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INDICE 1. Premesse ........................................................................................................................................ 3

1.1 Come nasce lo studio ........................................................................................................................... 3

1.2 Il contesto economico e le dinamiche di formazione del prezzo ........................................................ 4

1.3 Gli obiettivi dello studio ....................................................................................................................... 4

2. Il progetto e descrizione generale dello studio ................................................................................ 5

2.1 Dettagli del progetto............................................................................................................................ 5

2.2 L’indagine ............................................................................................................................................. 5

2.2.1 Area geografica, periodo dello studio e selezione dei punti vendita ........................................... 5

2.2.2 Tipologia e numero di punti vendita oggetto d’indagine ............................................................. 6

2.2.3 Metodologia d’indagine e categorie di prodotti .......................................................................... 8

3. I risultati dell’indagine .................................................................................................................. 10

3.1. PRODOTTI ALIMENTARI .................................................................................................................... 10

3.2 ARTICOLI per UFFICIO ........................................................................................................................ 18

3.3 PRODOTTI USA e GETTA in CARTA ..................................................................................................... 19

3.4 PRODOTTI USA e GETTA in ALTRI MATERIALI .................................................................................... 22

3.5 DETERGENTI e PRODOTTI per l’IGIENE .............................................................................................. 24

4. Considerazioni relative a prodotti che presentano particolari criticità di valutazione ..................... 28

4.1 Detergenti .......................................................................................................................................... 28

4.2 Tonno in scatola ................................................................................................................................. 29

4.3 Carte ................................................................................................................................................... 30

5. Conclusioni ................................................................................................................................... 32

5.1 Considerazioni di tipo generale ......................................................................................................... 32

5.2 Considerazioni sui prezzi .................................................................................................................... 32

5.3 Considerazioni sulla diffusione .......................................................................................................... 33

5.4 Considerazioni sull’identificabilità dei prodotti più sostenibili ......................................................... 33

5.5 Considerazioni per il futuro e approfondimenti necessari ................................................................ 33

5.6 Considerazioni sull’importanza dei comportamenti individuali ........................................................ 34

6. Contatti e autori ........................................................................................................................... 35

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Relazione Indagine sulla diffusione dei prodotti a ridotto impatto ambientale

e sociale1 e sui loro prezzi rispetto ai prodotti convenzionali

1. Premesse

1.1 Come nasce lo studio

Nei sei anni di attività del CECS2 sono emersi alcuni aspetti che hanno portato a realizzare

un’indagine sulla diffusione dei prodotti progettati con una particolare attenzione alla

riduzione degli impatti su ambiente e società, e sui prezzi di questi rispetto a quelli più

convenzionalmente trovati negli scaffali dei nostri rivenditori, in particolare:

- i cittadini hanno sempre manifestato grande interesse per informazioni comparate sul

prezzo dei prodotti, data la percezione generalizzata di un maggiore costo di quelli

“ecologici”;

- i principali marchi di qualità ecologica e sociale sono poco conosciuti dai consumatori,

poco diffusi tra le imprese, a volte da queste abbandonati o addirittura non utilizzati

per la promozione dei prodotti nei confronti del cliente.

1 Per prodotti ‘più sostenibili’ o a ridotto impatto sociale e ambientale, si intendono in questo lavoro, tutti quei prodotti

progettati in modo da ridurne quanto più possibile gli impatti sociali o ambientali, o entrambi, durante tutto o parte del loro ciclo di vita (dalla progettazione alla loro nuova vita come prodotti riciclati o allo smaltimento come rifiuti). L’attenzione all’ambiente e alle persone permette di ridurre l’esternalizzazione di costi ambientali e sociali normalmente non inclusi nei prezzi dei prodotti convenzionali. Questo è uno dei motivi per cui questi prodotti possono risultare un po’ più cari di altri. Alcuni dei prodotti ‘più sostenibili’ in linea di massima si possono riconoscere per una o più delle seguenti caratteristiche: riportano un marchio ecologico autorevole, o quello europeo dell’agricoltura biologica, o quello internazionale del commercio

equo-solidale, o entrambi i simboli del bio e dell’equo; vengono venduti con un’etichetta trasparente che evidenzia la distribuzione dei guadagni lungo tutta la filiera; sono garantiti da una certificazione collettiva o da un’autocertificazione da parte di un produttore locale di fiducia; sono venduti sfusi o con imballaggio ridotto per ridurre i rifiuti; sono locali e quindi han contribuito alla riduzione degli impatti del trasporto e hanno favorito l’economia locale; sono fatti di materiali biodegradabili o compostabili con una attenzione alla sostenibilità generale (che esclude la sottrazione

di aree agricole alla produzione di alimenti e l’uso di OGM);

presentano un’etichetta energetica che ne garantisce il basso consumo energetico; permettono con la loro applicazione di ridurre il consumo di acqua o energia; nascono da progetti per combattere le mafie. 2 Il Centro di Educazione al Consumo Sostenibile , promosso da Regione Liguria ed ARPAL, è una sezione del Centro Regionale di Educazione Ambientale (CREA) dell’Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente Ligure.

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1.2 Il contesto economico e le dinamiche di formazione del prezzo

Nel contesto economico in cui viviamo oggi, molto spesso il prezzo non corrisponde al

vero valore del prodotto/servizio in termini di costi economici, ambientali e sociali

che si affrontano durante tutto il suo ciclo di vita.

I prezzi possono dipendere da molti fattoti, come per esempio:

- efficienza produttiva;

- lunghezza della filiera;

- esternalizzazione di alcuni costi;

- sfruttamento del lavoro o delle risorse;

- aiuti economici che portano a concorrenza sleale;

- dinamiche di formazione dei prezzi sfavorevoli ai produttori;

- livello di qualità;

- costi di procedure di certificazione e controllo;

- stagionalità;

- fluttuazioni del mercato e dei prezzi delle materie prime;

- investimenti in marketing e pubblicità;

- frodi, speculazioni ed illegalità;

- condizioni di monopolio e oligopolio;

- offerte;

- concorrenza;

- livello di responsabilità...

Né il prezzo alto né il prezzo basso possono garantirci che un prodotto o servizio

sia stato pensato per ridurne gli impatti ambientali e sociali e che per questo sia

‘più sostenibile’ di altri.

1.3 Gli obiettivi dello studio

Con il fine di incentivare azioni consapevoli e l’adozione di comportamenti sostenibili negli

acquisti, e di promuovere spirito critico, l’azione si proponeva invitare i consumatori a una

generale riflessione su:

- il modello di sviluppo attuale ed il funzionamento del mercato;

- le alternative che esistono per gli acquisti. Alternative che alcune volte possono essere

più care in termini di prezzo, ma non di impatti ambientali e sociali, altre volte non più

costose di prodotti convenzionali più o meno di marca;

- il fatto che anche quando ci si trova a sostenere prezzi maggiori, si può comunque

risparmiare altrove con i formati famiglia, evitando l’usa e getta e le monodosi,

comprando di stagione, facendo attenzione alle scadenze e ai quantitativi, non

facendo andare a male gli alimenti o non trasformandoli prematuramente in rifiuto.

Per conseguire ciò, il progetto prevedeva due principali azioni:

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- indagare e stilare un quadro generale dello stato dell’arte della diffusione dei prodotti

‘più attenti e rispettosi di ambiente e società’;

- produrre del materiale informativo rivolto alla cittadinanza per presentare prodotti

meno conosciuti e forme di approvvigionamento alternativo.

2. Il progetto e descrizione generale dello studio

2.1 Dettagli del progetto

L’azione progettata dal Centro di Educazione al Consumo Sostenibile (CECS), promosso da

Regione Liguria ed ARPAL-CREA, nell’ambito delle attività di promozione dei consumi e

delle produzioni sostenibili 2010, e denominata “Produzione di materiali informativi sui costi

della sostenibilità domestica”, in breve comprendeva:

A. un’indagine in diversi punti vendita della città di Genova, sulla diffusione dei prodotti

sostenibili e dei marchi che denotano una particolare attenzione alla riduzione degli

impatti su ambiente e società (per esempio i marchi ecologici, del biologico, del

commercio equo) ed in particolare degli intervalli di prezzi di tali prodotti rispetto ai

prodotti convenzionali;

B. la produzione di un opuscolo, da diffondere a livello regionale, che riportasse i dati

raccolti durante l’indagine accompagnati dai loghi dei principali marchi trovati sugli

scaffali ed i loro siti, l’indicazione dei significati di esternalità e costi indiretti, della

differenza tra prezzo al consumatore e prezzo reale, di ciclo di vita, di ‘usa e getta’, di

eco-design, di impronta ecologica, di up e down cycling, accompagnati da alcuni

consigli per l’azione personale e la propria ecospesa.

Qui di seguito viene la descrizione dettagliata della prima parte del progetto: l’indagine.

2.2 L’indagine

Per le complicate dinamiche di formazione dei prezzi viste in premessa e in considerazione

delle finalità generali del progetto, si è deciso di concentrare l’indagine sulla rilevazione di

range di prezzi (prezzo minimo e prezzo massimo) e non prezzi medi.

2.2.1 Area geografica, periodo dello studio e selezione dei punti vendita

Lo studio è stato effettuato nella primavera del 2010 (tra Aprile e Giugno), nella città di

Genova.

La scelta dell’estensione geografica è stata giustificata da due fattori:

- il fatto che la realtà genovese potesse rappresentare più o meno la realtà di una

qualsiasi città ligure, e molto probabilmente anche quella di alcune città italiane;

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- le risorse disponibili.

Per assicurare una sufficiente rappresentatività della situazione in cui si può trovare un

qualsiasi cittadino genovese nell’effettuare le sue compre, si è scelto per l’indagine una

serie di punti vendita con un’attenzione ai seguenti criteri:

- la rappresentatività di differenti quartieri, onde poter tener conto delle possibili

differenze di prezzo che ci possono essere tra un quartiere e l’altro;

- l’inclusione di differenti tipologie di punto vendita, in proporzione al totale esistente

sul territorio.

La ricognizione ha quindi coinvolto 38 punti vendita di Genova, quali supermercati della

grande distribuzione e negozi di prossimità più o meno specializzati, e dislocati in quartieri

abbastanza rappresentativi delle differenti realtà cittadine: Campi, Centro, Foce, Nervi,

Quarto, Sampierdarena, Sturla.

2.2.2 Tipologia e numero di punti vendita oggetto d’indagine

Grande Distribuzione Organizzata (GDO)

Per la scelta delle insegne della grande distribuzione si è cercato di visitarne almeno 1 o 2

per catena cercando di coprire tutte quelle presenti sul territorio genovese, dando maggior

peso a quelle più diffuse, ed escludendo i discount. In particolare, essendo presenti nel

Comune di Genova 48 Dì per Dì, 18 Basko, 12 Coop , 11 Conad, 1 Despar, l’indagine ha

interessato, in ordine decrescente di numero, le seguenti insegne:

Dì per Dì (prodotti Carrefour),

Basko (gruppo Sogegross),

Coop Liguria (supermercati/ipermercato),

Conad,

Metà (Pam),

Despar.

n. punti vendita della GDO visitati: 9

Negozi specializzati nella vendita di prodotti eco-bio-equi

Per quanto riguarda i punti vendita specializzati, quali le catene distributive dei prodotti

biologici, le botteghe equo-solidali, i negozi di prodotti biologici o ecologici, è stato ritenuto

importante offrire un’idea quanto più possibile completa dell’offerta disponibile sul mercato.

Per tale motivo si è cercato di prenderne in esame un numero totale equiparabile a quello

dei punti vendita presi in considerazione per i negozi non specializzati della grande

distribuzione e di prossimità.

n. negozi specializzati in prodotti eco-bio-equi visitati: 10

Negozi di prossimità non specializzati in prodotti eco-bio-equi

Il numero ormai esiguo di alimentari non affiliati a qualche gruppo della grande

distribuzione organizzata ha reso difficile il reperimento di dati adeguati. Non sono stati

presi in considerazione i negozietti del centro storico perché in generale punti vendita non

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rappresentativi della realtà territoriale genovese, per le preponderanti caratteristiche

etniche dei prodotti.

Per quanto riguarda, invece, i negozi di prossimità di ortofrutta, ne sono stati visitati 3 in 3

diverse zone di Genova (Quarto, Sampierdarena, centro storico/Foce).

n. negozi alimentari di prossimità visitati: 2

n. negozi ortofrutta di prossimità visitati: 3

Mercati rionali, a vendita diretta, mercatini del biologico

Soprattutto per le categorie di prodotti dell’orto-frutta, ma anche per uova e latte, sono

stati visitati il Mercato orientale*, il mercatino dei produttori della Coldiretti presso la

Darsena il venerdì, e le bancarelle di rivenditori e produttori del biologico di via Cesarea.

n. mercati (rionale, vendita diretta e bio) visitati: 3

*se n’è potuto visitare solo 1 del centro con un’ampia gamma di prodotti e prezzi, visti i numerosi banchi.

E’ possibile che in altri mercati rionali si possano rilevare prezzi minimi inferiori e prezzi massimi superiori.

Negozi di ferramenta/casalinghi

Categoria presa ad esame per alcune tipologie di prodotti quali per es. i riduttori di flusso

per il risparmio idrico o le caraffe filtranti per l’acqua.

Dalle visite è emersa la difficoltà a trovare alcuni prodotti, quali i timer a presa per

l’accendimento e spegnimento automatico di apparecchiature elettriche, o i riduttori di

flusso capaci di garantire almeno il 50% di risparmio d’acqua.

n. negozi di ferramenta/casalinghi visitati: 7

Negozi di prodotti per la detergenza o per ufficio

Per le carte per ufficio o per la casa ed i prodotti per la detergenza sono stati presi ad

esame i seguenti punti vendita:

IperSoap

Prodet

Buffetti

n. punti vendita di prodotti per la detergenza o per ufficio visitati: 5

Approvvigionamento alternativo

Sempre nell’ottica di offrire al consumatore una panoramica quanto più possibilmente

completa e di promuovere nuove forme partecipative e solidali di acquisto, sono state prese

in considerazione anche altre tipologie d’acquisto che si stanno sempre più diffondendo:

l’acquisto on-line ed i Gruppi d’Acquisto Solidali, i GAS.

Al concludersi dell’indagine però, le due tipologie non sono state prese in esame per i

seguenti motivi:

- per l’acquisto tramite internet di “Riduttori di flusso” erano stati considerati, tra i primi

siti individuati dal motore di ricerca, quelli che più specificatamente vendevano i

dispositivi richiesti. Vista però la mancanza di dati rispetto ai rivenditori tradizionali, la

categoria è stata esclusa.

- per i GAS, dati i loro obiettivi prettamente solidaristici e non orientati al risparmio, e

l’equivoco che avrebbe potuto generare un inserimento dei prezzi dei loro prodotti

vicino a quelli dei prodotti convenzionali.

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Si è ipotizzato che, nel caso si arrivi alla stesura di un opuscolo rivolto ai cittadini, si

riporterà un capitolo di descrizione generale sul significato dell’attività dei GAS.

2.2.3 Metodologia d’indagine e categorie di prodotti

Metodologia

La rilevazione è stata realizzata effettuando delle visite nei vari punti vendita selezionati, di

circa 1-2 ore ciascuna, durante le quali si sono riportati su un’apposita scheda stilata dal

CECS tutti i prezzi minimi e massimi per unità di misura, delle differenti versioni disponibili

di tutte le categorie dei prodotti scelti per l’indagine presenti sugli scaffali.

Le visite sono state tutte precedute da una breve presentazione del progetto al

responsabile del punto vendita, e con la consegna di una brevissima scheda informativa

dell’iniziativa del CECS e con i riferimenti per i contatti.

Alcuni esercenti o operatori hanno preferito non partecipare all’indagine. In particolare un

alimentari di prossimità, un negozio di ortofrutta specializzato in bio e, nonostante le

richieste telefoniche e via mail alla sede centrale, una catena di prodotti per l’igiene della

casa e personale (2 negozi).

Scelta delle categorie di prodotti

Per quanto riguarda i prodotti presi in esame, al fine di circoscrivere la ricerca ed assicurare

la comparabilità dei prezzi, sono stati scelti una trentina di prodotti con la caratteristica di

essere reperibili sia nelle versioni più ‘sostenibili’ che non, e sufficientemente

rappresentativi di un’ipotetica spesa tipo di una famiglia italiana.

In particolare per l’orto-frutta si sono considerati i prodotti più largamente diffusi senza

prendere in considerazione varietà locali magari più adatte all’agricoltura biologica, ma non

disponibili nella grande distribuzione per il confronto dei prezzi. Sono state prese in

considerazione le mele (tipo Golden) e la lattuga (tipo Trocadero), coscienti di trovarci al

momento dell’indagine verso la fine della stagione delle mele ed all’inizio di quella più

florida per la lattuga. In più si è aggiunto la banana, prodotto molto nutriente, ma con un

forte impatto ambientale (prodotti chimici e trasporti) e molto spesso anche sociale,

rappresentativo di filiere dell’agricoltura convenzionale, di quella biologica ed equo-solidale.

Invece per le altre categorie si sono presi in considerazione altri prodotti alimentari di

vario genere, prodotti cartacei, prodotti per la detergenza, beni di consumo usa e

getta, la cui descrizione più dettagliata si trova in seguito.

Delle diverse categorie di prodotti, si sono rilevati i prezzi minimi e massimi per unità di

misura, per le versioni del prodotto da filiera convenzionale e per quelle da filiera più

attenta alla riduzione degli impatti sociali ed ambientali.

In particolare, a seconda delle differenti filiere di provenienza disponibili per un

determinato prodotto, sono stati presi in esame quali prodotti ‘più sostenibili’ quelli a

marchio ecologico, biologico, equo-solidale, bio ed equo, quelli venduti sfusi o con

imballaggio ridotto, quelli fatti di materiali biodegradabili o compostabili, o con

un’etichetta trasparente.

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Per ciascun prodotto è stato indicato il marchio di qualità ecologica o sociale, il tipo di

certificazione o le dichiarazioni della casa produttrice. In taluni casi, se di rilevanza, sono

stati riportati la marca e i siti internet per eventuali approfondimenti successivi.

Esistendo numerose varietà dei diversi prodotti presi in esame (ad es. paste di diverse

forme e tipologie di lavorazione, the neri, verdi ed in miscela), in generale si è cercato di

prendere in considerazione il prezzo minimo e massimo della varietà più diffusa. Dove ciò

non era possibile, sono stati considerati i prezzi minimo e massimo del gruppo delle 3-4

varietà più comuni, o, nei casi in cui tutte le varietà fossero diffuse in tutti i punti vendita

presi in esame, si è considerato il prezzo minimo e massimo del gruppo di tutte le varietà

presenti. Quest’ultimo caso si è verificato soprattutto per i risi, essendo le varietà da filiera

biologica o equa-solidale spesso molto particolari e meno frequenti in versione

convenzionale. Per ogni prezzo rilevato si è tentato di riportate la varietà (es: risi) o la

tipologia (es: formato pasta, tipo di the o caffè) del prodotto.

Più in generale ove la qualità o la quantità di prodotto potevano influire significativamente

sul prezzo, ciò è stato evidenziato segnalando il prezzo come dato aggiuntivo, da prendere

in considerazione in un secondo momento solo se necessario. Per esempio, ove il the nero

o verde fosse presente solo in confezioni più grandi, e quindi di conseguenza probabilmente

più convenienti.

Tutte le assunzioni sono state fatte in considerazione delle effettive possibilità di confronto

e scelta da parte del consumatore. Si vedano, a tal proposito, le considerazioni riportate nei

paragrafi dedicati ai prodotti usa e getta in carta.

Per l’archiviazione, le schede di rilevazione originarie sono state modificate

elettronicamente secondo le necessità di ogni prodotto, in modo da visualizzarne meglio i

contenuti.

Una volta visualizzati i dati nell’insieme per ciascun prodotto, si è affinata la selezione delle

varietà prese in considerazione alla luce della diffusione dei prodotti, onde rendere più

omogenei possibili i gruppi di prodotti sottoposti al confronto dei prezzi. Per esempio, in

questa fase sono state tratte le conclusioni rispetto all’inclusione o meno di tutte le varietà

di riso, delle paste trafilate, di tutte le varianti delle caratteristiche ecologiche dei prodotti

per la detergenza, dei diversi formati delle confezioni dei biscotti, delle diverse dimensioni

dei rotoli di carta igienica.

Dalla suddetta valutazione sono seguite le scelte che hanno portato alla definizione

dell’elenco completo delle categorie analizzate, con l’indicazione delle varietà e

tipologie dello stesso prodotto prese in esame e dell’unità di misura finale utilizzata per

il confronto tra i prezzi.

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3. I risultati dell’indagine

3.1 PRODOTTI ALIMENTARI

3.1.1. PASTA

Pasta nei formati tipici maccheroni/fusilli/penne/spaghetti nella confezione più comune da

500g. In principio si pensava di escludere la pasta ‘trafilata al bronzo’, anche se il suo

prezzo è comunque sempre stato rilevato ed affiancato ai dati (quasi in tutti i casi

corrispondente al prezzo massimo). Visto poi che le paste biologiche invece erano tutte

trafilate al bronzo, i prezzi delle trafilate convenzionali è stato incluso nell’analisi dei prezzi

massimo e minimo.

Non è stata invece considerata la pasta integrale o all’uovo o con altri cereali, ed i formati

speciali.

- Prezzo al kg.

n. di punti vendita in cui si è trovato il prodotto

- punti vendita della GDO: 9

- negozi specializzati in prodotti eco-bio-equi: 10

- negozi alimentari di prossimità: 1

Premettendo che bisogna sempre tenere in considerazione che nel contesto economico attuale il più delle volte

il prezzo non corrisponde al vero valore del prodotto/servizio in termini economici, ambientali e sociali, si

riporta il grafico che rappresenta gli intervalli di prezzo rilevati per le varie tipologie di prodotti di questa

categoria:

0 1 2 3 4 5 6

Prodotto convenzionale

Prodotto bio

Prodotto etico-sociale e bio

Prezzo (€/kg)

Pasta

3.1.2. RISO

Riso bianco di diverse qualità (Carnaroli, Indica, Originario, Basmati…) e riso integrale,

vista la sua diffusione tra i prodotti biologici e non.

Sono stati rilevati i prezzi minimo e massimo del gruppo di tutti i risi sullo scaffale da

agricoltura convenzionale (non biologici e non equo-solidali), con l’indicazione della varietà.

Lo stesso si è fatto per i risi biologici e/o equosolidali.

- Prezzo al kg.

n. di punti vendita in cui si è trovato il prodotto

- punti vendita della GDO: 9

- negozi specializzati in prodotti eco-bio-equi: 10

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- negozi alimentari di prossimità: 1

Premettendo che bisogna sempre tenere in considerazione che nel contesto economico attuale il più delle volte

il prezzo non corrisponde al vero valore del prodotto/servizio in termini economici, ambientali e sociali, si

riporta il grafico che rappresenta gli intervalli di prezzo rilevati per le varie tipologie di prodotti di questa

categoria:

0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 32 33 34 35 36 37 38 39 40

Prodotto convenzionale

Prodotto bio

Prodotto equo

Prodotto bio - equo

Prezzo (€/kg)

Riso

3.1.3. BISCOTTI

Biscotti ai cereali.

Ove possibile, del tipo molto diffuso e presente con diverse marche, nelle confezioni

cilindriche con i biscotti in fila da 250g. Ove non presenti questi, sono stati rilevati i prezzi

di biscotti ai cereali con forme e confezioni diverse, segnalandone nelle schede le particolari

caratteristiche.

- Prezzo al kg.

n. di punti vendita in cui si è trovato il prodotto

- punti vendita della GDO: 9

- negozi specializzati in prodotti eco-bio-equi: 10

- negozi alimentari di prossimità: 1

Premettendo che bisogna sempre tenere in considerazione che nel contesto economico attuale il più delle volte

il prezzo non corrisponde al vero valore del prodotto/servizio in termini economici, ambientali e sociali, si

riporta il grafico che rappresenta gli intervalli di prezzo rilevati per le varie tipologie di prodotti di questa

categoria:

0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16

Prodotto convenzionale

Prodotto bio

Prodotto equo

Prodotto bio - equo

Prezzo (€/kg)

Biscotti

3.1.4 MUESLI

Prodotti su cui è espressamente indicata la dicitura muesli, ossia una miscela di cereali

(almeno avena), semi oleosi e frutta secca.

Si sono rilevati i prezzi minimi e massimi del gruppo di muesli di diverso tipo (base, con o

senza cioccolato, nocciole, ecc.) tenendo traccia delle caratteristiche. Dove questo prodotto

non fosse stato presente si è comunque rilevato separatamente il prezzo di eventuali mix di

cereali; questi non sono stati però presi in considerazione nell’elaborazione finale dei dati in

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quanto non contenenti né frutta, né semi oleosi, e soprattutto perché comunque

abbastanza ben diffuso il muesli in tutti i punti vendita visitati.

- Prezzo al kg.

n. di punti vendita in cui si è trovato il prodotto

- punti vendita della GDO: 8

- negozi specializzati in prodotti eco-bio-equi: 9

Premettendo che bisogna sempre tenere in considerazione che nel contesto economico attuale il più delle volte

il prezzo non corrisponde al vero valore del prodotto/servizio in termini economici, ambientali e sociali, si

riporta il grafico che rappresenta gli intervalli di prezzo rilevati per le varie tipologie di prodotti di questa

categoria:

0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20

Prodotto convenzionale

Prodotto bio

Prodotto equo

Prezzo (€/kg)

Muesli

3.1.5 THE

The verde, nero, miscela classica e/o Earl grey in bustine in confezioni solitamente da 40g.

- Prezzo al kg.

n. di punti vendita in cui si è trovato il prodotto

- punti vendita della GDO: 9

- negozi specializzati in prodotti eco-bio-equi: 9

- negozi alimentari di prossimità: 1

Premettendo che bisogna sempre tenere in considerazione che nel contesto economico attuale il più delle volte

il prezzo non corrisponde al vero valore del prodotto/servizio in termini economici, ambientali e sociali, si

riporta il grafico che rappresenta gli intervalli di prezzo rilevati per le varie tipologie di prodotti di questa

categoria:

0 5 10 15 20 25 30 35 40 45 50 55 60 65 70 75 80 85 90 95 100 105 110 115 120 125 130 135 140

Prodotto convenzionale

Prodotto bio (max corrisponde a conf. speciale)

Prodotto equo

Prodotto bio-equo (max corrisponde a conf. speciale)

Prezzo (€/kg)

The

3.1.6 CAFFE’

Caffè macinato per moka (arabica, miscela classica, altre miscele).

- Prezzo al kg.

n. di punti vendita in cui si è trovato il prodotto

- punti vendita della GDO: 9

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- negozi specializzati in prodotti eco-bio-equi: 8

- negozi alimentari di prossimità: 1

Premettendo che bisogna sempre tenere in considerazione che nel contesto economico attuale il più delle volte

il prezzo non corrisponde al vero valore del prodotto/servizio in termini economici, ambientali e sociali, si

riporta il grafico che rappresenta gli intervalli di prezzo rilevati per le varie tipologie di prodotti di questa

categoria:

0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25

Prodotto convenzionale

Prodotto equo

Prodotto bio - equo

Prezzo (€/kg)

Caffè

3.1.7 CIOCCOLATA

Tavoletta (solitamente 100g.) di cioccolato fondente contenente almeno il 70% di cacao.

- Prezzo al kg.

n. di punti vendita in cui si è trovato il prodotto

- punti vendita della GDO: 8

- negozi specializzati in prodotti eco-bio-equi: 7

- negozi alimentari di prossimità: 1

Premettendo che bisogna sempre tenere in considerazione che nel contesto economico attuale il più delle volte

il prezzo non corrisponde al vero valore del prodotto/servizio in termini economici, ambientali e sociali, si

riporta il grafico che rappresenta gli intervalli di prezzo rilevati per le varie tipologie di prodotti di questa

categoria:

0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 32 33 34 35 36

Prodotto convenzionale

Prodotto equo

Prodotto bio - equo

Prezzo (€/kg)

Cioccolata

3.1.8. BANANE

- Prezzo al kg.

n. di punti vendita in cui si è trovato il prodotto

- punti vendita della GDO: 9

- negozi specializzati in prodotti eco-bio-equi: 9

- mercati (rionale): 1

Premettendo che bisogna sempre tenere in considerazione che nel contesto economico attuale il più delle volte

il prezzo non corrisponde al vero valore del prodotto/servizio in termini economici, ambientali e sociali, si

riporta il grafico che rappresenta gli intervalli di prezzo rilevati per le varie tipologie di prodotti di questa

categoria:

Page 14: 2011: Relazione indagine ECO prodotti

Relazione indagine ECO prodotti

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14

0 1 2 3 4 5

Prodotto convenzionale

Prodotto equo

Prodotto bio - equo

Prezzo (€/kg)

Banane

3.1.9 LATTUGA Trocadero

- Prezzo al kg.

n. di punti vendita in cui si è trovato il prodotto

- punti vendita della GDO: 8

- negozi specializzati in prodotti bio e equi: 4

- mercati (rionale, vendita diretta e bio): 3

Premettendo che bisogna sempre tenere in considerazione che nel contesto economico attuale il più delle volte

il prezzo non corrisponde al vero valore del prodotto/servizio in termini economici, ambientali e sociali, si

riporta il grafico che rappresenta gli intervalli di prezzo rilevati per le varie tipologie di prodotti di questa

categoria:

0 1 2 3 4 5 6 7

Prodotto convenzionale

Prodotto bio

Prezzo (€/kg)

Lattuga

3.1.10 MELE Golden

- Prezzo al kg.

n. di punti vendita in cui si è trovato il prodotto

- punti vendita della GDO: 9

- negozi specializzati in prodotti eco-bio-equi: 7

- mercati (rionale, vendita diretta e bio): 3

Premettendo che bisogna sempre tenere in considerazione che nel contesto economico attuale il più delle volte

il prezzo non corrisponde al vero valore del prodotto/servizio in termini economici, ambientali e sociali, si

riporta il grafico che rappresenta gli intervalli di prezzo rilevati per le varie tipologie di prodotti di questa

categoria:

0 1 2 3 4 5

Prodotto convenzionale

Prodotto biologico

Prezzo (€/kg)

Mele

Page 15: 2011: Relazione indagine ECO prodotti

Relazione indagine ECO prodotti

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15

3.1.11 UOVA

Uova fresche in confezioni da 4 e da 6. Quando non disponibili quelle da allevamento

biologico, sono stati comunque rilevati i prezzi delle uova extra fresche e di quelle da

allevamento a terra.

Nell’impossibilità di rilevare il prezzo al kg. o ad uovo, essendo la grandezza delle uova

(oltretutto molto varia nelle produzioni biologiche) o il prezzo al kg. indicati solo in rari casi,

si è assunto che il prezzo per unità di misura non fosse un dato acquisibile dal consumatore

al fine del confronto dei prezzi e quindi delle sue scelte.

- Prezzo a confezione, riportato successivamente al prezzo per unità (uovo).

n. di punti vendita in cui si è trovato il prodotto

- punti vendita della GDO: 9

- negozi specializzati in prodotti eco-bio-equi: 8

- mercati (rionale e vendita diretta): 2

Premettendo che bisogna sempre tenere in considerazione che nel contesto economico attuale il più delle volte

il prezzo non corrisponde al vero valore del prodotto/servizio in termini economici, ambientali e sociali, si

riporta il grafico che rappresenta gli intervalli di prezzo rilevati per le varie tipologie di prodotti di questa

categoria:

0 0,1 0,2 0,3 0,4 0,5 0,6

Prodotto conv.

Prodotto da allev. a terra

Prodotto bio

Prezzo (€/uovo)

Uova

3.1.12 LATTE

Latte intero in confezione da 1 litro fresco e a lunga conservazione, pastorizzato o

microfiltrato.

- Prezzo al l.

n. di punti vendita in cui si è trovato il prodotto

- punti vendita della GDO: 9

- negozi specializzati in prodotti eco-bio-equi: 7

- mercati (rionale): 1

Premettendo che bisogna sempre tenere in considerazione che nel contesto economico attuale il più delle volte

il prezzo non corrisponde al vero valore del prodotto/servizio in termini economici, ambientali e sociali, si

riporta il grafico che rappresenta gli intervalli di prezzo rilevati per le varie tipologie di prodotti di questa

categoria:

Page 16: 2011: Relazione indagine ECO prodotti

Relazione indagine ECO prodotti

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16

0 0,1 0,2 0,3 0,4 0,5 0,6 0,7 0,8 0,9 1 1,1 1,2 1,3 1,4 1,5 1,6 1,7 1,8 1,9 2

Prodotto convenzionale

Prodotto bio

Latte crudo

Prezzo (€/l)

Latte fresco

0 0,2 0,4 0,6 0,8 1 1,2 1,4 1,6 1,8 2 2,2 2,4 2,6

Prodotto convenzionale

Prodotto biologico

Prezzo (€/l)

Latte a lunga conservazione

3.1.13 PASSATA di POMODORO

Passata ‘classica’ in bottiglia di vetro da circa 700g. o ml. Ove non disponibile, si è riportato

il prezzo della ‘rustica’ e di altri formati.

Visti i diversi formati (bottiglie da 500, 680, 690, 700g. o ml.) presenti sugli scaffali e le

diverse unità di misura utilizzate per esprimere il loro peso netto (g. e ml.), non potendo il

consumatore distinguere il reale quantitativo di passata, nel confronto tra i prezzi al kg. o

al l., ed in fine in considerazione del sufficiente livello di accuratezza dei dati necessari per

questa ricerca, si è assunto che i prezzi al kg. e al l. fossero equiparabili.

- Prezzo al l. = prezzo al Kg.

n. di punti vendita in cui si è trovato il prodotto

- punti vendita della GDO: 9

- negozi specializzati in prodotti eco-bio-equi: 10

- negozi alimentari di prossimità: 1

Premettendo che bisogna sempre tenere in considerazione che nel contesto economico attuale il più delle volte

il prezzo non corrisponde al vero valore del prodotto/servizio in termini economici, ambientali e sociali, si

riporta il grafico che rappresenta gli intervalli di prezzo rilevati per le varie tipologie di prodotti di questa

categoria:

0 1 2 3 4

Prodotto convenzionale

Prodotto bio

Prodotto etico-sociale e bio

Prezzo (€/kg o €/l)

Passata di pomodoro

3.1.14 TONNO

Tonno all’olio di oliva in scatola metallica tra gli 80g. e i 160g. di peso, in confezioni da 1 o

2 o 3 scatole (le confezioni più diffuse sono da 3x80g e da 2x160g). Ove non disponibili, si

sono rilevati i prezzi di tranci o filetti in confezioni singole in vetro di peso fino ad un

massimo di 225g. Ove in olio extravergine di oliva, questo è stato segnalato.

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17

In considerazione del fatto che le scatolette di tonno si possono conservare in casa per

lunghi periodi e quindi che comprarle in piccoli formati in confezioni da 1 a 3, non faccia

gran differenza per il consumatore, i prezzi minimi e massimi si sono valutati prendendo in

considerazione tutti i suddetti formati e tipologie di confezioni. Non sono stati considerati

quantitativi superiori.

Per le confezioni con indicazione di riduzione degli impatti è stato riportato accuratamente il

tipo di marchio ecologico o le ulteriori specifiche di attenzione alla protezione delle specie

marine riportate in confezione. Inoltre sono state indicate le marche, visto che molte case

produttrici hanno disciplinari propri e preferiscono riportare sulla confezione una loro

dichiarazione piuttosto che un ‘marchio ecologico’ specifico.

Come versione di scatolette più rispettose dal punto di vista ecologico, ossia “tonno

pescato3 e lavorato secondo criteri minimi di sostenibilità” sono stati considerati i vari

marchi di salvaguardia dei delfini, quello “Friends of the sea” e le marche ai primi posti

(definiti ‘ci siamo quasi’) nella classifica “Rompiscatole” di Greenpeace in cui l’associazione

ha confrontato le dichiarazioni di tutti i principali marchi di fabbrica presenti sugli scaffali

della grande distribuzione attraverso la compilazione da parte dei produttori di questionari.

Non si sono invece considerati come “tonno pescato e lavorato secondo criteri minimi di

sostenibilità” i tonni in olio extra vergine di oliva o in olio biologico, o con la sola indicazione

‘lavorati sul luogo di pesca’, che non fossero ai primi tre posti della classifica di Greenpeace

o non riportassero ulteriori specifiche sulla sostenibilità dei metodi di pesca.

- Prezzo al kg.

n. di punti vendita in cui si è trovato il prodotto

- punti vendita della GDO: 9

- negozi specializzati in prodotti eco-bio-equi: 6

- negozi alimentari di prossimità: 1

Premettendo che bisogna sempre tenere in considerazione che nel contesto economico attuale il più delle volte

il prezzo non corrisponde al vero valore del prodotto/servizio in termini economici, ambientali e sociali, si

riporta il grafico che rappresenta gli intervalli di prezzo rilevati per le varie tipologie di prodotti di questa

categoria:

0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 32 33 34 35 36 37 38 39 40 41 42 43 44 45

Prodotto convenzionale

Prodotto “eco”

Prezzo (€/kg)

Tonno

3.1.15 ACQUA

Sono state prese in considerazione per il confronto l’ acqua di acquedotto e quella naturale

venduta in bottiglie da un 1,5 l.

Il prezzo dell’acqua, detta “del Sindaco”, è stato calcolato sulla base delle tariffe al metro

cubo applicate dal soggetto gestore della Provincia di Genova (2010) e ottenute sommando

3 La pesca al tonno sovrasfrutta gli stock disponibili e causa la morte di tartarughe marine, squali e altre specie marine.

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Relazione indagine ECO prodotti

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18

alla quota relativa al consumo idrico per uso residenziale, quella per il servizio di fognatura

e di depurazione. La cifra risultante è stata poi riportata al litro.

- Prezzo al l.

n. di punti vendita in cui si è trovato il prodotto (acqua in bottiglia)

- punti vendita della GDO: 9

- negozi specializzati in prodotti eco-bio-equi: 3. I dati di questi ultimi non vengono

riportati perché non comparabili, trattandosi di acqua in bottiglie di vetro (con in alcuni

casi il sistema del vuoto a rendere).

Premettendo che bisogna sempre tenere in considerazione che nel contesto economico attuale il più delle volte

il prezzo non corrisponde al vero valore del prodotto/servizio in termini economici, ambientali e sociali, si

riporta il grafico che rappresenta gli intervalli di prezzo rilevati per le varie tipologie di prodotti di questa

categoria:

0,002

0 0,1 0,2 0,3 0,4 0,5 0,6 0,7 0,8

Acqua in bottiglia da 1,5 l.

Acqua di acquedotto (Genova 2010)

Prezzo (€/l)

Acqua

3.2 ARTICOLI per UFFICIO

3.2.1 CARTA per STAMPE e COPIE

Confezione di carta bianca o riciclata da circa 500 fogli da circa 70-80g./mq.

- Prezzo a confezione.

n. di punti vendita in cui si è trovato il prodotto

- punti vendita della GDO: 3

- negozi specializzati in prodotti per l’ufficio: 2

Premettendo che bisogna sempre tenere in considerazione che nel contesto economico attuale il più delle volte

il prezzo non corrisponde al vero valore del prodotto/servizio in termini economici, ambientali e sociali, si

riporta il grafico che rappresenta gli intervalli di prezzo rilevati per le varie tipologie di prodotti di questa

categoria:

0 1 2 3 4 5 6

Prodotto convenzionale

Prodotto “eco”

Prezzo (€/risma da 500 fogli)

Carta per stampe e copie

Page 19: 2011: Relazione indagine ECO prodotti

Relazione indagine ECO prodotti

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19

PRODOTTI USA e GETTA in CARTA

3.3.1 ROTOLI di CARTA IGENICA

Rotoli bianchi in confezioni da 2, 4, 6 e 8. Dove non disponibili si sono rilevati i prezzi di

altre confezioni (10, 12…), che però non sono stati presi in considerazione per il calcolo del

prezzo per unità (singolo rotolo) al fine del confronto.

Per la carta igienica risulta pressoché impossibile comparare il prezzo per unità esatta di prodotto,

perché mancano le indicazioni del prezzo al kg. o a strappo, e perché non vengono nemmeno

riportate, tranne rari casi, informazioni quali il numero di veli o di strappi onde effettuarne il calcolo.

E comunque quando indicati questi dati, il mix di caratteristiche possibili (3 veli e 150 strappi, 2 veli

e 160 strappi, ecc.) è talmente vario che effettuare dei calcoli precisi al momento dell’acquisto

risulterebbe alquanto difficile per il consumatore comune. Quindi, in considerazione delle sue

effettive possibilità di confronto e scelta si è assunto che, oltre all’esperienza dell’utilizzo, non avesse

che l’aspetto visivo ed il tatto per orientarsi tra i diversi spessori dei rotoli. Si è scelto così di

considerare per le carte igieniche 3 grandi categorie di rotoli a seconda dello spessore: i fini (quelli

che schiacciati hanno uno spessore inferiore ai 2cm.), i grandi (rotoloni o maxi o XL, di 2,5-3cm. di

spessore perché già molto compatti o da schiacciati) ed i grandissimi (super maxi o XXL, con uno

spessore maggiore di 3cm. ed equivalenti a circa 3-4 rotoli fini).

Ove disponibile, è stato indicato il numero di veli e di strappi, che però non si è rivelato

utile perché indicato in pochissimi casi.

Per quel che riguarda l’aspetto ecologico, sono stati presi in considerazione diversi marchi

di qualità ecologica e dichiarazioni di attenzione all’ambiente del produttore, e visto che

risulta abbastanza difficile per il consumatore comune destreggiarsi tra le diverse tipologie

di marchi ecologici e dichiarazioni, si è deciso di non distinguere tra i diversi livelli di

rispetto dell’ambiente garantiti dai diversi criteri di sostenibilità, dalle diverse procedure di

certificazione e controllo (per es. l'impatto ambientale dell’impiego di carta riciclata è più

basso di quello dei prodotti in pura cellulosa vergine, anche se certificati Ecolabel, mentre

nell’ambito della certificazione FSC, il misto garantisce una riduzione degli impatti inferiore

all’ FSC 100% riciclato).

Visti i diversi formati di rotolo esistenti, per poter più agilmente confrontare i prezzi, nella

presentazione dei dati si è deciso di non distinguere tra le tipologie di punto vendita (GDO,

negozio specializzato, ecc.).

- Prezzo a confezione, riportato successivamente al prezzo per unità (rotolo).

n. di punti vendita in cui si è trovato il prodotto

- punti vendita della GDO: 9

- negozi specializzati in prodotti eco-bio-equi: 6

- negozi alimentari di prossimità: 1

- negozi specializzati in prodotti per la detergenza: 1

Premettendo che bisogna sempre tenere in considerazione che nel contesto economico attuale il più delle volte

il prezzo non corrisponde al vero valore del prodotto/servizio in termini economici, ambientali e sociali, si

riporta il grafico che rappresenta gli intervalli di prezzo rilevati per le varie tipologie di prodotti di questa

categoria:

Page 20: 2011: Relazione indagine ECO prodotti

Relazione indagine ECO prodotti

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20

0 0,2 0,4 0,6 0,8 1 1,2 1,4 1,6 1,8 2

Prodotto convenzionale (Rot. FINI <2cm)Prodotto “eco” (Rot. FINI <2 cm)

Prodotto convenzionale (Rot. GRANDI 2,5 – 3cm)Prodotto “eco” (Rot. GRANDI 2,5 – 3cm)

Prodotto “eco” (Rot. GRANDISSIMI >3cm)

Prezzo (€/rotolo)

Carte igieniche

3.3.2 ROTOLI di CARTA da CUCINA

Rotoli bianchi in confezioni da 2 e 4. Dove non disponibile la confezione da 2 o 4 si è

rilevato il prezzo di altre confezioni (1, 6…).

Come per la carta igienica, anche per la carta da cucina risulta pressoché impossibile comparare il

prezzo per unità esatta di prodotto. Sono state quindi fatte le stesse considerazioni basate sui vari

spessori dei rotoli.

Ove disponibile, è stato indicato il numero di veli e di strappi.

Non sono stati presi in considerazione i panno-carta, disponibili solo nella versione

‘convenzionale’.

Riguardo alle caratteristiche di ‘ecologicità’ sono state confermate le stesse considerazioni

fatte per le carte igieniche.

Visti i diversi formati di rotolo esistenti, per poter più agilmente confrontare i prezzi, nella

presentazione dei dati si è deciso di non distinguere tra le tipologie di punto vendita (GDA,

negozio specializzato, ecc.).

- Prezzo a confezione, riportato successivamente al prezzo per unità (rotolo).

n. di punti vendita in cui si è trovato il prodotto

- punti vendita della GDO: 9

- negozi specializzati in prodotti eco-bio-equi: 4

- negozi alimentari di prossimità: 1

- negozi specializzati in prodotti per la detergenza: 1

Premettendo che bisogna sempre tenere in considerazione che nel contesto economico attuale il più delle volte

il prezzo non corrisponde al vero valore del prodotto/servizio in termini economici, ambientali e sociali, si

riporta il grafico che rappresenta gli intervalli di prezzo rilevati per le varie tipologie di prodotti di questa

categoria:

Page 21: 2011: Relazione indagine ECO prodotti

Relazione indagine ECO prodotti

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21

0 0,2 0,4 0,6 0,8 1 1,2 1,4 1,6 1,8 2 2,2 2,4 2,6 2,8 3 3,2 3,4 3,6 3,8

Prodotto convenzionale (Rot. FINI <2cm)Prodotto “eco” (Rot. FINI <2cm)

Prodotto convenzionale (Rot. GRANDI 2,5 – 3cm)Prodotto “eco” (Rot. GRANDI 2,5 – 3cm)

Prodotto convenzionale (Rot. GRANDISSIMI >3cm)Prodotto “eco” (Rot. GRANDISSIMI >3cm)

Prezzo (€/rotolo)

Rotoli carta da cucina

3.3.3 FAZZOLETTI

Confezioni da 10-12-15 pacchetti. Non sono stati presi in considerazione le confezioni con

caratteristiche particolari, quali ad es. i colorati, con balsamo, profumati, in cotone, o

confezioni più grandi disponibili solamente negli ipermercati.

Durante la rilevazione sono stati riportati numero di pacchetti e di veli, e dove segnalato il

prezzo al pacchetto.

Riguardo alle caratteristiche di ‘ecologicità’ sono state confermate le stesse considerazioni

fatte per i rotoli.

- Prezzo a confezione, riportato successivamente al prezzo a pacchetto.

n. di punti vendita in cui si è trovato il prodotto

- punti vendita della GDO: 9

- negozi specializzati in prodotti eco-bio-equi: 5

- negozi alimentari di prossimità: 1

- negozi specializzati in prodotti per la detergenza: 1

Premettendo che bisogna sempre tenere in considerazione che nel contesto economico attuale il più delle volte

il prezzo non corrisponde al vero valore del prodotto/servizio in termini economici, ambientali e sociali, si

riporta il grafico che rappresenta gli intervalli di prezzo rilevati per le varie tipologie di prodotti di questa

categoria:

0 0,1 0,2 0,3

Prodotto convenzionale

Prodotto “eco”

Prezzo (€/pacchetto)

Fazzoletti di carta

3.3.4. TOVAGLIOLI

Confezioni di tovaglioli bianchi doppio velo da circa 40 (o 42, 44, 45, 50) pezzi, e mono

velo da circa 150 (o 160, 162) pezzi. Dove non disponibili queste ultime, si sono rilevati

anche i prezzi dei pacchi da 100 pezzi.

Riguardo alle caratteristiche di ‘ecologicità’ sono state confermate le stesse considerazioni

fatte per i rotoli.

Dopo un’analisi dei dati, si è tenuto conto solo delle confezioni da 40-50 tovaglioli, in

quanto più diffuse.

- Prezzo a confezione da 40-50 tovaglioli doppio velo.

Page 22: 2011: Relazione indagine ECO prodotti

Relazione indagine ECO prodotti

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n. di punti vendita in cui si è trovato il prodotto in confezioni da 40-50

- punti vendita della GDO: 9

- negozi specializzati in prodotti eco-bio-equi: 4

- negozi alimentari di prossimità: 1

Premettendo che bisogna sempre tenere in considerazione che nel contesto economico attuale il più delle volte

il prezzo non corrisponde al vero valore del prodotto/servizio in termini economici, ambientali e sociali, si

riporta il grafico che rappresenta gli intervalli di prezzo rilevati per le varie tipologie di prodotti di questa

categoria:

0 0,1 0,2 0,3 0,4 0,5 0,6 0,7 0,8 0,9 1 1,1 1,2 1,3 1,4

Prodotto convenzionale

Prodotto “eco”

Prezzo (€/pacco da 40-50 tovaglioli)

Tovaglioli di carta

3.3 PRODOTTI USA e GETTA in ALTRI MATERIALI

3.4.1 BICCHIERI

Rilevati i prezzi dei bicchieri da circa 200-250cc. in confezioni da 100, 50 e 24/25. Prese in

considerazione due tipologie: bianchi o trasparenti non ecologici (plastica) e bianchi o

trasparenti ecologici.

Per quel che riguarda l’aspetto ecologico, si sono considerati ‘eco’, i bicchieri in bio-

plastiche o cellulosa biodegradabili e compostabili4.

Si sono prese in considerazione solo le confezioni da 24/25 bicchieri, in quanto le versioni

‘ecologiche’ dei bicchieri usa e getta disponibili nei negozi visitati, si sono trovati quasi

esclusivamente in tali confezioni. In pratica si è trovata solo una confezione da 50 bicchieri

ecologici in un negozio specializzato in prodotti ecologici.

- Prezzo a confezione da 24/25.

n. di punti vendita in cui si è trovato il prodotto in generale

- punti vendita della GDO: 9

- negozi specializzati in prodotti eco-bio-equi: 2

- negozi alimentari di prossimità: 1

- negozi specializzati in prodotti per la detergenza: 1

n. di punti vendita in cui si è trovato il prodotto in confezioni da 24/25

- punti vendita della GDO: 4

Premettendo che bisogna sempre tenere in considerazione che nel contesto economico attuale il più delle volte

il prezzo non corrisponde al vero valore del prodotto/servizio in termini economici, ambientali e sociali, si

4 Sono plastiche derivate da materie prime vegetali quali per es. mais o patate, e per questo sono

biodegradabili e compostabili. La loro produzione per essere sostenibile, non deve sottrarre aree agricole all’agricoltura per l’alimentazione o prevedere la coltivazione di piante geneticamente modificate.

Page 23: 2011: Relazione indagine ECO prodotti

Relazione indagine ECO prodotti

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23

riporta il grafico che rappresenta gli intervalli di prezzo rilevati per le varie tipologie di prodotti di questa

categoria:

0 0,1 0,2 0,3 0,4 0,5 0,6 0,7 0,8 0,9 1 1,1 1,2

Prodotto convenzionale (max corrisponde a plastica trasp.)

Prodotto “eco” (bio-plastica trasparente)

Prezzo (€/pacco da 24-25 bicchieri)

Bicchieri usa e getta

3.4.2 PIATTI

Piatti bianchi in confezioni da 24, 50 e 100 pezzi, nelle tipologie non ecologici ed ‘ecologici’

ovvero in materiale biodegradabile, se disponibili.

Nel caso di questo prodotto, i formati delle confezioni di vendita sono risultati molto

variabili. I piatti in materiale biodegradabile sono di solito venduti in confezioni molto più

piccole (15 piatti) dei piatti in plastica (50-100 piatti) e hanno caratteristiche meccaniche

diverse (una robustezza molto maggiore rispetto ai piatti in plastica bianca tradizionali).

Per questo si è scelto di riportare il prezzo all’unità minima, cioè il piatto.

- Prezzo a confezione, successivamente riportato al prezzo al piatto.

n. di punti vendita in cui si è trovato il prodotto

- punti vendita della GDO: 9

- negozi specializzati in prodotti eco-bio-equi: 2

- negozi alimentari di prossimità: 1

- negozi specializzati in prodotti per la detergenza: 1

Premettendo che bisogna sempre tenere in considerazione che nel contesto economico attuale il più delle volte

il prezzo non corrisponde al vero valore del prodotto/servizio in termini economici, ambientali e sociali, si

riporta il grafico che rappresenta gli intervalli di prezzo rilevati per le varie tipologie di prodotti di questa

categoria:

0 0,05 0,1 0,15 0,2 0,25 0,3 0,35 0,4

Prodotto convenzionale

Prodotto “eco” (più robusti e in confez. di nº ridotto)

Prezzo (€/piatto)

Piatti usa e getta

3.4.3 POSATE

Il fatto che le posate in versione “eco” siano state trovate solo in 2 negozi ed il variabile

numero di unità per confezione hanno reso impossibile un confronto.

Page 24: 2011: Relazione indagine ECO prodotti

Relazione indagine ECO prodotti

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24

3.4 DETERGENTI e PRODOTTI per l’IGIENE

3.5.1 DETERGENTE per BUCATO

Detersivo per bucato in lavatrice nelle tipologie liquido, nella maggior parte dei casi in

flaconi da 25-30 lavaggi, e polvere, generalmente in confezioni da 15-18 lavaggi. Per

ciascuna delle due tipologie si sono rilevati i prezzi minimi e massimi, rispettivamente al l.

e al kg., delle seguenti versioni:

senza nessuna dicitura quale per es. ‘ecologico’, ‘equo’, ‘bio’;

con indicazione di ‘equità’, ‘biologicità’ o di ‘ecologicità’. Per questa categoria si sono

presi in considerazione come indicazione di attenzione alla sostenibilità del prodotto: la

presenza di ingredienti equo solidali e biologici, quella di tensioattivi di origine minerale

o vegetale5, la presenza dei marchi Ecolabel, Eco-garantie, Eco-Bio detergenza ICEA,

Eco-Bio cosmesi ICEA, Detergenza pulita AIAB, Bio Eco cosmesi AIAB (principali marchi

trovati sugli scaffali durante l’indagine).

Visto che la normativa sui detergenti6 parla di biodegradabilità completa di almeno il

60% (o 70% a seconda dei metodi di prova utilizzati7) in 28 giorni, e di biodegradabilità

primaria, quella dei tensioattivi, di almeno il 90% (limite dovuto al margine di errore

delle analisi), sono stati rilevati tutti i dati segnalati in confezione: indicazioni di

biodegradabilità, normativa di riferimento, tipo di marchio o certificazione, siti internet,

ulteriori specifiche;

prodotto venduto in ricarica di plastica sottile morbida, che permette una riduzione dei

rifiuti;

prodotto venduto alla spina, che permette una riduzione dei rifiuti.

Per un confronto esatto dei prezzi si sarebbe dovuto trasformare i prezzi al l. per il liquido ed al Kg.

per il polvere in prezzo per unità funzionale o u.f. (dose necessaria per un lavaggio, solitamente tra

circa 80g. e 150g. e tra circa 70ml. e 150ml.), ma non è stato possibile farlo visto che:

2. i dosaggi in ml. o g. per bucato/misurino:

- sono vari,

- in alcuni casi non sono evidenziati sul fronte del prodotto (soprattutto nel caso dei prodotti

ecologici),

- quando indicati, dipendono dalla durezza dell’acqua e dal grado di sporco dei panni;

3. calcolare al momento del rilevamento dei prezzi per u.f. di tutte le confezioni onde marcare i

prezzi minimo e massimo, sarebbe stato impossibile e comunque troppo dispendioso.

Considerato che una valutazione del tipo di quella al punto 2. non é comunque alla portata del

consumatore comune e che molto probabilmente, soprattutto nel caso del polvere che non ha il

tappo-misurino sia difficile misurare con esattezza in casa le quantità, si è deciso di utilizzare le

unità di misura che seguono. Ricordiamo però che le unità funzionali (quantità di prodotto

necessaria per un lavaggio) possono variare molto visto l’impegno ‘ecologico’ volontario

5 Non è stata fatta distinzione sull’esistenza o meno di etossilazione (aggiunta di una parte di origine petrolchimica alla molecola), spesso non accertabile se non conoscendo molto bene i suffissi dei prodotti chimici e con un’accurata lettura degli

ingredienti. Si è assunto quindi che approfondimenti di questo tipo non fossero alla portata del consumatore medio, anche se la non chiarezza per la varietà di simboli di ecologità esistenti e la normativa sulla biodegradabilità rendono molto difficile la distinzione di quei prodotti veramente meno inquinanti. 6 Regolamenti europei 648/2004 e 907/2006. 7 vedi allegato III sostituito con Regolamento europeo 907/2006.

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Relazione indagine ECO prodotti

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di molte case produttrici ad aumentare le concentrazioni con conseguente riduzione della

dose di detersivo necessaria. L’effettiva riduzione dell’uso di detersivo dipende però dall’accurato

dosaggio da parte del consumatore.

- Prezzo al l. (liquido) e al kg. (polvere)*.

* Molti prodotti più concentrati, sia ecologici che non, solitamente sono molto più costosi dal punto di vista

dell'unità di vendita. In realtà invece, se si considera il costo per unità funzionale (ossia per lavaggio) e se si

riesce a dosare correttamente il prodotto, vengono a costare di meno o poco di più.

n. di punti vendita in cui si è trovato il prodotto

- punti vendita della GDO: 9

- negozi specializzati in prodotti eco-bio-equi: 10

- negozi alimentari di prossimità: 1

- negozi specializzati in prodotti per la detergenza: 1

Premettendo che bisogna sempre tenere in considerazione che nel contesto economico attuale il più delle volte

il prezzo non corrisponde al vero valore del prodotto/servizio in termini economici, ambientali e sociali, si

riporta il grafico che rappresenta gli intervalli di prezzo rilevati per le varie tipologie di prodotti di questa

categoria:

0 0,5 1 1,5 2 2,5 3 3,5 4 4,5 5 5,5 6 6,5 7

Conv. flacone

Conv. ricarica

Conv. spina

“Eco” flacone

“Eco” spina

Bio-equo spina

Prezzo (€/l)

Detergente bucato liquido

0 0,5 1 1,5 2 2,5 3 3,5 4 4,5 5 5,5 6 6,5 7

Conv. ricarica

“Eco” flacone

Prezzo (€/kg)

Detergente bucato in polvere

3.5.2 DETERGENTE per PIATTI

Detersivo per stoviglie liquido in confezioni di differenti dimensioni, nelle tipologie ‘normale’

e ‘concentrato/gel’. Per ciascuna delle due tipologie si sono rilevati i prezzi minimi e

massimi delle seguenti versioni:

1. senza nessuna dicitura ‘ecologico’, ‘equo’, ‘bio’;

2. con indicazione di ‘equità’, ‘biologicità’ o di ‘ecologicità’. Per questa categoria si sono

presi in considerazione come indicazione di attenzione alla sostenibilità del prodotto:

la presenza di ingredienti equo solidali e biologici, quella di tensioattivi di origine

vegetale (indipendentemente dall’etossilazione, vedi detersivi bucato), la presenza dei

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marchi Ecolabel, Eco-garantie, Eco-Bio detergenza ICEA, Eco-Bio cosmesi ICEA,

Detergenza pulita AIAB, Bio Eco cosmesi AIAB (principali marchi trovati sugli scaffali

durante l’indagine).

Partendo dal presupposto che per il consumatore comune sia molto difficile poter

distinguere cosa ci sia esattamente dietro l’indicazione di ‘ecologicità’ di un detersivo

per piatti, all’interno di questo gruppo si sono inclusi tutti i prodotti di cui sopra,

indipendentemente dal loro livello di ecologità reale, che può essere soggettivo anche

rispetto a preferenze personali sul semplice utilizzo di sostanze chimiche meno

dannose per l’ambiente, dall’utilizzo di ingredienti biologici o equo-solidali, al non

utilizzo di ingredienti di origine animale o petrolchimici. Sono stati però riportati nelle

tabelle di ricognizione tutti i dati segnalati in confezione: indicazioni di

biodegradabilità, normativa di riferimento, tipo di marchio o certificazione, siti

internet, ulteriori specifiche;

3. prodotto ‘ecologico’ o ‘convenzionale’ venduto alla spina.

Si è rilevato che sulle confezioni non viene quasi mai indicato il numero di lavaggi, probabilmente

perché di difficile definizione (in quanto la dose dipende direttamente dalla durezza dell’acqua e da

quanto sono sporchi i capi). E’ quindi impossibile il calcolo del prezzo per unità funzionale (ossia per

la dose necessaria per un lavaggio).

È inoltre molto difficile per un non addetto ai lavori distinguere tra concentrato e gel. Per cui,

partendo dal presupposto che il consumatore medio, senza ulteriori approfondimenti, abbia a sua

disposizione solo le informazioni in etichetta per le sue scelte, e che possa avere la stessa percezione

delle caratteristiche di lavaggio di un concentrato o un gel, si è considerato il prezzo al litro ed

accorpato le categorie ‘concentrato e gel’ in un’unica categoria.

Dove non esistesse alcuna indicazione di concentrato o gel, il prodotto è stato assegnato alla

categoria ‘normale’.

- Prezzo al l.*

* Molti prodotti più concentrati, sia ecologici che non, solitamente sono molto più costosi dal punto di vista

dell'unità di vendita. In realtà invece, se si considera il costo per unità funzionale (ossia per lavaggio) e se si

riesce a dosare correttamente il prodotto, vengono a costare di meno o poco di più.

n. di punti vendita in cui si è trovato il prodotto

- punti vendita della GDO: 9

- negozi specializzati in prodotti eco-bio-equi: 10

- negozi alimentari di prossimità: 1

- negozi specializzati in prodotti per la detergenza: 1

Premettendo che bisogna sempre tenere in considerazione che nel contesto economico

attuale, il più delle volte il prezzo non corrisponde al vero valore del prodotto/servizio in

termini economici, ambientali e sociali, si riporta il grafico che rappresenta gli intervalli di

prezzo rilevati per le varie tipologie di prodotti di questa categoria:

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0 0,5 1 1,5 2 2,5 3 3,5 4 4,5 5 5,5 6

Conv. flacone

Conv. spina

“Eco” flacone

“Eco” spina

Prezzo (€/l)

Detergente stoviglie normale

0 0,5 1 1,5 2 2,5 3 3,5 4 4,5 5 5,5 6

Conv. flacone

“Eco” flacone

Prezzo (€/l)

Detergente stoviglie concentrato/gel

3.5.3 DETERGENTE MANI

Detergente liquido per mani con le seguenti tipologie di imballaggio: in flacone con

dosatore, in flacone senza dosatore (ricarica), in ricariche di plastica morbida, alla spina.

Dove disponibile la versione più ecologica di detergente, sono state riportate tutte le

specifiche.

Vista la grande varietà di caratteristiche dei prodotti segnalati come ‘eco-friendly’,

caratterizzati quindi da diversi gradi di eco-compatibilità, a seconda delle materie prime

utilizzate (vegetali bio e non, animali bio, inorganiche, di sintesi) ed il grado di

biodegradabilità, dopo un’attenta analisi effettuata a posteriori su tutte le specifiche dei

vari prodotti trovati negli scaffali, si sono divisi i prodotti ‘con una attenzione alla

sostenibilità’ nelle seguenti categorie: detergente convenzionale in flacone/ricarica senza

dosatore, detergente convenzionale in ricarica morbida, detergente convenzionale alla

spina, detergente ECO, detergente ECO-BIO, detergente ECO-EQUO.

- Prezzo al l. (in un caso al kg.)

n. di punti vendita in cui si è trovato il prodotto

- punti vendita della GDO: 9

- negozi specializzati in prodotti eco-bio-equi: 9

- negozi specializzati in prodotti per la detergenza: 1

Premettendo che bisogna sempre tenere in considerazione che nel contesto economico

attuale, il più delle volte il prezzo non corrisponde al vero valore del prodotto/servizio in

termini economici, ambientali e sociali, si riporta il grafico che rappresenta gli intervalli di

prezzo rilevati per le varie tipologie di prodotti di questa categoria:

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0 5 10 15 20 25 30 35 40

Conv. con dosat.

Conv. senza dosat.

Conv. ricar.

Conv. Spina (€/kg)

Eco con dosat.

Bio-equo con dosat.

Bio-equo senza dosat.

Eco-bio con dosat.

Eco-bio senza dosat.

Prezzo (€/l)

Detergente mani liquido

4. Considerazioni relative a prodotti che presentano particolari

criticità di valutazione

Rispetto alla riconoscibilità dei prodotti più attenti alla riduzione degli impatti ambientali e

sociali, l’indagine ha fatto emergere alcune criticità.

In generale, la mancanza sulle confezioni di informazioni più dettagliate sui principali

marchi ecologici (Ecolabel, FSC, Angelo Azzurro, ecc.), può essere superata da un

consumatore volenteroso con una ricerca accurata nei rispettivi siti internet, ma

rappresenta un ostacolo importante per il consumatore meno attento.

Segnaliamo invece qui di seguito alcuni casi particolarmente delicati approfonditi durante

l’indagine attraverso l’analisi delle specifiche riportate sulle confezioni, la ricerca online, la

lettura di articoli e rapporti, e interviste agli esperti.

Dei suddetti casi si riportano nello specifico alcuni punti di attenzione positivi e negativi,

relativi a tre prodotti rappresentativi della situazione generale:

4.1 Detergenti

- Risulta difficile il confronto dei prezzi per unità funzionale. L’indicazione del prezzo

per unità funzionale dovrebbe essere visibile sullo scaffale onde facilitare la scelta.

- Complicato per un consumatore capire quale ‘ufficialmente’ siano i prodotti più attenti

all’ambiente. Per farlo adeguatamente bisognerebbe perlomeno approfondire grazie

all’utilizzo di bio-dizionari le caratteristiche di biodegradabilità e tossicità degli

ingredienti, sempre indicati in confezione o sul sito della casa produttrice.

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La scelta di prodotti definiti ‘ecologici’ nei negozi specializzati è abbastanza ampia, ma

la difficoltà di ottenere dati precisi con i metodi di prova utilizzati per le analisi sulla

biodegradabilità ed i conseguenti requisiti della normativa sui detergenti, impediscono

un’adeguata chiarezza nell’etichettatura dei prodotti a basso impatto. In particolare i

tensioattivi presenti nei vari prodotti possono essere derivati da materie prime:

totalmente vegetali bio e non;

di origine vegetale etossilate8;

animali bio e non;

inorganiche (minerali);

di sintesi.

In più alcuni prodotti possono garantire condizioni di lavoro eque e solidali lungo tutta la

filiera.

Solo un’attenta analisi ambientale e sociale del ciclo di vita del prodotto caso per caso

potrebbe definire quale soluzione globalmente sia la meno impattante. Da considerare

anche il fatto che alla formula sono legate il quantitativo e la temperatura dell’acqua da

utilizzarsi.

Il livello di riduzione degli impatti può dipendere da fattori quali i comportamenti

nell’utilizzo del prodotto o la presenza o meno di un depuratore. Oltretutto il grado di

‘ecologicità/eticità’ di un determinato detergente può essere oggetto di una valutazione

anche soggettiva, ossia basata su considerazioni di tipo etico oltre che scientifico (per

es. utilizzo di materie prime animali).

- I detergenti alla spina nella maggior parte dei casi non sono ecologici nella

formulazione, ma garantiscono una riduzione dei rifiuti se si riutilizza lo stesso

contenitore più volte. Spesso vengono percepiti dal consumatore come ecologici anche

negli ingredienti.

4.2 Tonno in scatola

- La situazione di molti stock ittici è attualmente in forte declino9. In particolare la

pesca al tonno sempre più industrializzata sovra-sfrutta le risorse disponibili e ne

minaccia il mantenimento catturando esemplari immaturi, danneggia l’ecosistema

marino e causa catture accidentali di tartarughe marine, squali e altre specie10.

- E’ molto difficile per il consumatore essere informato al riguardo ed effettuare degli

acquisti consapevoli recando meno danni ecologici possibile. L’unica certezza è la

necessità di promuovere la pesca sostenibile e, ove possibile, di sostenere il consumo

di prodotti locali da pesca artigianale.

8 tensioattivi di origine vegetale ai quali viene attaccata una frazione di origine petrolchimica 9 Food and Agricultural Organization, “The State of the World of Fisheries and Aquaculture”, 2008.

10 Greenpeace. Tonno in trappola. Difendiamolo dalla pesca insostenibile. 2010.

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- Esistono alcune certificazioni che permettono attraverso un marchio di riconoscere le

scatolette di “tonno pescato e lavorato secondo criteri minimi di sostenibilità”.

Queste vengono promosse in maniera diversa da differenti associazioni: alcune

sostengono la ‘Marine Stewardship Council’ (MSC), altre la ‘Friends of the sea’ o le varie

varianti di ‘Dolphin safe’. Altre ancora, facendo pressione, promuovono marchi

commerciali che hanno adottato propri disciplinari di sostenibilità.

In particolare il marchio ‘Marine Stewardship Council’ non è stato trovato durante la

nostra indagine in ambito genovese, ma dal sito risulta presente per alcuni prodotti in

vendita in una catena discount. Il marchio ‘Friends of the sea’ è stato trovato per una

marca. Il ‘Dolphin safe’ è stato rilevato con diverse varianti, ma secondo esperti e

ricercatori, se da un lato il marchio può garantire la salvaguardia dei delfini, dall’altro

spesso non garantisce quella di altre specie catturate accidentalmente, come squali e

tartarughe.

- Nell’ambito dell’indagine si è notato che il circuito dei negozi specializzati in prodotti

eco-bio-equi tratta marchi commerciali diversi da quelli diffusi nei negozi della grande

distribuzione. Alcuni di questi non riportano indicazioni di sostenibilità rispetto al metodo

di pesca, ma informazioni quali per es. la lavorazione sul luogo di pesca o la

conservazione in olio extra vergine di oliva o biologico.

- Durante il periodo dell’indagine si è osservata un’evoluzione in senso positivo di alcune

case produttrici presenti nei punti vendita della grande distribuzione visitati. In

particolare una ha integrato le diciture sulla confezione con ulteriori indicazioni di

sostenibilità e quindi probabilmente migliorato i propri standard di produzione.

4.3 Carte

- Dall’indagine risultano abbastanza diffusi i prodotti cartacei con caratteristiche di

sostenibilità, ma contraddistinti da diverse tipologie di marchi ecologici (FSC, Angelo

Azzurro, Cigno bianco, PEFC) e conseguenti differenti garanzie di ecologicità.

- Non tutti i marchi ecologici per le carte, infatti, garantiscono gli stessi criteri di

sostenibilità e trasparenza.

Alcuni garantiscono una riduzione degli impatti ambientali in fase di produzione, altri

un’attenzione all’ambiente ed alle persone lungo tutta la filiera dalle materie prime alla

distribuzione. Diversi sono i soggetti che li sostengono e di conseguenza i criteri di

qualità ambientale (per es. relativi alle modalità di sbiancamento con o senza cloro) o

sociale e le procedure di certificazione e controllo. Diversi i soggetti in gioco e le forme

di coinvolgimento dei vari portatori d’interesse economici, sociali ed ambientali.

Proprietari forestali, industrie e commercianti di legno e cellulosa, tecnici e ricercatori,

associazioni ambientaliste, sindacati, comunità indigene ed enti pubblici non sono

sempre tutti coinvolti. Molti di questi in taluni standard certificativi non vengono

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coinvolti affatto, in altri possono prendere parte alla definizione e all’aggiornamento dei

criteri di sostenibilità o essere coinvolti nelle procedure di valutazione e controllo.

Anche nell’ambito delle diverse forme in cui può presentarsi uno stesso marchio

promosso dallo stesso organismo (come per esempio l’FSC che si può trovare in 3

differenti versioni o l’ecolabel europeo che può contraddistinguere prodotti di fibre

vergini o riciclate), si possono intravedere livelli di rispetto ambientale e sociale

differenti. Probabilmente questo nasce per offrire un più ampio range di prezzi a

seconda della tipologia di possibili acquirenti, così che standard che possono apparire un

po’ meno rigorosi ma più semplici da adottare possono rappresentare un primo

compromesso per agevolare l’adesione delle imprese produttrici o distributrici come

primo passo verso standard più restrittivi.

Nell’ambito delle principali certificazioni e produzioni sostenibili di beni derivati da

legname o cellulosa, oltre alle suddette criticità, se ne presentano ulteriori di ancora più

complicata risoluzione perché richiedono di intervenire in maniera efficace e compatta

ad un livello internazionale su problematiche molto difficili da risolvere. Tra queste per

esempio la diffusione, in molti paesi produttori di legname, di forti pressioni e

corruzione.

- Per poter scegliere meglio il consumatore dovrebbe continuamente informarsi ed

aggiornarsi, visto che anche per addetti ai lavori è stato difficile reperire informazioni

approfondite.

Gli acquisti attenti e consapevoli dei consumatori possono giocare un ruolo

fondamentale nell’orientare l’offerta di prodotti più attenti e nel facilitare l’assunzione di

impegni concreti per una transizione più rapida verso modelli economici più

sostenibili.

- Sarebbe necessario uno studio più approfondito ai fini della comparazione tra tutti i

criteri di sostenibilità dei vari marchi e disciplinari di produzione che li contemplano,

attraverso l’analisi di tutti i documenti ed atti che li definiscono, sondaggi e verifiche

attraverso interviste con diversi portatori d’interesse e con esperti di tutte le differenti

filiere di produzione dei prodotti presi in esame, sui punti critici e sui margini di

miglioramento esistenti. Eventualmente istituire un osservatorio indipendente capace di

monitorare caratteristiche ed evoluzione dei principali marchi.

- Diffusione: quasi tutte le catene della grande distribuzione presenti a Genova

presentano alcuni loro prodotti cartacei a marchio della catena di distribuzione, in

versione ecologica. Tra queste alcune si distinguono per scelte di più alto valore

ecologico e sociale, mentre altre invece celano un impegno inferiore.

Durante l’indagine ci si è imbattuti in confezioni a marchio ecologico con evidenziate

caratteristiche che non sono garanzia di qualità ambientale e sociale e che possono

trarre in inganno il consumatore nelle sue scelte.

Alcuni rivenditori visitati non sapevano di avere una gamma completa di carte

ecologiche e hanno inoltre evidenziato un’ampia varietà di prezzi per carte equivalenti

dal punto di vista delle caratteristiche tecniche.

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5. Conclusioni

5.1 Considerazioni di tipo generale

In generale si nota che molto spesso le informazioni presenti sulle confezioni e quelle sulle

etichette del prezzo non sono sufficienti per un’identificazione chiara dei prodotti più

sostenibili, ma nemmeno per una scelta dei prodotti in base al prezzo, indipendentemente

dalle loro caratteristiche di sostenibilità.

In particolare, esulando un po’ dagli scopi della ricerca, si è notato una gran disomogeneità

nell’indicazione dei prezzi: alcune volte non presenti ed altre molto precisi e con addirittura

l’indicazione del prezzo unitario.

Quasi sempre mancante invece un’indicazione del prezzo per unità funzionale. Per ciò che

riguarda le etichette si è riscontrato che ci sono prodotti che necessitano di maggiori o più

chiare indicazioni. Qui di seguito alcuni casi esemplificativi:

- nel caso precedentemente trattato dei rotoli di carta, per poter confrontare i prezzi, ci

vorrebbero l’indicazione del prezzo a strappo o al kg., oppure maggiori indicazioni sui

numeri di strappi e veli, visto che probabilmente non è possibile una maggiore

uniformità di formati;

- nel caso della passata di pomodoro le quantità sono espresse, anche se non c’è grande

differenza, sia in l. che in Kg.;

- per i detergenti non c’è una chiara identificazione di cosa si possa considerare

ufficialmente ‘ecologico’.

5.2 Considerazioni sui prezzi

Avendo effettuato l’indagine sulla base di un campione di punti vendita abbastanza

rappresentativi della situazione genovese, si è potuto delineare un quadro della diffusione

delle diverse tipologie di prodotti attenti alla riduzione degli impatti ambientali e sociali in

questa città.

Per ciò che riguarda i loro prezzi invece, tenendo sempre in considerazione il contesto

economico in cui viviamo che non ci garantisce che il prezzo rifletta il vero valore di

prodotti o servizi (vedi il capitolo “Premesse”), in seguito all’analisi si può in generale

affermare che in molti casi i prezzi dei prodotti sviluppati con un’attenzione alla riduzione

degli impatti su ambiente e società sono confrontabili con quelli dei prodotti convenzionali.

Alcuni dei prodotti a minor impatto hanno prezzi inferiori a quelli di molti dei prodotti

equivalenti senza le particolari caratteristiche di ‘sostenibilità’ (soprattuttose se comparati

con i cosiddetti prodotti di marca), altri invece presentano prezzi superiori.

In particolare, in molti casi i prodotti più attenti alla riduzione degli impatti, hanno un

prezzo che si trova nell’intervallo tra i prezzi minimi e massimi dei prodotti convenzionali.

Dai dati rilevati in questo studio nella primavera 2010, questo si verifica, nei seguenti casi:

riso, muesli, biscotti, pasta, passata, tonno, cioccolata, te, caffè, latte, detergenti per mani,

per stoviglie, per bucato, fazzoletti, carta igienica, rotoli casa.

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5.3 Considerazioni sulla diffusione

In generale i prodotti ‘sostenibili’ sembrano diffondersi sempre più nei negozi specializzati e

nei supermercati della grande distribuzione.

Durante il periodo dell’indagine si è notato che da una parte c’è stato un lieve aumento del

numero o della qualità dei prodotti a ridotto impatto presenti sugli scaffali, e dall’altra

questi prodotti mostrano caratteristiche molto diverse uno dall’altro, sono difficili da

distinguere e rappresentativi di diversi gradi di attenzione ed impegno sulla sostenibilità

spesso anche nell’ambito delle diverse versioni dello stesso marchio ecologico.

La sensazione è che se da un lato alcuni, molto probabilmente quelli che iniziano, scelgono

tra le varie opzioni dei marchi ecologici quelle che garantisco livelli di sostenibilità minimi,

ossia le opzioni più facili e meno costose, dall’altro ci sono anche molti esercenti che si

impegnano nel garantire opzioni più virtuose.

5.4 Considerazioni sull’identificabilità dei prodotti più sostenibili

Una delle ragioni della presente indagine era che, dalle esperienze realizzate del CECS, era

emersa la considerazione che i principali marchi ecologici fossero poco conosciuti e spesso

abbandonati dalle imprese o non utilizzati per la promozione dei loro prodotti più sostenibili

nei confronti del cliente.

Questo è stato in larga misura confermato dall’indagine. Pare infatti abbastanza difficile per

un consumatore che non si sia informato approfonditamente, riconoscere tra le numerose

varietà di prodotti sugli scaffali, quelli fabbricati con particolari attenzioni all’ambiente o alle

persone e soprattutto distinguere i diversi gradi di sostenibilità garantiti dai vari marchi di

qualità ecologica/sociale.

Solo da uno studio più approfondito fatto attraverso l’analisi delle specifiche riportate sulle

confezioni dei prodotti, la ricerca online, la lettura di articoli e rapporti, ed interviste con

esperti, si possono identificare i diversi livelli di rispetto per l’ambiente e le persone che i

vari indicatori di ‘sostenibilità’ in confezione, rappresentano.

Ancor più complicato per il consumatore comune riconoscere i nuovi materiali meno

impattanti o le caratteristiche di biodegradabilità o compostabilità di alcuni prodotti, e

conseguentemente capire in che contenitori per la raccolta differenziata questi vadano

gettati, una volta esaurito il loro uso. Per fare un esempio, i bicchieri o le stoviglie in bio-

plastica presentano alla vista caratteristiche simili alla plastica derivata dal petrolio, e non

vanno gettati nel contenitore della plastica, ma in quelli per la frazione umida (ove

raccolta).

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5.5 Considerazioni per il futuro e approfondimenti necessari

Da questa prima analisi di livello molto generale, emerge che l’uso dei marchi di ecologicità

presenta alcune difficoltà e si sono constatati sul campo i limiti delle certificazioni, come del

resto sempre evidenziato nell’ambito delle discussioni tra esperti sul tema.

Servirebbe un’analisi più approfondita di tutti i simboli e strumenti che il consumatore ha

per riconoscere i prodotti ‘più attenti alla sostenibilità’, per confrontarne nel dettaglio:

disciplinari, norme e regolamenti, promotori, attori coinvolti, criteri e standard, procedure

di accreditamento, verifica e controllo.

Una base per un lavoro di questo tipo potrebbe essere l’indagine realizzata nel 2007

nell’ambito delle attività del Tavolo di Lavoro del CECS sul Turismo Sostenibile

(http://cecs.arpal.org/_modules/download/download/DOCcecs/EVENTIcecs/OSTturismo/Pu

bblicazione/Cap4.pdf). Lo schema utilizzato in tale occasione potrebbe infatti costituire

l’insieme di punti da indagare ai fini di un confronto più dettagliato che potrebbe prevedere

un’analisi tecnico-scientifica dei documenti ufficiali, dei disciplinari, delle norme e dei

regolamenti di tutti le forme di garanzia di qualità ecologica e sociale che il consumatore ha

a sua disposizione: i vari marchi ecologici e del commercio equo, l’etichetta trasparente, la

certificazione del biologico, la certificazione collettiva, l’autocertificazione e la dichiarazione

ambientale di prodotto, i vari disciplinari per la detergenza, ecc.

Un’analisi di questo tipo dovrebbe coinvolgere i diversi portatori d’interesse ed esperti di

vario genere tra cui chimici e conoscitori di processi e cicli produttivi.

5.6 Considerazioni sull’importanza dei comportamenti individuali

In un contesto italiano in cui per costruire una spinta al cambiamento non sarà sufficiente

l’approccio top down della politica o il lavoro del mondo della ricerca scientifica e

dell’innovazione industriale, è fondamentale l’azione dal basso di ognuno, è importante che

il cittadino, individualmente o collettivamente, si attivi politicamente oltre che con il voto o

il volontariato, anche e soprattutto con i suoi consumi.

In un mondo in cui l’economia fa da padrone, consumi più attenti alla sostenibilità possono

infatti favorire imprese più responsabili ed efficienti e solo così si potrà accelerare la

transizione ad un modello economico più sostenibile.

Si ha la sensazione che i marchi più conosciuti non siano esenti da limiti e ciò deriva

probabilmente dal fatto che, per facilitarne l’adozione, si è proceduto ad una politica di

sostenibilità a “piccoli passi” e forse perché essi sono il frutto di compromessi e di trattative

tra differenti portatori d’interessi. Ciò però non deve tradursi in consumatori scoraggiati

nelle loro buone pratiche quotidiane di ricerca di uno stile di vita meno impattante.

In un contesto in cui ci si scontra con i limiti tecnici o sociali dell’applicazione della

sostenibilità, in cui a notizie positive si alternano notizie screditanti, per cui bisogna

costantemente tenersi aggiornati e saper leggere tra le righe con spirito critico, solo

agendo e chiedendo cambiamenti e miglioramenti si potrà innescare un circolo virtuoso in

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cui tutti, istituzioni, imprese, consumatori, si renderanno conto che la produzione ed il

consumo sostenibili costituiscono una scelta sì obbligata, ma anche soddisfacente e

piacevole perché ci permetteranno una migliore qualità della vita, un mondo più durevole,

giusto, equo, ‘slow’, più ricco di relazioni, più rispettoso dell’ambiente, delle risorse e di

tutti i popoli.

Per concludere, per tutti i consumatori e gli “addetti ai lavori” che tutti i giorni intentano

promuovere un modello di sviluppo più rispettoso, qui di seguito si riporta il monito del

premio Nobel per l’economia 2010 Elinor Ostrom a tutti i partecipanti alla Conferenza

Internazionale sulla Scienza della Sostenibilità, tenutasi a Roma nel giugno 2010:

"Non aspettate, agite. Ogni singola persona, con i suoi comportamenti d'acquisto, può fare molto.

Acquistare pensando al futuro e ponendo attenzione al concetto di risparmio, percepire il valore dei

beni comuni sono elementi che possono farci costruire un futuro di sviluppo sostenibile. Certo a

livello politico è necessario un dialogo fondamentale con il mondo accademico e non bisogna

scoraggiarsi per gli insuccessi… il vero successo si ottiene solo applicando processi correttivi

ad errori del passato".

6. Contatti e autori

6.1 Contatti

Per maggiori informazioni:

Serena Recagno (coordinatrice attività CREA)

Federica Morchio

Chiara Scalabrino (coordinatrice attività CECS)

ARPAL-CREA

Mail: [email protected], [email protected]

Tel: 010 6437225/215

6.2 Autori

Indagine a cura di Chiara Scalabrino con la collaborazione di Tatiana Sammartano e Serena

Recagno.