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1 ASILI NIDO E STRUTTURE PER L’INFANZIA A ROMA

Asili e strutture per l'infanzia: uno studio sulla situazione della Capitale

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Page 1: Asili e strutture per l'infanzia: uno studio sulla situazione della Capitale

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ASILI NIDO

E

STRUTTURE PER L’INFANZIA A ROMA

Page 2: Asili e strutture per l'infanzia: uno studio sulla situazione della Capitale

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INDICE

Gli asili Nido a Roma …p 3

Funzionamento delle strutture per l’infanzia …p 3

Dati e statistiche per la città di Roma: una domanda da soddisfare …p 5

Studio campione sugli asili nido delle Municipalità I-V di Roma …p 7

La scuola dell’Infanzia a Roma …p 10

Il sistema di attribuzione dei punteggi …p 10

La situazione in Europa …p 11

Norme Tecniche per la realizzazione di Asili Nido, Micronidi e Spazi Be.Bi. …p 13

Gli organismi comunali responsabili del servizio …p 13

Riferimenti Normativi …p 14

BIBLIOGRAFIA E SITOGRAFIA …p 16

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Gli Asili Nido a Roma

Funzionamento delle strutture per l’infanzia

I nidi comunali accolgono bambine e bambini dai 0 ai 3 anni residenti nel territorio di Roma,

appartenenti a nuclei familiari con almeno un genitore/tutore/affidatario residente nel territorio

di Roma. Nello specifico, gli Asili Nido Comunali e Convenzionati possono accogliere bambini di età

compresa tra i 3 mesi ed i 3 anni, gli Spazi Be.Bi solo i bambini con età compresa tra i 18 mesi ed i

3 anni e le Sezioni Ponte solo i bambini di età compresa tra i 24 mesi ed i 3 anni.

Possono presentare domanda anche le famiglie non residenti nel territorio di Roma al momento

dell’iscrizione e che siano tuttavia in possesso della ricevuta della richiesta di cambio di residenza a

Roma Capitale, e la cui pratica sia ancora in corso di perfezionamento.

Le domande possono essere presentate a mano da un genitore/tutore/affidatario o da altra

persona munita di apposita delega presso l’Ufficio Nidi del Municipio prescelto oppure on-line

attraverso il portale di Roma Capitale (www.comune.roma.it).

Oltre ai nidi gestiti direttamente da Roma Capitale, è possibile richiedere l’iscrizione anche ai nidi

comunali gestiti da privati in concessione (laddove è attivato tale servizio); ai nidi privati

accreditati e convenzionati con Roma Capitale; agli Spazi Be.Bi. (presso le quali è prevista una

permanenza giornaliera antimeridiana o pomeridiana di 5 ore che non contempla la consumazione

del pasto). Tali strutture assicurano gli stessi standard di qualità dei nidi comunali e le quote

contributive pagate dalle famiglie sono le medesime di quelle previste per i nidi comunali.

Alla domanda presentata è assegnato un punteggio che tiene conto della situazione familiare del

bambino, è competenza di ogni Municipio ordinerà le domande ricevute in una graduatoria valida

per l’accesso al servizio1.

La Giunta Capitolina, sulla base delle priorità stabilite dall’Assemblea Capitolina nell’articolo 6 del

Regolamento dei Nidi, stabilisce i punteggi da attribuire a ciascun criterio di accesso al nido.

Per la frequenza al nido comunale, al nido in concessione o alla struttura privata convenzionata è

previsto il pagamento di un contributo che varia secondo il valore dell’Indicatore della Situazione

1 Cfr. paragrafo “attribuzione dei punteggi”

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Economica Equivalente del nucleo familiare (ISEE) e secondo la fascia oraria di fruizione del

servizio2. Sul portale di Roma Capitale (www.comune.roma.it) è possibile, inserendo la fascia

oraria prescelta ed il valore ISEE, calcolare la relativa quota contributiva mensile. Sono esenti dal

pagamento delle quote contributive gli utenti appartenenti a nuclei familiari seguiti dai servizi

sociali e segnalati in tal senso dai medesimi. A Roma la scelta politica effettuata negli anni è stata

quella di finanziare la quasi totalità del servizio tramite risorse pubbliche, destinando alla

copertura tramite le rette corrisposte dalle famiglie solamente una quota residuale che è stata, nel

2009, pari al 7% (contro una media nazionale di poco superiore al 18%). Ciò ha permesso,

nonostante gli elevati costi del servizio, di contenere il costo a carico delle famiglie pur garantendo

standard elevati3.

Per quanto riguarda le liste d’attesa per la città di Roma, si osserva invece che all’inizio dell’anno

educativo 2009/2010 il numero dei bambini presenti in lista, pari a 8.875, si è ridotto a 4.521 nel

corso dei mesi successivi. In altri termini, per ogni 100 domande presentate, 19 bambini

rimangono in lista d’attesa4.

Attualmente, esistono modelli principali di fornitura dei servizi di asilo nido per l’infanzia. Al di là

del servizio puramente privato o a diretta gestione pubblica, si verifica una forte compenetrazione

dei due modelli in un sistema spesso de facto misto:

1) il modello integrato (o a gestione diretta) in cui la titolarità del servizio è pubblica e la

gestione è affidata interamente al comune;

2) il modello di convenzionamento / sovvenzionamento in cui il settore pubblico può

acquistare, solitamente a condizioni predeterminate da apposita convenzione, un certo

numero di posti presso strutture private;

3) il modello misto che si realizza con il coinvolgimento del privato a vari livelli nella gestione

di strutture di titolarità pubblica: dall’affidamento di alcune parti del servizio (mensa,

estensione dell’orario ecc.) alla gestione totale dello stesso;

2 http://www.comune.roma.it/wps/portal/pcr?jp_pagecode=mun_xii_s_u_m_s_a_ni_serv.wp&ahew=jp_pagecode

3 2012, Agenzia Per il Controllo e la Qualità dei Servizi Pubblici Locali del Comune di Roma, Gli Asili Nido A Roma, p. 39

4 Cfr. paragrafo “una domanda da soddisfare” e 2012, Agenzia Per il Controllo e la Qualità dei Servizi Pubblici Locali del

Comune di Roma, Gli Asili Nido A Roma, p. 35

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4) il modello di compartecipazione al costo sostenuto dalle famiglie rappresentato dalla

corresponsione di un voucher a parziale rimborso di quanto corrisposto alle strutture

private autorizzate.

Oltre ai nidi a gestione diretta pubblica, la città di Roma gestisce quindi un sistema di

convenzionamento con 241 strutture private (2009/2010) alle quali corrisponde

un’integrazione, fino ad importi predeterminati, alla retta pagata dai singoli utenti5.

Dati e statistiche per la città di Roma: una domanda da soddisfare Secondo lo studio del 2012 a cura dell’Agenzia Per il Controllo e la Qualità dei Servizi Pubblici

Locali del Comune di Roma, la media nazionale del costo per ciascun utente è di 6.126 euro a

carico dei Comuni e di 1.351 euro da parte delle famiglie, per un costo totale annuo di 7.477 euro

per bambino (2009). Nel Lazio la quota a carico dei comuni (10.754 euro per bambino) è quasi il

doppio della media nazionale, mentre la quota a carico degli utenti (1.165 euro per bambino) è

leggermente più bassa6. Lo stesso studio indica che, per quanto riguarda le strutture private

convenzionate, in Italia il contributo a carico degli enti locali è pari mediamente a soli 2.218 euro a

bambino (circa il 70% in meno della spesa sostenuta per i nidi pubblici), mentre la quota a carico

delle famiglie è di 282 euro (l’83% in meno rispetto alle strutture pubbliche). Anche in questo caso,

nel Lazio la quota a carico dei comuni (4.538 euro a bambino) è quasi il doppio della media

nazionale, mentre quella a carico dell’utente (1.109 euro) è quattro volte superiore7. Se si

analizzano i costi in relazione alla diversa modalità di gestione del servizio, è possibile verificare

come a Roma il costo per bambino accolto nei nidi comunali sia praticamente il doppio di quello

che si sostiene per l’accoglienza in strutture convenzionate (rispettivamente 12.843 e 6.575 euro).

Il divario è in gran parte attribuibile all’entità dei costi relativi al personale: tale tipologia di costi

viene ad essere abbattuta di circa il 60% qualora si ricorra a strutture private convenzionate.

La necessità di ricorrere in misura crescente all’offerta privata da parte dei comuni è evidente

dall’analisi dei dati Istat 2011 che segnalano una leggera variazione in aumento dei bambini iscritti

negli asili comunali (+2,1%) rispetto al 2008-2009 a fronte invece di un deciso aumento del

numero di bambini accolti presso le strutture private in convenzione (+53,5%). Nello stesso

5 2012, Agenzia Per il Controllo e la Qualità dei Servizi Pubblici Locali del Comune di Roma, Gli Asili Nido A Roma, p. 21

6 2012, Agenzia Per il Controllo e la Qualità dei Servizi Pubblici Locali del Comune di Roma, Gli Asili Nido A Roma, p. 3-4

7 2012, Agenzia Per il Controllo e la Qualità dei Servizi Pubblici Locali del Comune di Roma, Gli Asili Nido A Roma, p. 3-4

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periodo, nel Lazio il numero degli utenti degli asili nido comunali è aumentato del 2,7% mentre

quello dei frequentanti i nidi convenzionati del 37,6%8.

L’aumento delle iscrizioni è anche la conseguenza dell’aumento della domanda potenziale, ossia

l’aumento della popolazione da 0 a 2 anni residenti a Roma. Al 31 dicembre 2009 era infatti pari a

77.427 bambini, con un aumento di quasi il 2% rispetto all’anno precedente (76.138)9.

Un aspetto estremamente importante è costituito dall’analisi della domanda inespressa, ovvero la

popolazione dei bambini le cui mamme rinunciano a richiedere l’iscrizione agli asili nido. La media

della Regione Lazio è pari al 31,4%. Assumendo che tale percentuale sia valida anche per la città di

Roma, ne risulta che a Roma le mamme di più di 16 mila bambini avrebbero volentieri mandato il

proprio figlio al nido e ciò significa che la piena soddisfazione della domanda comporta un

ampliamento dell’offerta di oltre il 67% rispetto a quella attualmente garantita dagli esistenti

operatori pubblici e privati10. Nell’anno scolastico 2009-2010 il numero delle domande presentate

dalle famiglie per l’iscrizione dei figli in strutture comunali o convenzionate è stato di 19.400 a

fronte di 10.631 posti a bando. Emerge quindi con chiarezza la forte sproporzione tra domanda (in

gran parte insoddisfatta) e offerta, con un numero di domande presentate eccedente il numero

dei posti a bando in strutture comunali o private convenzionate con Roma Capitale. lo squilibrio

maggiore si registra nei Municipi XIII, VIII, IV mentre si ha un minor disequilibrio nei Municipi I, XVII

e III11.

Tab a) Ripartizione frequenza bambini 0-3 anni presso Asili Nido Comunali

o Convenzionati a Roma per Municipio nel 2011

8 2011, ISTAT, Offerta comunale di asili nido e altri servizi socio educativi per la prima infanzia

9 2012, Agenzia Per il Controllo e la Qualità dei Servizi Pubblici Locali del Comune di Roma, Gli Asili Nido A Roma, p. 17

10 2012, Agenzia Per il Controllo e la Qualità dei Servizi Pubblici Locali del Comune di Roma, Gli Asili Nido A Roma, p. 19

11 2012, Agenzia Per il Controllo e la Qualità dei Servizi Pubblici Locali del Comune di Roma, Gli Asili Nido A Roma, p. 29

ss

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MunicipioPiccoli

(3-12 mesi)

Medi

(13-24 mesi)

Grandi

(25-36 mesi)Totale

1 78 165 194 437

2 116 286 312 714

3 81 135 125 341

4 263 539 601 1403

5 386 728 742 1856

6 139 271 274 684

7 165 346 370 881

8 274 659 660 1593

9 158 341 351 850

10 291 601 600 1492

11 180 361 491 1032

12 296 600 633 1529

13 390 828 918 2136

15 241 442 481 1164

16 214 326 361 901

17 48 122 125 295

18 234 455 428 1117

19 208 407 436 1051

20 120 236 283 639

Totale complessivo 3882 7848 8385 20115

Fonte: dati elaborati su 2011, Comune di Roma, Iscritti agli asili

nido comunali e convenzionati secondo il municipio e l'età.

Dal lato dell’offerta, si rileva che sommando le strutture pubbliche e convenzionate, il numero di

posti disponibili per 100 bambini tra 0 e 2 anni è passato dai 18 del 2008/2009 ai 24 del 2009/2010

(con un aumento medio dell’offerta pari a un terzo). L’offerta privata non convenzionata

rappresenta invece mediamente un quarto dell’offerta totale. Con riferimento all’anno 2009 il

totale dell’offerta, sia pubblica che privata, ha garantito la copertura del 33% della domanda

potenziale.

Studio campione sugli asili nido delle Municipalità I-V di Roma

Il dato complessivo dell’offerta dei servizi asili nido per la Città di Roma per l’anno 2011 è pari a

465 asili riconducibili all’offerta pubblica e convenzionata. Inserendo nel calcolo 241 nidi privati

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(ovvero asili che pur avendo ottenuto l’autorizzazione del Comune di Roma, non sono

convenzionate con Roma Capitale) il totale delle strutture operative a Roma nel 2011 è di 70612.

Esaminando un campione rappresentativo composto dalle prime cinque municipalità di Roma sulla

base dei dati forniti dal Comune di Roma è possibile verificare municipio per municipio non solo il

dato complessivo di strutture presenti ma anche la loro ripartizione per tipologia (pubblico o

privato), il numero di posti disponibili e il rapporto percentuale tra settore pubblico e privato come

esemplificato nella tabella 1.

In particolare, per i primi cinque municipi della città di Roma è possibile constatare che un

bambino su tre è accolto in strutture private (32,89%). Il dato per la municipalità V rivela una

maggiore compenetrazione del settore privato su quello pubblico: quasi un bambini su due

frequenta un nido privato. La ripartizione complessiva tra privato e pubblico per quanto concerne

il numero assoluto di strutture rivela invece che il 55% delle strutture è a gestione diretta pubblica.

Comparando i dati con lo studio effettuato nel 2011 dall’Agenzia per il Controllo e la qualità dei

servizi pubblici locali del Comune di Roma si può verificare la consistenza del dato rilevato ed è

possibile procedere ad una comparazione con le rimanenti municipalità: l’offerta dei privati

autorizzati è più elevata nei Municipi IV, XVI, XVII e XIX (con percentuali comprese tra il 47 e il

50%) mentre è minoritaria nei Municipi III, V, VI, IX, XI (intorno al 20-22%)13.

Tab 1 – Ripartizione tra pubblico e privato per numero e posti disponibili Municipi campione I-V

Municipio comunali privatiposti disponili

comunali

posti disponili

privatitotale

diponibilità posti in

strutture private su 100

I 6 3 179 23 202 11,39

II 9 3 232 44 276 15,94

III 3 4 143 35 178 19,66

IV 14 10 435 224 659 33,99

V 16 18 480 394 874 45,08

Totale 48 38 1469 720 2189 32,89

Fonte: dati elaborati su 2012, Comune di Roma, Nidi Comunali e Privati Aziendali Accreditati Convenzionati

Nell’ambito dello stesso campione è possibile verificare la struttura degli asili nido privati e la

ripartizione tra asili nido convenzionati con Roma Capitale e asili nido privati autorizzati ma non

convenzionati (gestione interamente privata). Su un totale di circa cento asili privati nei primi

12

2012, Agenzia Per il Controllo e la Qualità dei Servizi Pubblici Locali del Comune di Roma, Gli Asili Nido A Roma, p. 21 13

2012, Agenzia Per il Controllo e la Qualità dei Servizi Pubblici Locali del Comune di Roma, Gli Asili Nido A Roma, p. 22

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cinque municipi della città di Roma, meno di un asilo su due risulta essere convenzionato con

Roma Capitale con al sola esclusione del municipio V dove due terzi degli asili privati sono di fatto

convenzionati con il Comune.

Tab 2 – Ripartizione Strutture private per tipologia Municipi campione I-V

MUNICIPIOASILI NIDO PRIVATI

CONVENZIONATI

ASILI NIDO PRIVATI

AUTORIZZATI

SEZIONI PRIMAVERA

AUTORIZZATETOT

I 3 11 3 17

II 6 15 0 21

III 4 3 0 7

IV 11 25 4 40

V 18 8 3 29

42 62 10 114

Fonte: dati elaborati su 2012, Comune di Roma, Elenco asili nido Privati e Convenzionati

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La scuola dell’Infanzia a Roma

La Scuola dell'Infanzia del Comune di Roma è un importante segmento educativo per i bambini di

età compresa tra i 3 e i 6 anni. Possono presentare domanda di iscrizione i bambini il cui nucleo

familiare risieda nel Comune di Roma con almeno un genitore, tutore o affidatario residente nel

municipio di competenza. Possono essere iscritti tutti i bambini presenti temporaneamente nel

Comune di Roma, anche se privi della residenza, in relazione alle vigenti norme internazionali,

nazionali e regolamentari. Non diversamente per quanto concerne gli asili nido, la domanda di

iscrizione può essere presentata presso le scuole a mano oppure on-line attraverso il portale di

Roma Capitale (www.comune.roma.it)

La scuola comunale dell’infanzia è organizzata in ambiti territoriali che comprendono una o più

scuole. Il servizio di ogni singola scuola dell’Infanzia è articolato in sezioni composte di norma da

25 bambini14. Alle famiglie è richiesto unicamente un contributo per il servizio di refezione per i

bambini ammessi al tempo pieno; per il servizio di trasporto scolastico ove è previsto e utilizzato

dal bambino. In base alle domande di iscrizione pervenute e ammissibili i Municipi procedono

all’attribuzione del punteggio complessivo per ogni bambino. Sulla base di tale punteggio, della

tipologia oraria prescelta, dell’eventuale opzione espressa e dei posti disponibili, le Direzioni

UOSECS dei Municipi formulano le graduatorie provvisorie per ciascuna scuola, indicanti le relative

ammissioni e liste di attesa. I bambini non ammessi alla frequenza sono inseriti nelle liste d’attesa

della scuola prescelta nel rispetto del punteggio conseguito. Prima dell’inizio dell’anno scolastico e

fino all’unificazione delle liste di attesa di tutte le scuole del Municipio, nelle scuole che presentino

posti disponibili potranno accedere prioritariamente i bambini inseriti nelle liste d’attesa delle

scuole appartenenti allo stesso ambito scolastico ovvero a quelle limitrofe.

Il sistema di attribuzione dei punteggi nelle scuole comunali dell’infanzia

Per l’attribuzione dei punteggi per l’accesso al servizio delle scuole comunali per l’infanzia del

Comune di Roma le graduatorie sono calcolate considerando:

a) la situazione specifica del bambino;

14

2012, Comune di Roma, Come funziona la Scuola comunale dell’Infanzia

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b) la situazione socio-economica del suo nucleo familiare.

In particolare, sub a) Bambino disabile; Bambino con situazione familiare sociale e/o economica

particolarmente Gravosa; Bambino orfano di entrambi i genitori; Bambino in affidamento,

adottato da non più di 1 anno o in corso di adozione; Bambino il cui nucleo familiare (o di uno dei

genitori affidatari o del tutore) sia residente nel "bacino di utenza" della scuola richiesta; Bambino

gemello; Bambino con fratello/sorella che frequenta; Numero di fratelli del bambino; Genitore

disabile o invalido; Bambino che compirà il quinto anno di età entro il 31/12/2012; Bambino che

appartiene a famiglia monoparentale convivente con un solo genitore lavoratore non assistito dai

Servizi sociali. Altro aspetto per la determinazione del punteggio è la valutazione della situazione

del nucleo familiare: Bambino con entrambi i genitori lavoratori anche non conviventi; Bambino

con entrambi i genitori lavoratori di cui uno per motivi di lavoro dimori stabilmente e in modo

continuativo per almeno sei mesi fuori Regione esclusa la Città del Vaticano.

La situazione in Europa

Il Consiglio Europeo di Lisbona ha tra l’altro stabilito che entro il 2010 l’offerta combinata di servizi

per l’infanzia (pubblica e privata), avrebbe dovuto garantire un 33% di accoglienza alla

popolazione nella fascia 0-2 anni. Questo obiettivo è in parte raggiunto dalla Città di Roma.

In tutti i Paesi europei è previsto il finanziamento o il cofinanziamento delle strutture per la prima

infanzia con forme diverse di compartecipazione al costo del servizio da parte delle famiglie

nonostante le differenze in termini di spesa pubblica impegnata e modalità di finanziamento15. In

termini percentuale su base nazionale, i dati OCSE 2007 evidenziano una spesa pari allo 0,6-0,8%

del PIL per i Paesi scandinavi, di circa lo 0,4% per la Francia, il Regno Unito e la Spagna mentre

l’Italia (0,2% si colloca tra le nazioni che investono di meno nelle politiche per la prima infanzia).

La Svezia, come gli altri Paesi scandinavi, è un esempio virtuoso in Europa in termini di

offerta di strutture per la prima infanzia e di conciliazione famiglia-lavoro: circa l’80% dei bambini

in età prescolastica (tra i 1 e i 5 anni) frequenta un asilo anche a tempo parziale. Il costo del

servizio viene calcolato in base al reddito: per il primo figlio è pari al 3% del reddito, per il secondo

15

2012, Agenzia Per il Controllo e la Qualità dei Servizi Pubblici Locali del Comune di Roma, Gli Asili Nido A Roma

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12

del 2%, per il terzo dell’1%, per il quarto è gratuito così come è gratuito per le famiglie a basso

reddito16. La Svezia è altresì caratterizzata da un tasso d’occupazione femminile nettamente al di

sopra della media europea (oltre il 70%).

Insieme ai Paesi scandinavi la Francia si distingue per la disponibilità e varietà di servizi per

l’infanzia. Esistono infatti ben cinque diversi sistemi organizzativi per la gestione dei servizi per la

prima infanzia. Sono presenti nidi aperti tutto il giorno e altri che invece ospitano i bimbi solo per

alcune ore (halte gardenie). La maggior parte di queste strutture sono fortemente sovvenzionate

dallo stato. Al terzo mese di vita, i genitori possono inserire il bimbo in un crèches, asilo nido

pubblico o privato aperto ben undici ore al giorno e chiuso solo un mese all’anno nel periodo

estivo. Nel caso in cui si preferisca lasciare il bimbo fra le mura domestiche, un’alternativa

interessante è costituita dalle “assistantes maternelles” che possono badare

contemporaneamente nello stesso luogo fino a un massimo di cinque bambini. Sottoinsieme di

questa categoria professionale sono le “crèches parentales”, organizzazioni non-profit di genitori

che gestiscono assistantes maternelles qualificate con l’obiettivo di dividere i costi e fornire le

attrezzature alle educatrici.

Nel 2002 in Francia è stata istituita la “prestation de service unique” (PSU) relativa alle strutture e

servizi di assistenza per i bambini sotto i sei anni. L’obiettivo principale è quello di adeguare

l’offerta dei servizi per la prima infanzia alle mutevoli esigenze dei genitori introducendo il

principio della contabilità “per ora di servizio” relativa al tempo di assistenza erogata

effettivamente al bambino. Nella realtà, l’istituzione del PSU risulta essere particolarmente difficile

da gestire per le strutture della prima infanzia, costrette in questo modo ad adattarsi al budget ed

alle esigenze dei genitori.

Per quanto riguarda l’Italia, i dati ISTAT evidenziano a livello nazionale che gli sforzi compiuti per

incrementare l’offerta del servizio delle scuole per la prima infanzia, la quota di domanda

soddisfatta è ancora molto limitata rispetto al potenziale bacino di utenza e alla richiesta17.

16

2007, The Politics of Pre-school– intentions and decisions underlying the emergence and growth of the Swedish pre-school; www.sweden.se 17

2011, ISTAT, Offerta comunale di asili nido e altri servizi socio educativi per la prima infanzia; 2012, Agenzia Per il Controllo e la Qualità dei Servizi Pubblici Locali del Comune di Roma, Gli Asili Nido A Roma, p.3 Tuttavia, come recentemente osservato nell’articolo apparso sul Sole24Ore a firma di Cristiano Gori All'asilo nido si gioca con un futuro incerto “la diminuzione del reddito dovuta alla crisi ha reso difficoltoso accedere [ai servizi privati per l’infanzia] a un numero crescente di famiglie. Si rischia così un quadro composto da servizi pubblici rivolti alle fasce più fragili, servizi privati per i più abbienti e, nel mezzo, un insieme sempre più esteso di famiglie non abbastanza povere da accedere al pubblico e non sufficientemente benestanti da pagarsi il privato.”

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Norme Tecniche per la realizzazione di Asili Nido, Micronidi e Spazi Be.Bi.

Con la Determinazione Dirigenziale n. 1509 del 30/10/2009 il Dipartimento dei Servizi Educativi e

Scolastici ha approvato le Norme Tecniche per la realizzazione di Asili Nido, Micronidi e Spazi

Be.Bi.18

Gli organismi comunali responsabili del servizio

Con Deliberazione della Giunta Comunale n. 261 del 7 agosto 2009, modificata ed integrata con

Deliberazione della Giunta Comunale n. 385 del 2 dicembre 2009, sono stati approvati il nuovo

modello organizzativo e funzionale della macrostruttura comunale e la relativa articolazione delle

strutture dirigenziali. In tale ottica è stato annoverato, tra le nuove "Strutture di Linea", il

Dipartimento Servizi Educativi e Scolastici, come di seguito articolato ed alla cui sfera di

competenza istituzionale confluiscono le attività e le linee di intervento di seguito elencate:

L'Assessorato alle Politiche Educative e Scolastiche è l'organo d’indirizzo delle politiche educative

comunali rivolte alle bambine e ai bambini di età compresa tra zero e sei anni.

Il Dipartimento XI ha il compito di tradurre operativamente gli indirizzi politici, individuando le

linee gestionali, di progettazione e di funzionamento dei nidi e delle scuole dell’infanzia

verificandone la corretta attuazione. Il Coordinamento Centrale è l’organismo che, all’interno del

Dipartimento XI, si configura come strumento di programmazione, studio, organizzazione e

verifica. Il coordinamento promuove lo sviluppo culturale e sociale dei servizi rivolti alla prima

infanzia, in armonia con gli orientamenti dati dall’Amministrazione. Ha il compito di tradurre

operativamente le linee generali di organizzazione e funzionamento dei nidi e delle scuole

dell’infanzia, collaborando con i coordinatori educativi sul territorio per sostenere da vicino le

diverse realtà operative.

A livello municipale, i Municipi coordinano localmente le strutture educative rivolte alla prima

infanzia, e in collegamento con l’Amministrazione centrale hanno la responsabilità di individuare le

linee generali di organizzazione e funzionamento dei servizi educativi presenti nei rispettivi

territori.

18

http://www.comune.roma.it/PCR/resources/cms/documents/N.TECNICHE_ASILI_NIDO_5.11.pdf

Page 14: Asili e strutture per l'infanzia: uno studio sulla situazione della Capitale

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Curano gli adempimenti gestionali (relativi per esempio ai servizi di refezione, trasporto e pulizia)

essenziali per il corretto funzionamento delle strutture del proprio territorio al fine di garantire

livelli di qualità delle strutture educative tali da consentire ad ogni bambino e ad ogni bambina

uno sviluppo armonico delle proprie potenzialità. Elaborano percorsi di aggiornamento per il

personale educativo e ausiliario e assicurano il collegamento tra i servizi territoriali e

l’Amministrazione centrale.

I Municipi curano altresì la raccolta delle domande di iscrizione al nido o alla scuola dell’infanzia e

redigono le relative graduatorie. Nei Municipi sono presenti la Direzione UOSECS (Unità

Organizzativa per i Servizi Educativi, Culturali e Sportivi) e la Direzione UOT (Unità Organizzativa

Tecnica)19.

RIFERIMENTI NORMATIVI

Nazionali

Legge n. 1044 del 2.12.1971 – Istituzione degli asili nido

Gli asili nido sono regolati dalla Legge n.1044 del 1971 che delega alle Regioni il compito di

predisporre norme in materia. Per la Regione Lazio gli asili nido sono principalmente regolati dalla

L.R. n. 5 del 1973 e dalla L.R. n. 59 del 1980 e successive modifiche. Le funzioni amministrative

relative al rilascio dell’autorizzazione all’apertura ed al funzionamento degli asili nido privati, così

come previsto dalla L.R. n.59 del 1980, sono diventate di competenza dei Comuni attraverso la

delibera del 23.6.1998, n. 2699 in ottemperanza alla Legge regionale del 5.3.1997.

Legge n. 53 del 28.03.2003 – Riforma della scuola

Regionali (Lazio)

L.R. n. 5 del 5.03.1973 e successive modifiche ed integrazioni L.R. n.63/76, L.R. 38/77, L.R. 61/78 –

L.R. n. 59 del 16.6.1980 e L.R. 3/2000 – Apertura di servizi educativi privati per la prima infanzia.

La L.R. n. 59 del 16.6.1980, integrata con D.G.R.L. n. 19 – 1361 del 20.11.200, promuove interventi

che consentono ad operatori privati di aprire e gestire, anche a scopo di lucro, asili nido o strutture

comunque denominate, destinate ad ospitare bambini dai 3 mesi ai 3 anni.

Possono ritenersi servizi integrativi le seguenti strutture:

-asili nido privati e/o aziendali

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http://www.comune.roma.it/PCR/resources/cms/documents/come_funziona_la_scuola_infanzia.pdf

Page 15: Asili e strutture per l'infanzia: uno studio sulla situazione della Capitale

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-micronidi

-spazi per le bambine e i bambini o spazi be.bi

-centri di custodia oraria o baby parking

L.R. n. 67 del 10.6.1990

D.G.R.L. n. 2699 del 23.6.1998

D.G.R.L. n. 19 – 1361 del 20.11.2000

D.G.R.L. n. 753 del 1.8.2003

Comunali (Roma)

D.C.C. n. 45 del 25.3.1996

D.C.C. n. 9 del 27.2.2003

D.G.C. n. 224 del 22.4.2003

D.C.C. n. 500 del 5.8.2003

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BIBLIOGRAFIA E SITOGRAFIA DI RIFERIMENTO

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http://www.comune.roma.it/PCR/resources/cms/documents/come_funziona_la_scuola_infanzia.

pdf

2012, Comune di Roma, Elenco asili nido Privati e Convenzionati, disponibile online

http://www.comune.roma.it/PCR/resources/cms/documents/elenco_nidi_agg_13aprile2012.pdf

2012, Agenzia Per il Controllo e la Qualità dei Servizi Pubblici Locali del Comune di Roma, Gli Asili

Nido A Roma, disponibile online http://www.agenzia.roma.it/documenti/monitoraggi/459.pdf

2012, Comune di Roma, Nidi Comunali e Privati Aziendali Accreditati Convenzionati, disponibile

online

http://www.comune.roma.it/PCR/resources/cms/documents/Legenda_Istituti.pdf

2011, Cristiano Gori, “All'asilo nido si gioca con un futuro incerto”, il sole 24ore disponibile su

http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2011-01-03/allasilo-nido-gioca-futuro-

063537.shtml#continue

2011, Comune di Roma, Iscritti agli asili nido comunali e convenzionati secondo il municipio e l'età.

Anno 2010-2011, disponibile online http://dati.comune.roma.it/download/istruzione-e-

formazione/iscritti-agli-asili-nido-comunali-e-convenzionati-secondo-il-3

2011, ISTAT, Offerta comunale di asili nido e altri servizi socio educativi per la prima infanzia.

2009, Comune di Roma – Norme tecniche per la realizzazione di Asili nido

http://www.comune.roma.it/PCR/resources/cms/documents/N.TECNICHE_ASILI_NIDO_5.11.pdf

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2007, The Politics of Pre-school– intentions and decisions underlying the emergence and growth of

the Swedish pre-school, http://www.regeringen.se/content/1/c6/09/10/61/322638cd.pdf