Sul vesuxio senza funicolare

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Andiamo sul Cratere del Vesuvio. Aflo

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Luciano Pavarotti canta Funiculì FuniculàLuciano Pavarotti canta Funiculì Funiculà

Il monte Vesuvio è un vulcano esplosivo attivo (in stato di quiescenza dal 1944), situato in Campania, nel territorio dell'omonimo parco nazionale istituito nel 1995. La sua altezza, al 2010, è di 1.281 m[2], sorge all'interno di una caldera di 4 km di diametro. Quest'ultima rappresenta ciò che è rimasto dell'ex edificio vulcanico (Monte Somma) dopo la grande eruzione del 79 d.C., che determinò il crollo del fianco sud-orientale in corrispondenza del quale si è successivamente formato il cratere attuale. È attualmente l'unico vulcano attivo di tutta l'Europa continentalÈ uno dei vulcani pericolosi più studiati al mondo; ciò è dovuto al fatto che sulle sue pendici vi abitano circa 700.000 persone e le conseguenze dell'eruzione sarebbero estremamente devastanti.Nel 2010 il Vesuvio è stato proposto alla selezione per eleggere le sette meraviglie del mondo naturale come Bellezza naturale italiana. Il VesuvioSi tratta di un vulcano particolarmente interessante per la sua storia e per la frequenza delle sue eruzioni. Fa parte del sistema montuoso Somma-Vesuviano. È situato leggermente all'interno della costa del golfo di Napoli, ad una decina di chilometri ad est del capoluogo campano.Il Vesuvio costituisce un colpo d'occhio di inconsueta bellezza nel panorama del golfo, specialmente se visto dal mare con la città sullo sfondo. Una celebre immagine da cartolina ripresa dalla collina di Posillipo lo ha fatto entrare di diritto nell'immaginario collettivo della città di Napoli. Il Vesuvio detiene un primato a livello mondiale, cioè quello di essere stato il primo vulcano ad essere studiato sistematicamente (per volontà della casa regnante dei Borbone), studi che continuano tuttora ad opera dell'Osservatorio Vesuviano. Risale infatti al 1841 (per volontà del re Ferdinando II delle Due Sicilie) la costruzione di un Osservatorio (tuttora funzionante, anche se solo come dependance di più moderne strutture ubicate a Napoli) e si può ben dire che la vulcanologia, come vera e propria disciplina scientifica, nasca in quegli anni. A riprova dell'elevato grado di leadership scientifica della struttura napoletana, basti pensare che quando nei primi decenni del XX secolo gli statunitensi decisero di creare un osservatorio alle Hawaii, presero ad esempio l'istituto vesuviano.Dal 1944 non si sono più avute sue eruzioni. Pur tuttavia, essendo il vulcano considerato in stato di quiescenza, alcuni interventi legislativi hanno individuato una zona rossa comprendente 18 Comuni (quelli del Parco Nazionale del Vesuvio: Boscoreale, Boscotrecase, Ottaviano, Pollena Trocchia, Ercolano, San Giuseppe Vesuviano, San Gennaro San Sebastiano al Vesuvio, Sant'Anastasia, Somma Vesuviana, Terzigno, Torre Del Greco, Trecase, Massa di Somma oltre a Cercola, Pompei, Portici, San Giorgio a Cremano, Torre Annunziata); il Dipartimento Nazionale di Protezione Civile, con la collaborazione della comunità scientifica e delle autorità locali, ha predisposto un piano di emergenza che viene costantemente aggiornato. I Comuni, inoltre, mettono ciclicamente in atto delle esercitazioni di Protezione Civile al fine di preparare la popolazione all'evento dell'eruzione. Di recente, la Regione ha predisposto incentivi atti a favorire il decongestionamento dell'area a maggior rischio. Quest'azione degli incentivi economici però non ha avuto il risultato sperato in quanto le popolazioni dei comuni hanno mostrato resistenza a lasciare i luoghi. Infatti quasi tutti dicono che sarebbe stato meglio (invece di utilizzare i fondi per destinarli a questi incentivi di esodo) creare altre "vie di fuga" dal vulcano e istituire un ancora maggiore sistema di monitoraggio preventivo per sapere in anticipo di eventuali manifestazioni eruttive. Inoltre le popolazioni hanno richiesto modifiche sostanziali agli interventi legislativi relativi alla "zona rossa" (ad esempio la diversificazione dei vincoli tra la zona vesuviana marittima da quella della zona interna "sommana" e, ancora, la diversificazione in base alla altitudine) Origini del nomeIl nome Vesuvio (in latino classico Vesuvius; attestato anche come Vesevius, Vesvius, Vesbius) è presumibilmente d'origine indoeuropea, da una base *aues, "illuminare" o *eus, "bruciare".[5]Esistono tuttavia alcune etimologie popolari: dato che nell'antichità si riteneva che il Vesuvio fosse consacrato all'eroe semidio Ercole, e la città di Ercolano, alla sua base, prendeva da questi il nome, si credeva che anche il vulcano, seppur indirettamente traesse origine dal nome dell'eroe greco. Ercole infatti era il figlio che il dio Giove aveva avuto da Alcmena, una donna di Tebe. Uno degli epiteti di Giove (Zeus nella Grecia antica) era Ὕης, Hýēs, cioè "colui che fa piovere". Così Ercole sarebbe diventato Ὑήσου υἱός, Hyḗsou hyiós (pronunciato [hyː ˈɛːsu ː hʏɪˈos]), cioè il "figlio di Hýēs", da cui sarebbe derivato il latino Vesuvius

(pronunciato [wɛˈsʊwɪʊs]).Una tradizione popolare della fine del Seicento vorrebbe invece che la parola derivi dalla locuzione latina

Vae suis! ("Guai ai suoi!"), giacché la maggior parte delle eruzioni sino ad allora accadute, avevano sempre preceduto o posticipato avvenimenti storici importanti, e quasi sempre carichi di disgrazie per Napoli o la Campania. Un esempio su tutti: l'eruzione del 1631 sarebbe stato il "preavviso" naturale dei moti di Masaniello

Cominciamo il percorso in apparenza agevole per tuttiCominciamo il percorso in apparenza agevole per tutti

La traccia della colata del1944La traccia della colata del1944

La difficoltà si comincia ad intravedereLa difficoltà si comincia ad intravedere

Sempre più arduoSempre più arduo

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Vi assicuro che è stata molto dura ma per me con tutti i miei acciacchi seri Vi assicuro che è stata molto dura ma per me con tutti i miei acciacchi seri ed il sovrappeso è stata una sfida alla quale non mi potevo sottrarre. In ed il sovrappeso è stata una sfida alla quale non mi potevo sottrarre. In definitiva sono sopravvissuto e allora benissimo così. Spero che un giorno definitiva sono sopravvissuto e allora benissimo così. Spero che un giorno possiate venire di persona ma state sicuri…io non vi accompagnerò.possiate venire di persona ma state sicuri…io non vi accompagnerò.Bacioni AntonioBacioni Antonio

antonio.florino@gmail.comantonio.florino@gmail.com

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