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Lo sviluppo psicomotorio del bambino: … e alla fine si impara a scrivere! Caterina Stroili [email protected] Terapista della Neuropsicomotriciità dell’Età Evolutiva

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Lo sviluppo psicomotorio del bambino:

… e alla fine si impara a scrivere!

Caterina [email protected]

Terapista della Neuropsicomotriciità dell’Età Evolutiva

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La vita psichica di un individuo inizia già nel periodo intrauterino grazie alle percezioni e sensazioni corporee che il feto vive nel grembo materno. Il corpo ed il movimento sono le dimensioni esperienziali che stanno alla base della formazione del pensiero.

ma….…il cervello non completa il proprio sviluppo durante la gestazione , molte delle sue caratteristiche psicofisiche vengono acquisite dopo la nascita.

infatti…infatti……nei primi anni di vita del bambino il cervello attraversa importanti processi maturativi.

L'infanzia è una fase di grande plasticità biologica che favorisce la progressiva acquisizione di competenze psicomotorie, emozionali e cognitive, competenze che sono anche influenzate dall'ambiente in cui il bambino cresce.

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� Durante la crescita il bambino modifica il proprio comportamento sulla base dell‘ESPERIENZE mentre si consolidano e si perfezionano le capacità percettive degli stimoli visivi, dei suoni, dei sapori, l’acquisizione della postura eretta e la capacità di camminare, la capacità di comunicare con le espressioni del viso, i gesti e il linguaggio.

� Gli studi psicologici dell'età evolutiva dedicati alla comparsa di queste competenze hanno delineato un profilo di sviluppo che descrive a grandi linee le età alle quali ci si attende che un bambino acquisisca specifiche funzioni.

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Da 3 a 4 anni

Relazionale� Imita gli adulti e i compagni di gioco � Mostra di affezionarsi ai suoi compagni di gioco� Riesce a fare giochi con il cambio di turno� Comprende il concetto di mio/suo� Esprime affetto apertamente e anche una grande varietà di

emozioni� A partire dai tre anni si separa con facilità dai genitori

Motorio� Si arrampica con agilità� Sale e scende le scale alternando i piedi (un piede per ogni

scalino) � Corre con facilità� Pedala sul triciclo� Si sporge senza cadere

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da 3 a 4 anni

Cognizione e Linguaggio� Riesce a fare funzionare giocattoli meccanici� Gioca a ‘fare finta’ con bambole, animali, e persone� Completa puzzle di tre quattro pezzi� Comprende il concetto ‘due’� Riesce a seguire dei comandi composti� Riconosce e identifica tutti gli oggetti e immagini più comuni � Comprende la maggior parte delle affermazioni � Comprende la disposizione nello spazio (sopra, sotto, dentro)� Usa frasi con 4-5 parole

Riesce a dire il proprio nome, sesso e etàUsa frasi con 4-5 parole

� Riesce a dire il proprio nome, sesso e età� Usa i pronomi (io, tu, noi, loro) e alcuni plurali� Gli estranei capiscono la maggior parte di quello che dice

Capacità manuali� Disegna linee verticali, orizzontali e curvilinee con matite e

pastelli� Gira le pagine di un blocco una alla volta� Costruisce torri con più di 6 blocchi � Tiene la matita nella posizione corretta

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Da 4 a 5 anniRelazionale� Si interessa a nuove esperienze� Fa attività in cooperazione con altri bambini� Gioca a mamma e papà� Ha una sempre maggiore inventiva nei giochi di immaginazione � Sa vestire e svestire� Sa negoziare soluzioni nei conflitti � Vede nelle immagini non familiari dei mostri � Si concepisce come persona completa, fatta di corpo, mente e

sentimenti sentimenti � A volte non sa distinguere la realtà dalla fantasia

Motorio� Salta su un piede e può rimanervi fermo per più di cinque secondi� Sale e scende le scale senza aiuto� Calcia la palla in avanti� Tira la palla con forza� Acchiappa quasi sempre le palle di rimbalzo� Si sposta in avanti e indietro con facilità

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da 4 a 5 anni

Cognizione e Linguaggio� Chiama correttamente i diversi colori � Capisce il concetto ‘contare’ e conosce diversi numeri� Inizia ad avere un certo senso del tempo� Riesce a raccontare parte di una storia � Capisce il concetto di ‘stesso’ e ‘differente’� Intraprende giochi di fantasia� Possiede qualche regola grammaticale� Usa affermazioni di circa sei parole� Usa affermazioni di circa sei parole� Gli estranei riescono a capire piuttosto bene cosa dice� Racconta storie

Capacità manuali� Riesce a copiare dei quadrati e a disegnare cerchi� Disegna persone con 2-4 parti del corpo� Usa le forbici� Inizia a copiare qualche lettera maiuscola

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Da 5 a 6 anniRelazionale� Desidera accontentare gli amici� Desidera assomigliare agli amici� Accetta con più facilità le regole� Si diverte a cantare, ballare e recitare� Mostra maggiore indipendenza (può ad esempio andare da

solo a trovare il vicino)� Sa distinguere il genere� Distingue la fantasia dalla realtà� Distingue la fantasia dalla realtà� Alcune volte è esigente, altre esageratamente cooperativo

Motorio� Riesce a stare su di un piede per più di dieci secondi� Salta, fa le capriole� Sa andare in altalena e arrampicarsi� Può essere capace a saltare la corda

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da 5 a 6 anni

Cognizione e Linguaggio� Conta 10 o più oggetti� Nomina correttamente almeno quattro colori� Comprende meglio il concetto del tempo� Conosce le cose che appartengono alla vita quotidiana (soldi,

cibo, elettrodomestici)� Ricorda parti di una storia� Usa il tempo futuro

Racconta storie lungheUsa il tempo futuro

� Racconta storie lunghe� Dice il suo nome e l’indirizzo

Capacità manuali� Copia triangoli e altre forme� Disegna persone con il loro corpo� Si veste e si sveste senza aiuto� Usa forchetta, cucchiaio e qualche volta il coltello

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Soprattutto nel primo decennio di vita, il linguaggio con cui il bambino esprime se stesso non è tanto quello verbale, ma è proprio quello del corpo, del movimento e dell’azione che si concretizza nel gioco.

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L’IMPORTANZA DELL’AUTONOMIA

Un bambino autonomo non è solo frutto della generica buona educazione fornita dai suoi genitori, ma di strategie educative costruite nel tempo, sin da quando è piccolo.

I genitori spesso pensano che il bambino ha bisogno di tutto e per questo intervengono continuamente sostituendosi a lui in ogni situazione che potrebbe far fare esperienza di capacità di autonomia.

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Abituarlo pian piano a reggere il suo biberon, pretendere che regga il cucchiaio per mangiare da solo il prima possibile, mangiare rimanendo seduto a tavola, togliere il passeggino quando ormai cammina evitando di portarlo ancora alla scuola materna senza usare le sue gambe,… sono solo alcune azioni che, da sapienti genitori, si possono intraprendere per evitare di sostituirsi ai figli.

Il messaggio che si deve dare sin da piccoli deve essere chiaro: “mi fido di te!”

I genitori invece spesso sono comodi nel sostituirsi al proprio figlio perché “non c'è tempo”.I bambini per sviluppare abilità di pensiero efficaci ed autonome, hanno bisogno da subito di sentirsi in grado di occuparsi della propria persona, senza supporti inutili.In questo modo si svilupperanno in futuro abilità di problem-solving, capacità di trovare le più diverse alternative per gestire e non subire le situazioni.

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Le azioni mirate sull'autonomia del bambino dentro la CASA

Le azioni mirate sull'autonomia del bambino dentro la CASA

sono il primo gradino per generare menti attive ed autonome a SCUOLA.

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L’EDUCAZIONE DEI BAMBINI INSEGNANTI/GENITORI

Spesso genitori e insegnanti hanno un’idea diversa di bambino: per i primi, il proprio figlio è sempre piccolo, non è in grado di …,

i secondi condividono l’idea di bambino competente. Questa disparità di vedute determina una discontinuità scuola - famiglia

e dunque stili educativi discordanti, e dunque stili educativi discordanti, producendo risonanze assai negative a livello educativo dei bambini,

i quali, giustamente, approfittano delle ambivalenze e delle ambiguità degli adulti a proprio vantaggio.

L’effetto diretto e immediato è quello di una loro crescitasostanzialmente “immatura”

e di uno sviluppo ostacolato della loro autonomia.

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Mentre insegnanti e educatrici sono consapevoli delle implicazioni connesse alla sopraddetta diversità degli stili

educativi e cercano di comportarsi di conseguenza,a volte i genitori non lo sembrano e anche se ritengono

l’autonomia un obiettivo importante, spesso lo ritengono “più a parole che a fatti”.

Tutto ciò mette implicitamente in luce Tutto ciò mette implicitamente in luce la necessità di

un bisogno formativo da parte dei genitori che può partire da un

costante dialogo genitori/l’insegnante.

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DISTURBI DELL’APPRENDIMENTO:LA DISGRAFIA

disfunzione delle aree corticali che dovrebbero assicurarel’automatizzazione del processo di scrittura che non avviene o sisviluppa in modo incompleto o con grande difficoltà (nonostantel’adeguatezza degli stimoli e nonostante l’esercizio)

Troppi bambini in Italia non imparano a scrivere in modoTroppi bambini in Italia non imparano a scrivere in modoadeguato, pur essendo in assenza di deficit o di patologie

Quasi tutti i bambini in fase di iniziale apprendimentoscolastico, escludendo i casi patologici, possono impararea scrivere senza particolari difficoltà esecutive

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SCRIVERE non significa COPIARE graficamenteo DISEGNARE le lettere

SCRIVERE non è soltanto una “QUESTIONE” DI MANUALITA’

La qualità della traccia grafica è la dimostrazione del livello motorio:DELL’ORGANIZZAZIONE

GRAFO-MOTORIO-PERCETTIVA ED ESECUTIVA

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Ridurre al minimo l’incidenza della disgrafiaattraverso l’allenamento e il potenziamento dei prerequisiti della scrittura.dei prerequisiti della scrittura.

L’insegnante non deve “testare” i propri alunni sottoponendoli a una serie di prove ma deve osservarli durante il gioco e lo svolgimento delle varie attività .

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Nell’ultimo anno, la conquista graduale delle abilità di simbolizzazionepermette di proporre eserci-gioco che favoriscono lo sviluppo di competenze necessarie a un successivo approccio alla lettura e alla scrittura.competenze necessarie a un successivo approccio alla lettura e alla scrittura.

Tali attività devono essere proposte all’interno di un clima sereno, tenendo conto dei limitati tempi di attenzione dei bambini e senza togliere spazio ai momenti di gioco libero, di ricerca e sperimentazione spontanea.

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� GENERALI:

- equilibrio, - controllo posturale, - Lateralizzazione

� SPECIFICI:� SPECIFICI:

- coordinazione dinamica dell’arto superiore, - coordinazione oculo-manuale globale e fine, - motricità fine, - orientamento ed organizzazione spazio temporale,- percezione e analisi visiva, - memoria a breve e lungo termine, - abilità fonologiche, metafonologiche e linguistiche

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AUTOMATIZZAZIONE EINTEGRAZIONE DEI PREREQUISITI

ACQUISIZIONE CORRETTA DEL PROCESSO DI SCRITTURA =

PRASSIA COMPLESSAPRASSIA COMPLESSA

PRASSIA: sequenza di movimenti di un atto volontarioe finalizzato che richiede una progettazionementale e una rappresentazione simbolica

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� Conoscenza e percezione del proprio corpo

� Finalizzare la motricità

� Coordinare i movimenti� Coordinare i movimenti

� Dissociare i movimenti

� Abilità con palla

� Equilibrio statico e dinamico

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� In piedi a occhi chiusi contare fino a 10 cercando di rimanere immobili (aumentare i secondi)

� In piedi, occhi chiusi, braccia avanti contare fino a 10

� Restare in equilibrio su un piede solo per 5/8 secondi

� Rimanere fermi in punta di piedi per 10 sec

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� Marciare sul posto oscillando le braccia

� Correre sul posto

� Saltare a piedi uniti, Saltare alternando piedi uniti e divaricati

� Ruotare velocemente su se stessi e fermarsi a un segnale

� Camminare velocemente tra 2 file di birilli,

� Camminare all’indietro tra 2 file di birilli

� Camminare sulle punte, sui talloni, a gambe tese,…

� Camminare facendo finta di essere giganti, di essere nanetti, di avere fretta, di trascinare qualcosa di pesante, facendo rumore, silenziosamente,…

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GIOCHI CON LA PALLA:� Lanciare la palla in alto e riprenderla

� Lanciare la palla in alto e riprenderla dopo aver battuto le mani

� Lanciare la palla in basso e riprenderla dopo un ribalzo

� Lanciare la palla contro il muro e riprenderla al volo e dopo un rimbalzo

� …..

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SPOSTAMENTI FINALIZZATI CON CAMBI DI DIREZIONE E MODALITA’ DI MOVIMENTO IN CONTRASTO TRA LORO

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� Camminare lentamente/ velocemente

� Rotolare lentamente/ velocemente

Saltellare lentamente/ velocemente� Saltellare lentamente/ velocemente

� Battere le mani lentamente/velocemente

� Battere i piedi lentamente/velocemente

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� Camminare fingendo di essere pesante come un elefante

� Camminare facendo finta di trascinare qualcosa di pesante

� Camminare facendo finta di essere leggeri come farfalle� Camminare facendo finta di essere leggeri come farfalle

� Appoggiare pesantemente la mano

� Appoggiare delicatamente la mano

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� Compiere il maggior numero di movimenti possibile con il corpo e fermarsi a un segnale

� Rimanere immobili il più a lungo possibile e a un segnale stabilito riprendere il movimentoriprendere il movimento

� Compiere movimenti solo con …. e lasciare il resto del corpo immobile (gioco del cemento che sale)

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RIPRODUZIONE SU FOGLIO DEI MOVIMENTI SPERIMENTATI MOTORIAMENTE

Elaborazione grafica del fatto fisico: la scrittura, il disegno, la rappresentazione del gesto compiuto.

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VARIAZIONE DEI MATARIALIDEI MATARIALI

DELLA SPERIMENTAZIONE

GRAFICA

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Presa di coscienza e utilizzo differenziato del braccio al fine di attivare la manualità fine,integrando e automatizzando i movimenti in modo:

� rapido, � rapido,

� armonico,

� fluido

� finalizzato.

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FRA I 5 E GLI 8 ANNI: progressivo affinamento della grande progressione (movimenti della spalla, braccio, avambraccio, gomito) e della piccola progressione (movim. polso, mano e dita)

passaggio da un movimento rigido e a scatto passaggio da un movimento rigido e a scatto a un movimento coordinato e fluido

Scrivere senza dispendio di energie cognitive

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_Attività_Movimenti delle braccia:

rami in movimentoMani sulle spalle: Mani sulle spalle: � flettere ed estendere verso l’alto� flettere ed estendere gli avambracci in fuori� flettere ed stendere gli avambracci in avanti

foglie al vento: prono/supinazione dell’avambraccio.

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_Attività_Movimenti delle mani:

� Salutare: muovere il polso da destra a sinistra con dita estese ma non rigide

� Palleggiare: muovere il polso dall’alto al basso

� Mescolare: roteare il polso

(Potenziare prevalentemente la mano dominante, o comunque quella usata per disegnare e scrivere)

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Capacità coordinativa specifica di controllo e regolazione dei movimenti dell’arto superiore

e della mano, movimenti continuativamente controllati della vista

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Tra i 2 e i 3 anni si assiste a un progressivo aumento del controllo del gesto grafico e

della coordinazione oculo-manuale

L’occhio che seguiva la mano che scarabocchiava ora la guida nella produzione grafica

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_Attività_COORDINAZIONE OCULO-MANUALE

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Capacità di dissociare e coordinare i movimenti delle dita in maniera fluida ed organizzata

INSEGNAMO A CONOSCERE LE MANI E LE DITA!

E’ fondamentale imparare a dissociare il movimento di tutte le dita e anche il movimento combinato dell’anulare e mignolo (lato ulnare) da quello combinato di pollice, incide e medio (lato radiale).

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_Attività_ GESTI SEMPLICI E COMPLESSI:

� Avvicinare e allontanare le dita tese

� Aprire e chiudere i pugni sia con pollice all’interno e dopo all’esterno

� Mostrare singolarmente ogni dito mantenendo gli altri 4 flessi

� Gesto della “pistola”

� Numero 3 (con pollice, indice e medio)� Numero 3 (con pollice, indice e medio)

� Gesto del “rombo”

� Gesto della “vittoria”

� Gesto delle “corna”, corna che si scontrano

� Gesto della “cornetta telefonica”

� Gesto delle “ali”� ecc

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� Regolazione della forza muscolare

� Dissociazione dei movimenti delle dita

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� Impastare

� Spezzettare

� Fare le palline

� Fare i salamini

� Tagliare a fettine i salamini con il coltello

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� Piegare

� Strappare

� Appallottolare

� Incollare con scotch e colla

� Ritagliare

ORIGAMI!

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� Regolazione della forza muscolare

� Dissociazione dei movimenti delle dita

� Allenamento coordinazione oculo-manuale� Allenamento coordinazione oculo-manuale

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� Linee dritte

� Linee spezzate

� Forme quadrate e rettangolari

� Forme triangolari

� Cerchio

� Forme curvilinee

ATTENZIONE ALLA POSIZIONE DEL BRACCIO

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Evoluzione della prensione a pugno palmare a quella a pugnodigitale fino alla prensione corretta detta

“PRENSIONE A TRE DITA DINAMICA”:

polpastrello del pollice e dell’indice e lato radiale del medio, a 2-3 cm dalla punta, parte superiore della penna inclinata a destraper i destrimani e viceversa per i mancini.per i destrimani e viceversa per i mancini.

inizio prensione a 3 dita intorno ai 4 anni

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Altri tipi di prensione:

� Prensione a 3 dita statica (anulare e mignolo si uniscono al medio in un blocco statico)in un blocco statico)

� Prensione a 3 dita con appoggio sull’anulare (se il bambino riesce a renderla dinamica è funzionale)

� Prensione a 4 dita con appoggio sul mignolo

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� La prensione non è un fattore statico!

� Varia con l’esperienza acquisita e la maturazione della capacità motorie.

� Piena maturità della prensione avviene intorno ai 10-11 anni

Ma … una volta acquisita una certa velocità di scrittura e un po’ di automatismo è molto difficile modificarla ….

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Anche se ….non sempre si riscontra una relazione diretta tra prensione e difficoltà

di scrittura

E’ PREFERIBILE MODIFICARE LA PRENSIONE QUANDO E’ PRESENTE ECCESSIVA TENSIONE O RIGIDITA’ DELLA MANOPRESENTE ECCESSIVA TENSIONE O RIGIDITA’ DELLA MANO

EVITARE CRAMPI, DOLORI E AFFATICABILITA’ QUANDO SCRIVE O DISENGNA O COLORA

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- Utilizzo di gommini correttivi (impugnafacile)

- Penna gel (miglior controllo del tratto)

- Matite triangolari a mina morbida- Matite triangolari a mina morbida

- Evitare stilografica e penne biro

- Matita di durezza media

E’ molto meglio non dover correggere un’impugnatura maIMPOSTARLA DA SUBITO NEL MODO CORRETTO!

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1) esecuzione di un gesto: “IL NUMERO TRE” con la mano di scrittura.

Questo gesto permette di acquisire la posizione base di partenza corretta:corretta:Pollice, indice e medio completamente distesiAnulare e mignolo flessi sul palmo della mano

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2) Depositare la matita nella “VALLE INCANTATA” valle tra pollice ed indice e facciamo scivolare la matita in questa valle come se suonassimo il “VIOLINO”.

Questo esercizio di sfregamento è importantissimo per far apprendere attraverso il senso propriocettivo la corretta, posizione di scorrimento della matita nell’atto della apprendere attraverso il senso propriocettivo la corretta, posizione di scorrimento della matita nell’atto della scrittura/disegno.

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3) Chiudere le tre dita pollice, indice e medio come “LE FAUCI DI UN LEONE” in modo armonico e dolce ponendo la punta dei polpastrelli sulle tre facce del matitone e scivolare lentamente verso la punta della matita fino ad arrivare a “DUE DITA DALLA PUNTA”.

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4)Esercizio di coordinazione delle tre dita nella presa della perlina:partendo dall'alto mimare con le tre dita indice, pollice e medio la bocca del leone che ruggisce, aprendo e chiudendo la bocca andando a prendere con una chiusura finale “delicata e controllata” i piccoli da spostare (ex. le perline).

Porre attenzione alla flessione di tutte e 3 le falangi! Se le dita Porre attenzione alla flessione di tutte e 3 le falangi! Se le dita sono estese è la bocca di una “papera” e non un “leone”!

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ATTENZIONE:

Limitare (ma non eliminare!!) l’utilizzo dei pennelli grossi nella materna:materna:danno molta soddisfazione al bambino ma sono troppo grandi e pesanti e i bambini per sorreggerli usano contemporaneamente molte dita esercitando quindi prensioni poco funzionali.

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CONSIGLIO:

Favorire l’uso dei colori a dita e degli acquerelli.

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Se i prerequisiti grosso-motori e fino-motori della scritturasono ben automatizzati, lo svolgimento di schedecon foglio-matita sui pregrafismi sarà sicuramente menocon foglio-matita sui pregrafismi sarà sicuramente menodifficoltosa.

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Per un corretto svolgimento delle attività pregrafiche bisogna porre attenzione:

- IMPUGNATURA del mezzo grafico

- PRESSIONE della matita sul foglio

- Scorrimento FLUIDO della matita sul foglio

- Scorrimento CONTINUO della matita sul tracciato

- Mantenimento della DIMESIONE delle icone

- Rispetto dei margini e dello spazio-foglio da utilizzare

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� Montagne: linee oblique e attenzione alle punte!

� Colline: attenzione non ci devono essere punte!

� Onde: attenzione non ci devono essere punte!

� Riccioli: attenzione alla dimensione del ricciolo

� Spirali: (dall’interno verso l’esterno e viceversa)

� Cerchi (attenzione al punto di partenza!)

Non presentare tutti i movimenti contemporaneamenteInizialmente esercitarne uno per volta variando ampiezza e

altezza del movimento

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� La presentazione dei tre codici di scrittura contemporaneamente è fonte di grande confusione per i bambini che spesso finiscono per mescolarli.

� Spesso le difficoltà di letto-scrittura affondano le loro radici � Spesso le difficoltà di letto-scrittura affondano le loro radici nelle difficoltà fonologiche ma anche in difficoltà visuo-percettive.

� Per poter procedere con sicurezza e rapidità nella decodifica nella lettura sono fondamentali le abilità percettive

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LO STAMPATELLO MAIUSCOLOÈ una carattere di scrittura separato,

si presta alla segmentazione fonetica utilizzata all’inizio dell’apprendimento della lettura.

Le lettere occupano tutte lo stesso spazio, hanno sagome uguali per cui la valutazione percettiva necessaria al loro riconoscimento è semplice.

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Insegnare la sequenza corretta dei movimenti grafici per ogni letteraogni lettera

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� Le difficoltà di lettura si presentano generalmente con il passaggio agli altri caratteri per i quali sono richieste valutazioni percettive di altezza, lunghezza, destra/sinistra, sopra/sotto, e presentano, inoltre, differenze notevoli nella forma dello spazio occupato.

� Nel corsivo e nello stampatello minuscolo le sagome sono pressoché le stesse, anche i caratteri distintivi sono simili (anche se un po’ meno evidenti nello stampatello minuscolo: d/b )(anche se un po’ meno evidenti nello stampatello minuscolo: d/b )

QUINDI E’ PREFERIBILE PRESENTARE IL CORSIVO PRIMA DELLO STAMPATELLO MINUSCOLO IN QUANTO IL PRIMO

HA TRATTI DISTINTIVI PIU’ EVIDENTI

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IN PRIMA ELEMENTARE SI CONSIGLIA DI:

� Adeguare il metodo di insegnamento ai bambini che appaiono più immaturi in quanto difficilmente si può prevedere quali di questi manifesteranno difficoltà specifiche.

� Presentare lo stampatello maiuscolo facendo attenzione alla costruzione delle lettere (punto di partenza e direzione) e fornendo modelli sempre uguali (le personalizzazioni della scrittura avverranno comunque ma negli anni successivi).

� Continuare ad allenare i pregrafismi anche sotto forma di cornicette e attività con pennelli portando l’attenzione all’impugnatura del mezzo grafico, alla fluidità del gesto e alla pressione della matita sul foglio.

� Presentare il corsivo verso la fine dell’anno scolastico, preferibilmente utilizzando la matita e non la penna facendo attenzione al movimento grafico e alle indicazioni spaziali.

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Presentare lo stampatello minuscolo inseconda elementarericordandosi che:

NON E’ INDISPENSABILE

SAPER SCRIVERE

IN STAMPATELLLO MINUSCOLO

PER POTERLO LEGGERE!PER POTERLO LEGGERE!

(stessa cosa vale per il corsivo!!)

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STAMPATELLO MINUSCOLO

Alcuni bambini con difficoltà specifiche troveranno minori difficoltà con questo carattere e potranno sceglierlo come modalità di scrittura, in particolare se si valuta che la difficoltà di utilizzo del corsivo implica rallentamenti anche negli altri apprendimenti scolastici e quindi si decide di abbandonalo come carattere di scrittura.apprendimenti scolastici e quindi si decide di abbandonalo come carattere di scrittura.

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Passaggio da una scrittura con lettere spazialmente separate e caratterizzate da pochi tratti distintivi a lettere che richiedono

la gestione di un sistema grafico fluido.la gestione di un sistema grafico fluido.

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Presentazione di lettere non nell’ordine alfabetico ma raggruppate in “famiglie” di movimenti affini e graduali

per facilitare la memorizzazione di per facilitare la memorizzazione di schemi motori corretti.

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� Al punto di inizio e di fine dei tratti grafici

� Alla direzione e alla modalità di esecuzione dei movimenti

� Alla proporzione tra le parti delle lettere

� All’inclinazione delle lettere

� Al rispetto delle righe, dei margini e degli spazi tra lettere e parole

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� Osservazione del gesto compiuto dall’insegnante

� Descrizione

� Ripasso alla lavagna� Ripasso alla lavagna

� Memorizzazione del gesto

(esecuzione ad occhi chiusi)

� Esecuzione autonoma, senza modello

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� Altri punti d’inizio allungano il percorso da compiere

� Possono portare ad alterare la forma

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� b, o, v terminano in alto, creando difficoltà di collegamento

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� LETTERE CHE TOCCANO IL CIELO(b – d – h – l – t)

� LETTERE CHE STANNO NEL PRATO (a- c- e – i – m – n – o – r – s – u – v – z)

� LETTERE CHE TOCCANO LA TERRA(g – p – q)

� LETTERE CHE TOCCANO IL CIELO E LA TERRA (f)

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Gioco della “lavagnamagica” o della scritturareciproca sulla schienareciproca sulla schiena

Page 88: Psicomotricista aimcasti b

� Non presentare tutti gli allografi contemporaneamente

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� Non chiedere di riscrivere senza fornire indicazioni precise sulle indicazioni precise sulle modalità di corretta esecuzione

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� Comunicazione chiara

� Favorisce apprendimento

� Motivazione studio

Sviluppo neurologico� Sviluppo neurologico

� Attenzione, concentrazione

� Autocontrollo emotivo e motorio

� Fiducia in sè

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� Distinguere gli aspetti modificabili da quelli che non lo sono

� Modificare ciò che è trasformabile

� Accettare ciò che non lo è, senza colpevolizzare o penalizzare il bambino

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ATTIVITA’ PROPOSTE:

- Giochi con palla (attenzione al lancio e alla presa, ai movimenti delle braccia e delle dita)

- Birilli (attenzione alla direzione e forza del lancio)- Percorsi psicomotori e loro riproduzione grafica (ex veloce/lento,

curve/angoli…)- Giochi di equilibrio e coordinazione motoria (ex salti)- Giochi di coordinazione con le braccia- Giochi di coordinazione con le braccia- Giochi di dissociazione dei movimenti delle dita: (gesti simbolici, punta

pollice-punta dita, ritagliare, impastare)- Abilità visuo-spaziali (puzzle, riconoscimento visivo,…)- Pregrafismi (fatti bene!)- Impostazione della corretta prensione della matita

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� Osservare il gruppo classe per fascia di età(ex b.ni in fila facciamo noi degli scambi di lanci con la palla…)

� Valutare quali sono gli ambiti in cui emergono maggiori difficoltà

� Proporre le attività di allenamento dei prerequisiti motori � Proporre le attività di allenamento dei prerequisiti motori quotidianamente con particolare attenzione alla ripetizione dei prerequisiti carenti

� Spiegare verbalmente anche il gioco motorio più semplice scomponendolo in sequenze semplici e consecutive

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� Rifiuto attività grafica

� Ritardo acquisizione autonomie

� Confusione preferenza mano

� Disordine spaziale� Disordine spaziale

� Disorganizzazione posturale

� Impugnatura rigida, non funzionale

� Incoordinazione motoria (impaccio motorio)

Se le difficoltà sono serie è bene invitare la famiglia a consultare già un servizio abilitativo

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� SOVENTE I BAMBINI EVITANO I GIOCHI E LE ATTIVITA’ IN CUI SI SENTONO PIU’ IN DIFFICOLTA’.

E’ COMPITO DI NOI ADULTI RENDERE UN“ESERCIZIO” UN GIOCO PIACEVOLE E “ACCESSIBILE” A TUTTI, “ESERCIZIO” UN GIOCO PIACEVOLE E “ACCESSIBILE” A TUTTI, “TARANDO” E PRESENTANDO IL GIOCO IN BASE ALLECARATTERISTICHE DEI “NOSTRI BAMBINI”.

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� Se le difficoltà persistono e non si modificano nonostante l’esercizio e la ripetizione e la qualità grafica dei disegni è scarsa in riferimento all’età, presentare il problema alla famiglia e consigliare una valutazione da specialisti ricordando che:

INTERVENIRE NELLA SCUOLA DELL’INFANZIA E NEL PRIMO ANNO DELLA SCUOLA ELEMENTARE PERMETTE UN RECUPERO MIGLIORE DELLE DIFFICOLTA’ GRAFICHE.

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� Continuità educativa con la Scuola dell’Infanzia

� Prove d’ingresso per conoscere le condizioni di partenza di ogni bambino

Se necessario, programmare un periodo di training motorio e � Se necessario, programmare un periodo di training motorio e percettivo

� Dedicare tempo al pregrafismo: tracciati di base ben automatizzati prima di affrontare il corsivo

Page 99: Psicomotricista aimcasti b

� Fantuzzi P., Tagliazucchi S. (2009), Laboratorio Grafo-motorio. Percorso didattico e riabilitativo della scrittura, Trento, Erickson

� Blason L., Borean M., Bravar L., Zoia S. (2004), Il corsivo dalla a alla z. Un metodo per insegnare i movimenti della scrittura, Trento, Erickson

� Cornoldi C. (a cura di, 2007),Difficoltà e disturbi dell’apprendimento, Bologna, Il Mulino

� Cornoldi C. et al. (1997), Abilità visuospaziali. Intervento sulle difficoltà � Cornoldi C. et al. (1997), Abilità visuospaziali. Intervento sulle difficoltà non verbali di apprendimento, Trento, Erickson

� Pratelli M. (1995), “Disgrafia e recupero delle difficoltà grafomotorie, Trento, Erickson

� Wille A.M., Ambrosini C. (2005), Manuale di terapia psicomotoria dell’età evolutiva, Napoli, Cuzzolin

� Sabbadini L. (2005), La disprassia in età evolutiva: criteri di valutazione ed intervento, Milano, Springer

� Sabbadini G. (a cura di, 1995), Manuale di neuropsicologia dell’età evolutiva, Bologna, Zanichelli