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Longitudine 13∞ Est da Greenwich12∞
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41∞
42∞
Capodimonte
Bolsena
Bagnoregio
Tuscania
Bomarzo
Montaltodi Castro
Sutri
Magliano Sabina
Acquapendente
Leonessa
Amatrice
Accumoli
Antrodoco
Fiamignano
Fara inSabina
Mentana
Poggio Mirteto
Castelnuovodi Porto
Fiuggi
Subiaco
Isola del LiriVeroli
Arsoli
AnagniColleferro
Ceprano
Borgorose
Itri
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ContiglianoCivita
Castellana
Orte
Montefiascone
Vetralla
Tarquinia
Monterotondo
PalestrinaFrascati
TivoliGuidonia
Zagarolo
Grottaferrata
Valmontone
FerentinoVelletri
Cori
Ladispoli
CerveteriSanta
Marinella
Nettuno
Monte San GiovanniCampano
Pontinia
GaetaMinturno
CassinoPontecorvo
Alatri
Sabaudia
Bracciano
Marino
Genzanodi RomaPomezia
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Ciampino
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Civitavecchia
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Isola Zannone
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Parco Nazionale
d’Abruzzo,
Lazio e Molise
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del Gran Sasso e
Monti della Laga
CITTÀ DELVATICANO
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M o n t i d e l l a M e t a
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1 cm = 12,5 km
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Scopri la
Scopri la
StoriaStoriaalle pagine 4 - 5
alle pagine 10 - 15
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PopolazionePopolazione
Scopri laCultura localeCultura localeCultura localealle pagine 16 - 27
TerritorioTerritorioalle pagine 6 - 9
Scopri il
Le ipotesi sull’origine del nomeLAZIO sono diverse.Secondo alcuni deriva da latus, che in latino
significa «ampio e pianeggiante».Secondo altri è collegato a un grande condottiero
dell’antichità chiamato Latino.
La regione in numeri
SUPERFICIE17 236 km2
POPOLAZIONE5 493 308 abitantiPROVINCERoma (RM): 4 013 057 abitantiFrosinone (FR): 491 548 abitantiLatina (LT): 528 663 abitantiRieti (RI): 154 949 abitantiViterbo (VT): 305 091 abitanti
FIUMI PRINCIPALITevere: 405 km (di cui 205 nel Lazio)Liri-Garigliano: 158 kmAniene: 99 kmMarta: 70 kmMONTI PRINCIPALIMonte Gorzano: 2 455 mTerminillo: 2 216 m
Viterbo
Frosinone
Latina
Rieti
Roma
Osserva la posizione del Lazio rispetto
alle altre regioni d’Italia.
Scopri on-lineScopri on-lineScopri on-lineLE ATTRAZIONI DELLA TUA REGIONECercale nelle prossime pagine vicino a questo simbolo!
Preistoria ed età anticaIl territorio dell’attuale Lazio fu abitato fin dal Paleolitico.In alcune grotte sul Monte Circeo sono stati ritrovatiresti di uomini primitivi. Durante l’Età del rame si svilup-parono alcuni insediamenti intorno al Lago di Bolsena.Durante l’Età del ferro fiorirono la civiltà etrusca(nella zona nord-occidentale) e la civiltà latina. Tra ilIX e l’VIII secolo a.C. sui Colli Albani le popolazioni lati-ne fondarono molti insediamenti, dei quali il più impor-tante fu quello di Albalonga. Da qui provenivano i pastori che si stanziarono sui collidella riva sinistra del Tevere. In seguito, i villaggi sul Colle Palatino si riunirono in ununico centro abitato, da cui ebbe origine la città di Roma (secondo la leggenda, l’annodella sua fondazione è il 753 a.C.).
Età anticaGli Etruschi erano una civiltà moltoevoluta. Tutte le città erano indipen-denti l’una dall’altra ed erano dotatedi una rete fognaria. Grazie alle loroconoscenze tecniche, bonificarono iterreni paludosi della costa e sfrutta-rono i giacimenti minerari presentisul territorio. Navigarono in tutto ilMediterraneo e si spinsero fino allecoste della Francia. A partire dal V secolo a.C. i Romani intrapresero una lunga serie di guerre e sottomi-sero Etruschi, Equi, Volsci, Sabini e Sanniti. Grazie alle sue conquiste militari, Romaestese il suo dominio a tutta l’Italia centrale. Nei secoli successivi conquistò buonaparte dell’Europa e molti territori dell’Africa: la città divenne così la capitale dell’Imperoromano. Nei territori conquistati furono costruiti ponti, strade, acquedotti e fori.
La storiaLa storiaLa storia
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Con compagni e insegnante aggiorna la linea del tempo
scrivendo quali sono gli episodi più significativi accaduti
in Lazio negli ultimi anni.
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Oggi
Medioevo (476 d.C. al 1492)Dopo la caduta dell’Impero romano d’Occidente (476 d.C.),il Lazio fu invaso da popolazioni barbariche che prove-nivano dall’Europa centrale. La situazione in Italia e nelLazio cambiò rapidamente: le numerose battaglie e i sac-cheggi terrorizzarono la popolazione, che fuggì dalle cittàper cercare rifugio nelle campagne. I campi furono abban-donati, il cibo cominciò a scarseggiare e si diffusero malat-tie mortali molto contagiose, come la peste. Intorno al VI-VII secolo d.C., si ripresero a coltivare icampi. I monaci dei conventi e delle abbazie sorte nella
regione aiutarono la popolazione, dal punto di vista sia spirituale sia materiale. Nell’VIIIsecolo d.C. sul territorio del Colle Laterano fu fondato lo Stato della Chiesa, che avevail Papa come sovrano. Raggiunse la sua massima potenza nel XV secolo. In questoperiodo lo Stato della Chiesa allargò i suoi domíni anche ad altre regioni d’Italia e Romaritornò a essere un centro di grande importanza.
Età moderna e contemporaneaNel XVIII secolo lo Stato della Chiesa entrò a far parte del-l’impero di Napoleone, che si proclamò re d’Italia. Dopo il1815 il territorio tornò al papato. In seguito all’occupazione diRoma da parte dell’esercito dei Savoia, nel 1870 il Lazio fu
annesso al Regno d’Italia. Roma divenne la capitale. Nellaprima metà del Novecento furono bonificate le paludi dell’Agro ponti-
no, dove sorsero nuove città. Fra il 1940 e il 1945 il Lazio, così come tutta l’Italia, fucoinvolto nella Seconda guerra mondiale e Roma fu bombardata più volte.
Gli Appennini, con cime che raggiungono i 2 000 metri, sitrovano lungo il confine con l’Abruzzo. La vetta più altadella regione è il Monte Gorzano, che appartiene aiMonti della Laga situati nella zona più interna.Scendendo verso sud si trovano i Monti Reatini, la cuicima più alta è il Monte Terminillo. Scendendo versosud-est s’incontrano i Monti Sabini, i Monti Sim bru i ni,i Monti Ernici, i Monti della Me ta e Le Mainarde.La zona collinare della regione comprende da nord-ovestverso sud-est i Monti Volsini, i Monti Cimini, i MontiSabatini e i Colli Albani, di origine vulcanica; a sud-estsi trovano i gruppi montuosi dei Monti Lepini, deiMonti Ausoni e dei Monti Aurunci, formati da roccecalcaree, cioè facilmente permeabili dall’acqua.
il L
azi
o
A nord, nel viterbese, si apre la zona pianeggiante dellaMaremma laziale; in provincia di Roma è posta laCampagna romana (o Agro romano), attraversata dalTevere; più a sud si trova la Pianura pontina (o Agropontino). Queste aree, acquitrinose e malariche, furonobonificate nella metà degli anni Trenta. Al confine con la Campania, vicino a Fondi e alla foce delGarigliano, si trovano piccole zone pianeggianti.
Il paesaggioIl paesaggioIl paesaggio
Pianura
Monti e colline
Monte Terminillo
6Agro pontino
26%montagna
20%pianura
54%collina
26%montagna
20%pianura
54%collina
Il territorio del Lazio è molto vario: i monti si alternano a colline, pianure e laghi.
Il Lazio manca di confini naturali e si inserisce con formairregolare fra Toscana, Umbria, Marche, Abruzzo eCampania. Le pianure si trovano vicino alla costa. Imonti, disposti da nord-ovest a sud-est, rappresenta-no la sua «spina dorsale»; tuttavia è una regioneprevalentemente collinare, solcata dal Tevere.
Il clima è marittimo lungo le coste, con variazioni ditemperatura moderate. Sulle colline è temperato. Suirilievi è continentale, con abbondanti nevicate inver-nali e ampi sbalzi di temperatura.
Il climaIl climaIl clima
I fiumi principali della regione sono il Tevere, il Liri-Garigliano, l’Aniene e il Marta con i loro numerosiaffluenti. Sui Monti della Laga nasce il Tronto, che scor-re tutto in territorio marchigiano.Vi sono oltre 300 chilometri di coste, per lo più basse esabbiose. Il Golfo di Gaeta è l’unico porto naturale delLazio e si apre in una delle rare insenature lungo lacosta. Il promontorio più importante è quello del Circeo.Di fronte alle coste del Circeo si trova un piccolo arcipe-lago di origine vulcanica: le Isole Pontine (oPonziane). La più grande è Ponza, la più piccola è Gavi.
Fiumi e coste
Isola di Ponza
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Il Lazio è la regione dell’Italia peninsulare più ricca di laghi: sene contano circa una trentina. I laghi di Bolsena, di Vico, diBracciano, di Albano e di Nemi si sono formati nei coni diantichi vulcani spenti. Altri sono di origine glaciale. Il Lago di Bolsena si trova a nord di Viterbo ed è il più gran-de, con una superficie di quasi 114 km2. Il Lago di Sabaudiaè separato dal mare da dune costiere.
Laghi
Lago di Nemi
• Lago di Sabaudia
La pianura è per lo più coltivata, ma gran parte del territorio con-serva una vegetazione di tipo spontaneo. In prossimità dellecoste prevale la macchia mediterranea, formata da ginestre,corbezzoli, lavanda (foto a lato), rosmarino e mirto; finoa circa 500 metri di altitudine crescono boschi di sughere,cerri e lecci. Nelle zone umide l’ambiente è caratterizzato da canneti e da piante acquatiche (tra cui ninfee e gigli d’ac-qua) e da pioppi bianchi, ontani e frassini.Tra i 500 e i 1 000 metri si trovano i boschi di rovere, orniello,cerro e nocciolo. Dai 1 000 ai 1 800 metri predominano i boschi difaggi, carpini, olmi montani, aceri e abeti. Il faggio è presente anche a quote infe-riori ai 1 000 metri. Oltre i 1 800 metri crescono rododendri, ginepri e numerose spe-cie protette (genziane, narcisi, gigli, viole e orchidee).
La floraLa floraLa florae la faunae la faunae la faunaIl Lazio presenta ambienti differenti: coste, paludi,pianure, colli e montagne, che ospitano piante eanimali molto diversi.
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il L
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o Il leccio è una delle poche
specie di querce italiane sem-preverdi, cioè che non perdele foglie durante il periodoinvernale. È una pianta moltoresistente, tipica della mac-chia mediterranea, che puòraggiungere altezze di quasi30 metri. Le sue foglie, di colo-re verde scuro, sopportanobene la siccità, per questo illeccio si trova spesso in pros-simità degli ambienti costieri edegli estuari dei fiumi.
Una pianta resistenteUna pianta resistenteUna pianta resistente
Aree umide, coste marine e laghi sono il paradiso degli uccelli. Qui si pos-sono incontrare cavalieri d’Italia, tuffetti, cannareccioni, spatole, aironi, gabbiani, sterne, folaghe, oche selvatichee numerose specie di anatre (foto a destra), Nelle zone interneprevalgono i boschi, dove vivono tordi, merli, picchi, fringuelli,codirossi, cince e luì. Tra i rapaci diurni vi sono poiane, astori,
gheppi, nibbi, falchi pecchiaioli, sparvierie alcune aquile reali. I rapaci notturni più impor-tanti sono il gufo comune, il gufo realee la civetta.Complessivamente nel Lazio vivono più di trentaspecie di anfibi e rettili. Tra i rettili sono diffuse lavipera, il biacco, il saettone, la coronellaaustriaca e la natrice. Tra gli anfibi si trovano la salamandrina dagli occhiali e il geotritone, che vive nelle
grotte, entrambi specie assai rare. Sui Monti della Laga è statasegnalata la presenza della rana temporaria, del tritone
alpestre, del tritone crestato e del tritone comune.Tra i mammiferi che vivono in questa regione ci sono
cinghiali, daini, caprioli e cervi. Numerosisono i conigli selvatici, le lepri, levolpi, le donnole, i tassi, gli istrici, iricci, le puzzole e le martore, oltre adalcuni esemplari di gatto selvatico. Gli esemplari di lupo appenninico eorso bruno marsicano sono protetti.
Di solito il lupo appenninico vive in branchidi non più di dieci individui. Si nutre di cervi ecamosci, che caccia con i compagni, ma an -che di prede di taglia più piccola, come lepri,uccelli e piccoli roditori. Negli ultimi tem pi si èabituato alla presenza dell’uomo, al pun to taleche spesso si nutre dei rifiuti che trova nellediscariche o vicino ai cassonetti dei piccolicentri abitati.È l’antenato del cane domestico, il quale hacon il lupo molti caratteri in comune: muove lacoda in segno di saluto, rizza il pelo e ringhiaquando è irritato, abbassa le orecchie e tienela coda fra le zampe quando è impaurito. 9
• Gufo reale
• Gatto selvatico• Istrice
Le cittàLe cittàLe città
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Roma sorge sulle rive delTevere e si sviluppa su una seriedi colli nel cuore della Cam pa -gna romana. Le testimonianzedell’antica civiltà romana sonovisibili ancora oggi: il Colosseo, il Teatro di Marcello, il Foro,le Terme di Caracalla e di Diocleziano, il Pantheone la Domus Aurea di Nerone.
Il Colosseo era il più grandeanfiteatro dell’antica Roma: al -l’e poca poteva ospitare 50 000
persone. La sua forma ellittica consentiva a tutti gli spetta-tori di vedere bene i combattimenti.
Il capoluogo
Le province di Rieti e Viterbo sono poco popolate a causa della natura montuosa del territorio mentre quelle di Latina e Frosinonehanno una densità vicina alla media nazionale. Tuttavia, la densità demogra-fica della regione è molto superiore a quella nazionale, perché la provincia e lacittà di Roma sono molto popolose.
Latina
Frosinone
RietiViterbo
Roma
meno di 25
da 25 a 100
da 100 a 200
da 200 a 500
da 500 a 1000
più di 1000
Abitanti per km2
Teatro di Marcello
Veduta di Roma
Colosseoil L
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La popolazione del Lazio è di oltre cinque milioni di abitanti, metà dei quali risiedono a Roma.
L’area intorno a Frascati, conosciuta con il nome di Castelli Romani, è molto fertile perché di origine vulcani-ca. Il panorama è abbellito da numerosi vigneti, con cui si producono vini come il Frascati, il Marino, ilGrottaferrata e l’Albano, dal nome dei paesi circostanti.
I Castelli RomaniI Castelli RomaniI Castelli Romani
U
I lavori di costruzione della Fontana di Trevi iniziarono nel 1732 e terminarono solo nel 1762.La fontana fu progettata per rappresentare il cambiamento continuo delle cose simboleggiatodallo scorrere dell’acqua. Le statue di Nettuno (dio del mare) e dei Tritoni (creature fantastiche metà uomini e metà pesci) costituiscono il Trionfo dell’Oceano. L’acqua della fontana proviene dall’acquedotto romano dell’Acqua Vergine, inaugurato nel 19 a.C.
Roma è la capitale della Re pub -blica Italiana. Il Presi den te della Re -pub blica ha la propria residenza nel Palazzo del Quirinale, che si trova appunto sul Colle delQuirinale. A breve distanza sorgePalazzo Chigi, sede della Pre si -den za del Consiglio dei ministri.Dei due rami del Parlamento, laCamera si riunisce a PalazzoMontecitorio, il Senato a Palazzo Madama.
Già nell’antichità da Roma partivano numerose strade di collega-mento tra le diverse parti dell’impero: la via Appia, verso sud; laSalaria (l’antica via del sale) verso l’Adriatico; la Flaminia versol’Umbria; la Cassia e la Clodia verso la Toscana; l’Aurelia lungoil Tirreno. Per indicare che «tutte le strade portavano a Roma», nelForo c’era una colonna rivestita di bronzo dorato, chiamata «Miglioaureo». Poiché era considerato il punto da cui partivano tutte lestrade, sul Miglio aureo erano indicate le distanze da Roma alleprincipali città dell’impero.
La capitale antica...
Appia Antica
Palazzo Madama
11Palazzo Montecitorio
...e quella moderna
È sorta ai piedi dei Monti Cimini, sui resti del borgoetrusco di Surrena. Conobbe il massimo sviluppo trail XII e il XIII secolo, quando fu libero comune e resi-denza di numerosi papi. È famosa per le sue terme epossiede uno dei bacini idrominerali più ricchi d’Italia.Le sue sorgenti erano note già agli Etruschi e aiRomani. La provincia di Viterbo possiede una fiorenteindustria della ceramica.
il L
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È stata la prima città nuova della pianura: fu fondata nel1932, quasi al termine dei lavori per la bonifica dell’Agropontino. Da allora ha avuto un rapido sviluppo, fino adiventare la seconda città del Lazio per numero di abi-tanti. Ha una pianta a raggiera ottagonale. I suoi principa-li edifici pubblici sono stati costruiti in travertino, su ariose e verdi piazze, come il Municipio con la torrecivica, la chiesa di San Marco e il Tribunale. È sededi industrie farmaceutiche, elettroniche e alimentari.
Viterbo
FrosinoneÈ il centro principale della Ciociaria, una zona delLazio meridionale. Un tempo dedita in prevalenzaall’agricoltura, oggi è un notevole centro industrialee commerciale. Nella sua provincia sorgono la stazio-ne termale di Fiuggi e l’Abbazia di Montecassino,fondata da san Benedetto intorno al 530, completa-mente distrutta dai bombardamenti della Secondaguerra mondiale e in seguito ricostruita.
Latina
Palazzo dei papi
Piazza del popolo
Veduta di Frosinone
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Le cittàLe cittàLe città
RietiSi trova nella zona della Sabina, ai piedi del MonteTerminillo, dove si è sviluppato il turismo invernale. Fulibero comune e sede vescovile. Il Duomo e il Palazzo deiVescovi hanno origini medievali. In piazza San Rufo unalapide con un’iscrizione in latino, italiano e altre 18 linguericorda che siamo nell’umbilicus Italiae, ossia nel centroesatto dell’Italia.
13
Sulla riva destra del Tevere si estende la Città del Vaticano, un vero e proprio statocreato nel 1929, di cui il Papa è sovrano assoluto, che ha una propria moneta, un corpoarmato (la Guardia svizzera), un tribunale, un quotidiano, una radio e una televisione.Comprende il Palazzo Apostolico e i Giardini Vaticani, nonché le più impor-tanti chiese di Roma, prima di tutte la Basilica di San Pietro. Nei suoi confinisono racchiuse opere d’arte di valore inestimabile, molte delle quali esposte neiMusei Vaticani.
Nella Cappella Sistina si possono ammirare gliaffreschi del pittore e scultore Michelangelo, tra i qualiil Giudizio universale.La Basilica di San Pietro sorge nel luogo in cui,secondo la tradizione, fu sepolto il santo. È la chiesapiù grande del mondo e sorge in piazza San Pietro,una piazza di forma ellittica, racchiusa da un colonna-to con quattro file di colonne.
Una città nella cittàUna città nella cittàUna città nella città
U
Giardini VaticaniPiazza San Pietro
Duomo di Rieti
Nelle pianure che si affacciano sul mare si producono in modo intensivoortaggi (carciofi), frutta (ciliegie, fragole, nocciole, castagne, fichi,pere, cocomeri, uva e pesche) e barbabietole da zucchero. Nellezone interne si coltivano cereali.
Nelle praterie di montagna ci sonoalcune superfici coltivate a orzo, segale e avena.Sui Monti Volsini e sui Colli Albani è diffusa la vite.In tutta la regione è in crescita la coltivazione deifiori in serra.
AgricolturaAgricolturaAgricoltura
C
L’allevamento più diffuso è quello degli ovini, seguito da bovini e suini. Nel suddel Lazio è caratteristico l’allevamento delle bufale, un bovino dal cui latte si ricava larinomata mozzarella. È molto diffusa la pesca.
Allevamento e pescaAllevamento e pescaAllevamento e pesca
AgricolturaA
Il Lazio è una regione dai grandi contrasti.
L’agricoltura è praticata su oltre il 50% del ter-ritorio, grazie anche alla bonifica delle fertili pia-nure dell’Agro romano e pontino e della Ma rem -ma laziale. Un quinto dei lavoratori è occupatonell’industria. La risorsa fondamentale dellaregione è il terziario, che occupa i tre quartidei lavoratori e contribuisce per quasi l’80% alreddito regionale. Questo primato si deve allapresenza nel territorio della capitale d’Italia. 2,4%
primario2,4%primario
19,3%secondario19,3%secondario
78,3%terziario
78,3%terziario
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il L
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economicheeconomicheeconomicheLe attivitàLe attivitàLe attività
A Roma sono presenti numerosi enti pubblici, ministeri e banche. La città, infatti, è il centro dell’attività politica eamministrativa dello stato e ha legato il suo sviluppo eco-nomico soprattutto al terziario. Negli anni Cinquanta e Sessanta un forte sviluppo indu-striale permise la nascita di nuove imprese, concentratesoprattutto nelle province di Latina e Frosinone. I settori piùimportanti sono quello meccanico, chimico, farmaceuticoe cartotecnico. Tradizionali sono le industrie tessili e alimentari. A partire dagli anni Ottanta si sono sviluppati i settoridell’elettronica e dell’informatica e quello aerospaziale, tuttavia il peso dellaregione nella geografia dell’industria italiana resta limitato.
A Roma gran parte degli addetti al terziario è impiegata nella pubblica amministrazionee nei ministeri, ma sono rilevanti anche il settore bancario e assicurativo.È molto sviluppato il turismo culturale e religioso,favorito dalle notevoli bellezze artistiche e dalla presenza di Città del Vaticano. Sono numerose anchele località marittime, montane e termali.
TerziarioTerziarioTerziario
Così come per gli altri settori, anche per quanto ri -guar da le comunicazioni il Lazio risente degli squi-libri tra la capitale e le altre province. Roma è ilnodo principale della rete di comunicazioni stradalie ferroviarie del Lazio e di tutta l’Italia. Disponeinoltre di due aeroporti, il G.B. Pastine di RomaCiampino e quello intercontinentale Leonardo daVinci di Roma Fiumicino, che è ormai inadeguato alla grande quantità di voli.Le altre città della regione sono meno servite. L’unico porto di rilievo è quellodi Civitavecchia, da cui partono i collegamenti per la Sardegna.
ComunicazioniComunicazioniComunicazioni
T
IndustriaIndustriaIndustria
A
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Pietà di Michelangelo, Basilica di San Pietro
Una delle più grandi paure dell’uomo medievale era l’ar-rivo dei pirati saraceni, perché il loro sbarco, per lecittà, significava sempre furti, violenze e morti. Fin daitempi antichi, nel periodo di Carnevale, a Contigliano(Rieti) viene messo in scena un finto combattimento fracristiani e saraceni, che ha la funzione simbolica diallontanare la paura. Con il tempo il duello si è trasfor-mato in una danza, chiamata moresca.
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Il folkloreIl folkloreIl folkloreIl folklore
Ar
Ar
Il 19 marzo a Itri (Latina), per la Festa di San Giuseppe, siaccendono grandi falò intorno ai quali si svolgono danze ecanti e si servono le zeppole, i dolcetti tipici. Spenti i fuochi,la festa termina con salti propiziatori sulla brace ancora acce-sa. I salti sono una prova di coraggio, ma anche un’usanzaantica che serve per attirare la fortuna. Alla fine, si raccoglie lacenere e la si conserva fino al 19 marzo dell’anno successivo.
La Festa di San GiuseppeLa Festa di San GiuseppeLa Festa di San Giuseppe
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La moresca di ContiglianoLa moresca di ContiglianoLa moresca di Contigliano
L
Ogni popolo nel corso dei secoli ha sviluppato abitudini e costumi caratteristici che hannoinfluenzato il suo modo di parlare, la sua cucina, i suoi canti e le sue feste. Il folklore èl’insieme delle tradizioni popolari (proverbi, canzoni, musiche, ninnenanne, abitudini ali-mentari...) e delle loro manifestazioni. Lo studio del folklore passa attraverso libri, dischi,spettacoli, sagre paesane e musei etnografici, ma anche attraverso ricerche «sul campo».Così, gli studiosi del folklore raggiungono i paesi più isolati per raccogliere testimonianze,per farsi raccontare dagli anziani storie e leggende locali o per partecipare alle feste pae-sane che si svolgono ancora con gli stessi rituali di molti secoli fa.
Nel bagaglio folkloristico del Lazio si trovano un gran numero di manifestazioni, molte delle quali risalgono a tempi antichissimi.
il L
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Ogni anno a Montefiascone (Viterbo) si svolge una sagradedicata al vino Est Est Est. Lo strano nome ha radici anti-che… Nel 1111 Enrico V di Germania stava per essere incorona-to imperatore da papa Pasquale II. Per l’occasione tutti i nobilitedeschi dovevano raggiungere Roma per assistere alla cerimo-nia. Il viaggio era lungo e i nobili volevano gustare tutti i piaceriche l’Italia poteva offrire, così mandarono in avanscoperta i loroservi. Il servitore dell’abate Defuk doveva indicargli le tavernecon il vino migliore con la scritta latina est (che significava «è»,sottinteso: «buono il vino»). A Montefiascone il servitore assag-giò un moscato così buono da meritare non uno, ma tre est! Da allora il moscato di Montefiascone si chiama Est Est Est.
La sagra del vino Est Est EstLa sagra del vino Est Est Est
L
La sagra del vino Est Est Est
Nella festa del Corpus Domini («corpo del Signore») si portain processione, dentro un grande ostensorio, un’ostia consa-crata, che per i fedeli è il corpo del Signore. Per abbellire il per-corso si espongono alle finestre tappeti e tessuti ricamati e,in alcune località, le strade sono ricoperte dalle «infiorate»: sidisegnano a terra alcune immagini che verranno colorate conmigliaia di petali di fiori. L’infiorata di Genzano di Roma è una tradizione che risaleal 1778. È famosa per il tappeto multicolore che si estendedal corso centrale del paese fino alla gradinata e all’ingressodella chiesa di Santa Maria della Cima.
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Cicco PetrilloC C C C C C C C C C C C C C C C C C C C C C i i i Ci C Ci C i C C i c c c c c i i ic i c i i i i c i i c c c c c c c c c c cc c c c c c c c c c c c c co c o c c o o o o o o o o o o o co c o c o o c c o o o P P P P P P P P P P P P P P P P P P P P P P P P P P P P P P P P P P P e e e e e Pe P e P P e e e e e e e e e e e e Pe e Pe e e e e e e e e e e e e e e e e e et e t et e t t r t e r t e e r t t t t t t r r r r tr t r tr t r r r r t t t t t i i i i i i i i i i ri r i i i ri r i ri i i i l l l l l il l i l l l l l l il i l i i ll l l l ill l l i l l lo l o l l o o o o o o o o lo l o o lo o l l o o l o o o oCicco PetrilloCicco Petrillo
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Il folkloreIl folkloreIl folkloreIl folkloreil
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C’ erano una volta moglie e maritoche avevano una figlia femmina eavevano trovato a maritarla.
Il giorno delle nozze avevano invitato tutti iparenti e dopo lo sposalizio si misero a tavola. Sul più bello del pranzo venne a man-care il vino. Il padre disse alla figlia sposa: – Va’ giù in cantina a prendere del vino.La sposa andò in cantina, mise la bottigliasotto la botte, aprì la spina e aspettò che labottiglia si riempisse. Intanto che aspettava,cominciò a pensare: «Oggi mi sono sposa-ta, di qui a nove mesi mi nascerà un figlio,gli metterò nome Cicco Petrillo, lo vestirò, localzerò, diventerà grandicello… E se Cicco Petrillo poi mi muore? Ah, pove-ro figlio mio!» e sbottò in un pianto, un pian-to da non dirsi. La spina intanto era sempreaperta e il vino correva giù per la cantina. Gliinvitati al pranzo, intanto, aspettavano lasposa, ma la sposa non arrivava. Il padredisse a sua moglie: – Va’ un po’ in cantina avedere se quella là si è addormentata.
La madre andò in cantina e trovò la figliache piangeva a più non posso.– Che hai fatto, figlia mia? Che cosa t’è suc-cesso?– Ah, mamma mia, stavo pensando cheoggi mi sono maritata, tra nove mesi faròun figlio e gli metterò nome Cicco Petrillo.E se poi Cicco Petrillo muore?– Ah, povero mio nipote!– Ah, povero figlio mio!
UNA FIABA ROMANA
A metà del Novecento, un grande scrittore italiano,
Italo Calvino, raccolse in un volume le fiabe popolari delle varie regioni d’Italia.
La fiaba che riportiamo proviene da Roma.
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E mentre tutte e due le donne piangevano,la cantina si riempiva di vino. Intanto quellidi sopra continuavano ad aspettare il vino.Alla fine il padre si decise a scendere; trovòle due donne in lacrime e chiese: – E chediavolo v’è successo?– Ah, marito mio! Sapessi! Stiamo pensan-do che ora questa figlia nostra s’è maritatae presto, presto ci farà un figlio, a questofiglio gli metteremo nome Cicco Petrillo, ese Cicco Petrillo nostro muore?E si misero a piangere tutti e tre, in mezzoal vino. Alla fine scese anche lo sposo eanche a lui i tre ripeterono la stessa storia.Lo sposo da principio credeva che scher-zassero, ma quando vide che facevano sulserio cominciò a urlare: – Che eravate unpo’ tonti me l’immaginavo, ma fino questopunto proprio no! Me ne vado e non mivedrete più.Uscì di casa senza voltarsi nemmeno indie-tro. Camminò fino a un fiume e qui trovò unuomo che cercava di levare delle noccioleda una barca con una forca e si lamentava:– È un pezzo che ci provo, ma non riesco alevarne nemmeno una!– Sfido! Perché non provate con la pala?– Con la pala? Toh, non ci avevo pensato!Lo sposo camminò finché arrivò a un altrofiume dove c’era un contadino che s’affan-nava ad abbeverare due buoi con un cuc-chiaio e diceva: – Sono qui da tre ore e non
sono buono a cavare la sete a questebestie!– E perché non gli lasciate mettere il musonell’acqua?– Il muso? Eh, dite bene. Non ci avevo pen-sato.«E due!» disse lo sposo e andò avanti.Cammina, cammina, in cima a un gelsovide una donna che teneva in mano un paiodi calzoni.– Che fate lassù, buona donna?– Oh, se sapeste! Il mio uomo è morto e ilprete m’ha detto che è salito in Paradiso. Iosto ad aspettare che torni giù e che rientrinei suoi calzoni.«E tre!» pensò lo sposo «Mi pare che nons’incontra che gente più tonta di miamoglie. È meglio che me ne torni a casamia!».Così fece e si trovò contento, perché si diceche il peggio non è mai morto.
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’E chiacchiere se rimane sempre a zero: cè vonno i maccaroni pè vempì a panza.Con le chiacchiere si rimane sempre a zero: ci vogliono i maccheroni per riempire la pancia.
A tutte ’e cose ce saria da passà dò vote.Bisognerebbe fare tutte le cose due volte.Significa che dall’esperienza s’impara.
Chi nun sa presto parla.Chi non sa è sempre pronto a parlare.
In tutta Italia i proverbi e le canzoni dialettalisono molto numerosi.
Si dice che i proverbi siano la sapienza dei popoli; infatti dietro a queste brevi frasi sinascondono sempre un insegnamento o un invito alla riflessione.
ProverbiProverbiProverbie canzonie canzonie canzoni
Leggi alcuni proverbi e modi di dire tipici
del Lazio e scopri il loro significato.
Andove c’è stato er foco ciarimane la puzza d’abbrucciaticcio.Dove c’è stato il fuoco rimane la puzza di bruciato.
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In tutta Italia le canzoni dialettali, cioè le canzoni il cui testo è in dialetto, sonomolto numerose. Anche il Lazio non fa eccezione. Molte di queste canzoni sonolegate al lavoro nei campi o all’allevamento del bestiame nella campagnaromana, mentre altre cantano le gioie semplici di una vita povera e dura: l’amore,le festività religiose, il cibo e il vino.
Alla RenellaAlla RenellaAlla Renella
A ttocchi a ttocchi la campana sona:li Turchi sò rivati alla marina!Chi c’ha le scarpe rotte l’arisola,io me l’ho risolate stammatina…Come te pozz’ amà,come te pozz’ amà!Se esco da sti cancelliqualcheduno l’ha da pagà!Amore, amore, manneme un saluto,che sto a Reggina Celi carcerato,da amici e da parenti abbandonatoe sò rimasto solo abbandonato…Come te pozz’ amà…S’er papa me donasse tutta Romae me dicesse: «Lascia star chi t’ama»,io je direbbe: «No, Sacra Corona,val più l’amore mio che tutta Roma».Come te pozz’ amà…
A rintocchi a rintocchi la campana suona:i Turchi sono arrivati alla spiaggia!Chi ha le scarpe rotte le risuola,io me le sono risuolate questa mattina…Come ti posso amare,come ti posso amare!Se esco da questi cancelliqualcuno deve pagarla!Amore, amore, mandami un saluto,che sto carcerato a Regina Coeli,abbandonato dagli amici e dai parentie sono rimasto abbandonato…Come ti posso amare…Se il papa mi donasse tutta Romae mi dicesse: «Lascia stare chi ti ama»,io gli direi: «No, Sacra Corona,vale di più l’amore mio che tutta Roma».Come ti posso amare…
Questa canzone appartiene al cosiddetto gruppo delle «canzoni del carcere»,inventate nel corso dei secoli dai numerosi condannati che passarono per la prigione romana di Regina Coeli. È di origini molto antiche, alcuni pensano cherisalga addirittura al Cinquecento.
La canzone dialettale
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I piatti di carne sono numerosi, ma i più caratteristici sono l’abbacchio (agnello da latte)e la coda alla vaccinara. A base di vitello sono i saltimbocca alla romana, arricchi-ti da prosciutto e salvia. Un buon secondo di carne può essere accompagnato dai carciofialla giudìa, un piatto di origine ebraica. Passando al pesce, sono molto diffusi le ciriole, piccole anguille che si pescano nel Tevere, i cefali, le razze, le triglie, i calamari e i merluzzi (foto adestra). Fra le specialità il baccalà inguazzetto, filetti di merluzzo infarinatie saltati in padella con salsa di pomodo-ro, acciughe, olive e pinoli.22
Tra i piatti tipici del Lazio, uno dei più anti-chi è quello degli gnocchi alla romana(foto a destra), che si dice risalga addiritturaai tempi dell’Impero romano. Si preparanofacendo cuocere il semolino nel latte; una volta freddolo si taglia a pezzi che vengono poi fatti gratinare nel forno con il formaggio grattugiato.Nel Lazio si consumano numerosi tipi di pasta: spaghetti, rigatoni, vermicelli,penne e bucatini. Anche le fettuccine sono note fin dai tempi dell’Impero romano;con un impasto a base d’acqua, farina e uova si stende una sfoglia, che poi si arrotola e si taglia a striscioline sottili. Le ricette per i primi piatti sono numerose e vengono ormaicucinate in tutta Italia, come i bucatini all’amatriciana, a base di guanciale, peperon-cino, pecorino e pomodoro. Molto conosciuti anche gli spaghetti alla carbonara, conguanciale, olio, burro, latte, pecorino grattugiato, uova, sale e pepe. Sono diffuse anche leminestre, che hanno origine dalle antiche zuppe preparate dai contadini.
La cucina del Lazio comprende piatti semplici,ma ricchi di sapori.
In cucinaIn cucinaIn cucina
Primi piatti
Secondi piatti
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Un tempo il vino era servito in particolari contenitori: i barzilai (doppi litri), i tubbi(litri) e le fojette (mezzi litri). Questo modo di bere il vino si può ancora ritrovare nellefraschette, le tipiche osterie dei Castelli Romani. In questa zona si produce un otti-mo vino bianco: il Frascati, il Velletri e il Colli Albani si abbinano bene agli ortag-gi e ai primi. Con il pesce e l’amatriciana è particolarmente indicato l’Est Est Est,mentre con i secondi di carne si beve il rosso Genazzano.
Nell’Agro pontino si producono noti latticinicome la famosa mozzarella di bufala, ilcaciocavallo, il provolone e la provola
affumicata. Dalle colline provengono otti-mi formaggi di capra come il pecorinoromano e le marzoline, da conservare sot-t’olio. Con il pecorino, unito a parmigiano, uova e
pepe, si prepara il ripieno dei calascioni, i deliziosi pan-zerotti di pasta sfoglia.Le ricotte fresche sono confezionate in cestini divimini e avvolte in foglie di fico.
Deliziosi formaggiDeliziosi formaggiDeliziosi formaggi
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Golosità!Golosità!Golosità!
Il dolce più classico della tradizione romana è il maritozzo con lapanna (foto a destra). La crostata di riso è fatta di pastafrolla far-
cita di riso nero e frutta assortita. Particolar men tegustoso è il pangiallo di Natale, un dolce abase di noci, mandorle, nocciole, pinoli e miele. Altri dolci tipici sono i bignè di San Giuseppe, la pizza romana di Pasqua e le frittelle di mele(foto a sinistra) spolverate di zucchero.
I viniI viniI vini
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Gli Etruschi fondarono nel Lazio moltecittà come Tarquinia e Cerveteri chesono, oggi, fra i centri archeologici piùimportanti d’Italia. Qui si trovano numero-se necropoli («città di morti»), le cuitombe, nella forma, ricordano una casa esono arredate con oggetti per la vita nell’al-dilà del defunto. Le pareti sono vivacemente dipinte con lerappresentazioni dei momenti più felicidella vita: le danze, la caccia, la pesca o ibanchetti, proprio come in quella che vienechiamata la Tomba dei leopardi.
Arte e museiArte e museiArte e musei
A Bomarzo (vicino a Viterbo) si trova ilParco dei Mostri. Il parco fu fatto costrui-re nel Cinquecento da PierfrancescoOrsini, signore della zona, e doveva essereuno splendido «parco di divertimenti». Suigrossi massi di tufo Orsini fece scolpireuna trentina di costruzioni e statue gigante-sche, come la Tartaruga, il Drago, l’Elefan -te, il Mascherone e persino un orco, dettol’Orco Orrendo. Se entrerete senza pauranella sua bocca spalancata vi troverete inuna grande sala, con un tavolo al centro esedili alle pareti.
Il Lazio è ricco di monumenti e testimonianze del passato: necropoli etrusche, anfiteatri romani,palazzi papali, ville con meravigliosi giardini...
PARCO DEI MOSTRIBomarzo
PALAZZO FARNESECaprarola
COLOSSEORoma
NECROPOLITarquinia
PALAZZO PAPALE
Viterbo
Osserva sulla carta dove sono collocati alcuni dei principali monumenti del Lazio.
Descrivi qui sotto il monumento
che hai ricostruito.
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Ritaglia i pezzi del puzzle e scopri qual è il monumento raffigurato.
• Musei CapitoliniRoma - Piazza del Campidoglio, 1www.museicapitolini.org
• Musei VaticaniCittà del Vaticano - Viale Vaticanomv.vatican.va/2_IT/pages/MV_Home.html
• Galleria BorgheseRoma - Piazzale Borghese, 5www.galleriaborghese.it
• Domus AureaRoma - Via della Domus Aureawww.romaspqr.it/ROMA/domus-aurea.html
• Museo della Civiltà romanaRoma - Piazza G. Agnelli, 10www.museociviltaromana.it
• Galleria nazionale d’Arte moderna e contemporaneaRoma -Via delle Belle Arti, 131www.gnam.beniculturali.it
• Museo nazionale etrusco di Villa GiuliaRoma - Piazzale di Villa Giulia, 9www.ticketeria.it/lazio-villagiulia-ita.html
• Museo nazionale tarquinieseTarquinia (Viterbo) - Piazza Cavour, 1www.linktour.it/monumenti/dettagli_sito_espositivo.asp?Mon=11291
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A spassoA spassoper i museiper i musei
A spassoper i musei
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Secondo gli antichi Greci,
le Muse erano le divinità che proteggevano le arti,la poesia e le scienze.
Museo vuol dire «luogo sacro alle Muse».
Ci sono musei di vario tipo: quelli che rac-colgono scoperte scientifiche, quelli chericostruiscono l’ambiente in cui vivono glianimali, quelli dedicati alle tradizioni popo-lari, al teatro, al cinema… A seconda deltipo, hanno nomi diversi: per esempio, lepinacoteche conservano i dipinti e i museiarcheologici raccolgono testimonianze eoggetti antichi.
Molto spesso i musei espongono talmentetanti reperti che è quasi impossibile osser-vare tutto. Quindi quando si va a visitare unmuseo è meglio prepararsi prima, consul-tando un catalogo per scegliere cosa ciinteressa di più.Molti musei propongono esperienze dilaboratorio, che permettono di sperimenta-re, giocare o realizzare piccole opere d’arte.
Arte e museiArte e museiArte e musei
Gianlorenzo Bernini fu un genio dell’artedel Seicento: architetto, pittore, scultore e sce-nografo, a lui si devono molte delle opere cheornano Roma e altre città italiane. Il grupposcultoreo Apollo e Dafne si trova alla GalleriaBorghese di Roma. Esso rappresenta il dioApollo che insegue Dafne, perché ne è inna-morato. Dafne però non lo ama e, per liberarsidi lui, chiede aiuto alla madre Terra, che la tra-sforma in un albero di alloro.
Potrai ammirare questo qua-dro di Vincent Van Goghintitolato Il giardiniere allaGalleria nazio na le d’Artemoderna e con tem pora ne adi Roma. Van Gogh fu unfamoso pittore dell’Ottocento.Usava colori vivaci e pennella-te che restituiscono la formadegli oggetti. Sappiamo cheVan Gogh aveva gli occhi chia-ri e i capelli rossi, perché si èraffigurato in molti autoritratti.Dipinse anche molti suoi ami -ci: il dottore, il postino e il giar-diniere (che puoi ammirarenella riproduzione).
Prova a colorare il quadro e poi vai a vedere quello vero, per scoprire se tu e Van Gogh amate gli stessi colori.
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Ottaviano Au gusto fu il successore di Giu lio Cesare. Questa scultu-ra, che si trova nei Musei Vaticani e vie ne detta l’Augusto di PrimaPorta, lo ritrae in un atteggiamento che lo fa sembrare forte e sicuro, pro-prio come deve essere un imperatore. La corazza è decorata con immagini di vittoria e di pace, il bastone è simbo-lo di comando: l’imperatore, infatti, era anche il capo dell’esercito.
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GiochiGiochi
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Questo gioco consiste neldisporre una parola data inverticale e utilizzare ogni lettera
di questa come iniziale diun’altra parola. Ti diamo unesempio qui a lato. Potetegiocare anche a squadre.
Componete un acrostico per unaprovincia del Lazio a vostra scel-
ta. Vince chi forma l’acrostico più buffo!
Sai risolvere un rebus? Sostituisci ai dise-gni le parole che rappresentano e scopriraidove si trovano i due aeroporti di Roma. I numeri tra parentesi ti indicano da quantelettere è formata ogni parola.
Quali parole che si riferiscono al Lazio sinascondono nei seguenti anagrammi?Dovrai scoprirlo provando a cambiare l’or-dine delle lettere, come nell’esempio.
Dividetevi a squadre. Vincerà la squadrache scoprirà in meno tempo le parolenascoste.
NATALI | E TIRI | ASTIO | O RICCE |LI VOTI | TRE EVE | TRILLO MINE |TRE BOVI
In quale luogo erano soliti ritrovarsi gli anti-chi Romani? Completa il cruciverba e tro-verai la risposta nella colonna evidenziata.
1. Città fondata nel 1932 nell’Agro pontino.
2. Sorge ai piedi del Monte Terminillo.
3. Centro principale della Ciociaria.
4. Capoluogo del Lazio e capitale d’Italia.
5. Si trova ai piedi dei Monti Cimini, suiresti del borgo etrusco di Surrena.
L’acrostico
Gli anagrammi
Il cruciverba
ROMAROMAOMAROMAR
CI
AM
1
2
3
4
5
ROMA
itrovigniemoriantica
(9;8)
Il rebus
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Traforo delM. Bianco
Colle delMonginevro
Passo delSempione
Traforo delFréjus
Colle delMoncenisio
Colle di Tenda
Passodello Stelvio
Passo del Brennero
Passo delTonale
Passodei Giovi
Colle diCadibona Passo
dell’AbetonePasso
della Futa
Passodella Cisa
I
Ischia
Isole Egadi
I s o l e E o l i e
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go
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Pantelleria
VerrèsCourmayeur
Alba
Marostica
Murano
Chioggia
Asiago
Burano
Brunico
Riva delGarda Aquileia
S. Danieledel Friuli
Comacchio
PortofinoFaenza
Volterra
S. Benedettodel Tronto
Fabriano
Orvieto
Gubbio
Todi
Assisi
Narni
Foligno
Tarquinia
Cassino
CerveteriCivitavecchia
Marino
Fiuggi
Gaeta
Cocullo Termoli
Jesi
Pietrabbondante
Amalfi
ErcolanoPompei
PaestumSorrento
GiffoniAlberobello
Otranto
ViesteManfredonia
S. Mariadi Leuca
Gioia delColle
Melfi
Maratea
Metaponto
Eraclea
Gioia Tauro
Sibari
Tropea
LocriVillaS. Giovanni
Soverato
Cefalù
Taormina
Mazaradel Vallo
Marsala
Noto
Augusta
Bomarzo
Alghero
Barùmini
PortoTorres
Orosei
Cortinad’Ampezzo Tolmezzo
Palmanova
Riace
Arbatax
Latina
Frosinone
TeramoPescara
Chieti
Isernia
CasertaAvellino
Salerno
Benevento
Foggia
Asti
Cuneo
Vercelli
Biella
Alessandria
Novara
Verbania
LeccoBergamo
Brescia
Pavia Cremona
Varese
Lodi
Como
Mantova
Sondrio
Belluno
Padova
Rovigo
Treviso
VeronaVicenza
Bolzano
Gorizia
Pordenone
Udine
Imperia
SavonaLa Spezia
Rimini
Ferrara
Ravenna
Forlì
Modena
ReggioEmiliaParma
Piacenza
Cesena
Prato
Massa
Lucca
Pistoia
PisaLivorno Arezzo
Siena
CarraraPesaro
Macerata
Urbino
Fermo
Monza
Grosseto
AscoliPiceno
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Viterbo Rieti
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Oristano
Sassari
Carbonia
Iglesias
TempioPausania Olbia
Sanluri
TortolíLanusei
Taranto
Brindisi
Lecce
Andria
BarlettaTrani
Matera
Cosenza
Reggiodi Calabria
Vibo Valentia
Trapani
Messina
Caltanissetta
Agrigento
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Siracusa
Ragusa
Crotone
AOSTA
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GENOVA
BOLOGNA
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viaggio!InInviaggio!
Principali vie di comunicazione stradali
Nelle prossime pagine ti proponiamo un itinerario nei luoghi caratteristici della tua regionee di quelle confinanti: colora in rosso sulla carta dell’Italia che trovi in questa pagina le stra-de percorse.
Nelle Marche la prima tappa è Urbino:testimoniano il suo gloriosopassato il Palazzo ducale e l’Università, una delle più antiche d’Italia.
Le Grotte di Frasassi sono uno spettacolarecomplesso di gallerie scavate dalle acque. Pensa che la grotta più grande (l’Abisso Ancona) potrebbe ospitare…il Duomo di Milano!
Nel 1200 i maestri cartai di Fabrianoriuscirono a ottenereuna carta economica e resistente. Ancora oggi la cittadina è specializzata nellaproduzione di carta.
Dalle mura di Foligno,in Umbria, si puòammirare uno splendidopanorama seduti sui«canapè» (sedili in mattoni) costruiti in passato dalle più importanti famigliedella città.
Pesaro
Urbino
Gubbio
L. Trasimeno
L. diBolsena
L. diBracciano
L. diVico
P. Mon
Cascatadelle
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viaggio!InInviaggio!
A spasso per Lazio e...Questo viaggio ti propone un breve itinerario fra alcune delle localitàpiù note, caratteristiche o curiose della tua regione e di alcune diquelle confinanti. Altre mete interessanti potrai scoprirle tu, con lacuriosità di un vero viaggiatore, e proporle ai tuoi compagni.
Le acque della Cascata delleMarmore, la più alta cascata italiana, sono sfruttate per la produzione di energia elettrica.
Una delle mete più fantasiose del Lazio è il Parco dei Mostri di Bomarzo, costruito nel Cinquecento scolpendo, su grossi
massi, orchi, draghi, elefanti...
Le necropoli di Tarquinia edi Cerveteri sono ricche dimemorie dell’antica civiltàetrusca.
Poco più a sud di Roma, a Marino, in ottobre si celebrala Sagra dell’uva: per l’occasione dalle fontanezampilla vino bianco e nelle
vie cittadine sfilano un corteo storico e carri addobbati di tralci
di vite e grappoli d’uva.
Macerata
Fermo
Ascoli Piceno
N. deiti Sibillini
a
re
Fiuggi
Frosinone
na
Cassino
Gaeta
IsolePonziane
to
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Liri
San Benedettodel Tronto
Perugia conserva la struttura medievale,con strade tortuose e in salita, chiuse fra le mura di antichipalazzi.
Ancona
P.N. delCirceo
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Si parte! Leggi le didascalie e segui con ordine la numerazione delle diverse «tappe», in Lazio, Marche e Umbria, poi colora in rosso,
sul disegno qui sotto e sulla carta a p. 29, le strade da percorrere.
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ilil Lazio Lazioil Lazio
• Scrivi il nome del capoluogo di regione e dei capoluoghi di provincia.• Cerchia il principale porto e l’aeroporto internazionale; poi osserva la rete stradale erileva le caratteristiche del sistema di comunicazione.
• Distingui e denomina alcuni elementi geografici: i monti, le pianure e i laghi principali.• Segna il corso del Tevere e quello dei suoi affluenti.• Osserva la conformazione dei laghi e fai ipotesi sulla loro origine.
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