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1 SCENARI Anticipazione dei fabbisogni professionali per il settore dei beni culturali 02 Febbraio 2016

SCENARI settore dei beni culturali

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SCENARIAnticipazionedeifabbisogniprofessionali

perilsettoredeibeniculturali

02Febbraio2016

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Lo studio di scenario settoriale, “beni culturali”, per l’anticipazione dei fabbisogniProfessionali,èstatocondottoda:GruppodilavoroISFOL:MariaGraziaMereu,MassimilianoFranceschetti,EmanuelaMencarelliGruppodiricercaARES2.0S.r.l.:

ClementeTartaglione(responsabilescientifico),UmbertoBettarini;MaurodiGiacomo,FulvioPellegrini,MarioGiacconePartisociali:Danilo Lelli (Filcams CGIL); ClaudioMeloni (Funzione Pubblica) CGIL; Daniela Volpato (CISLFP); Federico Trastulli (UIL BAC); Claudio Bocci (Federculture); Filippo Cavazzoni(Confcultura);LucaPolidoro(ArchivistiinMovimento);WalterGrossi(AssociazioneNazionaleArcheologi);SoggettiAuditi:Fabrizio Arosio (Istat); Marco Falciano (Zetema); Alessandro Benzia (Ministero BeniCulturali);TomasoMontanari(UniversitàFedericoIIdiNapoli)

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Sommario1.Sceltemetodologiche

2.Delimitazionestatisticadelsettore

3.Caratteristichestrutturalidelsistema:ilpresenteedilpassato

3.1L’estensionedelpatrimonioculturale

3.1.1Musei,monumentieareearcheologicheapertealpubblico

3.1.2Archiviebiblioteche

3.2Leimpresedelsettoredeibeniculturali:un’analisiperregimegiuridico

3.2.1Regimegiuridicoeproblemimetodologici

3.2.2Leimpreseprofit:strutturaeperformancesdurantelacrisi

3.2.3Leorganizzazioninoprofit:estensioneearticolazioni

3.3L’occupazione:caratteristichestrutturali

3.3.1L’occupazionenellerealtàproduttiveditipoprofit:letrasformazionidurantelacrisi

3.3.2Lavorarenelsistemanoprofit:larilevanzadellavorovolontario

3.3.3Alcuneinformazionesullavoronelsettorepubblico:unapprofondimentosualcunisegmentidelbeniculturali

4.Principalidinamichedelcambiamentocheinfluenzerannoilsettore

4.1Competizioneinternazionale

4.2Ifattoridemografici,socialieculturali

4.3Ifattoritecnologici

4.4Ifattoriistituzionalieregolatori

5.Scenario2020:unavisionediinsieme

5.1Unasintesideiprincipalitrendsedriverscheguiderannoilcambiamento

6.Strategiadellerisorseumaneperinterpretareilcambiamento

6.1implicazionidelnuovoscenario:principalicompetenzeemergenti

6.2lefigureprofessionalicoinvoltedalcambiamento

6.2.1.Competenzeeprofessioni.Lespecificitàdelsettorepubblico

6.3implicazioniperilsistemadell’istruzioneeformazione

7.Leschededelleunitàprofessionali

APPENDICESTATISTICA

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1.SceltemetodologicheSe l’analisi dei fabbisogni contingenti espressi dal sistema produttivo riveste un ruolofondamentale ai fini dell’adattabilità delle risorse umane, l’anticipazione dei fabbisogniassumeunruolostrategicoperlosviluppodellepolitichediformazionedelPaese.

Prefigurare la direzione delmutamento e ciò che ne deriva in termini di necessità future,significaavereanchelapossibilitàdiprevenireeorientare,conadeguatepolitiche,l’impattochedeterminatieventipossonoaveresuisistemiproduttivi,organizzativieprofessionali.

Negli ultimi anni l’Isfol, su mandato del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, èimpegnato nella realizzazione di un sistema informativo su professioni, occupazione efabbisogni professionali. Il sistema si configura come l’interfaccia che consente lacomunicazionetrasistemaeconomico-produttivoemercatodellavorodaunlatoesistemaistruzione/formazioneprofessionaledall’altro,al finedi creareuncanalechecolleghi idueversanti inun’otticadisinergiachefavoriscal’attivazionedipoliticheintegratedel lavoroedell’education.

IlsistemaèorganizzatointornoallaNomenclaturaeclassificazionedelleUnitàProfessionali(NUP). La NUP ha individuato 805 unità professionali, oggetto di una ponderosa indaginecampionaria che ha prodotto la rappresentazione media del lavoro in Italia. Il sistema èconcepito in modo speculare con fabbisogni occupazionali da un lato e fabbisogniprofessionali dall’altro. Altra caratteristica del sistema è data dalla doppia dimensionetemporale: previsioni di assunzione a breve termine e fabbisogni professionali contingenti;previsioni di occupazione di medio termine e anticipazione dei fabbisogni professionali acinqueanni.

L’anticipazionedeifabbisogninelsettoredeibeniculturali,chequiverràpresentata,èfruttodella sperimentazione di una delle tecniche di foresight più diffuse: le metodologie discenario. L’utilizzo di tali metodologie è stato sviluppato in campo militare, negli anniimmediatamentesuccessiviallafinedellasecondaguerramondiale,perpoiestendersinellasocietà civile negli anni settanta con la prima crisi petrolifera. Da allora, sull’esperienzapionieristicadellaShell,che,attraversolaprefigurazionedegliscenaririuscìalimitareidisagiprovocatidallo shockpetrolifero,moltemultinazionalihannoadottatoquestametodologiaperdefinire le strategieaziendali dimedio-lungoperiodo.Dal campoaziendale l’utilizzodiquestametodologia si è estesa ai contesti di ricerca strategica a supporto della decisionepolitica.

La rappresentazione delle opportunità e dei rischi correlati ai processi di cambiamento,propria delle tecniche di scenario, consente, ai principali attori coinvolti nel processo, dieffettuarelesceltepiùadeguateepredisporreazioniestrategiemegliorispondentiaibisogni

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espressi dal sistema delle professioni. Ovviamente, la capacità di questa metodologia difunzionaredipendemoltodallacapacitàdicoinvolgenelpercorsodianalisituttelecategoriechecompongono lagovernancedelsistemadi interesse,che inquestocasoè il settoredeibeniculturali.

Di regola, la costruzione di uno scenario risulta utile in situazioni in cui i problemi daaffrontare sono complessi, esiste una alta probabilità di cambiamenti significativi, i trenddominanti possono non essere favorevoli e devono, quindi, essere analizzati, l’orizzontetemporale è relativamente lungo. Questa tecnica consente di concentrare l’attenzionedirettamente sulle forze che guidano il cambiamento, immaginare i possibili percorsi dievoluzione,tracciarelasequenzadieventiecambiamenticritici.

Lo scenario si configura, quindi, come uno strumento pratico in grado di supportare ildecisionmakingincontesticomplessi,quandogliaccadimentifuturisonoincerti,lasocietàsisviluppainmodoeterogeneo,icambiamentisocio-culturali,tecnologicieorganizzativisonorapidi e l’impatto della globalizzazione e la crescita della conoscenza e dell’informazionesonocomplessiecontradditori.Letecnichediscenariopossono,perciò,essereutiliinquantocontribuiscono allo sviluppo di strategie alternative che consentono di esploraresistematicamentestoriecoerentementecostruitechecontengonoletendenzepiùimportantieleprincipaliareediincertezza,riducendolacomplessitàdiunfuturosfaccettatocheapparecontraddittorio,incertoeimprevedibile.

L'analisidiscenario,comevedremoneldettagliopiùavanti,impegnaungruppodiespertiinun processo di identificazione di trends e drivers poi utilizzati nell’esplorazione eprefigurazionedegliscenaripiùprobabilitraquellipossibili,attraversounpercorsodilavorocheutilizzainformazioni,fatti,esperienzedisettore,conoscenze,deduzionieintuizioni.

Nelcasodell’anticipazionedeimutamentideiruoliedeicontenutiprofessionaliinunsettorediattivitàipassichesiseguonosono:

- definizione statistica del settore,mappatura di prodotti/servizi e processi di produzionechecaratterizzanol’attualescenario;

- rassegnadellaletteraturaedeidatipiùrecentisuifenomeniinatto;

- analisidelleprincipalidinamicheeconomicieoccupazionali;

- identificazionedeitrendsedriverschesegnerannoilprossimofuturo;

- combinazionedeitrendedeidriverneifattorichiavedelcambiamento;

- individuazione dei nodi di stress rispetto all’attuale scenario e la prefigurazione deicambiamentidellamission,dell’organizzazioneedeiprodotti/servizi;

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- identificazione,inrapportoatalicambiamenti,delletrasformazionideiruoliedeicompitiprofessionali;

- ricognizione, in rapporto ai cambiamenti di ruolo e compiti, delle competenzeprofessionaliemergenti;

- analisi dell’incidenza e delle implicazioni di tali cambiamenti per le figure professionaliimpegnatenelsettore;

- disegnodelmutamentodellecaratteristicheprofessionalielasuarappresentazione.

Ingenerale,negliesercizidiscenariovengonoindividuatipiùscenarialternatividasottoporreall’attenzione del decisore politico; nel nostro caso, poiché l’utilizzo della metodologia discenario è finalizzato all’anticipazione dei fabbisogni professionali e a fornire conseguentiindicazionialsistemadell’education,vienecompiutolosforzoulteriorediindividuarequellopiùprobabiletraquellipossibili.

Ilpercorsodescrittoèaffidatoadungruppodilavoroformatodaapicalirappresentantidellagovernance del settore che operano attraverso sessioni di lavoro in plenaria (5 seduteplenariediduegiornateciascuna)intervallatedariunionidelsotto-gruppodiesperti.

Nelcorsodelleseduteinplenariagliesperti,sollecitatidalconduttore/facilitatoredelgruppo,analizzano, discutono e interpretano i fenomeni che caratterizzano il settore. Le ideescaturitedalbrainstormingsonopoioggettodisistematizzazionedapartedelsotto-gruppo.

Tenutocontoanchedelfattocheisettorisonoperloronaturadeisistemicomplessi,ilprimoproblema da risolvere è la definizione del perimetro di osservazione dello studioanticipatorio.Siprocedepoiallaselezioneedinterpretazionedeiprincipalitrendcheincidonosul sistema settoriale di interesse, condizionandone le regole della competitività, emodificandoneancheilsistemadellecompetenzeprofessionalidegliaddetti.

A partire dalle informazioni raccolte si cercherà di procedere nella elaborazione delloscenariopartendodaiseguentipostulati:

- levariabilichelocompongonoedescrivonosonofralorointerdipendenti;

- unprocessodicambiamentocomportaunriallineamentodituttelevariabili;

- nonesisteunmodelloottimaleestaticomasoltantouncontestodinamicoecoerenteconl’azionedellevariabili;

- il contesto è aperto all’azione anche di altri fattori che non sono stati elencatima chepossonocondizionarelevariabiliprincipali.

Si pone perciò immediatamente il problema di circoscrivere gli ambiti e le variabili conobiettivo precipuo di individuare quei fattori che più di altri hanno o avranno un ruolo di

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maggiore centralità e maggiori capacità e peso per indirizzare e condizionare l’asset delsettore.

La richiesta di abilità, conoscenze e competenze da parte dei sistemi produttivi è direttaconseguenza degli asset che verranno assunti dai comparti modulandoli in modo diverso,ancheasecondadellivellodicoesistenzatranuoviservizieservizitradizionali.

Vaancheevidenziatochel’analisideitrendèun’attivitàresaoggiancorapiùcomplessadaifenomeni di crisi che stanno attraversando tutti i mercati. Il cambiamento nel settore ècontinuo ma presenta diversi livelli di gradualità. Per questi motivi l’interpretazione deicambiamenti dei contenuti professionali deve fare i conti con le tendenze innovative maanche con la persistenza di caratteristiche consolidate. Le figure professionali, come sievincerà dalle schede, saranno infatti chiamate a svolge nuovi compiti ma anche compititradizionalimasicuramenteinnovatinelleloromodalitàdiesercizio.

Loscopocomplessivodell’attivitàèquellodirealizzareunpercorsocheconsentadi:

- identificarelefigureprofessionalimaggiormentecoinvolteemaggiormentetrasformatedaquia5anni;

- indentificarelenuovecompetenzeelecompetenzeinnovate;

- aggiornareeimplementarelabancadatiIsfol;

- produrresuggerimentisuglielementicurricularicheandrebberoinnovati/inseritiperadeguarel’unitàprofessionalealcambiamento.

Vaquisottolineatocheunodeglielementidimaggioreinnovazioneesuccesso,cheintegralametodologiadiscenaridelpresenteprogettoIsfol,saràl’introduzionediaudizioniadespertidel settore che, nel corso del lavoro in plenaria interverranno fornendo elementi utili perl’interpretazionedeiprincipalitrendedriverdelcambiamento,ancheorientandoilgruppodilavoronellaindividuazionedelloscenariopiùprobabile.

Insintesi,proviamoquiaraccontarebrevementecomesiprocedenelle5sessionidiincontrocongliattoricoinvolti(principalmenteespertidelsettoreepartisociali).

L’obiettivo della 1a Sessione plenaria sarà quello della delimitazione dei settori su cuilavorare.L’analisidiunaggregatoeconomicopiùomenoomogeneononècaratterizzatodaunaconfigurazione standarde sidovrannodecidere i comparti sucui concentrarsie sucuisvilupparetuttoilseguitodellavoro.

In questa sessione si dovrà anche identificare un sottogruppo che lavorerà per lamessa asistemadelleinformazioni,delleevidenzeedeirisultatiemersidallaplenaria,finoadarrivarealla stesura di un documento da sottoporre poi all’attenzione degli esperti nella plenariasuccessiva.

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Delimitatiiconfinidelsettoresidovràinunasessionesuccessivaanalizzarelecaratteristichesettorialidelsettorenellasuadimensionediimpreseedioccupazione.

Successivamente, si dovranno analizzare i fattori che incideranno maggiormente sulcambiamento (ad es. la competizione globale, le innovazioni tecnologiche, i fattoridemografici, il sistema di norme nazionali ed internazionali, i cambiamentinell’organizzazionedellavoro).Inoltresidovràcominceràalavorarenellaidentificazionedeitrendsedrivers che influenzerannomaggiormente il settore indicandoanche i contestipiùinteressatidalcambiamento.

Giunti a questo punto, una sessione plenaria sarà dedicata ad l’identificare i nuoviatteggiamenti, sensibilità, competenze, proponendo una tassonomia di “competenzeemergenti”.

Ovviamente, per ciascuna plenaria diventa fondamentale il ruolo dei sottogruppi per lasistematizzazionedegliesitidelleriunioni.

Nelle ultime sessioni plenarie il lavoro si concentra sulle figure professionali interessate alcambiamento. Il gruppo, infatti, dopo un percorso di analisi del settore ed individuazionedelle competenze chiave, dovrà approfondire ed individuare le figure professionalimaggiormente interessate dai processi di cambiamento; ricondurre le figure professionaliindividuate alla classificazione delle professioni; ed infine per ogni figura delineato ilmutamentodiruolo,inuovicompitie/olemodificheintrodotteneicompitisvolti.

Anche stavolta il sotto-gruppo dovrà sistematizzare gli esiti della riunione in plenaria epredisporreundocumentonelqualecodificaretuttelefigureprofessionaliindividuateperlequalisonostatidescritti:

- Compitinuovi,compitiinnovati;

- Il sotto-insieme specifico di nuove competenze per le singole figure professionali conindicazionedellivellodirilevanza;

- Estrapolando dai risultati della indagine campionaria delle professioni (scheda UnitàProfessionale) i primi dieci valori di skills e conoscenze e sulla base delle nuovecompetenze individuate e delle percezioni del gruppo di lavoro, indicazione di crescita,diminuzioneostabilitàdiciascunvaloreassociatoalleconoscenzeeskillssiainterminidiimportanzachedicomplessità.

Avvicinandosiallafinediquestopercorsodisessioniplenarieesottogruppi,unmomentodiparticolarecentralitàèelaborazionedelleindicazionidasottoporrealsistemadell’education.Infatti ilgruppo:dovràvalidare/modificare lepropostedischedadelleunitàprofessionalieper ciascuna unità professionale proporre indicazioni per il sistema dell’education, sia in

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terminidinuoveiniziativeeducative/formativechedi integrazionideicurriculacoerenticonlenuovecompetenzeindividuate.

Sempre in questa fase il sotto-gruppo dovrà sistematizzare un documento unitario chesommaicontributiprecedentementevalidatiinplenaria.

Ildocumentodovràcontenere:

- La delimitazione del settore, i trends e i drivers del cambiamento con le trasformazionidegliambientidelloscenario;

- Latassonomiadellenuovecaratteristiche/competenzeeabbinamentodiquesteaisingoliprofiliprofessionaliinformasinottica;

- Le schede delle unità professionali con indicazione di compiti nuovi, compiti innovati,nuovosistemadicompetenze,trendal2020delsetdiskillseconoscenze,indicazioniperilsistemadell’education.

Undocumentochesaràpropostonellasessionefinalealgruppodilavorodellaplenariachedovràvalidarelaversionedefinitivadelrapportodiiscenario.

2.Delimitazionestatisticadelsettore

Il primo passo per l’analisi del settore dei beni culturali è la definizione del perimetrosettoriale oggetto di osservazione: questo avviene delimitando le aree economiche diindagineidentificatesullabasedellaclassificazionestatisticadelleattivitàeconomiche.

Nella classificazione delle attività economiche ATECO 2007 Istat – versione adattata dellaclassificazione internazionale NACE rev.2 – i settori interessati sono compresi nel gruppoATECO 910 “Attività di biblioteche, archivi, musei ed altre attività culturali”. Questadivisione include le classi ATECO 9101 (Attività di biblioteche ed archivi), ATECO 9102(attivitàdimusei),ATECO9103 (attivitàdi luoghiemonumenti storicieattrazioni simili)eATECO9104(Attivitàdegliortibotanici,deigiardinizoologiciedelleriservenaturali).

Sonopertantoescluseattivitàchepresentanorilevanticontiguitàconilsettoreinesamechericadono nella divisione 90 come il sottogruppo 90.03.02 (Attività di conservazione erestaurodiopered'arte),oppurelaclasseAteco81.30(Curaemanutenzionedelpaesaggio,inclusiparchi,giardinieaiuole).

Il tratto distintivo di questo settore risulta, quindi, essere l’insieme delle attività volte acustodire e rendere disponibile e accessibile al pubblico il godimento dei beni aventi unvaloreculturale,siaessoartistico,documentaleoscientifico,naturalisticoepaesaggistico.

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Tab.1CompartobeniculturalisecondoATECO2007.Divisioni,gruppieclassiCodiceAteco2007 Descrizione91 ATTIVITÀDIBIBLIOTECHE,ARCHIVI,MUSEIEDALTREATTIVITÀCULTURALI91.01 Attivitàdibibliotecheedarchivi91.02 Attivitàdimusei91.03 Gestionediluoghiemonumentistoricieattrazionisimili91.04 Attivitàdegliortibotanici,deigiardinizoologiciedelleriservenaturali

Fonte:elaborazioneAres2.0sudatiIstat

3.Caratteristichestrutturalidelsistema:ilpresenteedilpassato

Questocapitoloillustralecaratteristichedelsettoredeibeniculturaliattraversoleprincipalifontistatisticheedamministrativedisponibili.Dopoaverspecificatoleattivitàchericadononelperimetrodelsettore(capitolo2),sipresenteràl’entitàdelpatrimonioitalianodeibeniculturali nelle sue diverse articolazioni (musei e monumenti, biblioteche e archivi, beniarcheologici, beni architettonici ed ambientali sottoposti a vincolo o tutela), per poiricostruire la struttura delle organizzazioni impegnate nella offerta di questo patrimoniodistinteperformegiuridiche,dimensioniearticolazioneterritoriale,edinfine,descriveràlaforzalavorodelsettoresecondoleprincipalicaratteristichesocio-demografiche.

Questa ricostruzione si avvale delle fonti ISTAT (Indagine sulla competitività, censimento2011, Statistiche sulla struttura delle imprese e la rilevazione “Musei, monumenti e areearcheologiche) e della fonte Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo(Mibact), segnatamente gli annuari “Minicifre” e le “Statistiche culturali” redatte incollaborazione con l’Istat. Per le ragioni che verranno evidenziate nel seguito, talericostruzionerisultaincompletaperl’impossibilitàdienucleareleattivitàneibeniculturalidinumerosientipubblici–territorialienon-informadistintadallaloroattivitàprevalente.

3.1L’estensionedelpatrimonioculturale

La consistenza del patrimonio culturale è accertata dall’Istat in collaborazione con ilMinistero delle Attività Culturali e del Turismo (Mibact), attraverso la fonte deiprovvedimenti amministrativi di dichiarazione di un bene culturale o paesaggistico. Ilprocesso che porta alla dichiarazione differisce fra le due tipologie di beni: secondo ildecreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42 "Codice dei beni culturali e del paesaggio", ilMibact cataloga i beni culturali una volta dichiarata la sussistenza dell’interesse artistico,storico, archeologicooetnoantropologico sullabasedi idonea verifica svoltadalleproprie

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strutture sul territorio (art. 10 e 11),mentre nel caso dei beni paesaggistici si avvale deicataloghigestitidalleregioni,allequalispetta l’emanazionedelladichiarazionedinotevoleinteresse pubblico, adottata dal Ministero stesso, sulla base dell’istruttoria svolta daappositecommissioniprovincialidaquestenominate(art.137).

Fattaquestapremessametodologica,lestatisticheculturalipubblicatenel2014,fotografanoun patrimonio culturale formato da: 4.588musei,monumenti e aree archeologiche; circa63.000 archivi, poco meno di 13.000 biblioteche censite dall’Anagrafe delle Bibliotecheitaliane;6.100beniarcheologici (che includono363concessionidi scavoadentipubblicieprivatiancoraattive).Aquestisiaggiungono:pocopiùdi46.000beniarchitettonicivincolati;oltre 7.000 immobili e località di pregio paesaggistico (932 aree naturali protette e oltre6.100 immobili o località dichiarate di notevole interesse pubblico per il loro carattere dibellezzanaturaleosingolaritàgeologicaoperilcaratteristicoaspettoaventevaloreesteticoe tradizionale) e 26 musei d’arte contemporanea e centri espositivi aderenti allaAssociazionemuseid’artecontemporanea(AMACI).Infine,nonsipuòmancaredirilevarelapresenzainItaliadi50sitiUnesco,dicuiquattronaturalistici.

Diquestovastopatrimonioculturale,leistituzioniacaratteremusealedaunlato,compostedamusei,monumentieareearcheologicheapertialpubblico,e lebibliotecheegliarchividall’altrosonostatioggettodiapprofondimentistatistici,sintetizzatinelseguitodelpresenteparagrafoindistintesezioni.

Tab.2Ilpatrimonioitalianodeibeniculturali N.

Musei,monumenti,areearcheologicheapertialpubblico 4.588

Archivi 62.994

BibliotechecensiteinAnagrafedelleBibliotecheitaliane 12.936

Beniarcheologici 6.100

Beniarchitettonicivincolati 46.025

Paesaggieambiente 7.054

SitiUnesco 50

Museid’artecontemporaneaecentriespositiviaderentiaAMACI 26Fonte:elaborazioneAres2.0sudatiIstat

3.1.1Musei,monumentieareearcheologicheapertealpubblico

Musei, monumenti e aree archeologiche costituiscono una componente di grande rilievodell’offerta non solo culturale ma anche turistica italiana. Per questo motivo sono stati

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oggetti di una rilevazione specifica ISTAT -MIBACT1, della quale si presentanonel seguitoalcune delle informazioni più rilevanti che riguardano le tipologie e categorie dimusei, laloro distribuzione geografica, il tipo di proprietà, le dimensioni delle raccolte e dei pezziesposti,iservizioffertiaivisitatorieilnumerodiquestiultimi.

Imuseiapertialpubblicosono3.847,leareearcheologiche240eimonumenti501.Il46%delle strutture è localizzato nel Nord Italia, il 29% nelle regioni del Centro e il 25% nelleregionimeridionali.

Lalorodistribuzionesulterritorioitalianoapparecapillare,datochequasiuncomunesutreospitaalmenouna strutturaa caratteremuseale (5,7museiogni 10 comuni), a rilevare lacaratteristica di “museo diffuso” attribuita al nostro Paese. Le regioni con la maggioredensitàdiistituzionimusealisonolaToscanaeleMarche,con19istituzioniogni10comuni,el’Emilia-Romagna(quasi13ogni10comuni).

Tantoimuseiquantoimonumentipresentanounanotevolediversitàditipologie(tab.3).Nelcaso dei musei, le collezioni di prevalente contenuto artistico sono di gran lunga le piùdiffuse,rappresentandoil27%deltotaledelleistituzioniacaratteremuseale,inclusel’artemoderna e contemporanea e quella sacra, seguite dalle istituzioni museali di caratterestorico(17.3%),dallecollezionidiprevalentecontenutoetnograficoeantropologico(14.1%),edaquelledicontenutoarcheologico13%.Infine, le istituzionimusealidedicateascienza,tecnicaeindustriasonoil5.1%.

1Istat,Imusei,leareearcheologicheeimonumentiinItalia,2013.

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Tab3.Museieistitutisimilariapertialpubblicopertipologiaecategoriaprevalentedeibeniedellecollezioni

TIPOLOGIEECATEGORIE N. %

Musei,gallerieeraccolte 3.847 83,8

Arte(damedievaleatuttol'800) 457 10,0

Artemodernaecontemporanea(dal'900aigiorninostri) 380 8,3

Artesacra 393 8,6

Archeologia 597 13,0

Storia 438 9,5

Storianaturaleescienzenaturali 357 7,8

Scienzaetecnica 146 3,2

Etnografiaeantropologia 649 14,1

Specializzato 329 7,2

Industrialee/od'impresa 85 1,9

Altro 16 0,3

Areeeparchiarcheologici 240 5,2

Areaarcheologica 154 3,4

Parcoarcheologico 77 1,7

Altro 9 0,2

Monumentiecomplessimonumentali 501 10,9

Chiesa,edificioocomplessomonumentaleacaratterereligioso 173 3,8

Villaopalazzodiinteressestoricooartistico 111 2,4

Parcoogiardinodiinteressestoricooartistico 17 0,4

Architetturafortificataomilitare 114 2,5

Architetturacivilediinteressestoricooartistico 35 0,8

Manufattoarcheologico 35 0,8

Manufattodiarcheologiaindustriale 12 0,3

Altro 4 0,1

Totale 4.588 100,0Fonte:elaborazioneAres2.0sudatiIstat

Passandoa considerare il tipodiproprietà (tabella4), il 63,8%delle istituzioni a caratteremusealesonopubblicheedil36,2%private.Fraicomplessidiproprietàpubblica,siosservaunanettaprevalenzadelleraccoltediproprietàcomunale(42,3%),seguitaagrandedistanzadaibeniMibact(9%).Leistituzionimusealidiproprietàdisoggettiprivatisonoegemonizzate

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da istituzioni no profit, in primo luogo enti ecclesiastici e religiosi (9.9%), associazioniriconosciute(9,3%)efondazioninonbancarie(4,8%).

Tab4.Museieistitutisimilariapertealpubblicopertipodiproprietà N. %

proprietàpubblica 2.925 63,8

Ministeroperibenieleattivitàculturali 414 9,0

Altro 282 6,1

Regione 97 2,1

Provincia 84 1,8

Comune 1.939 42,3

Universitàpubblica 109 2,4

proprietàprivata 1.618 35,3

Enteecclesiasticooreligioso 454 9,9

Societàdipersoneocapitali 153 3,3

Associazionericonosciuta 426 9,3

Fondazionenonbancaria 221 4,8

Privatocittadino 200 4,4

Altrosoggettoprivato 164 3,6

Nonindicato 47 1,0Fonte:elaborazioneAres2.0sudatiIstat

Le dimensioni dei musei variano grandemente per numero di pezzi conservati: il 17.6%conservamenodi100pezzi, il39.5%fra101e1000,mentrepocomenodel10%conservapiù di 10.000 pezzi. Tuttavia, al crescere del patrimonio conservato diminuiscedrasticamente laquotadibeni esposti al pubblico: si vadaoltre il 90%nelle raccolte conmeno di 100 beni conservati al 50,7% fra le istituzioni che conservano fra 1.000 e 5.000pezzi,perprecipitareal6,4%nellegrandiistituzioniconoltre50.000pezzi.Questasituazionefa sì che la quota di beni esposti al pubblico dal sistemamuseale italiano sia di appena il9.1%(il21.2%deimusei fronteggia la limitatezzadeglispaziespositivicon larotazionedeipezzi esposti). Infine,merita evidenziare che del totale del patrimonio conservato, solo il51,2%èstatoinventariato,il20,3%catalogato,esolol’11,5%èstatoriprodottoinformatodigitale.

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Tab.5Percentualedibeniespostialpubblicoequantitàdibeniconservatineimusei

ClassedimensionaleperbeniconservatiDistribuzione%deimuseiperdimensionedibeni

conservatiQuota%dibeniesposti

Finoa50 9,2 94,5

Da51a100 8,4 90,2

Da101a500 27,4 79,8

Da501a1.000 12,1 72,9

Da1.001a5.000 20,8 50,7

Da5.001a10.000 4,9 32,0

Da10.001a50.000 5,8 18,7

Oltre50.000 3,8 6,4

Nonindicato 7,4 ………

Totalemusei(invalore) 3.847 9,1Fonte:elaborazioneAres2.0sudatiIstat

Entrandonelmeritodell’offertaalpubblico,unprimodatochecontribuisceadescriverelafruibilitàdelpatrimonioculturaleèsenzadubbio ilperiododiaperturadeimuseinonché iservizi offerti. A questo riguardo, il 46,4% delle istituzioni a carattere museale è apertoalmeno 250 giorni l’anno (84,5% fra quelli statali) mentre il 12,7% meno di 50 giornatel’anno;infineil47,5%prevedealmenoun’aperturaseraleonotturnal’anno.

Perquantoriguardaiservizioffertiaivisitatori,ipiùdiffusisonoladisponibilitàdimaterialeinformativo (81%), di pannelli e didascalie (74,6%), punti di accoglienza (68,7%) epannelliinformativi all’ingresso del museo (65,8%), che possiamo considerare tra le forme dicomunicazionepiù“semplici”.Unadiffusione“intermedia”siriscontranelladisponibilitàdisegnaletiche per i percorsi di visita (41,2%),mappe di orientamento sui percorsi (37,2%),informazioni sul contesto locale (39.5%), che forniscono un supporto strutturato alvisitatore.Mentreregistranoladiffusionepiùbassaisupportidedicatiaibambini(25.2%)edisabili(19,1%)esupportimultimedialiqualipostazionimultimediali(24,5%),audioevideoguide (rispettivamente 11,6% e 5,7%). Va, comunque, rilevato che solo il 42,5% delpersonaleè ingradodi fornire informazioni in lingua ingleseevalori inferiori si registranoperlealtrelinguestraniere.

Unasecondacategoriadiservizioffertiaivisitatorisonoiservizidigitaliinrete.Ipiùdiffusisono i sitiweb, sviluppatidal50,7%deimusei, spesso integratidal calendarioonlinedelleiniziative e degli eventi (42,3%). Meno frequente è, invece, l’offerta di newsletter per ivisitatori (22,6%), l’accesso online a singoli beni selezionati (16,3%), communities (16%),catalogo online e visite virtuali (13,3%). Infine, Il 9,5% dei musei si è dotato di catalogo

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scientifico online per studio e ricerca e il 7,2% di biblioteca online,mentre solo il 5,7% èprovvistodibiglietteriaonlineeil3,4%diAPPpersmartphoneetablet.Èdaattendersichedal2011,annodisvolgimentodell’indagine,cisiastataunaevoluzioneversounamaggiorediffusionedelletecnologiedigitali.

Un numero significativo di istituzioni museali, dichiara di sviluppare anche attività diproduzioneculturale,alcunedellequalicostituisconounaterzacategoriadiservizioffertiaivisitatori.

Senza entrare nel merito della frequenza e del livello di strutturazione all’internodell’organizzazionemuseale, inquestoambito leattivitàpiùdiffusesonoquelledidattiche(58.6%), seguite da convegni, conferenze e seminari (52,3%), spettacoli e iniziative dianimazione culturale (46,9%), ed interventi di restauro conservativo dei beni detenuti(41,4%).Il33.1%partecipaancheaprogettidiricerca,edil28.4%investenellapubblicazionedi libri e cataloghi. Per quanto riguarda l’area multimediale, il 24% ha avviato ladigitalizzazione dei beni o delle collezioni, il 16,3% la loro riproduzione e il 15,2% laproduzionedisussidiaudiovisivi.

Tab.6Percentualedimuseiconstrutturediservizioeproduzioneculturale.

%musei

Archivio 34,9

Centrodidocumentazionee/ofototeca 29,3

Biblioteca 32,7

Salaolaboratorioperattivitàdidattiche,studiooricerca 34,2

Laboratoriodirestauro 10,3Fonte:elaborazioneAres2.0sudatiIstat

Ilsistemasinquidescritto,estesoedeterogeneoperdimensione,servizieambitotematico,restituisce una fotografia della fruizione pubblica attraverso la numerosità di visite checertamenteimponeunariflessionesull’attualeassettoorganizzativo.Emblematicoèildatodellanumerositàdeimusei,78%deltotale,chehannomenodi10.000visitatoril’annoconincassiinferioriai2.500euroannui,pesandoperil7,9%deltotaledeivisitatori.

In questo panorama di elevata frammentazione spiccano 15 poli museali, vale a direcomplessimonumentaliemuseicheattraggonociascunoalmeno900.000visitatori l’anno,perun totaledi 30,8milioni di persone (di cui il 71% stranieri), pari al 29%del totaledeivisitatorideimuseiitaliani.

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Questeistituzioni,inmaggioranzamuseistatali(53%),hannosviluppatounavastagammadiattivitàeservizichevannobenoltrelameracustodiaedaperturaalpubblicochenefannoistituzioniculturaliatuttotondoconunacomplessitàorganizzativarilevante.

A questo riguardo, l’analisi dei poli museali ci consegna un quadro in cui il 93% dei polisvolge attività di restauro (contro una media del 41,4%), il 71% eroga attività didattiche(contro unamedia del 56,8%), il 64%ha avviato la digitalizzazionedelle collezioni (controunamediadel24%),il57%compieattivitàdiricerca(controunamediadel33%),il73%haunsitoweb(controunamediadel50,7%).

Infine, i dati forniti dalMinistero dei Beni culturali e ambientali sui flussi di visitatori deimuseistatali(tabella7),checontribuisconoperil38,6%deltotaledeivisitatori,permettonodiapprezzarealcuniimportanticambiamentidell’offertamusealeitaliana.

Ivisitatoricomplessivicrescononellungoperiododaipocopiùdi25milionidel1996aoltre40,7milionidel2014,conunacrescitadioltre il60%,chehaconosciuto flessioni solonelbiennio 2008-2009. I visitatori delle aree archeologiche sonoaumentati dapocopiùdi 15milioniacirca20milioni.

Dasegnalarelaperformancedeicircuitimuseali,ecioègruppidiistituzionimusealigestitidaun unico soggetto localizzate in un territorio delimitato (città, provincia o altro territorioomogeneo)eaccessibili conununicobiglietto, la cui rilevazioneautonomadeinumeri suivisitatori inizia a pieno regime nel 2000. Da questa data a partire dalla quale i i circuitimuseali avevano raccolto poco meno di 2,5 milioni di visitatori, è stata registrata unastraordinariaascesafinoadarrivarenel2014aquasi10milionidivisitatori,contribuendoinquestomodoaquasitrequartidellacrescitadeivisitatoridelsistemamusealestatale.

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Tab.7Visitatorideimuseistatalipercategoria

ANNIMuseiegallerie Monumentiearee

archeologiche Circuitimuseali

Totalevisitatori dicuipaganti Totalevisitatori dicuipaganti Totalevisitatori dicuipaganti

1996 9.804.738 58,6 15.225.017 36,9 0 1997 10.582.670 57,0 15.479.815 38,6 0 1998 11.066.416 60,2 16.662.953 43,3 0 1999 10.495.956 58,4 16.671.783 43,5 0 2000 10.873.054 61,1 16.856.112 41,3 2.446.660 76,6

2001 10.533.973 62,0 15.316.914 43,5 3.692.133 68,8

2002 10.523.677 60,9 14.981.811 35,0 4.762.999 71,0

2003 10.177.229 59,8 15.327.662 31,1 4.946.352 72,5

2004 10.574.340 60,9 16.429.625 29,7 5.222.675 73,4

2005 10.186.000 61,5 16.790.344 28,7 6.071.793 73,2

2006 10.946.510 59,1 16.816.135 29,9 6.811.946 72,8

2007 10.727.703 57,0 16.363.057 30,1 7.352.337 70,9

2008 10.073.950 58,4 15.763.686 28,3 7.269.012 72,4

2009 9.864.999 56,2 15.405.253 26,4 7.109.892 70,2

2010 10.180.961 56,3 19.376.368 22,5 7.779.632 69,7

2011 10.841.052 56,0 22.303.986 24,5 8.078.596 70,6

2012 10.052.627 56,9 19.077.006 26,4 8.069.162 74,9

2013 10.173.515 58,5 19.489.919 26,6 8.761.153 74,5

2014 11.074.036 59,1 20.013.187 27,8 9.658.399 72,0Fonte:elaborazioneAres2.0sudatiIstat

3.1.2ArchivieBiblioteche

Passando a considerare gli archivi classificati comebeni culturali, appaiono preponderantiper numero gli archivi pubblici (92,7%), con particolare rilievo degli enti pubblici nonterritorialicomeuniversità,istituzioniculturali,cameredicommercio.

Nondimeno,anchegliarchiviprivativigilatisonounnumerocospicuopariadoltre4600:essisono di proprietà di soggetti fortemente diversificati come persone fisiche e personegiuridicheprivate,archivifamiliari,imprese,partitipolitici.

Informazioni più dettagliate in merito sono disponibili solo per gli archivi di Stato, cheraccolgonocirca13,5milionididocumenticartacei,acuivannoaggiuntipergamene,mappe,

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monete,sigillietimbri,negativi,microfilm,microficheeaudiovisiviperuntotaledioltre23milionididocumenti.

Tab.8Gliarchivipertipologiagiuridica v.a %

ArchividiStato 100 0,2

SezionidegliArchividiStato 34 0,1

ArchiviocentraledelloStato 1 0,0

Archividientipubbliciterritoriali 8.250 13,1

(dicuicomunali) (8.092) (12,8)

Archividientipubblicinonterritoriali 50.000 79,4

Archiviprivativigilati 4.609 7,3

Totalearchivi 71.086 100Fonte:elaborazioneAres2.0sudatiIstat

Perquantoriguardalebiblioteche,quellecensiteinItaliasonoquasi13.000dicuisolo799sono di proprietà privata2. Nell’ambito delle biblioteche pubbliche (che per la metàappartiene a enti pubblici territoriali, per 15%auniversità ed il 10%ad enti ecclesiastici),quelledipubblicaletturasonoil53%.

Adunaanalisi della distribuzione geografica, si scopre che il 29%dellebibliotecheènelleregionidelSudedIsole,seguitedal28,5%nelleregionidelNord-ovest,21,4%nelcentroe21%nelNord-Est. LaLombardiaè la regione italianacon ilmaggiornumerodibiblioteche(2.154)seguitadalLazio(1.209),dalPiemonte(1.070)edall’Emilia-Romagna(1.054).

Tab.9Lebibliotechecensitedall’AnagrafedelleBibliotecheitaliane

v.a %Appartenentiaentipubbliciterritoriali 6.467 50,0Università(1.922statali,56nonstatali) 1.978 15,3Entiecclesiastici 1.322 10,2Bibliotechedipubblicalettura 6.890 53,3Bibliotechepubblichestatali 46 0,4Totalebiblioteche 12.936 100,0Fonte:elaborazioneAres2.0sudatiIstat

2662bibliotechesonodiproprietàdiaccademie,associazioniefondazioni;57diprivaticittadiniefamigliee80diorganizzazionistraniere,internazionaliedextraterritoriali

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Tab.10distribuzionedellebibliotecheperripartizionegeografica

v.a. %

Nord-ovest 3.682 28,5

Nord-est 2.735 21,1

Centro 2.771 21,4

Sud 2.389 18,5

Isole 1.359 10,5

ITALIA 12.936 100,0Fonte:elaborazioneAres2.0sudatiIstat

Infine,adunarappresentazioneperdimensione,idaticiconsegnanounquadroincuioltreil60%dellebiblioteche in Italiahamenodi10.000volumi (“piccole”biblioteche), il29% fra10.001e100.000volumi (“medie”biblioteche),mentre, solo48 conservanooltre500.000volumi, di cui 11 hanno oltre un milione di volumi. Da notare che nel Sud e nelle Isolel’incidenzadelle“piccolebiblioteche”èsuperioreallamedianazionale(oltre2su3),mentrele“medie”bibliotechesonopiùdiffusenelleregionicentrali(31,3%)esoprattuttodiNord-Est (35,8%). In questa fotografia per dimensione, il Lazio presenta il maggior numero digrandibibliotecheconalmeno500.000volumi(15),seguitodallaLombardia(9).

Tab. 11 distribuzione delle biblioteche per quantità di volumi custoditi e ripartizionegeografica

Finoa10.000

volumiDa10.001a100.000

Da100.001a500.000

Oltre500.000volumi

Nonindicato Totale

Nord-ovest 9,8 29,9 1,9 0,3 8,2 28,5Nord-est 55,1 35,8 2,7 0,4 6,0 21,1Centro 54,7 31,3 3,4 0,7 9,9 21,4Sud 67,0 21,1 1,8 0,1 10,0 18,5Isole 67,2 22,6 1,9 0,3 8,0 10,5ITALIA 59,8 29,0 2,4 0,4 8,4 12.936Fonte:elaborazioneAres2.0sudatiIstat

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3.2Leimpresedelsettoredeibeniculturali:un’analisiperregimegiuridico

3.2.1Regimegiuridicoeproblemimetodologici

L’erogazionediservizichepermettonolafruizionealpubblicodeibeniculturalièfornitadaorganizzazionistrutturatesecondotrediversiregimigiuridici:

- leimpreseprofit,organizzatesecondoilregimegiuridicodelleimpreseprivate;

- leorganizzazioninonprofit,chesiavvalgonoinmisuracospicuadilavorovolontario;

- il settorepubblico, tanto conorganizzazionidedicate (Mibact eenti pubblici autonomi)quantomediantearticolazionidientipubbliciterritorialienon,fra iquali ipiùrilevanti,comesièvistonelparagrafo2,sonoicomunieleuniversità.

Illavorodiricostruzionedellastrutturadeglioperatoridelsettoredeibeniculturalicheverràproposto nelle prossime pagine si avvale del Censimento Industria e Servizi 2011 e dellarilevazione Istat “Struttura e competitività delle imprese”, in forma distinta per regimegiuridico.Idatidisponibili,infatti,presentanoungradodieterogeneitàespecificitàchenonconsentealcuna formadiaggregazione,obbligandoaunapresentazioneanaliticaseparataperciascunregimegiuridico.

Infine, merita di essere evidenziato che la ricostruzione statistica dell’area del pubblicoimpiego nel settore dei beni culturali presenta un problema di under-reporting di vasteproporzioni.Infatti,leattivitàfacenticapoaglientiterritoriali(dallostatoaicomuni)enon(es. università e camere di commercio) ricadono nel perimetro dell’ente pubblico diriferimento, il quale spesso presenta un’attività prevalente diversa da quella dei beniculturali.Lostessodiscorsovaleancheperil ilMinisteroperiBenieleAttivitàCulturalieTuristiche,nel cuiperimetrocadono imuseiemonumenti statali,bibliotecheedarchividistato,cheafinistatisticièclassificatofraiministeridellapubblicaamministrazionecentrale.In entrambi i casi, quindi, il personale diretto addetto ai servizi culturali rientra nel ruolodeglienti inquestione. Le sole statistichedisponibili,pertanto, riguardanoglientipubbliciautonomi, inprevalenzaentiparcoeconsorzididirittopubblico,ascrivibiliallasottoclassedelleattivitàdegliortibotanici,giardinizoologicieriservenaturali.

3.2.2Leimpreseprofit:strutturaeperformancesdurantelacrisi

Avvalendosi della rilevazione Istat “Struttura e competitività delle imprese”, è possibilestudiareleimpreseprofitinmanierapiùapprofonditarispettoallealtretipologiediimpresa,analizzandole per classi dimensionali, forma giuridica, distribuzione geografica e variazioni

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intervenute durante la crisi nel periodo 2008-2012. Lungo lo stesso periodo è possibileanalizzare i principali indicatori di performance economica, vale a dire: fatturato,investimenti,produttivitàeredditività.

Alla luce di quanto detto in premessa, le imprese operanti nel settore dei beni culturalirilevatinel2012sono1.035,conuntotaledi9.577addetti.Pocomenodimetà(508,parial49,1%) svolgono attività di servizi nell’ambito delle biblioteche e archivi, 186 gestisconostrutturemuseali (18,6%),178operano su luoghiemonumenti storici (17,2%)e157 sonopresentinelcompartodegliortibotanici,giardinizoologicieriservenaturali(15,2%).

Tab.12Impreseprofitpersottoclassicensuarie:numeri,incidenzaevariazione2008-2012Classediattività v.a. %

Bibliotecheedarchivi 508 49,1

Musei 192 18,6

Gestionediluoghiemonumentistoricieattrazionisimili 178 17,2

Ortibotanici,giardinizoologicieriservenaturali 157 15,2

Totaleattivitàdibiblioteche,archivi,museiedaltreattivitàculturali 1.035 100,0Fonte:elaborazioneAres2.0sudatiIstat

Ad una analisi della geografia di queste realtà profit, emerge che oltre un quarto delleimpreseoperantinel settoresi concentranonelle regionidelCentro Italia (25,7%), seguitodal Nord-ovest, dove opera il 21,1% delle imprese, dal Nord-Est, con il 20,7%, e dal Sud(15,7%) e Isole (16,8%). Lombardia (145 imprese), Sardegna (119), Lazio e Toscana (103)sonoleregioniconilmaggiornumerodiimprese.

Tab.13Distribuzionedelleimpreseprofitperripartizionegeografica Imprese Addetti

Nord-ovest 21,1 11,2

Nord-est 20,7 19,1

Centro 25,7 37,2

Sud 15,7 5,7

Isole 16,8 26,8Fonte:elaborazioneAres2.0sudatiIstat

Il settore vede una presenza cospicua di imprese individuali (33.7% del totale) e dicooperative (32,2%), seguite dalle società di capitali (21,6%), in larga misura società aresponsabilitàlimitata.Infine,pocopiùdel10%delleimpresehaassuntolaformagiuridica

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della società di persone. La rilevanza di ciascuna forma giuridica può essere meglioapprezzataconsiderandol’occupazione: lecooperativerisultanoiprincipalidatoridi lavoro(38,5%deglioccupati),seguitidallesocietàdicapitali(Spa,Srl,Sas)conil34%deglioccupati,edallealtreformediimpresa,prevalentementedinaturaconsortile,cheimpieganoil20,8%deglioccupati.

Tab.14Distribuzionedelleimpreseedegliaddettiperformagiuridica

Imprese AddettiImprenditoreindividuale,liberoprofessionistaelavoratoreautonomo 33,7 3,6

Societàdipersone 10,4 3,1

Societàperazioni,societàinaccomanditaperazioni 1,3 12,0

Societàaresponsabilitàlimitata 20,3 22,0

Societàcooperativasociale 6,5 6,8

Societàcooperativaesclusasocietàcooperativasociale 25,7 31,7

Altraformad'impresa 2,2 20,8

Totalesettore 100,0 100,0Fonte:elaborazioneAres2.0sudatiIstat

Leimpresedelsettoresonoinlargamisurapiccolissime,ecioèconmenodi10addetti(89%del totale). Le imprese con più di 50 addetti (e quindi almeno “medie”, secondo leclassificazioni statistiche europee) sono in tutto 28, pari al 2,7% del totale. Nonostante ilnumeroesiguo, le impresemedieegrandiassorbono il64%dell’occupazionecomplessiva,seguitadallemicroimpreseconmenodi10addetti(19,8%).

Tab.15Distribuzionedelleimpreseperclassidimensionali Imprese Addetti

v.a. % v.a. %

0-9 922 89,1 1893 19,810-19 55 5,3 720 7,520-49 30 2,9 838 8,850epiù 28 2,7 6.126 64,0Totale 1.035 100 9.577 100,0Fonte:elaborazioneAres2.0sudatiIstat

Adunaanalisidiunaseriestoricachevadal2008al2012,siscoprecheilnumerodiimpreseattive presenta una contrazione di 77 unità (-7,1%) rispetto al 2008. Sul piano dellespecializzazioni di attività contribuiscono a questa riduzione sia Orti botanici, giardini

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zoologici e riservenaturali sia l’areadei servizimuseali. In controtendenza le imprese chegestisconoluoghiemonumentistorici(+8%).

Dall’analisi della dinamica per classe dimensionale, emerge che sono le micro e piccoleimpreseadiminuire,mentreaumentailnumerodelleimpreseconalmeno50addetti.

Pereffettodiquestedinamiche,letrasformazionidelsettoreperdimensionidiimpresanelperiodo appaiono rilevanti. Si riduce il peso delle piccole imprese, tanto nel loro numero(chepassanodal10,5%sultotalenel2008all’8,2%nel2012)eancorpiùneglioccupati(dal25,9% al 16,3%), a vantaggio soprattutto delle imprese medie e grandi, il cui pesooccupazionalechecrescediben14punti(dal50.2%al64%).

Tab.16Distribuzionediimpreseeaddettiperclassidimensionali2008e2012 2008 2012

Imprese Addetti Imprese Addetti

0-9 87,4 23,9 89,1 19,8

10-19 6,3 10,6 5,3 7,5

20-49 4,2 15,3 2,9 8,8

50epiù 2,1 50,2 2,7 64,0

Totale 100,0 100,0 100 100,0Fonte:elaborazioneAres2.0sudatiIstat

Continuando questa analisi delle dinamiche nel periodo della crisi, i dati mostrano unacapacitàdelsistemadigenerarerisultatidisviluppopositivi.Infatti,nelperiodo2008-2012ilfatturatocrescedel18,4%portandosiadunvaloredi493milionidieuro.Questacrescitadelfatturatoalivelloaggregatoèlarisultantedisignificativedivergenzealivellodisottogruppo.Biblioteche e archivi e, soprattutto, gestione di orti botanici, giardini zoologici e areenaturalistichemostranoinfattirisultatibenlontanidallapositivadinamicamediadisettore.Al contrario, le attivitàmuseali (+24,4% sul periodo) e soprattutto la gestione di luoghi emonumenti(+46,9%sulperiodo)mostranoperformancesignificativamentepositive.

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Tab.18Andamentodelfatturatoperclassicensuarie2008-2012. 2008 2009 2010 2011 2012Attivitàdibiblioteche,archivi,museiedaltreattivitàculturali(dicui:) 100,0 104,4 104,8 114,7 118,4

-Attivitàdibibliotecheedarchivi 100,0 115,4 97,6 86,7 100,1

-Attivitàdimusei 100,0 108,7 99,0 138,9 124,4

-Gestionediluoghiemonumentistoricieattrazionisimili 100,0 112,3 125,2 140,5 146,9

-Attivitàdegliortibotanici,deigiardinizoologiciedelleriservenaturali 100,0 78,3 85,8 73,9 84,2

Fonte:elaborazioneAres2.0sudatiIstat

Perconcluderequestaanalisidelleimpreseprofitcheoperanonelsettoredeibeniculturali,nellatabella19sonostatimessiaconfrontoiprincipaliindicatorieconomicichepermettonodisintetizzareletrasformazioniavvenutenelsettoredurantelacrisi,dal2008al2012.

Apartiredaquestidati sipuòaffermarechealla crescitadei ricavi si associaunadiscretaespansione anche dell’occupazione e della produttività. Nonostante questi risultati disviluppo ed efficientemente, la redditività (misurata dal rapporto tra ilmargine operativolordoMOLed il fatturato)declinasignificativamentedal10,2%al6,7%.Unrisultatoche inpartepuòessereattribuitoadunaincidenzacrescentedelcostodellavorosulfatturato,chepassadal42,4%del2008al46,8%del2012.

Tab.19Principaliindicatoridelsettore2008-2012Indicatore Tipologia 2008 2009 2010 2011 2012

Variazionericavi Sviluppo 100,0 104,4 104,8 114,7 118,4

Variazioneoccupati Sviluppo 100,0 104,0 103,4 107,0 110,0

Variazionevaloreaggiunto Sviluppo 100,0 106,2 113,1 117,3 120,1

MargineoperativoLordo(MOL)/fatturato Redditività 10,2 7,7 10,2 7,2 6,7

Costodellavoro/fatturato Efficienza 42,4 45,9 46,6 46,7 46,8

Fatturato/addetto(*1000) Produttività 47,9 48,1 48,5 51,3 51,5

Valoreaggiunto/addetto(*1000) Produttività 25,2 25,8 27,6 27,6 27,5

Fonte:elaborazioneAres2.0sudatiIstat

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Infine,adunapprofondimentodiquestedinamicheattraversoilconfrontodelleimpreseperclassidimensionali,siscoprecheleimpresedellaclasse10e49dipendenti,sonoquellechehannomaggiormentesoffertounafasestoricacheanchepereffettodellacrisiha impostodelletrasformazionistrutturali.

A questo riguardo, entrando nel merito dei numeri riportati in tabella, l’andamento delfatturatoevidenziache,afrontediunadinamicapositivacheriguardasoprattuttolemedieegrandiimprese(+39,9%),siosservaunapesantecadutanellepiccoleimprese,parial30%traquellecon10-19addettieaddiritturaal32,4%traquellefrai20-49.Questedinamichesonoconfermateancheperilvaloreaggiuntoelaproduttività.

Tab.20Indicatoridiperformanceeconomicaperclassidimensionali2008-2012

Fatturato Valoreaggiunto Valoreaggiunto/addetto MOL/fatturato

2008 2012 2008 2012 2008 2012 2008 2012

0-9 100 112,2 100 108,9 17,1 20,4 19,2 15,6

10-19 100 70,1 100 75,0 19,1 18,4 9,7 -7,3

20-49 100 67,6 100 66,5 25,0 26,5 11,2 7,1

50+ 100 139,9 100 142,6 30,4 30,9 7,2 5,6

Totale 100 118,4 100 120,1 25,2 27,5 10,2 6,7Fonte:elaborazioneAres2.0sudatiIstat

3.2.3Leorganizzazioninoprofit:estensioneearticolazioni

Unsecondogruppodioperatorinelsettoredeibeniculturaliècostituitodalleorganizzazionino profit, chemostra dimensioni ben più ampie rispetto al settore profit, con una ampiavarietàdisoluzioniorganizzative.

L’analisidelleorganizzazioninoprofitoperantinel settoredeibeniculturali si fonda inviaesclusiva sull’ultimo Censimento Industria e Servizi. I dati sono disponibili secondo dueclassificazioni, la ICNPO e la ATECO 2007: mentre la prima fa di norma riferimento alladivisione“attivitàculturalieartistiche”nellaquale ilsettoredeibeniè inserita, lasecondafornisce informazionipiù limitatema riferibili conprecisioneal settore.Perqueste ragioniverrà utilizzata prioritariamente la classificazione ATECO 2007, che fornisce dati sulladistribuzionedelleimpresepersottoclassediattività,classidimensionalieformagiuridica.

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Lafontecensuariamisurailsettorenoprofitin27.600operatorichecoinvolgonoquasi400milapersone.L’84,5%sonospecializzateallagestionedi luoghiemonumenti, il9,4%nellebibliotecheearchivieil5,3%neimusei.

L’associazione non riconosciuta è la forma giuridica di gran lunga più diffusa fra leorganizzazioni no profit (oltre il 70%), seguita a grande distanza dalle associazioniriconosciute(22,4%),fondazioni(3,6%)ecomitati(0,8%).Danotarechealcunetipologiedicooperative sociali, già viste fra le aziende profit, sono qui incluse essendo aperte alcontributodellavorovolontario.

Tab.21.Organizzazioninoprofitperclassicensuarie

v.a. %

Bibliotecheedarchivi 2.599 9,4

Musei 1.464 5,3

Luoghiemonumentistoricieattrazionisimili 23.311 84,5

Ortibotanici,giardinizoologicieriservenaturali 226 0,8

Totale 27.600 100,0Fonte:elaborazioneAres2.0sudatiIstat

Tab.22.LeorganizzazioninonprofitperformagiuridicaFormagiuridica v.a %

Societàcooperativasociale 121 0,4

Associazionericonosciuta 6.193 22,4

Fondazione 994 3,6

Enteecclesiastico 187 0,7

Societàdimutuosoccorso 64 0,2

Associazionenonriconosciuta 19.414 70,3

Comitato 410 1,5

Altraistituzionenonprofit 217 0,8

Totale 27.600 100,0Fonte:elaborazioneAres2.0sudatiIstat

Il58,6%delleorganizzazioninonprofitoperantinel settorehamenodi10personecheviprestano lavoro retribuito o volontario, il 35,9% sono di piccole dimensioni (fra 10 e 49

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addetti),mentreil5,4%èdimediedimensioni(fra50e249addetti)e35presentanoalmeno250prestatorid’operafradipendentiovolontari.

Seconsideriamogliaddetticoinvolti,inclusiivolontari,leorganizzazionichehannotra10e49addettiassorbonopocopiùdellametàdellepersoneimpegnatenelsettore,seguitedallerealtàdimediedimensioni,ossia,quelle che impegnano tra50e249persone (26,8%),daquelleconmenodi10addetti(15,8%)edinfinedaquelledigrandidimensioni(6,8%).

Tab. 23 Distribuzione delle organizzazioni no profit per classe dimensionale (inclusivolontari)

Distribuzione%unitàlocali Distribuzione%addetti

MICRO0-1 19,3 1,1

2-9 39,3 14,7

PICCOLE10-19 19,7 17,8

20-49 16,2 34,0

MEDIE 50-249 5,4 26,8

GRANDI 250epiù 0,1 6,8

TOTALE 100,0 100,0Fonte:elaborazioneAres2.0sudatiIstat

Passandoagliaspettieconomico-finanziari,ilsistemanonprofitdicuisonostatidescrittiilineamentiprincipali,avevaraccoltonell’annodell’indaginecensuaria4.164milionidieuro,approssimativamentenovevolteilfatturatodelleimpreseprofit.Diquesti,pocomenodi3miliardisonofruttodellagestionedibiblioteche,centrididocumentazioneearchivi,mentre1,2miliardiderivanodallagestioneesorveglianzadimusei,monumentiesitiarcheologiciepaesaggistici.

Spostandosi su una analisi per classe dimensionale di entrate finanziarie, si evidenzia chel’1,5%delleorganizzazioni noprofit, pari a 401 realtàoperative, vantaentrate superiori a500.000euro,mentreoltre l’80%haintroiti inferioria30.000euro(dicui il61%èsotto lasogliadei10.000euro).

Unaframmentazionequellafotografatanellatabella24che,però,cambiasegnoquandosiaccedeadunaanalisidelladistribuzionedelleentratepertipologiadimensionalediimpresa.In questo caso, come riportato dalla tabella 25 si scopre che quasi l’88% delle entrate siconcentrano nella classe dimensionale maggiore (500.001 euro ed oltre). Questaconcentrazione appare ancora più elevata nella gestione delle biblioteche e degli archivi(rispettivamente89,4%e87,9%)

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Tab.24distribuzionedelleorganizzazioninoprofitperclassedientrateclassedientrate v.a %

0-30.000euro 22.204 80,4

30.001-100.000euro 3.476 12,6

100.001-500.000euro 1519 5,5

500.001euroepiù 401 1,5

Totale 27.600 100,0Fonte:elaborazioneAres2.0sudatiIstat

Tab.25Entratedelleorganizzazioninoprofitperattivitàeclassedientrata.Anno2011

Entrateregistratenelbilancio/rendiconto 0-30000euro

30.001-100.000euro

100.001-500.000euro

500.001euroepiù

Entratetotali(*000)

Gestionedibiblioteche,centrididocumentazioneearchivi 1,0 2,3 3,2 89,4 2.990.761

Gestione/sorveglianzadimusei,monumenti,sitiarcheologiciopaesaggistici 2,3 1,8 4,9 84,1 1.173.891

Totalebeniculturali 1,4 2,1 3,7 87,9 4.164.651

Fonte:elaborazioneAres2.0sudatiIstat

3.3L’occupazione:caratteristichestrutturali

L’analisidell’occupazionenelsettoredeibeniculturaliscontaleduelimitazionidiscussenellapremessa,valeadire l’under-reportingdelsettorepubblicodapartedelle fonti statisticheed amministrative disponibili, e la disomogeneità fra le fonti statistiche stesse. Nel primocaso,nondisponiamodiinformazioniperqueglientipubbliciconattivitàprevalentediversadalla gestionedei beni culturali, come comuni e università, che abbiamovistodetenereegestire una larga quota del patrimonio culturale italiano, mentre nel secondo caso leinformazioni sulle caratteristiche della forza lavoro rilevate dalle diverse fonti differisconoperorizzontetemporaleeprofilisocio-demograficieprofessionaliinvestigati.

Le limitazioni sopra evidenziate impediscono una ricostruzione a livello aggregato delsettore:pertanto, lecaratteristicheprincipalidell’occupazionenelsettoredeibeniculturalisaranno presentate anche in questo caso distintamente per regimi giuridici, vale a diredistinguendoimpreseprofit,organizzazioninoprofitepubblicoimpiego,secondomodalitàdeltuttoanalogheaquantosvoltonelparagrafoprecedente.

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Inciascunasezione,sipresenteràladimensioneoccupazionaledeisegmentipresiinesame,disaggregandoloperlecaratteristichesocio-demograficheeprofessionaliresedisponibilidaciascunafonte.

Come riportato anche nella prima parte, le informazioni sono tratte dalla fonte Istat(Struttura e competitività delle imprese e Censimento). Nel caso del pubblico impiego,l’analisi si concentrerà sul segmento degli enti pubblici autonomi aventi come attivitàprevalente la gestione dei beni naturalistici sulla base dei dati censuari 2011, esull’evoluzione degli organici del Ministero dei beni e delle attività culturali e turistiche(Mibact)sullabasedegliannuaripubblicatidall’ufficiostudidellostessoMibact.

Nonostante le limitazioni sopra evidenziate, da questo insieme di fonti si possono trarrealcunecaratteristichediparticolareinteressedell’occupazionenelsettoredeibeniculturali:

• larilevanzadelvolontariato,specienelleorganizzazioninoprofit,machemostraunadiffusione non trascurabile anche negli enti pubblici, dove vi è una presenza (nonmeglioquantificata)digiovanidelserviziocivilenazionale;

• la prevalenza femminile, che però non dà luogo a situazioni di dominanza con iconseguentirischidisegregazionedigenere.

Emergono inoltrealcunespecificitàdi talunisegmenti,nongeneralizzabiliall’interosettoresullabasedelleinformazionidisponibilimachecontribuisconoallasuacaratterizzazione:

• l’occupazione appare concentrarsi nelle classi centrali di età, specie quelladipendentea tempo indeterminato, conunapercentualedi giovani (10%) inferioreallamediadelsettoredeiservizi(16%);

• lapresenzadi forza lavoro stranieranel settoreprofit apparenettamente inferioreallamediadelsettoredeiservizi(5%contro18,1%);

• la presenza di organizzazioni no profit di medie e soprattutto grandi dimensioniintegralmentefondatesullavorovolontario.

Infine, al problema under-reporting nel settore pubblico si possono aggiungere alcunetematiche che meritano un approfondimento per la loro rilevanza nella conoscenza delsettore e nella comprensione delle sue dinamiche future e prefigurazione dei potenzialiscenari:

• ilmondodelvolontariato,specienelleorganizzazioninoprofit,apparedidimensionitalidarendereopportunaunaricostruzionedellacomposizionesocio-demografica,inparticolareperclassidietà,genereenazionalità;

• un’analisidellaforzalavorooperantenelsettoresullabasedellascolarità,dicuinonsi è riscontrata traccia tanto nelle statistiche ufficiali quanto nelle fontiamministrativeconsultate.

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3.3.1 L’occupazione nelle realtà produttive di tipo profit: le trasformazionidurantelacrisi

SecondolarilevazioneIstat,comegiàanticipatonelraccontosulleimprese,glioccupatinelsistemaprofitdeibeniculturalièdi9.577unità.Adunaletturapercomparto,il45,2%deglioccupatisiconcentranellenellaclassediattivitàdeiluoghiemonumentistorici,seguitadabibliotecheearchivi(22,8%),musei(21,7%)egestionedibeninaturalistici(10,2%).

Questa occupazione analizzata per la variabile macro geografica, restituisce unadistribuzionechevedealprimopostoleregionidell’Italiacentrale(37%),seguitadalleisole(26,8%),Nord-est(19,1%)enord-ovest(11,2%)

Tab.26:Addettinelleimpreseprofitperclassidiattività.

v.a. Distribuzione(totaleindice100)

Quota%indipendenti

Bibliotecheedarchivi 2.187 22,8 22,2

Musei 2.079 21,7 7,6

Luoghiemonumentistoricieattrazionisimili 4.331 45,2 2,8

Ortibotanici,giardinizoologicieriservenaturali 980 10,2 13,7

Totalesettore 9.577 100,0 9,4Fonte:elaborazioneAres2.0sudatiIstat

Tab.29.Distribuzionedell’occupazioneperripartizionegeograficaegenere.

Quota%occupati

Nord-ovest 11,2

Nord-est 19,1

Centro 37,2

Sud 5,7

Isole 26,8

Italia 100,0Fonte:elaborazioneAres2.0sudatiIstat

Page 32: SCENARI settore dei beni culturali

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L’eserciziodi ripartizionedell’occupazioneper la variabiledi genere restituisceun sistemaeconomicodoveledonnecostituisconoil60,7%degliaddettidelleimpreseprofit.

Considerando, invece, la distribuzione dell’occupazione per classi di età, si scopre che il59,3%siconcentranellaclasse intermedia30-49anni, seguitadallepersoneconoltre i50anni(30,9%),mentreigiovaniconmenodi30annipesanoperil9,8%.

Questa analisi rispetto alla variabile di genere fotografa delle differenze di rilievo quandoincrociataconlaclassedietà:l’incidenzadellaforzalavorofemminileèmassimanellaclassedietà30-49anni(65,1%),seguitaabrevedistanzadagliunder30(63,9%)mentresiriducenotevolmentefragliultracinquantenni(51,3%).

Tab.27Distribuzionedeglioccupatidelleimpreseprofitpergenereeclassidietà

Maschi Femmine Totale

15-29anni 36,1 63,9 9,8

30-49anni 34,9 65,1 59,3

50anniepiù 48,7 51,3 30,9

15anniepiù 39,3 60,7 100%Fonte:elaborazioneAres2.0sudatiIstat

Passando ad una lettura dell’occupazione per nazionalità, si scopre che gli addetti delleimprese operanti nel settore dei beni culturali di nazionalità straniera rappresentano unaquotainferioreal5%,conmodestedifferenzeinragionedell’età.

Tab.28occupatidelleimpreseprofitperstatooccupazionaleenazionalità

15-29anni 30-49anni 50anniepiù 15anniepiù

Italia 94,6 94,7 96,0 95,1

AltriPaesiUe28 2,5 2,4 1,7 2,2

ExtraUe28 2,9 2,8 2,3 2,7

totaleaddetti 9,8 59,3 30,9 100Fonte:elaborazioneAres2.0sudatiIstat

Gran parte degli occupati sono dipendenti (84,8%), mentre l’insieme dei lavoratori nonstandard (che include lavoratori autonomi, lavoratori esterni e lavoratori temporanei)pesanoperil15,2%deltotaledellaforzalavorocheoperanelsettore.

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Come era prevedibile, la distribuzione per classe di età, evidenzia uno spostamento dellapercentualediautonomialpassaggioalleclassipiùgiovani.Laquotainfattièdell’11,7%tragli over 50, per poi aumentare al 14,5% nella classe 30-49anni e raggiunge il massimo(24,9%)traigiovaniconmenodi29anni.

Tab.30OccupatidelleimpreseprofitperstatooccupazionaleeetàClassedietà 15-29anni 30-49anni 50anniepiù 15anniepiù

Dipendenti 75,1 84,5 88,3 84,8

Nonstandard 24,9 14,5 11,7 15,2

Totaleaddetti(valorimediannui) 100 100 100 100Fonte:elaborazioneAres2.0sudatiIstat

Ilquadrodellastrutturasocio-professionaledeglioccupatinelle impreseprofitsicompletacon la distribuzione per qualifica dei dipendenti. Questa fotografia racconta di un settoredovedueterzidegliaddettisonoinquadraticomeimpiegati,mentreil31,4%sonooperaiel’1%sonoapprendisti.Infinedirigentiequadricostituisconopocopiùdell’1%deltotale.

Tab.32distribuzionedeidipendentidelleimpreseprofitperqualifica. Distribuzione%dipendenti

Dirigente 0,4

Quadro 0,7

Impiegato 66,5

Operaio 31,4

Apprendista 1,0

Altrodipendente 0,1

Totale 100,0Fonte:elaborazioneAres2.0sudatiIstat

Infine, la dinamicadell’occupazionenel quinquennio2008-2012per statooccupazionale eclassidimensionalicompleta l’analisidellastrutturadell’occupazionenelsettoreper lasuacomponenteprofit.

Come riflesso della polarizzazione evidenziata nel paragrafo precedente, si osserva che atrainarelacrescitadell’occupazionesonoquasiesclusivamenteleimpresepiùstrutturatedidimensionesuperioreai50addetti.Pereffettodiquestadinamica,laquotadioccupatinelle

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imprese più grandi è passata dal 50,2% del 2008 al 64% del 2012, che sintetizza unfenomenodirazionalizzazioneediriduzionedellaframmentazionedelsistema.

Inoltre,pereffettodiunadiversadinamicapercategoriadilavoro,l’occupazionedipendentefra le imprese profit del settore ha aumentato la sua incidenza, passando dall’82,4% al90,6%. Questo cambiamento è stato particolarmente vistoso fra le piccole e piccolissimeimprese,anchesesièripetutointutteleclassidimensionali.

Tab.33Variazionidell’occupazioneperclassedimensionaleestatooccupazionale2008-2012

Var.2008-2012% Quota%deidipendenti Distribuzione%addetti

Addetti Dipendenti 2008 2012 2008 2012

0-9 -8,9 16,6 45,6 58,4 23,9 19,8

10-19 -21,8 -6,0 74,7 89,9 10,6 7,5

20-49 -37,2 -30,7 89,0 98,2 15,3 8,8

50epiù 40,2 40,5 99,5 99,7 50,2 64,0

Totale 10,0 21,1 82,4 90,6 100,0 100,0Fonte:elaborazioneAres2.0sudatiIstat

3.3.2Lavorarenelsistemanoprofit:larilevanzadellavorovolontario

Inquestoparagrafo,dopounaprimaricostruzioned’insieme,checonsideraladistribuzionedelle persone coinvolte in base al carattere retribuito omeno dell’opera prestata e delleclassi di attività, si analizzerà la loro distribuzione per dimensione delle organizzazioni informa distinta per ciascun gruppo di prestatori d’opera a seconda del tipo di titolo delrapportodicollaborazionestabilito.

Leorganizzazioninoprofitoperantinelsettoredeibeniculturalisiavvalgonodelcontributodioltre375.000volontarisuuntotalediquasi400.000persone,parial94%dellepersoneimpegnatenelsettore,mentre i lavoratoridipendenti,sonopocopiùdi21.500.Aquestisiaggiungono 1.400 persone operanti a vario titolo con contratto temporaneo, in distacco,oppureinqualitàdireligiosi.

Page 35: SCENARI settore dei beni culturali

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Tab.34Personeoperantinelleorganizzazioninonprofitperformadiimpegno

v.a. %

Dipendentielavoratoriesterni 21.503 5,4

Volontari 375.712 94,3

Altri(lavoratoritemporanei,indistacco,religiosi) 1.402 0,4

Totale 398.617 100,0Fonte:elaborazioneAres2.0sudatiIstat

La gestione di luoghi e monumenti storici appare l’attività di gran lunga prevalente,riguardandol’80,2%dellepersonecoinvolte,seguitadagliarchivi(11,6%),daimusei(6,5%)edaibeninaturalistici(1,7%).

Tab.35Personeoperantinelleorganizzazioninonprofitperareadiattività

v.a %Bibliotecheedarchivi 46.110 11,6Musei 25.819 6,5Luoghiemonumentistoricieattrazionisimili 319.786 80,2Ortibotanici,deigiardinizoologiciedelleriservenaturali 6.902 1,7Totale 398.617 100,0Fonte:elaborazioneAres2.0sudatiIstat

Incrociandoildatodiattivitàconquellodeltitolodelrapportodilavoro,purconfermandosiun tratto comunea tutti gli ambiti di attivitàdi forte consistenzadei volontari è possibileevidenziare che il lavoro retribuito di dipendenti è più presente nelle biblioteche e negliarchivi(11,6%),mentrenellealtreattivitàscendesusoglietrail2edil5%.

Page 36: SCENARI settore dei beni culturali

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Tab.36Personeoperantinelleorganizzazioninonprofitperformadiimpegnoeclassecensuaria

Bibliotecheedarchivi Musei

Luoghiemonumentistoricie

attrazionisimili

Ortibotanici,giardini

zoologicieriservenaturali

Totalesettore

Dipendentielavoratoriesterni 11,6 4,3 4,7 2,0 5,4

Volontari 87,4 95,6 95,1 98,0 94,3

Altri(lavoratoritemporanei,indistacco,religiosi) 1,0 0,1 0,3 0,0 0,4

Totale 100 100 100 100 100

Fonte:elaborazioneAres2.0sudatiIstat

Passandoalladistribuzionedellepersonecoinvolteperclassidimensionali, idatidisponibiliraccontano di un sistema no profit in cui il 50,8%delle persone coinvolte è impegnata inorganizzazionidipiccoledimensioni(10-49addetti),chesesommatoal15,5%delpersonalenellemicro realtà sotto i 9 addetti, da un risultato di bassa concentrazionedel settore. Aconfermare questa fotografia c’è ovviamente il 6,8% di addetti nelle grandi imprese ed il26,8%nellemediedimensioni(50-249addetti).

Danotarecheincrociando,laclassediaddetticonlatipologiadirapportodicollaborazione,si scopre come il contributodel lavoro volontario aumenti con la dimensioned’impresa. Ivolontaricostituisconoinfattiil52%dellepersoneattivenelleorganizzazioniconunaddettoe l’85,7% in quelle fino a 9 addetti. L’incidenza aumenta invece fino al 99,1% nelleorganizzazioni conalmeno250collaboratori. I collaboratori adaltro titolo, religiosi inclusi,mostranounapresenzasignificativasolonellemicroorganizzazioniconmenodi10addetti.

Page 37: SCENARI settore dei beni culturali

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Tab. 37 Distribuzione delle persone coinvolte per titolo di collaborazione e classedimensionale Dipendenti Volontari Altri Totale

1 39,4 52,0 8,7 100,0

2-9 13,3 85,7 1,0 100,0

10-19 6,5 93,3 0,3 100,0

20-49 3,2 96,6 0,1 100,0

50-249 3,1 96,8 0,2 100,0

250eoltre 0,9 99,1 0,0 100,0

Totale 5,4 94,3 0,4 100,0Fonte:elaborazioneAres2.0sudatiIstat

Entrandopiùnelmeritodelledueprincipalitipologiedirapportodilavoro,l’incrocioprimadeisolidipendentiepoideivolontariperclassidiattivitàedimensionedelleorganizzazioniforniscealcuneprecisazioniaquestoquadro.

Cominciando dai dipendenti, il 42,5% opera in organizzazioni conmeno di 10 addetti chesommatoal40,3%presentenelle impresedi classe10-49addetti, sfiora l’83%del totale.Taleconcentrazionepresentaalcunedifferenzesignificativefrasettori: inparticolare,nellagestionedibibliotecheedarchivi, il26,4%deidipendenti lavora inorganizzazionidimediedimensioni,mentre nella gestione di beni naturali non ci sono dipendenti impiegati nelleclassioltre50dipendenti.

Tab.38DistribuzionedeilavoratoriDIPENDENTIperclassedimensionaleediattivitàdelleorganizzazioninonprofit

Bibliotecheed

archivi MuseiLuoghiemonumentistoricieattrazioni

simili

Ortibotanici,giardinizoologicieriservenaturali

Totalesettore

1 4,3 6,4 6,8 3,7 6,2

2-9 31,3 38,3 37,9 32,6 36,3

10-19 18,0 15,2 23,2 7,4 21,4

20-49 19,9 26,1 18,8 56,3 19,7

50-249 26,4 14,0 11,5 0,0 15,3

250eoltre 0,0 0,0 1,7 0,0 1,2

Totale 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0Fonte:elaborazioneAres2.0sudatiIstat

Page 38: SCENARI settore dei beni culturali

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Passando alla distribuzione dei volontari fra le classi dimensionali a livello settoriale, sievidenzia che le micro dimensioni (fino a 9 addetti) assorbono il 14% dei volontari chesommatialledueclassidimensionalisuccessive(finoa49addetti)raggiungeil65%diquestatipologiadilavoronelsettore.

Ancheperquestatipologiadilavoroemergonoalcunedifferenzeunavoltachesianalizzaildatoper tipologiadiattività:nellagestionedibibliotecheedarchivi ilnumerodivolontarinelle realtà fino a 49 addetti scende ben sotto lamedia (54%) e questa quota si abbassaancordipiùperl’attivitàdigestionedeibeniculturali(36,6%).

Tab. 39 distribuzione dei VOLONTARI per classe dimensionale e di attività delleorganizzazioninonprofit

Bibliotecheedarchivi Musei

Luoghiemonumentistoricieattrazionisimili

Ortibotanici,giardinizoologicieriservenaturali

Totalesettore

1 0,6 0,3 0,3 0,1 0,5

2-9 10,9 10,0 14,2 5,2 13,4

10-19 15,6 17,5 18,1 8,3 17,6

20-49 27,0 38,8 34,6 22,3 33,8

50-249 25,6 32,4 27,4 27,4 27,5

250eoltre 20,4 1,0 5,2 36,6 7,1

Totale 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0Fonte:elaborazioneAres2.0sudatiIstat

3.3.3Alcune informazioni sul lavoronel settorepubblico:unapprofondimentosualcunisegmentidelbeniculturali

Come più volte evidenziato, la ricostruzione dell’occupazione nel settore pubblico èinevitabilmenteincompletainquantolamaggioranzadeibeniculturalièdiproprietàdientipubblici con attività prevalente diversa dalla gestione dei beni culturali, quali comuni euniversità,situazionecheconfliggeconilcriteriodirilevazioneutilizzatonelcensimentoIstat2011,determinando,quindi,unasignificativitàdelrisultatoparticolarmentelimitata.

Le fonti disponibili sono, pertanto, ristrette a due segmenti del settore pubblico: gli entipubblici autonomi aventi come oggetto statutario la tutela dei beni ambientali, tratti dalCensimento,edilMinisterodeiBeniedelleattivitàculturalieturistiche(Mibact),trattodallepubblicazioni dell’ufficio studi dello stesso Ministero, in particolare dai rapporti annuali“Minicifre”.

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Fattaquestapremessa,ilcensimentoconsentedifotografareunaconsistenzadeglioccupatinegli enti pubblici autonomi preposti alla tutela dei beni culturali ambientali pari a 3.408addetti e 1.259 volontari. Gli uomini costituiscono il 62,1% degli addetti, mentre circa il77,2%deglioccupatièdietàcompresafrai36ei55anni.

Perquanto riguarda ilMibact,èdigran lunga ilprincipaledatoredi lavoronel settoredeibeni culturali:essogestiscedirettamente414musei,101archivie46bibliotechediStato,oltre agli istituti di restauroe alle sovrintendenze (archivistiche, archeologiche, delle bellearti) decentrate nel territorio. In questa attività, secondo la fonte “Minicifre”, possiamoaffermare che al 31 dicembre 2013, ilMibact impegnava 18.875 dipendenti. I due gruppiprofessionali più numerosi sono il personale addetto ad attività di vigilanza e accoglienza,checostituisceil41,1%degliorganiciministeriali,eilpersonaletecnico-scientifico,conunaquotaparial31,9%deidipendenti.Seguonoilpersonaleamministrativo,conil20,8%degliorganici,gliaddettiadattivitàausiliarie,conil5,2%,eidirigenti(1%).

Ilpersonaletecnico-scientificoincludeleprofessionalitàadaltaspecializzazioneoperantinelsettoredeibeniculturali:bibliotecari(5,1%),archivisti(3,4%),architetti(2,8%),capotecnici(2,6%),storicidell’arte(2,3%),archeologi(2,1%),erestauratoriconservatori(1,4%).

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Tab.40DipendentidelMibactperqualificaprofessionale,2013

v.a %

Personaledirigenziale 185 1,0

Occupatisettoretecnico-scientifico 6.026 31,9

Archeologo 397 2,1

Architetto 537 2,8

Archivista 651 3,4

Bibliotecario 961 5,1

Restauratoreconservatore 272 1,4

Storicodell'arte 428 2,3

Capotecnico 500 2,6

Altreprofessionalità 272 1,4

Collaboratoretecnico-scientifico 2.208 11,7

Occupatisettoreamministrativo 3.927 20,8

Funzionarioamministrativo 947 5,0

Collaboratoreamministrativo 2.980 15,8

Occupatiattivitàdivigilanzaeaccoglienza 7.761 41,1

Occupatinelleattivitàausiliarie 976 5,2

TOTALE 18.875 100,0Fonte:elaborazioneAres2.0sudatiMIbact

Altro dato utile in questo ambito pubblico è quello della distribuzione geografica degliaddetti che l'indagine MINICRIFRE attribuisce alle regioni del Centrale per il 41%, al Sud33,2%,perpoiscendereal10,8%nelleregionidiNord-est,7,1%nelNord-Oveste7,9%nelleIsole.

Scendendoa livello regionale, si scopre cheoltremetàdei dipendenti lavoranelle regioniLazio (25,1%), Campania (17,2%) e Toscana (10,8%), che sono anche le regioni dove sonoconcentrati i poli museali, le biblioteche e gli archivi di stato più importanti, mentrel’amministrazionecentraledelMinisterooccupapocopiùdel5%delpersonale.

Infine e per concludere questa ricostruzione statistica dell’occupazione, dagli annuari“Minicifre” è anche possibile ripercorrere i cambiamenti degli organici per figuraprofessionaleepergeneredal2006al2013.

In questo periodo l’occupazione complessiva è diminuita dell’11,1%, passando da oltre21.000amenodi19.000.Lacontrazionepiùsignificativasiosservaperlefigureprofessionaliindirette, vale a dire gli amministrativi (-15,5%) e gli ausiliari (-22,1%),mentre dirigenti eaddettiallavigilanzaedaccoglienzasonodiminuitidicircail7%.

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Queste variazioni nonhannomodificato inmodo significativo la distribuzioneper famigliaprofessionale, mentre si registra un cambiamento nella distribuzione di genere con unacrescitadellacomponentefemminilecheèpassatadal51%del2006al54%del2012.

Tab.41EvoluzionedelpersonaledelMibactperaggregatiprofessionali2006-2013

2006 2010 2011 2012 2013 Var2006/2013

Personaledirigenziale 0,9 0,9 0,9 1,0 1,0 -7,0

Occupatisettoretecnico-scientifico 31,9 31,9 31,6 31,6 31,9 -11,0

Occupatisettoreamministrativo 21,9 21,4 21,5 21,4 20,8 -15,5

Occupatiattivitàdivigilanzaeaccoglienza 39,4 40,8 40,8 40,8 41,1 -7,3

Occupatinelleattivitàausiliarie 5,9 5,0 5,1 5,2 5,2 -22,1

Totale(indice100) 100 100 100 100 100 100

Totale(invalore) 21.242 20.367 19.545 19.261 18.875 -11,1

%donne 51 52 53 54 n.d +3

Fonte:elaborazioneAres2.0sudatiMibact

4.PrincipalidinamichedelcambiamentocheinfluenzerannoilsettoreInquestocapitoloproveremoatratteggiareiprincipalifattoriditrasformazionechestannoagendosulsettoredeibeniculturalisiasullatodelladomandachesuquellodell’offerta.Sitrattadiunapluralitàdispinteversoilcambiamentoche,inunorizzontetemporaledimedioperiodo, potrebbero modificare alcune delle caratteristiche fondamentali del sistema ditutela e valorizzazione dei beni culturali. Ciascuna delle dimensioni che andremo adanalizzare, infatti, va considerata come una nuova sfida per gli attori che gestiscono ilpatrimonio artistico e culturale del nostro paese. Non si tratta, perciò, di fattori cheautomaticamente producono un cambiamento effettivo nellemodalità di valorizzazione etutela e gestione del settore, bensì di spinte propulsive verso delle soluzioni nuove chetengano conto del mutato quadro di riferimento (trasformazioni sociali, culturali,economichepoliticheetecnologiche)edeibisognilegatiagliinteressideifuturifruitori.

Dobbiamo, infatti, tenere sempre in stretta considerazione che il cambiamento è unprocesso di adattamento lento, estremamente complicato, che inevitabilmente incontra

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elementidi frizioneediresistenza. Inquest’ottica,perciò,attraversounaletturaragionatadei nostri focus group, integrata dalle principali evidenze che emergono dalla letteraturaspecializzata e dall’analisi di alcune conferenze pubbliche, tra cui la quarta edizione degliStatiGeneralidellaCulturapromossadaIlSole24Ore,loscopodiquestocapitolosilimitaaindividuare le spinte propulsive al cambiamento e il loro possibile impatto sul sistema divalorizzazione e tutela dei beni culturali. Rimandiamo al capitolo successivo, invece,l’operazione di sintesi che ci permetterà di individuare quale potrebbe essere lo scenariofuturo più probabile tenendo presente il ruolo dei fattori di cambiamento e dei diversielementidiresistenza.

4.1CompetizioneinternazionaleL’avanzamento tecnologico e le scelte politiche di integrazione europea e di apertura deimercati su scala transnazionale hanno contribuito a quell’aumento delle interconnessionitrai i diversi attori e a quella “compressione del tempo e dello spazio” che sottendono aiprocessi di globalizzazione. Si tratta di una serie di trasformazioni radicali che negli ultimitrent’anni hanno influenzato tutti i settori e comparti produttivi e che continuano amodificareilmodoconcuiglistakeholderpubblicieprivaticompetonotraloro.

Daquestopuntodi vista, le recenti trasformazioni tecnologichenel settoredei trasportiedellacomunicazione,inparticolarel’avventodellamobilitàaereaabassocosto,ladiffusionedellaferroviaadaltavelocitàelosviluppodelwebabandalarga,hannoridottoledistanzetra i diversi luoghi del pianeta ed esteso radicalmente la capacità di spostamento e diconnessione delle persone. Se, infatti, consideriamo il concetto di distanza come unelemento relativo, un prodotto della relazione spazio-tempo, in quanto la sua lunghezzavaria in base alla velocità con cui la si può superare, è del tutto evidente comel’avanzamento tecnologico ha di fatto azzerato le distanze offrendo delle occasioni difruizionedelpatrimonioculturalechetravalicanoiconfininazionali.

Si tratta di un vero e proprio cambiamento di paradigma che pone delle sfide cruciali interminidicompetitivitàdelnostrosistemadeibeniculturalirispettoaquellodialtriPaesi.Se, infatti, la tecnologia ha aperto le porte della mobilità transnazionale per una fasciasempre più consistente della popolazione occidentale e lo sviluppo del web ha esteso lacapacità di scambiare informazione e promuovere il proprio territorio su scala globale,risulta chiaro come gli attori chiamati a gestire il patrimonio dei beni culturali sarannocostretti a ripensare le proprie strategie per intercettare questi nuovi flussi e garantirecompetitivitàalsistema.Sitrattadiunaspintaalrinnovamentocheagiscelungodueassitraloro collegati: da una lato l’attore pubblico e i diversi soggetti privati saranno chiamati aridefinire la lorooffertaculturaleperconnetterlaaigrandiflussidivisitatori internazionali,

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dall’altrodovrannoimpegnarsipermantenereadeguatilivellidiappetibilitàversoilmercatointerno. Infatti, inuncontesto in cui viaggiarealdi fuorideipropri confini avvienea costisemprepiùcontenuti,lacompetitivitàinternazionalenonsiconfiguraesclusivamentecomeun’opportunitàdicrescitamaanchecomeunrischioconcretodiperderequoteimportantidivisitatori,che invirtùdiun’offertadisponibilesemprepiùampia,possonofacilmenteri-orientareipropriconsumiculturaliversoesperienzeextranazionali.

In aggiunta, potrebbe fungere da ulteriore acceleratore del cambiamento l’impattocrescentedeiflussituristiciprovenientidapaesiemergenticomelaCina,l’IndiaelaRussiachegiàoggirappresentanodellerisorseinestimabilisiainterminidicapacitàdispesachedipotenzialedicrescita.Sitrattadiunturismocheinbuonaparteèancoralegatoaunaclassesocialeestremamenteagiata,orientataalconsumodeibenidilussopiùcheallafruizionedelpatrimonio artistico-culturale europeo. Tuttavia, il rapido sviluppo della classe media diquesti paesi, potrebbeaveredelle ripercussioni epocali sui flussi turistici verso l’Europae,quindi, acuire ancora di più la competizione internazionale. All’interno di questo possibilescenarioilsettoredeibeniculturaliavrebbeunruolotutt’altrochesecondario.

Si tratta, perciò, di un processo di intensificazione della competizione internazionale cheagiscesupiùlivelliechespingeidiversiattoriaripensarelapropriaoffertaculturalealfinediattirarefettesemprepiùampiedimercato. Inquestoprocessoditrasformazione l’Italiahasicuramenteunvantaggiocompetitivoimportanteperviadelsuoinestimabilepatrimonioculturale diffuso lungo tutto il suo territorio il quale, tuttavia, non sembra ancorapienamente valorizzato. Un investimento importante in termini di risorse e capacità digestione, infatti, potrebbe trasformare il settore dei beni culturali in un asset strategicofondamentaleperlosviluppoeconomicodelnostroPaeseefaredavolanoperunosviluppocoordinatoincuiimusei,gliedificistoricieisitiarcheologicivenganopostialcentrodiunareteeconomicapotenzialmentesconfinata.

Alla lucediquestielementi sipuòcapirecome il temadellacompetitività rappresentiunaspinta importante verso il cambiamento, che diventa precondizione di altre tendenze chepossonoprodurretrasformazioni.Sipensi,adesempio,altemadellosviluppotecnologico,ilquale indubbiamente potrà fornire le risorse necessarie per mantenere competitività esvilupparesoluzioniinnovativeoalnododellariformadellagovernanceche,inuncontestoprevalentemente pubblico, dovrà introdurre nuove formule organizzative in grado ditutelareilpatrimonioemiglioranelasuafruizioneinunquadrodiscarsitàdirisorse,datodaunatrentennaletendenzaallariduzionedellaspesastataledatuttiisuoitradizionaliambitidiazione.

Tuttavia,sel’aumentodellacompetizioneinternazionalefadacorniceinterpretativaamoltideicambiamentiincorsonelsettoredeibeniculturali,inquestoparagrafociconcentriamo

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esclusivamentesulleprincipaliimplicazionistrettamenteconnessecontaleincrementodellacompetizioneinternazionale.

Connessionesemprepiùstrettatrabeniculturalieoffertaturistica

Inuncontestodi scarsitàdi risorse, inparticolareperviadelle ridottecapacità finanziariedell’attore pubblico, è del tutto irrealistico aspettarsi che l’aumento della competizione sisostanzi in una massiccia corsa agli investimenti pubblici. Più realistico è prefigurare unprocessodiriassettodell’offertainun’otticadimaggiorefficienza.Sitrattadiunprocessodirazionalizzazione delle risorse che potrà essere sviluppato attraverso una valorizzazionedell’esistentecreandonuovesinergieemettendoinretedelpatrimonioculturale.

In quest’ottica, una delle conseguenze principali dell’incremento della competizioneinternazionalepuòessererintracciatanellacrescentesinergiatraibeniculturalieilturismo.È del tutto evidente, infatti, che i beni culturali rappresentano un importante elementoattrattivoperiflussidivisitatorimoltiplicatisiaseguitosiadell’espansionedellaclassemedianeipaesiemergenti,siadelleopportunitàsenzaprecedentidimobilitàabassocosto.

Inquest’ottica,perciò,illegametralaculturaeilturismoapparesemprepiùimportanteeingradodi fornirebeneficiaentrambiquestiduemondi.Sul fronteturistico, infatti,se idatipresentatinellesezioniprecedenti,ciraccontanodiunsettoredeibeniculturaliincostanteascesa, con un significativo incremento del numero dei fruitori, passati dai 25milioni del1996ai40,7milionidel2014,diconverso,idatisulturismociraccontanodiunmutamentodelleabitudini individuali,conunaumentodellefrequenzadeiviaggieunariduzionedellalorodurata.Inpratica,stiamoassistendoaunprogressivospostamentodelladomandachedaformepiùstanzialiditurismo,sistaprogressivamenteorientandoversosoluzioniditipomordiefuggi.Inquestoquadro,unodeicatalizzatoriprincipalièproprioilturismoculturale,inparticolarequelloconnessoconlavisitaallecittàd’arte.Tuttavia,seigrandicatalizzatoricomeVenezia,Firenze,RomaeMilanoassorbonobuonapartedelladomanda,l’attitudinealmordi e fuggi tende, allo stesso tempo, a penalizzare queste destinazioni, aprendo nuoveopportunità per località alternative che facciano leva sul bene culturale, ma che sianoconnesseancheadaltricampi,alfinedioffrireun’esperienzacomplessiva,tesaallascopertadelnuovo,aldifuoridicircuititradizionalidimassa.Inquest’ottica,quindi, laspintaaunamaggiore competitività dell’offerta turistico-culturale potrebbe portare alla costruzione dimarcate sinergie tra l’imprenditoria turistica, volta a creare percorsi di integrazione tra lediversecomponentidelterritorio,elavalorizzazionediunpatrimonioartistico-culturaleche,nelcasoitaliano,èpersuanaturacapillarmentediffuso.

Parallelamente,anchesulversantedeibeniculturali il rapportocon il turismorappresentaun indubbio beneficio competitivo. Uno scenario come quello odierno, infatti, ci pone di

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fronte a un pubblico allargato e conseguentemente meno specialista. Ciò significa unadiversificazione degli interessi dei visitatori che sono sempre più in cerca di informazionichiare e molteplici sull’intero contesto di riferimento, che facilitino la comprensionecomplessiva della sua storia e della sua cultura. In quest’ottica, un’efficace politica divalorizzazione del patrimonio culturale, in grado di intercettare i nuovi flussi di visitatoritransnazionalienonsolo,passadallacapacitàdiconnetterelostraordinariopotenzialeinsitonel rapporto dei musei e dei beni culturali con l’offerta turistica del territorio: unaconnessione tra il prodotto artistico in sé e la tradizione e i valori sedimentati nel suorapporto con l’agricoltura, l’enogastronomia, l’urbanistica e il paesaggio. La domanda dicultura,infatti,nonvapiùintesaesclusivamentecomemeraattivitàdifruizionedioperedigrandevaloreartistico,bensìcomeesperienzamultilivello,capacedicoinvolgereilvisitatorenegliusi,icostumi,letradizionieisaperichesisonosedimentatiestratificatisulterritorionel corso del tempo e nel sistema produttivo dato dall’enogastronomia e dall’artigianatolocale.

Da questa ricostruzione appare, perciò, evidente come il rapporto tra i beni culturali e ilsettoredelturismotenderàaconsolidarsineltempo.Sitratta,infatti,diunmutuobeneficioche ormai emerge come conseguenza della inadeguatezza delle distinzioni tipologicheclassichetraturismoculturale,ecologico, termale,ecc., lequalinonrisultanopiùcapacidicoglierelecaratteristichediunadomandaculturalediversificataemultilivello:unadomandachenonsilimitaallesoleemergenzeartisticheemonumentali,masirivolgeancheatuttelemanifestazioniculturalidiundatoterritorio.

Daquestopuntodivista,lasceltadiaffidareledeleghedelturismoalMinisterodeiBeniedelleAttivitàCulturali,promossadalgovernoLettanel2013,è la riprovadiunacrescentetendenza sinergica tra questi due settori che si diffonderà con sempre maggior forza.Assistiamo, perciò, a una spinta sempre più netta verso una ridefinizione dei ruoli dipromozione turistica e di tutela e valorizzazione dei beni culturali in un’ottica dimaggiorpianificazionestrategicaedirinnovatacentralitàdellaculturacomeelementoattrattivoperilturismo.

Tutto ciò, quindi, avrà delle conseguenze sui profili professionali del futuro in entrambi isettori. Si pensi, ad esempio, al ruolo della guida turistica, che per ottenere l’abilitazionenazionale deve superare un concorso nel quale è prevista anche una verifica dellecompetenzedistoriadell’arte.Tuttavia,ancheperquantoriguardaibeniculturalièpossibileimmaginare delle spinte al rinnovamento delle competenze abbastanza evidenti. Semprepiù, infatti,sarànecessariotrovarefigurediconfine,chesappianoorientarsisianelcampodei beni culturali che in quello turistico. Si tratta di una progressiva integrazione tra dueambiti finoadoggi rimasti separati, checoinvolgerà sia le figureprofessionali apicali che iquellemenoqualificate.Perquantoriguardalecompetenzeprofessionalidichisvolgeruoli

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importantinelledirezionimuseali, infatti,ciaspettiamounarricchimentoprofessionalechecoinvolgasialecapacitàrelazionalisial’attitudineacostruiresinergieconilterritorioeconglioperatorituristici.Unanalogodiscorsopuòesserefattopericuratorimuseali,chesonochiamatiacostruirepercorsiespositivichevalorizzinoleoperemettendoleinrelazioneconilterritorio. Infine, è inevitabile che questa spinta alla sinergia tra turismo e beni culturalipossainfluenzareanchequellefigureprofessionalipiùacontattoconilpubblico,checomeabbiamovistonelcasodellaguidaturistica,sonochiamateadaveresemprepiùcompetenzetrasversali.

Riordinodell’offertaecreazionedidistretticulturali

Come abbiamo visto, le pressioni competitive sui beni culturali stanno alimentando ladiffusione di strategie di rete per daremaggior efficienza al sistema di valorizzazione delpatrimonio.Sitratta,diunaprogressivatendenzacheportaglistakeholderacrearesinergieconambitiecontestidifferentipermigliorarnelapromozionedeibeniculturalievalorizzareilterritorioincuisonoinseriti.Inquest’ottica,seperquantoriguardailcrescenterapportotra cultura e turismo, la capacità di fare sinergia appare avviata, resta ancora in faseembrionalelacapacitàdicoordinamentoalivelloterritorialetralediversetipologiedibeniculturali in un’ottica di riordino dell’offerta e di creazione di distretti capaci di svilupparevaloreaggiuntoedeconomiediscala.

L’Italia, infatti, è un Paese con un patrimonio culturale tanto ricco quanto capillarmentediffuso.Comeabbiamovisto inprecedenza,quello italianoèuncontesto incui isuoioltrequattromilamusei,sicollocanoall’internodiunafittaretedipalazzistorici,sitiarcheologici,bibliotecheearchivi, diffusi in tutto il territorio. Si tratta, inpratica,di un contestomoltodiversodaquellodeigrandimuseicomeilLouvreoilBritishMuseum,cherappresentanodeicontenitori in cui sonopresenti opere provenienti da tutto ilmondo, senza unnecessariolegamecon l’ambientecircostante. Ilmuseocivico italiano, invece,sicaratterizzaperdellecollezionimenointernazionali,mafortementelegatealterritoriodiappartenenzaeallasuastorialocale.

Questa specificità nei contenuti, insieme all’intensità e alla capillarità del patrimonioculturale italiano, può rappresentare un vantaggio e al contempo uno svantaggiocompetitivo.Daunlato,infatti,un’eccessivadispersionedelpatrimoniorischiadiinficiarelasua capacità attrattiva in un contesto di competizione in cui le organizzazionimuseali e iluoghi che dispongono di un patrimonio culturale di ridotta quantità e di limitata fama,vannoadagiresuglistessimercatiincuioperanograndimuseiecittàd’arteconunbrandgiàconsolidato.Aldi làdelvaloreesteticodelleopereesposte, infatti,èchiarocheunambitomusealeoarcheologicodimicrodimensioni,totalmentescollegatodaitradizionalicircuitidi

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visita, ha un evidente svantaggio competitivo nella promozione rispetto a grandiorganizzazionidifamaconsolidata.

D’altro canto, questa capillarità dei beni culturali permette di costruire percorsi di visitaalternativichepossonoattrarrevisitatorialdifuorideicircuitipiùtradizionali,offendoloroesperienze uniche basate su quella fruizione a trecentosessanta gradi, descritta nelparagrafo precedente. Ci riferiamo in particolar modo a quei contesti territoriali con unpatrimonio culturale meno conosciuto, privo del grande capolavoro, ma capillarmentediffusoeintegratoconaltreespressionilocaliqualil’artigianatoel’enogastronomia.Sitrattadiareedalgrandevalorepotenzialechepotrebberoattrarreimportantiflussidivisitatorisediventasserocapacidifarinteragireinmanierasistemicatuttiilorositidiinteresse,creandopercorsi di fruizione coerenti che sappiano far sinergia tra il patrimonio artisticomuseale,quelloarchivisticobibliotecarioe tutta l’offertadi servizi al visitatore. Inquest’ottica,ognisingoloelementodella retenecessitadiconservazioneevalorizzazionenonsoloper il suopregio individuale, che spesso è limitato,ma soprattutto come componente sistemiche diun’unica e fittissima trama di fenomeni e relazioni, il cui insieme supera di gran lunga lasommadelleparti.

In questa prospettiva, le spinte competitive in un contesto in cui gli investimenti pubblicidifficilmente aumenteranno, potrebbero produrre un’intensificazione dei processi dicooperazionelocalechemetta inconnessionetutti isiticulturaliegliattoricheoperanoasupportodelsettorealfinedicostruireun’offertacoerenteeunmarketinglocaleintegrato.Parallelamente, chi non è in grado di consorziarsi tenderà a esseremesso sempre più almargineeanonriuscireacompetereefficacemente.È,infatti,chiarocheinuncontestoincui l’attore pubblico ha una capacità di spesa limitata, il numero dei visitatori intercettatidiventerà una fattore di valutazione sempre più importante che determinerà le scelteorganizzativeeorienteràalcuniprocessidirazionalizzazionedellerisorse.

Per gli attori chiamati a gestire il patrimonio culturale diffuso sul territorio, quindi, latendenzaallacreazionediveriepropridistretticulturali,rappresentaunasceltastrategicasemprepiùimportante.Sitratta,infatti,dimettereinsiemetuttelecompetenzedeidiversisoggetti,siapubblicicheprivati,interessatiallapromozionedelterritorioalfinedicostruiresinergie rivolte all’innovazione e alla creazione di valore aggiunto. In quest’ottica ilpatrimonio museale e monumentale può diventare il centro di una rete locale divalorizzazione che comprende altre istituzioni culturali e strutture private che orientano iloroinvestimentinellacreazionediservizidisupportoallevisite.

Sitrattadiunprocessoancorainstatoembrionale,cheperunsuopienosvilupponecessitadiuncertoprotagonismoinizialedell’attorepubblico.Questo, infatti,daunlato,devefareda facilitatoredelprocessoaggregativoe incentivare le realtàculturali localidieccellenza,dall’altro, non può esimersi da un ruolo di monitoraggio e di sostegno finanziario nei

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confronti dei soggetti più innovativi. Inoltre, lo sviluppo del cluster culturale, non puòprescinderedall’esistenzadiunabaseimprenditorialesensibileagliobiettividivalorizzazionedelpatrimonio,nonsoltantoinquantosocialmentemeritori,maancheinquantonecessariper la propria strategia di business. Tuttavia, se un pieno sviluppo del distretto culturaleappareancoralontanodaunasuapienarealizzazioneè,comunque,chiaralatendenzaversounariorganizzazionedell’offertaculturalechetendaaprivilegiareleaggregazionilocaliinunotticapiùsistemica.

Al fine di promuovere correttamente questa impostazione, anche le metodologie diintervento dovranno subire alcune modificazioni e adattarsi a un approccio allapianificazione orientato all’identificazione e valorizzazione dei valori che compongono undeterminatoterritorioalfinedisviluppareuncoordinamentoeunavisionestrategica.

Tutto ciò comporterà un’ulteriore tendenza alla all’allargamento delle competenzeprofessionaliapicali, chedevonoandareversounaspiccatacapacitàdinetworking, sianeiconfronti dei privati, che delle alte istituzioni culturali contigue territorialmente. Inoltre,questoprocessosinergicopotrebbedarevitaanuovefigureprofessionali,nonpiùlegateallasola tutela e valorizzazione del patrimonio culturale, ma che abbiano compiti dicoordinamentotraidiversiattoriterritorialiedidirezionestrategica.

Internazionalizzazionedellacomunicazioneedeiservizi

Se è vero che in un museo o in un sito archeologico a contare sono essenzialmente glioggetticonservati,èaltrettantoverocheitestiscrittisonounacomponentecentraleperlavalorizzazionedeibeniculturali.Nonc’è, infatti,esposizionechepossafareamenodiunanarrazionepertrasmetterealvisitatoreilsensoglobaledelleopereesposteedarneunalorocontestualizzazione.Inoltre,comeabbiamovisto,inun’otticaincuiilvisitatoreapparemenospecialista,lanecessitàdioffriredeipercorsiguidatiperlacomprensionedelleopereapparecomeunprerequisitosemprepiùimportante.

Tutto ciò assume un valore centrale nell’economia del nostro discorso sulla crescentecompetizioneinternazionale. Ilsuccessointerminidifruizionediunbeneculturale, infatti,nondipendesolodallasuaqualità,maanchedallasuacuratelaedallasuacapacitàdifarsiconosceredalgrandepubblico.Inquest’ottica,lacomunicazioneèdiventataunodeimezzichiave con cui promuovere il patrimonio artistico raccontandone la storia, i legami con ilterritorio e il senso generale dei diversi percorsi espositivi. Se, perciò, quella dellacomunicazionehadasemprerappresentatounadelledimensionistrategichepiùimportantiper la valorizzazione dei beni culturali, in un contesto ormai legato indissolubilmente alladimensione internazionale, essa assume una valenza assoluta. Ci riferiamo in particolar

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modo a due principali dimensioni che sono destinate a crescere inesorabilmente neiprossimi anni: quella dello sviluppo del web come strumento di promozione dei beniculturaliequellodell’internazionalizzazionelinguistica.

Rispetto al primo punto, rimandando a una trattazione più approfondita nella partesull’impattodellenuovetecnologie,ci limitiamoadireche inuncontestodicompetizioneglobale, Internet non può più essere considerato come uno strumento accessorio per chisvolgecompitidipromozionedeibeniculturali,madiventailcanaleprincipaleconcuisicirapportaalmondoesiforniscelaprimaimmaginedisé.

Per quanto riguarda l’internazionalizzazione linguistica, invece, non si tratta di unadimensione del tutto nuova, in quanto già da diversi anni il settore dei beni culturalidimostra una certa attenzione all’accoglienza del visitatore straniero. Il crescente flussointernazionaledituristi,infatti,haindottoidiversistakeholderacuraremoltol’aspettodelletraduzioni di tutti materiali di promozione, quantomeno in lingua inglese. Audioguide,brochure,didascaliedelleopereesposte,messaggipubblicitariesitiweb:praticamentetuttiimaterialidisupportoallevisiteedipromozionedeibenihannosubitonegliultimianniunprocessodiinternazionalizzazione.

Si tratta di uno sviluppo verso un progressivo multilinguismo che non sembra arrestarsi,tanto che possiamo attenderci per i prossimi anni un ulteriore salto di qualità lungo dueprincipalidimensioni:accuratezzaeestensione.Daunlato,infatti,seinpassatosoloinraricasi le trasposizioni linguistiche erano affidate a dei professionisti, la tendenza nelmedioperiodo sarà quella di puntare sempre più sulla qualità, non solo in termini formali, maanche di tutela del linguaggio specialistico. Dall’altro, invece, se verrà confermata laprevisionediunaumentodeiflussituristicidaiPaesiemergenti, inparticolaredallaCina,èdel tuttoevidentecome l’offertaculturaledovràsapercalibrare iproprisforziper favorirel’accoglienza di questi nuovi visitatori. In quest’ottica, quindi, ci attendiamo sia unapianificazionestrategicadeifuturitargetdiriferimentoperlatrasposizioneinlingua,siaunaestensione delle traduzioni, in particolare, in riferimento alle nuove tendenze del turismointernazionale.

Come abbiamo visto, quindi, è in corso una costante intensificazione dei bisogniprofessionaliriferitiallecapacitàlinguistichechesiripercuoteràsututtelefigure,nonsolodel settore, ma dell’intera filiera. In un contesto di maggiore sinergia tra beni culturali,turismo e territorio, infatti, non è solo la funzione di promozione culturale che deveinternazionalizzarsi,ma è l’intero sistema dell’accoglienza che dovrà compiere degli sforzi

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nella direzione di un maggiore multilinguismo. C’è, quindi da spettarsi che, per quantoriguarda la ricercadelle figureprofessionali, l’enfasi sulleconoscenze linguisticheandràadaumentare.Infine,neiprossimianniassisteremoquasicertamenteaunaricercasistematicadi figure più specializzate, che possano occuparsi dell’accoglienza ai visitatori e delletraduzionideimaterialiperivisitatoriprovenientidaipaesiemergenti.

Partnershiptransnazionali

Nelquadrodiprogressivoaumentodellacompetizionetransnazionale,incuiidiversisisteminazionalie localidi tutelaevalorizzazionedeibeniculturali tendonoasfidarsiperattirarenuoviflussidivisitatori,oltreallaconcorrenzavièlospazioperstrategiedicooperazionetraidiversiattorialfinedimigliorarelafruizioneevenireincontroaibisognideifruitori.Ancheinquestocaso,nonsi trattadiunatendenzaparticolarmentenuova.Dasempre, infatti, leopere d’arte più importanti vengono scambiate dai musei per permettere ai visitatori ditutto ilmondodibeneficiaredel lorovalore.Tuttavia, leaccresciutecapacità tecnologicheper la salvaguardia delle opere e i costi di trasporto ridotti permettono un incremento diquesto tipo di attività. Si tratta di un’opportunità importante che permette ai diversicomplessimusealidifarsipubblicitànelmondoedicreareeventidirichiamoperivisitatori.

Tuttavia,lepossibilialleanzetransnazionaliperloscambiodiopereartisticheeculturalinonsi esauriscono all’interno dei complessi museali. Grazie alla tecnologia digitale, infatti, èdiventato possibile dare vita a processi di condivisioni del patrimonio culturale, con unevidente beneficio per la collettività. Ci riferiamo, ad esempio al caso del progettoEuropeana,unorganizzazionea retebasatasuunportale internetper l’accessocomuneemultilingue al patrimonio culturale digitale europeo. Si tratta di una piattaforma checonsentel’accessoacirca4milionidioggettidigitali:immagini,dipinti,disegni,mappe,foto,testievideopossedutidaimportantimusei,gallerie,archivi,bibliotecheeistituti,traiquali,inItalia,l’ICCD,laBibliotecaNazionaleCentralediFirenze,l’IstitutoeMuseodiStoriadellaScienza.

Quello della condivisione transnazionale del patrimonio in un ottica di digitalizzazioneappare come un campo ancora parzialmente inesplorato che nei prossimi anni potrebbeportare a notevoli benefici per gli utenti di tutto il mondo. Tuttavia una sua pienarealizzazione pare ancora lontana per via dell’investimento di risorse che questomeccanismocomporterebbe.

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4.2Ifattoridemografici,socialieculturaliLalevadellacompetizione,quindi,siconfiguracomeun’importantespintaallaridefinizioneinchiaveinnovativadellestrategiedegliattorialfinediattrarreigrandiflussisovranazionalidi visitatori. In pratica, in questi anni stiamo assistendo a una progressiva ricalibraturadell’offerta sulla base delle nuove esigenze connesse alla domanda. Perciò, se fin ora cisiamooccupatisuigrandidriverchespingonoindirezionediunsistemadeibeniculturalipiùcompetitivoepiùattentodalladimensionedeivisitatori,oracioccuperemodiquei fattorichepossonoprodurrealcunetrasformazionisullatodelladomanda.

Ci riferiamoai fattoridemografici ealla crescente scolarizzazionecheandrannoa incideresullastrutturadellapopolazioneeconseguentementesullecaratteristichefondamentalideinuovi fruitori dell’offerta culturale. Ma ci riferiamo anche, a quei fattori culturali, cheincidonosullapercezionedellepersonedandoluogoanuoveopportunitàperlacostruzionedell’offertaculturale.

Progressivoinvecchiamentodellapopolazione

L’invecchiamentodellapopolazioneèunfenomenotrasversaleatuttiipaesioccidentalicheincideinmanieraprofondainalcuneareecomelaGermania,l’ItaliaeilGiappone.Alivelloglobale, si stima che nei prossimi 5 anni, per la prima volta nella storia dell’umanità, ilnumerodi individui di età uguale o superiore a 65 anni supererà quello dei bambini al disottodei5annieentro il2050 laproporzionedianziani tenderàaraddoppiare,passandodall’11%al22%dellapopolazionetotale.

Iltemadell’invecchiamentodellapopolazioneappareancorapiùmarcatoguardandoalcasoeuropeo. Secondo un recente rapporto pubblicato dell’Eurostat, infatti, in Europa benl’18,5%dellapopolazionesuperai65annid’età.Inoltre,sempresecondol’Istitutoeuropeodistatistica,seoggiil5%dellapopolazionedelvecchiocontinentehapiùdi80anni,entroil2080questodatosiattesteràal12,5%.

Inquestocontestol’Italiaapparecomeunodeipaesipiùvecchialmondo.IdatiIstatriferitial2015,infatticirestituisconoilquadrodiunpaeseconun’etàmediadi44,4anni,compostoperil21,7%dapersonechesuperanoi65annidietà,afrontedel13,8%aldisottodei14anni.

Quello dell’invecchiamento della popolazione in Italia, perciò, è un fenomeno profondo,determinatodaduedinamicheconcomitanti:l’aumentodellasperanzadivitaelariduzionedellanatalità, controbilanciata soltanto inpartedalla crescitadellapresenza straniera.Ciòcomporta un cambiamento sempre più decisivo della piramide demografica, che dallaclassica forma piramidale mantenuta per molti decenni sta evolvendo verso un

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restringimento della sua base e un ingrossamento sempre più consistente della sua partecentraleealta.

Popolazione per grandi classi di età e ripartizione geografica-scenario centrale3 edintervallidivariazione–anni2011-2030-2065,inmilioni.

2011 2030 2065

0-14anni

15-64anni

65anniepiù 0-14anni 15-64anni 65annie

più0-14anni 15-64anni 65annie

più

Nord-ovest 2,2 10,5 3,5

2,2 10,5 4,6 2,3 9,8 5,5

(2,0:2,4) (10,3:10,7) (4,4:4,7) (1,7:2,9) (8,6:10,8) (4,8:6,0)

Nord-est 1,6 7,6 2,5

1,7 7,9 3,3 1,8 7,7 4,3

(1,5:1,8) (7,8:8,1) (3,2:3,4) (1,4:2,3) (6,8:8,6) (3,8:4,7)

Centro 1,6 7,8 2,61,6 8,0 3,4 1,7 7,4 4,2

(1,5:1,7) (7,9:8,2) (3,2:3,5) (1,3:2,1) (6,5:8,2) (3,7:4,7)

Sud 2,1 9,5 2,51,7 8,4 3,6 1,3 5,8 4,1

(1,5:1,7) (8,3:8,5) (3,4:3,7) (1,0:1,6) (5,3:6,4) (3,6:4,6)

Isole 1,0 4,5 1,30,8 4,0 1,7 0,6 2,9 1,9

(0,8:0,9) (4,0:4,0) (1,7:1,8) (0,5:0,8) (2,6:3,1) (1,7:2,2)

Italia 8,5 39,8 12,38 38,9 16,6 7,8 33,5 20

(7,4:8,6) (38,3:39,4) (15,9:17,2) (5,9:9,7) (29,8:37,2) (17,7:22,3)

Fonte:Istat–previsionidemografiche–2011

3 Va sottolineato, per meglio interpretare la tabella, che l’Istat articola le previsioni demografiche secondo tre distintiscenari.Conilprimodiessi,loscenariocentrale,vienefornitounsetdistimepuntualiritenute“verosimili”che,costruiteinbase alle recenti tendenze demografiche, rappresentano quelle di maggiore interesse per gli utilizzatori. Accanto alloscenario consideratopiù “probabile” sono stati costruiti due scenari alternativi chehanno il ruolodi disegnare il campodell’incertezza futura. Tali due scenari, denominati rispettivamente basso e alto, sono impostati definendo una diversaevoluzioneperciascunacomponentedemograficarispettoalloscenariocentrale.

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Piramide per età sesso e cittadinanza della popolazione – 2011

In quest’ottica, perciò, l’invecchiamento della popolazione rappresenta un elemento ditrasformazioneradicale,cheridefiniràmoltidegliambitidellanostrasocietà,inprimoluogoquellodelwelfarepubblico.

Sitrattadicambiamentiprofondinellacomposizionedemograficadelnostropaesechenonlasceranno immune nemmeno il complesso dei beni culturali. In un contesto in cui leaspettative di vita crescono notevolmente, infatti, c’è da aspettarsi un aumento dellafruizionemusealeebibliotecariadapartediquella fasciadellapopolazionepiùanziana. Intale prospettiva, se la maggior disponibilità di tempo delle persone in età pensionabiledetermineràunamaggiorpropensioneallafruizionedeibeniculturaliequindiunapossibilecrescita del numero dei visitatori, tale spinta dovrà essere accompagnata da alcunetrasformazionidalpuntodivistadell’offerta.

La popolazione più anziana, infatti, è portatrice di necessità differenti rispetto ad altrisegmentidellasocietà.Sipensi,adesempio,alleridottecapacitàdimobilità;allanecessitàdicondizioni atmosferiche e infrastrutturali dei luoghi culturali sempre adeguate; a unadisponibilità di tempo più ampia; alla tendenza ad affidarsi ad agenzie di viaggi cheorganizzanovisitedigruppo,aunafruizioneculturalespessomenospecialisticachericercasinergietrapatrimonio,turismo,enogastronomiaecuradelcorpo.

In quest’ottica, quindi, per sfruttare a pieno questo potenziale esercito di fruitori inconstanteespansione, gli attori chiamati a gestire il patrimoniodovranno faredelle scelteappropriatepervenireincontroalleesigenzedellapopolazionepiùanziana.Ciriferiamo,ad

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esempio alle possibili sinergie tra le direzioni museali e i tour operator, alle agevolazionieconomiche, alla manutenzione costante delle infrastrutture, a una curatela museale piùattenta che preveda aree di sosta per i visitatori e che riduca le barriere architettoniche,all’organizzazione di servizi che possano migliorare la fruibilità del patrimonio come, adesempio, il prestito interbibliotecario, chepermette ai cittadini, di fruire di unpatrimoniolibrariomoltopiùvastoconilminimosforzo.

Sitratta,perciò,diunaspintaversol’attivazionediservizieattivitàspecifichechepossanosoddisfarelerichiestediunsegmentosemprepiùconsistentedellapopolazioneegenerareesternalitàpositiveestendibiliatutti.Sipensialprestitointerbibliotecario,cheoltreaessereuna soluzione fondamentale per chi ha ridotte capacità di mobilità, si trasforma in unacomoditàperl’interapopolazione.

Tuttavia, l’invecchiamentodellapopolazionenonhasolounimpattopositivosulsettore intermini di una possibile espansione del numero dei visitatori e di unamaggiore cura deiservizi.Lapresenzadiunapopolazioneprogressivamentepiùanzianae,conseguentemente,il possibile aumento del numero dei pensionati contribuisce ad alimentare un problemacompetitivo tra il lavoro contrattualizzato e il volontariato. Come abbiamo visto, infatti,quellodeibeniculturalièunsettoreincuiillavorononretribuito,specienelleorganizzazionino profit, assume una diffusione straordinaria. In quest’ottica, un aumento dellapopolazione inpensione significaunpossibile incrementodel numerodi persone conunacerta disponibilità di tempo da mettere a disposizione per attività sociali, tra cui alcuneattività per la tutela dei beni culturali. Tutto ciò, potrebbe alimentare una tensionecompetitivatrachisvolgeprofessionalmenteilsuolavoroechi invecelosvolgeinvestedivolontario, contribuendo ad un ulteriore svuotamento professionale e al rischio di unprogressivointensificarsidell’utilizzodelvolontariato.

Aumentodellascolarizzazioneeruolodellascuolanellapromozioneculturale

In tutti i paesi occidentali stiamo assistendo a una generalizzata espansione del tasso discolarizzazione, in particolareperquanto riguarda i sistemi scolastici superiori. Si trattadiunacrescitacheèstatafortementeincentivatadadueassuntidibase.Daunlato,lateoriadelcapitaleumanohadasempresostenutochel’investimentoinistruzionefosseproduttivoper il sistema economico in quanto con esso cresceva la capacità lavorativa dei singoliindividui,dall’altro, lasociologiaha fornito laconsapevolezzache l’aumentodell’istruzioneavrebbe contribuito alla riduzione delle disuguaglianze sociali. In altre parole, l’istruzionesarebbeunostrumentofondamentaleperlosviluppoeconomicoeperlamobilitàsociale.

In quest’ottica tutti i paesi occidentali hanno cercato di implementare politiche pubblicheatte a favorire lo sviluppo dei sistemi di istruzione terziari e incentivare le persone a

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intraprendereunpercorsodistudiuniversitario.Sipensi,adesempio,alcosiddettoProcessodiBologna,chehapuntatoall’integrazionedeisistemiuniversitarialivellointernazionale,adampliarelapartecipazionedeigiovaniattraversolastruttura3+2eadifferenziarel'offertaformativaeiprogrammidicoordinamentotraistruzionesuperioreemondodellavoro.Sullabase di queste politiche e di una diffusa consapevolezza dell’importanza dell’università,anchelefamigliehannodecisodi investire ineducazione,facendolievitare ilnumerodelleimmatricolazioni,chedaglianniottantafinoallacrisidel2008,sonorapidamenteaumentateinquasituttiipaesioccidentali.

Oggi questa dinamica espansiva sembra essersi parzialmente arrestata. Prendendo il casoitaliano,infatti,idatisulleimmatricolazionihannosubitounarapidacrescitaaseguitodelleriformeuniversitariechesisonosusseguitedopol’ondatadiprotestedifineannisessanta,perstabilizzarsiintornoallametàdeglianniduemilaemostrareuntrenddilievedecrescitaaseguitodellacrisidel2008,conilnumerodeinuoviimmatricolaticheèpassatodai307.146del2008ai278.866del2012 (Istat).Tuttavia,anche inquestoquadrodi saturazionedellaspintaall’espansioneuniversitaria, l’effettocongiuntodelprogressivoinvecchiamentodellapopolazioneedel fattochenegliultimi5anni leuniversitàhannoprodotto inmediacirca180.000 laureati all’anno, ha dato luogo a un complessivo aumento nel livello medio discolarizzazione. In Italia, infatti, la popolazione laureata è passata 4.227.635 nel 2004 ai6.646.142didieciannidopo:unacrescitadel57%.Sitrattadiunprocessodiespansionecheè destinato a mantenere un trend positivo se pur con un livello di crescita via via piùcontenuto,acausadellarecenteriduzionedelnumerodelleimmatricolazioni.

Tutto questo sta avendo degli effetti importanti sul settore dei beni culturali. I dati sullafruizione museale, infatti, parlano di una correlazione abbastanza forte tra il tasso diistruzioneeiconsumiculturali.Inquest’ottica,unpopolazionechevedeilnumerodeisuoilaureati crescere nel tempo sarà progressivamente più vicina alla cultura in tutte le sueespressioni. L’aumento della scolarizzazione, perciò, insieme ai fattori legatiall’internazionalizzazione, contribuisce a spiegare i trend di sviluppo della fruizione delpatrimonioculturaleitaliano.Sullabaseditaliconsiderazione,inunorizzontetemporaledimedioperiodociaspettiamounandamentopositivodelnumerodeivisitatoridiparipassoconl’incrementodelnumerodeilaureati.

Tuttavia, l’espansionedei sistemieducativinonmostra i suoieffetti solo sulnumerodellevisite al patrimonio artistico e culturale. Parallelamente, infatti, ci aspettiamo che taleprocesso di scolarizzazione produrrà forme di coordinamento sempre più marcate tra lascuolaeilsistemadeibeniculturalilungodueprincipaliassi:ibeniculturalicomestrumentodi supporto agli studi e la scuola come elemento di socializzazione primaria verso ilpatrimonioculturale.

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Inprimoluogo, infatti,nonostanteil leggerodeclinodelle iscrizioniuniversitarie, ilnumerodeglistudentirimanepiuttostoconsistenterispettoalpassato.Sitrattadiunpiccoloesercitodi persone che esprime con sempremaggior vigore l’esigenza di avere degli spazi per lostudioadeguatialleproprieesigenze.Inquest’ottica,labibliotecarionalenonpuòpiùessereconcepita comeun semplice luogodiprestitodei libri,ma subisceunapressionecostanteversol’estensionedelproprioruoloedeiproprioraridiapertura:un’esigenzachehafattocrescere il numero di biblioteche che hanno allestito sale per lo studio e incrementato lapropriaoffertaperandareincontroallenecessitàdeglistudenti.

Insecondoluogo,invece,èdeltuttoevidentecomelascuola,inparticolarelaprimariaeinparte la secondaria, possa svolgere un ruolo chiave di socializzazione ai beni culturali. È,infatti,ascuolache i ragazzihanno ilprimo incontrocon l’arteattraverso levisitemusealiguidate le lezioni di storia dell’arte. In quest’ottica, quindi, una stretta connessione tra lascuola e il patrimonio artistico italiano può rappresentare una scelta strategicafondamentale per far nascere consapevolezza sociale rispetto ai temi culturali. Tutto ciòpotrebbe sostanziarsi in futuro in unamaggiore propensione degli attori che gestiscono ilsettore dei beni culturali a privilegiare il rapporto con le scuole, migliorando la propriaoffertanelcampodelladidatticamusealeobibliotecariaesviluppandoprogettiappositidaproporrealledirigenzescolastiche.

Infine,ilnumerocrescentedilaureatielascarsaconnessionetrailmondodellaformazioneequellodellavoro,conuntassodidisoccupazioneperigiovanilaureatiincostanteascesaeconl’istituzionedicorsiuniversitaririferitiall’ambitodeibeniculturalipocoattinenticonlefigure professionali richieste dalmercato, hanno l’effetto di produrre unmismatching tradomandaeofferta.Sitrattadiunfenomenodiffusointuttiisettoridell’economiaitaliana,ma particolarmente radicato nei beni culturali, dove sempre più spesso giovani laureatiaccettano lavori per cui sono iperqualificati opartecipanoa concorsi pubblici in cui nonèrichiestoalcuntitolodistudio.Questatendenzanonsembraarrestarsienelnostroscenariodi riferimento e rappresenta una questione aperta che dovrà far riflettere i principalistakeholderancheinun’otticadiriformulazionedaipianiformativi.

4.3IfattoritecnologiciI fattori tecnologici rappresentano un importante elemento di trasformazione del nostroscenario di riferimento. In primo luogo va precisato che, se in buona parte dei settoriindustriali tali trasformazioni tecnico-scientifiche hanno creato un consistente slittamentonella produzione dal capitale umano a quello dellemacchine, il settore dei beni culturalisembrapiuttostoimmunedataleprospettiva, inquantoilruolodell’uomorimarràsemprecentrale. Inmoltiaspetti riferitialla tutelaeallavalorizzazionedeibeniculturali, infatti, la

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tecnologiasièaffiancataall’uomo,coadiuvandolonellesuemansioni,senzamaisostituirsiad esso. Inoltre, come più volte richiamato nel corso di questa ricostruzione, i fattoritecnologici sono stati spesso il retroterra su cui si fonda tutta la riflessione orientata allaricercadistrumentiperintercettareilrinnovatoflussodivisitatoriinternazionale.Inquestaprospettiva, l’avanzamento tecnico-scientifico, non solo non si configura come sostitutivodell’uomo,ma in diversi ambiti d’azione potrebbe condurre a un aumento del personaleimpiegatoeaunasuaspecializzazioneprofessionale.

Tuttavia, i fattori tecnologici non hanno avuto semplicemente un impatto rispettoall’aumento del numero dei potenziali di fruitori dell’offerta culturale e alla conseguentinuoveopportunitàprofessionali.Questi,infatti,stannoavendodellericadutediretteintuttigliambiticonnessiconlagestioneepromozionedelpatrimonioartistico-culturale.

L’impattodellatecnologiasullatuteladeibeniculturali

Inprimoluogo,latecnologiasvolgeràunruolosemprepiùimportanteperquantoriguardala tutela dei beni culturali. Attraverso agli avanzamenti tecnico-scientifici, infatti, saràpossibilemigliorare i processi e gli strumenti di conservazione del patrimonio e ridurre ilrischiodi compromissione. Si trattadi elementi che si inserisconoapienonel tradizionaledilemmatral’esigenzaditutelareibeniculturaliequelladellalorovalorizzazione,favorendounaprogressivatrasformazionedeirapportitraquesteduefunzioni.Ineffetti,perquantositrattididueambiticostitutivamentecoesistentichedovrebberoviaggiareinparallelo,nellaprassirischianodiandareinconflittotradiloro.Infatti,ogniqualvoltaundeterminatobenevienefruitosiritrovacontemporaneamentesottopostoallostressdellaconsultazione,dellavisitaodell’esposizione.Ciriferiamo,adesempio,alsuospostamentofisico,alcontattoconlepersone,allevariazionimicroclimatichedatedalflussodivisitatorieadaltrefontidiusuracherischianoallalungadicomprometterel’oggettoinquestione,inficiandodefinitivamentesulla sua salvaguardia. In quest’ottica, la tutela del bene culturale, oltre che intervenirepuntualmente con adeguati restauri volti alla conservazione, deve prevedere regole elimitazioni per l’utilizzodel bene stesso. Seguendoquesto ragionamento, tuttavia, è facileintuire come un’enfasi troppo rigorosa sulla tutela rischi di produrre un’alienazioneinopportuna tra la cittadinanza e i beni culturali.Quest’ultimi, infatti, essendo patrimoniodell’umanità,dovrebberoinqualchemodoesserefruibilidatutti.Lo sviluppo tecnologico, perciò, si inserisce in pieno in questo dilemma, fornendo glistrumentiadeguatiperconiugaregli interessidellatutelaconquellidellavalorizzazione.Sipensi, infatti, al ruolo determinante della digitalizzazione del patrimonio archivistico elibrario, chedi fattogarantiscepiena fruizione,eliminando il contatto fisico con il bene inquestionee,quindi,evitandofenomenidiusura.Maciriferiamoancheatuttaquellaseriediinnovazionetecnico-scientifichechestannodandouncontribuitofondamentaleallaqualità

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e all’efficacia dei restauri, garantendo così unamigliore salvaguardia dei beni e una loromaggioreresistenzaallostressdausura.Infine,sipensiacomelosviluppodellatecnologiaabbia influenzato i sistemi di sicurezza museali, garantendo le conservazione dei beni,liberando risorsedestinate alla vigilanza cheorapossonoessereutilizzateper compiti piùorientatiallapromozione.L’utilizzo della tecnologia, perciò, sembra destinato ad aumentare e a offrire soluzioneinnovative ai tanti problemi che affliggono il settore. In quest’ottica, è chiaro che unprocesso di constante adeguamento delle competenze tecnologiche diventa sempre piùimportante,inparticolareperchisioccupadimansioniscientifichedisalvaguardiaaelevatogradoditecnologia.

Informatizzazioneedigitalizzazionedelpatrimonio

Latecnologianonèsolounostrumentoessenzialepermigliorarelanostracapacitàditutela.Essa, infatti, si propone come uno strumento fondamentale anche per il campo dellavalorizzazione. In particolare, lo sviluppo del web apre in maniera sostanziale a ciò chepotremmodefinireilmarketingdeibeniculturalisuscalatransnazionale.Semprepiùmusei,fondazioni e altre istituzioni culturali stanno digitalizzando alcune delle proprie opererendendoledisponibilianche informavirtualeattraversositiweb,socialnetwork,supportimultimedialiealtricanali.Sitrattadiunserviziodalladuplicefunzione.Sedaunlato,infatti,ciòconsenteaunpubblicosemprepiùvastodigoderedelpatrimonioartistico,ancheseinun formatodifferentedaquellooriginale,dall’altrosi trattadiun’operazionedimarketingche permette di attirare nuovi visitatori. È stato, infatti, appurato che la disponibilità dimaterialidigitalinoninfluenzanegativamentel’utenza,maanziinvoglialepersoneavisitaredalvivoleopere.

L’impattodituttiquestifattorisullecompetenzeprofessionalidelfuturopotrebbeavereunaportata importante. In particolare, se consideriamo l’arretratezza dell’attuale sistema deibeni culturali sul tema dell’informatizzazione. Non ci riferiamo solamente al complessomusealemaatuttoilsettore,chenonèstatoancoraingradodisviluppareadeguatamenteuna suapromozioneattraverso ilwebe i social network. Si pensi, adesempio, al sistemabibliotecario, che è ancora legato a una comunicazione prettamente istituzionalestrettamentecollegataaquelladelleamministrazionilocali.Perquantoriguardailmuseolasituazioneappareancorapiùcomplicata.Se,infatti,lebibliotechesirivolgonoaunpubblicoprossimo, il complesso museale per sopravvivere ha bisogno di attrarre visitatoridall’esterno.Tuttavia,questaspintaafarsiconoscereesfruttare ilweb2.0comecanaledipromozioneappareancoradistantedaunasuarealizzazione.GuardandoidatidelMuseumAnalyticscirca l'usodeisitiwebedeisocialnetwork ilquadrocheemergeè impietoso. Il

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primonostromuseopernumerodi follower suFacebookè ilMAXXI, che si attestaal116postoinclassificaconappenaottantamila"Mipiace".Inquest’ottica,perciò,seunadigitalizzazionedelpatrimonioapparemenoprobabileperviadei costi proibitivi, c’è da aspettarsi una repentina crescita degli investimenti incomunicazioneonline.Conseguentementepotrebberoessereintrodottedall’esternofigurecomeisocialmediastrategist,icreatoridicontenutionlineeiwebmaster.

Versounacuratelamusealemultilinguaggio

L'offertamusealehasubitodelleprofondetrasformazioninegliultimianniperadattarsialleesigenzedeifruitoriediventarepiùaccessibilealgrandepubblico.Giàdadiversianni,parolecome intrattenimentoecoinvolgimentoattivodegliutentisonodiventateparte integrantedelvocabolariomuseale,affiancandosiaipiùtradizionalicompitieducativieditrasferimentodiconoscenza.Sitrattadiunaveraepropriaridefinizionedellamissionemusealecheoggisipresenta come multidisciplinare, orientata all’organizzazione di eventi e capace dicoinvolgereunnumerocrescentediattoriepartner.

In quest’ottica la tecnologia, consente degli enormi passi verso una curatela musealemultilinguaggio,capaceditrasferireconoscenzaealcontempofareintrattenimento.Sipensiallenuoveformulediesperienzeinambitomuseale,nonpiùunicamenteorientateallavisitadelleopere,maallacreazionedipercorsidiapprendimentointerattivochemettonoinsiemeidiversilinguaggimultimediali.Inmoltimusei,infatti,siassisteaun’ibridazionetralediverseformedicomunicazione.Ci riferiamoalla realizzazionedimaterialiaudio-visividi supportoallavisita,allarappresentazionetridimensionaledicomeisitiarcheologicisipresentavanoinpassato, alla ricostruzione di ambientazioni e scenografie utili ad una fruizione atrecentosessanta gradi. In pratica assistiamo a un tentativo di inserire il bene culturaleall’internodiunacuratelasemprepiùattentachemetteinsiemelecompetenzeneldesign,nellamultimedialitàenellafotografiaconletradizionaliscelteartistiche,conevidentissimeripercussionisulprofiloprofessionaledeifuturiaddettialsettore.

Se,infatti,lenuovetecnologiecomportanoun’ibridazionecrescentetraimedia,èevidentecome in futuro la curatela museale necessiterà di figure professionali sempre nuove eall’avanguardia,potenzialmentecapacidipadroneggiarepiùlinguaggidifferenti.

4.4IfattoriistituzionalieregolatoriIfattoriistituzionali,inquantoinsiemedinormeeconsuetudinientrocuigliattoriagiscono,hannounimpattosignificativosullaregolazioneel’andamentodeidiversisettorieconomici,

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in particolare in quei contesti di natura prevalentemente pubblica come quello dei beniculturali.Nell’attualescenario,lariformaorganizzativadelMinisterodeiBeniCulturaliedelTurismoattuata con il Decreto legge n. 66 del 2014 e con il conseguente regolamento diorganizzazione del Ministero dei Beni Culturali e del Turismo contenuto nel Decreto delPresidente del Consiglio dei Ministri n. 171 del 2014 e il DM del 6 agosto 2015 che hafinalmentedatoilvialiberaallenuovepianteorganiche,alqualesideveaggiungerelalegge106/2014 sull’Art Bonus, si configura come un elemento di trasformazione che andrà adeterminare parecchi cambiamenti nel settore. In questa sede non entreremo nelmeritodella riformamaci limiteremoadescrivere i suoiprincipalielemential finedicapirequalipossanoessereipossibilieffettirispettoallosviluppodellefigureprofessionalideiprossimianni.Innanzitutto, occorre precisare che questa riforma si inserisce in un quadro di precedentiiniziativelegislativechenonhannoavutolostessoimpattoradicalesulsettore.Ciriferiamoai cambiamenti che sono intercorsi già a partire dalla legge Ronchey del 1993, che avevaintrapresounpercorsoditrasformazionenellagovernancemuseale,introducendoelementidi cooperazione tra il ruolo dell’attore pubblico e quello del privato. In base a taledispositivo, al primo erano demandate le funzioni di tutela e di gestione dei patrimonio,mentre il secondoera incentivatoaoccuparsideiserviziconnessicon la fruizionemusealecomeadesempio,laristorazioneinternaeibookstore.Neglianni successivi, inoltre, si sonosuccedutiunaseriedi interventi legislativi chehannoriguardato sia le competenze assegnate ai diversi livelli dell’organizzazionepubblica, sia laspecificazione operativa dell’ambito di intervento. Ci riferiamo in particolar modoall’introduzionedelCodicedeibeniculturaliedelpaesaggio(2004),chehaprovvedutoalladefinizionenormativadeibeniculturaliedè intervenutoperregolare le funzionicentraliacaricodell’amministrazione stataleequellaa caricodelle regioniedeglienti locali. Infine,nonvadimenticatochenegliultimivent’anniilMinisterodeibeniculturalihasubitobenseiriformedell’organizzazione,precisamentenel1998,nel2004,nel2007enel2009, finoadarrivareallalegge24giugno2013,n.71chehaaffidatoalMinisterodeibeniculturaliancheattivitàconnessealturismoeall’attualeriformadel2014.Ingenerale,quindi,siamoinpresenzadiunlungoprocessoditrasformazione,nonsemprecoerente, che solo a partire dal 2014 ha saputo concretizzarsi, provando a dare alcunerisposte alle tante spinte al cambiamento elencate nelle pagine precedenti. Inoltre,trattandosidiun contestoprevalentementepubblico,parallelamentealle riformedeibeniculturali, il settore è stato coinvolto nel più generale processo di regolamentazione dellapubblicaamministrazione.

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Si tratta,perciò,diunambitochestasubendonotevolipressioniverso il cambiamento. Inquesta sede, tuttavia, ci concentriamo esclusivamente sul processo di riforma dei beniculturaliavviatonel2014etutt’ora inatto,doveassistiamoauntentativodiadattamentoistituzionalerispettoallediversetendenzechestannoinfluenzandoilsettorelungoquattrolineeispiratrici:potenziamentodeicollegamentitragliufficidelsettoredeibeniculturaliconquelli del turismo; enfasi sulla disciplina dell'organizzazione amministrativa; ridefinizionedegli istituticonlacreazionedeimuseiautonomidirilevanteinteressenazionaleedeipolimuseali regionali; riequilibrio tra le funzioni costituzionalmente garantite della tutela,valorizzazioneericercascientificaetecnica.

Dall’attuazione completa della riforma, perciò, possono scaturire molte trasformazionirispettoalle figureprofessionaliealloscenariodi riferimentonelmedioperiodo.Tuttavia,come spesso accade per quanto attiene alle dinamiche di cambiamento organizzativo, ciaspettiamo che la riforma incontri diverse resistenze interne e che quindi impieghi deltempoperaffermarsicompletamenteeprodurreapienoilcambiamentoatteso.

Spostamentodell’enfasidallatutelaallavalorizzazione

UnodeinodiprincipalisucuihaagitolariformaorganizzativadelMIBACTèilrapportotralavalorizzazione e la tutela dei beni culturali. Si tratta, infatti, di due competenze chiaveintrodotte dall’articolo 9 della Costituzione, di cui l’amministrazione pubblica deve farsicarico. In base al Codicedei beni culturali e del paesaggio si intendeper tutela l’eserciziodellefunzioniattea“individuareibenicostituentiilpatrimonioculturaleedagarantirnelaprotezioneelaconservazioneperfinidipubblicafruizione”(art.3).Per valorizzazione, invece, si intende l'esercizio delle funzioni “dirette a promuovere laconoscenzadelpatrimonioculturaleeadassicurare lemiglioricondizionidiutilizzazioneefruizione pubblica del patrimonio stesso. Essa comprende anche la promozione ed ilsostegno degli interventi di conservazione del patrimonio culturale” (art. 6). Da questopuntodivistailcodiceprecisache“leattivitàdivalorizzazionedeibeniculturaliconsistononellacostituzioneedorganizzazionestabiledirisorse,struttureoreti,ovveronellamessaadisposizione di competenze tecniche o risorse finanziarie o strumentali, finalizzateall'eserciziodellefunzioniedalperseguimentodellefinalitàindicateall'articolo”(art111).Tutelaevalorizzazionesono,perciò,duefunzionichesepurautonometradilorohannounlegame indissolubile. Non è, infatti, pensabile la promozione di un bene che non siaconservato adeguatamente e, viceversa, non è possibile parlare di tutela senza porsi ilproblemadellasuafruizione.Daquestopuntodivista,seèverochelariformacostituzionaledel2001all’articolo117haintesoconsideraretutelaevalorizzazionecomedueareefunzionalitralorodistinteaifinidel

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ripartodellecompetenzefraStatoeRegioni, inpiùpassaggidelnostroordinamentovienesottolineato come queste due funzioni rimangano tra loro interdipendenti e richiedonoun'azione ispirataallacollaborazione fra le istituzioni.Sipensi,adesempio,al commaduedel Codice dei beni culturali che ricorda come “la valorizzazione e' attuata in formecompatibiliconlatutelaetalidanonpregiudicarneleesigenze”.Sulla scorta di queste definizioni, occorre fare un’ulteriore precisazione. La valorizzazionenon va intesa come una mera operazione di marketing, atta esclusivamente al business,bensì come un processo di promozione sociale, culturale, in cui il numero di visitatorirappresentaun’utileproxiperlavalutazionedelsuoimpatto.Oggiildibattitopubblicotendeavedere lavalorizzazioneinchiavemeramenteeconomica, inquantopermettediestrarrevalore da un bene, ponendosi come obiettivo la crescita del numero dei visitatori el’implementazionediattivitàeiserviziasupportodellafruizione.Tuttavia,lavalorizzazioneèancheunafunzioneculturale.Sitratta,infatti,diunafunzionestrategicacheconsenteunagenerale crescita culturale di un paese, attraverso la diffusione dei contenuti e lapromozione del patrimonio. Infine, la valorizzazione è a pieno titolo una funzione dipromozionesociale.Infatti,sesiconsideralaculturacomeunostrumentofondamentaleperl’innovazionee losviluppoeconomico,diventachiarocomebuoni livellidialfabetizzazioneculturalesitrasformanoinunvantaggiocompetitivoequindiinun’opportunitàdimobilità.All’internodiquestoquadrogenerale,lariformadeibeniculturalisièmossasuduedistintipiani di azione. Da un lato, infatti, al fine di migliorare il dinamismo del sistema, haparzialmentescorporatolefunzioniditutelaequelledivalorizzazione,dall’altrohaspostatol’enfasidallaprimeallaseconde.

In primo luogo, le funzioni di salvaguardia e di promozione del patrimonio sono statedifferenziate, attraverso la ridefinizione dei compiti delle sovraintendenze, lariorganizzazioneamministrativaelacreazionedeimuseistataliedeipolimusealiregionali.Gli uffici delle sovrintendenze, infatti, hanno da sempre mostrato una scarsa capacità diazionedinamicainquantosovraccarichidilavoro.Ricercascientifica,tuteladelpatrimonio,marketing e comunicazione, gestione degli appalti per i servizi di ristoranti, caffetterie epunti vendita, curatela di mostre e altri interventi di promozione, compiti gestionali eamministrativi, fundraising: praticamente tutte le funzioni in ambito territoriale connesseconlagestionemusealeprimadellariformaeranoaffidateaquestiorganismi.Attraversoilprocessolegislativo,perciò,sièintervenutosuquestosovraccaricodifunzioni,liberandolesovraintendenzedituttequellefunzioniconnesseallavalorizzazione,chesonostateaffidateaipolimusealiregionali.

Parallelamenteaquestoprocessodidifferenziazionefunzionale, l’enfasidel legislatoresièspostata sul tema della valorizzazione. Le scelte del passato, infatti, avevano privilegiato icompitiditutelatecnicoscientifica,innomediunaprioritariasalvaguardiadelpatrimonio.Si

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pensava,infatti,chelastraordinariaconcentrazionediopered’artenelnostropaeseeilsuoimpressionante rilievo, sarebbero stati capaci di attrarre grandi masse di visitatori senzaparticolarisforzidipromozione.Daquestopuntodivista,seleragionidiunasceltaorientataalla conservazioni appaiono sufficientemente chiare emeritorie, un’enfasi troppomarcatasullenormeorganizzativeelaprotezionedeibenifinisceperconfinareaunruolomarginaleilrapportoconl'utenza.

La riforma, perciò, ha provato a invertire questa tendenza, potenziando il ruolo divalorizzazione.Atalfine,illegislatorehacercatodistimolareunprocessopiùvirtuosoincuiognimuseoositoarcheologicopuntasseadaumentareilnumerodeisuoifruitori,attraversouna riforma organizzativa che concedesse maggiore autonomia. Si pensi in primo luogoall’individuazione dei 20 grandi musei di interesse nazionale, che si sono dotati di unostatutoediunaforteautonomia,maancheallacreazionedeidellaDirezionegeneralemuseie dei Poli museali regionali che di fatto assumono una centralità rispetto allaprogrammazione culturale a livello territoriale. In quest’ottica la gestione diretta deiproventi derivanti dai biglietti venduti o dall’affitto delle sale, rappresenta un’ulterioreelemento che dovrebbe alimentare una maggiore consapevolezza da parte dei singolidecisorisull’importanzadellavalorizzazione.

Sitrattadiunveroepropriocambiamentodiparadigmachepotrebbemodificaregliassettidi tutto il sistemadeibeni culturali.Daun lato, infatti, la sceltadipuntaremaggiormentesullafunzionedivalorizzazionecreeràunmaggioreinvestimentodirisorsesuquelleareechehannounmaggiorritorno interminieconomici.Sipensiaigrandimuseiaalpatrimoniodimaggior rilievo,ascapitodiunacertapartedelnostropatrimoniodiffusomenocapacediattrarrevisitatori.Parallelamente,afarnelespesesarannoanchecompartidelsettorecheperloronaturasonomenoproduttividalpuntodivistameramenteeconomico.Ciriferiamo,adesempio,alsettorearchivisticoequellobibliotecario,cheafferisconomaggiormenteallafunzioneditutelacheaquelladipromozione.Anche dal punto di vista professionale, queste scelte avranno sicuramente un impattoimportante. Se, infatti, la funzione di tutela viene cristallizzata a vantaggio di quella divalorizzazione, diventa evidente come in un futuro non molto lontano ci potremmoaspettareunospostamentodellefigureprofessionalitraquestidueambiti.Inparticolare,èpropriosull’ambitodipromozionecheciattendiamolemaggiorievoluzioniprofessionali. Si tratta, infatti, di un ambito che tradizionalmente è stato relegato in unafunzione di secondo piano. Questa rinnovata consapevolezza nella funzione divalorizzazione,perciò,dovràessereaccompagnatadallaricercadinuovefigurechepossanosvolgere tali compiti. Ci riferiamo, ad esempio, ad un incremento di personale concompetenze di comunicazione e di fundrasing, o all’introduzione di nuove figure

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professionalichepossanoassolvereruoliapicalinelprocessodicoordinamentodelleattivitàvolteall’incrementodellafruizione.

Rapportopubblico-privato

Lo spostamento dell’enfasi legislativa dalla tutela alla valorizzazione dei beni culturali siripercuote inmanieraevidenteanchesulrapportotra l’attorepubblicoe isoggettiprivati.Sempre in base al Codice dei beni culturali e del paesaggio, infatti, “al fine di garantirel'esercizio unitario delle funzioni di tutela, ai sensi dell'articolo 118 della Costituzione, lefunzioni stesse sonoattribuitealMinisteroper i benie leattività culturali, che leesercitadirettamente o ne può conferire l'esercizio alle regioni, tramite forme di intesa ecoordinamento”(art.4).Perquantoriguardalafunzionedivalorizzazione, invece,possonoconcorrere, cooperare o partecipare al suo esercizio soggetti privati, singoli o associati,secondounprincipiodisussidiarietàorizzontale.Inquest’ottica,selesceltepromossedallariforma del 2014 vanno nella direzione di un maggiore interesse verso la valorizzazione,inevitabilmente,tuttociòimplicaunmaggiorpesodell’attoreprivato.Si tratta di una scelta coerente con quanto accaduto in altri settori connessi alla spesapubblica.Sipensi,adesempio,alruolocrescentedelterzosettorenelcofinanziamentodelsistema di welfare: quel famoso passaggio dai sistemi di welfare state a quelli di welfaresociety.Parallelamente,nel sistemadeibeni culturali si staaffermandounanuovavisionesemprepiùapertaall’investimentodeiprivatisenza,tuttavia,perdereilcontrollopubblico.Secondoquestavisione,acuiaderisceinpienoilprocessodiriformainatto,ilterritorio,lecomunità,leimprese,ilnonprofit,leistituzionilocalieilgovernopossonoagireinsinergiaper intervenire nel sociale secondo un principio di sussidiarietà. In altre, parole, in uncontestodidifficoltàdelattorepubblico,altrisoggettididiversanaturapossonointervenirefornendorisorseintegrativeatteafavorirelosviluppoelafruizionedeiservizi.Inquestoquadro,laculturaelatuteladelpatrimoniodeibeniculturalirappresentanounodiquestiterreniincuiaunagovernancemeramentepubblicasipossonoaffiancareformedicofinanziamentoprivato.Nonostantelacentralitàdeibeniculturali,infatti,negliultimiannisisonoregistratideitaglidispesachehannolimitatolerisorseadisposizioneperilsettoreehanno contribuito a rendere l’intervento pubblico insufficiente. In particolare, comeabbiamo visto, le principali difficoltà dell’amministrazione pubblica si possono riscontraresoprattutto sul terreno della valorizzazione del bene culturale che, come dimostrato dai idatisulfatturatodelsettoreculturale,vedonol’Italiainunaposizionenettamenteinferiorealle sue potenzialità. L’intervento dei privati, si è quindi qualificato come un’opzione perprovareribaltarequestotrendinnestandonuoverisorseemaggioredinamismo.

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Daquestopuntodivista,segià la leggeRoncheyavevaaperto lastradaalcrescenteruolodeiprivatinellagestionedeiserviziconnessiallavalorizzazionedelpatrimonio,lariformadel2014prosegueinquestopercorsoimprimendounavigorosaaccelerata.

In primo luogo, infatti, il legislatore è intervenuto per incentivare forme di mecenatismoculturale facilitando il sistema delle erogazioni liberali, attraverso il cosiddetto Art Bonus(legge31/2014).Attraversounsistemadiagevolazionifiscali,infatti,lariformahacercatodiattrarre consistenti indonazioni effettuatedaprivati e imprese chedecidonodi destinareuna parte delle proprie risorse per finanziare opere di restauro o altri interventi atti amigliorarelafruizionedelpatrimonioculturale.Parallelamente, con la scelta di dare parziale autonomia finanziaria ai siti museali earcheologici,illegislatorepotrebbeaverinnescatounulterioreaccelerazionedelprocessodicompartecipazionedelprivatonellagestionemuseale.Ledirezionimuseali,infatti,potrannodisporredituttelerisorsecheriuscirannoaraccoglieresiadallavenditadeibigliettichedaitrasferimentidellerisorsepubblicheeprivate.Inquest’otticaalfinedimigliorarelapropriacapacitàdispesa,sarannoincentivateastabilirepartnershiporapportidisponsorizzazionesemprepiùstretticonfinanziatoriesterni.Inoltre,permigliorarelafruibilitàdelpatrimonio,possiamo immaginare l’intensificarsi di forme di cooperazione pubblico-privato, in cuiimpreseealtrisoggettisarannochiamaticonmaggiorefrequenzaafornireserviziaggiuntiviperlavalorizzazionedelpatrimonio.

Museiindipendentiepolimusealiregionali

Tra letantemodificheapportatedallariforma,unadellepiùsignificativeriguarda l’assettomuseale. Come abbiamo già visto, infatti, il legislatore ha puntato sulla separazione tra icompitidi tutelaequellidivalorizzazioneal finedimigliorare l’efficienzae la fruibilitàdelsistema. In particolare, oltre alla già citata semplificazione delle funzioni dellesovrintendenza,lariformahadatovitaaunanuovaDirezionegeneralemuseiconilcompitodipianificarelestrategieperimplementarelafruizionealivellonazionale,attuarepolitichedi valorizzazione e determinare le linee guida per le tariffe. A livello territoriale questaDirezionesiarticolaneiPolimusealiregionali,aiqualilaleggeassegnaunruolochiavenellagestionedeimuseienelleattivitàdinetworkingtrailpatrimoniomusealeterritoriale,glientilocali,ibeniecclesiasticieilterzosettorealfinedipromuoverel’offertaculturale.Inoltre,iPoli regionali diventano stazione appaltante per i servizi aggiuntivi da implementare neidiversicomplessimusealilocali.All’internodiquestastrutturadivalorizzazionearticolatasuduelivelli,illegislatorehaintesoriformareradicalmente ilsistemadeimusei,checomeprimacosasidevonodotarediunostatutoedibilancitrasparenti.Inoltre,lariformahasuddivisoicomplessimusealipubbliciin

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3diversi gruppi: i 20musei autonomi, i 22museidi interessenazionalee i restantimuseistatali.In particolare, per quanto riguarda imusei autonomi, il legislatore è intervenutoperdarelorounaformagiuridicaeunampiogradodiautonomiacontabile,scientifica,organizzativae finanziaria. Sulla base di tali scelte, questi istituti sono diventati organi complessi le cuiattivitàsiesercitanoattraversoundirettore,unconsigliodiamministrazione,uncollegiodeirevisorideicontieuncomitatoscientifico.Inquestoquadro,lafiguradeldirettoreèquellache svolge il ruoli più cruciali, in quanto è responsabile della gestione delmuseo nel suocomplesso,nonchédell'attuazioneedellosviluppodelsuoprogettoculturaleescientifico.Sitratta,infatti,diunafiguraprofessionaleselezionataattraversounconcorsopubblicoapertaancheacandidatistranieri.

Inoltre,alfinedigarantirepienaautonomiaaquesti20grandimusei,èstatoconcessolorodi generare ricavi non solo grazie alla vendita di beni e servizi, ma anche per sostegni,sponsorizzazioni, liberalità, attività varie di fundrasing, che devono essere intese comeelementidiconnessioneesinergiaconlevariecomponentidelterritorio.

Infine,ispirandosialmodellopropostodall’InternationalCouncilofMuseums,lariformahaintrodotto per questi musei una struttura funzionale articolata in aree di professioni.Accanto alla figura centrale del direttore, infatti, dovrà essere nominato un curatore econservatore delle collezioni che si occupa anche di studio e ricerca, un responsabile deirapporticonilpubblicochesioccupaanchedelreperimentodeifondiedelmarketing,unresponsabile dell’amministrazione e, infine, un responsabile degli allestimenti e dellasicurezza.

Sitrattadiunelementodecisamenteimpattanteaifinidelnostrodiscorsogenerale.Quelleintrodotte dalla riforma, infatti, sono figure professionali del tutto nuove, che dovrannoessere ricoperte in primo luogodal personale dipendente delministero, la cui reperibilitànonèaffattoscontatanell’attualescenarioorganizzativo.Per quanto riguarda i 22musei di interesse nazionale, invece, il quadro appare come piùsemplificato. Si tratta, infatti, di organismi che dovranno avvalersi di uno statuto e di unbilancio, i quali, tuttavia, dovranno essere approvati dalla direzione del Polo regionale.Quest’ultimo, inoltre, dovrà selezionare un direttore tra il personale del Ministero perciascunodei22museidiinteressenazionale.Infine,ancheinquestocasoimuseidovrannodotarsi della medesima struttura funzionale con personale qualificato per le funzioni diconservazione, curatela e rapporti con il pubblico. Tuttavia, se per i grandimusei questadisposizioneèvincolante,nelcasodegliistitutidiinteressenazionaleèpossibilechequestefigurevenganosceltetrapiùmuseicontemporaneamentesullabasedellediverseesigenze.

Tutti gli altri musei, invece, saranno dotati di una limitata autonomia e dipenderannodirettamentedaldirettoredelPolomusealeregionale.

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Si trattadi un insiemedi regole chepotrebbeprodurreparticolari cambiamentineiprofiliprofessionalieridefiniregliequilibriinterni,inparticolareall’internodei20museiautonomi.Questi, infatti, hanno subito il processo di trasformazione più intenso e, secondol’impostazioneministeriale,dovrebberodiventareunasortadibenchmarkdaseguire.

Il quadro appena descritto, perciò, si configura come potenzialmente molto impattanterispetto ai cambiamenti nel nostro scenario di riferimento anche al di fuori del settorepubblico. Inparticolare, seèpur vero che si trattadinuove regole chevalgono soloper imuseistataliechesiattuanoinmanieradiversainbaseallatipologiamuseale,ciattendiamoche nel tempo possano determinarsi processi di isomorfismo che spingeranno tutte leorganizzazionidelsettoreaispirarsiadalcunideiprincipichiavediquestariforma.

5.Scenario2020:unavisionediinsiemeSe in precedenza abbiamo cercato di elencare in maniera esaustiva tutte le principalidinamichedi cambiamento che stanno influenzando il settoredeibeni culturali, inquestocapitolo vogliamo riassumere quanto detto in precedenza facendo emergere quelledeterminanti che danno impulso al nostro scenario di riferimento. Si tratta, in pratica, diun’operazione di sintesi selettiva che ci permetterà di individuare quale potrà essere loscenario più probabile all’interno del quale studiare come potrà cambiare il quadro delleprofessioniedeifabbisogniprofessionalidelfuturo.

In quest’ottica tale selezione dei trend e dei driver che guideranno il cambiamento neiprossimi anni rappresenta un passaggio fondamentale per tentare di prevedere icomportamentidegliattori.Loscenariocheandremoaindividuare,infatti,caratterizzatodaunaserieditrasformazionigiàoggiinatto,obbligheràglistakeholderdelsettoreamettereincampounaseriediadattamenti,inparticolareperquelcheattieneallecompetenzeeagliskill necessari ed indispensabili per la competitività e l’evoluzione dei beni culturali. Ciriferiamo a un processo di adattamento che dovrà interfacciarsi con il sistemadell’Education, in quanto, se da un lato l’analisi dei fabbisogni espressi dal sistemaproduttivorivesteunruolofondamentaleaifinidell’adattabilitàdellerisorseumane,quellocheappareancorpiùevidenteèchel’anticipazionedeifabbisognirivesteunruolostrategicoancheperlosviluppodellepolitichediformazionedelpaese.

5.1Unasintesideiprincipalitrendsedriverscheguiderannoilcambiamento

Come osservato nel capitolo precedente (Cfr. cap.4), il gruppo di ricerca nell’analizzare ilcompartooggettodiindaginesièsforzatodidelineareattraversolariflessionecollettivacon

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il gruppo di esperti e stakeholder del progetto e con l’ulteriore contributo degli espertiesterni,nonchéattraversounaletturasistematicaeragionatadalleprincipalievidenzecheemergonodallaletteraturaspecializzataedall’analisidialcuneconferenzepubbliche,tracuilaquartaedizionedegliStatiGeneralidellaCulturapromossada IlSole24Ore, lepossibilidinamichechepotrannoincideresulcambiamentonelsettoredeibeniculturali.

Ledinamichespecifichesonostateraggruppateinuneserciziodisintesiesemplificazioneinquattrocategorieomacroareeprincipali:

-Competizioneinternazionale

-Fattoridemografici,socialieculturali;

-Fattoritecnologici

-Fattoriistituzionalieregolatori.

Conriferimentoaquestaclassificazioneilgruppodilavorohaprovatoamettereasistemaiprincipali e più identificabili trend edriver che - all’interno di una cornice più generale dicambiamento– interesseranno il settoredeibeniculturali.Apartiredalladistinzionedellemacro aree e, nell’ambito di ciascuna di esse, sono stati esaminati i diversi fattori dicambiamento che avranno un impatto rilevante sulle competenze che il mercato potràrichiederenel settore.Successivamentesidescriveranno lecompetenze incambiamentoel’associazionedellestesseallefigureprofessionalidiriferimento.

In base ai ragionamenti sviluppati dal gruppo di lavoro, lo scenario che ci aspettiamo neiprossimi cinque anni sarà caratterizzato da una maggiore enfasi sulla competitività esull’efficienza; da un progressivo spostamento dell’attenzione dalla funzione di tutela aquelladivalorizzazione;daunamaggioreattitudineasoddisfare ibisognidiunadomandache si diversifica e al contempo si espande; da una compenetrazione della dimensioneturistica nei programmi di promozione culturale; da una crescente compartecipazione delprivato;daunaricercadiformeorganizzativechepermettanodifarereteemettereafattorcomuneesperienzeecapacitàdipromozione;daunutilizzodellatecnologiachefavoriscalosviluppodituttequestetendenzeechesappiaalcontempomigliorareletecnicheditutela.

All’internodiquestafotografia,ciaspettiamoquindiinprimoluogocheneiprossimicinqueannisiintensifichiladimensionedellacompetizione.Iprocessiglobaliinattodaormaioltretrent’anni,unitialleaccresciutecapacitàdimobilitàdellepersoneeallosviluppodelleweb,hanno dato vita a una crescente competizione internazionale che incomincia a estendersianchenelsettoredeibeniculturali.Sitrattadiunaspintaalrinnovamentocheagiscelungoduedirezioni: daun lato imponeuna ridefinizionedell’offerta culturaleper connetterla ai

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grandi flussi di visitatori internazionali, dall’altro impegna i grandi player nazionali asperimentarenuovemodalitàpermantenereadeguatilivellidiappetibilitàversoilmercatointerno.

Intaleprospettivasesiconsiderano ibeniculturalicomeunelementostrategicononsoloperlacrescitasocialeeculturalediunpaese,maanchecomeunimportanteattrattoreperilturismo, l’attenzione verso la competitività comporterà un grande sforzo da parte deglistakeholderpubblicieprivatiperdarevitaaunprocessodiriorganizzazionedell’offerta inun’ottica di sviluppo coordinato anche attraverso la creazione di distretti culturali el’integrazionetraculturaeturismo.E’,infatti,indubbiocheinuncontestoincuilafruizionedeibeniculturalimostratrendcrescentieincuileabitudinituristichedellepersonestannocambiando spostandosi da una modalità stanziale a una di tipo mordi e fuggi, unaconnessione stretta tra questi due mondi può portare a dei mutui benefici. Da un lato,infatti,lacittàd’arterappresentaancoraoggiunodeiprincipaliattrattorituristici,dall’altro,un’offerta culturale inserita all’interno di un percorso turistico si arricchisce e si valorizza,offendoalvisitatoreunpercorsodivisitapiùcompletoecoinvolgente.

Quellodellaconnessionecrescentetraturismobeniculturaliedellaaggregazioneinchiavedistrettuale,perciò, rappresentanodeglielementi che sedaun latoaiutanoa renderepiùefficiente il sistema,mettendoa fattorcomune leesperienzee lecapacitàdipromozione,dall’altrosonofunzionaliadaccompagnareilvisitatoreinpercorsiesperienzialicoinvolgentie complessivi che gli permettanodi inquadrare il singolo bene culturale all’interno di unarete di fattori che caratterizzano la cultura di un territorio come ad esempio arte,enogastronomia,artigianato,naturaeambiente.

Sempre in un’ottica dimaggior enfasi sulla competitività, ci aspettiamo che lo scenario diriferimento si caratterizzerà per una rinnovata attenzione alle esigenze di una domandaquantitativamenteequalitativamentecrescente.Ciriferiamoparticolarmenteatreelementiessenziali: l’intensificarsi dei flussi turistici provenienti dai paesi emergenti, il progressivoinvecchiamentodellapopolazionee lacrescentescolarizzazione.Si trattadi tre fattori checontribuisconoadincrementarelapossibileplateadifruitoridiversificandoneleesigenzeequindi imponendo una riflessione sul tipo di servizi da offrire a supporto del settore. Inquest’otticalatendenzaperilfuturosaràquelladiunacrescenteattenzioneversolaricercadi servizi in grado di soddisfare le nuove richieste e di accompagnare il visitatore in unpercorsodifruizioneinterattivoecoerenteconleproprieaspettative.

A questo elemento va aggiunto il ruolo non trascurabile della scuola. L’istruzione, infatti,rappresenta uno dei fattori chiave su cui sviluppare interesse verso i beni culturali. Se la

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correlazionetratassodiistruzioneelivellodifruizionedeibeniculturalipuòapparirecomescontata, occorre ricordare che la scuola svolge un ruolo di socializzazione fondamentaleversoimuseieiluoghidell’arte.E’proprioascuola,infatti,cheibambinihannoperlaprimavoltal’occasionedivisitareilpatrimonioartisticoebibliotecarioattraversovisited’istruzioneelaboratoriformativi. Inquest’ottica,perciò, inunoscenariofuturoincui lavalorizzazionedeibeniculturaliassumeunacertacentralità,ilrafforzamentodellegametrabeniculturaliescuolediventeràunelementosemprepiùstrategico.

Inoltre, in un contesto di enfasi sulla competizione e di diversificazione della domanda, ifattori tecnologici possono svolgere un ruolo tutt’altro che secondario. Questi, infatti,offronoenormiopportunità sianel campodellavalorizzazione, sipensialla tecnologiapersviluppare una curatelamuseale interattiva e coinvolgente o agli strumenti delmarketingdigitale,cheinquellodellatutela,dovecontribuisconoapreservareilpatrimonioinmanierapiùefficaceedefficiente.Inparticolarestrumenticomeladigitalizzazionedelpatrimonio,sepur costosi in termini sia economici che di tempo, entrano a pieno nel dilemma travalorizzazione e tutela, garantendo una piena fruizione senza rischiare di danneggiare ilpatrimonio.Occorre,infatti,ricordarecomeinevitabilmentelafruizionecomportaformedistress per il bene in questione. Ci riferiamo al possibile stress da consultazione, visita oesposizionecheavvieneperviadellospostamentofisico,delcontattoconlepersone,dellevariazionimicroclimatichedatedalflussodivisitatorieadaltrefontidiusuracherischianoalla lunga di compromettere l’oggetto in questione, inficiando definitivamente sulla suasalvaguardia.Attraversoladigitalizzazione,perciò,sieliminadeltuttoilcontattofisicoconilbeneconsentendounafruizionesenzaalcunrischiodiusura.

In quest’ottica, perciò c’è da aspettarsi che il nostro scenario di riferimento saràcaratterizzato da un utilizzo crescente della tecnologia a tutti i livelli. Si tratta di unavanzamento tecnologico che, al contrariodi altri settori, nondovrebbe incidere sui livellioccupazionali, ma affiancarsi all’uomo per migliorare le sue capacità sia di tutela che divalorizzazione.

Infine, per definire il nostro scenario di riferimento non possiamo tralasciare la riformaorganizzativadelMinisterodeibeniculturali incorso inquestimesi.Si tratta, infatti,diuntentativo di riorganizzazione della pianta organica del Ministero che potrebbe avere unimpattoconsistentenonsoloall’internodelperimetroministerialemaancheintuttelealtrestrutturechegestisconoibeniculturaliattraversoprocessidiisomorfismoistituzionale.

Inuncontestopubblicocomequellodeibenie incuièprevalentemente loStatoe lesuearticolazioni a gestire direttamente il patrimonio, una riforma organizzativa del ministero

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puòesserevistacomeunattodiveraepropriapoliticaindustriale.Inquest’ottica,quindièchiarocomelariformapotràavereunimpattomoltofortesulnostroscenariodiriferimento.Conquestaprocessoditrasformazioneorganizzativaillegislatorehavolutospostatol’enfasidalla tutela alla valorizzazione. Attraverso una retorica dei beni culturali come possibilestrumentoperilrilancioeconomicodelpaese,lariformapuntaaincrementareilnumerodivisitatori del patrimonio artistico e culturale. In quest’ottica c’è da aspettarsi che neiprossimianni chi saràchiamatoagestire ilpatrimonio si confronteràconsempremaggiorintensità con il tema dei visitatori, cercando di trovare soluzioni innovative che sappianocoinvolgerelepersoneeaprireilmuseoalleesigenzedelterritorioentrocuièinserito.

In secondo luogo la riforma ha cercato di stimolare il privato alla compartecipazione alfinanziamentoeallavalorizzazionedelpatrimonioinun’otticadisussidiarietàorizzontale.Sitrattadiunprocessodicofinanziamentoedisostegnonellavalorizzazionechevedràiprivatisemprepiùcoinvoltiafiancodelattorepubblico.

Infine,lariformaèintervenutanellaridefinizionedeirapportotracentroeperiferia,conunconseguenteriassettofunzionalechehapromossounanettaseparazionetra le funzioniditutela,lasciateincapoalleSovraintendenze,equelledivalorizzazionecheverrannoassoltedai Musei e dai poli museali regionali. All’interno di questo processo di specializzazionefunzionale, la riforma ha voluto dare autonomia giuridica e finanziaria ai musei, i qualidovrannodotarsidiunostatuto,diunconsigliodiamministrazione,diuncollegiodeirevisorideiconti,diundirettoredialcunefigureprofessionalispecificheingradodisvolgerecompitididirezionescientifica,dirapporticonilpubblico,difundrasingedicuratela.Sitrattadiunprocessodiriformachecoinvolgeprincipalmentei20grandimuseiindicatidallaleggeei22museidiinteressenazionale,macheinmisuraminorecoinvolgeràognimuseodiproprietàstatale. Inoltre, comeabbiamogià accennatoquellamessa in campodal legislatore èunariforma che vuole dare un indirizzo chiaro a tutto il comparto producendo effetti diisomorfismo:unprocessodi riorganizzazionechemiraadareunavisionepiùmanagerialealla macchina ministeriale e un riformulazione dell’offerta in un’ottica più orientata allavalorizzazione.

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SCENARIO2020:fattoridicambiamenticheavrannounimpattorilevantesucompetenzeefigureprofessionali

Categoria Scenari:principalitrendedriver

Competizioneinternazionale

Sforzinelpianificareun’offertachesiaingradodiintercettareiflussidivisitatoriinternazionalienonperderequelliinterniCrescenteconnessionetrabeniculturalieturismoTendenzaalrafforzamentodelleretieallacreazionedidistretticulturalitratuttiisoggettioperantiinunmedesimoterritorioEnfasicrescentesull’importanzadell’internazionalizzazioneCrescentecentralitàdellacomunicazionewebEstensionedellelingueconcuitradurreimessaggiemiglioramentodellaqualitàdelletraduzioneRafforzamentodellepartnershiptransnazionalitramuseieistituzioniculturali

Fattoridemografici,socialieculturali

EstensionedellapossibilebasedifruitoriediversificazionedeisuoibisogniInvecchiamentodellapopolazioneeestensionediunadellebasisucuisifondailvolontariatoculturaleSpintaaunamaggioreconnessionetralascuolaeibeniculturaliAumentodelnumerodeilaureatiecrescentemismachtradomandaeoffertadilavoroneibeniculturali

Fattoritecnologici

Spintaversoun’ibridazionedelletecnichedicomunicazioneinun’otticadimaggiorecoinvolgimentodeivisitatoriEsigenzadiaggiornarelestrategiedimarketingallalucedeinuovimediaedicomunicazionebidirezionalesuisocialnetworkSpintaversounprocessodidigitalizzazionedelpatrimonioculturaleMiglioramentodelletecnicheditutelaepossibilitàdiestenderelafunzionedivalorizzazionesenzaincideresullaconservazionedeibeni

Fattoriistituzionalieregolatori

Separazionenettatralafunzioneditutelaequelladivalorizzazioneecrescenteenfasisuquest’ultimaTentativodistimolareilprivatoallacompartecipazionealfinanziamentoeallavalorizzazionedelpatrimonioCreazionediunanuovapiantaorganicadelministeroconunaridefinizionedelruolitracentroeperiferiaIstituzionedeinuovipolimusealieprocessodiisomorfismodellealtreistituzioniMaggioreautonomiamusealealfinedistimolarelaricercadisoluzioniperincrementareilnumerodivisitatoriTendenzaall’affermazionediunaculturamanagerialeneimeccanismidifunzionamentodelministero

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6.StrategiadellerisorseumaneperinterpretareilcambiamentoIllavorodiforesightdescrittoneicapitoliprecedenti,chehacondottoalladefinizionedelloscenario2020piùprobabileperilcompartodeiBeniCulturali,trovaunadellesueprincipaliragion d’essere nella prefigurazione delle trasformazioni più significative sul sistema delleprofessionalitàadessosotteso.

Leprincipalidinamichechecaratterizzanoimutamentieconomici,produttiviedorganizzativiin precedenza tracciati ci hanno consentito, infatti, di ipotizzare alcuni significativicambiamentinelleprofessionidiriferimentodelcompartoediindividuare,diconseguenza,le principali competenze che presiedono a tali cambiamenti. Tali competenze sono quelleche dovrebbero consentire, in ragione dello scenario individuato, un esercizio delleprofessionisemprepiùefficaceneltempo.

Il fabbisognoprofessionaleprevisionaledicompetenzeediskillchenerisultavienedanoidefinito prevalentemente in termini qualitativi. Più precisamente il compito qui assolto èstato quello di prefigurare come le conoscenze, i ruoli e compiti lavorativipotrebbero/dovrebbero trasformarsi o innovarsi, nel medio periodo, sotto l’influsso deitrendedeidriver,inprecedenza,individuati.

L’analisiqualitativaquicondottaè,pertanto,finalizzata

• sia ad intercettare e descrivere nel dettaglio, in relazione allo scenario che è statoconsideratocomeilpiùprobabile,lecompetenzefondamentalichecaratterizzerannol’evoluzionedell’areaprofessionale,divoltainvolta,individuata,

• sia ad offrire orientamenti generali, e specifici, ove possibile, al sistemadell’educationinconseguenzaeasupportoditaleevoluzione.

Prima,però,didelinearepiùneldettagliocomeledinamiche identificate-concorrenzaedinternazionalizzazione, fattori demografici, sociali, culturali, fattori tecnologici e fattoriistituzionali-impattinosulsistemadelleprofessioni,èopportunoprocederealladefinizionedeiriferimenticoncettualiprincipalicheverrannodiseguitoutilizzati.

Ci riferiamo a che cosa si intenda per competenza, Unità/Figura Professionale eclassificazionedelleprofessioni.

Nell’ultimo decennio, il costrutto di competenza ha acquisito una rilevanza strategicaall’internodellepolicysiadiEducationsiadilifelongelifewidelearning.

Nella sua dimensione concettuale e operativa più tipica esso rappresenta l’elementofondativodeiprocessidiapprendimento/insegnamentoedellaprogrammazionedell’offertaformativa nelle scuole di ogni ordine e grado e della formazione professionale euniversitaria. Esso si configura, altresì, come costrutto concettuale essenziale peraccompagnare,definiree valutare i risultati dellepratichedi alternanza scuola-lavoroedi

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orientamentoscolasticoeprofessionale. Ilconcettodicompetenzaharaggiunto,altresì, lastessa centralità anche nella gestione delle risorse umane a livello di singola impresa, nelreclutamento del personale, nei processi di assegnazione di benefici e dei meriti nelleprogressionidicarriera.

Data la rilevanza del concetto di competenza nelle strategia di accrescimentodel capitaleumano individuale, il dibattito sviluppatosi attorno ad esso ha portato, in questi anni, adefinirne molteplicemente i confini e le caratterizzazioni secondo logiche, non sempresovrapponibili.

Una delle caratterizzazioni specifiche sulle quali, comunque, si è raggiunta un’ampiaconvergenzaèquelladiconsiderarelacompetenza, innanzitutto,comeuncomportamento

organizzativo visibile, risultato dell’acquisizione individuale di una specifica padronanza

nell’affrontareproblemienell’individuaresoluzionipostedall’agire (professionaleenon) in

datocontesto.Cosìconcepita,lacompetenzaassumelafunzionediidentificarenontantoenon solo le conoscenze, le abilità e/o le capacità possedute dalla persona quanto diconnotarnelariconoscibilitàeffettivaall’internodiundeterminatocontesto.

Tale riconoscibilità ha un elevato valore sociale e relazionale perché solo una personadiversadaquellachepossiedelacompetenzapuòevidenziarnel’effettivaesistenzaladdovela vede applicata a uno specifico comportamento organizzativo individuale dotato diefficacia.

Tra le tante definizioni disponibili, ai fini della nostra ricerca, abbiamo fatto riferimento aquanto contenuto nel D.Lgs. 16/01/2013, n. 134 che rappresenta lo strumento regolativoattornoalqualeèstatoricostruitoevalidatol’interodibattitosullecompetenzeavviatonelnostro Paese nel corso dell’ultimodecennio. In taleDecreto la competenza viene definitacome“…capacitàdiutilizzare,insituazionidilavoro,distudioonellosviluppoprofessionaleepersonale, un insieme strutturato di conoscenze e di abilità acquisite nei contesti diapprendimentoformale,nonformaleoinformale”.

La competenza sembra possedere, se osservata in questa visuale, una natura fortementesoggettiva,dinamicaeprocessuale.Essaindica,inaltritermini,lacapacitàcheognipersonapossiededi“mobilitare”leproprierisorseinrapportoaduncontesto,alfinediprendereincaricodeterminaticompiti,combinandodinamicamentesaperieskill5.

4D.Lgs.13/2013“Definizionedellenormegeneraliedeilivelliessenzialidelleprestazioniperl'individuazioneevalidazionedegliapprendimentinonformalieinformaliedeglistandardminimidiserviziodelsistemanazionaledicertificazionedellecompetenze,anormadell'articolo4,commi58e68,dellalegge28giugno2012,n.92.(13G00043)(GUSerieGeneralen.39del15-2-2013)”.5 La definizione presente nel Dgls 13/13 va integrata da quanto previsto dalla RACCOMANDAZIONE DEL PARLAMENTOEUROPEOEDELCONSIGLIOdel23aprile2008sullacostituzionedelQuadroeuropeodellequalificheperl'apprendimentopermanente (Testo rilevante ai fini del SEE) (2008/C 111/01) che definisce sia le competenze, descritte in termini diautonomia e responsabilità, direttamente connesse alle conoscenze e alle abilità che ne completano la corretta

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Così intesa, la competenza favorisce e orienta con maggiore articolazione l’esercizioprevisionalenelqualecisiamoimpegnati.Innanzituttononingessaillavorodianalisiinunoschema precostituito, bensì lo lascia aperto, prefigurandolo, cioè, come un modo diosservare il cambiamento atteso, nel caso in cui, si concretizzi lo scenario ritenuto piùprobabile. In secondo luogo, a partire dalla sua forte caratterizzazione contestuale e,sostanzialmente, individualizzata, lacompetenza,ancorpiùdellasingolaskillprofessionale,individua,conprecisione,ilcomportamentoorganizzativodasottoporreadosservazioneperverificarne,neltempo,glieffetti.

Lecompetenze-assiemeaicompiti,allecondizionieallivellodieserciziorelativoalcontestoprofessionale di riferimento - concorrono a determinare i contenuti della specificaUnitàProfessionaleall’internodellapiùgeneraleclassificazionedelleprofessioni6.

A sua volta, la classificazionedelle professioni fornisce, come vedremo, un linguaggio “dibase”condiviso,dautilizzareperladescrizionedelleprofessionistessepotendone,pertalevia,confrontare,neltempoenellospazio,lecaratteristichesalienti.

Inoltre, semessi in relazione con le attività effettivamente eseguite nei contesti lavorativiconcretialfinediprodurreundeterminatobeneoserviziosia leFigureProfessionalisia lastessa classificazione delle professioni, sembrano essere costrutti ad un elevato livello diastrazione. Tuttavia, la loro descrizione, nonostante sia costruita con criteri classificatori(astrazione) tendenzialmente rigidi, non impedisce di prefigurare, più nel dettaglio, icambiamenti attesi, proprio a partire dalla stretta relazione, da noi individuata, tra lecompetenze che li costituiscono e le principali mansioni, ruoli e azioni distintivi di ognisingolaprofessione.

contestualizzazione. La Raccomandazione utilizza le seguenti definizioni: «conoscenze»: risultato dell'assimilazione diinformazioniattraversol'apprendimento.Leconoscenzesonouninsiemedifatti,principi,teorieepraticherelativeadunsettoredilavoroodistudio.NelcontestodelQuadroeuropeodellequalificheleconoscenzesonodescrittecometeorichee/opratiche;«abilità»:indicanolecapacitàdiapplicareconoscenzeediutilizzareknow-howperportareaterminecompitie risolvere problemi. Nel contesto del Quadro europeo delle qualifiche le abilità sono descritte come cognitive(comprendentil'usodelpensierologico,intuitivoecreativo)opratiche(comprendentil'abilitàmanualeel'usodimetodi,materiali,strumenti);«competenze»:comprovatacapacitàdiutilizzareconoscenze,abilitàecapacitàpersonali,socialie/ometodologiche, in situazioni di lavoro o di studio e nello sviluppo professionale e personale. Nel contesto del Quadroeuropeodellequalifichelecompetenzesonodescritteinterminidiresponsabilitàeautonomia.6 A partire dal 2011 l'Istat (http://www.istat.it/it/archivio/18132) ha adottato la nuova classificazione delle professioniCP2011,fruttodiunlavorodiaggiornamentodellaprecedenteversione(CP2001)ediadattamentoallenovitàintrodottedalla International StandardClassificationofOccupations - Isco08. La classificazioneCP2011 fornisce uno strumentoperricondurre tutte le professioni esistenti nel mercato del lavoro all'interno di un numero limitato di raggruppamentiprofessionali, da utilizzare per comunicare, diffondere e scambiare dati statistici e amministrativi sulle professioni,comparabili a livello internazionale; tale strumento non deve invece essere inteso come uno strumento diregolamentazionedelleprofessioni.

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6.1Implicazionidelnuovoscenario:principalicompetenzeemergenti

L’analisi di scenario svolta nelle pagine precedenti consente di riassumere, ad un primolivellodiaggregazione,leprincipalicompetenzeemergenti.

Nel riquadro sottostante vengono descritte non tanto le competenze in senso stretto,quantoledirettrici,lelineeditendenzaprevalenti,cioèledirezionidapotenziareall’internodelle esercizio professionale, in altre parole, i grappoli di competenze che, piùprobabilmente,entrerannoingioconelloscenariofuturo.

Competenzeemergenti(unavisionegenerale)

CompetenzeasostegnodellacrescitadellaInterculturalitàdellerelazioniprofessionaliesocialiCompetenzeperilMarketingterritorialestrategico(sostenibilitàfinanziaria)CompetenzeasupportodelmiglioramentodellavisionestrategicaeleadershipCompetenzediself-management,diadattamentoanuovicontestiorganizzativiCompetenzelegatealdecisionmakingCompetenze legate al miglioramento della lettura dei processi di lavoro e dei risultati (Monitoraggio evalutazionedeiprocessi)Potenziamento dell’approccio organizzativo e progettuale in direzione dell’integrazione tra beni culturali,turismo,sviluppoedistribuzionedeibenicomuniterritorialiCompetenzaspecifichenellelinguestraniereCompetenze a supporto dello sviluppo dell’immagine e dell’informazione sul core businessaziendale/istituzionaleCompetenzelegalieamministrativo/finanziarieCompetenzelegatealmiglioramentodellagestionedellerisorseumaneCompetenze relazionali a supporto del service management rivolto a clienti speciali e, più in generale,nell’otticadiunmiglioramentodeiserviziall’utentefinaleCompetenzeasostegnodell’attivitàdiEducationdelMuseoCompetenzediallestimentoorientatoalmarketing,alfundraisingeallaattrattivitàdelbeneculturaleIn termini funzionali, queste competenze - riprendendo anche quanto già suggerito dallaCarta delle Professioni Museali, seppur con toni e accentuazioni differenti dall’ICOM7(InternationalCouncilofMuseum8)-sonoallabaseditutteleattivitàprofessionaliinnovatecheconnettono,allorointerno,lespintealcambiamentodelineatedalloscenario.

7 Che enfatizza anche componenti tipichedelle cultureorganizzativedimatriceAnglosassonequali il CodiceEtico,ilmarketingglobale,ilmanagementdeidisastri,iltrafficoillecitodiopered’arte(quest’ultimafunzionedanoiaffidataesplicitamenteedesclusivamentealleFFOO).8ICOM(2004),RunningaMuseum.ICMOPublishing,Paris

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Il processo di avvicinamento, che porta dalla definizione delle tendenze generali, cheemergono nella forma di grappoli di competenze, alla descrizione dei cambiamentiosservabilinellesingoleprofessioni,siavvalediunpassaggiointermedioattraversoilqualesi perviene, appunto, ad una definizione puntuale e specifica delle competenzeprecedentementedelineate(tabella)soloadunlivellopiùgenerale.

Questesonostatedeclinate,quindi,comeprevistodallastessadefinizionechediessenedàla legge, come capacità di agire con padronanza in un dato contesto, e sintetizzatenell’espressione“essereingradodi”.

Attraversoquestopassaggioabbiamoindividuatoleseguenticompetenze:

• Essere in grado di interagire positivamente in contesti interculturali emultidisciplinari.

• Essere in grado di comprendere e di utilizzare in ambiti di promozione,coordinamento gestione i processi relativi alla costante acquisizione di risorse asostegnodellamissionaziendale/istituzionale(promozione,fundraising,rapporticonfinanziatoriesternidivarianatura).

• Essere in grado di accompagnare i cambiamenti e valutare i risultati dei processiaziendali/organizzativiapartiredaunamatricediobiettiviedimetodi.

• Essere in gradodi sviluppare approcci orientati all’autodiagnosi e almiglioramentocontinuoattraversol’acquisizioneintempiutilidisetinformativipertinenti.

• Essere ingradodiprenderedecisioni inrelazionealpropriocontestodi riferimentomigliorandolacapacitàdiacquisizioneintempiutilidisetinformativipertinenti.

• Essereingradodiutilizzareisistemiinformativinellagestioneesviluppodeiprocessidilavoroaziendali/istituzionalidiriferimento(monitoraggiodellaspesa,delleattività,indicatoridioutput,divalutazione,dirisultato)

• Essere in grado di promuovere e sostenere processi produttivi, organizzativi eculturali della propria istituzione/organizzazione fondati su una costantevalorizzazionedelledinamicherelazionaliedelle filiere locali (marketingterritorialestrategicodeibeniculturali).

• Essere in grado di affrontare i molteplici aspetti della propria dimensioneprofessionale sul versante della comunicazione scritta, orale, online utilizzandodifferentilingueveicolari.

• Essere in grado di utilizzare i sistemi informativi web based nella gestione e nellosviluppo dei processi aziendali/istituzionali orientati alla promozione e allavalorizzazionedellapropriaimmagineedellapropriamission.

• Essere in grado di interpretare e applicare normative generali e specifiche, criterigestionali in ambito amministrativo e finanziario in relazione al sistemaaziendale/organizzativolocale,nazionale(einternazionale)diriferimento.

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• Essere in grado di gestire i processi di cambiamento degli assetti organizzativi diriferimento nell’ottica di una crescente valorizzazione del capitale umanoaziendale/istituzionaleediunagestionepositivadeiconflitti.

• Essereingradodiinterpretareesostenereibisognidegliutenti,ingenerale,nonchédicategoriediutentispecificinell’otticadelmiglioramentogeneraledelservizio.

• Essere in grado di associare i prodotti culturali a strategie e percorsi didattici ededucativifruibilidapubblicidifferenziati

• Essere ingradodi inserireunprogetto culturale in contesti ingradodi favorirne lavisibilità,lafruibilità,larimunerativitàeconomicaesociale.

Di seguito ogni singola competenza individuata viene descritta nelle sue principalicaratterizzazionieimplicazioni.

Essereingradodiinteragirepositivamenteincontestiinterculturaliemultidisciplinari

Questacompetenzaconsentedientrare,incondizionidimaggiorepadronanzaedefficacia,incontattoconglialtri, inambientidovetenderannoasvilupparsirelazionisignificativetraattori diversi e portatori di interessi, non sempre sovrapponibili. Tali relazioni sarannosemprepiùimprontateallareciprocacomprensionedinuoveedifferenticategorieculturali,aspirazioni,metodi,strumenti,modalitàdiorganizzazioneevisioni.Losviluppodiattivitàdinetworkingeunapiùcomplessagovernancedeipercorsiattivatitraleorganizzazionispinge,pertanto, in direzione dell’accrescimento della capacità di interagire con expertise especializzazioni anche molto distanti da quelle caratteristiche della propria professione eformazionedisciplinaredibase.

Essere ingradodicomprendereediutilizzare inambitidipromozione,coordinamentoegestione i processi relativi alla costante acquisizione di risorse a sostegno dellamissionaziendale/istituzionale(promozione,fundraising,rapporticonfinanziatoriesternidivarianatura)

Questa competenza assume una valenza strategica a partire dall’investimento pubblico inmateriadi valorizzazionedeibeni culturali (variabiledi rotturadello scenario individuato).Tale investimento, che si affiancaaquellopiù tipicodella tutelaedella conservazionedeibeniculturali,spingeindirezionedellanecessitàdiarricchirel’interventopubblicodinuovipercorsi e strumenti sempre più mirati all’acquisizione e gestione di risorse materiali eimmateriali per favorire una fruizione progressivamente più articolata e differenziata deibeni culturali. E’ soprattutto la capacità di acquisire credibilità gestionale e progettualepressonuoviinvestitorisoprattuttoprivati-dallivellolocaleaquellointernazionale-afare

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la differenza nei percorsi di valorizzazione dei beni culturali che verranno promossi. Talipercorsi necessitano di essere incentivati e resi sostenibili nel tempo e, in questa visuale,presuppongono lapienaacquisizionedicompetenzediselezioneedi riconoscimentodelleopportunitàeconomicheeprogettualiasupportodellamissioneorganizzativa.

Essere in grado di accompagnare i cambiamenti e valutare i risultati dei processiaziendali/organizzativiapartiredaunamatricediobiettiviedimetodi

Unamigliorevisionedeipropricompiti,unapiùprecisapercezionedellepropriepotenzialitàsulpianoorganizzativoeprogettuale,unapiùspiccatapropensionealcambiamentovannonecessariamentesostenutedaunacrescentecapacitàdiindividuazionediazionicoordinate,di obiettivi credibili e di metodi e strumenti adeguati a sostegno della mission

dell’organizzazione. L’insieme di questi processi necessita di essere inserito, in manieracrescenteesemprepiùconsapevole,all’internodimatriciconcettualieprogettualichenegarantiscano la visibilità e ne consentano la lettura nel corso dell’intero processo diimplementazionedell’azioneorganizzativa.

Essere in grado di sviluppare approcci orientati all’autodiagnosi e al miglioramentocontinuoattraversol’acquisizioneintempiutilidisetinformativipertinenti

Lacrescitadellaconsapevolezzadellaposizionediognunoall’internodell’organizzazioneelaconnessionetraautopercezioneeazionesonoelementicaratteristicidell’organizzazionecheapprende. A sua volta, la percezione individuale del contesto di riferimento della propriaazione/attività professionale spinge in direzione di una crescente scomposizione ericomposizionedelleproprieazioniprofessionalipermegliocomprendernelespecificitàeifattori di successo. Taleprocessoviene resopossibiledalmiglioramento significativodellacapacitàdiacquisireinformazionisulcontesto,sullecondizionioperative,suipossibilieffetti,sui risultati della propria attività nell’organizzazione e sulle caratteristiche dell’interazioneconlealtreprofessionipresentiinuncontestodato.

Essere in grado di prendere decisioni in relazione al proprio contesto di riferimentomigliorandolacapacitàdiacquisizioneintempiutilidisetinformativipertinenti

Questacompetenzaponeinevidenzalaspintaversoilmiglioramentodellepropriecapacitàdecisionali, agendo anche su una più precisa e cosciente percezione del sistema delleresponsabilità della propria organizzazione. Al tempo stesso, lo sviluppo della capacità didecidere richiama la necessità di approvvigionarsi di buone informazioni a supporto delladecisioneealmiglioramentodellaqualità tecnicadella raccoltaedelladistribuzionedelle

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informazioni rilevantidicui sihabisogno.Ciònondimeno,unacrescenterilevanzavadataallacorrettagestionedeitempiall’internodeiqualil’acquisizionedelleinformazionieilloroutilizzoafinidecisionalidebbanotrovareilpropriospaziorealizzativo.

Essere ingradodiutilizzare i sistemi informativinellagestioneesviluppodeiprocessidilavoro aziendali/istituzionali di riferimento (monitoraggio della spesa, delle attività,indicatoridioutput,divalutazione,dirisultato)

La spinta al miglioramento della qualità dei sistemi informativi tende ad associarsi allosviluppocontestualedellecapacitàdiutilizzodelle informazionistesse.Talecompetenzasialimenta attraverso ilmiglioramento della capacità di selezionare le rilevanze informativerelativeaiprocessi/servizi/prodotti interniedesterniall’organizzazioneediutilizzarleafinidecisionali. Questo processo richiama, altresì, la necessità di investire nella qualità dellaprogettazionedeisistemiinformativicheèallabasediunloropiùefficaceutilizzodapartedi tutti i membri dell’organizzazione. Va da sé, il richiamo ad una più approfonditaconoscenzadelfunzionamentodeisistemiinformativiinquantotaliedelleloropotenzialitàdiintegrazionenelladimensionegestionale/decisionale,integrazione.

Essere in grado di promuovere e sostenere processi produttivi, organizzativi e culturalidella propria istituzione/organizzazione fondati su una costante valorizzazione delledinamiche relazionali e delle filiere locali (marketing territoriale strategico dei beniculturali)

Lacapacitàdiancoraggioalledinamicheeconomiche,culturaliesocialilocalielacapacitàdidialogare con differenti tipologie di attori sono quelle che più di altre favorisconol’embeddedness (il radicamento) dell’organizzazione nel territorio. La promozione e lamodifica creativa di dinamiche di governance istituzionali e non si fondano sulle spiccatecompetenze relazionalidegli attori implicati e sulla capacità cheessihannodi condividerevalori, di lasciarsi incuriosire dalla diversità e di percepire, in tutta la sua articolazione ecomplessità,ilmilieuterritorialesucuiimbastireleproprierilevanzeorganizzative,gestionaliedeconomiche.Ipercorsidivalorizzazionedeibeniculturalinecessitano,nonacaso,diunacrescente capacità dimigliorarne la “vendibilità” presso pubblici e acquirenti differenziatiancheapartiredaunaineliminabileepienaconoscenzaecollocazionesulmercatodeibeniposseduti e/o prodotti dalla propria organizzazione/istituzione. La necessità di un piùconsapevoleancoraggioafiliereproduttivefortementeintegrate,qualiquelledellafruizioneturisticadel territorio, rendonoquestacompetenzastrategicaper il supportoallosviluppodelsettore.

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Essereingradodiaffrontareimoltepliciaspettidellapropriadimensioneprofessionalesulversantedellacomunicazionescritta,orale,onlineutilizzandodifferentilingueveicolari

La crescente complessità del proprio esercizio professionale caratterizzata, a tutti i livellioperativi delle organizzazioni, dalla crescente apertura internazionale nella fruizione delbene culturale, spinge in direzione della necessità di acquisire una sempre più adeguatapadronanzanell’usosiadellalinguamadresiadelleprincipalilingueveicolari.

Essereingradodiutilizzareisistemiinformativiwebbasednellagestioneenellosviluppodei processi aziendali/istituzionali orientati alla promozione e alla valorizzazione dellapropriaimmagineedellapropriamission

Losviluppodellasocietàdell’informazioneelanecessitàdidotarsidicompetenzedigitaliperla gestione ordinaria di gran parte dei processi organizzativi più rilevanti appare unanecessità che non è specifica del settore dei beni culturali. Tuttavia questo settore, inragione della possibilità/necessità di raggiungere nuovi pubblici al d fuori dello strettocontesto geografico di riferimento, e in presenza di un nuovo modo di immaginare lafruizionedeibeniculturaliinstrettaconnessione,adesempio,conquellaturistica,necessitadi uno sviluppo specifico di competenzeweb based che favoriscano la costruzione di unanuovaepiùmodernaidentitàsiadelsettoresiadelsingolobeneculturale.Questospingeindirezionedelmiglioramentodi tutte quelle competenze che supportano le organizzazionenell’utilizzodelwebcomeveicolodimiglioramentoepromozionedellapropriaimmagineedellapropriaattrattivitàpubblica.Vadasé,chel’accresciutoutilizzodell’informaticaanchenella archiviazione, conservazione e nella tutela dei beni culturali costituisca un potentefattorediintegrazioneconipercorsidivalorizzazioneerappresentiunutilemoltiplicatorediopportunitàdisviluppo,atuttiilivelli,perilsettore.

Essereingradodiinterpretareeapplicarenormativegeneraliespecifiche,criterigestionaliin ambito amministrativo e finanziario in relazione al sistema aziendale/organizzativolocale,nazionale(einternazionale)diriferimento

Lo sviluppo delle attività di networking interistituzionale, la accresciuta complessità dellegovernance e dei processi di sussidiarietà orizzontale e verticale, la crescenteinternazionalizzazionedelleattivitàvolteafavorirel’accessoelafruizioneaibeniculturaliatutti i livelli presuppongono approcci nuovi e più consapevoli anche sul versante dellagestioneamministrativadelleorganizzazioni.L’acquisizionedirisorsefinanziarieematerialiprovenienti da fonti diverse, pubbliche e private (fundraising e marketing territoriale)

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all’internodiunarinnovatamissionecaratterizzatadaefficienzaesostenibilitàvannodiparipassoconlosviluppoprocessidiaccountabilityeditrasparenzadellagestionefinanziariaeamministrativa.L’acquisizionediunsetdicompetenzeadeguatoinquestoambitodiattività,haunavalenzastrategicaperilconsolidamentopresenteefuturodelsettore.

Essere in grado di gestire i processi di cambiamento degli assetti organizzativi diriferimento nell’ottica di una crescente valorizzazione del capitale umanoaziendale/istituzionaleedigestionepositivadeiconflitti

L’aumento della complessità organizzativa dei servizi offerti, a tutti i livelli, nel settore,nonchélaspintaversoilmiglioramentodellecompetenzeprofessionalidituttiglioperatori(job enrichment), soprattutto quelli a più bassa qualificazione, pone problemi nuoviall’organizzazionedellavoro.L’opportunavalorizzazionedellecapacità,dellecompetenzeedel lavoro concreto di ognuno, coniugato con la crescente necessità di conoscere econdividere collettivamente la missione dell’organizzazione, spingono, soprattutto leposizioniapicali,indirezionedell’acquisizionedinuovecompetenzeinmateriadigestioneevalorizzazionedelcapitaleumanodell’organizzazione.Talinuovecompetenzeguardanosiaal miglioramento della capacità di gestione dei conflitti, fisiologica nei processi divalorizzazione differenziata dei compiti lavorativi in contesti professionali in grandeevoluzione, come quello dei beni culturali, sia al miglioramento dell’attitudine alriconoscimento delle effettive capacità di ognuno (bilancio di competenze), condizioneessenzialeperunacorrettaevirtuosagestionedellerisorseumanedelleorganizzazioni.

Essere in gradodi interpretare e sostenere i bisogni degli utenti, in generale, nonchédicategoriediutentispecificinell’otticadelmiglioramentogeneraledelservizio

Lanecessitàdirivolgersiapubblicidifferenziati,agruppidiutentie/oautenticonesigenzepersonalispecifiche(es.disabilità),cogliendoneledifferentinecessitàerispondendoadessecon un crescente grado di personalizzazione, promuove lo sviluppo di competenzerelazionalifondatesullacapacitàdiascolto,sullaflessibilitàdeicomportamentiorganizzativie sulla cura delle persone che accedono alla fruizione del bene/servizio. Tali competenzevannoaconiugarsiconunpiùspiccatoorientamentoalservizioall’internodiunapercezionedeipropricompitimaggiormentepro-attivaeapertaall’innovazione.

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Essereingradodiassociareiprodotticulturaliastrategieepercorsididatticiededucativifruibilidapubblicidifferenziati

Lavalorizzazionedeibeniculturalipassasemprepiùdifrequenteattraversopercorsicheneamplificano lavalenzaeducativapressopubblici specializzatie/osettoriali (anziani,giovanistudenti, bambini, etc.) e/o differenziati. Tale valenza educativa può essere potenziataattraverso lo sviluppo di competenze che favoriscano la capacità di tenere presenti idifferenti fabbisogni, lemutateesigenzediapprendimento, lepossibili strategiedi lifelonglearning in relazione a pubblici interessati seppur ancora non completamente valorizzaticomepotenzialifruitoriatuttocampo(es.anziani).Inoltre,apparestrategicalacapacitàdiconnetteretra loro,ascopoeducativo,differentiprodottifruibili inmanierapersonalizzata(libri,web, visite, testimonianze,etc.), rivitalizzandoper talevia le componentipiù tipichedelleculturelocali(caratteredegliinsediamenti,lingua,cultura,tecnologia,formed’arte).

Essere in grado di inserire un progetto culturale in contesti in grado di favorirne lavisibilità,lafruibilità,larimunerativitàeconomicaesociale

Competenza tipica dei direttori museali, dei curatori e di coloro che si occupano diallestimentimuseali, nonché degli imprenditori e dello staff direzionale delle imprese checollaboranoconleistituzionipubblichedeibeniculturali.Sitrattadiunaspecificacapacitàdistimolare la progettualità istituzionale e imprenditoriale come fattore di cambiamentoculturalealivellolocale.Tuttoquestoprendespuntodaunamigliorevisione“didettaglio”delruolodelleistituzioniculturaliedellepotenzialitàdellaprogettualitàterritorialechepuòrappresentare, se opportunamente agita, un forte attrattore dello sviluppo territoriale.

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6.2.LeFigureProfessionalicoinvoltenelcambiamento

Nella tabella alla pagina successiva sono state riportate le 14 competenze individuate edescritteinprecedenza. EssesonostateincrociateconleUnitàProfessionali,riportatenelriquadro qui in basso, che il gruppodegli esperti ha ritenuto essere quellemaggiormentecoinvoltedalcambiamentodiscenario.Questosignificachelecompetenzeselezionatesonostateosservateal lavoro,cioè,nellespecifiche implicazioni indotteall’internodellasingolaUnitàProfessionaleselezionata.Essesonostate,quindi,sistematizzatesecondouncriteriodiimportanza relativa in relazione al peso effettivamente assunto nelle attività tipiche dellaprofessionedescritta. Sièdeciso,cioè,di individuare,apartiredallaprospettivadi studiodelineata, quale importanza potesse avere, in futuro, quella determinata competenzaall’internodiquellaspecificaUnitàProfessionale.

Diseguitol’elencodelleUnitàProfessionali9selezionate.

1.1.2.3.2 Sovrintendentialpatrimonioculturalenazionale1.3.1.9.3 Imprenditorieresponsabilidipiccoleaziendenelsettoredelleattivitàsportive,ricreative,di

intrattenimentoedivertimento2.5.1.1.1 SpecialistinellagestionedellaPubblicaAmministrazione2.5.1.5.2 Specialistinellacommercializzazionedibenieservizi(esclusoilsettoreICT)2.5.1.6.0 Specialistidellepubblicherelazioni,dell'immagineeprofessioniassimilate2.5.4.5.3 Curatorieconservatoridimusei3.4.4.2.1 Tecnicideimusei4.2.2.1.0 Addettiall'accoglienzaeall'informazionenelleimpreseeneglientipubbliciPerfavorireilprocessodipesatura(indicatorenumericodicambiamentoafinecolonna)cheinmaniera empiricamisura l’intensità del cambiamento che caratterizza ogni singola UP,nellacaselladiincrociofraUPecompetenzaprofessionalecompareunindicatorecromaticocheneidentificaillivellodiimportanzadefinitocome:

• livello di importanza piuttosto elevato (colore rosso Punti 4): per affrontare lemodificazioni dei compiti professionali e degli obiettivi richiesti dalla professione, ilsoggettononpuòfareamenodipossederetalicompetenzeinmanieraapprofondita;

• livello di media importanza (colore verde Punti 3): per affrontare le modificazioni deicompiti connessi alla UP e degli obiettivi richiesti dalla professione, il soggetto ha

9 Le Unità Professionali sono famiglie di professioni. Al loro interno esistono più FigureProfessionali/Professioni.Questa apparente ambiguità terminologica non crediamomodifichi la sostanza delnostro ragionamento. E’ a partire, cioè, da famiglie professionali tendenzialmente omogenee per le lorocaratteristichegeneralichesonostateindividuatepoilespecificheFigureprofessionalichesonostatedescrittenelCap.7.

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necessità di possedere immediatamente gli elementi di base di tali competenze la cuiacquisizione e completa padronanza potrà essere dilazionata nel tempoma comunquedovràessereacquisita;

• livellodisufficienteimportanza(coloregialloPunti2):peraffrontarelemodificazionideicompiti connessi alla UP e degli obiettivi richiesti dalla professione, il soggetto hanecessità di possedere gli elementi di base che caratterizzano la competenzaprofessionale soprattutto per una migliore comprensione e possibilità di interazioneall’internoeall’esternodelpostodilavoro;

• rispetto alle caselle di incrocio in cui non sono indicati valori/cambiamenti di rilievo(colorebiancoPunti1)ènecessarioevidenziarechealmomento ilgruppodegliespertiha ritenuto che quel tipo di competenza, per quella specifica professione, non sembraesseredotatodiunarilevanzautiledasegnalare.

Infine, ilnumeroosservabilea fine rigaesprime, invece, la rilevanzadiquella competenzanell’insiemedelleprofessioniselezionate.

Competenzeselezionate

Molto

importante

Importante

Pocoim

portante

Ininfluente

1.1.2.3.2

1.3.1.9.3

2.5.1.1.1.

2.5.1.5.2

2.5.1.6.0

2.5.4.5.3

3.4.4.2.1

4.2.2.1.0

Essere in grado di interagire positivamente in contestiinterculturaliemultidisciplinari

30

Essere in grado di comprendere e di utilizzare in ambiti dipromozione, coordinamento gestione i processi relativi allacostante acquisizione di risorse a sostegno della missionaziendale/istituzionale (promozione, fundraising, rapporticonfinanziatoriesternidivarianatura)

28

Essere ingradodi accompagnare i cambiamenti e valutare irisultati dei processi aziendali/organizzativi a partire da unamatricediobiettiviedimetodi

24

Essere in grado di sviluppare approcci orientatiall’autodiagnosi e al miglioramento continuo attraversol’acquisizioneintempiutilidisetinformativipertinenti

30

Essere in gradodi prenderedecisioni in relazioneal propriocontesto di riferimento migliorando la capacità diacquisizioneintempiutilidisetinformativipertinentii

31

Essere in grado di utilizzare i sistemi informativi nellagestione e sviluppo dei processi di lavoroaziendali/istituzionali di riferimento (monitoraggio dellaspesa, delle attività, indicatori di out put, di valutazione, dirisultato)

25

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Essere in grado di promuovere e sostenere processiproduttivi, organizzativi e culturali della propriaistituzione/organizzazione fondati su una costantevalorizzazionedelledinamicherelazionaliedellefiliere locali(marketingterritorialestrategicodeibeniculturali)

26

Essereingradodiaffrontareimoltepliciaspettidellapropriadimensione professionale sul versante della comunicazionescritta,orale,onlineutilizzandodifferentilingueveicolari

27

Essere in grado di utilizzare i sistemi informativiweb basednella gestione e nello sviluppo dei processiaziendali/istituzionali orientati alla promozione e allavalorizzazionedellapropriaimmagineedellapropriamission

20

Essereingradodiinterpretareeapplicarenormativegeneralie specifiche, criteri gestionali in ambito amministrativo efinanziario in relazione al sistema aziendale/organizzativolocale,nazionale(einternazionale)diriferimento

21

Essere in grado di gestire i processi di cambiamento degliassettiorganizzatividiriferimentonell’otticadiunacrescentevalorizzazionedelcapitaleumanoaziendale/istituzionaleediunagestionepositivadeiconflitti

19

Essere in grado di interpretare e sostenere i bisogni degliutenti, in generale, nonché di categorie di utenti specificinell’otticadelmiglioramentogeneraledelservizio

25

Essere in gradodi associare i prodotti culturali a strategieepercorsididatticiededucativifruibilidapubblicidifferenziati

26

Essereingradodiinserireunprogettoculturaleincontestiingrado di favorirne la visibilità, la fruibilità, la rimunerativitàeconomicaesociale

25

46 55 51 50 48 48 34 35

A partire da questo quadro di sintesi, le singole Unità/Figure Professionali individuateverranno studiate separatamente (Cap. 7) per evidenziare gli specifici percorsi dicambiamentodacuiessesarannocoinvoltenelprossimofuturo.

Per ogni singola Figura Professionale si prenderà spunto dalla definizione presente nelsistema informativo Isfol Professioni “Nomenclatura e classificazione delle unitàprofessionali” che riguarda l’Unità professionale nel suo complesso e di cui la FiguraProfessionale individuata fa parte; seguirà l’elenco dei compiti e delle attività specifichesvoltidall’UnitàProfessionale,nellapraticalavorativaordinaria10presentiancheessecomeulterioreinformazioneacorredodelladescrizione.

10 Alcune di queste attività sono a volte non perfettamente centrate con quelle tipiche della FiguraProfessionale individuataacausadelsuopesorelativonella famigliapiùampiadell’UnitàProfessionaledovepossonoesserepresentiprofessionichehannounpesopercentualepiùsignificativochedeterminalapresenzadiquellaspecificaattivitàtraquelleritenutepiùrilevantiperlaUnitàProfessionaleconsiderata.

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Aquestaultimaseguiràl’elencolatabellacontenentelespecifichecompetenzeindividuatedall’analisi di scenario per quella Figura Professionale opportunamente pesate.Accompagneranno questa tabella, due ulteriori tabelle specifiche che descrivono icambiamentiriguardantileconoscenzeeleskill(leprime10)caratteristichediquellaFiguraProfessionaleindividuatedallaSurveyrealizzatadaIsfolnel2011epresentinelsistemaallaVoceconsiderata.

Siprocederà,quindi,allariscritturadelladeclaratorianellamodalitàdisintesicheraccoglieglielementidistintiviesalientidellaricognizioneeffettuatadalgruppodegliesperti.Adessaseguiràunabreveindicazionesuicompitinuovioinnovatiindividuatiall’internodell’assettoprofessionaledelineatoattraversol’analisidiscenario.

Chiuderàladescrizioneunbreveriferimentoalleindicazioniperilsistemadell’Educationchetrovanonelcapitolo6.3unaloropiùampiaarticolazioneesintesiragionata.

6.2.1.Competenzeeprofessioni.Lespecificitàdelsettorepubblico

Comeevidenziatonellepagineprecedenti,eprimadiarrivarealladescrizionedellesingoleUnitàProfessionali individuate (Cap.7), vorremmosoffermarciquiadapprofondirealcunespecificitàdelleprofessionipresentinesettorepubblicoche,aldilàdelloropesospecificointerminiassolutidecisamenteridotto,hannoorientatoecaratterizzatofortemente lasceltadelleFigureProfessionalioggettidianalisi.

Come noto, lo scenario individuato in precedenza, trova il suomotore di innovazione nelpolicychangepromossodall’insiemedelleriformedelsettoredeiBeniCulturaliavviatetrail2013 e il 2014. Tali riforme enfatizzano la complessità delle nuove istituzioni e formeorganizzativecreate(es.MuseiautonomioPoliregionali)e laforte innovativitàdifunzioniche andrannoapresiedereprocessi fondativi di unnuovomododi esseredelle Istituzionimusealiterritoriali.

Se volessimo sintetizzare i principali cambiamenti destinati ad affermarsi e che vengonopromossidall’attorepubbliconoteremocomequesti incidono lungoduedistintedirezioni.Daunparte,loscenariopropostoimponedidotarsidirisorseumanecapaciditraghettareleistituzioni museali verso innovazioni organizzative di grande valore che modificano lasostanza effettiva dell’intervento pubblico settoriale. Dall’altro, tutte le organizzazioni delsettorechegiàoggicollaboranoconilpubblicosonospintearidefinireleproprieprofessionie, ove possibile, a porsi anche come promotori di specializzazioni, nicchie di mercato,innovazioniincrementaliediformedipromozione,diintegrazioneedinetworking.

Ispirandosi ad un modello già affermatosi a livello internazionale (ICM) il decreto diriorganizzazionedelleistituzionimusealidel2014introduceunapproccioperfunzionieper

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areeprofessionali, individuandoalcuneareestrategichedibasedapromuovere in tutte lestruttureterritoriali.

L’elementodinovitàrisiedenell’elementodirotturarappresentatodallaspintaadotarsidiaree funzionaliediprofessionalità cheadogginon sonoancora identificabili concertezzanelleistituzioniesistentie/ochiaramentedisponibili:rispettoadessevannoprevisteformedi ri-organizzazionee reclutamentoadhoc chepossanogarantireun’equadistribuzionedicompetenze e di opportunità di sviluppo. Ci riferiamo in particolar modo alle funzioniobbligatorieprevistedalDecretoOrganizzazione23dicembre2014,ovveroalle funzionididirezione;curaegestionedellecollezioni,studio,didatticaericerca;marketing,fundraising,servizi e rapporti con il pubblico, pubbliche relazioni; amministrazione, finanze e gestionedellerisorseumane;strutture,allestimentiesicurezza.

SeosservatodaquestavisualeillavorodicuiilpresenteRapportoèilrisultato,hailvaloredicontribuire in maniera precisa e puntuale all’individuazione delle direzioni da seguirenell’implementazione dei sistemi di competenze necessarie al cambiamento, delle aree dimaggiore stress professionale per le Figure Professionali già utilizzate, delle eventualicarenze di competenze che possono essere sanate solo attingendo ad un reclutamentoesternoalsistemadelleprofessionipubbliche.

Stante lo scenario evolutivo considerato e stanti le indicazioni previste dalla normativa diriorganizzazione, la tabella seguente tenta di connettere le professioni esistente con lenuove funzioni delineate dalla normativa. Come appare evidente non tute le competenzedelineate dallo scenario e non tutte le competenze necessarie e sostenerlo sonoimmediatamentedisponibili.

FigureProfessionali11 Funzioni

DirettoreMuseo;DirettorePoloregionale;DirettoreMuseostataleconAutonomiaspeciale;

Direzione

Curatore;Conservatore/conservatorecuratore; Curaegestionedellecollezioni,studioericerca

Responsabiledeiservizieducativi;Educatoremuseale;

Didatticaepromozionedipercorsieducativiperdifferentipubblici

Coordinatoredeiservizidicustodiaeaccoglienzadelmuseo;Operatoredeiservizidicustodiaeaccoglienzaalpubblico;

Accoglienzaerapporticonilpubblico(sorveglianzaecustodia)

ResponsabileamministrativoefinanziarioFunzionarioAmministrativo; Amministrazione&finanze

Responsabiledell’ufficiostampaedellerelazionipubbliche;Responsabiledelsitowebecomunicazione;Funzionarioperlapromozioneelacomunicazione

Pubblicherelazioniecomunicazionepubblica;BrandMuseali

11InnerettoleFigureProfessionaligiàesistentinelsistemaMusealeattuale

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Responsabileperlosviluppo:fundraising,promozioneemarketingculturaleeturisticoDirigenteorganizzazioniinoutsourcingPrivateedelPrivatoSocialeFunzionarioperlapromozioneelacomunicazione

Marketing&Fundraising,

Responsabiledellerisorseumane Gestionedellerisorseumane

ResponsabiledelsistemainformaticoFunzionarioinformatico

Sistemiinformaticiinterni,coordinamentoinformativotra

direzioni,monitoraggiodeiprocessi,valutazione

Responsabileaddettoallasicurezza SicurezzaepiùingeneraleRiskmanagement

ProgettistadegliallestimentideglispazimusealiedellemostretemporaneeCuratoreMusealeTecnicoMuseale

Allestimenti

Peraltro,ilprocessodiriorganizzazionesucuiilMIBACTstalavorandogiàdaqualchetempoha definito in una pianta organica di dettaglio relativa all’insiemedelle risorse umane, adoggi,inforzapressoilMIBACT,lapresenzadimoltefiguretecnicheche,però,rispondonoalmomento ad una caratterizzazione del profilo in parte deficitaria rispetto ai compitisoprattutto di promozione e valorizzazione che fanno oggi parte di un processo/percorsoorganizzativo dotato di una sua autonomia e sue proprie regole. Esiste, peraltro, unsovraccarico funzionale delle mansioni apicali che sembrano, nel percorso previsto dallariforma, concentrare su di sé la leadership, la vision ma anche molte funzioni di corebusiness,quantomeno dal punto di vista della responsabilità amministrativa (i direttori aivarilivelli).

Le professioni indicate nella tabella precedente sono estratte dallaCarta Nazionale delleProfessioniMuseali,unodei contributi chepiùdialtrihanno tentatodianticiparequantooggi è, seppur ancora solo in parte, direttamente espressione della norma. Al contrario,quelle professioni non avrebbero potuto essere estratte qualora fossimo partitiesclusivamentedalleposizionicontrattualiprevistedaicontrattidisettore,perquantocomeevidenziatointabellaalcunedelleprofessioni“necessarie”alcambiamentogiàesistono.

Le professioni Museali, come sappiamo, non sono riconosciute per legge, ma sono icontenitoridellecompetenzesucuiillavoroquipresenteèimpostatomasucui,aldilàdellespecificheindicazionididettaglio,anchelanormativaproponedilavorare.

Vanno,altresì,tenuteinconsiderazionealcunetendenzeemerseneldibattitocongliespertiche hanno enfatizzato alcune tendenze storiche nei processi di reclutamento in atto nelMinistero.Ci riferiamoallascarsapresenza(aldisottodel30%)dipersonalereclutatoperconcorsoeaunastasicomplessivadellaspecializzazionefunzionaledeiprofiliprofessionali

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delleprofessionitecniche(funzionari)ancorateallefunzionidiconservazioneeditutelaeunpercorsodicrescentevalorizzazione(jobenrichment)dellefunzionidisicurezza,custodiaevigilanza che si arricchiscono di compiti più legati alla personalizzazione del servizi e alrapportoconl’utentefinale.

Peraltro, tra leprofessioniesistenti, ilpercorso,oraavviatodalla riforma,divalorizzazionedei beni culturali tende a concentrarsi su alcune Figure Professionali (vedi ancora tabella)chesonoleunichenoninseriteneipercorsipiùtradizionaliditutelaediconservazione.

Infine, vale la pena di ricordare che per quanto il policy change, come si diceva inprecedenza,vienepromossodall’attorepubblicoattraversounampioprocessodiriforma,lecompetenze individuate vanno ad interessare tutte le professioni del settoreindipendentementedallaloroformagiuridica.

Pensiamo, cioè, alle competenze che caratterizzano lo scenario di cambiamento e cheriguardanodirigentiedipendentidiimpreseprivateedelno-profitpiuttostochealfattocheessemodifichino icompitideidipendentipubblicidelMIBACTaivari livelli.Atuttoquestovanno aggiunte le implicazioni relative alle attività svolte dai volontari la cui presenzafortemente maggioritaria tra i lavoratori del settore rappresenta un potente fattore diopacità dello scenario sia organizzativo sia relativo alla affermazione di sistemi dicompetenzealternativee/oevolutiverispettoaquelleoggiinuso.Sipuò,ragionevolmente,supporre che la spinta al cambiamento di competenze e comportamenti organizzativiriguarderàancheivolontari,sebbeneessanonpotràassumerelarilevanzaeilcaratteredinecessità e di obbligatorietà che dovrebbe caratterizzare le professioni regolarmentenormatedall’esistenzadiespliciticontrattidilavoro.

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6.3.LeindicazioniperisistemidiEducation

Negliultimianniabbiamoassistitoaunosviluppoesponenzialedell’offertadiEducationperle cosiddette professioni museali. Tale offerta si è andata caratterizzando nel tempoattraversounaprogressivadifferenziazionedellaLaureadibaseafferentialsettoredeiBeniCulturali L01.Ciòpremesso, visto il trenddi assunzioni e il basso turnoverdelleposizionilavorativenel settorepubblico, nonché la significativapresenzadi figureprofessionali conprofilietitolidiprofilononparticolarmenteelevati,laconfigurazionedell’offertaformativadibasesembrarispondereadungenericofabbisognodioccupatiinpossessodicompetenzedibaseespecialistichedilivellouniversitariochenonsidiscostinodaquantogiàèpresentenelsettore.

Peraltro,proprioinrelazionealle500assunzioniprevistedalD.P.C.M.29agosto2014,n.171nelMinisterodeiBeniCulturali,chestabiliscedopomoltianniunainversioneditendenzainderogaallenormecheprevedonoilbloccodelleassunzioninellePubblicheAmministrazioni,varichiamatoquicomel’accessoalconcorsosiastatoconcessoancheatuttiipossessorididiploma di laurea triennale L1, ed L43 equiparando, quindi, tali titoli a quelli che dannoaccessoalleposizionipiùtipichedifunzionariatoministerialequaliquelleafferentiaiprofiliprofessionali di antropologo, archeologo, architetto, archivista, bibliotecario,demoetnoantropologo, funzionario per la promozione e comunicazione, restauratore,storicodell'arteperiquali,inlineagenerale,sonoprevisteleassunzioni.

Di seguito, al solo scopo informativo, riportiamo l’elenco dei corsi di Laurea ammessi checostituiscono di fatto l’intera offerta formativa triennale riconducibile alla classe L01 e, difattoallospecificosettoredeiBeniculturali.

ElencodelleLaureeTriennaliinBeniCulturaliequiparateafferentiallaClassedilaureadiIlivello-L01

• Archeologia(UniversitàdegliStudidiPadova);• Archeologiaeculturadell'Orienteedell'Occidente(UniversitàdegliStudidiRoma"LaSapienza");• Beniarcheologici(UniversitàdegliStudidelSalento,diBologna,dellaTuscia);• Beniarchivisticielibrari(UniversitàdegliStudidiBologna);• Beniartisticiedellospettacolo(UniversitàdegliStudidiParma);• Beni culturali (Università degli Studi di Cagliari, di Catania, del Salento, di Palermo, di Sassari, di

Trento);• Beniculturali,archeologiciestorico-artistici(UniversitàdegliStudidiTorino);• Beniculturali(Archeologici,artistici,musicaliedellospettacolo)(UniversitàdegliStudidiRoma"Tor

Vergata");• Beniculturaliarchivisticielibrari(UniversitàdegliStudidiTorino);• Beniculturalieambientali(UniversitàdegliStudidiL'Aquila);• Benieattivitàculturali(UniversitàdegliStudidiPerugia);• Benistoricoartisticiconindirizzoconservazioneerestauro(UniversitàdegliStudidellaTuscia);• Benistoricoartisticiconindirizzostoriadell'arte(UniversitàdegliStudidellaTuscia);

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• Benistoricoartisticiconindirizzostoriaescienzedeimusei(UniversitàdegliStudidellaTuscia);• Benistorico-artisticiemusicali(UniversitàdegliStudidiBologna);• Civiltàanticheearcheologia:OrienteeOccidente(UniversitàdegliStudidiNapoli"L'Orientale");• Conservazione dei beni culturali (Università della Calabria, degli Studi di Genova, Istituto

Universitario "Suor Orsola Benincasa", Seconda Università degli Studi di Napoli, degli Studi "CaFoscari"diVenezia,degliStudidellaTuscia);

• Conservazioneegestionedeibeniculturali(UniversitàdegliStudidiMacerata);• Culturaeamministrazionedeibeniculturali(UniversitàdegliStudidiMacerata);• Culturaeamministrazionedeibeniculturali(UniversitàdegliStudidiNapoli"FedericoII");• Lettereebeniculturali (UniversitàdellaCalabria,degliStudidelMolise,degliStudidiFoggia,degli

StudidiPavia);• Musicologia(UniversitàdegliStudidiPavia);• Operatore dei beni culturali (Università degli Studi "Gabriele d'Annunzio", degli Studi di Messina,

degliStudidellaBasilicata);• Operatoredeibeniculturali(conmodalitàteledidattica)(UniversitàdegliStudidiFirenze);• Operatore dei beni culturali storico-artistici (con modalità teledidattica) (Università degli Studi di

Bologna);• Scienzearcheologiche(UniversitàdegliStudidiRoma"LaSapienza");• Scienzearchivisticheelibrarie(UniversitàdegliStudidiRoma"LaSapienza");• Scienze dei beni culturali (Università degli Studi di Bari,Università Cattolica del Sacro Cuore, degli

Studi diMilano, degli Studi di Pisa, LUMSA - Libera Università "Maria Ss. Assunta", degli Studi diSalerno,degliStudidiUrbinoCarloBo,degliStudidiVerona);

• Scienzedeibeniculturaliconindirizzoinbeniarchivistico-librari(UniversitàdegliStudidiSiena);• Scienzedeibeniculturaliconindirizzoinbenistorico-artistici,archeologici(UniversitàdegliStudidi

Siena);• Scienzedeibeniculturaliconindirizzoinbenistorico-sociali(UniversitàdegliStudidiSiena);• Scienzedeibeniculturaliedambientali(UniversitàdegliStudidelMolise);• Scienzedeibeniculturaliperilturismo(UniversitàdegliStudidiBari);• Scienze della documentazione archivistica biblioteconomica e vocale con indirizzo beni vocali

(UniversitàdegliStudidellaTuscia);• Scienze della documentazione archivistica biblioteconomica e vocale con indirizzo biblioteconomia

(UniversitàdegliStudidellaTuscia);• Scienzestorico-artistiche(UniversitàdegliStudidiRoma"LaSapienza");• Storiaeconservazionedelpatrimonioartisticoearcheologico(Universitàdeglistudi"RomaTre");• Storiaetuteladeibeniarcheologici(UniversitàdegliStudidiFirenze);• Storiaetuteladeibeniarcheologici,archivisticielibrari(UniversitàdeglistudidiFirenze);• Storiaetuteladeibeniartisticiemusicali(UniversitàdegliStudidiPadova);• Studistorico-artistici(UniversitàdegliStudidiRoma"LaSapienza");• Studio e gestione dei beni culturali (Università degli Studi del Piemonte Orientale "Amedeo

Avogadro");• Valorizzazionedeibeniculturali(UniversitàdegliStudidiCassinoedelLazioMeridionale).

Comeèpossibileosservaredaquestoelencosoltantol’UniversitàdegliStudidiCassinoedelLazioMeridionalepropone,inmanierastrutturata,nelpercorsodistudiuniversitaridibaseper l’accessoalleprofessioniMuseali,unriferimentoesplicitoalpercorsodivalorizzazione

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previstodalla riforma12. Per alcunealtre13, vengono introdotti percorsi formativi di naturagestionale e/o in connessione con l’ambiente e il turismo. Ciò premesso, è del tuttoprobabilecheinmoltissimialtricorsidiLaureadiIlivellosianostatigiàprevistie/overranno,soprattutto nei prossimi anni, previsti insegnamenti che introducono, progressivamente,nuovevisualinellagestioneefruizionedeibeniculturalipiùorientatiaitrendindividuatinelpresenteRapporto(valorizzazione).

Per quanto riguarda la Classe di Laurea L43 che definisce un percorso decisamente piùtecnicodiquellodeiBeniculturalifornendopercorsiformativimaggiormenteindirizzatiallaconservazioneeallatutelamaterialedelbeneculturale

Diseguitounatavolacheriassumeledifferentipossibilitàoffertedallascenarionazionale.

• CorsodilaureainConservazionedeibeniculturali• CorsodilaureainConservazioneegestionedeibeniarcheologici• CorsodilaureainConservazioneerestaurodeibeniculturali• CorsodilaureainDiagnosticaematerialiperlaconservazioneedilrestauro• CorsodilaureainScienzaetecnologiaperladiagnosticaelaconservazionedeibeniculturali• CorsodilaureainScienzeetecnologieperibeniculturali• Corso di laurea in Scienze e tecnologie per lo studio e la conservazione dei beni culturali e dei

supportidellainformazione• CorsodilaureainScienzeperibeninaturali,ambientalieculturali• CorsodilaureainTecnologieperlaconservazioneeilrestauro• CorsodilaureainTecnologieperlaconservazioneeilrestaurodeibeniculturali

Sitrattadipercorsiformativitraloromoltosimilitrannealcuni(neretto)cheprevedonounampliamento della formazione di base allargato all’ambiente o alle tecnologiedell’informazione

PerquantoriguardaleLaureeMagistrali,osservandol’elencoriportatodisotto,sievidenzia,ad oggi, la presenza prevalente di corsi di studio che, tradizionalmente, hanno seguito ledirettriciprincipalidelleprofessionimusealicentratesulla tutelaeconservazionedelbeneculturalee,soloinpartedellasuavalorizzazione.L’elencocontiene,peraltro,alcuniCorsidiLaurea che, a nostro avviso, potrebbero aprirsi più facilmente di altri, alla prospettiva disostenere la formazione specialistica a supporto del policy change qui delineato. Ma suquesto appare prematuro esprimere una opinione non supportata da evidenze di ricerca.

12 I contenuti del corso di laurea che guardanomaggiormente al cambiamento delineato dallo scenario quipresentatosonoquellirelativiallavalorizzazionedelbeneculturale,allalegislazionenazionaleeinternazionale,alla realizzazione di percorsi integrati tra beni culturali e turismo anche in ambito educativo nonché allaconoscenza delle tecniche emetodologie più adatte per la cura di uffici stampa, allestimento dimostre edeventi,lacreazionedilaboratorididattici,laredazionedimaterialiinformativiedivulgativi,l’editoriastampataemultimediale.13Vediquelleinnerettonell’elenco

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Infine, va precisato, che l’elenco non contiene le lauree più generaliste dove laspecializzazionenel settore dei Beni culturali è un valore aggiunto professionale piuttostocheunaproprietàinternaeprevalentenelpercorsodiformazioneuniversitaria.Ciriferiamosoprattutto alle laure di base e specialistiche di Chimica, Biologia, Ingegneria, Geologia,Informatica, Economia, Finanza e Amministrazione che pure hanno, in teoria, sbocchiprofessionalidinaturapubblicaeprivatanelsettore.

LaureeMagistralidiinteresseperilsettore

• CLASSELM01LaureeMagistraliinAntropologiaCulturaleedEtnologia

• CLASSELM02LaureeMagistraliinArcheologia

• CLASSELM03LaureeMagistraliinArchitetturadelPaesaggio

• CLASSELM05LaureeMagistraliinArchivisticaeBiblioteconomia

• CLASSELM10LaureeMagistraliinConservazionedeiBeniArchitettonicieAmbientali

• CLASSELM11LaureeMagistraliinConservazioneeRestaurodeiBeniCulturali

• CLASSELM45LaureeMagistraliinMusicologiaeBeniCulturali

• CLASSELM48LaureeMagistraliinPianificazioneTerritorialeUrbanisticaeAmbientale

• CLASSELM49LaureeMagistraliinProgettazioneeGestionedeiSistemiTuristici

• CLASSELM76LaureeMagistraliinScienzeEconomicheperl'AmbienteelaCultura

• CLASSELM89LaureeMagistraliinStoriadell'Arte

L’approcciofinquiutilizzatoha,comunque,preso lemosse, inparticolarmododalsettoredel lavoro pubblico (MIBACT) che, come noto, se si eccettua quanto previsto DPCM171/2014, non ha prodotto una domanda di lavoro particolarmente significativa separagonataallaampiezzadellabaselavorativaeprofessionalenonchédivolontariatochesiè sviluppata, negli ultimi 20 anni, attorno al settore pubblico dei beni culturali e al suoindottonelsettoreprivatoedelprivatosociale.

Andrebbero, infatti,consideratituttiqueipercorsidiformazioneuniversitariadibase(e, inparte specialistici) che afferiscono sia alle professioni tradizionali della tutela (archeologo,architetto,restauratore,etc.)siaaquellepiùinnovative.Ciriferiamoqui:i)almarketingdeibeni culturali compreso quello turistico e ambientale; ii) alla gestione finanziaria eamministrativa, compresa quella relativa ai beni culturali; iii) alla promozione e

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comunicazionewebbased; iii)all’offertadi servizidieducativamusealee,più ingenerale,delladomandadilavorochecaratterizzal’indottodioperatoriespecialistidell’area.

Per quanto riguarda la formazione specialistica post- universitaria, quella dei Dottorati diRicerca, non si evidenzia la nascita di corsi/indirizzi che abbiano già raccolto, in manierasistematica, gli input provenienti dai processi di riforma in atto. Non si esclude, anche inquestocaso,lapossibilitàche,all’internodispecificipercorsidistudio,venganogiàofferteopportunitàdiricercatematicaediapprofondimentocoerenticonquantoprecedentementedelineato(interminidiscenario).

Non mancano, invece, nell’offerta formativa a livello nazionale, cosi come era lecitoaspettarsi, numerose opportunità di alta specializzazione veicolate sia dalle Universitàpubbliche,soprattuttodelNordItalia,siadaorganizzazioniprivatee Istituzionisettorialidipregio.TaliopportunitàsonorappresentatedaMaterdiIeIIlivello.

Lo schema qui presentato, senza pretesa di esaustività, propone l’elenco di quelli piùricorrenti.EsempidiMasterdiIeIILivelloafferentiall’areadeiBeniCulturaliinsensolatoIlivello

• MasterinProgettareCultura• MasterinDigitalHumanities• MasterinProgettareCultura.Arte,Design,ImpreseCulturali• MasterinMultimedialitàAvanzatanellaFruizionedelleOpered’Arte• MasterinArtsManagement• MasterinServizieducativiperilPatrimonioartistico,deiMuseistoriciediArtivisive• MasterinGestireeComunicarel’ArteinAmbitoMuseale

IIlivello• MasterinDesigndegliAllestimentiedeiPercorsiMuseali• MasterinManagementdegliEventiArtisticieCulturali• BiologyfortheKnowledgeandConservationofCulturalHeritage• MasterinEventManagement–IEDMilano• MasterinArtsManagement–IEDFirenze• MasterinMuseologia,MuseografiaeGestionedeiBeniCulturali• MasterinDigitalHumanities• MasterinProgettareCultura.Arte,Design,ImpreseCulturali• MasterInternazionaleStandardsforMuseumEducation• MasterinGestionedeiBeniculturaliedEventi• MasterinConservazioneeRestaurodeiBeniStorico-Artistici• MasterinManagementCulturale• CorsodiFormazioneAvanzatainCuratoreMusealeediEventi• MasterinTecnologieIntegrateperiBeniCulturali• MasterinMultimedialitàAvanzatanellaFruizionedelleOpered’Arte• MasterinManagementdeiBeniCulturali• MasterinArtsManagement

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Comeperaltrisettoridelleformazionepost-universitariaiMasterrappresentanolafrontieraverso la quale si muove la specializzazione professionale. Per questo essi, più di altri,appaiono coerenti con quanto da noi descritto nello scenario, soprattutto, se si pensa aspecializzazionicheperquanto”promettenti”sulpianodelladomandadilavoro,faticanoarappresentarsinellalucediunalaureaspecialisticainBeniCulturali(es.competenzedigitali,diManagement,etc.) e che favoriscono, invece, lapromozionee lo sviluppoacceleratodipercorsipiùbrevimapiùmiratiall’arricchimentoprofessionale,ondemand.

SeLaureedi Ie II livello,Dottorati,Masterdi Ie II livello rappresentano, ragionevolmentel’insiemeprevalentedelleopportunitàformativechecisiaspettaandrannoasvilupparsineiprossimi anni, non va omesso qui un esempio importante di come anche la FormazioneTecnicaSuperiorepubblicaabbiainvestitonelsettoredeiBeniculturali.

Nel2013ilMinisterodelLavoroedellePoliticheSociali,diconcertoconilMIURha,infatti,promosso la revisione dell’area Tecnologie innovative per i beni e le attività culturali –TurismodegliIstitutiTecniciSuperiori14,nonchédellerelativefigurenazionalidiriferimentoe dei connessi standard delle competenze tecnico professionali. L’ambito interessato èquello del turismo e delle attività culturali, l’area professionale è cultura, informazione etecnologie informatiche, la Figura è quella di Tecnico superiore per la comunicazione e ilMarketingdelle filiereedelleattivitàculturali. LeUnitàProfessionali ricomprese inquestanuova Figura di tecnico sonooltre quella dei Tecnici deiMusei e delle biblioteche e delleprofessioni assimilate (3.4.4.2) da noi scelta tra quelle maggiormente coinvolte dalloscenariofuturoancheleseguenti:

14 Gli Istituti Tecnici Superiori (ITS) sono stati originariamente istituiti con L. 144/99 e sono stati per lungotempo oggetto di riforma. Essa si è compiutamente realizzata attraverso diversi interventi legislativi; inparticolarelaleggen.296/2006,articolo1,comma631,el’articolo13dellaleggen.40/2007inbaseallequalièstatoemanatoilDPCMdel25gennaio2008chehariorganizzatogliIFTSeistituitogliITS.Essisonocostituitisulla base di piani territoriali regionali, si configurano come fondazioni di partecipazione. Lo standardorganizzativo minimo prevede che i soggetti fondatori di tali istituti siano almeno: un istituto di istruzionesecondaria di II grado, tecnico o professionale, statale o paritario; una struttura formativa accreditata dallaRegioneperl’altaformazione;un’impresanelsettoreproduttivocuisiriferiscel’istitutotecnicosuperiore;undipartimentouniversitariooaltroorganismoappartenentealsistemadellaricercascientificaetecnologica;unEnte locale (comune, provincia, città metropolitana, comunità montana, ecc). Ai corsi degli ITS possonoaccedere giovani e adulti in possessodel diplomadi istruzione secondaria superiore, hannounaduratadi 4semestriperuntotaledi1.800/2.000ore13erilascianodiplomidiTecnicoSuperiore.Talidiplomi,rilasciatidalMinistero dell’Istruzione, si articolano su figure afferenti ad aree tecnologiche (vedi tabella), individuate inmododacorrispondereorganicamentealleesigenzedelmondodellavoropubblicoeprivato,conparticolareriferimento alle piccole e medie imprese, e ai settori interessati da innovazioni tecnologiche e dallainternazionalizzazionedeimercati.

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UnitàprofessionalidiriferimentodellaFiguradiTecnicosuperioreperlacomunicazioneeilMarketingdellefiliereedelleattivitàculturali3.3.3 Tecnicideimercati3.3.3.5 Tecnicidelmarketing3.3.3.6 Tecnicidellapubblicitàedellepubblicherelazioni3.4.1 Professionitecnichedelleattivitàturistiche,ricettiveeassimilate3.4.1.4 Agentidiviaggio3.4.1.2 Tecnicidell’organizzazionedifiere,convegniedeventiculturali1.2.2.5DirettorieDirigentigeneralidiaziendenelsettoredeiservizidialloggioeristorazione5.2.1 Esercentiegestoridiservizialberghieriedextralberghieri3.4.4. Tecnicideiserviziculturali3.4.4.1 Grafici,disegnatorieallestitoridiscena3.1.3.7 DisegnatoriindustrialieprofessioniassimilateQuestanuovafiguratecnicanell’ambitodellaformazionesuperiorecontieneinségranpartedelle tendenze all’integrazione tra le varie aree (turismo, marketing, cultura) cosi comedefinitodalloscenariodanoidelineato.

Infine,valelapenadirichiamarequi,percompletezzadell’analisi,ilcrescenteaffermarsidicorsi quinquennali di studio nelle Scuole superiori di Secondo grado, in particolare i LiceiClassici,neiqualivieneprevisto,espressamente,unindirizzoinBeniCulturali.

Peraltro, in un’ottica di sviluppo delle esperienze di alternanza scuola-lavoro ora previstedalla legge 107/2015, iMusei rappresentano un luogo privilegiato dove i giovani studentipossono svolgere esperienze significative a supporto del loro iter formativo scolastico. Ilprogramma di studio degli indirizzi su elencati prevede il contributo sia delle disciplinelinguistico - umanistiche, sia storiche – sia artistiche e scientifiche, allo sviluppo di unapproccio di salvaguardia e di valorizzazione del patrimonio culturale nazionale edinternazionale.AtalescoposipartedaunostudiodellaStoriadell'Arte,introdottaalbiennioperdefinireillessicotecnicodelladisciplinainitalianoelinguastraniera(educazionevisiva)che viene potenziato al triennio per gli aspetti più congeniali alla ricerca sul campo(Archeologiaalterzoanno,Restauroalquartoanno,Museologiaalquintoanno).Lostudiodell'Informatica, della Biologia, della Chimica delle Scienze della Terra e della Fisicaconcorrono, a loro volta, alla connotazione anche laboratoriale del percorso formativi. Lostudioal terzoequartoannodelDiritto italianoe internazionale si affiancaaquello sullacittadinanza e la coscienza civica, nonché alle competenze giuridiche del futuroConservatoredeiBeniCulturali.

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7.Leschedeprofessionali1.1.2.3.2-SOVRINTENDENTIALPATRIMONIOCULTURALENAZIONALELe professioni classificate in questa unità attuano sul territorio gli indirizzi in materia di

tutela, salvaguardia e conservazione dei beni storico-artistici, archeologici, architettonici,

paesaggisticiearchivisticivigilandosull'osservanzadelleleggiinmateriadituteladapartedi

soggetti pubblici e privati detentori dei suddetti beni, proponendo priorità nell'allocazione

dellerisorseepromuovendoiniziativeperilrecuperoelavalorizzazione.

Compitieattivitàspecifichesvoltidall’UnitàProfessionale

-curareirapporticongliEntiLocali-disporresopralluoghiemonitorarelostatodeibeniculturali-recepire,applicareecontrollareilrispettodelledisposizioninormativeinmateria-amministrareibenidemanialidicompetenza-realizzareesovrintenderelapubblicazionedicataloghi,inventari,volumiscientifici,ecc.- promuovere e autorizzare interventi di salvaguardia e conservazione del patrimonioculturaleevigilaresullaloroesecuzione-organizzareeventidipromozionedelpatrimonioculturale-approvareesorvegliaretutteleattivitàcheimpattanosulpaesaggioel'aspettoarchitettonico-emanarepareripreventivievincolantisullaconservazionedelpaesaggioA fronte delle innovazioni e dei cambiamenti attesi che si prevedemodificheranno, più omeno profondamente, le modalità specifiche in relazione all’esercizio effettivo delleprofessioni nel settore dei Beni culturali, l’intero sistema delle competenze checaratterizzano ogni singola Unità Professionale sarà interessato da una sua propriaevoluzione.

Le 14 competenze individuate come fondanti e, seppur in misura differenziata,caratterizzanti tutte le professioni, assumono, pertanto, una loro configurazione tipicaall’internodiogniUnitàProfessionaleconsiderata.Illoropesocontribuisceadareadognunadi esse una sua profilatura basata sulla rilevanza (alta, media, bassa o nulla) assunta daognunadellecompetenzeindividuate.

Latabellachesegueriepiloga informasinottica ilquadrodelle14competenzeselezionateosservate,appunto,(pesatura)inrelazioneallaspecificaUnitàProfessionalequidescritta.

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Competenze2020

Essereingradodiinteragirepositivamenteincontestiinterculturaliemultidisciplinari

Essere in grado di comprendere e di utilizzare in ambiti di promozione, coordinamento gestione iprocessi relativi alla costante acquisizione di risorse a sostegno dellamission aziendale/istituzionale(promozione,fundraising,rapporticonfinanziatoriesternidivarianatura)

Essereingradodiaccompagnareicambiamentievalutareirisultatideiprocessiaziendali/organizzativiapartiredaunamatricediobiettiviedimetodi

Essereingradodisviluppareapprocciorientatiall’autodiagnosiealmiglioramentocontinuoattraversol’acquisizioneintempiutilidisetinformativipertinenti

Essere in grado di prendere decisioni in relazione al proprio contesto di riferimento migliorando lacapacitàdiacquisizioneintempiutilidisetinformativipertinenti

Essere in grado di utilizzare i sistemi informativi nella gestione e sviluppo dei processi di lavoroaziendali/istituzionali di riferimento (monitoraggio della spesa, delle attività, indicatori di out put, divalutazione,dirisultato)

Essere in gradodi promuovere e sostenere processi produttivi, organizzativi e culturali della propriaistituzione/organizzazione fondati su una costante valorizzazione delle dinamiche relazionali e dellefilierelocali(marketingterritorialestrategicodeibeniculturali)

Essere in gradodi affrontare imolteplici aspetti della propria dimensioneprofessionale sul versantedellacomunicazionescritta,orale,onlineutilizzandodifferentilingueveicolari

Essereingradodiutilizzareisistemiinformativiwebbasednellagestioneenellosviluppodeiprocessiaziendali/istituzionali orientati alla promozione e alla valorizzazione della propria immagine e dellapropriamission

Essereingradodi interpretareeapplicarenormativegeneraliespecifiche,criterigestionali inambitoamministrativo e finanziario in relazione al sistema aziendale/organizzativo locale, nazionale (einternazionale)diriferimento

Essereingradodigestireiprocessidicambiamentodegliassettiorganizzatividiriferimentonell’otticadiunacrescentevalorizzazionedelcapitaleumanoaziendale/istituzionaleediunagestionepositivadeiconflitti

Essere in gradodi interpretaree sostenere i bisognidegli utenti, in generale, nonchédi categoriediutentispecificinell’otticadelmiglioramentogeneraledelservizio

Essere in gradodi associare i prodotti culturali a strategieepercorsididattici ededucativi fruibili dapubblicidifferenziati

Essereingradodiinserireunprogettoculturaleincontestiingradodifavorirnelavisibilità,lafruibilità,larimunerativitàeconomicaesociale

Indicedicambiamento

46

Legenda

Moltoimportante

4Importante

3

Pocoimportante

2Ininfluente

1Le due tabelle che seguono individuano, invece, le direzioni del cambiamento che siriferisconoalpossessodelleprincipaliconoscenzeeskill(leprime10)checaratterizzerannolaFiguraProfessionaleconsiderata.

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Conoscenze1Storia earcheologia 87 83

2Legis lazioneei s ti tuzioni 85 A 74

3Linguai ta l iana 79 71

4Gestionedel personaleedel leri sorseumane 78 A 69

5Lavorod'ufficio 73 73

6Impresaegestionedi impresa 70 A 73

7Protezionecivi lees icurezza pubbl ica 67 65

8Arte 60 56

9Economiaecontabi l i tà 59 57

10Servizi a i cl ienti ea l lepersone 57 47

11Linguas traniera 57 55

importanza complessità

Skills

1Comprenderetesti scri tti 89 752Scrivere 89 853Adattabi l i tà 89 804Gesti reri sorsefinanziarie 89 835Ascoltareattivamente 87 796Monitorare 85 837Sensocri tico 84 808Risolvereproblemi compless i 82 779Valutareeprenderedecis ioni 82 8110Gesti rei l tempo 82 79

importanza complessità

Sintesidelpercorsodiridefinizionedegliassettiprofessionali

LaprofessioneclassificatainquestaUnitàProfessionaleha,storicamente,svoltounafunzionestrategica nell’organizzazionemuseale nazionale, costituendosi come il punto di riferimentocentralenellerelazionitraleistituzionipubblichediderivazioneministerialeeilterritorio.

IlprocessodiriformaconsolidatosiattraversolariorganizzazionedelleattivitàdelMIBACT(DM23dicembre2014)ha,direcente,previstoduepercorsiseparaticaratterizzanti leattivitàdelMinistero.Essiguardano,daunaparte,adunpiùtradizionaleinsiemediattivitàdituteladelpatrimonioarcheologicoeculturale,tradizionalmentesvoltadalleSovrintendenzee,dall’altra,adattività innovative,a carattere strategico, centrate sullavalorizzazionedelbeneculturale.Talenormativaha apertonuovi scenari che investono inmaniera significativa laprofessioneclassificatainquestaUnitàProfessionale.

IlSovrintendenteèchiamato,infatti,aridefinirelasuaposizionedifiguraapicaleresponsabile

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del percorso di tutela che viene, di fatto, alleggerita dalla responsabilità di tutti quegliinterventi che, in passato, erano contestualmente rivolti, oltre che alla tutela e allaconservazione del bene culturale, anche alla sua valorizzazione. Questo processo didifferenziazione, se da una parte, definisce un percorso di specializzazione ulteriore dellafunzione di tutela, dall’altra, lungi dal rappresentare una riduzione dei campi di interventoprofessionale del Sovraintendente, spinge, invece, in direzione dell’acquisizione di nuovecompetenzedicoordinamento,diprogrammazione,masoprattutto,diquellevolteafavorirel’integrazionestrategica tra levecchiee lenuove funzioni legateallavalorizzazionedelbeneculturale.

Inquestomutato contestoorganizzativodi riferimento, il Sovrintendenteappareanche,overichiesto/possibile, come il candidatonaturale per la posizione di Direttore di PoloMusealeregionale.Talefiguraraccoglie,peraltro,sialeresponsabilitàpubblicheconnesseaipercorsidivalorizzazione dell’insieme dell’offerta museale regionale, sia le crescenti responsabilità dinaturaeconomicofinanziariainmateriadigestionedellerisorsepubblicheeprivateutilizzatenegli interventi di valorizzazione a livello territoriale di area vasta, sia quelle di governostrategico delle risorse umane di profilo dirigenziale (direttori di Musei) presenti a livelloregionale.

Se in possesso dei requisiti professionali utili, la professione classificata in questa UnitàProfessionale può avere accesso anche alla posizione di Direttore diMusei Statali dotati diAutonomiaSpeciale(DMcit.art8),posizioneoggi intesadalregolatorecomepiùorientataaun mercato delle professioni caratterizzato da una significativa e crescente esposizioneinternazionale.

In sintesi, una più forte vocazione multiculturale e multilingue in relazione al proprioquotidianoorientamentoprofessionaledovràinfuturoconiugarsiadunapiùspiccatacapacitàdidefinireleprioritàstrategicheterritoriali.Ciriferiamoinparticolarmodoaquelleattivitàdisupporto all’allargamento della fruizionemuseale a nuovi pubblici, all’acquisizione di risorsematerialie finanziarieai fini specificidelpotenziamentodella tuteladelpatrimonioculturalelocaleenazionale.

Tuttoquesto, in un’ottica di governoprofessionale delle politiche culturali locali semprepiùorientataalnetworkingeallasussidiarietàtrapubblicoeprivato,nonché indirezionediunacrescitadellaflessibilitàprofessionaleedellecapacitàdivisionfuture.

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Compitiinnovati Compitinuovi

Piùsignificativaaperturaalnetworkingpubblico-privatoMaggiore attenzione agli aspetti della gestionefinanziaria e dell’acquisizione di risorse per le attivitàordinarie e straordinarie in un’ottica di efficienza,trasparenzaesviluppodelfundraisingPiùchiarapredisposizioneverso lestrategiedifruizionedelbeneculturaleapartiredallatutelaeconservazionedelpatrimonioesistente

Nel caso di assunzione dellaposizione di Direttore di Polomuseale si assiste ad unpotenziamento delleresponsabilità di coordinamento,integrazione, di responsabilitàdecisionale e gestionale dellarete museale regionale. Neglialtri casi non si evidenzianocompitinuovi.

Indicazioniperilsistemadell’Education

In generale, le competenze richieste alle diverse Figure Professionali, tra cui quella quidescritta, corrispondono al possesso di titoli di studio certificati (diplomi, lauree, master,ecc.)15.

Tuttavia esistono organizzazioni, istituzioni museali, imprese e organizzazioni che, pertipologia e/o missione, richiedono competenze acquisibili prevalentemente attraversoesperienze specifiche sia di natura biografica sia on the job o, in casi rari, fortementespecialisticheedinicchia.Èilcaso,sicuramentedelSovrintendente.

Perleparticolaricaratteristichedellaprofessionequidescrittalecompetenzenecessarieallosvolgimento della professione stessa vengono acquisite attraverso gli incarichi ricopertiall’interno, ma anche all’esterno, delle istituzioni museali e attraverso, quindi, l’eserciziodellefunzioniedelleresponsabilitàinesseprevisti.

15Perunadisaminaspecificadelleopportunitàformativesi facciariferimentoaquantodescrittonelcapitolo6.3

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1.3.1.9.3 - IMPRENDITORI E RESPONSABILI DI PICCOLE AZIENDE NEL SETTORE DELLEATTIVITÀSPORTIVE,RICREATIVE,DIINTRATTENIMENTOEDIVERTIMENTOLeprofessioniclassificate inquestaunitàsonoacapodipiccole impresedi cuidefiniscono,

pianificano, implementano, gestiscono le politiche e le strategie e ne valutano i risultati;

negozianoconifornitorieiclienti,programmanoecontrollanol'usoefficientedellerisorse;

reclutano personale e definiscono i processi di innovazione organizzativa e produttiva. Le

professioni classificate in questa unità esercitano le attività descritte in imprese o

organizzazioni che operano nel settore economico delle attività sportive, ricreative, di

intrattenimento e di divertimento, classificato sotto la Sezione R della Classificazione delle

attivitàeconomiche.Taliattivitàsonoesercitate in impresechedispongonodiunapparato

organizzativosemplice,chenonprevedelivelliintermedidicoordinamento(nessundirettore

che coordina strutture dirigenziali) a supporto dell'imprenditore nella sua attività. Le

professionicompreseinquestaunitàpossonoesseresaltuariamenteimpegnatenelprocesso

difornituradeiservizi.

Compitieattivitàspecifichedell’UnitaProfessionale

-gestiree/oanalizzarelerisorseeconomiche-gestiree/ocoordinarelerisorseumane-definirelepoliticheelestrategiedell'organizzazione-organizzareecoordinareillavorooleattività-selezionareereclutareilpersonale-curareirapporticongliistitutibancari-curareirapporticonifornitori-gestireocontrollarelacontabilità-impostare,sviluppareocontrollarelarealizzazionedeiprogetti-controllareogestirelacorrettaapplicazionedellenormesullasicurezzaA fronte delle innovazioni e dei cambiamenti attesi che si prevedemodificheranno, più omeno profondamente, le modalità specifiche in relazione all’esercizio effettivo delleprofessioni nel settore dei Beni Culturali, l’intero sistema delle competenze checaratterizzano ogni singola Unità Professionale sarà interessato da una sua propriaevoluzione.

Le 14 competenze individuate come fondanti e, seppur in misura differenziata,caratterizzanti tutte le professioni, assumono, pertanto, una loro configurazione tipicaall’internodiogniUnitàProfessionaleconsiderata.Illoropesocontribuisceadareadognunadi esse una sua profilatura basata sulla rilevanza (alta, media, bassa o nulla) assunta daognunadellecompetenzeindividuate.

Latabellachesegueriepiloga informasinottica ilquadrodelle14competenzeselezionateosservateappunto(pesatura)inrelazioneallaspecificaUnitàProfessionalequidescritta.

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Competenze2020

Essereingradodiinteragirepositivamenteincontestiinterculturaliemultidisciplinari Essereingradodicomprendereediutilizzareinambitidipromozione,coordinamentogestioneiprocessirelativiallacostanteacquisizionedirisorseasostegnodellamissionaziendale/istituzionale(promozione,fundraising,rapporticonfinanziatoriesternidivarianatura)

Essereingradodiaccompagnareicambiamentievalutareirisultatideiprocessiaziendali/organizzativiapartiredaunamatricediobiettiviedimetodi

Essere in grado di sviluppare approcci orientati all’autodiagnosi e almiglioramento continuo attraversol’acquisizioneintempiutilidisetinformativipertinenti

Essereingradodiprenderedecisioniinrelazionealpropriocontestodiriferimentomigliorandolacapacitàdiacquisizioneintempiutilidisetinformativipertinenti

Essere in grado di utilizzare i sistemi informativi nella gestione e sviluppo dei processi di lavoroaziendali/istituzionali di riferimento (monitoraggio della spesa, delle attività, indicatori di out put, divalutazione,dirisultato)

Essere in grado di promuovere e sostenere processi produttivi, organizzativi e culturali della propriaistituzione/organizzazionefondatisuunacostantevalorizzazionedelledinamicherelazionaliedellefilierelocali(marketingterritorialestrategicodeibeniculturali)

Essereingradodiaffrontareimoltepliciaspettidellapropriadimensioneprofessionalesulversantedellacomunicazionescritta,orale,onlineutilizzandodifferentilingueveicolari

Essere in gradodi utilizzare i sistemi informativiwebbasednella gestione e nello sviluppodei processiaziendali/istituzionaliorientatiallapromozioneeallavalorizzazionedellapropriaimmagineedellapropriamission

Essere in grado di interpretare e applicare normative generali e specifiche, criteri gestionali in ambitoamministrativo e finanziario in relazione al sistema aziendale/organizzativo locale, nazionale (einternazionale)diriferimento

Essereingradodigestireiprocessidicambiamentodegliassettiorganizzatividiriferimentonell’otticadiuna crescente valorizzazione del capitale umano aziendale/istituzionale e di una gestione positiva deiconflitti

Essereingradodiinterpretareesostenereibisognidegliutenti,ingenerale,nonchédicategoriediutentispecificinell’otticadelmiglioramentogeneraledelservizio

Essere in grado di associare i prodotti culturali a strategie e percorsi didattici ed educativi fruibili dapubblicidifferenziati

Essereingradodiinserireunprogettoculturaleincontestiingradodifavorirnelavisibilità,lafruibilità,larimunerativitàeconomicaesociale

Indicedicambiamento

55Legenda

Moltoimportante

4Importante

3

Pocoimportante

2Ininfluente

1Le due tabelle che seguono individuano, invece, le direzioni del cambiamento che siriferisconoalpossessodelleprincipaliconoscenzeeskill(leprime10)checaratterizzerannolaFiguraProfessionaleconsiderata.

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Tendenze del cambiamento rispetto alla rappresentazione attuale della UnitàProfessionale

Conoscenze1Servizi a i cl ienti ea l lepersone 84 662Gestionedel personaleedel leri sorseumane 69 573Linguai ta l iana 67 544Impresaegestionedi impresa 63 535Lavorod'ufficio 55 526Commercia l i zzazioneevendita 55 477Ps icologia 55 428Linguastraniera 51 449Legis lazioneei s ti tuzioni 46 3610Economiaecontabi l i tà 42 33

importanza complessità

Skills1Parlare 88 682Gesti rei l tempo 86 663Gesti reri sorsefinanziarie 86 704Orientamentoa l servizio 85 645Comprenderegl i a l tri 82 676Ascoltareattivamente 80 637Adattabi l i tà 80 648Gesti reri sorseumane 75 609Monitorare 73 5710Is truire 72 56

importanza complessità

Sintesidelpercorsodiridefinizionedegliassettiprofessionali

Le professioni classificate in questaUnità Professionale saranno investite da una spinta alcambiamento molto rilevante che dovrebbe portare al potenziamento di tutte lecompetenze che, attualmente, le caratterizzano. Le modificazioni che coinvolgeranno ilsettore nei prossimi anni e, in particolar modo, tra esse, la spinta alla riconfigurazionestrategica del rapporto tra istituzioni pubbliche (museali e culturali) ed organizzazioni eimpreseprivatee/odelprivatosocialenelleattivitàdipromozione,valorizzazioneegestionedei beni culturali, contribuiranno a rendere questa Figura Professionale una delle figurechiavedelcambiamentodiscenarioatteso.

Gli imprenditori e i responsabili di piccole aziende che, già oggi, stante la specificaconfigurazione strutturale assunta dal settore, contribuiscono alla promozione e

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valorizzazione dei beni culturali caratterizzanti l’offerta culturale territoriale - nonché allagestionediretta,inoutsourcing,dibenieservizilegatiallalorofruizione-sarannochiamatiamigliorare e diversificare le loro prestazioni, in coerenza con le nuove direzioni assuntedall’offertapubblica.

Il cambiamento suggerito dalla scenario futuro più probabile spinge, soprattutto, indirezionedelpotenziamentodellecapacitàdiintercettareecoinvolgerenuovipubblicinellafruizione dei beni culturali, a partire dalla diversificazione e personalizzazione crescenti ditalefruizione.

UnapiùspiccatacapacitàdiinterazioneconutentiprovenientidaaltriPaesi,accompagnatada una migliorata sensibilità all’integrazione tra la fruizione dei beni culturali e lavalorizzazione del contesto territoriale nel quale essi sono inseriti (turismo culturale),dovrannorappresentareilvolanoperunacrescentecaratterizzazione,insensoinnovativo,diquestaFiguraProfessionale. Tale caratterizzazionepresuppone,altresì, ilmiglioramentoditutte le competenze che afferiscono alla visione strategica, al self-management, almultilinguismo e al multiculturalismo, alla capacità di cattura delle potenzialità divalorizzazione(conoscenzaediffusionedelpatrimonio),insensoprofit,dell’offertaculturalepubblica.

Il potenziamento della capacità di fare progetto e di fare rete, soprattutto tra attori didifferente vocazione e natura, costituiscono, infine, processi essenziali su cui orientare losviluppoprofessionalefuturo.

Compitiinnovati CompitinuoviGran parte dei compiti svolti dalla FiguraProfessionale andranno a riconfigurarsi in manierainnovativa (incrementale) stante l’innesto nelloscenario della variabile di rottura rappresentata dalpotenziamento, promosso dall’attore pubblico, deiprocessi di valorizzazione del bene culturale checoinvolgerà, in primo luogo, coloro che erano giàconsideratiessenzialiintaliprocessi.

Aldi làdiunapproccioorientatoalmiglioramentoeampliamentodelleconoscenze, capacitàe competenzetipiche della professioneconsiderata non emergonosignificativi compiti nuovi dalloscenario 2020 per le professionicompresenell’UP.

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Indicazioniperilsistemadell’Education

In generale, le competenze richieste alle diverse Figure Professionali, tra cui quella quidescritta, corrispondono al possesso di titoli di studio certificati (diplomi, lauree, master,ecc.)16.

Tuttavia esistono organizzazioni, istituzioni museali, imprese e organizzazioni che, pertipologia e/o missione, richiedono competenze acquisibili prevalentemente attraversoesperienze specifiche sia di natura biografica sia on the job o, in casi rari, fortementespecialisticheedinicchia.

In questi casi, le amministrazioni responsabili possono prevedere deroghe motivate perquanto riguarda la richiesta di titoli di studio specifici e di esperienze professionali perl’accesso alle professioni, per l’assunzione o, laddove, possibile per il passaggio ad altrefunzioni/posizioniall’internodell’organizzazione.

Ilpersonalechegiàlavoraneimuseiechehamaturatonelcorsodell’esperienzalavorativaconoscenze e competenze adeguate alla posizione ricoperta può essere incentivato, inrelazione al cambiamento degli assetti organizzativi e del proprio ruolo professionale quidelineato, a frequentare corsi di formazione e, più in generale, partecipare ad esperienzeformativeadhoc inmododaaggiornare lapropriapreparazionesecondoquantorichiestodallenuovefunzionisvoltesulpostodilavoro.

16Perunadisaminaspecificadelleopportunitàformativesifacciariferimentoaquantodescrittonelcapitolo6.3

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2.5.1.1.1–SPECIALISTINELLAGESTIONEDELLAPUBBLICAAMMINISTRAZIONELe professioni comprese in questa unità coordinano le attività degli uffici

dell'amministrazionestatalee locale,delleaziendeautonome,delleUniversità,degliEntidi

Ricerca e del Servizio Sanitario Nazionale, formulano proposte e pareri ai dirigenti da cui

dipendono funzionalmente, curano l'attuazionedei progetti, delle attività amministrative e

delleprocedureloroaffidate,coordinandoleattivitàdelpersonalesubordinato.

Compitieattivitàspecifichedell’UnitaProfessionale

curarelafaseistruttoriadiprocedimentioattiamministrativiistruirepraticheamministrative(pianioccupazionali,progressionedicarriere,procedureconcorsuali,ecc.)gestireiprocessilegatialledotazionidiorganico(assunzioni,cessazioni,valutareleprestazionidelpersonale,ecc.)gestirelerisorseeconomichedell'ente gestireoelaborareattiamministrativi gestirecontenziosiocontroversiegestirel'attuazionediprogettioffriresupportoalladirigenzaneiprocessidecisionali,gestionali,ecc.controllareeverificareleprocedurediespletamentodellegarepubblichevalutarelostatodeiprocedimentiamministrativipredisporrepolitichediinterventoolineediindirizzoformulareorispondereainterpellanze coordinareleattivitàegestirel'organizzazionedellastruttura(settoreamministrativo,contabile,finanziario,tecnico,ecc.)curareirapporticonentiosoggettiesterniA fronte delle innovazioni e dei cambiamenti attesi che si prevedemodificheranno, più omeno profondamente, le modalità specifiche in relazione all’esercizio effettivo delleprofessioni nel settore dei Beni Culturali, l’intero sistema delle competenze checaratterizzano ogni singola Unità Professionale sarà interessato da una sua propriaevoluzione.Le14competenzeindividuatecomefondantie,seppurinmisuradifferenziata,caratterizzanti tutte le professioni, assumono, pertanto, una loro configurazione tipicaall’internodiogniUnitàProfessionaleconsiderata.Illoropesocontribuisceadareadognunadi esse una sua profilatura basata sulla rilevanza (alta, media, bassa o nulla) assunta daognunadellecompetenzeindividuate.

Latabellachesegueriepiloga informasinottica ilquadrodelle14competenzeselezionateosservateappunto(pesatura)inrelazioneallaspecificaUnitàProfessionalequidescritta.

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Competenze2020

Essereingradodiinteragirepositivamenteincontestiinterculturaliemultidisciplinari Essere ingradodicomprendereediutilizzare inambitidipromozione,coordinamentogestione iprocessirelativi alla costante acquisizione di risorse a sostegno dellamission aziendale/istituzionale (promozione,fundraising,rapporticonfinanziatoriesternidivarianatura)

Essere in grado di accompagnare i cambiamenti e valutare i risultati dei processi aziendali/organizzativi apartiredaunamatricediobiettiviedimetodi

Essere in grado di sviluppare approcci orientati all’autodiagnosi e al miglioramento continuo attraversol’acquisizioneintempiutilidisetinformativipertinenti

Essereingradodiprenderedecisioniinrelazionealpropriocontestodiriferimentomigliorandolacapacitàdiacquisizioneintempiutilidisetinformativipertinenti

Essere in grado di utilizzare i sistemi informativi nella gestione e sviluppo dei processi di lavoroaziendali/istituzionali di riferimento (monitoraggio della spesa, delle attività, indicatori di out put, divalutazione,dirisultato)

Essere in grado di promuovere e sostenere processi produttivi, organizzativi e culturali della propriaistituzione/organizzazione fondati su una costante valorizzazione delle dinamiche relazionali e delle filierelocali(marketingterritorialestrategicodeibeniculturali)

Essere in gradodi affrontare imolteplici aspetti della propriadimensioneprofessionale sul versantedellacomunicazionescritta,orale,onlineutilizzandodifferentilingueveicolari

Essere in grado di utilizzare i sistemi informativiweb based nella gestione e nello sviluppo dei processiaziendali/istituzionaliorientatiallapromozioneeallavalorizzazionedellapropria immagineedellapropriamission

Essere in grado di interpretare e applicare normative generali e specifiche, criteri gestionali in ambitoamministrativo e finanziario in relazione al sistema aziendale/organizzativo locale, nazionale (einternazionale)diriferimento

Essereingradodigestireiprocessidicambiamentodegliassettiorganizzatividiriferimentonell’otticadiunacrescentevalorizzazionedelcapitaleumanoaziendale/istituzionaleediunagestionepositivadeiconflitti

Essere ingradodi interpretareesostenere ibisognidegliutenti, ingenerale,nonchédicategoriediutentispecificinell’otticadelmiglioramentogeneraledelservizio

Essereingradodiassociareiprodotticulturaliastrategieepercorsididatticiededucativifruibilidapubblicidifferenziati

Essere ingradodi inserireunprogettoculturale incontesti ingradodi favorirne lavisibilità, lafruibilità, larimunerativitàeconomicaesociale

Indicedicambiamento

51

Legenda

Moltoimportante

4Importante

3

Pocoimportante

2Ininfluente

1Le due tabelle che seguono individuano, invece, le direzioni del cambiamento che siriferisconoalpossessodelleprincipaliconoscenzeeskill(leprime10)checaratterizzerannolaFiguraProfessionaleconsiderata.

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Conoscenze1Legis lazioneei s ti tuzioni 76 662Linguai ta l iana 67 543Lavorod'ufficio 64 554Gestionedel personaleedel leri sorseumane 59 505Impresaegestionedi impresa 55 516Servizi a i cl ienti ea l lepersone 42 377Ps icologia 38 378Informatica edelettronica 34 329Comunicazioneemedia 34 3111Linguastraniera 34 32

importanza complessità

Skills1Parlare 80 682Comprenderetesti scri tti 80 723Ascoltareattivamente 76 684Adattabi l i tà 75 635Scrivere 75 676Sensocri tico 71 647Comprenderegl i a l tri 69 578Risolvereproblemi compless i 69 639Monitorare 68 6110Gesti rei l tempo 68 58

importanza complessità

Sintesidelpercorsodiridefinizionedegliassettiprofessionali

Le professioni classificate in questa Unità Professionale saranno investite da significativicambiamenti soprattutto in relazione alla qualità degli esiti delle proprie attivitàprofessionaliedelcaratterepiùaperto,diversificatoeflessibiledell’attivitàamministrativaefinanziaria delle organizzazioni. Il responsabile amministrativo e finanziario è, di fatto, incapoallagestioneamministrativadelmuseoodell’organizzazioneculturale,dellagestionedelle risorse finanziarie e umane, cosi come delle procedure legali e del funzionamentoordinario.Garantisceilcontrollodigestioneinambitoamministrativoefinanziario,nonchédella gestione del personale. Elementi futuri di novità dell’azione professionale sarannoprevalentementeorientatiall’efficienzaeallatrasparenzadegliatti,soprattuttoalfinedifaremergereinmanieracontrollabileeleggibilel’insiemedelleattivitàeconomicheefinanziaredelle istituzioni culturali sempre più indirizzata alla sinergia nell’utilizzo di fondi di natura

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pubblica(nazionaleedeuropei)edinaturaprivata(donors,fondazioni,impreseprofit).

In particolare, all’interno delle istituzione pubbliche la figura professionale qui analizzatasupporta il direttorenella redazionedelbilanciodimissioneedel rapportoannuale,nellaprogettazione delle strategie di crescita economica dell’organizzazione e dei suoi piani difinanziamento (businessplan,analisicostibenefici),nella rendicontazionedellautilizzodeifondi di varia natura acquisiti all’esterno dell’istituzione/organizzazione, nella gestione deicontratti e delle risorse umane. Tra le competenze necessarie allo scenario futuro, oltrequelle relative al core competences professionali, spiccano la capacità di interagire incontesti interculturali e interdisciplinari,una semprepiùadeguataconoscenzadelle linguestraniere nonché della regolazione e della normativa di settore, ivi compresa quellacomunitaria, una migliorata capacità di gestione dei processi decisionali in condizioni diincertezza.Per ragioni legateall’organizzazioneterritorialequesta figuraprofessionalepuòessereutilizzata incomuneanchedapiùentie istituzioninellostessoterritorio inmanieraflessibileelegataallespecifichenecessitàdell’entediappartenenza.

Compitiinnovati CompitinuoviTra i compiti innovati per quanto riguarda leprofessioni museale ci sono sicuramente quellilegati alla redazione del bilancio sociale dell’Ente,all’enfasi dei percorsi di trasparenza e diaccountability delle attività finanziarie eamministrative, della gestione efficiente di risorsenon tutte provenienti dal bilancio statale, seppurutilizzabiliconunachiaraeunivocafinalitàpubblica

Al di là di un approccio orientato almiglioramento e ampliamento delleconoscenze, capacità e competenzetipiche della professione consideratanon emergono significativi compiti

nuovi dallo scenario 2020 per leprofessionicompresenell’UP.

Indicazioniperilsistemadell’Education

Perquanto riguarda i titolidiaccessoallaprofessioneessi restano la laureaspecialisticaodiploma di laurea secondo il vecchio ordinamento in ambito gestionale, amministrativo efinanziario, nonché la conoscenza delle lingue e l’esperienza in ambito gestionale,amministrativo,finanziarioeorganizzativonelsettoremusealeoinsettoriaffini.

Ingenerale,quindi, lecompetenze richiesteallediverseFigureProfessionali, tracuiquellaquidescritta,corrispondonoalpossessodititolidistudiocertificati(diplomi,lauree,master,ecc.)17.

17Perunadisaminaspecificadelleopportunitàformativesi facciariferimentoaquantodescrittonelcapitolo6.3

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Tuttavia esistono organizzazioni, istituzioni museali, imprese e organizzazioni che, pertipologia e/o missione, richiedono competenze acquisibili prevalentemente attraversoesperienze specifiche sia di natura biografica sia on the job o, in casi rari, fortementespecialisticheedinicchia.Inquesticasi,leamministrazioniresponsabilipossonoprevederederoghemotivateperquantoriguardalarichiestadititolidistudiospecificiediesperienzeprofessionali per l’accesso alle professioni, per l’assunzione o, laddove, possibile per ilpassaggioadaltrefunzioni/posizioniall’internodell’organizzazione.

Ilpersonalechegiàlavoraneimuseiechehamaturatonelcorsodell’esperienzalavorativaconoscenze e competenze adeguate alla posizione ricoperta può essere incentivato, inrelazione al cambiamento degli assetti organizzativi e del proprio ruolo professionale quidelineato,a frequentarecorsidi formazioneprofessionaleouniversitarie,più ingenerale,partecipareadesperienze formativeadhoc (es.Master) inmododaaggiornare lapropriapreparazionesecondoquanto richiestodallenuove funzioni svolte sulpostodi lavoro.Nelcaso specifico la conoscenza dei meccanismi di marketing territoriale, di fundraising, delbilanciosocialee/opartecipatopotrebberoesseredigrandeutilitàspingendoindirezionediunapiùprecisaconoscenzagestionaleedoperativadelleareediattivitàcoinvolte.

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2.5.1.5.2 - SPECIALISTI NELLA COMMERCIALIZZAZIONE DI BENI E SERVIZI (ESCLUSO ILSETTOREICT)Leprofessionicomprese inquestaunitàsioccupanodell'implementazionedellestrategiedi

vendita,dell'efficienzadellaretedistributivaecommerciale,delmonitoraggiodellevenditee

delgradimentosulmercatodeibeniodeiserviziprodotti,siapubbliciched'impresa.

Compitieattivitàspecifichedell’UnitaProfessionale

-gestireecontrollarelaretedivendita-progettareecoordinarelaformazionedelpersonaleaddettoallevendite-stabilireiprezzidilistino-promuoverelavenditadeiprodotti-definirepianiestrategiecommerciali-formulareprevisionieconomiche-rilevareilgradimentodeibenieservizicommercializzati-ricercarenuoviclientiA fronte delle innovazioni e dei cambiamenti attesi che si prevedemodificheranno, più omeno profondamente, le modalità specifiche in relazione all’esercizio effettivo delleprofessioni nel settore dei Beni Culturali, l’intero sistema delle competenze checaratterizzano ogni singola Unità Professionale sarà interessato da una sua propriaevoluzione.Le 14 competenze individuate come fondanti e, seppur in misura differenziata,caratterizzanti tutte le professioni, assumono, pertanto, una loro configurazione tipicaall’internodiogniUnitàProfessionaleconsiderata.Illoropesocontribuisceadareadognunadi esse una sua profilatura basata sulla rilevanza (alta, media, bassa o nulla) assunta daognunadellecompetenzeindividuate.Latabellachesegueriepiloga informasinottica ilquadrodelle14competenzeselezionateosservate,appunto,(pesatura)inrelazioneallaspecificaUnitàProfessionalequidescritta.

Competenze2020

Essereingradodiinteragirepositivamenteincontestiinterculturaliemultidisciplinari Essere in grado di comprendere e di utilizzare in ambiti di promozione, coordinamento gestione iprocessi relativi alla costante acquisizione di risorse a sostegno dellamission aziendale/istituzionale(promozione,fundraising,rapporticonfinanziatoriesternidivarianatura)

Essereingradodiaccompagnareicambiamentievalutareirisultatideiprocessiaziendali/organizzativiapartiredaunamatricediobiettiviedimetodi

Essereingradodisviluppareapprocciorientatiall’autodiagnosiealmiglioramentocontinuoattraversol’acquisizioneintempiutilidisetinformativipertinenti

Essere in grado di prendere decisioni in relazione al proprio contesto di riferimento migliorando lacapacitàdiacquisizioneintempiutilidisetinformativipertinenti

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Essere in grado di utilizzare i sistemi informativi nella gestione e sviluppo dei processi di lavoroaziendali/istituzionali di riferimento (monitoraggio della spesa, delle attività, indicatori di out put, divalutazione,dirisultato)

Essere in grado di promuovere e sostenere processi produttivi, organizzativi e culturali della propriaistituzione/organizzazione fondati su una costante valorizzazione delle dinamiche relazionali e dellefilierelocali(marketingterritorialestrategicodeibeniculturali)

Essere in grado di affrontare imolteplici aspetti della propria dimensione professionale sul versantedellacomunicazionescritta,orale,onlineutilizzandodifferentilingueveicolari

Essereingradodiutilizzareisistemiinformativiwebbasednellagestioneenellosviluppodeiprocessiaziendali/istituzionali orientati alla promozione e alla valorizzazione della propria immagine e dellapropriamission

Essereingradodi interpretareeapplicarenormativegeneraliespecifiche,criterigestionali inambitoamministrativo e finanziario in relazione al sistema aziendale/organizzativo locale, nazionale (einternazionale)diriferimento

Essereingradodigestireiprocessidicambiamentodegliassettiorganizzatividiriferimentonell’otticadiunacrescentevalorizzazionedelcapitaleumanoaziendale/istituzionaleediunagestionepositivadeiconflitti

Essere in gradodi interpretaree sostenere i bisogni degli utenti, in generale, nonchédi categoriediutentispecificinell’otticadelmiglioramentogeneraledelservizio

Essere in gradodi associare i prodotti culturali a strategieepercorsi didattici ededucativi fruibili dapubblicidifferenziati

Essereingradodiinserireunprogettoculturaleincontestiingradodifavorirnelavisibilità,lafruibilità,larimunerativitàeconomicaesociale

Indicedicambiamento

50

Legenda

Moltoimportante

4Importante

3

Pocoimportante

2Ininfluente

1

Le due tabelle che seguono individuano, invece, le direzioni del cambiamento che siriferisconoalpossessodelleprincipaliconoscenzeeskill(leprime10)checaratterizzerannolaFiguraProfessionaleconsiderata.

Conoscenze

1Servizi a i cl ienti ea l lepersone 81 652Commercia l i zzazioneevendita 77 733Impresaegestionedi impresa 58 584Lavorod'ufficio 52 505Linguai ta l iana 52 466Gestionedel personaleedel leri sorseumane 50 457Linguastraniera 44 408Comunicazioneemedia 40 469Produzioneeprocesso 38 3810Economiaecontabi l i tà 33 33

importanza complessità

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Skills

1Parlare 84 73

2Ascoltareattivamente 77 62

3Scrivere 77 69

4Adattabi l i tà 76 69

5Negoziare 69 64

6Comprenderegl i a l tri 68 61

7Gesti rei l tempo 68 65

8Gesti reri sorsefinanziarie 68 72

9Gesti reri sorseumane 68 67

10Comprenderetesti scri tti 66 61

11Valutareeprenderedecis ioni 66 65

importanza complessità

Sintesidelpercorsodiridefinizionedegliassettiprofessionali

Le professioni comprese in questa unità professionale gestiscono le attività dimarketing,promozioneefundraisingdelleorganizzazionimuseali(seinambitopubblico),lestrategiedisviluppodeisistemidi finanziamento in rapportocon lestruttureproduttivedel territorio,nonché lo sviluppoe lapromozionedelvolontariatoorganizzatoa livello locale.Hanno, inmolto casi, anche il compito di supportare la direzione delle istituzioni museali nellaprogettazione e realizzazione di accordi con altri soggetti pubblici e/o privati, nellariorganizzazione del museo in ottemperanza agli standard museali, cosi come nellaredazionedel bilancio dimissione e del rapporto annuale.Nelle istituzionimuseali di unacerta grandezza e complessità organizzativa curano la progettazione delle strategie dicrescitaeconomicadelmuseoattraversolacostituzioneelacrescitadeifondididotazione,progettano e realizzano le strategie e le attività di fundraising, i piani di marketing e dipromozione, i piani promozionali e pubblicitari e gli strumenti di promozione dell'istituto.All’internodelleistituzioniMusealihanno,disolito,ancheincarico,incollaborazioneconlealtre professionalità, l’ideazione e gestionedei servizimultimediali, l’elaborazionedei datiinformativi sul patrimonio, la produzione di documentazione, di guide, degli strumenti dimediazione culturale, dei piani di divulgazione specifici, anche attraverso le tecnologiedell’informazioneedellacomunicazione(ICT).

Le figure comprese in questa Unità Professionale sono nell’attuale configurazioneorganizzativadelleistituzionimusealialtresì,responsabilidellaproduzionegrafico-editorialeedelsitointernet.Hanno,infine,laresponsabilitàdell’Ufficiodicontrolloevalutazionedellaqualitàdei servizierogatidal concessionariodei serviziaggiuntivi,effettuano l’analisidella

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domanda reale e potenziale, utilizzando le tecniche del marketing al fine di elaborareun’offertasoddisfacente.

Tra lecompetenzenecessariealloscenariofuturooltrequellerelativealcorecompetences

professionali appenadescritte spiccano la capacità di interagire in contesti interculturali einterdisciplinari,unasemprepiùadeguataconoscenzadellelinguestraniere,unamiglioratacapacità di gestione dei processi decisionali in condizioni di incertezza, nonché un forteorientamentoalservizioeallasuapersonalizzazioneinrelazioneadifferentipubblici.Ancheinquestocasopuòtrattarsidiunafiguraprofessionalechesvolgelapropriaattivitàconunapprocciomaggiormenteconsulenzialeeincondivisionetrapiùorganizzazioniterritoriali.

Seosservatadalversantedelleprofessionidimercatoe/odiquasimercato(outsourcing),lafigura professionale qui descritta svolge una funzione ampiamente equiparabile a quellasvolta all’interno delle istituzioni pubbliche. L’analisi di scenario svolta ha previsto unaprogressivade-specializzazionedeicompitidiquestafigurainfunzionediunpotenziamentosensibiledelleattivitàdicomunicazioneepromozionewebbasedacaricodiunadifferentefiguraprofessionalepiùspecificamenteorientatasucompetenzedicomunicazione,relazionipubblicheemarketingdigitaledeibeniculturali.

Compitiinnovati Compitinuovi

Non ci sono compiti nellaFigura Professionale chepossonoconsiderarsiinnovati

Al di là di un approccio orientato al miglioramento eampliamento delle conoscenze, capacità e competenzetipiche della professione considerata non emergonosignificativi compiti nuovi dallo scenario 2020 per leprofessionicompresenell’UP.

Indicazioniperilsistemadell’Education

In generale, le competenze richieste alle diverse Figure Professionali, tra cui quella quidescritta, corrispondono al possesso di titoli di studio certificati (diplomi, lauree, master,ecc.)18.Nelcasodispecieciriferiamoallalaureaspecialisticaodiplomadilaureasecondoilvecchioordinamentonell’areaeconomia,managementemarketingdellacultura.

Tuttavia esistono organizzazioni, istituzioni museali, imprese e organizzazioni che, pertipologia e/o missione, richiedono competenze acquisibili prevalentemente attraversoesperienze specifiche sia di natura biografica sia on the job o, in casi rari, fortementespecialisticheedinicchia.

18Perunadisaminaspecificadelleopportunitàformativesi facciariferimentoaquantodescrittonelcapitolo6.3

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In questi casi, le amministrazioni responsabili possono prevedere deroghe motivate perquanto riguarda la richiesta di titoli di studio specifici e di esperienze professionali perl’accesso alle professioni, per l’assunzione o, laddove, possibile per il passaggio ad altrefunzioni/posizioniall’internodell’organizzazione.

Ilpersonalechegiàlavoraneimuseiechehamaturatonelcorsodell’esperienzalavorativaconoscenze e competenze adeguate alla posizione ricoperta può essere incentivato, inrelazione al cambiamento degli assetti organizzativi e del proprio ruolo professionale quidelineato, a frequentare corsi di formazione e, più in generale, partecipare ad esperienzeformativeadhoc inmododaaggiornare lapropriapreparazionesecondoquantorichiestodallenuovefunzionisvoltesulpostodilavoro.

Inquestocasosipuòpensareacorsidiformazioneattinentiall’ambitodiazionedelmuseo,acorsidispecializzazionee/omasterindisciplineattinentialmuseo,aglieventiculturali,alfundraising, all’organizzazione, gestione, amministrazione di istituzioni no- profit, allabusinessadministration,allacomunicazione,almarketing.

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118

2.5.1.6.0 - SPECIALISTI DELLE PUBBLICHE RELAZIONI, DELL'IMMAGINE E PROFESSIONIASSIMILATELeprofessioni comprese inquestaunitàpromuovono le relazionipubblichee l'immaginedi

un'impresa o di un'organizzazione scrivendo testi, selezionando e diffondendo materiale

pubblicistico favorevole, organizzando e sponsorizzando eventi di particolare importanza e

visibilità, attività benefiche a favore della popolazione e attività similari non direttamente

collegateallapromozionepubblicitaria.

Compitieattivitàspecifichedell’UnitaProfessionale

-selezionareediffonderematerialepubblicisticooinformativo-gestireeaggiornarecontenutipromozionalineisitiweb-curarel'immaginedell'enteodell'azienda-predisporreogestirestrategiedicomunicazione-redigereopredisporretestiperdiscorsiufficialiocomunicatistampa-organizzareconferenzestampa- valutare, impostare o realizzare di campagne pubblicitarie (ideazione di marchi, layout,standpromozionali,ecc...)-studiareorealizzarematerialepubblicitario-organizzareesponsorizzarecampagnedicomunicazionesociale-curareirapporticonimezzidiinformazione

A fronte delle innovazioni e dei cambiamenti attesi che si prevedemodificheranno, più omeno profondamente, le modalità specifiche in relazione all’esercizio effettivo delleprofessioni nel settore dei Beni Culturali, l’intero sistema delle competenze checaratterizzano ogni singola Unità Professionale sarà interessato da una sua propriaevoluzione.

Le 14 competenze individuate come fondanti e, seppur in misura differenziata,caratterizzanti tutte le professioni, assumono, pertanto, una loro configurazione tipicaall’internodiogniUnitàProfessionaleconsiderata.Illoropesocontribuisceadareadognunadi esse una sua profilatura basata sulla rilevanza (alta, media, bassa o nulla) assunta daognunadellecompetenzeindividuate.

Latabellachesegueriepiloga informasinottica ilquadrodelle14competenzeselezionateosservate,appunto,(pesatura)inrelazioneallaspecificaUnitàProfessionalequidescritta.

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Competenze2020

Essereingradodiinteragirepositivamenteincontestiinterculturaliemultidisciplinari Essere ingradodicomprendereediutilizzare inambitidipromozione,coordinamentogestione iprocessirelativi alla costante acquisizione di risorse a sostegno dellamission aziendale/istituzionale (promozione,fundraising,rapporticonfinanziatoriesternidivarianatura)

Essere in gradodi accompagnare i cambiamenti e valutare i risultati dei processi aziendali/organizzativi apartiredaunamatricediobiettiviedimetodi

Essere in grado di sviluppare approcci orientati all’autodiagnosi e al miglioramento continuo attraversol’acquisizioneintempiutilidisetinformativipertinenti

Essereingradodiprenderedecisioniinrelazionealpropriocontestodiriferimentomigliorandolacapacitàdiacquisizioneintempiutilidisetinformativipertinenti

Essere in grado di utilizzare i sistemi informativi nella gestione e sviluppo dei processi di lavoroaziendali/istituzionali di riferimento (monitoraggio della spesa, delle attività, indicatori di out put, divalutazione,dirisultato)

Essere in grado di promuovere e sostenere processi produttivi, organizzativi e culturali della propriaistituzione/organizzazione fondati suunacostantevalorizzazionedelledinamiche relazionali edelle filierelocali(marketingterritorialestrategicodeibeniculturali)

Essere ingradodiaffrontare imolteplici aspettidellapropriadimensioneprofessionale sul versantedellacomunicazionescritta,orale,onlineutilizzandodifferentilingueveicolari

Essere in grado di utilizzare i sistemi informativiweb based nella gestione e nello sviluppo dei processiaziendali/istituzionaliorientatiallapromozioneeallavalorizzazionedellapropriaimmagineedellapropriamission

Essere in grado di interpretare e applicare normative generali e specifiche, criteri gestionali in ambitoamministrativo e finanziario in relazione al sistema aziendale/organizzativo locale, nazionale (einternazionale)diriferimento

Essere ingradodi gestire iprocessidi cambiamentodegli assettiorganizzatividi riferimentonell’otticadiuna crescente valorizzazione del capitale umano aziendale/istituzionale e di una gestione positiva deiconflitti

Essereingradodiinterpretareesostenereibisognidegliutenti, ingenerale,nonchédicategoriediutentispecificinell’otticadelmiglioramentogeneraledelservizio

Essereingradodiassociareiprodotticulturaliastrategieepercorsididatticiededucativifruibilidapubblicidifferenziati

Essereingradodi inserireunprogettoculturaleincontesti ingradodifavorirnelavisibilità, lafruibilità, larimunerativitàeconomicaesociale

Indicedicambiamento

48Legenda

Moltoimportante

4Importante

3

Pocoimportante

2Ininfluente

1Le due tabelle che seguono individuano, invece, le direzioni del cambiamento che siriferisconoalpossessodelleprincipaliconoscenzeeskill(leprime10)checaratterizzerannolaFiguraProfessionaleconsiderata.

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Conoscenze1Linguai ta l iana 90 742Servizi a i cl ienti ea l lepersone 85 743Comunicazioneemedia 82 784Linguastraniera 79 705Commercia l i zzazioneevendita 65 646Ps icologia 54 537Impresaegestionedi impresa 46 488Lavorod'ufficio 45 489Sociologia eantropologia 45 4810Economiaecontabi l i tà 39 40

importanza complessità

Skills1Parlare 96 822Ascoltareattivamente 95 803Comprenderetesti scri tti 91 784Scrivere 91 805Sensocri tico 90 786Orientamentoa l servizio 90 777Apprendimentoattivo 88 728Gesti rei l tempo 88 789Comprenderegl i a l tri 80 7610Risolvereproblemi compless i 79 74

importanza complessità

Sintesidelpercorsodiridefinizionedegliassettiprofessionali

Le professioni comprese in questa Unità Professionale garantiscono le relazioni pubblichedelmuseoelacorrettaeadeguatadiffusionedellamissione,delpatrimonioedelleattivitàcardinedelmuseostesso.Gestisconoirapporticonimedia,gliufficieleagenziedistampaecomunicazione, informano imedia e le agenzie di stampa e comunicazione relativamentealleattivitàpromossedalmuseoeairisultaticonseguiti.Mantengono,inoltre,irapporticongli uffici stampa esterni al museo, con i responsabili della comunicazione e informazionedell’enteeventualmenteproprietaridelmuseo,dialtrerealtàmuseali,deisostenitoriedeglisponsor del museo. Producono, altresì, i materiali informativi di supporto alle attività dicomunicazionee informazionee contribuisconoallaprogettazionedella lorodiffusione. Ingeneralesoloinrelazioneallapartedeicontenuti,aggiornano,implementano,ottimizzanoegestisconol’areadedicataallerelazionipubblicheeall’ufficiostampanelsitowebdelmuseoesupportanoildirettoredelMuseonellagestionedeirapporticonimediaedellepubbliche

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relazioni. Contribuiscono, infine, alla predisposizione e alla redazione dei materiali dicomunicazione, informazione e promozione, curano le attività di editing dei materiali astampapubblicatidalmuseoopercontodiesso.

Se collocate in una impresa privata e/o in outsourcing per lo svolgimento di specificheattivitàmuseali,lefigureprofessionalicompreseinquestaUnitàsvolgonoattivitàanalogheaquellesvoltenelpubblico,fattesalve ledifferentideclinazioniprofessionalicoerenticonlaposizionelavorativaassuntanellapropriaorganizzazionediriferimento.

Tralecompetenzenecessariealloscenariofuturo,oltrequellerelativealcorecompetences

professionali appenadescritte, spiccano lacapacitàdi interagire incontesti interculturalieinterdisciplinari, una sempre più adeguata conoscenza delle lingue straniere, un forteorientamentoalservizioeallasuapersonalizzazioneinrelazioneadifferentipubblicieunasignificativa capacità progettuale in relazione all’immagine del bene culturale e della suaspendibilitàevalorizzazionenelcontestoterritorialediriferimento,nonchéaldifuorideglistretti confini geografici (promozione dell’immagine internazionale). Anche in questo casopuò trattarsi di una figura professionale che svolge la propria attività con un approcciomaggiormenteconsulenzialeeincondivisionetrapiùorganizzazioniterritoriali.

Compitiinnovati Compitinuovi

Non ci sono compiti nellaFigura Professionale chepossonoconsiderarsiinnovati

Al di là di un approccio orientato al miglioramento eampliamento delle conoscenze, capacità e competenzetipiche della professione considerata non emergonosignificativi compiti nuovi dallo scenario 2020 per leprofessionicompresenell’UP.

Indicazioniperilsistemadell’Education

In generale, le competenze richieste alle diverse Figure Professionali, tra cui quella quidescritta, corrispondono al possesso di titoli di studio certificati (diplomi, lauree, master,ecc.)19. Inquesto caso la laurea specialisticaodiplomadi laureaquadriennaledel vecchioordinamentoinscienzedellacomunicazione,relazionipubblicheealtre laureeconindirizziassimilabili.

Tuttavia, esistono organizzazioni, istituzioni museali, imprese e organizzazioni che, pertipologia e/o missione, richiedono competenze acquisibili prevalentemente attraverso

19Perunadisaminaspecificadelleopportunitàformativesi facciariferimentoaquantodescrittonelcapitolo6.3

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122

esperienze specifiche sia di natura biografica sia on the job o, in casi rari, fortementespecialisticheedinicchia.

In questi casi, le amministrazioni responsabili possono prevedere deroghe motivate perquanto riguarda la richiesta di titoli di studio specifici e di esperienze professionali perl’accesso alle professioni, per l’assunzione o, laddove, possibile per il passaggio ad altrefunzioni/posizioniall’internodell’organizzazione.

Ilpersonalechegiàlavoraneimuseiechehamaturatonelcorsodell’esperienzalavorativaconoscenze e competenze adeguate alla posizione ricoperta può essere incentivato, inrelazione al cambiamento degli assetti organizzativi e del proprio ruolo professionale quidelineato, a frequentare corsi di formazione e, più in generale, partecipare ad esperienzeformativeadhoc inmododaaggiornare lapropriapreparazionesecondoquantorichiestodallenuovefunzionisvoltesulpostodilavoro.

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123

2.5.4.5.3-CURATORIECONSERVATORIDIMUSEILe professioni comprese in questa unità conducono ricerche, acquisiscono, valutano e

garantisconolaconservazionediartefattidiinteressestorico,culturaleoartisticoediopere

d'arte; ne rendono disponibile la documentazione sumicrofilm, supporti digitali o di altra

natura;organizzanoattivitàdipromozione,mostreedeventi.

Compitieattivitàspecifichedell’UnitaProfessionale

-organizzareleattivitàdididatticadeimusei-gestireecurarelecollezionid'arte-conservareopered'arte-catalogareoarchiviareibenideimusei-sviluppareprogettiperlapromozionemuseale-gestireepromuovereprogrammiculturali-organizzareleesposizioniall'internodimusei-studiaregliartefattieimateriali-controllareerinnovareicataloghiartisticideimusei-crearepercorsituristiciinambitomuseale-organizzareladocumentazionedelleopered'artesumicrofilmoaltrisupportidigitaliA fronte delle innovazioni e dei cambiamenti attesi che si prevedemodificheranno, più omeno profondamente, le modalità specifiche in relazione all’esercizio effettivo delleprofessioni nel settore dei Beni Culturali, l’intero sistema delle competenze checaratterizzano ogni singola Unità Professionale sarà interessato da una sua propriaevoluzione.

Le 14 competenze individuate come fondanti e, seppur in misura differenziata,caratterizzanti tutte le professioni, assumono, pertanto, una loro configurazione tipicaall’internodiogniUnitàProfessionaleconsiderata.Illoropesocontribuisceadareadognunadi esse una sua profilatura basata sulla rilevanza (alta, media, bassa o nulla) assunta daognunadellecompetenzeindividuate.

Latabellachesegueriepiloga informasinottica ilquadrodelle14competenzeselezionateosservate,appunto,(pesatura)inrelazioneallaspecificaUnitàProfessionalequidescritta.

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Competenze2020

Essereingradodiinteragirepositivamenteincontestiinterculturaliemultidisciplinari Essere in grado di comprendere e di utilizzare in ambiti di promozione, coordinamento gestione iprocessi relativi alla costante acquisizione di risorse a sostegno dellamission aziendale/istituzionale(promozione,fundraising,rapporticonfinanziatoriesternidivarianatura)

Essereingradodiaccompagnareicambiamentievalutareirisultatideiprocessiaziendali/organizzativiapartiredaunamatricediobiettiviedimetodi

Essereingradodisviluppareapprocciorientatiall’autodiagnosiealmiglioramentocontinuoattraversol’acquisizioneintempiutilidisetinformativipertinenti

Essere in grado di prendere decisioni in relazione al proprio contesto di riferimento migliorando lacapacitàdiacquisizioneintempiutilidisetinformativipertinenti

Essere in grado di utilizzare i sistemi informativi nella gestione e sviluppo dei processi di lavoroaziendali/istituzionali di riferimento (monitoraggio della spesa, delle attività, indicatori di out put, divalutazione,dirisultato)

Essere in grado di promuovere e sostenere processi produttivi, organizzativi e culturali della propriaistituzione/organizzazione fondati su una costante valorizzazione delle dinamiche relazionali e dellefilierelocali(marketingterritorialestrategicodeibeniculturali)

Essere in grado di affrontare imolteplici aspetti della propria dimensione professionale sul versantedellacomunicazionescritta,orale,onlineutilizzandodifferentilingueveicolari

Essereingradodiutilizzareisistemiinformativiwebbasednellagestioneenellosviluppodeiprocessiaziendali/istituzionali orientati alla promozione e alla valorizzazione della propria immagine e dellapropriamission

Essereingradodi interpretareeapplicarenormativegeneraliespecifiche,criterigestionali inambitoamministrativo e finanziario in relazione al sistema aziendale/organizzativo locale, nazionale (einternazionale)diriferimento

Essereingradodigestireiprocessidicambiamentodegliassettiorganizzatividiriferimentonell’otticadiunacrescentevalorizzazionedelcapitaleumanoaziendale/istituzionaleediunagestionepositivadeiconflitti

Essere in gradodi interpretaree sostenere i bisogni degli utenti, in generale, nonchédi categoriediutentispecificinell’otticadelmiglioramentogeneraledelservizio

Essere in gradodi associare i prodotti culturali a strategieepercorsi didattici ededucativi fruibili dapubblicidifferenziati

Essereingradodiinserireunprogettoculturaleincontestiingradodifavorirnelavisibilità,lafruibilità,larimunerativitàeconomicaesociale

Indicedicambiamento

48

Legenda

Moltoimportante

4Importante

3

Pocoimportante

2Ininfluente

1Le due tabelle che seguono individuano, invece, le direzioni del cambiamento che siriferisconoalpossessodelleprincipaliconoscenzeeskill(leprime10)checaratterizzerannolaFiguraProfessionaleconsiderata.

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Conoscenze1Linguai ta l iana 85 71

2Arte 78 73

3Linguas traniera 76 66

4Storia earcheologia 70 64

5Comunicazioneemedia 60 54

6Servizi a i cl ienti ea l lepersone 56 52

7Lavorod'ufficio 55 53

8Impresaegestionedi impresa 48 49

9Legis lazioneei s ti tuzioni 48 40

10Informatica edelettronica 38 34

11Geografia 38 40

importanza complessità

Skills1Comprenderetesti scri tti 90 812Parlare 88 763Ascoltareattivamente 87 764Scrivere 84 765Sensocri tico 82 716Adattabi l i tà 79 727Apprendimentoattivo 78 728Risolvereproblemi compless i 77 679Valutareeprenderedecis ioni 75 6510Gesti rei l tempo 74 69

complessitàimportanza

Sintesidelpercorsodiridefinizionedegliassettiprofessionali

Leprofessionicompreseinquestaunitàsonomoltepliciesvolgono,inrelazionealloscenarioindividuato compiti differenti anche se ricompresi nella medesima Unità professionale. CiriferiamoallafiguradelDirettorediMuseochenondàilnomeall’unitàprofessionalemacheèlafigurapresceltadelgruppodegliespertiperrappresentareilcambiamentodiscenarioinmisurapiùsignificativadiquelladelCuratoreche,nellanuovaconfigurazioneorganizzativaprevistadallariformaègerarchicamentesottopostoallafiguradelDirettore.Secondoquantoindicato nella Carta delle professioni museali il direttore è il custode e l’interpretedell’identità e della missione del museo, nel rispetto degli indirizzi dell'amministrazione

museale.Èresponsabiledellagestionedelmuseonelsuocomplesso,nonchédell’attuazionee dello sviluppo del suo progetto culturale e scientifico ed è, soprattutto, il responsabileultimo dell’insieme dei processi gestionali, nonché garante dell’attività del museo neiconfronti dell’amministrazione della comunità scientifica e dei cittadini. In particolare è

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126

responsabiledellerisorseassegnate,dellaprogrammazioneeconomicaedell’attuazionedelprogetto istituzionale,deiprogrammiannualiepluriennalidi sviluppo,della lorogestione,monitoraggio,valutazioneconriferimento.E’insiemealcuratoremuseale(figuraanch’essaobbligatoria nell’organizzazione delMuseo) responsabile della gestione e della cura dellecollezioni, della valorizzazione, più in generale, del patrimonio culturale. Procede, laddoverichiesto, in qualità di responsabile legaledelMuseo, alla stipula di accordi con istituzionipubblicheeprivate,all’ordinamentoeallapresentazionedelpatrimoniodelmuseo,nonchédei relativi criteri espositivi, ai rapporti del museo con il pubblico e ai relativi servizi. E’,altresì, formalmente consegnatario delle collezioni delmuseo, ne ha la responsabilità neiconfronti dell’ente proprietario e/o depositario, ne risponde agli organi di controllo e ditutelacompetenti,partecipa,incollegamentocongliorganicompetenti,allasalvaguardiaealla valorizzazione del patrimonio culturale del territorio di riferimento. Rappresental’istitutoversol’esternoenepromuovel’immaginepubblica.

Tralecompetenzenecessariealloscenariofuturo,oltrequellerelativealcorecompetences

professionali appenadescritte, spiccano lacapacitàdi interagire incontesti interculturalieinterdisciplinari, una sempre più adeguata conoscenza delle lingue straniere, una capacitàprogettualestrategicainrelazioneall’immaginedelbeneculturaleedellasuaspendibilitàevalorizzazionenelcontestoterritorialediriferimento,nonchéaldifuorideglistretticonfinigeografici (promozione dell’immagine internazionale). Inoltre, indispensabili appaiono ilforteorientamentoalservizioeallasuapersonalizzazione inrelazioneadifferentipubblicinonché la capacità decisionale e quella di sovraintendere alle attività di fundraising e dimarketingmuseale

Da un punto di vista organizzativo la figura del Direttore del Museo ha bisogno di unaspecificaformalizzazione internaall’Amministrazionederivantedaunaesplicitaselezioneenominapubblica.L’incaricodidirettoremusealenonaventequalificadiUfficiodirigenzialeè,infatti,formalmentedispostodaldirettoredelPoloMusealeterritorialmentecompetente.Anche in relazione al bilancio del Museo, il ruolo del Direttore Museale è quello diresponsabile, insieme al responsabile amministrativo della sua predisposizione e invio alresponsabiledelPoloregionalecheneè,invece,formalmenteresponsabile.

Compitiinnovati Compitinuovi

NoncisonocompitinellaFiguraProfessionale che possonoconsiderarsiinnovati

Al di là di un approccio orientato al miglioramento eampliamento delle conoscenze, capacità e competenzetipiche della professione considerata non emergonosignificativi compiti nuovi dallo scenario 2020 per leprofessionicompresenell’UP.

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Indicazioniperilsistemadell’Education

In generale, le competenze richieste alle diverse Figure Professionali, tra cui quella quidescritta, corrispondono al possesso di titoli di studio certificati (diplomi, lauree, master,ecc.)20.NelcasospecificodelDirettoredimuseolacompetenzaspecialisticainmuseologiaenelledisciplineattinentiallaspecificitàdelmuseo,lalaureaspecialisticaolaureadelvecchioordinamentonellediscipline attinenti alla specificitàdelmuseo sono le viedi accessoallaprofessione, ma soprattutto centrale appare l’esperienza pluriennale in ambito musealepubblicooprivatooinistitutiaffini.

Tuttavia, esistono organizzazioni, istituzioni museali, imprese e organizzazioni che, pertipologia e/o missione, richiedono competenze acquisibili prevalentemente attraversoesperienze specifiche sia di natura biografica sia on the job o, in casi rari, fortementespecialisticheedinicchia.

In questi casi, le amministrazioni responsabili possono prevedere deroghe motivate perquanto riguarda la richiesta di titoli di studio specifici e di esperienze professionali perl’accesso alle professioni, per l’assunzione o, laddove, possibile per il passaggio ad altrefunzioni/posizioni all’interno dell’organizzazione. Se in possesso delle competenzenecessarieilDirettoredimuseopuòconcorrere,infatti,ancheallaposizionediDirettorediPoloregionale.

Perleparticolaricaratteristichedellaprofessionequidescrittalecompetenzenecessarieallosvolgimento della professione stessa vengono acquisite attraverso gli incarichi ricopertiall’interno, ma anche all’esterno, delle istituzioni museali e attraverso, quindi, l’eserciziodellefunzioniedelleresponsabilitàinesseprevisti.

20Perunadisaminaspecificadelleopportunitàformativesi facciariferimentoaquantodescrittonelcapitolo6.3

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3.4.4.2.1-Tecnicideimusei

Le professioni classificate in questa unità preparano, organizzano e sistemano modelli ed

esemplari, quali fossili, utensili, oggetti di vario genere, manufatti artistici, per mostre e

manifestazionimuseali;cataloganooggettiedopered'arte.

Compitieattivitàspecifichedell’UnitaProfessionale

-verificareilrispettodellenormedisicurezza-curareirapporticongliartisti-sistemareilmaterialenegliespositori-gestireilbookshop-curarel'informatizzazionedeiservizi(catalogazione,documentazione,ricercabibliografica,ecc.)-organizzareoallestireesposizioniomostre(es.definirelalogistica,ilcalendario,ecc.)-catalogareimateriali-avanzarerichiestediprestitoaipossessoridiopered'arte-collaborareconilcomitatotecnicoscientifico-organizzarevisiteguidatepressostrutturemuseali-gestireecontrollarelamovimentazionedeirepertiinentrataeinuscita-creareopuscoliomaterialiinformativi-supervisionarelamanutenzionedell'allestimento

A fronte delle innovazioni e dei cambiamenti attesi che si prevedemodificheranno, più omeno profondamente, le modalità specifiche in relazione all’esercizio effettivo delleprofessioni nel settore dei Beni Culturali, l’intero sistema delle competenze checaratterizzano ogni singola Unità Professionale sarà interessato da una sua propriaevoluzione.

Le 14 competenze individuate come fondanti e, seppur in misura differenziata,caratterizzanti tutte le professioni, assumono, pertanto, una loro configurazione tipicaall’internodiogniUnitàProfessionaleconsiderata.Illoropesocontribuisceadareadognunadi esse una sua profilatura basata sulla rilevanza (alta, media, bassa o nulla) assunta daognunadellecompetenzeindividuate.

Latabellachesegueriepiloga informasinottica ilquadrodelle14competenzeselezionateosservate,appunto,(pesatura)inrelazioneallaspecificaUnitàProfessionalequidescritta.

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Competenze2020

Essereingradodiinteragirepositivamenteincontestiinterculturaliemultidisciplinari Essere in grado di comprendere e di utilizzare in ambiti di promozione, coordinamento gestione iprocessi relativi alla costante acquisizione di risorse a sostegno dellamission aziendale/istituzionale(promozione,fundraising,rapporticonfinanziatoriesternidivarianatura)

Essereingradodiaccompagnareicambiamentievalutareirisultatideiprocessiaziendali/organizzativiapartiredaunamatricediobiettiviedimetodi

Essereingradodisviluppareapprocciorientatiall’autodiagnosiealmiglioramentocontinuoattraversol’acquisizioneintempiutilidisetinformativipertinenti

Essere in grado di prendere decisioni in relazione al proprio contesto di riferimentomigliorando lacapacitàdiacquisizioneintempiutilidisetinformativipertinenti

Essere in grado di utilizzare i sistemi informativi nella gestione e sviluppo dei processi di lavoroaziendali/istituzionali di riferimento (monitoraggio della spesa, delle attività, indicatori di out put, divalutazione,dirisultato)

Essere in gradodi promuovere e sostenere processi produttivi, organizzativi e culturali della propriaistituzione/organizzazione fondati su una costante valorizzazione delle dinamiche relazionali e dellefilierelocali(marketingterritorialestrategicodeibeniculturali)

Essere in gradodi affrontare imolteplici aspetti della propria dimensioneprofessionale sul versantedellacomunicazionescritta,orale,onlineutilizzandodifferentilingueveicolari

Essereingradodiutilizzareisistemiinformativiwebbasednellagestioneenellosviluppodeiprocessiaziendali/istituzionali orientati alla promozione e alla valorizzazione della propria immagine e dellapropriamission

Essereingradodi interpretareeapplicarenormativegeneraliespecifiche,criterigestionali inambitoamministrativo e finanziario in relazione al sistema aziendale/organizzativo locale, nazionale (einternazionale)diriferimento

Essereingradodigestireiprocessidicambiamentodegliassettiorganizzatividiriferimentonell’otticadiunacrescentevalorizzazionedelcapitaleumanoaziendale/istituzionaleediunagestionepositivadeiconflitti

Essere in gradodi interpretaree sostenere i bisognidegli utenti, in generale, nonchédi categoriediutentispecificinell’otticadelmiglioramentogeneraledelservizio

Essere in gradodi associare i prodotti culturali a strategieepercorsididattici ededucativi fruibili dapubblicidifferenziati

Essereingradodiinserireunprogettoculturaleincontestiingradodifavorirnelavisibilità,lafruibilità,larimunerativitàeconomicaesociale

Indicedicambiamento

34

Legenda

Moltoimportante

4Importante

3

Pocoimportante

2Ininfluente

1Le due tabelle che seguono individuano, invece, le direzioni del cambiamento che siriferisconoalpossessodelleprincipaliconoscenzeeskill(leprime10)checaratterizzerannolaFiguraProfessionaleconsiderata.

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Conoscenze1Linguai ta l iana 85 63

2Storia earcheologia 85 73

3Arte 72 59

4Linguas traniera 70 59

5Lavorod'ufficio 64 63

6Servizi a i cl ienti ea l lepersone 47 39

7Legis lazioneei s ti tuzioni 45 41

8Impresaegestionedi impresa 43 41

9Produzioneeprocesso 39 33

10Protezionecivi lees icurezza pubbl ica 37 35

11Comunicazioneemedia 37 35

importanza complessità

Skills1Parlare 87 652Apprendimentoattivo 87 603Comprenderetesti scri tti 85 694Adattabi l i tà 85 675Scrivere 81 656Capacità di anal is i 81 607Ascoltareattivamente 79 698Sensocri tico 77 609Risolvereproblemi compless i 77 6110Gesti rei l tempo 72 57

importanza complessità

Sintesidelpercorsodiridefinizionedegliassettiprofessionali

Le professioni comprese in questa unità svolgono un insieme di attività non codificatecentrate sull’arricchimento professionale e sulla flessibilità in ragione delle esigenzerappresentate dalle specifiche organizzazioni/istituzioni dove esse sono impiegate. Essepossono,infatti,essereimpiegatei)nelleattivitàconnesseallaconservazioneeallagestionedel patrimonio museale, sotto il coordinamento e la responsabilità scientifica delconservatore; ii) nella collaborazione con il registrar alla movimentazione delle collezioniall’interno dei musei e dei depositi (seguendone anche le campagna fotografiche e didocumentazione); iii) nel sostegno alla predisposizione di perizie, di gare, affidamenti diincarichi di preparazione, manutenzione, restauro, iv) nel supporto tecnico e logistico alresponsabiledellestruttureedell’impiantisticanellagestionedegliimpiantiinrelazioneallaconservazione delle collezioni, e alla realizzazione di interventi tecnici e di manutenzione

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relativialleesposizionipermanentieagliallestimenti.

Più di recente, in un’ottica di rafforzamento delle competenze di tutta l’area tecnicamuseale,itecnicimusealisonosemprepiùcoinvoltinelsupportoallarealizzazionetecnica,ma anche in attività di contatto diretto con l’utenza all’internodegli itinerari di educativamuseale.Sitratta,quindi,diunafiguraprofessionalechesfuggeadunarigidacollocazioneesembra,appunto,caratterizzarsiperunaflessibilitàeversatilitàprofessionalechepotrebberappresentare anche un elemento di debolezza in quei contesti poco orientati allavalorizzazionedellerisorseumanedisponibiliperleattivitàordinariedell’organizzazione.

Tralecompetenzenecessariealloscenariofuturo,oltrequellerelativealcorecompetences

professionali appena descritte, spiccano, seppur non appaiono come indispensabili, lacapacitàdi interagire in contesti interculturalie interdisciplinari,una semprepiùadeguataconoscenzadellelinguestraniere,nonchéunforteorientamentoalservizioedlapresenzadisignificativecompetenzediself-management.

Per la sua potenziale versatilità e flessibilità è una figura professionale adatta ad esserecondivisadapiùmuseiingestioneassociata.

Compitiinnovati Compitinuovi

Più che di compiti innovati si dovràdefinire nel tempo le specializzazioninecessarie ad una connotazione piùspecificadellaprofessione

Aldilàdiunapproccioorientatoalmiglioramentoe ampliamento delle conoscenze, capacità ecompetenze tipiche della professione consideratanon emergono significativi compiti nuovi dalloscenario2020perleprofessionicompresenell’UP.

Indicazioniperilsistemadell’Education

In generale, le competenze richieste alle diverse Figure Professionali, tra cui quella quidescritta, corrispondono al possesso di titoli di studio certificati (diplomi, lauree, master,ecc.)21.Inquestocasoipercorsidiaccessosembranoesserediduetipi,almenoinlineadiprincipio.

Daunapartepuòessererichiestaunalaureadibasetriennalecoerenteconlemansionidasvolgere, dall’altra, esiste la possibilità di accesso attraverso corsi di Formazione tecnicasuperioreneo-costituiti.InquestocasolafiguradiriferimentoèquellaTecnicoSuperioreperlacomunicazioneeilmarketingdellefiliereturisticheedelleattivitàculturali.

21Perunadisaminaspecificadelleopportunitàformativesi facciariferimentoaquantodescrittonelcapitolo6.3.

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Ilpersonalechegiàlavoraneimuseiechehamaturatonelcorsodell’esperienzalavorativaconoscenze e competenze adeguate alla posizione ricoperta può essere incentivato, inrelazione al cambiamento degli assetti organizzativi e del proprio ruolo professionale quidelineato, a frequentare corsi di formazione e, più in generale, partecipare ad esperienzeformativeadhoc inmododaaggiornare lapropriapreparazionesecondoquantorichiestodallenuovefunzionisvoltesulpostodilavoro.

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4.2.2.1.0-ADDETTIALL'ACCOGLIENZAEALL'INFORMAZIONENELLEIMPRESEENEGLIENTIPUBBLICILeprofessioniclassificateinquestaunitàricevonoilpubbliconelmomentodelcontattocon

l'impresa o l'organizzazione, assistendolo nella corretta compilazione della modulistica

necessariaadavviareprocedureamministrativeorispettoallesueesigenzeorichieste.

Compitieattivitàspecifichedell’UnitaProfessionale

-rispondereallerichiestepervenuteviatelefonooviae-mail-ascoltareleesigenzedeiclienti-ricevereesmistarelerichieste-archiviaredatiodocumenti-sbrigarepraticheamministrative-ricercareidocumentiedistribuirelamodulisticaadusodelpubblicoodeiclienti-ricevereilpubblicooiclienti-fornireinformazionialpubblicooaiclienti-predisporreeaffiggerematerialeinformativoadusodelpubblico-attivareilsistema'gestionecode'

A fronte delle innovazioni e dei cambiamenti attesi che si prevedemodificheranno, più omeno profondamente, le modalità specifiche in relazione all’esercizio effettivo delleprofessioni nel settore dei Beni Culturali, l’intero sistema delle competenze checaratterizzano ogni singola Unità Professionale sarà interessato da una sua propriaevoluzione.

Le 14 competenze individuate come fondanti e, seppur in misura differenziata,caratterizzanti tutte le professioni, assumono, pertanto, una loro configurazione tipicaall’internodiogniUnitàProfessionaleconsiderata.Illoropesocontribuisceadareadognunadi esse una sua profilatura basata sulla rilevanza (alta, media, bassa o nulla) assunta daognunadellecompetenzeindividuate.

Latabellachesegueriepiloga informasinottica ilquadrodelle14competenzeselezionateosservate,appunto,(pesatura)inrelazioneallaspecificaUnitàProfessionalequidescritta.

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Competenze2020

Essereingradodiinteragirepositivamenteincontestiinterculturaliemultidisciplinari Essere in grado di comprendere e di utilizzare in ambiti di promozione, coordinamento gestione iprocessi relativi alla costante acquisizione di risorse a sostegno dellamission aziendale/istituzionale(promozione,fundraising,rapporticonfinanziatoriesternidivarianatura)

Essereingradodiaccompagnareicambiamentievalutareirisultatideiprocessiaziendali/organizzativiapartiredaunamatricediobiettiviedimetodi

Essereingradodisviluppareapprocciorientatiall’autodiagnosiealmiglioramentocontinuoattraversol’acquisizioneintempiutilidisetinformativipertinenti

Essere in grado di prendere decisioni in relazione al proprio contesto di riferimentomigliorando lacapacitàdiacquisizioneintempiutilidisetinformativipertinenti

Essere in grado di utilizzare i sistemi informativi nella gestione e sviluppo dei processi di lavoroaziendali/istituzionali di riferimento (monitoraggio della spesa, delle attività, indicatori di out put, divalutazione,dirisultato)

Essere in gradodi promuovere e sostenere processi produttivi, organizzativi e culturali della propriaistituzione/organizzazione fondati su una costante valorizzazione delle dinamiche relazionali e dellefilierelocali(marketingterritorialestrategicodeibeniculturali)

Essere in gradodi affrontare imolteplici aspetti della propria dimensioneprofessionale sul versantedellacomunicazionescritta,orale,onlineutilizzandodifferentilingueveicolari

Essereingradodiutilizzareisistemiinformativiwebbasednellagestioneenellosviluppodeiprocessiaziendali/istituzionali orientati alla promozione e alla valorizzazione della propria immagine e dellapropriamission

Essereingradodi interpretareeapplicarenormativegeneraliespecifiche,criterigestionali inambitoamministrativo e finanziario in relazione al sistema aziendale/organizzativo locale, nazionale (einternazionale)diriferimento

Essereingradodigestireiprocessidicambiamentodegliassettiorganizzatividiriferimentonell’otticadiunacrescentevalorizzazionedelcapitaleumanoaziendale/istituzionaleediunagestionepositivadeiconflitti

Essere in gradodi interpretaree sostenere i bisognidegli utenti, in generale, nonchédi categoriediutentispecificinell’otticadelmiglioramentogeneraledelservizio

Essere in gradodi associare i prodotti culturali a strategieepercorsi didattici ededucativi fruibili dapubblicidifferenziati

Essereingradodiinserireunprogettoculturaleincontestiingradodifavorirnelavisibilità,lafruibilità,larimunerativitàeconomicaesociale

Indicedicambiamento

35

Legenda

Moltoimportante

4Importante

3

Pocoimportante

2Ininfluente

1Le due tabelle che seguono individuano, invece, le direzioni del cambiamento che siriferisconoalpossessodelleprincipaliconoscenzeeskills(leprime10)checaratterizzerannolaFiguraProfessionaleconsiderata.

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Conoscenze1Linguai ta l iana 67 522Lavorod'ufficio 60 493Servizi a i cl ienti ea l lepersone 60 544Legis lazioneei s ti tuzioni 55 435Comunicazioneemedia 43 326Ps icologia 41 377Gestionedel personaleedel leri sorseumane 33 328Informatica edelettronica 31 229Linguastraniera 31 2710Impresaegestionedi impresa 27 25

importanza complessità

Skills

1Comprenderetesti scri tti 92 632Ascoltareattivamente 90 673Scrivere 87 664Parlare 85 655Orientamentoa l servizio 83 676Comprenderegl i a l tri 76 577Adattabi l i tà 76 608Sensocri tico 70 559Risolvereproblemi compless i 70 5810Apprendimentoattivo 66 55

importanza complessità

Sintesidelpercorsodiridefinizionedegliassettiprofessionali

Come per il tecnico museale anche le professioni inserite nell’unità professionale degliaddettiall'accoglienzaeall'informazionenelleimpreseeneglientipubblicisonosottoposte,da anni, ad un costante processo di arricchimento professionale che le vuole sempre piùcapacidisvolgereun’ampiagammadifunzionichequalificanoearricchisconoilserviziodaessi offerto. Nel caso del settore dei beni culturali la professione di partenza è quella dioperatorideiservizidicustodiaeaccoglienzaalpubblicocherappresentanoun’areamoltovastaeincontinuaevoluzione.Afianco,infatti,deitradizionalicompitirelativiallacustodiae alla vigilanza del patrimonio museale, all’interno dei locali espostivi e nelle aree dipertinenza del museo dei beni culturali nei luoghi assegnati (musei, monumenti, areearcheologiche, biblioteche, immobili, beni ed impianti), le figure professionali quiconsiderateaccolgonoilpubblico,fornendoadessoiprimiserviziessenzialipertantose,dauna parte, essi garantiscono la sorveglianza degli ambienti e del patrimonio museale,collaboranoagarantireilcorrettofunzionamentodellestruttureinformativeediprotezione

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delle opere, assicurano il rispetto del regolamento del museo e delle disposizioni disicurezza,dall’altrointerpretano,perprimi,leesigenzediinformazionedellediversefascediutenza, forniscono informazioni essenziali su percorsi, opere, servizi e attività delmuseo,fannodatramite tra ilpubblicoe i responsabilidelmuseoper informazionipiùspecifiche,segnalano al responsabile dei servizi di custodia e accoglienza esigenze e difficoltà deivisitatori, svolgono anche operazioni di vendita dei biglietti e dei materiali informativi epromozionali. Possono presiedere alla gestione diretta del front office, fornendoinformazioni, anche in lingua straniera, di carattere sia generale sui servizi erogati siaspecificosuibeniculturalidella strutturadiappartenenza,nonchépossono, senecessario,partecipare ad attività di organizzazione e svolgimento di visite guidate anche in linguastraniera.

Tralecompetenzenecessariealloscenariofuturo,oltrequellerelativealcorecompetences

professionali appenadescritte, spiccano lacapacitàdi interagire incontesti interculturalieinterdisciplinari,unasemprepiùadeguataconoscenzadellelinguestranierenonchéunforteorientamentoalservizioeallasuapersonalizzazioneinrelazioneadifferentipubblici.Chiudeil quadro un tendenziale e crescentemiglioramento delle competenze digitali a supportosoprattutto delle funzioni di accoglienza (informazioni sui servizi via web, servizi dibiglietteriaonline,etc.)

Compitiinnovati CompitinuoviLe figure professionali di questa Unitàsvolgonosemprepiùcompitirelativiaiservizidiretti rivolti all’utenza rappresentando unaparte attiva e creativa dell’immagine delMuseo costituendosi, altresì, come il primolivello di contatto tra l’istituzione e il suofruitore

Al di là di un approccio orientato almiglioramento e ampliamento delleconoscenze, capacità e competenze tipichedellaprofessioneconsideratanonemergonosignificativicompitinuovidalloscenario2020perleprofessionicompresenell’UP.

Indicazioniperilsistemadell’Education

In generale, le competenze richieste alle diverse Figure Professionali, tra cui quella quidescritta, corrispondono al possesso di titoli di studio certificati (diplomi, lauree, master,ecc.)22.Nelcasospecificodiplomadiscuolasuperiorepossibilmenteaccompagnatidacorsiadhocdiformazioneprofessionale.

22Perunadisaminaspecificadelleopportunitàformativesi facciariferimentoaquantodescrittonelcapitolo6.3

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Ilpersonalechegiàlavoraneimuseiechehamaturatonelcorsodell’esperienzalavorativaconoscenze e competenze adeguate alla posizione ricoperta può essere incentivato, inrelazione al cambiamento degli assetti organizzativi e del proprio ruolo professionale quidelineato, a frequentare corsi di formazione e, più in generale, partecipare ad esperienzeformativeadhoc inmododaaggiornare lapropriapreparazionesecondoquantorichiestodallenuovefunzionisvoltesulpostodilavoro.