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continuità scuola elementare e media, gli alunni della 2B accolgono ...
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22 Maggio
Giornata mondiale della biodiversità
…ogni specie conta !
Cosa è la biodiversità
La Convenzione sulla Biodiversità, elaborata a Rio de Janeiro nel 1992, afferma il valore della diversità biologica.
Biodiversità è la varietà delle forme di vita vegetali e animali presenti negli ecosistemi del pianeta. Il termine viene anche usato per indicare la variabilità genetica all'interno di una specie.
La convenzione riconosce inoltre che l'esigenza fondamentale per la conservazione della diversità biologica consiste nella salvaguardia degli ecosistemi e degli habitat naturali, col mantenimento e ricostruzione delle popolazioni di specie vitali nei loro ambienti naturali.
La sopravvivenza di ogni specie dipende dalla varietà di popolazioni che la compongono. Minor variabilità significa minori possibilità di sopravvivere.
La biodiversità o la diversità biologica, è una parola composta da bio e diversità. Questo termine fu coniato nel 1980 da E. O. Wilson, biologo naturalista che con biodiversity indicava la biovarietà o varietà della vita.
Ordine: ColeopteraFamiglia: Lampyridae
Habitat: tropici, Europa centrale e meridionale, scarse in Europa settentrionale
Italia: Lucciola italica (6-9 mm)
Regno: AnimaliaPhylum: Arthropoda
Classe: Insecta
Genere: Luciola
IL MASCHIO E LA FEMMINA
Sono molto diversi tra loro (accentuato dimorfismo sessuale)
MaschioFemmina
Ha vere e proprie ali ed è in grado di volare; infatti possiede ali membranose coperte da ali più coriacee (dette elitre). Sulla parte ventrale
degli ultimi due segmenti si trovano gli organi luminescenti
Non vola e rimane per tutta la sua vita allo stadio larvale Le sue ali sono ridotte a minuscole squame, che non permettono di sollevarsi in volo.
LE LUCCIOLELE LUCCIOLE AGLI STADI LARVALIAGLI STADI LARVALI
Gli stadi larvali delle lucciole hanno un corpo appiattito e possiedono posteriormente una sorta di piede che gli consente di aderire al guscio delle lumache e delle chiocciole, loro prede preferite. Proprio per questo motivo le larve di solito escono dal loro nascondiglio di notte o dopo la pioggia (un chiaro esempio di specializzazione tra la preda ed il predatore). A questo stadio le lucciole non sono in grado di vedere ma riescono a seguire la scia della loro preda che viene morsa ripetutamente all'altezza della testa.
LA RIPRODUZIONEDa adulte le lucciole smettono di nutrirsi, impegnando tutte le loro energie per il fondamentale scopo della riproduzione: mentre i maschi muoiono poco dopo l'accoppiamento, le femmine sopravvivono per un paio di giorni, ovvero il tempo di deporre le uova (circa 70-100) nel terreno. Nel successivo autunno sgusciano le larve che subito iniziano a cacciare; per un paio di anni il loro unico obiettivo è quello di nutrirsi e di crescere. Solo dopo due anni, durante i quali la larva cambia pelle più volte, avviene l'ultima trasformazione in stadio adulto.
LA BIOLUMINESCENZA
Il fenomeno della luminescenza delle lucciole è stato studiato da celebri naturalisti e scienziati come Darwin e Pasteur ma solo recentemente si è compreso l'aspetto chimico del fenomeno.
La luce viene prodotta durante una reazione chimica di ossidazione di una proteina (la luciferina), mediante l'azione di un enzima specifico, la luciferasi.Il grande interesse è dovuto proprio al fatto che tramite una reazione, si riesca a produrre energia luminosa trasformando delle sostanze chimiche!
Il segnale intermittente viene usato nelle lucciole come richiamo sessuale e viene emesso dai maschi che volano al buio, a circa 1,5 metri di altezza per attirare l'attenzione delle femmine che rispondono anch'esse emettendo una luce molto debole.
Poiché il buio è essenziale per l'intercettazione dei segnali luminosi, la luce artificiale diventa un limite per l'incontro dei due sessi e quindi per la riproduzione. Per questo motivo la luce artificiale è, insieme all'uso diffuso dei fitofarmaci, la principale causa della scomparsa della specie.
Ieri sera, uscendo per una passeggiata, ho visto nelle crepe di un muro una lucciola. Non ne vedevo, in questa campagna, da almeno quarant’anni: e perciò credetti dapprima si trattasse di uno schizzo nel gesso con cui erano state murate le pietre o di una scaglia di specchio; e che la luce della luna, ricamandosi tra le fronde, ne traesse quei riflessi verdastri. Non potevo subito pensare a un ritorno delle lucciole, dopo tanti anni che erano scomparse. Erano ormai un ricordo: dell’infanzia allora attenta alle piccole cose della natura, che di quelle cose sapeva fare giuoco e gioia. (…) E ogni tanto ne prendevamo qualcuna, la tenevamo delicatamente chiusa nel pugno per poi aprirne a sorpresa, tra i più piccoli di noi, quella fosforescenza smeraldina. Era proprio una lucciola, nella crepa del muro, Ne ebbi una gioia intensa. E come doppia. E come sdoppiata. La gioia di un tempo ritrovato - l’infanzia, i ricordi, questo stesso luogo ora silenzioso pieno di voci e di giuochi - e di un tempo da trovare, da inventare…
(L. Sciascia, L’affaire Moro, Adelphi, Milano, 1994 (1978; 1983, p.11-12)
Sdraiata nel pratovedo il cielo stellato.Mi guardo vicino e vedo un lumino.Allungo la mano,la chiudo pian piano.La riapro e con stupore c'è/vedo una lucciola col suo chiarore
La lucciola brilla di notte,e nessuno sdrucciola.Di notte brilla con mille sorelle.E par che il cielo abbia perso le stelle,che son cadute tutte sul prato.E tu cammini…in un cielo stellato
La gaia lucciolettapresa dal calabronefu messa per lampionesulla bicicletta.Ma un rospo un po’ birbone che stava alla vedettale fece in fretta, in fretta:“E’ scritto a chiare lettere che,per ragioni serie,non si posson prender lucciole per lanterne”.
Magie di estate,magie di fate,volate e illuminatemie lucciole alate.
Una volta ebbi molta paura!vidi una lucciola,che, con gran premura,rischiarava una notte buia.
Venti lucciole sono a lezionecon fuori gli occhi per l’attenzione.Si fa silenzio con il campanello,quindi il maestro fa l’appello.Povere lucciole c’è una gran confusionein quell’aula senza lezione…
Oh mia bella lucciolettatu mi sembri proprio perfettaillumini di giugno la nottein campagna, tra le verdure non colte.La femmina non vola e se ne sta su un fiore coloratoaspettando il maschio alatoche, con la sua lucina, pian piano si avvicina
lucciole e lanternela gaia lucciolettapresa dal calabronefu messa per lampione sopra la bicicletta.ma un rospo bizzardone che stava alla vedettagli fece in fretta in fretta questa contravvenzione“e’ scritto a chiare lettere che per ragioni interne non si possono ammettere lucciole per lanterne”.
le lucciole dei bambinilucciola lucciolina vien da me ti daro’ il pan del re’ il pan del re e della regina lucciola lucciolina vien vicina
Lucciola tonda lucciola belladal cielo sei scesa come una stella.Lucciola, lucciola in tutti i giardinirischiari le notti a tutti i bambini
Lucciola lucciola vien da me che ti do il pan del re,il pan del re e della reginalucciola, lucciola vieni vicina
1BDaniele Maffei, Gioele Grassi, Andrea Jacobacci,
Edoardo Rizzo, Marco Puccinelli, Federico
Fattorini, Max Ramacciotti, Riccardo Lucarini,
Alessandro Beltramini, Cosimo Benaglio,
Cristofer Suffer, Anna Pesetti, Lisa Dubbiosi,
Aurora Stefa, Sara Veneziano, Silvia Razzuoli,
Julia Biskup, Camilla Paoli, Daria Yakovska e
Carolina Fazzini.
L’acqua 1,19
L’acqua tutti
L’acqua tutti
1,19
22 Maggio
Giornata mondiale della biodiversità
…ogni specie conta !