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Fondamenti neuroscientifici
della musicoterapia Enrico Granieri
Sezione di Clinica Neurologica Dipartimento di Discipline Medico-Chirurgiche della Comunicazione e del Comportamento
Università di Ferrara
Ferrara
Musicoterapia:
premesse scientifiche e
applicazioni in ambito neurologico
Fondazione Salvatore Maugeri
Pavia, 23 Marzo 2012
Musica: espressione artistica particolarmente rappresentativa delle funzioni cognitive superiori.
Cervello e Musica
• Musica: in generale carattere astratto, ma assoggettata a una serie di regole complesse,
• Richiede l’attività di molte parti del cervello e, con ogni evidenza, coinvolge sia il pensiero che i sentimenti.
• Altra caratteristica importante: il talento musicale ha una forte componente genetica.
Hanno detto...
• …si, perché la ginnastica e la musica costituiscono il fondamento di ogni buona educazione. Mi pare infatti che un dio ha fatto dono agli uomini di queste due arti, a sostegno di due parti dell'anima, allo scopo di accordarle fra loro.
• PLATONE Repubblica
• III 411e-412a
• L'uomo che non ha musica dentro di sé e non è commosso dall'accordo di dolci suoni, è incline ai tradimenti, agli stratagemmi e ai profitti; i moti del suo spirito sono tristi come la notte, e i suoi effetti bui come l'Erebo: non fidatevi di un uomo simile.
• WILLIAM SHAKESPEARE Il Mercante di Venezia
•
• La produzione e la
percezione musicale
sono una funzione
peculiare del cervello
umano.
• La musica non è solo
un’attività artistica, ma
un linguaggio per
comunicare, che evoca
e rinforza le emozioni.
Cervello e Musica
MUSICA
e fondamenti di civiltà • Come il linguaggio, la musica è uno dei fondamenti di ogni
civiltà.
• Darwin: utilità della musica dal punta di vista evolutivo
dai canti di richiamo derivò poi il linguaggio.
• L’uomo costruì i primi strumenti musicali più di 50.000-
60.000 anni fa: strumenti a percussione, flauti fabbricati con
ossa.
• Jaak Panksepp, neuropsicologo studioso delle emozioni: la
musica deriva dalle grida emesse dai primi ominidi quando
qualcuno si allontanava dal gruppo.
Nel mondo degli animali queste grida servono a
conservare il contatto tra madre e figlio e
all’interno del gruppo sociale.
Musica, sistema nervoso vegetativo,
gratificazione, piacere • Le reazioni del sistema vegetativo
suscitate dalla musica, avevano in origine
un preciso significato biologico: quando il
cucciolo sente la voce della madre, i suoi
peli si rizzano e lo riscaldano.
• Ognuno di noi ha potuto avere avuto
esperienza dei brividi di piacere suscitati
dalla musica;
- durante questa “sorta di orgasmo delle pelle” a
livello cerebrale si attiva il sistema deputato all’analisi
delle emozioni e alle gratificazioni proprio come
quando si prova eccitazione sessuale o si assumono
droghe.
Nessuna altro mezzo di comunicazione è in grado di
provocare reazioni emotive altrettanto forti.
La musica può essere legata a processi di
autogratificazione e ricerca del piacere.
SISTEMA LIMBICO E MESOLIMBICO
La musica è uno stimolo uditivo articolato in maniera complessa.
Molti processi percettivi si svolgono contemporaneamente in diverse aree cerebrali.
Il cervello così elabora la musica in maniera gerarchica e distribuita.
Musica e cervello
Giro di Heschl: area acustica
primaria e associativa
Musica: psicologicamente olistica
• Problema fondamentale: la musica è
psicologicamente olistica nel senso che
coinvolge tutto il cervello in quanto le sue
differenti componenti sono verosimilmente
processate attraverso circuiti diversi.
• A livello cerebrale gli ascoltatori e gli stessi
musicisti hanno diverse risposte emotive
ed intellettive a diversi tipi di musica
L’unico strumento di cui disponevano gli scienziati era l’osservazione dei pazienti cerebrolesi per qualsiasi causa.
Tuttavia già nel XIX secolo fu possibile identificare con buona precisione i luoghi della percezione del linguaggio.
Si capì sopratutto che nei destrimani è di solito l’emisfero sinistro a elaborare il linguaggio.
Dalla perdita di una capacità, per esempio quella di riconoscere una canzone, si deduceva che l’area della lesione era correlata alla relativa prestazione.
La ricerca di un centro cerebrale
per la musica risale al XIX secolo
Dove e come il cervello elaborasse la musica rimase un mistero e i risultati erano del tutto contradditori.
Si poteva identificare un’unica
correlazione per ogni specifica
capacità; non si era in grado di
rilevare l’eventuale
coinvolgimento di altre regioni
cerebrali.
Per di più nelle settimane
successive ad una lesione
cerebrale, i pazienti osservati
si comportavano sempre in
maniera diversa:
Ricerca di un centro cerebrale
per la musica risale al XIX secolo
dopo la lesione il
cervello si riorganizza
e si adatta alle nuove
condizioni.
Le variazioni individuali riscontrate
associando prestazioni musicali e aree
cerebrali apparivano molto più ampie di quelle
legate alla perdita dell’elaborazione del
linguaggio.
Da questi dati e dai dati relativi a pazienti
sottoposti ad intervento chirurgico per forme
di epilessia farmaco-resistenti e dagli studi di
risonanza magnetica funzionale (fMRI) sono
emersi risultati importanti.
• Le capacità musicali possono venire a mancare sia che una
lesione interessi l’emisfero destro sia quello sinistro.
• Il problema si può rappresentare non solo se è danneggiata
l’area uditiva del lobo temporale, ma anche se sono colpiti il
lobo frontale e quello parietale.
• In linea di massima, partendo da una revisione della più
recente letteratura, si suppone che sia l’emisfero destro quello
che, in un primo momento riconosce/capta la melodia nel suo
complesso (le caratteristiche più complessive del tempo e della
linea melodica).
• È poi l’emisfero sinistro che esegue un analisi più precisa.
MUSICA:
Attività cerebrale molto complessa
• Coinvolge il lobo
temporale destro,
indispensabile per
riconoscere ed eseguire
le melodie, e
il lobo temporale sinistro,
da cui dipendono
l’elaborazione del
linguaggio musicale, ma
anche la scrittura, la
composizione e
l’esecuzione della musica .
Negli ascoltatori inesperti, l'ascolto della
musica attiva la parte destra del cervello,
quella più intuitiva (visibile in rosso).
Nei musicisti si attiva la parte più razionale,
cioè quella sinistra.
pet
Come il ritmo agisce
su cuore e cervello
• Ascoltando musiche allegre o sentimentali, esaltanti o rilassanti si
verificano modifiche del sistema nervoso vegetativo che regola la pressione arteriosa, il ritmo cardiaco, la respirazione, la sudorazione e altre reazioni fisiologiche. (Sistema Nervoso Vegetativo)
• Brani musicali come i ballabili o le marce per orchestra provocano risposte soprattutto di tipo motorio: quei momenti che ci portano, quasi nostro malgrado, a segnare il tempo con il piede o con l'oscillazione delle spalle. (Sistema Motorio)
•
• Altri tipi di musica possono, invece, provocare soprattutto risposte respiratorie o cardiovascolari: il respiro rallenta e il cuore riduce la sua frequenza. (Sistema Nervoso Vegetativo)
• Poiché la musica è una forma di comunicazione strutturata, dotata di un suo linguaggio, gran parte della sua decodifica avviene nell'emisfero sinistro, preposto ai processi logici, mentre il destro ne coglie i processi emotivi (Sistema Cognitivo&Comportamentale)
ANALISI ACUSTICA E RAPPRESENTAZIONE Tonalità, melodia, armonia, ritmo, dinamiche, timbro,
voce, lirica, equivalenza di ottave, equivalenza in
trasposizione, scale, chiavi, modi, metrica,
arrangiamenti, “mix”
CINETICA E CINESTETICA Battere i piedi, danzare, battere il tempo,
Performances strumentali e vocali,
Sincinesia, Sinestesia
PERCEZIONE VISIVA Espressione facciale, Linguaggio del
Corpo, Espressione nella danza, Lettura
della musica, Sinestesia
PERSONALITÀ & PREFERENZA Stile, Gusto, Cultura,
Generazione, Individualità
ASSOCIAZIONI con
POPOLI e EVENTI Feste, Matrimoni, Funerali, Storie personal i,
(Lobo Temporale Mediale)
EXPETANCY GENERATION,
VIOLATION, SATISFATION Ripetizione, ritrno, risoluzione, downbeats and offbeats,
cadenza, key change, appoggiatura,
tempo change
CONCOMITANTI
EMOZIONALI e VISCERALI
Eccitamento,
Frequenza cardiaca,
Tono vascolare, Endorfine,
Ormoni, “pelle d’oca”,
brividi, …..
(Lobo Temporale Mediale,
Cervello Limbico,
Tronco Encefalico,
Ipotalamo)
Corteccia Uditiva
MUSICA, MOVIMENTO e EMOZIONE
• Un musicista proverà emozione mentre suona e a sua volta la comunicherà all’audience.
• Un ascoltatore proverà emozione in relazione alla musica stessa e all’esecuzione del musicista stesso.
• La musica induce sentimenti, reazioni del sistema vegetativo, variazioni del ritmo cardiaco e del respiro, ma anche motivazioni al movimento.
• • Le emozioni indotte dalla musica
attivano i circuiti di compenso e gratificanti (reward) motivazionali, gli emisferi cerebrali, il mesencefalo e le regioni orbito-frontali e l’amigdala: L’amigdala attribuisce il significato emozionale degli stimoli
• Ancora pochi studi al riguardo
Percezione della musica
• Studi su casi singoli indicano che il
riconoscimento delle emozioni veicolate
dalla musica coinvolge alcuni meccanismi
cerebrali indipendenti da quelli deputati al
riconoscimento delle dissonanze.
• L’addestramento musicale sembra
aumentare le dimensioni e la responsività
della corteccia uditiva primaria..
PROMOZIONE DI ATTIVITA’
MOTORIA IN NEUROLOGIA
UTILIZZANDO STIMOLI MUSICALI • Clinica Neurologica di Ferrara
impegnata nella formazione di
studenti e degli specialisti e
Dottori di Ricerca in
Scienze Motorie della
Facoltà di Medicina.
• Insieme ai neurologi
promuove studi e servizio per
le persone affette da malattie
croniche del Sistema
Nervoso.
Allenare il paziente con morbo di Parkinson
a sviluppare l’iniziativa motoria Risposta dei pazienti al movimento non indotto: si “sfrutta” la
stimolazione uditiva-motoria in un contesto di movimenti
guidati dall’esterno, esercizi prestabiliti dalla facilitazione
Joel et al.( 2003)
ATTIVITA’ MOTORIA PROPOSTA
Il ruolo della musica • stimolo emotivo
• compensare il deficit di ritmo interno
• attivazione del sistema limbico
• rendere possibili attività giocose
• definire intensità e durata delle attività
ATTIVITA’ MOTORIA PROPOSTA Riscaldamento
ATTIVITA’ MOTORIA PROPOSTA Pulizia del movimento
ATTIVITA’ MOTORIA PROPOSTA Coreografie
PROPOSTA ATTIVITA’ MOTORIA
IN CASA PROTETTA , decadimento cognitivo
Problemi generali e specifici
• Limite nelle competenze dei ricercatori
• Limiti sull’approccio neuropsicologico ai problemi
• Molto rara la competenza musicale di ricercatori, neurologi, neurofisiologi, neuropsicologici (con mio grande dispiacere non sono esperto di musica dovendomi limitare a fruirne aspecificamente)
Difficile individuare il livello di competenze musicali delle persone studiate nella pratica clinica e in neuropsicologia cognitiva e comportamentale:
Difficile, forse impossibile, creare una “distribuzione normale” per quanto attiene ogni aspetto legato all’esperienza musicale di una persona.
Il rapporto del singolo con la musica è individuale: la comparazione tra campione e controllo sarà aleatoria e scarsamente interpretabile.
Problemi generali e specifici
• Apprezzare Mozart anziché Verdi mi rende differente da chi ama i Beatles o Fabrizio De Andrè o Raul Casadei o i Cugini di Campagna o le ballate popolari o la Tecno-Music o il Rap?
• Pur canticchiando di tanto in tanto, ma incapace di leggere le note musicali con diversi problemi nel distinguere tra melodia, ritmo o fraseggio, potrò diventare oggetto di studio nella malaugurata eventualità di un accidente cerebrale?
• Che dire del musicista che ha la fortuna di saper suonare un uno strumento? Il pianoforte produce a livello cerebrale gli stessi effetti del violoncello o del corno o della batteria?
Problemi generali e specifici
• Il compositore è paragonabile al grande tenore o al direttore d’orchestra o al batterista?
• Quali effetti producono i cori di montagna o il coro gregoriano sul cervello dei cantanti e degli ascoltatori?
• Fiati e percussioni non entrano quasi mai nelle valutazioni cognitive sugli effetti specifici degli strumenti, tanto meno i sintetizzatori.
Musica: auditory cheesecake • Per il neuroscienziato Steven Pinker la musica, per il
cervello, è «poca cosa», è un «auditory cheesecake», solo
una ghiottoneria: i soggetti perfettamente stonati vivono una
vita normale.
Mentre le scimmie non hanno avversione per gli accordi
dissonanti o per suoni sgradevoli – le unghie su una
lavagna o il metallo sopra un vetro – e preferiscono i ritmi
lenti, di più il silenzio.
Ghiottoneria, fronzolo, dolcetto per l’orecchio, ma da Darwin a
John Blacking (1973, Com’è musicale l’uomo?, per cui la musica è
«qualcosa che risiede nel corpo e attende di essere espresso e
sviluppato») c’è questo: sono rare (o nessuna) le cose del
nostro cervello che appaiono superflue o di mero
divertimento, incluso il divertimento stesso.
Ricerche sperimentali
• Dominanza dell’orecchio destro-emisfero sinistro per i messaggi verbali,
• Dominanza dell’orecchio sinistro-emisfero destro per i messaggi melodici.
Concetto di network specie in
presenza di compiti complessi.
PERCEZIONE DELLA MUSICA • Forma speciale di percezione
uditiva.
• Musica: suoni di varie tonalità e
timbri, eseguiti in particolari
sequenze con un ritmo sottostante.
La percezione della musica
richiede
- il riconoscimento di
sequenze di note,
- la loro aderenza alle
regole che governano le
tonalità permesse,
- la combinazione
armonica delle note e
- la struttura ritmica.
PERCEZIONE DELLA MUSICA
Consonanza e Dissonanza
Determinate combinazioni di note
musicali suonate simultaneamente
sono percepite come consonanti o
dissonanti, piacevoli o spiacevoli.
Consonanza (dal latino consonare,
"suonare insieme"): in genere un
insieme di suoni eseguiti
simultaneamente e tali che l'effetto
complessivo risulti morbido e
gradevole;
Dissonanza, all'opposto, un agglomerato
di suoni dall'effetto aspro e stridente.
• In realtà si definisce consonante un intervallo caratterizzato da
"stasi armonica"(non ha bisogno di risolvere su un ulteriore
intervallo), dissonante quell'intervallo che, all'orecchio, dà
l'impressione di "movimento armonico", di dovere cioè risolvere su
un intervallo consonante.
PERCEZIONE DELLA MUSICA Nel linguaggio tecnico della teoria musicale,
e in particolare dell'armonia,
Consonanza e Dissonanza hanno
significati ben precisi:
contrapposizione tra consonanza e
dissonanza, e principio della tonalità,
rappresentano la base della teoria
armonica occidentale.
Gli intervalli tra le note delle scale musicali
seguono regole specifiche, che possono
variare nella musica di differenti culture.
Nella musica occidentale, le melodie
suonate utilizzando note che seguono un
insieme di regole (scala maggiore) di
solito sembrano allegre, mentre quelle
suonate seguendo un altro insieme di
regole (scala minore) generalmente
sembrano tristi. Carlson: Fisiologia del Comportamento,
Piccin, Padova, 2008,
Percezione della Musica
Una melodia si riconosce dagli
intervalli relativi tra le note che
la compongono e non dal loro
valore assoluto.
La stessa melodia si percepisce
immutata persino se è suonata
in diverse tonalità: cioè,
quando la tonalità di tutte le
note è alzata o abbassata
senza modificare gli intervalli
relativi tra di esse.
.
Quindi, la percezione musicale
richiede:
- riconoscimento della
sequenze di note,
-loro aderenza alle regole che
governano le possibili tonalità,
- combinazione armonica tra le
note
- struttura ritmica.
Percezione della musica
Poiché la durata dei pezzi
musicali varia da pochi
secondi a diversi minuti,
la percezione della
musica implica una
sostanziale capacita
mnesica.
Di conseguenza, i
meccanismi musicali
richiesti per la percezione
della musica devono
necessariamente essere
complessi.
Percezione della Musica L’analisi della musica: comincia nelle
vie uditive sottocorticali e nella corteccia
uditiva primaria.
Quindi, gli aspetti più complessi della musica
sono analizzati dalle regioni della
corteccia uditiva associativa.
Studio fMRI: presentati suoni complessi con
informazioni di tonalità variabili, dal rumore
bianco al rumore con un debole tono
nascosto in esso, fino a suoni con un tono
evidente.
Alcuni suoni contengono un singolo tono,
mentre altri contengono melodie.
RISULTATI: tutti i suoni attivano la corteccia
uditiva primaria e la porzione del giro
temporale superiore appena adiacente ad
essa. Mano a mano che nei suoni si
distingue più chiaramente una tonalità e
quindi una melodia, si attivano regioni della
corteccia uditiva associativa localizzate più
rostralmente e lateralmente
fMRI di 3 persone che ascoltano
rumore bianco (blu), rumore con tono
fisso (rosso) e melodie (verde).
Le frecce indicano la localizzazione
della corteccia uditiva primaria
(Patterson et al, Neurons, 36, 767-776,
2002)
Percezione della musica
• La percezione di melodie
attiva regioni del giro
temporale superiore, situate
rostralmente e lateralmente
alle aree che rispondono ai
toni semplici.
• Altre regioni del cervello sono
implicate nella percezione del
tempo sottostante la musica
e dei modelli ritmici specifici
di ogni brano.
Aree attivate da suoni ambientali riconosciuti da
soggetti testati, comparati con gli stessi suoni
riprodotti all’indietro, che i soggetti testati non
sono più in grado di riconoscere (Lewis JW et al Cerebral Cortex, 2004)
Differenti aree del cervello
implicate nei diversi aspetti della
Percezione Musicale (Peretz,-Zatorre,2005).
Esempi:
Corteccia frontale inferiore sembra
implicata nel riconoscimento
dell’armonia,
Corteccia uditiva destra forse coinvolta
nella percezione del tempo
sottostante la musica,
Corteccia uditiva sinistra sembra
coinvolta nella percezione dei pattern
ritmici sovrimposti al tempo di base
(un batterista scandisce il tempo
sottostante, regolare, con il pedale
della grancassa, e sovrimpone un
pattern ritmico più complesso sui
tamburi più piccoli con le bacchette)..
Differenti aree del cervello implicate nei diversi
aspetti della Percezione Musicale (Peretz,-Zatorre,2005).
Inoltre,
il cervelletto
i gangli della base:
implicati nella sincronizzazione
dei ritmi musicali,
cosi come nella sincronizzazione
e coordinazione dei
movimenti.
Tutti noi apprendiamo un linguaggio, ma
solo alcuni di noi diventano musicisti.
L’addestramento musicale induce:
cambiamenti nel cervello,
- modificazioni nei sistemi motori
coinvolti nel canto o
- nel suonare uno strumento, (e
che strumento? tastiere, fiati,
archi,..?)
- cambiamenti nelle aree del
sistema uditivo deputate a
riconoscere le sottili variazioni
di entità complesse come:
- armonia,
- ritmo e
- altre caratteristiche della
struttura musicale.
Alcuni effetti dell’addestramento
musicale si traducono in modificazioni
della struttura o dell’attività di parti del
sistema uditivo del cervello.
Upper images shows 'frontal' activation with recalling 5 letters, then alphabetizing them
(Rypma).
Lower images show widespread 'posterior' activation with listening to a baroque flute
duet (Zatorre), visual imagination (reversing a checkerboard; Hirsch), and a musician
listening to a popular tune (U Cincinnati)
INTERAZIONE UDITIVO-MOTORIA DURANTE UNA PERFORMANCE MUSICALE
• Esecuzione: sistemi motori controllano i movimenti fini necessari a produrre il suono.
• Suono processato dai circuiti acustici che a loro volta adattano il sistema motorio per ottenere il suono desiderato.
• I segnali dalle aree corticali probabilmente influenzano le risposte nella corteccia uditiva, anche in assenza di suono o prima del suono;
• Viceversa, le rappresentazioni motorie probabilmente sono attive anche in assenza di movimento o di suono.
• Stretta correlazione tra meccanismi di produzione e sensorialità acustica.
Alcuni effetti dell’addestramento musicale si
traducono in modificazioni della struttura o
dell’attività di parti del sistema uditivo del cervello.
Pantev et al.(1998) hanno utilizzato
la Magneto-EncefaloGrafia
(MEG)** per registrare l’attività di
varie regioni cerebrali in
musicisti e non musicisti.
La risposta della corteccia uditiva
alle note suonate su un
pianoforte è risultata maggiore
del 25% nei musicisti.
Questo incremento risulta correlato
all’età in cui il soggetto ha
iniziato a studiare musica: prima
ha cominciato, maggiore è
l’incremento. • **“Lettura” attività magnetica del cervello . “Legge” meglio l'attività all'interno dei solchi. Misura le Correnti Primarie
• Alcune modelizzazioni e algoritmi matematici permettono di localizzare sull'MRI gli spikes di attività epilettiche focali o generalizzate.
• Mappaggio funzionale aree corticali eloquenti : Sensitivo Motorie, Linguaggio, memoria etc. ( Localizzazione prechirurgica).
• Potenziali Evocati Multimodali.
Aree e network cerebrali
nella competenza musicale acquisita Schneider et al. (2002) hanno trovato
differenze non solo nella risposta
elettromagnetica MEG alle note
musicali, ma anche nelle dimensioni
della corteccia uditiva primaria fMRI
di musicisti e non musicisti.
Attività MEG maggiore del 102%,
MRI volume della sostanza grigia
della corteccia uditiva primaria
antero-mediale è risultato maggiore
del 130%.
Risposta elettromagnetica e dimensioni
della corteccia uditiva primaria
(misurate con la RM) dei non
musicisti, musicisti professionisti e
musicisti dilettanti.
Dimensioni aumentate della corteccia
uditiva primaria e ampiezza della sua
risposta MEG ai toni musicali, in musicisti
professionisti e musicisti dilettanti (Schneider
et al, Nature Neuroscience, 5, 688-694, 2002)
Fibre del Fascicolo Arcuato destro
LA RIABILITAZIONE DELLE FUNZIONI COGNITIVE
FASCICOLO ARCUATO dx
post-trattamento FASCICOLO ARCUATO dx
pre-trattamento
Schlaug G. The Neurosciences and Music III 2009
MUSICAL ABILITY
• ABILITÀ FONDAMENTALI
• ABILITÀ TONALI (PERCEZIONE DEL TONO, SENSO DELLA TONALITA’, ARMONIA E POLIFONIA, ..)
• ABILITÀ RITMICHE
• ABILITÀ CHINESTESICHE (STRUMENTALI, CANORE,..)
• ABILITÀ ESTETICHE
• ABILITÀ CREATIVE
• ALTRE (MEMORIA, LINGUAGGIO, CULTURA, ETC.)
Cervello e Musica
• STUDIO DELLA PATOLOGIA
• MUSICA E LINGUAGGIO
• MEZZI DI ESPLORAZIONE
• STUDIO DELLE COMPONENTI
• INFLUENZA DELLE COMPETENZE
• ASPETTI INTERCULTURALI
Compromissione delle
competenze musicali in
corso di patologia
neurologica
Gentile concessione Patrik Fazio UNIFE&Besta
Patologie
• FENOMENI NEGATIVI
• Amusie (con e senza afasie)
• Agnosie Uditive, Sordità Verbale
• FENOMENI POSITIVI
• Epilessie sensoriali acustiche semplici e
complesse
• Epilessie riflesse indotte dalla musica
• Allucinazioni
• Sinestesie (percezioni involontarie prodotte da stimolazione di
altri sensi: suoni producono percezioni di colori, ..).. Gentile concessione Patrik Fazio UNIFE&Besta
Ricerche sperimentali
• Lesioni a questo livello determinano le diverse forme di amusia, incapacità acquisita, in assenza di alterazioni della percezione uditiva elementare o
di turbe intellettive e linguistiche, di comprendere, eseguire ed apprezzare la musica, distinta in:
• espressiva e recettiva se la perdita riguarda rispettivamente la capacità di esprimersi musicalmente o invece di ricordare e riconoscere le melodie.
Amusie: Classificazione-Valutazione
Comprensione e ricezione della musica :
Elementi tonali: tonalità, armonia, melodia, e il timbro.
Elementi temporali: ritmo e metrica.
Componenti emozionali : soggettiva risposta alla musica.
Memoria e capacità di immaginazione musicale.
Espressione musicale :
Elementi tonali: tonalità, produzione di melodie.
Elementi temporali: ritmo.
Elementi emozionali.
Come nei disordini del linguaggio anche la perdita delle funzioni relative alla musica può essere
Recettiva o Espressiva o entrambe.
Analisi di tutte le componenti
del “messaggio musicale” Una valutazione dettagliata di queste funzioni dovrebbe includere
un’iter per cui si dovrebbero analizzare tutte le componenti del
“messaggio musicale”, ovviamente previa considerazione delle
capacità musicali da musicista o da profano. Primi studi mirati
nel 1962.
Per far questo esistono specifici test neuropsicologici
standardizzati, test elaborato da Isabelle Peretz, dell’Università
di Montreal, qui: www.delosis.com/listening. Esso presenta
30 coppie di motivi musicali, esattamente uguali, diverse o
leggermente diverse. Otto minuti per capire se le lezioni di
canto sono soldi buttati.
Ma è possibile anche inserire più grossolana all’interno della
valutazione clinica di base al letto del paziente per rendersi
conto della presenza di qualche problema.
Amusie: Valutazione veloce
al letto del paziente • Discutere con il paziente sul background
musicale, interessi e abilità. Utili anche i familiari.
• Interrogare il paziente circa gli eventuali cambiamenti esperiti nell’ascolto musicale.
• Intonare una canzone popolare e chiedere il riconoscimento.
• Chiedere al paziente di riprodurre alcune note o serie di note prodotte dall’esaminatore.
• Produrre un qualsiasi ritmo battendo le mani e chiedere al paziente di riprodurlo.
• Rievocare, cantando una canzone dalla memoria.
• Chiedere al paziente (servendosi di un lettore) di riconoscere uno strumento, un brano famoso, identificarne la tonalità e lo stile di musica.
Casi Clinici
• Amusie associate ad afasia: nella maggior parte dei casi
i pazienti afasici presentano disturbi di comprensione e
di produzione musicale paralleli a quelli del linguaggio.
• Amusie pure: la maggior parte coinvolge l’emisfero destro.
• Afasia senza amusia: distinzione con i disturbi del
linguaggio.
La letteratura è ricca di casi clinici relativi a musicisti professionisti.
MAURICE RAVEL
(1875 - 1937)
Affetto da una particolare forma di
atrofia degenerativa cerebrale
caratterizzata da afasia, agrafia e
aprassia. Forse Demenza fronto-temporale
‘I still have so much
music in my head, I’ve
said nothing, I still
have so much
to say’ (Jourdan-
Morhange, 1938).
Il suo “pensiero musicale” era
intatto. Via via che la malattia
avanzava, dichiarava di esser
in grado di comporre la musica
nella testa, ma incapace di
fissarla sulla carta.
AMUSIA ACQUISITA e
CONGENITA •
Un amusico non è uno stonato né riesce
ad avvertire le stonature proprie o altrui.
• Nei casi più gravi è del tutto incapace di
sentire la musica, o la avverte come un
orribile frastuono.
• Ne è affetto circa il 4 per cento della
popolazione. Tra i quali Che Guevara, che non sapeva distinguere alcun
genere musicale tanto che, in un’occasione speciale, ballò un
tango appassionato mentre tutti danzavano a ritmo di samba.
Il compositore russo Vissarion Shebalin, a seguito di ictus, perse
quasi del tutto la capacità di parlare e di capire il linguaggio.
Nonostante ciò, continuò a comporre almeno 11 opere
maggiori tra sonate, quartetti e arie, e a insegnare ai propri
allievi, ascoltandoli e correggendone le composizioni;
A proposito di Amusie
Lorence Foster Jenkins, soprano di Philadelphia: amusica, divenne celebre in modo
anticonvenzionale:
nonostante la sua mancanza di abilità, era fermamente convinta della propria grandezza e
distribuiva personalmente gli ambiti biglietti di teatro;
accontentò il folto pubblico (che deridendola, comunque l’ammirava) solo quando accettò di
esibirsi alla Carnegie Hall il 25 ottobre 1944 (sold out con settimane di anticipo) per
morire un mese dopo.
La Foster era a malapena in grado di sostenere una nota, e i suoi accompagnatori facevano
continui aggiustamenti per compensare le sue variazioni di tempo e i suoi errori ritmici;
La soprano non lo ammise mai e trascorse la vita ad accusare la critica e le colleghe di
invidia.
«La gente può anche dire che non so cantare, ma nessuno potrà mai dire che non ho
cantato».
Frase che potrebbe esser nella bocca al settanta per cento dei cantanti, dice il
neuropsicologo Carlson (2008), aggiungendo che dovrebbero sostenere il test della
Peretz e render pubblico il punteggio ottenuto, oltre al loro cd.
Caso di Amusia per lesioni
cerebrali bilaterali Paziente I. R., destrimane, 40 anni circa, cerebrolesa bilateralmente dopo intervento per clippaggi di aneurismi
nelle arterie cerebrali medie:intervento chirurgico con successo nella chiusura dei vasi, ma danneggiamento
di gran parte del giro temporale superiore sinistra e di parte delle porzioni inferiori del giro frontale e parietale,
lungo la scissura laterale. La lesione dell’emisfero destro era meno grave, ma includeva il terzo anteriore del
giro temporale superiore e i giri frontali inferiore destro e medio.
10 anni dopo l’intervento, Peretz e colleghi studiarono gli effetti della lesione cerebrale della paziente (Peretz,
Gagnon, Bouchard, 1988). Pur con udito normale, capace di comprendere il linguaggio e conversare
normalmente, e in grado di riconoscere i suoni ambientali, l.R. mostrava un’amusia quasi completa: perdita
della capacita di percepire o produrre gli aspetti melodici o ritmici della musica.
Era stata allevata in un ambiente musicale: la nonna e il fratello erano musicisti professionisti. Dopo
l’intervento, aveva perso la capacita - di riconoscere le melodie che prima le erano famigliari, inclusi pezzi
estremamente semplici come "Tanti auguri a te", E non era più in grado di cantare.
Nonostante la sua incapacità di riconoscere gli aspetti melodici e ritmici della musica, la paziente affermava che
amava ancora ascoltare la musica. Si scoprì che era ancora in grado di riconoscere gli aspetti emotivi della
musica. Sebbene non riuscisse a riconoscere i pezzi suonati dai ricercatori, era in grado di dire se si trattasse
di un brano allegro o triste. Riusciva, inoltre, a riconoscere felicità, tristezza, paura, rabbia, sorpresa e
disgusto nel tono di voce di una persona. La capacita di riconoscere le emozioni nella musica contrasta con la
sua incapacità di riconoscere la dissonanza, qualità che i normali ascoltatori trovano intensamente
sgradevole.
Peretz e colleghi (2001) scoprirono che I. R. era totalmente insensibile ai cambiamenti musicali che irritano gli
ascoltatori normali. Persino un bambino di 4 mesi preferisce la musica consonante a quella dissonante, il che
dimostra che il riconoscimento delle dissonanze si sviluppa in età estremamente precoce (Zentner, Kagan,
1998).
Amusia congenita
Ernesto Che Guevara fu uno dei più celebri amusici.
Isabelle Peretz e altri ricercatori fino ai giorni nostri hanno descritto numerosi casi di amusia congenita descrivendo l’incapacità, indipendente dall’esposizione musicale, di gravi deficit nel processamento dei toni, difetti nel riconoscimento di melodie, la capacità di cantare o di realizzare ritmi.
Queste persone non hanno nessun problema cognitivo né comportamentale, perfetti nel riconoscimento dei suoni ambientali e del linguaggio incluso il suo aspetto prosodico.
Gli autori pensano che il difetto fondamentale sia nel processamento
dei toni su base ereditaria .
Un recente studio di risonanza magnetica ha dimostrato un sensibile
differenza nella densità della sostanza bianca lobo inferiore frontale
destro (Hyde et al 2006). Difetto di sviluppo in alcuni punti chiave
all’interno della rete neurale deputata alla percezione musicale.
MUSIC-INDUCED SEIZURES
Crisi epilettiche indotte
dai suoni (di solito
prolungati) in
combinazione melodica
e/o armonica.
Circa 90 casi riportati
dalla letteratura
scientifica.
Music-triggered seizures 1/10,000,000
Zifkin and Zatorre 1998, Avanzini 2001
TYPE OF
MUSIC/INSTRUMENT
(67 cases with seizures induced only by music) Classic 5
Predominant melodic 11
Predominant rhythmic 6
Melodic and rhythmic 23
Songs (text may be important) 9
Uncertain 13
Piano and organ 11
“Jazz instruments” 2
String instruments 1
Wind instruments 1
Allucinazioni musicali
Allucinazione: falsa percezione in
assenza di uno stimolo esterno reale.
Usualmente persistenti e non
confortevoli sebbene possono essere
percepite raramente come piacevoli.
La fenomenologia delle allucinazioni
musicali, specialmente la percezione
di pattern musicali complessi già
sentite prima, suggerisce fortemente
un meccanismo di tipo centrale.
Allucinazioni Musicali
• Le allucinazioni musicali, a carattere vocale o strumentale, sono più comunemente riconosciuto all’interno della popolazione anziana/adulta (2.5 %).
• Studi di RM funzionale hanno dimostrato l’attivazione delle stesse aree coinvolte durante l’ascolto, per lo più nei lobi temporali.
• Gordon nel 2000 suggerì un meccanismo basato sull’incremento dell’immaginazione musicale dove il segnale ridotto dovuto all’ipoacusia porta ad un’inappropriata attivazione di network corticali usualmente coinvolte nella percezione musicale.
Patologia neurologica
nei musicisti professionisti
• Distonia occupazionale: Pianisti, flauto traverso e strumenti dove esiste un impegno motorio continuo.
• Contrazioni muscolari protratte diffuse o localizzate a specifici gruppi di muscoli che causano movimenti involontari e posture anomale (Fahn 1987)
• Video
• Neuropatie periferiche da lesioni di nervi spinali: patologie da compressione di nervi dovute a posture viziate mantenute a lungo.
Cervello e Musica
• STUDIO DELLA PATOLOGIA
• MUSICA E LINGUAGGIO
• MEZZI DI ESPLORAZIONE
• STUDIO DELLE COMPONENTI
• INFLUENZA DELLE COMPETENZE
• ASPETTI INTERCULTURALI
IL LINGUAGGIO MUSICALE
• Linguaggio e musica:
• entrambi i linguaggi usano,
fondamentalmente, lo stesso
canale uditivo-vocale;
• • ambedue possono produrre un
numero illimitato di frasi;
• • i bambini imparano tutti e due
i linguaggi, esponendosi agli
esempi prodotti dagli adulti;
Centro di Wernicke e Musica • .Nell’uomo il centro di Wernicke,
specializzato nella parola,
decodifica il segnale musicale in
entrambi gli emisferi e lo trasmette
senza mediazione al corpo (danza)
e al sistema neurovegetativo (ritmo
cardiaco, conduttanza cutanea,
pressione arteriosa, richiamo
sessuale) ed endocrino (ACTH,
ossitocina, vasopressina).
“Geschwind’s territory”,
• Lobulo parietale inferiore di sinistra, alla
giunzione delle cortecce uditive, visive, e
somatosensitive, con cui sono fortemente
connesse.
• Inoltre, i neuroni di questo lobulo hanno la
particularità di essere multimodali, ovvero
possono processare differenti modalità degli
stimoli acustici, visivi, e sensorimotori, etc.
simultaneamente.
• Questa combinazione di peculiarità rende il
lobulo parietale inferiore un candidato ideale
per apprendere le proprietà multiple delle
parole dette, scritte o ascoltate: il loro
suono, la loro funzione, etc.
• Il lobulo può allora aiutare il cervello a
classificare e distinguere, prerequisito per
elaborare concetti e pensieri astratti.
• Oggi si studia questo lobulo nel
comprenderne il ruolo all’interno del
complesso iter del linguaggio musicale.
IL LINGUAGGIO MUSICALE
• Legame perpetuo tra
musica e linguaggio
suggerito da un’analisi della
suddivisione del cervello:
• il piano temporale, situato
nel lobo temporale della
corteccia cerebrale, è
l’area del cervello che
sembra essere associata
all’elaborazione del
linguaggio e sembra
anche che ‘classifichi i
suoni’.
Cervello e Musica
• STUDIO DELLA PATOLOGIA
• MUSICA E LINGUAGGIO
• MEZZI DI ESPLORAZIONE
• STUDIO DELLE COMPONENTI
• INFLUENZA DELLE COMPETENZE
• ASPETTI INTERCULTURALI
NEUROPSICOLOGIA
NEUROFISIOLOGIA, e
NEUROIMMAGINI
• In questo ambito si sono effettuate ricerche collegate con la fisiologia dell’udito e del cervello per verificare la reazione dei vari soggetti
• agli stimoli musicali,
• alla percezione dei toni,
• dell’intensità,
• del timbro,
• del volume,
• della densità;
Acoustic analysis
Acoustic input
Tonal
encoding
Interval
analysis Contour
analysis
Rhythm
analysis Meter
analysis Acoustic to
phonological
conversion
Temporal organization
Emotion
expression
analysis Vocal plan
formation
Musical
lexicon
Phonological
lexicon Associative
memories Singing
Tapping
Speaking
Pitch organization
Modular model of music processing proposed by Peretz and Coltheart, 2003
MONTREAL BATTERY FOR EVALUATION OF AMUSIA:
6 tests consentono la valutazione della funzionalità di
ciascuna delle componenti musicali proposte dal test. Schema
delle componenti coinvolte nel riconoscimento della musica • Questi tests si riferiscono all’organizzazione melodica e
temporale e alla memoria. I tests usano lo stesso gruppo di 30 frasi musicali insolite composte in accordo con le norme del sistema tonale occidentale di Irène Deliège.
MONTREAL BATTERY FOR EVALUATION OF AMUSIA: Esempio di test intenzionalmente scritto con sufficiente complessità per
garantirne l’elaborazione come una struttura significativa piuttosto che una
semplica sequenza di toni.
• Melodia di base
• Nota fuori scala effetto stonato
• Alterazioni contorno melodico (senza alterazioni della tonalità)
• Alterazioni di un intervallo critico (senza alterazioni di contorno o tonalità)
• Alterazioni del ritmo
• Frase accompagnata che serve per il test metrico
Punteggi ottenuti con la Montreal Battery of Evaluation
of Amusia da volontari che si dichiarano amusici e da
soggetti normali
Postulati interconnessi del
“Musical Brain Model” (Mauro, 2005)
1) I brani musicali consistono in sequenze temporali (ritmi) di eventi di frequenze (toni) che sono organizzati in serie (melodia) e parallelo (armonia).
2) Il cervello elabora l’informazione tramite meccanismi che codificano tempo e frequenza attraverso circuiti operanti in serie e parallelo (studi di neurofisiologia);
3) Le modalità acustiche con cui i brani musicali sono creati sincronizzano con i codici neurali preposti a frequenza e ritmo, inducendo di conseguenza una varietà di risposte cerebrali extramusicali (studi di neurofisiologia):
- Musiche barocche inducono ritmo a (EEG) nell’ascoltatore e riduzione di frequenza cardiaca e di respiro;
- al contrario il rock o l’heavy metal inducono ritmo b e incremento di respiro e di frequenza cardiaca;
4) La musica può allora essere usata come uno strumento sistematico per dimostrare i meccanismi di codifiche dinamiche cerebrali.
NEUROFISIOLOGIA
The Mismatch Negativity Paradigm
• L’architettura delle rappresentazioni sonore e musicali
nel cervello dell’uomo rappresenta un campo d’interesse
fondamentale.
• Conoscenza di come i suoni e le loro variabili sono
codificati e processati, e in particolare il linguaggio e la
musica.
• Conoscenza di quali aspetti dell’informazione acustica
sono codificati senza l’attenzione conativa di chi ascolta
e l’accuratezza del processo informativo automatico è
necessario per comprendere i processi percettivi di
linguaggio e musica.
The Mismatch Negativity Paradigm
• Uno strumento che risponde a questi quesiti è il
MisMatch Negativity (MMN) Paradigm,
sviluppato più di 25 anni fa: componente di
Potenziale Evocato Acustico Evento-
Correlato, esprime un indice di similarità tra
due rappresentazioni sonore.
• In altre parole: Riflette l’accuratezza delle
tracce di memoria neurale nel codificare
le caratteristiche dei suoni.
The Mismatch Negativity Paradigm
Event-Related Potential (ERP) recordings of Absolute-Pitch
(AP) processors and non-absolute processors to piano and
sinusoidal tones in conditions with different pitch changes
C 262 Hz C 269 254 Hz
C 277 285 Hz
Change-Related Event-Related Potentials in Infants
and Children Magnetoelettroencefalografia (MEG) in un
feto sano:
Rilevazione sull’addome della madre.
Magnetometro a 99 canali, registrazioni da 33 posizioni con magnetometro e
due gradiometri in ogni posizione.
Risposte dai canali dei gradiometri ai toni standard (in nero) di 500 Hz e toni devianti
di 750 Hz sono indicati a sinistra. Canale ingrandito: possibili correlati delle risposte
del MMN (MisMatch Negativity) fetale e del LDN (Late Discriminative Negativity)
Che cosa misura la MEG?
La MEG e l’EEG si basano sulla registrazione di fenomeni rispettivamente
magnetici ed elettrici generati da uno stesso meccanismo biofisico, la generazione
e conduzione di correnti ioniche a livello intracellulare. Il funzionamento dei “generatori”
di corrente è infatti basato sugli scambi ionici transmembranari nei neuroni.
In conclusione, la MEG misura essenzialmente i Potenziali Postsinaptici (PSP)
intracellulari che viaggiano lungo le arborizzazioni dendritiche di un numero elevato
(almeno da 10.000 a 100.000) di neuroni piramidali attivati in maniera sincrona
(Hämäläinen et al. 1993).
Beamformer e la Soluzione del
Problema inverso
Uno dei principali vantaggi della tecnica con Beamformer è la possibilità di identificare e localizzare le variazioni di
potenza associate alle oscillazioni corticali stimolo o evento correlate. In particolare usando una condizione attiva e una
di controllo, si può quantificare l’incremento e il decremento dei ritmi corticali indotto da stimoli, fenomeno noto come
ERD/ERS (Event Related Desincronization and Syncronization).
Change-Related Event-Related Potentials in Infants and Children
Magnetoelettroencefalografia (MEG)
nello stesso soggetto a 3 giorni dalla nascita:
Magnetometro a 306 canali, registrazioni da 102 posizioni con magnetometro e
due gradiometri in ogni posizione. Risposte dai canali dei gradiometri ai toni standard
(in nero) di 500 Hz e toni devianti
di 750 Hz sono indicati a sinistra. Canale ingrandito: possibili diversi correlati
delle risposte del MMN e del LDN (Late Discriminative Negativity)
Il cervello risponde alla musica sin dal feto (riposa al ritmo
materno), i bambini nascono in qualche modo musicisti (sanno
riconoscere note, accordi, scale diverse suonate a distanza di
giorni), ed è indiscutibile che un tamburo, la tromba di guerra, il
corno o danze tribali abbiano un ruolo comunicativo antico, pre-
verbale.
Lo stesso messaggio di richiamo, sfida o corteggiamento di
molte specie animali (quello luminoso delle lucciole o sonoro del
cervo e del lupo) è costruito sul ritmo, sul timbro e sulle note.
EARLY RIGHT ANTERIOR
NEGATIVITY (ERAN) • ERAN: considerata come riflesso della
violazione dell’attesa di una sonorità musicale
• Attesa generata in accordo alle regolarità complesse di musica a maggiore-minore tonalità.
• I non musicisti acquisiscono queste regolarità durante l’esposizione a musica a maggiore-minore tonalità nella vita di ogni giorno?
• Gli effetti degli ERP suggeriscono che
anche i non musicisti possiedono una conoscenza sofisticata e implicita riguardo alle regolarità complesse della musica a maggiore-minore tonalità
l’acquisizione delle regolarità musicali come pure la processazione dell’informazione musicale in accordo a queste regolarità è un’abilità comune nel genere umano.
NEUROFISIOLOGIA MEG
EARLY RIGHT ANTERIOR
NEGATIVITY (ERAN) • Risposta cerebrale elettrica relativamente
precoce:
effetto bioelettrico negativo con distribuzione anteriore destra nello scalpo. Come per MMN, l’ERAN inverte la polarità a livello della mastoide.
• L’ERAN usualmente è seguito da una negatività frontale tardiva, N5.
• L’ampiezza dell’ERAN è massima attorno a 190-250 ms.
• N5 in genera raggiunge il picco di 500-550 ms.
ERAN e N5 sono stati osservati in musicisti e non-musicisti.
In bianco: soluzione media dipolo del mERAN con
immagini di destra e sinistra.
In ogni emisfero una sorgente era stata collocata nella
corteccia dell’opercolo frontale, cioè in quelle aree
cruciali coinvolte nella processazione della struttura
sintattica durante la comprensione del linguaggio.
Magnetoelettroencefalografia
L’fMRI concorre nel proporre risultati che
indicano una considerevole sovrapposizione di
strutture neurali e di processi che sottostanno
alla percezione di musica e linguaggio.
Correlati fMRI e MEG
Mappe parametriche statistiche (nella scala
z-scores) delle modulazioni di contrasto
verso chords in-key mappate in un cervello.
fMRI
La corteccia frontolaterale inferiore si attiva durante
la processazione di stimoli musicali
Correlati fMRI e MEG
Oltre che le aree fronto-laterali inferiori, si attivano
bilateralmente anche le aree temporali (a sinistra
l’area di Wernicke) per la processazione di eventi
musicali strutturalmente inadeguati.
fMRI
Correlati fMRI e MEG
Experience in
music cognition, Krumhansl, 2005:
Attivazione di aree
cerebrali alla fMRI:
sinistra:
- in alto: attivazione primaria
iniziale,
- in basso:attivazione tardiva.
destra:
- in alto: aree più attivate nel
contrasto melodia-monotono,
- in basso:area meno attivata
da Raggio
Cervello e Musica
• STUDIO DELLA PATOLOGIA
• MUSICA E LINGUAGGIO
• MEZZI DI ESPLORAZIONE
• STUDIO DELLE COMPONENTI
• INFLUENZA DELLE COMPETENZE
• ASPETTI INTERCULTURALI
Giro di Heschl: area acustica
primaria e associativa
Mappa tonotopica nel giro di Heschl
fMRI: attività cerebrale nel
sistema acustico ascendente
Coronal (A) and Sagittal (B) views of primary auditory cortex indicated by the yellow arrows.
(Adapted from Talairach and Tournoux, 1993.)
Copyright restrictions may apply.
Stewart, L. et al. Brain 2006 129:2533-2553; doi:10.1093/brain/awl171
Pitch processing in superior-temporal cortex
La necessità diagnostica di indagare anche le
frequenze più gravi ha spinto alla ricerca di
stimoli più caratterizzati in frequenza come ad
esempio toni puri di breve durata, con rapidi
tempi di attacco e rilascio: TONE-PIP.
ERP TONE PIPS
(tamburi)
(legni)
Cervello e Musica
• MUSICA E LINGUAGGIO
• MEZZI DI ESPLORAZIONE
• STUDIO DELLE COMPONENTI
• INFLUENZA DELLE COMPETENZE
• STUDIO DELLA PATOLOGIA
• ASPETTI INTERCULTURALI
INTERAZIONE UDITIVO-MOTORIA
durante una performance musicale
• Durante l’esecuzione: sistemi motori controllano i movimenti fini necessari a produrre il suono.
• Suono processato dai circuiti acustici che a loro volta adattano il sistema motorio per ottenere il suono desiderato.
• I segnali dalle aree corticali probabilmente influenzano le risposte nella corteccia uditiva, anche in assenza di suono o prima del suono;
• Viceversa, le rappresentazioni motorie probabilmente sono attive anche in assenza di movimento o di suono.
• Stretta correlazione tra meccanismi di produzione e sensorialità acustica.
When the brain plays music: auditory-motor
interactions in music perception and production
Zatorre et al, July 2007
Nature Review Neuroscience
Produzione musicale:
sistemi di controllo motorio
• Tempo
• Sequenze
• Organizzazione spaziale dei movimenti
• Corteccia PreMotoria dorsale
• Area Motoria Supplementare
Percezione musicale:
flussi di produzione acustica • Area acustica primaria
• Giro Temporale Superiore
• Regioni Parietali contigue
• Mappa cocleotopica
Regioni laterali all’area acustica
primaria per codificare i toni dimostrate con fMRI:
sistemi gerarchici per codificare
Percezione musicale:
flussi di produzione acustica Asimmetria emisferica:
Lateralizzazione di risposte corticali all’elaborazione dei toni: sembra favorito l’emisfero destro (studi neuroimaging)
Regioni laterali all’area acustica
primaria per codificare i toni dimostrate con fMRI:
sistemi gerarchici per codificare
Percezione musicale:
flussi di produzione acustica • Ritmo e Toni possono essere
percepiti separatamente, ma interagiscono nel creare la percezione musicale.
Implicate regioni acustiche,
ma anche
• cervelletto
• gangli della base e
• aree premotoria e supplementare
Pazienti cerebrolesi possono dimostrare difficoltà
nell’elaborare melodie, ma non il ritmo, e viceversa.
CONTROLLO
EXTRAPIRAMIDALE E
CEREBELLARE
Foci di attività cerebellare
durante sincronizzazione motoria
ritmica
PET: Regioni corticali attivate
con il canto (una nota musicale)
Concetto di network specie in
presenza di compiti complessi.
CONNETTIVITA’ NEURALE
Modelli di lettura musicale
Stewart et al, 2005 Becoming a pianist
Differenti risposte corticali: Musicista professionista
Studi sulle differenti
attivazioni delle aree
cerebrali tra non
musicisti e musicisti
durante l’ascolto di
musica
Performance musicale: interazioni uditive-motorie
• La musica ha notevole capacità di guidare i comportamenti motori ritmici, metricamente organizzati,
• Interazione concettualizzata in due categorie:
1) Interazioni feedforward: il sistema acustico influenza in misura predominante l’esecuzione: esempio effetto della musica nei disordini del movimento:
• Esempio: fenomeno del tapping to the beat: l’ascoltatore anticipa gli accenti ritmici in un brano musicale.
• oppure
• lo stimolo acustico ritmico migliora le capacità deambulatorie nel paziente con morbo di Parkinson.
Neuroni mirror/echo e interazioni
acustiche-motorie
•
• NEURONI SPECCHIO (mirror): classe di neuroni che risponde sia ad azioni che all’osservazione di azioni:
• questo sistema neurale probabilmente costituisce la base neurale per comprendere un’azione:
la rappresentazione visiva delle azioni che osserviamo sono mappate nel nostro sistema motorio.
Alcuni neuroni mirror sono attivati anche da suoni prodotti durante l’azione: il sistema acustico può accedere al sistema
motorio. “Eco Neuroni”: sono in svolgimento molti studi sull’evoluzione del linguaggio focalizzati nell’area di Broca e nella corteccia premotoria ventrale.
Sono avviati studi su un possibile ruolo di NEURONI MIRROR/ECO in rapporto alle attività musicali.
Plasticità Neurale: Ruolo della corteccia
pre-motoria nell’elaborazione metrica
Haueisen et al, 2007
• Modificazioni nella struttura del cervello correlate alla performance musicale: studi di neuroimaging
• Risonanza Magnetica: corteccia uditiva più sviluppata tra i musicisti professionisti
• Corteccia motoria dei musicisti d’archi più sviluppata nelle aree di rappresentazione delle dita della mano sinistra
• DTI (Diffusion Tensor Imaging): visualizza e studia connessioni e continuità delle vie neurali nel SNC e SNP (in vivo): indica aumentata anisotropia funzionale nella capsula interna dei musicisti rispetto ai non musicisti (Bengtsson et al, 2005)
• Le differenze di sviluppo sono solo il risultato del training musicale o sono anche correlabili a differenze nelle capacità motorie che hanno permesso a questi individui (i musicisti) di eccellere una volta ricevuta l’educazione musicale?
P
L
A
S
T
I
C
I
T
A’
N
E
U
R
A
L
E
Plasticità Neurale: Persone senza formazione
musicale sono addestrate a suonare una semplice melodia.
Dopo il training, all’udire il brano imparato, si registra
attività elettrografica anche nell’area premotoria.
Lahav et al, 2007
Cervello e Musica
• STUDIO DELLA PATOLOGIA
• MUSICA E LINGUAGGIO
• MEZZI DI ESPLORAZIONE
• STUDIO DELLE COMPONENTI
• INFLUENZA DELLE COMPETENZE
• ASPETTI INTERCULTURALI
Differences between trained and untrained listeners show
right Superior Temporal Gyrus activation when contrasting rest
with (a) Western music or (b) Chinese music.
IN CHE MODO LA MUSICA
RINFORZA L'INTELLETTO? • Apprendimento: sino allo sviluppo di un’evoluzione cerebrale
durante gli anni della scuola elementare, si manifesta attraverso movimento e associazioni emotive.
• Verso i 2-3 anni il cervello comincia a fondersi con il corpo, nel camminare, ballare e sviluppare un senso di ritmo fisico.
• Progresso neurale: fra i 7 e gli 11 anni: abilità più complesse: ascoltare, elaborare informazioni visive, coordinare il movimento nel cervello e nella mente;
- le vie uditive rinforzano il linguaggio e l’ascolto.
• In questo stadio, il ponte fra la parte sinistra e destra del cervello, il corpo calloso, si sviluppa completamente, permettendo ad entrambi gli emisferi cerebrali di essere in grado di rispondere contemporaneamente ad un evento.
IN CHE MODO LA MUSICA
RINFORZA L'INTELLETTO?
• Maturazione della capacità della corteccia cerebrale fa sì che l’emisfero destro e quello sinistro acquistino delle specificità:
• l’emisfero sinistro è quello deputato al controllo delle capacità linguistiche, mentre
•
• l’emisfero destro è competente nell’analisi degli insiemi della musicalità e delle dimensioni spazio-temporali.
•
IN CHE MODO LA MUSICA
RINFORZA L'INTELLETTO?
• Verso i 15 anni comincia a svilupparsi – la consapevolezza di sé e
- discipline quali
musica, – arte,
– educazione fisica,
• sono importanti per completare l’integrazione corpo/mente (vedi Platone).
• Ovviamente, alla fine dell’adolescenza, il cervello continuerà a svilupparsi sino ai primi anni dell’età adulta.
PSICOLOGIA SPERIMENTALE
• Ricerche sulla capacità musicale in senso lato verificate con
• test come quello di Seashore relativo all’apprezzamento delle proprietà dei suoni, o
• test di Gordon che utilizza l’approccio globale per verificare l’apprezzamento di contenuti musicalmente significativi;
• ricerche sulle prestazioni musicali per saggiare
• il talento - creativo,
- interpretativo o
- esecutivo onde stabilire l’idoneità all’apprendimento e alla produzione musicale.
PSICOANALISI
• Musica considerata sotto il profilo della
sublimazione della pulsione sessuale.
Lettura del suo significato profondo in relazione
al recupero dell’esperienza intrauterina
• che, come esperienza originaria, è alla base
della
– tendenza a sognare e a
– staccarsi dalla realtà, nella condizione mai sopita
di una condizione felice perduta.
ANTROPOLOGIA SOCIALE
In questo campo convergono
• etnologia musicale: ipotizza, per l’espressione e la recezione della musica, l’esistenza di uno «schema interno» appreso e specifico per ogni cultura,
• sociologia musicale: evidenze delle relazioni tra il prodotto musicale e la realtà sociale al cui interno esso si esprime.
Th.W. Adorno, 2008
PSICOTERAPIA
• Musica utilizzata nel suo aspetto
– creativo,
– esecutivo e
– di ascolto,
• sia per il suo valore catartico,
• sia per quello espressivo particolarmente
idoneo per esternare vissuti difficilmente
traducibili nel linguaggio verbale.
PSICO- e MUSICOTERAPIA
• Impiegata in modo esclusivo o come coadiuvante di altri
trattamenti,
• La musica, – depolarizzando l’attenzione e
– rendendo labili i flussi informativi che non provengono dal messaggio musicale,
• introduce il soggetto in un’
– atmosfera psicologica dove si fanno più labili le relazioni con gli aspetti consci della personalità e
– più favorevoli le condizioni per vivere in modo più intenso i propri contenuti profondi.
PSICO- e MUSICOTERAPIA
• Si aggiungono effetti secondari come
• la riduzione della tensione psichica,
– l’abbassamento o l’innalzamento delle formazioni difensive,
– l’instaurazione di riflessi condizionati, e
– altre manifestazioni che, opportunamente controllate e analizzate, possono essere utilizzate a fini terapeutici.
Terapia con Musica • Risposte Extra Musicali: Stanno alla base dei
risultati positivi quando la musica è utilizzata in un contesto terapeutico.
• La terapia con musica è applicata con successo in una ampia varietà di disordini:
• Sindromi d’ansia e di depressione d’umore,
• Disordini cognitivi e neurologici: autismo, epilessia, demenze, stati di coma o stati vegetativi
• Disordini del linguaggio
• Disordini del movimento: Morbo di Parkinson, atassie, spasticità, disordini dell’equilibrio
NEUROPLASTICITA’ CEREBRALE E RECUPERO
FUNZIONALE Aumenta nel cervello lesionato
LIVELLO MICROSCOPICO
* alterazioni della matrice
extracellulare
* struttura delle cellule
gliali di supporto
* crescita neuronale
* apoptosi
* angiogenesi
* differenziazione cellulare
LIVELLO MACROSCOPICO
* tessuto perilesionale
* corteccia omolaterale
dell’emisfero non lesionato
* siti distanti dalla lesione
(diaschisi)
ESERCIZIO RIABILITATIVO PRECOCE
può attivare le aree di ipereccitabilità plasticità-dipendente
provocando una riorganizzazione corticale
THE POWER OF MUSIC
Oliver Sacks Clinical Professor of Neurology,
A.Einstein College of Medicine,
New York, USA • “In the last 20 years, there have been
huge advances here, but we have, as yet, scarcely touched the question of why music, for better or worse, has so much power.
It is a question that goes to the hearth of being human”.
• Brain, 2006 Musicofilia 2009, Adelphi
• Contatto, relazione
• Social Cognition (Steinbeis & Koelsch, 2009; Koelsch, 2009)
• Condivisione di sofferenza
• Comunicazione (Trehub, 2003; Fitch, 2006)
• Coordinazione (Overy & Molnar-Szakacs, 2009; Patel, 2009; Kirschner & Tomasello, 2009)
• Cooperazione (Rilling et al., 2002; Tomasello, 2005)
• Coesione sociale (Baumeister &Leary, 1995; Cross & Morley, 2008)
Ascoltare e fare musica attiva funzioni
sociali basi dell’uso terapeutico della musica (Koelsch, 2010)
da Raglio
Neuroni Mirror e Musica nella Promozione
Motoria Adattata e in Musicoterapia
• Ascoltare e produrre musica attiva i sistemi
corticali dei Neuroni Mirror.
• Attivazione facilitata da gesti, movimenti (del
trainer – a Ferrara lo specialista in Scienze
Motorie e dal “paziente” che ascolta e/o
imita).
• I processi di attivazione in musicoterapia sono
probabilmente alla base della produzione
sonoro-musicale. (Overy & Molnar-Szakacs, 2006; 2009; Koelsch, 2009; 2010; Wan et al.,
2010)
Circuito Neurale di Regolazione delle Emozioni (Davidson et al 2000)
• Diverse regioni del lobo prefrontale, l’amigdala, l’ippocampo, l’ipotalamo, la corteccia cingolata anteriore, la
corteccia insulare, lo striato ventrale, and altre strutture interconnesse
• Implicate in vari aspetti delle emozioni, stile affettivo e regolazione delle emozioni
• Regolazione delle emozioni include processi che amplificano, attenuano, o mantengono un’emozione.
Sistema Nervoso&Social Cognition
• Tutte le funzioni del
sistema dei Mirror
Neurons sono
collegate alla “social
cognition”
- interazione sociale,
- comunicazione,
- empatia,… • (Overy & Molnar-Szakacs,
2009)
Social Cognition
Individua i processi che
caratterizzano il
funzionamento del
sistema cognitivo e che
guidano i giudizi che
emettiamo nella nostra
vita quotidiana, così
come i comportamenti
che realizziamo
all’interno del nostro
sistema sociale
Sistema limbico stimolato da emozioni evocate
dalla musica (Koelsch, 2010, Trends in Cognitive Sciences)
musica/emozioni,
musica/apprendimento,
localizzazione delle
funzioni cerebrali
rispetto alla percezione
e produzione
dell’elemento sonoro,
etc.
da Raglio
Musica: implicazioni
terapeutiche Diverse Patologie Neurologiche
generano disordini attentivi,
emozionali, cognitivi,
comportamentali e
comunicative.
È possibile migliorare diverse
condizioni cliniche operando
con l’ausilio della musica, e
ancor di più con la
musicoterapia (Hillecke et al., 2005;
Koelsch, 2009)
Musica, corteccia motoria e cervello
Musica:
Possibili implicazioni terapeutiche
Diverse Patologie
Neurologiche generano
disordini attentivi,
emozionali, cognitivi,
comportamentali e
comunicative.
È possibile migliorare diverse
condizioni cliniche
operando con l’ausilio della
musica, e ancor di più con la
musicoterapia (Hillecke et al.,
2005; Koelsch, 2009)
ATTIVITA’ MOTORIA ADATTATA SU PAZIENTI
NEUROLOGICI ALL’INTERNO DEL PROGETTO
“PROMOT” (dal 2005)
• PROMOT sviluppa programmi di studio adottando nuove strategie di adattamento dell’attività motoria basata sul coinvolgimento ludico ed emotivo, proponendo stimoli musicali, ritmi, giochi, danza ed altre espressioni creative direttamente coinvolgenti l’interesse della persona cui gli esercizi sono mirati.
• Il programma di promozione motoria si basa su proposte di stimoli
emotivi di varia natura indirizzati ad allenare e sviluppare insieme capacità mentali e motorie che possono essere state perse o ridotte a causa della malattia neurologica.
• Per lo più vengono proposte attività accompagnate da passi di
danza semplici, da ritmi, da musiche, da giochi oppure vengono utilizzate altre strategie stimolanti, concordate e accettate dal piccolo gruppo. In questo ambito è stato dedotto che la musica diventa capace di stimolare il movimento .
• È quindi possibile allenare la persona allo svolgimento di movimenti che si generano in seguito ad una propria risposta emotiva interna e che gradualmente verranno realizzati con velocità o coordinazione adeguate.
Musica e Promozione Attività
Motoria Adattata
Tetraparesi e Musica
Disordini cognitivi e musica e gioco
SOUNDBEAM e
Parkinson a Cento
Sclerosi Multipla
a GRANAROLO
MUSICA NEL MORBO DI PARKINSON Importanza del "pensare positivo", che ancor di più di quanto non sia
necessario in tutti gli aspetti della vita devono essere considerati di
particolare significato tra le persone malate da morbo di Parkinson.
L'impaccio determinato dal rallentamento del movimento, nel viver
quotidiano e che tende a far perdere il coraggio dell'agire, a ridurre le
motivazioni esistenziali, fino ad arrivare anche a stati d'animo di
depressione o di "umor nero", va quotidianamente combattuto.
Per i malati di morbo di Parkinson, così come per tutte le persone colpite
da patologie, e ancor più da quelle invalidanti, croniche progressive, è
molto importante non lasciarsi andare, non aprir la porta all'apatia, alla
depressione, allo scoraggiamento.
Invece è necessario scuotersi, e favorire tutte quelle cose e attività che
possono indurre a entusiasmo, gioia nell'agire, gusto di riuscire a superare
le fatiche.
Occorre combattere i blocchi motori, le difficoltà a muoversi.
In particolare, quando è necessario camminare, fare
esercizio di deambulazione, la melodia e il ritmo aiutano a
marciare a passo di musica e a superare tutte le remore e
le difficoltà che tendono a bloccare o a appesantire la
marcia.
Nei malati di Parkinson le musiche e i suoni che
arrivano al cervello stimolano maggiormente il
movimento e danno quel ritmo che invita a muoversi
speditamente.
Diverse persone con morbo di Parkinson utilizzano, anche
in virtù di scelte e sensibilità, differenti tipi di musica.
MUSICA NEL MORBO DI PARKINSON
Alcuni preferiscono la musica di Mozart, che - a loro
giudizio - esprime mirabilmente la letizia del cuore
umano con energia e brillantezza e stimola a superare
le fatiche, i blocchi, le difficoltà a muoversi.
Quando per un malato è necessario camminare, fare
esercizio di deambulazione, la musica di Mozart aiuta a
marciare e a superare remore e difficoltà che tendono a
bloccare o appesantire la marcia.
MUSICA NEL MORBO DI PARKINSON
Personalmente ciascuno potrà esercitarsi con
diversi tipi di musica, scegliendo quella che
troverà più utile.
In ogni caso la musica costituirà un tesoro quasi
inesauribile per chi voglia lasciarsi guidare e sostenere
da ritmo e melodia e così dar vigore al suo agire.
Stimolerà, senza suggerire schemi precostituiti, la
fantasia e il tono affettivo a entrare in una
condizione ottimale per agire con impegno e
superare le remore e i blocchi nell'azione.
MUSICA NEL MORBO DI PARKINSON
DiscussioneTesi Dottorato • In accordo con la letteratura clinica si può affermare che l’attività motoria adattata
con l’impiego di musica migliori i parametri di bradicinesia grazie agli effetti
benefici di ritmi esterni indotti che fungono da stabilizzatori alla carenza di ritmo
interno in questi pazienti.
• Un altro fattore coinvolto nel miglioramento dei parametri motori è l’effetto
eccitatorio stesso della musica, capace di coinvolgere contemporaneamente sia il
processo motivazionale che emozionale.
Joel et al.( 2003)
Discussione • La musica funge da “chiave” in un sistema neuronale mal funzionante richiamando
e risvegliando processi o connessioni neurali altrimenti non funzionanti o non
connessi gli uni agli altri
• Si pensa che i benefici motori siano attivati da una componente di network neuronali
che coinvolgono il sistema mesolimbico-dopaminergico.
Joel et al.( 2003)
Università degli Studi di Ferrara
Dottorato di Ricerca in Scienze Biomediche
Endocrinologiche e Neurofisiologiche
XXII ciclo
COORDINATORE Prof. Alessandro Martini
Studi sperimentali sull’efficacia di interventi di
Promozione di Attività Motoria e di Sostituzione
Sensoriale nel recupero dei disordini della marcia e
dell’equilibrio nelle patologie neurologiche croniche
disabilitanti
Tutor:
Prof. Ilaria Casetta Dottorando:
Dott. Gino Granieri
“Ascolto di musica e recupero
dopo stroke. Studio pilota.”
Tipo di Studio: prospettico osservazionale
- Responsabile scientifico del progetto: Prof.
Enrico Granieri
Da un’idea e una costruzione del progetto
di Luisella Allione e Giorgio Fabbri
“Ascolto di musica e recupero
dopo stroke. Studio pilota.” • RAZIONALE DELLO STUDIO:
• Nei primi mesi, e soprattutto nelle prime settimane, dopo
uno stroke, il cervello va incontro ad importanti
cambiamenti plastici (Witte,1998; Kreisel et al., 2006) che
possono essere notevolmente influenzati dalle
stimolazioni dell’ambiente circostante.
• È stato dimostrato che stimolazioni multimodali (uditive,
visive, olfattive), combinate con opportune stimolazioni
motorie, migliorano sia il deficit motorio che cognitivo più
che la sola stimolazione motoria (riabilitazione) (Maegele
et al., 2005).
• Per quanto riguarda il cervello umano, uno dei più
potenti stimoli uditivi è senza dubbio la musica (Sacks,
2006).
“Ascolto di musica e recupero
dopo stroke. Studio pilota.”
• Ascoltare la musica: processo cerebrale complesso: attiva
una serie di componenti cognitive ed emozionali con differenti
substrati neurali (Peretz and Zatorre, 2005).
• L’ascolto della musica coinvolge bilateralmente il lobo
frontale, temporale, parietale e le aree subcorticali collegate
all’attenzione, alla semantica e alla sintassi musicale, alla
memoria, alle funzioni motorie (Bhattacharya et al., 2001; Janata et
al., 2002; Koelsch et al., 2006; Popescu et al., 2004), così come le
regioni emotive limbiche e paralimbiche (Blood et al., 1999; Blood
and Zatorre, 2001; Brown et al., 2004; Koelsch et al., 2006; Menon and
Levitin, 2005).
• L’ascolto della musica è efficace nel diminuire l’ansia, la
depressione, il dolore (Cassileth et al., 2003; Cepeda et al., 2006;
Siedliecki and Good, 2006).
“Ascolto di musica e recupero
dopo stroke. Studio pilota.” L’ascolto della musica può migliorare una
varietà di funzioni cognitive, quali attenzione,
apprendimento, comunicazione e memoria,
in soggetti sani (Wallace, 1994; Thompson et al., 2001;
Thompson et al., 2005; Shellenberg et al., 2007) e in svariate
condizioni cliniche, come dislessia (Overy, 2003),
l’autismo (Gold et al., 2006), schizofrenia (Talwar et al.,2006),
sclerosi multipla (Thaut et al., 2005), patologie
arteriose e delle coronarie (Emery et al., 2003),
demenza (Brotons and Koger, 2000; Foster and Valentine, 2001;
Van de Winckel et al., 2004).
“Ascolto di musica e recupero
dopo stroke. Studio pilota.”
• Nella riabilitazione dello stroke elementi della musica sono
stati utilizzati nella fisioterapia (Thaut et al, 1997) e nella
riabilitazione del linguaggio (Belin et al., 1996) per migliorare le
funzioni motorie e linguistiche.
• La musica si è rivelata efficace anche per migliorare il
neglect (Hommel et al., 1990).
• L’ascolto passivo di musica nei due mesi immediatamente
successivi allo stroke migliora notevolmente (rispetto al
gruppo di controllo e al gruppo sottoposto all’ascolto di
audiolibri) diverse funzioni cognitive, quali attenzione,
memoria, neglect, afasia, nonché aspetti emotivo-psicologici
quale umore, depressione, ansia, e, più in generale,
percezione di qualità di vita (Sarkamo et al, Brain 2008).
“Ascolto di musica e recupero
dopo stroke. Studio pilota.”
• Lo studio degli effetti della musica è comunque ancora
agli inizi e l’ascolto passivo dopo stroke può rivelarsi un
coadiuvante al recupero di semplice applicazione.
Obiettivi di uno studio in progress a Ferrara secondo il modello di riferimento è la teoria MusicMind
System elaborata dal Maestro di Musica Giorgio Fabbri,
già Direttore di Conservatorio di Ferrara.
“Ascolto di musica e recupero
dopo stroke. Studio pilota.”
Obiettivi dello Studio
• Lo studio si propone di verificare gli effetti della
musica dopo stroke ischemico, sia per:
- confermare il generale effetto benefico già
dimostrato in letteratura, ma soprattutto per
- indagare se musiche diverse agiscono
selettivamente su particolari regioni e funzioni
cerebrali.
Il modello di riferimento è la teoria MusicMind
System
teoria MusicMind System
Maestro di Musica Giorgio Fabbri.
MusicMindSystem®, mira a potenziare le capacita logico-razionali e quelle
emozionali della mente, partendo dall'ascolto guidato della musica.
Neuroscienze: anche il semplice ascolto musicale è un formidabile modo
per mettere in movimento un'ampia rete neurale, collegata con
attenzione, memoria, funzioni motorie e processi emozionali.
Nella mente non esistono suoni, ma informazioni trasformate in modelli,
ascoltare musica, con l'ausilio di un esperto che ne decodifichi forme e
contenuti, consente di arrivare a costruire modelli mentali, che
possono essere trasferiti e utilizzati nell'ambito della propria
professione.
L’efficacia maggiore che ne deriva è quella di imparare a pensare come pensa
il musicista, ovvero utilizzando non soltanto la parte razionale e conscia
della mente, ma anche quella emozionale e inconscia. Le neuroscienze
dimostrano che è proprio quest'ultima, spesso trascurata in ambito
professionale, ad essere più veloce ed affidabile nella costruzione delle
idee, nell'effettuazione di scelte decisionali, nella pianificazione di progetti.
MusicMind System© (MMS): modello formativo:
utilizza la musica per la crescita professionale
e personale dell’individuo e del gruppo.
Si basa su interiorizzazione e sviluppo, attraverso eventi e attività formative, di
4 sistemi mentali, tra loro diversi e complementari. Ogni sistema prende a
riferimento il modo di pensare di un grande musicista e compositore.
1.MonoMind System© Bach: “Mi piace lavorare su di un'unica idea, e so
presentarla in modi sempre nuovi.” Bach costruisce le sue composizioni su
un unico tema, riorganizzato ogni volta in forme varianti.
2.MultiMind System© Mozart: “Mi piace cambiare idea spesso, e so
armonizzare ogni nuova idea con tutte le altre.” Mozart costruisce le sue
opere su temi musicali diversi, ma perfettamente armonizzati tra loro.
3.OverMind System© Brahms: “Mi piace avere idee sempre nuove, e farle
derivare tutte dalla stessa idea.” Brahms costruisce ogni nuovo tema
musicale a partire dal precedente, utilizzandone gli stessi elementi per dar
vita a forme diverse.
• 4.OpenMind System© Charlie Parker: “Mi piacciono le idee sorprendenti,
quelle che nascono all'improvviso.” È il sistema mentale dei jazzisti, che
sanno costruire idee all’impronta e sanno prendere rapidamente decisioni
anche in situazioni non prevedibili.
MusicMind System
• I 4 sistemi mentali del MMS sono complementari tra loro.
• Ognuno può essere utilizzato efficacemente in particolari situazioni,
in qualunque ambito dell'agire umano:
MonoMind System: è utile in situazioni di caos e disordine, quando è
essenziale il raggiungimento di obiettivi comuni. Serve a dare
unitarietà a progetti/idee.
MultiMind System: è utile applicarlo in situazioni di stagnazione,
quando vi è il bisogno di innovazione e rinnovamento. Serve a
dare varietà a progetti/idee.
OverMind System: è utile per armonizzare eventuali contrasti, per
favorire l'evoluzione ed il progresso. Serve a trasformare le idee
esistenti in nuove.
OpenMind System: è utile per affrontare problemi apparentemente
irrisolvibili. Serve a sviluppare la creatività, e a saper cogliere le
opportunità.
Ricerca su Musica e stroke
• Circa 100 soggetti
• ambosessi di età 18 ≤ 80 anni
• stroke ischemico acuto nel territorio dell’arteria
cerebrale media destra o sinistra che coinvolga il
lobo temporale e/o frontale e/o parietale e/o regioni
subcorticali; evento entro 2 settimane
• madrelingua italiano
• in grado di collaborare
• assegnati mediante randomizzazione a 5 bracci (4
dei quali ascolteranno 4 tipi diversi di playlists
musicali e 1 gruppo di controllo che non sarà
sottoposto ad alcun tipo di musica).
• Scale di Valutazione neuropsicologica
• Scale cliniche di valutazione di eventuali disordini
della sfera affettivo-comportamentale
• Valutazione motoria di menomazione e disabilità
• Valutazione della qualità di vita (QoLsf36).
• Addestramento al candidato: il paziente sarà
addestrato all’ascolto passivo di musica selezionata
attraverso supporto musicale portatile fornito dal
team di ricercatori.
• Somministrazione: il paziente ascolterà la musica
fornitagli due volte al giorno per 30 minuti per le
successive 10 settimane.
Ricerca su Musica e stroke
• Visita 2 (tra la decima e la quattordicesima
settimana dopo l’evento acuto):
• Scale di Valutazione neuropsicologica
• Scale cliniche di valutazione di eventuali disordini
della sfera affettivo-comportamentale
• Valutazione motoria di menomazione e disabilità
• Valutazione della qualità di vita (QoLsf36).
Ricerca su Musica e stroke
N° 213
luglio 2010
Gruppo di Studio e Servizio ProMot
Clinica Neurologica
• Luisella Allione
• Giulia Brugnoli
• Ilaria Casetta
• Edward Cesnik
• Giorgio Fabbri
• Patrik Fazio
• Ernesto Gastaldo
• Gino Granieri
• Elisabetta Groppo
• Carola Nagliati