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Wellcome Un uomo senza cultura assomiglia a una zebra senza strisce Proverbio del popolo Masai Valcanover F FormSpec 2000-2009 CliPSLab-Csermeg 2015

Specificità della Medicina Generale e storia della Formazione Specifica in MG (Fabrizio Valcanover)

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WellcomeUn uomo senza cultura assomiglia a una zebra senza

strisceProverbio del popolo Masai

Valcanover F FormSpec 2000-2009

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The teaching of Family

Medicine in Italy.

The central role of Vocational

Training

A troubled history: we've had a chanceFrom 2000 to 2008

Fabrizio Valcanover GP Trento Italy

Csermeg – CliPSLab- Teacher Post Graduate Vocational Training Trento

www.fabriziovalcanover.it

www.clipslab.org

www.csemeg.it

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Sommario

Partire in ritardo

Con tanta voglia di correre: la nascita del coordinamento triveneto

Lampi universitari: Modena e l’anello mancante

Attività invisibili: speranze in marcia

Vetta in vista: i congressi WONCA e Firenze 2006

Il canto del cigno (2007-2008)

Professione medico di medicina generale: dichiarazione d’intenti

Specificità e cultura disciplinare, il contributo italiano: F. Salvestroni, E. Parma, S. Bernabè, M. Tombesi, V. Caimi, G. Parisi

Specificità e cultura disciplinare, il contributo internazionale: McWhinney, Olesen, Van Weel.

Tristezza: specializzazioni, potere, e frammentazione del corpo umano e dell’insegnamento della medicina

Conclusioni: i giovani “europei” forse una SPERANZA

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Partire in ritardo

Direttiva CEE 1986

DM 9 dicembre 1988

D.L. 8 agosto 1991 n.256

Direttiva CEE 1993

D.L. agosto 1999 n.368

Direttiva CEE 1998

D.L. 8 luglio 2003

D.M. 7 marzo 2006

- Triennio di formazione (4800

ore)

- Eminentemente pratico: 2/3

rivolti ad attività pratiche e il

rimanente per seminari

corrispondenti al periodo

formativo

- Corso di formazione che abilita

all’esercizio della medicina generale per

tutta l’Europa comunitaria

- Gestito dalle Regioni sulla base di

principi e programmi indicati dal

Ministero della Salute

- Gestito praticamente da diversi

soggetti a seconda delle realtà locali

(funzionari regionali, Ordine dei Medici,

Facoltà di Medicina, Agenzie Esterne,

Società Scientifiche e/o sindacati della

medicina generale.

- Concorso per l’ammissione

- Esame finale per il conseguimento del

titolo

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Con tanta voglia di correre: la

nascita del coordinamento

triveneto

Dal 1993 al 2003 molte realtà locali italiane sperimentano

forme organizzative e didattica della formazione specifica in

medicina generale, con il supporto o delle amministrazioni

ASL o con Ordine dei Medici. Ovviamente l’Università è

assente se non per dire, a modo suo, no.

Dal 2000 le autonominate scuole del Trentino, del Veneto e

del Friuli Venezia Giulia, partendo dalle proprie esperienze

innovative, si trovano, si confrontano e danno vita al

Coordinamento Triveneto della Formazione Specifica in

Medicina Generale proponendosi di aggregare tutte le realtà

italiane ed avendo come punti condivisi

La definizione Wonca della Medicina Generale

La consapevolezza che la medicina generale è una disciplina

autonoma che ha il diritto di essere considerata ANCHE in Italia

una specializzazione.

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Lampi universitari: Modena e

l’anello mancante

Nell’autunno del 2003 la mmg Maria Stella Padula organizza

con L’università di Modena e la Simmg un convegno

sull’insegnamento universitario della medicina generale.

L’oggetto principale è il rapporto tra Università e Medicina

Generale.

Viene concesso uno spazio alla formazione specifica in

medicina generale (un seminario parallelo), la cui

organizzazione viene lasciata al neonato Coordinamento

Triveneto in piena autonomia.

Tra la sorpresa degli organizzatori partecipano all’incontro

numerosissime realtà italiane, ciascuna con un racconto

della propria esperienza o di particolari esperienze locali.

Stupisce la ricchezza di tanto lavoro invisibile.

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Attività invisibili: speranze in

marcia

Già a Giugno 2003 al meeting annuale di WONCA a Lubiana

il coordinamento triveneto prende contatto con altre realtà

italiane della formazione specifica.

Nell’estate del 2003 un nuovo decreto istituisce in Italia il

corso triennale. (come richiesto dal Coordinamento

Triveneto), e cambia la pelle della formazione specifica

italiana

Altro momento di incontro il meeting WONCA del 2004 ad

Amsterdam

Nell’estate del 2004 a Bologna si svolge un ulteriore

coordinamento delle formazioni specifiche, con la presenza o

l’interesse di quasi tutte le regioni italiane e di sindacati e

società scientifiche della medicina generale (come

osservatori). Si discute intensamente ma cominciano ad

apparire i primi paletti “politici”. Nascono mailing list della

Formazione Specifica Italiana.

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Attività invisibili: speranze in

marcia

Il 1 ottobre 2004 a Roma si svolge un convegno organizzato

dal Comitato Organizzatore del primo incontro europeo

WONCA a Firenze in Italia, con la presenza di Igor Svab

(Università di Lubiana, figura di spicco nel circuito

internazionale della medicina generale) ed interventi delle

realtà del triveneto, della Toscana, Piemonte, Lazio, Emilia

Romagna ed Umbria.

Si svolgono anche altri incontri con presenza di esponenti

internazionali (tra gli altri del Olanda, Belgio, Inghilterra,

Danimarca, Spagna, e Slovenia) a Treviso e a Bari.

Nel febbraio del 2006, la Formazione Specifica di Roma

organizza un incontro di approfondimento su aspetti di

contenuto ed organizzativi.

Fa la comparsa il primo embrione del movimento Giotto che

aveva preso contatto con l’equivalente internazionale

(Movimento Vasco de Gama) in un incontro a Londra.

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Vetta in vista: il congresso

WONCA 2006 a Firenze.

Dal 28 al 30 agosto 2006 si svolge a Firente, l’annuale meeting di WONCA organizzato dal comitato WONCA-Italia che raggruppa alcune società scientifiche italiane.

Partecipano 3.500 mmg provenienti da tutto il mondo e 400 italiani.

I giovani del neonato gruppo Giotto italiana si incontrano con i loro colleghi provenienti da tutto il mondo e pongono le basi del primo congresso costitutivo che si terrà nel autunno del 2009.

Nella sezione Educational, molti sono le relazioni, i poster e per la prima volta in un convegno internazionale alcune formazioni specifiche italiane coordinate tra di loro presentano il loro stato dell’arte gestendo un workshop di 70 minuti

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Vocational training in Italy.A point of view about teaching GP

in a context that is growing

F. Valcanover, A. Fiorillo, M. Mazzi, E. Messina, R. Paduano, A Stimamiglio

(GP Vocational Training in Trentino, Lazio, Veneto, Toscana, Friuli Venezia Giulia, Liguria Regions, Italy)

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Il canto del cigno (2007-2008)

Nel 2006 sembra che qualcosa stia cambiano:

Parte il secondo corso triennale

I bandi sono regolar

I colleghi specializzandi sono sempre più giovani e molti vengono

al corso con motivazioni “vocazionali”

Molte formazioni specifiche si trasformano in scuole e sembrano

godere di buona salute e si pongono come autorevoli interlocutori

per Ordini, Regioni ed Università.

Ma storicamente in Italia la politica (con la p minuscola) dice

sempre l’ultima parola, ed un movimento spontaneo,

culturalmente produttivo ed autonomo, ripiegato sulla

formazione e sulla cultura al fine di formare professionisti e

non tecnici della salute (M.Heidegger), in realtà sta cantando

il canto del cigno morente.

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Il canto del cigno (2007-2008)

Nel gennaio del 2007 a Roma un coordinamento di tutti i sindacati e delle società scientifiche italiana convengono sulla necessità che la medicina generale italiana sia una disciplina autonoma con sue specifiche caratteristiche.

Dopo due giornate di faticoso lavoro viene da tutti sottoscritto il Documento unitario sull’insegnamento e la formazione in Medicina Generale” in coda del quale viene dichiarato l’impegno di tutti di promuovere “le adeguate iniziative politiche e professionali per ottenere, nel più breve tempo possibile, il conseguimento degli obiettivi individuati”

Ma quasi nulla di questo accadrà: le nuove realtà, frutto di un lavoro invisibile di quindici anni di moltissimi colleghi mmg, fanno gola a tutti. Le promesse rimangano tali e Istituzioni, Sindacati Medici, Organizzazioni scientifiche e Università si tuffano sul nuovo appettitoso boccone.

Nel 2008 a Trento la facoltà di Maastricht (la scuola di specializzazione in mmg) viene a Trento e riconosce a una parte delle relatà italiane un confronto sulla didattica e la formazione in medicina generale.

Ma questo ormai desta poco interesse. Parte la normalizzazione italiana.

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Autunno 2008

L’incontro tra la scuola di Trento e di

Maastricht

Gerard Benthem Coordinator trainers curriculum GP

vocational training Institute University Maastricht Alessandro

Bussotti Coordinatore attività teoriche Formazione Specifica

in Medicina Generale Regione Toscana

Paolo Colorio Vice Direttore scuola di medicina generale di Trento

David Fasoletti Coordinatore Gruppo Giotto Italia e Vasco de Gama

Group

Stefano Giovannotti Coordinatore attività teoriche Formazione

Specifica in Medicina Generale Regione Toscana

Bas Maiburg Education coordinator GP vocational training

Institute University Maastricht, coordinator trainees' curriculum

Amelia Marzano Responsabile Ufficio Aggiornamento Azienda

Sanitaria Trento

Emanuele Messina Direttore Formazione Specifica in Medicina

Generale Regione Toscana

Romano Paduano Professore a contratto di medicina generale

– Università di Udine

Giuseppe Parisi Responsabile qualità formativa scuola di medicina

generale di Trento

Maria Pia Perlot Coordinatore tutor scuola di medicina generale di

Trento

Paul Ram Director GP vocational training Institute University

Maastricht

Norma Sartori Coordinatore laboratorio relazione e comunicazione-

Scuola di medicina generale di Trento

Fabrizio Valcanover Direttore scuola di medicina generale di Trento

Ingrid vander Heijden Staff member International Competences

GP vocational training Institute University Maastricht

Luciano Vettore Past president e Consigliere emerito della

Società italiana di Pedagogia medica (SIPeM)

Giorgio Visentin Copresidente Wonca Italia

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Autunno 2008

L’incontro tra la scuola di Trento e di Maastricht: i contenuti

1. La costruzione di una rete europea per la qualità dell’assistenza in

medicina generale.

2. L’esperienza di Maastricht: fatti, risultati e riflessioni

3. L’evoluzione del percorso formativo della scuola di Trento: dalla

consultazione alla “famiglia dei curanti”

4. L’evoluzione del percorso formativo della scuola di Trento: dalla pratica alla

teoria

5. La Formazione Specifica in Medicina Generale nella Regione Toscana

6. L’Italia delle Signorie: frammentazione e progetti comuni

7. Il medico del futuro: percorsi e reti europee

8. Il paziente nella didattica: il laboratorio della relazione, il paziente simulato e

il laboratorio culturale

9. La formazione del tutor medico di medicina generale olandese

10.Laboratorio culturale

11.Il laboratorio di scrittura

12.L’apprendimento nell’ambito del laboratorio culturale e del paziente simulato

13.Verso una teoria della medicina generale: l’esperienza di dieci anni di

insegnamento

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Comincia LA MISCHIA Valcanover F FormSpec 2000-2009

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Professione medico di medicina

generale: dichiarazione d’intenti

La medicina generale è una specializzazione

La medicina generale è una professione ad alta complessità

La medicina generale è una professione eminentemente pratica che si giova soprattutto dell’apprendimento dalla pratica

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Specificità e cultura disciplinare, il

contributo italiano: F. Salvestroni, E.

Parma, M. Tombesi, V. Caimi, G. Parisi

Il Medico della Persona, F. Salvestroni, 1968

Un ponte tra scienza della natura e scienza umana, E. Parma (in Medicina Generale Utet 2003 – pg. XIX)

Il malato immaginato, Logica intuizione conoscenza: Atti del Seminario residenziale di Pracatinat (TO) 16-22/10/1989 a cura di Sergio Bernabè

Medicina Generale, a cura di M. Tombesi e V. Caimi, Utet 2003

L’autonomia culturale della medicina generale, G. Parisi, Medic;13:69-71, 2005

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La medicina generale come disciplina

F. Salvestroni 1968 Valcanover F FormSpec 2000-2009

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C'è stata un'inflazione di roboanti parole di umanità della professione medica … si è scambiata la qualità umana della professione, in quanto poggiante sullo studio dell'uomo nella [sua] totalità, con la qualità umanitaria in quanto rivolta al bene del prossimo.

Non è l'umanitarismo che distingue un medico generale da un cardiochirurgo, perché ne sono e ne devono essere dotati entrambi in eguale misura.

Si tratta invece di una differenza precisa, di campo

d'azione e di metodo, [quella] che distingue i due:

il primo dovendo centrare il proprio studio e la propria abilità sulla conoscenza dell'uomo nella sua interezza, con salute e malattie, atteggiamento psicologico e storia familiare;

il secondo invece dovendo considerare il proprio campo d'azione ben delimitato sul cuore, sulle sue funzioni nella circolazione e sulle tecniche per restaurarne la funzione

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•Interfaccia tra sapere scientifico e saper profano

•Immerso nel contesto

•In una storia nel tempo con il paziente e la famiglia dei curanti

• Gestore suo malgrado di risorse

•Immerso in una complessità organizzativa.

•Sintomi senza malattia, malattie acute autorisolutive, malattie in

fase precoce con sintomi sfumati

•Malattie croniche con comorbilità rilevanti in fase avanzata

•Disagio psicologico e/o sociale anche associato a patologie di

difficile gestione

•Centralità relazionale

•Pazienti con visioni (sguardi) lontani dallo scientifico e razionale

del medico

•Con la necessità di un peculiare metodo clinico

Specificità e complessità:

alcune declinazioni della medicina generale

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Poliambulatorio

USSL

RSA

Specialisti

pubblici

CasaAlb.

Lungodegenza

riabilitativa

INPS

Trasporto assistito

Cooperative sociali

MMG

Solo

In gruppo

ViciniCOLF

Uff.

invalidi civili

Volontariato

domiciliare

Farmacista UVG

Infermiere

privato

Religiosi

Parroco

ASAOspedale

Protesi

e

Ausili

Amici

CUP

Registro USSL

Prefettura

ADI

Terapista

della riabilitazione

Specialisti

privati

118 Guardia medica

CD

Giudice

tutelare

Assistente

sociale

comunale

Parenti

Banca

Uff. del

registro

Catasto

Posta

Notaio

Patronati

SAD

CDI

Paziente complesso

e suo nucleo familiare

Operatori

extracomunitari

Assistente

sociale

ospedaliera20

F. Giunco

Complessità organizzativa e gestionale

Specificità e cultura disciplinare, il

contributo internazionale: McWhinney,

Olesen, Van Weel.

Why we need a new clinical method. I. McWhinney, Scan. J. Prim Health Care 1993; 11 3-7

A framework for clinical general practice and for research and teaching in the discipline, F. Olesen, Family Practice Vol. 20, No. 3 : 318)

Primary health care and family medicine at the core of healthcare: challenges and priority in how to futher strenghtn theirpotenzial. – C. Van Weel – Frontieres in Medicine, 16 October2014

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Conclusioni tristezza e speranza

Dicono che i giovani vogliono, più clinica, un riconoscimento universitario, gli specialisti che gli insegnino la medicina…..

Ma è proprio una certezza la frammentazione del corpo umano, la didattica oggettiva in un complesso processo di cura di esseri viventi con la corteccia cerebrale?

Ma è proprio un professionista chi pensa che 100 linee guida oggettive ben applicate e conosciute a memoria (+ altre 100 per ogni settore specialistico) e non pratica la riflessione durante l’azione, e non incorpora la cultura del proprio popolo nella sua pratica clinica, e non si assume responsabilità e per questo chiede rispetto ed onore (dal quale deriva onorario che è diverso da stipendio e ostro della prestazione)?

UN CORPO FRAMMENTATO, UNA CULTURA ASSENTE, UNA DIDATTICA FRAMMENTATA OVVERO LE SPECIALIZZAZIONI

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Conclusioni : tristezza e speranza

I giovani “europei” sono forse una SPERANZA

Abbiamo qualcosa da dire loro?

Abbiamo qualcosa da chiedere?

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