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Estratto dal sito www.ilfuturomigliore.org I MANGIATORI DI ARSENICO sergio benassai Nota: Come spiegherò successivamente, mentre cercavo qualche riferimento per queste considerazioni relative alla presenza di arsenico nelle acque potabili, mi sono imbattuto nella storia dei “mangiatori di arsenico” (che è descritta nella seconda parte di questo documento): di qui la scelta del titolo 1. L’arsenico nelle acque potabili italiane Con la Direttiva 98/83/CE, recepita con il DLgs 31/2001, è stato stabilito un valore limite per la concentrazione dell’arsenico nelle acque potabili pari a 10 μg/litro (valore inferiore a quello di 50 μg/litro, previsto dalla preesistente direttiva 80/778/CE).

i mangiatori di arsenico

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Come spiegherò successivamente, mentre cercavo qualche riferimento per queste considerazioni relative alla presenza di arsenico nelle acque potabili, mi sono imbattuto nella storia dei “mangiatori di arsenico” (che è descritta nella seconda parte di questo documento): di qui la scelta del titolo

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Page 1: i mangiatori di arsenico

Estratto dal sito

www.ilfuturomigliore.org

I MANGIATORI DI ARSENICO

sergio benassai

Nota: Come spiegherò successivamente, mentre cercavo qualche riferimento

per queste considerazioni relative alla presenza di arsenico nelle acque

potabili, mi sono imbattuto nella storia dei “mangiatori di arsenico” (che è

descritta nella seconda parte di questo documento): di qui la scelta del titolo

1. L’arsenico nelle acque potabili italiane

Con la Direttiva 98/83/CE, recepita con il DLgs 31/2001, è stato stabilito un valore limite per la

concentrazione dell’arsenico nelle acque potabili pari a 10 µg/litro (valore inferiore a quello di 50

µg/litro, previsto dalla preesistente direttiva 80/778/CE).

Page 2: i mangiatori di arsenico

Questo ha creato molti problemi in Italia, dal momento che in diversi comuni, in particolare nel

viterbese, la concentrazione dell’arsenico è ben superiore ai 10 µg/litro.

Per questo l’Italia aveva chiesto una norma transitoria per consentire di ritardare, in alcuni comuni,

l’applicazione del nuovo limite, ammettendo quindi che, per alcuni anni, si potesse ancora fare

riferimento al “vecchio” valore di 50 µg/litro.

La decisione della Commissione Europea fu comunque quella di concedere deroghe solo per

concentrazioni dell’arsenico nelle acque potabili non superiori a 20 µg/litro.

Ma tali deroghe sono scadute il 31 dicembre 2012.

Per questo l’affannarsi in questi giorni con autobotti e distribuzione di acqua minerale.

Anche perché, facendo riferimento al Lazio, l’ultima riunione del tavolo tecnico regionale del 27

dicembre 2012 ha confermato:

a) il divieto di utilizzare acqua con concentrazioni di arsenico superiori a 10 µg/litro per:

- uso potabile

- cottura, reidratazione e ricostituzione di alimenti;

- preparazione di alimenti e bevande (escluso lavaggio frutta e verdura sotto flusso

d’acqua e utilizzando acqua potabile per l’ultimo risciacquo);

- pratiche di igiene personale che comportino ingestione anche limitata di acqua

(lavaggio denti e cavo orale);

- imprese alimentari

b) la possibilità di utilizzare acqua con concentrazioni di arsenico superiori a 10 µg/litro, ma

inferiori a 50 µg/litro per:

- tutte le operazioni di igiene domestica (lavaggio indumenti stoviglie ambienti)

scarico wc e impianti riscaldamento)

- igiene personale (es. doccia) tranne nei casi di presenza di specifiche patologie

cutanee (eczema, patologie cutanee a rischio anche di tipo evolutivo o degenerativo)

Page 3: i mangiatori di arsenico

2. I rischi per la salute

Ricordiamo che il GHS (il sistema globale armonizzato di classificazione dei prodotti chimici) e il

Regolamento (CE) 1272/2008 classificano l’arsenico come:

- sostanza caratterizzata da tossicità acuta (cioè danni gravi alla salute a seguito di contatto o

ingestione o inalazione di quantità significative) di categoria 3 (la categoria 1 è quella più

pericolosa e la categoria 4 (o 5 per il GHS) è la meno pericolosa).

- sostanza pericolosa per l’ambiente acquatico di categoria 1

ma NON classificano l’arsenico come cancerogeno o mutageno o pericoloso per la riproduzione.

Tuttavia GHS e Regolamento(CE) 1272/2008 classificano come cancerogeni gli ossidi e i sali di

arsenico.

E lo IARC (International Agency for Research on Cancer) considera l’arsenico come un provato

cancerogeno.

Lo Scientific Committee on Health and Environmental Risks (SCHER), incaricato dalla

Commissione Europea di analizzare la richiesta italiana di deroga per quanto riguarda la

concentrazione di arsenico nelle acque potabili, nel suo rapporto del 16 aprile 2010 “Derogation on

the Drinking Water Directive 98/83/EC”, giungeva alla seguente conclusione:

Le informazioni disponibili indicano che le deroghe richieste comportano solo un bassissimo

rischio di tumore, probabilmente inferiore a 1/1000000 (1 caso su 1 milione di persone).

Tenendo conto di ciò, fermo restando che va comunque garantito l’assoluto rispetto delle leggi e

delle direttive, può essere comunque di qualche conforto il parere degli esperti che sembrano

concordare sul fatto che al superamento del limite di 10 µg/litro non è associato un rischio

significativo.

3. Ma l’arsenico fa anche bene ?

E’ noto che l’arsenico è stato da tempo impiegato in campo medico, anche se il suo utilizzo è

andato sempre diminuendo.

In tempi recenti è stato tuttavia utilizzato nel trattamento di alcune leucemie.

Ma quello che più mi ha incuriosito è stato il fatto che sono ancora ben frequentate le terme di

Levico e Vetriolo (Trento), che si caratterizzano per la presenza di acque ad alto contenute di

arsenico.

Page 4: i mangiatori di arsenico

In particolare la sorgente della “Acqua forte” si caratterizza per un contenuto di arsenico pari a

µg/litro. Ad essa vengono attribuite le seguenti proprietà

- Importante azione disinfettante e antinfiammatoria

- Azione trofica sulle mucose;

- Azione stimolante sulle cellule epiteliali

- Azione miorilassante

- Azione stabilizzante il tono dell’umore

4. Tossicità, ormesi e mitridatismo

In realtà non dovrebbe rappresentare una novità la scoperta del fatto che l’arsenico, oltre ad essere

nocivo per la salute umana, può anche, a basse concentrazioni, avere effetti positivi.

Si tratta del ben noto fenomeno dell’

sostanze, nell'interagire con gli organismi viventi, possono esercitare un'azione stimolante (positiva)

a basse dosi e un’azione di inibizione (negativa) ad

Due esempi per tutti:

1) una sostanza chiaramente non tossica

poche ore di quantità di acqua nell’ordine di 3

2) una sostanza tossica, come lo iodio, a piccol

un buono stato di salute

Inoltre, limitandoci al caso dei veleni (e l’arsenico è sicuramente un veleno), è ben noto il fenomeno

del mitridatismo, vale a dire una condizione di

l'assuefazione dovuta all'assunzione costante di dosi non letali degli stessi.

5. I mangiatori di arsenico

Nella ricerca di qualche dato sign

sulla possibilità di riscontrare un possibile fenomeno di mitridatismo

articoli e notizie disponibili su Internet

articolo dove si faceva riferimento

Tale documento riporta il fatto che, nel

avevano la nomea di mangiare composti di arsenico,

“arsenicofagia” o “arsenofagia”.

In particolare la sorgente della “Acqua forte” si caratterizza per un contenuto di arsenico pari a

. Ad essa vengono attribuite le seguenti proprietà terapeutiche:

Importante azione disinfettante e antinfiammatoria

Azione trofica sulle mucose;

Azione stimolante sulle cellule epiteliali

Azione stabilizzante il tono dell’umore

e mitridatismo

n dovrebbe rappresentare una novità la scoperta del fatto che l’arsenico, oltre ad essere

nocivo per la salute umana, può anche, a basse concentrazioni, avere effetti positivi.

Si tratta del ben noto fenomeno dell’ormesi, la teoria che consiste appunto nell’assumere che molte

sostanze, nell'interagire con gli organismi viventi, possono esercitare un'azione stimolante (positiva)

a basse dosi e un’azione di inibizione (negativa) ad alte dosi.

una sostanza chiaramente non tossica come l’acqua può essere letale: infatti l’assunzione in

poche ore di quantità di acqua nell’ordine di 3-5 litri può portare alla morte.

una sostanza tossica, come lo iodio, a piccole concentrazioni è addirittura essenziale per

Inoltre, limitandoci al caso dei veleni (e l’arsenico è sicuramente un veleno), è ben noto il fenomeno

del mitridatismo, vale a dire una condizione di immunità ad uno o più veleni

l'assuefazione dovuta all'assunzione costante di dosi non letali degli stessi.

. I mangiatori di arsenico

Nella ricerca di qualche dato significativo sulle eventuali caratteristiche ormetiche dell’arsenico

sulla possibilità di riscontrare un possibile fenomeno di mitridatismo, ho dato una scorsa ad alcuni

articoli e notizie disponibili su Internet, e nel far questo mi sono imbattuto in un

articolo dove si faceva riferimento alla “arsenofagia” e ai “mangiatori di arsenico”.

il fatto che, nel XIX secolo, gli abitanti della Stiria (una provincia austriaca)

avevano la nomea di mangiare composti di arsenico, una condizione identificata come

In particolare la sorgente della “Acqua forte” si caratterizza per un contenuto di arsenico pari a 5260

n dovrebbe rappresentare una novità la scoperta del fatto che l’arsenico, oltre ad essere

nocivo per la salute umana, può anche, a basse concentrazioni, avere effetti positivi.

ell’assumere che molte

sostanze, nell'interagire con gli organismi viventi, possono esercitare un'azione stimolante (positiva)

come l’acqua può essere letale: infatti l’assunzione in

concentrazioni è addirittura essenziale per garantire

Inoltre, limitandoci al caso dei veleni (e l’arsenico è sicuramente un veleno), è ben noto il fenomeno

veleni raggiunta tramite

ificativo sulle eventuali caratteristiche ormetiche dell’arsenico o

ho dato una scorsa ad alcuni

e nel far questo mi sono imbattuto in un interessante

ai “mangiatori di arsenico”.

gli abitanti della Stiria (una provincia austriaca)

una condizione identificata come

Page 5: i mangiatori di arsenico

E si fa riferimento ad alcune relazioni presentate a diversi convegni scientifici nella seconda metà

del XIX secolo, fornendo indicazioni abbastanza precise sulle quantità di arsenico ingerite dai

“mangiatori di arsenico”, sulle modalità, sui supposti effetti benefici, ecc.

Nel documento in questione però non si fa riferimento a dati più recenti su questo fenomeno se non

ai seguenti:

Nel 1933 H.A. Schroeder, un medico, e due studenti di medicina stavano facendo

escursioni nel Tirolo Austriaco. La guida locale prese una manciata di un materiale

cristallino grigio-nero da una roccia, ne mangiò un grammo o due, mettendo da

parte il resto per consumarla in futuro. Si disse che il materiale fosse arsenico,

possibilmente arsenico elementare, sebbene non fosse fornita alcuna indicazione di

dettaglio.

J.J.Balassa, un candidato al Ph.D. ai tempi della sua gioventù, in Svizzera, osservò

un montanaro che spalmava arsenico su pane e burro per consumarlo come tonico.

Quindi le informazioni dettagliate relative ai mangiatori di arsenico sono da ricercarsi in documenti

del XIX secolo.

7. Evviva il New York Times

E allora sono andato alla ricerca di questi documenti. Non ho certo fatto una ricerca approfondita,

ma mi sono imbattuto in una serie di articoli pubblicati sul New York Times di quell’epoca e ne

sono rimasto conquistato.

Ho quindi deciso di tradurli e di proporveli in allegato.

Naturalmente non ho provveduto in tal senso per tutti glia articoli, ma solo per quelli che mi sono

sembrati più significativi.

Ne ho quindi scelti 5, pubblicati nel periodo che va dal 1854 al 1885.

Il primo articolo è dell’8 novembre 1854 (vedi Allegato 1). Fra i molti dettagli riportati:

- c’è un preciso riferimento alle quantità di arsenico che possono essere ingerite giornalmente:

si parla di 3 – 4 grani1, il che corrisponde a 0,2 – 0,3 grammi al giorno (cioè da 2 a 3 volte la

dose considerata letale)

- l’assunzione dell’arsenico avviene in genere in coincidenza con la luna nuova

- la somministrazione dell’arsenico anche agli animali (interessante il fatto che, con

l’arsenico, gli animali aumentano di dimensioni, ma non di peso: e per questo i macellai non

li vogliono !)

-

1 Ho fatto riferimento al grano inglese, per cui 1 grano è all’incirca 65 mg

Page 6: i mangiatori di arsenico

Il secondo articolo è del 23 giugno 1860 (vedi Allegato 2). Vi si precisa che:

- la pratica è illegale

- l’assunzione di arsenico migliora l’aspetto, la respirazione e previene la stanchezza

Il terzo articolo è del 4 agosto 1860 (vedi Allegato 3). E’ sottolineato il fatto che i mangiatori di

arsenico appartengono in genere alle classi più basse, come boscaioli e allevatori (ma nel primo

articolo si parla del direttore di una miniera: pur se di una miniera di arsenico !) e che in genere non

ne fanno parte le donne.

Il quarto articolo è del 16 ottobre 1875 (vedi Allegato 4). Da notare, all’inizio dell’articolo, come a

quell’epoca gli studiosi di scienze naturali erano chiamati “natural philosophers”

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Il quinto articolo è del 26 luglio 1885 (vedi Allegato 5). Interessanti i tre tentativi di spiegazione al

fenomeno dei mangiatori di arsenico:

- una specie di mitridatismo

- un qualcosa che assomiglia alla teoria dell’evoluzione naturale

- una specie di neutralizzazione dell’arsenico causata dal gran consumo di alimenti grassi,

come latte e burro

NOTA: mi scuso per eventuali imprecisioni ed errori nelle traduzioni

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ALLEGATO 1

dal New York Times dell’8 novembre 1854

ARSENIC-EATERS

Due o tre anni fa sono state pubblicate alcune affermazioni, relative ai “Mangiatori di arsenico”

che si è detto vivano in alcune parti dell’Austria e dell’Ungheria, alle quali la gran parte di noi

riteneva difficile credere. Si affermava che ci sarebbero state persone abituate all’uso di questo

virulento veleno in quanto necessario alla loro salute e alla loro sopravvivenza. Le donne lo

usavano per migliorare il loro aspetto. Gli uomini lo prendevano quando dovevano ascendere in

montagna e ritenevano che migliorasse il loro “fiato” e il Dr. TSCHUDI, su tale base, prescriveva

la soluzione di Fowler di Arsenico per l’asma, con evidenti benefici. Queste affermazioni sono state

pubblicate su Belgian Medical Press dal suddetto signore sotto la sua autorità. Successivamente il

Dr TSCHUDI ha scritto un altro articolo in proposito. Ne abbiamo trovato una traduzione da

French Medical Periodical a cura di uno scrittore sul Boston Medical Journal .

SUI TOSSICOFAGI, A cura del Dr TSCHUDI

L’immenso interesse suscitato dalle mie comunicazioni sui tossicofagi nel 28° numero del primo

anno di questo Journal mi ha indotto a dedicare per un anno tutta la mia attenzione a questo fatto

così interessante dal punto di vista medico e legale che, se non negato, e stato almeno messo in

dubbio da diversi giornali inglesi. In questo periodo ho potuto confermare perfettamente le mie

precedenti affermazioni e incrementarle con esempi molto simili. Uno dei più inveterati mangiatori

di arsenico che, in un primo momento, come d’uso, aveva negato molto ostinatamente l’uso

personale di arsenico, alla fine lo ha completamente ammesso, e mi ha detto di aver assunto la sua

dose di arsenico con grande regolarità da 27 a 63 anni, diverse (da 8 a 10) volte al mese, in

corrispondenza della luna nuova. Iniziò con un piccolo frammento delle dimensioni di un seme di

lino, e per molti anni non ha superato una dose da lui indicata come corrispondente a un piccolo

pezzo di carbone. Mi sono preso la briga di pesare un pezzo di arsenico ungherese delle stesse

dimensioni: il peso è fra 3 e 4 grani. Quando gli ho chiesto perché non ha mai accresciuto la

quantità, mi ha risposto che non aveva osato farlo perché anni prima si era ammalato proprio per

questo. A quel tempo aveva ingerito una grande quantità, che gli aveva provocato una violenta

colica, un’infiammazione della gola, una chiusura dello stomaco, ecc. La ragione per cui si è

astenuto dall’assumere arsenico per circa due anni è stata la morte di un suo amico, pure lui un

mangiatore di arsenico, morto di idropisia dopo molte sofferenze. Aveva pensato che la causa fosse

l’arsenico e, temendo una fine simile, non aveva più assunto “hidri”, sebbene questa astinenza gli

provocasse molti inconvenienti.

Da quando smesso di assumere arsenico ha sofferto di gastrodinia. Durante tutto il periodo di

assunzione si è ammalato solo una volta, di polmonite. Un fatto degno di attenzione è l’immunità di

questo individuo dal prurito, mentre i suoi familiari ne erano attaccati. Secondo un calcolo

approssimativo quest’uomo ha ingerito in 35 anni da 20 a 22 once di arsenico; e questa spaventosa

quantità di uno dei più potenti veleni metallici non ha prodotto alcune significativa alterazione della

sua salute se si eccettua una certa raucedine, che comunque era più marcata pochi anni fa. Questo

fenomeno è molto generalizzato fra i mangiatori di arsenico.

Sottometto qui un estratto di una lettera di un sacerdote, A*** de M***, relativa a questo fatto –

‘Le informazioni ottenute mostrano che l’individuo in questione ha accuratamente celato a tutti il

suo segreto; era comunque opinione comunque che fosse un caso di ingestione di arsenico.

Quest’uomo ha 55 anni, appare di ottima salute e non è mai stato seriamente malato, ma è sempre

Page 9: i mangiatori di arsenico

rauco. Nasconde l’uso dell’arsenico per paura di incorrere nei rigori della legge per possesso e uso

di questo veleno. Si troverebbe privato di un rimedio indispensabile per la sua salute e non potrebbe

ottenerlo. Si dice che aumenti la dose ad ogni luna nuova e la diminuisca al suo svanire.’

Il modo di assumere l’arsenico varia molto fra i diversi tossicofagi. Alcuni assumono la loro dose

tutta assieme, lasciandola scogliere lentamente in bocca, e a stomaco vuoto. Altri la riducono in

polvere e la spalmano sul pane o su una piccola fetta di lardo fresco. La maggior parte di loro

seguono le fasi lunari, che rivestono una parte importante nelle terapie popolari, e sospendono, o

diminuiscono significativamente a luna calante. Quelli che lo usano per rendere più facili le ascese

in montagna, lo assumono alla partenza, senza curarsi del periodo lunare.

Non posso trattenermi qui dal far riferimento ad un tentativo di avvelenamento riportato da molti

giornali, se non vado errato, verso la fine del 1852 o all’inizio del 1853.

Un domestico in un paese del nord della Francia voleva liberarsi di una sovrintendente che riteneva

troppo severa. A tale scopo, per molto tempo, miscelò con l’arsenico il cibo della signora, sperando

di evitare ogni sospetto di omicidio grazie al lento agire del veleno e dei sintomi risultanti. Con sua

grande meraviglia vide la signora guadagnare per molti mesi in carne, apparenza e spirito.

Percependo che le piccole dosi producevano un effetto contrario a quello desiderato, mischio una

quantità più consistente con una fricassea di pollo. La violenza dei sintomi rapidamente prodotti da

questo piatto portò alla scoperta del tentativo di avvelenamento e del suo autore, che fu arrestato. In

questo caso assistiamo agli stessi fenomeni presentati dai tossicofagi dei nostri paesi.

Al momento delle mie prime comunicazioni su questo soggetto, ero a conoscenza di mangiatori di

arsenico solo in piccoli distretti della Bassa Austria e della Stiria; da allora ho ricevuto

comunicazioni da altre e rispettabilissime fonti dalle quali risulta che l’uso di questo veleno è quasi

generalizzato nelle montagne dell’Austria, della Stiria, e specialmente a Salisburgo e in Tirolo fra i

cacciatori di camosci. M. SCHNEIDER, nel suo lavoro in “Chimie Legale” (pp 169, 1851), parla di

questo, facendo riferimento a massicce dosi di arsenico prescritte da alcuni medici, senza effetti

dannosi. Mentre questo articolo era già nelle mani dell’editore ho ricevuto una interessantissima

comunicazione da una fonte amica molto rispettabile: M. F*** St***, direttore delle miniere di

arsenico appartenenti a M.F.S., a M***, in L**au, per molti anni ha ingerito ogni mattina un

pizzico (quanto ne può tenere la punta di un coltello) di polvere di arsenico per preservarsi dagli

effetti perniciosi dell’arsenico. Il gentiluomo inviò ad un distinto medico del posto uno di questi

pizzichi, che risultò pesare 3 e ¾ grani. Dunque ingerisce ogni giorno fra 3 e 4 grani di arsenico e

gode di eccellente salute. Si dice che dia istruzioni ai suoi operai sul modo di usare l’arsenico come

profilassi contro gli effetti nocivi derivanti dal lavorare in una miniera di questo veleno.

Passiamo quindi agli animali. I cavalli sono quelli ai quali viene in genere dato l’arsenico. Ho già

spegato l’oggetto di questa pratica e completerò la mia comunicazione descrivendo il modo di

procedere. Ogni allevatore ha un modo diverso, al quale però si attiene rigorosamente; sono

comunque tutti d’accordo su un punto, che l’arsenico dovrebbe essere somministrato ai cavalli solo

a luna nuova. Alcuni lo somministrano in questo periodo ogni giorno, in dosi di 3 o 4 grani. Altri lo

somministrano a luna piena per due giorni, sospendendo per due giorni, e accrescendo la dose nei

due giorn i seguenti. In questi intervalli danno ai cavalli, una volta alla settimana, una purga

aloetica. Essi osservano rigorosamente la regola di dare arsenico ai cavalli solo dopo aver dato loro

cibo e acqua. Un pezzo di pane serve per veicolare la polvere di arsenico. Se una animale deve

prendere l’arsenico mentre è impiegato, il pezzo è tagliato a strisce, o un po’ di polvere è dispersa

su un pezzo di lardo, e il tutto viene attaccato al morso o alla briglia. Succede che parte del veleno è

eliminata con gli escrementi, per questo spesso si nota che i polli muoiono dopo aver mangiato

l’avena contenuta nel letame provenienti da cavalli soggetti al regime arsenicale. Gli allevatori

ritengono che l’arsenico sia una infallibile prevenzione contro la colica dei cavalli alimentati con la

segale, che notoriamente predispone a questa malattia.

L’uso dell’arsenico per gli animali con le corna è meno frequente; viene dato solo ai buoi e ai vitelli

destinati ad ingrassare. E’ osservato il rispetto delle fasi lunari sopra descritte, e la polvere

arsenicale è data all’animale con la biada mischiata con paglia infusa in acqua calda. L’effetto è

Page 10: i mangiatori di arsenico

molto sorprendente poiché aumentano le dimensioni dell’animale, ma non altrettanto il peso. Per

questo raramente i macellai acquistano a vista animali ingrassati in questo modo, poiché il loro peso

è inferiore a quello deducibile dall’apparenza. Non c’è bisogno di rimarcare che questo processo è

utilizzato solo per animali destinati all’ingrasso e non per animali da traino. In Stiria, così come in

Austria, ci sono contadini che, a seguito di questa pratica, sono noti sotto il nome di hidri-bauer

(arsenico-paesani). L’arsenico è spesso dato in piccole dosi ai cani, specialmente per ingrassarli;

talvolta ogni giorno viene loro data anche una dose di solforato di antimonio. E’ stato trovato che il

solforato di antimonio purificato (antimonium sulphuratumnigrum laevigatum) preparato dai

farmacisti è inerte, e che è solo il prodotto commerciale che esercita il suo noto effetto. Ciò può

essere dovuto alla quantità non insignificante di solforato di arsenico normalmente contenuto in

quest’ultimo prodotto.

Si noterà che l’impiego di arsenico con gli animali è soggetto alle stesse regole osservate per loro

stessi dai tossicofagi. Sarebbe interessante sapere se se gli effetti benefici di piccole dosi di questo

veleno osservati negli animali hanno condotto a sperimentazioni sulle persone, o, viceversa, se

questa pratica è passata dal campo delle terapeutiche umane a quelle degli animali.

Page 11: i mangiatori di arsenico

ALLEGATO 2

dal New York Times del 23 giugno 1860

ARSENIC-EATING

Il Dr. CHARLES FLEISH ha recentemente condotto un’indagine sulla controversa questione dei

mangiatori di arsenico in Stiria, tenendo presente la difficoltà di ottenere informazioni dal momento

che i mangiatori di arsenico mantengono il più stretto segreto. Essi lo ottengono in maniera illecita

dai Tirolesi, dal momento che è difficile procurarselo in altro modo, poiché la legge proibisce la sua

vendita senza il certificato di un medico. Ma il Dr. HEISH ha adesso stabilito, al di là di ogni

ulteriore discussione, che l’arsenico è effettivamente mangiato dai paesani della Stiria, e nelle

quantità più incredibili. Una persona che ha confessato di aver iniziato con tre grani al giorno – una

dose che noi considereremmo letale – finora, al suo 45° anno, assume giornalmente 23 grani di puro

arsenico bianco col suo caffè ! Si dice che il suo aspetto sia molto migliorato e appare come

eccessivamente giovanile a seguito dell’uso di questa potente droga. Anche i boscaioli e i cacciatori

del Tirolo la prendono per migliorare la respirazione e prevenire la stanchezza. Di regola i

mangiatori di arsenico vivono molto a lungo, ma invariabilmente muoiono di morte improvvisa.

L’effetto di abbandonare l’uso dell’arsenico dopo che uno si è abituato equivale agli orrori narrati

da DE QUINCEY a seguito della sua rinuncia all’oppio.

Page 12: i mangiatori di arsenico

ALLEGATO 3

dal New York Times del 4 agosto 1860

THE ARSENIC EATERS OF STEIERMARK

Un interessante rapporto è stato presentato all’Accademia delle Scienze di Vienna, in relazione ai

mangiatori di arsenico di Steiermark, sud di Salisburgo. Il nord e il nordovest della provincia sono

la sede dei mangiatori di arsenico, quaranta dei quali sono conosciuti nel singolo distretto di

Hartberg. Iniziano con una dose delle dimensioni di un grano di miglio e crescono gradualmente

fino a dosi delle dimensioni di un pisello, in quantità da 2, 4 e mezzo, fino a 5 e mezzo grani.

Alcuni assumono l’arsenico giornalmente, altri quasi ogni giorno, e altri ancora una o due volte per

settimana. In Hartberg è usanza interrompere ad ogni luna nuova, e iniziare di nuovo con dosi molto

piccole. Immediatamente dopo aver preso l’arsenico, si astengono dal bere e dal mangiare carne e

sostanze grasse. In media sono una popolazione forte, in salute, in gran parte delle classi più basse,

come boscaioli, allevatori, ecc. Le donne raramente prendono arsenico. Gli uomini iniziano a 18

anni e alcuni vivono fino a 76 anni e oltre. Sono generalmente coraggiosi, litigiosi, e di forti

passioni animali. Ritengono che l’uso della droga li preservi forti e in salute e li protegga da

malattie di ogni tipo.

Page 13: i mangiatori di arsenico

ALLEGATO 4

dal New York Times del 16 ottobre 1875

Alla riunione dei “German natural philosophers” in Vienna, il Dr. Knapp ha presentato due

mangiatori di arsenico in Stiria; uno mangiava 0,30 grammi di solforato giallo di arsenico, l’altro

0,40 grammi di acido arsenico. Nella sua presentazione sui mangiatori di arsenico il Dr. Knapp ha

detto, fra le altre cose:

E’ difficile fornire dati certi sull’aumento del numero dei mangiatori di arsenico. Mi sono convinto

che ne esistono molti nell’Alta Stiria e anche nella Stiria Centrale; moltissimi stallieri, taglialegna e

forestali mi sono noti come mangiatori di arsenico; anche il sesso femminile è dedito a tale pratica.

Molti hanno iniziato a 17 o 18 anni ad assumere arsenico e hanno continuato fino a tarda età. Molti

mangiatori di arsenico tengono la cosa segreta, quindi è impossibile fornire statistiche accurate.

Tutti giustificano tale pratica con la motivazione che essa previene le malattie; e inoltre col

desiderio di apparire rosei e in salute; che è un rimedio contro le difficoltà respiratorie e consente la

digestione di cibi indigeribili. Un bracconiere nell’Alta Stiria, che fece l’esperimento di mangiare

arsenico in mia presenza, mi disse che in tal modo aveva acquistato coraggio. Tutti i mangiatori di

arsenico mi sono apparsi in salute e robusti. Credo che solo una persona robusta possa abituarsi a

questa pratica. Alcuni raggiungono una età avanzata. Così, a Zeiring, ho visto un addetto alla

combustione del carbone, di oltre 70 anni, ancora forte e sano, il quale, mi è stato detto, aveva preso

arsenico per più di 40 anni. Ho sentito inoltre di un cacciatore di camosci di 81 anni, che ha

mangiato arsenico per lungo tempo. Non ho mai osservato cachessia da arsenico tra gli assuefatti a

questa pratica. Certamente è accaduto una volta che un mangiatore di arsenico (un apprendista

dell’industria del cuoio in Ligist 1865), essendosi troppo intossicato, si avvelenò gravemente.

Secondo il suo racconto aveva preso un pezzo grande come un fagiolo. Egli comunque si riprese

completamente e continuò a mangiare arsenico, ma con maggior cautela. Secondo le mie

osservazioni, l’arsenico bianco, cioè l’acido arsenico, As.O3, (chiamato anche fiori di arsenico) e

l’arsenico giallo, As.S3, (orpimento) sono assunti, allo stato secco, da soli o sul pane. Naturalmente

all’inizio la dose è molto piccola, e viene accresciuta gradualmente. La maggior quantità mangiata

in mia presenza da un bracconiere in Zeiring è stata 14 grammi. Un certo Matthew Schober, in

Ligist, mangiò 7 grammi e mezzo davanti a me il 17 aprile 1865. Gli intervalli di assunzione

dell’arsenico variano – ogni quindici giorni, ogni settimana, due o tre volte alla settimana. Ma ogni

dubbio sull’esistenza dei mangiatori di arsenico è adesso rimosso dai presenti esperimenti.

Page 14: i mangiatori di arsenico

ALLEGATO 5

dal New York Times del 26 luglio 1885

ARSENIC EATERS

Non si deve comunque supporre che chi si dedica all’hedri (cibarsi di arsenico) lo faccia

apertamente. Al contrario, si inizia in segreto, a luna crescente, e, in alcuni villaggi, osservando

regole superstiziose. All’inizio si prende una dose piccolissima, una volta alla settimana – pane e

burro sono i supporti preferiti – quindi due volte alla settimana, e così via; quando l’individuo arriva

ad una dose giornaliera, la dose viene accresciuta fino a quella che in circostanze ordinarie

ucciderebbe due o tre persone. Ma non si deve ritenere che queste persone possano consumare la

droga in piena impunità. Quando iniziano con una dose piccolissima soffrono di nausea e bruciori

alla bocca, alla gola e allo stomaco e probabilmente si sentono molto peggio di un ragazzo col suo

primo sigaro. Ma una peculiarità del mangiare arsenico è che, quando si è iniziato, poi si deve

continuare; per chi cessa di assumere arsenico l’arsenico presente nel suo organismo lo avvelena; o,

come dice un’espressione popolare, l’ultima dose lo uccide. E invero il mangiatore di arsenico egli

non solo deve continuare, egli deve anche incrementare la quantità di droga, così che è

estremamente difficile smettere; perché, dal momento che un’improvvisa cessazione causa la morte,

una cessazione graduale produce un logorio cardiaco così terribile che nessun mangiatore di

arsenico ha mai smesso di mangiare arsenico finché in vita. E’ curioso che, mentre da un lato

l’organismo umano è così altamente sensibile all’arsenico, dall’altro un uomo possa assumere

queste dosi tossiche per anni. Ciò è probabilmente dovuto al fatto che l’arsenico agisce sulla pelle,

ed è quindi costantemente rimosso dall’organismo, e anche perché viene facilmente eliminato dai

reni. Il che comporta che non si abbia un accumulo nei tessuti e quindi quello che appare quasi

mitico è alla fine ricondotto nel campo delle possibilità. E’ stato calcolato che il processo di

eliminazione deve proseguire per 14 giorni prima che l’intera dose sia rimossa. Ma resta il fatto che

questi paesani Austriaci posso ingoiare arsenico in quantità e con un’impunità sconosciute negli

annali della tossicologia. Per la soluzione del problema possiamo offrire le seguente considerazioni:

Prima di tutto l’organismo umano a molti, se non a tutti, i veleni, se somministrati all’inizio in dosi

piccolissime; e in tal modo un veleno, come ben noto, può divenire un “mitridate” per se stesso. In

secondo luogo, sebbene l’organismo umano sia estremamente sensibile all’arsenico, alcuni

organismi possono esserlo meno di altri; così, per esempio, i mangiatori di arsenico della Stiria sono

tutti dei robusti montanari, i cui antenati hanno mangiato arsenico per generazioni così che, si può

supporre, ogni generazione è divenuta più resistente all’arsenico della precedente. In terzo luogo gli

Stiriani, come molti montanari, consumano grandi quantità di latte e burro, così come altri alimenti

ricchi in grassi, e le materie oleate unite a un certo grado con l’arsenico formano un sapone

arsenicale che non entra facilmente nel sangue, così che la quantità totale di arsenico assimilato è

proporzionalmente ridotta. Di qui possiamo vedere che se uno Stiriano condivide un quantitativo

inusuale di questa droga mortale, egli è non solo meno suscettibile alla sua influenza per la sua

discendenza ereditaria e le sue abitudini, ma inoltre la sua alimentazione gli fornisce una sorta di

antidoto.