Cervignano, 24/02/2010, A cura di Ernesto ZanettiCervignano,
24/02/2010, A cura di Ernesto Zanetti
Visita il sito del Comitato:Visita il sito del Comitato:
www.fipcffvg.itwww.fipcffvg.it
““FONDAMENTIFONDAMENTI DIDI BIOMECCANICABIOMECCANICA
Cervignano, 24 febbraio 2010Cervignano, 24 febbraio 2010
A cura d i Ernesto A cu ra d i Ernesto
ZanettiZanetti
Premessa:Premessa:
Il corpo umanoIl corpo umano èè strutturalmente costituito
dastrutturalmente costituito da pesi distribuiti su masse
segmentarie, di sistemipesi distribuiti su masse segmentarie, di
sistemi di leve (ossa ed articolazioni) e didi leve (ossa ed
articolazioni) e di ““motorimotori”” cheche trasformano
ltrasformano l’’energia chimica in energiaenergia chimica in
energia meccanica (muscoli); tutti questi elementimeccanica
(muscoli); tutti questi elementi debbono rispettare le grandi leggi
delladebbono rispettare le grandi leggi della
meccanica.meccanica.
BIOMECCANICABIOMECCANICA
EE’’ La scienza che applica le leggi della MECCANICALa scienza che
applica le leggi della MECCANICA allo studio dei movimenti degli
esseri viventi (BIO)allo studio dei movimenti degli esseri viventi
(BIO)
BIOMECCANICA MODERNABIOMECCANICA MODERNA 1)1) AD INDIRIZZO
MECCANICO AD INDIRIZZO MECCANICO
App lica le leg gi d ella Meccan ica al lo studio del m oto
dei App lic a le leg gi d ella Meccan ica al lo s tud io d el
moto dei
corpi e delle articolazioni, con lo scopo di ottenere unacorpi e
delle articolazioni, con lo scopo di ottenere una
determinazione quantitativa dei processi m otorideterminazione
quantitativa dei processi motori
2)2) AD INDIRIZZO ANATOMO FUNZIONALE AD INDIRIZZO ANATOMO
FUNZIONALE Anal izza pr evalen temente l e var ie mod
alit Anal izza pr evalen temen te le v arie m odal itàà di
interventodi intervento
muscolare, sia nel mantenimento delle posture, siamuscolare, sia
nel mantenimento delle postur e, sia
nellnell’’esecuzione di azioni motorie complesse.esecuzione di
azioni motorie complesse.
3)3) AD INDIRIZZO NEUROFISIOLOGICO AD INDIRIZZO
NEUROFISIOLOGICO Studia prevalentemente i meccanismi e le
interrelazioniStudia prevalentemente i meccanismi e le
interrelazioni
del sistema nervoso sulle azioni motorie.del sistema nervoso sulle
azioni motorie.
SCOPI DELLASCOPI DELLA BIOMECCANICA SPORTIVABIOMECCANICA
SPORTIVA
1)1) VALUTAZIONE FUNZIONALE DELLVALUTAZIONE FUNZIONALE
DELL’’ ATLETA ATLETA
2)2) INDIVIDUAZIONE DELLA TECNICA SPORTIVAINDIVIDUAZIONE DELLA
TECNICA SPORTIVA
RAZIONALERAZIONALE
PERSONALEPERSONALE
1)1) STATICASTATICA
Studia le sit uazioni d i EQUILIBRIO dei corpi e delle FORZEStudia
le sit uazioni d i EQUILIBRIO dei corpi e d elle FORZE
che su di essi agiscono.che su di essi agiscono.
2)2) CINEMATICACINEMATICA Studia le TRAIETTORIE DEL MOTO dei c
orpi,Studia le TRAIETTORIE DEL MOTO dei cor pi,
indipendentemente dalle cause che li hanno
generatiindipendentemente dalle cause che li hanno generati
3)3) LA DINAMICALA DINAMICA Studia le CAUSE del movimento,
cioStudia le CAUSE del movimento, cioèè le FORZE chele FORZE
che
ll’’hanno generatohanno generato
LA STATICALA STATICA
Studia le sit uazioni d i EQUILIBRIO dei corpi e d elle FORZEStudia
le situazioni di EQUILIBRIO dei corpi e delle FORZE
che su di essi agiscono.che su di essi agiscono.
Considera i cor pi compo sti da m ateria OMOGENEA
(isotropi)Considera i corpi composti da materia OMOGENEA
(isotropi)
quale siquale si
origina laorigina la
forze cheforze che
agiscono suagiscono su
quel corpo.quel corpo.
posizione del baricentroposizione del baricentro
nel corpo umanonel corpo umano
La posizione del baricentroLa posizione del baricentro
può anche esserepuò anche essere
ESTERNA al corpoESTERNA al corpo
Baricentro dellBaricentro dell’’atletaatleta
CongiungenteCongiungente
atletaatleta -- bilancierebilanciere
atletaatleta -- bilancierebilanciere
Modificazione della base dModificazione della base
d’’appoggioappoggio in relazione al peso del bilancierein relazione
al peso del bilanciere
AllAll’’aumentare del peso del bilanciere la superficieaumentare
del peso del bilanciere la superficie dd’’appoggio utile si
riduce.appoggio utile si riduce.
Base grande:Base grande: superficie dsuperficie d’’appoggioappoggio
con un peso pari alcon un peso pari al 150% del peso150% del peso
delldell’’atleta.atleta.
Base piccola:Base piccola: superficie dsuperficie
d’’appoggioappoggio con un peso pari alcon un peso pari al 275% del
peso275% del peso delldell’’atleta.atleta.
Modificazioni della base dModificazioni della base
d’’appoggioappoggio in relazione al peso del bilancierein relazione
al peso del bilanciere
I gomiti siI gomiti si mantengono proiettatimantengono proiettati
in avantiin avanti--fuori.fuori.
Il peso vieneIl peso viene adeguatamenteadeguatamente ripartito su
tutta laripartito su tutta la superficie dsuperficie
d’’appoggioappoggio dei piedi.dei piedi.
I piedi sonoI piedi sono posizionati con iposizionati con i talloni
alla stessatalloni alla stessa larghezza dellelarghezza delle
anche.anche.
Le punte deiLe punte dei piedi sonopiedi sono
leggermenteleggermente divaricate (circadivaricate (circa 2222°°)
in modo da) in modo da creare un angolocreare un angolo tra i piedi
ditra i piedi di circa 45circa 45°°
ancheanche
4545°°
La colonnaLa colonna vertebralevertebrale devedeve
manteneremantenere sempre benesempre bene accentuate leaccentuate
le sue curvesue curve fisiologichefisiologiche
Spinta:Spinta: CaricamentoCaricamento
Mentre le ginocchiaMentre le ginocchia si spostano In avantisi
spostano In avanti
Il bacino siIl bacino si spostasposta indietroindietro
Questa azioneQuesta azione
I gomiti siI gomiti si mantengono proiettatimantengono proiettati
in avantiin avanti--fuorifuori
Tutte queste azioniTutte queste azioni
consentono diconsentono di
mantenere lamantenere la
proiezione delproiezione del
baricentro dellbaricentro dell ’’atletaatleta
Mentre la colonnaMentre la colonna mantiene le sue curvemantiene le
sue curve fisiologichefisiologiche
ESERCIZIOESERCIZIO DIDI STRAPPO:STRAPPO: Grandezze ottimali degli
angoli delle principali articolazioniGrandezze ottimali degli
angoli delle principali articolazioni
nei momenti di passaggio tra le fasinei momenti di passaggio tra le
fasi
Media dei dati rilevati su un gruppo di campioni di elevata
qualMedia dei dati rilevati su un gruppo di campioni di elevata
qualificazione,ificazione, (Da(Da V.I.V.I.
Frolov Frolov , G.I., G.I. Lenikov Lenikov ,,
H.NH.N:: Emifov Emifov , M.P., M.P. VanagasVanagas,
Mosca, 1977 modificato E., Mosca, 1977 modificato E. ZanettiZanetti
1978)1978)
ANGOLO ANGOLO ANGOLO
1^ - 2^ 70 - 75 83 - 95 47 - 55
2^ - 3^ 85 - 90 135 - 150 90 - 100
3^ - 4^ 60 - 75 115 - 125 110 - 125
4^ - 5^ 115 - 125 165 - 170 175 - 180
STACCO
TIRATA
nellnell’’incastroincastro
1515°°
1515°°
Spinta:Spinta: IncastroIncastro
110110°° -- 130130°°
140140°° -- 160160°°
La baseLa base dd’’appoggioappoggio
nellnell’’incastroincastro
Con piedi allineatiCon piedi allineati Con piediCon piedi
intrarotatiintrarotati
Una correttaUna corretta risalita inizia conrisalita inizia con
ll’’arretramento delarretramento del piede anteriore.piede
anteriore.
Spinta:Spinta: FissazioneFissazione finalefinale
La verticale delLa verticale del baricentro delbaricentro del
bilanciere il linkbilanciere il link articolare dellaarticolare
della spalla ed ilspalla ed il baricentrobaricentro
delldell’’atleta sonoatleta sono allineati.allineati.
La colonnaLa colonna vertebralevertebrale mantiene benmantiene ben
accentuate le sueaccentuate le sue curve fisiologiche.curve
fisiologiche.
POSIZIONI FONDAMENTALI DELLO STRAPPOPOSIZIONI FONDAMENTALI DELLO
STRAPPO
1) PERIODO DELLO STACCO1) PERIODO DELLO STACCO 1) Fase
Preparatoria1) Fase Preparatoria
POSIZIONI FONDAMENTALI DELLO STRAPPOPOSIZIONI FONDAMENTALI DELLO
STRAPPO
POSIZIONI FONDAMENTALI DELLO STRAPPOPOSIZIONI FONDAMENTALI DELLO
STRAPPO
2) PERIODO DELLA TIRATA2) PERIODO DELLA TIRATA 3) Fase del
caricamento3) Fase del caricamento
POSIZIONI FONDAMENTALI DELLO STRAPPOPOSIZIONI FONDAMENTALI DELLO
STRAPPO
2) PERIODO DELLA TIRATA2) PERIODO DELLA TIRATA 4) Fase della
tirata4) Fase della tirata
POSIZIONI FONDAMENTALI DELLO STRAPPOPOSIZIONI FONDAMENTALI DELLO
STRAPPO
3) PERIODO DELL3) PERIODO DELL’’INCASTROINCASTRO 5) Fase aerea5)
Fase aerea
POSIZIONI FONDAMENTALI DELLO STRAPPOPOSIZIONI FONDAMENTALI DELLO
STRAPPO
POSIZIONI FONDAMENTALI DELLO STRAPPOPOSIZIONI FONDAMENTALI DELLO
STRAPPO
4) PERIODO CONCLUSIVO4) PERIODO CONCLUSIVO 7) Fase della risalita7)
Fase della risalita
LA CINEMATICALA CINEMATICA
Studia il movimento dei cor pi nello spazio (Traiettorie).Studia il
movimento dei c orpi nello spazio (Traiettorie).
NellNell’’analisi delle traiettorie, si considera lo spost
amentoanalisi delle traiettorie, si considera lo spostamento
DIDI UN PUNTO DEL CORPO nel TEMPO.UN PUNTO DEL CORPO nel
TEMPO.
Le sue unitLe sue unitàà di misura fondamentali sono pertanto:di
misura fondamentali sono pertanto:
-- LO SPAZIO (metri)LO SPAZIO (metri)
-- IL TEMPO (second i)IL TEMPO (secondi)
I SISTEMII SISTEMI DIDI RIFERIMENTORIFERIMENTO (PIANI
CARTESIANI)(PIANI CARTESIANI)
Sistema cartesiano INTERNOSistema cartesiano INTERNO
Sistema cartesianoSistema cartesiano
SISTEMA CARTESIANOSISTEMA CARTESIANO
TRAIETTORIA DEL BARICENTROTRAIETTORIA DEL BARICENTRO DURANTE LA
DEAMBULAZIONEDURANTE LA DEAMBULAZIONE
SISTEMA CARTESIANOSISTEMA CARTESIANO
SUL PIANOSUL PIANO
TRAIETTORIE STRAPPOTRAIETTORIE STRAPPO
TRAIETTORIE STRAPPOTRAIETTORIE STRAPPO
NELLA SPINTANELLA SPINTA DIDI SLANCIOSLANCIO (A. N.(A. N.
Vorobiev Vorobiev , 1978), 1978)
A = Pun to d i pa rten za A = Pun to d i par tenza
B = fine caricamentoB = fine caricamento
C = Massima altezza delC = Massima altezza del
bilanciere (fine della fase aerea).bilanciere (fine della fase
aerea).
D = IncastroD = Incastro
LA DINAMICALA DINAMICA
Studia le CAUSE del moto dei corpi,Studia le CAUSE del moto dei
corpi,
ciocioèè le FORZE che lo hanno generatole FORZE che lo hanno
generato
SI BASA SU TRE PRINCIPI:SI BASA SU TRE PRINCIPI:
1 PRINCIPIO DEL MOTO1 PRINCIPIO DEL MOTO
2 PRINCIPIO2 PRINCIPIO DIDI INERZIAINERZIA
1) IL PRINCIPIO DEL1) IL PRINCIPIO DEL MOTOMOTO
OGNI CORPO PERSISTE NEL SUO STATOOGNI CORPO PERSISTE NEL SUO STATO
DIDI QUIETE OQUIETE O DIDI MOTO RETTILINEO UNIFORME,MOTO RETTILINEO
UNIFORME,
FINCHEFINCHE’’ NON INTERVIENE UNA FORZA ANON INTERVIENE UNA FORZA A
MODIFICARNE IL SUO STATOMODIFICARNE IL SUO STATO
2) IL PRINCIPIO2) IL PRINCIPIO DIDI INERZIAINERZIA
UNA FORZA ESTERNA APPLICATA AD UNAUNA FORZA ESTERNA APPLICATA AD
UNA MASSA LIBERA PRODUCE, SULLA STESSA, UNAMASSA LIBERA PRODUCE,
SULLA STESSA, UNA
ACCELERAZIONE DIRETTAMENTEACCELERAZIONE DIRETTAMENTE PROPORZIONALE
ALLA FORZA APPLICATA, EDPROPORZIONALE ALLA FORZA APPLICATA,
ED
INVERSAMENTE PROPORZIONALE ALLA MASSA.INVERSAMENTE PROPORZIONALE
ALLA MASSA.
F = m aF = m a
3) IL PRINCIPIO3) IL PRINCIPIO DIDI AZIONE E REAZIONEAZIONE E
REAZIONE
AD OGNI AZIONE, CORRISPONDE UNAAD OGNI AZIONE, CORRISPONDE UNA
REAZIONE UGUALE E CONTRARIA.REAZIONE UGUALE E CONTRARIA.
IL PRINCIPIOIL PRINCIPIO DIDI AZIONE E REAZIONEAZIONE E
REAZIONE
BIOMECCANICO DEIBIOMECCANICO DEI PRIMI 3 PERIODIPRIMI 3
PERIODI
(prime 6 fasi)(prime 6 fasi) DELLDELL’’ESERCIZIOESERCIZIO
DIDI
STRAPPOSTRAPPO DaDa V.I.V.I. FronovFronov ,,
S.I.S.I. LenikovLenikov,, H.N.H.N. ErimovErimov,,
elevataelevata
qualificazionequalificazione””
MODELLOMODELLO DIDI DIVISIONE AD ORIENTAMENTO BIOMECCANICO
DELLDIVISIONE AD ORIENTAMENTO BIOMECCANICO DELL
’’ESERCIZIOESERCIZIO DIDI STRAPPOSTRAPPO IN 4 PERIODI E 8 FASIIN 4
PERIODI E 8 FASI (E.(E. ZanettiZanetti, 1978), 1978)
DETERMINAZIONE DEL MOMENTODETERMINAZIONE DEL MOMENTO
D'INIZIOD'INIZIO EE DIDI FINE E DENOMINAZIONE DELLE FASI E DEI
PERIODI.FINE E DENOMINAZIONE DELLE FASI E DEI PERIODI.
PERIODI : F A S I : D E S C R I Z I O N E :
PRIMO PE RIODO : 1^ FASE: PREPARATORIA. INIZIA: Nelmo
mentodella contrazione deimuscoli dell'atleta.
(PERIODO DELLOSTACCO) (O Di reazionedell'atleta sulla pedana)
TERMINA: Nel momento in cui ilbilanciere lasciala
pedana. INIZIA: Nelmomento della contrazionedei
muscoli
dell'atleta 2^ FASE:STACCO. (O Di accelerazione preliminare
delbilanciere)
INIZIA: Nelmo mentoin cui il bilanciere lasciala pedana.
TERMINA: Nel momento in cui l'angolo delleginocchia
raggiungela primamassima apertura. TERMINA: Nel momento
in cui l'angolo delleginocchia raggiungela prima massima apertura
(135-150°).
S EC OND O P ER IOD O: 3 ^ F ASE : CA RIC AM EN TO.
INIZIA: Nelmo mentoin cui l'angolo delle ginocchiaraggiu nge
la prima massimaapertura (135-150°).
(PERIODO DELLA TIRATA) (O Di reazionepliometrica)
TERMINA: Nel momento della massimarichiusura dell'angolo
delleginocchia (115-125°). INIZIA: Nelmomento in cui
l'angolo delleginocchia
raggiungelaprimamassimaapertura 4^ FASE:TIRATA (O SCATTO). (O Di
accelerazione finaledel bilanciere)
INIZIA Nelm omentodella massima richiusura dell'angolo
delleginocchia (115-125°).
TERMINA: Nel momento della massima apertura delle
articolazionidi caviglie - ginocchia - anche.
TERMINA: Nel momento della massima apertura delle
articolazionidi caviglie - ginocchia -anche.
TERZO PERIODO : 5^ FASE: AEREA. INIZIA: Nelmo mentodella
massima apertura dellearticolazioni dicaviglie- ginocchia- anche.
(PERIODO DELL'INCASTRO) (O Di reazioneatleta-attrezzo senza
appoggio) TERMINA: Nel momento in cui ilbil
anciereraggiungela massima altezza. INIZIA:
Nelmomentodella massimaa pertura delle
articolazionidi caviglie - ginocchia - anche. 6^
FASE:INCASTRO (O SEDUTA). (O direazione atleta-attrezzo con
appoggio)
INIZIA: Nel momento in cui ilbilanciere raggiungela massima
altezza.
TERMINA: Nel momento in cui l'atletastabilisce
l'equilibriostatico conl 'attrezzo abraccia tese, con le
articolazionidi caviglie - ginocchia - anchein massima
chiusura
econ learticolazionidicaviglie-ginocchia-anche in massimachiusura.
QUAR TO P ER IODO : 7^ FASE: RISALITA . INIZIA: Nelmo mentoin
cui l'atleta stabiliscel'equili brio statico con l'attrezzo a
braccia tese,
econ learticolazionidicaviglie-ginocchia-anche in massimachiusura.
(PERIODO CONCLUSIVO) (O Di recupero della posizioneeretta)
TERMINA: Nel momento incui l'atleta stabiliscel
'equilibrio statico con l'attrezzoa braccia tese,
econ learticolazioni dicaviglie -ginocchia -anche nuovamentein
massima estensione. INIZIA: Nelmomentoin cui
l'atletastabilisce l'equilibrio
staticocon l'attrezzo abraccia tese, con le articolazionidi
caviglie- ginocchia- anchein massimachiusura
8^ FASE:CONCLUSIVA.
econ learticolazionidi caviglie- ginocchia- anche nuovamentein
massima estensione.
TERMINA: Nel momento in cui ilbilancieretocca la
pedana TERMINA: Nel momento in cuiil
bilancieretocca la pedana.
MODELLOMODELLO DIDI DIVISIONE AD ORIENTAMENTO BIOMECCANICO
DELLDIVISIONE AD ORIENTAMENTO BIOMECCANICO DELL
’’ESERCIZIOESERCIZIO DIDI GIRATAGIRATA (O APPOGGIO AL PETTO) DELLO
SLANCIO IN 4 PERIODI E 8 FASI(O APPOGGIO AL PETTO) DELLO SLANCIO IN
4 PERIODI E 8 FASI (E.(E. ZanettiZanetti, 1978), 1978)
DETERMINAZIONE DEL MOMENTODETERMINAZIONE DEL MOMENTO
D'INIZIOD'INIZIO EE DIDI FINE E DENOMINAZIONE DELLE FASI E DEI
PERIODI.FINE E DENOMINAZIONE DELLE FASI E DEI PERIODI.
PERIODI: F A S I : D E S C R I Z I O N E :
PRIMOPERIODO : 1^FASE: PREPARATORIA. INIZIA: Nelmomento della
contrazionedei muscoli dell'atleta.
(PERIODODELLO STACCO) (ODi reazione dell'atleta sulla pedana)
TERMINA: Nelmomento in cui il bilancierelascia la
pedana.
INIZIA: Nel momento dellacontrazionedei muscoli
dell'atleta
2^FASE: STACCO. (ODi accelerazione preliminaredel
bilanciere)
INIZIA: Nelmomento in cuiil bila ncierelascial apedana.
TERMINA: Nelmomento in cuil'angolo delleginocchia
raggiungela primamassima apertura. TERMINA: Nelmomento
in cui l'angolo delleginocchiaraggiunge laprima massimaapertura
(135-150°).
SECONDOPERIODO: 3^FASE: CARICAMENTO. INIZIA: Nelmomento in
cuil 'angolo delleginocchia raggiungela primamassima
apertura(135-150°).
(PERIODODELLA TIRATA) (ODi reazione pliometrica)
TERMINA: Nelmomento della massimarichiusura dell'angolo
delleginocchia (115-125°). INIZIA: Nel momento in cui
l'angolodelleginocchia
raggiungela primamassima apertura 4^FASE: TIRATA(OSCATTO). (O Di
accelerazione finale del bilanciere)
INIZIA Nelmomento della massimarichiusura
dell'angolodelleginocchia (115-125°).
TERMINA: Nelmomento della massima apertura delle
articolazionidi caviglie- ginocchia- anche.
TERMINA: Nelmomento della massima aperturadelleart
icolazionidicavigli e- ginocchia -anche.
TERZOPERIODO : 5^FASE: AEREA. INIZIA: Nelmomento della
massimaapertura dellea rticolazioni di caviglie- ginocchia-
anche.
(PERIODODELL'INCASTRO) (ODi reazione atleta-attrezzo senza
appoggio) TERMINA: Nelmomento in cui ilbilanciere
raggiunge la massima altezza. INIZIA: Nel momento della
massima aperturadelle
articolazionidi caviglie- ginocchia- anche 6^FASE: INCASTRO (O
SEDUTA). (Odi reazione atleta-attrezzo conappoggio)
INIZIA: Nelmomento in cui ilbilanciere raggiungelamassima
altezza.
TERMINA: Nelmomento in cuil'atletastabilisce
l'equilibrio
statico con l'attrezzo appoggiato sulle spalle, econ le
articolazionidi caviglie- ginocchia- anchein massima
chiusura
econ learticolazioni dicaviglie - ginocchia -anchein massima
chiusura.
econ learticolazionidicaviglie-ginocchia- anchein massimachiusura.
(PERIODOCONCLUSIVO) (ODi recupero della
posizioneeretta) TERMINA: Nelmomento in cui l'atleta
stabilisce l'equilibrio statico con l'attrezzo
appoggiatosullespalle,
econ learticolazioni dicaviglie -ginocchia - anchenuovamentein
massimaestensione. INIZIA: Nel momento in cui l'atleta
stabiliscel'equilibrio statico con l'attrezzo appoggiato sulle
spalle, econ le
articolazionidi caviglie- ginocchia- anchein massima
chiusura
TERMINA: Quandol'atleta ha assunto la posizionedi
partenza per iniziarelaspinta dal petto.
TERMINA: Quando l'atleta haassuntola posizionedi partenzaperi
niziarela spintadal petto.
MODELLOMODELLO DIDI DIVISIONE AD ORIENTAMENTO BIOMECCANICO
DELLDIVISIONE AD ORIENTAMENTO BIOMECCANICO DELL
’’ESERCIZIOESERCIZIO SPINTA DAL PETTO DELLO SLANCIO IN 4 PERIODI E
7 FASISPINTA DAL PETTO DELLO SLANCIO IN 4 PERIODI E 7 FASI (E.(E.
ZanettiZanetti, 1978), 1978)
DETERMINAZIONE DEL MOMENTODETERMINAZIONE DEL MOMENTO
D'INIZIOD'INIZIO EE DIDI FINE E DENOMINAZIONE DELLE FASI E DEI
PERIODI.FINE E DENOMINAZIONE DELLE FASI E DEI PERIODI.
PERIODI : F A S I : D E S C R I Z I O N E :
PRIMO PERIODO : 1^ FASE: PREPARATORIA. INIZIA: Nelmomento
della contrazionedei muscolidell'atleta.
(PERIODO PREPARATORIO) (ODi reazionedell'atleta sulla pedana)
TERMINA: Nelmomento in cui il bilanciere iniz iaa scendere.
INIZIA: Nelmomento della contrazionedei
muscolidell'atleta
TERMINA: Nel momento in cui ilbilancierec ominciaa scendere.
SECONDO PERIODO : 2^ FASE: CARICAMENTO. INIZIA: Nel momento in
cui ilbilanciereiniziaa scendere
(PERIODO DELLA SPINTA) (ODireazionepliometrica)
TERMINA: Nelmomento della massimachiusura dell'angolo delle
ginocchia (120°-130°) edelle
caviglie
INIZIA: Nelmomento della massima chiusura dell'angolo delle
ginocchia (120°-130°) edellecaviglie
TERMINA: Nel momento della massima apertura delle
articolazionidelle cavigliee ginocchia.
TERMINA: Nelmomento della massima aperturadelle articolazioni
dellecaviglie e ginocchia.
TERZO PERIODO : 4^ FASE: AEREA. INIZIA: Nelmomento della
massima aperturadelle articolazionidelle cavigliee ginocchia.
(PERIODO DELL'INCASTRO) (ODi reazioneatleta-attrezzo senzaappoggio)
TERMINA: Nelmomento in cui il bilanciere raggiunge la
massima altezza.
INIZIA: Nelmomento della massimaapertura
dellearticolazioni
dicaviglie eginocchia 5^FASE:INCASTRO. (Odi reazione
atleta-attrezzo conappoggio)
INIZIA: Nelmomento in cui ilbil anciereraggiunge la massima
altezza.
TERMINA: Nel momento in cui l'atletastabilisce
l'equilibrio
staticocon l'attrezzo bloccato a braccia tesesopra la testa,e
conle
gambein posizionedi "forbiciata".
abraccia tesesopralatesta, econ legambein posizionedi
"forbiciata".
QUARTO PERIODO: 6^ FASE: RISALITA. INIZIA: Nelmomento in cui
l'atleta stabilisce l'equilibrio statico con l'attrezzo bloccato
a
bracciatese soprala testa, e con le gambein posizione di
"forbiciata". (PERIODO CONCLUSIVO) (ODi recupero della
posizioneeretta) TERMINA: Nelmomento in cui l'atleta
stabilisce l'equilibrio statico con l'attrezzo bloccato
abraccia
tesesopra lat esta, con learticolazioni dicaviglie -ginocchia-a
nchenuovamente in massima estension .
INIZIA: Nelmomento in cui l'atletastabilisce l'equilibrio
statico
con l'attrezzo bloccato abracciatese soprala testa, econ
legambe
in posizione di "forbiciata".
Grado di affinitGrado di affinitàà di alcuni parametri della
struttura biomeccanica di esercizi fodi alcuni parametri della
struttura biomeccanica di esercizi fo ndamentali tipici
delndamentali tipici del sollevamento pesi e di altri appartenenti
a discipline sportivesollevamento pesi e di altri appartenenti a
discipline sportive diverse. Il livello di affinitdiverse. Il
livello di affinitàà vieneviene
schematicamente riassunto nella codificazione
seguente:schematicamente riassunto nella codificazione
seguente:
*** = MOLTO AFFINE;*** = MOLTO AFFINE; ** = SIMILE,** = SIMILE, *
=* = SIMILESIMILE IN ALCUNI MOMENTI O FASI TIPICHE.IN ALCUNI
MOMENTI O FASI TIPICHE. (POZZO,SACRIPANTI, ZANETTI,
1996).(POZZO,SACRIPANTI, ZANETTI, 1996).
ESERCIZIO DI
Grado di affinitGrado di affinitàà di alcuni parametri della
struttura biomeccanica di esercizi fodi alcuni parametri della
struttura biomeccanica di esercizi fo ndamentali tipici
delndamentali tipici del sollevamento pesi e di altri appartenenti
a discipline sportivesollevamento pesi e di altri appartenenti a
discipline sportive diverse. Il livello di affinitdiverse. Il
livello di affinitàà vieneviene
schematicamente riassunto nella codificazione
seguente:schematicamente riassunto nella codificazione
seguente:
*** = MOLTO AFFINE;*** = MOLTO AFFINE; ** = SIMILE, *** = SIMILE, *
== SIMILESIMILE IN ALCUNI MOMENTI O FASI TIPICHE.IN ALCUNI MOMENTI
O FASI TIPICHE. (POZZO,SACRIPANTI, ZANETTI,
1996).(POZZO,SACRIPANTI, ZANETTI, 1996).
ESERCIZIO DI
PESISTICA (CLASSICO)
SPORT
ACICLICI
Grado di affinitGrado di affinitàà di alcuni parametri della
struttura biomeccanica di esercizi fodi alcuni parametri della
struttura biomeccanica di esercizi fo ndamentali tipici
delndamentali tipici del sollevamento pesi e di altri appartenenti
a discipline sportivesollevamento pesi e di altri appartenenti a
discipline sportive diverse. Il livello di affinitdiverse. Il
livello di affinitàà vieneviene
schematicamente riassunto nella codificazione
seguente:schematicamente riassunto nella codificazione
seguente:
*** = MOLTO AFFINE;*** = MOLTO AFFINE; ** = SIMILE,** = SIMILE, *
=* = SIMILESIMILE IN ALCUNI MOMENTI O FASI TIPICHE.IN ALCUNI
MOMENTI O FASI TIPICHE. (POZZO,SACRIPANTI, ZANETTI,
1996).(POZZO,SACRIPANTI, ZANETTI, 1996).
ESERCIZIO DI
Grado di affinitGrado di affinitàà di alcuni parametri della
struttura biomeccanica di esercizi fodi alcuni parametri della
struttura biomeccanica di esercizi fo ndamentali tipici
delndamentali tipici del sollevamento pesi e di altri appartenenti
a discipline sportivesollevamento pesi e di altri appartenenti a
discipline sportive diverse. Il livello di affinitdiverse. Il
livello di affinitàà vieneviene
schematicamente riassunto nella codificazione
seguente:schematicamente riassunto nella codificazione
seguente:
*** = MOLTO AFFINE;*** = MOLTO AFFINE; ** = SIMILE,** = SIMILE, *
=* = SIMILESIMILE IN ALCUNI MOMENTI O FASI TIPICHE.IN ALCUNI
MOMENTI O FASI TIPICHE. (POZZO,SACRIPANTI, ZANETTI,
1996).(POZZO,SACRIPANTI, ZANETTI, 1996).
ESERCIZIO DI
PESISTICA (Ausiliario)
Grado di affinitGrado di affinitàà di alcuni parametri della
struttura biomeccanica di esercizi fodi alcuni parametri della
struttura biomeccanica di esercizi fo ndamentali tipici
delndamentali tipici del sollevamento pesi e di altri appartenenti
a discipline sportivesollevamento pesi e di altri appartenenti a
discipline sportive diverse. Il livello di affinitdiverse. Il
livello di affinitàà vieneviene
schematicamente riassunto nella codificazione
seguente:schematicamente riassunto nella codificazione
seguente:
*** = MOLTO AFFINE;*** = MOLTO AFFINE; ** = SIMILE,** = SIMILE, *
=* = SIMILESIMILE IN ALCUNI MOMENTI O FASI TIPICHE.IN ALCUNI
MOMENTI O FASI TIPICHE. (POZZO,SACRIPANTI, ZANETTI,
1996).(POZZO,SACRIPANTI, ZANETTI, 1996).
ESERCIZIO DI
PESISTICA (Ausiliario)
MISTI
Ginnastica ** ** ** **
Grado di affinitGrado di affinitàà di alcuni parametri della
struttura biomeccanica di esercizi fodi alcuni parametri della
struttura biomeccanica di esercizi fo ndamentali tipici
delndamentali tipici del sollevamento pesi e di altri appartenenti
a discipline sportivesollevamento pesi e di altri appartenenti a
discipline sportive diverse. Il livello di affinitdiverse. Il
livello di affinitàà vieneviene
schematicamente riassunto nella codificazione
seguente:schematicamente riassunto nella codificazione
seguente:
*** = MOLTO AFFINE;*** = MOLTO AFFINE; ** = SIMILE,** = SIMILE, *
=* = SIMILESIMILE IN ALCUNI MOMENTI O FASI TIPICHE.IN ALCUNI
MOMENTI O FASI TIPICHE. (POZZO,SACRIPANTI, ZANETTI,
1996).(POZZO,SACRIPANTI, ZANETTI, 1996).
ESERCIZIO
SPORT
MISTI
MOVIMENTI NON CONSENTITIMOVIMENTI NON CONSENTITI NELLA SPINTANELLA
SPINTA
2.4.3 Distensione non omogenea o incompleta delle braccia
nella2.4.3 Distensione non omogenea o incompleta delle braccia
nella fase finalefase finale delldell’’alzata.alzata.
2.4.4 Effettuare una pausa durante la distensione delle
braccia2.4.4 Effettuare una pausa durante la distensione delle
braccia..
2.4.5 Terminare la prova con una distensione delle braccia.2.4.5
Terminare la prova con una distensione delle braccia.
2.4.6 Flettere e distendere i gomiti durante la fase di
recuper2.4.6 Flettere e distendere i gomiti durante la fase di
recupero.o.
2.4.7 Abbandonare la pedana durante l2.4.7 Abbandonare la pedana
durante l’’esecuzione della prova (ossia, toccareesecuzione della
prova (ossia, toccare la zona allla zona all’’esterno della pedana
con qualsiasi parte del corpo).esterno della pedana con qualsiasi
parte del corpo).
2.4.8 Riporre il bilanciere sulla pedana prima del segnale
degl2.4.8 Riporre il bilanciere sulla pedana prima del segnale
degli arbitri.i arbitri.
2.4.9 Lasciare cadere il bilanciere dopo il segnale degli
arbit2.4.9 Lasciare cadere il bilanciere dopo il segnale degli
arbitri.ri.
2.4.10 Non riuscire a portare i piedi ed il bilanciere in
linea2.4.10 Non riuscire a portare i piedi ed il bilanciere in
linea e parallelamentee parallelamente al piano del busto.al piano
del busto.
2.4.11 Non riporre il bilanciere completo sulla pedana (ossia,
i2.4.11 Non riporre il bilanciere completo sulla pedana (ossia, i l
bilancierel bilanciere completo deve toccare la pedana al momento
dellcompleto deve toccare la pedana al momento dell
’’impatto).impatto).
2.7.1 Qualsiasi evidente tentativo di spinta che non sia
portat2.7.1 Qualsiasi evidente tentativo di spinta che non sia
portato a termine,o a termine, ivi compresi livi compresi l
’’abbassare il corpo o il piegare le ginocchia.abbassare il corpo o
il piegare le ginocchia.
2.7.2 Qualsiasi oscillazione volontaria del bilanciere
finalizz2.7.2 Qualsiasi oscillazione volontaria del bilanciere
finalizzata allata all’’agevolazioneagevolazione
delldell’’esecuzione. Lesecuzione. L’’atleta e latleta e
l’’attrezzo devono risultare immobili prima diattrezzo devono
risultare immobili prima di iniziare la fase di spinta.iniziare la
fase di spinta.
Modello biomeccanico della spintaModello biomeccanico della
spinta
Spinta: fase preparatoria:Spinta: fase preparatoria:
ImpugnaturaImpugnatura Il PESO DEL BILANCIERE DEVE ESSERE EQUAMENTE
EIl PESO DEL BILANCIERE DEVE ESSERE EQUAMENTE E
SIMMETRICAMENTE RIPARTITO INSIMMETRICAMENTE RIPARTITO IN 3 PUNTI3
PUNTI DD’’APPOGGIOAPPOGGIO PER PARTEPER PARTE
1) POLSI1) POLSI
3) CLAVICOLE3) CLAVICOLE
2) DELTOIDI2) DELTOIDI
AMPIEZZAAMPIEZZA DELLDELL’’IMPUGNATURAIMPUGNATURA
UnUn’’impugnatura piimpugnatura piùù larga sollecitalarga sollecita
maggiormente le articolazioni di spalle e polsi.maggiormente le
articolazioni di spalle e polsi.
RESPIRAZIONERESPIRAZIONE
necessario effettuarenecessario effettuare
gabbia toracica e r endegabbia toracica e r ende
la colonna vertebrale pila colonna vertebrale piùù
rigida ed i puntirigida ed i punti
dd’’appoggio delappoggio del
bilanciere pibilanciere piùù stabili.stabili.
RESPIRAZIONERESPIRAZIONE
LL’’azione di spinta va effettuata in apneaazione di spinta va
effettuata in apnea
(trattenimento della respirazione), che si(trattenimento della
respirazione), che si
realizza chiudendo lrealizza chiudendo
l’’epiglottide.epiglottide.
Questa azione, e la contemporaneaQuesta azione, e la
contemporanea
contrazione della muscolaturacontrazione della muscolatura
addominale, rende la cavitaddominale, rende la cavitàà toracica
etoracica e
quella addominale piquella addominale piùù solide.solide.
LL’’aumento di pressioneaumento di pressione
endotoracicaendotoracica eded
endoaddominale riduce la pressione c heendoaddominale riduce la
pressione c he
grava sulla c olonna vertebrale.grava sulla c olonna
vertebrale.
LL’’ipossia cerebrale che ne consegue puòipossia cerebrale che ne
consegue può provocate giramento di testa,provocate giramento di
testa, stordimento e momentanea lipotimiastordimento e momentanea
lipotimia (perdita di coscienza).(perdita di coscienza).
LA VELOCITALA VELOCITA’’ DEL BILANCIEREDEL BILANCIERE NELLA
SPINTANELLA SPINTA
La massima velocitLa massima velocitàà che deve raggiungere ilche
deve raggiungere il bilancierebilanciere èè di circa 1,8 metri aldi
circa 1,8 metri al secondo.secondo.
Data la notevole massa del bilanciere che siData la notevole massa
del bilanciere che si deve accelerare,deve accelerare, èè richiesta
una granderichiesta una grande espressione di forza massimale
sottoespressione di forza massimale sotto forma di impulso,
cioforma di impulso, cioèè la capacitla capacitàà didi raggiungere
il massimo picco di forza inraggiungere il massimo picco di forza
in tempi molto brevi.tempi molto brevi.
TIPOTIPO DIDI CONTRAZIONE DEICONTRAZIONE DEI MUSCOLI AGONISTI NELLA
SPINTAMUSCOLI AGONISTI NELLA SPINTA
Durante il caricamento, i muscoli agonisti siDurante il
caricamento, i muscoli agonisti si contraggono ma
vengonocontraggono ma vengono prestiratiprestirati
(contrazione(contrazione eccentrica).eccentrica).
Subito dopo,iniziano ad accorciarsi moltoSubito dopo,iniziano ad
accorciarsi molto velocemente (contrazione concentrica di
tipovelocemente (contrazione concentrica di tipo
balistico).balistico).
Questa rapida successione, determina unQuesta rapida successione,
determina un ’’azione diazione di tipotipo pliometricopliometrico,
che per essere efficace si deve, che per essere efficace si deve
realizzare in un massimo di circa 30 centesimi direalizzare in un
massimo di circa 30 centesimi di secondo.secondo.
IL RITMO DELLA SPINTAIL RITMO DELLA SPINTA Il giusto ritmo della
spinta, fondamentale per laIl giusto ritmo della spinta,
fondamentale per la
buona riuscita dellbuona riuscita dell’’esercizio,esercizio, èè
determinato da:determinato da:
Tipo di fibre muscolari della muscolatura agonista.Tipo di fibre
muscolari della muscolatura agonista.
Tipo di leve (lunghezza degli arti) dellTipo di leve (lunghezza
degli arti) dell ’’atleta.atleta.
Livello di forza dellLivello di forza dell’’atleta.atleta.
Coordinazione intramuscolare.Coordinazione intramuscolare.
Coordinazione intermuscolare.Coordinazione intermuscolare.
TRAIETTORIATRAIETTORIA DEL BILANCIEREDEL BILANCIERE
A = Pun to d i par tenza A = Pun to d i pa rten za
B = fine caricamentoB = fine caricamento
C = Massima altezza delC = Massima altezza del
bilanciere (fine della fase aerea).bilanciere (fine della fase
aerea).
D = IncastroD = Incastro
Coordinative:Coordinative: Coordinazione
intramuscolare.Coordinazione intramuscolare. Coordinazione
intermuscolare.Coordinazione intermuscolare. Differenziazione
motoria.Differenziazione motoria. Dissociazione
motoria.Dissociazione motoria. Senso del ritmo.Senso del ritmo.
Equilibrio.Equilibrio.
Condizionali:Condizionali: Forza massimale di tipoForza massimale
di tipo esplosivoesplosivo--reattivoreattivo--
balisticobalistico..
La metodologia classica di programmazioneLa metodologia classica di
pro grammazione
delldell’’allenamento assegna allo slancio ed esercizi
ausiliariallenamento assegna allo slancio ed esercizi
ausiliari
un vol ume del 28% del volume totale, sia nel periodoun vol ume del
28% del volume totale, sia nel periodo
preparatorio che in quello agonistico.preparatorio che in quello
agonistico.
Ciò significa riserv are allCiò signific a riservare
all’’allenamento delle spinte unallenamento delle spinte un
volume effettivo oscillante tra il 17% ed il 20% del volumevolume
effettivo oscillante tra il 17% ed il 20% del volume
totale dtotale d’’allenamento.allenamento.
Considerazioni finaliConsiderazioni finali
La spinta di slancio con la tecnica della forbiciataLa spinta di
slancio con la tecnica della forbiciata èè ll’’unicounico esercizio
asimmetrico della pesistica.esercizio asimmetrico della
pesistica.
Il fatto di essere un esercizio che si basa su uno schemaIl fatto
di essere un esercizio che si basa su uno schema motorio diverso
dagli altri, unito alla complessitmotorio diverso dagli altri,
unito alla complessitàà deglidegli aspetti coordinativi richiesti,
comporta maggiori difficoltaspetti coordinativi richiesti, comporta
maggiori difficoltàà didattiche.didattiche.
LL’’asimmetria del movimento della spinta con forbiciataasimmetria
del movimento della spinta con forbiciata determina a lungo andare
undetermina a lungo andare un’’asimmetria muscolare conasimmetria
muscolare con tendenza a far ruotare la colonna vertebrale.tendenza
a far ruotare la colonna vertebrale.
SUPPORTI DIDATTICISUPPORTI DIDATTICI
In questa direzione possono essere utili esercitazioniIn questa
direzione possono essere utili esercitazioni posturali eposturali e
propriocettivepropriocettive, come pure esercitazioni che, come
pure esercitazioni che esaltano le percezioni cenestesiche interne
(spinte bendati).esaltano le percezioni cenestesiche interne
(spinte bendati).
NellNell’’impostazione tecnica e nella correzione degli
erroriimpostazione tecnica e nella correzione degli errori possono
trovare utile applicazione le tecniche delpossono trovare utile
applicazione le tecniche del biofeedbackbiofeedback..
Nel tentativo diNel tentativo di abbassareabbassare
ulteriormente ilulteriormente il punto dpunto
d’’incastro,incastro,
la recentela recente evoluzione tecnicaevoluzione tecnica propone
la spintapropone la spinta in accosciata.in accosciata.
LA SPINTA IN ACCOSCIATALA SPINTA IN ACCOSCIATA
EE’’ necessaria una maggior capacitnecessaria una maggior capacitàà
dd’’equilibrio.equilibrio.
EE’’ necessaria una grandenecessaria una grande
articolaritarticolaritàà..
EE’’ necessaria una maggior riserva di forza neglinecessaria una
maggior riserva di forza negli arti inferiori.arti inferiori.
Vantaggi della spinta inVantaggi della spinta in
accosciata.accosciata.
Si elimina lSi elimina l’’unico esercizio asimmetrico,unico
esercizio asimmetrico, riducendo la probabilitriducendo la
probabilitàà di microtraumi alladi microtraumi alla colonna
vertebrale.colonna vertebrale.
Si lavora con uno schema motorio giSi lavora con uno schema motorio
giàà noto.noto.