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BRAUN-BLANQUETIA, vol. 42, 2007 17 INTRODUZIONE Uno dei tratti salienti del paesaggio dell’Appennino Umbro-Marchigiano è costituito dalle ampie superfici di ero- sione sub-pianeggianti presenti fino a quote elevate (800-2000 m s.l.m.) sulle sommità delle dorsali montuose (foto 1). Sono superfici relitte di un antico paesaggio modellatosi a quote prossime al livello del mare all’inizio del Pliocene (ca. 4 Ma) e successivamente sollevate ed erose in ambiente subaereo (COLTORTI, PIERUCCINI, 1999; 2002; CALAMITA et al., 1999). Trattandosi di paesaggi a debole energia del rilievo sono stati soggetti a sfruttamento sin da tempi protostorici per le attività legate al pascolo e alla transumanza (CATORCI , FOGLIA et SPARVOLI, 2006) con il conseguente denudamento della copertura forestale e la creazione di ecosistemi di prateria montana che nel tempo sono stati sog- getti a importanti processi di erosione del suolo. Oggi si assiste al declino dello sfruttamento di questi ecosistemi che tuttavia conservano un’elevata biodiversità. Uno dei fattori determi- nanti della biodiversità è costituito dal suolo in quanto “substrato” che sostiene la biomassa vegetale delle praterie. Lo studio della tipologia e della distribuzio- ne dei tipi di suolo costituisce uno stru- mento prezioso per la comprensione in termini funzionali delle relazioni con la vegetazione e dell’evoluzione del pae- saggio. Le aree sommitali a prateria del- le dorsali calcaree, appartenenti alla Re- gione pedologica delle Dorsali montuo- se e bacini interni (ASSAM, 2006) e, costituiscono nel loro complesso dei Pedopaesaggi (o Sottosistemi di Terre) ben definiti su basi geomorfologiche, geologiche, climatiche, di uso del suolo e dei processi pedologici prevalenti. Al loro interno si riconoscono diverse Uni- tà di Terre (BRABANT, 1993) che defini- scono con ulteriore dettaglio le morfologie, i processi e le relazioni con le tipologie di suolo. Nel dettaglio sono presenti una varietà di Elementi di Pae- saggio all’interno dei quali sono presen- ti prevalentemente Entisuoli e Molli- suoli. I primi caratterizzano le morfologie a maggior energia del rilievo, in erosio- ne e con esposizioni settentrionali e me- ridionali. I Mollisuoli invece sono di- stribuiti sulle superfici sommitali, dove sono maggiormente erosi, e lungo i ver- santi a moderata pendenza o all’interno di vallecole e selle dove raggiungono il maggior spessore a causa della presenza di importanti processi di colluviona- mento. Localmente sono presenti paleo- suoli sepolti, formatisi in condizioni cli- matiche e vegetazionali diverse dall’at- tuale, che indicano il susseguirsi nel passato di diverse fasi di pedogenesi e di erosione del suolo. Nel complesso il lavoro ha permes- so di osservare che la distribuzione dei suoli mostra una stretta corrispondenza con le diverse fisionomie delle diverse comunità vegetali e con le caratteristi- che floristiche. MATERIALI E METODI Il lavoro di caratterizzazione geomorfologica e pedologica è stato svolto parallelamente alle indagini fitosociologiche, nelle stesse aree di analisi. Il territorio è stato studiato dal punto di vista geomorfologico con l’ausilio di fotoaeree e con il rilevamen- to di campagna finalizzato al riconosci- mento delle morfologie che possono in- fluenzare i processi pedogenetici, parti- colarmente in termini di erosione e de- posizione. Sono state inoltre individuate le morfologie di origine antropica diagnostiche dei diversi usi del suolo nel passato e della loro influenza sulle dina- miche pedogenetiche. All’interno di queste morfologie sono stati analizzati numerosi profili di suoli e minipit e sono state effettuate trivellate per verificare la spazializzazione del dato. Dei profili e dei minipit principali sono stati prele- vati campioni di suolo per gli orizzonti più significativi, considerato il modesto spessore dei suoli, la frequente presenza di contatti litici poco profondi e la pro- fondità utile per le radici della prateria (rizosfera). Sui campioni sono state ef- fettuate le analisi di routine (MRAAF, 1994) presso i Laboratori dell’ASSAM di Jesi. I suoli sono stati quindi classifi- cati secondo la Soil Taxonomy (SOIL SURVEY STAFF, 1999) e la World Re- ference base for Soil Resources (FAO, ISRIC et ISSS, 1998). Per quanto riguarda i dati climatici si rimanda a CATORCI, CESARETTI et FO- GLIA (2007). Il regime termico dei suoli marchi- giani (ASSAM, 2006) rivela la presenza di un regime Frigido (con temperatura media annua < 8° e differenza tra media estiva e invernale >6°) a partire circa dai 1700 m s.l.m., pur con ovvie variazioni dovute all’esposizione. Per i rilievi posti a quote inferiori si considera un regime termico mesico, cioè con temperature medie annue comprese tra 8-15° e una differenza tra le medie estive ed inver- nali >6°. Per quanto riguarda il regime di umidità dei suoli, trattandosi general- mente di suoli sottili con valori di AWC minori di 100, si assume un regime di tipo Xerico per le aree a poste a quote più basse di 1000 m s.l.m. e quindi meno interessate dalle precipitazioni nevose invernali e piovose delle stagioni estive. Tale regime prevede che il suolo sia completamente secco per almeno 45 giorni consecutivi nel periodo estivo e completamente umido per almeno 45 giorni consecutivi nel periodo inverna- le. Per i rilievi più elevati si assume un regime di umidità Ustico, cioè il suolo è secco per almeno 90 giorni cumulativi all’anno oppure secco meno di 45 giorni consecutivi durante il periodo estivo. INQUADRAMENTO GEOLOGICO- GEOMORFOLOGICO L’Appennino Umbro-Marchigiano è costituito da una catena a pieghe e sovrascorrimenti che si è strutturata nel- l’ambito dell’interazione tra le placche Africana ed Europea. Le unità coinvolte nella strutturazione appartengono alla successione carbonatica umbro- marchigiana di età compresa tra il Triassico e l’Oligocene e alle sequenze terrigene mioceniche di avanfossa (CENTAMORE, DEIANA, 1986). Le Forma- zioni appartenenti alla successione SUOLI E GEOMORFOLOGIA DELLE PRATERIE MONTANE DELL’APPENNINO UMBRO-MARCHIGIANO Pierluigi PIERUCCINI Dipartimento di Scienze della Terra, Università di Siena, Via Laterina, 8 – 53100 Siena E-mail: [email protected]

2007 BRAUN BLANQUETIA PASCOLI

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BRAUN-BLANQUETIA, vol. 42, 2007 17

INTRODUZIONE

Uno dei tratti salienti del paesaggiodell’Appennino Umbro-Marchigiano ècostituito dalle ampie superfici di ero-sione sub-pianeggianti presenti fino aquote elevate (800-2000 m s.l.m.) sullesommità delle dorsali montuose (foto1). Sono superfici relitte di un anticopaesaggio modellatosi a quote prossimeal livello del mare all’inizio del Pliocene(ca. 4 Ma) e successivamente sollevateed erose in ambiente subaereo (COLTORTI,PIERUCCINI, 1999; 2002; CALAMITA et al.,1999). Trattandosi di paesaggi a deboleenergia del rilievo sono stati soggetti asfruttamento sin da tempi protostoriciper le attività legate al pascolo e allatransumanza (CATORCI, FOGLIA etSPARVOLI, 2006) con il conseguentedenudamento della copertura forestale ela creazione di ecosistemi di prateriamontana che nel tempo sono stati sog-getti a importanti processi di erosionedel suolo. Oggi si assiste al declino dellosfruttamento di questi ecosistemi chetuttavia conservano un’elevatabiodiversità. Uno dei fattori determi-nanti della biodiversità è costituito dalsuolo in quanto “substrato” che sostienela biomassa vegetale delle praterie. Lostudio della tipologia e della distribuzio-ne dei tipi di suolo costituisce uno stru-mento prezioso per la comprensione intermini funzionali delle relazioni con lavegetazione e dell’evoluzione del pae-saggio. Le aree sommitali a prateria del-le dorsali calcaree, appartenenti alla Re-gione pedologica delle Dorsali montuo-se e bacini interni (ASSAM, 2006) e,costituiscono nel loro complesso deiPedopaesaggi (o Sottosistemi di Terre)ben definiti su basi geomorfologiche,geologiche, climatiche, di uso del suoloe dei processi pedologici prevalenti. Alloro interno si riconoscono diverse Uni-tà di Terre (BRABANT, 1993) che defini-scono con ulteriore dettaglio lemorfologie, i processi e le relazioni conle tipologie di suolo. Nel dettaglio sonopresenti una varietà di Elementi di Pae-saggio all’interno dei quali sono presen-ti prevalentemente Entisuoli e Molli-suoli. I primi caratterizzano le morfologie

a maggior energia del rilievo, in erosio-ne e con esposizioni settentrionali e me-ridionali. I Mollisuoli invece sono di-stribuiti sulle superfici sommitali, dovesono maggiormente erosi, e lungo i ver-santi a moderata pendenza o all’internodi vallecole e selle dove raggiungono ilmaggior spessore a causa della presenzadi importanti processi di colluviona-mento. Localmente sono presenti paleo-suoli sepolti, formatisi in condizioni cli-matiche e vegetazionali diverse dall’at-tuale, che indicano il susseguirsi nelpassato di diverse fasi di pedogenesi e dierosione del suolo.

Nel complesso il lavoro ha permes-so di osservare che la distribuzione deisuoli mostra una stretta corrispondenzacon le diverse fisionomie delle diversecomunità vegetali e con le caratteristi-che floristiche.

MATERIALI E METODI

Il lavoro di caratterizzazionegeomorfologica e pedologica è statosvolto parallelamente alle indaginifitosociologiche, nelle stesse aree dianalisi. Il territorio è stato studiato dalpunto di vista geomorfologico conl’ausilio di fotoaeree e con il rilevamen-to di campagna finalizzato al riconosci-mento delle morfologie che possono in-fluenzare i processi pedogenetici, parti-colarmente in termini di erosione e de-posizione. Sono state inoltre individuatele morfologie di origine antropicadiagnostiche dei diversi usi del suolo nelpassato e della loro influenza sulle dina-miche pedogenetiche. All’interno diqueste morfologie sono stati analizzatinumerosi profili di suoli e minipit e sonostate effettuate trivellate per verificarela spazializzazione del dato. Dei profilie dei minipit principali sono stati prele-vati campioni di suolo per gli orizzontipiù significativi, considerato il modestospessore dei suoli, la frequente presenzadi contatti litici poco profondi e la pro-fondità utile per le radici della prateria(rizosfera). Sui campioni sono state ef-fettuate le analisi di routine (MRAAF,1994) presso i Laboratori dell’ASSAM

di Jesi. I suoli sono stati quindi classifi-cati secondo la Soil Taxonomy (SOIL

SURVEY STAFF, 1999) e la World Re-ference base for Soil Resources (FAO,ISRIC et ISSS, 1998).

Per quanto riguarda i dati climaticisi rimanda a CATORCI, CESARETTI et FO-GLIA (2007).

Il regime termico dei suoli marchi-giani (ASSAM, 2006) rivela la presenzadi un regime Frigido (con temperaturamedia annua < 8° e differenza tra mediaestiva e invernale >6°) a partire circa dai1700 m s.l.m., pur con ovvie variazionidovute all’esposizione. Per i rilievi postia quote inferiori si considera un regimetermico mesico, cioè con temperaturemedie annue comprese tra 8-15° e unadifferenza tra le medie estive ed inver-nali >6°. Per quanto riguarda il regime diumidità dei suoli, trattandosi general-mente di suoli sottili con valori di AWCminori di 100, si assume un regime ditipo Xerico per le aree a poste a quote piùbasse di 1000 m s.l.m. e quindi menointeressate dalle precipitazioni nevoseinvernali e piovose delle stagioni estive.Tale regime prevede che il suolo siacompletamente secco per almeno 45giorni consecutivi nel periodo estivo ecompletamente umido per almeno 45giorni consecutivi nel periodo inverna-le. Per i rilievi più elevati si assume unregime di umidità Ustico, cioè il suolo èsecco per almeno 90 giorni cumulativiall’anno oppure secco meno di 45 giorniconsecutivi durante il periodo estivo.

INQUADRAMENTO GEOLOGICO-GEOMORFOLOGICO

L’Appennino Umbro-Marchigianoè costituito da una catena a pieghe esovrascorrimenti che si è strutturata nel-l’ambito dell’interazione tra le placcheAfricana ed Europea. Le unità coinvoltenella strutturazione appartengono allasuccessione carbonatica umbro-marchigiana di età compresa tra ilTriassico e l’Oligocene e alle sequenzeterrigene mioceniche di avanfossa(CENTAMORE, DEIANA, 1986). Le Forma-zioni appartenenti alla successione

SUOLI E GEOMORFOLOGIA DELLE PRATERIE MONTANE DELL’APPENNINO UMBRO-MARCHIGIANO

Pierluigi PIERUCCINI

Dipartimento di Scienze della Terra, Università di Siena,Via Laterina, 8 – 53100 SienaE-mail: [email protected]

18 Le praterie montane dell’Appennino maceratese

umbro-marchigiana sono prevalente-mente calcaree e la loro deposizione edistribuzione è legata alla paleogeografiae ai movimenti tettonici che hanno inte-ressato l’area. Si tratta di calcaristratificati in strati spessi o molto spessi(Calcare Massiccio), calcari con selci(Corniola, Calcari Diasprini, Maiolica)alternati a calcari marnosi o nodulari(Formazione del Bugarone, Rosso Am-monitici) depostisi nell’intervalloGiurassico-Cretacico superiore. Le For-mazioni più recenti (Cretacico superio-re-Oligocene) sono costituite dai calcarie calcari marnosi con selce della ScagliaBianca e Rossa e dai calcari marnosi emarne calcaree della Scaglia Variegatae Cinerea. Nel Miocene agli ambienti dipiattaforma carbonatica si sostituisconodegli ambienti bacinali che erano sede dideposizione delle unità terrigenearenacee e pelitiche (es. FormazioneMarnoso-Arenacea e Bacini Minori,CENTAMORE, DEIANA, 1986).

La strutturazione della catena av-viene con la messa in posto di numerosisovrascorrimenti, prevalentemente ver-so NE, iniziati durante il Burdigaliano eancora attivi in Adriatico (CALAMITA etal., 1994). I sovrascorrimenti avveniva-no sotto il livello marino e interessavanoprincipalmente le unità carbonatiche piùantiche che si sovrapponevano a quelleterrigene più recenti. La formazione delpaesaggio attuale della dorsale umbro-marchigiana (o mountain building -OLLIER, PAIN, 2000) inizia con la defini-tiva emersione dell’area avvenuta allafine del Pliocene inferiore (ca. 4 Ma)quando in un periodo di relativa stasitettonica e a quote prossime al livello delmare, si modella una superficie erosiva(o di planazione) che taglia tutte le unitàpiù antiche già strutturate (foto 1)(COLTORTI, PIERUCCINI 1999; CALAMITA

et al. 1999; COLTORTI, PIERUCCINI, 2002).Questo paesaggio, costituito da superfi-ci sub-pianeggianti o ondulate, succes-sivamente viene interessato dai movi-menti di sollevamento verticale genera-lizzato (CALAMITA et al., 1999) che han-no condotto alla formazione del rilievoattuale. Durante il sollevamento il reti-colo idRografico ha profondamente dis-secato la superficie di planazione mo-dellando dapprima degli ampi valloni epoi le profonde valli che oggi caratteriz-zano l‘area appenninica. Processi di ero-sione selettiva hanno condotto all’indivi-duazione di dorsali montuose sub-paral-lele in corrispondenza delle unitàcalcaree e di aree collinari interpostemodellate sui terreni arenaceo-peliticipiù erodibili. Le sommità delle dorsalisono caratterizzate dall’affioramento deitermini più antichi della successione

costituiti da calcari e calcari marnosimentre le Formazioni di età più recente(Oligocene-Pliocene) non affiorano nellearee investigate. Tali dorsali, circa pa-rallele e orientate NO-SE sono, da Overso E, la dorsale umbro-marchigiana,la dorsale marchigiana interna e la dor-sale marchigiana esterna (fig. 1). Lequote massime si raggiungono nel setto-re meridionale (Monti Sibillini, ca. 2400m) mentre decrescono progressivamen-te verso E in corrispondenza della dorsa-le marchigiana esterna (ca. 800 m).

Le variazioni climatiche quater-narie, con l’alternanza di periodi Glacia-li e Interglaciali, hanno favorito l’ero-sione delle superfici sommitali, che nel-le aree più elevate sono state soggette almodellamento glaciale con la formazio-ne di creste e picchi rocciosi (es. MontiSibillini). Contemporaneamente grandiquantità di detrito si accumulavano siaal piede dei versanti sia nelle valli. Neiperiodi Interglaciali i versanti siripopolavano di vegetazione e si forma-vano spessi suoli forestali lisciviati erubefatti, successivamente erosi e/o se-polti durante il successivo periodo Gla-ciale (COLTORTI, PIERUCCINI, 2006).

Tuttavia, nelle aree a quote menoelevate, la sommità dei rilievi è ancoracaratterizzata dalla presenza di più omeno estesi lembi di superfici sub-pia-neggianti o ondulate, attraversate daampie selle spesso localizzate suglispartiacque principali. Tali superfici sirinvengono a quote diverse dislocate acausa dell’attività tettonica plio-quaternaria, prevalentemente di caratte-re distensivo (CALAMITA et al., 1999).Dopo la fine dell’ultima glaciazione,avvenuta circa 10.000 anni BP, l’evolu-zione del paesaggio è stata fortementeinfluenzata dalle attività antropiche. Conil miglioramento climatico dell’Olocenei versanti denudati durante l’Ultimaglaciazione si sono ricoperti di vegeta-zione forestale, favorendo i processipedogenetici e la formazione di suoli.Tuttavia, non si osservano mai suoli congrado di evoluzione comparabile ai suo-li noti dell’Ultimo Interglaciale (COL-TORTI, PIERUCCINI, 2006), evoluti in as-senza di impatto antropico, sotto coper-tura forestale continua e per un lungoperiodo di tempo (ca. 15.000 anni). Apartire dal Mesolitico infatti, le attivitàlegate alla pastorizia hanno favorito pro-cessi di deforestazione per l’apertura diambienti favorevoli al pascolo in corri-spondenza delle superfici sommitali abassa energia del rilievo. Tali pratichehanno condotto a rapidi ed importantiprocessi di erosione dei suoli forestali ealla produzione di detriti depositati aipiedi dei versanti o all’interno delle valli

a partire da 7.000 anni BP (GIRAUDI,1999; BARBIERI et al., 1998; COLTORTI,1997). Nell’Appennino Umbro-Marchi-giano fasi di degradazione della coper-tura vegetale sono testimoniate tra i 6000e i 3500 anni BP (BARKER et al., 1992;CILLA et al., 1996; REGIONE MARCHE,2001). Anche i dati palinologici relativial settore appenninico indicano una fasedi degradazione della copertura forestalecirca 8000 anni BP a cui è seguita ladefinitiva distruzione della stessa a par-tire da 4000 anni BP (ANTONIOLI et al.,2000). Anche i dati geo-archeologici epaleoambientali (ANTONIOLI et al., 2000),rivelano lo sviluppo di spessi suoliforestali fino a circa 7000-5000 anni BP.Successivamente, le pratiche agricoleneolitiche prevalentemente nomadicheprevedevano la pratica del taglio e del-l’incendio con conseguente degradazio-ne della copertura pedogenetica. A par-tire dal VI sec A.C. i processi dideforestazione divennero sistematici acausa delle mutate condizioni economi-che e sociali che condussero alla defini-tiva occupazione delle aree più altedell’Appennino e all’istaurarsi di mo-derne tecniche agricole e zootecnicheunitamente alle grandi transumanze. Intempi più recenti l’evoluzione del pae-saggio delle aree sommitali dell’Appen-nino è principalmente legato all’espan-sione e contrazione delle aree agricoleanche a quote elevate (CATORCI, FOGLIA

et SPARVOLI, 2007) e che oggi rimanelimitata a settori molto ridotti nei pressidegli insediamenti principali.

Studi precedenti sui suoli dellepraterie montane di questo settore del-l’Appennino riguardano prevalentemen-te i suoli dei bacini tettono-carsici(GIOVAGNOTTI, 1982) e più generalmen-te il settore umbro (GIOVAGNOTTI et al.,2003). Studi di maggior dettaglio per isuoli delle praterie di montagna sonostati condotti da CALANDRA (1999) perquanto riguarda Campo Imperatore, inAbruzzo, anche se in contesti geologicie climatici differenti.

Nel complesso gli ambienti diprateria dell’Appennno Umbro-Marchi-giano presentano morfologie erose, conridotta copertura pedogenetica a causa deiprocessi di deforestazione e dei successi-vi processi erosivi favoriti dall’ambientemontano e dalle condizioni climatiche.

I SUOLI

Rogedano (fig. 2)La serie di profili è stata effettuata sui

rilievi del Monte Rogedano (m. 917 s.l.m.) edel Monte Puro (m. 1155 s.l.m.). Questirilievi si trovano nel tratto centro-settentrio-

BRAUN-BLANQUETIA, vol. 42, 2007 19

nale della dorsale umbro-marchigiana, alleestremità rispettivamente settentrionale emeridionale di una piccola dorsale allungatacirca NNO-SSE.

Aspetti GeologiciL’area è caratterizzata dalla presenza

di un’ampia sinclinale al cui nucleo, nelsettore del M. Puro, affiorano i calcari strati-ficati con selci della Maiolica (ROG 2-3-4).Verso NNO sul fianco sinistro affiorano lemarne, marne argillose e calcaree delle Marnea Fucoidi (ROG 5), i calcari bianchi con selcidella Scaglia Bianca e i calcari e calcarimarnosi della Scaglia Rossa (ROG 1).

Aspetti GeomorfologiciLa parte settentrionale della dorsale è

caratterizzata dalla presenza di ampie super-fici sub-pianeggianti od ondulate interrotteda piccole vallecole ad U, con quote compre-se tra 894 m e 917 m. Verso sud il paesaggiodiventa più articolato con scarpate in rocciadi origine strutturale, picchi rocciosi, selle abassa pendenza e vallecole ad U, fino alleripide pareti rocciose esposte ad est checaratterizzano la parte sommitale del MontePuro. I versanti, generalmente da ripidi amolto ripidi, sono caratterizzati dalla presen-za di più o meno estese e spesse coltri didetriti stratificati di versante attraversate daincisioni torrentizie lineari e interessate damovimenti gravitativi superficiali diffusi.Alla sommità delle incisioni sono presentiampie nicchie subcircolari di origine crio-nivale modellate durante l’ultima glaciazione(REGIONE MARCHE, 2001; 2003). Nella por-zione sommitale della dorsale si osservanomovimenti di soliflusso anche su pendenzedeboli mentre i processi di erosione del suoloper ruscellamento superficiale sono preva-

Fig. 1 – DTM dell’Appennino Umbro-Marchigiano all’interno della regione Marche con ubicazione dei siti investigati.

lentemente concentrati in corrispondenzadelle piste per il passaggio meccanizzato. Siosservano inoltre tracce di sistemazioni agri-cole dei versanti quali terrazzamenti, spietra-menti etc., prevalenti nel settore centrale esettentrionale. Nelle parti alte dei rilievi sonopresenti numerose tracce di reptazione dapascolo.

Si individuano 3 principali Elementi diPaesaggio:1) Superfici sub-pianeggianti e ondulate o

con versanti debolmente inclinati, piccolevallecole ad U e sistemazioni agro-pasto-rali, prevalentemente su alternanze calca-ree e marnose, poste a quote più basserispetto alla sommità del rilievo.

2) Versanti molto ripidi caratterizzati da

affioramenti rocciosi, picchi, creste o scar-pate strutturali, prevalentemente su calcari.

3) Aree con maggiore energia del rilievo,incisioni ad U più profonde, ampie selle,versanti da moderatamente ripidi a moltoripidi, prevalentemente su calcari.

ROG 1Caratteri stazionali:quota 910 m s.l.mpendenza: 15%esposizione: N270morfologia:versante lineare ondulato.litologia: calcari e calcari marnosi (Scagliarossa).Descrizione del profilo:0-5 cm – Oi – 5YR 2.5/1 nero. Apparati

Fig. 2 – Profilo schematico con ubicazione dei profili e dei minipit (ROG).

20 Le praterie montane dell’Appennino maceratese

radicali > 75%, terra fine costituita da am-massi di materia organica fine, prevalente-mente coproliti e pillole fecali. Limite infe-riore chiaro lineare.5-12 cm – A – 5YR 3/1 grigio molto scuro.Franco argilloso, struttura granulare fine, ag-gregazione poco sviluppata, pori fini moltoabbondanti, scheletro molto fine raro, reazio-ne HCl assente. Limite inferiore chiaro lineare.12-20 cm – Bw - 5YR 2,5/2 bruno rossastroscuro. Franco argilloso, struttura poliedricasubangolare fine mediamente sviluppata, porimolto fini rari, scheletro fine raro, reazioneHCl assente. Limite inferiore abrupto ondulato.20 - 30 cm – C – Scheletro > 70% costituitoda clasti di Scaglia rossa di ca. 10 cm didiametro da angolosi a subangolosi, corrosisulla superficie, terra fine franco argillosa.Limite inferiore non raggiunto.Classificazione:SOIL SURVEY STAFF, 1999 – Lithic Haploxerollfine silty over fragmental, mesicFAO, ISRIC, ISSS, 1998 – Epileptic Phaeozem

ROG 2Caratteri stazionali:quota 950 m s.l.mpendenza: 45%esposizione: N310morfologia: cresta erose in roccialitologia: calcari con selci (Maiolica).Descrizione del profilo:0-15 cm – A – 5YR 2.5/1 nero. Scheletro >70% costituito da selci angolose e rari clasticalcarei. Terra fine con struttura granularemolto fine, franco argillosa. Limite inferioreabrupto ondulato.15-20 cm – R – Materiale parentale, calcarie selci stratificati.Classificazione:SOIL SURVEY STAFF, 1999 – Lithic Xerorthentsandy skeletal mesicFAO, ISRIC, ISSS, 1998 – Skeletic Leptosol

ROG 3Caratteri stazionali:quota 1115 m s.l.mpendenza: 15%esposizione: N0morfologia: versante lineare ondulato inerosione.litologia: calcari con selci (Maiolica).Descrizione del profilo:0-3 cm – Oi – 5YR 2.5/1 nero. Apparatiradicali > 75%, terra fine costituita daammassi di materia organica fine, prevalen-temente coproliti e pillole fecali. Limiteinferiore chiaro lineare.3-18 cm – A – 7,5YR 3/1 grigio molto scuro.Sabbioso, struttura debole granulare fine,aggregazione poco sviluppata, pori fini moltoabbondanti, scheletro molto fine siliceo ecalcareo angoloso scarso, reazione HClassente. Limite inferiore chiaro lineare.18-25 cm – C - Scheletro > 70%, costituito daclasti calcarei (fino a 10 cm di diametro) da

subangolosi a subarrotondati corrosi insuperficie, terra fine sabbiosa. Limiteinferiore non raggiunto.Classificazione:SOIL SURVEY STAFF, 1999 – Lithic Haploxerollsandy-skeletal mesicFAO, ISRIC, ISSS, 1998 – EpilepticPhaeozem

ROG 4Caratteri stazionali:quota 1125 m s.l.mpendenza: 45%esposizione: N180morfologia:cresta in roccia erosa.litologia: calcari con selci (Maiolica).Descrizione del profilo:0-8 cm – A – 5YR 2.5/1 nero. Scheletro >70% costituito da selci angolose e clasticalcarei. Terra fine con struttura granularemolto fine molto debole, franco sabbiosa.Limite inferiore abrupto ondulato.8-15 cm – R – Materiale parentale, calcari eselci stratificati.Classificazione:SOIL SURVEY STAFF, 1999 – Lithic Xerorthentcoarse loamy skeletal mesicFAO, ISRIC, ISSS, 1998 – Skeletic Leptosol

ROG 5Caratteri stazionali:quota 960 m s.l.mpendenza: 25%esposizione: N320morfologia:versante lineare eroso, ondulatocon piccoli terrazzamenti artificialilitologia: detrito di versante poligenico.Descrizione del profilo:0-7 cm – Oi – 2,5YR 4/1 grigio rossastroscuro. Apparati radicali > 75%, terra finecostituita da ammassi di materia organicafine, prevalentemente coproliti e pillole fecali.Limite inferiore chiaro lineare.7-11 cm – A – 2,5YR 5/1 bruno grigiastro.Franco sabbioso, struttura granulare finemoderata, aggregazione debole, pori finimolto abbondanti, scheletro molto fine siliceoangoloso 10%, reazione HCl assente. Limiteinferiore chiaro lineare.11-27 cm – AC – 10 YR 5/2 bruno grigiastro.Scheletro > 35%, grossolano, costituito daclasti silicei e calcarei (fino a 5 cm di diametro)da angolosi a subangolosi, corrosi insuperficie. Terra fine franco argillosa,struttura granulare medio-fine moderata.Limite inferiore abrupto ondulato.27 – 35 cm – C – Scheletro > 70 % costituitoda clasti calcarei e silicei, angolosi esubangolosi, poligenici (detrito di versante).Terra fine 10YR4/3 bruna, franco argillosa,apedale. Limite inferiore non raggiunto.Classificazione:SOIL SURVEY STAFF, 1999 – Lithic Xerorthentsandy-skeletal mesicFAO, ISRIC, ISSS, 1998 – Skeletic Leptosol

Gagliole (fig. 3)La dorsale di Gagliole si trova sulla

dorsale marchigiana, nel tratto a sud del MonteSan Vicino, a nord del Fiume Potenza. Inquesto tratto la dorsale, orientata NO-SE, pre-senta estese superfici sommitali sub-pianeg-gianti comprese tra i Monti Argentaro (1023m), Lavacelli (986 m) e Marzolare (885 m).

Aspetti GeologiciIl materiale parentale è costituito

prevalentemente dalle alternanze calcaree ecalcareo-marnose con selci della ScagliaRossa mentre più limitatamente sono presentisia le marne calcaree delle Marne a Fucoidisia i calcari con selci della Scaglia Bianca edella Maiolica.

Aspetti GeomorfologiciI rilievi della dorsale di Gagliole sono

caratterizzati da ampie sommità a bassaenergia di rilievo (con pendenze compresetra 5% e 25%) delimitate da versanti adacclività accentuata (con pendenze maggioridel 25%). Le ampie superfici sommitali sonosolcate da vallecole ad U di dimensionivariabili che costituiscono le testate delleincisioni vallive lungo i versanti. Sono inoltrepresenti ampie selle con versantimoderatamente ripidi che interrompono lacontinuità delle superfici sommitali ecostituiscono le testimonianze di reticoli didrenaggio del passato. In corrispondenzadelle principali incisioni vallive sono infinepresenti i versanti più acclivi, dovegeneralmente si osservano abbondanti traccedi reptazione da pascolo.

Sono presenti 4 principali Elementi diPaesaggio:1) Superfici sommitali sub-pianeggianti.2) Versanti locali, in corrispondenza di valle-

cole ad U o selle, da poco a moderatamenteripidi.

3) Vallecole ad U all’interno delle superficisommitali.

4) Versanti vallivi da ripidi a molto ripidi.

GAG 1Caratteri stazionali:quota 940 m s.l.mpendenza: 18%esposizione: N160morfologia:fondo di vallecola ad Ulitologia: calcari e calcari marnosi (Scagliarossa) e detrito di versante.Descrizione del profilo:0-15 cm – Oi – 10R 2.5/1 nero rossastro.Apparati radicali > 75%, terra fine costituitada ammassi di materia organica fine,prevalentemente coproliti e pillole fecali.Limite inferiore abrupto lineare.15-30 cm – A – 10YR 3/1 grigio rossastroscuro. Franco argilloso, struttura granularefine debole, aggregazione poco sviluppata,pori fini rari, scheletro molto fine raro,reazione HCl molto debole, rivestimenti di

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materia organica sugli aggregati piccolescarsi. Limite inferiore chiaro lineare.30-60 cm – Bw – 10YR 2/1 nero. Argillosolimoso, struttura poliedrica subangolare finemediamente sviluppata, pori medi scarsi,scheletro fine raro, reazione HCl assente,rivestimenti di materia organica mediecomuni sugli aggregati. Limite inferiorechiaro lineare.60 - 70 cm – C – Scheletro > 70% costituito daclasti calcarei e silicei di Scaglia rossa di ca. 10cm di diametro da subarrotondati a subangolosi,corrosi sulla superficie, terra fine francoargillosa. Limite inferiore non raggiunto.Classificazione:SOIL SURVEY STAFF, 1999 –Typic Haploxerollfine mesicFAO, ISRIC, ISSS, 1998 – Haplic Phaeozem

GAG 2Caratteri stazionali:quota 975 m s.l.mpendenza: 60%esposizione: N160morfologia: versante lineare in erosione conruscellamento superficiale diffusolitologia: calcari e calcari marnosi (Scagliarossa).Descrizione del profilo:0-20 cm – A – 7,5YR3/3 bruno scuro. Francosabbioso scheletrico. Scheletro > 35%costituito da clasti calcarei e silicei fino a 15cm di diametro, struttura debole granularefine, pori medi e grandi comuni, reazioneHCl violenta. Limite inferiore abrupto lineare.20-30 cm – R – Materiale parentale, calcari,calcari marnosi e selci stratificati.Classificazione:SOIL SURVEY STAFF, 1999 – Lithic Xerorthentsandy mesicFAO, ISRIC, ISSS, 1998 – Calcari-LithicLeptosol.

GAG 3Caratteri stazionali:quota 970 m s.l.mpendenza: 10%esposizione: N0morfologia: versante lineare, superficiespianata sommitale ondulata.litologia: calcari e calcari marnosi (Scagliarossa).Descrizione del profilo:0-9 cm – Oi – 7,5R 3/2 bruno scuro. Apparatiradicali > 75%, terra fine costituita daammassi di materia organica fine, prevalen-temente coproliti e pillole fecali. Limiteinferiore chiaro lineare.9-15 cm – A - 7,5YR3/1 grigio molto scuro.Franco argilloso sabbioso, struttura granularefine moderatamente sviluppata, pori finiscarsi, scheletro calcareo e siliceo medio fineraro, reazione HCl debole. Limite inferioreabrupto lineare.15-20 cm – AC – 5YR 3/2 bruno rossastroscuro. Scheletro > 35% costituito da clasti

calcarei e silicei da angolosi a subangolosimedio-grossolani (max. 10 cm). Terra finefranco argilloso sabbiosa, struttura granularemedia moderatamente sviluppata, pori finirari, rivestimenti di materia organica sui clasti,reazione HCl assente. Limite inferioreabrupto lineare.20-30 cm – C – Scheletro > 70% costituito daclasti angolosi e subangolosi calcarei e siliceifino a molto grossolani. Terra fine apedalefranco argilloso sabbiosa.30 – 35 cm – R - Materiale parentale, calcari,calcari marnosi e selci stratificati.Classificazione:SOIL SURVEY STAFF, 1999 – Lithic Haploxerollloamy-skeletal mesicFAO, ISRIC, ISSS, 1998 – Molli-LithicLeptosol.

GAG 4Caratteri stazionali:quota 920 m s.l.mpendenza: 27%esposizione: N180morfologia: versante lineare in erosione conruscellamento superficiale diffusolitologia: calcari e calcari marnosi (Scagliarossa) e detrito di versante.Descrizione del profilo:0-10 cm – A – 5YR3/3 bruno rossastro scuro.Franco scheletrico. Scheletro > 50% costituitoda clasti calcarei e silicei fino a 1 cm didiametro, apedale, pellets molto abbondanti,reazione HCl violenta. Limite inferiore chiarolineare.10-20 cm – AC – 2,5YR3/2 rosso cupo.Franco scheletrico. Scheletro > 70% costituitoda clasti calcarei e silicei angolosi e

subangolosi molto grossolani (max. 5 cm).Terra fine con struttura granulare finedebolmente sviluppata, reazione HCl debole.Limite inferiore chiaro lineare.20-30 cm – CR – Detrito di versanteeterometrico molto grossolano, clasti calcareie silicei angolosi e subangolosi, dimensionifino a 20 cm, scarsa matrice sabbioso-siltosa.30 – 35 cm – R - Materiale parentale, calcari,calcari marnosi e selci stratificati.Classificazione:SOIL SURVEY STAFF, 1999 – Lithic Xerorthentloamy-skeletal mesicFAO, ISRIC, ISSS, 1998 – Skeleti-LithicLeptosol.

GAG 5Caratteri stazionali:quota 910 m s.l.mpendenza: 17%esposizione: N310morfologia: versante lineare in erosione conreptazione da pascolo e lobi da soliflusso.litologia: calcari e calcari marnosi (Scagliarossa).Descrizione del profilo:0-5 cm – Oi – 7,5R 2/2 bruno molto scuro.Apparati radicali > 75%, terra fine costituitada ammassi di materia organica fine,prevalentemente coproliti e pillole fecali,scheletro fine raro. Limite inferiore chiarolineare.5-13 cm – A1 - 5YR3/2 bruno rossastroscuro. Franco sabbioso, struttura granularegrossolana moderatamente sviluppata, porigrandi comuni, scheletro calcareo e siliceomedio fine comune (15%), reazione HClassente. Limite inferiore chiaro lineare.

Fig. 3 – Profilo schematico con ubicazione dei profili e di minipit (GAG).

22 Le praterie montane dell’Appennino maceratese

13-25 cm – A2 – 5YR 2,5/1 nero. Scheletroca. 35% costituito da clasti calcarei e siliceisubarrotondati con superficie corrosa, (max.10 cm). Terra fine franco argilloso sabbiosa,struttura poliedrica fine moderatamentesviluppata, pori fini scarsi, rivestimenti dimateria organica sui clasti, reazione HCldebole. Limite inferiore abrupto lineare.25-30 cm – R - Materiale parentale, calcari,calcari marnosi e selci stratificati.Classificazione:SOIL SURVEY STAFF, 1999 – Lithic Haploxerollloamy-skeletal mesicFAO, ISRIC, ISSS, 1998 – Molli-LithicLeptosol.

Monte Castel Santa Maria (fig. 4)Il rilievo di Monte Castel Santa Maria

(1238 m s.l.m.) è allungato in direzione NO-SE ed è caratterizzato alla sommità da picchiposti circa alla stessa quota e versanti asim-metrici, più ripido quello nord-orientale emeno acclive quello sud-occidentale. La partealta del versante SO è caratterizzata dallapresenza di ampie superfici debolmenteinclinate (I Prati Piani) a quote comprese trai 1000 e i 1200 metri, utilizzate come aree dapascolo con insediamenti pastorali stagionali.

Aspetti GeologiciLa dorsale del Monte Castel Santa Maria

è costituita dai calcari stratificati con selcidella formazione della Maiolica che formanoun’anticlinale che rovesciata verso NE.

Aspetti GeomorfologiciLa sommità del rilievo è fortemente

erosa con estesi affioramenti del substrato eda creste e picchi in roccia di originestrutturale, dovuti cioè alla giacitura moltoinclinata degli strati. La continuità della crestaè interrotta da numerose selle con forma adU. Sul versante NE sono presenti numerosenicchie nivali, modellatesi durante l’ultimaglaciazione. È verosimile che le superficidebolmente inclinate dei Piati Piani sianoattribuibili alla presenza di movimentigravitativi profondi favoriti dalla giacitura afranapoggio del substrato. La rottura di pendioha favorito la deposizione e la conservazionedi spesse coltri detritiche. Stesso fenomenosi osserva all’interno delle incisioni torrentizieche nella parte alta presentano forme ad Ucon riempimenti detritici ed alluvionali. Letestate di alcune di queste forme sonointeressate da processi di ruscellamentosuperficiale concentrato mentre, dove ilpascolo è più intenso, si osservano le tipicheforme di erosione superficiale dovute areptazione e a ruscellamento.

Si individuano 3 principali Elementi diPaesaggio:1) Aree sommitali con selle e vallecole a U2) Versanti molto ripidi esposti a SO3) Superfici debolmente inclinate poste a

quote più basse (Prati Piani).

CSM 1Caratteri stazionali:quota 1160 m s.l.mpendenza: 0esposizione: N300morfologia: ripiano sospeso in erosione suvallecola ad U, reptazione da pascolo.litologia: calcari con selci (Maiolica) e detritodi versante.Descrizione del profilo:0-4 cm – Oi – 7,5YR 3/1 grigio molto scuro.Apparati radicali > 75%, terra fine costituitada ammassi di materia organica fine,prevalentemente coproliti e pillole fecali.Limite inferiore chiaro lineare.4-12 cm – A – 10YR 2/2 bruno molto scuro.Franco sabbioso, struttura granulare finemoderatamente sviluppata, pori medi e grandicomuni, scheletro siliceo molto fine comune,reazione HCl debole. Limite inferiore chiarolineare.13-27 cm – A2 – 7,5YR 2,5/1 nero. Francolimoso, struttura granulare media bensviluppata, pori medi e fini scarsi, scheletrogrande siliceo angoloso comune, reazioneHCl debole, rivestimenti piccole continue dimateria organica sullo scheletro. Limiteinferiore abrupto lineare.27 - 35 cm – Bw – 10YR 2/1 nero. Francoargilloso, struttura poliedrica subangolaremedia debolmente sviluppata, pori fini scarsi,scheletro fine scarso, reazione HCl assente.Limite inferiore abrupto lineare.35-45 cm – C - Scheletro > 70% costituito daclasti calcarei e silicei fino a 10 cm di diametroda subarrotondati a subangolosi, corrosi sullasuperficie, terra fine franco argillosa. Limiteinferiore non raggiunto.Classificazione:SOIL SURVEY STAFF, 1999 – Typic Haplustollcoarse-loamy mesicFAO, ISRIC, ISSS, 1998 – Leptic Phaeozem

CSM 2Caratteri stazionali:quota 1175 m s.l.mpendenza: 35%esposizione: N135morfologia: all’interno di un ampia vallecolaa U con riempimento detritico e alluvionale.litologia: detrito di versante e depositialluvionali calcarei e silicei.Descrizione del profilo:0-5 cm – Oi – 10YR 2/1 nero. Apparatiradicali > 75%, terra fine costituita da am-massi di materia organica fine, prevalen-temente coproliti e pillole fecali. Limiteinferiore chiaro lineare.5-13 cm – A – 7,5YR 2,5/1 nero. Francosabbioso, struttura granulare fine bensviluppata, pori medi e grandi comuni,scheletro siliceo fine scarso, reazione HClassente, rivestimenti piccole e discontinue dimateria organica sullo scheletro e sugliaggregati. Limite inferiore chiaro lineareindividuato da una stone line.

13-34 cm – C – 7,5YR 2,5/1 nero. Scheletro>70%. Depositi alluvionali costituiti da ghiaiecalcaree e silicee medio grossolane constratificazione incrociata planare. Terra finefranco sabbioso limosa, struttura granularefine ben sviluppata, reazione HCl debole,rivestimenti piccoli discontinui di materiaorganica sullo scheletro. Limite inferioreabrupto lineare.34-64 cm – IIAb – 10YR 2/1 nero. Francosabbioso, struttura poliedrica subangolarefine ben sviluppata, pori fini scarsi, scheletrocalcareo e siliceo da fine a molto grossolanocomune, reazione HCl assente. Limiteinferiore abrupto lineare.64-84 cm – IICb - Scheletro >70%. Depositialluvionali costituiti da ghiaie calcaree esilicee medio grossolane con stratificazioneincrociata planare. Terra fine franco sabbiosalimosa, struttura granulare fine ben svilup-pata, reazione HCl assente, rivestimentipiccoli discontinui di materia organica sulloscheletro. Limite inferiore abrupto lineare.84-110 cm – IIIBtb – 10 YR 3/4 brunogiallastro scuro. Franco scheletrico, strutturapoliedrica media ben sviluppata, pori grandicomuni, scheletro siliceo medio fine >35%,reazione HCl assente, rivestimenti di argillapiccoli sugli aggregati e sullo scheletro, nodulidi Fe/Mn grandi scarsi. Nella parte bassa, inprossimità del limite inferiore, sono presentilembi di IIICb. Limite inferiore chiaroondulato.110-120 cm – IIICb - Scheletro > 70%Depositi detritico di versante stratificatocostituito da clasti calcarei e silicei fino a 10cm di diametro da subarrotondati a suban-golosi, corrosi sulla superficie, con sottililivelli sabbiosi grossolani, terra fine francoargillosa. Limite inferiore non raggiunto.Classificazione:SOIL SURVEY STAFF, 1999 – FluventicHaplustoll coarse-loamy mesicFAO, ISRIC, ISSS, 1998 – Fluvic Phaeozem

CSM 3Caratteri stazionali:quota 1160 m s.l.mpendenza: 40%esposizione: N270morfologia: versante rettilineo in erosionecon racce di reptazione da pascolo eruscellamento superficiale diffuso.litologia: calcari con selci (Maiolica).Descrizione del profilo:0-5 cm – Oi – 10YR 2/1 nero. Apparatiradicali > 75%, terra fine costituita daammassi di materia organica fine,prevalentemente coproliti e pillole fecali.Limite inferiore chiaro lineare.5-14 cm – A – 10YR 2/2 bruno molto scuro.Franco sabbioso, struttura granulare finedebolmente sviluppata, pori fini scarsi,scheletro siliceo molto fine comune, reazioneHCl assente. Limite inferiore chiaro lineare.14-35 cm – C – 10YR 3/2 bruno giallastro

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molto scuro. Scheletro> 35% costituito daclasti calcarei angolosi fino a 15 cm didiametro con superficie corrosa. Terra finefranco sabbiosa, struttura granulare finedebolmente sviluppata, abbondanti pillolefecali e coproliti, reazione HCl molto debole.Limite inferiore abrupto lineare.35 - 40 cm – R – Calcari stratificati con selci.Classificazione:SOIL SURVEY STAFF, 1999 – Lithic Ustorthentsandy-skeletal mesicFAO, ISRIC, ISSS, 1998 – Lithi-skeleticLeptosol

CSM 4Caratteri stazionali:quota 1065 m s.l.mpendenza: 7%esposizione: N180morfologia: versante lineare.litologia: calcari con selci (Maiolica) e detritodi versante.Descrizione del profilo:0-5 cm – Oi – 10YR 4/3 bruno. Apparatiradicali > 75%, terra fine costituita daammassi di materia organica fine,prevalentemente coproliti e pillole fecali.Limite inferiore chiaro lineare.5-10 cm – A1 – 10YR 4/2 bruno grigiastroscuro. Franco, struttura granulare fine debol-mente sviluppata, pori medi e grandi comuni,scheletro siliceo fine comune, reazione HClassente. Limite inferiore chiaro lineare.10-24 cm – A2 – 10YR 2/2 bruno moltoscuro. Franco, struttura granulare grande bensviluppata, pori fini scarsi, scheletroprevalentemente siliceo medio grossolanocomune, reazione HCl molto debole. Limiteinferiore abrupto lineare.24-42 cm – C – 7,5 YR 4/4 bruno. Scheletro>70%. Depositi alluvionali e detriticicostituiti da ghiaie silicee e subordinatamentecalcaree medio grossolane con stratificazionepiano parallela. Terra fine franco sabbiosa,struttura granulare grande ben sviluppata,reazione HCl debole, rivestimenti di argilla emateria organica piccoli discontinui sulloscheletro, rivestimenti e noduli di Fe/Mnmedi comuni. Limite inferiore abrupto linearedi natura erosiva.42-52 cm – IIBtb1 – 10YR 4/4 bruno;screziature grandi comuni 2,5YR 4/8 rosse.Franco argilloso, struttura poliedrica sub-angolare fine debolmente sviluppata, porifini comuni, scheletro calcareo e siliceo dafine a molto grossolano abbondante, reazioneHCl assente, noduli di Fe/Mn grandi comuni,rivestimenti di argilla comuni sullo scheletro,facce di pressione piccole discontinue comu-ni. Limite inferiore abrupto ondulato.52-64 cm – IIBtb2 - 5YR 4/6 rosso giallastro;screziature grandi comuni 2,5 YR 4/8 rosse.Argilloso, struttura poliedrica angolosagrande ben sviluppata, pori fini molto scarsi,scheletro angoloso siliceo fine comune,reazione HCl assente, rivestimenti di argilla

Fig. 4 – Profilo schematico con ubicazione dei profili e dei minipit (CSM).

comuni sullo scheletro, rivestimenti di Fe/Mn scarsi, facce di pressione piccole con-tinue comuni. Limite inferiore abruptoondulato di natura erosiva.64-80 cm – IIIBtb3 - 7,5YR 4/6 bruno scuro;screziature grandi comuni 2,5 YR 4/8 rosse.Scheletro >50%, aumenta verso l’alto.Depositi alluvionali costituiti da ghiaie siliceeangolose molto alterate medio fini constratificazione pano parallela debolmentedistinguibile. Terra fine argillosa, strutturapoliedrica angolosa media debolmentesviluppata, reazione HCl assente, rivestimenti

di argilla piccoli scarsi sullo scheletro, nodulie rivestimenti di Fe/Mn molto grandi comuniLimite inferiore graduale lineare.80-94 cm – IIIBtb4 – 10YR 5/8 brunogiallastro; screziature grandi comuni 7,5 YR4/8 rosso. Argilloso, struttura poliedrica gran-de ben sviluppata, pori fini molto scarsi,scheletro siliceo angoloso fine molto alteratoscarso, reazione HCl assente, rivestimenti diargille grandi molto comuni, facce di pressio-ne medie continue comuni, screziature enoduli di Fe/Mn grandi comuni. Limiteinferiore chiaro lineare.

24 Le praterie montane dell’Appennino maceratese

94-110 cm – IIIBtb5 – 10YR 5/4 brunogiallastro, screziature grandi comuni 4/6rosse. Argilloso scheletrico, struttura polie-drica fine debolmente sviluppata, reazioneHCl assente, scheletro > 35% costituito daselci angolose grandi, rivestimenti di argillasullo scheletro comuni, noduli Fe/Mn grandicomuni. Limite inferiore chiaro lineare.110-120 cm – IIICb - scheletro > 70%Depositi detritico di versante stratificatocostituito da clasti calcarei e silicei fino a 10cm di diametro da subarrotondati asubangolosi, corrosi sulla superficie, terrafine franco argillosa. Limite inferiore nonraggiunto.Classificazione:SOIL SURVEY STAFF, 1999 – FluventicHaplustoll loamy mesicFAO, ISRIC, ISSS, 1998 – Fluvic Phaeozem

Monte Tolagna (fig. 5)Il rilievo del Monte Tolagna (1397 m

s.l.m.) si trova nel settore meridionale delladorsale umbro-marchigiana, a sud di Colfio-rito. Il rilievo è allungato in direzione circaN-S con quote progressivamente decrescentiverso sud.

Aspetti GeologiciIl Monte Tolagna è caratterizzato dal-

l’affioramento dei calcari stratificati con selcidella Formazione della Maiolica.

Aspetti GeomorfologiciLa sommità della dorsale presenta

ampie superfici sub-pianeggianti interrotteda selle e/o vallecole ad U orientate circaENE-OSO. Verso N e verso S i versanti,relativamente rettilinei, diventano più acclivie sono caratterizzati dalla presenza di movi-menti di soliflusso, fenomeni di ruscellamentosuperficiale diffuso, processi di denudamentodovuti a reptazione da pascolo e di ruscel-lamento concentrato in corrispondenza dellepiste per il transito meccanizzato. Verso E edO i versanti sono molto ripidi con profondeincisioni vallive. Sulle superfici meno acclivisono presenti evidenze di sistemazioni agricolee pastorali quali terrazzamenti e spietramenti.

Sono presenti 2 principali Elementi diPaesaggio:1) sommità sub-pianeggianti2) versanti rettilinei da moderatamente ripidi

a ripidi

TOL 1Caratteri stazionali:quota 1400 m s.l.mpendenza: 0esposizione: Nmorfologia: superficie spianata sommitaleondulata.litologia: calcari stratificati con selci(Maiolica).Descrizione del profilo:0-5 cm – Oi – 5YR 3/1 grigio molto scuro.

Apparati radicali > 75%, terra fine costituitada coproliti e pillole fecali. Limite inferiorechiaro lineare.5-14 cm – A1 – 5YR 2,5/2 bruno rossastroscuro. Franco argilloso sabbioso, strutturagranulare fine moderatamente sviluppata,pori medi e grandi comuni, scheletro siliceomolto fine comune, reazione HCl assente.Limite inferiore chiaro lineare.14-24 cm – A2 – 7,5YR 2,5/2 bruno moltoscuro. Franco argilloso sabbioso, struttura gra-nulare fine ben sviluppata, pori medi e finicomuni, scheletro fine siliceo angoloso comu-ne, reazione HCl assente, rivestimenti piccolidi materia organica sugli aggregati e sulloscheletro. Limite inferiore abrupto lineare.24-40 cm – AC – 10YR 2/2 bruno molto scuro.Franco argilloso sabbioso scheletrico, strutturagranulare grande ben sviluppata, poliedricaangolare fine debolmente sviluppata, pori finie medi comuni, scheletro siliceo angolosomedio fine >35%, reazione HCl assente,rivestimenti di materia organica comuni sulloscheletro. Limite inferiore abrupto lineare.40-45 cm – C - Scheletro > 70% costituito daclasti calcarei e silicei fino a 10 cm di diametroda subarrotondati a subangolosi, i clasticalcarei corrosi sulla superficie quelli siliceimolto alterati, terra fine franco argillosa.Limite inferiore non raggiunto.Classificazione:SOIL SURVEY STAFF, 1999 – Typic Haplustollloamy mesicFAO, ISRIC, ISSS, 1998 – Lepti-SkeleticPhaeozem

TOL 2Caratteri stazionali:quota 1380 m s.l.mpendenza: 20%esposizione: N0morfologia: versante lineare.litologia: calcari stratificati con selci(Maiolica).Descrizione del profilo:0-3 cm – Oi – 7,5YR 3/1 grigio molto scuro.Apparati radicali > 75%, terra fine costituitada ammassi di materia organica fine,prevalentemente coproliti e pillole fecali.Limite inferiore chiaro lineare.3-12 cm – A1 – 7,5YR 3/2 bruno scuro.Franco sabbioso, struttura granulare grandemoderatamente sviluppata, struttura polie-drica subangolare fine scarsamente svilup-pata, pori medi e fini comuni, scheletro siliceomolto fine comune, reazione HCl assente,rivestimenti di materia organica sugliaggregati, coproliti e pillole fecali abbondanti.Limite inferiore chiaro lineare.12-19 cm – A2 – 10YR 2/1 nero. Francosabbioso, struttura poliedrica su angolaremedia ben sviluppata, pori fini scarsi,scheletro fine siliceo angoloso comune,reazione HCl assente, rivestimenti di mate-ria organica sugli aggregati e sullo scheletro.Limite inferiore chiaro lineare.19-31 cm – AC – 10YR 2/1 nero. Francosabbioso scheletrico, struttura poliedricaangolare fine debolmente sviluppata, pori medicomuni, scheletro siliceo angoloso mediogrossolano >35%, reazione HCl assente,

Fig. 5 – Profilo schematico con ubicazione dei profili e dei minipit (TOL).

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reazione HCl assente, rivestimenti di mate-ria organica sugli aggregati piccoli comuni,coproliti e pillole fecali comuni. Limiteinferiore chiaro lineare.17-20 cm – A2 – 7,5YR 2,5/1 nero. Francosabbioso, struttura granulare grande bensviluppata, poliedrica subangolare finemoderatamente sviluppata, pori fini scarsi,scheletro fine siliceo angoloso raro, reazioneHCl assente, rivestimenti di materia organicasugli aggregati e sullo scheletro. Limiteinferiore chiaro lineare.20-35 cm – C – 10YR 2/1 nero. Francosabbioso scheletrico, struttura granularegrande debolmente sviluppata, pori finiscarsi, scheletro siliceo e calcareo angolosomedio grossolano >35%, clasti corrosi,reazione HCl assente, rivestimenti di mate-ria organica comuni sullo scheletro. Limiteinferiore non raggiunto.Classificazione:SOIL SURVEY STAFF, 1999 – Typic/LithicHaplustoll sandy mesicFAO, ISRIC, ISSS, 1998 – Mollic Leptosol

MPEN 2Caratteri stazionali:quota 1500 m s.l.mpendenza: 55%esposizione: N310morfologia: versante lineare.litologia: calcari stratificati con selci

(Maiolica).Descrizione del profilo:0-10 cm – Oi – 10YR 3/1 grigio molto scuro.Apparati radicali > 75%, terra fine costituitada ammassi di materia organica fine,prevalentemente coproliti e pillole fecali.Limite inferiore chiaro lineare.10-25 cm – A1 – 7,5YR 2,5/2 bruno moltoscuro. Franco sabbioso, struttura granularefine debolmente sviluppata, pori fini scarsi,scheletro siliceo angoloso fine scarso,reazione HCl assente, rivestimenti di mate-ria organica sullo scheletro piccoli comuni,coproliti e pillole fecali comuni. Limiteinferiore chiaro lineare.25-47 cm – A2 – 2,5Y3/1 grigio molto scuro.Franco sabbioso, struttura poliedricasubangolare fine ben sviluppata, pori finiscarsi, scheletro fine siliceo angoloso scarso,reazione HCl assente, rivestimenti di mate-ria organica sugli aggregati e sullo scheletrocomuni. Limite inferiore abrupto lineare.47-55 cm – C – 10YR 4/1 grigio scuro. Francosabbioso scheletrico, struttura granulare gran-de debolmente sviluppata, pori fini rari, sche-letro siliceo e calcareo angoloso medio gros-solano >70%, clasti corrosi, reazione HClassente. Limite inferiore non raggiunto.Classificazione:SOIL SURVEY STAFF, 1999 – Typic Haplustollsandy mesicFAO, ISRIC, ISSS, 1998 – Haplic Phaeozem

Fig. 6 – Profilo schematico con ubicazione dei profili e dei minipit (MPEN).

rivestimenti di materia organica comuni sulloscheletro. Limite inferiore abrupto lineare.31-40 cm – C - Scheletro > 70% costituito daclasti calcarei e silicei fino a 10 cm di diametroda subarrotondati a subangolosi, i clasticalcarei corrosi sulla superficie quelli siliceimolto alterati, terra fine franco sabbiosa.Limite inferiore non raggiunto.Classificazione:SOIL SURVEY STAFF, 1999 – Typic Haplustollsandy mesicFAO, ISRIC, ISSS, 1998 – Lepti-SkeleticPhaeozem

Monte Pennino (fig. 6)Il sito di Monte Pennino (1571 m s.l.m.)

è ubicato sulla dorsale umbro-marchigiana,in prossimità dello spartiacque tra il MarTirreno e il Mar Adriatico. Il rilievo principaleè isolato e caratterizzato da versanti da ripidia molto ripidi che, poche decine di metri piùin basso, passano a superfici debolmenteinclinate o sub-pianeggianti.

Aspetti GeologiciLe aree sommitali del Monte Pennino

sono caratterizzate dalla presenza di unaanticlinale sui calcari stratificati con selcidella Formazione della Maiolica.

Aspetti GeomorfologiciIl rilievo del Monte Pennino presenta

versanti molto ripidi con morfologie ondulatedovute alla presenza di vallecole ad U e amovimenti gravitativi superficiali. Le superficidebolmente inclinate o sub-pianeggianti postea quote più basse risultano invece relativamentestabili. Sui versanti meridionali e orientali siosservano processi di ruscellamentosuperficiale diffuso e di denudamento dovutia fenomeni di reptazione da pascolo.

Sono presenti 3 Elementi di Paesaggio:1) Versanti da ripidi a molto ripidi2) Versanti da ripidi a molto ripidi con

esposizione a S-SE3) Superfici sub-pianeggianti o debolmente

inclinate ed ondulate poste a quote piùbasse.

MPEN 1Caratteri stazionali:quota 1430 m s.l.mpendenza: 10%esposizione: N130morfologia: versante lineare.litologia: calcari stratificati con selci(Maiolica).Descrizione del profilo:0-6 cm – Oi – 10YR 3/1 grigio molto scuro.Apparati radicali > 75%, terra fine costituitada ammassi di materia organica fine, preva-lentemente coproliti e pillole fecali. Limiteinferiore chiaro lineare.6-17 cm – A1 – 10YR 2/1 nero. Francosabbioso, struttura granulare media bensviluppata, pori fini rari, scheletro assente,

26 Le praterie montane dell’Appennino maceratese

MPEN 3Caratteri stazionali:quota 1550 m s.l.mpendenza: 50%esposizione: N170morfologia:versante ondulato eroso con sub-strato subaffiorante, processi di ruscellamentodiffusi, reptazione da pascolo e lobi di soliflusso.litologia: calcari con selci (Maiolica)0-7 cm – A – 10YR 4/1 grigio scuro. Scheletro> 70% costituito da clasti calcarei angolosi esubangolosi corrosi. Terra fine con strutturagranulare molto fine molto debole, francosabbiosa. Limite inferiore abrupto lineare.7-15 cm – R – Materiale parentale, calcari eselci stratificati.Classificazione:SOIL SURVEY STAFF, 1999 – Lithic Xerorthentcoarse-loamy skeletal mesicFAO, ISRIC, ISSS, 1998 – Skeleti-LithicLeptosol

Monte Fiegni (fig. 7)Il Monte Fiegni (1322 m s.l.m.) è

caratterizzato da un’ampia zona sommitale abassa energia del rilievo o sub-pianeggiante.Il rilievo è orientato NO-SE presenta numero-se aree subpianeggianti poste a quote diffe-renti separate da ampie selle ad U.

Aspetti geologiciNel complesso sull’area sommitale del

Monte Fiegni affiorano i terreni calcarei ecalcareo-marnosi con selci della Scaglia Ros-sa, in giacitura variabile ma sempre poco inclinata.

Aspetti geomorfologiciLa caratteristica principale del rilievo è

la forma rotondeggiante con sommità

spianate che solo sul versante meridionale èinteressata da incisioni torrentizie. Sonoinoltre presenti numerose ampie selle ad Uche interrompono la continuità dellasuperficie sommitale. La morfologia hafavorito nel passato lo sfruttamento agro-pastorale dell’area come testimoniato dallapresenza di numerosi terrazzamenti super-ficiali e opere di spietramento, oltre che dalletracce delle vecchie vie di comunicazione.

I principali Elementi di Paesaggio sono:1) Sommità sub-pianeggianti2) Ampie selle ad U

FIE 1Caratteri stazionali:quota 1315 m s.l.mpendenza: 12%esposizione: N180morfologia: vallecola ad U che solca lesuperfici spianate sommitali.litologia: calcari e calcari marnosi con selci(Scaglia rossa).Descrizione del profilo:0-3 cm – Oi – 10YR 2/2 bruno molto scuro.Apparati radicali > 75%, terra fine costituitada ammassi di materia organica fine,prevalentemente coproliti e pillole fecali.Limite inferiore chiaro lineare.3-18 cm – A – 10YR 2/1 nero. Francosabbioso, struttura granulare mediadebolmente sviluppata, pori fini comuni,scheletro assente, reazione HCl assente.Limite inferiore chiaro ondulato.18-25 cm – C – 10YR 2/1 nero. Scheletro>70% costituito da clasti calcarei da angolosia subarrotondati fino a 15 cm di diametro consuperficie corrosa, molti clasti hanno formaappiattita e sono disposti parallelamente alla

superficie Terra fine franco sabbiosa, apedale,abbondanti pillole fecali e coproliti, reazioneHCl molto debole. Limite inferiore nonraggiunto.Classificazione:SOIL SURVEY STAFF, 1999 – Lithic Haplustollcorse loamy over fragmental mesicFAO, ISRIC, ISSS, 1998 – Mollic Leptosol

FIE 2Caratteri stazionali:quota 1110 m s.l.mpendenza: 0esposizione: 0morfologia: fondovalle pianeggiante di unaampia vallecola ad U, presenza dispietramenti e terrazzamenti artificiali.litologia: calcari e calcari marnosi con selci(Scaglia rossa).Descrizione del profilo:0-4 cm – Oi – 10YR 3/1 grigio molto scuro.Apparati radicali > 75%, terra fine costituitada ammassi di materia organica fine,prevalentemente coproliti e pillole fecali.Limite inferiore chiaro lineare.3-13 cm – A – 10YR 3/2 bruno grigiastromolto scuro. Franco argilloso, strutturagranulare fine debolmente sviluppata, porigrandi e medi comuni, scheletro fine siliceoe calcareo comune, reazione HCl assente.Limite inferiore chiaro ondulato.13-20 cm – C – 10YR 2/1 nero. Scheletro>70% costituito da clasti calcarei da angolosia subangolosi fino a 1 cm di diametro consuperficie molto corrosa. Terra fine franoargilllosa, apedale, abbondanti pillole fecalie coproliti, reazione HCl assente. Limiteinferiore chiaro lineare.20-31cm – Bwb1 – 5YR 3/2 bruno rossastroscuro. Argilloso, struttura poliedrica fine emedia ben sviluppata, pori fini rari, scheletrosiliceo angoloso medio fine comune, calcareoscarso molto corroso, reazione HCl assente.Limite inferiore abrupto lineare.31-33 cm – Stone line costituita da clasticalcarei subarrotondati, appiattiti dispostiparallelamente alla superficie, limite inferioreabrupto lineare.33-36 cm – Bwb2 – 7,5YR 3/2 bruno scuro.Franco argilloso, struttura poliedrica fine de-bolmente sviluppata, pori fini rari, reazioneHCl assente. Limite inferiore abrupto lineare.36-38 cm - Stone line costituita da clasti calcareisubarrotondati, appiattiti disposti parallelamen-te alla superficie, limite inferiore abrupto lineare.38–40 cm – Bwb3 – 5YR 2,5/1 nero. Francoargilloso, struttura poliedrica angolosa debol-mente sviluppata, pori fini rari, scheletro grandecalcareo e siliceo angoloso subangoloso>30%,reazione HCl assente, carboni piccoli scarsi.Limite inferiore non raggiunto.Classificazione:SOIL SURVEY STAFF, 1999 – FluventicHaploxeroll fine over fragmental mesicFAO, ISRIC, ISSS, 1998 – Fluvic Phaeozem

Fig. 7 – Profilo schematico con ubicazione dei profili e dei minipit (FIE).

BRAUN-BLANQUETIA, vol. 42, 2007 27

Ragnolo (fig. 8)L’area di Punta del Ragnolo (1557 m

s.l.m.) è caratterizzata da una dorsaleallungata in direzione N-S la cui continuità èinterrotta da numerose selle con direzione E-O. I versanti sono asimmetrici, quellioccidentali da debolmente inclinati a ondulati(5-15%) mentre quelli orientali sono ripidi omolto ripidi.

Aspetti geologiciSul versante occidentale e alla sommità

dei rilievi affiorano i calcari e calcari marnosicon selci della Scaglia Rossa, in giacituracomplessivamente a franapoggio.Aspetti geomorfologici

La sommità del rilievo è irregolare ecaratterizzata dalla presenza di picchi rocciosiisolati e da ampie sommità subpianeggianti.Alternate a queste sono presenti ampie sellecon fondo pianeggiante e versanti debolmenteinclinati. Sul versante occidentale sonopresenti ondulazioni associabili a movimentigravitativi sia profondi che superficiali eforme di erosione concentrata dovute alruscellamento delle acque.

I principali Elementi di Paesaggio sono:1) Ampie selle sub-pianeggianti2) Versanti ondulati da debolmente ripidi a

ripidi

RAG 1Caratteri stazionali:quota 1500 m s.l.mpendenza: 3%esposizione: N40morfologia: fondo di una ampia sella a Uinterposta tra superfici sommitali sub-pianeggianti.litologia: calcari e calcari marnosi con selci(Scaglia rossa).Descrizione del profilo:0-7 cm – Oi – 5YR 4/1 grigio scuro. Apparatiradicali > 75%, terra fine costituita daammassi di materia organica fine, prevalen-temente coproliti e pillole fecali. Limiteinferiore chiaro lineare.7-17 cm – A1 – 5YR 3/2 bruno rossastroscuro. Franco sabbioso, struttura granularefine debolmente sviluppata, pori medi scarsi,scheletro siliceo angoloso raro, reazione HClassente, coproliti e pillole fecali comuni.Limite inferiore chiaro lineare.17-35 cm – A2 – 5YR3/1 grigio molto scuro.Franco argilloso, struttura poliedrica suban-golosa fine ben sviluppata, pori fini rari, sche-letro siliceo angoloso raro, reazione HCl assen-te, rivestimenti di materia organica sugli aggre-gati scarsi. Limite inferiore abrupto lineare.35-40 cm – C – 5YR 4/1 grigio scuro.Scheletro > 70% costituito da clasti calcareigrossolani, subangolosi e subarrotondati,corrosi in superficie. Terra fine franco argil-losa, struttura granulare grande debolmentesviluppata, pori fini rari, reazione HCl assente.Limite inferiore non raggiunto.

Classificazione:SOIL SURVEY STAFF, 1999 – Typic/LithicHaplustoll loamy mesicFAO, ISRIC, ISSS, 1998 – Mollic Leptosol

RAG 2Caratteri stazionali:quota 1525 m s.l.mpendenza: 10%esposizione: N330morfologia: versante ondulato in erosionecon movimenti gravitativi profondi e soli-flussi e fossi di erosione concentrata.litologia: calcari e calcari marnosi con selci(Scaglia rossa).Descrizione del profilo:0-4 cm – Oi – 7,5YR 4/1 grigio scuro. Apparatiradicali > 75%, terra fine costituita daammassi di materia organica fine, prevalen-temente coproliti e pillole fecali. Limiteinferiore chiaro lineare.4-22 cm – A1 – 7,5YR 3/2 bruno scuro.Franco sabbioso argilloso, struttura granularefine debolmente sviluppata, pori medi egrandi comuni, scheletro siliceo angolosoraro, reazione HCl assente, coproliti e pillolefecali comuni. Limite inferiore chiaro lineare.22-35 cm – A2 – 7,5YR 2,5/1 nero. Francoargilloso, struttura poliedrica subangolosafine ben sviluppata, pori fini rari, scheletrosiliceo angoloso raro, reazione HCl assente,rivestimenti di materia organica sugli aggre-

gati comuni. Limite inferiore chiaro ondulato.35-45 cm – C – 7,5YR 4/1 grigio scuro.Scheletro > 70% costituito da clasti calcareigrossolani, subangolosi e subarrotondati,corrosi in superficie. Terra fine franco argillo-sa, struttura granulare grande debolmentesviluppata, pori fini rari, reazione HCl assen-te. Limite inferiore non raggiunto.Classificazione:SOIL SURVEY STAFF, 1999 – Typic/LithicHaplustoll fine-loamy mesicFAO, ISRIC, ISSS, 1998 – Mollic Leptosol

Monte Castelmanardo (fig. 9)Il rilievo di Monte Castelmanardo (1917

m s.l.m.) è costituito da un crinale allungato indirezione SO-NE con versanti molto ripidi, lacui terminazione nord-orientale (dove sonostati effettuati i profili) presenta pendenze minori.

Aspetti geologiciSul versante NE del Monte Castelma-

nardo affiorano i terreni calcarei e calcareo-silicei della Formazione della Maiolica cheformano un’anticlinale rovesciata verso NE,dove è presente il sovrascorrimento dei MontiSibillini.

Aspetti geomorfologiciI versanti sono caratterizzati dalla pre-

senza di numerose nicchie di origine nivale alcui interno sono deposti considerevoli spessori

Fig. 8 – Profilo schematico con ubicazione dei profili e dei minipit (RAG).

28 Le praterie montane dell’Appennino maceratese

di detriti di versante e da numerosi fenomenigravitativi di grandi dimensioni. Si osservanonumerose scarpata in roccia di originestrutturale e numerosi fenomeni di valanga. Ilversante NE, meno acclive, è solcato davallecole a U poco profonde ed è interessatoda movimenti superficiali tipo soliflusso.

CMAN 1Caratteri stazionali:quota 1830 m s.l.mpendenza: 30%esposizione: N30morfologia: versante lineare convesso inerosione con fenomeni di soliflusso.litologia: calcari stratificati con selci(Maiolica).Descrizione del profilo:0-9 cm – Oi – 10YR 3/1 grigio molto scuro.Apparati radicali > 75%, terra fine costituitada ammassi di materia organica fine,prevalentemente coproliti e pillole fecali.Limite inferiore chiaro lineare.9-30 cm – A – 10YR 3/3 bruno scuro. Francosabbioso, struttura granulare fine debolmentesviluppata, pori medi e grandi abbondanti,scheletro siliceo angoloso fine comune,reazione HCl assente, coproliti e pillole fecalicomuni. Limite abrupto ondulato.30-40 cm – CR – Materiale parentalecostituito da selci stratificate friabili e calcarimolto alterati. Costituisce un impedimentoall’approfondimento delle radici.Classificazione:SOIL SURVEY STAFF, 1999 – Lithic UstorthentHaplustoll coarse-loamy frigidFAO, ISRIC, ISSS, 1998 – Umbric Leptosol

CMAN 2Caratteri stazionali:quota 1680 m s.l.mpendenza: 35%esposizione: N20morfologia: versante ondulato convesso inerosione con vallecole a U e fenomeni disoliflusso.litologia: calcari stratificati con selci(Maiolica).Descrizione del profilo:0-7 cm – Oi – 10YR 3/1 grigio molto scuro.Apparati radicali > 75%, terra fine costituitada ammassi di materia organica fine,prevalentemente coproliti e pillole fecali,scheletro siliceo fine comune. Limiteinferiore chiaro lineare.7-30 cm – A – 7,5YR 2,5/1 nero. Francosabbioso, struttura granulare fine debolmentesviluppata, pori medi e grandi comuni,scheletro siliceo angoloso fine comune,reazione HCl assente, coproliti e pillole fecalicomuni. Limite abrupto ondulato.30-40 cm – CR – Materiale parentalecostituito da selci stratificate friabili e calcarimolto alterati. Costituisce un impedimentoall’approfondimento delle radici.Classificazione:

Fig. 9 – Profilo schematico con ubicazione dei profili e dei minipit (CMAN).

SOIL SURVEY STAFF, 1999 – Lithic Ustorthentcoarse-loamy frigidFAO, ISRIC, ISSS, 1998 – Umbric Leptosol

DISCUSSIONE

Il paesaggio dell’Appennino Um-bro-Marchigiano è caratterizzato daampie superfici sommitali a debole ener-gia del rilievo di genesi complessamodellate su calcari e calcari marnosi.Questi paesaggi sono stati sede sin datempi protostorici di attività pastoraliche hanno condotto all’apertura dellavegetazione forestale e alla formazionedi praterie montane con conseguenteerosione dei suoli originari. Il materialeparentale è relativamente uniformetrattandosi prevalentemente di calcari ecalcari marnosi stratificati con selci, dicolore dal bianco al rosato. Nel comples-so costituiscono un substrato con un’altapermeabilità secondaria che consenteun rapido drenaggio a causa della frattu-razione e dei fenomeni di dissoluzione.

All’interno di queste Unità di Pae-saggio si possono distinguere degliElementi di Paesaggio che si caratteriz-zano per uniformità di morfologie eprocessi superficiali connessi (tab. 1)

Si tratta quindi nel complesso dipaesaggi in erosione, anche se a bassaenergia del rilievo, dove la presenza di

una vegetazione di prateria consentel’accumulo di importanti quantità dimateria organica alla superficie. Du-rante la decomposizione vengono liberaticomposti organici acidi solubili e grandiquantità di CO

2 che favoriscono i processi

di dissoluzione del substrato calcareo ela decarbonatazione degli orizzontisuperficiali con la formazione di epipe-don mollici di spessore variabile. L’as-senza di orizzonti di accumulo di CaCO

3

indica un buon drenaggio dovuto alleottime caratteristiche di permeabilitàsecondaria del materiale parentale. Siriconoscono quindi suoli relativamentepiù spessi con epipedon mollici discreta-mente sviluppati o con contatti liticipoco profondi dove i processi erosivisono più importanti. Dove la morfologiaconsente l’accumulo dei sedimenti erosidai versanti circostanti si riconosconosuoli più spessi con orizzonti sepoltigeneralmente più evoluti di quellisuperficiali mentre le fasi più erose siosservano quindi sui versanti più ripidi.

Sulle superfici sommitali preval-gono suoli sottili, tipo Lithic Haplo-xerolls e Haplustolls in presenza diondulazioni (ROG3) o in posizioneprossima ai versanti (GAG 3 – FIE 1). Sitratta di suoli erosi, con un epipedonmollico decarbonatato di spessoremodesto a cui seguono orizzonti AC e Cscheletrici spessi poche decine di

BRAUN-BLANQUETIA, vol. 42, 2007 29

centimetri. L’alto contenuto in scheletrodi questi orizzonti e la presenza di clastiappiattiti e disposti parallelamente allasuperficie è spesso dovuto alla modalitàdi fratturazione del materiale parentalestratificato (foto 2). In corrispondenzadi morfologie meno acclivi e più con-servative sono presenti Typic Haplustollspiù spessi e ben strutturati (TOL 1 eTOL 2, foto 3). Nel complesso sonosuoli ben drenati, con valori stimati diAWC inferiori a 100, anche a causa delbuon drenaggio offerto dal substratocalcareo. Tuttavia si tratta di suoli chegrazie agli alti contenuti di sostanzaorganica (fig. 10) favoriscono unamigliore ritenzione idrica e una riduzionedell’evaporazione. Sono suoli general-mente subacidi (fig. 10) con valori di phneutri in presenza di substrati più marnosi(FIE 1) e tendenzialmente acidi a quotepiù elevate (TOL 1).

Le superfici sommitali sono attra-versate da profonde vallecole ad U e daselle. I versanti delle vallecole sonocaratterizzati da suoli sottili ed erosi(Lithic Haploxeroll, GAG 5), spessocaratterizzati da alto carico di pascoloche influenza i valori alti di ph ed N (fig.10). Typic Haploxerolls, più spessi, conorizzonte cambico e più evoluti, sonopresenti all’interno delle vallecole (GAG1, foto 4), su morfologie relitte (CSM 1)e nelle selle (RAG 1), ad indicare fasiprolungate di stabilità della superficieanche se lo spessore dei suoli è forte-mente influenzato da processi di collu-vionamento. Infatti in alcuni casi i TypicHaploxerolls passano a FluventicHaploxerolls (FIE 2) che denotano una

maggiore importanza dei processi collu-viali con un’alternanza di orizzonti cam-bici erosi e sepolti da livelli detritici. Ilconcetto centrale dei suoli di questi pae-saggi è il maggior spessore e i conse-guenti valori più alti di AWC.

Sui versanti ripidi e molto ripidisottesi alle superfici sommitali, alle quotepiù elevate, si osservano dei LithicUstorthent (CMAN 1, 2) con sottiliepipedon immediatamente soprastantiil materiale parentale. Typic Haplustolls(foto 5) poco più spessi, si osservano sumorfologie più articolate (RAG 2) o inposizione prossima al limite superioredel bosco (MPEN2), dove l’oscillazionedel limite stesso potrebbe aver protettomaggiormente il suolo dall’erosione. Nelcomplesso questi suoli sono caratterizzatida una debole strutturazione, una mag-giore lisciviazione alle quote più alte(saturazione in basi<50%), dalla fortedecarbonatazione del materiale parentalee da un elevato residuo scheletricosiliceo. I bassi valori di ph (fig. 10) sonolegati all’altitudine, ai più bassi tassi didecomposizione della sostanza organicae all’aggressività dei fluidi circolanti.

Lungo i versanti delle dorsali mon-tuose sono presenti ampi tratti sub-pianeggianti o a bassa energia del rilievoassociati a processi di erosione selettiva oalla presenza di deformazioni gravitativeprofonde di versante che generano carat-teristiche contropendenze. Queste morfo-logie più dolci, a quote più basse rispettoalle superfici sommitali, sono state sedenel passato di attività agricole, con sistema-zioni dei versanti e terrazzamenti artificiali(foto 6). Qui le lavorazioni agricole hanno

favorito l’erosione del suolo e sono infattipresenti Lithic Xerothents (ROG5) e LithicHaploxerolls (ROG1) caratterizzati dadebole strutturazione e alti valori di N e P(fig. 10). A quote più alte, dove le praticheagricole sono state di minore impatto,sono presenti Typic Haplustolls (MPEN1)con epipedon mollici più sviluppati. Inquesto caso gli alti valori di N e P sonodovuti alla concimazione che tutt’oggiviene praticata per le foraggere. Alla basedei versanti o all’interno delle vallecolesono invece presenti Fluventic Haplo-xerolls, caratterizzati dalla presenza diorizzonti sepolti. Nel caso di CSM 2, inuna vallecola incisa all’interno di depositidetritici stratificati sono presenti duepaleosuoli erosi e sepolti da sedimentitorrentizi e di versante che indicanol’alternanza nel passato di fasi di stabilitàdella superficie ed eventi erosivi e depo-sizionali importanti (foto 7). Il paleosuolopiù profondo e antico presenta un orizzonteargillico indicatore di una fase di stabilitàdella superficie di durata relativamentelunga, probabilmente sotto coperturaforestale, mentre il paleosuolo più recente,meno evoluto, è caratterizzato da unorizzonte mollico tipico di prateria. Ancoradiverso è il caso di CSM 4 che presenta inprofondità una serie di orizzonti argillici,completamente decarbonatati, parzial-mente rubefatti e con abbondanti figure diidromorfia (foto 8). Questa sequenza dipaleosuoli è stata osservata in molti settoridell’Appennino centro-meridionale ed èstata attribuita all’Ultimo Interglaciale(COLTORTI, PIERUCCINI, 2006) poiché sisono formati in tempi lunghi e in condizioniclimatiche e geomorfologiche diverse

Tab. 1 – Tabella riassuntiva della distribuzione dei suoli in relazione al paesaggio, alla morfologia e ai processi superficialiprevalenti.

Paesaggio Morfologia Processi prevalenti Suoli

Superfici sommitaliPaesaggi sub-pianegganti e

ondulati con pendenze

comprese tra 0-20%

Debole erosione,

reptazione da pascolo

Typic/Lithic Haploxerolls

e Haplustolls

Versanti altiVersanti lineari od ondulati

fino a molto ripidi(pendenze fino al 55%)

Erosione, reptazione da

pascoloLithic/Typic Haplustolls

Vallecole e selleVallecole a U e selle alla

sommità dei rilievi.

Erosione lungo i versanti

accumulo prevalente sulfondo.

Fluventic Haploxerolls e

Typic/Lithic Haploxerollse Haplustolls

Superfici a deboleenergia del rilievo sui

versanti

Paesaggi da sub-pianeggianti a ripidi

(pendenze fino a 30%).

Erosione lungo i versanti,accumulo prevalente al

piede

Fluventic Haploxerolls eLithic/Typic Haploxerolls,

Haplustolls e Xerothents

Versanti molto ripidi

Versanti lineari da ripidi amolto ripidi, creste.

Esposizione settentrionale emeridionale.

Erosione, reptazione dapascolo.

Lithic Xerothents

30 Le praterie montane dell’Appennino maceratese

dalle attuali. In questo caso è tuttaviaprobabile che l’erosione e il colluviona-mento dei suoli presenti sui versanti abbiafavorito la formazione di un profilo dialterazione di notevole spessore. Su questemorfologie si riconoscono quindi suolisottili con forti caratteri mollici, general-mente subacidi o acidi a quote più elevatee suoli più spessi, con forti carattericolluviali. Naturalmente questi ultimihanno valori più elevati di AWC mentregli orizzonti sepolti mostrano valori bassidi sostanza organica e N.

I suoli più sottili e meno evoluti sitrovano in corrispondenza dei versantiripidi e molto ripidi e sulle morfologie piùerose quali creste e scarpate, generalmentecon esposizione prevalente a S e a N. Suqueste morfologie sono molto comuniprocessi di ruscellamento superficialediffuso e concentrato, favoriti dalla scarsacopertura pedogenetica e dalla presenzadi forme di denudamento dovute al pascolo(reptazione). La copertura pedogenetica èdiscontinua, sono presenti numerosiaffioramenti rocciosi e i suoli che siriconoscono sono Lithic Xerorthents. Sitratta di suoli scheletrici che sui versantimeridionali presentano una quantitàminore di terra fine con conseguente mi-nor capacità di ritenzione idrica, probabil-mente a causa dei processi di selezione aseguito del ruscellamento delle acquecorrenti superficiali durante lo sciogli-mento delle nevi. Sono suoli tendenzial-mente neutri e subalcalini con valori moltoalti ed anomali di P ed N (GAG 2, ROG 2).I valori molto elevati di P possono essereindicatori di pratiche agricole del passatoo di intenso carico di pascolo (EIDT, 1977).

sui versanti più ripidi sottesi a questesuperfici anche se il fattore che controllalo spessore sembrerebbe essere laprossimità al limite del bosco e laprotezione offerta durante le oscillazionidel limite stesso. Le superfici sommitalisono inoltre attraversate da ampievallecole ad U e selle, probabilmentetestimoni di antichi reticoli di drenaggio.Queste morfologie più conservativeconsentono la conservazione di suoli piùspessi (Fluventic/Typic Haploxerolls eHaplustolls) localmente con forticaratteri colluviali. I suoli più sottili diquesti paesaggi (Lithic Haploxerolls)sono presenti dove il pascolo è tutt’oggimolto intenso. Suoli tendenzialmentespessi e colluviali (Fluventic Haplo-xerolls) si osservano anche in corri-spondenza delle superfici a bassa energiadel rilievo poste a quote più basse, lungoi versanti. Qui localmente sono presentipaleosuoli sepolti associabili a fasiclimatiche del passato. La morfologia diquesti paesaggi è stata sin dal passatopiù favorevole per l’agricoltura e lepratiche agricole stesse hanno favoritol’erosione dei suoli pre-esistenti e laformazione di Lithic Haploxerolls/Xerothents, poco strutturati e con valorialti di N e P. Infine i suoli più sottili ederosi (Lithic Xerothents) prevalgono suiversanti più acclivi, ad esposizioneprevalente settentrionale e meridionale,dove i processi erosivi unitamente alcarico del pascolo hanno favorito processidi denudamento molto importanti.

Per quanto riguarda i caratterichimici i suoli investigati presentanosempre valori molto elevati di sostanza

Fig. 10 – Diagrammi riassuntivi dei dati analitici.

CONCLUSIONI

Il particolare assetto geomorfolo-gico dell’area, caratterizzato da dorsalimontuose con morfologie sommitali abassa energia del rilievo, ha favorito neltempo il loro utilizzo per scopi pastorali.La progressiva e totale apertura dellavegetazione forestale ha concorso tutta-via ad innescare ed accelerare importantiprocessi di erosione del suolo, non piùprotetto dall’azione delle acque meteo-riche. I suoli che si riconoscono apparten-gono agli Ordini dei Mollisuoli e degliEntisuoli (SOIL SURVEY STAFF, 1999) ePhaeozems e Leptosuoli (FAO, ISRIC eISSS, 1998), noti anche come Suoliisoumici a profilo AC o Suoli isoumicibrunificati (DUCHAFOUR, 1977).

Si tratta nel complesso sempre disuoli sottili, con epipedon mollici e rariorizzonti cambici profondi a tessituratendenzialmente, da franco-argillosa asabbiosa, con grandi quantità di scheletrocalcareo e siliceo. Il principale fattoreche influenza la loro formazione edistribuzione è l’assetto geomorfologico(fig. 11), poiché nell’ambito delle areesommitali si individuano morfologie inerosione e morfologie più conservativedove si verifica l’accumulo di importantispessori di depositi colluviali (foto 9).Sulle superfici sommitali, sub-pianeg-gianti ed ondulate, sono presenti Lithic/Typic Haploxerolls e Haplustolls anchese in generale lo spessore di questi suoliè modesto a causa della prolungataesposizione ai processi erosivi e dellafavorevole posizione per le attività pas-torali. Stessa sequenza di suoli si osserva

BRAUN-BLANQUETIA, vol. 42, 2007 31

Foto 1 – La superficie di spianamento sommitale della dorsale umbro-marchigiana vista da sud. Si riconoscono gli ambienti di prateria delimitati in basso daversanti più acclivi e vegetazione forestale.

Foto 2 – Gagliole. La stratificazione del materialeparentale e le modalità di fratturazione favoriscono laformazione di un orizzonte C scheletrico costituito dapietre appiattite disposte circa parallele alla superficie.

Foto 3 – TOL 2. Typic Haplustoll con tipico orizzonteC costituito da clasti calcarei corrosi in superficie escheletro fine siliceo.

Foto 4 – GAG1. Typic Haploxeroll con orizzontecambico debolmente sviluppato.

Foto 5 – RAG 2. Typic Haplustoll con orizzonte Cscheletrico costituito da clasti calcarei molto corrosi insuperficie

32 Le praterie montane dell’Appennino maceratese

Foto 8 – CSM 2. Sequenza di suoli sepolti ed erosi all’interno di una vallecola. Alla base si osservanodelle tasche di terra fine, probabilmente dovute a ceppaie sviluppate a spese del materiale parentalecostituito da detrito di versante.

Foto 6 – Monte di Fiegni. Scarpate di origine antropica testimonianza di sistemazioni a terrazzamentiper scopi agricoli dei versanti sottostanti le superfici sommitali.

Foto 7 – CSM 1. In profondità è presente un orizzonte argillicorubefatto, decarbonato e con abbondante scheletro siliceo.

Foto 9 – Dorsale di Gagliole. Le superfici sommitali sono attraversate da selle e ampie vallecole adU sede di processi colluviali che permettono la conservazione di maggiori spessori di suolo.

BRAUN-BLANQUETIA, vol. 42, 2007 33

Fig. 11 – Profilo schematico riassuntivo con la distribuzione dei suoli.

organica, di rapporto C/N e di N. Perquanto riguarda questo ultimo i valoripiù bassi appartengono agli orizzontisepolti profondi dei Fluventic Haplo-xerolls. I valori di P, generalmente moltobassi, presentano dei picchi in corri-spondenza dei suoli più sottili con altocarico di pascolo, di quelli soggetti aconcimazione e dei suoli soggetti nelpassato a pratiche agricole. I valori di phinfine mostrano un andamento tendenteverso una maggiore acidità in funzionedell’altitudine e valori subalcalini in fun-zione della presenza di alternanze piùmarnose nel materiale parentale.

L’analisi geomorfologica e pedolo-gica ha quindi rilevato una stretta dipen-denza della tipologia dei suoli dall’as-setto geomorfologico, secondo unmodello che classicamente si individuasui rilievi calcarei con l’individuazionedi catene di suoli (BIRKELAND, 1999): isuoli più sottili in corrispondenza dellemorfologie più erose (versanti ripidi) isuoli più spessi in corrispondenza dellemorfologie più conservative e la presenzadi orizzonti sepolti dove prevalgono iprocessi di accumulo. L’unica impor-tante eccezione a questo modello ècostituita dall’azione antropica in ter-mini di uso del suolo per scopi agricoli epastorali che nel tempo hanno favoritoimportanti processi erosivi sulle morfo-logie più favorevoli allo sfruttamento.

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