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In questo giornale parleremo di:
Irina, mediatrice culturale, una ragazza molto spec iale!!!
Peppino Impastato, la voce della lotta alla mafia
PON FSE C3 2010-1892
1
Peppino Impastato, la voce della lotta alla mafia
Padre Pino Puglisi, detto 3P
La pagina dei giochi
Giovanni e Paolo: il coraggio di dire no alla mafia
Libera Piazza: il nostro contributo alla manifestazion e.
Inoltre … le foto scattate durante i lavori e disegn i creati da noi
Il nostro giornale nasce all’interno delprogetto PON: “A caccia dei diritti umani”promosso dall’Istituto ComprensivoCastrenze Civello di Aspra incollaborazione con l’Associazione ApritiCuore Onlus di Palermo.Ma perché un Giornale?Il giornale ci è sembrato un ottimostrumento, immediato, di facile fruizione,interessante e, anche, divertente per farcircolare notizie che avessero il saporedella SPERANZA! Si, speranza perché èquesta che ci ha animato per tutto ilpercorso di lavoro. Trattare i temi della legalità edell’interculturalità, parlare di uomini
comeGiovanni Falcone, Paola Borsellino, DonGiuseppe Puglisi ci ha permesso di crederenel futuro: NEL NOSTRO FUTURO, quello
GLI ALUNNI CHE HANNO COLLABORATO
SONO:Presentazione
Balistreri MariaBalistreri Noemy
Conti ChiaraD'Acquisto Alessia
Di Salvo Provvidenza FabianaDi Salvo FedericaDi Salvo Noemi
La Licata Salvatore PioLo Nardo GianpieroLucchese Veronica
Mangione Maria RosariaMessina Gilda Maria
Nicosia LeonardoPiretto Paolo
2
nel futuro: NEL NOSTRO FUTURO, quelloStesso che 3 P (Padre Pino Puglisi)desiderava per i suoi ragazzi e che davatanto fastidio agli uomini di “CosaNostra”. Attraverso questo giornale abbiamo cercatodi raccontare quello che abbiamo imparatoda questa esperienza. Lo abbiamo fattotramite articoli, foto, testi, immagini chetestimoniano l’impegno che tutti noiabbiamo messo per rispondere ad unadomanda, che poi è il titolo del nostrogiornale: “CHE COS’È LA LEGALITÀ?”.Leggendo le pagine che seguono capireteche cos’è per noi la legalità!
BUONA LETTURA!
Piretto PaoloPresentato EmiliaSardina AntoninoStorniolo MiriamTaormina Sofia
Vanella FrancescoVentimiglia Federica
Zizzo Giuseppe
Il 30 marzo abbiamo
cominciato un progetto PON
dove abbiamo incontrato una
persona che lavora come
Mediatrice Culturale
Il suo nome è Irina.
Durante l’incontro Irina ha
raccontato la storia della sua
vita.
E’ nata in un paese della
Romania ed ha vissuto con i
suoi nonni fino all’età di
quattordici anni. Poi è stata
aiutarla ad ambientarsi, la
prendevano in giro perché non
sapeva parlare la loro lingua.
Crescendo Irina, proprio per
le difficoltà incontrate, ha
studiato per diventare una
mediatrice culturale, cioè
colei che facilita le relazioni
tra persone appartenenti a
culture diverse. Infatti il suo
primo lavoro è stato in un
carcere minorile di Palermo
Una ragazza molto speciale!!!
3
quattordici anni. Poi è stata
adottata da una famiglia
italiana che le ha dato molto
amore. Il primo giorno di
scuola in Italia è stato molto
difficile per lei perché i suoi
nuovi compagni, invece di
carcere minorile di Palermo
dove aiutava le persone di
un’altra nazione a socializzare
fra loro. Irina è stata molto
simpatica e socievole con noi
e ci ha insegnato tantissime
cose che non conoscevamo!.
Maria balistreri
Giampiero Lonardo
Maria Rosaria Mangione
- Un gioco di ruolo per capire
l’importanza del Mediatore Culturale -
Irina ci ha fatto fare tanti
giochi. Il primo è stato un
“gioco di ruolo”: si tratta di
una recita improvvisata!
Irina ha chiamato tre
bambini e ha assegnato ad
ognuno delle parti: uno
doveva interpretare il ruolo
del mediatore culturale, una
quello della bambina
straniera e l’ultima era la
mamma che aveva adottato
la bambina straniera.
La mamma preparava tutti i
Quando il mediatore parlò
con la bambina capì il motivo
per cui si rifiutava di
mangiare la pasta preparata
dalla madre: il basilico per i
Rumeni (paese di origine
della bambina) è una pianta
sacra e, quindi, la bambina
on poteva mangiarla.
Da quel momento la madre
iniziò a preparare piatti
Le attività svolte con Irina
4
La mamma preparava tutti i
giorni la pasta con il sugo e
il basilico, un piatto che la
bambina si rifiutava,
puntualmente, di mangiare.
Preoccupata per questo
comportamento, la donna
decise di chiamare il
mediatore culturale.
diversi dalla pasta con
il sugo e il basilico e la
bambina iniziò a mangiare!
Grazie a questa semplice
storia, Irina ci ha
fatto capire che il mediatore
culturale è colui che aiuta
due persone di culture
diverse a capirsi!
Veronica Lucchese
Federica Di Salvo
Disegno di Paolo Piretto
Durante l’incontro con l’espertaDurante l’incontro con l’esperta
abbiamo realizzato il cartelloneabbiamo realizzato il cartellone
dell’interculturalità!dell’interculturalità!
Ecco alcune ImmaginiEcco alcune Immagini
scattate durante i lavori ….scattate durante i lavori ….
Dall’inizio …
5
Siamo stati proprio bravi!
L’ANGOLO DELLA CUCINAL’ANGOLO DELLA CUCINAL’ANGOLO DELLA CUCINAL’ANGOLO DELLA CUCINA
A PROPOSITO DI CULTURAA PROPOSITO DI CULTURAA PROPOSITO DI CULTURAA PROPOSITO DI CULTURA
DALLA SICILIA ALLA CINA: LA TRADIZIONE IN CUCINADALLA SICILIA ALLA CINA: LA TRADIZIONE IN CUCINADALLA SICILIA ALLA CINA: LA TRADIZIONE IN CUCINADALLA SICILIA ALLA CINA: LA TRADIZIONE IN CUCINA
La cultura passa anche dalla cucina.
In ogni paese del mondo ci sono i piatti
della tradizione i cui ingredienti e le
modalità di preparazione sono espressione
della storia di quella civiltà.
Cibi, che oltre a riempire gli stomaci degli
avventori, sono testimonianza della vita
quotidiana dei popoli della terra.
Pizza, couscous, muffin, arancine,
sushi … basta solo nominarli e davanti agli
occhi scorrono immagini legate a popoli,
storie, terre, culture diverse accomunate da
una cosa: il gusto irresistibile delle pietanze!
La classica base,il pomodoro, la
mozzarella,la fragranza del basilico e un filo
d’olio:cosa c’è di più sano e mediterraneo
Il coscous va preparato in un piatto largo e
basso (mafaradda), cotto a vapore in
una couscoussiera e portato in tavola nel
“lemmu”, largo vaso di terracotta.
Un altro modo particolare di presentare il
pesce in tavola arriva dalla tradizione
giapponese: il sushi. Nel VII secolo venne
introdotta in Giappone la tecnica della
marinatura, che permise ai cuochi di
specializzarsi nel confezionare il pesce con
il riso: con la fermentazione del pesce, il
riso produce una acido lattico che marina il
pesce. Questo prodotto si chiamava nare
sushi e fu il primo metodo di produzione dal
quale, tramite altri passaggi, derivò il sushi
che oggi conosciamo e apprezziamo
6
d’olio:cosa c’è di più sano e mediterraneo
della PIZZA MARGHERITA?
Lo sapevate che deve il suo nome ad una
regina? Sarà forse per questo che è nota
anche come la “regina delle pizze”!
Parlando di tradizione in cucina a tutti noi,
“siciliani doc”, è venuto in mente una
buonissima specialità della cucina
siciliana e, in particolare, di quella
palermitana: le ARANCINE … solo
nominarle fa venire l’acquolina in bocca:
“GNAM!”.
L'arancina sembra essere stata importata
dagli arabi. Invece l'impanatura e la frittura
sembrano venire dalla corte di Federico II.
Un altro piatto che troviamo nella cucina
siciliana, specialmente nella zona del
trapanese, ma che si lega alla storia e alle
tradizioni conviviali delle popolazioni arabe è il
COUSCOUS.
che oggi conosciamo e apprezziamo
Come ogni pasto che si rispetti non poteva
mancare il dolce.
Dagli Stati Uniti d’America arrivano i Muffin:
piccole tortine consumate tipicamente a
colazione.
Per prepararle è necessario uno stampo
apposito oppure delle formine di carta.
Esistono tante varianti: allo yogurt,
con gocce di cioccolato, ai mirtilli …
tutte una vera delizia!
Oltre alla fame che ci è venuta, parlando
di cibo, il messaggio trasmesso e che,
speriamo passi leggendo queste pagine,
è che l’educazione interculturale, il
rispetto dell’altro, della diversità passa
anche dalla CUCINA!
Chiara ContiSalvatore La Licata
Antonino SardinaGiuseppe Zizzo
E ora … gli ingredienti!!ARANCINEARANCINE
Gr. 500 di riso, 1 cipolla, gr. 200 di
rigaglie di pollo, gr. 200 di polpa di
Vitello tritata, gr. 250 di piselli, gr.
150 di concentrato di pomodoro, 1
tazza di brodo vegetale, 1 ciuffo di
prezzemolo, 1 costa di sedano, alcune
foglie di basilico, gr. 100 di burro, 1
bustina di zafferano, gr. 100 di
formaggio grana grattugiato, 4 uova,
gr. 200 di mozzarella, gr. 150 di
farina bianca, gr. 400 di pangrattato,
olio extravergine di oliva, sale,
pepe, abbondante olio per friggere.
IL COUS COUS O COUSCOUS
Gr 500 di semola di grano duro, farina,
alloro, acqua, olio extravergine di oliva,
Sushi300 gr di riso a chicco piccolo
340 ml d'acqua
1 pezzo di alga Kombu (5 cm X
10 cm)
10 cucchiai di aceto
2,5 cucchiai di zucchero
1 cucchiaino di sale
Muffin ai mirtilli125gr di mirtilli
250 gr di farina 00
80 gr di zucchero
3 cucchiaini di lievito in polvere
½ cucchiaino di sale
1 uovo
1 cucchiaino di scorza d’arancia
grattugiata
60 gr di burro
25 cl di latte
7
alloro, acqua, olio extravergine di oliva,
sale, pepe o peperoncino.
La pizza margherita
1L. Di acqua
2kg di farina
20g di lievito fresco (7 di
quello secco)
50g di sale marino
Pomodoro mozzarella e basilico
MafaraddaMafaradda CouscoussieraCouscoussieraLemmuLemmu
Sushi giapponeseSushi giapponese
Muffin ai mirtilliMuffin ai mirtilli
Alessia D’Acquisto
Paolo Piretto
Miriam Storniolo
Francesco Vanella
Le pagine dei giochiLe pagine dei giochi… e adesso, dopo le tradizioni in cucina, vi presentiamo … e adesso, dopo le tradizioni in cucina, vi presentiamo alcuni giochi dal “sapore culturale”….Buon alcuni giochi dal “sapore culturale”….Buon appetappet … …
opsops …. …. Buon divertimento!Buon divertimento!
Trova l’ingrediente sbagliato
SushiA) 10 cucchiai di Sale
B) 1 foglia di Alga Kombu
Unisci con una freccia la pietanza con l’ingrediente giusto
Sushi
Tutte le soluzioni ai giochi le trovate a pagina: 25, 26 e 27Tutte le soluzioni ai giochi le trovate a pagina: 25, 26 e 27
8
Kombu
C) Riso
Cous-cousA)Acqua
B)4 cucchiai di Sale
C) Pepe o Peperoncino
Cous-cous
10 10 cucchiai di acetocucchiai di aceto
Sushi
Farina,sale,olioFarina,sale,olio
Alessia D’Acquisto
Emilia Presentato
Collega i disegni alle parole esatte
fâá{| z|tÑÑÉÇxáx fâá{| z|tÑÑÉÇxáx fâá{| z|tÑÑÉÇxáx fâá{| z|tÑÑÉÇxáx
Cous cous araboCous cous araboCous cous araboCous cous arabo
_xÅÅâ tÜtuÉ _xÅÅâ tÜtuÉ _xÅÅâ tÜtuÉ _xÅÅâ tÜtuÉ
Maria Rosaria Mangione
9
ED ECCO LA NOSTRA SPECIALITA’ L’ARANCINA
CANCELLA GLI INGREDIENTI SBAGLIATI E COMPLETA LA RI CETTA
GR 500 DI RISO, GR 60 DI ZUCCHERO. 1 CUCCHIAINO DI SCORZA D’ ARANCIA GRATTUGGIATA, GR 200 DI POLLO,1/2 CUCCHIAINO DI SALE, 1 UOVO, GR 400 DI PANGRATTATO GR 250 DI FARINA
Veronica Lucchese
COLLEGA CON DELLE LINEE GLI INGREDIENTI ALL’IMMAGINE CORRISPONDENTE
• 125 GR MIRTILLI
• 500 GR DI RISO
• ½ CUCCHIAINO DI SALE
• 60 GR DI BURRO
ARANCINA
10
• 60 GR DI BURRO
• 1 CIPOLLA
• 25 CL DI LATTE
MUFFIN
Giampiero Lonardo
Giuseppe Zizzo
E ORA UN GIOCO SULL’ORGOGLIO NAZIONALE:LA PIZZA MARGHERITA
Completa la pizza margherita e rispondi a gli indovinelli
11
Nella pizza margherita ci va la zucchina?
Nella pizza margherita ci va la mozzarella?
Nella pizza margherita ci vanno le carote?
Nella pizza margherita ci va l’origano?
Nella pizza margherita ci va la melanzana?
Nella pizza margherita ci va il basilico?
Chiara Conti
Miriam Storniolo
Storie dell’AntimafiaFalcone e Borsellino: il coraggio di dire no alla m afia
- Due esempi per vivere nella legalità -
Oggi abbiamo parlato della mafia e di due grandi persone
che l’hanno combattuta: i giudici Giovanni Falcone e Paolo
Borsellino. L’esperta ci ha raccontato la loro storia e ci ha detto che
sotto la casa di Falcone c’è un albero dove le persone hanno appeso
cartelloni e striscioni per ricordarli. L’albero è simbolo di speranza, di
pace, di voglia di giustizia e rappresenta, anche, l’impegno dei
cittadini onesti a ribellarsi contro la mafia! Falcone e Borsellino sono
morti in due grandi attentati chiamati: “ la strage di Capaci” in cui
morì Falcone esplodendo con la sua macchina e “la strage di via
D’Amelio” dove morì Borsellino, sotto casa di sua madre. I giudici
morirono perché dedicarono la loro vita alla lotta contro la mafia e
perché arrestarono tanti mafiosi. Ciò che ha colpito di più gli alunni
che hanno ascoltato le loro storie è stato il coraggio di Falcone e
Borsellino. Questi due grandi uomini, pur sapendo del pericolo che
correvano, non si sono tirati indietro e non hanno mai chinato il capo
davanti alle situazioni più difficili. Durante il laboratorio sono state
svolte alcune attività. Dopo aver diviso gli alunni in tre piccoli
gruppi di lavoro, l’esperta ha assegnato il compito di inventare il
finale di una storia di mafia. Ogni gruppo era libero nella ricerca del
finale il cui unico vincolo era che si trattasse di un Lieto fine: il bene
doveva trionfare! Una volta scritto il finale, ogni gruppo ha
drammatizzato la sua storia! In tutte le storie il lieto fine consisteva
L’ANGOLO DELLE OPINIONI a proposito di Mafia e Antimafia
Alessia Acquisto Emilia Presentato
Per noi la mafia è una cosa moltobrutta che non dovrebbe esistereperché porta solo alla mortePensiamo che Falcone e Borsellinosiano state delle persone moltoimportanti e coraggiosePensiamo che l’omertà nondovrebbe esistere. Stare zittisignifica fare un favore ala mafia.Ascoltando le storie di Falcone eBorsellino Abbiamo imparato moltecose sulla mafia e su chi l’hacombattuta. Quando PaoloBorsellino e Giovanni Falcone sonomorti le persone, stanche deisoprusi, hanno scelto un albero(sotto casa di Falcone) comesimbolo di libertà e riconoscenzaper questi due grandi uomini.
Maria Rosari MangionePer me Falcone e Borsellino sono stati degli uominigiusti e molto coraggiosi, hanno affrontando molte
12
drammatizzato la sua storia! In tutte le storie il lieto fine consisteva
nella necessità di sconfiggere l’omertà per vincere la mafia e di avere
il coraggio di denunciare i soprusi delle organizzazioni mafiose.
Attraverso questo lavoro ciò che tutti gli alunni hanno compreso è
che le morti di Falcone e Borsellino non sono state inutili perché
ancora oggi:
“LE LORO IDEE CAMMINANO SULLE GAMBE DI ALTRI UOMINI”
Maria Balistreri
Sofia Taormina
giusti e molto coraggiosi, hanno affrontando molteBattaglie contro i mafiosi .In questi giorni abbiamo parlato di molte cose comeper esempio : legalità , mafia e omertà che sonostati, secondo il mio parere ,gli argomenti piùinteressanti. Penso che l’omertà non dovrebbeesistere perché è una cosa molto brutta. I mafiosicostringono la gente a non parlare per non farscoprire le cose brutte che fanno.
Nella foto Giovanni Falcone (a sinistra) e Paolo Borsellino
Antonino SardinaPer me la mafia e una cosa bruttissima. Gli uomini della mafia minacciano le persone, chiedono il pizzo, spacciano droga! Le persone che si ribellano purtroppo, a volte, sono uccise. In questi giorni ho imparato cos’è la mafia e chi sono Paolo Borsellino e Giovanni Falcone . Secondo me sono stati due bravissimi giudici e due grandi uomini coraggiosi e dediti al loro lavoro.La frase che più mi ha colpito di Paolo Borsellino è stata: “Non sono né un eroe né un kamikaze ma una persona come tante altre. L’importante e che sia il coraggio a prendere il sopravento”.Quella di Giovanni Falcone è : “Chi tace e chi piega la testa muore ogni volta che lo fa, chi parla e chi cammina a testa alta muore una sola volta”.
Io sono Paolo Borsellino e dico che non ho mai chiesto
di occuparmi di mafia. Ci sono
entrato per caso e poi ci sono rimasto
Io sono Giovanni Falcone e voglio dirvi che gli uomini passano, le idee restano e continueranno a camminare sulle
13
per un problema morale: la gente mi
moriva intorno
camminare sulle gambe di altri uomini
Disegni a cura di Salvatore La Licata
GALLERIA FOTOGRAFICA
Lavori di gruppo … sulla legalità
14
Come l’albero di Falcone, anche noi abbiamo voluto creare il nostro simbolo della legalità
che contenesse alcune frasi importanti:“Il fiore della legalità”
15
Il cruciverba della Il cruciverba della legalitàlegalità
16
DefinizioniDefinizioni
1 Può essere costituzionale
2 Vanno rispettate per migliore il mondo
3 Si dice di una persona retta
4 Combatte la malavita organizzata
5 Contrario di legalità
6 Il diritto di ciascuno rispetto agli altri
7 Conformità
8 Un improprio di qualcosa
9 Eccesso di comando, indiscutibile
10 Accurata fedeltà – Bene posseduto
11 Norme che indicano come comportarsi
12 Ingiustizia
13 Vedi definizione precedente
14 Pasta tipica siciliana con melanzane
15 Conformarsi a un principio di comportamento
Salvatore La Licata
Paolo Piretto
Francesco Vanella
Antonino Sardina
Storie di mafia
Giuseppe ImpastatoL’uomo che disse basta dai microfoni di una radio
Oggi l’esperta ci ha parlato di un’altra persona
importante che si chiama Giuseppe Impastato,
detto Peppino. Già da adolescente aveva rotto i
rapporti con il padre e aveva preso la via della
lotta contro la mafia.
Ci ha raccontato che ha inventato una radio
dalla quale denunciava i delitti e i traffici illeciti
del boss Tano Badalamenti e di altri boss locali.
Faceva un programma satirico che si chiamava
“ONDA PAZZA”. Si era candidato alle elezioni
del suo Comune, perchè credeva che la politica
giusta, non collusa con la mafia, potesse essere
un modo rendere Cinisi un paese libero!
17
Giuseppe Impastato
un modo rendere Cinisi un paese libero!
Lui non aveva paura e faceva nomi e cognomi di
politici e mafiosi, che tra di loro andavano a
braccetto.
Per questi motivi, nel 1978 è stato ucciso
proprio durante la campagna elettorale.
I suoi compaesani, pochi giorni dopo votarono il
suo nome eleggendolo, simbolicamente, al
Consiglio Comunale.
Questo era il segno che qualcosa si stava
muovendo nelle coscienze dei cittadini, che la
morte di Peppino non era stata vana, le sue
parole, il suo coraggio avevano fatto breccia nei
cuori delle persone di Cinisi.Sofia Taormina
Maria Rosaria Mangione
Don Giuseppe Puglisi
Il 10 maggio 2011, al progetto PON, l'esperta Laura
Siniscalchi ci ha parlato di Don Giuseppe Puglisi (detto
3P). Lui nasce nella borgata palermitana di Brancaccio, il
15 settembre 1937 e viene ucciso dalla mafia della
stessa borgata il 15 settembre del 1993.
Entra nel seminario diocesano di Palermo nel 1953 e
viene ordinato sacerdote dal cardinale Ernesto Ruffini il 2
luglio 1960.
Sin dai primi anni di sacerdozio Don Pino Puglisi segue
in particolar modo i ragazzi influenzati dalla mafia.
Il 29 settembre 1990 viene nominato parroco a
Brancaccio.
Il 29 gennaio 1993 inaugura il centro "Padre nostro", che
diventa punto di riferimento per le persone del quartiere
e per giovani.
Lotta alla mafia
Padre Pino Puglisi, detto 3 PL’uomo che ha cambiato Brancaccio
Centro Padre Nostro
Padre Pino Puglisi
18
e per giovani.
In questo periodo viene aiutato anche da un gruppo di
suore e da il viceparroco Gregorio Porcaro.
Ma perché la mafia lo ha voluto morto?
Don Pino propone un modello di prete che i boss non
riconoscono mentre si sono sempre mostrati pronti ad
"rispettare" un sacerdote che sta in sacrestia.
Padre Puglisi sceglie,invece, di uscire dalla sacrestia e di
vivere fino in fondo i problemi e le speranze della sua
gente. Desidera, in quanto parroco, la liberazione e la
promozione del suo popolo. Don Puglisi propone un
nuovo modello di parrocchia.
Don Pino Puglisi dice :"Non dobbiamo tacere,ma
sconfiggere l'omertà"
Il 15 settembre 1993 dopo aver festeggiato il 56°
compleanno con gli amici ritorna a casa e trova due
ragazzi che gli dissero:"Questa è una rapina" Gli tolsero
la valigia e Don Pino Puglisi sorrise per l'ultima volta
dicendo:"Me lo aspettavo".
Francesco Vanella
Miriam Storniolo
Fabiana Di Salvo
Disegno di Paolo Piretto
Peppino Impastato alla radio
Toni che parla alla folla
Disegno di Salvatore La Licata
19
Disegno di Paolo Piretto
Da grande voglio fare il Cantastorie!
Oggi è venuto a trovarci ….. , un cantastorie che ci ha intrattenuto con due bellissime cantate: “Paulu e Giovanni” e la storia di “Colapisci”
Non ci sono parole per descrivere quanto è stato emozionante sentirlo, crediamo che la cosa migliore sia far parlare le immagini!!!
20
Paulu e GiovanniTesto: Michelangelo Balistreri
Musica: Michelangelo Balistreri – Paolo Zarcone
Vi riportiamo qui di seguito ilBellissimo testo della cantatadedicata a Paolo Borsellino eGiovanni Falcone.
Erano comu frati Paulu e Giuvanni di picciriddi a quannu foru rannijucavanu nte strati ri Palermoe canusciru a stati e puru u nvernu
Crisceru manu manu e comu un sonnu
Giovanni a tutti e dui nni scartò u Siguri Pi faringi pruvari stu dulurie comu a iddu n’hannu a chiantiri
ncruci Sulu picchi vulemu dari pacicomu traderu a Cristu
21
sonnu Si ritruvaru granni nta stu munnu E a vita ca di nichi era un jocu po jurnu dopu jornu addivintò un
focu.
E tutti li ricordi salvati ajeri lassavanu lu postu a i so pinzeri videvanu Palermu ncatinata E u munnu e la Sicilia ncuttumata
Nta nostra terra e’ tutta brava gentiA parti quarchidunu ca un nn’ha caputu nentiDi nzoccu e’ la vita e o postu di lu coriHannu na petra ciaca ca un canusci
amuri
comu traderu a Cristu hannu a tradiri a nutri ma Giuda un è iscariotama di sta terra matri
Paolo!Lassamuci signalu di spiranzi pi scuitare forti li cuscenzi e pi rispettu i chiddi prima i nutrihannu a jisari a vuci puru i petri pi quannu è u nostru turnudi salutari u munnudunamu a la Sicilia onuri e libirtà
Nicosia LeonardoSardina AntoninoZizzo Giuseppe
Apprendimento in situazione
Libera piazza: il nostro contributo alla manifestazione
Siamo quasi giunti alla fine del nostroprogetto e mancano ancora poche pagineper concludere il giornale. Abbiamo sceltodi chiudere in bellezza, mostrandovi leimmagini della interessante esperienzafatta il 19 maggio con l’associazione“Libera: nomi e numeri contro le mafie”. A Palermo abbiamo visitato Piazza dellaMemoria, che si trova alle spalle delTribunale. Un monumento per i cadutinella lotta contro la mafia. Sui gradini sileggevano i nomi di Falcone, Borsellino ealtri uomini che, come loro, hanno lottato
Abbiamo dato il nostro contributoalla manifestazione organizzata a PiazzaCastelnuovo: “Libera Piazza”.Con entusiasmo, abbiamo mostrato aipassanti il nostro giornale e i lavori fattidurante il laboratorio.Infine abbiamo girato la domanda che, sindall’inizio, ci eravamo posti e che ci haaccompagnato in tutto il cammino: “CHECOS’ E’ LA LEGALITA’?”.Molti si sono prestati a rispondere,abbiamo capito che ognuno usa parolediverse per dirlo, ma per tutti la legalità
22
altri uomini che, come loro, hanno lottatoper una Sicilia libera … una terra chepotesse spiccare il volo comesimboleggiano le ali della dea Nike chesi trovano al centro della piazza.Nike è la dea della libertà, quella stessache tutti noi abbiamo potuto respirarestando seduti su quei gradini a parlare dimafia, antimafia e giustizia! Abbiamo visitato la “Bottega dei sapori edei saperi di libera”, un bene confiscatoalla mafia che adesso è luogo dovevengono venduti i prodotti a marchio“Libera Terra” (prodotti i cui beni vengonodalle terre confiscate e restituite aicittadini).
diverse per dirlo, ma per tutti la legalitàè ciò che serve per essere veramenteLIBERI.
Conti ChiaraDi Salvo Noemi
Presentato Emilia
23
24
Le soluzioni ai nostri giochi
Indovinelli sulla pizza margherita pag.Gli ingredienti sbagliati sono:
zucchina, carota,origano e
melanzane.
Trova l’ingrediente sbagliato pagSushi
a) 10 cucchiai di Sale
Cous-cous
B) 4 cucchiai di Sale
Unisci con una freccia la pietanza con l’ingrediente giusto pag
Cous-cous Farina,sale,olioFarina,sale,olio
25
Cous-cous Farina,sale,olioFarina,sale,olio
Sushi 10 cucchiai di aceto10 cucchiai di aceto
Collega i disegni alle parole esatte pag
Lemmu arabo
Sushi giapponese
Cous cous arabo
CANCELLA GLI
INGRADIENTI
SBAGLIATI E
COMPLETA LA
RICETTA
DELL’ARANCINA pag
Gr 500 di riso, 1 cipolla, gr. 200 di
rigaglie di pollo, gr. 200 di polpa di
Vitello tritata, gr. 250 di piselli, gr.
150 di concentrato di pomodoro,
1 tazza di brodo vegetale, 1 ciuffo
di prezzemolo,1 costa di sedano,
alcune foglie di basilico, gr. 100 di
burro, 1 bustina di zafferano, gr.
COLLEGA CON DELLE
LINEE GLI INGREDIENTI
ALL’IMMAGINE
CORRISPONDENTE pag
125 GR MIRTILLI
500 GR DI RISO
½ CUCCHIAINO DI SALE
60 GR DI BURRO
1 CIPOLLA
26
burro, 1 bustina di zafferano, gr.
100 di formaggio grana
grattugiato, 4 uova, gr. 200 di
mozzarella, gr. 150 di farina
bianca, gr. 400 di pangrattato, olio
extravergine di oliva, sale,
pepe, abbondante olio per
friggere.
25 Cl DI LATTE
Soluzione del cruciverba
27
Esperti Associazione Apriti cuore ONLUS: Anisoara Irina - Me diatrice culturaleDott. ssa Laura Siniscalchi- Psicologa
Tutor:Graziella Messina - Maria Casserà - Antonina Taddeo
28
Grazie a tutti coloro che hanno reso possibile la realizzazione di questo giornale:
Il Dirigente Scolastico
le Insegnanti
il Personale ATA
I collaboratori
gli esperti esterni
i genitori e, naturalmente, i veri protagonisti…
…gli alunni delle classi VA, VB e VC