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Corriere Fiorentino (6 maggio 2009)

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Il pezzo di Andrea Di Caro sulla Juventus in crisi. Si paragona la squadra di Ranieri e quella di Maifredi. Ma il 5 maggio chi aveva fatto questo paragone? guarda qui: http://tinyurl.com/c44cxf

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Page 1: Corriere Fiorentino (6 maggio 2009)

Sport

I primi a temere il ripetersi del-l’incubo, sono loro, i tifosi della Ju-ventus che sui siti internet bianco-neri parlando della crisi attuale, rie-vocano i fantasmi del passato e ri-cordano la stagione 1990-91, quellatargata Maifredi, quando la VecchiaSignora per la prima volta dopo 28anni finì fuori dalle coppe europeepiazzandosi settima in classifica.

Corsi e ricorsi storici... Le analo-gie tra quell’annata e questa sonocosì tante da far tremare i polsi aglizebrati e dar fiducia a Fiorentina eGenoa staccate di 5 e 6 punti. Legge-re per credere, partendo proprio dacome Maifredi ha sempre ricordatoquell’annus horribilis che di fattocambiò il corso di una carriera chesembrava luminosa: «Alla Juve ci sa-rei dovuto andare due anni prima,quando c’era ancora Boniperti. Mail Bologna era stato appena promos-so, scelsi di restare sulla panchinarossoblù. La seconda volta fu Mon-tezemolo a chiamarmi e non seppiresistere. A Torino mi ritrovai tradue fuochi. Da una parte la nuova

dirigenza, capeggiata da Monteze-molo, dall’altra Boniperti, che dal-l’esterno smaniava per rientrare nel-la stanza dei bottoni. Ero un vaso dicoccio tra vasi di ferro. Il primo in-toppo fu la Supercoppa, quando ilNapoli di Maradona ci rifilò cinquegol. Ma ero appena arrivato, dove-vo ancora conoscere a fondo un or-ganico nel quale c’erano campionicome Baggio, Schillaci Julio Cesar,Tacconi, Casiraghi, Hassler ma an-che elementi decisamente medio-cri. Una volta trovata la quadraturadel cerchio la squadra cominciò a in-filare risultati. Dopo venti giornateeravamo secondi a un punto dal pri-mo posto. Perdemmo in casa dellaSamp, che poi vinse lo scudetto, e lasituazione precipitò. Una caduta li-bera, sorprendente e inspiegabile,che coinvolse tutti, società e squa-dra. Soltanto 5 vittorie in tutto il gi-rone di ritorno, appena 3 nelle ulti-me 14 partite, una miseria. Ci fu an-che il rammarico bruciante dell’eli-minazione dalla Coppa delle Coppecontro il Barcellona. Dissi a Monte-zemolo che a fine stagione me ne sa-

rei andato, lui mi invitò a pazienta-re. Alla fine andò via anche lui e tor-nò Boniperti...» (Corriere della Se-ra, 19-10-2001).

Vi ricorda qualcosa? Proviamo aparagonare:

1) Ranieri come Maifredi è statochiamato da una «fresca» dirigenza(Cobolli-Blanc adesso, Montezemo-lo allora) mentre dall’esterno c’èchi continua a manovrare, magaritrovando sponde qua e là tra tifosi emedia. Non è un caso che domenicascorsa la curva bianconera ha invo-cato a lungo Luciano Moggi.

2) Il super attacco che si inceppa:Del Piero, Amauri, Trezeguet,Iaquinta, e Camoranesi come Bag-gio, Schillaci, Casiraghi, Haessler eDi Canio.

3) Il nervosismo dei numeri uno:Tacconi, idolo della curva, si lamen-tò spesso, proprio come l’idolo dioggi Buffon.

4) Come la Juve di Maifredi allaventesima giornata anche la Juve diRanieri era seconda in classifica e al-la ventunesima ha perso.

5) L’eliminazione dalla Coppache si ripercuote sul campionato(stavolta il Chelsea, nel 1991 il Bar-cellona)

6) Nelle ultime 4 gare Maifredì ra-cimolò un successo, un pari e duesconfitte. Se Ranieri facesse lo stes-so, la Juve potrebbe dire addio allaChampions.

Chi come Totò Schillaci, reducedalle notti magiche di Italia ’90, vis-se quella stagione disastrosa non sistupirebbe troppo se dovesse ripe-tersi quest’anno: «La Juve non rie-sce più a far punti (solo 4 nelle ulti-me 5 partite, mentre la Fiorentinane ha collezionati 12, recuperando-ne 8 ai bianconeri, ndr), se perde do-menica a Milano va in crisi nera eallora può succedere di tutto, ancheche esca dalle prime quattro. I gioca-tori sono a un passo dalla depressio-ne, i tifosi si lamentano, il tecnico èin bilico». Tra Fiorentina e Genoa,Totò punta sui viola: «Hanno piùesperienza e forse più qualità anchese il Genoa va a mille. Ma è impossi-bile fare previsioni. Potrebbero ri-trovarsi tutte e due in Cham-pions...».

Andrea Di Caro

Superare la Juventus e finire terzi. Chiamatela pazzaidea, ma a Firenze ci credono. E, a sentire capitanDainelli, nello spogliatoio viola se ne parla: «Il nostrosogno è vincere tutte le partite che restano. Questo cidarebbe la matematica certezza della Champions. Poipotremmo anche pensare ad un sorpasso alla Juve, cheè in crisi. Di certo domenica mi trasformerò in unmilanista (la sua prima squadra del cuore, ndr), ancheperché all’ultima giornata i rossoneri verranno qui:sarà bene ci arrivino con la testa in vacanza». Per oral’obiettivo è tenere dietro il Genoa, vincendo a Catania:«Tornerà Melo, ci aiuterà. Quello che conta però è lospirito di squadra. Col Toro è stato importante vincere.Nel derby ho fatto il tifo per il Pazzo, ma è andatamale». Dainelli parla anche di sé, delle critiche e diPrandelli: «Ho pensato anche di andarmene, comePazzini. Sono rimasto per il legame speciale che ho coimiei compagni. Col mister è un rapporto di lavoro,adesso però capisco perché voleva togliermi la fascia:l’anno scorso non riuscivo a rendere».

Leonardo Bardazzi

E Dainelli si scopre milanista

Sabatini: io, più di Zoff, una vita in mezzo ai pali

Tantiauguri

Quinta stagione Dainelliè in viola dal 2004-’05. AFirenze ha segnato 7 gol

Bianconeri in difesaViola in attacco

Avvenneoggi

La Fiorentina spera: quante analogie con l’anno in cui Maifredi perse l’Europa

La storia Il portiere maremmano, 39 anni, ha giocato 564 partite consecutive. Espulso domenica, sarà squalificato

Numeri uno

1957 - Giovanni Bruzzone«Ma ve li ricordate i tempi di Ricciarelli eBruzzone?», chiedono spesso i tifosi. Questopovero mediano pisano a fare da copertinaad una Fiorentina molto povera. Non moltotecnico, ha esordito in A contro la Juve: 3 a0 per i bianconeri e non si è più visto. (d.g.)

Paolo Beldì

Carlo Conti

Gianfranco Monti

Giampiero Mughini

Paolo Brosio

Massimo Giletti

1979 - Sempre SellaC’è Desolati sempre infortunato, Pagliari che ètutto meno che un goleador e Antognoni che,incredibile, non segna mai. E così ci pensaspesso Sella a rimettere a posto le cose,realizzando reti decisive. Succede anche control’Ascoli: uno a zero e tutti in difesa. (d.g.)

Juve, ti ricordi il 1990-91?

«Mi chiamò Montezemolo,ma Boniperti tramava da fuori.A lungo secondi, crollammonel finale finendo settimi»

«Se perde domenica a Milano vain crisi e può anche uscire dallazona Champions. Prandellideve credere al sorpasso»

15 anni senza fermarsi mai

Terzo posto: il capitano ci punta

Dino Zoff, mito di longevità trai pali (332 partite consecutive),è stato superato nelle presenzeininterrotte da VincenzoSabatini (564), che oggi a 39anni, difende la porta delloScansano in prima categoria. Idue sono anche diventati amici

«Io per la Juventusnon provo odio ma soloindifferenza.Non considerando quellasquadra con le strisciebianconere, nel mirino nonposso che avere il Milan»

«I tifosi della Fiorentinasperano di superarela Juventus? Beh,è naturale, anzi è umano,ma aspetterei a sognare...Riparliamone dopola partita di domenica»

La stagione 1990-1991 vienericordata come una delle peggioridella storia bianconera. Montezemoloal suo primo anno dopo l’era Bonipertiaffidò al squadra al tecnico rivelazione Gigi Maifredi (infoto) reduce da tre stagioni di calcio champagne a Bologna.La squadra era composta da molti grandi giocatori(Tacconi, Julio Cesar, De Agostini, Haessler, Casiraghi, DiCanio e soprattutto la supercoppia Baggio-Schillaci) mafallì l’annata. Perse 5-1 in Supercoppa a Napoli, fueliminata in Coppa delle Coppe dal Barcellona e dopoessere stata a lungo seconda in classifica, crollò nel gironedi ritorno tra fronde e polemiche. Finì settima e per laprima volta dopo 28 anni fu esclusa dalle coppe europee

«Quando ho visto il rosso ho provatoquasi un senso di sollievo: finalmentemi riposo. L’avversario peggiore?Batistuta: in 5 minuti mi fece 2 gol»

Con i suoi 80-90 trofei, ha forse piùpremi in casa di Valentino Rossi. Anchelui, come i grandi dello sport, ha dovu-to dedicare una stanza a targhe e cop-pe. Con Dino Zoff va a cena 6 o 7 volteall’anno, ormai è diventato un amico difamiglia. In fondo sono colleghi e se an-che non ha mai alzato la Coppa delMondo al cielo lui, il ‘‘Dino Nazionale’’,l’ha battuto già da qualche anno.

È Vincenzo Sabatini, attuale portieredello Scansano, squadra di Prima Cate-goria maremmana, il numero uno conpiù presenze consecutive al mondo.Tanto che, se si apre il libro del Guin-nes dei Primati, lo troviamo lì al primoposto con le sue 458 partite giocate sen-za saltarne una. In realtà il suo record èancora più incredibile, perché se si sal-ta un breve periodo in cui è rimasto

senza squadra, le partite consecutive di-ventano 564, pari a 15 anni di ininter-rotta attività sui campi di tutta la ma-remma compreso il Grosseto con cuiconquistò la B.

Ora, il suo record, si è fermato. Uncartellino rosso nell’ultima partita dicampionato per un fallo fuori area el’arbitro non ha potuto fare a meno diespellerlo. «All’inizio — racconta— ho provato quasi un senso di sollie-

vo. Mi sono detto: finalmente è finitaquesta storia del record. Invece, ades-so, mi dispiace molto. Ma prima o poidoveva capitare. Comunque ho la sod-disfazione di aver finito la stagioneperché era l’ultima partita di campio-nato. Sconterò la squalifica a settem-bre e, chissà, magari per una volta pas-serò una domenica al mare».

Nato e residente all’Argentario, divi-de la sua passione per il calcio con illavoro: «Mi raccomando specifichiche sono di Porto Ercole e non di Por-to S. Stefano. Qui ci teniamo moltissi-mo. Ho una ditta a Orbetello e unasplendida compagna che accetta lamia passione per il pallone. Non è faci-le perché da 15 anni non ho una dome-nica libera. Una volta ho giocato purecon un dito rotto. E, sia chiaro, non ho

nessuna intenzione di smettere».Nella sua lunga carriera non sono

mancati gli avversari illustri. Una vol-ta si trovò di fronte addirittura Batistu-ta: «Mi fece due gol in cinque minuti.Poi però per tutta la partita non mi‘‘bucò’’ più». I suoi numeri se li ricor-da tutti a memoria, compresa la mediagol subiti: «È di 0,75-0,78 a partita. Me-no di un gol a gara. Mica male, eh?».Assolutamente no, segno che di para-te importanti, Sabatini ne ha fatte tan-te: «Le più belle secondo me sono duee entrambe con tiri dall’area piccola eall’incrocio dei pali. Una addiritturaera una rovesciata. Se mi chiede comeho fatto, proprio non lo so». Un miste-ro, già, come il suo record, un vero eproprio spot per il calcio.

Ernesto Poesio

«Arrivare in Championsè quello che conta di più.Riuscirci superando anchela Juventus sarebbe davverofantastico. Facciamouna cosa: vinciamole tuttee non pensiamoci più»

«Soltanto l’idea di potersorpassare la Juventusmi manda in erezionele papille gustative. Sepoi l’impresa non dovesseconcretizzarsi, mi accontenteròdel quarto posto...»

«Più che la Fiorentina,sinceramente, io temola mia Juve. In questastagione, dopo il Chelsea,ci sta andando tutto storto.Prima finisce questastagione meglio è»

«Da un mese guardoi risultati di Fiorentinae Genoa, prima di quellidella Juve. Ho molta paura.Domenica sarà la giornatadecisiva. Se perdiamo colMilan, la vedo davvero dura»

La Juventus allenata da Gigi Maifredi 18 anni fa

I ricordi del tecnico Schillaci guidava l’attacco

1990-91

11Corriere Fiorentino Mercoledì 6 Maggio 2009

FI