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25 febbraio 2016
25 febbraio 2016Saluto
Massimo G. ColomboDean per la Ricerca, Dip. Ingegneria Gestionale
25 febbraio 2016Introduzione
Stefano FirpoMinistero dello Sviluppo Economico
25 febbraio 2016Presentazione
Giancarlo GiudiciDirettore scientifico Osservatorio Mini-Bond
L’Osservatorio Mini-Bond
Nato nel 2014 per studiare l’industria dei mini-bond, rispetto a:
• le caratteristiche delle emissioni fatte sul mercato;
• le potenzialità del mercato e gli attori di riferimento (imprese, intermediari finanziari, fondi di investimento);
• il quadro istituzionale e normativo di riferimento ed il suo impatto sulla competitività del sistema delle PMI italiane;
• le scelte di investimento e di finanziamento delle imprese emittenti.
Le attività di ricerca sono supportate da sponsor privati e patrocinate da partner istituzionali.
L’Osservatorio produce un Report annuale di diffusione dei risultati e organizza tavoli di discussione fra i ‘practitioners’.
Il 2° Report italiano sui Mini-Bond
Fotografa la situazione dell’industria alla data del 31 dicembre 2015.
I numeri in sintesi:
145 imprese emittenti considerate (65 PMI)
179 emissioni di mini-bond analizzate, complessivamente pari a € 7,19 mld (152 emissioni sotto € 50 mln, complessivamente pari a € 1,362 mld)
23 fondi di mini-bond censiti, di cui 12 già attivi
Decine e decine di attori individuati nella filiera fra arranger, advisor finanziari e legali, investitori, banche agenti e depositarie, società di rating, provider informativi.
Definizione metodologica
Oggetto di indagine sono i titoli di debito in generale (obbligazioni e cambiali finanziarie) emesse a seguito delle novità normative contenute nel D.L. ‘Sviluppo’ del 2012, con queste caratteristiche:
• l’emittente è una società di capitali o cooperativa residente in Italia, o comunque la cui attività dominante è svolta in Italia;
• l’emittente non è una società bancaria o assicurativa o comunque non fa parte di un gruppo bancario;
• l’emittente non è un veicolo costituito con l’unico obiettivo di effettuare un’acquisizione;
• l’emissione è caratterizzata da un valore massimo pari a € 500 milioni (cumulato per emissioni diverse nella stessa giornata) e non è quotata su un mercato retail.
25 febbraio 2016Il contesto
Il contesto: la ripresa (ma non per tutti), il ritorno del credito (ma non per tutti)
• Recupero di fatturato per le PMI (e dei margini grazie alla riduzione dei costi del personale)
• Prosegue il trend di riduzione della leva finanziaria (benchè ancora a livelli superiori rispetto alla media UE)
• Si arresta l’emorragia di credito bancario; nel 2015 riparte la domanda di credito ma non si ferma il flusso delle sofferenze
• Tassi di interesse a valori inediti
• Il peso dei titoli mobiliari nel portafoglio dei debiti delle imprese arriva al 12%, in linea con altre economie UE
Il contesto: il quadro normativo
• Le tappe legislative:
– Decreto ‘Sviluppo’ (D.L. 83/2012)
– Decreto ‘Sviluppo-bis’ (D.L. 179/2012)
– Decreto ‘Destinazione Italia’ (D.L. 145/2013)
– Decreto ‘Competitività’ (D.L. 91/2014)
• Gli ultimi provedimenti:
– Emanate le linee guida IVASS per l’investimento delle assicurazioni
– Semplificazione dei vincoli quantitativi per i fondi pensione (D.M. 166/2014)
L’evoluzione di ExtraMOT PRO
• Iniziativa ExtraMOT PRO LinK
• 126 titoli quotati al 31/12/2015 emessi da 110 imprese
• I numeri del 2015: 57 nuove quotazioni (63 nel 2014), 18 delisting, scambi per € 152 milioni (+20% rispetto al 2014)
Il confronto con l’estero
• UK: mercato ORB (Order for Book Retail)
– Mercato regolamentato, adatto per collocamenti sopra 20 milioni sterline
– Un centinaio di emissioni all’attivo
– Mini-bond collocati anche on-line (11 campagne su CrowdCube)
• Germania: mercati Mittelstand
– Sottoscrizione diretta anche per retail
– Pesanti danni di immagine nel 2015 per numerosi default (il 30% nel Bondm di Stoccarda)
• Francia: progetto EnterNext di EuroNext
– ‘Initial Bond Offering’ (IBO) aperta anche a retail (che godono di detrazioni fiscali)
• Spagna (Marf) e Norvegia (Nordic ABM)
25 febbraio 2016Le imprese emittenti
Censimento delle imprese emittenti
Sulla base dei criteri metodologici adottati, alla data del 31 dicembre 2015 risultavano avere collocato mini-bond 145 imprese, così distribuite:
Campione totale 2015
SpA 126 (87%) 46 (85%)
Srl 15 (10%) 7 (13%)
Cooperative 3 (2%) 1 (2%)
Veicolo estero 1 (1%) -
PMI 65 (45%) 26 (48%)
Grandi imprese 80 (55%) 28 (52%)
TOTALE 145 54 (64 nel 2014)
Fatturato consolidato delle imprese emittenti
23 imprese con fatturato < € 10 mlnIl gruppo più numeroso è quello compreso fra € 100 e € 500 milioni17 imprese quotate in Borsa
Fatturato consolidato: 2015 vs. 2014
48 ‘nuove’ emittenti6 ‘affezionate’
I settori di attività: campione totale
Netta prevalenza del manifatturiero…
I settori di attività: 2015 vs. 2014
… soprattutto grazie al 2015 e alle grandi imprese
La localizzazione geografica in Italia
Predomina il Nord…
La localizzazione geografica: 2015 vs. 2014
… anche se il 2015 ha visto una piccola riscossa del Centro-Sud (e l’attivismo del Trentino-Alto Adige)
Le motivazioni del collocamento
La crescita interna è la motivazione per il 64% del campione, soprattutto PMI
Analisi dei bilanci pre-emissione(per le 55 PMI non-finanziarie)
Indici di redditività in crescita prima dell’emissione
Analisi dei bilanci pre-emissione(per le 55 PMI non-finanziarie)
Liquidità stabile (test acido) e leva finanziaria in diminuzione
Analisi dei bilanci pre-emissione(per le 55 PMI non-finanziarie)
Sostenibilità del debito in alcuni casi legata a prospettive future
Analisi dei bilanci post-emissione(per le 34 emittenti ‘pioniere’, PMI e grandi)
Analisi dei bilanci post-emissione(per le 34 emittenti ‘pioniere’, PMI e grandi)
Emissione di un mini-bond nel 2013 per € 4 milioni con scadenza 2015 (poi per metà prorogato al 2016) e sottoscritto da un unico investitore(Futura Founds Sicav).
Società finanziaria quotata in Borsa; è assimilabile a un fondo di private equity e quindi ‘naturalmente’ brucia cassa per breve termine per generare valore nel lungo termine.
Analisi dei bilanci post-emissione(per le 34 emittenti ‘pioniere’, PMI e grandi)
Emissione di un mini-bond nel 2014 per € 1,5 milioni con scadenza 2017.È uno dei principali player in Italia della distribuzione e sfruttamento di diritti audiovisivi, nella proiezione digitale e nelladistribuzione digitale di film ed eventi.Nei mesi successivi al collocamento il valore della produzione è cresciuto del 26% e un EBITDA raddoppiato, con investimenti sul catalogo e sulla rete di vendita, anche all’estero.
Analisi dei bilanci post-emissione(per le 34 emittenti ‘pioniere’, PMI e grandi)
Emissione di un mini-bond a inizio 2014 per € 4 milioni con scadenza 2018, cedola 10%, quotato su ExtraMOT PRO.Opera nel settore del turismo e dell’organizzazione di eventi; dopo l’emissione ha investito su Expo 2015 diventando uno dei primi authorized reseller e firmando un accordo con il più grande touroperator cinese.
Analisi dei bilanci post-emissione(per le 34 emittenti ‘pioniere’, PMI e grandi)
Emissione di un mini-bond nel 2013 per € 200 milioni con scadenza 2017 con rating B+ (S&P).Concessionario nel settore dei giochi e delle scommesse; ha utilizzato l’incasso per rimborsare alcuni debiti finanziari ricevuti da banche a azionisti, pur registrando una perdita di bilancio nel 2013, è comunque riuscita a migliorare la gestione del capitale circolante.
Analisi dei bilanci post-emissione(per le 34 emittenti ‘pioniere’, PMI e grandi)
Emissione di un mini-bond a inizio 2014 per massimo € 20 milioni con scadenza 2021.Gruppo attivo nella consulenza e nei servizi immobiliari, ha ridotto l’esposizione sul debito bancario e ha dismesso nel 2013 e nel 2014 parte del proprio patrimonio immobiliare.
25 febbraio 2016Le emissioni
Censimento delle emissioni
Abbiamo 179 emissioni analizzate, per un valore nominale totale di € 7,191 miliardi , di cui:
€ 634,4 milioni solo da PMI (95 emissioni, il 53% del campione)
€ 1.361,6 milioni solo da emissioni < € 50 milioni (152 emissioni, ovvero l’85% del campione)
19 cambiali finanziarie (€ 56,35 milioni)
Il controvalore medio generale dell’emissione è € 40,166 milioni.
Nel 2015 le emissioni sono state 78 (contro le 71 del 2014).
Il flusso del numero di emissioni
Crescita stabile e lineare
Il controvalore delle emissioni
Metà delle emissioni è fra € 2 milioni e € 10 milioni; ben 27 sono sotto € 2 milioni
Il valore medio delle emissioni
Il valore medio delle emissioni è ormai a regime
Mini-bond: quotati o no?
Come avevamo previsto, il 2015 ha segnato un aumento delle emissioni non quotate
La scadenza
Concentrazione sul valore dei 5 anniMedia 2014 = 6,81 anniMedia 2015 = 5,00 anni
Rimborso: bullet vs. amortizing
La cedola
Larga preferenza per la cedola fissaValore medio 2014 = 5,83%Valore medio 2015 = 5,07%
La cedola: PMI vs. grandi imprese / corretto
Il costo del capitale è minore per le PMI solo sulle brevissime e sulle lunghe scadenze
Il rating
Il rating è più facilmente riscontrabile fra le grandi imprese, per le emissioni di grande dimensione e di lunga scadenza
Opzioni sul rimborso
La sola opzione call è più comune fra PMI e finanziarie.La sola opzione put è più frequente per le società già quotate.La presenza di entrambe le opzioni è più frequente per le imprese e le emissioni di dimensione maggiore
Garanzie sul prestito
La garanzia compare più frequentemente per le grandi emissioni e per le scadenze di lungo termine
25 febbraio 2016Gli attori
La filiera
Società di rating
Banche agenti / depositarie
Arranger
Consulenti legali
Advisor
v. prossimo lucido
Investitori (professionali)
Impresa emittente
Portali in
form
ativi dedicati,
netw
ork, C
CIAA, asso
ciazioni
Gli arranger (emissioni sotto € 50 mln)
Gli investitori (emissioni sotto € 50 mln)
Copertura 72%
25 febbraio 2016I fondi di private debt
I fondi che investono in mini-bond
• 12 fondi con investimenti già all’attivo (per € 455 milioni); sul podio Duemme Fondo per le Imprese (€ 84,4 milioni investiti), Anthilia BIT (€ 70,5 milioni), Euregio MiniBond (€54,7 milioni)
• 7 fondi vicini al primo closing
• 4 iniziative in partenza
• Nuove risorse disponibili: € 900 milioni
• Altre iniziative ‘abortite’
• Intervento del Fondo Italiano d’Investimento con un fondo di fondi dedicato (€ 300 milioni deliberati per 10 fondi selezionati su un capitale raccolto di € 335 milioni)
• La novità (per l’Italia) dei fondi di direct lending
25 febbraio 2016Le prospettive
Le prospettive
• Per il 2016 prevediamo una crescita confermata, in linea con il 2015
• Il potenziale di diffusione fra le PMI è ancora significativo (solo 55 emittenti finora, escludendo le finanziarie)
• Cartolarizzazione: un mondo ancora da esplorare
• Project bond: timidi segnali
• Guardare con attenzione all’evoluzione del fintech e a come cambia il mercato del capitale
• Fra un anno: focus sulle imprese
Il gruppo di ricerca
Giancarlo Giudici, Stefano De Paoli, Pietro Dickmann, Alberto Fusè, Lorenzo Sabatini
Comitato scientifico: Vittorio Fiore, Valentina Lanfranchi, Anna Marucci, Silvio Schinaia, Gianmarco Paglietti, Denis Pilotto, Guido Romano
E.mail info@osservatoriominibond.itTwitter @osservaminibond
I partner
25 febbraio 2016Tavola rotonda«I mini-bond a sostegno dell’economia reale: missione possibile?»
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