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~ SERVIZI EDITORIALI Via dcll'Argingrosso n. 131/17 - 50142 Firenze 'l'cl. +39 055 784221 - Fax +39 0557333196 E-mail: [email protected] www.paragone.it Prezzi per l'anno 2007 ITALIA ESTERO Abbonamento annuo Fascicolo singolo Fascicolo doppio Fascicolo singolo arretrato Fascicolo doppio arretrato 110,00 20,00 40,00 30,00 60,00 140,00 25,00 50,00 40,00 80,00 L'abbonamento si intende rinnovato se non disdetto entro il31 dicembre di ogni anno MODALITÀ DI PAGAMENTO • Bollettino c.c.p. n. 23206501 intestato a SERVIZIEDITORIALI Assegno o assegno internazionale intestato a SERVIZI EDITORIALIe accompagnato da causale di pagamento. • Bonifico bancario intestato a SERVIZIEDITORIALI C.c. n. 1070/63 Cassa di Risparmio di Lucca - Firenze - Ag. 5 Via Pisana, 289 - 50142 Firenze - (CAB 02805 - ABI 06200) IBAN IT 50 S 06200 02805 000000107063 • Carta di credito: CARTASt, VISA,MASTERCARD Direttore: MINA GREGaRI Direttore responsabile: MINA GREGaRI Autorizzazione Tribunale di Firenze decreto n. 1964 del 26-11-1968 PARAGONE Rivista mensile di arte figurativa e letteratura fondata da Roberto Longhi ARTE Anno LVII - Terza serie - Numero 67 (675) Maggio 2006 SOMMARIO STEFANOPIERGUIDI: Le allegorie di Francesco Salviati nella sala dell'Udienza di Palazzo Vecchio - MARTA PRIVITERA: Macchietti e Cavalori "amicissimi e compagni" - MrLES CHAPPELL: On Cigoli's Prospettiva pratica - MARrA CRISTINABANDERA:Miscellanea per Morandi ANTOLOGIA DI ARTISTI Beaumont a Malta (Marco Riccomini) APPUNTI Nuovi contributi per Giovanni Balducci, Passignano e Valerio Marucelli (Paolo Benassai) - Dopo la mostra di palazzo Medici Riccardi. Nuove consi- derazioni sui marchesi Riccardi e sul pittore Francesco Conti (Federico Berti) RICERCHE D'ARCHIVIO Un collezionista in giardino. Buontalenti e Giambologna per Alessandro Acciaiuoli (Donatella Pegazzano) SERVIZI ~ EDITORIALI

Dopo la mostra di palazzo Medici Riccardi. Nuove considerazioni sui marchesi Riccardi e sul pittore Francesco Conti; Paragone, 67, 2006

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Autorizzazione Tribunale di Firenze decreto n. 1964 del 26-11-1968

PARAGONERivista mensile di arte figurativa e letteratura

fondata da Roberto Longhi

ARTEAnno LVII - Terza serie - Numero 67 (675)

Maggio 2006

SOMMARIO

STEFANOPIERGUIDI:Le allegorie di Francesco Salviati nella sala dell'Udienzadi Palazzo Vecchio - MARTA PRIVITERA:Macchietti e Cavalori "amicissimie compagni" - MrLES CHAPPELL: On Cigoli's Prospettiva pratica - MARrA

CRISTINABANDERA:Miscellanea per Morandi

ANTOLOGIA DI ARTISTI

Beaumont a Malta (Marco Riccomini)

APPUNTI

Nuovi contributi per Giovanni Balducci, Passignano e Valerio Marucelli(Paolo Benassai) - Dopo la mostra di palazzo Medici Riccardi. Nuove consi-derazioni sui marchesi Riccardi e sul pittore Francesco Conti (Federico Berti)

RICERCHE D'ARCHIVIO

Un collezionista in giardino. Buontalenti e Giambologna per AlessandroAcciaiuoli (Donatella Pegazzano)

SERVIZI ~ EDITORIALI

FrancescoConti

e iRiccardi

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Dopo la mostra di palazzo Medici Riccardi. Nuove considerazioni suimarchesi Riccardi e sul pittore Francesco Conti

c'era alcun indizio che potesse far sospettare un' attività romana delmisconosciuto pittore. Dai documenti emergono invece pagamentiavvenuti a Roma a partire dal 1700 "per pitture che fa Carlo del Con-te", per colori e tele". Sappiamo anche quanto si trattenne: il 12 apri-le 1704 diciotto lire vengono "pagati a Dom.co Pugi giardiniero perviag.o, e spese assieme con Carlo Conti rimandati a Firenze da S. S.am "7.a .

il figlio Francesco rimase invece a Roma, come si poteva sospet-tare, fino al ritorno a Firenze del marchese. Nel libro di "Entrata euscita in Roma del maestro di casa Riccardi", che riguarda gli anni dal1704 al 1705, sono elencate a decine tutte le spese che il marchese fe-ce per sostenere gli studi, e a questo punto anche il lavoro, di Fran-cesco Conti, che viene definito spesso alternativamente "il pittore","pittore di casa" o "pittorino". Non ci sono dubbi che l'artista vives-se ormai a casa Riccardi", tanto da comparire alla voce "spese di li-vree'", mentre precedentemente, nei primi anni coperti dai docu-menti, sembrerebbe dimorare "nel casino posto alle Quattro Fontane,che si tiene a pigione dal Sig.r Sati" IO. Oltre agli innumerevoli paga-menti per colori (sempre distinto il costoso azzurro di lapislazzuli),gessi, tele, si susseguono spese per lapis, carta Il , ma anche "per unvecchio tenuto al naturale" e "per un huomo tenuto al naturale treg.ni", ovverosia per lo studio di un modello dal vero. A Roma iniziaanche l'attività di Francesco Conti di maestro d'arte di casa per Cas-sandrina, figlia di Cosimo Riccardi, che succedette come capofamigliaal padre Francesco nel 171912• Al 7 maggio 1705 troviamo un paga-mento al pittore "per una lista di spese fatte per li studii della Sig.na,cioè carta, lapis et altro" mentre al31 dello stesso mese un altro pa-gamento per spese "fatte per li studii della s.ra Cassandrina", tra lequali "una scatola con n° 8 spartimenti per tenere d.i colori" IJ.

Da ricordare a questo punto come l'attività di insegnante delonti sarà in futuro degna di rilievo, e lo porterà a essere tra i dodici

professori dell'Accademia del Disegno guidata (fino alla morte nel1739) dal luogotenente Francesco Maria Niccolò Gabburri e a succe-dere, su nomina del granduca Giangastone del 1736, nell'incarico dimaestro nella "Scuola del nudo" al defunto quell'anno Francesco

iaminghi. Nel 1760, alla morte del Conti, prenderà il suo postoaetano Piattoli 0703-1774, sposo dell' allievadel Conti Anna Maria

Bacherini), di cui il Marrini, biografo del Nostro, ricorda "una vera ediuturna amicizia con Francesco Conti pittore anch'esso valente" 14. il

FrancescoContie i Riccardi

Terminata da meno di un anno la mostra Stanze Segrete. Gli arti-sti dei Riccardi, è già tempo per alcuni aggiornamenti in merito all'in-teressante rapporto che intercorse tra questa importante famiglia fio-rentina e Francesco Conti, rapporto indagato dallo scrivente nel sag-gio sul pittore apparso in catalogo. il lavoro di archivio non si è esau-rito e ha portato ad alcune precisazioni e curiosità riguardanti questopittore della Firenze tardo barocca e soprattutto alcuni aspetti del suosoggiorno romano che, come già comunicato, ebbe luogo tra il 1699 eil 1705.

Francesco aveva appena terminato il suo apprendistato presso labottega di Simone Pignoni, il quale, morto anzianissimo nel 1698,avevalasciato il Nostro senza maestro. I marchesi Riccardi decisero al-lora di portarlo con sé per farlo istruire a Roma'. Un avvenimento im-portante questo nella carriera del pittore, che viene evidenziato da tut-ti e tre i suoi biografi settecenteschi. Francesco Riccardi colse l'occa-sione dell'Anno Santo 1700 per recarsi nell'Urbe e lasciareFirenze do-ve pare avesse avuto dei disaccordi a corte, in particolare con il GranPrincipe'.

Se già erano emersi alcuni particolari del suo viaggio', nuovi det-tagli danno luce a questa fase della giovinezza del Conti, finora abba-stanza oscura. Nel maggio del 1700, pochi mesi dopo l'arrivo a Romail 30 novembre dell'anno precedente, è menzionato un dipinto ese-guito dall'apprendista pittore e donato per riconoscenza al marchese:"Adl19 (maggio 1700) d.o 6 (lire)m.a a Fran.co del Conte, che studiapittura mancia fattali dare dall'Ill.mo Sig.re March.e Fran.co (Padro-ne) per haverli donato un quadrettino di sua opera'". È questa laprima notizia che possediamo di un dipinto realizzato dal pittore, allora diciottenne. Interessante anche l'esplicita dichiarazione del fattoche Francesco allora studiasse, a conferma delle parole dei biografiche ricordano l'apprendistato a Roma presso il fiorentino GiovanniMaria Morandi e Carlo Maratta, il celebre caposcuola della pittura romana.

In questi anni tuttavia c'è un altro Conti pittore a Roma, al lavoro anch'egli per i marchesi. Si tratta del padre di Francesco, Carlo delConte. Se la sua attività pittorica per i Riccardi non ci era nuova", non

FrancescoConti

e i Riccardi

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Piattoli dopo gli studi a Livorno con Monsù Riviera, nel cui studio sitrattenne sette anni, tornò a Firenze" e "nel 1734 entrò nello studiodel Cav.e Francesco Conti, dove va esercitandosi nella pittura, tantonelle storie, che nei ritrati" 16. Questo periodo di contatto tra i due ar-tisti è testimoniato dalla sua domanda al luogotenente dell'Accademia,datata 31 ottobre 1735, per "concedergli la permissione di potereandare a frequentare l'Accademia del Nudo", a cui il Conti, dietro ri-chiesta del Gabburri, "attesta che l'oratore e capacissimo della graziache ei desidera"!',

Confermata dai documenti anche la notizia riportata dal Marri-ni" secondo la quale Francesco Conti eseguì a Roma vari ritratti per lafamiglia Albani. Al 23 dicembre 1704 viene annotato a "mancie" unpagamento dato per mano del pittore" ad un ser.re di casa Albani, chelo ha servito in occ.ne dell'andarvi a dipingere":", mentre il mese pre-cedente, alla data 12 novembre 1704, "Carlo Franc.o Costanzi colo-raro" riscuoteva "per saldo di un suo conto di colori, azzurro, pen-nelli, e n° 4 tele per n° 4 retratti della casa Albani, e lapis nero dato alpittorino'<",

Ad un anno dal trasferimento del marchese Riccardi e sicura-mente del nostro pittore con lui nel palazzo" all'Angelo Custode", nelluglio 1705, la famiglia Riccardi fa ritorno a Firenze. La comitiva ècomposta di "tre calessi" per i familiari più stretti e il seguito di quat-tordici persone "che va con il treno de cavalli'?'. A parte, via mare,viaggiano anche i numerosi quadri posseduti a Roma dal marchese, al-cuni spediti colà dal granducato, altri acquistati. La spedizione com-prende "n° 70 pezzi di quadri grandi e piccoli", tra questi sicura-mente alcuni quadri del Conti tra quelli menzionati tra il 1704 e il1705, tra i quali oltre ai ritratti degli Albani figuravano con grandeprobabilità le ultime opere dipinte in quegli anni, un "disegno del Vol-to Santo" eseguito per la marchesa Cassandra Capponi moglie diFrancesco, "una tela da testa con la Madonna, S. Gio. e N.S." e un"santo" dipinto su rame". Alcuni anni prima in una cassa consegnataa Roma il 18 luglio 1702, e arrivata a Firenze il 9 agosto, erano statispediti vari dipinti del nostro, tra i quali una "Assunta", un "Croci-fisso", una "Aurora", una "Madonina", oltre, con grande probabilità,al ritratto del marchese e ai ritratti di vari personaggi romani, Spada eOttoboni-', di cui non è specificato 1'autore.

Al momento poche opere sono attribuibili a questa prima fasedel Conti, ovverosia databili agli anni compresi tra il soggiorno ro-

mano e le opere per Sant'] acopo Soprarno, la 'Trinità' e la 'Crocifis-sione, che sappiamo del 1709 , e le tre tele per i soffitti del Casino ric-cardiano di Gualfonda". Sono queste del primo decennio opere de-cisamente diverse da quelle della maturità, caratterizzate da un ac-centuato patetismo, panneggi cartonosi e rigidi, atmosfere tenebroseche risentono fortemente, come notava il Lanzi nelle opere di Sant']a-copo Soprarno, dell'influsso del Trevisani". Tra queste una 'Assunta'che potrebbe essere quella spedita da Roma, inizialmente apparsa aun'asta Agnew's a Londra Itavola 47 l, il 'Cristo nell'orto' della BancaToscana, vero tripudio di bizzarria giovanile specie nel panneggio e neicolori Itavola 48/, e una bella 'Pietà' di aspetto decisamente romanoItavola 49/, che delle tre potrebbe essere quella più tarda, con pan-neggi già più addomesticati, simili a quelli di un'altra opera probabil-mente della fine del primo decennio che compare significativamentenella fototeca del Kunsthistorisches Institut in Florenz come opera delTrevisani, un 'Compianto su Cristo morto' in collezione privata adEdimburgo Itavola 50126.

L'altra novità riguarda il 'Ritorno dalla fuga in Egitto' del Cleve-land Museum of Arr", dipinto invece della piena maturità, del qualealla mostra di Palazzo Medici sono stati esposti alcuni dei disegnipreparatori che si conservano alla Biblioteca Riccardiana. In assenza diriscontri documentari, l'opera era stata da me riferita all'attività delConti per i Riccardi solo in base alla presenza nella biblioteca della fa-miglia degli studi ad essa pertinenti, con una datazione su base stili-stica "intorno alla metà del quarto decennio del Settecento'r". Tuttociò ha trovato conferma in un documento, per la segnalazione delquale ringrazio Sandro Bellesi, che ricorda al 12 ottobre 1735 "scudiventiquattro p.o cont.i Franc.o Conti pittore e sono per aver fatto unatavolina (. .. ) rappresentante Giesù, Giuseppe e Maria" per la cappellaal terzo piano dell' appartamento del canonico Gabriello Riccardi nelpalazzo di via Larga".

Federico Berti

NOTEl A proposito del legame tra i "Conti" o "del Conte" e Ciabilli (la famiglia

della madre) con i Riccardi si veda: F Berti, Francesco Conti artista dei marchesi Ric-cardi, in Stanze Segrete. Gli artisti dei Riccardi. I 'ricordi' di Luca Giordano e oltre, ca-talogo della mostra a cura di C. Giannini e S. Meloni Trkulja (Firenze 15 aprile-17luglio 2005), Firenze, 2005, pp. 137-156; in particolare p. 139 e note 13-14.

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FrancescoContie i Riccardi

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FrancescoConti 26.

e i Riccardi

2 Vedi M.]. Minicucci, Il Marchese Francesco Riccardi, Firenze, 1985, pp.23-

3 Nel "Quaderno di spese, per il viaggio, permanenza e ritorno di Roma fattodal Sig.re March.e Franc.o Riccardi, in occasione dell'anno Santo 1699", Archiviodi Stato di Firenze (A.S.P.), Riccardi 308. TI confronto con un altro manoscritto(A.S.P.,Riccardi 309) ha reso possibile correggere la citazione "quelli che erano conle mule" nella corretta sua lettura: "quelli che erano con le mute".

4 A.S.P., Riccardi 323. Sei lire corrispondono, non a caso, a uno scudo roma-no d'argento.

'P. Berti, op. cit., p. 153.6 A.S.P., Riccardi 309, cc. 126, 196, 196 v.7 A.S.P., Riccardi 324, p. 37.8 Nei documenti a partire dal luglio 1704 è menzionata come dimora il "pa-

lazzo del S.re March.e De Angelis all'Ang.o Custode habitato dal n.ro S.e March.e".A.S.P., Riccardi 324, p. 230. In questi anni compare spesso nei documenti anche un"pittore lorenese" non meglio specificato.

9 TI 12 dicembre 1704 "pag.i a Matteo Silber sarto per saldo di un suo contodi fatt.re, e finim.i di cinque abiti di panno, che quattro di Olanda, cioè tre da cam-pagna cenerini per li due cam.i, e pittore, uno nero con ferraiuolo per il segretario,et uno di citta di panno di Venezia per il bracciere della S.ra March.a". A.S.P., Ric-cardi 324, p. 189.

lO A.S.P., Riccardi 309, c. 198. Alla voce "Masserizie proviste nel tempo dellapermanenza fatta in Roma il nostro Sig.r Marchese, le quali esistono colà, nel casi-no posto alle Quattro Fontane, che si tiene a pigione del Sig.r Sati (. .. )", compareuna lunga lista di spese riguardanti il nostro pittore. Queste supposizioni attendo-no approfondimenti e nuove ricerche.

Il Compaiono anche pagamenti per uova fresche a p. 67 e a p. 260: "n° 5 uo-va fresche per quadri del pittore". A.S.P., Riccardi 324. La tempera a uovo era co-me si sa da tempo desueta, ma veniva ancora usata: "In the fifteenth century, withthe development of oil painting, egg-oil emulsions came into use. Soon after, eggtempera took second piace to oil paints and became just a convenient medium forunderpainting before the application of oil paints. Many of the old masters used agreen earth tempera color underpainting in their oil paintings to create more rea-listic flesh tones". S. Saitzyk, Art hardware. The Definitive Guide to Artists' Mate-rials, New York, 1987.

12 L'attività di maestro privato di Cassandrina, supposta prima dalla Minicucci(Cultura come vita: dai Riccardi ai giorni nostri, in Il Palazzo Medici Riccardi di Fi-renze, a cura di G. Cherubini e G. Fanelli, Firenze, 1990, p. 232) e poi da G. de ]u-liis (Traccia per una storia della collezione Riccardi di disegni e stampe, in I disegnidella Biblioteca Riccardiana di Firenze, catalogo della mostra a cura di M. Chiarini,Firenze, 1999, p. 100; si veda anche P. Berti, op. cit., p. 142), trova solo ora una de-finitiva conferma con il rinvenimento i questi pagamenti.

lJ A.S.P., Riccardi 324, p. 256.14 O. Marrini, Serie di ritratti di eccellenti Pittori dipinti di propria mano, Fi

renze, 1764-1766, IIII, 1766, serie XIV. Interessante un documento datato 24 febbraio 1761 che fotografa la situazione della scuola dopo la morte del Conti, il numero e la condizione dei gessi e disegni rimasti nell'edificio, e auspica l'acquisto perla scuola di alcuni disegni scelti "a vantaggio della scuola" tra quelli "quali saranno

APPUNTIprobabilmente presso l'erede del d.o Francesco Conti". A.S.P., Guardaroba Ap-pendice 112.

15 A Firenze Gaetano nel 1758 risulta residente con la moglie Anna Bacheri-ni e i numerosi figli, tra i quali quel Giuseppe che continuerà il mestiere del padree sarà anch'egli maestro di disegno dell'Accademia, in piazza San Martino, par-rocchia di San Procolo presso la Badia Fiorentina (Biblioteca Nazionale Centrale diFirenzelB.N.C.P., Poligrafo Gargani 1544, c.164). Non lontano dal Conti quindi,che sappiamo in quegli anni risiedeva con la nipote Anna nell'adiacente parrocchiadi Santa Margherita (la cosiddetta "Chiesa di Dante"), e non lontano da quellachiesa di San Procolo alla quale il Piattoli lascerà due dei suoi più importanti lavori.Vedi S. Meloni Trkulja, Una galassia di pittori, in Stanze Segrete, cit., pp. 132-134.

16 P.M.N. Gabburri, Vite de' Pittori (1739-1740), B.N.C.P., ms. paloE.B.9.5.,III, p. 1278.

17 A.S.P., Accademia del Disegno 23, c. 90.18 Vedi P. Berti, op. cit., p. 14l.19 A.S.P., Riccardi 324, p. 148. Alla stessa data è annotato un'altra mancia con-

segnata invece "al modello, e guardia dell'Accademia di Francia", la celebre acca-demia che dal 1666 aveva sede nella villa Medici al Pincio.

20 Ivi, p. 210.21 Ivi, p. 266.22 Ivi, pp. 206, 208, 209.23 Nell'''Inventario delle masserizie del Palazzo di via Larga" del 1715, al n.

103 compaiono "Quattro quadri alti braccia 11/3 dipintovi dal Conti Papa Clem.teAlbani, et i Cardinali Bonsi, Spada et Ottoboni con cornice alla romana tutta do-rata". A.S.P., Riccardi 272, c. 7.

24 Vedi P. Berti, op. cit., pp. 142-144.25 L. Lanzi, Storia pittorica della Italia dal risorgimento delle Belle Artifin pres-

so alfine del XVIII secolo, Bassano, 1809, I, p. 28l.26 La prima, dapprima riferita al Ferretti da Gerhard Ewald, è stata pubbli-

cata come opera del Conti da Francesca Baldassari in Giovanni Domenico Ferretti,Milano, 2002, pp.260-26l. Le seguenti due opere sono state citate in nota comeopere del Nostro da Sandro Bellesi, Ricognizione sull'attività di Francesco Botti, in'Bollettino dell'Accademia degli Euteleti', 63,1996, p. 96, nota 103. L'opera dellaBanca Toscana è stata pubblicata con attribuzione ad "Anonimo veneto-lombardodel secolo diciassettesimo", in Banca Toscana. Storia e collezioni, Firenze, 1982, pp.326-327. TI quarto dipinto si trova alla voce Trevisani nella fototeca del Kunsthi-storisches Institut, scheda n. 276156.

27 Vedi P. Berti, op. cit., p. 155, Il. 97, e scheda a p. 22l.28 Ivi, pp. 149 e 22 l.29 A.S.P., Riccardi 147, c. 270.

87FrancescoContie i Riccardi

46 - Valerio Marucelli: 'Assunzione della Vergine'Firenze, ex monastero di Sant'Ono/rio detto di Fuligno

47 - Francesco Conti: 'Assunzione della Vergine' collezione privata

48 - Francesco Conti: 'Cristo nell'orto' Firenze, collezione della Banca Toscana49 - Francesco Conti: 'Pietà' Firenze, collezione Scatizzi