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LA GESTIONE DELLE MANUTENZIONI E DEI CANTIERI LA GESTIONE DELLE MANUTENZIONI E DEI CANTIERI Azienda Ospedaliera Universitaria di Bologna Policlinico S. Orsola – Malpighi Coordinamento Attività Tecniche Integrate Presidente Nazionale S.I.A.I.S. – Società Italiana dell’architettura e dell’ingegneria per la Sanità Daniela Pedrini Bologna, 19 novembre 2009 Bologna, 19 novembre 2009

La gestione delle manutenzioni nei cantieri

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La gestione delle manutenzioni nei cantieri

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Page 1: La gestione delle manutenzioni nei cantieri

LA GESTIONE DELLE MANUTENZIONI E DEI CANTIERI

LA GESTIONE DELLE MANUTENZIONI E DEI CANTIERI

Azienda Ospedaliera Universitaria di BolognaPoliclinico S. Orsola – Malpighi Coordinamento Attività Tecniche Integrate

Presidente Nazionale S.I.A.I.S. – Società Italiana dell’architettura e dell’ingegneria per la Sanità Daniela Pedrini

Bologna, 19 novembre 2009Bologna, 19 novembre 2009

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Policlinico S. Orsola – Malpighi - InquadramentoPoliclinico S. Orsola – Malpighi - InquadramentoAzienda Ospedaliero Universitaria di BolognaPoliclinico S.Orsola-Malpighi

Azienda Ospedaliero Universitaria di BolognaPoliclinico S.Orsola-Malpighi

Dipendenti (tot.) 5.355

dipendenti ospedalieri 4.944

dipendenti universitari 405

personale convenzionato 6

superficie 300.000 m2

Padiglioni 30

tunnel 8.000 m2

n. posti letto (tot.) 1.758

n. ricoveri ordinari 58.087

n. interventi chirurgici 29.498

n. prestazioni per esterni 3.789.281

durata media degenza ordinaria (giorni) 7.73

n. ricoveri day hospital 14.057

n. accessi in emergenza 138.205

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Policlinico S. Orsola - MalpighiPoliclinico S. Orsola - Malpighi

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TREND ATTUALI

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Modularità (standardizzazione)Centralizzazione dei servizi comuniInformatizzazione elevata e integrataUtilizzo appropriato delle moderne tecnologie

VALUTAZIONE E MIGLIORAMENTO CONTINUO DELLA QUALITÀGESTIONE INTEGRATA DEL RISCHIO - SICUREZZA

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POLO POLO CHIRURGICO E CHIRURGICO E DELLDELL’’EMERGENZAEMERGENZA

POLO CARDIO POLO CARDIO ––TORACO TORACO ––VASCOLAREVASCOLARE

POLO PER ATTIVITPOLO PER ATTIVITÀÀSANITARIE DIURNE E SANITARIE DIURNE E FUNZIONI DI ACCOGLIENZAFUNZIONI DI ACCOGLIENZA

POLO MATERNO POLO MATERNO INFANTILEINFANTILE

POLO POLO ONCOLOGICO ED ONCOLOGICO ED EMATOLOGICOEMATOLOGICO

AREA A PREVALENTE DESTINAZIONE AREA A PREVALENTE DESTINAZIONE PER DIDATTICA E RICERCAPER DIDATTICA E RICERCA

POLO MEDICO, GERIATRICO POLO MEDICO, GERIATRICO E RIABILITATIVOE RIABILITATIVO

PIANO DIRETTORE (al 2015)

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CANTIERI E MANUTENZIONI

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DESCRIZIONE N. VALORE - €

CANTIERI DI RISTRUTTURAZIONE E DI INSTALLAZIONE DI TECNOLOGIE

oltre 25 45.000.000,00/anno(2008-2009)

Programma di Investimenti 2006-2012 293.000.000,00

CANTIERI DI ADEGUAMENTO ALLE NORMATIVE

DIFFUSI esempio - 22.000 punti di rilevazione

fumi

CANTIERI DI GESTIONE DEL PATRIMONIO E DI MANUTENZIONE(verifiche, controlli, interventi, ecc.)

DIFFUSI 4.000.000,00/anno

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SITUAZIONE CANTIERI

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IL CANTIERE NON E’ UN EVENTO ECCEZIONALE!!

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TUTTA L’AREA DEVE ESSERE CONSIDERATA SEMPRE COME UN “CANTIERE”

(dal punto di vista TECNICO)

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Page 9: La gestione delle manutenzioni nei cantieri

IL GOVERNO DEL CICLO IMMOBILIARE

IL CANTIERE DELLA GESTIONE DEL PATRIMONIO(anche negli ospedali nuovi dove non vi sono cantieri)

BMS – BUILDING MANAGEMENT SYSTEM

ENERGY GOVERNANCE –

ECOSISTEMA OSPEDALE

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CONFIGURAZIONE GENERALE DEL PROCESSO EDILIZIO

PROGRAMMAZIONE– Studio di fattibilità– Documento preliminare alla progettazione

PROGETTAZIONE– Progetto preliminare

� Piano di sicurezza– Progetto definitivo– Progetto esecutivo (cantierabile)

� Piano manutenzione (manuale d’uso, manuale di manutenzione, programma di manutenzione)

FASE DI PROGETTAZIONE

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REALIZZAZIONE– Progetto Costruttivo

�Piano operativo – sicurezza– Progetto “come costruito” – “as-built”

GESTIONE (Ciclo di vita dell’opera)– Fascicolo Fabbricato

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CONFIGURAZIONE GENERALE DEL PROCESSO EDILIZIO

FASE DI PROGETTAZIONE

Page 12: La gestione delle manutenzioni nei cantieri

OPERATORI E RUOLI

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FASE DI PROGETTAZIONE

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USAUSACanadaCanadaAustraliaAustraliaFranciaFrancia

Approccio Approccio proattivo proattivo di di gestionegestione

Fonte:D. D’Alessandro, 2008

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Rischio biologico e cantieri Rischio biologico e cantieri Raccomandazioni internazionali: esempiRaccomandazioni internazionali: esempi

FASE DI ATTUAZIONE

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FASE DI ATTUAZIONE

COORDINAMENTO DELLA PREVENZIONE

Il Coordinamento, esercitato dal Datore di lavoro Committente (art. 26 del D. Lgs. 81/08), sarà svolto dalla Direzione referente del contratto d’appalto o d’opera in collaborazione con il Servizio di Prevenzione e Protezione e con i Datori di Lavoro “delegati”.

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FASE DI ATTUAZIONE

A) http://www.aosp.bo.it/spp/documenti/articolo26.pdf

•Predisposizione e adeguamento dei piano di sicurezza e/o di lavoro

•Documento unico della valutazione dei rischi•Norme per la prevenzione delle infezioni da Aspergillo•Norme per la contrastare la diffusione della zanzara tigre

•Norme propedeutiche ai lavori (disattivazione alimentazioni, intercettazione di cavi, tubazioni, forature murature, ecc.)

•Rischi generali: rischio elettrico, rischio incendio, piani di Emergenza.

STRUMENTI OPERATIVI DI GESTIONE

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FASE DI ATTUAZIONE

A) http://www.aosp.bo.it/spp/documenti/articolo26.pdf

STRUMENTI OPERATIVI DI GESTIONE

•Rischi Specifici, Rischio Biologico e Infettivo, Rischio Chimico,

•Utilizzo di strutture e attrezzature di proprietàdell’Azienda,

•Tunnel di collegamento fra i Padiglioni•Depositi di Materiali e Rifiuti, Operazioni di consegna e installazione arredi e attrezzature, Piccoli interventi di manutenzione, Cantieri.

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FASE DI ATTUAZIONE

STRUMENTI OPERATIVI DI GESTIONEB) PROTOCOLLI OPERATIVI PER LA GESTIONE

DEI CANTIERI IN OSPEDALE

•OBIETTIVI DEL PROTOCOLLO:

• Prevenire l’insorgenza di Infezioni Ospedaliere dovute a lavori/interventi in ospedale;

• Limitare i danni a utenti, operatori, visitatori, ecc. dovute a lavori/interventi in ospedale;

• Promuovere l’integrazione dei professionisti coinvolti (Tecnici, Direttori di Presidio, SPP, Coordinatori infermieristici, Clinici, ecc.);

• Migliorare la gestione dei cantieri in ospedale.

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FASE DI ATTUAZIONE

• ARGOMENTI TRATTATI:• Emissione di odori/vapori/esalazioni• Emissione di rumori/vibrazioni• Controllo delle variazioni microclimatiche • Controllo delle variazioni idriche• Trasporto di rifiuti e di macerie • Rischio incendio• Segnalazione dei lavori preventivamente

all’esecuzione – Sistemi di Comunicazione• Confinamento e Percorsi alternativi.

STRUMENTI OPERATIVI DI GESTIONE

B) PROTOCOLLI OPERATIVI PER LA GESTIONE DEI CANTIERI IN OSPEDALE

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FASE DI ATTUAZIONESTRUMENTI OPERATIVI DI GESTIONE

D) PIANO DI MANUTENZIONE

C) PIANO DI SICUREZZA E COORDINAMENTO e FASCICOLO TECNICO DELL’INTERVENTO, PIANO OPERATIVO DI SICUREZZA

Coordinatore per la sicurezza in fase di progettazioneCoordinatore per la sicurezza in fase di esecuzioneCoordinatore dei coordinatori (es: procedure gruisti,

movimentazione elisoccorso)

Elaborato dal ProgettistaAggiornato dal DL durante i lavoriGuida a disposizione del “gestore” – as built

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FASE DI ATTUAZIONE

PUNTO CRITICO DEL SISTEMA NEGLI INTERVENTI DI RISTRUTTURAZIONE

Dopo la fine dei lavori /cantiere e prima dell’attivazione:

1. Sgombero del cantiere e pulizie generali;2. Installazione attrezzature e arredi;3. Installazione segnaletica informativa e di

sicurezza, bacheche, pannelli, ecc.;4. Installazione TV e/o sistemi video5. Installazione telefoni, attrezzature informatiche;6. Installazione sistemi distribuzione bevande;7. Richieste specifiche del “cliente”/operatore;8. ecc.

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RUOLI DA DEFINIRE NEL CONTRATTO D’APPALTORUOLI DA DEFINIRE NEL CONTRATTO D’APPALTO

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Fonte: Annalisa Sireus, 2009

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Fonte: Annalisa Sireus, 2009

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Fonte: Annalisa Sireus, 2009

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METODOLOGIA DI LAVORO

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FASE DI ATTUAZIONE - ESEMPIO

PROCEDURE  PREVISTE  DAI  PIANI  DI SICUREZZA PER DEMOLIZIONIPROCEDURE GENERALI

……………..Le  macerie  dovranno  essere  sempre  mantenute bagnate nel corso delle demolizioni e delle operazioni di carico sugli autocarri per contenere    la  formazione di  polveri  dalla  cui  inalazione  gli  operatori  si cauteleranno  impiegando  anche  apposite  maschere facciali a filtro.

PROCEDURE DI DETTAGLIO

•Inizio demolizione secondo modalità definite nel piano di sicurezza.•Cernita  delle macerie  e  riutilizzo,  in  questo  caso  i  detriti  polverizzati  tramite  frantoio (lavorazione umida) sono stati accantonati per poi essere riutilizzati per le piste di risalita dei mezzi degli scavi e per materiali inerti riutilizzabili, usi perfettamente compatibili con le leggi sul recupero e riciclaggio ei rifiuti inerti che inoltre producono economie diminuendo la necessità di reperimenti dei materiali da cava.

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ONERI PREVISTI DAI CAPITOLATI

FASE DI ATTUAZIONE - ESEMPIO

•Fornitura di appositi cassonetti per il contenimento dei detritiprovenienti dalle demolizioni nel numero richiesto dalla D.L.. •Non saranno tollerati accumuli disordinati di materiale all'interno delle aree ospedaliere.• Rapido smaltimento dei detriti di qualsiasi genere e tipo, giànotoriamente presenti o casualmente rinvenuti, provenienti dalle demolizioni presso discariche autorizzate a qualsiasi distanza, tale smaltimento dovrà essere ogni volta documentato:

1.presso la discarica con la precisazione che si tratta di prodotto proveniente da zone ospedaliere; 2.presso l'Ente, tramite la presentazione dei documenti di accompagnamento del materiale e di ricevimento dello stesso in discarica. Occorrerà in ogni caso presentare i documenti attestanti le autorizzazioni delle discariche utilizzate.

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ONERI PREVISTI DAI CAPITOLATI

FASE DI ATTUAZIONE - ESEMPIO

•Il costo degli smaltimenti e di trasporti presso discariche autorizzate, dei rifiuti e detriti speciali di ogni genere (compreso amianto e/o qualsiasi altro inquinante) sarà sempre compreso nei prezzi anche se non espressamente indicato.

•La pulizia del cantiere e delle vie di transito e di accesso allo stesso, di tutti i luoghi interessati alle lavorazioni compreso lo sgombero dei materiali di rifiuto lasciati da altre ditte.

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FASE DI ATTUAZIONE - ESEMPIO

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FASE DI ATTUAZIONE - ESEMPIO

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FASE DI ATTUAZIONE - ESEMPIO

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METODOLOGIA DI LAVORO

SONO NECESSARI METODI DI LAVORO CHE TENGANO CONTO DI:

Controllo continuo del livello del rischio;

Responsabilizzazione delle varie figure

dell’organizzazione aziendale;

Formazione del personale;

Comportamenti delle persone coinvolte nei

processi.

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METODOLOGIA DI LAVOROMODALITA’ OPERATIVE NELLA FASE ATTUATIVA

GRUPPO 1

Sanitario-organizzativo

Coordinatore:Direttore di DipartimentoDirettore di Presidio

•Professionisti Sanitari•Direttori UU.OO.•Personale Infermieristico

TECNICI: RUP Direttore dei LavoriTecnici di DL

•S.P.P.•U.O. SISTEMI INFORMATICI•U.O. INGEGNERIA CLINICA •ECONOMATO PROVVEDITORATO•DIRETTORE DI PRESIDIO

GRUPPO 2Direzione lavori

Direzione Generale REPORT MENSILE

Incontri periodiciRelazioni

Formazione

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METODOLOGIA DI LAVOROIl METODO DI LAVORO da utilizzare prende spunto anche dalle tecniche di “project management”:

nella fase progettuale, ben sapendo che i progetti sono sempre più complessi che è necessario avere specializzazione e che ogni specialista (architettonico, strutturale, impiantisti, sanitari, ecc.) ha un proprio linguaggio, un proprio punto di vista, e chesi rischia di bloccare il flusso di informazioni, si deve gestire il progetto con una costante integrazione delle specializzazioni per conseguire così i risultati desiderati rispettando limiti di tempo e di costo definiti assicurando la qualità voluta;

nella fase di attuazione, con una presenza costante della Committenza Sanitaria e della Committenza Tecnica, nel monitorare l’avanzamento dei lavori;

nella fase di attivazione e gestione, immaginando il nuovo metodo di lavorare dei professionisti sanitari fin dall’inizio (ideazione della nuova struttura).

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CONCLUSIONI

L’ospedale è un complesso ad altissimo fabbisogno organizzativo che richiede un sistema di direzione e strumenti di management interni ben identificati e unitari.

Nel sistema ospedale esiste un insieme eterogeneo di attori, le cui professionalitàsono strettamente coerenti e collegate tra loro con un unico obiettivo comune:

assicurare le aspettative dei pazienti garantendo la corretta e sicura erogazione di

prestazioni sanitarie

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