Geografia e Politica dellAmbiente 18 aprile 2012 Una geopolitica dei conflitti ambientali...

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Geografia e Politica dell’Ambiente

18 aprile 2012

Una geopolitica dei conflitti ambientali

BibliografiaCap. 9 manuale

Lizza G. (a cura), 2011, Geopolitica delle prossime sfide,

Torino, Utet, pp. 225-239

Governance e sistema territorio

Conflitto ambientale come spia di una crescente domanda di qualità

dell’ambiente e di cittadinanza

Tre approcci allo studio dei conflitti ambientali

1. Ambiente e sicurezzaLa scarsità delle risorse determina conflitti (le

guerre dell’acqua)

2. Ambiente e negoziazioneL’indisponibilità alla mediazione rende ingestibile

il conflitto

3. Ambiente ed eco-cittadinanzaI conflitti ambientali sono opportunità di confronto

tra progettualità territoriali differenti

1. Ambiente e sicurezza

Dopo il 1989 un nuovo paradigma della sicurezza (seconda guerra del Golfo

ecc.) basato sulla scarsità.

Non piuttosto accessibilità ed esclusione sociale?

Il conflitto non è la conseguenza diretta della scarsità, ma piuttosto l’effetto

indiretto dell’esclusione sociale dall’accesso alla risorsa

2. Ambiente e negoziazione

Il conflitto ambientale va gestito come un gioco a somma positiva

Ma …a. la distribuzione del potere tra gli

attori in conflitto raramente è equa!

b. questo implica gestire il conflitto, non prevenirlo

3. Ambiente ed eco-cittadinanza

I conflitti ambientali manifestano il gap tra la titolarità dei diritti e il loro

esercizio effettivo

La minaccia non riguarda solo lo Stato (logica AS), ma anche – e soprattutto –

le comunità e i luoghi

Sicurezza nazionale vs sicurezza sociale

Conflitti ambientali e gestione:

coordinamenti interscalari e scambio di buone prassi

ma approccio territoriale

I conflitti ambientali globali

I Nord vs i Sud

Disponibilità vs accessibilità

asimmetrie geopolitiche

Combustibili fossili: le riserve petrolifere del Mar Caspio

I danni ambientali al Nord e al Sud

Crescita economica

povertà

Istanze di cooperazione

internazionale

Attenzione alle questioni

locali

Attenzione alle questioni

locali

Il climate change come arena politica

Nelle zone tropicali e subtropicali la massima vulnerabilità agli impatti climatici e la minima capacità di

adattamento

Dipendenza dalle piogge per le attività agricole

Crisi ambientale come crisi direttamente economica

Asimmetria spaziale tra cause ed effetti del cambiamento climatico

ma …

emissioni crescenti anche nelle economie emergenti

Il protocollo di Montreal (1987)

Un esemplare modello di cooperazione in materia ambientale basato sul

principio di responsabilità

Assistenza economica del Nord al Sud per il rispetto

dell’accordo

Globalizzazione e ambiente

Incompatibilità di carattere?

Definire la complessità del fenomeno

Uno sguardo agli aspetti

a. economici

b. socio-politici

c. culturali

Globalizzazione economica

• Commercio internazionale

• Internazionalizzazione dei processi produttivi (segmentazione territoriale della produzione – e deresponsabilizzazione delle imprese -)

• IDE

Globalizzazione socio-politica

• Sviluppo delle relazioni transnazionali

(crisi dello Stato?)

• Cooperazione per l’aiuto allo sviluppo

Globalizzazione culturale

• Tecnologia delle telecomunicazioni come strumento di de-gerarchizzazione della conoscenza (e il digital divide?)

• Compressione spazio-temporale “lo spazio sembra rimpicciolire fino a diventare un

villaggio globale (...) mentre gli orizzonti temporali si accorciano al punto in cui il presente è tutto ciò che c'è” (Harvey D., 1989)

Le spinte verso la globalizzazione

• XV – XVI secolo: le grandi esplorazioni geografiche

• XIX secolo: liberismo e commercio internazionale

• XX secolo: regolazione internazionale della finanza, del commercio (Accordi di Bretton Woods) e degli equilibri politici (ONU)

E la questione ambientale?

Nel 1972 il primo allarme internazionale, in occasione

della Conferenza di Stoccolma, seguita da un ampio dibattito scientifico e da vertici globali (nel 1992 a Rio e nel 2002 a

Johannesburg)

WTO, BM e ambiente

Il ruolo dell’Organizzazione Mondiale del Commercio

Istituita nel 1995 in sostituzione del GATT, si pone l’obiettivo di

massimizzare la liberalizzazione degli scambi internazionali.

Poiché fondata dopo l’Earth Summit di Rio (1992), tra i suoi organi figura anche

il Comitato per il Commercio e l’Ambiente, che lavora per rendere

compatibili il commercio internazionale e la politica ambientale.

Tuttavia, le misure a tutela dell’ambiente sono ammesse solo a patto che non

compromettano o limitino l’accesso ai mercati internazionali, soprattutto per i

PVS.

La WTO è dotata di un Foro, l’Appellate Body, che giudica le controversie tra

Paesi membri.La sanzione si esprime

nell’autorizzazione a misure di ritorsione commerciale (effetti sperequati

Nord/Sud).Le limitazioni o il blocco delle importazioni di merci ritenute

pericolose per la salute pubblica vengono in genere sanzionate come barriere al commercio, poiché non è accettato il principio di prevenzione.

Non si può affidare la realizzazione della sostenibilità ambientale alla WTO, che difende il laissez-faire

del mercato

Essa va affiancata da adeguate politiche sociali e ambientali

efficaci alla scala internazionale

Il ruolo della Banca Mondiale

La Banca Internazionale per la Ricostruzione e lo Sviluppo, meglio

nota come Banca Mondiale, è una delle istituzioni di Bretton Woods (1944) e ha il fine di finanziare progetti di sviluppo

e ricostruzione nei PVS (in origine nell’Europa post-bellica) senza scopo di lucro ma a patto che i Paesi beneficiari del prestito adottino politiche liberiste.

Il fondo è finanziato dai Paesi membri, che lo alimentano versando quote

azionarie, alle quali è proporzionata la loro rispettiva capacità di voto

La BM è controllata sostanzialmente dai Paesi occidentali

(secondo una regola non scritta, i Presidenti sono sempre stati statunitensi, salvo un australiano,

Wolfensohn, in carica dal 1995 al 2005)

N.B. L’attuale Presidente è Robert Zoellik (dal 2007) che dal 1° luglio 2012 sarà succeduto da Jim Yong Kim, statunitense di origini sudcoreane

In particolare, nel 1992 la BM ha adottato la valutazione di impatto ambientale come clausola per il

finanziamento dei progetti di sviluppo, e nel 2001 ha pubblicato un report nel

quale la tutela ambientale viene acquisita come pilastro necessario

delle strategie di sviluppo

Evidenti emanazioni/obblighi di Rio e Johannesburg

In conclusione

di fatto non è certo la BM l’istituzione in grado di

realizzare la sostenibilità ambientale alla scala globale, perché fortemente legata a potenti interessi di mercato

Tra gli effetti territoriali della globalizzazioneil turismo di massa

Compressione delle distanze e dei costi di percorrenza + liberalizzazione

della circolazione di persone

Consumo del territorio oltre la capacità di carico ecosistemica

Turismo sostenibile perché

a. non configurando un bisogno primario della popolazione, il turismo non giustifica uno sfruttamento eccessivo delle risorse ambientali

b. l’ambiente costituisce la risorsa primaria del turismo

c. l’Agenda 21 lo presenta come obiettivo della tutela ambientale globale

N.B. l’ecoturismo è una forma di turismo sostenibile, le cui destinazioni sono prevalentemente le aree

naturali

Divide Nord/Sud e sostenibilità ambientale

Povertà degrado ambientale crisi economica

(riduzione della produttività degli individui)

La globalizzazione agevola la delocalizzazione verso i PVS delle fasi produttive a maggior

impatto ambientale, ma non il trasferimento di tecnologie pulite, ostacolato dalle politiche del WTO e della BM, che di fatto configurano le

politiche ambientali come costi aggiuntivi della produzione

In conclusione

La globalizzazione di per sé non è incompatibile con il paradigma della

sostenibilità.

L’ostacolo reale sta nella regolazione internazionale del fenomeno e, in particolare, della sua componente

principale: il commercio internazionale.

Globalizzazione Commercio internazionale

Politiche sociali e ambientali a più scale

Equa distribuzione del benessere

Globalizzazione Commercio internazionale

Politiche sociali e ambientali a più scale

Equa distribuzione del benessere

Il conflitto ambientale è un conflitto sociale