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EuropeAid Project Training Module
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Community Center and Opportunities in Spitalla Low-income Area
CCOSLA – 2007/134666
Meeting, Albania, Durazzo, 10-13 Giugno 2008
Speaker: Giampaolo Gherardi
Shoqata e Grave me Probleme Sociale
2 CCOSLA Durazzo, 11 giugno 2008
Centri di Aggregazione Giovanile CAG
Presentazione del piano di lavoro
Giorno I - La normativa di riferimento- Definizione di servizio
- Obiettivi e metodologia del servizio
Giorno II - Il lavoro degli operatori- La professionalità e la caratteristiche - la attività
Giorno III - Elementi di progettazione - Sviluppi futuri
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Principali fasi di sviluppo delle politiche per l’infanzia e l’adolescenza
1989 Convenzione Onu sui diritti del fanciullo
1990 Piano d’azione mondiale per l’infanzia
1991 Ratifica Convenzione ONU - L. 176
1997 Primo Piano d’azione
2000 Secondo Piano d’azione
2001 Ungass on Children
1997 Legge 285
1997 Legge 451
2000 Legge 328
2003 Nuovo Piano d’azione
2002 Ungass on Children2002 Seconda Conferenza nazionale
1998 Prima Conferenza nazionale
1998 Legge 269
1998 Legge 476 - Convenzione L’Aia
2001 Legge 149
2001 Legge 154
2003 Legge 77 - Convenzione Strasburgo
Durazzo 11, Giugno 2008
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La normativa europea di riferimento
COOSLA Durazzo, 11 Giugno 2008
2003 Legge 77 - Convenzione Strasburgo
Prevede la promozione sui territori nazioni di luoghi di incontro tra giovani volti alla socializzazione, informazione, orientamento, sostegno ed accompagnamento dei giovani
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La normativa nazionale di riferimento
Legge 328/00, “Legge Quadro per la realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali”.
Legge 285/95, “Disposizioni per la promozione di diritti e di opportunità per l’infanzia e l’adolescenza”.
COOSLA Durazzo, 11 Giugno 2008
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La normativa nazionale di riferimento
Legge 328/00: Legge Quadro per la realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali
Il sistema dei servizi socio-educativi italiani si è orientato verso un “Welfare promozionale” basato su di un approccio territoriale integrato”.
- Un’impostazione multidimensionale che prevede un intreccio complesso di diverse politiche di settore rivolte ai giovani: occupazionali, educative, salute, urbanistiche, ambientali.
- Da politiche per I giovani a politche dei giovani, con l’impegno a garantire spazi fisici e culturali aperti ai giovani
COOSLA Durazzo, 11 Giugno 2008
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La normativa nazionale di riferimento
Legge 285/95, “Disposizioni per la promozione di diritti e di opportunità per l’infanzia e l’adolescenza”.
- Logica della prevenzione primaria, del potenziamento delle risorse individuali e della costruzione del benessere
- Metodologia integrata del “lavoro di rete” diventa prerequisito per un’azione efficace di cambiamento a favore dei giovani
- I nuovi servizi si caratterizzano per la bassa soglia d’accesso, la trasversalità dell’utenza, lo sviluppo dei diritti e della cittadinanza dei giovani
COOSLA Durazzo, 11 Giugno 2008
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Politiche per l’infanzia e l’adolescenza: primo confronto tra tendenze e orientamenti
Confronto sinottico tra la configurazione idealtipica del sistema di servizi sociali per l’infanzia e l’adolescenza dei Governi di centro-sinistra e del
Governo di centro-destra
Dimensioni Governi centro-sinistra: Ministro Livia Turco
Governo centro-destra: Ministro Roberto Maroni
MISSION Contribuire a realizzare una comunità educante che favorisca il rispetto dei diritti di ogni “cittadino in crescita”
Mantenere l’attenzione ai bambini e agli adolescenti per sviluppare il “sociale” adeguandolo ai mutamenti culturali e di costume in atto
TIPO DI REGOLAZIONE
PUBBLICA - Autonomia amministrativa degli Enti locali, raccordata a livello centrale in caso di inadempienze e incapacità di spesa con ridistribuzione delle risorse agli altri territori
SOCIALE-FAMILIARE - Non esplicitata formalmente e collegata alle possibili declinazioni del concetto di sussidiarietà
ASSETTO ISTITUZIONALE
Tutela del diritto del minore garantita da leggi nazionali Raccordo unitario a livello centrale delle competenze sull’infanzia e sull’adolescenzaDeclinazione autonoma contestualizzata a livello regionale delle norme nazionali
Tutela del minore all’interno della famigliaDistribuzione delle competenze in materia di infanzia e adolescenza tra più ministeriAutonomia spinta delle regioni nella applicazione delle norme nazionali
FINANZIAMENTO Istituzione del fondo unico per l’infanzia e l’adolescenza (poi confluito nel fondo unico per il sociale) con fondi “certi” per l’infanzia e l’adolescenza
Fondo unico indistinto assegnato alle regioni con qualche deroga per finanziamenti diretti agli utilizzatori finali
ASSETTO ORGANIZZATIVO E GESTIONALE
Forte investimento sulle amministrazioni regionali promuovendo raccordo e coordinamento anche autogestito.Orientamenti unitari nazionali per garantire omogeneità tra i territori
Doppio binario: prevalentemente decentrato alle regioni ma con canali diretti centro-periferia per qualche tematica ritenuta strategica (cfr. asili nido aziendali)
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La normativa di riferimento della Regione Marche
L.R. 46/95 “Promozione de coordinamento delle politiche di intervento a favore dei giovani e degli adolescenti”
L.R. 9/03 “Disciplina per la realizzazione e gestione dei servizi per l’infanzia, l’adolescenza e per il sostegno alle figure genitoriali”
Regolamento regionale 13/04 “Requisiti e modalità per l’autorizzazione e l’accreditamento dei servizi per l’infanzia, per l’adolescenza e per il sostegno alle funzioni genitoriali e alle famiglie”
L.R. 18/02 “Istituzione del garante per l’infanzia e
l’adolescenza” COOSLA Durazzo, 11 Giugno 2008
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La normativa di riferimento della Regione Marche
L.R. 46/95 “Promozione de coordinamento delle politiche di intervento a favore dei giovani e degli adolescenti”
- Indica gli strumenti per la partecipazione dei giovani alla vita sociale della comunità e definisce programmi triennali di intervento.
- Promuove servizi quali CAG, informagiovani, progetti di natura socio-culturale sulla condizione giovanile
- Punta a vaforire il coordinamento delle politiche giovanili a livello locale, a favorire la diffusione delle progettualità sul territorio
COOSLA Durazzo, 11 Giugno 2008
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La normativa di riferimento della Regione Marche
L.R. 9/03 “Disciplina per la realizzazione e gestione dei servizi per l’infanzia, l’adolescenza e per il sostegno alle figure genitoriali”
-Passo ulteriore rispetto alla 46: traccia la strada per la costruzione di un “sistema integrato” di servizi per l’infanzia e l’adolescenza.
- Trovano pari dignità realtà promosse dagli Enti pubblici che dalla società civile (terzo settore, oratori, associazionismo).
- Individua una serie di modalità operative, specifici requisiti di base (organizzativi, gestionali, formativi) dei servizi.
-Servizi previsti: centri e nidi d’infanzia, spazi per bambini, bambine e famiglie, centri di aggregazione per bambini, bambine e adolescenti, servizi itineranti, servizi domiciliari, servizi di sostegno alle funzioni genitoriali.
COOSLA Durazzo, 11 Giugno 2008
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La normativa di riferimento della Regione Marche
- Regolamento regionale 13/04 “Requisiti e modalità per l’autorizzazione e l’accreditamento dei servizi per l’infanzia, per l’adolescenza e per il sostegno alle funzioni genitoriali e alle famiglie”
-Individua i requisiti strutturali dei servizi, definisce l’organizzazione, la ricettività e le figure professionali presenti nei diversi servizi.
-Individua i requisiti per l’accreditamento i
COOSLA Durazzo, 11 Giugno 2008
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La normativa di riferimento della Regione Marche
La DGR 172/05 della Regione Marche
- E’ l’ultimo atto della Regione che individua nelle politiche di prevenzione del disagio giovanile e dei comportamenti devianti un’importante strumento per la crescita autonoma e responsabile della persona
-Prevenzione del disagio, promozione all’agio, partecipazione attiva
-Individua nei CAG un nodo strategico della rete dei servizi rivolti agli adolescenti e giovani: formazione degli operatori, prassi progettuali, diversificazione delle risposte
COOSLA Durazzo, 11 Giugno 2008
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Che cosa è un Centro di aggregazione giovanile
COOSLA Durazzo, 11 Giugno 2008
Luogo ludico polivalente, punto di incontro con altri servizi, che svolgono attività per favorire e promuovere la socializzazione, anche intergene-razionale e la condivisione di interessi e attività culturali. (Regione Marche)
E’ nella sua posizione di frontiera un osservatorio tempestivo di cui un amministratore comunale dispone per comprendere la condizione giovanile nel suo territorio. E’ un laboratorio di esperienze dove avviene un’azione di prevenzione. (Provincia di Milano)
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Ruolo dei CAG e politiche giovanili
COOSLA Durazzo, 11Giugno 2008
Opportunità. Costruire opportunità con e per i giovani
Trasversalità. Lavorare in modo organico sul targhet, le politiche giovanili appartengono ad ambiti di intervento diversi 8formazione, lavoro, istruzione, tempo libero, urbanistica
Continuità biografica. Costruire azioni, interventi, progetti intorno ai nodi di crescita dei minori (famiglia, scuola, sport, aggregazione..)
Radicamento. Non è solo “aprire servizi”, ma costruirsi uno sguardo complessivo sulla condizione giovanile in riferimento ad un territorio specifico
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Ruolo dei CAG e politiche giovanili
COOSLA Durazzo, 11Giugno 2008
Apertura e cura. Capacità di confrontarsi e relazionarsi con i giovani che “abitano” un territorio.
Agire culturalmente. Proporre progetti e servizi adeguati per e con i giovani, investire non solo essi ma su un intero contesto comunitario.
Insieme. Titolarità pubblica ma sempre presenti la partnership con il terzo settore, abilità per la costruzione e mantenimento delle reti.
In continuità. Prevenzione, promozione, cultura, lavoro di rete si reggono sul fondamento della stabilità e continuità temporale.
Per formare cittadini. Li chiamiamo in causa come cittadini prima che giovani.
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Obiettivi del servizio
In relazione al territorioIn relazione al territorio
Creare il ruolo dei CAG: “punti di riferimento territoriali”Rafforzare l’identità dei CAG come luoghi di opportunitàAttivare e mantenere contatti e relazioni con le altre agenzie educative del territorioRealizzare attività, iniziative di promozione e prevenzione Svolge una funzione di socializzazione, sostegno, orientamento e accompagnamento
CCOSLA Durazzo 11, giugno 2008
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Obiettivi del servizio
In relazione ai singoli utenti e ai gruppiIn relazione ai singoli utenti e ai gruppi
Far sperimentare ai ragazzi le proprie idee nella discussioneSviluppare la creatività e criticità, in una dimensione del fareProporre percorsi di partecipazione propositivaFacilitare legami e rapporti significativi con i pari e gli adulti Facilitare la costruzione dell’identità individuale dei giovani ed il contatto con iniziative formative di vario genere
CCOSLA Durazzo 11, giugno 2008
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Dove vengono ubicati i C.A.G.
COOSLA Durazzo, 11 Giugno 2008
Quartieri popolari con forte presenza di gruppi familiari
Zone con presenza di migranti
Contesti extra-scolastici e non identificabili con altre realtà
Fabbricati facilmente raggiungibili e fruibili dai minori
Contesti con presenza di spazi verdi, impianti sportivi
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Centri di aggregazione giovanile nelle Marche
Provincia di Pesaro n. 50Provincia di Ancona n. 33Provincia di Macerata n. 28Provincia di Ascoli Piceno n. 66
COOSLA Durazzo, 11 Giugno 2008
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Stakeolders di un servizio
Il grafico mostra la mappa degli stakeholders di un servizio rivolto ai giovani ovvero la rappresentazione del sistema dei soggetti “portatori di interesse”:coloro che direttamente o indirettamente sono coinvolti nelle attività del servizio, a vari livelli e con diversi gradi di influenza.
COOSLA Durazzo, 11 giugno 2008
Soci, dipendenti collaboratori
Servizio Enti Locali
Familiari degli Utenti - utenti
VolontariTirocinanti
Obiettori
Consulenti
Fornitori
Assicurazioni
Banche e fondazioni
SistemaServizi sanitari
SistemaServizi sociali
Sistemascolastico
Enti Istruzionee Formazione
ProvinceA.S.U.R.Regione
Marche
Ministero della Sanità U.E.
Ministero del Welfare
Cittadinanza
Comunitàlocale
Sindacati
Reti non profit
Terzosettore
Consorzi
Centrali Coop.
PartnerEuropei
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Metodologia del servizio
Metodologia di lavoro di tipo “ermeneutico”
Consente di tenere debitamente conto sia degli obiettivi posti, sia delle esigenze insite nelle situazioni reali che si affrontano
In questa prospettiva, essendo la progettazione un fatto dinamico, assume importanza lo strumento di verifica in itinere, valutando l’eventuale variare degli obiettivi dell’azione educativa
Adozione di un aspetto educativo sia direttivo che partecipativo in grado contemperare alcune istanze normative con le più diverse esigenze espressivo-relazionali
COOSLA Durazzo, 11 giugno 2008
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L’interrelazione dei quattro elementi
SPAZIO INDIVIDUO
SOCIETA’ GRUPPO
L’interrelazione degli elementi ed il suo movimento, rapportata ai giovani, è il campo sul quale il CAG opera, definendo tempi ed attività
CCOSLA Durazzo 12 giugno 2008
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Definizione di lavoro di rete
Azione di raccordo, sforzo diretto a facilitare i sincronismi, le sinergie tra i molteplici soggetti del territorio (istituzionali , terzo settore) coinvolti nell’aiuto a una singola persona o a una categoria di persone con problemi.
Una “Forma Mentis”
Il lavoro di rete
CCOSLA Durazzo 12 giugno 2008
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Le risorse della rete di un CAG
LE RISORSE FONDAMENTALILE RISORSE FONDAMENTALI DELLA RETEDELLA RETE
RISORSE INFORMALIRISORSE INFORMALIDI COMUNITADI COMUNITA’
RISORSE DI RISORSE DI MERCATOMERCATO
TERZO SETTORETERZO SETTORE• AssociazionismoAssociazionismo
•CooperazioneCooperazione•VolontariatoVolontariato•FondazioniFondazioniRETI FAMILIARIRETI FAMILIARI
E PARENTALIE PARENTALI
SERVIZI SANITARISERVIZI SANITARIISTITUTI SCOLASTICI ISTITUTI SCOLASTICI
ENTEENTE PUBBLICOPUBBLICO
COOSLA Durazzo, 12 giugno 2008
SERVIZI FORMATIVISERVIZI FORMATIVIUNIVERSITA’UNIVERSITA’
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Punti di forza del servizio
Coordinamento e supervisione regolari Costante monitoraggio e sostegno alla complessità del servizio
Crescita delle professionalità degli operatori Adozione di un ottica progettuale di tipo “ermeneutico” (lettura continua dei contesti)
Continua apertura al territorio Abitudine al lavoro di rete, ampliando le occasioni di contatto con altre agenzie
Attività svolte in comune tra CAG e scambio di risorse Soprattutto per la realizzazione di progetti, confronto, reperimento risorse
Crescita del coinvolgimento diretto dei giovani Promuovere la nascita e l’accompagnamento di piccoli gruppi di giovani attorno ad interessi particolari COOSLA Durazzo, 12 Giugno 2008
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Capacità degli operatori
Viste le molteplici situazioni nelle quali si trova a lavorare in relazione ai giovani e al territorio, l’operatore deve possedere:
- Adeguate capacità psico-pedagogiche- Disposizione personale e professionale a gestire con realismo
ogni situazione- Capacita di ascoltare e comunicare con l’utenza di riferimento- Capacità di percepire le esigenze dei ragazzi, indviduali e
collettive- Capacità di reperire risorse umane, strutturali e finanziarie - Capacità di intrattenere relazioni e rapporti con le Istituzioni e le
altre agenzie del territorio
COOSLA Durazzo, 12 giugno 2008
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Le prestazioni del coordinatore
CCOOSLA Durazzo, 12 Giugno 2008
Organizza il suo lavoro tenendo presente il raggiungimento delle finalità generali e specifiche del servizio.
Offre sostegno tecnico e supporto al lavoro degli operatori Valuta il lavoro svolto, con particolare attenzione alle modalità di
esecuzione. Stabilisce modalità e tempi dei percorsi di
formazione/aggiornamento, il cui obiettivo primario è il miglioramento del bagaglio culturale e delle conoscenze tecniche degli operatori.
Fornisce suggerimenti per la programmazione delle attività. Responsabile della documentazione ed assume funzione di
rappresentanza del servizio
29 COOSLA Durazzo, 12 Giugno 2008
Le prestazioni dell’operatore
Organizza le attività del Centro e degli orari, partecipa al Coordinamento CAG. Si occupa delle attività di socializzazione con i ragazzi.
Raccoglie informazioni sulle nuove tendenze giovanili e sulle attività da svolgere.
Si occupa delle relazioni esterne (associazioni, privati che collaborano con il CAG, operatori ASUR, scuola, stampa locale).
Si relaziona con l’amm.ne comunale per il disbrigo delle pratiche correnti e redige la documentazione.
Effettua attività di Counseling.
Si occupa della ricerca fondi per la realizzazione di specifiche attività attraverso sponsor privati e/o fondi pubblici.
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Le sezioni di attività di un CAG
COOSLA Durazzo, 12 Giugno 2008
Attività di routine e di animazione
Attività espressiva - creativa
Attività culturale - formativa
Attività ludico - aggregative
Attività di inserimento sociale
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Le azioni di lavoro di un operatore
Operatore
Verifiche e Monitoraggio
Documentazione del lavoro
PartecipazioneConcertazione
Tematica
Progettazioneesecutiva
Gestione utenzasingola e gruppi Programmazione
Indirizzo,Sostegno tecnico
Agli operatori
Gestione Attivitàiniziative
COOSLA Durazzo, 12 Giugno 2008
Lavoro di Rete sul territorio
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Elementi di progettazione di un CAG
BUDGETRisorse, attrezzatureControllo di gestione
Rispetto termini contrattualiQualità, certificazioni
LEGISLAZIONE SOCIALE Aree di riferimento
Innovazione, bandi locali PROGETTAZIONE
FORMAZIONECorsi – bandi - F.S.E. – IFTSAggiornamento supervisione,
gruppi di supporto
GESTIONECoordinamento
Programmazione Obiettivi Attività interventi
PARTNEREnti Locali, ASUR
Associazioni, gruppiReti formali e non
UTENTI E FAMILIARIObiettivi, qualità,
metodologiecoinvolgimento AMBITO SOCIALE
Collaborazione, convenzioniaccreditamento,
tavoli concertazione e tematici
TERRITORIOPartner ed
Integrazione per progetti,
attività e servizi
COOSLA Durazzo, 13 Giugno 2008
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Tipologie di progetto
Elaborato progettuale
Progetti di
Gestione
ProgettiOperativi
Progettia
Formulario
Servizi CAG, Informagiovani, per l’infanziaGriglia - stesura Libera
Intervento - Budget
Fondi, finanziamenti, bandi Nazionali, regionali, provinciali ed europeiFormulario chiuso - Budget
COOSLA Durazzo, 13 Giugno 2008
34 COOSLA Durazzo, 13 Giugno 2008
Predisposizione ed interesse ai rapporti con i ragazzi
Attitudine a sviluppare dinamiche relazionali con i giovani
Comprensione dei cambiamenti generazionali
Interesse ad un aggiornamento continuo e costante
Attitudine a progetti innovativi, sperimentali e di laboratorio
Flessibilità, buon senso ed alta motivazione
Situazione emotiva stabile, pazienza, disponibilità al confronto
Saper ascoltare, capacità relazionali
Determinazione e precisione
Caratteristiche personali dell’operatore
35COOSLA Durazzo, 13 Giugno 2008
Relazione con l’utenza
Punti di forza:- Sei uno di loro non ti vedono come un adulto- Molto stimolante- Sfida- Riuscire a stabilire relazioni differenziate- Stimola l’adultità- Feedback positivo- Essere d’aiuto- Ti tiene giovane- Sei uno di loro non ti vedono come un adulto
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Relazione con l’utenza
Punti di debolezza:- Fatica- Rischio che ci entri troppo- Ti mettono in discussione- Scarsa partecipazione alle attività proposte- Distanza di età- Trovare un terreno di scambio comune- Contrattare continuamente le regole- Momenti di debolezza personale, quando hai un momento di
crisi- Creare un rapporto stabile quando le ore sono troppo poche- Difficoltà iniziali, ti devono studiare- Non so rispondere alle loro domande- Rischio è di dare fiducia alle persone sbagliate
COOSLA Durazzo, 13 Giugno 2008
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Capacità e competenze professionali
Conoscenza delle caratteristiche dell’utente Capacità di ascolto e di osservazione Conoscenza dei processi di comunicazione Capacità di proporre soluzioni alle problematiche incontrate Salda conoscenza pedagogica e caratteristiche psico-
pedagogiche di base Capacità di rapportarsi ai ragazzi Capacità di stimolare il dialogo e la partecipazione Capacità di programmazione e di lettura del contesto
educativo Capacità propositive
COOSLA Durazzo, 13 Giugno 2008
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Competenze di tipo pedagogico psicologico Capacità organizzative e creative Capacità di integrare i ragazzi Capacità comunicative e relazionali Gestione dei conflitti Capacità di conduzione di gruppo Conoscenze teoriche inerenti lo sviluppo dei bambini e dei
ragazzi Conoscenze pedagogiche dei diversi modelli educativi
Capacità e competenze professionali
COOSLA Durazzo, 13 Giugno 2008
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Bisogni degli operatori
Formazione e Supervisione Confronto Garanzie di continuità del servizio Coordinamento regolare Maggiori risorse per l’espletamento delle attiività Ricerca di supporto nelle relazioni con ragazzi difficili Condivisione delle esperienze Creare una rete e una collaborazione con le varie realtà e
servizi territoriali per affrontare insieme le problematiche del disagio adolescenziale
Maggiori fondi per le attività Maggiore sostegno alle attività
COOSLA Durazzo, 13 Giugno 2008