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Laboratorio per Docenti Laboratorio per Docenti neoassunti neoassunti Sistema Nazionale di Valutazione Sistema Nazionale di Valutazione SNV SNV Serafina Patrizia Scerra Serafina Patrizia Scerra a.s. 2015/16 a.s. 2015/16 1

Laboratorio per Docenti neoassunti - Il Sistema Nazionale di Valutazione dal DPR 275/1999 alla Legge 107 del 13/07/2015

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Laboratorio per Docenti Laboratorio per Docenti neoassuntineoassunti

Sistema Nazionale di ValutazioneSistema Nazionale di ValutazioneSNVSNV

Serafina Patrizia ScerraSerafina Patrizia Scerraa.s. 2015/16a.s. 2015/16

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Il Sistema Nazionale di Il Sistema Nazionale di ValutazioneValutazione

L’L’autovalutazione

Il Sistema Nazionale di Valutazione è partito nell’ a. s.2014/15 e sarà completato per tappe successive, nell’arco di un triennio, concludendosi, nella sua prima fase, nell’ a.s. 2016/17.

Il Sistema Nazionale di Valutazione

e le Nuove Forme di governance

della Scuola dell’Autonomia

Che cos'è il Sistema nazionale di valutazione (SNV)?

Il Sistema nazionale di valutazione (SNV) costituisce una risorsa strategica per:•orientare le politiche scolastiche e formative alla crescita culturale, economica e sociale del Paese; •favorire la piena attuazione dell’autonomia delle istituzioni scolastiche;•valutare l’efficienza e l’efficacia del sistema educativo di istruzione e formazione.

EXCURSUS STORICO

Cornice di riferimento

Dall’applicazione del Regolamento del D.P.R. 275/1999, che ha conferito alle singole istituzioni scolastiche “personalità giuridica” e ampi spazi di autonomia organizzativa, didattica, di ricerca e innovazione,

alla Legge 107 del 13 luglio 2015 e al sistema di scuole autonome, in rete sul territorio, attraverso un processo di ripensamento dell’idea e della pratica di autonomia scolastica.

Più autonomia più valutazione

Prima del 2000, la scuola era mera esecutrice di procedure stabilite dall’alto, per cui la valutazione del suo operato era sostanzialmente un controllo di regolarità amministrativa.

La legge Bassanini n. 59 del 1997

La legge Bassanini n. 59 del 1997 sul decentramento amministrativo (poi confermata costantemente dalla successiva produzione normativa), nello stesso articolo 21 in cui ha istituito l’autonomia scolastica, ha previsto: “l’obbligo di adottare procedure e strumenti di verifica e valutazione:• della produttività scolastica e• del raggiungimento degli obiettivi”.

Più autonomia più valutazione

Dal 2000, il quadro dell’autonomia e della sussidiarietà, il riferimento alle comunità locali, la responsabilizzazione nelle scelte e la valorizzazione dell’organizzazione sono diventati strumenti per la creazione di valore educativo e hanno tracciato il solco verso l’ autovalutazione delle scuole.

Legge 10 del 26/2/2011

La legge 10 del 26/2/2011, Conversione in legge del DL 225 del 29/12/2010 “milleproroghe”, ha definito, in modo sintetico, il Sistema Nazionale di Valutazione.

DPR 28 marzo 2013, n. 80

Con il DPR 28 marzo 2013, n. 80 è stato emanato il regolamento sul Sistema Nazionale di Valutazione (SNV) in materia di istruzione e formazione. Il quadro del D.P.R. 80/2013 e il Regolamento sull’SNV del sistema educativo, hanno chiarito che è stata avviata una valutazione di sistema, in generale, e delle istituzioni scolastiche in particolare.

Strumenti messi a punto in seguito al D.P.R. 80

Il Sistema nazionale di valutazione ha proposto la realizzazione di un percorso triennale mirato a far riflettere le scuole sui propri punti di debolezza e di forza, per migliorare i risultati degli studenti, prevedendo tre fasi:•Autovalutazione;•Miglioramento;•Rendicontazione sociale (Direttiva 11/2014),

Lo scopo dell’ autovalutazione di istituto è stato il miglioramento della qualità dell’offerta formativa e degli apprendimenti:

Lo strumento: l’autovalutazione; Il fine: il miglioramento.

Lo scopo dell’ autovalutazione di istituto

La Direttiva 11/2014 è stata ancora più esplicita e precisa, nel sottolineare che la valutazione sarebbe dovuta servire:•A ridurre dispersione e insuccesso;•A ridurre le differenze tra scuole e aree geografiche;•A migliorare le competenze di partenza degli studenti e a valorizzarne gli esiti a distanza.  

Direttiva 11/2014

• C.M. 47/2014

C.M. 47/2014

• Il progetto PQM;• Il progetto VALES.

Progetti

Nel 2009, e’ stato avviato il progetto PQM, che ha intrapreso il percorso verso la qualità in due dimensioni:-Metodo e strumenti (PdM, approccio dinamico, processo ciclico, accompagnamento/supporto esterno, disseminazione);-Contenuti (materiali per il potenziamento degli apprendimenti disciplinari, sviluppo professionale dei docenti).Per la prima volta, la qualità degli esiti è stata misurata dall’Invalsi con un set di prove di apprendimento specifiche.

Vales

Il progetto VALES, nasce come modello sperimentale del SNV, nell’a.s. 2013\14. Nell’a.s. 2014-2015 le 285 scuole partecipanti hanno redatto il proprio Piano di Miglioramento. Indire ha curato la formazione dei consulenti esterni per il miglioramento fornendo loro gli strumenti per la progettazione e la realizzazione del PdM. A conclusione si è tenuto il convegno internazionale “Migliorare la scuola”, un confronto sui metodi e le pratiche di miglioramento della scuola.

Con la nascita del SNV alle scuole e’ stato chiesto di scegliere gli obiettivi strategici per il loro miglioramento, alla luce dei risultati dell’autovalutazione. Lo scopo della ricerca, ancora in atto, è sperimentare strumenti e protocolli che possano favorire un processo efficace di problem solving e di progettazione e realizzazione degli interventi di miglioramento, nel quadro dei modelli nazionali ed internazionale di “school improvement” e “school effectiveness” .

Autovalutazione interna - Attori a. s. 2014/15

Nell’ a. s. 2014/15 Le istituzioni scolastiche (statali e paritarie) sono state chiamate a sviluppare un’attività di analisi e di valutazione interna, partendo da dati ed informazioni secondo il percorso delineato dal Rapporto di autovalutazione (RAV) elaborato, online, attraverso una piattaforma operativa unitaria.

Autovalutazione interna - Attori a. s. 2014/15

La gestione del processo di autovalutazione interna è stata affidata al dirigente scolastico e ad un’Unità di Autovalutazione che, come proposto nella circolare n. 47/2014, e, fatta salva l’autonomia delle istituzioni scolastiche, è stata costituita, preferibilmente, dal dirigente scolastico, dal docente referente della valutazione e da uno o più docenti con adeguata professionalità, individuati dal Collegio dei docenti.

Autovalutazione interna - Attori a. s. 2014/15

La composizione interna di ogni unità è stata, comunque, variamente articolata, a seconda del contesto di riferimento, della realtà scolastica e delle modalità di analisi che ogni singola scuola ha intrapreso. Il Dirigente scolastico, in qualità di rappresentante legale e di garante della gestione unitaria della scuola, è stato il diretto responsabile dei contenuti e dei dati inseriti nel Rapporto di autovalutazione.

Strumenti

Al fine di supportare tutto il procedimento di valutazione, è stato creato un portale sulla valutazione:

(http://www.istruzione.it/sistema_valutazione/documenti.html), con accesso anche dalla pagina “Istruzione” del sito istituzionale del Ministero. In tale portale è stata pubblicata tutta la normativa e la documentazione amministrativa di riferimento.

Strumenti

Il primo strumento operativo che le scuole hanno avuto a disposizione è stato il Questionario Scuola, predisposto dall’INVALSI e diffuso attraverso l’invio ad ogni dirigente scolastico di un link con il relativo codice di accesso. I dati di questo questionario, inseriti direttamente dal dirigente scolastico, che se ne è assunto la responsabilità, hanno consentito di dettagliare ulteriormente i dati con riferimento al contesto e alle risorse e di specificare gli elementi di conoscenza concernenti i processi, intesi sia come pratiche educative e didattiche sia come pratiche gestionali e organizzative di ciascuna scuola.

Il Questionario Scuola

I Questionari Scuola hanno consentito all’INVALSI di elaborare i dati e di restituirli, tramite la piattaforma informatica, alle istituzioni scolastiche con valori di riferimento esterni (benchmark). Ogni singola scuola ha, così, potuto confrontare la propria situazione con quella di altre istituzioni scolastiche, operanti in ambiti e contesti simili. Inoltre, il Miur ha aperto un’apposita casella di posta elettronica([email protected]), per segnalazioni o richieste di informazioni.

Il RAV

Il RAV conteneva 49 indicatori e oltre 100 descrittori numerici concreti, inquadrati dentro a quattro dimensioni:

1. Contesto, 2. Esiti, 3. Processi Educativi,4. Processi Gestionali.

Complessivamente, il RAV comprendeva quindici aree, ciascuna delle quali costruita su 2-3 indicatori, con i relativi descrittori.

Il RAV Contesto e Processi Educativi

• Le aree per il Contesto riguardavano popolazione scolastica, territorio e capitale sociale, risorse economiche, materiali e professionali;

• Per i Processi Educativi si sono esaminati: curricolo, progettazione e valutazione degli studenti, il nostro ambiente di apprendimento, le pratiche di inclusione e differenziazione dei percorsi come le modalità dicontinuità e orientamento;

Il RAV Processi Gestionali

• Per i Processi Gestionali si sono valutate l’organizzazione della scuola, la valorizzazione delle risorse umane, l’integrazione con il territorio e i rapporti con le famiglie.

Il cuore del RAV

Il cuore del RAV sono state le aree degli Esiti degli studenti, misurati attraverso:

1. i classici risultati scolastici, 2. le prove standardizzate Invalsi, che

hanno ‘pesato’ per un quindicesimo,3. le competenze-chiave e di cittadinanza, 4. i risultati a distanza, terminata la

scuola.

Area “Ambiente di apprendimento”

Per ogni Area del RAV è presente una descrizione che ne delimita il perimetroNell’area “Ambiente di apprendimento”, cinque indicatori, con i relativi quattordici descrittori numerici, ci hanno dato elementi materiali per la nostra analisi. Se gli indicatori proposti nel RAV non sono stati sufficienti, si sono potuti integrare con indicatori di scuola, con i quali ogni Istituzione scolastica ha potuto dare valore alle proprie specificità.

Area “Ambiente di apprendimento”

Per l’area “Ambiente di apprendimento” si è valutata la “capacità della scuola di creare un ambiente di apprendimento idoneo allo sviluppo delle competenze degli studenti.

Area “Ambiente di apprendimento”

La cura dell’ambiente di apprendimento ha riguardato sia la dimensione materiale e organizzativa (gestione degli spazi, delle attrezzature, degli orari e dei tempi), sia la dimensione didattica (diffusione di metodologie didattiche innovative), sia, infine, la dimensione relazionale (attenzione allo sviluppo di un clima di apprendimento positivo e trasmissione di regole di comportamento condivise)”.

Rubrica di Valutazione

Infine, una Rubrica di Valutazione ha consentito alle scuole di formulare un giudizio, utilizzando una scala di possibili situazioni, da un livello 1 (molto critico) a un livello 7 (eccellente). La rubrica, di tipo olistico, meno precisa ma più leggibile rispetto a quelle analitiche con la descrizione di quattro livelli dispari sui sette presenti, ha consentito alle scuole una collocazione intermedia tra due descrizioni considerate, solo in parte rispondenti alla propria realtà.

Rubrica di Valutazione

Non si è trattato dell’attribuzione di un voto, ma di un posizionamento, brevemente argomentato in relazione agli altri dati esaminati e sempre riferiti a quella stessa scuola in quella determinata area. Le istituzioni scolastiche non si sono limitate alla semplice lettura dei valori numerici forniti dagli indicatori, ma sono entrate nella loro interpretazione e nella riflessione che ne è scaturita.

La Piattaforma unitaria

La piattaforma unitaria, a partire dal mese di aprile 2015 e con popolamenti automatici di dati successivi e progressivi, ha consentito alle scuole di :

• Avere a disposizione i dati informativi e statistici sugli aspetti fondamentali di funzionamento, già in possesso del Ministero grazie alle ordinarie operazioni di rilevazione;

La piattaforma unitaria

• Usufruire dei dati informativi e statistici, già presenti a sistema e derivanti da banche dati, gestite da altri soggetti istituzionali (es. Istat, Ministero del Lavoro, Ministero dell’Interno etc.);

• Inserire i dati richiesti dal Questionario scuola; • Avvalersi delle elaborazioni, in chiave

comparativa, effettuate dall’INVALSI, utilizzando i dati dei Questionari Scuola e consentendo così alle scuole di effettuare le opportune comparazioni;

• Inserire dati e informazioni integrative, collegati a propri specifici indicatori.

Quale valutazione?

Non si parla della valutazione dei suoi attori, i dirigenti scolastici e il personale docente e non docente, anche se il governo, in merito a “La Buona Scuola”, sta facendo ipotesi sullo stato giuridico dei docenti, sulla loro progressione di carriera, sulla valutazione e valorizzazione delle professionalità.

Quale valutazione?

La valutazione e’ finalizzata al miglioramento della qualità dell' offertà formativa e degli apprendimenti ed e’, particolarmente, indirizzata:•alla riduzione della dispersione scolastica e dell' insuccesso scolastico;•alla riduzione delle differenze tra scuole e aree geografiche nei livelli di apprendimento degli studenti;•al rafforzamento delle competenze di base degli studenti rispetto alla situazione di partenza;•alla valorizzazione degli esiti a distanza degli studenti con attenzione all'università e al lavoro.

•No alle classifiche o alle graduatorie;•No alle agenzie di rating per assegnare AA+ a questa scuola e BBB– a quell’altra;•No alla competizione di scuole per accaparrarsi finanziamenti;•No alla premialità per i singoli operatori della scuola. •Sì alla scuola che producendo valore pubblico, deve continuamente migliorarsi.

Il vero scopo dell’ autovalutazione di istituto

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Il sistema nazionale di valutazione delle scuole (definito dalla legge 10 del 26/2/2011, Conversione in legge del DL 225 del 29/12/2010 “milleproroghe”) e’ composto da tre soggetti:•Invalsi: Istituto nazionale per la valutazione del sistema di istruzione e formazione, che si occupa della valutazione degli apprendimenti degli studenti e partecipa alle indagini nazionali e internazionali in questo settore ;•Indire: Istituto nazionale di documentazione, innovazione e ricerca educativa, che fornisce un sostegno al miglioramento scolastico;•Contingente ispettivo, corpo ispettivo autonomo e indipendente, che valuta le scuole e i loro Dirigenti.

L’INDIRE ha svolto e svolge delle funzioni centrali, per accompagnare la scuola nel processo di miglioramento, dalla progettazione, al monitoraggio fino alla valutazione.In modo particolare, l’INDIRE fornisce il supporto alle istituzioni scolastiche nella definizione e attuazione dei piani di miglioramento della qualità dell'offerta formativa e dei risultati degli apprendimenti degli studenti, autonomamente adottati dalle stesse.

A tale fine, l’INDIRE:

• cura il sostegno ai processi di innovazione centrati sulla diffusione e sull'utilizzo delle nuove tecnologie;• attiva coerenti progetti di ricerca, tesi al miglioramento della didattica;• realizza interventi di consulenza e di formazione in servizio del personale della scuola, anche sulla base di richieste specifiche delle istituzioni scolastiche.

Ha messo a disposizione delle scuole strumenti e materiali utili al processo, proponendo:– un modello proposto da Indire del Piano di Miglioramento;– uno strumento online per la compilazione del Piano di Miglioramento, sulla base del modello Indire, che si e’configurato come strumento di pianificazione, ma anche di gestione e documentazione del percorso di miglioramento.

– un ambiente di autoformazione riservato ai Nuclei Interni di Valutazione il cui piano dell’offerta formativa è continuamente aggiornato con materiali e risorse in risposta alle esigenze delle scuole nelle diverse fasi del percorso di miglioramento.

Le scuole possono iscrivere il proprio Nucleo Interno di Valutazione e altri docenti interessati all’ambiente di formazione a questo indirizzo: http://miglioramento.indire.it/supportoscuole/istituti/

2. Ha messo a disposizione delle scuole Consulenti esperti per il miglioramento (già formati nell’ambito della precedente sperimentazione VALeS), di cui e’ disponibile l’elenco completo. La scuola può accedere all’elenco dei Consulenti per il miglioramento e visionarne il Curriculum Vitae, da http://miglioramento.indire.it/supportoscuole/istituti/3. Nella sezione “Approfondimenti” ha raccolto materiali informativi e di documentazione, relativi ai tre progetti sperimentali che INDIRE ha condotto per accompagnare il miglioramento nelle scuole: PQM, VSQ e VALeS.

http://www.indire.it/progetto/supportomiglioramento/faq/

Le scuole che intendono avvalersi di questo strumento possono accedervi da questo indirizzo: http://miglioramento.indire.it/pdm previa iscrizione del Dirigente e/o dei docenti da abilitare alla scrittura del Piano di Miglioramento;

Concorrono all’attività di valutazione:•la Conferenza per il coordinamento funzionale del SNV (Staff di supporto al SNV presso gli USR, Comitato Tecnico per il SNV presso il MIUR);•i Nuclei di valutazione esterna.

Concorrono all’attivita’ di valutazione:

•Fondazione Giovanni Agnelli,•Treellle,•Anvur,•AlmaDiploma,•Banca d’Italia,•Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione,•Istituto Superiore “Mario Boella”,•Esperti universitari nel campo della statistica e di valutazione dei sistemi formativi, responsabili della valutazione degli USR.

La responsabilità delle argomentazioni e delle posizioni contenute nei Rapporti sulla Scuola pubblicati in questi ultimi anni è stata sempre esclusivamente della Fondazione Agnelli e del suo staff di ricerca interno.

Questo è vero anche per il recentissimo “La valutazione della scuola. A che cosa serve e perché è necessaria all'Italia”, presentato a Roma il 19 febbraio sorso e disponibile nelle librerie di Laterza.

Alla stesura del Rapporto hanno preso parte numerosi esperti e studiosi di scuola di diverso orientamento, ai quali la Fondazione Agnelli ha commissionato contributi, che sono stato poi oggetto di discussione nel corso di seminari interni. Questo lavoro è stato fondamentale sul piano scientifico e del chiarimento concettuale.

Contributi:Angela Martini (pubblicità dei risultati della valutazione esterna), Mario Falanga (storia della valutazione scolastica in Italia sul piano normativo), Emanuele Barbieri, Giuseppe Bertola, Mario Castoldi, Italo Fiorin, Fabio Lucidi, Angelo Paletta.

Il rapporto:

• fornisce dati, informazioni e analisi per capire le debolezze del nostro sistema d’istruzione e le ragioni dei suoi ritardi,• offre a ciascuna scuola strumenti di diagnosi, per fare meglio il proprio lavoro e migliorare i risultati degli studenti,• mette a disposizione delle famiglie efficaci bussole per orientarsi.  

Il Piano di Miglioramento e’ un documento di progettazione e di documentazione, che rimane “aperto” durante tutto il corso delle azioni attivate dalle scuole, per realizzarlo attraverso:• Ruolo centrale del Ds; •Partecipazione del DSGA e di componenti della comunità scolastica ritenuti attori privilegiati (studenti, genitori). •Scelta di azioni piccole, ma concretamente realizzabili e condivisibile per la scuola.

Che cos’è l’ESCS?

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• Indicatore di status:

1. ECONOMICO2. CULTURALE3. SOCIALE

Perché è così importante l’ESCS?

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L’iceberg della competenza*

*Castoldi,2009

Prestazioni osservabili del soggetto

Componente latente che richiede un’esplorazione di dimensioni interiori connesse ai processi motivazionali, volitivi, socio-emotivi

ESCS negli studi nazionali e internazionali

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• Studi delle IEA (già negli anni ‘60 si utilizza l’indicatore SES)

• Ricerca OCSE-PISA• Diversi studi nazionali• Prima disponibilità a livello

nazionale su ricerche comparative su ampia scala

ESCS come la formula di una pozione magica?

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• Metodologia nota in letteratura da almeno 20 anni

• Illustrata sul sito dell’INVALSI in un working paper (in italiano) disponibile dal 2010: http://www.invalsi.it/download/wp/wp02_Ricci.pdf

• Allora perché questa accoglienza diversa dagli altri indicatori del RAV?

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Indice dello status socioeconomico e culturale (ESCS) 

ISCED ISCED (International Standard Classification of Education)

HOMEPOSHOMEPOSS S (Home Possession)

HISEI HISEI (Highest Parental Occupation Status)

ESCSESCS

Stefania Pozio _ Centro Nazionale PISA

Qual è il lavoro principale di tua madre/padre?

Qual è il titolo di studio più alto conseguito da tua madre/padre?

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HOME POSSESSION (1)

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HOME POSSESSION (2)

Principali aspetti metodologici

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• Costruzione di indicatori discreti

• Indicatori continui (Rasch

Analysis)

• Analisi fattoriale (esplorativa e

confermativa)

Questioni aperte

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• Attendibilità dei dati

• Stabilità dei dati nel tempo

• Relazione con il valore aggiunto

• I dati mancanti e le modalità di

raccolta

tutti gli elementi considerati nel modello di miglioramento hanno un impatto reciproco; • il miglioramento della qualità dell’offerta formativa e degli apprendimenti degli studenti sono l’obiettivo primario da raggiungere. Massimo Faggioli, Napoli 14-15 maggio 2015 8. l’ispirazione ai principi del Total Quality Management (TQM): • il miglioramento continuo dell’organizzazione; • il coinvolgimento del team di vertice nella programmazione e progettazione del miglioramento; • L’attenzione alla mission e alla vision dell’organizzazione

Obiettivi del miglioramento chiari e condivisi per poter influire sia sull’insegnamento sia sull’apprendimento. 2. Approccio data driven: i dati della valutazione sono fonti utili per l’individuazione delle priorità di miglioramento

Il ciclo “PDCA” (Plan-Do-Check-Act) (Deming,1986): un metodo di lavoro 1. Chiara definizione degli obiettivi da raggiungere (Fase P, “Plan- Pianificazione”); 2. Esecuzione delle attività pianificate (Fase D, “Do- Esecuzione”); 3. Verifica del risultato della pianificazione ed esecuzione, sulla base dei riferimenti scelti (obiettivi, confronti con gli altri). (Fase C “Check- Verifica” ); 4. Eventuali correzioni, miglioramenti, stabilizzazione sui nuovi livelli di performance (Fase A, “Act-Azioni””).

Rapporto Eurydice

Eurydice ha pubblicato il rapporto “Assicurare la qualità dell’istruzione: politiche e approcci alla valutazione delle scuole in Europa”. La pubblicazione consente di saperne di più sugli strumenti e le modalità che i vari sistemi educativi europei stanno adottando per migliorare la qualità e l’efficacia dei propri sistemi di istruzione, proprio nel momento in cui anche il sistema scolastico italiano sta sperimentando le prime tappe del nuovo Sistema nazionale di valutazione (SNV).

Eurydice Eurydice è la rete di informazione sull’istruzione in Europa, Ë uno degli strumenti istituzionali fondato dalla Commissione europea e dagli Stati membri, dal 1980, per incrementare la cooperazione nel settore educativo, miglioran do la conoscenza dei sistemi e delle politiche.

Valutazione scolastica in Europa

Il rapporto di Eurydice fotografa la situazione sulla valutazione scolastica alla vigilia di una serie di importanti cambiamenti nel nostro Paese, e si basa su quanto emerso dal progetto Vales, la sperimentazione del Sistema nazionale di valutazione.

Promozione dell’ accountability

L’analisi è riferita all’anno 2013/2014 ed è relativa agli Stati membri dell’Unione europea e a Islanda, Norvegia, ex-Repubblica jugoslava di Macedonia e Turchia. ll rapporto illustra le due modalità principali con cui i sistemi scolastici promuovono l’accountability: la valutazione esterna, condotta da valutatori non coinvolti nelle attività scolastiche e l’autovalutazione, condotta da valutatori interni alla scuola.

Approccio in tre tappe

La valutazione esterna delle scuole nella maggior parte dei Paesi si basa su monitoraggio e miglioramento e i criteri vengono stabiliti a livello centrale in base a degli standard che definiscono “buona” una scuola.

Approccio in 3 tappe

Il processo è in gran parte basato su un approccio in 3 tappe: analisi preliminare, visite in loco e rendicontazione. La maggior parte dei Paesi rende pubblici i propri rapporti finali di valutazione esterna.

La valutazione interna La valutazione interna è obbligatoria in 27 sistemi educativi e quasi tutti i Paesi offrono alle scuole un supporto per effettuarla. Nella maggior parte dei casi, i risultati della valutazione interna vengono utilizzati dai valutatori esterni come fonte di informazione per comprendere meglio le dinamiche interne alla scuola.

Comitato per la valutazione dei docenti

Il“Comitato per la valutazione dei docenti” è disciplinato dal comma 129 dell’art.1 della Legge n.107 del 13 luglio 2015, “Legge buona scuola”

Composizione del comitato

Il nuovo articolo 11, così come novellato dal comma 129, fissa:

(a) La composizione del comitato:• Il Comitato è istituito presso ogni

istituzione scolastica ed educativa, senza nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica; nessun compenso è previsto per i membri;

• durerà in carica tre anni scolastici;• sarà presieduto dal dirigente scolastico;

I Componenti

• I Componenti dell’organo sono: tre docenti dell’istituzione scolastica, di cui due scelti dal collegio dei docenti e uno dal consiglio di istituto;

• a questi ultimi si aggiungono due rappresentanti dei genitori, per la scuola dell’infanzia e per il primo ciclo di istruzione; un rappresentante degli studenti e un rappresentante dei genitori, per il secondo ciclo di istruzione, scelti dal consiglio di istituto;

• un componente esterno individuato dall’ufficio scolastico regionale tra docenti, dirigenti scolastici e dirigenti tecnici.

I Compiti del comitato

(b) I Compiti del comitato:• individua i criteri per la valorizzazione dei

docenti, i quali dovranno essere desunti sulla base di quanto indicato nelle lettere a),b),e c) dell’art.11;

• il comma 130 stabilisce che al termine del triennio 2016/2018 sarà cura degli uffici scolastici regionali inviare al Ministero una relazione sui criteri adottati dalle istituzioni scolastiche, per il riconoscimento del merito dei docenti.

I Compiti del comitato

• Sulla base delle relazioni ricevute, un apposito Comitato tecnico scientifico, nominato dal MIUR, predisporrà le linee guida per la valutazione del merito dei docenti a livello nazionale.

Il Comitato esprime il proprio parere sul superamento del periodo di formazione e di prova per il personale docente ed educativo.

Parere sul superamento dell’ anno di prova

Per lo svolgimento di tale compito l’organo è composto dal dirigente scolastico, che lo presiede, dai docenti previsti nel comma 2 dell’art. 11 e si integra con la partecipazione del docente, cui sono affidate le funzioni di tutor, il quale dovrà presentare un’istruttoria;

Valutazione del servizio

in ultimo il comitato valuta il servizio di cui all’art.448 (Valutazione del servizio del personale docente) su richiesta dell’interessato, previa relazione del dirigente scolastico, ed esercita le competenze per la riabilitazione del personale docente, di cui all’art.501 (Riabilitazione). Per queste due fattispecie il comitato opera con la presenza dei genitori e degli studenti, salvo che la valutazione del docente riguardi un membro del comitato che verrà sostituito dal consiglio di istituto.

Bibliografia

• M. Giosi, Un problema urgente: la dispersione scolastica. Note sul caso-Finlandia, Articoli.

• G. Boffa, Uno studente su quattro bocciato per le troppe assenze,

http://www.blogitaliano.net/scuola-e istruzione/anno-scolastico-2015/scuola-studenti-bocciati-per-troppe-assenze.html

• J. Ottaviani, In Italia uno studente su tre non finisce le scuole superiori, Internazionale.

Sitografia

• http://www.ebay.it/itm/H7-PROGETTO-PREVENZIONE-ALLA-DISPERSIONE-SCOLASTICA-LIBRETTO-A-FUMETTI-5X5-cm-/251117534566

• http://www.artamilano.it/artademia-la-prima-non-scuola-al-mondo-a-novembre-a-milano/