INDIRIZZI DI GOVERNO
2011 – 2016
Una città che ritorna al futuro
PREMESSA
Questo documento programmatico non è soltanto un doveroso atto previsto dalla normativa, ma
vuole costituire un’occasione vera e profonda di discussione all’interno del Consiglio Comunale e
della città.
Queste pagine racchiudono una scommessa: quella di una città che sceglie di “ritornare al futuro”,
saldando il valore di una memoria condivisa con il desiderio di costruire un domani migliore,
provando ad esprimere una visione della città, della Novara di oggi, con un atteggiamento culturale
che sia insieme pragmatico e sognatore, che superi i pregiudizi e gli ideologismi, e che sia invece
animato dalla passione delle idee.
I NOSTRI VALORI
Poiché vogliamo caratterizzare la nostra amministrazione non come un semplice susseguirsi di atti
burocratici, ma come espressione di uno sguardo complessivo sulle cose e sulle persone,
consideriamo imprescindibile l’identificazione di una “tavola dei valori” a cui ogni nostro obiettivo
sarà riferito e ogni nostra azione sarà ispirata.
I valori fondanti della nostra attività di governo saranno:
Bene comune - Il fine della nostra attività politica sarà la costruzione della possibilità data a tutti di
sentirsi parte di una comunità; l’edificazione della comunità civica novarese è la strada attraverso
cui dare corpo ad una vera identità, non intesa in senso regressivo e autoreferenziale, ma aperta e
relazionale.
Responsabilità – Crediamo che ogni amministratore debba assumersi le proprie responsabilità sia in
tema di scelte da assumere o meno sia in tema di conseguenze attuali e future che le sue scelte ed i
suoi atti produrranno in capo ai cittadini. Noi non ci sottrarremo a questo principio che ispirerà ogni
nostra azione.
Solidarietà - Per vocazione e per esigenza, noi saremo particolarmente attenti ai più deboli. Ci
piacerebbe costruire non una città felice per pochi, ma una città vivibile da tutti. Una città amica di
tutti, a cominciare da chi ha più bisogno. Vale a dire una comunità.
Sostenibilità –Noi governeremo Novara promuovendo politiche territoriali nuove e capaci di dare
attuazione ad un modello di sviluppo volto a coniugare qualità ambientale, sociale ed economica.
Partecipazione – Avvertiamo l’esigenza di promuovere la partecipazione della comunità locale,
nelle sue forme organizzate e non, attraverso processi trasparenti e condivisi, soprattutto in
relazione alle decisioni che la riguardano
Saperi – Non ci può essere politica senza conoscenza: il valore della cultura, della elaborazione del
pensiero, della ricerca sono per noi un riferimento imprescindibile, che deve sempre informare il
nostro agire.
Servizio – I novaresi ci hanno affidato la città. Noi non ne saremo i padroni, ma solo i custodi.
GLI OBIETTIVI GENERALI
DEL MANDATO AMMNISTRATIVO
Il punto di approdo del nostro lavoro amministrativo intende essere la costruzione del benessere dei
cittadini. Vogliamo una città dove sia bello non solo il panorama o qualche monumento, ma una
città dove sia bello vivere. Il benessere non è un indicatore solo economico, non è misurato solo dal
PIL prodotto da un territorio. Il benessere misura tutto ciò che rende la vita degna di essere vissuta.
Per ottenere questo obiettivo di cornice, perseguiremo una serie di obiettivi puntuali, che
costituiranno il percorso attraverso la quale arrivare al conseguimento dell’obiettivo generale.
Questi obiettivi saranno:
Efficienza, professionalità e trasparenza della macchina amministrativa anche attraverso la
semplificazione delle procedure. I cittadini non dovranno trovare nella pubblica amministrazione
ostacoli e problemi ma un alleato in grado di fornire soluzioni rapide ed efficaci.
Interdisciplinarietà: è indispensabile superare l’idea della azione amministrativa come sommatoria
di parti separate. Non può esistere una visione settoriale delle diverse problematiche e delle azioni
che dovranno essere messe in campo. Accanto alla già attuata organizzazione “trasversale” delle
deleghe assessorili e all’attivazione dei tavoli di lavoro interassessorili, si dovrà modellare anche la
struttura organizzativa a questa esigenza essenziale.
Collaborazione, condivisione e comunicazione con la città e con i cittadini. Vogliamo operare in
termini di informazione, elaborazione e comunicazione permanente e preventiva, valorizzando e
ricercando gli apporti dei cittadini e del volontariato in particolare.
Visione strategica – Novara dovrà essere veramente la seconda città del Piemonte e quindi dovrà
essere pensata come parte di più territori (Piemonte, Italia e Europa) all’interno dei quali dovrà
giocare un ruolo di rilievo. Per fare ciò la politica e l’azione quotidiana dovranno avere il respiro
della prospettiva di lungo periodo. Intendiamo ricondurre, per quanto possibile, ad una visione
strategica basata sui nostri valori fondamentali le problematiche esistenti, le progettualità, le
situazioni più o meno emergenziali.
GLI OBIETTIVI SPECIFICI DEI SINGOLI SETTORI
DELL’ AMMINISTRAZIONE COMUNALE
LAVORO E SVILUPPO
Al di là di ogni logica emergenziale è evidente a tutti che il tema della crisi economica e del suo
impatto sul mercato del lavoro, anche a Novara, è il primo dei problemi per le famiglie, per le
imprese ed in particolar modo per i giovani.
La mancanza di lavoro è il primo degli ostacoli alla realizzazione del benessere dei cittadini
Per questo motivo tutta l’attività della nostra amministrazione nelle sue diverse articolazioni dovrà
trovare il suo punto focale nello sforzo di contribuire a far ripartire la crescita economica, con
l’obiettivo di invertire la rotta dal punto di vista occupazionale. Per questo il nostro documento
programmatico ripropone continui riferimenti all’esigenza dello sviluppo e della creazione di lavoro
in tutti i capitoli.
Noi crediamo che il Comune possa svolgere un ruolo importante in questa direzione.
Quando si parla di competenze comunali nei settori economici si tende a sottolinearne i profili
negativi: controlli, autorizzazioni, sanzioni. Oggi per noi non deve più essere così.
Da una visione in negativo possiamo alzare gli occhi verso uno sguardo in positivo: non solo e non
tanto la gestione delle pratiche ma lo sviluppo e la promozione della città. Il nostro compito deve quindi essere prima di tutto dare opportunità e sostegno alle giovani idee, a
chi si impegna per l’innovazione.
Per questo è fondamentale potenziare l’incubatore d’impresa presente in città e nel quale il Comune
svolge già un ruolo rilevante, nonché rafforzare i legami con l’Università del Piemonte Orientale e
il sistema di ricerca di eccellenza presente nella città. È questo il primo passo il primo passo per
poter radicare nel nostro territorio nuove imprese e nuove filiere produttive e per coprire spazi di
mercato inediti.
Spenderemo grandi energie affinché l’Università del Piemonte Orientale rappresenti il momento di
partenza per uno sviluppo sano e duraturo del nostro territorio, divenendo anche soggetto partecipe
della vita della città.
Dobbiamo fare in modo che la città sia pronta a rispondere alle opportunità che concretamente si
porranno nei prossimi anni.
Alle strategie industriali e produttive dobbiamo far corrispondere servizi di supporto all’altezza
della sfida: quindi anzitutto tempi certi e rapidi per aprire un’azienda, il massimo
potenziamento della logica di Sportello Unico nel rapporto con le imprese, la massima
semplificazione delle procedure interne all’amministrazione e canali unici per le procedure
autorizzatorie, ambientali ed urbanistiche. Lo Sportello Unico non può essere confinato in una
cantina senza forze e risorse ma deve diventare una nuova interfaccia operativa e valutativa del
modo in cui la città si mette a disposizione con le proprie regole per favorire le condizioni di
crescita del lavoro
La crescita però ha anche bisogno di spazio. La città dovrà definire una politica organica per
garantire spazi per gli insediamenti industriali, sciogliendo i dubbi lasciati aperti in questi anni
ed imboccando strade innovative nell’impostazione delle aree stesse (vedi capitolo sul governo del
territorio).
È possibile poi pensare a individuare micro aree di sviluppo artigianale e commerciale a
supporto della rivitalizzazione urbana sulle quali incentivare l’insediamento di nuove attività in
settori di innovazione produttiva e commerciale.
Vogliamo inoltre realizzare il progetto dell’Agorà dei mestieri, per creare opportunità di lavoro per
i giovani, prevenendo contemporaneamente l’esclusione sociale. Si tratta di un luogo di
aggregazione dei giovani con un forte contenuto educativo e dove si possa apprendere un lavoro,
sviluppando il potenziale, spesso nascosto, dei ragazzi.
Grazie alla collaborazione con le aziende e con il sistema formativo potranno essere messi a punto
percorsi di inserimento lavorativo o di autoimprenditorialità in settori in cui Novara vanta tradizione
e competenza: dal tessile-abbigliamento di alta qualità, all’agroalimentare e alla ristorazione,
all’editoria.
IMPRESE, COMMERCIO E ARTIGIANATO
Affrontare il settore dell’imprenditoria, del commercio e dell’artigianato richiede un’attenta analisi
dell’esistente e delle trasformazioni della città.
Novara nel corso dei decenni ha mutato la sua natura da quella di città agricola, a città industriale,
poi post-industriale con una forte crescita del terziario.
Un’amministrazione attenta non può essere un osservatore passivo della situazione, serve una forte
sinergia tra amministrazione e imprenditoria, bisogna mettere in campo tutte le migliori energie per
favorire sviluppo e innovazione. L'amministrazione deve svolgere un fondamentale ruolo di
regia con tutti i soggetti in campo, un ruolo di coordinamento con enti, associazioni di categoria e
operatori del settore, individuando le condizioni necessarie alla sopravvivenza delle imprese già
esistenti sul territorio e quelle per la creazione di nuove opportunità
Le imprese sono soggetti protagonisti dello sviluppo economico della città, in quest’ottica
l’amministrazione vuole salvaguardare, promuovere e favorire le attività commerciali e artigianali
della città attuando anche fattivi strumenti di semplificazione ed efficienza che sono propri della
pubblica amministrazione: innanzitutto è necessario aprire lo Sportello Unico per le attività
produttive (SUAP) per accelerare e semplificare le procedure burocratiche e amministrative
necessarie. Vogliamo inoltre avviare insieme ad altri enti e soggetti l’informatizzazione e la messa
in rete delle pratiche amministrative.
L’artigianato anche in una fase economica difficile, come quella in cui ci troviamo, può e deve
continuare a svolgere il ruolo di propulsione, caratterizzazione ed innovazione della città. Il
rapporto diretto tra i cittadini e l’artigiano rende quest’ultimo un osservatore privilegiato nel
cogliere i cambiamenti e le necessità dei Novaresi. L’artigiano svolge quindi anche un ruolo sociale,
è un connettore tra le persone, il territorio e l’amministrazione. Soprattutto le attività di prossimità
sono riferimenti diretti dei cittadini dei Quartieri. La piccola e media impresa deve essere
seriamente supportata dall’amministrazione e dalle associazioni di categoria e altri enti, serve un
nuovo patto.
Insieme dobbiamo programmare politiche per il sostegno.
Insieme bisogna puntare sulla formazione continua. Dobbiamo salvaguardare la competitività dei
nostri prodotti e delle nostre eccellenze. Dobbiamo competere e aprirci anche alla luce delle nuove
disposizioni della cosiddetta “direttiva Bolkenstein”. Dobbiamo procedere in maniera organica, in
ottica comunitaria, valutando tutte le esigenze le peculiarità e le zone di insediamento urbano.
Le attività artigianali sono molto diverse tra loro. Vogliamo creare un marchio che renda
riconoscibile e sempre più appetibile l’artigianato novarese, vogliamo puntare sulla creatività,
ma anche sull’innovazione e l’ecosostenibilità dei prodotti. Immaginiamo in questa direzione anche
l’avvio di un seria programmazione in ottica di sviluppo e promozione turistica del territorio. (fiere
eventi e festival)
Le attività commerciali non sono solo luoghi di acquisto e vendita, ma anche luoghi di incontro e
di rapporti sociali. Partendo da questa considerazione possiamo immaginare anche attraverso
l'insediamento di nuove attività commerciali o il rilancio di attività esistenti, la riqualificazione di
aree urbane. Il comune di Novara alla luce del piano commerciale deve potenziare la competitività e
favorire nuove attività, supportare quelle esistenti insieme alle associazioni di categoria.
Bisogna studiare e progettare l'accessibilità alle attività commerciale, il bacino di utenza, le aree di
sosta, e la presenza di altre attività commerciali o artigianali, in modo da rendere più aree della città
attrattive.
Tutto questo rispettando l'ambiente, la libera concorrenza e soprattutto la qualità del lavoro dei
dipendenti del settore.
Merita un'attenzione particolare il centro storico: un vero e proprio centro attrattivo non solo dal
punto di vista culturale, ma anche commerciale, grazie alla moltitudine di prodotti e varietà di
attività. Insieme agli operatori e alle associazioni bisogna salvaguardare lo straordinario valore del
centro, serve una programmazione interdisciplinare tra commercio, cultura e intrattenimento.
Vogliamo una seria riqualificazione dell'area attraverso forme ordinate di arredo urbano.
Bisogna puntare sulla qualità anche degli eventi commerciali che si svolgeranno nel centro: veri e
propri momenti di altissima qualità che possano attirare economia e turismo.
I mercati, fulcro di scambio di socialità e veri e propri presidi di prossimità devono essere
consolidati, e ulteriormente incentivati. Le aree mercatali attrezzate di tutti i quartieri possono
diventare veri e propri luoghi di incontro, ospitare eventi e fiere tematiche al di fuori del normale
calendario quotidiano. Il Comune deve coinvolgere tutti i soggetti del territorio e deve farsi garante
della qualità.
Il Mercato ortofrutticolo all'ingrosso sarà oggetto di attente valutazioni, al fine di tutelare al meglio
gli operatori ancora attivi.
Il Mercato Coperto vivrà finalmente la sua ristrutturazione nell’ambito del progetto denominato
“PISU”. Sarà così restituito al suo splendore originario quello che è sempre stato un simbolo della
città. Il Mercato Coperto, pur mantenendo la sua funzione tradizionale, diventerà sempre più un
luogo da vivere, un luogo di confronto, dove la qualità e l'eccellenza saranno i veri protagonisti. Un
fulcro del commercio per tutta la città
BILANCIO, FISCALITÀ LOCALE, SOCIETÀ PARTECIPATE
Le difficoltà economiche e gestionali degli Enti locali sono cosa nota e non da oggi. La manovra
finanziaria del Governo, ad oggi ancora molto indefinita, ha una sola certezza: gli ulteriori tagli agli
enti locali, che già hanno sopportato in questi ultimi anni un carico impressionante di sacrifici.
Come si legge nel documento approvato dall’Ufficio di presidenza dell’ANCI nei giorni scorsi «La
manovra è inaccettabile perché ancora una volta prevede tagli insopportabili sui bilanci comunali,
che seguono quelli già effettuati negli anni precedenti, in percentuali irragionevoli e del tutto
sproporzionate rispetto al peso dei Comuni sul deficit della PA. I tagli andranno a colpire o
azzerare la spesa per lo sviluppo e per investimenti e la spesa per il sociale, incidendo su un settore
delicatissimo che già risulta ampiamente sottodotato rispetto ai bisogni reali. Si tratta di tagli che
non comporteranno una riduzione strutturale e permanente della spesa pubblica complessiva, in
quanto riguardano settori che naturalmente e fisiologicamente richiederanno nuove risorse.
La manovra continua a proporre le misure già sperimentate lo scorso anno che evidentemente non
hanno prodotto effetti positivi, data l’esigenza di un nuovo e pesante intervento».
Di fronte a questa situazione l'Assessore al Bilancio può operare su due leve, da utilizzare
contemporaneamente:
a) le entrate
b) le spese
Sulle prime l'obiettivo deve essere quello di perseguire l'equità fiscale, nell'ottica di una città
solidale e responsabile, in cui ogni cittadino, consapevole del corretto rapporto con la cosa pubblica,
intesa come proprietà di tutti, avverta la necessità civica di apportare il proprio contributo alla
gestione economica del Comune. Operativamente questo significa procedere finalmente ad una
energica opera di recupero di quelle aree di evasione o elusione fiscale, ancora presenti. A
questo obiettivo si può arrivare attraverso una condivisione delle banche dati esistenti, in primis
quelle comunali, che ancora oggi trovano difficoltà a colloquiare tra loro. Anologa opera andrà fatta
con le banche dati di altri soggetti, come Anagrafe Tributaria, Registro delle Imprese e simili.
Sempre sul versante delle entrate, e dell'equità fiscale, sarà opportuna una rivisitazione delle tariffe,
nell'ottica di calibrare l'apporto economico di ciascuno alla copertura dei costi dei servizi resi dal
Comune in proporzione all'effettivo utilizzo che degli stessi viene effettuato.
Da ultimo un rilievo importante l'avrà la capacità di creare rapporti sinergici con tutte le realtà del
territorio, fondazioni bancarie, soggetti privati e pubblici, con i quali sviluppare progetti condivisi di
particolare rilevanza per il Comune. In un momento di insufficienti risorse il trovarsi insieme a
condividere, anche economicamente, progetti di utilità generale è un obbiettivo di estrema
importanza.
Per quanto riguarda il versante delle spese, è chiaro che la natura obbligatoria di molti degli
interventi del comune, ed i vincoli imposti dalla normativa nazionale e dal patto di stabilità, non
consentono particolari manovre, specialmente sulla spesa corrente. Ciò non significa che non si
possa fare nulla: sarà indispensabile eliminare le eventuali possibilità di spreco di risorse che ancora
fossero insite nella macchina comunale. Soprattutto sarà indispensabile fare quelle scelte che ci
consentiranno di raggiungere l'idea di società solidale, comunitaria e protesa al raggiungimento del
bene comune, che ispira la nostra azione amministrativa.
Essenziale nell'impiego delle risorse sarà il dare attuazione ad un serio controllo di gestione, che
possa definire gli obiettivi da raggiungere, monitorarne l'andamento ed esprimere un giudizio circa i
risultati conseguiti.
Per quanto riguarda le società partecipate l'obiettivo deve essere quello che le medesime, in
particolare quelle controllate dal Comune, sappiano raggiungere in maniera sempre più efficace il
compito istituzionale di gestire attività strategiche per il benessere della città, quali la raccolta e
smaltimento dei rifiuti, il trasporto pubblico, le farmacie comunali. Per alcune di queste, ed in
particolare per il trasporto pubblico, andrà fatta una riflessione seria su come si vuole affrontare
questo tema, per evitare che il Comune possa trovarsi periodicamente a ripianare perdite di
esercizio
PATRIMONIO
Per una migliore e più efficiente gestione del patrimonio immobiliare è necessario costruire la
Carta delle proprietà comunali, perché questa città non possiede nemmeno una visione organica
ed esaustiva del suo patrimonio, della sua dislocazione e del suo stato.
Passando dagli elenchi, dai fascicoli, dalle pile di mappali, alla costruzione, con il lavoro
interdisciplinare tra assessorati, di nuovi strumenti flessibili e rapidi per il controllo e definizione
delle possibilità di utilizzo del patrimonio di questa città.
Ad esempio, ancora, non esiste un censimento degli elementi di arredo urbano che è necessario fare
immediatamente se vogliamo evitare di sprecare denaro, incapaci di programmare efficacemente gli
stati di manutenzione e deperimento, e intervenire sui sistemi di servizio e di abbellimento della
nostra città.
Seguirà un piano per la razionalizzazione delle proprietà comunali in vendita e di quelle condotte in
locazione al fine di ottimizzare gli utilizzi e ridurre i costi.
Si procederà di conseguenza al piano delle alienazioni delle proprietà residuali non finalizzate agli
scopi istituzionali del Comune.
Parallelamente al processo di dismissione del patrimonio immobiliare così individuato verrà
potenziato il recupero del credito locativo.
Verrà studiato e realizzato, in quanto economico, utile ed efficiente, un piano generale per il
risparmio energetico attraverso impianti fotovoltaici sulle proprietà comunali.
L’auspicio sarà anche quello di riuscire all’interno di tale progetto a risolvere il problema
dell’eventuale amianto presente nelle coperture degli edifici.
Per realizzare gli scopi istituzionali e gli obiettivi politici si provvederà alla massima concertazione
e pianificazione con altri assessorati, in primo luogo attraverso un più efficiente scambio di
informazioni ed in secondo luogo attraverso gruppi misti di lavoro, con assessori, dirigenti e
funzionari, finalizzati ad un progetto.
URBANISTICA E EDILIZIA PRIVATA
GOVERNO DEL TERRITORIO E ARREDO URBANO
L’azione amministrativa in questo ambito sarà mirata a definire i nuovi volti della città La città
concreta, fisica è un organismo complesso, delicato, instabile.
I suoi volti sono mutevoli, molteplici. Ciascuno identifica uno stato, un processo, una spinta.
1 – La città che produce - Per favorire la relazione tra sistema locale e nuova urgenza globale è
necessaria una nuova determinazione strategica del quadro degli insediamenti produttivi
Questo partendo ad esempio con il passaggio dai Piani di Insediamenti Produttivi di concezione
tradizionale alla formazione degli ecoparchi tecnologici e produttivi dove la sostenibilità
ambientale e il carico occupazionale saranno promosse a fattori di discernimento delle logiche di
insediamento (consumo delle risorse, fattori di compensazione, mitigazioni, ecc).
Questo consentirà di raggiungere la sfida dell’impatto zero e della crescita multipla: di servizi, di
lavoro; qualità architettonica urbana e ambientale e territoriale.
Pensiamo inoltre alla realizzazione di un nuovo sportello unico dell’edilizia capace di trasformarsi
in un sistema organizzato ed efficiente di servizi ai richiedenti di istanze oneste (che già
l’unificazione dopo vent’anni degli assessorati urbanistica ed edilizia ha immediatamente
favorito) con competenze settoriali integrate, capaci di nuova assunzione di responsabilità quanto
di valutazioni e controlli efficaci, per una nuova efficienza e rapidità della macchina amministrativa
ma chiamando ad una nuova etica del lavoro tutti gli attori coinvolti nel processo edilizio.
Nel nostro processo riformatore abbiamo posto l’attenzione al tema delle procedure autorizzative
nel settore edilizio. Considerato che l’attuale Regolamento Edilizio agli artt. 1, 2, 3 e 4 prevede la
presenza nel Comune di Novara di una Commissione Edilizia, disciplinandone la composizione, la
costituzione e le attribuzioni e considerato che l’attuale legislazione regionale stabilisce quale
facoltà per i Comuni di istituire o meno il suddetto organismo; in considerazione del particolare
momento socio economico che impone alla Pubblica Amministrazione di fornire risposte in tempi
celeri, alle istanze dei cittadini, con l’obiettivo di contribuire con ogni mezzo possibile alla ripresa
economica, e in considerazione del fatto che si reputa sussistano, all’interno della struttura
comunale, le capacità e le competenze idonee a garantire il corretto espletamento delle funzioni,
questa Amministrazione ritiene di non procedere alla ricostituzione della Commissione Edilizia
e si impegna a sottoporre al Consiglio Comunale la necessaria modifica regolamentare nella
prima seduta utile.
2 - La città che si muove - È necessario ripensare entro una nuova visione strategica della città. il
tema delle grandi infrastrutture del trasporto, in particolare ferroviario.
Nella incredibile variabilità degli atteggiamenti che hanno mostrato il fianco alle più diverse ipotesi
di realizzazione del sistema del trasporto su ferro (e conseguentemente di quello su gomma) si tratta
di capire che le infrastrutture non possono sovrapporsi agli abitati passivamente.
Al contrario devono trasformarsi in vere occasioni e strumenti di riqualificazione urbana anche
locale.
È necessario un progetto strategico di riqualificazione capace di modificare davvero il quadro della
mobilità cittadina, agendo su; i nodi di interscambio; il completamento dei raccordi e svincoli per la
liberazione del suolo urbano dai sedimi; sugli elementi puntuali, di stazionamento e scambio, capaci
di generare effetti estesi sulla città, localmente e globalmente. (parcheggi, collegamenti, servizi)
3 - La città che abita – Vogliamo dare vita ad una nuova campagna di promozione della qualità
architettonica e urbana per il recupero della “bellezza” come valore comune, di cui lo spazio
urbano diventa luogo di massima concentrazione e non agente negativo e disgregante.
Promuoveremo iniziative in favore del decoro urbano: basta con l’immobilizzazione di interi isolati
urbani, degrado, incuria e abbandono.
Metteremo in campo strumenti di valorizzazione dell’innovazione edilizia (compensazioni,
trasferimenti, incrementi, ecc.;), ma porremo la massima attenzione al patrimonio storico come
cura e “progetto della storia” che significa anche valorizzazione dell’ambiente urbano minore, ad
esempio con azioni di recupero del sistema degli spazi residuali, persi, dimenticati (spesso di
proprietà comunale), interstizi, interspazi, sottoponti, viadotti, margini capaci di essere osservati e
trasformati in un ottica nuova, con la possibilità di mettere in relazione questi spazi con la mobilità
ciclo pedonale o ancora alla loro riconversione nella prima rete di “giardini solari” in forte sinergia
con tutti gli assessorati competenti.
Non meno importante il rilancio dell’edilizia residenziale pubblica, con il monitoraggio dei fondi
comunitari, lo strumento dei concorsi come veicolo di qualità delle proposte progettuali e l’innesco
di partnership con la migliore imprenditoria territoriale per favorire lo sviluppo di un nuovo assetto
edilizio a controllo pubblico su questo territorio.
4 - La città che cambia - L’Amministrazione si attrezza per delineare i nuovi strumenti di
pianificazione e governo della città attraverso una nuova visione strategica dei Grandi Progetti
Urbani che possono costituire grandi opportunità (oltre che innescare nodi complessi) solo se
inseriti in una sorta di Nuovo Piano dei Luoghi Urbani che opererà alla vasta come alla piccola
scala.
A -Alla grande scala: per ottenere luoghi urbani dotati di nuova identita’
I luoghi della salute ad esempio, con una forte ripresa del percorso amministrativo, culturale ed
economico che ci porterà verso la realizzazione concreta della Nuova Cittadella della Salute;
allo stesso tempo con una nuova determinazione progettuale capace di affrontare una volta per tutte
il tema della valorizzazione dell’area storica dell’attuale Ospedale Maggiore, intervenendo secondo
una triplice registro:
conservazione, in particolare delle strutture storiche di pregio, come i corpi antonelliani, per
i quali è necessario affermare con forza l’identità pubblica delle funzioni da insediare;
integrazione, con il recupero della capacità insediativa dell’area, finalizzata alla
realizzazione di un mix di funzioni in grado di ricucire un vero e proprio tessuto urbano che
si apra di nuovo alla città e la completi;
innovazione, sperimentando, dove possibile nuove tipologie di spazi abitativi e pubblici, di
servizi e spazi aperti, capaci di diventare emblemi di un modo di costruire sul costruito, al
livello delle migliori e più recenti esperienze europee (Lione, Delft, Lille,Valencia,..), a cui
la città, consapevole della sua grande occasione di rinascita, deve guardare senza modestia.
Sempre su scala vasta, è necessario riavviare il percorso di recupero e trasformazione dei grandi
contenitori urbani che sono stati abbandonati al loro destino, favorendo l’incontro con le forze
imprenditoriali, gli attori economici, il tessuto culturale della città, partendo da un grande forum
dei luoghi dismessi, in grado di veicolare attenzione, idee e risorse da finalizzare senza più indugi
alla grande occasione del loro rilancio nel nuovo progetto di città (mercato, macello, caserme…)
B Alla piccola scala (ma non tanto)
Con un lavoro puntuale sugli attuali Ambiti di Trasformazione previsti dal PRG, che devono
diventare strumenti per polarizzare localmente la qualità architettonica e urbana, passando dal loro
essere ostacoli a motori dello sviluppo.
Dunque una Revisione Intelligente e capillare degli strumenti capace di operare nei termini di una
“immediata” disponibilità tecnico operativa e normativa, senza perdere però la forza di una visione
immaginativa, unitaria e sistemica alla base di una nuova idea di città.
LAVORI PUBBLICI
Quello dei lavori pubblici è uno degli ambiti dell’attività comunale che più direttamente è oggetto
delle attenzioni dei cittadini. Lo stato di conservazione delle strade e degli edifici pubblici è una
delle “carte di identità” del Comune. In questo ambito così delicato, ci proponiamo dieci obiettivi
concreti e realisticamente raggiungibili.
1-Diritto di precedenza alle piccole cose- Prioritaria e costante sarà l'attenzione e la cura ai
piccoli interventi di manutenzione ordinaria, che riguardino marciapiedi, strade, rallentamenti
stradali, criticitá ai passaggi, segnaletica, aree verdi e aree destinate al gioco dei bambini, cura e
decoro delle strade e delle piazze con puntuale attenzione rivolta al miglioramento e all'accessibilità
per tutte le persone , soprattutto per quelle diversamente abili.
In concreto:
- provvederemo alla mappatura dell'attuale condizione della città, intervenendo prontamente sulle
numerose situazioni precarie allo stato esistenti;
- a breve periodo, istituiremo un numero verde, con il compito di evadere la soluzione delle piccole
manutenzioni;
- nel medio periodo, verificheremo la fattibilità di utilizzare le potenzialità del web affinché ogni
cittadino possa segnalare direttamente alla struttura competente la situazione delle strade e dei
marciapiedi;
- istituiremo una "task force" di operai ed addetti alla manutenzione, presentando uno specifico
progetto che coinvolga persone in attesa di occupazione;
2-Monumenti da vivere - Vogliamo completare rapidamente i lavori che interessano gli edifici
pubblici d'eccellenza della città: Broletto, Castello, Cupola, Teatro Faraggiana. Nel merito di alcuni
progetti, manteniamo inalterate le critiche espresse sia in campagna elettorale che nel precedente
mandato amministrativo. Per quanto sarà possibile, ci impegneremo per modificare le criticità più
evidenti dei progetti. La vera sfida, tuttavia, riguarda la funzionalità di quei luoghi, che devono
tornare ad essere vissuti dalla comunità. Emblemi della socialità, di un ritrovato desiderio di
novaresi di stare assieme in contesti magici per la storia che rappresentano e per il pregio
architettonico ed artistico
Per Casa Bossi, l'Amministrazione farà la sua parte pur con le note criticità finanziarie. Il
movimento popolare e le iniziative scaturite, negli ultimi mesi, meritano il convinto sostegno del
Comune anche stanziando apposite risorse, che possano consentire da subito un utilizzo pubblico e
in prospettiva un recupero dell’edificio che può diventare una vera e propria “vetrina”
dell’eccellenza novarese;
3- Cantiere Comune - Ogni cantiere dell'Amministrazione dovrà distinguersi per: trasparenza,
tempi e sicurezza. Sul sito internet sarà attivata un'apposita sezione collegandosi alla quale saranno
visibili gli stati di avanzamenti dei lavori ed ogni notizia utile (progettisti, oneri, ditte esecutrici,
imprevisti);
4 – Le grandi opportunità – Vogliamo cogliere appieno le potenzialità per il riassetto della città,
rappresentate da alcuni progetti strategici: Pisu e Movicentro, rivisitando criticamente alcune ipotesi
di lavoro già avanzate dalla precedente Amministrazione;
5- Piano triennale delle opere pubbliche - É urgente definire le priorità del vigente Piano
Triennale delle Opere Pubbliche, dando veloce avvio ai lavori per la zona di Veveri e prevedendo
un primo intervento sulle piste ciclabili;
6- Ufficio integrato per l’edilizia scolastica – Nello spirito di trasversalità delle deleghe e di
collaborazione interassessorile, riteniamo che gli interventi di manutenzione ordinaria e
straordinaria su scuole ed asili vadano ricondotti ad un unico ufficio integrato che coordini i tempi e
le attività, eliminando l'attuale ed assurda frammentazione delle competenze;
7- Ufficio integrato della viabilità – Con analoga logica intendiamo accorpare in un'unica struttura
la progettazione, la manutenzione delle strade e la segnaletica
8- Progetto fotovoltaico - Intendiamo pianificare e realizzare gradualmente un "progetto
fotovoltaico"' che passi sia attraverso la rimozione dell'eternit ancora presente sui tetti delle scuole e
delle strutture sportive sia con l'installazione di impianti fotovoltaici , che consentiranno quindi un
evidente risparmio energetico;
9- Protocollo per gli appalti pubblici – Poiché riteniamo che il Comune debba essere un esempio
per tutti in ordine al tema della legalità, avvieremo da subito la verifica dello stato di attuazione del
Protocollo sugli appalti e lavoreremo al potenziamento dell' Osservatorio; Particolare attenzione
sarà dedicata alla scelta dei criteri per la selezione delle offerte presentate nell’ambito della gara:
garanzia di tempi certi, della qualità dell’opera da realizzare e del controllo dell’operato a
consuntivo
10- Incarichi professionali - Intendiamo definire e applicare una procedura trasparente per gli
incarichi di progettazione e di collaudo delle opere pubbliche
MOBILITÀ
L’evidente disagio oggi percepito da tutte le categorie di utenti che si muovono sulla rete della
mobilità urbana, conseguente all’elevato ricorso alla mobilità individuale e all’assenza di interventi
e di alternative globalmente più vantaggiose, gli elevati costi e i riflessi economici e ambientali,
diretti e indiretti, l’occupazione permanente e spesso senza regole degli spazi urbani e dei luoghi
socialmente più riconosciuti, pongono oggi l’inderogabile esigenza di avviare un processo di
cambiamento e di innovazione.
Tra i temi direttamente riconducibili al miglioramento della mobilità urbana si individuano:
- la riduzione degli spostamenti veicolari e delle emissioni inquinanti
- lo sviluppo di una mobilità pubblica e privata efficiente e sostenibile,
- l’incremento e la facilitazione agli spostamenti collettivi, ciclabili e pedonali
- la risoluzione dei problemi di congestione e insicurezza degli assi principali
- l’innovazione delle modalità di trasporto, la moderazione del traffico e la salvaguardia dei luoghi
sensibili, scuole e luoghi pubblici in particolare
- il recupero della vivibilità e della frequentazione degli spazi urbani.
Tra i temi che coinvolgono più in generale il riassetto del sistema infrastrutturale della mobilità su
ferro e su gomma dentro e fuori la città, per i quali si porrà l’esigenza di una nuova e più incisiva
azione ed elaborazione, di ampio respiro e di medio e lungo periodo e con più competenze
istituzionali coinvolte, si evidenzia:
- la definizione di un nuovo disegno delle infrastrutture ferroviarie esterne, atte a liberare la città
dal traffico merci, sopprimere i passaggi a livello e le tratte ferroviarie urbane che dividono e
limitano le relazioni tra i quartieri, favorire una nuova accessibilità delle linee locali passeggeri
al sistema tripolare della stazione e di integrazione con il Movicentro
- il completamento dell’asse urbano sul canale Q. Sella, atto a favorire una diversa accessibilità
all’area urbana, un significativo alleggerimento della viabilità degli assi radiali storici di
penetrazione da nord-est e l’avvio dei processi di trasformazione e riqualificazione urbanistica e
funzionale dell’area di Sant’Agabio.
Alcune azioni su temi specifici
1. Aggiornamento del piano generale del traffico urbano 2008-2009. La città esce da un ciclo
più che quindicennale di piani del traffico e della mobilità sostanzialmente inattuati (PIM 1994,
PGTU 2000, PUM 2008). Le azioni proposte per l’adozione del nuovo PGTU prevederanno
- la conferma di obiettivi e azioni condivisibili per il breve e medio termine, quali l’estensione della
ZTL all’intero Centro Storico interno della città romana, l’estensione della tariffazione a tutte le
aree di sosta comprese tra Viali e Baluardi, la contestuale attuazione di parcheggi di interscambio in
aree periferiche su assi di penetrazione, ma con il potenziamento delle linee di trasporto pubblico
attuale anziché con navette, gli interventi da attuare sugli assi della viabilità principale e radiale, in
accordo con gli indirizzi del Piano Urbano della mobilità (eliminazione o razionalizzazione della
sosta, fluidificazione intersezioni, ….)
- la modifica, integrazione e miglioramento di indirizzi e risoluzioni in accoglimento di osservazioni
e proposte già presentate, quali: una maggior attenzione a obiettivi ed azioni per il cambiamento del
“modal split” attuale, anche verso forme di mobilità individuale o collettiva di tipo innovativo (car
sharing, car pooling, auto elettriche condivise, etc..) o di maggior sostenibilità (mobilità ciclabile)
- la correzione delle previsioni di regime di sosta totalmente libero su assi commerciali, la revisione
delle proposte per la sosta dei residenti nelle aree interne ed esterne ai viali, così come gli indirizzi
per la localizzazione di parcheggi operativi in struttura intorno all’area centrale, sostitutivi di posti
auto in viabilità,
- l’introduzione di approfondimenti per la riqualificazione funzionale, di traffico, sosta e mobilità in
ambiti esterni al centro storico, quali gli assi di c.so Torino e viale Roma, le radiali nei quartieri e
gli assi di accesso all’area centrale,
- la formulazione di indirizzi per un piano della logistica urbana (city logistic) in accordo con
operatori, associazioni di categoria, CIM spa
- la priorità all’attuazione del regime di Zone 30 negli ambiti scolastici, anche per favorire sicurezza
degli spostamenti e forme di mobilità sostenibile, e dovrà essere prevista la formazione di un
“Bici plan” per incrementare la mobilità ciclabile, ed evidenziati gli interventi prioritari per il
miglioramenti della sicurezza di assi e intersezioni stradali ad elevata incidentalità
- infine dovranno essere revisionati i dati di traffico che appaiono errati sul grafo di rete, da
adeguare al livello di informazione effettivamente rilevato, e dovrà essere opportunamente
verificato il rapporto tra gli investimenti necessari e le risorse destinabili
2. Formazione del piano della ztl estesa all’intero centro storico (città romana) con la graduale
soppressione per zone e settori delle aree di parcheggio non residenziale o pertinenziale, la
revisione dei permessi di sosta e carico-scarico nella ZTL (azione prioritaria e da attuare in tempi
brevi), la ricerca di alternative di sosta per residenti e per la sosta operativa
3. Estensione del regime di sosta a pagamento all’intera area centrale entro i viali (esterna al
Centro Storico) con tariffazione decrescente, salvaguardando i residenti sprovvisti di autorimessa;
contestuale attivazione dei parcheggi di corona (Movicentro) e di interscambio esterni con il
potenziamento delle frequenze delle linee attuali del TPL e con tariffare preferenziali per
l’interscambio
Un ragionamento specifico, in tema di sosta, va affrontato in merito al parcheggio di largo Bellini.
Non è in discussione la necessità di dotarsi di parcheggi operativi a servizio dell’accessibilità alle
strutture commerciali, terziarie e direzionali del centro e sostitutivi della sosta esistente negli spazi
pubblici centrali, che vanno recuperati per funzioni sociali più appropriate; è indispensabile una
pausa di riflessione per verificare: l’idoneità localizzativa nel confronto con vantaggi e svantaggi di
altre localizzazioni, ove siano possibili minori impatti sull’area centrale e sul sistema della viabilità
e dell’accessibilità al centro nel periodo di cantiere, le condizioni di fattibilità, le penali contrattuali,
la disponibilità del concessionario; la compatibilità con altri progetti in atto o proposti,
potenzialmente concorrenziali; le variazioni economico-finanziarie tra preliminare e definitivo-
esecutivo, le maggiorazioni di costo (+1,43 mil.€) e le riduzioni operate sugli introiti da canone (-
3,385 mil.€ a valore attuale) e sulla mancata indicizzazione 20ennale; gli indispensabili
approfondimenti per minimizzare dell’impatto del transito dei mezzi di cantiere in fase di scavo
(50.000 mc), la verifica della compatibilità dei transiti sulla rete urbana, l’accollo degli oneri di
pulizia e manutenzione stradale; l’impatto delle modifiche della viabilità nella fase di cantiere (non
adeguatamente verificata negli elaborati di progetto o negli atti allegati), con l’obiettivo di gestire i
disagi e i cambiamenti di itinerari e verificare preventivamente le necessarie modifiche al regime di
circolazione dell’intero quadrante sud-ovest; le compatibilità tra il cantiere del parcheggio ed altri
cantieri di prossimo avvio; l’adeguata preparazione e comunicazione agli utenti delle variazioni e
modifiche alla viabilità, della sosta e dei transiti; la comunicazione e il monitoraggio permanente
sulle attività e sull’avanzamento lavori.
Una pausa di riflessione e di approfondimento, quindi è d’obbligo per migliorare le soluzioni,
minimizzare i disagi, ritrovare condivisione.
4. Riordino della circolazione e della sosta nell’area del triangolo urbano Corso Torino, viale
Roma, viale Buonarroti, con l’obiettivo di migliorare e fluidificare la circolazione pubblica (TPL)
e privata (auto e bici), adeguare il regime di sosta alle esigenze di accessibilità del commercio e dei
residenti (su assi principali e strade confluenti), sostenere la riqualificazione del sistema
commerciale (con finanziamenti regionali all’uopo previsti); favorire il cambiamento verso un
“modal split” più sostenibile negli spostamenti dai quartiere verso il centro
5. Risoluzione dei nodi della viabilità che procurano elevate criticità e diseconomie del
trasporto pubblico, nelle frequenze e nelle manovre, favorire l’intermodalità, ridurre sensibilmente
l’evasione tariffaria con una diversa modalità di accesso e di acquisto del biglietti sui mezzi
7. Attuazione di interventi puntuali e strutturali sul miglioramento della ciclabilità urbana,
con la risoluzione a breve termine dei nodi critici, il rinnovo della segnaletica orizzontale e la posa
di segnaletica verticale di informazione e di comportamento, la formazione del piano della mobilità
ciclabile (Biciplan), il miglioramento del servizio di Bike Sharing nella sua gestione economica e
funzionale
8. Realizzazione di “zone 30” nei dintorni delle scuole, con attivazione del pedibus e del bicibus
con progetti integrati e condivisi con direzioni scolastiche, comitato genitori, volontari e operatori
didattici e di animazione; contestuale messa a punto di interventi per realizzare percorsi sicuri casa-
scuola, al fine di innescare un concreto cambiamento sia nelle modalità di accompagnamento che
nel miglioramento funzionale e della sicurezza degli spazi della mobilità urbana di quartiere.
POLITICHE PER LA SOSTENIBIITÀ AMBIENTALE
È sempre più crescente l’attenzione che le istituzioni europee e nazionali, i singoli individui, la
scuola e le istituzioni pubbliche e private, le aziende più virtuose riservano ormai da tempo al tema
della tutela delle risorse naturali, dell’aria e dell’acqua, del paesaggio e della conservazione del
suolo agrario, dell’ambiente naturale come di quello costruito.
Anche la nostra comunità locale può contribuire con azioni ed interventi sempre più incisivi al
processo di miglioramento ambientale, all’economia delle risorse energetiche, alla tutela,
salvaguardia e valorizzazione del territorio.
In questo senso, temi e obiettivi dell’azione amministrativa dovranno in particolare affrontare:
- la promozione dell’informazione e il sostegno ai comportamenti virtuosi
- il miglioramento della qualità e il monitoraggio dell’aria
- il risparmio energetico e l’aumento dell’efficienza degli edifici pubblici e privati, l’impiego
delle risorse energetiche rinnovabili
- la tutela della vivibilità e della qualità degli spazi urbani ed extraurbani
- la riduzione dei rifiuti indifferenziati
- la difesa del suolo fertile, la promozione di un’agricoltura locale sostenibile, la diffusione
della forestazione nelle aree urbane ed extraurbane
Queste le azioni che nel corso del mandato amministrativo intendiamo promuovere e che
costituiscono gli elementi della “grande carta verde” di Novara
* Apertura dello sportello della sostenibilità ambientale: un luogo di trasmissione di tutte le
informazioni ai cittadini per promuovere comportamenti virtuosi, con il coinvolgimento e il
supporto delle Aziende partecipate, ASSA e SUN, delle competenze tecniche specialistiche,
Università, Ordini professionali e Istituti tecnici, delle Associazioni di categoria, degli operatori e
delle aziende specializzate, come attivare i servizi bancari e finanziari
- come risparmiare acque, luce, energia riscaldante
- come impiegare le energie alternative, il solare termico e il fotovoltaico
- come realizzare la casa passiva, come verificare tecniche di intervento e preventivi di costo,
- come attivare i servizi bancari e finanziari
- come promuovere la raccolta differenziata spinta e ridurre gli imballaggi
- come promuovere la mobilità sostenibile, la ciclabilità urbana e l’ufficio biciclette, il bike sharing
e altre forme di mobilità condivisa
* Azioni contro l’abbandono e la proliferazione dei rifiuti: azioni informative e di
coinvolgimento della distribuzione commerciale, azioni di promozione e potenziamento del
volontariato per la raccolta, azioni sanzionatorie
- nella viabilità urbana ed extraurbana
- nelle aree agricole interne all’abitato e in quelle rurali esterne
- nella riduzione della quantità di carta pubblicitaria
* Potenziamento della raccolta e riduzione del rifiuto indifferenziato con l’obiettivo 90%,
differenziata più pulita e valorizzazione economica del rifiuto, con azioni informative e di
educazione ambientale ai cittadini residenti ed extracomunitari, alle scuole, alle attività economiche,
riduzione degli imballaggi e promozione alla vendita di prodotti sfusi, promozione del
compostaggio domestico, con incentivi e agevolazioni
* Sostituzione dell’amianto negli edifici pubblici e privati: formazione di un programma per il
contestuale inserimento del fotovoltaico sugli edifici pubblici con gestione unitaria e coordinata
degli appalti; promozione di una campagna di informazione e supporto ai privati per agevolare e
coordinare gli interventi di sostituzione con il ricorso alle agevolazioni finanziarie in atto
* Contenimento dei consumi energetici negli edifici e negli impianti pubblici: promozione della
sostituzione degli impianti di pubblica illuminazione con l’impiego di led a basso consumo e lunga
durabilità con il coinvolgimento dei privati (finanza di progetto); diffusione delle tecnologie
informatiche di controllo degli impianti e delle temperature (telecontrollo del riscaldamento);
adozione ove possibile di contratti di servizio energia
* Riesame del progetto teleriscaldamento via Generali-Novara sud: con l’obiettivo di
approfondire gli effetti sul programma dei nuovi scenari energetici, degli aspetti tecnici, contrattuali
ed economico-finanziari anche relativi alla destinazione degli incentivi, dell’assoluto divieto del
riutilizzo di rifiuti come combustibile, della verifica delle utenze effettivamente coinvolgibili e delle
convenienze pubbliche e private e conseguentemente della valutazione ambientale ed economica
dell’impatto della posa di circa 25 km di tubazioni sulla rete urbana
* Città più silenziosa: metteremo in campo una serie di azioni contro il rumore urbano, azioni
informative con il coinvolgimento delle associazioni e degli operatori del settore, adozione di
provvedimenti normativi (piani di risanamento acustico) e di regolamentazione e azioni
sanzionatorie per ridurre il rumore dovuto all’uso spinto e alterato dei veicoli a motore, per
contenere nei limiti di legge il rumore prodotto dal traffico veicolare sulla rete stradale, con azioni
di risanamento delle pavimentazioni (asfalti fonoassorbenti, sigillatura dei chiusini), di moderazione
della velocità, di riduzione del traffico
* Tutela degli animali in collaborazione e sinergia con le associazioni del volontariato con
l’adozione di un nuovo Regolamento di Tutela Animali per gli aspetti di sicurezza, di igiene
ambientale e di fruizione delle aree verdi e degli spazi urbani, incentivando l’adozione degli animali
anche per contenere gli oneri di spesa per la gestione dei servizi pubblici correlati
* Difesa del suolo fertile, promozione di una agricoltura di prossimità utile ai consumi locali e
realizzazione di orti urbani con l’obiettivo di dare decoro e valore economico, sociale e
ambientale alle aree libere o liberabili nel contesto urbano e ai margini della città, valorizzare la
“filiera corta” della produzione e del consumo locale per i singoli e per le comunità di acquisto,
rivedere le previsioni insediative e gli indici di edificabilità, censire le aree pubbliche libere o
liberabili
Alcune azioni riguarderanno in specifico il verde pubblico e i parchi.
* Un piano di azione del verde e dei parchi per diffondere la forestazione e incrementare il
patrimonio arboreo, la “biocapacità” del territorio, la permeabilità, la rigenerazione e la resa
ecologica dei suoli, la conservazione della naturalità dei sistemi e dei corridoi ecologici, favorire lo
svago, il loisir e la fruizione sociale e con l’obiettivo di diffondere e migliorare anche la qualità,
l’accessibilità e la fruizione pubblica delle ampie aree naturalistiche e a parco agricolo esistenti
(parco Agogna, Terdoppio e della Battaglia), la loro gestione e vigilanza promuovendo azioni di
“volontariato del verde” in accordo con le associazioni locali.
* Un nuovo regolamento del verde pubblico e privato per regolamentare le modalità di cura,
manutenzione, conservazione e rigenerazione delle aree e del sistema delle alberate urbane, con
indirizzi per le diverse tipologie di impianto e con regole da applicare all’uso pubblico, sociale e
privato degli spazi.
* Un nuovo cimitero-parco per ridare un senso di naturalità al ciclo infinito della vita e della
morte, per consentire di esprimere il sentimento di umanità, di religiosità e riservatezza per il
defunto, per superare la freddezza e la tristezza che inducono le sepolture attuali, per favorire la
scelta tra le diverse modalità di sepoltura e di religione, per offrire anche un luogo adatto alle
sepolture degli animali di affezione.
POLITICHE SOCIALI
Il settore delle politiche sociali di questa amministrazione intende muoversi su tre assi fondamentali
nel tentativo di dare risposte concrete ai problemi immediati e nel contempo delineare un strategia
di più ampio respiro che abbia come riferimento tutti i cinque anni del mandato amministrativo.
Asse 1 - Le emergenze sociali.
Intendiamo per “emergenze sociali” quei fenomeni che negli ultimi tempi hanno avuto una
manifestazione molto forte nella nostra città e che richiedono interventi urgenti nell’immediato e
contemporaneamente l’avvio di prassi virtuose per dare risposte più strutturali
In primo luogo il problema della casa. Si tratta del sintomo più evidente dell’impoverimento
progressivo di ampie fascia della popolazione cittadina: le cause fondamentali di questo fenomeno
sono la perdita del lavoro o la sua precarizzazione. Siamo di fronte negli ultimi diciotto mesi ad un
aumento esponenziale degli sfratti esecutivi o in fase di esecuzione. Sfratti che colpiscono non solo
singoli individui ma interi nuclei familiari spesso con la presenza di minori.
All’emergenza si è risposto costituendo un centro di accoglienza nelle strutture del cosiddetto
“Villaggio Tav”, dove ora vivono numerosi nuclei familiari. Questa amministrazione intende
considerare a tutti gli effetti quella del centro di accoglienza come una soluzione realmente
temporanea. Per questo, mentre intendiamo operare per una umanizzazione del centro lavorando
anche sulla socializzazione dei minori presenti nel campo (circa 45), abbiamo come obiettivo
concreto quello dell’avvio di un percorso virtuoso che permetta soprattutto ai nuclei familiari
l’uscita in tempi ragionevoli dal centro di accoglienza e l’avvio ad una soluzione abitativa più
stabile. Abbiano già avviato un “tavolo casa” che raccoglie le diverse competenze istituzionali con
questo obiettivo.
La seconda emergenza che da troppi anni a Novara non ha avuto soluzione è il campo nomadi. È
da precisare che questa terminologia risulta impropria: quella residente nel campo non è più una
popolazione nomade, ma stanziale: molte di queste persone sono nate a Novara. La situazione del
campo di via Fermi non è ulteriormente procrastinabile. Quindi, pur nella consapevolezza dei limiti
che questa soluzione ha in se, il primo obiettivo che dobbiamo raggiungere è quello di completare il
trasferimento dei nuclei familiari nel campo di Agognate. Questa operazione va completata in tempi
ragionevoli e con soluzioni che siano quanto più dignitose possibili. Il raggiungimento di questo
obiettivo è la condizione indispensabile per affrontare la questione con una strategia di più ampio
respiro che comprenda innanzitutto la regolarizzazione anagrafica degli individui oltre ad un
intervento che abbia come destinatari privilegiati i bambini, i giovani e i giovanissimi mettendo in
atto progetti realistici di integrazione che trovino soprattutto nella scuola il luogo privilegiato di
realizzazione.
Asse 2 – I nostri servizi: un “capitale” da far fruttare
Il sistema dei servizi sociali del Comune di Novara racchiude la presenza di professionalità e di
sensibilità di ottimo livello che si estendono su tutti gli ambiti della vita sociale della nostra città:
asili nido, minori, diversamente abili, anziani, famiglie.
I servizi sociali rappresentano in questo momento storico un argine prezioso eretto di fronte alle
diverse falle che si aprono nel tessuto sociale a causa della grave crisi economica che ha colpito
anche la nostra città, Un argine che risulta però sempre più indebolito dalla scarsità di risorse
finanziare. Occorre allora lavorare affinché tutti gli operatori dei servizi sociali del Comune di
Novara possano esprimere al meglio le proprie capacità, siano motivati a dare, pur in un contesto
difficile, il meglio delle proprie energie e intelligenze.
Per questo lavoreremo per portare al massimo livello possibile la funzionalità dei nostri servizi
sociali, migliorando i tempi di risposta di fronte all’emergere dei bisogni e favorendo la costruzione
delle reti con i soggetti esterni al comune di Novara.
Asse 3 - La città che si prende cura della città Il messaggio fondamentale che la nostra amministrazione intende lanciare in questi cinque anni è
che le politiche sociali non si identificano con i sevizi sociali del comune, ma sono l’insieme di tutte
le azioni che costruiscono un certo modello di città. Il welfare municipale non è che l’espressione di
un modo solidale e cooperativo di costruire l’intera città.
Ci impegneremo in questi anni di governo a costruire una vera rete che coinvolga intorno ad un
polo attrattivo costituito dal Comune, tutto il mondo ricchissimo del volontariato, del privato sociale
ma anche dell’insieme delle organizzazioni di categoria che devono in questo difficile momento
storico continuare ad esprimere una viva dimensione sociale, cioè una attenzione alla socialità
Dobbiamo pensare ad un coinvolgimento attivo di queste reti per individuare le priorità su cui
operare, e costruire le azioni e i progetti conseguenti per dare alla città di Novara un volto sempre
più umano e solidale.
POLITICHE ABITATIVE
Il tema della casa è stato affrontato, nella nostra impostazione di giunta, come uno dei temi ad alto
tasso di interdisciplinarietà. Parlare di politiche abitative significa occuparsi al tempo stesso di
un problema sociale, di una questione edilizia ed urbanistica, di una questione attinente al
patrimonio.
Per questo la questione è stata affrontata fin dai primi giorni di attività della giunta, attraverso lo
strumento dei tavoli interassessorili
Il quadro che si presenta attualmente è di estrema gravità
L'amministrazione vuole affrontare seriamente la situazione con uno sguardo complessivo.
Bisogna risolvere l'emergenza abitativa, ma contemporaneamente attivare politiche efficaci per il
futuro.
Daremo corso alla approvazione e attuazione della delibera (presentata dal centrosinistra nello
scorso mandato) per la costituzione di una “Agenzia dell’alloggio”che favorisca l’incontro di
domanda e offerta di locazione, e per attuare il sistema del mutuo garantito dal Comune per le
giovani famiglie che vogliono acquistare il loro appartamento. Lavoreremo per sbloccare il
contenzioso tra Comune e Regione in tema di edilizia residenziale pubblica, liberando le risorse
attualmente bloccate per le ristrutturazioni e per i nuovi alloggi
Vogliamo investire sul social housing.
Riteniamo infine fondamentale avviare anche un nuovo percorso culturale, nella direzione del
rispetto del Bene comune, partendo dall'idea che la casa è per tutti, ma è di tutti. Poche regole
chiare che garantiscano i diritti, ma che sottolineino i doveri di tutti.
PARI OPPORTUNITÀ
Consideriamo questa delega come un punto di vista, come uno sguardo che deve necessariamente
essere trasversale, e coinvolgere tutti gli assessorati in una attenzione particolare al tema della
parità da applicare in tutti gli ambiti di attività.
Prevediamo comunque una serie di iniziative specifiche, di competenza dell’assessorato, come:
- La promozione della legge 53/00 sulla conciliazione dei tempi di vita e di lavoro. Si tratta di
una grande conquista di civiltà ancora troppo poco conosciuta e utilizzata. Lavoreremo per
mettere in campo una efficace collaborazione con gli organismi di parità, la camera di
commercio, le organizzazioni del mondo del lavoro.
- L’adesione alla rete anti violenza già esistente sul territorio, dando vita anche ad una
campagna per la prevenzione e la denuncia della violenza sulle donne.
- La progettazione di una “Casa delle donne”, intesa come luogo di incontro e di ascolto per le
donne in difficoltà, un centro per promuovere la presenza femminile nei vari settori della
società, superando tutti gli ostacoli che ancora impediscono alle donne una loro piena
integrazione nello sviluppo socio economico della città; per promuovere e diffondere una
cultura basata sui principi propri delle pari opportunità e della valorizzazione delle
differenze di genere.
L’attivazione di iniziative di promozione di cultura di parità, di superamento degli stereotipi, e per
l’eliminazione delle pubblicità lesive della dignità delle donne.
POLITICHE GIOVANILI
Parlando di politiche giovanili dobbiamo parlare di diritti e opportunità.
Immaginiamo una città aperta, una città partecipata, in cui anche l'Informagiovani diventi una
bacheca di scambio, un luogo di incontro dove ricevere e condividere informazioni e progetti, un
luogo fisico, ma anche un luogo accessibile con un semplice click.
Dobbiamo lavorare per rendere più stretti i rapporti con il Centro per l'impiego, gli istituti superiori
e l'Università. Crediamo che la formazione e la rete con i soggetti attivi della città debbano essere
promossi attivamente.
Vogliamo occuparci di eventi e feste, ma anche avviare un percorso culturale; parlare di salute e
dare le giuste informazioni in merito, dalla sessualità all'abuso di droghe.
Vogliamo avviare un progetto sul divertimento consapevole.
Crediamo nel valore formativo sociale ed educativo del volontariato, vogliamo promuovere il
volontariato giovanile ed internazionale, vogliamo costruire percorsi di democrazia e legalità.
Vogliamo riattivare il servizio civile.
Vogliamo che i giovani possano essere soggetti attivi nelle scelte che muteranno la città.
Fondamentale è la creazione di nuovi spazi pubblici di aggregazione e la tutela degli esistenti. I
nuovi contenitori culturali devono essere di facile accesso.
Vogliamo potenziare il trasporto pubblico e la diffusione di una idea di ecosostenibilità proprio a
partire dai più giovani.
Fondamentale è favorire l'autonomia dei giovani anche attraverso la collaborazione
dell'amministrazione per l'accesso alla casa.
ISTRUZIONE E POLITICHE EDUCATIVE
Questa amministrazione comunale ama la scuola, e la considera uno degli elementi fondanti della
coesione sociale. La scuola è un presidio fondamentale del territorio, è luogo di crescita, di
integrazione e aggregazione, oltre che di acquisizione del sapere e delle competenze.
Riteniamo pertanto necessari alcuni interventi che rendano possibile la realizzazione di questo
modello di scuola, consentendo di dispiegare in questo modo le opportunità che la scuola stessa
racchiude come contributo al benessere dei cittadini.
1 - Scuola casa di tutti/e – Nel nostro modello di scuola nessuno può essere lasciato indietro. Per
questo ci impegniamo a garantire, con un maggior coordinamento e con una attenta supervisione
degli interventi, il sostegno scolastico ai ragazzi che ne abbiano necessità. Ci impegniamo a dare
maggior vigore alle iniziative per il diritto allo studio, dai contributi all’acquisto dei libri di testo
alle borse di studio per gli studenti più meritevoli. Attivando tutte le collaborazioni necessarie,
sosterremo ogni azione possibile per affrontare il tema del disagio, di cui la dispersione e
l’abbandono scolastico sono un sintomo evidente.
2 - Obiettivo “Scuole aperte”- I tagli messi in atto dal governo centrale stanno mettendo
pesantemente in discussione la possibilità di fare vivere la scuola anche nell’orario pomeridiano,
creando in questo modo seri problemi a molte famiglie. Noi intendiamo muoverci in direzione
contraria, attivandoci per ampliare il più possibile l’orario di apertura delle scuole. Pensiamo ad
azioni per creare forme innovative di gestione dell’orario di mensa, in modo da garantire agli
insegnanti la disponibilità del monte ore per lezioni anche pomeridiane. È possibile pensare in
questo ambito anche a iniziative concordate con il volontariato, l’associazionismo e la
cooperazione. Intendiamo lavorare per ampliare orari e modalità organizzative dei servizi di pre e
post scuola, con attività integrative, assistenza per lo studio e i compiti ecc.. Pensiamo a nuovi
modelli di gestione che permettano l’erogazione di un servizio scolastico (sostegno allo studio,
assistenza nei compiti, attività integrative) anche nel periodo delle vacanze estive e delle vacanze in
corso d’anno (Natale, Pasqua).
3 – Orientamento - oltre a creare e promuovere gli strumenti per una scelta consapevole per la
costruzione di un progetto di studio e di lavoro in relazione alle proprie attitudini o vocazioni,
l’orientamento è la prima misura per contrastare alla radice la dispersione scolastica. Vogliamo
realizzare in modo compiuto un progetto che miri a fare comprendere ai ragazzi e alle ragazze della
terza media: le tendenze personali, le competenze già acquisite, i gusti e le preferenze; le tipologie
di scuole presenti sul territorio; le prospettive future di lavoro.
4 – Dimensionamento scolastico – Riteniamo necessario un ripensamento e una nuova definizione
del dimensionamento scolastico in relazione alle esigenze del territorio e alla continuità didattica
non badando solo ai numeri, ma considerando che dietro ai numeri ci sono persone e progetti
educativi
5 – Consulta dei dirigenti – Lavoreremo da subito alla creazione e alla formalizzazione della
Consulta comunale dei dirigenti scolastici, che diventerà il principale strumento per la condivisione
dei problemi e delle soluzioni e per la comunicazione virtuosa tra scuola e amministrazione
comunale.
Tra i nostri obiettivi di mandato c’è anche quello di favorire il più possibile la conoscenza reciproca
tra mondo della scuola e istituzioni comunali. Per questa ragione il sindaco e gli assessori con
cadenza regolare visiteranno le scuole, vivranno momenti di condivisione con i ragazzi,
parteciperanno alle loro iniziative. Analogamente, vogliamo portare i ragazzi sempre più all’interno
delle istituzioni. Intendiamo proseguire e valorizzare l’esperienza del consiglio comunale dei
ragazzi, lavorando perché le segnalazioni e le proposte che vengono formulate diventino azione
amministrativa e contributo al miglioramento della vita della città di Novara
In ossequio al principio della interdisciplinarietà delle funzioni e della trasversalità delle deleghe,
lavoreremo ad una serie di progetti interassessorili:
- con l’assessorato alla cultura costruiremo iniziative per la cittadinanza all’interno delle
scuole (mostre, concerti, conferenze).
- con l’assessorato allo sport cureremo la promozione dello sport di base nelle scuole e
attiveremo o rafforzeremo percorsi di psicomotricità
- con l’assessorato alla mobilità lavoreremo al progetto delle “zone 30” e sui percorsi
ciclopedonali casa/scuola
- con l’assessorato ai lavori pubblici stiamo già lavorando alla costituzione di un ufficio
unico per edilizia scolastica
- con l’assessorato alle politiche sociali oltre che lavorare sul tema del disagio, ci
impegneremo a strutturare iniziative per favorire la relazione bimbi/anziani (adotta un
anziano) e per l’integrazione con i ragazzi di origine straniera
- con l’assessorato alle pari opportunità studieremo percorsi di educazione all’affettività e
alla sessualità
SISTEMA DEI BENI E DELLE ATTIVITÀ CULTURALI
La vita culturale di una città non può vivere di sola conservazione ma necessita di valorizzare e
rendere più affascinante la fruizione della bellezza. Che diventa tale solo se assaporata
condivisa,vissuta.
Per questo crediamo si debba sviluppare un diverso modo di concepire la fruizione culturale.
La grande sfida per il nostro tempo e per la nostra città è riuscire a fare il salto di qualità creando le
condizioni per cui da un nuovo rapporto beni culturali – fruizione - identità si possa arrivare alla
possibilità di creare impresa.
Per decenni la politica ha snobbato i nostri straordinari beni, le nostre eccellenze, la nostra storia
culturale, relegandola a temi per addetti ai lavori e sottraendo via via risorse ad un settore che
dovrebbe essere nostro tratto distintivo.
Non è azzardato pensare che questa città, ricca di nuovi grandi contenitori culturali il cui restauro
sta avviandosi verso il compimento (Broletto, Teatro Faraggiana; Castello Visconteo) possa
costruire nel prossimo quinquennio la loro valorizzazione, pensando, in collaborazione con
l’Università, le istituzioni culturali e gli operatori che in esse agiscono, una nuova visione
strategica che possa rispondere alle esigenze dei cittadini.
Emerge da tanti interlocutori come le parole chiave del successo delle politiche culturali siano rete,
coordinamento, progettazione integrata: la rete delle organizzazioni e degli enti attivi sul territorio;
la rete tra città afferenti allo stesso territorio, il coordinamento tra i diversi settori culturali e
produttivi; il riconoscimento della cultura come settore economico, integrato al settore del turismo,
e dell’accoglienza; il riconoscimento della cultura non solo come puro intrattenimento ma
come valore che identifica una città ed una comunità.
Forti di questa interpretazione “in divenire”costruiremo nuovi percorsi dei beni culturali in cui
Novara divenga attrattiva e susciti il fascino della curiosità di scoprirla e di viverla attraverso gli
eventi che in essa si creeranno.
Strade per avvicinare e coinvolgere pubblici nuovi, per sperimentare altre possibilità di mediazione,
per favorire incontri ed esperienze non banali, per produrre cortocircuiti di senso, per costruire
occasioni di incontro, di crescita e di socializzazione.
E allora nel ripensamento dello spazio e nella sottrazione alla commercializzazione si farà strada
l’idea della Biblioteca come piazza del sapere.
La biblioteca pubblica, a lungo ignorata dalla politica ed oggi minacciata da internet nel suo ruolo
informativo, può diventare un territorio aperto a gruppi ed associazioni, centro di riflessioni e di
condivisione del sapere, nodo centrale di una rete con altre istituzioni culturali. Un luogo pensato e
fatto crescere con l’idea non solo di attirare tutta la città ma di dimostrare che in questa città come
in tante città europee si possono riorganizzare gli spazi per creare luoghi accoglienti per i nonni e i
loro nipotini, per le famiglie e per gli immigrati… Un luogo dove sentirsi bene.
La stessa filosofia sottesa al ripensamento dell’utilizzo dei Musei.
Oggi sono ancora organizzati con enormi rigidità e problemi di gestione, una storia stratificata ed un
patrimonio ricco e disomogeneo costituitosi nel tempo in base a criteri diversi e sovrapposti, che
pone grosse sfide in termini di conservazione ma anche e soprattutto di comunicazione.
La loro fruibilità diventerà perno di una diversa organizzazione nell’ottica di costruire un nuovo
rapporto con la comunità, creando un sistema di rete museale inserita in un circuito regionale che
potrà far transitare l’antico alla modernità e diventare polo attrattivo per la città, individuando
strategie che si prefiggano l’obiettivo di attrarre turisti, investitori e consumatori dall’esterno della
città, quale chiaro segnale di prestigio urbano.
In prossimità dell’apertura del Teatro Faraggiana che presto verrà restituito alla città, intendiamo
ripensare anche il sistema dei teatri (Coccia, Piccolo Coccia, Faraggiana) in una nuova logica, che
valorizzi le vocazioni specifiche di ciascuna struttura, ne individui le peculiarità e permetta di
inserire Novara, “Città di frontiera” in nuovi circuiti di dimensione europea.
La novità della scelta di consentire l’utilizzo del Teatro Faraggiana anche per proiezioni
cinematografiche favorirà la saldatura con il mondo degli operatori del settore, sia sul lato della
produzione che della fruizione.
Un discorso specifico va poi affrontato, sempre in tema di contenitori culturali, su Casa Bossi. Il
ritrovato interesse intorno all’edificio antonelliano generato dallo straordinario lavoro del “Comitato
d’Amore” pone il tema del recupero di Casa Bossi al centro del progetto culturale della nuova
amministrazione. Dal punto di vista dell’assessorato al sistema dei beni e delle attività culturali il
percorso del recupero comincia con l’incentivazione di iniziative da collocare da subito nelle parti
utilizzabili della casa. Un primo intervento che fermi il degrado e metta in sicurezza altri ambienti,
potrebbe consentire l’attuazione in tempi relativamente contenuti di una vera e propria
programmazione di iniziative da collocare a Casa Bossi. Nella ricerca delle opportunità di
intervento per il successivo recupero e per la definizione di adeguate destinazioni,
l’Amministrazione intenderà operare per il mantenimento del bene quale patrimonio pubblico della
città, valorizzando tutti i possibili apporti, pubblici e privati, istituzionali e spontanei, in grado di
riconoscersi e operare in un luogo di straordinaria identità architettonica e culturale della città.
Il Comune infine lavorerà, anche a partire dalle realtà scolastiche vecchie e nuove che operano nel
settore (Scuole medie a indirizzo musicale, Conservatorio, nuovo Liceo musicale, Civico Istituto
Musicale Brera) per mettere in rete e coordinare le tante realtà che promuovono la musica in
città: dai festival alle scuole di musica. Anche le reti di giovani musicisti e di bands giovanili
dovranno essere valorizzate, offrendo spazi per fare prove, stages e performances.
Ugualmente, a partire dalla grande tradizione dell’editoria novarese e sulla scorta di esperienze
recenti, il Comune potrà dare vita ad un calendario di iniziative annuali che mettano al centro la
promozione del libro e della lettura Per quanto attiene l’organizzazione di grandi iniziative (i diversi festival, l’Estate Novarese),
questa amministrazione ribadisce la volontà di operare in prima persona, senza delegarle a terzi, le
scelte di fondo in ordine ai contenuti, ferma restando la massima volontà di collaborare da vicino
con le diverse realtà cittadine e del territorio, ed in particolar modo con i promotori di eventi
significativi.
TURISMO E GEMELLAGGI
Immaginiamo una città ospitale. Una città attraente che sappia mostrare e offrire diverse possibilità.
Una città per tutti i gusti: Novara sacra, Novara verde, Novara della cultura, Novara degli eventi,
Novara dei congressi, Novara dello sport.
Il movimento turistico del nostro tempo è composto da un’ampia parte di turisti “fai da te”, che
costruiscono da soli itinerari e percorsi di visita, che scelgono da soli destinazioni e mete. Per
parlare a questi turisti vogliamo rendere accessibile la città anche puntando su nuovi mezzi di
promozione e valorizzazione del territorio.
Una idea di accessibilità basata anche sul concetto di “Design for all” che crei nuove possibilità di
accoglienza per tutti.
I nuovi contenitori culturali e i grandi eventi sportivi ci impongono una diversa riflessione sulle
possibilità e sull’offerta che il nostro territorio può presentare.
Serve però innanzitutto rafforzare la collaborazione con l’Università del Piemonte orientale
(soprattutto con la facoltà di Economia del Turismo) per comprendere il quadro in cui Novara si
colloca e le effettive potenzialità.
Le straordinarie eccellenze agro-alimentari e di innovazione del territorio possono essere un utile
volano per il turismo novarese. In quest’ottica il comune di Novara intende rafforzare e consolidare
l’azione di valorizzazione dei prodotti del territorio, che consideriamo strumenti di attrattività
turistica, anche attraverso l’istituzione di un marchio di tutela.
Dobbiamo puntare anche, sfruttando la collocazione geografica e le reti di trasporti già attive, al
turismo M.I.C.E (congressuale, legato al business e allo shopping e turismo legato agli eventi).
È necessario aprire anche nuovi mercati, cogliendo opportunità come quella rappresentata dalla
mobilità dei giovani. Per cogliere questi flussi può essere utile l’apertura di un ostello o la creazione
di un’area attrezzata per camper.
Anche Expo 2015 può diventare una nuova opportunità, per uscire dall’autoreferenzialità.
Il turismo può essere motore di crescita e di sviluppo e può generare nuova occupazione e nuovi
lavori. Dobbiamo puntare sulla crescita e la formazione in grande sinergia con il mondo della scuola
e della formazione professionale, in particolare con l’Istituto professionale alberghiero.
Condizione necessaria per favorire tutto questo è la relazione con enti e associazioni di categoria.
I gemellaggi devono diventare una straordinaria opportunità di scambio e di conoscenza, per i
cittadini e le aziende che operano in città.
Dobbiamo entrare nei circuiti internazionali di relazione tra le città europee.
Possiamo, attraverso l’incontro con realtà diverse, ampliare la conoscenza e la diffusione di valori
condivisi.
SPORT E IMPIANTISTICA SPORTIVA
Il Comune oltre alla normale consultazione con gli Enti istituzionali preposti alla pratica sportiva,
proseguirà nell’ascolto delle esigenze e dei bisogni che provengono dal mondo organizzato dello
sport e sarà al fianco delle eccellenze sportive della Città supportandole per quanto di competenza.
Si prevede inoltre di continuare e di migliorare il progetto “Novara è Sport”, conosciuto ed
apprezzato, nonchè il suo brand, rendendo la Città sempre di più un polo di interesse turistico-
sportivo.
All’interno di tale progetto sarà necessario creare maggiori sinergie con gli operatori economici e
turistici che usufruiscono delle ricadute derivanti dagli gli eventi sportivi realizzati in Città.
Lo scopo di tutte le operazioni di promozione e marketing sportivo sono e saranno sempre più
finalizzate al supporto ed alla crescita dello sport di base dalla età scolare alla pensione, senza
distinzione alcuna.
Grande rilevanza verrà data all’aspetto etico dello sport, che non dovrà limitarsi ad una mera
proclamazione di principi ma si estrinsecherà in un piano educativo pratico a supporto in particolare
allo sport giovanile.
L’amministrazione comunale auspica e supporterà ogni libera e volontaria forma di sinergia tra le
società sportive che renda più forte ed efficiente la gestione degli impianti e l’organizzazione
societaria sportiva.
A riguardo ed al fine di far crescere lo sport e meglio realizzare il progetto amministrativo si
intende potenziare la consulta sportiva.
Verrà studiato e realizzato, in quanto economico, utile ed efficiente, un piano generale per il
risparmio energetico attraverso impianti fotovoltaici sulla impiantistica sportiva.
L’amministrazione, nella massima trasparenza, intende verificare e definire il rapporto con la
società e l’ente di gestione dello Sporting Village, ricercando con tutti i soggetti interessati nuovi
equilibri economici ed organizzativi tali da supportare la struttura.
Si procederà in tempi rapidi alla realizzazione ragionata del progetto di ristrutturazione del
Palazzeto dello Sport Stefano Dal Lago.
L’amministrazione vuole presentare un piano per l’offerta di aree a destinazione sportiva agli
operatori privati che intendano, all’interno del progetto comunale, realizzare nuovi impianti per
soddisfare le crescenti esigenze sportive della Città.
PERSONALE
In un ente come il Comune che basa la propria attività sulla erogazione di servizi, è essenziale che
questi vengano resi in efficienza, economicità e trasparenza. In quest'ottica l'apporto del personale
del Comune è essenziale: i nostri dipendenti sono la maggior ricchezza del Comune. Sarà
indispensabile però una adeguata revisione della struttura, con i seguenti obiettivi:
a) valutare la corretta e più efficace collocazione di ognuno all'interno della macchina organizzativa
che in ogni caso richiederà per taluni settori una nuova formulazione operativa in grado di
razionalizzare le competenze, evitare le duplicazioni, finalizzarsi agli obiettivi programmatici
b) istituire un adeguato sistema di misurazione e valutazione delle performance
c) sviluppare importanti momenti di formazione professionale per favorire la crescita e il rinnovo
delle professionalità e delle competenze
Questi obiettivi devono trovare condivisione sia negli Amministratori che nei Dirigenti, tradursi
nello sviluppo di un sistema informativo integrato, che con l'utilizzo di modelli e strumenti di
valutazione possa evidenziare le linee strategiche, le priorità e gli obiettivi operativi.
Il tutto poi dovrà trovare pubblica evidenza in una relazione sulla performance, con l'obiettivo di far
crescere la fiducia dei cittadini in ciò che dice e fa la Pubblica Amministrazione.
POLIZIA LOCALE E SICUREZZA
Nella nostra visione dell’attività amministrativa il tema della sicurezza è un elemento della
politica sociale, ne rappresenta l’altra faccia. Per questo la delega alla polizia locale è
funzionalmente distinta. È evidente però che l’attività della polizia locale ha un rapporto stretto con
la questione della sicurezza e della percezione che di questa ha il cittadino. Lo sforzo
dell'Amministrazione sarà quindi quello di razionalizzare al massimo l'utilizzo e la presenza degli
operatori di P.U. sul territorio. L’attività della polizia municipale sarà sempre coordinata ed
integrata da quella delle forze dell’Ordine, al fine di costituire un sistema di presenza delle
istituzioni nelle strade e nei momenti delicati della vita sociale.
Va peraltro osservato che spesso alla base di varie situazioni di disturbo e di violazione delle regole
di convivenza sta una preoccupante perdita del senso civico di appartenenza alla stessa comunità.
Su questo occorrerà fare una attività di formazione e di prevenzione, in particolare nei confronti dei
giovani. Spesso non servono divieti e ordinanze, è indispensabile far crescere il senso di
appartenenza ad una comunità
DAL DECENTRAMENTO ALLA CITTÀ PARTECIPATA
Con l’abolizione dei Consigli di Quartiere è venuto meno uno spazio importante di partecipazione
politica nelle diverse realtà della Città.
Entro il mandato sarà messo a punto un sistema coordinato dal Comune per la nuova
organizzazione di strumenti e sedi di partecipazione attiva dei cittadini, che vedrà coinvolte tutte le
realtà effettivamente operanti e radicate sul territorio.
Si intende di conseguenza mantenere a destinazione pubblica gli immobili necessari a permettere
tale nuova partecipazione nonchè la prosecuzione degli attuali servizi ai cittadini in quanto utili ed
economicamente sostenibili.
Il progetto si realizzerà in concertazione con la commissione consiliare, con tutti i partiti e la Città.