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Se vogliamo prevedere il futuro della
Matematica, la via da seguire è quella di
studiare la storia e le attuali condizioni
della nostra scienza
Henri Poincaré (18541912)
Nicola Melone
Tra le 23 definizione degli enti geometrici fondamentali
contenute nel primo Libro degli Elementi di Euclide la
definizione del cerchio è forse il primo esempio esplicito di
luogo geometrico
Nicola Melone
1
Tra le 23 definizione degli enti geometrici fondamentali
contenute nel primo Libro degli Elementi di Euclide la
definizione del cerchio è forse il primo esempio esplicito di
luogo geometrico
Definizione 15. Cerchio è una figura piana compresa dauna sola linea, tutte le rette che incidono sulla quale,condotte da un solo punto tra quelli che sono postiall'interno della figura, sono uguali tra loro
Definizione 16: Ed il punto è chiamato centro del cerchio
Nicola Melone
2
Luoghi geometrici interessanti dal punto di vista didattico sono
curve e superfici
Nella sua Collezione matematica (Synagoge) Pappo (IV sec.
d.C.) riferisce che i greci classificavano le curve in:
Nicola Melone
3
Luoghi geometrici interessanti dal punto di vista didattico sono
curve e superfici
Nella sua Collezione matematica (Synagoge) Pappo (IV sec.
d.C.) riferisce che i greci classificavano le curve in:
luoghi piani (o curve piane, costruibili a partire da rette ecirconferenze)
Nicola Melone
4
Luoghi geometrici interessanti dal punto di vista didattico sono
curve e superfici
Nella sua Collezione matematica (Synagoge) Pappo (IV sec.
d.C.) riferisce che i greci classificavano le curve in:
luoghi piani (o curve piane, costruibili a partire da rette ecirconferenze)
luoghi solidi (curve intersezione tra sfere, cilindri, coni epiani, ad esempio le coniche)
Nicola Melone
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Luoghi geometrici interessanti dal punto di vista didattico sono
curve e superfici
Nella sua Collezione matematica (Synagoge) Pappo (IV sec.
d.C.) riferisce che i greci classificavano le curve in:
luoghi piani (o curve piane, costruibili a partire da rette ecirconferenze)
luoghi solidi (curve intersezione tra sfere, cilindri, coni epiani, ad esempio le coniche)
curve lineari o meccaniche (tracciate attraverso opportunimeccanismi)
Nicola Melone
6
Nicola Melone
7
I matematici greci inventarono metodi di costruzione basati su curve
meccaniche, cioè curve tracciate mediante opportuni e geniali
meccanismi, ma non considerarono le curve meccaniche come veri oggetti
matematici e privilegiarono
le costruzioni con riga e compasso
Nicola Melone
8
I matematici greci inventarono metodi di costruzione basati su curve
meccaniche, cioè curve tracciate mediante opportuni e geniali
meccanismi, ma non considerarono le curve meccaniche come veri oggetti
matematici e privilegiarono
le costruzioni con riga e compasso
La situazione cominciò a cambiare nel periodo
alessandrino, in particolare con Archimede (287212 a.C.) e
i suoi studi sulla spirale con cui egli risolse il problema
della rettificazione della circonferenza
Archimede Descartes
Nicola Melone
9
Le curve meccaniche acquisirono dignità matematica soltanto
con tre eventi straordinari per lo sviluppo della Matematica:
Nicola Melone
10
Le curve meccaniche acquisirono dignità matematica soltanto
con tre eventi straordinari per lo sviluppo della Matematica:
L’Algebra simbolica di Francois Viète (15401603), che segnò ilpassaggio dalla matematica retorica (uso esclusivo del linguaggionaturale) e da quella sincopata di Diofanto (linguaggio naturale conalcune abbreviazioni) alla matematica simbolica
Viète
Nicola Melone
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Le curve meccaniche acquisirono dignità matematica soltanto
con tre eventi straordinari per lo sviluppo della Matematica:
L’Algebra simbolica di Francois Viète (15401603), che segnò ilpassaggio dalla matematica retorica (uso esclusivo del linguaggionaturale) e da quella sincopata di Diofanto (linguaggio naturale conalcune abbreviazioni) alla matematica simbolica
Viète
La Geometria analitica di René Descartes (15961650) ePierre de Fermat (16011665)
Descartes Fermat
Nicola Melone
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Le curve meccaniche acquisirono dignità matematica soltanto
con tre eventi straordinari per lo sviluppo della Matematica:
L’Algebra simbolica di Francois Viète (15401603), che segnò ilpassaggio dalla matematica retorica (uso esclusivo del linguaggionaturale) e da quella sincopata di Diofanto (linguaggio naturale conalcune abbreviazioni) alla matematica simbolica
Viète
Il Calcolo infinitesimale di Gottfried Leibniz (1646‐1716) eIsaac Newton (1643‐1727)
Leibniz Newton
Descartes Fermat
La Geometria analitica di René Descartes (15961650) ePierre de Fermat (16011665)
Nicola Melone
13
L’opera di Viete favorì l’evoluzione dell’Algebra da strumento dirisoluzione di problemi (risoluzione di equazioni) a scienzadelle grandezze astratte
Nicola Melone
14
L’opera di Viete favorì l’evoluzione dell’Algebra da strumento dirisoluzione di problemi (risoluzione di equazioni) a scienzadelle grandezze astratte
La geometria analitica di Descartes e Fermat, ovverol’applicazione dell’algebra alla Geometria, consentì la nascitadella Geometria algebrica e quindi lo studio delle curvealgebriche. Descartes nel II libro della Géométrie distingueancora le curve geometriche (curve algebriche) dalle curvemeccaniche (curve trascendenti), che non considerava oggettimatematici
Nicola Melone
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L’opera di Viete favorì l’evoluzione dell’Algebra da strumento dirisoluzione di problemi (risoluzione di equazioni) a scienzadelle grandezze astratte
La geometria analitica di Descartes e Fermat, ovverol’applicazione dell’algebra alla Geometria, consentì la nascitadella Geometria algebrica e quindi lo studio delle curvealgebriche. Descartes nel II libro della Géométrie distingueancora le curve geometriche (curve algebriche) dalle curvemeccaniche (curve trascendenti), che non considerava oggettimatematici
Il Calcolo infinitesimale di Leibniz e Newton consentì la nascitadella Geometria differenziale e quindi lo studio delle curvetrascendenti e delle proprietà locali
Nicola Melone
16
I luoghi geometrici mi sembrano un argomento molto efficacedal punto di vista didattico per i seguenti motivi:
Nicola Melone
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I luoghi geometrici mi sembrano un argomento molto efficacedal punto di vista didattico per i seguenti motivi:
1. È un eccellente esercizio di comprensione di un testo
1. È un eccellente esercizio di comprensione di un testo
2. Consente l’uso di geometria euclidea, algebra elementare,geometria analitica, trigonometria, calcolo infinitesimale perla costruzione di semplici modelli matematici(rappresentazione analitica di un luogo) ed ha un naturalelegame con la Fisica
Nicola Melone
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I luoghi geometrici mi sembrano un argomento molto efficacedal punto di vista didattico per i seguenti motivi:
1. È un eccellente esercizio di comprensione di un testo
2. Consente l’uso di geometria euclidea, algebra elementare,geometria analitica, trigonometria, calcolo infinitesimale perla costruzione di semplici modelli matematici(rappresentazione analitica di un luogo) ed ha un naturalelegame con la Fisica
3. Abitua a schematizzare attraverso un disegno unaproposizione geometrica: un disegno, non preciso macorretto, che trasferisca su carta le relazioni e leimplicazioni logiche tra oggetti
Nicola Melone
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I luoghi geometrici mi sembrano un argomento molto efficacedal punto di vista didattico per i seguenti motivi:
4. Il legame con le curve meccaniche e con i problemidi costruzione classici consente un’escursioneinterdisciplinare con la storia e la filosofia delmondo greco classico e alessandrino dal VI secoloa.C. al III secolo d.C.
Nicola Melone
20
4. Il legame con le curve meccaniche e con i problemidi costruzione classici consente un’escursioneinterdisciplinare con la storia e la filosofia delmondo greco classico e alessandrino dal VI secoloa.C. al III secolo d.C.
5. L’uso consapevole e ragionato di software didattici(Matlab, Mathematica, Cabrì, Geogebra, …) stimola eallena alla rappresentazione dinamica di oggettimatematici, alla formulazione di ipotesi e alla loroverifica
Nicola Melone
21
Nicola Melone
23
Una definizione generale di luogo geometrico
Definizione 1. Un luogo geometrico di uno spazioeuclideo ndimensionale En è un insieme costituitodai sottospazi di data dimensione verificanti unaassegnata proprietà
Una definizione generale di luogo geometrico
In un piano euclideo E2 solitamente i luoghi geometrici sonodescritti da punti, quindi:
Definizione 1. Un luogo geometrico di uno spazioeuclideo ndimensionale En è un insieme costituitodai sottospazi di data dimensione verificanti unaassegnata proprietà
Nicola Melone
24
Una definizione generale di luogo geometrico
In un piano euclideo E2 solitamente i luoghi geometrici sonodescritti da punti, quindi:
Definizione 1. Un luogo geometrico di uno spazioeuclideo ndimensionale En è un insieme costituitodai sottospazi di data dimensione verificanti unaassegnata proprietà
Definizione 2. Un luogo geometrico di uno pianoeuclideo E2 è un insieme costituito dai puntiverificanti una assegnata proprietà
Nicola Melone
25
1. circocentro di un triangolo: luogo dei punti equidistanti dai vertici del triangolo
2. incentro di un triangolo: luogo geometrico dei punti equidistanti dai lati del triangolo
3. asse di un segmento: luogo dei punti equidistanti dagli estremi del segmento
4. bisettrice di un angolo: luogo dei punti equidistanti dai lati dell'angolo
Luoghi geometrici lineari
Esempi Nicola Melone
26
Circonferenza: luogo dei punti la cui distanza da unpunto dato (centro) è costante (raggio)
Ellisse: luogo dei punti per i quali è costante lasomma delle distanze da due punti fissati (fuochi)
Iperbole: luogo dei punti per i quali è costante ilvalore assoluto della differenza delle distanze dadue punti fissati (fuochi)
Parabola: luogo dei punti equidistanti da un punto(fuoco) e da una retta (direttrice) fissati
6. Le coniche come luoghi geometrici di un piano euclideo E2
Esempi Nicola Melone
27
Le coniche, Apollonio di Perga, 262190 a.C.
7.1 Il luogo dei punti di E2
equidistanti da n puntiA1, A2, …, An fissati è
7. Due generalizzazioni elementari in E2 e in E3
Nicola Melone
29
7.1 Il luogo dei punti di E2
equidistanti da n puntiA1, A2, …, An fissati è
se n=1•A1
7. Due generalizzazioni elementari in E2 e in E3
Nicola Melone
30
7.1 Il luogo dei punti di E2
equidistanti da n puntiA1, A2, …, An fissati è
se n=1•A1
•A1
•A2
se n=2
7. Due generalizzazioni elementari in E2 e in E3
Nicola Melone
31
7.1 Il luogo dei punti di E2
equidistanti da n puntiA1, A2, …, An fissati è
se n=1•A1
•A1
•A2
se n=2
se n≥3 e i punti appartengono ad una stessa circonferenza
• A3• A1
• A2
• C
• An
7. Due generalizzazioni elementari in E2 e in E3
Nicola Melone
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• Ai
7.1 Il luogo dei punti di E2
equidistanti da n puntiA1, A2, …, An fissati è
se n=1•A1
•A1
•A2
se n=2
se n≥3 e i punti appartengono ad una stessa circonferenza
φ se n ≥ 3 e i punti non appartengono ad una stessa circonferenza
• A1• A2
• C• Ai• An
7. Due generalizzazioni elementari in E2 e in E3
Nicola Melone
33
• A3
7.2 Il luogo dei punti di E3
equidistanti da n puntiA1, A2, …, An fissati è
Nicola Melone
35
se n=1• A1
7.2 Il luogo dei punti di E3
equidistanti da n puntiA1, A2, …, An fissati è
Nicola Melone
36
se n=1• A1
se n=2•A1
•A2
7.2 Il luogo dei punti di E3
equidistanti da n puntiA1, A2, …, An fissati è
Nicola Melone
37
se n=1• A1
se n=2•A1
•A2
se n = 3 e i punti nonsono allineati
A1 •
•A2
• A3••
7.2 Il luogo dei punti di E3
equidistanti da n puntiA1, A2, …, An fissati è
Nicola Melone
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• A1 • A2
• Ai• An
se n=1• A1
se n=2•A1
•A2
se n = 3 e i punti nonsono allineati
• Cse n>3 e i punti appartengono ad una stessa sfera
A1 •
•A2
• A3••
7.2 Il luogo dei punti di E3
equidistanti da n puntiA1, A2, …, An fissati è
Nicola Melone
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se n=1• A1
se n=2•A1
•A2
se n = 3 e i punti nonsono allineati
se n>3 e i punti non appartengono ad una stessa sfera
φ
se n>3 e i punti appartengono ad una stessa sfera
• C
• A1 • A2
• Ai• An
A1 •
•A2
• A3••
Quadriche in E3
Nicola Melone
40
8. Il luogo delle rette di E3 incidenti 3 rettesghembe è un iperboloide iperbolico
• • •
•••
9. Il luogo delle rette di E3 parallele ad unpiano ed incidenti 2 rette sghembe (nonparallele al piano) è un paraboloideiperbolico
••
• •
Nicola Melone
41
Quadriche in E3
8. Il luogo delle rette di E3 incidenti 3 rettesghembe è un iperboloide iperbolico
• • •
•••
Per rappresentare analiticamente un luogo piano definito da una proprietà è
utile individuare:
Nicola Melone
42
Nicola Melone
43
a. gli oggetti geometrici fissi
b. il punto che descrive il luogo
c. gli oggetti geometrici variabili che fanno descrivere il luogo
d. le relazioni matematiche espresse dalla proprietà cui deve soddisfare ilpunto che descrive il luogo
e. un conveniente riferimento cartesiano
Per rappresentare analiticamente un luogo piano definito da una proprietà è
utile individuare:
Nicola Melone
44
a. gli oggetti geometrici fissi
b. il punto che descrive il luogo
c. gli oggetti geometrici variabili che fanno descrivere il luogo
d. le relazioni matematiche espresse dalla proprietà cui deve soddisfare ilpunto che descrive il luogo
e. un conveniente riferimento cartesiano
Per rappresentare analiticamente un luogo piano definito da una proprietà è
utile individuare:
e successivamente
a. gli oggetti geometrici fissi
b. il punto che descrive il luogo
c. gli oggetti geometrici variabili che fanno descrivere il luogo
d. le relazioni matematiche espresse dalla proprietà cui deve soddisfare ilpunto che descrive il luogo
e. un conveniente riferimento cartesiano
Per rappresentare analiticamente un luogo piano definito da una proprietà è
utile individuare:
f. introdurre parametri nell’ambito degli oggetti variabili
g. esprimere mediante le relazioni matematiche le coordinate delpunto che descrive il luogo in funzione dei parametri introdotti(equazioni parametriche del luogo)
e successivamente
Nicola Melone
45
Nicola Melone
46
Molti luoghi geometrici sono “elementari”, nel senso che mancano oggetti
geometrici variabili (di cui alla lettera c) e le relazioni matematiche (di cui alla
lettera d) collegano direttamente il punto che descrive il luogo agli oggetti
geometrici fissi
Nicola Melone
47
Molti luoghi geometrici sono “elementari”, nel senso che mancano oggetti
geometrici variabili (di cui alla lettera c) e le relazioni matematiche (di cui alla
lettera d) collegano direttamente il punto che descrive il luogo agli oggetti
geometrici fissi
In tali casi la rappresentazione analitica del luogo è molto semplice, essendo
sufficiente imporre alle coordinate cartesiane del generico punto P(x,y) del
piano di verificare le suddette relazioni matematiche (di cui alla lettera d)
Molti luoghi geometrici sono “elementari”, nel senso che mancano oggetti
geometrici variabili (di cui alla lettera c) e le relazioni matematiche (di cui alla
lettera d) collegano direttamente il punto che descrive il luogo agli oggetti
geometrici fissi
In tali casi la rappresentazione analitica del luogo è molto semplice, essendo
sufficiente imporre alle coordinate cartesiane del generico punto P(x,y) del
piano di verificare le suddette relazioni matematiche (di cui alla lettera d)
i luoghi degli esempi precedenti (tranne 8,9) sono di questo tipo
Nicola Melone
48
Questi luoghi sono semplici e complessi allo stesso tempo
• presentano il vantaggio della semplicità della determinazionedella loro rappresentazione analitica
ma
Nicola Melone
49
Questi luoghi sono semplici e complessi allo stesso tempo
• presentano il vantaggio della semplicità della determinazionedella loro rappresentazione analitica
ma
• la proprietà che li definisce non consente di costruire il luogoper punti e, quindi, non si può studiare elementarmente laforma della curva
Nicola Melone
50
Questi luoghi sono semplici e complessi allo stesso tempo
• presentano il vantaggio della semplicità della determinazionedella loro rappresentazione analitica
ma
• la proprietà che li definisce non consente di costruire il luogoper punti e, quindi, non si può studiare elementarmente laforma della curva
Per ovviare a questo inconveniente si cercano proprietà geometriche
equivalenti che consentano la costruzione per punti
Nicola Melone
51
• oggetti fissi: i due fuochi F1 , F2 , i numeri reali positivi c , a• oggetto che descrive il luogo: il punto P• relazione matematica : d(P,F1) + d(P,F2) = 2a
F2F1
P
Ellisse
Fissati due punti distinti F1 , F2 (fuochi), posto d(F1,F2)=2c e considerato
un numero reale a, con a>c>0 , il luogo dei punti P tali che la somma
delle distanze da F1 e F2 sia uguale a 2a è una curva (algebrica) detta
ellisse
Nicola Melone
53
Fissato il riferimento cartesiano con l’origine nel punto medio del
segmento F1F2, asse delle ascisse la retta per F1 ed F2 e asse delle
ordinate l’asse del segmento F1F2, il luogo è costituito dai punti P(x,y)
del piano tali che
razionalizzando e ponendo b2=a2c2 si trae
P•
•F1
•F2
•O
Ellisse Nicola Melone
54
Ellisse
Per costruire l’ellisse per punti si può osservare che essa si ottiene anche al
modo seguente:
luogo dei punti di intersezione della circonferenza γr di centro F1 e raggio
r con la circonferenza ΓR di centro F2 e raggio R=2ar , al variare di r
nell’intervallo chiuso [ac , a+c]
F2F1
B
A
γr ΓR
Nicola Melone
55
Animazione con Geogebra:facendo variare r nello slider, i puntiA e B descrivono l’ellisse ellisse costruzione.ggb
• oggetti fissi: i due fuochi F1 , F2 , i numeri reali positivi c, a• oggetto che descrive il luogo: il punto P
• relazione matematica : |d(P,F1) d(P,F2)| = 2a
Fissati due punti distinti F1 , F2 (fuochi), posto d(F1,F2)=2c e considerato un
numero reale a, con c>a>0 , il luogo dei punti P tali che il valore assoluto
della differenza delle distanze da F1 e F2 sia uguale a 2a è una curva
(algebrica), detta iperbole
Iperbole Nicola Melone
56
F2F1
P
Iperbole Nicola Melone
57
Fissato il riferimento cartesiano con l’origine nel punto medio del segmento
F1F2, asse delle ascisse la retta per F1 ed F2 e asse delle ordinate l’asse del
segmento F1F2, il luogo è costituito dai punti P(x,y) del piano tali che
razionalizzando e ponendo b2=c2a2 si trae
• P
Per costruire l’iperbole per punti si può osservare che essa si ottiene anche al
modo seguente:
luogo dei punti di intersezione della circonferenza γr (γ’r) di centro F1 (F2 )
e raggio r con la circonferenza ΓR (Γ ’R ) di centro F2 (F1 ) e raggio R=2a+r ,
al variare del numero reale r ≥ ca
Iperbole Nicola Melone
58
F2γrΓR
C
γ ’r
Γ ’R B
A
D
F1
A, B descrivono uno dei ramiC,D descrivono l’altro ramo
Animazione con Geogebra:facendo variare r nello slider, i puntiA , B, C, D descrivono l’iperbole iperbole costruzione.ggb
• oggetti fissi: il fuoco F , la direttrice d e il numero reale p>0• oggetto che descrive il luogo: il punto P• relazione matematica : d(P,F) = d(P,d)
Parabola
d
PF
Fissati un punto F (fuoco), una retta d (direttrice) non contenente F e
posto p=d(F,d) , il luogo dei punti P equidistanti da F e da d è una
curva (algebrica) detta parabola di parametro p
Nicola Melone
59
Parabola Nicola Melone
60
Denotato con H il piede della perpendicolare a d per F e fissato il
riferimento cartesiano avente tale perpendicolare come asse delle
ordinate e asse delle ascisse l’asse del segmento FH, il luogo è costituito dai
punti P(x,y) del piano tali che
razionalizzando si trae
d
F P
•H
O•
Per costruire la parabola per punti si può osservare che essa si ottiene anche al
modo seguente:
Considerato un punto A su d, la parabola è il luogo dei punti P di
intersezione dell’asse rA del segmento AF con la perpendicolare sA a d per
A, al variare di A su d
Parabola Nicola Melone
61
dA
• P
sA
rA
F
O•
Animazione con Geogebra:facendo variare A su d , il punto Pdescrive la parabola parabola.ggb
Ovale di Cassini e lemniscata di Bernoulli
• oggetti fissi: i due fuochi F1 , F2 e i numeri reali c, a• oggetto che descrive il luogo: il punto P• relazione matematica : d(P,F1)⋅d(P,F2) = a2
Nicola Melone
62
Fissati due punti distinti F1, F2 (fuochi), un numero reale
a>0 e posto d(F1,F2)=2c , il luogo dei punti P tali che il
prodotto delle distanze da F1 e F2 sia uguale ad a2 è
una curva (algebrica) detta ovale di Cassini , se a≠c,
lemniscata di Bernoulli , se a=c
Giovanni D. Cassini (16251712)
Jakob Bernoulli(16541705)
F2F1
P
Ovale di Cassini e lemniscata di Bernoulli Nicola Melone
63
razionalizzando si trae:
c=a
c<a
c>a c>a
Fissato il riferimento cartesiano con l’origine nel punto medio del segmento
F1F2, asse delle ascisse la retta per F1 ed F2 e asse delle ordinate l’asse del
segmento F1F2, il luogo è costituito dai punti P(x,y) del piano tali che
F2F1
P
•O
Ovale di Cassini e lemniscata di Bernoulli Nicola Melone
64
Animazione con Geogebra:facendo variare A su Γ, i punti G e H descrivono l’ovalee variando opportunamente la posizione di C siottengono vari tipi di ovali
12
3 3
ovale di Cassini 1.ggb
c<a
ovale di Cassini 3.ggb
c>a
c=alemniscata 2.ggb
Per costruire l’ovale di Cassini per punti si può osservare che essa si ottiene anche almodo seguente:
Sia Γ la circonferenza di diametro il segmento F1F2 , C
un punto fissato sulla retta per F1 , F2 tale che
d(C,F1).d(C,F2)=a2 ed Ar ,Br i punti di intersezione tra Γ
e una retta r per C. L’ovale è il luogo dei punti G,H di
intersezione tra la circonferenza γ1 , di centro F1 e
raggio il segmento CAr, con la circonferenza γ2 , di centro
F2 e raggio il segmento CBr , al variare della retta r per C
γ2
γ1
Γ
•G
•H
•C
Br •
Ar
•
•F2
•F1
r
Altra costruzione della lemniscata di Bernoulli:
Animazione con Geogebra:facendo variare B su Γ, i punti E,F descrivono lalemniscata di Bernoulli Lemniscata di Bernoulli.ggb
Lemniscata di Bernoulli
Sia Γ una circonferenza fissata, C un punto fissato non appartenente a Γ e
diverso dal centro di Γ e B,D i punti di intersezione tra Γ e una retta per C. Il
luogo dei punti E,F di intersezione tra la retta CB e la circonferenza γ di
centro C e raggio il segmento BD, al variare della retta per C, è una lemniscata
di Bernoulli
B
E
C
D
ΓF
γ
Nicola Melone
65
Fissati due punti A, B, posto d(A,B) = d e considerato un numero reale k>0, il luogodei punti P tali che il rapporto delle distanze da A e B sia uguale a k è unacirconferenza (detta di Apollonio), se k≠1, l’asse del segmento AB, se k=1
Circonferenza di Apollonio
• oggetti fissi: i due fuochi A, B e i numeri reali d, k• oggetto che descrive il luogo: il punto P• relazione matematica : d(P,F1)/d(P,F2) = k
Fissato il riferimento cartesiano con l’origine nel punto A, asse delle ascisse laretta AB e asse delle ordinate la perpendicolare ad AB per A, il luogo è costituitodai punti P(x,y) del piano tali che
P
B(d,0)A
razionalizzando si trae : (k21)(x2+y2)2k2dx+k2d2=0onde
k=1 asse del segmento AB:
k≠1 circonferenza di Apollonio
Nicola Melone
66
• Oggetti fissi: la circonferenza γ , il raggio a>0, i punti O,A e la retta t• oggetto che descrive il luogo: il punto P• oggetti variabili: la retta r per O• relazioni matematiche: P∈r e d(O,P) = d(Dr ,Er)
tr
P •
•Dr
•AO •
•Er
γ
Sia γ una fissata circonferenza di raggio a>0, O un suo punto fissato
e t la retta tangente a γ nel punto A di γ diametralmente opposto
ad O. Considerata una retta r per O e denotati con Dr,Er i suoi punti
di intersezione con γ e t , rispettivamente, il luogo descritto dal
punto P della retta r tale che d(O,P)=d(Dr,Er), al variare di r , è
una curva (algebrica) detta cissoide di Diocle
Diocle di Caristo240180 a.C.
Nicola Melone
67
Cissoide di Diocle
Fissato il riferimento cartesiano con origine il punto O, asse delle ascisse la
retta per O, A e asse delle ordinate la tangente a γ in A, risulta
γ : (xa)2 + y2 = a2 , r: y = mx , t: x = 2a , ondet
r
P •
•Dr
•Er
γ
•O
•A(2a,0)
Nicola Melone
68
Cissoide di Diocle
Osserviamo ora che le condizioni P∈r, d(O,P)=d(D,E) equivalgono ovviamente
alla relazione vettoriale
Eliminando il parametro m si ottiene
x3 + (x2a)y2 = 0
e quindi
Animazione con Geogebra: facendovariare il punto C’ sull’asse delle ascissei punti P1,P2 descrivono il luogo cissoide di Diocle.ggb
i simmetrici di F, G rispetto alla parallela all’asse delle
ordinate per O’ . Il luogo descritto dai punti P1, P2 al variare
di C sull’asse delle ascisse è la cissoide di Diocle•C
•O
•O’
• D
•C’
• E
•P1
•P2
•A(2a,0)
•F
•G
γ
Nicola Melone
69
Cissoide di Diocle
Per costruire la cissoide di Diocle per punti si può osservare che essa si ottieneanche al modo seguente:
Considerati due punti C, C’ sull’asse delle ascisse, simmetrici rispetto al centro
O’ di γ , siano D, E i punti di intersezione di γ con la retta per C’ parallela
all’asse delle ordinate, F, G i punti di intersezione della retta per C parallela
all’asse delle ordinate con le rette AD e AE , rispettivamente, e P1, P2
Concoide di Nicomede
Siano r una fissata retta (base), P un punto fissato (polo) tale che
d(P,r)= a >0 e b un numero reale positivo. Considerata una retta t
per P, posto Ct = t∩r e denotata con Γt la circonferenza di centro
Ct e raggio b, il luogo descritto dai punti At ,Bt di intersezione
della retta t con la circonferenza Γt , al variare di t , è una curva
(algebrica) detta concoide di Nicomedet
•Ct Γt
•Bt
At •
P •
r
• Oggetti fissi: la retta r , il punto P , i numeri reali positivi a,b• oggetti che descrivono il luogo: i punti At , Bt• oggetti variabili: la retta t per P• relazioni matematiche: {At ,Bt} = t∩ Γt
Nicola Melone
70
Nicomede280210 a.C. (?)
Concoide di Nicomede Nicola Melone
71
Fissato il riferimento cartesiano con l’origine nel punto P, asse delle ascisse la
retta per P parallela ad r e asse delle ordinate la perpendicolare per P all’asse
delle ascisse, risultat
•Ct Γt
•Bt
At •
P •
r
da cui si ottiene facilmente
(x2+y2)(ya)2 = b2y2
1: b<a
3 : b>a
2: b=a
concoide 1.ggb
concoide 2.ggb
concoide 3.ggb
Animazione con Geogebra: facendovariare la retta t per P (ovvero il punto Ct)i punti At ,Bt descrivono il luogo
Concoide di Nicomede Nicola Melone
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Quadratrice (o trisettrice) di Ippia
Definizione di Pappo. Sia OABC un quadrato di lato d(O,A)=a,
traslando il lato AB di moto rettilineo uniforme fino a farlo
sovrapporre a OC e ruotando il lato OA di moto circolare
uniforme intorno al punto O in modo che nello stesso intervallo
di tempo si sovrapponga ad OC, il luogo descritto dal punto di
intersezione tra i due segmenti durante il movimento è una
curva (trascendente) detta quadratrice (o trisettrice) di Ippia
Nicola Melone
73
Ippia di Elide460399 a.C.
O
C B
A
P
•
•
•
•
A’
B’
A1
Quadratrice (o trisettrice) di Ippia
• Oggetti fissi: la circonferenza Γ , il quadrato OABC, il numero reale a>0• oggetto che descrive il luogo: il punto P• oggetti variabili: i punti D, E• relazioni matematiche: P = rE∩ OD
Nicola Melone
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Definizione equivalente. Sia Γ la circonferenza di centro O e raggio a, D un
suo punto che ruota con velocità costante ed E un punto della retta OA che
trasla con velocità costante in modo che, partendo contemporaneamente da A ,
raggiungano nello stesso intervallo di tempo i punti C e O, rispettivamente . La
curva è descritta dal punto P di intersezione tra la retta OD e la retta rE per E
parallela ad AB
O
C B
A
P •
• •
•• •
•
E
D
rE
Γ
Fissato il riferimento cartesiano con l’origine nel punto O, asse delle ascisse laretta OA, asse delle ordinate la retta OC, risulta
O
C B
A
P •
• •
•• •
•
E
D
rE
Γ
onde
eliminando il parametro h si ha:
Animazione con Geogebra: facendo variarelo slider h il punto P descrive il luogo quadratrice.ggb
Quadratrice (o trisettrice) di Ippia Nicola Melone
75
C
O
B
A
Spirale di Archimede
Fissato un punto O, il luogo descritto da un punto P che si
muove di moto rettilineo uniforme a partire da O su una
semiretta r di origine O, mentre r ruota con velocità
costante intorno ad O, è una curva (trascendente) detta
spirale di Archimede
Nicola Melone
76
Archimede di Siracusa 287212 a.C.
Sezione occhio di lucciola
In Natura si trovano molti esempi di spirali di
Archimede:
• la forma di alcune Galassie
• i solchi della traccia dei vecchi dischi di vinile
• in Neurologia facendo disegnare ad un paziente unaspirale di Archimede si può valutare una disfunzionemotoria nella malattia di Parkinson
O
• P
Spirale di Archimede Nicola Melone
77
Fissati un riferimento cartesiano R(x,y) con origine nel punto O e asse
delle ascisse coincidente con la posizione iniziale di r ed un riferimento
polare R’(ρ,θ) con polo O e asse polare l’asse delle ascisse, l’equazione
polare della curva è:
ρ = kθ e dalle formule
segue
O
P
r
••
Animazione con Geogebra: facendo variare loslider θ il punto P descrive il luogo spirale Archimede.ggb
Versiera di AgnesiNicola Melone
78
Maria Gaetana Agnesi (17181799) fu una matematica e
filosofa, considerata da molti storici tra le migliori matematiche
Divideva le sue giornate tra la religione e la matematica ed era
impegnata in opere di carità e nella promozione dell’istruzione
delle donne
Già all’età di 9 anni aveva scritto un discorso in Latino in difesa
dell’istruzione superiore femminile
Nel 1750 fu la prima donna a ricevere un incarico di
insegnamento universitario presso l’Università di Bologna,
circostanza straordinaria in quanto nel XVIII secolo quasi
ovunque era ancora proibito alle donne di frequentare
l’università Busto nel Palazzo di Brera a Milano
Versiera di Agnesi Nicola Melone
79
Nel 1748 fu la prima donna a pubblicare un libro di Matematica dal
titolo Instituzioni Analitiche ad uso della Gioventù Italiana,
molto apprezzato in tutta Europa , tradotto anche in inglese e
considerato la migliore introduzione ai risultati di Euler. Nel libro la
Agnesi studiò in particolare in dettaglio una curva algebrica che
chiamò versiera, che era stata già studiata da Fermat nel 1666 e di
cui Grandi nel 1703 aveva descritto una costruzione
La curva viene utilizzata:
• in Fisica per descrivere alcuni fenomeni di risonanza nello studio deglispettri atomici e molecolari
• in Statistica per descrivere la distribuzione di Cauchy di una variabile casuale
Nicola Melone
80
Sia Γ una circonferenza di raggio a>0 , O, A due punti diametralmente
opposti fissati su di essa e t la retta tangente a Γ in A. Considerata una
retta l per il punto O e denotati con Bl e Dl i punti di intersezione di l con
Γ e t , rispettivamente, il luogo descritto dal punto Pl , intersezione della
retta rl per Bl parallela a t con la retta sl per Dl ortogonale a t, al variare
della retta l , è una curva (algebrica) detta versiera di Agnesi
• Oggetti fissi: la circonferenza Γ , i punti O,A , la retta t, il numero reale a>0• oggetto che descrive il luogo: il punto Pl• oggetti variabili: la retta l (quindi i punti Bl, Dl )• relazioni matematiche: Pl = rl∩ sl
Versiera di Agnesi
Bl•
•O
•A
•Dl
•Pl
rl
sl
t
l
Γ
Nicola Melone
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Fissato il riferimento cartesiano con origine in O, asse delle ordinate la retta
OA e come asse delle ascisse la perpendicolare ad essa per O, risulta
Γ : x2 + y2 – 2ay = 0 , A(0,2a) , t: y = 2a , l: x = m y , onde
Ne segue che
ed eliminando il parametro risulta
x2y + 4a2y 8a3 = 0
versiera.ggb
Animazione con Geogebra: Facendo variare il punto Blsu Γ il punto Pl descrive il luogo
•Pl
Bl•
•Dl
Versiera di Agnesi