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CONOSCERE GARANZIA GIOVANI Un piano straordinario promosso dall’Europa per finanziare strumenti di politica attiva in grado di aiutare i giovani a entrare nel mercato del lavoro. Il Governo italiano ha aderito elevando l’età a 29 anni. Tra i soggetti coinvolti ci sono le organizzazioni non profit, anche attraverso lo strumento del Servizio Civile. Una Guida per conoscere questa importante opportunità. focus Dicembre 2014

Conoscere Garanzia Giovani

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Conoscere Garanzia Giovani

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conoscErE garanzia giovaniUn piano straordinario promosso dall’Europa per finanziare strumenti di politica attiva in grado di aiutare i giovani a entrare

nel mercato del lavoro. Il Governo italiano ha aderito elevando l’età a 29 anni. Tra i soggetti coinvolti ci sono le organizzazioninon profit, anche attraverso lo strumento del Servizio Civile. Una Guida per conoscere questa importante opportunità.

focus Dicembre 2014

EbbENE GLI ULTImI DATI SULL’occUPAzIoNE SIANo IN mI-GLIoRAmENTo, la situazione giovanile nel mercatodel lavoro continua a essere allarmante: non tantoper il dato sulla disoccupazione (il 42,9% a set-tembre tra i giovani di 15-24 anni è riferito perdefinizione solo a chi cerca lavoro e quindiesclude gli studenti), quanto per quello sui Neet,giovani che non lavorano, né studiano, né fre-quentano corsi di formazione. Secondo i numeridiffusi dall’Istat nel rapporto “Noi Italia 2014”,nel nostro Paese i Neet di età compresa tra i 15 e i29 anni sono circa 2,2 milioni e costituiscono circail 24% dei giovani di questa età. L’Italia è di granlunga lo Stato con il più alto numero di Neetdell’Unione europea.

Specificatamente per questo target l’Europaha promosso il piano straordinario Garanzia Gio-vani, finanziando i principali strumenti di politicaattiva in grado di aiutare i giovani a entrare nelmercato del lavoro. Lo stanziamento complessivoin favore di tutti gli Stati membri con un tasso didisoccupazione giovanile superiore al 25% è di 6miliardi.

La svalutazione del capitale umanoQuesti Paesi sono stati invitati dal consiglio eu-ropeo a garantire ai giovani con meno di 25 anniun’offerta qualitativamente valida di lavoro, unaproposta di proseguimento degli studi, un con-tratto di apprendistato o di tirocinio o altra misuradi formazione entro quattro mesi dall’inizio delladisoccupazione o dall’uscita dal sistema di istru-zione formale.

Il pericolo per un giovane che non lavora enon si forma è ovviamente la svalutazione del

L’Italia ha scelto di elevare il limite di età per aderire a Garanzia Giovani a 29 anni. Per il nostroPaese sarebbe davvero delittuoso disperdere un’opportunità come questa

GARANZIA GIOVANI È UN PIANO STRAORDINARIO PER AIUTARE I RAGAZZI UNDER 29 A ENTRARE NEL MONDO DEL LAVORO

proprio capitale umano e quindi l’ulteriore ab-bassamento della probabilità di trovare un’occu-pazione in futuro, in una spirale che rischia dimettere il giovane ai margini della società.

Il Governo italiano ha elevato il limite di etàper aderire a Garanzia Giovani fino a 29 anni. Ilpiano è comunque una grande occasione per l’I-talia per modernizzare il mercato del lavoro, ren-dendo più efficienti i suoi servizi per l’impiegoanche a lungo termine.

A disposizione c’è un totale di 1 miliardo e 513milioni di euro (fino al 2015), di cui oltre 1 miliardoe 100 milioni di provenienza europea (FSE e ini-ziativa europea Youth Employment). Dopo tantisprechi in materia di fondi comunitari, sarebbeveramente delittuoso disperdere anche questaopportunità.

A livello di governance il Governo ha quindidefinito la cornice delle regole e delle linee guidain un Programma nazionale di attuazione dellaGaranzia Giovani, ma le Regioni sono le protago-niste nella definizione delle politiche e nella rea-

lizzazione dei singoli interventi. Naturalmenteesse possono affiancare al finanziamento europeoe nazionale eventuali altri stanziamenti di loropertinenza. Va sottolineato che le politiche affe-renti al programma Garanzia Giovani si integranocon quelle già stabilite e in essere.

Anche il Servizio civile nel programmaTolta una quota pari a 100 milioni che il ministerodel Lavoro gestisce direttamente per interventispeciali, il resto è distribuito tra le varie Regioniche definiscono le loro politiche, ripartendo le ri-sorse a loro assegnate dal Governo – la cui entitàè strettamente legata al rapporto tra giovani di-soccupati della regione e totale nazionale dei gio-vani senza lavoro – tra i vari strumenti: dall’o-rientamento alla formazione, dal tirocinio inmobilità geografica al bonus occupazionale, dal-l’accompagnamento al lavoro (sulla base dell’in-dividuazione e dell’esame delle opportunità ter-ritoriali) all’apprendistato, dal sostegnoall’autoimpiego alla promozione della mobilitàprofessionale. Particolarmente interessante è ilfatto che anche il Servizio civile sia stato indivi-duato come uno degli strumenti per l’attuazionedel programma. Un’esperienza di solidarietà, dipace, di cittadinanza attiva, di impegno nella tu-tela del patrimonio culturale e artistico che puòdare un grande arricchimento spirituale.

Secondo il Piano nazionale un giovane che siiscrive al portale ha il diritto di effettuare il primocolloquio (ed essere “profilato”) entro due mesidall’iscrizione. L’offerta concreta di formazione,lavoro o tirocinio (o autoimprenditorialità o ser-vizio civile) dovrebbe avvenire entro quattro mesidall’iscrizione.

Al 30 ottobre risultano iscritti al portale nazio-nale e a quelli regionali 273.124 giovani, di cui76.003 sono stati presi in carico e profilati. Il 19%dei registrati è laureato, il 57% diplomato e il 24%ha solo la terza media o un titolo inferiore. •

VITADICEMBRE 2014 2focus

76.003I giovani presi in carico e profilatitra i 273.124 iscritti al portale di Garanzia Giovani, al 30 ottobre. Il 19 % di loro ha untitolo di laurea

1,513 mldLa somma stanziata per GaranziaGiovani. Oltre 1 miliardo e 100milioni di provenienza europea(FSE e iniziativa europea YouthEmployment)

CHE COS’ÈPER CHI È

S

IL 1° mAGGIo hA PReSo AvvIo, In TUTTA ITALIA, il Pianonazionale Garanzia Giovani. L’obiettivo, suppor-tato da una dotazione di risorse di oltre 1,5 mi-liardi di euro, è garantire ai giovani tra i 15 ed i 29anni che non studiano, non lavorano e non sono

impegnati in attività di formazione, un’offerta quali-tativamente valida di lavoro, apprendistato, tiroci-nio, autoimprenditorialità, inserimento nelServizio civile o formazione.

La Garanzia Giovani punta a sti-molare la partecipazione attiva deigiovani che non studiano e nonlavorano per offrire loro un ven-taglio di opportunità, aumen-tando e migliorando il loro gradodi occupabilità.

nel programma hanno quindirilievo le misure finalizzate, ancheattraverso un’esperienza “sulcampo”, a migliorare ed adeguare lecompetenze dei giovani all’evoluzione del si-stema produttivo, puntando a favorire un loro ac-cesso più agevole al mercato del lavoro.

È la prima volta che, in Italia, la collettività nonlascia a se stessi i giovani che hanno finito gli studie che non hanno un’occupazione, ma se ne fa caricoe cerca di stimolare una loro attivazione.

Garanzia Giovani rappresenta, quindi, il primo,vero banco di prova della capacità del nostro Paesedi sperimentare, su larga scala, quelle politiche at-tive per il lavoro che sempre più dovranno avere unruolo centrale nel prossimo futuro.

È una sfida complessa, che è indispensabile af-frontare con il massimo dell’impegno di tutti i sog-getti coinvolti a partire, naturalmente, dalministero del Lavoro, cui spetta la “regia” delPiano; dalle Regioni, che dovranno assicurare l’at-tuazione degli interventi sul territorio; dai Centriper l’Impiego e dalle Agenzie private accreditate

che dovranno concretamente “seguire” igiovani.

Così come è imprescindibile unacollaborazione convinta da parte dei

soggetti in grado di offrire concreta-mente quelle opportunità sullequali punta la Garanzia. Tra questigioca un ruolo importante ilmondo del non profit, con il suo

ricco patrimonio di esperienze rea-lizzate nella costruzione di una realtà

economico-sociale che offre un contri-buto significativo alla crescita del Paese,

favorendo la partecipazione attiva delle per-sone nel segno di valori positivi e condivisi. Unruolo che può essere particolarmente rilevante nelcampo del servizio civile, i cui primi bandi di sele-zione sono già stati firmati.

Il nostro auspicio è quindi quello di un coinvol-gimento pieno del non profit, fattore importanteper una piena realizzazione del programma, ancheper le misure relative alla formazione e all’autoim-prenditorialità. Siamo certi che non verrà meno uncontributo a questa sfida impegnativa, che richiedeil supporto di tutti.

FORMAZIONE E AUTOIMPRENDITORIALITÀ: IL NON PROFIT HA UN RUOLO CHIAVE

Garanzia GiovaniVITA3 DICEMBRE 2014

Che cos’è Garanzia Giovani è il programma nazionale italiano, fa

parte del piano europeo "Youth Guarantee", che com-batte la disoccupazione giovanile tramite una serie dimisure a sostegno dei giovani tra i 15 e i 29 anni, resi-denti in Italia (cittadini comunitari o stranieri extraUnione europea, regolarmente soggiornanti) che nonsiano impegnati in un'attività lavorativa, né siano inse-riti in un corso regolare di studi, secondari superiori ouniversitari, o frequentino un'attività di formazione.

Gli obiettivi

L’obiettivo del Programma è quello di garantire ai gio-vani che non studiano e non lavorano un'offerta validadi lavoro in termini di proseguimento degli studi e diinserimento lavorativo tramite l’apprendistato, il tiro-cinio o il Servizio civile. L’offerta deve essere propostanon oltre i quattro mesi dall'inizio della disoccupazio-ne o dall’uscita dal sistema scolastico.

Garanzia Giovani riguarda tutto il territorio italiano (aeccezione della Provincia di Bolzano) ed è affiancatodai piani adottati dalle singole Regioni. Le Regionicoordinano e attuano le politiche previste dal Pro-gramma servendosi dei servizi locali per l'impiego, siapubblici che privati.

L’adesione

Per aderire alla Garanzia Giovani occorre compilare unmodulo online presente nel portale ministerialewww.cliclavoro.gov.it, inserendo i soli dati anagrafici.Al termine di questa fase, il sistema invierà, all'indiriz-zo email indicato in fase di registrazione, le credenzialicon le quali sarà possibile accedere all’area personaleospitata nello stesso portale. Da qui si completa e siperfeziona l'adesione a Garanzia Giovani, scegliendola Regione dove si intende usufruire di una delle op-portunità previste. La Regione può essere diversa daquella in cui si ha il domicilio.

Se si è già registrati a Cliclavoro, non occorre fare unanuova registrazione ma è sufficiente accedere allapropria area personale, utilizzare user e password giàin possesso e esprimere la volontà di aderire a Garan-zia Giovani.

Dopo 60 giorni, la Regione indicata in fase di iscrizio-ne contatterà il candidato per indirizzarlo ad unosportello dei Servizi per l'Impiego con il quale concor-derà il percorso personalizzato per l'inserimento lavo-rativo o di formazione professionale. Dopo il colloquioe dopo 4 mesi, il servizio competente che ha preso incarico il giovane dovrà obbligatoriamente proporgliun’offerta di lavoro o di formazione confacente al pro-filo del candidato, stabilito in fase di profiling.

Si può aderire a Garanzia Giovani anche tramite i por-tali regionali o rivolgendosi direttamente ai Servizi perl'Impiego. Ugualmente le aziende si possono iscrivereal programma e se assumono i giovani tramite il pro-getto, ricevono un bonus occupazionale.

In alternativa alla registrazione al portale www.clicla-voro.gov.it, è prevista la possibilità dell’iscrizione onli-ne anche sui siti regionali oppure recandosi in uno de-gli sportelli dedicati nei centri per l'impiego, i cosid-detti Youth Corner. I giovani interessati possono rivol-gersi presso questi sportelli per avere le primeinformazioni, ricevere accoglienza, essere orientati evenire quindi indirizzati verso le opportunità offertedalla Garanzia Giovani.

Le misure che fanno parte del programma sono:• Accoglienza• Orientamento• Formazione• Accompagnamento al lavoro• Apprendistato• Tirocini• Servizio civile• Sostegno all’autoimprenditorialità• Mobilità professionale all’interno del territorio nazio-

nale o in Paesi UE• Bonus occupazionale per le imprese• Formazione a distanza

Come aderire

di Giuliano Poletti

APPRenDIStAto è Un contRAtto a contenuto forma-tivo che ha lo scopo di favorire l’ingresso dei gio-vani nel mercato del lavoro. Rivolto a persone trai 15 e i 29 anni, esso impone all’azienda di tra-smettere loro competenze pratiche e conoscenzetecnico-professionali. esistono tre tipi di Appren-distato.

1. Apprendistato per la qualifica e per il diploma professionale

Pensata per ridurre la dispersione scolastica, que-sta forma di Apprendistato permette di acquisireuna qualifica professionale triennale - valida an-che ai fini dell’assolvimento dell’obbligo di istru-zione - o un diploma professionale. I destinatarisono ragazzi tra i 15 ed i 25 anni. La durata delcontratto dipende dalla qualifica o dal diplomada conseguire, ma non può comunque superare itre anni (quattro nel caso di diploma quadriennaleregionale). La convenienza per l’azienda sta nel-l’abbassamento del costo del lavoro (per ogni ap-prendista riceverà 7mila euro all’anno, purché ga-rantisca 400 ore di formazione). I ragazzi, invece,percepiranno, come indennità di partecipazione,2mila euro se minorenni e 3mila se maggiorenni.La formazione – è previsto un Piano individuale –può essere erogata all’interno dell’impresa, pressoorganismi di formazione o Istituti professionali.

2. Apprendistato professionalizzante o Contratto di mestiere

è destinato ai ragazzi tra i 18 ed i 29 anni ed ha l’o-biettivo di insegnare un mestiere attraverso la for-mazione sul lavoro. Allo stesso tempo consentedi conseguire una qualifica professionale. Qualorail ragazzo ne fosse già in possesso, il contratto po-trebbe essere stipulato solo a partire dal dicias-settesimo anno di età. La durata del contratto nondeve essere superiore ai 3 anni (5 per gli artigiani).

«Con il Jobs Act cade il divieto di non assumere nuoviapprendisti qualora non sia stato confermato almenoil 30% dei precedenti. E viene meno l’obbligatorietàdi un secondo livello di formazione “trasversale”»

Anche in questo caso è previsto un incentivo perl’azienda (2mila euro) ed un vero e proprio sti-pendio per l’apprendista.

3. Apprendistato per l’Alta formazione e la Ricerca

Destinato anche questo a giovani tra i 18 e i 29 an-ni, esso permette: a) di conseguire un diploma diistruzione secondaria superiore, una laurea, unmaster o un dottorato di ricerca; b) di svolgere at-tività di ricerca e di praticantato per l’accesso alleprofessioni ordinistiche o esperienze professio-nali. La durata del contratto è variabile.

Al termine del periodo di una delle tre formedi Apprendistato, è l’impresa a stabilire se prose-guire il rapporto di lavoro oppure recedere, for-nendo il preavviso secondo i termini stabiliti dalcontratto collettivo. Lo stipendio, in qualità di ap-prendista, si basa su una retribuzione minima cheaumenta progressivamente fino a raggiungerequella prevista per la mansione per cui si vieneassunti. L’inquadramento non potrà comunqueessere inferiore di più di due livelli rispetto a quel-lo previsto dal contratto aziendale per i lavoratoriche svolgono la stessa funzione.

Il decreto legge sul lavoro del Governo Renzi -pubblicato il 21 marzo 2014 in Gazzetta Ufficiale -ha archiviato definitivamente la riforma Fornerodopo soli due anni dall’entrata in vigore. Le prin-cipali novità riguardano il nuovo regime sui con-tratti a termine e l’apprendistato, aumentandonela flessibilità. Sul secondo fronte, in particolare,cade il divieto di non assumere nuovi apprendistiqualora non sia stato confermato almeno il 30%dei precedenti. Viene meno anche l’obbligatorietà,per il datore di lavoro, di assicurare all’apprendistadi secondo livello una formazione “trasversale”,di garantirgli cioè la frequenza di corsi regionali odi organizzarglieli ad hoc. Questa formazione, pri-ma obbligatoria, dallo scorso marzo è solo discre-zionale.

Per completare il quadro occorre ricordare chel’articolo 12, comma 1 della Legge di Stabilità 2015prevede uno sgravio triennale dei contributi per i

datori di lavoro del settore privato, con esclusionedi quello agricolo e del lavoro domestico, per leassunzioni a tempo indeterminato effettuate nel2015. Questo comporterà la rimodulazione deglisgravi contributivi attuali, abrogando tra l’altrogli attuali incentivi alle imprese per la stabilizza-zione degli apprendisti. •

APPRENDISTATO, SONO TRELE TIPOLOGIE POSSIBILI.E ORA LA RIFORMA RENZI LO HA RESO PIÙ FLESSIBILE

VITADICEMBRE 2014 4focus

ECCO LEOPPORTUNITÀ

L’2,2 mlnIl numero dei Neet in Italia,giovani che non studiano,nonfanno formazione, né cercanolavoro tra i 15 e i 29 anni: il 24% di quella fascia di popolazione

710milaIl numero dei disoccupati,secondo l’Istat, tra i 15-24enni.Dal calcolo del tasso didisoccupazione sono pertantoesclusi i giovani inattivi

Garanzia GiovaniVITA5 DICEMBRE 2014

«BiSoGna lavorare molto Sul tentativo di aGGreGare ladomanda. non la domanda di lavoro in generale, ma ladomanda di giovani e in particolare di giovani che pos-sono utilizzare tali incentivazioni». È il punto di vistadi Carlo Borgomeo, presidente di Fondazionecon il Sud e grande conoscitore delle dina-miche del lavoro nel terzo settore. «Perfare questo bisogna andare oltre la con-sultazione dei giovani, che non risolveil problema della vera lettura dell’of-ferta di lavoro giovanile. uno sforzodi aggregazione andrebbe fatto attra-verso soggetti intermedi, come le or-ganizzazioni imprenditoriali e di rappre-sentanza».

Lei ha un punto di osservazione privilegiato suuna delle aree più esposte sul fronte dell’occupazionegiovanile. Quali sono le opportunità possibili?È un argomento delicato, ma questa è un’area che puòfornire molte opportunità di lavoro funzionale all’in-tervento che si prevede. Cominciamo con le situazioni

più gravi, dove l’obiettivo potrebbe essere semplice-mente l’impegnare i giovani in attività utili anche soloper toglierli dalla strada. noi dobbiamo sapere che in

questo momento nei quartieri più difficili del nostromezzogiorno sono crollati i servizi di aggre-

gazione giovanile, anche per la crisi deiservizi sociali che si sono ridotti a un

dodicesimo.

E il Terzo settore che ruolo può svol-gere?Per queste aree dobbiamo concepire

strumenti di coinvolgimento delle or-ganizzazioni del terzo settore che, se

impegnate nell’attività di presidio e in-clusione sociale di questi giovani, daranno

due risultati concomitanti: togliere dalla stradaquesti adolescenti a rischio; creare occupazione nellacooperazione. Si tratta di una zona-limite alla quale siaffiancano una serie di attività che fanno del terzo set-tore un potenziale assolutamente interessante di in-serimento lavorativo per i giovani. Ci sono ancora al-

cune resistenze a riconoscere il terzo settore comevolano occupazionale: è scarsamente rappresentato esi fa fatica a individuare e discernere tutte le situazioni;ha difetti di rappresentazione sociale, poiché persisteun pregiudizio per cui questo settore è “terzo” perchénon conta nulla, e le politiche di sviluppo e di lavorohanno guardato sin’ora ai settori produttivi tradizio-nali. ma è un pregiudizio che dobbiamo superare.

Garanzia Giovani fa riferimento al microcredito, stru-mento sul quale lei ha una grande esperienza...Secondo me va superata la convinzione che la que-stione del microcredito riguarda le garanzie: non è as-solutamente vero. estremizzando: in molti casi, quan-do un giovane va a chiedere in banca un finanziamentoper mettersi in proprio, il funzionario di banca spessogli risponde di fare domanda per credito al consumo echiudere prima la procedura. Comincia cioè ad essereun percorso deviante. il microcredito per mettersi inproprio deve trovare un equilibrio tra il servizio pub-blico (accompagnamento alla start-up) e privato (isti-tuti di credito che devono finanziare).

Il ruolo del Terzo settore

CARLO BORGOMEO: «NEL NON PROFIT GRANDIPOTENZIALITÀ DI OCCUPAZIONE GIOVANILE»

Quarantatremila volte Garanzia Gio-vani. tante sono infatti le impresecooperative aderenti all’alleanza ita-liana impegnate dal protocollo sigla-to, ai primi di luglio, col ministero

del lavoro per promuovere appunto il pro-gramma comunitario.

Si tratta di un testo agile, in otto punti, incui si toccano tutte le misure previste da Ga-ranzia Giovani, dall’orientamento alla forma-zione, dai tirocini al Servizio civile, e in cuil’associazione delle cooperative prende ancheimpegni precisi.

in particolare si parla della promozione delprogramma, presso le coop associate, invi-tandole a inserire nel portale dedicato le offer-te di lavoro e apprendistato.

Segue quindi, in modo piuttosto artico-

lato, un riferimento al Servizio civile: al-leanza si impegna a realizzare iniziative «dicomunicazione e promozione», a favorire,«l’accoglienza dei giovani nei progetti delmovimento cooperativo», a promuoverne dialtri, particolarmente in quei settori che pos-sano offrire «al termine anche opportunitàoccupazionali».

Gli impegni prevedono, sempre per il Ser-vizio civile, la validazione delle competenzeacquisite, e la realizzazione di attività d’in-cubazione di progetti di nuova cooperazioneche nascessero.

non manca neppure un riferimento spe-

cifico per i giovani svantaggiati, a incentivarelo sviluppo di tutte le azioni della coopera-zione socialepreviste dal protocollo , ossia in-terventi di tipo specialistico.

Sulla misura dei tirocini, oltre a realizzareun servizio di incontro domanda-offerta, ec-co l’impegno «ad avviare un numero consi-stente di giovani in tirocinio presso le proprieassociate». Sulla formazione, previsti percor-si anche «volti al raggiungimento di una qua-lifica» e «per favorire lo sviluppo dell’appren-distato». Contemplati anche il co-working eil coaching mirato all’auto imprenditorialità,cooperativa ovviamente, «da coadiuvare conil supporto tecnico alla start-up d’impresa at-traverso le strutture di servizio del movimen-to cooperativo preposte».

in ultimo, ma non per ultimo, si fa riferi-mento a una serie di azionidi orientamento al sistemacooperativo stesso: dalle“consulenze mirate”, al “tu-toraggio” fino alle “testimo-nianze di buone prassi” e al-l’informazione su percorsiformativi professionaliz-

zanti, come quelli regionali o come i masteruniversitari “a vocazione cooperativa”.

in ultimo, ma non per ultimo, si fa riferi-mento a una serie di azioni di orientamentoal sistema cooperativo stesso: dalle “consu-lenze mirate”, al “tutoraggio” fino alle “testi-monianze di buone prassi” e all’informazionesu percorsi formativi professionalizzanti, co-me quelli regionali o come i master universi-tari “a vocazione cooperativa”. •www.garanziagiovani.gov.it/Partnership/Partner/Documents/Protocollo-Alleanza-Cooperative.pdf

Protocollo con Alleanza cooperative

DAI TIROCINI AL SERVIZIO CIVILE.L’IMPEGNO DI 43MILA IMPRESEPER PROMUOVERE IL PROGRAMMA

«Un testo agile, in otto punti, in cui si toccano tuttele misure previste da Garanzia Giovani. Così l’associazione delle tre centrali cooperativeha preso impegni precisi a 360 gradi»

apprendistato), le modalità di attuazione dellemisure, i parametri di costo, gli attori coinvolti, irisultati attesi per ogni singolo strumento.

in concreto le Regioni sono chiamate ad at-tuare le azioni di politica attiva verso i giovanidestinatari del Programma rendendo effettiva-mente disponibili le misure. in principal modoavvalendosi della funzione di coordinamento eorganizzazione dei servizi pubblici per l’impiegoe privati accreditati, che hanno il compito di svol-gere una funzione di accoglienza, orientamentoe individuazione delle necessità e potenzialitàdei giovani per individuare il percorso più in lineacon le attitudini e le esperienze professionali.spetta quindi alle Regioni indirizzare i giovani aidiversi servizi per l'impiego presso cui dovrannofare il primo colloquio di orientamento. il giovaneha la possibilità di fruire dei servizi del program-ma in qualunque punto del territorio nazionale,anche in una Regione diversa da quella di domi-cilio o residenza.

spetta sempre alle Regioni il compito di svol-gere l'attività di monitoraggio degli interventi permeglio osservare il processo di attuazione dellemisure, i servizi erogati, il numero e il profilo dei

VITADICEMBRE 2014 6focus

IL RUOLODELLE REGIONI

e ReGioNi come AvAmPosto istituzioNALe nella stra-tegia nazionale di attuazione di Garanzia Giovani.L’invito dell’unione europea rivolto agli statimembri, con il quale sono state ridefinite le stra-tegie per aumentare l’occupazione giovanile, èstato recepito dal nostro Paese con la messa apunto di un piano operativo nazionale da partedel ministero del Lavoro con le Regioni, indivi-duate come organismi intermedi, protagonistenell’elaborazione di un loro piano attuativo deidiversi interventi di politica attiva del lavoro.

Alle Regioni è così delegata la definizione e larealizzazione delle misure di attuazione di Ga-

Lranzia Giovani e tra esse sono suddivise le risorsecomplessive. Rientra tra le facoltà delle singoleRegioni implementare i finanziamenti o affian-care al finanziamento europeo e nazionale even-tuali altri stanziamenti. Attraverso convenzionistipulate con il ministero del Lavoro le Regionihanno ripartito le risorse loro assegnate tra le va-rie misure. A valle della firma delle convenzionisono stati presentati i programmi di attuazione,in coerenza con le finalità e l’impianto metodo-logico del Piano italiano di attuazione di GaranziaGiovani. Nel Piano è stabilita l’ulteriore riparti-zione delle risorse (ad esempio tra i vari tipi di

A LORO SPETTA L’ATTUAZIONE DELPROGRAMMA DI GARANZIA GIOVANI, IN PARTICOLARE COORDINANDOLE ATTIVITÀ DEI CENTRI PER L’IMPIEGO

Garanzia GiovaniVITA7 dICEMBRE 2014

DICIOTTO PROGETTI PER CAPIRE COmE VA GARANzIA GIO-VANI. La Direzione generale occupazione, affarisociale e inclusione della Commissione euro-pea, quella competente per il programma ap-punto, ha avviato nella seconda metà dello

scorso anno 18 progetti pilota, allo scopo di monitorarel’applicazione di Garanzia Giovani.

Si tratta di progetti irlandesi, lituani, polacchi, rume-ni, spagnoli e britannici. ma non mancano anche quattroprogetti italiani, in Toscana, in Veneto e nel Lazio. Anzi,i progetti italiani sono gli unici che non si svolgono incontesti a forte disagio sociale - in zone con oltre il 50%di disoccupazione giovanile - ma che hanno un carattereessenzialmente preventivo. Progetti recentemente pas-sati in rassegna dalla stessa Commissione per un primofeedback. Riguardano aree territoriali di diversa natura(contesti urbani, comuni, ma anche regioni) e, nella qua-si totalità dei casi (eccezion fatta per la Toscana e il Ve-neto), si tratta di zone a forte disagio sociale, con untasso di disoccupazione giovanile vicino, se non addi-rittura al di sopra della soglia del 50%.

Dei progetti italiani, alcuni si focalizzano sulla pre-venzione dell’abbandono scolastico. È il caso del comu-ne di Legnago (Verona): qui si sono coinvolti 203 giovani“a rischio”, 15-16enni, impegnandoli in workshop mo-tivazionali, mentre per 47 ragazzi, in una fascia di etàfra i 16 e i 18 anni, si è strutturato un percorso scuola-la-voro, realizzando opportunità di seminari ma ancheditirocini aziendali. I primi risultati sono incoraggianti:successo pieno nel rischio drop-out dei 203 ragazzi piùgiovani e già tre dei 47 avviati al percorso di inserimentolavorativo sono stati assunti dalle aziende dopo il tiro-cinio. E sempre nel comune del Veronese si è istituitoun osservatorio permanente sugli abbandoni scolastici:sarà il perno della futura programmazione.

Stesso tipo di intervento nella Regione Lazio. Qui cisi è mossi con attività di orientamento, consulenza sullavoro e valutazione delle competenze in favore di 700giovani 17-18enni, appartenenti a 10 diverse scuole su-periori. Per altri 400 studenti sono state organizzate vi-site in azienda. Ancora in Veneto, il terzo progetto pilota:è stato organizzato un osservatorio sui Neet da partedell’azienda regionale Veneto Lavoro. Utilizzerà infor-mazioni provenienti dalle varie istituzioni, dai centriper l’impiego alle scuole, dai comuni agli altri enti delterritorio, portandole a fattor comune e in modo da crea-re un modello di intervento. Peraltro alla presentazionedel progetto hanno preso parte oltre 150 giovani, e giàuna trentina hanno partecipato a visite in azienda maanche a percorsi di inserimento lavorativo vero e pro-prio

Obiettivo simile per il progetto pilota in Toscana. Silavorerà per individuare con precisione il bacino deiNeet attraverso l’incrocio di tutti i dati disponibili. •

beneficiari, l’avanzamento della spesa, e altre ca-ratteristiche sulla condizione di occupabilità deigiovani iscritti alla Garanzia.

Come si sono mosse sino ad oggi? Ecco qual-che esempio per quanto riguarda le maggiori. InPiemonte 31 dei 97,4 milioni stanziati sosterrannoi tirocini extracurricolari, anche fuori dai confiniregionali. Obiettivo: consentire alle imprese diformare i giovani sul campo. Nove milioni, a que-sto riguardo, saranno destinati alla presa in caricoe ben 12 all’accompagnamento.

Una rete di sportelli dedicati, gli Youth corner,aperti presso centri per l’impiego, enti di forma-zione, università ma anche agenzie del lavoro pri-vate, è stata il primo passo del programma in Ve-neto. In Liguria il Piano Giovani regionale ha giàindividuato i soggetti potenziali in 50mila citta-dini, con possibilità, in alcuni casi, di derogare illimite di 29 anni per arrivare sino a 35. Notevolelo sforzo per l’accompagnamento, 4 milioni su27,2 complessivi, e l’auto impiego e auto impren-ditorialità, cui sono andati 3,3 milioni di risorse.

In Toscana Garanzia Giovani va a innestarsiin un piano preesistente, GiovaniSì. Qui si pun-terà soprattutto sulla fascia 15-24anni, con esten-

sioni fino a 40, per il programma Fare impresa.Complessivamente 65 milioni sul piatto di cui lametà per servizio civile e tirocini.

In Lazio c’è una delle più grosse dotazioni delprogramma: 137 milioni, di cui una bella fetta, 35milioni, destinate al bonus aziende. La Regionescommette però anche sull’accompagnamento,a favore del quale ha stanziato 34,5 milioni.

Punta su auto impiego-autoimprenditorialitàl’Abruzzo con 8 dei 31 milioni di euro disponibili.Otto invece quelli destinati ai tirocini. Questa Re-gione si segnala per aver messo in campo ancheprogetti di microcredito.

In Puglia, 120mila sono infatti i potenzialiutenti del programma e 120 i milioni stanziati. Sifa molto assegnamento sulla leva del bonusaziende, cui sono destinati 28 milioni.

Il tirocinio extracurricolare eventualmente inmobilità geografica è una delle misure su cui laRegione Calabria punta di più: 14 milioni. La Si-cilia, chiamata a misurarsi con 350mila Neet, po-trà contare su 178 milioni di risorse. Anche qui,come in Toscana, ci si aggancia a un piano Gio-vani preesistente. La parte del leone la fa forma-zione, con 56 milioni. •

L’attuazione del programma

QUATTRO REGIONISOTTO MONITORAGGIODELLA COMMISSIONE

All’Expo di Milano pronto un bando entro dicem-bre per 140 giovani da inquadrare per un anno

come servizio civile nell'ambito dell'evento. A dispo-sizione un budget di 800mila euro per il sostegnoalle attività di servizio a supporto della partecipa-zione delle organizzazioni della società civile e deiPaesi emergenti. Il trattamento economico previstoè di 433 euro al mese così come prevede il serviziocivile nazionale. L'iniziativa è finanziata interamenteda Expo spa senza l'impiego di risorse pubbliche.Una volta concluso il reclutamento i giovani ver-ranno divisi in due gruppi di lavoro, il primo a sup-porto delle associazioni, il secondo a sostegno deiPaesi in via di sviluppo che parteciperanno all’espo-sizione universale. L’inizio delle attività per i 140 ra-gazzi è previsto per febbraio 2015.http://volunteer.expo2015.org/it/programmi/vo-lontari-servizio-civile

Lombardia

SERVIZIO CIVILE PER EXPOCHANCE PER 140 GIOVANI

Contribuire alla soddisfazione delle richieste dellapopolazione nelle criticità derivanti da patologie

invalidanti o relative a pazienti in fase terminale. I die-ci ragazzi che aderiscono a Urano 2014, progetto ge-stito dall’Anpas (associazione nazionale pubbliche as-sistenze) e finanziato dall’Emilia Romagna con circa40mila euro, saranno impegnati su varie attività: cen-tralinista per rispondere alle richieste di intervento,conducente di autovetture o pulmini attrezzati peraccompagnare anziani a centri diurni, circoli socio-ri-creativi oppure utenti con disabilità in strutture riabi-litative o centri residenziali; conducente di autovettu-re, di pulmini o di ambulanze attrezzate per accom-pagnare i pazienti in strutture sanitarie; trasporto diemergenza-urgenza su ambulanze per trasportare inospedale persone in stato grave di salute; mediazio-ne linguistico-culturale nei servizi erogati dalle pub-bliche assistenze alla popolazione straniera. http://www.regione.emilia-romagna.it/urp/allegati-notizie/banca-dati-servizio-civile-garanzia-giovani

Emilia Romagna

PROGETTO URANO,10 POSTI A REGGIO EMILIA

L’inclusione sociale dei disabili è l’obiettivo perse-guito da Orfeo, il progetto realizzato dal Centro

di Formazione professionale “Ente Padri Trinitari” aVenosa, piccola cittadina della provincia di Potenza.Ai dieci volontari invitati ad aderire all’iniziativa vie-ne fornita una solida base formativa finalizzata allariabilitazione e al miglioramento della qualità dellavita delle persone che per condizioni psico - fisichee logistico - abitative (zone rurali e periferiche) vivo-no ai margini della società. Il progetto prevede, ol-tre ai programmi di accompagnamento nelle azionidi vita quotidiana, il coinvolgimento dei ragazzi deiPadri Trinitari su temi culturali, sportivi ed artistici(redazione del giornalino, canto, musica, pittura erecitazione). Orfeo è uno dei 38 progetti di ServizioCivile Nazionale che la Regione Basilicata ha ritenu-to idonei per l'attuazione del Programma GaranziaGiovani. http://old.basilicatanet.it/serviziocivile//docs/ReportElencoProgettiGGintegrazione.pdf

Basilicata

A VENOSA 10 RAGAZZI PERL’INCLUSIONE DEI DISABILI

Favorire la consapevolezza dell’identità culturale,attraverso la conoscenza e la valorizzazione dei be-

ni storici, delle tradizioni culturali ed artistiche del ter-ritorio. A questo obiettivo dovranno lavorare, attra-verso il servizio civile, i 15 giovani che aderiranno alprogetto “Itinerario Borbonico”, presentato dal Co-mune di Scafati (Sa), con lo scopo di qualificare l’of-ferta di servizi informativi. Il progetto mira alla con-servazione, salvaguardia e tutela delle testimonianzestoriche locali, attraverso l’attuazione di studi, ricer-che e progetti di comunicazione che prevedonoespressamente modalità di dialogo con le nuove ge-nerazioni. Il modello d’intervento è quello della “bot-tega dell’arte”, un Centro per la cultura e le arti, nelcomplesso dell’ex Real Polverificio Borbonico, comeresidenza creativa e luogo di scambi in cui possanoconfluire ambiti di diverso interesse artistico, cultura-le, di alta formazione e regia di percorsi turistici. www.serviziocivileregionale.it/comune_scafati/in-dex.htm

Campania

OPPORTUNITÀ PER 15 L’ITINERARIO BORBONICO

ISCRIZIONEwww.garanziagiovani.gov.it

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VITADICEMBRE 2014 8focus

Dalla compilazione del modulo via web al patto di attivazione sino al bonusoccupazionale. Ecco sintetizzato in questa infografica il percorso di GaranziaGiovani. E gli attori che sono coinvolti

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Garanzia GiovaniVITA9 DICEMBRE 2014

La prima mossa per aderire GaranziaGiovani, se si è un 15-29anni Neet, ècompilare un modulo presente sui portalicliclavoro.gov.it, o garanziagiovani.gov.itoppure, ancora, nei siti dedicati diRegioni o, attraverso elenchi presenti inquesti portali, nei centri per l’impiego enegli “Youth corner”. Si tratta di fornire pochi dati anagrafici eun indirizzo email dove il sistema tiinvierà login e password con cuiaccedere alla tua area personale dello

stesso portale. Qui sceglierai la Regione,anche diversa dalla tua, dove intendiusufruire delle opportunità delprogramma. Entro 60 giorni sarà laRegione a indirizzarti a un centro perl’Impiego per un percorso personalizzatodi inserimento lavorativo o formativo(accoglienza). Dopo il colloquio(profiling), ed entro quattro mesi, ilcentro dovrà obbligatoriamente proportiun’offerta di lavoro o di formazioneadeguata fra le sette misure possibili

(orientamento): autoimpiego,apprendistato, tirocinio, mobilità,accompagnamento al lavoro, formazionee servizio civile. Il tutto attraverso lasottoscrizione di un patto di attivazione.Se invece sei un imprenditore, puoiregistrare la tua azienda nell’appositaarea di garanziagiovani.gov.it. Avrai lapossibilità di offrire tirocini e posizioni inapprendistato, ma anche di ottenerebonus occupazionali per l’assunzione digiovani.

ECoNDo GLI ULtImI DAtI DI UNIoNCAmERE – INFoCAmERE,in Italia, sono circa 345mila le imprese costituitedagli “under 30”. Nel 2012 sono stati 47.500 i gio-vani che hanno intrapreso ex novo un’attivitàimprenditoriale (18.500 dei quali erano disoccu-pati o inoccupati) e nel primo semestre del 2013se ne sono aggiunti altri 26mila.

Si tratta dei dati relativi all’autoimpiego cheda oltre dieci anni è il principale strumento disostegno alla realizzazione e all’avvio di nuoveattività imprenditoriali da parte di disoccupati opersone in cerca di occupazione. La gestione ditale strumento è affidata dal ministero del Lavoroa Invitalia e prevede la concessione di agevola-zioni finanziarie e di servizi di assistenza tecnicaper tre tipologie di attività: il lavoro autonomo,la microimpresa e il franchising.

L’attenzione alle opportunità occupazionaliche tale strumento può offrire l’ha posta anchel’Unione Europea, che ha sottolineato la necessitàdi promuovere un maggior numero di imprendi-tori e di start up per sostenere la crescita occu-pazionale, rendere disponibili più servizi di so-stegno all’avviamento e migliorare le opportunitàlegate al lavoro autonomo, attraverso una mag-giore collaborazione tra Servizi per l’Impiego, so-stegno alle aziende e fornitori di (micro) crediti.

A fronte però dei dati confortanti relativi allanascita delle nuove realtà imprenditoriali risultaperò che sempre nel 2012, circa 75mila giovanidisoccupati tra i 18 e i 29 anni, non sono inveceriusciti ad avviare una nuova attività economica.Le risorse finanziarie che erano state messe a di-sposizione per i finanziamenti di tale attività sisono infatti esaurite, da qui l’esigenza di rifinan-ziare e potenziare l’autoimpiego. Da una partecon il Decreto Lavoro 2013 dove sono state atti-vate misure urgenti rivolte ai giovani disoccupatinei territori del mezzogiorno, tra cui vi è rientrato

345mila le imprese costituite dagli “under 30”. Nel2012 sono stati 47.500 i giovani che hanno intrapresoex novo un’attività imprenditoriale. Nel primosemestre del 2013 se ne sono aggiunti altri 26mila

il rifinanziamento dell’autoimpiego (80 milioninel triennio 2013-2015) e dall’altra parte con i fon-di messi a disposizione da Garanzia Giovani.

Garanzia Giovani prevede, tra le sue misure,anche il sostegno all’autoimpiego e all’auto-im-prenditorialità. Realizzare un’offerta mirata e in-tegrata di servizi di informazione, orientamento,formazione, assistenza tecnica, tutoraggio e ac-compagnamento per favorire l’accesso a stru-menti di credito e/o l’attivazione degli incentivipubblici nazionali e regionali. Creare quindi unnetwork nazionale di sportelli o centri territorialiper la nuova imprenditoria in grado di garantireaccoglienza, informazioni e prima analisi dei realifabbisogni.

L’azione prevede quindi che gli operatori qua-lificati dei Servizi per l’Impiego offrano, ai giovanifino ai 29 anni, assistenza personalizzata nellevarie fasi del progetto imprenditoriale: dallastart-up all’accesso agli strumenti di credito e mi-crocredito, alla fruizione degli incentivi.

Dopo le azioni preliminari, informative e diconsulenza, sarà proposto un percorso miratoche si svolgerà nelle seguenti fasi: formazioneper il business plan, assistenza personalizzataper la stesura del business plan, supporto all'ac-cesso al credito e alla finanziabilità, servizi a so-stegno della costituzione dell’impresa e sostegnoalla start up. Se l’idea imprenditoriale sarà valu-tata positivamente, il giovane potrà avere facili-tazioni nell’accesso al credito attraverso un Fon-do di Garanzia.

Gli attori coinvolti nell’azione sono: Sistemadelle Camere di Commercio, Invitalia, Servizi perl’autoimpiego e l’auto impresa avviati presso iServizi competenti al lavoro, Regioni ed Enti lo-cali, con particolare riguardo per i Suap (SportelliUnici delle Attività Produttive) dei Comuni, As-sociazioni di categoria, Università, organismi nonprofit ecc.

Alle Regioni sono state assegnate risorse fi-nanziarie per realizzare le misure previste dalprogramma. Nello specifico per la misura “soste-gno all’autoimpiego e all’autoimprenditorialità”le risorse sono state distribuite come si evidenzianel box in questa pagina. •

È UNA DELLE MISURE CHE GARANZIA GIOVANI PREVEDE: STIMOLARE E SOSTENEREL’IMPRENDIT0RIALITÀ DEI GIOVANI

VITADICEMBRE 2014 10focus

AUTO IMPIEGO

S Le RegioniSOSTEGNO ALL'AUTOIMPIEGOE ALL'AUTOIMPRENDITORIALITÀAbruzzo 10.000.000Basilicata 400.000Calabria 1Campania 9.600.000Emilia Romagna 2 1.557.769,16Friuli Venezia Giulia 3Lazio 6.500.000 Liguria 4 3.276.400 Lombardia 11.013.933Marche 450.000 Molise 300.000Piemonte5 Puglia 3.000.000 Sardegna 5.083.625Sicilia6 20.321.388 Toscana 1.500.000Umbria 2.000.000 Veneto 4.440.000

1. La Regione non attiva con il piano Garanzia Giovani, l’autoimpiego.2.La Regione ha pubblicato un bando “Invito per l'attribuzione diassegni formativi (voucher) per l’accesso ai “Percorsi di accompagnamentoal fare impresa” in attuazione del piano regionale della Garanzia per igiovani”3. Il Friuli Venezia Giulia non attiva con il piano Garanzia Giovani l’au-toimpiego. Supporta la creazione d’impresa e la promozione dellacultura imprenditoriale con l'iniziativa “Imprenderò 4.0”, che prevedela realizzazione di seminari informativi e tematici, corsi di formazioneimprenditoriale, consulenza individuale per l'accompagnamento all'avvioo al trasferimento d’impresa.4.Presso il Clp (Centro ligure produttività) è attivo lo sportello per l’im-prenditoria giovanile attivato dalla Camera di Commercio nel quadrodel progetto “Garanzia Giovani autoimprenditorialità”, al quale haaderito la rete camerale nazionale. Si tratta di un servizio gratuito. Losportello è attivo presso il Clp, in via Boccardo 1 (tel. 010 55087207), efunziona su appuntamento dal lunedì al venerdì, dalle 10 alle 13 e dalle14 alle 175 La Regione non attiva con il piano Garanzia Giovani, l’autoimpiego.L’Agenzia Piemonte Lavoro insieme all’organizzazione no-profit Fon-dazione Human+ ha avviato un percorso per sostenere la creazione diimprese tra i giovani che hanno aderito al Programma. Un laboratoriodi sviluppo dell'imprenditorialità, che si svolgerà durante l'edizione diIOLAVORO a Torino il 6-7-8 novembre 2014.6 Creazione di uno sportello per giovani realizzato con la collaborazionetra il Comune di Buccheri e la Cna di Siracusa. Lo sportello nasce conl’obiettivo di dare un supporto ai giovani buccheresi interessati a fruiredegli strumenti di Garanzia Giovani, Piano Giovani Sicilia, Invitalia oltrea tutte le forme di agevolazione e credito agevolato per la creazioned’impresa.

Parla Pietro Dioni, maker

A PARMA UN FAB LABPER GUARDARE AL FUTURO

La sinergia tra i makers e la Garanzia Giovani non è solo unauspicio. In Emilia Romagna gli artigiani digitali sono giàprotagonisti del piano europeo per l’occupazione giovanilegrazie a On/Off Fab Lab Parma, che collabora con Irecoop econ Aster accreditate alla Regione per offrire ai ragazzi tra i 15e i 29 anni alcune delle misure previste dalla YouthGuarantee. On/Off Fab Lab è nato ad aprile del 2014 e faparte di Mak-ER, la rete regionale della manifattura digitale.Ne abbiamo parlato con Pietro Dioni, il coordinatore delFablab parmigiano: «Il Fab Lab nasce dentro un coworkingper sostenere l’occupabilità e l’imprenditorialità giovanile. È ilfrutto di un progetto innovativo dell’assessorato alle Politichegiovanili del Comune di Parma, promosso e gestito dalla coopGruppo Scuola in collaborazione con l’associazione On/Off.Siamo una community collaborativa, un incubatore di idee.Abbiamo quindi considerato naturale partecipare a GaranziaGiovani, mettendo spazi, professionalità e know-how del FabLab e del coworking a disposizione di chi vuole imparare letecniche e i saperi della fabbricazione digitale e di chi, magari,ha la volontà di diventare imprenditore».Dioni entra maggiormente nel dettaglio di quello che i ragazzipotranno fare da On/Off: «Ci concentreremo su alcune misurespecifiche del piano europeo, come i tirocini, i corsi diformazione, il servizio civile e il tutoraggio per promuoverel’autoimpiego e l’autoimprenditorialità. I nostri Fab Lab ecoworking sono spazi dove condividere idee, conoscenze,esperienze, strumenti, reti e opportunità d’impresa. Officineche coniugano cultura, imprenditorialità e creatività peraffrontare con innovazione le sfide più attuali, in particolarequella dell’occupazione giovanile».La speranza è che, a stretto giro di posta, l’esperienza dellasinergia tra il Fab Lab parmigiano e la Garanzia Giovani possareplicarsi in altri territori: «Quello dei makers è un movimentoin espansione che sta coinvolgendo le nuove generazioni. Miaspetto che i fablab presenti nelle varie regioni si mettano ingioco per contribuire agli obiettivi del piano europeo».

Garanzia GiovaniVITA11 DICEMBRE 2014

Makers

FONDO DI GARANZIA E INCENTIVIA FAVORE DEGLI ARTIGIANI DIGITALI

Garanzia Giovani può essere una grandeopportunità proprio per i makers, ov-vero per tutti quei ragazzi che stannoriscoprendo l’importanza del costrui-

re le cose, coniugando manualità, creativitàe nuove tecnologie. Gli artigiani digitali sonoinfatti i protagonisti della terza rivoluzioneindustriale. Sono coloro che mettono la con-divisione della conoscenza e dell’innovazio-ne alla base di un sistema di produzione di-namico e capace di creare valore anche inun periodo di crisi.

nel programma europeo per l’occupazio-ne giovanile c’è allora uno spazio significa-tivo che può interessarli da vicino. i makerssono d’altro canto, quasi per definizione, im-prenditori di se stessi. Chi, meglio di loro,potrebbe quindi utilizzare e valorizzare unadelle misure cardine del piano dell’Unioneeuropea, quella sull’autoimpiego e sull’au-toimprenditorialità?

Con la Garanzia Giovani, in tal senso, leregioni predispongono un’offerta integratadi servizi a sostegno dello start up e poststart up (formazione, redazione del businessplan, sostegno alla costituzione di impresa).inoltre, per i soggetti che altrimenti avreb-bero difficilmente accesso al credito banca-rio, è prevista la creazione di un fondo di ga-ranzia, con incentivi fino a 25mila euro.

Sembra insomma che le premesse per unincontro proficuo tra il mondo degli artigianidigitali e la pubblica amministrazione ci sia-no tutte. La Youth Guarantee va nella dire-zione giusta e ha le carte in regola per diven-tare il ponte tra due realtà che devono ancoraimparare a conoscersi e a confrontarsi su unterreno comune.

il movimento dei makers, non va dimen-ticato, si sta affermando come una concretaprospettiva di occupazione giovanile, capacedi cambiare dal basso l’economia e il mondodel lavoro. Coniugare la Garanzia Giovanicon le loro esigenze potrebbe aprire prospet-tive interessanti, dal momento che il feno-meno degli artigiani digitali vede protagoni-sti in particolare ragazzi tra i 20 e i 30 anni,con una serie di piccole o piccolissime im-prese che stanno nascendo sull’intero terri-torio nazionale e che già si stanno facendoapprezzare all'estero. Si tratta di una realtà

in espansione, che la pubblica amministra-zione dovrebbe cominciare a conoscere, percapirne le necessità e agevolarne l’iniziativaimprenditoriale e produttiva. Una realtà che,se opportunamente supportata, ha le carat-teristiche per vivacizzare il mercato del la-voro e per valorizzare la cultura del fare/fab-bricare, ovvero dell’anima del Made in italy.in tal senso, il programma europeo per l’oc-cupazione giovanile sembra fatto appostaper facilitare questo connubio.

È evidente che il sostegno al movimentodei makers non dovrà esaurirsi con la Garan-zia Giovani, ma dovrà invece accompagnar-ne costantemente lo sviluppo e favorirne ladiffusione tra le nuove generazioni, nell’ot-tica di una via innovativa all’occupazione se-gnata proprio dall’artigianato digitale.

in questa direzione si sta muovendo italiaLavoro, l’agenzia tecnica del ministero delLavoro che ormai da qualche mese ha intra-preso un confronto e un percorso condivisocon i makers. Come primo risultato è statoredatto il Manifesto degli artigiani digitali,nato durante la manifestazione Luci sul La-voro con il contributo di rappresentanti dellostesso mondo makers e delle amministra-zioni pubbliche. Dieci proposte per il mondodei makers come prospettiva per l’occupa-zione giovanile, che continuano a essere ela-borate in particolare attraverso una call toaction su artigianidigitali.italia lavoro.it.

inoltre, durante i principali eventi nazio-nali dedicati al lavoro, italia Lavoro presentale attività dei Fab Lab locali (officine digitali)e organizza workshop a cura dei makers. itemi e la cultura del fare/fabbricare sono poidiffusi sulle pagine social artigiani DigitaliManifesto e sui materiali informativi a sup-porto della comunicazione.

Ma non solo. Sempre italia Lavoro sta an-che studiando – insieme Make in italy CdbFoundation - un’azione di sistema sul nuovociclo di programmazione dei Fondi comuni-tari per integrare i temi dell’occupazione,dell’educazione e dello sviluppo economico.È infatti evidente come questo nuovo movi-mento possa aumentare il lavoro tra i giova-ni, favorendo l'innovazione, la valorizzazio-ne del capitale umano e la promozione del-l’occupabilità. •

anziché usare le idee per spendere i soldi, essendocidegli stanziamenti, si finisca per piegare le idee aisoldi. noi sappiamo che Garanzia Giovani deveprodurre competenze per presentarsi meglio al-l'appuntamento col lavoro. Ma se il lavoro nonc'è, non si può pensare di trasformare il Serviziocivile in tirocinio lungo di 12 mesi. Se così sifacesse, perderemmo il valore civico che è tipicodi questa esperienza.

Per cui, cosa dite a governo e regioni?che se sono interessati a un investimento nelbreve, a far "fare qualcosa" ai giovani per un anno,rischiano di buttare a mare l’investimento di lungo

VITADICEMBRE 2014 12focus

SERVIZIOCIVILE

l Servizio civile dentro Garanzia Giovani non hastupito licio Palazzini, classe 1956, toscano delvaldarno aretino, presidente della conferenza na-zionale degli enti di servizio civile-cnesc. la cnescè infatti da tempo attiva per il riconoscimentodelle buone pratiche del servizio civile in ambitoeducativo: «Siamo sempre stati convinti della pos-sibilità, attraverso questa esperienza, che i giovanipossano portare a casa competenze trasversali,dal problem solving al lavoro di gruppo», dice aVita. e rifà la storia degli ultimi due anni quando,già nella riforma del lavoro intestata ad elsaFornero, c’era stato l’inserimento del servizio civileaccanto ad altre esperienze di volontariato, laddove

I si parlava di educazione formale e non formale.Quell’esecutivo se ne era andato e il decreto at-tuativo emanato a gennaio 2013 è senza tracciaper il Servizio civile.

Servizio civile dentro Garanzia Giovani, quali op-portunità Palazzini?È utile prima introdurre un elemento di compren-sione. Garanzia Giovani e Servizio civile sono dueesperienze non sovrapponibili: possono e devonofare strada insieme ma non sono stessa cosa.

Siete preoccupati?Un po’, perché è già successo su temi diversi che,

LICIO PALAZZINI.«NO AGLI INVESTIMENTI A BREVE SUI RAGAZZI. SÌ ALLA CERTIFICAZIONE FINALE DELLE COMPETENZE»

Garanzia GiovaniVITA13 DICEMBRE 2014

SARANNO 5.463 I POSTI PER I VOLONTARI IN SERVIZIO CIVILE fi-nanziati attraverso Garanzia Giovani. I bandi per la sele-zione di volontari di servizio civile nazionale per le dieciRegioni che condividono con il Dipartimento della gio-ventù e del servizio civile nazionale l’attuazione della mi-sura Servizio civile nazionale del programma GaranziaGiovani, sono stati firmati il 13 novembre.

Per i ragazzi e le ragazze che vorranno partecipare aiprogetti i bandi attiveranno complessivamente, comedetto, 5.463 posti distribuiti nelle Regioni come di seguitoriportato. Al completamento dell’esame dei progetti daparte della Regione Molise, verrà emanato un ulteriorebando destinato ad attivare oltre 300 posti di volontarioin Servizio civile nazionale, fino al raggiungimento di5.790 posti.

Per poter partecipare i giovani devono essersi registra-ti al programma Iniziativa Occupazione Giovani (GaranziaGiovani); la domanda per partecipare ai progetti di Servi-zio civile nazionale potrà essere presentata entro 30 gior-ni a far data dalla pubblicazione dei bandi. Coloro che nonsi sono ancora iscritti al programma Garanzia Giovani do-vranno farlo prima di presentare la domanda di partecipa-zione ai progetti. Possono partecipare ai bandi anche i cit-tadini stranieri regolarmente residenti in Italia.

I vari settori di intervento dei progetti di Servizio civile

nazionale per Garanzia Giovani sono percentualmente ri-partiti come riportato qui a fianco. I dieci bandi impegna-no 29,5 milioni di euro, pari al 74,17% del totale, - ha di-chiarato Poletti - ma la percentuale restante sarà utilizzataanch’essa in tempi rapidi; il Dipartimento è infatti impe-gnato per consentire ciò già nei primi mesi del 2015.

«Alla solidarietà offerta dai ragazzi attraverso la parte-cipazione al Servizio civile nazionale», ha commentato ilministro del Lavoro Giuliano Poletti. «Le istituzioni in que-sto modo rispondono con pari solidarietà, offrendo unpiccolo contributo economico ma soprattutto favorendoun accrescimento di competenze volte ad agevolare l’in-gresso nel mondo del lavoro».

È stato avviato, contestualmente, anche il sistema perla certificazione delle competenze per consentire ai giova-ni che intendono partecipare a questa esperienza di po-terla utilmente spendere nel mondo del lavoro. In ogni ca-so questa esperienza di Servizio civile nazionale compor-terà un accrescimento motivazionale e valoriale del gione,che è l’obiettivo di tutto il programma.

«I 10 bandi impegnano 29,5 milioni di euro, pari al74,17% del totale», ha chiarito Poletti. «Ma la percentualerestante sarà utilizzata anch'essa in tempi rapidi; il Diparti-mento è infatti fortemente impegnato per consentire ciògià nei primi mesi del 2015».

Firmati i bandi

OLTRE 5MILA POSTI, PORTE APERTE ANCHE AGLI STRANIERI

periodo. Allora meglio i tirocinii e gli stage.

Siete ambiziosi, in un certo senso.Sì, siamo convinti che si possano realizzare en-trambi gli obiettivi, cioè preparare al lavoro senzaabbassare il tasso di civismo dell’esperienza.

E come?Certificando le competenze acquisite durante ilServizio civile. Si può fare trovandone gli indicatorinel repertorio delle figure professionali: una certaesperienza equivale a una certa professionalità. Enon ci si limiterebbe a dare un'informazione mauna certificazione che, successivamente, potrebbeentrare in curriculum, diventare un elemento va-lutato in un colloquio di lavoro. Peraltro sullecompetenze qualche preoccupazione l’abbiamo.

Vale a dire?Che si riduca il servizio a sei o otto mesi, come daqualche parte si ripete, perché non ci sono lerisorse adeguate. Ma quelle competenze, civichee di capitale umano, hanno bisogno di un arco ditempo per maturare. Per lo stesso motivo, sentodire che si vorrebbe rivedere il meccanismo deicolloqui individuali presso le organizzazioni, lequali poi producono le graduatorie. Attenzione èun meccanismo che ha sempre funzionato.

E invece, cosa paventate?Che la fase dei colloqui possa essere ridotta, senon abolita. Come le dicevo, il rischio di piegarele idee ai soldi, per dirla in termini aulici.

Come vi state muovendo?Con uno stretto dialogo col Dipartimento nazionaledel Servizio civile, cercando soluzioni positiveper ridurre i danni. Con le Regioni era iniziato aitempi del ministro Enrico Giovannini, responsabiledel Lavoro sotto il governo Letta, il quale ci co-minciò a parlare di Garanzia Giovani. Poi, cadutoquel governo, il dialogo con le regioni non si è più

avviato. In questo dialogo, se riprenderà come ciauguriamo, c’è un’insidia.

Del tipo?Garanzia Giovani è gestito, a livello regionale,dagli assessori al lavoro e alla formazione, mentrela delega al Servizio civile è in capo ad altri asses-sorati. Ci auguriamo che il modello costruito perle Regioni che affidano al Dipartimento l’interventosia di riferimento anche per le altre.

Queste le problematiche. E le opportunità?Essere dentro Garanzia Giovani è una grandechance per far capire, a livello europeo, che il Ser-vizio civile produce un innalzamento della qualitàdel capitale umano nei giovani e, quindi, anchepiù competitività sul mercato del lavoro, compe-tenze evolute di lettura di processi complessi.

Un modello italiano, per il Servizio civile euro-peo?Che faccia da battistrada, per influenzare positi-vamente la Commissione europea e gli altri governi:sarebbe strategico valorizzare tutte le esperienzeitaliane. Questa l’aspettativa alta: un Servizio civileche, in Garanzia Giovani, mantiene il proprio trattodi educazione alla pace e alla cittadinanza attiva,accanto alla certificazione di competenze acquisite.Per questo sarebbe paradossale che lo Stato mettai soldi, chiami i giovani a fare un anno di attività,e non chiuda il cerchio certificando competenze.

Realisticamente, vedete alla portata il tema dellecompetenze?Sappiamo della decisione del sottosegretario LuigiBobba di affidare ad Isfol l’incarico di monitoraree certificare le competenze. Noi, come Cnesc, ab-biamo chiesto al Dipartimento di incontrare l’Isfol,per condividere le esperienze pregresse e struttu-rare un sistema adeguato. Speriamo di essere con-vocati a breve, non vorremmo trovarci in unacappa di burocrazia o dover compilare fogli tutti i

giorni. Ma c'è un’altra dote che il Servizio civilepuò portare.

Di quale si tratta?Dal 2001, il Servizio civile, svolto al 70% da ragazze,ha determinato un forte riequilibrio di genere.Una valorizzazione che potrebbe continuare inGaranzia Giovani e in Europa.

Sinteticamente, qual è il grande pregio del Serviziocivile in Garanzia Giovani?Sul piano generale aprire la strada alla crescitadel capitale civico e umano dei giovani in ambitonazionale ed europeo, con vantaggi per il sistemaItalia. Sul piano individuale la possibilità per deigiovani di mettersi alla prova senza essere messifuori dalla porta e presi a schiaffoni, l’opportunitàdi sbagliare e ripartire dai propri errori. Per questoc’è un aspetto assai delicato sul messaggio istitu-zionale lanciato con Garanzia Giovani.

Spieghiamolo.Che venga messa al centro la finalità educativa.Serve innanzitutto a formare buoni cittadini cheimparano valori e cose utili per lavorare, e quindila remunerazione di 433 euro al mese, è il ricono-scimento pubblico di questa loro scelta. •

SUPPLEMENTO AL NUMERO DI VITA DI QUESTO MESE IN COLLABORAZIONE CON ITALIA LAVOROIl Programma Garanzia Giovani è promosso dal Ministero del lavoro e delle Politiche Sociali, incollaborazione con le Regioni ed è cofinanziato dall’Unione europea - Fondo Sociale Europeo - eIniziative a favore dell’Occupazione Giovanile.VITA Società editoriale S.p.A.Via Marco D’Agrate, 43 - 20139 Milano - Registrazione del Tribunale di Milano n. 397 dell’8/7/1994Direttore Riccardo Bonacina A cura di Giuseppe Frangi e Alessandro Vaccari Hanno collaborato: Giampaolo Cerri, Camilla Costabile, Stefano Febbo, Massimo Lo Re, Claudio Mignardi, Cristiano Natili, Cristiano Santori.Impaginazione: Antonio Mola Infografica: Silvia CarolloPoste Italiane Spa Sped. Abb. Post. - D.L. 353/03 (conv. L4/04) Art. 1 comma 1 DCB - MilanoStampa Centro Stampa Quotidiani - via dell’Industria, 52 - 25030 Erbusco (Bs)

Vita Focus. Garanzia Giovani

Licio PalazziniPresidente dellaConferenzanazionale EntiServizio civile

Ha fatto il serviziocivile da obiettorefra il 1981 e il 1982.Ha contribuito afondare ArciServizio civile nel1996.

SERVIZIO CIVILE NAZIONALE PER L'ATTUAZIONE DEL PROGRAMMA GARANZIA GIOVANI PER REGIONI.

PROGETTI POSITIVAMENTE VALUTATI Numero progetti Numero volontari ABRUZZO 49 181 BASILICATA 50 236 CAMPANIA 298 2.005 FVG 14 57 LAZIO 120 504 PIEMONTE 90 329 PUGLIA 122 554 SARDEGNA 23 109 SICILIA 215 1.185 UMBRIA 76 303

TOTALE 1.057 5.463

I VARI SETTORI DI INTERVENTO DEI PROGETTISONO PERCENTUALMENTE RIPARTITI

Progetti Volontari Ambiente 5,12 6,37Assistenza 48,72 47,30Educazione e Promozione Culturale 31,96 33,70Patrimonio artistico e culturale 10,01 8,68Protezione civile 4,19 3,95

UIGI BOBBA NON CI StA. Il 59enne de-putato democratico, vercellese diCigliano, sottosegratario al Lavorodopo una vita nel mondo sociale,avendo guidato le Acli dal 1998 al2006, trova un po’ stucchevole que-sto accanirsi su Garanzia Giovani,preconizzandone il fallimento certoe l'impossibità di usare le risorse eu-ropee disponibili.

Sottosegretario, non mi pare che questo rincor-rersi di critiche negative la convinca troppo...Le criticità ci sono sempre, intendiamoci, ma michiedo in quale scuola, azienda o università, doponeanche 4-5 mesi, un progetto possa essere liqui-dato con giudizio di fallimento. Un’impazienzapregiudiziale, mi pare.

Qual è il punto vero, allora?Abbiamo un sistema frammentato, la nostra èun’Italia a molte velocità. Ci sono poteri in manoalle Regioni, Centri per l'impiego in capo alle Pro-vince, oltretutto in fase di ristrutturazione, ma intutto questo è stata organizzata una cabina di re-gia, guidata dal ministero del Lavoro. E si sta la-vorando. Non mi pare un risultato disprezzabile.

Preoccupa lo scarto fra i registrati al portale e iprofilati. Si teme che i centri per l’impiego sianoun collo d’imbuto.Qualche distanza c’è, però è anche vero che nonpoche Regioni devono ancora bandire tutte le ri-sorse disponibili. Aspetterei a dare un giudizio,vediamo che cosa accade almeno entro sette mesi:allora sarà il momento di un primo bilancio, sep-pure ancora parziale. E poi ricordiamoci la tem-pistica. Le risorse vanno a tutto dicembre 2015,come possibilità di impegno, significa che le atti-vità possono maturare concretamente nel 2016.

Parliamo di una parte di Garanzia Giovani che staa cuore al mondo sociale: il servizio civile.Siamo l’unico Paese che ha inserito anche la mi-sura del Servizio civile. La cosa ha suscitato moltaattenzione all’incontro europeo dei ministri del

VITADICEMBRE 2014 14focus

SGUARDO AL

LLavoro. C’è curiosità, ci hanno chiesto molte cose.È un elemento di novità che potrebbe fruttarequalcosa, in seguito, anche per il servizio civileeuropeo. Vediamo. Intanto, ai posti messi a bandodall’Ufficio nazionale, corrisponderanno altret-tante posizioni nelle 11 Regioni che hanno unalegge sul servizio civile. È un lavoro di lunga lena,che deve vedere impegnati tutti.

Garanzia Giovani sarà anche l’occasione per riflet-tere sul fenomeno dei Neet in Italia. Il dato deigiovani che non si presentano potrebbe far pen-sare che il fenomeno sia statisticamente sovrasti-mato. Che ne pensa?I centri per l’impiego ci segnalano che c’è un nu-mero non irrilevante di giovani che non si pre-sentano ai colloqui: siamo fra il 15 e il 30%, in basealle Regioni. Ora, però, ci sarà la campagna di co-municazione mirata ai soggetti più distanti dalcircuito formativo. Forse, con una maggior sensi-bilizzazione, anche questi dati miglioreranno. Re-sta il fatto che Garanzia Giovani sarà certo l’occa-sione per dare un perimetro più certo al fenomenodei Neet, che resta drammatico.

Dai primi dati degli utenti registrati, parrebbe cheinnanzitutto stiano cercando di cogliere questaoccasione i giovani laureati e diplomati.Forse all’inizio, ora mi pare che la cosa si vada rie-quilibrando. Dagli ultimi dati di cui dispongo, il19% ha la laurea, il 57% il diploma e il 24% la me-dia inferiore.

Qualcuno azzarda che le nuove misure previstedalle Legge di stabilità in favore dei giovani, comela defiscalizzazione delle nuove assunzioni, met-terà in crisi Garanzia Giovani.Ma quella misura è legata a contratti a tempo in-determinato e al Jobs Act. Se ci saranno opportu-nità occupazionali saranno le benvenute, perchéla cosa prioritaria, per noi, è il bene di questi gio-vani. In Garanzia Giovani, però, abbiamo nove di-verse misure, perché le esigenze sono molte equella della formazione specializzata è urgentis-sima: una recente ricerca di McKinsey spiega chel'elevata disoccupazione giovanile deriva anche

dalla mancanza di competenze adeguate.

Si è detto anche che la rete dei Centri per l’impiegoha pochi addetti, paragonata a quella tedesca...Fatto noto e per questo noi dovremo sopperireanche le Agenzie private e il mondo della forma-zione. È vero, i privati non possono gestire la pro-filazione, perché legata a doppio filo con la rendi-contazione, e molto dipende dai gradi di coinvol-gimento previsti dalle Regioni. Però le Agenzieposso essere soggetti attivatori, come le aziende,perché anche loro hanno un bagaglio di cv, di in-serimento, di formazione.

Secondo lei, quali vantaggi deriveranno da Ga-ranzia Giovani al Terzo settore?Garanzia Giovani è un messaggio positivo, comeper le realtà profit del resto. C'è una duplice fun-zione, da un lato quella di rinnovare il propriopersonale, creando occasioni di primo inserimen-to, dall’altro quella di formare dei giovani, constage e tirocini di cui è praticamente coperto ilcosto. Per questo credo davvero che il non profitdebba mobilitarsi in quanto ci sono risorse in ar-rivo e, direi, che è un’occasione da non sprecare.

Il ministero dell’Istruzione aveva chiesto di poterusare quei fondi contro la dispersione scolastica.Che ne pensa?Ho partecipato a un recente vertice a Milano, coiministri del Lavoro, nel quadro del semestre ita-liano. Da quel vertice sono uscite tre proposte. Laprima è di chiedere alla Commissione che il prefi-nanziamento delle varie misure arrivi almeno al50%, altrimeniti si rischia che i Paesi con le mag-giori necessità finiscano per dover anticipare ri-sorse ingenti, cosa che sarebbe paradossale.

La seconda?Di rivedere il perimetro dei destinatari e quindinon solo, in senso stretto, i giovani che non stu-diano e né lavorano o si formano. La terza richie-sta, sulla quale non c’è però il consenso della Ger-mania, è che Garanzia Giovani diventi strutturalee non duri solo due anni. Entro dicembre la Com-missione risponderà. •

LUIGI BOBBA. PER IL NON PROFIT UN’OCCASIONE DA NON PERDERE. RISORSE IN ARRIVOE POSSIBILITÀ DI RINNOVAMENTO

Luigi Bobba59 anniSottosegratario al Welfare

È stato animatoredel Terzo settore eprotagonista dellasua crescita. Haricoperto il ruolo diPortavoce delForum del TerzoSettore dal 1997 al2000. È statopresidente delle Aclidal 1998 al 2006. Èdeputato del Partitodemocratico.

Garanzia GiovaniVITA15 DICEMBRE 2014

FUTURO

Er LuI GArANzIA fA rIMA CoN rESPoN-SABILITà. Giuseppe Guerini, 48 an-ni, bergamasco, cooperatore so-ciale, dal 2010 alla guida di feder-solidarietà e oggi portavoce di Al-leanza cooperativa, parlare diGaranzia Giovani non può esulareanche da sottolineare questo con-cetto: «Che non c’è programmache possa garantire i giovani se

noi, gli adulti, non siamo responsabili».

Guerini, responsabili in che senso?Nel senso che fra coloro i quali soloneggiano suilimiti e le criticità di Garanzia Giovani, c’è anchechi, pensionato, oggi fa l’amministratore, concompensi generosi, in qualche società pubblico-privata, in qualche ente di Terzo settore o asso-ciazione datoriale. Ne conosco almeno una deci-na: ex sindacalisti o ex dirigenti di associazioni dicategoria, che sono andati in pensione molto gio-vani e che, pieni di energia, si sono messi a fare idirigenti. Abbarbicati alle poltrone.

Lei accennava a quelli che soloneggiano. Perchésono in molti a mettere l’accento sulle criticità...Ci sono aspetti di verità in queste critiche. A giu-gno, nella nostra assemblea, erano emerse preoc-cupazioni perché, a fronte della grande opportu-nità, vediamo, da un lato un modello molto bu-rocratizzato e, dall’altro, in molte regioni, l’ideadi sostenere servizi pubblici tradizionali. E c’è unaeffettiva macchinosità del sistema, io stesso, chesono interessato ad avviare due percorsi per lanostra cooperativa, ne ho fatto esperienza. Dopodi che, per quanto riguarda la nostra cooperativacercheremo di assumere queste risorse con o sen-za Garanzia Giovani…

E più in generale?Mi sembra un brutto modo di fare, molto italianoe poco cooperativo, quello di stare alla finestra, aguardare. Come se Garanzia Giovani fosse unmeccanismo da cui discende lavoro. E non lo è,perché se non ho lavoro le persone non le assumo.Non possiamo pensare che Garanzia Giovani, da

Psola, risolva la situazione della mancanza di la-voro, ma nemmeno la situazione dei Neet, ci vuo-le uno scatto di responsabilità collettiva. Se cisono errori, fa benissimo il professor Michele Ti-raboschi a scrivere un decalogo di come le coseandrebbero fatte meglio. Tutte cose vere che sperovengano fatte. Ma oltre a correggere gli errori, ser-ve che correggiamo la nostra filosofia, interro-ghiamoci tutti, facciamo crescere questi giovani.

Come fare, Guerini?Garanzia Giovani è un dispositivo in più, ma glistrumenti non bastano. Posso avere una cassettadegli attrezzi ricca ma, se penso di aggiustare ilpc, col martello non vado da nessuna parte. Serveche a fianco di Garanzia Giovani ci siano politicheper lo sviluppo delle diverse forme d’impresa.

Nello specifico, il mondo cooperativo ha firmatoun protocollo col ministero per Garanzia Giovani.Come pensate di muovervi?L’impegno nel protocollo prevede stage e tirocinie il coinvolgimento di un certo numero di impresema non sarà l’unica cosa che faremo. Stiamo la-vorando con Banca Prossima per realizzare unostrumento incontro domanda-offerta dedicato alTerzo settore per i giovani. Purtroppo questo èancora un limite per il nostro mondo..

Con quali conseguenze?Le faccio un esempio. Nelle cooperative di inseri-mento lavorativo, come quella che presiedo, arri-vano decine di domande di psicologi e di laureatiin scienze dell’educazione, perché quasi tutti as-sociano la cooperativa sociale alle professioni dicura, mentre in questo momento a noi servireb-bero ingegneri ambientali e gestionali, oppure unesperto di “public procurement”. Ma quei curri-cula non arrivano mai in queste cooperative.

Perché?Perché prevale un pregiudizio, anche dentro moltisistemi delle formazione, che associa le coopera-tive sociali a professioni umanistiche. In questosenso Garanzia Giovani potrebbe essere utile, cosìcome potrebbe essere utile che le università guar-

dino a questo mondo come ad un sistema di im-prese qualificato e dove ci possono essere impor-tati opportunità di realizzazione professionale.

Più in generale, per la cooperazione sociale maanche per il non profit, Garanzia Giovani può es-sere un’opportunità?Potrà servire senza dubbio ad aumentare il livellodi visibilità di questo mondo come opportunitàoccupazionali. In genere, chi guarda a noi magariperché ha fatto volontariato. Ma altri giovani per-cepiscono il lavorare nel Terzo settore come unripiego. La reputazione è alta da un punto di vistamorale, ma professionalmente è associata alla “se-rie B” del lavoro. Mentre in realtà non è così, cisono possibilità di crescita e di carriera che nonsono inferiori a quelle di altri settori dell’economiadel nostro Paese.

E invece?E invece questo è un settore che magari non faràdiventare ricchi, ma è uno dei pochi autentica-mente aperti come possibilità di carriera. Il mioprimo impiego, in una cooperativa, fu con l’in-quadramento da operaio, dopodiché ho fatto lescuole serali, mi sono laureato, sono diventatoeducatore, poi dirigente. E c’è un’altra possibileopportunità che vedo.

E qual è?Aumentare il valore delle professioni di cura: danoi è un lavoro solo femminile, il 70% di chi faquesto lavoro è donna perché siamo figli di unacultura che ha sempre pensato fosse così. Ma illavoro di cura è invece fondamentale, dovrebbeessere maggiormente riconosciuto e valorizzato,non solo sul piano morale, ma proprio su quellodel valore come lavoro.

Che previsioni fate nella cooperazione sociale perGaranzia Giovani?Nel sistema dell’Alleanza delle Cooperative Socialiitaliane sono attive circa 9mila cooperative, cheimpiegano 365mila persone; sono convinto chesi potrebbero fare emergere qualche migliaio diposti con una profilatura interessante. •

GIUSEPPE GUERINI. VINCERE I PREGIUDIZI: NEL SOCIALE POSSIBILITÀ DI CARRIERA. E NON SOLO NEL LAVORO DI CURA

GiuseppeGuerini48 anniPresidente diFedersolidarietà

È cooperatoresociale dal 1988. Haavuto un ruolodirigenziale indiversecooperative; si èoccupato diprogrammazionedelle politichesociali e di politicheattive del lavoro. Èportavocedell’Alleanza dellecoop sociali.Componente delCese (Comitatoeconomico e socialeeuropeo) diBruxelles. Èpresidente dellacooperativa socialeEcosviluppo.

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