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gieffebis-gina
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Quand’ero bambino,alto più o meno “tre palmi”parlavo forte per essere un
uomodicevo: io so, io so, io so, io
so.
Ero giovane, nella mia primavera,
e quando ho avuto diciotto anniho detto: io so,
finalmente, stavolta io so.
E oggi, i giorni in cui mi volto indietro,
a guardare la strada che ho fatto, io non so ancora come gira la
terra!
Verso 25 anni, conoscevo tutto:
l’amore, le rose, la vita e quant’altro.
Avevo, sì, l’amore! Ne avevo fatto esperienza!
E felicemente, come i compagni,non avevo consumato le mie
risorse; al meglio della mia vita,
ho ancora imparato.
Ciò che ho imparato è in tre, quattro parole:il giorno che qualcuno vi ama è molto bello;lo posso ben dire: E’ MOLTO BELLO!
Ma c’è ancora una cosa che mi sorprende,
nell’autunno della mia vita:si dimenticano tante sere di tristezza,
ma mai un mattino di tenerezza.
Tutta la mia giovinezza, ho voluto dire: io so!
solo che, più cercavo, e meno ne sapevo.
L’orologio ha battuto sessanta colpi.
Io sono ancora alla finestra, osservo e m’interrogo
Adesso io so,io so
che non si sa mai!
La vita, l’amore, i soldi, gli amici e le rose:
non si sa mai all’inizio l’esito, né quale importanza avranno le cose:
questo è tutto ciò che so!