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TIROIDE:ANATOMIALa tiroide è
una ghiandola endocrina localizzata nella regione anteriore del collo, attaccata alla parte inferiore della laringe ed alla parte
superiore della trachea. Ha colorito rosso bruno, superficie liscia e consistenza molle ed ha un peso di circa 25 grammi.
E’ costituita da due lobi uniti,ciascun lobulo è costituito da gruppi di 20-40 follicoli, uniti fra loro da una sottile pellicola di natura connettivale, a livello del
primo e del secondo anello tracheale, da un segmento ristretto di ghiandola chiamato istmo. Ogni lobo è largo circa 4 cm e spesso circa 1-2 cm.
TIROIDE:ANATOMIA
Con una certa frequenza dal margine superiore dell’istmo si diparte un prolungamento chiamato lobo piramidale di Morgagni, che sale verso l’alto in direzione della radice della lingua, seguendo il decorso del dotto tireoglosso del quale rappresenta il residuo e
che può raggiungere l’osso ioide.
Davanti la tiroide è
ricoperta dai muscoli pretiroidei, dalle fasce cervicali media e superficiale, dal sottocutaneo con il muscolo platisma e dalla cute.
TIROIDE:ANATOMIA
Le arterie e vene tiroidee
La tiroide è irrorata dalle arterie tiroidee superiori (destra e sinistra) che da ogni lato originano dall’arteria carotide esterna, e dalle arterie tiroidee inferiori (destra e sinistra) che sono rami delle arterie succlavie.
TIROIDE:ANATOMIA
Un’arteria tiroidea ima, incostante, può nascere direttamente dal tronco brachiocefalico o dalla carotide comune.
Le vene fanno capo alle vene tiroidee superiori che confluiscono nella vena giugulare interna da ogni lato, ed alle vene tiroidee inferiori che sboccano nel rispettivo tronco brachiocefalico.
TIROIDE:ANATOMIA
I nervi
L’innervazione della tiroide è fornita dal simpatico cervicale e dal nervo vago, principalmente attraverso i nervi laringei superiori ed inferiori (ricorrenti) che sono responsabili della fonazione.
TIROIDE:ANATOMIA
I nervi laringei superiori hanno una branca interna, che si distribuisce alla mucosa laringea sopraglottica ed alle due facce dell’epiglottide, ed una branca esterna, che innerva il muscolo cricotiroideo e si distribuisce alla mucosa laringea sottoglottica ed a quella del ventricolo
laringeo di Morgagni, La lesione della branca esterna del nervo laringeo superiore determina la paralisi del muscolo cricotiroideo e di conseguenza la perdita di tensione della corda vocale vera omolaterale con conseguente disfonia (alterazione del timbro della voce).
TIROIDE:ANATOMIA
I nervi laringei inferiori, detti “ricorrenti” (a causa del loro decorso che abbraccia l’arco dell’aorta a sinistra e l’arteria succlavia a destra), sono i principali nervi deputati alla funzione fonatoria in quanto innervano tutti i muscoli endolaringei che determinano la motilità delle corde vocali. La lesione di un nervo laringeo inferiore provoca la fissità della corda
vocale omolaterale in posizione paramediana con riduzione dello spazio respiratorio e caratteristica disfonia (voce bitonale). Se la lesione è bilaterale le corde vocali si dispongono entrambe in posizione paramediana riducendo talmente lo spazio respiratorio da determinare dispnea (difficoltà respiratoria).
TIROIDE:ANATOMIA
TIROIDE:FISIONOMIALa funzione endocrina
della ghiandola tiroidea consiste nella sintesi e nella secrezione di calcitonina e ormoni iodati. La calcitonina, agisce elettivamente sul ricambio osseo e sul metabolismo calcio-fosforo, con effetto
prevalentemente ipocalcemizzante, in antagonismo al paratormone, secreto dalle paratiroidi.
Altre importanti funzioni riguardano l’ambito dello sviluppo dell’apparato scheletrico, della maturazione dell’apparato riproduttivo, della regolazione dell’attività metabolica a
livello di vari tessuti, della regolazione dell’attività del sistema adrenergico, della produzione di calore e del controllo di alcune funzioni cardiocircolatorie.
TIROIDE:FISIONOMIA
Gli ormoni iodati sintetizzati dalla tiroide sono la tiroxina o T4 e la triiodotironina o T3.
Lo iodio introdotto nell’organismo con gli alimenti e con l’acqua viene assorbito a livello della mucosa enterica e quindi concentrato nelle cellule epiteliali dei follicoli tiroidei, ove viene ossidato ed
incorporato nell’aminoacido tirosina per formare le iodotirosine inattive (monoiodotirosina o MIT e diiodotirosina o DIT).
Gli ormoni tiroidei sono indispensabili al normale accrescimento corporeo ed allo sviluppo di vari organi ed apparati.
TIROIDE:FISIONOMIA
TIROIDE:PATOLOGIE
Quando questa ghiandola funziona troppo (ipertiroidismo) si registrano elevati livelli di T3 e T4, ma basse concentrazioni di TSH; l’inverso avviene in caso di ridotta produzione
di ormoni tiroidei (ipotiroidismo).
Gli ipertiroidismi possono essere dovuti a malattie della tiroide, secondari e terziari; i primi dipendono da patologie che ne incrementano l’attività, quali la malattia di Basedow o morbo di Graves(di origine
autoimmune), l’adenoma iperfunzionante ecc; gli ipertiroidismi a causa di un tumore ipofisario; infine, le forme terziarie sono provocate da eccessiva secrezione ipotalamica di TRH.
Tiroide:patologie
L’ipertiroidismo determina un aumento del consumo di ossigeno, un aumento dell’attività cardiaca, produzione di calore e dell’irritabilità del sistema nervoso. Gli
ipotiroidismi primitivi dipendono da alterazioni della tiroide che ne abbassano l’attività, quali atrofia idiopatica, carenza di iodio nella dieta o tiroidectomia.
Tiroide:patologie
I sintomi dell’ipotiroidismo dipendono dal rallentamento generale del metabolismo e della funzionalità nervosa, che determina cretinismo nel feto, ridotta crescita staturale e dello sviluppo
sessuale in epoca puberale. Qualunque sia la sua causa, la difettosa sintesi di ormoni tiroidei stimola l’increzione dell’ormone tireostimolante ed il suo fattore di rilascio ipotalamico.
Tiroide:patologie
Come descritto in precedenza, il bersaglio di questi ormoni è la tiroide, che accelera la propria attività aumentando, come i muscoli in risposta all’allenamento, il proprio volume (ipertrofia tiroidea o gozzo) fino a raggiungere un peso di centinaia di grammi.
Tiroide:patologie
PARATIROIDI:ANATOMIALe paratiroidi sono anch’esse delle
ghiandole endocrine (producono paratormone) che si trovano in stretta vicinanza della ghiandola tiroidea, a contatto con la sua faccia posteriore,
Sono in genere in numero di quattro, due superiori e due inferiori (destre e sinistre), ma possono essercene di soprannumerarie. Sono vascolarizzate da rami dell’arteria tiroidea inferiore anche se raramente le superiori ricevono rami dalle arterie tiroidee superiori.
Sono in genere in numero di quattro, due superiori e due inferiori (destre e sinistre), ma possono essercene di soprannumerarie. Sono vascolarizzate da rami dell’arteria tiroidea inferiore anche se raramente le superiori ricevono rami dalle arterie tiroidee superiori.
Esse secernono il paratormone (PTH) ossia l’ormone che regola il metabolismo del calcio e del fosforo, controllando, di concerto con la forma attiva della vitamina D (1,25diidrossivitamina D3), l’equilibrio fosfo-calcico.
La funzione del PTH è di elevare la concentrazione plasmatica di calcio e di diminuire quella del fosforo. La secrezione del PTH da parte delle
paratiroidi è regolata direttamente dalla concentrazione plasmatica di calcio: l’aumento della calcemia provoca una riduzione della secrezione e deposizione di calcio nelle ossa; la diminuzione della calcemia, al contrario, determina un incremento della sua secrezione e, di conseguenza, del riassorbimento di calcio dalle ossa.
Nell’osso stimola il rilascio di calcio e di fosforo, nel tubulo renale stimola il riassorbimento di calcio e inibisce quello del fosforo (azione fosfaturica).
L’azione del PTH
ha sull’intestino è indiretta: l’ormone stimola direttamente il tubulo prossimale renale a produrre la forma attiva della vitamina D, attivando l’enzima 1-α-idrossilasi.
L’aumentata sintesi di 1,25 diidrossicalciferolo a sua volta si traduce in un incremento dell’assorbimento intestinale di calcio e del riassorbimento osseo; ne deriva un ulteriore incremento del carico di calcio
filtrato dal rene ed una minor ritenzione renale del fosforo. In definitiva le azioni del PTH si traducono in un aumento della concentrazione sierica del calcio e una diminuzione di quella del fosforo.