraio 2006 nei Minimercati, Supermercati e Ipermercati Coop Unicoop Firenze.PREMI , BUONI E SCONTI : SCEGLI TRA I TANTI VANTAGGI DEL CATALOGO COOP.
Ore 12: anche la casa si merita un premio.
i
02 CaffettieraDama Elite Bialetti
800PUNTI
OPPURE
+ 7,00 EURO
1.500PUNTI
03 Mukka Express con 2 tazze Bialetti
04 Macchina caffe' espresso Kenwood
4.000PUNTI
OPPURE
+ 45,00 EURO
8.500PUNTI
05 Frullatore Kenwood
2.500PUNTI
OPPURE
+ 20,00 EURO
4.500PUNTI
2.000PUNTI
OPPURE
+ 15,00 EURO
3.500PUNTI
07 Copriletto disegno etnico Burkina Faso
500PUNTI
OPPURE
+ 5,00 EURO
1.000PUNTI
08 Coppia copricuscini disegno etnico
Burkina Faso
2.000PUNTI
OPPURE
+ 15,00 EURO
3.500PUNTI
09 Vaporettino Plus Polti
200PUNTI
OPPURE
+ 1,00 EURO
300PUNTI
Ore 8: buongiorno raccolta punti.
i
01 Tazzine caffe'in porcellana biancaForma Rossini
1.500PUNTI
OPPURE
+ 19,00 EURO
3.400PUNTI
su prenotazione su prenotazione
su prenotazione su prenotazione
su prenotazione
06 Spremiagrumi manuale Viceversa
800PUNTI
OPPURE
+ 7,00 EURO
1.500PUNTI
su prenotazionesu prenotazione
2.500PUNTI
OPPURE
+ 30,00 EURO
5.500PUNTI
10 Scopa elettrica Imetec
su prenotazione
INFO PREMI pag 21-28 11-03-2005 15:40 Page 22
2.500PUNTI
OPPURE
+ 25,00 EURO
5.000PUNTI
1.500PUNTI
OPPURE
+ 14,00 EURO
2.900PUNTI
su prenotazione12 Respirapulito Beghelli
3.000PUNTI
OPPURE
+ 35,00 EURO
6.500PUNTI
su prenotazione1.500PUNTI
OPPURE
+ 15,00 EURO
3.000PUNTI
1.600PUNTI
OPPURE
+ 9,00 EURO
2.500PUNTI
15 Bilancia cucina kg 2 Viceversa
16 Vaporella New Concept 440 Polti
su prenotazione
4.000PUNTI
OPPURE
+ 45,00 EURO
8.500PUNTI
11 Stendibiancheria Soehnle
18 3 Bicchieri in vetro Vidreco
200PUNTI
OPPURE
+ 2,00 EURO
400PUNTI
i
i i19 Brocca in vetro Vidreco
20 Set olio e aceto in vetroVidreco
17 Tovaglia con 6 tovaglioliBio Cotton
1.000PUNTI
OPPURE
+ 10,00 EURO
2.000PUNTI
su prenotazione
21 Insalatiera in porcellana biancaForma Rossini
i300PUNTI
OPPURE
+ 1,50 EURO
400PUNTI
13 Radio portatile con mp3Thomson su prenotazione14 Scalda brioche e pane
Guzzini
su prenotazione su prenotazione
500PUNTI
OPPURE
+ 3,00 EURO
800PUNTI
350PUNTI
OPPURE
+ 4,00 EURO
750PUNTI
INFO PREMI pag 21-28 11-03-2005 15:40 Page 23
ii i i
i i
240PUNTI
OPPURE
+ 2,40 EURO
400PUNTI
22 Posto tavola in porcellana biancaForma Rossini
i
1.000PUNTI
OPPURE
+ 12,00 EURO
2.200PUNTI
24 Ceppo per coltelli Palestina
su prenotazione
23 Tagliere con manico Palestina
su prenotazione
300PUNTI
OPPURE
+ 3,00 EURO
600PUNTI
900PUNTI
OPPURE
+ 6,00 EURO
1.500PUNTI
salvasugo verticale in ceramica
decorata a mano
barattolo spaghetti in ceramica
decorata a mano
300PUNTI
OPPURE
+ 3,00 EURO
600PUNTI
500PUNTI
OPPURE
+ 5,00 EURO
1.000PUNTI
1.100PUNTI
OPPURE
+ 8,00 EURO
1.900PUNTI
scolapasta in ceramica decorata
a mano
dosaspaghetti in ceramica decorata
a mano
sottopentola in ceramica
decorata a mano
28 Set cucina Terre 2000
25 ColtellospelucchinoMontana
26 Coltellopane Montana
700PUNTI
OPPURE
+ 5,00 EURO
1.200PUNTI
700PUNTI
OPPURE
+ 5,00 EURO
1.200PUNTI
700PUNTI
OPPURE
+ 5,00 EURO
1.200PUNTI
700PUNTI
OPPURE
+ 5,00 EURO
1.200PUNTI
27 ColtelloprosciuttoMontana
29 Coltelloarrosto Montana
30 Coltello cucina Montana
600PUNTI
OPPURE
+ 3,00 EURO
900PUNTI
31 Casseruola e VaporieraBialetti
1.600PUNTI
OPPURE
+ 14,00 EURO
3.000PUNTI
su prenotazione
500PUNTI
OPPURE
+ 5,00 EURO
1.000PUNTI
33 Padella bassa Bialetti
1.000PUNTI
OPPURE
+ 10,00 EURO
2.000PUNTI
su prenotazione
1.500PUNTI
OPPURE
+ 13,00 EURO
2.800PUNTI
32 Saltapasta Wok Bialetti su prenotazione
INFO PREMI pag 21-28 11-03-2005 15:40 Page 24
1.000PUNTI
OPPURE
+ 10,00 EURO
2.000PUNTI
1.500PUNTI
OPPURE
+ 13,00 EURO
2.800PUNTI
Ore 16: tempo di giochi, tempo di premi.38 Lampada camerettaCubla Arbos
su prenotazione su prenotazione
39 Banco scuolaABC Plus Grand Soleil
40 Lavagna ABCtableauxGrand Soleil
2.500PUNTI
OPPURE
+ 14,00 EURO
3.900PUNTI
su prenotazione
800PUNTI
OPPURE
+ 7,00 EURO
1.500PUNTI
41 Coccinella Biemme
su prenotazione
42 Macchina a pedaliFire Chief Biemme
2.500PUNTI
OPPURE
+ 15,00 EURO
4.000PUNTI
su prenotazione
3.000PUNTI
OPPURE
+ 30,00 EURO
6.000PUNTI
su prenotazione
43 Lettino da campeggioEurasia
i i
400PUNTI
OPPURE
+ 3,00 EURO
700PUNTI
34 Pirofila da fornoNoemi Ceramiche
400PUNTI
OPPURE
+ 3,00 EURO
700PUNTI
35 Pirofila da forno Noemi Ceramiche
+ 60,00 EURO
36 Affettatrice elettrica Ala 2000
7.000PUNTI
su prenotazione
37 PattumieraSoehnle
1.500PUNTI
OPPURE
+ 10,00 EURO
2.500PUNTI
su prenotazione
INFO PREMI pag 21-28 11-03-2005 15:40 Page 25
1.700PUNTI
44 La PimpaAbbonamentoannuale 12 numeri
2.200PUNTI
48 TopolinoAbbonamentosemestrale26 numeri
1.700PUNTI
1.700PUNTI
46 Focus JuniorAbbonamento annuale 12 numeri
1.900PUNTI
47 FocusAbbonamentoannuale 12 numeri
51 Binocolo Outland Celestron
2.500PUNTI
OPPURE
+ 15,00 EURO
4.000PUNTI
52 Telescopio rifrattore709EQ1Auriga
4.000PUNTI
OPPURE
+ 45,00 EURO
8.500PUNTI
su prenotazione su prenotazione
54 Bicicletta donnaCoppi
53 Bicicletta uomo Coppi
50 Lettore audio mp3 256 MBThomson
3.500PUNTI
OPPURE
+ 30,00 EURO
6.500PUNTI
su prenotazione
3.500PUNTI
OPPURE
+ 30,00 EURO
6.500PUNTI
49 Ricetrasmittenti PMR446 Brondi
su prenotazione
45 Art AttackAbbonamentoannuale12 numeri
6.000PUNTI
OPPURE
+ 60,00 EURO
10.000PUNTI
6.000PUNTI
OPPURE
+ 60,00 EURO
10.000PUNTI
su prenotazionesu prenotazione
INFO PREMI pag 21-28 11-03-2005 15:41 Page 26
Ore 19:un po’direlax, a bagno nei premi.
62 Telo bagno linea naturale Zucchi
600PUNTI
OPPURE
+ 5,00 EURO
1.100PUNTI
i i
63 Set asciugamani linea naturale Zucchi
500PUNTI
OPPURE
+ 3,00 EURO
800PUNTI
1.500PUNTI
OPPURE
+ 14,00 EURO
2.900PUNTI
64 Accappatoiocon cappucciolinea naturaleZucchi su prenotazione
65 AsciugacapelliionizzatorePhilips
1.000PUNTI
OPPURE
+ 9,00 EURO
1.900PUNTI
su prenotazione
2.500PUNTI
OPPURE
+ 14,00 EURO
3.900PUNTI
55 Orologio donnaK&Bros
57 Collier in argentoSoluzioneGioielli
1.500PUNTI
OPPURE
+ 15,00 EURO
3.000PUNTI
su prenotazione su prenotazione
1.500PUNTI
OPPURE
+ 10,00 EURO
2.500PUNTI58 Beautycase donna semirigido Project byRoncato
su prenotazione
3.000PUNTI
OPPURE
+ 29,00 EURO
5.900PUNTI 59 Trolleymedio semirigidoProject byRoncato
su prenotazione
1.100PUNTI
OPPURE
+ 8,00 EURO
1.900PUNTI
su prenotazione
60 Valigettacon utensili Tood
1.300PUNTI
OPPURE
+ 9,00 EURO
2.200PUNTI
su prenotazione
61 Lampada emergenzaauto Beghelli
1.500PUNTI
OPPURE
+ 14,00 EURO
2.900PUNTI
56 Braccialein argentoSoluzioneGioielli
su prenotazione
INFO PREMI pag 21-28 11-03-2005 15:41 Page 27
INFORMATORE 29
riguarda il pagamento della spesa. Ho un conto Banco Posta, la carta Posta-mat non viene accettata nei vostri su-permercati e nemmeno mi viene data la possibilità di usare la carta Coop per accreditare la spesa su tale conto po-stale. Non conosco il motivo e non me ne importa, so solo che il conto Banco Posta è, a detta di tutti, quello più con-veniente per i costi di gestione. Mi chie-do perciò perché la “mia Coop”, che è tanto vicino ai giovani (non ultima pro-va, l’abbattimento dei prezzi del latte in polvere), non permetta l’uso di un con-to conveniente.
Michele Trezzi - Monteriggioni (SI)
Proprio perché ora il socio si mi-sura con i problemi del bilancio e del-la spesa familiare siamo sicuri che sarà più comprensivo verso le nostre motivazioni. I depliant pubblicitari so-no particolarmente costosi sia per la
stampa di grandi quantità che per la diffusione casa per casa. Specie nelle zone di campagna e nei piccoli borghi il costo non compensa l’incasso procu-rato. Abbiamo una selezione di offerte su televideo (Italia 7 ed RTV 38, da pag. 209) e le offerte degli iper sono già sul sito www.ipercooptoscana.it
Quando un cliente che ha fatto 100 euro di spesa presso di noi paga con carta di credito, in pratica toglie un euro e mezzo dal nostro incasso per darlo ai gestori della carta di cre-dito. Mentre se paga con Bancomat il costo della cooperativa è meno di 40 centesimi. Per ora non accettiamo le
carte di credito nei nostri supermerca-ti per contenere le spese e quindi po-ter praticare prezzi più bassi per soci e consumatori. Non siamo riusciti fino ad ora a sottoscrivere una convenzio-ne per addebitare il conto della spe-
sa sul conto corrente postale, come invece abbiamo fatto con molte ban-che e a costi bassi per il consumato-re. Speriamo di avere presto gradite novità per i nostri soci.
Vogliamo finire con una considera-zione. Spesso non si valuta che i servi-zi costano e qualcuno li paga. In questi casi a pagare è sempre il consumatore. Se fino ad oggi questo aspetto è stato trascurato da una buona parte dei con-sumatori, ora giustamente non è più così e bisogna saper rinunciare a qual-che piccola comodità, tenendo in giusta considerazione il risparmio e soprattut-to la convenienza.
L’IMPORTANZADEGLI ZERO
Vorrei segnalare un episodio successo nel supermercato
di piazza Leopoldo, a Firenze. Sabato scorso sono andata a fare una picco-la spesa di 5 euro. Una volta alla cas-sa ho pagato con una banconota da 50 dimenticandomi di ritirare il resto. Me ne sono accorta soltanto il giorno do-po, domenica. Ho quindi aspettato lu-nedì mattina per tornare al supermer-cato e segnalare l’accaduto. L’impiega-ta mi ha detto che avrebbe chiesto ai colleghi del turno di sabato e mi avreb-be fatto avere notizie. Infatti dopo po-co mi ha richiamata dicendo che erano stati trovati i miei soldi. Volevo sottoli-neare la correttezza dimostrata in que-sta circostanza dal personale di piaz-za Leopoldo.
Serena T. - Firenze
Tutto è bene ciò che finisce bene!
LETTERE
di Antonio Comerci
REALITY SHOW«Sfogliando il numero di gennaio,
sono rimasta stupita e perplessa dal-la foto pubblicata a pag. 29. In ufficio ho chiesto alle mie colleghe e, con mia gradita sorpresa, a nessuno era sfug-gita la foto in questione, neanche a chi aveva dato una sbirciatina veloce, e tut-te, dico tutte, ne hanno dato un giudi-zio negativo». Così ci ha scritto la socia Luana di Firenze. La foto ritrae due don-ne di spalle in un supermercato, una di queste, alta e bionda, indossa pantalo-ni a vita bassa, molto bassa. Per quel-la foto ci hanno scritto altri due soci. A noi fa piacere essere seguiti con as-siduità da tante persone, che sento-no il giornale come proprio e, quando c’è qualcosa che non gli torna, scrivo-no. E’ anche per questo che l’Informa-tore è fra i più seguiti giornali della To-scana: direttamente o indirettamente i giudizi e le sensibilità dei nostri letto-ri arrivano e fanno parte di tutte le pa-gine del giornale.
Nello stesso numero di gennaio, a pagina 16, c’è una modella in atteggia-mento molto sexy, pubblicizza bian-cheria intima. Nessuno ci ha scritto per quella foto: è normale pubblicità, è ac-
cettata in quanto tale. La signora bion-da che spinge un carrello, invece, è fra noi, fa le cose che facciamo normal-mente. Per questo la sua provocazione (qualche centimetro di pelle scoperta!) raggiunge il segno. E’ lo stesso mecca-nismo che porta al successo in televi-sione i “reality show”. Sono situazioni che vogliono simulare ambienti fami-liari al pubblico, oppure che spogliano personaggi famosi dai privilegi e dal lo-ro mondo, per metterli sullo stesso no-stro piano. E la gente resta a guardare. Magari protestando, non condividendo, arrabbiandosi, parlandone male con gli amici al bar. Intanto l’Auditel registra i numeri, non il gradimento, e le emitten-ti fanno a gara nel proporli.
Naturalmente non è questo il no-stro scopo. La lettura del giornale è da-ta dall’interesse che suscitano le noti-zie, le offerte, le iniziative. Ma anche dalle immagini. Un Informatore sen-za immagini di persone vere sarebbe come quei tanti giornali di soli fotomo-delli e di prodotti in bella evidenza: un giornale commerciale. E fra le persone vere c’è anche una signora bionda con i pantaloni dalla vita molto bassa, che spinge un carrello.
Michele Trezzi - Monteriggioni (SI)
REALITY SHOW
FOTO M. D’AMATO
È iniziata la nuova Raccolta Punti dedicata ai soci valida fino al 26 febbraio 2006.
Puoi raccogliere i punti in tutti i nostri minimercati, supermercati e ipermercati, nelle stazioni di servizioAgip convenzionate, nelle agenzie di autonoleggio Avis, acquistando pneumatici Pirelli e viaggiando conToscana Turismo.
PER OGNI EURO DI SPESA VERRÀ REGISTRATO UN PUNTOSULLA TUA CARTA SOCIO.
Per ricevere tanti punti in più e velocizzare la tua raccolta:• acquista i prodotti segnalati con il simbolo Punti Jolly e i prodotti a marchio Coop;• attiva la tua Carta Socio al pagamento (otterrai subito 100 punti) e utilizzala per pagare la tua spesa (punti aggiuntivi ad ogni pagamento).
Con la tua Carta Socio puoi raccogliere punti per i premi del catalogo Unicoop Firenze anche nei punti vendita di tutte le altre cooperative Coop che espongono questo simbolo.
RICORDA:• La mancata presentazione della Carta Socio al momento del pagamento
non permette l’accumulo dei punti e non dà diritto all’accredito in tempi successivi.
• I punti maturano anche sull’eventuale contributo pagato per ritirare i premi scelti.
• I punti non maturano sull’importo spesa dell’acquisto di quotidiani e periodici in ottemperanza allalegge 416/81 e alla Legge 108/99.
• I punti non maturano sullo sconto spesa.
A partire dal 4 aprile 2005 puoi ritirare o prenotare il premio scelto presso uno dei nostri puntivendita. Potrai utilizzare contemporaneamente i punti registrati su un massimo di 3 Carte Socio diversepurché tutte di Unicoop Firenze. Il premio viene attribuito alla prima Carta presentata alla cassa per ilritiro del premio.I premi potranno essere ritirati o prenotati entro il 1° aprile 2006.
I premi a ritiro immediato vanno prelevati e presentati alla cassa insieme alla Carta Socio per loscarico dei punti e il pagamento dell’eventuale contributo.
I premi da prenotare contrassegnati da saranno consegnati entro 60 giorni dalla data diprenotazione dietro presentazione della ricevuta rilasciata dal punto vendita. La prenotazione del pre-mio è vincolante e implica l’impegno dei punti. Nel caso l’articolo non fosse più disponibile, Coop siimpegna a fornirne uno con caratteristiche simili e di valore pari o superiore.
Se lo vorrai, potrai trasformare i tuoi punti in buoni e sconti per fare la spesa. Ogni punto vale 0,01 euro. Es. 1000 punti = 10,00 euro.I prodotti a marchio ti premiano di più!Acquistandoli, raccoglierai tanti punti in più per velocizzare la tua Raccolta. Sceglili, avrai una spesapiù buona, più sicura e più premiata!
Collezione CoopREGOLAMENTO
i
su prenotazione
INFO PREMI pag 21-28 11-03-2005 15:41 Page 28
30 INFORMATORE INFORMATORE 31
Pignoni, Pier Francesco Cittadini e Sebastiano Conca, insieme ad ope-re meno note o in gran parte inedi-te, riemerse dai depositi della colle-zione o rintracciate nei luoghi meno frequentati della dimora.
Per celebrare la riapertura di Palazzo Chigi Saracini sono accessi-bili per la prima volta al pubblico an-che alcuni ambienti di palazzi priva-ti, nei quali si respira ancora l’atmo-sfera della Siena del tempo di Galga-no Saracini. E per chi vorrà appro-fondire la conoscenza del collezio-nismo ottocentesco in terra senese sarà possibile visitare il Museo Civi-co di Montepulciano, che conserva la collezione di quasi duecento di-pinti che appartenne al Primicerio della Cattedrale poliziana, France-sco Crociani.
“Invito a Palazzo Chigi Saracini. Le stanze e i tesori della collezione” è aperta a Palazzo Chigi Saracini (via di Città 89, Siena) fino al 15 giugno, tutti i giorni (compreso lunedì e fe-stivi) dalle 9 alle 19.30 (la bigliet-teria chiude alle 18; ultimo ingres-so ore 17.45). I soci Coop usufrui-scono dell’ingresso con visita gui-data a prezzo ridotto (7,00 € invece di 9,00 €). Per usufruire di questa possibilità, valida per tutti i giorni dell’apertura, è sufficiente effettua-re la prenotazione attraverso i nor-mali canali.
A MONTEFOSCOLI (PISA)GLI ATTREZZIDEL CONTADINO
I l tinaio e il coppaio, le frullane e i pennati, il frantoio e i trivellini...
Una domenica in campagna, anzi tre, immersi nel Parco Alta Valdera e nel suo patrimonio paesaggistico, umano, sto-rico ed artistico (ed anche gastronomi-co) di grande interesse; e alla riscoper-ta, in particolare, dei percorsi della civil-tà e del lavoro contadino. Ai propri soci Unicoop Firenze propone infatti una vi-sita guidata al Museo della Civiltà Con-tadina di Montefoscoli, nel comune di Palaia, in provincia di Pisa. Il Museo ha sede nei locali di una casa padrona-le costruita intorno all’anno Mille e ac-quistata nel XVI secolo dai nobili pisani Vaccà-Berlinghieri, che la trasformaro-no in una fattoria. Oggi ospita quattordi-
ci diversi ambienti (il coppaio, il deposi-to di granaglie, gli attrezzi minuti, gli an-tichi aratri, il frantoio, la lavanderia, la fucina del fabbro, la cantina, il tinaio, la conserva viveri, la stanza delle semen-ti, gli attrezzi da foraggio, i carri, la fa-legnameria) nei quali sono conservati numerosi attrezzi agricoli meticolosa-mente restaurati, catalogati e collocati per tematiche nei vari ambienti.
Dopo questo viaggio nel tempo e nella cultura contadina, tappa al Tem-pio di Minerva Italica, un’originale co-
struzione del 1823 di gusto neoclassi-co: immerso nel bosco, fu costruito per volontà di Andrea Vaccà-Berlinghie-ri, illustre professore di chirurgia del-l’Università di Pisa e originario di Mon-tefoscoli, al fine di onorare la memoria del padre Francesco, anch’egli medi-co. Soddisfatte le curiosità e respirata finalmente un po’ di aria buona, si pas-sa poi, alle 13.30, alle gioie della cucina locale, con un bel pranzo in compagnia.
Le visite sono programmate per il 17 aprile, 1° e 8 maggio, per un minimo di 8 e un massimo di 15 persone; l’ap-puntamento è in paese alle 10.30; il co-sto del pacchetto è di 18 euro.
Info e prenotazioni presso le Agenzie Toscana Turismo (Argonauta Viaggi).
MAGGIO MUSICALEFIORENTINOLA TOSCA DI MEHTA
I l 30 aprile è un giorno da segna-re sul calendario, perché a parti-
re da quest’anno sarà sempre la data di inizio del Maggio Musicale Fiorentino.
Due mesi esatti, fino al 30 giugno, di opere, concerti, balletti e mostre per l’edizione numero 68 del Festival. A inaugurare il Maggio c’è la “Tosca” di Puccini in un nuovo allestimento che si avvale della firma registica di Gior-gio Barberio Corsetti, della direzione di Zubin Mehta e delle voci di Violeta Ur-mana, che per la prima volta affronta il ruolo, e di Ruggero Raimondi, che in-
vece riprende - dopo dodici anni di as-senza da Firenze - uno dei suoi perso-naggi più acclamati, Scarpia, interpre-tato anche nel film televisivo “Nei luo-ghi e nelle ore di Tosca”.
E Mehta sarà sempre sul podio an-che per il “Don Giovanni” di Mozart, mentre Semyon Bychkov, a lungo diret-tore ospite principale, torna al Maggio con “Boris Godunov”, messo in scena dal lituano Eimuntas Nekrosius.
I due direttori d’orchestra saranno poi impegnati, ognuno, in due concerti: Mehta si avvale dei Swingle Singers per rendere omaggio a Luciano Berio con la sua “Sinfonia” affiancata ai Quattro pezzi sacri di Verdi, e dello straordina-rio violinista Gil Shaham per il secon-do programma imperniato su Mozart, Brahms e Webern; Bychkov presen-ta la Quinta Sinfonia di Mahler - dal fa-moso Adagietto utilizzato da Visconti in
“Morte a Venezia” - e il pianista-prodi-gio Lang Lang.
Una novità coreografica completa poi l’offerta di spettacoli, e per Maggio-Danza, la Compagnia che dirige, Gior-gio Mancini sta creando un nuovo “Ro-meo e Giulietta”.
Se la chiusura ufficiale è il 30 giu-gno con il concerto di Bychov al Teatro Comunale, per l’8 luglio il Festival ha in serbo una sorpresa: ripristina il grande concerto gratuito in piazza della Signo-ria. Sarà proprio Zubin Mehta - che per primo tenne a battesimo l’evento - a sa-lire sul podio della sua Orchestra e del suo Coro posto davanti alla Loggia dei Lanzi, per dirigere la “Nona” beethove-niana, e l’“Inno alla gioia” divenuto inno europeo che la conclude.
Ingresso ridotto per i soci Unicoop Firenze (tranne che per le prime delle opere e per il concerto di Abbado). La prevendita dei biglietti inizia il 6 aprile, sia alla biglietteria del Teatro Comunale che on line (www.maggiofiorentino.com), attraverso il call center 199112112, al Box Office, al Desk Rinascente di piazza della Repubblica, a Firenze.
TEATRO DELLA PERGOLATERMINANO GLI AMICI
S i conclude invece la stagio-ne degli Amici della Musica al
Teatro della Pergola di Firenze. Fra gli
Ora o chissà quando. Perché l’ultima apertura al pubbli-co dei tesori di Palazzo Chi-
gi Saracini a Siena, oggi sede del-l’Accademia Musicale Chigiana, ri-
sale a due secoli fa; e chissà quan-do sarà possibile visitare di nuovo quella che è una delle più impor-tanti collezioni d’arte, messa insie-me da Galgano Saracini e conserva-ta nella dimora del-la nobile famiglia.
Nel 1806, infat-ti, Galgano apriva al pubblico degli ama-tori e degli allievi dell’Istituto di Belle Arti il “vago e super-bo museo” che ave-va allestito nella sua splendida abitazio-ne, un piccolo “ca-stello” medievale a pochi passi da piaz-za del Campo. Gra-zie alla Fondazione Accademia Musica-le Chigiana, alla Fon-dazione Monte dei Paschi di Siena e alla Banca Monte dei Pa-schi di Siena Spa, Pa-lazzo Chigi Saracini torna ad aprire le sue porte ai visi-tatori e, fino a giugno, svela ambienti che conservano non solo le testimo-nianze del gusto di varie epoche, ma anche gli straordinari tesori di una delle più importanti fra le raccolte d’arte italiane e straniere.
Il “museo” occupava quattor-dici stanze (divenute poi venti nel 1819) del palazzo gotico costrui-to nel Duecento dalla famiglia Ma-
rescotti, passato nel 1506 ai Picco-lomini Mandoli e acquistato verso il 1770 dal padre di Galgano, Mar-co Antonio Saracini. Al suo interno, secondo gli indirizzi del collezio-nismo settecentesco, Galgano ave-va esposto tele, fondi oro, statuette, bassorilievi, disegni, antichità etru-sche e romane, maioliche ed anche preziose manifatture in avorio, le-gno e pietre dure. In questa ecletti-
ca raccolta spiccavano i dipinti del-la quadreria dedicata soprattutto al-la scuola senese.
In occasione della riapertura al pubblico del palazzo, nelle sale a piano terra, è stata allestita la mo-stra “Oltre la Scuola Senese. Dipin-ti del Seicento e del Settecento nella collezione Chigi Saracini”: in questa sede si trovano capolavori di Salva-tor Rosa, Bernardo Strozzi, Simone
EVENTI
Si chiama “Alta fedeltà” la convenzione per i soci con la PRG, e dà la possibilità di ricevere un biglietto omaggio ogni cinque acquistati per cinque spettacoli diversi. La tessera Alta fedeltà può essere richiesta all’ingresso dei singoli spettacoli, mentre per prenotare il biglietto omaggio è necessario telefonare allo 055667566.
8-9 aprileBEPPE GRILLOFirenze - Mandela ForumPosti numerati 33,00 - 28,00 - 23,00 €
6-7 maggioVANONI - PAOLIFirenze - Teatro VerdiPosti numerati 70,00 - 60,00 - 47,00 - 40,00 - 30,00 -23,00 €
OEVENTI
appuntamenti in programma, quello con Alexander Lonquich che, nella dop-pia veste di direttore e solista, inaugu-ra una nuova integrale dei Concerti per pianoforte di Mozart con l’Orchestra da Camera di Mantova (il 9). E della galleria dei grandi nomi fa parte anche una star internazionale come Evelyn Glennie, ri-nomata ed applauditissima percussio-nista che non mancherà di farsi ammi-rare, col supporto del pianista Philip Smith, in un concerto significativamen-te intitolato “Musical America” (il 10).
Info e prenotazioni: Amici della Musica, tel. 055609012
- 055607440. Concerti al Teatro della Pergola (prenotazioni tel. 05522641). Per i soci ingresso ridotto (costo variabile a seconda del concerto).
TEATRO COMUNALEDI CAVRIGLIANON SOLO PIANO
Ottava edizione per “Non Solo Piano”, la stagione concerti-
stica del Teatro Comunale di Cavriglia (Arezzo), che si apre con un titolo clas-sico dell’opera buffa italiana, “La ser-va padrona” di Giambattista Pergolesi, in scena sabato 9 aprile (ingresso 8 eu-ro, ridotto soci Coop 5 euro).
Gli altri concerti della stagione, ad ingresso gratuito, si terranno nei suc-cessivi sabati di aprile.
Info: Teatro Comunale, piazza E. Berlinguer 6, Cavriglia (Arezzo), tel. 0559166536 - 0559669731
A cura di Edi Ferrari
Informazionitel. 0577246928,
www.bassmart.itoppure
www.chigiana.it
PALAZZO CHIGI SARACINIA SIENA
A casa di GalganoRiaperto al pubblico
dopo due secoli. Visite
guidate per i soci
Argonauta Viaggi, lungarno Torrigiani 33 a/b, Firenze, tel. 0552342777
SPETTACOLI & CONCERTI
FIRENZEARTIGIANATOA SCONTOAnche quest’anno i soci Coop potranno usufruire di uno sconto sul costo del biglietto di entrata alla Mostra internazionale dell’artigianato, che si terrà alla Fortezza da Basso di Firenze dal 22 aprile al primo maggio. Lo sconto è di un euro nei giorni festivi (da 7,50 a 6,50 �) e di 3,50 euro nei giorni feriali (da 7,50 a 4 �). L’orario di apertura della mostra è dalle 10 alle 23, l’ultimo giorno fino alle 20.
32 INFORMATORE INFORMATORE 33
turisti, mentre dal 1936, per la net-tezza urbana, funzionano 22 auto-carri e due auto elettriche che ri-muovono 843 quintali di quotidia-ne immondizie (nel ‘39 nasce la Ot-su, Organizzazioni tecniche servi-zi urbani).
ALTI E BASSI VIOLAIl regime promuove la ginnasti-
ca ma i toscani, per natura campa-nilistici hanno scelto per sport na-zionale il calcio. Il decennio ‘30-’40 si apre per l’amata Fiorentina con un intenso profumo di serie A. Una vetta che si può raggiungere grazie a un grande portiere come Ballan-ti (“gatto nero”) e grazie al nuovo e splendido Stadio. Nel settembre del ‘31 la Fiorentina vince sugli Austria-ci dell’Admira: segna il centravan-ti uruguayano Pedro Petrone, detto l’artillero, che in due stagioni rea-lizzerà 37 reti. L’ha comprato il pre-sidente Ridolfi, con lui la Fiorentina il 20 settembre del ‘31, per la prima volta in A, pareggia 1 a 1 con il Mi-lan. Presto Petrone barufferà con la squadra e col presidente e si reim-
NOVECENTO NOVECENTO
STORIAIl 1930 apre un decennio impor-tante per la Toscana e per Firen-ze e lo apre, cadendo il 4° cente-
nario della morte di Francesco Fer-rucci, con la ripresa storica in Piaz-za Signoria, il 4 di maggio, della più tradizionale festa fiorentina, il Calcio in Livrea, di cui è presiden-te quell’anno il podestà, conte Giu-seppe Della Gherardesca, mentre a capo della giunta esecutiva è Ales-sandro Pavolini. Quest’ultimo per-sonaggio sarà, ora vedremo, molto
importante in questo decennio nel quale copre la carica di segretario del fascio, prima di assurgere alla carica di ministro.
Sono gli anni cosiddetti “del consenso al regime”: le conquiste dell’Impero lo rafforzeranno, ma i successivi passi del fascismo e so-prattutto le “Leggi Razziali” del ‘38 lo vedranno impallidire, nella pre-visione, fra l’altro, della guerra im-minente.
Firenze sente che è il suo decen-nio. Ormai biciclette e automobili hanno quasi spodestato le carroz-zelle; la città si punteggia di sema-fori e di cartelli segnaletici. Nasce la “Befana del Vigile”, accanto al tra-dizionale folklore dei carrettini dei trippai, dei friggitori, dei venditori di roventini. Il popolo affolla le fia-schetterie mentre la borghesia sor-bisce bibite da Gilli, Paszkowski, le Follie Estive. Si riempiono i cinema, che si chiamano Imperiale, Trionfa-le, Educativo; i film non sono gran-ché: “La cieca di Sorrento”, “Desi-derio”, “Veglia d’armi”, “San Fran-cisco”.
Invece alle Giubbe Rosse si rac-coglie tranquilla la fronda degli in-tellettuali e degli scrittori. Fra loro ci sono già il pittore Ottone Rosai e gli scrittori Vittorini e Bilenchi. Fra poco si aggiungerà il giovane Prato-lini che, nato nel ‘13 in via dei Magaz-zini, vive in una camera ammobilia-ta con la nonna in via del Corno, fa il garzone e il tipografo in borgo Alle-gri, passa due anni in sanatorio e fi-
LE RICETTE
nalmente è pronto per raccontare la sua Firenze. Il “Bargello”, la rivista fascista del Comune, spumeggia di proposte spesso sinistreggianti: so-no i giovani che scalpitano.
Tocca al più alacre e deciso pro-tagonista del fascismo fiorentino, il bilaureato e di ottima famiglia Ales-sandro Pavolini, nel fascio dall’età di appena 17 anni, “rilanciare” Firen-ze. Egli sposa l’antica idea di Ubal-
dino Peruzzi, lanciata da Palazzo Vecchio nel 1870, di una Firenze antindustriale tutta dedita alle arti e alla cultura, che può fare dell’ar-tigianato e del turismo le sue gran-di chances.
CAPOLAVORIIN CEMENTOI fatti non si fanno attendere.
Compiaciuti e interdetti i fiorentini assistono a un fiorire di grandi ope-re pubbliche. Fra il ‘31 e il ‘35 nasce il bellissimo Stadio Comunale, con la snella torre di Maratona, l’aerea pensilina senza sostegni, progetta-to al Campo di Marte dal giovane ingegnere Luigi Nervi, mago del ce-mento armato. Nasce anche (1931-32) la nuova Stazione di Santa Ma-
ria Novella, considerata avveniristi-ca e capolavoro dell’architettura ra-zionale, figlia di un gruppo di giova-ni architetti (Berardi, Baroni, Guar-nieri, Lusanna) su cui svetta il gio-vanissimo Giovanni Michelucci, più tardi autore di edifici-capolavoro in Toscana fino alla famosa Chiesa di San Giovanni all’autostrada. Il pro-getto della stazione ha diviso i fioren-tini: contrari Ardengo Soffici, Mino Maccari e Ugo Ojetti; favorevoli Vit-torini, Bilenchi, Bonsanti e Pratoli-
ni. Prende vita anche quella grande esposizione presto internazionale, tutt’oggi viva, che è la Mostra del-l’Artigianato, negli spazi del Parter-re. Infine, nel ‘31, si fonda il “Maggio Musicale Fiorentino”, che però sarà inaugurato solo nel ‘33 e, da bienna-le, diventerà annuale nel ‘37. La pri-ma edizione si apre il 22 aprile del
‘33 con un memorabile “Nabucco” e, soprattutto in Boboli, con lo shake-speariano “Sogno di una notte di mezza estate”, per la regia del grande Max Reinhardt. Contem-poranea alla fondazione del Maggio è la nascita a Siena dell’Accademia Musicale Chigiana, fon-
data dal conte Guido Chigi Saraci-ni, lungimirante patrizio che “fa ve-nire la musica del mondo a Siena”, ospitando nel tempo maestri come Rubinstein, Cortot, Segovia, De Fal-la. Da allora la Chigiana è celebra-ta nel mondo.
Ma Firenze non ha finito di rin-novarsi architettonicamente: del ‘31 è la Cabina apparati Stazione di San-ta Maria Novella con la moderna tor-re cilindrica e la scala a chiocciola; nel ‘34 nasce il Golf dell’Ugolino; nel ‘37-’39 l’architetto Fagnoni pro-getta la Scuola di Guerra Aerea del-le Cascine mentre, nella stessa zona, Italo Gamberini costruisce la Ma-nifattura Tabacchi e il Cinema Tea-tro Puccini.
Ora a Firenze arrivano 91.000
STOR
IA
di Pierfrancesco Listri
IL QUARTO DECENNIO
Il “Maggio” e la stazioneDecennio
per decennio
un secolo
di vita quotidiana:
1930-1940
NOVECENTONOVECENTO
barcherà per il Sud America. Lo so-stituisce il conterraneo Gringa e ac-canto a lui ci sono Perazzolo, Sca-gliotti, Viani II. Sulla panchina dei mister si susseguono Ottavio Bac-cani poi il magiaro Ging. Nel ‘34 l’avvio è folgorante, la Fiorentina ri-mane a lungo in testa alla classifica (finirà terza). Nel ‘35 i Viola festeg-giano l’esordio internazionale, nel-la Coppa Europa Centrale. Si conie-rà il titolo di “Fiorentina primavera” per i tanti giovani che la compongo-no, ma l’annata sarà di bassa classi-fica tanto che, sotto la guida dell’al-lenatore Guido Ara, il rinnovamen-to sarà quasi totale. Ma i punti non vengono e nel ‘37-’38 la Fiorentina va in basso: è serie B. Solitari al pri-mo posto in questa classifica, i Viola torneranno in A l’anno dopo.
VACANZE E FUMETTIIl decennio ‘30-’40 vede anche il
decollo, per i toscani, delle vacanze estive di massa. Nel ‘33 è nato quel gioiello di autostrada, lunga 81 km, che è la Firenze-Mare. Il 6 agosto del ‘32 è inaugurato il primo tratto fino
a Montecatini, l’anno dopo l’opera è compiuta: 350 automobili nere con le autorità sfilano fra l’accorrere fe-stoso ai bordi dei contadini. L’inte-ro parco automobilistico toscano è intanto salito a 20.000 auto.
E’ anche, questo decennio, la prima grande stagione del fumetto, che i ragazzi divorano, sull’onda dei grandi eroi americani. Nel ‘32 a Fi-renze l’editore Nerbini “copia” il di-sneyano “Topolino”, qui disegnato da Giove Toppi (presto però dovrà cederlo a Mondadori). Nel ‘34, sem-pre da Nerbini, ex intraprenden-te giornalaio di Piazza Madonna e ora grande editore popolare, esce il settimanale “L’Avventuroso” con gli eroi “Cino e Franco”, “Flash Gordon” e “L’uomo mascherato”. Ma nel ‘38 il regime fascista vieta i fumetti ame-ricani, mentre la fronda in Tosca-na si fa più viva. Il giovane professo-re di diritto romano Giorgio La Pira pubblica la rivista “Principi” (pre-sto soppressa); esce il “Manifesto agli italiani” di Carlo Rosselli; il 9 giugno 1937 i toscani Carlo e Nello Rosselli sono assassinati a Parigi. ■
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FOTO C. VALENTINI
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TOSCANA
LE VIE DEL GIALLOLE VIE DEL GIALLOLE VIE DEL GIALLO
Lo chiamavano “la bancaria”, si seppe dopo, e questo dove-va bastare a definirne la col-
locazione sessuale. A Pontedera, ca-po dell’Ufficio esteri del Monte dei Paschi, lo definivano irreprensibile. Capita quasi sempre, dopo che uno è morto. Poi c’era che era morto ma-le, solo 42 anni e morto ammazza-to, una coltellata, una sola, quindi-ci centimetri di lama, roba buona per disossare prosciutti, un fenden-te terribile dall’alto in basso, e que-
era spuntato dalle siepi sul viale de-gli Olmi barcollando e tutto coper-to di sangue, a metà strada tra la Pi-ramide, che poi era solo una “diac-ciaia” per i Granduchi, e la Fontana del Narciso, arcadico abbeveratoio per settecentesche mucche baroc-che. Pochi passi ed era stramazzato, la faccia di nuovo sull’erba, una stri-scia rossa che attraversava la carreg-giata. Era giusto venti anni fa, di set-
tembre, che è un mese che non ha mai fatto il rubacuore. Ma ormai, al-le Cascine, ha smesso da un pezzo di farlo anche “messere Aprile”.
Torno sul viale degli Olmi con Al-fredo Scanzani, giornalista e scritto-re, mille storie di alberi e fate nel-la mente, autore con Marco Con-ti dell’unico, bellissimo, illustratis-simo libro su “Le Cascine di Firen-ze” (Edizione Medicea, 1991). Le mani infilate in un grosso cappotto, un cappello verde a larghe tese so-pra la testa da gnomo, Scanzani mi
TOSC
ANA fa da guida e passando proprio dove
“la bancaria” tirò l’ultimo, maledetto respiro, ricorda il parco, «palcosce-nico infinito dell’eleganza e dei pet-tegolezzi, pianti di grilli, sospiri ge-nuini e corteggiamenti senza cuore, giochi di bimbi e richiami di mam-ma, illusioni e stregonerie, coma-ri e ruffiani, affari e politica, diavo-li e preti, tutti pronti a spiare dalle frasche del bosco, a sfilare impettiti nelle mille mode che invasero viali, grotte, roseti, fonti e regi casini».
Le Cascine dei Fratelli Alinari, insomma, in tuba e coulisson, festa del grillo e buon vino, corse al galop-po e velocipedi. Roba d’altri tempi.
«In altri tempi - sorride sornione
lo Scanzani - alle Cascine si moriva ammazzati come adesso. Non la sai la storia del chierico e della moglie del soldato?». Un delitto antico, sen-za trans e senza fuoristrada rostrati, un delitto di passione e gelosia. Era l’agosto del 1654 e, a essere sinceri, le Cascine, come le conosciamo, non c’erano ancora, ché ci dovette pen-sare il solito Pietro Leopoldo a farle fare così al Manetti, l’architetto con il quale litigava, e furono pronte so-lo nel 1791.
In quell’agosto del 1654, maga-
DAL 1654 AL 1985di
Mario Spezi
Il parco fiorentino
delle Cascine teatro
di amori e tragedie
LE VIE DEL GIALLO
All’ombra delle frasche
vizio”, era molto più preoccupante. Non si va in giro di notte alle Casci-ne, anche a essere un poco di buo-no, con in tasca un coltello che tra lama e impugnatura fa trenta centi-metri. Se ti vuoi difendere, se vuoi minacciare, se sei uno del “giro”, ti porti un serramanico. Un aggeggio di quel genere te lo porti via da ca-sa, se quando esci hai già la voglia di ammazzare.
Milianti non poteva essere en-trato nel mirino di nessuno, nessu-no poteva aver progettato di ammaz-zarlo, non faceva parte di quel mi-lieu dove si spaccia, si sfrutta, si ri-catta. Se ne veniva a Firenze - in tre-no, ché non aveva la patente - tre, quattro volte al mese per vivere in-disturbato le sue inclinazioni, e ave-va preso un appartamentino dalle parti di Ponte Vecchio. Quella not-te di settembre il caso volle che fos-se lui a incontrare chi, alle Casci-ne, andava per soddisfare inclina-zioni ben più terribili: uccidere, per il gusto di uccidere. E il parco, con uomini che cercano incontri occa-sionali, mille personaggi che vedo-no ma che devono per forza restare nell’ombra e stare zitti, diventa, av-volto dal buio, anche un parco di di-vertimento per assassini.
Era già capitato, cinque anni pri-ma, da tutt’altra parte. Nel 1980 un pensionato, Giorgio Cavallaro, era stato ammazzato a colpi di pietra in testa. Gli avevano preso l’orologio, un orologio qualsiasi, e poche mi-gliaia di lire. Troppo poco per una rapina con omicidio. Depistaggio.
Nel 1994 solo per caso si venne a sapere del Toyota d’argento. Arriva-va tardissimo, praticamente era l’ul-timo. L’uomo al volante, una specie di gigante “palestrato”, faceva sali-re un trans, lo portava in un posto nascosto, lo tirava giù prendendolo per i capelli, lo riempiva di schiaf-fi e pugni, lo violentava, lo rapinava. Lo fece decine di volte, poi qualcuno riuscì a prendere il numero di tar-ga ed ebbe il coraggio di chiamare il “113”. Lo beccarono che era anco-ra dentro alle Cascine.
Nacquero per essere aperte a tutti, le Cascine. Certo il Grandu-ca non pensava proprio a tutti tutti
ri caldissimo e arido come era sta-to quello e il settembre successivo del 1985 quando fu ammazzato il Milianti, accadde che alla Fortez-za da Basso, dov’era la guarnigione e le case degli ammogliati, il figlio di un soldato destinato a diventare prete si innamorò della moglie di un commilitone del padre. E quel-la, dopo qualche tentennamento, ci stette pure.
Il marito sospettava e, puntua-le, ci fu chi lo informò. Era accadu-to che la sera del 20 agosto il giova-ne focoso chierico aveva fatto arri-vare alla sua amata un bigliettino in cui le diceva che il giorno dopo l’avrebbe aspettata «fuori della Por-ta al Prato per andare a far merenda alle Cascine», dove, tra l’altro, si ve-de che dalle parti di Firenze le me-rende non sono mai state innocenti, fin dai tempi antichi.
Il giorno dopo il marito disse al-la moglie che sarebbe andato al Pog-gio Imperiale, «per dar maggior co-modo a sua moglie», di modo che lei ne approfittasse. E così lei fece e se ne andò a far merenda alle Cascine col suo chierico. Il marito, invece di andare al Poggio Imperiale, pas-sando dalla porticciola delle muli-na al Prato, s’era nascosto in un po-dere lungo lo stradone delle Casci-ne, che poi, grosso modo, sarebbe diventato il Viale degli Olmi, «e ve-duti passare questi due innamora-ti - come si legge in una cronaca del tempo - gli andò dietro, finché, giun-ti al bosco, la moglie si recò alle vo-glie del prete; per il che sopraggiun-to il marito mentre sfogavano la lo-ro scellerata passione, con uno sti-le (pugnale, ndr) nello stesso tem-po gli privò di vita».
La morte del Milianti fu moder-na, roba da serial killer, ma ebbe cronaca breve sui giornali e indagi-ni corte da parte della polizia: quat-tro giorni dopo un altro serial kil-ler molto più famoso, il Mostro di Firenze, colpì, e fu l’ultima volta, a San Casciano, agli Scopeti. La “ban-caria” e il suo assassino furono di-menticati da tutti.
Eppure quel delitto a fianco del viale degli Olmi non fu una delle tan-te storiacce nel “supermercato del
ALBERI E PIETREIl Parco delle Cascine copre un’area di 118 ettari, contiene circa 20.000 alberi appartenenti a 60 specie diverse. Fra i più importanti spiccano, per esotismo, tre specie di cedri - del Libano, dell’Atlante e dell’Himalaya - una sequoia della California e alcuni gingo biloba, veri fossili vegetali viventi
importati dalla Cina e dal Giappone.Per quanto riguarda elementi decorativi in pietra,
costruzioni e monumenti, le Cascine comprendono: la Fontana del Narciso, con la lapide dedicata a Shelley; la
Piramide, che era una ghiacciaia per conservare il ghiaccio immagazzinato durante l’inverno; le Pavoniere, che prende
il nome da tempietti retrostanti, all’origine usati come uccelliere; la Palazzina o Casino, considerato il capolavoro
del Manetti, attualmente sede della Facoltà di Agraria; la Casermetta, che ospitava il corpo di guardia; il monumento
a George Washington, voluto dagli americani nel 1932; l’Abbeveratoio del Quercione, ideato per abbeverare le
mucche che pascolavano liberamente nel prato; la Colonna del Pegaseo; la Scuola di Guerra Aerea, che fu edificata nel
1937; l’Anfiteatro, ricavato negli anni Sessanta da quella che era una cava di rena; la Palazzina dell’Indiano,
costruita nel 1872 come caffè pubblico, infine, il Monumento al Principe Indiano, ovvero Rajaran
Chuttraputti, Maharajah di Kolhapur, morto improvvisamente a venti anni quando era in visita a Firenze.
Fu cremato e la famiglia, nel luogo della cerimonia alla confluenza di due corsi d’acqua - il Mugnone e l’ Arno -
come vuole la tradizione indiana, fece erigere il monumento.
quando fece affiggere, nel 1791, l’Av-viso al pubblico in occasione del-l’inaugurazione del parco.
«1. Nella Real Tenuta delle Casci-ne dell’Isola è destinata una pubbli-ca Festa di Gioia per giorni 3, 4, 5 del prossimo mese di Luglio 1791.
2. Saranno questi tre gior-ni occupati da mattina a sera da una continua non interrotta Se-rie di Spettacoli, e Divertimen-ti, i quali distribuiti a diverse di-stanze di Posti somministreran-no agli Spettatori, comoda e gra-ta materia di trattenimento». ■
sto era imbarazzante. Sommato al luogo dove l’assassinio era succes-so, diventava imbarazzante al qua-drato. In mezzo a una notte di fine estate, alle Cascine, una mano alzata a chiedere aiuto, Giovanni Milianti
I CONTI NON TORNANOIl segno del Maligno sul Duomo a PisaTesto e foto di Stefano Giraldi
L’arte nei secoli ha sempre rappresentato la bellezza, la perfezione, il desiderio di elevare il nostro spirito a vette altissime. Le città della Toscana sono un esempio di quanto questo sia vero, con la loro arte architettonica e pittorica, un esempio che tutto il mondo giustamente ci invidia. Ma tutta questa
bellezza è invece odiata da un personaggio che ha sempre rappresentato l’imperfezione, l’orribile, in una parola il male assoluto, ovvero il Diavolo. Un vecchio proverbio dice: «La farina del Diavolo va sempre in crusca». Forse si riferisce anche ai monumenti di Piazza dei Miracoli a Pisa, dove spiccano capolavori come la Torre pendente, Il Duomo, il Battistero, il Camposanto, edificati con il bottino preso ai pirati saraceni. Moltissimi anni sono passati dalla loro costruzione, ma le stranezze di quella piazza cominciano proprio dagli inizi, e anche il Diavolo ci ha messo il suo zampino, anzi la sua “unghiata”. Sulla parete del Duomo davanti al Camposanto c’è una pietra con diversi buchini. La leggenda vuole che quelle siano le orme delle unghie che il Diavolo lasciò nel tentativo di frenare la costruzione del Duomo. Sempre la leggenda dice che il numero delle orme, o delle unghiate, contate più volte, non sia mai lo stesso; diabolicamente il conto non torna mai! Solo il Diavolo poteva incidere con tali “innumerevoli” unghiate quella dura pietra.Comunque sia, vere o no, quelle tracce affascinano i visitatori, che non perdono l’occasione ogni volta di fare la conta. E allora, perché non ci provate anche voi? Se riuscite ad ottenere lo stesso numero due volte... informateci!
IL DIAVOLO IN TOSCANA
PARCO DELLE CASCINE
FOTO S. GIRALDI
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Pontremoli è una pittoresca ed accogliente cittadina del-la Lunigiana, quel lembo ver-
de di Toscana in provincia di Mas-sa Carrara che si incunea fra Ligu-ria ed Emilia. Sorge ai piedi dell’Ap-pennino, piccola gemma incasto-nata fra picchi che sfiorano i 2000 metri di altezza, forte di un passato ricco di storia e cultura che ancora si avverte percorrendone le stradi-ne, fra palazzi seicenteschi e chie-se impreziosite da splendide pittu-re barocche. E’ nella centralissima Piazza Duomo che dal 1930 sorge Da Bussè, antica osteria fondata da Pietro Bertocchi e già tappa obbliga-ta per chi, a quel tempo, vi faceva ca-polino sin dalle prime luci dell’alba
in cerca di una zuppa calda prima di recarsi al vicino mercato. La cuci-na è oggi affidata alle sapienti mani della figlia Antonietta, aiutata nella gestione dalla sorella Ida, che si oc-cupa dell’accoglienza in sala. L’am-biente caldo e familiare che carat-terizza il locale rimane il contesto ideale in cui assaporare le speciali-tà più autentiche della cucina pon-tremolese, qui proposte in maniera assolutamente fedele alla tradizio-ne e con occhio sempre attento alla stagionalità dei prodotti.
L’apertura consigliata è con le gustose torte di verdura, condite con bietola, formaggio e ricotta, con por-ri o, ancora, con riso e cipolla. Da non perdere fra i primi fatti in casa i tor-telloni con spinaci e ricotta, serviti
LE VIE DEL GUSTO
GASTRONOMIA
LE VIE DEL GUSTO
con sugo di carne o burro e salvia, le deliziose lasagne di farina di casta-gne con olio e pecorino e, ovviamen-te, l’autentica zuppa di ragù e parmi-giano, presentata come impone la ri-cetta originale gelosamente custodi-ta da Antonietta. La scelta varia an-che fra i secondi, con il posto d’ono-re occupato dai succulenti involtini di carne cotti nel sugo, e poi ancora la pancetta ripiena, l’arrosto, prepa-rato nella tradizionale casseruola di terra, il coniglio alla cacciatora ed il cotechino, tutto affiancato da verdu-re di stagione. Non mancano golosi-tà fra i dolci, come il créme caramel di produzione propria. Accompagna
il pasto un buon bicchiere di vino, sia esso lo sfuso della casa o scelto fra il discreto numero di etichette presen-ti, regionali e non.
IL LARDO NELLA TECAFra i prodotti più famosi della
Lunigiana, d’obbligo citare il lardo di Colonnata che, suo malgrado, è diventato uno dei salumi più famo-si, non solo d’Italia. Prodotto da tem-po immemorabile nel paesino di Co-lonnata, sulle Alpi Apuane, diventò famoso e conosciuto al grande pub-blico alcuni anni or sono per un se-questro dei Nuclei Anti Sofisticazio-ne che ritenevano non adatte, da un punto di vista igienico sanitario, le cave scavate nella roccia in cui il lar-do veniva fatto maturare. Tale notizia, in sé negativa, ebbe però l’indiscus-so merito di far conoscere il prodot-to ad un gran numero di potenzia-li clienti, ed ecco che, dopo tale di-savventura, la diffusione aumentò in maniera incredibile e da allora tro-vare il lardo nei taglieri misti di affet-tati di vari locali è diventata una con-suetudine. In commercio si trovano oggi vari tipi di lardo, aromatizzati e stagionati in maniera diversa: quel-lo di Colonnata presenta però carat-teristiche peculiari da un punto di vista organolettico. Una volta otte-nuto il lardo dal maiale, lo si divide
Fabio Montale, ex poliziotto, in-vestigatore in proprio, sullo sfondo di una Marsiglia dal-
le tinte fosche, tra trafficanti d’armi, integralisti islamici e mafiosi d’alto bordo, è l’eroe della trilogia di ro-manzi polizieschi - “Total Kheops”,
“Chourmo” e “Soléa” - di Jean Clau-de Izzo, scrittore marsigliese, talen-to unico, morto nel 2000 a cinquan-tacinque anni. Montale annega le sue tristezze nel lagavulin - whisky scozzese-, più che nel pastis proven-zale, e nella musica, nera preferibil-mente. Custodita in un cabanon alle Goudes - vecchio villaggio di pesca-tori dei quartieri a sud di Marsiglia
- Montale possiede una barca con cui va per mare all’alba per smal-tire la tristezza assassina. E infine si consola con la buona cucina del suo Midi. Verdure ripiene, bouilla-baisse, soup au pistou (minestra di verdure e fagioli insaporita con una salsa al basilico). E il pesce del Me-diterraneo. Branzini, orate, sardine, tutti insaporiti di aglio e olio d’oliva e innaffiati con il vino della zona, il bianco di Cassis o il rosso di Bando-li. Tra le donne che danno confor-to alle sue notti il posto d’onore non spetta alle sue amanti, ma è occupa-to da Honorine, la vicina di casa, an-ziana signora che, sentendolo rinca-sare a notte fonda, come una mam-ma affettuosa gli prepara qualcosa da mangiare. Cibo semplice e con-fortevole, dal sapore intenso, capa-ce di far dimenticare al malinconi-co eroe di Izzo - per qualche ora al-meno - le insidie del cuore nero di Marsiglia, dei suoi marciapiedi, su cui è difficile vivere ma molto faci-le morire.
«Honorine aveva un modo in-comparabile di preparare i pe-peroni ripieni - scrive Izzo in To-tal Khéops -. Alla rumena, diceva. Riempiva i peperoni con una farcia fatta di riso, pasta di salsiccia e poca carne di manzo, ben salata e pepata, poi metteva il tutto in una pignatta e copriva d’acqua. Aggiungeva ancora passata di pomodoro, timo, alloro e santoreggia... Il sapore era magnifi-co, soprattutto se all’ultimo momen-to ci versava sopra un cucchiaio di panna». «Per l’aïoli, Céleste - altra
cuoca prediletta da Montale - non aveva eguali se non Honorine. Il bac-calà era dissalato a perfezione, co-sa rara... Era bene farlo cuocere nel-l’acqua appena fremente di bollore, con semi di finocchio e grani di pe-pe. Céleste aveva anche un olio d’oli-va speciale per far montare l’aïoli. L’olio del frantoio Rossi a Mouriès» scrive in Soléa. E ancora, Izzo evo-ca il potere quasi magico dei sapori intensi di certi piatti, «il gusto del-lo zucchino, del pomodoro o della melanzana preparati in questo mo-do, sapevo che avrebbero tenuto la morte a una certa distanza...».
Erbe aromatiche e olio d’oliva,
prodotti tipici della Provenza, dan-no un tocco particolare anche ai piatti della tradizione, alle verdure farcite con il riso coltivato in Camar-gue, la bouillabaisse di Marsiglia
- regina delle zuppe di pesce fran-cesi, sorella della spagnola zarzue-la e cugina del livornese cacciucco. Ancora tipici della Provenza sono il
delicato aglio rosa, che entra nella composizione dell’aïoli, salsa a ba-se di aglio e olio, comune anche al-la cucina catalana. Con gli ortaggi si preparano la celebre salade niçoi-se, tipica insalata nizzarda, e la ra-tatouille, un gustoso mix di verdu-re stufate. Altra specialità - tipica di Nizza - la socca, un tortino di fari-na di ceci, lontana cugina della no-stra cecina, il pan-bagnat, una ric-ca bruschetta con olive, acciughe e pomodori, la tapenade, una sa-porita crema di olive; la pissala-dière, una focaccia con cipolle, ac-ciughe e olive.
La cucina del Midi è stretta-mente imparentata con quella del-la vicina Liguria, per cui il pistou
risulta essere una versione del pe-sto genovese insaporito con pomo-doro. Grazie al clima, dolcemente temperato, dai vigneti si ottiene un ottimo vino e, percorrendo la stra-da del vino dalle Alpi Marittime al Var, si incontrano un centinaio di tenute che producono il rinomato rosato di Provenza, da sorseggia-
re molto fresco. La frutta, altro te-soro provenzale, viene trasformata in canditi e in marmellate, secon-do un’antica tradizione, così come vengono canditi molti fiori utiliz-zati anche per delicatissime mar-mellate. Assolutamente da gustare quelle al gelsomino e alla rosa del-le confiseries nizzarde. ■
GAST
RONO
MIA
di Giulia Caruso
in pezzi regolari, massaggiandolo poi a lungo con un composto di sale, spezie ed erbe aromatiche. Dopo ta-le operazione, il lardo viene disposto, un pezzo sopra l’altro, nelle teche di marmo, dove successivamente si for-ma una sorta di salamoia, che aiuta il processo di ammorbidimento delle carni e l’insaporimento delle stesse. Passati alcuni mesi, il lardo è pron-to per essere gustato. L’ideale sareb-be mangiarlo al naturale, tagliato a fette sottili, per apprezzarne la tene-rezza, che consente di scioglierlo in bocca quasi senza masticarlo. Altri-menti lo si mette per qualche secon-do in forno, su del pane, affinché si insaporisca maggiormente. Magari scegliendo il pane di Vinca, fatto con farine integrali e acqua della Apua-ne. Di forma tondeggiante, cuoce in forno su foglie di castagno e si con-serva a lungo.
Altro prodotto caratteristico è l’agnello di Zeri, un ovino dal-le carni profumate, simili a quelle dei “pré-salés” di francese memo-ria, così chiamati per il fatto di bru-care l’erba salata. In cottura risul-ta morbido e saporito, soprattutto se preparato al forno. Il piatto che gli abitanti della Lunigiana sentono maggiormente proprio è costitui-to dai testaroli, una sorta di crêpes cotte nei testi di ghisa, direttamen-te sul fuoco. Una volta pronti, van-no tagliati a losanghe e cotti in ac-qua bollente. Vengono conditi con pesto alla genovese, ragù di car-ne oppure con semplice pecorino grattugiato ed olio extravergine di oliva. Tra i primi, da segnalare la pasta fatta con la farina di casta-gne, in passato molto diffusa a cau-sa della mancanza di frumento. Ve-niva preparata impastandola con acqua, per poi ottenere una sor-ta di larghe pappardelle, da condi-re con i funghi. Sempre con la fa-rina di castagne viene preparata la Marocca di Casola, un tipo di pane molto diffuso nel passato, che vede tra i suoi componenti le patate les-sate e schiacciate, olio extravergi-ne di oliva, latte e lievito di birra. Il nome deriva dal termine dialettale
“marocat”, che significa poco mal-leabile. ■
di Leonardo Romanelli
CUCINA FRANCESE
Alla scoperta della
cucina del sud della
Francia, sulle tracce
dell’investigatore
Fabio Montale
Intensi sapori del Midi
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I romanzi di Jean-Claude Izzo Total Khéops (Casino totale), Chourmo e Soléa sono pubblicati in Francia da Gallimard e in Italia dalle edizioni e/o. Jean-Claude Izzo ha scritto altri due romanzi, di altro genere, Le soleil des mourants (Il sole dei morenti) e Les marins perdus (I marinai perduti), pubblicati in Francia da Flammarion e in Italia sempre da e/o.
Al chiaro di LuniOSTERIE
FOTO P. DEL DUCA
FOTO P. DEL DUCA
38 INFORMATORE INFORMATORE 39
Dapprima la cosa fu lenta... la nonna cominciò ad allun-garsi lentissimamente... su,
su, su... un centimetro alla volta... diventando pian piano sempre più alta... un paio di centimetri ogni po-chi secondi... e all’inizio George non se ne avvide. Ma quando ebbe su-perato il metro e sessanta e comin-ciò ad avvicinarsi al metro e ottan-ta, George fece un salto e gridò: - Ehi, nonna! Stai crescendo! Stai diven-tando sempre più alta! Dacci un taglio, nonna! Ti conviene fermar-ti subito o sbatterai contro il soffit-to!... Ma Roald Dahl, l’autore de La magica medicina (ed. Salani) da cui è tratto questo passo, sa che non ci saranno tetti a fermare l’escalation della povera donna. Va spiegato subi-
to, a chi non conosce il libro, che la “vegliarda segaligna” è vittima di una pozione preparata dall’esasperato nipote che mescola deodorante, pol-vere antipulci, antigelo, cera da scar-pe e quanto altro trova in casa col so-lo intento di mitigarle il brutto carat-tere... Ma gli effetti sono, come si è vi-sto, indesiderati ed incontrollabili.
Di altra crescita ci occupiamo in questa nostra chiacchierata con Ste-fania Losi e Stefano Stagi, della clini-ca pediatrica II (sezione endocrino-logia) dell’azienda ospedaliero uni-versitaria Meyer di Firenze e, perché sia la più corretta possibile, cerchia-mo, visto che riguarda i nostri bam-bini, di seguire i suggerimenti che ci vengono forniti dalla provata espe-rienza professionale dei due dispo-nibili interlocutori.
Vi è la tendenza spesso tra i geni-tori di riassumere il concetto di cre-scita al solo aumento della statura e del peso. Al contrario si tratta di un quadro ben più complesso, com-prendente l’insieme delle trasfor-mazioni di un organismo che com-portano lo sviluppo in tutte le sue componenti sia fisiche che psichi-che. Ma limitiamoci in questa pri-ma parte ai sopra ricordati peso e altezza (anche se, come ci fa notare la dottoressa Losi, «fino ai due anni
circa è giusto parlare più propria-mente di lunghezza, visto che la mi-surazione avviene in posizione oriz-zontale e non verticale»).
«Un bambino fa registrare gene-ralmente due picchi di crescita: nel primo anno di vita e al momento del-la pubertà - ci spiega il dottor Stagi -. Entrambi sono periodi da osservare con attenzione, e nel primo in parti-colare il ruolo del pediatra è fonda-mentale con i suoi controlli perio-dici. Ovvio che però anche il geni-tore deve monitorare con una certa cura l’evolversi della situazione. So-prattutto nei primi mesi la valuta-zione della crescita ponderale può rappresentare un utile mezzo di va-
lutazione della “salute” del bambi-no. Per esempio, nel primo-secondo mese può essere utile controllare il peso una volta alla settimana, tenen-do conto che in tale periodo il suo peso deve far registrare aumenti di circa 180/200 grammi la settimana,
anche se vi sono variazioni normali da bambino a bambino».
Dopo questo periodo, se la cre-scita è stata soddisfacente, il lattan-te può essere pesato ogni 15-30 gior-ni, con aumenti di peso settimana-li che sono più contenuti, general-mente 120/150 grammi. «Intorno al sesto mese di vita - afferma Losi - c’è un altro dei momenti topici del-la crescita: infatti il bambino passa da un’alimentazione lattea al divez-zamento e si inseriscono nel suo me-nu brodo vegetale, semolino, carne bianca, frutta. Eventuali riduzioni o scarsi aumenti di peso in questa fa-se vanno attentamente valutati, po-tendo essere legati ad intolleranze alimentari, soprattutto l’intolleran-za al glutine (celiachia)».
Oltre il sesto mese di vita diventa invece sufficiente pesare il bambino ogni 30 giorni. In questo momento generalmente il bambino deve aver raddoppiato il suo peso alla nascita. All’anno di vita il suo peso deve esse-re triplicato. Riguardo la lunghezza, un bambino cresce in media 25 cm il primo anno.
Dopo il primo anno, e fino al ter-zo, la crescita di un bambino deve
essere valutata in media ogni 6 me-si. Nel secondo anno di vita un bam-bino cresce in media 2 kg di peso e circa 12 cm di altezza. Nel terzo an-no sempre 2 kg ma circa 8 cm. Dal terzo anno il piccolo dovrebbe esse-re controllato ogni 12 mesi.
LA CRESCITA
Grandi a due tempiSuggerimenti
e consigli per
seguire lo sviluppo
dei bambini
diBruno Santini
MONDO BAMBINO
SALUTE
SALU
TE Quando e come di fatto si possono individuare quelle che saranno le misure future del piccolo?
«Dopo i primi 2-3 anni di vita, ogni bambino ha una “sua” regola-rità di crescita che dovrebbe mante-nere fino alla pubertà. Questo può consentirci di seguire la sua cresci-ta futura. Importante è anche de-terminare il suo “bersaglio gene-
tico” cioè l’altezza cui è destinato in base all’altezza dei genitori - ci spiega la dottoressa Losi - e questo avviene all’interno di una qualsia-si valutazione auxologica. In una di queste visite, s’inizia dall’anamnesi dei genitori (se hanno malattie tipo diabete o problemi tiroidei; si chie-de la loro altezza e quando è stato il loro sviluppo...), poi c’è l’anamnesi del bambino (se la madre ha avuto una gravidanza normale, se è nato a termine, se ha avuto patologie im-portanti, ripetute o addirittura cro-niche). Quindi si misura il piccolo valutando la posizione di altezza e peso su speciali diagrammi (cur-ve di crescita), all’interno dei qua-li vengono collocati i suoi dati in ba-se all’età».
Ritornando ai primi mesi di vita, riguardo all’alimentazione, i genitori possono essere solo testimoni di questo cammino?
MONDO BAMBINO
«Possono evitare di commette-re errori - interviene il dottor Sta-gi -, per esempio non rispondendo con troppa solerzia a quelli che so-no i supposti bisogni del bambino. Ogni volta che il piccolo piange non significa che abbia fame. Nella no-stra pratica si vedono bambini che invece delle sei poppate arrivano a farne anche dieci. Oggi sappiamo che un aumento ponderale ecces-sivo nei primi mesi non è assoluta-
mente un bene per il bambino, e può evol-vere in età adolescen-ziale e/o adulta in obe-sità. I figli poi sono vit-time del nostro modo di vivere. Mangiamo cibi troppo ricchi dal punto di vista calori-co. Una volta si beve-va acqua, oggi spesso solo bibite zuccherate. Prendiamo lo yogurt: compriamolo al natu-rale e mettiamoci noi la frutta dentro».
Quanto si può aiutare
una corretta crescita con lo sport?«Lo sport dà una mano alla cre-
scita del bambino - conclude la dot-toressa Losi - nel senso che la rende più armoniosa. Dà una tonicità giu-sta alla muscolatura e modella me-glio le ossa. Ma sarebbe bene edu-care ad essere anche mentalmen-te più attivi: se c’è d’andare al terzo piano si fanno le scale, non si pren-de l’ascensore; se la scuola è a due fermate d’autobus, la si raggiunge a piedi».
Devono essere fatti alcuni esami se il bambino è basso?«Gli esami devono essere fatti so-
lo in caso di effettiva necessità. Mol-to spesso genitori bassi vorrebbe-ro avere figli alti e questo è ragione-volmente difficile. Quindi effettua-re in questi casi troppi esami vuol dire medicalizzare una crescita di per sé regolare. Nel caso in cui il bambino abbia invece una crescita ridotta (rispetto ai genitori) o cre-
sca pochi cm all’anno (rispetto al-la norma) può essere indicato effet-tuare alcuni esami. Ma deve essere sempre il pediatra a valutarne l’op-portunità».
Si sente parlare di ormone della crescita. Ma cosa c’è di vero?«Come dice la parola, l’ormone
della crescita è importantissimo per consentire una normale cresci-ta nell’individuo. Ma la sua utilizza-zione è e deve essere solo limitata ai casi in cui vi è mancanza. Dare quest’ormone a chi non ha un defi-cit può provocare danni invece che benefici». ■
CINTURATI SOLO DAVANTIIndagine della ASL fiorentinasull’utilizzo delle cinture di sicurezza
L’utilizzo sistematico dei dispositivi di sicurezza in auto diminuisce sensibilmente la gravità dei danni alla persona conseguenti a incidenti stradali. Per sapere quanti a Firenze li utilizzano, il dipartimento di prevenzione della Asl 10 e il dipartimento di sanità pubblica dell’Università di Firenze hanno deciso di effettuare delle rilevazioni. Nel dicembre 2003 e nel giugno 2004 sono state effettuate due campagne di rilevazione sull’utilizzo delle cinture di sicurezza da parte di conducenti e passeggeri di varie tipologie di veicoli in quattro punti di rilevazione, con caratteristiche di viabilità diverse (centro città, via a grande scorrimento, via prossima a centro commerciale). Durante la campagna del dicembre 2003 sono stati presi in esame 6789 veicoli, occupati da 8803 soggetti; solo il 57,6% aveva la cintura di sicurezza allacciata. La percentuale d’uso è risultata pari al 60% nei guidatori, ma scende al 49,6% nei passeggeri (in particolare al 54,4% nei passeggeri anteriori e al 22,4% nei passeggeri posteriori). La percentuale scende al 42,4% nei conducenti di auto aziendali. Nella campagna del giugno 2004 sono stati presi in esame 9387 veicoli, occupati da 12.288 soggetti, il 70,6% dei quali aveva la cintura di sicurezza allacciata. La percentuale d’uso è risultata pari al 72,9% nei guidatori e del 72% nei passeggeri anteriori mentre scende al 21,3% tra i passeggeri posteriori. La percentuale scende al 37,8% nei conducenti di veicoli privati aziendali e al 48,5% per i conducenti di veicoli pubblici.In conclusione lo studio condotto ha evidenziato che l’utilizzo della cintura di sicurezza in auto non è ancora così diffuso, anche se la prevalenza di utilizzo è risultata nettamente aumentata tra la prima e la seconda rilevazione, passando dal 57,6% al 70,6%.
AUTO
GLI INTERVISTATIStefania Losi e Stefano Stagi,
pediatri ed endocrinologi
del Meyer
Fotografie di
Daniela Tartaglia
40 INFORMATORE INFORMATORE 41
Il futuro della medicina moder-na sembra essere fortemente ba-sato su studi di genetica. Eppure,
purtroppo, ancora oggi a molti sfug-ge la reale portata degli studi geneti-ci e soprattutto di come possano in-fluenzare lo stile di vita che ci accom-pagna tutti i giorni. Un esempio di co-
me questo avvenga ci viene da uno studio tutto italiano condotto dalla professoressa Maria Luisa Brandi in tema d’osteoporosi. L’osteoporosi è una condizione di fragilità delle os-sa che colpisce prevalentemente le donne durante il periodo della me-
nopausa. La malattia, che da tempo è nota, non fa più paura perché può essere ricercata sistematicamente e prevenuta nella sua insorgenza. Ma la ricerca fa costanti progressi e si è compreso più da vicino il meccani-smo molecolare attraverso il quale la fragilità ossea s’instaura. Duran-te la menopausa, infatti, diminuisco-no i livelli circolanti degli estrogeni, ormoni deputati, tra l’altro, a man-tenere il livello di mineralizzazio-ne delle ossa. Si era visto da tempo che non tutte le donne rispondeva-no allo stesso modo alla mancanza
d’estrogeni propria della menopau-sa, facendo balenare l’ipotesi che vi fosse una base genetica che predi-sponesse all’osteoporosi. Seguen-do questa ipotesi, il gruppo di ricer-ca diretto dalla professoressa Bran-
di, endocrinologa dell’Università di Firenze e una delle maggiori studio-se del metabolismo osseo, ha studia-to circa 600 donne in menopausa ed ha scoperto come l’espressione del recettore degli estrogeni di tipo al-fa (ER-alfa) fosse correlata con un diverso rischio di sviluppare frattu-re ossee. I dati ottenuti a Firenze so-no stati confermati dallo studio Ge-nomos, condotto da ricercatori di sette paesi europei, che ha coinvol-to più di 20.000 pazienti tra uomini e donne con osteoporosi, dei quali sono state messe in relazione le ca-
ratteristiche d’espressione del ge-ne ER-alfa rispetto alla comparsa di fratture ossee.
«Lo studio dell’espressione del gene in questione permette di pre-vedere in maniera precisa la predi-sposizione individuale a sviluppare fratture osteoporotiche - afferma la professoressa Brandi - e, finalmen-te, da oggi sarà possibile adattare le terapie ormonali contro questa patologia così diffusa alla capacità d’ogni individuo di far funzionare al meglio gli estrogeni». I kit diagnosti-ci per misurare il modo di funziona-re della proteina “ER alfa” e valutare predisposizione e gravità della ma-lattia sono già disponibili in labora-tori qualificati.
Ma in cosa consiste l’esame, e soprattutto è invasivo?«Assolutamente no - afferma la
professoressa Brandi -. Può esse-re condotto utilizzando poche goc-ce di sangue e basta eseguirlo una sola volta nella vita. Se il soggetto ri-sulta positivo al test dovrà effettua-re una terapia più “aggressiva” per impedire la comparsa di fratture patologiche secondarie ad osteo-porosi. Quelli che risultano inve-ce negativi al test possono limitar-si ad un controllo del livello di de-mineralizzazione meno pressante». Il vantaggio in termini pratici cor-risponde ad una maggiore sereni-tà da parte della donna ad affronta-re il periodo della menopausa, se si esclude la predisposizione genetica all’osteoporosi, ed inoltre si può ri-sparmiare l’esecuzione di numero-si accertamenti clinici che, nel ca-so della prevenzione primaria delle fratture, sono a carico della pazien-te. Inoltre si è aperto un nuovo fron-te di ricerca con la creazione, all’in-terno dell’Università di Firenze, del primo Master universitario a livello internazionale intitolato “Malattie metaboliche dell’osso: dal gene al-la cura”. Sembrava essere uno slo-gan del futuro e invece si è visto che, nel caso dell’osteoporosi, è una pia-cevole realtà di tutti i giorni e questo grazie anche ad un’“idea” tutta ita-liana pensata e diretta da uno scien-ziato donna!
diAlma Valente
SALUTE
OSTEOPOROSI
Soluzioni da geniUno studio
italiano permette
di individuare i
soggetti a rischio
SALUTEFRATTUREAL MASCHILEUna maggiore presa di coscien-
za circa le conseguenze della me-nopausa sulla qualità della vita del-le donne è stata acquisita durante la seconda metà del secolo scorso ma, benché negli ultimi 20 anni si siano fatti dei grossi progressi nel-la conoscenza di questa complessa patologia, ancora oggi larghe fasce della popolazione sono disinforma-te sulle gravi conseguenze delle frat-ture ossee da osteoporosi. Purtrop-po è una triste realtà che molte del-le donne che subiscono una frattu-ra non vengono studiate per il loro grado d’osteoporosi. Per gli uomini la situazione è ancora più seria, in quanto la mancanza di consapevo-lezza sull’osteoporosi è paragonabi-le a quella che si riscontrava nel ses-so femminile 50 anni fa. Si assiste ad una sorta di “epidemia silenzio-sa”, che colpisce le ossa degli uomi-ni rendendole sempre più sottili, po-rose e fragili con l’avanzare dell’età. La presenza di osteoporosi è bassa
negli uomini e nelle donne al di sot-to dei 60 anni, ma aumenta con l’età, con una netta prevalenza nelle don-ne rispetto agli uomini. Al di sopra dei 75 anni l’incidenza di osteopo-
rosi negli uomini è del 20% e nelle donne è del 43%; mentre al di sopra degli 85 anni è del 40% negli uomi-ni e del 60% nelle donne. A titolo d’esempio, circa una su quattro frat-ture d’anca in persone che hanno superato i 50 anni di età si verifica in soggetti di sesso maschile. Oltre al-
la mancanza di testosterone, l’ormo-ne maschile, la rarefazione ossea è un problema che colpisce gli uomi-ni che fumano sigarette ed assumo-no quantità eccessive d’alcol. Anche
il trattamento per prolungati periodi con cortisone può anticipare l’insor-genza dell’osteo-porosi in ambe-due i sessi. Poiché la durata della vi-ta si è allungata, e ancor più si allun-gherà, il numero complessivo del-le fratture d’anca maschili, nel 2025, sarà simile a quel-
lo attualmente riscontrabile nelle donne, mentre in queste ultime il numero delle fratture d’anca tripli-cherà. Cattive notizie dunque per la qualità della vita dei pazienti e per i costi socio-sanitari, se non si attuerà subito un serio programma di pre-venzione. ■
Fotografie di
Daniela Tartaglia
L’INTERVISTATAProf. Maria
Luisa Brandiordinaria di
endocrinologia del Centro per le malattie del metabolismo
osseo, Università di Firenze.
42 INFORMATORE
FIRENZE
PROMESSEE LUCCHETTIUn curioso rito d’amore sul Ponte Vecchio
di Riccardo Gatteschi
Una leggenda metropolitana (sì, si può parlare di leggen-da anche se l’evento ha ori-
gini recenti), racconta che tutto ebbe inizio una quindicina di anni fa per me-rito degli allievi ufficiali della Scuola di Sanità in Costa San Giorgio a Firenze, i quali, il giorno del congedo, avrebbero usato il lucchetto dello stipo che ave-vano in caserma per chiuderlo intorno ad un cavo elettrico che penzola da una spalletta del Ponte Vecchio. Con que-sto gesto, e il conseguente lancio della chiave nelle acque dell’Arno, intende-vano mettere un sigillo tangibile al loro amore verso la città che li aveva ospitati per un tratto della loro esistenza.
Si accennava alla leggenda perché la Scuola è ora definitivamente chiusa ed è quindi impossibile verificare la ve-ridicità di quel racconto; dunque con-viene consegnarlo all’ambito del favo-loso, dell’immaginario, dell’incerto.
Quel che invece è certo, documen-tabile e sotto gli occhi di tutti, è il prodi-gioso proliferare di quelle piccole ser-rature che a poco a poco sembra vo-gliano imprigionare tutto quello che in qualche modo sporge nella parte cen-trale del Ponte Vecchio. Perché ora che al cavo elettrico non è più lecito attac-carsi per ovvie ragioni di sicurezza, ci si rivolge alla piccola grata che circon-da il busto di Benvenuto Cellini, ad an-tiche maniglie che sporgono dalle mu-ra secolari, a vetusti ganci chissà a qua-le uso in passato adibiti.
Ma chi sono i protagonisti di que-sti singolari “incatenamenti”? Se origi-nariamente - stando alle testimonian-ze di chi lavora da anni in quella zona del ponte - erano i freschi sposi giap-ponesi che, dopo la cerimonia in Pa-lazzo Vecchio, si trasferivano sul pon-te per le foto rituali, con il passare del tempo questa romantica pratica si è al-largata a tutte quelle coppie che, inna-morate non solo fra loro ma anche del-la città che li ospita, intendono suggel-lare quello stato d’animo scrivendo sul metallo i loro nomi, la data e talvolta una frase di circostanza, come “amore eterno”, “uniti per sempre” o il più eso-tico “4 ever” e così via.
La Sovrintendenza alle Belle Arti guarda con curiosità e con indulgenza a questa pratica tutto sommato simpa-tica e, per il momento, innocua. «Inoltre
- riferisce un funzionario - solo pochis-sime città possono vantare il privilegio di una simile attenzione». Che si sappia, questo tangibile legame di affetto si re-gistra anche a Londra e a Parigi.
CONSUMATORIBANCA DATI ON LINESul sito www.po.camcom.itguide, vademecum e decaloghi con consigli preziosi
S ia a livello locale che naziona-le sono molti i soggetti (mini-
stero delle Attività produttive, enti lo-cali, associazioni dei consumatori) che si adoperano a vario titolo per la tute-la dei consumatori. Da questa attivi-tà traggono spesso origine guide, va-demecum e decaloghi finalizzati a da-re consigli preziosi all’utente finale su come difendersi dagli abusi, far valere i propri diritti, risparmiare sui consumi o fare acquisti più consapevoli. Spesso queste pubblicazioni, pur contenendo informazioni potenzialmente utili per
tutti i consumatori, hanno una diffusio-ne solo locale e vengono portate a co-noscenza solo di una piccola parte dei soggetti interessati.
La Camera di Commercio di Prato, nell’ambito delle proprie funzioni di re-golazione del mercato e tutela dei con-sumatori, ha pertanto cercato di dar vi-ta ad una raccolta il più possibile com-pleta ed aggiornata di queste pubblica-zioni. Tutto il materiale può essere fa-cilmente visionato attraverso una ve-ra e propria banca dati consultabile al-l’interno della sezione “Servizi al con-sumatore” del sito camerale (www.po.camcom.it); la ripartizione dei docu-menti sulla base dell’argomento tratta-to ed una scheda sintetica su contenuti, autore ed anno di realizzazione rendo-no ancora più semplice trovare in pochi secondi le informazioni cercate.
SMOGDI MODAMA ELETTRICA
A Ruòtati, la rassegna dei veico-li che non inquinano, sarà pre-
sentata la versione elettrica della Re-nault Twingo. Un’auto del tutto simile al suo omologo benzina/diesel, ma do-tata di motore elettrico, un’autonomia di 120 km/h, garanzia di due anni per la vettura e di tre anni per la batteria, al co-sto di 20 mila euro. «Finalmente - affer-mano gli organizzatori della manifesta-zione, in programma dall’8 al 10 apri-le in piazza della Repubblica a Firen-ze, ingresso gratuito - un’auto che non inquina ma anche di moda tra i giovani, affermata sul mercato, con un giusto rapporto tra qualità e prezzo». A Ruòta-ti, conosciuto anche come “L’altro Mo-torshow”, sarà possibile provare anche il Segway, attrezzo a due ruote su cui si sta in piedi e che si sposta grazie al movimento della persona. Verrà infine lanciata ZEC - Zero Emission Commu-nity - a cui aderiscono «tutte le perso-ne stanche di un traffico caotico, rumo-roso e dannoso alla salute. Tutti insie-me per dimostrare che muoversi con i mezzi elettrici non solo è possibile ma anche necessario».
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(ridotto 3 €)Info: numero
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LA MOSTRA
FirenzePalazzo Medici
RiccardiStanze Segrete
I “ricordi” di Luca Giordano e oltre
15 aprile - 17 luglioOrario: 9-19
Chiusa mercoledì Ingresso: 4 €
(ridotto 2,50) inclusa visita
al museoInfo: tel.
0552760340
LA MANIFESTAZIONE
AscianoArbia
Sapori delle Crete Senesi23-25 aprile
1° e 7-8 maggioInfo: Cooperativa
Biancane, tel. 0577718811
LA MOSTRA
Poggio a Caiano (Prato)
Scuderie MediceeLavoro e lavoratori
nell’arte fino al 19 giugno Orario: giov-dom
e festivi 10-19Ingresso gratuito
Info: tel. 0558798795
MATITA DA NEW YORK
Prima importante mostra italiana di Mat-teo Pericoli, disegnatore, illustratore,
grafico, artista, da alcuni anni una delle firme più amate negli Stati Uniti, dove ha pubblicato nu-merosi libri e dove collabora con prestigiosi pe-riodici, come il New York Times e il New Yorker. A Fiesole Pericoli porta i suoi disegni di Manhattan, in un suggestivo allestimento che verrà costrui-
to nella splendida Basi-lica di Sant’Alessandro. Pericoli è nato a Mila-no, dove si è laureato alla facoltà di Architet-tura del Politecnico, e nel 1995 si è trasferito a New York. Ha pubbli-cato disegni in varie rivi-
ste e quotidiani statunitensi ed italiani. Collabora regolarmente come illustratore con La Stampa e scrive per L’Unità. Nell’autunno dal 2001 ha pub-blicato il suo primo libro, intitolato Manhattan un-furled (uscito in Italia col titolo Manhattan sve-lata), e nell’autunno del 2003 è uscito Manhat-tan within (Il cuore di Manhattan). Nell’autunno del 2004 è stato pubblicato il suo primo libro per ragazzi, See the City: the Journey of Manhattan Unfurled. Sta lavorando ora ad un nuovo libro per ragazzi che uscirà nella primavera del 2006.
DIPINTI ALLO SPECCHIO
Nella Galleria di Luca Giordano (Napo-li, 1634-1705) saranno esposte dieci
tele dell’artista, provenienti dalla National Gal-lery di Londra, che ripetono i soggetti della vol-ta. Si tratta di “ricordi” eseguiti dal pittore do-po aver portato a termine, sulla volta della Gal-leria di Palazzo Medici Riccardi, la decorazione con l’Allegoria della vita umana e l’Apoteosi di Casa Medici, che vengono finalmente esposti a Firenze e collocati nell’ambiente per consentire una lettura speculare, un dialogo con il dipinto. L’occasione è data dal terzo appuntamento del ciclo “Stanze Segrete”, con il quale si chiude la prima fase di un più ampio programma di recu-pero dell’identità museografica del Palazzo, av-viato nel 2001 dall’Assessorato alla Cultura del-la Provincia di Firenze.
Degli altri artisti che lavorarono per la fa-miglia Riccardi fra il Sei e Settecento saranno esposte poche opere scelte su tela e di grafi-ca, per lo più conservate in collezioni private: insomma, nelle stanze segrete della nostra e di altre città.
CALANCHI E PECORINO
I l gusto, la tradizione, i prodotti tipici e il paesaggio saranno i protagonisti di “Sa-
pori delle Crete Senesi, il pecorino e...”, la ma-nifestazione organizzata dal Comune di Ascia-no che prevede assaggi, degustazioni, escursio-ni, visite guidate. Il calendario si apre il 23, 24 e 25 aprile con “Chiusure in Piazza”, protagonista l’inconfondibile carciofo di Chiusure e le caratte-ristiche erbe spontanee. Seguiranno altri due fi-ne settimana: il 1° maggio ad Arbia con la Fiera di Sant’Isidoro e con “Le Crete in tutti i sensi”, un
percorso didattico per bambi-ni e ragazzi su come ascolta-re, vedere, odorare, toccare e gustare il territorio; appunta-mento poi il 7 e l’8 maggio ad Asciano con un’edizione spe-ciale del Mercatino delle Crete interamente dedicata al pecori-
no Terre di Siena. Tre le escursioni, sabato 23, do-menica 24 aprile e sabato 7 maggio, con “Vie di Creta”: percorsi trekking fra calanchi e biancane sulle tracce dei pastori nomadi. E per gli amanti del paesaggio la possibilità di un viaggio insolito a bordo di littorine d’epoca nel cuore delle Crete Senesi con il Treno Natura (domenica 24 aprile e sabato 8 maggio).
L’ARTE DEL POPOLO
In mostra una selezione degli anni più si-gnificativi del Premio Suzzara (Mantova),
che ha per tema il mondo del lavoro. Il premio fu istituito nel 1948 da Dino Villani e Cesare Zavat-tini con lo scopo di «avvicinare la produzione ar-tistica al popolo». I tempi non potevano certo fa-vorire l’acquisto di opere d’arte e così si pensò al-la costituzione di un comitato sostenitore forma-to da contadini, imprenditori, operai che avreb-bero messo a disposizione i prodotti del loro la-voro in cambio dell’acquisto di opere d’arte, scel-te da una giuria composta da esperti ma anche da gente comune. Un’iniziativa originale e vincente nel clima culturale e politico degli anni della rico-
struzione, che Cesare Zavattini so-gnava come quelli in cui «ogni uo-mo avrà un quadro o una statua nel-la casa, perché sarà scomparsa la paura che divide dall’arte i poveri, i contadini, gli umili...». Il premio ha raccolto la miglior pittura figurativa
del dopoguerra: Guttuso, Turcato, Pizzinato, Ve-spignani, Sassu, Borgonzoni. La mostra selezio-na opere che vanno dal 1948 al 1963.
ILTOP a cura di Letizia Coppetti
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INFO pag 45-ipercoop 11-03-2005 15:22 Pagina 1
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INFO pag 48-paniere 11-03-2005 15:26 Pagina 1
Tariffa Pagata Aut. DBC Centrale /PT Magazine / Aut. 113/2004valida dal 1/3/2004
In caso di mancato recapito restituire a: FI-CMT/Media, previo pagamento resi.