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ROMA • 2012 “I Quaderni dell’UDC” Analisi di un Paese da risollevare

I Quaderni dell'Udc - Analisi di un Paese da Risollevare

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I Quaderni dell'Udc - Analisi di un Paese da Risollevare

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  • 1. I Quaderni dellUDCAnalisi di un Paese da risollevare ROMA 2012

2. Redazione del Dipartimento Organizzativo UDCe con la collaborazione di Antonio Samucci e Francesco Luc 3. LItalia dellultimo anno e laltalena dello spreadGli avvenimenti che si sono succeduti da luglio 2011 ad oggi testimoniano quanto pi volte sostenuto agran voce dallUDC. La fine dellEra Berlusconi sembra si sia palesata lestate scorsa quando 2 manovrefinanziarie di enorme peso e sacrificio, intervenute in modo estremamente urgente in appena un mese,hanno segnato la fine di una stagione di bugie alla quale il vecchio esecutivo ci aveva abituato.Mentre lUDC da tempo sosteneva, infatti, che si era appena agli albori della vera crisi economico-finanziaria e, per tale ragione, le forze politiche avrebbero dovuto avviare una profonda riflessione conresponsabilit nei confronti della Nazione, Berlusconi e Tremonti continuavano a sostenere che leconomiaitaliana era in ripresa, la crisi era ormai quasi un ricordo lontano e si era arrivati persino a lanciare ancorauna volta slogan su fantomatici sgravi fiscali da consegnare alle famiglie ed alle imprese italiane.La realt, purtroppo, era ed diversa. Nel mese di novembre si verificato quanto purtroppo lUDC temevada tempo. Lo Spread ha raggiunto preoccupanti livelli oltre soglia ed il Governo Berlusconi ha dovutocedere e dimettersi favorendo un Governo di responsabilit nazionale guidato da Mario Monti e da unasquadra di tecnici, la cui maggioranza ha visto in maniera quasi incredibile rendere possibile unintesa traPdl, Pd ed UDC per sostenere il nuovo Governo.Per molti stato linizio della sconfitta e del fallimento della politica, e probabilmente questo vero peralcuni versi, ma lUDC si dimostrato in questo scenario politico ancora una volta lunico partito davveroresponsabile e lungimirante, visto che si realizzato quando pi volte temuto in modo preoccupante dalPresidente Casini.3 2 4. LItalia dellultimo anno e laltalena dello spreadIl Governo Monti ha operato e sta operando con seriet. I primi tre obiettivi che si posto sono stati quelli direstituire credibilit internazionale al nostro Paese, rimettere a posto i conti pubblici e calmierare i mercatifinanziari, particolarmente incerti sul futuro del nostro Paese. I primi due obiettivi sono stati raggiunti,seppur con difficolt e, soprattutto il secondo, chiedendo un enorme sacrificio agli italiani.Il terzo obiettivo, purtroppo non stato ancora raggiunto in pieno. Da una parte la pessima eredit ricevutadal governo Berlusconi, dallaltra lenorme squilibrio a favore della rigorosit di bilancio giocata soprattuttocon la prima manovra Salva Italia rispetto alle misure per lo sviluppo e la crescita, paradossalmente,hanno reso i mercati particolarmente critici in merito al futuro delleconomia italiana.Tuttavia, la logica a due tempi del Governo Monti (prima il risanamento, poi la ripresa e loccupazione)qualche frutto sta cominciando ad offrirlo e probabilmente produrr benefici concreti nei prossimi anni, mamolto altro ancora c da fare. Per i giovani, soprattutto, per le fasce pi deboli e per le imprese: le misureda attuare sono tante e tutte particolarmente difficili da realizzare, vista la scarsit di risorse.Spending Review e lotta allevasione fiscale, per tale ragione, vanno perseguite con maggiore efficacia,perch da queste misure possono provenire le risorse finanziarie cruciali per il futuro del nostro Paese.43 5. LItalia dellultimo anno e laltalena dello spreadDal punto di vista politico, la vera sfida, oggi, consiste nel comprendere quale sar lo scenario prossimofuturo del nostro Paese. Cosa succeder, dunque, in previsione del prossimo appuntamento elettorale del2013? Si riuscir ad arrivare ad un accordo sulla Legge Elettorale? I partiti sapranno ricompattarsi erestituire credibilit alla gente? Il Governo Monti avr possibilit di ripetersi e continuare sulla scia dellacredibilit restituita allItalia in tutto il mondo, oppure, viceversa, si allargher sempre pi in modopreoccupante londata dellantipolitica, a cui si elevato come inatteso paladino il movimento di protestaportato allattenzione da Grillo?In questo scenario cosi incerto, qualunque siano gli avvenimenti che caratterizzeranno il prossimo autunno,da molti definito caldo, a testimonianza di quanto gli equilibri di questa improbabile maggioranza siano indeterminati frangenti alquanto labili, la prioritaria importanza dovr essere pi che mai riservata allItalia edagli italiani, non a questa o quella alleanza elettorale.Siamo convinti che solo chi sapr concentrarsi sullItalia e gli italiani, con proposte nuove e concrete chepossano sostenere le famiglie, le fasce deboli, le imprese, potr riacquisire la credibilit perduta.Queste sono le risposte vere da offrire allantipolitica. Le scelte da prendere sono tante, cruciali ed urgenti,affinch gli enormi sacrifici sopportati dalla gente non si rendano vani. La prima quella di consegnare lademocrazia nuovamente in mano alla gente, con una legge elettorale che tenga conto delle preferenze.LUDC oggi un partito pi che mai vivo, concentrato nel consolidarsi come un movimento di responsabilite credibilit come lo sempre stato, ma anche bacino di proposte serie e concrete da realizzare. Ed pronto ad aprirsi per accogliere e costruire insieme quellarea moderata di cui ha enorme bisogno il nostro 4Paese, in Italia come in Europa, . 5 6. LItalia dellultimo anno e laltalena dello spreadE passato appena un anno da quando la parola spread entrata nelluso comune degli italiani edha assunto il ruolo di vero e proprio termometro di misura della crisi finanziaria, europea prima cheitaliana, tanto da generare un autentico spauracchio sul futuro prossimo dellEuro. PEGGIORAMENTO DEI CONTI PUBBLICI AUMENTANO GLI INTERESSI SUL DEBITO PUBBLICO AUMENTA IL RISCHIO DI FALLIMENTO DI UNO STATO SPREAD DIMINUISCE LA COMPETITIVITA DI UNO STATO E IMPOSSIBILE DESTINARE RISORSE ALLO SVILUPPO E POSSIBILE IL RICORSO AD ULTERIORI MANOVRE FINANZIARIE SONO VOLATILI E RISCHIOSI GLI INVESTIMENTI DELLE FAMIGLIE AUMENTA LA DISOCCUPAZIONE AUMENTA IL COSTO DEL DENARO E COMPLESSO LACCESSO AL CREDITO PER LE IMPRESE65 7. LItalia dellultimo anno e laltalena dello spreadAGOSTO 2011: lo spread rispetto ai titoli di Stato tedeschi, dopo essere stato fermo per molto tempo aquota 200 punti, sale vertiginosamente fino a 400 punti. La crisi finanziaria rende necessarie in Italia 2manovre finanziarie in appena un mese, dopo che la BCE ha auspicato che Roma intervenisse in manieraveloce. La Bce annuncia contemporaneamente lacquisto di titoli di Stato italiani e spagnoli. La misura fascendere immediatamente di oltre 100 punti lo spread.NOVEMBRE 2011: termina immediatamente leffetto positivo delle manovre italiane, anche a causa dellacrisi spagnola. Nel momento pi buio lo spread sale a 575 punti ed il Governo Berlusconi costretto adimettersi. Nominato il Governo Monti, che possiede lappoggio di Pdl, Pd e UDC, in una nuova compaginedi maggioranza responsabile.DICEMBRE 2011: il decreto salva-Italia, il primo provvedimento di Monti, fa crollare lo spread di 200 puntinellarco di un mese. Poco dopo, ci saranno effetti pi incisivi con lazione di Francoforte con il fiscalcompact, il patto per legami pi stretti delle politiche di bilancio fino alla processo di avvio alle condizioniperch si possa creare lUnione bancaria e fiscale europea.FEBBRAIO-MARZO 2012: lo spread scende nuovamente sotto i 400 punti grazie agli interventi europeisulla politica monetaria. Il differenziale sceso sotto la soglia psicologica dei 300 punti (278) dopo lo stopdella Bce sul piano di acquisti di titoli di Stato. In Italia si approvano le manovre sulle liberalizzazioni e sullesemplificazioni che producono un buon impatto.67 8. LItalia dellultimo anno e laltalena dello spreadAPRILE GIUGNO 2012: lo spread subisce nuovi incrementi e supera nuovamente la quota dei 400 puntia causa del peggioramento delleconomia spagnola e greca. Non giovano nemmeno le continue prese diposizione della Germania sugli eurobond e le critiche alla BCE. A giugno lo spread raggiunge quota 473punti. Monti scongiura nuove misure finanziarie per gli italiani. Viene approvato un nuovo decreto sviluppo aGiugno che sembra offrire un po di respiro alle imprese, soprattutto quelle appartenenti al settore edile.LUGLIO - AGOSTO 2012: Le Agenzie di Rating promuovono i conti pubblici e le manovre strutturalidellItalia. Monti annuncia per lautunno nuove misure per la crescita e per il taglio della spesa pubblicaimproduttiva. Andamento dello Spread nellultimo anno(in termini di differenziale dei tassi di interesse tra titoli di Stato italiani e tedeschi a 10 anni) 7 8 9. Le sfide da affrontare per lo sviluppo del Paese:- Imprese- Lavoro, Occupazione e Giovani- Fuga dei cervelli allestero- Donne, Famiglia e Aspetti Sociali9 8 10. Le sfide da affrontare per lo sviluppo del Paese: quali priorit?Mancano pochi mesi alla fine di questa legislatura e, per tale ragione, lUDC in quanto partito dimaggioranza intende proporre al Governo unagenda di proposte tese, da una parte a promuoverenuove azioni di spending review e contenimento degli sprechi e dei costi della politica, accanto aquelle gi intraprese dal Governo. Dallaltra parte, lo sforzo sar rivolto soprattutto a promuoveremisure concrete per lo sviluppo del Paese, in primis con lo scopo di favorire la ripresadelloccupazione ed uno slancio nuovo per le imprese, soprattutto per quelle che in questi annihanno dovuto affrontare enormi difficolt per resistere alla tentazione di chiudere i battenti. Molteimprese, purtroppo, hanno dovuto cedere il passo e chiudere, aumentando ulteriormente la spintaalla disoccupazione e di fatto producendo un incremento di povert nel Paese, al Sud, masoprattutto al Nord, dove moltissime aziende fino a poco tempo fa floride non hanno resistito alledifficolt dovute alla crisi dei consumi ed alla forte stretta al credito concesso dalle banche.E fondamentale non dimenticare i giovani, ma anzi ergerli a punto di forza per la ripresa dellosviluppo, ma altrettanto importante non dimenticare le fasce deboli, le famiglie, gli anziani, idiversamente abili e le donne, ossia tutti quei soggetti per i quali lUDC ha voluto e continua a voleressere un costante e forte punto di riferimento.E guardando a questi soggetti che si costruisce il futuro dellItalia, e lUDC proprio a questi soggettiintende offrire nuove prospettive e speranze di miglioramento. 109 11. Le priorit per lo sviluppo: le imprese I NUMERI DI UNIONCAMERE Nel I Trimestre 2012 Nel II Trimestre 2012 146.368AZIENDE CHIUSE IN 72.220 ITALIA+ 12.000 rispetto al 2011 + 4.570 rispetto al 2011 Saldo tra aziendeSaldo tra aziendeaperte e chiuse aperte e chiuse + 30.000- 26.000- 10% rispetto al 2011 MAGLIA NERA A:PRIMO TRIMESTRE 2012AZIENDE3.000 AZIENDE FALLITE IN LOMBARDIA 633 FALLIMENTI ITALIA (+ 0,4% RISPETTO AL 2011 LAZIO 332 FALLIMENTI + 36,3% RISPETTO AL 2009) VENETO 246 FALLIMENTI 10 11 12. Le priorit per lo sviluppo: le impreseLItalia il Paese Europeo che rileva i maggiori ritardi nei pagamenti delle Pubbliche Amministrazioni alle imprese. Ciprovoca un danno enorme soprattutto alle piccole e medie imprese, molto spesso costrette a chiudere a causa diinevitabili crisi di liquidit. Se a questo si aggiunge una sempre pi evidente stretta al credito concesso dalle banche (oltread un aumento dei tassi di interesse bancari a causa dello spread), la situazione molto grave ed il fardello alla crescita difficile da eliminare Fonte: Cermlab1211 13. Le priorit per lo sviluppo: lavoro, occupazione e giovaniNegli anni della crisi, la chiusura di molte aziende, il peso della pressione fiscale sul costo del lavoro elassenza di misure davvero efficaci per le imprese ha prodotto un aumento inevitabile delladisoccupazione, che stato tanto pi evidente nei giovani under 30, il cui tasso di disoccupazione ha ormaisuperato da tempo il livello del 30%, e negli ultracinquantenni, cio coloro che hanno subito per primi i taglie trovano enormi difficolt a ricollocarsi nel mercato del lavoro.Il tema del Mercato del Lavoro, affrontato con la recente riforma del Ministro del Welfare, un aspettocruciale in termini di proiezione verso lo sviluppo del Paese.La riforma del mercato del lavoro (Legge n. 92 del 28 giugno 2012 e successive modifiche) proponelobiettivo di creare un mercato del lavoro dinamico, finalizzato ad aumentare loccupazione, in particolare digiovani e donne, di ridurre i tempi della transizione tra scuola e lavoro e tra disoccupazione e occupazione,creare un sistema di tutele pi universalistico, facendo leva su linstaurazione di rapporti di lavoro pi stabili,attraverso la conferma del contratto di lavoro a tempo indeterminato come contratto prevalente.In attesa di capire quali frutti reali produrr la Riforma del Ministro Fornero, attraverso le tabelle successiveintendiamo evidenziare una nuova prospettiva dellandamento delloccupazione in Italia, ponendola aconfronto con i maggiori Paesi Europei e con il Paese in cui loccupazione trova la sua collocazionemigliore, grazie alle politiche intraprese negli ultimi anni, la Germania.13 12 14. Le priorit per lo sviluppo: lavoro, occupazione e giovaniFonte: Cermlab 14 13 15. Le priorit per lo sviluppo: lavoro, occupazione e giovani Fonte: Cermlab1514 16. Le priorit per lo sviluppo: evitare la fuga dei cervelli allEsteroI giovani, motore dello sviluppo del Paese, sono in realt i soggetti che risentono maggiormente della crisieconomica in atto.La maggior parte delle imprese preferisce persino assumere personale meno qualificato a parit di et,oppure con maggiore esperienza e di et pi vicina alle soglie pensionabili.Di conseguenza molti giovani, non trovano altri sbocchi se non cercando fortuna allestero, alimentando ilfenomeno ormai tristemente noto come la fuga di cervelli.La fuga dei cervelli, per il nostro Paese, ha un costo economico e sociale davvero importante.Si calcola che ogni anno i cervelli allestero comportino una perdita di circa 1,2 miliardi di euro perlItalia, vale a dire il capitale generato dai 243 brevetti che gli stessi hanno depositato allEstero.In 20 anni, considerando una produttivit media per ogni cervello di 21 brevetti, il valore del loro lavoropotrebbe raggiungere circa 148 milioni di euro.Purtroppo non sono solo i cervelli a scappare allEstero, ma anche gli studenti, che preferiscono una qualitmigliore della formazione. Daltronde basta considerare i tassi di abbandono nelle scuole (18,6% i giovanitra i 15 ed i 24 anni) e nelle Universit italiane (nel primo anno raggiungono livelli del 30%).Il peggioramento della qualit della formazione scolastica ed universitaria italiana un aspetto che vaaffrontato con decisione, per ricomporre un gap che cresce in maniera considerevole rispetto agli altri paesieuropei.1615 17. Le priorit per lo sviluppo: donne, famiglia e aspetti socialiLUDC da sempre considerato a ragion veduta come il partito pi attento ai problemi sociali ed alle prioritdella famiglia.Con riferimento alle donne ed al problema delloccupazione femminile, importante porre allattenzione leseguenti considerazioni.La Situazione Italiana(Dati Istat e Cnel)In Italia, alla fine del 2011, solo una donna su due, di et compresa tra i 20 ed i 64 anni risultava occupata,a differenza di quanto accade nei paesi nord europei, dove otto donne su dieci hanno un occupazione.Per le donne, il tasso di occupazione in Italia si colloca dunque appena al 47,2%, 12 punti percentuali inmeno rispetto alla media europea (60%). Solo Ungheria e Malta in Europa presentano una situazionepeggiore.La situazione ancor pi critica con riferimento agli squilibri territoriali tra nord e sud.Nel Mezzogiorno il tasso di occupazione femminile del 30,6%, contro il 57,3% del Nord Est.Le donne nella fascia det 25-44 anni hanno tassi di occupazione pi elevati (vicini alla media europea)rispetto alle donne della fascia det pi elevata. Questo perch le donne, da una parte, dopo una certa etsmettono di lavorare. Dallaltra, soprattutto, i tagli alle misure di welfare, la scarsa attenzione alla tuteladelle famiglie e soprattutto la crisi stanno costringendo le donne a privilegiare un ritorno alla vita domestica. 1617 18. Le priorit per lo sviluppo: donne, famiglia e aspetti socialiIl lavoro e la FamigliaLa probabilit di lasciare il lavoro entro 21 mesi dalla nascita di un figlio per le donne quasi il 50%.Mentre nel resto dEuropa loccupazione femminile aumenta al crescere dellet dei figli, in Italia diminuisce.E un dato molto pi accentuato per le madri giovani. Le donne sotto i 25 anni trovano pi difficolt adinserirsi nel mondo del lavoro dopo il parto.Anche il livello distruzione influisce. Le donne con un elevato livello di istruzione hanno maggiori probabilitdi rientrare nel mondo del lavoro.Il 77% del tempo dedicato al lavoro familiare a carico delle donne.Le donne italiane, sommando lavoro remunerato e non remunerato, lavorano ben pi degli uomini.Il reddito delle famiglie monoreddito del 30% inferiore a quello delle famiglie con doppioreddito.Il lavoro delle donne fondamentale per difendere la famiglia e i figli dalla povert.18 17 19. Le priorit per lo sviluppo: donne, famiglia e aspetti sociali Anziani, diversamente abili e bisognosiIl 2012 ha visto dimezzare le risorse per i servizi sociali, a causa della mancanza di finanziamenti nazionalie dei tagli ai bilanci regionali e comunali. Le nuove misure comporteranno un impoverimento delle famiglie,ed in particolare la diminuzione di prestazioni per i disabili e dellassistenza domiciliare e residenziale aglianziani ed ai soggetti non autosufficienti, nonch dei supporti per il lavoro di cura privato.Le limitazioni della spesa sanitaria influiscono cos sui costi dei servizi integrati per minori, disabili edanziani. Si tratta di tagli apportati ad un settore essenziale, caratterizzato da primarie esigenze disopravvivenza e che non pu essere drasticamente mortificato.Negli ultimi anni la distribuzione della spesa sociale stata a favore di minori e famiglia con il 40,2% a cuisono seguiti gli anziani con il 22,5%, i disabili con il 21,1% e gli interventi per il disagio e la marginalitsociale con il 16,2%.Con riferimento ai precedenti aspetti curioso rilevarne la disomogeneit regionale, che si accompagna asistemi culturali differenti, laddove il Meridione si differenzia per la struttura familiare ancoratradizionalistica, ma che garantisce un sostegno economico reciproco tra le generazioni.Sono i nuclei familiari del Nord, piccoli ed indipendenti da legami generazionali, ad essere pi colpiti, nonpotendo contare su quellassistenzialismo familiare di garanzia invece presente nel Sud del Paese.19 18 20. Le priorit per lo sviluppo del Paese: - Sviluppo Sostenibile - Questione energetica ed infrastrutturale - Spending Review e Lotta allEvasione2019 21. Le priorit: Sviluppo Sostenibile e questione energetica La fuga degli investitori esteri dallItaliaLa Banca Mondiale lItalia colloca lItalia all87 posto nella classifica mondiale dei Paesi caratterizzati datrasparenza e competitivit.Secondo Confindustria nellanno 2011 gli investimenti stranieri in Italia si sono dimezzati (- 53%). Il rapportomedio tra investimenti esteri e PIL negli ultimi dieci anni si attesta all1,2% (4% nel Regno Unito, 9,9% inEstonia e 2,4% in Portogallo).La mancata realizzazione di infrastrutture nei settori dellenergia, dei rifiuti, delle autostrade, delleferrovie e idrico, costeranno allItalia pi di 300 miliardi di euro tra il 2012 e il 2024 mentre sono gi24 miliardi di euro i costi gi sostenuti dal nostro Paese nel triennio 2009-2011.In Italia attualmente ci sono circa 331 progetti bloccati, tra TAV, impianti per lenergia elettrica,termovalizzatori, discariche, fermi per via delle proteste continue delle popolazioni che vivono nei territori incui queste opere dovrebbero essere costruite.Dei 331 progetti bloccati, 163 riguardano progetti del 2011, mentre gli altri 168 risalgono al 2004.QUALI SONO LE CAUSE?Ritardi per ragioni legislative (mancanza nella certezza delle regole), autorizzative, amministrativo-giudiziarie, finanziarie, politico-amministrative, sociali. 2021 22. Le priorit: Sviluppo Sostenibile e questione energeticaLa questione energetica ed infrastrutturaleIl settore energetico costituisce un punto di criticit fortemente penalizzante per il Sistema Italia: circa l85%del nostro fabbisogno energetico (ben al di sopra della media europea) alimentato dalla fornitura deiPaesi esteri, con un aggravio del 30% sulle bollette degli italiani rispetto agli altri Paesi.La produzione di energia da rinnovabili (sole, vento, biomasse), in questi anni ha rivoluzionato lEconomiaitaliana in positivo. Tuttavia molto di pi si sarebbe potuto fare, da una parte migliorando le tecnologie, edallaltro facilitando e snellendo gli iter burocratici di autorizzazione nellinstallazione degli impianti.Un ulteriore fattore di criticit nel sistema energetico italiano dovuto anche alla carenza di infrastrutture ditrasporto e distribuzione dellenergia, in virt del fatto che negli ultimi anni gli investimenti in nuoveinfrastrutture e nel miglioramento di quelle esistenti sono stati insufficienti rispetto a quanto si doveva epoteva fare. Le opere di ammodernamento, in particolar modo, procedono in modo lento e presentano fortiritardi e sprechi di risorse pubbliche.Il fattore comune a tutte le criticit analizzate non pu che essere ricercato nellassenza di una PoliticaEnergetica Nazionale che sia in grado di agire ed operare in modo strategico ed unitario per lo sviluppo delPaese.2221 23. Le priorit: Sviluppo Sostenibile e questione energetica La questione energetica ed infrastrutturalePer tali ragioni lUDC si reso protagonista promuovendo una proposta di Legge Costituzionale.La stessa consiste nel riassegnare al problema energetico la necessaria importanza prioritaria chemerita, attribuendo a tale materia unesclusiva competenza nazionale, e non concorrente con glienti locali come previsto nella carta costituzionale.La questione energetica un problema complessivo e strutturale e necessita, pertanto, di una politica unicanazionale. Ovviamente, la necessit di una politica nazionale non pregiudica il fatto che bisogna comunquetener conto delle situazioni e delle esigenze locali, talvolta molto complesse e diverse tra loro, ma il tuttodeve essere affrontato con lobiettivo di porre concreti e immediati rimedi agli ostacoli frapponibili.Assegnare la competenza in materia energetica ad esclusivo appannaggio statale faciliterebbe senzadubbio la previsione di una soluzione definitiva ai molteplici problemi che impediscono la realizzazione delleopere e degli investimenti energetici.2322 24. Le risorse per lo sviluppo: Spending Review e lotta allEvasioneSenza Evasione Fiscale e con un Debito sul livelli Europei oggi saremmo un Paese al passo con i pivirtuosi.Occorre dunque puntare a ridurre questi problemi, in modo tale da liberare risorse importanti per losviluppo.Il primo obiettivo deve essere quello di diminuire il debito pubblico, e questo, nellimpossibilit di aumentareil livello gi elevato di pressione fiscale, pu essere fatto solo attraverso la revisione della spesa pubblicaed il taglio ai costi inefficienti della politica.Il provvedimento del governo sulla spending Review ha costituito solo un primo importante passo.Molto si pu fare sul piano dei tagli ai costi improduttivi, purch non si proceda con tagli lineari a serviziessenziali come quelli riguardanti: la sanit, lassistenza agli anziani ed ai disabili.Tagli alle spese dei Ministeri e delle Regioni, riduzione o abolizione di Enti poco utili come le Province, tagliai costi della Politica, valorizzazione e cessione di parte del Patrimonio Pubblico immobiliare: sono questele scelte ineludibili che questo e i futuri Governi dovranno affrontare per ridurre la spesa, ridurre il peso deldebito pubblico e liberare risorse essenziali per lo sviluppo.24 23 25. Le risorse per lo sviluppo: Spending Review e lotta allEvasioneLEvasione Fiscale un problema da sempre presente nel nostro Paese.Oggi, tuttavia, ha raggiunto livelli insostenibili, nonostante negli ultimi anni le misure per il contrasto hannoprodotto pochi ma significativi effetti.Da 20 anni ad oggi il peso dellevasione fiscale sottrae alle casse statali tra i 100 ed i 120 miliardi dieuro annui.Unenormit, considerando che sommando queste cifre si arriva a circa 2.000 miliardi di euro, ossialammontare totale del debito pubblico italiano.Tra i dati sullevasione emerge un aspetto curioso, di sicuro figlio della crisi, che disegna una nuovageografia italiana rispetto al rischio di evasione. Il Mezzogiorno mantiene la maglia nera in termini dievasione fiscale procapite, laddove i consumi reali degli individui sono superiori ai loro redditi dichiarati.Tuttavia, da una recente indagine elaborata dal Centro Studi di Sintesi, emerge che rispetto al 2006, nel2011 il maggior incremento di rischio di evasione si segnalato in Regioni come la Lombardia, il Veneto, ilFriuli Venezia Giulia, il Piemonte e la Valle dAosta, a testimonianza di come il peso eccessivo dellapressione fiscale, aggravato ancor di pi questanno dalla reintroduzione dellICI sulla prima casa (oradenominata IMU) ha indotto molti individui ad evadere il fisco.Agire con forza nel contrasto allevasione fiscale, anche attraverso sistemi nuovi che incentivino iconsumatori ad essere i primi controllori involontari dellevasione, dunque, una condizioneessenziale per recuperare risorse da destinare allabbattimento della pressione fiscale.25 24 26. Interventi per il rilancio del Paese:- Per le Imprese e per i Giovani- Per le Famiglie e le Categorie Svantaggiate- Per lEnergia e lo Sviluppo Sostenibile2625 27. Le sfide da affrontare per lo sviluppo: quali interventi?PER LE IMPRESE E PER I GIOVANI: AGEVOLARE LA COSTITUZIONE DI NUOVE IMPRESE, favorendo laccesso al credito attraverso un FondoNazionale per le Start-Up, come funziona in maniera efficace in alcuni Stati Esteri (Es: Israele) SEMPLIFICARE LACCESSO AGLI INCENTIVI IMPRENDITORIALI PER I GIOVANI SEMPLIFICARE GLI ADEMPIMENTI BUROCRATICI ED AUTORIZZATIVI PER LE IMPRESE CONCEDERE BENEFICI FISCALI PER LE IMPRESE NON PAGATE DALLA P.A., attraverso crediti dimpostasullIVA versata e non riscossa, da restituire non appena le Amministrazioni liquidano i compensi TAGLIARE IL CUNEO FISCALE PER LE IMPRESE, in modo tale da ridurre leccessivo costo del lavoro GARANTIRE IL SOSTEGNO ALLINNOVAZIONE ED AL DIGITALE AGEVOLARE GLI INVESTIMENTI DELLE IMPRESE ITALIANE ALLESTERO FACILITARE LACCESSO DEGLI INVESTIMENTI STRANIERI IN ITALIA AGEVOLARE I GIOVANI RICERCATORI E FAVORIRE IL RITORNO DEI CERVELLI DALLESTERO26 27 28. Le sfide da affrontare per lo sviluppo: quali interventi?PER LE FAMIGLIE E LE CATEGORIE SVANTAGGIATE: INTRODURRE UNA TASSAZIONE EQUA ATTRAVERSO IL FATTORE FAMIGLIA, o alternativamente qualunquesistema diversamente denominato in grado di permettere che la tassazione fiscale sulle famiglie tenga conto dellatipologia e della numerosit dei nuclei familiari (pi figli e pi anziani o altri soggetti a carico equivale ad avereunimposizione fiscale in proporzione minore. AGEVOLARE LACCESSO AL LAVORO DELLE DONNE GARANTIRE UNA MAGGIORE QUALITA NEI SISTEMI DI FORMAZIONE SCOLASTICA ED UNIVERSITARIA AGEVOLARE LINCREMENTO DEL TASSO DI NATALITA FAVORENDO LASSISTENZA FAMILIARE AI BAMBINI GARANTIRE IL SOSTEGNO CONTINUO AGLI ANZIANI ED AI SOGGETTI DISAGIATI , in particolar modo evitando itagli alle risorse per i servizi sanitari e sociali a queste categorie.28 27 29. Le sfide da affrontare per lo sviluppo: quali interventi?PER LENERGIA E LO SVILUPPO SOSTENIBILE:SNELLIRE GLI ITER BUROCRATICO-AMMINISTRATIVI per agevolare in tempi rapidi linstallazione di impiantialimentati da fonti rinnovabili e tradizionali PROMUOVERE UN PIANO DI LOCALIZZAZIONE ED INSTALLAZIONE DEI RIGASSIFICATORI PROMUOVERE LA COSTRUZIONE DEI TERMOVALORIZZATORI in modo da trasformare i rifiuti da problema adautentica risorsa INCENTIVARE LINNOVAZIONE TECNOLOGICA E LEFFICIENZA ENERGETICAIn definitiva pensare ad un mix energetico che possa puntare a minimizzare le necessit diapprovvigionamento dallestero: queste sarebbero soluzioni immediatamente perseguibili solo conuna Politica Energetica Nazionale.2928 30. http://video.udc-italia.it @udctw Unione di centro Via dei Due Macelli, 66 - 00187 Roma - www.udc-italia.itTel. 06 69791073/30 - Fax 06 6791790 - email: [email protected]