Upload
paulfraska
View
2.032
Download
1
Embed Size (px)
Citation preview
DIRITTO ALL'OBLIO – INTERNET ARCHIVE
Sabrina Fiorella MATR. 752526
Paolo Frascarolo MATR. 805583
Corso di Strumenti e Applicazioni del Web
Università degli Studi di Milano Bicocca
A.a 2015/2016
INTRODUZIONE
IL DIRITTO ALL’OBLIO E I SUOI ARBITRI
Cos’è il Diritto all’Oblio?
Il Nuovo Regolamento per la tutela della
Privacy: problematiche e reazioni
Il caso “Costeja” – Google Spain e le sue
conseguenze
2015, la Querelle continua
ARCHIVI WEB E TUTELE
Internet Archive e la Wayback Machine
• Cosa sono
• Come funzionano
Servizi in rete di tutela in materia di diritto
all’oblio e di reputazione online
La risposta di Google alle nuove
normative: il Rapporto sulla Trasparenza
INTRODUZIONE
L'estensione del diritto all'oblio nel mondo
del web si è rivelata un’operazione
complicata che ad ora:
non si è ancora definitivamente risolta
è fonte di dibattito nelle aule di
tribunale e tra gli esperti del settore
IL DIRITTO ALL’OBLIO E I SUOI ARBITRI
IL DIRITTO ALL’OBLIO
Tutto si conserva, nulla si dimentica.
IL DIRITTO ALL’OBLIO
Per Diritto all’Oblio si intende il diritto spettante ad ogni cittadino di richiedere la
cancellazione o l’aggiornamento di una notizia che lo riguardi in prima persona.
Viene posto tra i diritti inviolabili dalla Costituzione e sancisce così il diritto di ogni
individuo ad essere dimenticato e a non essere più ricordato per quei fatti che
siano stati oggetto di cronaca in passato, destinati a ritornare nella sua sfera
privata.
IL DIRITTO ALL’OBLIO
Con la digitalizzazione…
Tutti i grandi quotidiani hanno messo
a disposizione in rete il proprio
archivio storico, rendendo disponibile
al grande pubblico tutti gli articoli
pubblicati nel passato.
IL DIRITTO ALL’OBLIO
Con la digitalizzazione…
L’avvento dei motori di ricerca e
dell’indicizzazione automatica ha
però consentito di rendere le notizie
facilmente fruibili semplicemente
svolgendo una ricerca con il nome
del soggetto interessato.
IL DIRITTO ALL’OBLIO
In questo modo…
Le persone che in passato siano state oggetto di vicende giudiziarie, rischieranno di vedere il
proprio nome associato alla vicenda, sia essa risolta, scontata o anche giudicata non
veritiera dagli organi competenti, compromettendone la reputazione.
La soluzione primitiva:
Per anni di queste questioni si è occupato soprattutto il Garante della Privacy, che ha in molti
casi indicato una soluzione al problema nella semplice “de-indicizzazione” dell’articolo dai
motori di ricerca esterni al sito del giornale, senza intervento diretto sul documento alla fonte.
IL NUOVO REGOLAMENTO PER LA TUTELA
DELLA PRIVACY
Viviane Reding, Commissaria UE per la Giustizia e i Diritti fondamentali, ha proposto
nel Gennaio 2012 una riforma globale per la tutela della privacy degli utenti sul
Web, con scadenza di trasformazione in legge entro il 2015, che attualmente deve
ancora entrare in vigore.
Le problematiche maggiori
Una significativa riformulazione del diritto alla Privacy, che finalmente ponesse la sua
attenzione all’uso della rete.
Prima di arrivare a ciò, era tuttavia necessario risolvere il più grande contrasto emerso in
questi anni, ovvero la contrapposizione tra il mero diritto all’oblio, e il diritto alla
conoscenza e all’informazione che con il Web diventava ancora più vasto.
IL NUOVO REGOLAMENTO PER LA TUTELA
DELLA PRIVACY
Cosa prevede/rebbe?
A cambiare, in primo luogo, è la gestione dei dati dell’utente da parte dei fornitori di
servizi online. Se precedentemente i dati dell’utente, a meno di una sua esplicita richiesta,
appartenevano al fornitore, ora i dati appartengono solo all’utente, che dispone quindi
della possibilità di scegliere come utilizzarli.
IL NUOVO REGOLAMENTO PER LA TUTELA
DELLA PRIVACY
Cosa prevede/rebbe?
Obbligo di aggiornare ogni cittadino sul trattamento, la tipologia, gli scopi e la gestione
dei propri dati da parte di aziende con sede locale in Europa. Inoltre ogni utente dovrà
fornire un consenso esplicito all'utilizzo dei propri dati da parte delle aziende stesse.
IL NUOVO REGOLAMENTO PER LA TUTELA
DELLA PRIVACY
Cosa prevede/rebbe?
Obbligo dei social network di
provare che la conservazione
di una certa informazione sia
necessaria e di avvertire
tempestivamente l'utente nel
caso in cui le sue informazioni
vengano rubate.
IL NUOVO REGOLAMENTO PER LA TUTELA
DELLA PRIVACY
Gli “scontenti”
Sono in molti a criticare la riforma varata dall'UE che toglierebbe così alla rete la sua reale
funzione. Internet si è definitivamente radicato nell’immaginario collettivo come un enorme
archivio di informazioni, unico nel suo genere, in cui tutto si conserva e nulla si dimentica.
Secondo il giudizio di Vinton Cerf uno dei principali padri fondatori di Internet, le attuali
normative sul diritto all'oblio costituiscono una pericolosa minaccia per la libertà di
espressione di Internet.
IL NUOVO REGOLAMENTO PER LA TUTELA
DELLA PRIVACY
«Non potete uscire di casa ed andare alla
ricerca di contenuti da rimuovere sui
computer della gente solo perché volete che
il mondo si dimentichi di qualcosa. Non penso
che sia praticabile.»
Gli “scontenti”
IL NUOVO REGOLAMENTO PER LA TUTELA
DELLA PRIVACY
IL CASO “COSTEJA” -
GOOGLE SPAIN
…e le sue conseguenze
IL CASO “COSTEJA” - GOOGLE SPAIN
Il 13 Maggio 2014 la Corte di Giustizia dell’Unione Europea è stata chiamata ad esprimersi sul
caso Google Spain contro l’Agencia Española de Protección de Datos (AEPD) sulla richiesta
di rimozione di dati pronunciata da un cittadino spagnolo, Mario Costeja González , il quale
richiedeva:
la rimozione di alcune notizie lesive appartenenti al suo passato, non più attinenti con il
presente
che non fosse più ricondotta la vicenda al suo nome
IL CASO “COSTEJA” - GOOGLE SPAIN
La Corte ha approvato la richiesta condannando Google, obbligato a:
cancellare le indicizzazioni relative ai dati personali su richiesta dei cittadini europei
interessati
rimuovere dall’elenco dei risultati di ricerca, ottenuti digitando il nome di una persona, i
link che riconducono a notizie ritenute lesive per il soggetto, senza però che le notizie
vengano rimosse dal sito in cui compaiono
I motori di ricerca devono rimuovere ogni
contenuto a seguito di ogni richiesta da parte
dell’individuo
Possono mostrare solo certi risultati che sono di
pubblico interesse
Qual è il limite del “pubblico interesse”?
Lo decidono i motori di ricerca
In definitiva
IL CASO “COSTEJA” - GOOGLE SPAIN
IL CASO “COSTEJA” - GOOGLE SPAIN
Una vera de-indicizzazione a 360°?
In sostanza viene richiesta una de-indicizzazione, cioè la possibilità di eliminare dai risultati
di una ricerca il proprio nome in riferimento a quegli articoli
Questo significa che Google e gli altri motori di ricerca dovranno evitare che venga
riportato l'articolo che il soggetto vuole sia dimenticato tra i risultati, pur rimanendo
ovviamente nel web server in cui è stato originariamente caricato.
IL CASO “COSTEJA” - GOOGLE SPAIN
Ma…
Naturalmente i quotidiani online non hanno l'obbligo di cancellare quegli articoli, che
saranno ancora a disposizione nei propri archivi. Quindi basterà usare:
il motore di ricerca interno dei quotidiani
la versione internazionale dei motori di ricerca, quelli cioè che operano all'esterno
dell'Europa
LE CONSEGUENZE
MICROSOFT
Nel dicembre del 2014, Microsoft ha pubblicato una
pagina Web attraverso cui, dopo la compilazione online
di uno specifico modulo, si possano bloccare i risultati
della ricerca su Bing se questa viola il diritto all'oblio, ai
sensi della normativa europea.
https://www.bing.com/webmaster/tools/eu-privacy-request
LE CONSEGUENZE
WIKIPEDIA
Un motore di ricerca come Google ha oscurato anche alcuni
link a Wikipedia, provocando la reazione del co-fondatore
Jimmy Wales.
“La storia è un diritto umano. Io sto sotto i riflettori da un bel po’ di
tempo, alcune persone dicono di me cose belle e altre cose brutte.
Ma questa è storia e non userei mai un procedimento legale come
questo per cercare di nascondere la verità. Credo che ciò sia
profondamente immorale”.
LE CONSEGUENZE
I motori di ricerca arbitri della Privacy?
Uno dei punti della normativa Europea maggiormente criticati, è la delega che l’Unione
Europea fornirebbe ai motori di ricerca nel vagliare qualsiasi tipo di decisione sulla gestione e
la rimozione dei link.
LE CONSEGUENZE
E se non fossero buoni giudici?
Problematica dei contenuti rimossi
Meritevoli o meno di rimanere online?
Distorti o eliminati eventi storici passati
realmente avvenuti
LE CONSEGUENZE
E IN ITALIA…
Art. 7 d.lgs. n.196 del 2003: dispone che ogni soggetto abbia il diritto di sapere in ogni momento
chi sia in possesso dei propri dati personali e quale sia l’utilizzo che intenda farne.
Ddl in materia di Diritto all’oblio del 2009: proposta di legge per garantire ai cittadini sottoposti a
procedimenti penali il diritto all’oblio una volta trascorso un determinato lasso di tempo.
In una nota sentenza del 2012, la Corte di Cassazione per la prima volta riconosce la differenza
tra un archivio in senso tradizionale e la Rete, dove le notizie, che sono presentate in maniera
decontestualizzata, devono essere aggiornate o cancellate se non rispondono più a verità.
IL PERCORSO LEGISLATIVO 2003/2012
2015 – LA QUERELLE CONTINUA!
Luglio 2015 - Caso Francese
La Cnil (Commission Nationale Informatique et Libertés) ha posto una richiesta molto precisa
ai motori di ricerca riguardo:
L'oscuramento dei link, che deve essere
internazionale e non solo europeo!
Giudicata non valida la rintracciabilità dei link
rimossi su Google.com
2015 – LA QUERELLE CONTINUA!
Agosto 2015, caso Inglese
Google si rifiuta di rimuovere alcuni link dal motore di ricerca circa fatti avvenuti 10 anni prima
Emerge la contraddizione di una società privata come arbitro della nostra privacy
Si ordina al motore di ricerca di eliminare i link
Google si rifiuta in quanto rappresentano fatti storici realmente avvenuti
2015 – LA QUERELLE CONTINUA!
Dicembre 2015 - Non molto lontano da noi…
Lo scorso dicembre il Tribunale di Roma ha emesso una sentenza storica nel nostro Paese,
applicando di fatto quanto stabilito dalla Corte di Giustizia dell’Unione Europea nel Maggio
del 2014.
Il caso su cui si è espresso il tribunale di Roma era stato presentato da un avvocato che
chiedeva a Google di rimuovere dall’indicizzazione 14 URL che lo riguardassero, link a siti in cui
il suo nome venisse associato a vicende giudiziarie in cui era stato coinvolto tra il 2012 e il 2013.
2015 – LA QUERELLE CONTINUA!
Dicembre 2015 - Non molto lontano da noi...
I giudici hanno dato ragione a Google. La richiesta di rimozione non può avvenire in quanto il
motore di ricerca ha stabilito che si è trattato di un fatto recente e di pubblico interesse.
2015 – LA QUERELLE CONTINUA!
Resta ancora attuale la problematica della presenza, negli
archivi Web, di dati cancellati dai motori di ricerca.
INTERNET ARCHIVE
“The Internet Archive is working to prevent the Internet - a new medium with major historical significance -
and other "born-digital" materials from disappearing into the past.”
INTERNET ARCHIVE
Biblioteca digitale non profit
Accesso universale alla conoscenza
Materiale digitale: siti web, video, audio e libri
Archivio Web: raccolta di screenshot del World Wide Web
catalogati in base alla data di acquisizione
INTERNET ARCHIVE
Fondata da Brewster Kahle nel 1996
Sede uffici amministrativi: San Francisco, California.
Sede data center: San Francisco, Redwood City,
Mountain View, California.
“Mirror” nella Biblioteca di Alexandria in Egitto per
questioni di sicurezza
INTERNET ARCHIVE
Ruolo importante dei bibliotecari ed archivisti
Fa parte della IIPC (International Internet Preservation Consortium)
Nel 2002: tentativo da parte di Kahle di far diventare Internet Archive il capo di un
consorzio mondiale di Archivi Web
Dal fallimento di tale tentativo nacque la IIPC (2003)
Da un numero iniziale di 12 membri – istituzioni a un numero finale di 49
WAYBACK MACHINE
Cos’è?
Interfaccia Web utilizzata da Internet
Archive per estrapolare i dati dagli archivi
Macchina del tempo attraverso cui è
possibile navigare in siti ormai offline
Nella cultura popolare ormai Wayback
Machine e Internet Archive sono diventati
quasi sinonimi
Cosa fa?
Permette di visualizzare i siti archiviati da
Internet Archive
Attraverso un apposito crawler (Heritrix),
tenta di fare una copia di tutte le pagine
presenti sul Web con una frequenza di
circa 2 mesi (intervallo variabile)
WAYBACK MACHINE
Il servizio di archiviazione periodica dei contenuti dei domini prende il nome di
“Archive.org”
Tramite Heritrix, la Wayback Machine naviga per la rete, cattura i contenuti e ne opera
l’immagazzinamento all’interno di server dedicati. Milioni di siti Web, con i rispettivi dati,
vegono archiviati e resi disponibili ed accessibili a tutti.
E’ impossibile trovare pagine Web pubblicate prima del 1996.
WAYBACK MACHINE E RANKING
La Wayback Machine contiene 456 miliardi di pagine
Web. Per questo motivo non può esserci la stessa
indicizzazione o classificazione, nel ranking dei risultati a
partire da una query, che potrebbe esserci ad esempio in
un archivio cartaceo.
I contenuti sono ordinati soltanto per URL e data di
acquisizione. Vi è poi la possibilità di cercare tramite
keyword o di visualizzare i risultati per autore o tipologia;
ma nulla di simile al PageRank di Google.
WAYBACK MACHINE E ARCHIVE-IT
Chi può inserire dati all’interno dell’archivio?
Tutti: la Wayback Machine in primis, addetti specialisti
all’archiviazione, singoli individui o istituzioni
Internet Archive fornisce il servizio Archive-it che
consente ad individui ed istituzioni di costruire il proprio
archivio di pagine Web.
Di tutto ciò che è salvato dagli utenti viene comunque
fatta una copia che andrà a finire all’interno della
Wayback Machine.
Gran parte degli archivi Web sono
gestiti dalle biblioteche nazionali e
raccolgono tutto ciò che si trova
all’interno dei loro domini.
La Biblioteca del Congresso
statunitense (Library of Congress)
contiene nove miliardi di pagine
archiviate
GLI ALTRI ARCHIVI WEB E LE BIBLIOTECHE
NAZIONALI
GLI ALTRI ARCHIVI WEB E LE BIBLIOTECHE
NAZIONALI
La Biblioteca Britannica (British
Library) contiene sei miliardi di
pagine archiviate
Gli archivi di queste e delle più
importanti biblioteche nazionali,
sono tutti in qualche modo
dipendenti da Internet Archive,
soprattutto nell’attività di Web
crawling.
CURIOSITA’ - TWITTER
Twitter costituisce una rara eccezione nel panorama dei servizi di Social Networking
E’ l’unico ad avere un archivio contenente tutti i Tweets pubblicati a partire dalla
fondazione di Twitter stesso (2006): tweets pubblici, privati e anche pubblicati da account
disattivati
Nella primavera del 2010 la Biblioteca del Congresso annuncia l’acquisizione dell’archivio
Twitter pianificando di rendere il tutto accessibile ai ricercatori
Più di cinque anni dopo, il progetto è ancora in un limbo. La biblioteca si trova a dover
gestire un archivio che ammonta a mezzo trilione di tweets
CURIOSITA’ - TWITTER
Problematiche nel processo di acquisizione
Per prima cosa, la biblioteca deve acquisire e memorizzare un archivio statico di tweets
dall’inizio di twitter, 2006, fino alla data di accordo, 2010, per un totale di circa 20 miliardi
di tweets
Deve poi tenere in aggiornamento continuo circa 400 milioni di tweets al giorno e renderli
indicizzabili e accessibili
Attualmente l’archivio non è aperto alla ricerca
CURIOSITA’ - TWITTER
Ma dal Novembre 2014 Twitter rende
disponibile online, ed accessibile alla
ricerca, l’intero archivio dei tweet pubblici
pubblicati dal 2006 ad oggi.
SERVIZI IN RETE DI TUTELA
Esistono diversi servizi di tutela online e di consulenza in materia di diritto all’oblio. In Italia, la società
leader nel settore è la Reputation Manager, specializzata in Web Reputation.
SERVIZI IN RETE DI TUTELA
Segnalazione di link ritenuti
dannosi od offensivi della
propria persona, immagine
o reputazione.
Necessario l’inserimento
della motivazione.
SERVIZI IN RETE DI TUTELA
My Reputation è una piattaforma Freemium che permette di
verificare e tenere sotto controllo l’identità online.
“My Reputation Score”: valore compreso tra
-100 e 100 dell’indice della reputazione online:
Presenza sui
motori di
ricerca
Attività sui
social
network
SERVIZI IN RETE DI TUTELA
SERVIZI IN RETE DI TUTELA – PREMIUM
Intervento
sui contenuti
lesivi per
l’identità
digitale
Creazione di
un’identità
digitale
positiva
Creazione
e tutela
per
l’identità
digitale dei
dirigenti
Tutela della
privacy e
dei dati
personali
online
Analisi e
valutazione
del danno
alla
reputazione
Presidio
dell’identità
digitale dei
soggetti più
deboli
GOOGLE E IL RAPPORTO SULLA
TRASPARENZA
A partire dalla sentenza Google Spain del 2014, Google divulga il rapporto sulla trasparenza contenente i
dati sulle richieste di rimozione di risultati, ricevute in base alla Normativa Europea sulla Privacy.
GOOGLE E IL RAPPORTO SULLA TRASPARENZA
“Con la sentenza del mese di Maggio del 2014, Google Spain contro AEPD e Mario Costeia
Gonzàlez, la Corte di giustizia dell'Unione europea ha stabilito che gli utenti hanno il diritto di
chiedere ai motori di ricerca come Google di rimuovere determinati risultati che li
riguardano. La Corte ha stabilito che i motori di ricerca devono valutare la richiesta di
rimozione di ogni persona e che possono continuare a mostrare determinati risultati soltanto
se esiste un interesse pubblico che ne giustifichi la visualizzazione. Per ulteriori informazioni
sulla nostra procedura e sui dati che forniamo qui, leggi le nostre domande frequenti (FAQ).”
http://www.google.com/transparencyreport/removals/europeprivacy/?hl=it
GOOGLE E IL RAPPORTO SULLA TRASPARENZA
Con questo rapporto Google si impegna a divulgare il numero di richieste di rimozione
ricevute dai proprietari del copyright e dalle autorità al fine di garantire una maggiore
trasparenza
Istituisce un form, un modulo on-line da compilare, per richiedere la rimozione dai servizi
Google di alcuni dati sensibili che potrebbero essere non più pertinenti allo stato attuale
del proprietario di tali dati
GOOGLE E IL RAPPORTO SULLA TRASPARENZA
GOOGLE E IL RAPPORTO SULLA TRASPARENZA
Totale delle richieste di rimozione esaminate da Google
URL totali esaminati da Google per la rimozione: 1.300.133
Numero totale di richieste ricevute da Google: 367.463
Il grafico considera solo gli URL interamente elaborati. Gli URL
la cui esaminazione è ancora in attesa non sono inclusi nel
grafico, ma rientrano nel numero in alto.
GOOGLE E IL RAPPORTO SULLA TRASPARENZA
In Italia:
URL totali esaminati da Google per la rimozione: 90.890
Numero totale di richieste ricevute da Google: 27.660
Il grafico considera solo gli URL interamente elaborati. Gli URL
la cui esaminazione è ancora in attesa non sono inclusi nel
grafico, ma rientrano nel numero in alto.
GOOGLE E IL RAPPORTO SULLA TRASPARENZA
Il 9% del numero totale di URL di cui è stata chiesta la rimozione è relativo a Social
Network e a pagine appartenenti a Google.
Facebook: 11096 URL rimossi
Youtube: 5654 URL rimossi
Badoo: 4523 URL rimossi
Google Plus: 4388 URL rimossi
Twitter: 4177 URL rimossi
RIFERIMENTI
http://www.ildirittoalloblio.it/
https://www.my-reputation.it/
https://archive.org/index.php
https://archive-it.org/index.php
http://www.google.com/transparencyreport/removals/europeprivacy/?hl=it
https://support.google.com/legal/contact/lr_eudpa?product=websearch
https://support.google.com/websearch/troubleshooter/3111061?hl=it&rd=1