32

Ricerche archeologiche ai Colli di Finestre e Fattières. Notizie preliminari, in "Armi Antiche. Bollettino dell'Accademia di San Marciano - Torino", 2012 (2013), pp. 153-189

Embed Size (px)

Citation preview

" NORME DI REDAZIONE

Al rnomento della proposta di pubblicazione gli Autori chiederann.o le norrne red.a-zionali allindirino del Redattore [email protected]. I saggi, redatti con pro-gramma Vord e corredati delle illustrazioni, andranno consegnati come allegati ad una opiù e-nail al rzedesinto indirizzo. Il Redattore li sottoporrà al Comitato di redazione perl'approuazione.

IiAccadenaia di San Marciano non assame alcuna responsabilità per opinionî o giudiziespressi dagli Autori, che rimangono i soli responsabili del contenato degli articoli.

DmerroRE RESpONSABTLT: R. Natta-Soleri

Rnoarronn: G. Dondi

Coutraro Dr REDAZToNE:M. Castiglioni, R. Gnavi, R. Gobetti, R. Sconfienza.

Attorizzazione n. 897 del Tribunale di Torino

ARMIANTICHE

VESSILLOLOGIA - UNIFORMOLOGIA

ARTEE STORIAMILITARE

ACCADEMIA di S, MARCIANO

Casella Postale 5 17

10121 ToRrNo

E. Gar.ocrtoLe mannaie da guera di Casorzo.

Storia, rappresritotionr, ricostruzione ed uso di un'arrna perduta ' ' ' pag' 5

M. MpnroI|ncini, rffi e'rantPiconi'.Irnplego, iórhae e rippresentazione di atrni da fanti (Secoli XI-XV) ' ' ' >

M. RE

SOMMARIO

I Palestrino, arrnaioli a Cauallermaggiore . .

E. RrccsmnotCongedi militari sabaudi. Parte seconda, 1802-1861

R. ScoNpnNzeRicercbe archeologiche ai Colli di Finestre e Fattières'

35

95

>> 111

>> 15)Notizie Preliminari

In copertina'.

Sansone atfeff^ iFilistei armato di una mascella d'asino. Tra le armi dei Filistei si

í.d;il;; i. fauchon o mannaie da guerra; in quella rappresentata integral-

-*," É evidenté l,impugnatura terminante con un gancío.- Pierpont Morgan

Library, New York, ms. M. 618, foglio 14v'

1

ROBERTO SCONFIENZA

RICERCHE ARCHEOLOGICHE AI COLLI DI FINESTRE E FATTIÈRES

NOTIZIE PRELIMINARI

Gli studi di archeologia militare nell’ambito dell’Età Moderna hanno recentemente ottenuto un certo impulso grazie alla sensibilità crescente in Italia per l’archeologia postmedievale. Non è questa la sede per trattare il tema della liceità scientifica o meno dell’«Archeologia Militare» e di quale possano essere l’arco cronologico o i contesti culturali e ambientali di sua applicazione, tuttavia un settore di notevole interesse, nel quale le ricerche storico-militari, da parecchi anni, risultano prolifiche, a livello sia divulgativo sia accademico, è quello che riguarda gli Stati Sabaudi d’Antico Regime. Chi scrive si dedica ormai da parecchio tempo allo studio degli aspetti archeologici di questa storia militare e in particolare alla ricerca sul campo e nelle documentazioni archivistiche relative alle fortificazioni cam-pali, prodotte fra XVII e XVIII secolo sulle montagne dell’antico confine fra i Regni di Francia e Sar-degna1. Una fra le ricerche di archeologia militare nell’ambito dell’Età Moderna, svolta ad alta inten-sità d’indagine, è quella condotta, ormai da circa cinque anni e ancora in corso, presso il sistema di-fensivo campale dei colli di Finestre e Fattières. A tali lavori sono dedicate le notizie preliminari di questo contributo, in attesa della pubblicazione generale della ricerca.

Localizzazione e topografia dei siti

Il colle delle Finestre (m 2176 s.l.m.) è una piccola sella, estesa fra le falde dei monti Pintas e Fra-nçais Peloux e segna il confine fra due grandi bacini orografici delle Alpi Cozie settentrionali, a orien-te la valle del Sangone e il massiccio dell’Orsiera, a occidente la dorsale fra le valli di Susa e Chisone, caratterizzata a partire dal monte Pintas da una lunga serie di cime e passi, fra cui quello dell’Assietta, fino al monte Fraiteve a dominio del colle di Sestrière. Il colle delle Finestre è l’ultimo passo all’estremità orientale di questa dorsale, consente il collegamento diretto fra i fondovalle della Dora e del Chisone ed è l’unico dopo il Sestrière transitabile agevolmente entro i 2000 metri.

L’importanza strategica delle Finestre consiste nel carattere appena rilevato, ma soprattutto poiché il cammino sul versante della valle della Dora scende direttamente alla piazzaforte di Susa; dalla parte della val Chisone l’itinerario del colle raggiunge la via di Pinerolo presso Balboutet ancora in alta valle e in avanfronte rispetto alla fortezza di Fenestrelle a causa della presenza rilevante ad est del massiccio dell’Orsiera, che rende asimmetrico il bacino fluviale del Chisone rispetto a quello della Dora. Fino al 1713 presso il colle delle Finestre si apriva uno dei varchi nel confine di stato fra il regno di Francia a sud, in val Chisone, e il ducato di Savoia a nord, in val di Susa, ma per tutta la prima metà del XVIII secolo, anche quando la valle di Pragelato apparteneva già allo stato sabaudo, le «vallées cedées», anco-ra nostalgicamente legate alla corona di Francia, rimanevano culturalmente distinte dalle terre basso-valsusine, fedeli da sempre alla Casa di Savoia. Il valore strategico-territoriale e più concrete contin-genze belliche posero dunque il colle delle Finestre al centro di diversi interventi difensivi a partire dal XVII secolo.

1 Per una panoramica su questi studi si veda SCONFIENZA 2012d; per le tematiche storiche e archeologiche accennate si può far riferimento a SCONFIENZA 2003, SCONFIENZA 2005a, CERINO BADONE 2007a, CERINO BADONE 2007b, SCON-

FIENZA 2011, GAROGLIO-ZANNONI 2011, SCONFIENZA 2012b.

2

Il contesto geografico del settore è completato dal colle delle Fattières (m 2530 s.l.m.), poco più ad occidente della cima del monte Pintas (m 2543 s.l.m.), dominante a sua volta il valico delle Finestre. Il colle delle Fattières è costituito da una breve e stretta cresta fra il Pintas e un impervio bastione roc-cioso della dorsale che conduce al colle della Vecchia, alla Ciantiplagna, alla cima e al colle delle Val-lette. Esso, escludendo le Finestre e la guardia del passo inferiore, permette il transito diretto fra Dora e Chisone; corrisponde dunque ad una posizione strategicamente importante, dal momento che vin-cola la tenuta difensiva del colle inferiore e, se in mano nemica, ne può causare l’evacuazione. Le vi-cende storiche dei due colli convergono dunque nel comune destino delle loro fortificazioni, legate sistematicamente per necessità, al punto che la documentazione ordinaria amministrativa delle locali-tà nei documenti settecenteschi è «Finestre e Fattières», senza attuare più una vera e propria distinzio-ne fra i due siti2 (Figura 1).

Gli interventi di studio archeologico

Le ricerche alle fortificazioni e trinceramenti dei colli delle Finestre e Fattières si sono sviluppate in più occasioni nel corso degli anni, a partire dal 2007, per quanto le consistenze dei resti in situ fossero abbastanza note in seno ad una bibliografia piuttosto ampia3; d’altro canto nel 2007 si è deciso di svi-luppare una ricerca di natura propriamente archeologica con l’aspirazione di sistematizzare le attività principali per lo studio delle fortificazioni campali moderne, facendo tesoro delle esperienze valdo-stane del progetto Alpis Graia per il Piccolo San Bernardo e del pionieristico intervento all’Assietta nel 19964.

Per quanto concerne l’assetto attuale del sito va segnalato che le fortificazioni del colle delle Fine-stre sono state fortemente danneggiate nel 1891 dai lavori di costruzione di un forte italiano in mura-tura e ipogeo; la riplasmazione del grande acrocoro roccioso al centro della ridotta settecentesca, per l’alloggiamento delle batterie, e la creazione di una spianata sommitale hanno causato la rovina dei trinceramenti perimetrali più antichi5. Lo studio di queste fortificazioni deve quindi appoggiarsi deci-samente alla documentazione archivistica e cartografica, capace di guidare nell’interpretazione dei re-sti sul luogo.

La prima attività è stata una ricognizione preliminare nel giugno del 2007, estesa dal colle delle Fi-nestre a quello delle Fattières, programmando un intervento in quest’ultimo sito, che conserva quasi integralmente, a differenza del colle inferiore, il recinto trincerato e le opere interne. Fra il 14 e il 15 luglio 2007 è stata compilata una schedatura generale di tutti i tratti evidenti e conservati delle fortifi-cazioni contestualmente ad una sistematica campagna fotografica, si sono realizzati alcuni rilievi di particolari della muratura a secco dei trinceramenti ed è stata attuata una ricognizione alle aree circo-stanti la cima del monte Pintas. In tale occasione è stata inoltre elaborata dallo scrivente una scheda 2 Per l’inquadramento oro geografico si veda MARAZZI 2005, p. 88 (SOIUSA, SZ. 4 - Alpi Cozie, STS.4.II, A n. 3). 3 I riferimenti fondamentali per questa fase di studio sono: BARAZZETTI 1973, pp. 138, 144, 151, 161; MENSA 1976, pp. 87, 93-94, 121, 123, 127-128, 134, 174-175, 177-178, 182-183, 299-300; PATRIA 1983, pp. 71, 75, 79; CONTINO 1993, pp. 88-101; CORINO-GASTALDO 1993, pp. 140-143; GARIGLIO-MINOLA 1994, p. 120; MINOLA 1996, pp. 18-20; AMORETTI-SCONFIENZA-ZANNONI 1997, pp. 214-215, 221; GARIGLIO 1997, pp. 72, 78, 140; MINOLA 1998, pp. 28, 68-69, 88, 104; MINOLA-RONCO 1998, pp. 40-41, 43; BONNARDEL-BOSSUTO-USSEGLIO 1999, pp. 36, 41-42; GARIGLIO 1999a, pp. 70, 77, 136; GARIGLIO 1999b, pp. 16, 144, 240; GARIGLIO 2000, pp. 77, 201, 208, 237-238; BOGLIONE 2003, pp. 66-69, 73; BO-

GLIONE 2006, pp. 11-18, 21, 37-38, 41-51; MINOLA 2006, pp. 12, 17, 21-24, 26-27, 29-33, 67, 78, 89, 149, 153-154, 165-167, 170, 171; REVIGLIO 2006, pp. 65, 75, 80; PEYRONEL 2007, pp. 128-136; REVIGLIO 2011, pp. 85-106. 4 Assietta 1997 e DUFOUR-PALUMBO-VANNI DESIDERI 2006. Le ricerche sui colli delle Finestre e Fattières sono stati svolti da chi scrive e da un gruppo di studenti universitari e archeologi professionisti, appatenenti al Gruppo Archeologico Su-balpino, diretto prima da Francesco Rubat Borel poi da Lorenzo Somma; ha rivestito una funzione essenziale anche il di-segnatore archeologo Carlo Gabaccia, autore dei rilievi generali del campo delle Fattières e della grande ridotta del colle delle Finestre. 5 Per quanto concerne il forte ottocentesco: CORINO-GASTALDO 1993, pp. 140-143; GARIGLIO-MINOLA 1994, p. 120; GA-

RIGLIO 1999b, p. 240; BOGLIONE 2006, p. 37; MINOLA 2006, p. 171

3

Località Anno Zona Saggio/Area Settore Ambiente Positiva/Negativa USfc n.

Piante Sezioni Fotografie Definizione

Naturale Artificiale

Consistenza Colore

Misure

Stato di conserva-zione

Componenti (organiche, inorganiche, artificiali)

Descrizione generale

Descrizione analitica Pianta Fondazioni Strutture verticali Piani e Pavimenti Conservazione Riferimento all’opera

Terreno all’appoggio Ubicazione Riferimento all’opera

Quote

Ubicazione Tipo di struttura

Ubicazione

Schema

Tipo Tecnica costruttiva

Stato di conserva-zione

Forma

Tecnica costruttiva Facciavista

Tecnica

Dati iconografici si-gnif.

Materiali Materiali Materiali

Indicazioni specifi-che

Sequenza fisica Sequenza stratigrafica Si lega a

Uguale a

Si appoggia a Gli si appoggia

Copre Coperto da

Anteriore a

Taglia Tagliato da

Riempie Riempito da

Posteriore a

4

Osservazioni / Descrizione particolareggiata Materiali

Datazione Interpretazione-Periodo Elementi datanti

Datazione

Affidabilità stratigrafica Responsabili-scheda

Direzione

5

sperimentale per la raccolta dei dati sulle strutture trincerate, sintesi fra le schede ministeriali di Unità Stratigrafica (US) e di Architettura (A) e denominata USfc, la cui illutrazione è riprodotta nel corso del testo.

Il 26 luglio le attività del 2007 sono state completate con la realizzazione del rilievo archeologico generale del campo delle Fattières, tramite stazione totale. L’anno successivo è stata organizzata u- na seconda campagna di studi, fra il 4 e il 6 agosto, per intensificare l’indagine sulla cima del mon-te Pintas e approfondire la conoscenza della ridotta superiore, nucleo strategico del campo delle Fat-tières; l’intervento si è limitato ad una ripulitura superficiale delle strutture rasate, senza attuare un vero e proprio scavo archeologico, capace soltanto di compromettere i resti delle evidenze a livello del suolo e con minimo allettamento di fondazione. È stato così ricostruito il perimetro complessivo della ridotta e si sono recuperati indizzi utili per comprendere i procedimenti di demolizione dell’opera; una campagna di fotografie particolareggiate al settore indagato ha completato i lavori del 2008.

Nell’estate del 2010 si è volta l’attenzione alla grande ridotta del colle delle Finestre, i cui resti so-no sicuramente riconoscibili sul terreno dall’occhio dell’archeologo, ma l’entità e la conservazione delle consistenze sono assai peggiori rispetto alle fortificazioni delle Fattières. La giornata del 7 luglio è stata dedicata al riconoscimento sul terreno delle strutture, con relativa campagna fotografica e de-terminazione dei punti principali per la realizzazione del rilievo, dovendo cogliere con particolare at-tenzione e difficoltà quelli del fronte settentrionale del settore centrale della ridotta, a dominio del cammino che conduceva dal colle a Susa, dal momento che quella parte della dorsale fortificata fu ri-plasmata dalla strada d’accesso al forte ottocentesco. Il 3 settembre infine è stato dedicato al rileva-mento dei punti prefissati con la stazione totale, così da poter disegnare un rilievo analogo a quello del campo delle Fattières, già prodotto negli anni passati.

Il 2011 è l’anno in cui si sono svolti gli ultimi interventi di studio. L’oggetto specifico dell’indagine nei mesi estivi corrispondeva ai resti del lungo trinceramneto di comunicazione fra le fortificazioni del colle delle Finestre e quelle superiori del monte Pintas. Come nelle fasi precedenti, è stata condot-ta una ricognizione sul terreno, le cui osservazioni andavano ad integrare quelle già maturate nel 2007 e nel 2008. È stato infine prodotto il rilievo di quest’ultima parte del sistema difensivo ed è stata ela-borata la composizione generale dei tre rilievi del 2007, 2010 e 2011, contestualmente agli studi ar-chivistici e sui dati archeologici in vista della pubblicazione definitiva delle ricerche.

Sviluppo cronologico delle difese dei colli Le vicende storico-costruttive delle fortificazioni in esame sono ricostruibili per sommi capi in base

alla bibliografia pregressa6, mentre la ricerca d’archivio, attualmente in via di conclusione, permetterà al più presto di configurare esaurientemente le diverse fasi costruttive in combinazione con i dati ar-cheologici.

La fase francese

È segnalata la presenza di un’opera per la guardia di un contingente sabaudo al colle delle Finestre,

già nel 1690, anno d’inizio della guerra della Lega d’Augusta in Piemonte, quando ancora sul valico correva il confine fra il regno di Francia e il ducato di Savoia. La fortificazione, probabilmente in ma-teriale leggero, fu presa dai Francesi del maresciallo Catinat, che muovevano da Fenestrelle nel no-vembre 1690, preliminarmente alle operazioni d’assedio a Susa. Durante gli anni della guerra della Lega d’Augusta le truppe francesi mantennero sempre il controllo del colle delle Finestre, tant’è che nell’estate del 1692 le comunità dell’alta val Chisone, in primis Pragelato, furono incaricate delle cor-vée per l’edificazione di una ridotta permanente in terra e legname con la supervisione di un ingenere

6 Supra nota 2.

6

militare non meglio noto. L’opera verosimilmente sbarrava il colle sulla sella dove transita oggi la strada moderna, si ampliava ad ovest verso le ripide falde del Français Peloux e, ad est, occupava la piccola dorsale su cui fu edificato il forte del 1891. Alla milizia paesana di Pragelato fu affidata la guardia dell’importante posizione.

La guerra di successione spagnola interessò il colle delle Finestre, ancora sotto presidio francese, nel 1707, dopo la disfatta dell’Armée d’Italie davanti a Torino nell’anno precedente; la ridotta del 1692 fu ristrutturata e riarmata alla fine del mese di giugno venne stabilita una guardia permanente, sempre costituita dalla milizia pragelatese sotto il comando del capitano Daniel André Bourcet, padre di Pierre il futuro topografo di Luigi XV, mentre l’esercito austro-piemontese muoveva verso le mon-tagne per la riconquista della piazza di Susa, che si arrese il 3 ottobre. Il 1708 fu l’anno in cui il duca di Savoia Vittorio Amedeo II si impadronì delle valli di Susa e Chisone, rispettivamente fino ad Exil-les e Fenestrelle. Mentre si svolgeva l’assedio del forte di Exilles, il 9 agosto un contingente imperiale delle truppe del generale Rehbinder attaccò il colle delle Finestre, passando lungo la dorsale che corre dall’Assietta al monte Pintas e prendendo dunque di sorpresa dall’alto, attraverso il colle delle Fattiè-res, il presidio del Bourcet. I Piemontesi appresero fin da quell’azione fortunata la rilevanza strategica del colle delle Fattières, di fatto determinante per la difesa dell’intero settore di collegamento fra le piazze di Susa e Fenestrelle. Per assediare infatti quest’ultimo caposaldo francese in val Chisone, Vit-torio Amedeo II, dopo la resa di Exilles l’11 agosto, passò il giorno 14 il colle delle Finestre, ormai presidiato da un battaglione austriaco del reggimento Kriechbaum, ma privo di una fortificazione a-deguata, in seguito alla distruzione della ridotta del 1692 ad opera delle mine predisposte dal Bourcet prima dell’evacuazione. Il 15 agosto il comandante francese sulle Alpi, il duca di Villars, ten-tò la riconquista del colle delle Finestre percorrendo l’itinerario verso est dal Grand Puy di Pragelato, ma fu arrestato a metà strada presso il colle delle Vallette, fortificato nel frattempo e presidiato dai prussiani del generale Brown7.

Il primo impianto difensivo piemontese

Il primo impianto difensivo del colle delle Finestre, le cui tracce sono ancor’oggi visibili iniziò ad

essere realizzato nel 1709. Il progetto originario del complesso dev’essere attribuito ad Antonio Berto-la; quasi di certo i resti della ridotta francese del 1707 furono integrati nella nuova opera, anch’essa costruita in pietre e a secco, terra e legname, fornito dagli alberi dei boschi di Fraisse e di Soucheres Basses, presso Pragelato.

La ridotta era circondata da una palizzata e i ripari irrobustiti da fascinoni e gabbioni, prodotti con le corvée della comunità pragelatese, per ordine del governo sabaudo. Durante i mesi estivi fu anche ripristinata la comunicazione con la cima del monte Pintas, posizione di alto valore strategico, come s’è già detto, presso la quale fu collocata certamente una guardia, forse già all’interno di un primo nu-cleo fortificato. Fra agosto e settembre fu aggiunto un trinceramento rettilineo a muri paralleli per collegare, ad una quota inferiore la fontana dei Cacciatori alla ridotta delle Finestre.

Lo stato di guerra con al Francia fece sì che il governatore sabaudo di Fenestrelle decidesse di in-terdire con provvedimento del 2 novembre 1709 il transito dal colle di Sestrière per passare dalla val Chisone all’alta valle di Susa sulla strada del Monginevro a Cesana; veniva così imposto per i collega-menti fra le due valli il solo cammino del colle delle Finestre, adeguatamente presidiato a partire già dall’autunno di quell’anno.

È possibile individuare una prima tranche di lavori d’integrazione alle opere difensive dei due colli nel 1711, grazie alle registrazioni delle corvée per cui i Pragelatesi somministrarono picchetti e fasci-noni alle truppe sabaude, allorché i Francesi del duca di Berwick, dopo aver rioccupato la valle di Ce-sana, accennarono un nuovo attaco al comprensorio delle Vallette e del colle delle Finestre, che fu 7 Si segnalano i fondi d’archivio, finora esaminati, in cui sono conservate notizie sui siti e le loro fortificazioni per questo primo periodo: Archivio di Stato di Torino, Sezione di Corte, Materie Militari, Imprese: Mazzo 1, Mazzo 2, Mazzo 3, Maz-zo 4, Mazzo 11, Mazzo 1 addiz., Mazzo 1 non inv., Mazzo 4 non inv., Mazzo 5 non inv.

7

tuttavia sospeso. Il 1712 è l’anno d’impianto e di costruzione del complesso delle Fattières con un’estensione areale più ridotta di quella ancor oggi evidente.

Contestualmente alla fine della Guerra di Successione Spagnola, nel 1713, l’amministrazione sa-bauda stabilì di preventivare nel bilancio degli anni futuri delle Fabbriche e Fortificazioni una somma fissa di 600 lire per la manutenzione ordinaria delle opere difensive, ormai a destinazione permanen-te; vennero inizialmente predisposti dei contratti che impegnavano per più anni gli impresari e che si protrassero nei decenni successivi, a dimostrazione dell’importanza strategica dei colli di Finestre e Fattières8. La prima metà del XVIII secolo

Per il periodo che copre i decenni fra la successione di Spagna e quella d’Austria la bibliografia se-

gnala un progetto bertoliano del 1715 per un rifacimento delle fortificazioni che non ebbe seguito; le stesse fonti, accompagnate da quelle archivistiche segnalano per questo periodo costanti interventi manutentivi e ricostruttivi9, ma è con gli anni quaranta del ’700 che il sistema difensivo comincia a configurarsi, come conferma la cartografia storica coeva10, secondo l’aspetto definitivo indagato nelle campagne archeologiche dal 2007 al 2011.

Sono questi gli anni della Guerra di Successione Austriaca e si ha notizia che, contestualmente ad ulteriori lavori di risistemazione a partire dal 1742 e soprattutto nel 1744, nell’autunno del 1745 tran-sitarono dal colle delle Finestre le truppe piemontesi del generale De Rossi, che lasciò un presidio stabile al valico, in occasione delle operazioni per stornare i Francesi del conte di Lautrec dall’assedio di Exilles. Il 1746 è l’anno in cui sembra che i lavori di ristrutturazione ai due nuclei principali del si-stema difensivo abbiano concluso la stagione iniziata nel 1744, tanto che fu l’ingegnere militare in forza alla piazza di Fenestrelle, il capitano Marciot, ad assumere direttamente il controllo dei lavori.

8 Per i fondi d’archivio di questa fase: - Archivio di Stato di Torino, Sezione di Corte:

- Materie Militari: Intendenza Generale Fabbriche e Fortificazioni: Mazzo 1 addiz. Imprese: Mazzo 8, Mazzo 12 non inv.

- Archivio di Stato di Torino, Sezioni Riunite: - Archivio Camera dei Conti, Camerale Piemonte:

Art. 182, Registri 49, 50 Art. 205, Registri 30, 31 Art. 191

- Prima Archiviazione, Provincia di Pinerolo: Mazzo 1, Fascicolo 1 - Azienda Generale di Fabbriche e Fortificazioni:

Bilanci Fortificazioni, 1712, 1713 9 In particolare PEYRONEL 2007, pp. 133, 135. 10 Si veda in primis la Carte topographique en mesure d’une partie des Vallées D’Oulx et Pragelas, avec les Retranchemens de L’Assiette, les Campemens et mouvemens des François et les postes qu’ils attaquerent le 19 Juillet 1747, s.d. (Archivio di Stato di Torino, Sezione di Corte, Carte topografiche e disegni, Carte topografiche per A e B, Pragelato 1). Per la cartografia stori-ca relativa ai due colli, con o senza rappresentazione delle fortificazioni in esame, si segnalano di seguito i risultati di una prima sommaria ricognizione: - Archivio di Stato di Torino, Sezione di Corte, Carte topografiche e disegni, Carte topografiche per A e B:

Piemonte, Mazzo 17, inventariato; Piemonte, Mazzo 23, inventariato; Po, mazzo 1, inventariato; Pragelato, Mazzo 1, inventariato; Pragelato, Mazzo 2, inventariato; Susa, Mazzo 8, inventariato.

- Archivio di Stato di Torino, Sezione di Corte, Carte topografiche e disegni, Carte topografiche segrete: Assietta 12 A I ROSSO; Borgonio B 1 NERO; Delfinato 15 E I ROSSO; France 28 E I ROSSO; Piemonte 8 A IV ROSSO; Piemonte B 14 NERO; Piemonte B 4 NERO; Pinerolo 10 A IV ROSSO; Po 29 E IV ROSSO; Savo-ja B 2 NERO; Susa 13 B I ROSSO.

Vanno ancora aggiunte quattro carte conservate in Biblioteca Reale (PEYROT 1986, pp. 115-116 tavola 101, 118 fig. 106, 123 fig. 12; CORINO-GASTALDO 1993, p. 140) e le carte conservate presso gli archivi francesi di Vincennes, dedicate ai confini fra i regni di Francia e Sardegna e segnalate in PRESSENDA 2002, pp. 83 Scheda I, 98 Scheda V, 110 Scheda VI, 103 Scheda VIII, 108 Scheda IX, 115 Scheda XI, 137 Scheda XVI.

8

Gli anni della successione d’Austria testimoniano in più località delle montagne lungo il confine con la Francia una crescente fiducia attribuita dai vertici militari e amministrativi piemontesi alla for-tificazione campale semipermanente11. Nel caso particolare in studio l’interpretazione generale del set-tore di confine fra i bacini della Dora Riparia e del Chisone individuava nel complesso fortificato del-le Finestre e Fattières il tradizionale nodo strategico viario, ma anche e soprattutto un caposaldo di retrofronte dell’intero sistema difensivo della dorsale fra l’Assietta e il monte Pintas. Ci conferma in tali sentimenti il fatto che nell’estate del 1747, mentre il capitano Vedani dirigeva la realizzazione del-le fortificazioni dell’Assietta, fu anche aperta una strada che collegava in cresta alla dorsale le opere del Gran Seren con quelle delle Fattières e, di conseguenza, con la ridotta delle Finestre. Nel luglio dello stesso anno, durante i giorni precedenti e seguenti la battaglia del 19 un battaglione del reggi-mento d’ordinanza nazionale di Savoia presidiò le difese dei colli di Finestre e Fattières, mentre a monte del campo principale di Balboutet, a difesa delle posizioni del Gran Lago e del Vallone dei Morti, fu schierato un battaglione del reggimento svizzero di Monfort, al servizio sabaudo; infine un battaglione del reggimento d’ordinanza nazionale di Sicilia era stato collocato a metà strada fra le Fat-tières e il Gran Seren, presso le posizioni fortificate del Vallon Creux e del colle delle Vallette12. La seconda metà del XVIII secolo

La successione dei lavori di manutenzione alla ridotta delle Finestre e al campo delle Fattières, al

costo variante di 600 o 700 lire annue, si mantenne pressoché inalterata durante la seconda metà del XVIII secolo. In seno a questo periodo sono importanti da prendere in considerazione le relazioni di visita ai siti, parzialmente o totalmente pubblicate in bibliografia13; si tratta di testi redatti ad opera di alcuni viaggiatori, interessati a studi militari di strategia limitanea e fortificazione, quali il francese de Paulmy, che riportò notizie sui trinceramenti nel 1752, il duca Benedetto Maurizio di Chiablese, sui luoghi nel 1766, il duca di Brunswick nello stesso anno del precedente e il Nicolis di Robilant, che nel 1788 criticava la notevole estensione del sistema di trinceramenti, le conseguenti difficoltà di con-servazione e di difesa completa dei fronti. 11 Per esempio al colle del Piccolo San Bernardo e nelle valli cuneesi di Vararita e Stura (VIGLINO DAVICO 1989, pp. 75-77; SCONFIENZA 1996, p. 121-122; SCONFIENZA 2004, SCONFIENZA 2005b, SCONFIENZA 2008-2009, BARBERIS 2009, SCONFIENZA 2009, BARBERIS 2012, SCONFIENZA 2012c). Si vedano inoltre le schede dei siti valsusini alla sinistra e alla de-stra di Exilles contenute in GAROGLIO-ZANNONI 2011. 12 Per i fondi d’archivio di questa fase: - Archivio di Stato di Torino, Sezione di Corte:

- Materie Militari : Imprese: Mazzo 12, Mazzo 13, Mazzo 4 addiz., Mazzo 5 addiz., Mazzo 7 non inv. Intendenza Generale Fabbriche e Fortificazioni: Mazzo 3, Mazzo 1 addiz.,

- Archivio di Stato di Torino, Sezioni Riunite: - Archivio Camera dei Conti, Camerale Piemonte:

Art. 182, Registri 51, 52, 54 in 57, 59 in 71 Art. 183, Registri 1 in 11

- Azienda Generale di Fabbriche e Fortificazioni : Bilanci Fortificazioni: 1716, 1719, 1720 in 1750 Contratti Fortificazioni: Registri 5, 18, 23, 27, 30, 31, 34, 36, 37, 39, 41, 42, 43, 46 Contratti Fortificazioni in Partibus: Registri 1, 2 bis, 14 in 23 Lettere dalle Divisioni: Fenestrelle, 19-5-1747, 15-7-1748, 16-7-1748, 22-7-1748, 24-7-1748, 19-7-1748, 12-8-1748, 13-8-1748, 3-9-1748 Libro Mastro Fortificazioni: 1733, 1737 in 1740, 1742 in 1745, 1749 Memorie alle Segreterie: 10-7-1746, 30-6-1747, 13-9-1747, 22-9-1747 Regi Biglietti: Registro 2 Regi Discarichi: Registro 3, 8

- Regia Segreteria di Guerra: Istruzioni ai Governatori: Fenestrelle, 1746; Susa 1747 Lettere di S.M. all’Intedente delle Fabbriche e Fortificazioni: 15-5-1744, 24-12-1744, 18-6-1745

13 BARAZZETTI 1973, p. 161; CORINO 1997, pp. 62-65; MINOLA 2006, pp. 154-156; PEYRONEL 2007, pp. 133-134, 135-136

9

Durante la Guerra delle Alpi, fra il Regno di Sardegna e la Repubblica francese, le fortificazioni dei colli delle Finestre e Fattières vissero la loro ultima stagione d’impiego effettivo, precisamente nel biennio 1793-1794 in occasione dell’abbandono del campo dell’Assietta da parte dei contingenti piemontesi e dell’avanzata francese, che venne fronteggiata lungo la linea Susa-Fenestrelle. In tale frangente il colle delle Finestre tornava ad assumere una posizione nodale rispetto alle grandi piazze-forti, nonché la sua antica vocazione di passo obbligato, come alla fine del secolo precedente e ai tempi della successione spagnola, e fu ancora una volta riarmato a dovere nel 1795.

Nel 1796, in seguito all’armistizio di Cherasco e alla pace di Parigi, le fortificazioni dei colli di Fi-nestre e Fattières, analogamente a quelle dell’Assietta, vennero demolite non così radicalmente però da cancellarne ogni traccia; anzi nel 1799, durante la campagna d’Italia del generale Suvorov, la stra-tegia difensiva del colle delle Finestre dimostrò per l’ennesima volta la necessità assoluta del controllo delle Fattières, quando gli Austro-Russi, impadronitisi di quest’ultima posizione, piombarono sul pre-sidio francese del colle delle Finestre e ne furono immediatamente padroni come gli imperiali di Re-hbinder novant’anni prima14.

Le consistenze archeologiche del sistema fortificato La presentazione di quanto ancora è apprezzabile attualmente sul terreno delle fortificazioni sette-

centesche protagoniste di queste ricerche viene distinta per comodità descrittiva e per conformità con il loro assetto topografico in tre settori specifici, collegati sistematicamente fra loro, ovvero la ridotta delle Finestre, il campo delle Fattières e la comunicazione trincerata di collegamento fra i due nuclei principali, cioé fra il monte Pintas e il colle delle Finestre.

La ridotta del colle delle Finestre

Come s’è detto precedentemente l’individuazione sul terreno dei resti della ridotta delle Finestre è

decisamente arduo, tuttavia si possono integrare le carenze con la lettura di una delle carte storiche citate15 (Figure 2, A; 4, B); la concordanza della rappresentazione del complesso delle Fattières con il rilievo realizzato nel 2007 permette di considerare attendibile anche la contestuale raffigurazione della

14 Per i fondi d’archivio di questa fase: - Archivio di Stato di Torino, Sezione di Corte :

- Materie Militari : Imprese: Mazzo 9 addiz., Mazzo 10 addiz., Mazzo 1 non inv., Mazzo 7 non inv., Mazzo 13 non inv. Intendenza Generale Fabbriche e Fortificazioni: Mazzo 2 addiz.

- Archivio di Stato di Torino, Sezioni Riunite: - Archivio Camera dei Conti, Camerale Piemonte:

Art. 183, Registri 19 in 62 - Azienda Generale di Fabbriche e Fortificazioni:

Bilanci fortificazioni: 1752 in 1796 Contratti Fortificazioni in Partibus: Registri 53, 55 Libro Mastro Fortificazioni: 1750, 1753, 1755 in 1757, 1762 in 1767, 1769, 1770, 1773, 1780 in 1799 Memorie alle Segreterie: settembre 1776, 1777, 10-6-1793, 12-6-1793, 21-6-1793, 7-7-1793, 16-8-1793, 24-8-1793, 6-10-1793, 2-7-1794 Memorie diverse piazze: 1792, 24-2-1793, 18-5-1793, 10-6-1793, 18-6-1793, luglio 1793, 12-5-1794, 6-4-1795, 1797 Regi discarichi: registro 22

- Regia Segreteria di Guerra: Istruzioni ai Governatori: Fenestrelle, 1746; Susa 1747 Lettere di S.M. all’Intedente delle Fabbriche e Fortificazioni: 12-11-1765, 4-9-1766, 11-11-1766, 2-3-1767, 29-11-1767, 2-5-1792, 28-5-1792, 10-7-1792, 22-6-1793, 27-7-1793, 28-7-1793, 17-8-1793, 18-8-1793, 29-12-1793

15 Supra nota 9.

10

ridotta del colle delle Finestre; d’altro canto nel caso di quest’ultima il confronto fra la raffigurazione storica e il rilievo del 2010 conferma l’affidabilità di questo genere di fonti iconografiche e la liceità delle deduzioni sviluppate a partire da esse (Figura 5, B).

La carta antica (Figure 5, A) illustra innanzitutto i trinceramenti di raccordo fra la ridotta e il cam-mino coperto ascendente al Pintas. Lo sviluppo del muro parallelo orientale, che dovrebbe raggiunge-re il margine nord del rocco, è appena percepibile sul terreno e si perde nella pietraia del vallonetto fra la cresta ascendente al Pintas e l’area fortificata, sebbene poco più in basso si notino fra la vegeta-zione spontanea altri allineamenti di pietre a secco, che potrebbero costituire lo sviluppo del trince-ramento verso est. Il muro occidentale diverge parecchio ed è appena segnato da poche scaglie lapidee allineate sul terreno, ma non si coglie più l’angolo rientrante che esso formava con il muro del fronte occidentale della ridotta, ancora percepibile in fondazione nella porzione meridionale. Sul disegno antico all’estremità sud di tale muro, presso l’angolo sud-ovest della ridotta è rappresentato il cammi-no rettilineo a trinceramenti paralleli, che raggiungeva la sorgente detta «dei Cacciatori»; questa strut-tura è ancora fortunatamente visibile, essendo eccentrica alla fortificazione e quindi risparmiata dagli sconvolgimenti ottocenteschi, tanto da conservare ancora la fondazione di un terzo muro al centro del corridoio fra i due trinceramenti, che serviva probabilmente da sostegno per una copertura che rendesse difeso e fruibile il cammino in tutte le stagioni.

Il fronte meridionale della ridotta si articolava in un primo settore occidentale difeso da un redan centrale, il cui ingombro è ancora percepibile sul terreno, ma risulta più modesto che nella rappresen-tazione grafica; i trinceramenti conservano ancora parte del corpo di fabbrica in terra e della foderatu-ra in opera a secco e risultano edificati a ridosso del pendio, che separa la fortificazione dall’area su-periore spianata, lasciando spazio ad un’angusta strada coperta. Si tratta probabilmente di quanto re-sta del primo ordine di tiro, essendo raffigurata sulla carta antica un’opera complessa con una tena-glia ad ovest, arretrata rispetto al fronte sud della ridotta. Questa parte più interna della fortificazione è stata completamente distrutta dal forte ottocentesco, ma nella realtà si trovava ad una quota supe-riore, verosimilmente sull’area asportata del rocco sommitale. Testimonia questa articolazione per quote un tratto di muro rampante, quasi in prosecuzione di quelli che conducevano alla sorgente, af-fiancato da un’altra struttura parallela e distrutta, che aveva probabilmente nel centro un redan con saliente puntato ad est; si trattava forse del cammino di raccordo fra i due livelli della ridotta, raffigu-rato anche nel disegno antico con un piccolo rettangolo rosso in concomitanza al collegamento per la sorgente.

Il settore occidentale del fronte meridionale della ridotta termina sulla carta antica presso un ango-lo retto saliente, dal quale si sviluppa un breve tratto di trinceramento rettilineo nord-sud che tramite un altro angolo retto, ora però rientrante, dà origine allo sviluppo del settore centrale del fronte sud, corrispondente ad un esteso rientrante ottuso. Sul terreno è possibile collocare il primo angolo retto saliente presso uno sperone roccioso a piombo sul pendio, mentre sono appena percepibili le tracce in fondazione dei trinceramenti del grande rientrante, così come quelle del settore finale orientale del fronte sud. È probabile che questi trinceramenti fossero in terra, foderati con muratura a secco, le cui componenti furono verosimilmente reimpiegate nella costruzione del forte ottocentesco. Sta di fatto che la variazione del pendio percepibile ancora in corrispondenza del rientrante ottuso svanisce com-pletamente nel tratto finale della bassa cresta ad est del forte, tagliata dalla strada moderna del colle delle Finestre. Va notato infine che sul terreno del pendio meridionale si colgono i due lati ad angolo saliente di un rivellino in terra, proprio antistante al rientrante ottuso, aggiunto evidentemente per rinforzare questo lungo tratto delle fortificazioni aperto verso le praterie ascendenti dal Pian dell’Alpe.

La carta antica restituisce l’aspetto della parte orientale della ridotta, distrutta dalla viabilità più re-cente e da spiazzi per aree di parcheggio; il fronte sud, dopo il rientrante ottuso, proseguiva con due segmenti sfalsati e raccordati ad angolo retto per terminare presso il collegamento con lo stretto fron-te orientale, costituito da una specie di bonetto a redan centrale, analogo alla terminazione del lungo avancorpo nord o alla difesa avanzata ovest delle Fattières. Del bonetto delle Finestre resta l’acrocoro

11

centrale, attualmente dominante l’area di parcheggio, parti consunte del corno settenarionale e di quello centrale, presso il quale doveva aprirsi un varco, e la depressione del fossato limitato dalle falde del Français Peloux. Probabilmente il cammino di collegamento fra le valli di Susa e Chisone passava dentro alla porzione settentrionale del fossato ed entrava all’interno della fortificazione attraverso il varco suddetto; lo sconvolgimento moderno del sito ha causato la distruzione del corno meridionale del bonetto e del trinceramento che lo raccordava al fronte sud della ridotta, segnando così anche la scomparsa del varco d’uscita del cammino che scendeva dalla parte della val Chisone.

Il fronte nord della ridotta seguiva un andamento a linea spezzata, che si apriva più avanti in due redan successivi con saliente puntato verso la val di Susa, a guardia dell’accesso al passo. La distruzio-ne di tutto questo settore a causa dell’apertura della strada del forte italiano ottocentesco ha cancella-to per sempre l’aspetto assunto realmente dalle fortificazioni, di cui restano alcune tracce nei tratti rientranti. Infine i lavori di riplasmazione della roccia per la costruzione del forte hanno totalmente sconvolto la porzione occidentale di questo fronte, impedendoci di restituire quale fosse l’assetto dei trinceramenti intorno o sopra all’acrocoro centrale della ridotta, sebbene la raffigurazione sulla carta antica non illustri nel luogo linee corrispondenti ad opere difensive e induca quindi a pensare che si facesse affidamento esclusivamente sulla natura impervia degli strapiombi rivolti verso il vallone dell’Arneirone.

La comunicazione fra i due capisaldi

La ridotta delle Finestre era collegata al campo delle Fattières da un cammino coperto, protetto da

trinceramenti in terra a est e a ovest, i cui resti sono ancora perfettamente visibili oggi, soprattutto con la luce radente del sole (Figura 6, A). Il fronte est si sviluppa lungo il margine precipite di questo ripidissimo pendio e presenta comunque una regolarizzazione a salienti e rientranti, mentre il trince-ramento occidentale, che chiudeva il fronte sul versante accessibile della val Chisone, segue una linea abbastanza rettilinea e si apre in due redan successivi e distanziati, dopo di che la direzione varia in-clinandosi un po’ più verso sud-est, dove la cresta si restringe, per poi riprendere un andamento prati-camente rettilineo, inframezzato da altri due redan.

Nei pressi del secondo tornante della strada militare, realizzata nel 1889 per collegare il colle delle Finestre all’Assietta, il trinceramento di raccordo è interrotto, ma ricompare sotto la massicciata di terrazzamento del tornante stesso; si tratta di due muri in opera a secco paralleli, che sviluppano due rientranti simmetrici e proteggono uno stretto cammino direttamente collegato alla ridotta delle Fine-stre. Il raccordo doveva trovarsi nel vallonetto che divide le falde del pendio ascendente al monte Pin-tas dall’acrocoro roccioso, su cui furono elevati prima la ridotta delle Finestre e poi il forte ottocente-sco.

Si fa notare infine che lungo lo sviluppo del trinceramento di collegamento fra le Finestre e la ci-ma del monte Pintas, dopo i primi due salienti del cammino coperto a partire dal campo delle Fattiè-res, esiste una struttura a forma di opera a corno, tutta realizzata in terra come l’intera comunicazio-ne, il cui rientrante centrale è collocato in posizione ortogonale al trinceramento continuo ascendente dalle Finestre; i due corni dell’opera puntano verso il pendio che discende verso il colle inferiore e aprono la gola verso la cima del Pintas (Figura 10), mentre nel rientrante centrale si notano ancora le tracce del varco d’accesso per il cammino corrente lungo il trinceramento continuo di comunicazione. La struttura è inoltre collocata presso una variazione del pendio, oltre la quale è possibile governare a vista la posizione del colle delle Finestre, mentre tale prospettiva non è fruibile lungo il cammino di comunicazione più a monte, così da indurre a credere che l’opera costituisca il primo posto di guardia e difesa lungo il percorso fra le due posizioni, capace di isolare la difesa del campo delle Fattières in caso di interruzione del collegamento con le Finestre.

12

I trinceramenti delle Fattières Il complesso fortificato delle Fattières è costituito da tre principali settori: quello ovest, destinato

alla guardia specifica del colle e quindi prominente per una novantina di metri circa verso la sella fra il Pintas e il bastione roccioso occidentale; quello nord, corrispondente ad una sorta di avancorpo trincerato che scende lungo il pendio del monte per un centinaio di metri e governa la parte termina-le del cammino ascendente alle Fattières dalla val di Susa; quello centrale sulla sommità del monte Pintas, fortificato con una ridotta e raccordato al limite meridionale del campo, che si chiude sui pendii a dominio del colle delle Finestre. Il complesso presenta infine un fronte orientale, sviluppato lungo il margine precipite del monte, inattaccabile e sporgente sul vallone dell’Arneirone, dove passa la strada che sale da Susa alle Finestre (Figure 3; 4, B; 6, A).

Il settore occidentale (Figura 6, B) assume in pianta una forma trapezoidale con successive compar-timentazioni interne, che distinguono un primo cammino coperto in terra armato da un grande re-dan, il cui saliente è puntato direttamente sulla cresta del colle delle Fattières. Questa prima difesa e-sterna si amplia a nord con un lungo trinceramento in terra, orientato est-ovest e raccordato ad un’opera analoga, ma a quota superiore, che costituisce il limite settentrionale della seconda linea for-tificata interna del settore ovest. Quest’ultima è costituita da un’opera a doppia tenaglia, ovvero un bonetto, il cui corpo di fabbrica è ricavato dalla dorsale centrale (Figura 7, A); la fronte dell’opera pre-sentava una facciavista in muratura a secco, così come la controscarpa del fossato scavato davanti alla stessa. Il lato meridionale del settore ovest corrisponde ad un lungo trinceramento in terra, che con-serva ancora l’ingombro della banchina di tiro e chiude l’area dal raccordo con il settore centrale fino al primo redan avanzato.

Il settore centrale è il più complesso, quanto a strutture presenti e a sviluppo per quote. La com-partimentazione domina anche in questa parte del campo, infatti la strada d’accesso alla sommità del monte, che trae origine dal lato sud del complesso, dove giunge il cammino coperto ascendente dal colle delle Finestre, corrisponde ad un trinceramento nord-sud in terra a linea spezzata, la cui funzio-ne di contenimento del percorso è associata a quella di divisione principale rispetto al settore ovest. L’area sommitale del settore centrale è stata regolarizzata in piano e contenuta a nord dalla prosecu-zione del trinceramento occidentale, che si configura come terrazzamento e si sviluppava anche lungo il limite est, ma attualmente è perso nelle macerie di un crollo lungo il pendio inferiore.

I resti della ridotta sommitale seguono un perimetro rettangolare con l’aggiunta di un redan sul la-to sud (Figura 9, A); quasi alla gola del redan si sono distinte le fondazioni di un’opera interna alla ridotta, sempre a perimetro rettangolare, attribuibile verosimilmente ad un baraccone (Figura 9, B). Il settore è ancor oggi in corso di studio, in attesa che i dati rilevati sul terreno trovino riscontri o spie-gazioni ulteriori nella documentazione archivistica; certo è che le demolizioni successive al 1796, de-terminarono la completa rasatura delle strutture, l’asportazione del materiale lapideo più utile, come i cantonali della ridotta e del baraccone, e lo sconvolgimento del fronte occidentale al raccordo con il redan per creare uno scivolo su cui far transitare il materiale asportato.

Il settore centrale è collegato all’angolo sud-orientale del campo tramite un altro cammino, conte-nuto da un trinceramento in terra a saliente e rientrante, che raggiunge un piccolo avancorpo nel quale fu edificato un baraccone rettangolare in opera a secco, per il ricovero del presidio in vista del colle delle Finestre. Da segnalare infine che a poca distanza dalla ridotta sommitale, a sud-est del re-dan, si scorgono i resti di due edifici in pietra a secco di piccole dimensioni e di forma quadrangolare, interpretati in fase di ricognizione come depositi distinti di polveri e munizioni da bocca.

Il settore settentrionale del complesso ha l’aspetto di un lungo e stretto avancorpo, il cui fronte oc-cidentale è raccordato alle testate orientali dei due trinceramenti nord del settore ovest tramite un segmento di fortificazione in opera a secco, dotato nel centro di un redan, il cui saliente crollato pun-ta a settentrione verso i pendii della val di Susa. All’estremità orientale di questo tratto si raccorda un trinceramento sempre in opera a secco con uno sviluppo a salienti, che rammenta i percosi a crema-

13

gliera presenti nella manualistica16 (Figure 7, B; 8, A); è comunque opportuno segnalare che in quest’area parte del trinceramento è stata ricostruita, tentando di cogliere sul terreno le sole tracce delle fondazioni, essendosi perso definitivamente il corpo di fabbrica a causa del dilavamento lungo il pendio del monte, particolarmente arido e aperto alle intemperie.

La parte più a nord del fronte occidentale, sempre in muratura a secco, segue uno sviluppo quasi rettilineo con un saliente in prossimità del raccordo con il fronte settentrionale. Quest’ultimo, esteso per circa venticinque metri, chiude il corridoio dell’avancorpo con un’opera a bonetto, sopravanzata ad una quota inferiore da una tenaglia, così da creare un doppio ordine di tiro che batteva la dorsale antistante e ascendente verso la cima del Pintas dalle praterie a monte del Pian Gelassa (Figura 8, B). La muratura in pietre a secco caratterizza anche questa parte del complesso fortificato, così co me il primo tratto di trinceramenti rettilinei che definiscono ad est l’avancorpo e delimitano l’area dal pre-cipizio sul vallone dell’Arneirone.

A pochi metri di distanza dal corno orientale del bonetto si ergono i resti di un baraccone in ope-ra a secco solidale al trinceramento est, suddiviso in tre ambienti e dotato presumibilmente di un pia-no superiore a quello terreno. Dal baraccone, a salire in direzione sud verso il settore centrale, si svi-luppa un lungo trinceramento in terra, che segna il limite orientale del complesso e segue il margine del pendio con linea spezzata, aprendosi in un grande redan circa a metà del suo sviluppo; il fronte orientale infine, dopo un secondo redan di dimensioni modeste, puntato verso il vallone dell’Arneirone, si raccorda al piccolo avancorpo di sud-est, in cui è collocato il primo baraccone. L’ampia area racchiusa fra il settore centrale e l’avancorpo nord è parte in pendio parte in piano, ap-pena ad est sotto la ridotta principale; l’intera zona era apprestata per l’accampamento delle truppe e, sia nel settore piano sia lungo le quote successive che digradano verso l’avancorpo nord, sono state rilevate numerose sedi di tende, forse attribuibili al 1747, quando il campo fu presidiato da un bat-taglione del reggimento di Savoia, o agli anni fra il 1794 e il 1796 (Figure 3; 4, B).

Il confronto fra il rilievo archeologico delle fortificazioni delle Fattières con la carta antica conser-vata all’Archivio di Corte di Torino, su cui è raffigurato l’intero sistema campale a difesa dei due col-li17, determina la felice constatazione della pressoché completa sovrapponibilità delle due raffigura-zioni, fatte salve le differenze tecniche e la maggior sinteticità del disegno antico (Figure 2, A, B, C). Il documento iconografico illustra il sistema di controllo del cammino delle Fattières che, salendo dalla val di Susa, entrava all’interno del campo presso la tenaglia estrema del fronte nord e, fiancheggian-done verosimilmente i trinceramenti occidentali fin sotto il settore della ridotta sommitale, volgeva ad ovest e passava attraverso i due trinceramenti a quote sfalsate lungo il fronte nord del settore occiden-tale, per sbucare nell’area compresa fra il bonnetto ovest e la gola del redan avanzato; il percorso usci-va infine dal campo per discendere nella valle del Chisone attraverso un varco ancora conservato oggi nel tratto finale del trinceramento sud del settore occidentale, presso il raccordo con il redan avanza-to.

La ricognizione condotta nel 2007 lungo il versante della val di Susa nei limiti di circa duecento metri dalla tenaglia estrema del fronte nord, fino a coprire interamente il primo pianoro sottostante la fortificazione, ha permesso di cogliere alcune anomalie sulla superficie del suolo, che devono anco-ra essere valutate e probabilmente ancora una volta osservate in situ, per comprendere se siano artifi-ciali e possibili imposte di difese leggere avanzate o più semplicemente variazioni naturali causate dai disgeli e dalla deiezione delle acque. Risalendo lungo lo stesso versante, poco più ad ovest del sentiero moderno per il colle e a vista delle fortificazioni nord, sono state individuate le cave da cui fu estratto il materiale lapideo per la costruzione dei trinceramenti in muratura a secco nei settori centrale e set-tentrionale. Uno di questi fronti di cava conserva ancora la traccia dei grandi scalpelli che venivano conficcati in rango nella roccia per separarne gli orizzonti frontali in scaglie.

16 Per esempio nei memoriali di Cormontaigne (DE CORMONTAIGNE 1809, pp. 315, 320) o nel trattato del Clairac (DE

CLAIRAC 1749, pp. 112-115); si veda SCONFIENZA 2011, p. 63. 17 Ovvero la Carte topographique en mesure […] (supra nota 9).

14

Infine l’esame del terreno ad ovest del colle delle Fattières, alle falde del bastione roccioso, ha resti-tuito il contesto di una piccola ridotta di guardia, che domina la strada d’accesso a tornanti, ascen-dente dalla val Chisone, e prende d’infilata la cresta del colle in simmetria con il redan avanzato occi-dentale del complesso principale, secondo una logica analoga a quella delle ridotte del 1793, edificate al Col de La Traversette nel comprensorio del Piccolo San Bernardo. La ridotta sembra strutturata su un perimetro con fronte est a tenaglia in terra e gola a saliente, anteposta ad uno spiazzo che risulta limitato a nord e a sud da parapetti sempre in terra, mentre il lato ovest era definito dai contrafforti stessi del bastione roccioso; non è dato sapere se questi margini fossero poi completati con muri in opera a secco, dei quali però non si è rinvenuta neanche la traccia della demolizione, o piuttosto con gabbioni o fascinoni rincalzati da berme in terra.

Abbreviazioni bibliografiche

AMORETTI-SCONFIENZA-ZANNONI 1997 G. AMORETTI, R. SCONFIENZA, F. ZANNONI, Le vicende costruttive della “Butta” dei granartieri, in Assietta

1997, pp. 199-241 Assietta 1997 G. AMORETTI, M. F. ROGGERO, M. VIGLINO (a cura di), I trinceramenti dell’Assietta 1747-1997. A due-

centocinquant’anni dalla battaglia, Torino 1997 BARAZZETTI 1973 G. BARAZZETTI, Scorcio storico sulla valle del Chisone e su Fenestrelle. Un manoscritto quasi sconosciuto del ge-

nerale Benedetto Spirito Nicolis di Robilant, 1788, in Di qua e di là dai monti, Volume I, Savigliano 1973, pp. 133-166

BARBERIS 2009 V. BARBERIS, L’indagine archeologica alle fortificazioni, in SCONFIENZA 2009, pp. 27-54 BARBERIS 2012 V. BARBERIS, La ricognizione archeologica alle fortificazioni campali della valle Varaita. Le tracce sul terreno,

in SCONFIENZA 2012b, pp. 75-84 BOGLIONE 2003 M. BOGLIONE, Le strade dei cannoni, Torino 2003 BOGLIONE 2006 M. BOGLIONE, Le strade militari dell’Assietta. Storia, itinerari, fortificazioni, Torino 2006 BONNARDEL-BOSSUTO-USSEGLIO 1999 A. BONNARDEL, J. BOSSUTO, B. USSEGLIO, Il gigante armato. Fenestrelle fortezza d’Europa, Torino 1999 CERINO BADONE 2007a G. CERINO BADONE, «I portinai delle Alpi». Strategia, tattiche, dottrine d’impiego dell’esercito sabaudo nella

Guerra di Successione Austriaca (1742-1748), in «Armi Antiche. Bollettino dell’Accademia di San Marciano», 2007, pp. 105-165

CERINO BADONE 2007b G. CERINO BADONE, Alla ricerca della massa critica. Strategia, politica e fortificazioni nel Regno di Sardegna

(1713-1796), in «Storia Urbana. Rivista di studi sulle trasformazioni della città e del territorio in età moderna», XXX, 117, 2007, pp. 89-115

CONTINO 1993 T. CONTINO, La piazzaforte di Fenestrelle, Torino 1993 CORINO 1997 P. G. CORINO, Ricognizioni e viaggiatori settecenteschi ai trinceramenti, in Assietta 1997, pp. 61-71

15

CORINO-GASTALDO 1993 P. G. CORINO, P. GASTALDO, La montagna fortificata. Per i monti della Valle di Susa: dai forti della Triplice

sino alle opere in caverna del vallo Alpino, Borgone 1993 DE CLAIRAC 1749 L. A. DE CLAIRAC DE LA MAMYE, L’Ingénieur de Campagne, ou Traité de la fortification passagere, Paris

1749 DE CORMONTAIGNE 1809 DE CORMONTAIGNE, Mémorial pour la fortification permanente et passagére. Ouvrage postume de Cormontai-

gne, maréchal de camp, directeur des places de la Moselle, etc., Paris 1809 DUFOUR-PALUMBO-VANNI DESIDERI 2006 N. DUFOUR, P. PALUMBO, A. VANNI DESIDERI, Le système de défense du Col du Petit-Saint-Bernard entre

XVIIème et XXème siècle. Il sistema difensivo del colle del Piccolo San Bernardo tra XVII e XX secolo, Ao-sta 2006

GARIGLIO 1997 D. GARIGLIO, Le sentinelle di Pietra. Fortezze e cittadelle del Piemonte Sabaudo, Cuneo 1997 GARIGLIO 1999a D. GARIGLIO, Battaglie alpine del Piemonte Sabaudo. Tre secoli di guerre sulle Alpi Occidentali, Collegno

1999 GARIGLIO 1999b D. GARIGLIO, Le Fenestrelle. La Grande Muraglia delle Alpi, Collegno 1999 GARIGLIO 2000 D. GARIGLIO, Exilles. Storia di una fortezza piemontese, Torino 2000 GARIGLIO-MINOLA 1994 D. GARIGLIO, M. MINOLA, Le fortezze delle Alpi Occidentali. Dal Piccolo San Bernardo al Monginevro, Vo-

lume I, Cuneo 1994 GAROGLIO-ZANNONI 2011 E. GAROGLIO, F. ZANNONI (a cura di), La difesa nascosta del Piemonte sabaudo. I sistemi fortificati alpini

(secoli XVI-XVIII), Quaderno 1, Settore di Exilles, Revello 2011 MARAZZI 2005 S. MARAZZI, Atlante orografico delle Alpi. SOIUSA. Suddivisione orografica internazionale unificata del Siste-

ma Alpino, Scarmagno 2005 MENSA 1976 M. MENSA, Pragelato. Notizie storiche, Pinerolo 1976 MINOLA 1996 M. MINOLA, La battaglia dell’Assietta. 19 luglio 1747, Torino 1996 MINOLA 1998 M. MINOLA, Assedi e battaglie in Valle di Susa e Val Sangone, Condove 1998 MINOLA 2006 M. MINOLA, Assietta. Tutta la storia dal XVI secolo ad oggi, Torino 2006 MINOLA-RONCO 1998 M. MINOLA, B. RONCO, Fortificazioni nell’arco alpino. L’evoluzione delle opere difensive fra XVIII e XX seco-

lo, Ivrea 1998 PATRIA 1983 E. PATRIA, Castelli e fortezze della Valle di Susa, Torino, Museo Nazionale della Montagna «Duca degli

Abruzzi», 15 settembre - 6 novembre 1983, Torino 1983 PEYRONEL 2007 E. PEYRONEL, Radici di pietra. Forti e fortificazioni minori in val Perosa, val San Martino e val Pragelato fra

XVI e XVIII secolo, Provincia di Torino e Associazione Culturale La Valaddo, Torino 2007

16

PEYROT 1986 A. PEYROT, Le valli di Susa e del Sangone: vedute e piante, feste e cerimonie dal XIII al XIX secolo, bibliogra-

fia, iconografia, repertorio degli artisti, Torino 1986 PRESSENDA 2002 P. PRESSENDA, Carte topografiche e memorie corografiche. Un contributo alla storia della cartografia della re-

gione alpina, Alessandria 2002 REVIGLIO 2006 R. REVIGLIO, La valle contesa. Storia della Val Chisone e del Forte di Fenestrelle, Torino 2006 REVIGLIO 2011 R. REVIGLIO, Campagne militari di Torino, Val Susa, Val Chisone e Savoia. 1706-1713. I luoghi delle batta-

glie che si conclusero con il trattato di Utrecht, Sant’Ambrogio di Torino 2011 SCONFIENZA 1996 R. SCONFIENZA, Fortificazioni campali nel secolo XVIII. Contesti culturali e confronti per i trinceramenti

dell’Assietta, in «Armi Antiche. Bollettino dell’Accademia di San Marciano», 1996, pp. 91-123 SCONFIENZA 2003 R.SCONFIENZA, Funzioni della fortificazione campale sui confini del Regno di Sardegna in Età Moderna, in

«Armi Antiche. Bollettino dell’Accademia di San Marciano», 2003, pp. 85-110 SCONFIENZA 2004 R. SCONFIENZA, I trinceramenti sabaudi del Piccolo San Bernardo nel XVIII secolo. Note preliminari, in «An-

nales Sabaudiae. Quaderni dell’Associazione per la Valorizzazione della Storia e Tradizione del Vec-chio Piemonte», 1, 2004, pp. 49-58

SCONFIENZA 2005a R. SCONFIENZA, I progetti del duca di Brunswick per la difesa del Regno di Sardegna, in «Annales Sabaudiae.

Quaderni dell’Associazione per la Valorizzazione della Storia e Tradizione del Vecchio Piemonte», 2, 2005, pp. 63-118

SCONFIENZA 2005b R. SCONFIENZA, I trinceramenti del Piccolo San Bernardo. Studio archeologico, in «Bollettino della Società

Piemontese di Archeologia e Belle Arti», LVI, 2005, pp. 229-269 SCONFIENZA 2007 R. SCONFIENZA, La fortificazione campale nella seconda metà del XVIII secolo. Esperienze e studi fino alla

Guerra delle Alpi, in Truppe Leggere 2007 SCONFIENZA 2008-2009 R. SCONFIENZA, Le difese del Piccolo San Bernardo nel XVIII secolo e le fortificazioni campali della Val Veny,

in «Bollettino della Società Piemontese di Archeologia e Belle Arti», LIX - LX, 2008-2009, pp. 129-164

SCONFIENZA 2009 R. SCONFIENZA, Pietralunga 1744. Archeologia di una battaglia e delle sue fortificazioni sulle Alpi fra Piemon-

te e Delfinato. Italia nord-occidentale, Notebooks on Military Archaeology and Architecture edited by Roberto Sconfienza, No. 4, BAR International Series 1920, Oxford 2009

SCONFIENZA 2011 R. SCONFIENZA, Le pietre del Re. Archeologia, trattatistica e tipologia delle fortificazioni campali moderne fra

Piemonte, Savoia e Delfinato, Notebooks on Military Archaeology and Architecture edited by Rober-to Sconfienza, No. 6, BAR International Series 2303, Oxford 2011

SCONFIENZA 2012a R. SCONFIENZA, Vauban, la fortification de campagne e uno sguardo al di qua dei monti, in B. SIGNORELLI,

P USCELLO (a cura di), Vauban e il Piemonte. Nuove ricerche, Società Piemontese di Archeologia e Belle Arti, Atti della giornata di studi 31 ottobre 2007, Torino, palazzina SPABA, Torino 2012, pp. 53-89

17

SCONFIENZA 2012b R. SCONFIENZA (a cura di), La campagna gallispana del 1744. Storia e archeologia militare di un anno di

guerra fra Piemonte e Delfinato, Notebooks on Military Archaeology and Architecture edited by Ro-berto Sconfienza, No. 7, BAR International Series 2350, Oxford 2012

SCONFIENZA 2012c R. SCONFIENZA, Le fortificazioni campali della valle Varaita durante la Guerra di Successione Austriaca, in

SCONFIENZA 2012b, pp. 37-64 SCONFIENZA 2012d R. SCONFIENZA, Archeologia militare d’età moderna in Piemonte.Lo studio della fortificazione campale alpina,

in «Archeologia Postmedievale», 13, 2012, pp. 11-95 VIGLINO DAVICO 1989 M. VIGLINO DAVICO, Fortezze sulle Alpi. Difese dei Savoia nella Valle Stura di Demonte, Cuneo 1989

Didascalie delle illustrazioni

Figura 1 Carta topografica del comprensorio alpino fra le valli di Pragelato e di Susa con i siti della piazza di Fenestrelle (1), dei col-li di Finestre e Fattières (2), della piazza di Susa (3) e a tratteggio le direttrici delle comunicazioni (elab.d.a.) Figura 2 . A: Particolare raffigurante il complesso difensivo campale dei colli delle Finestre e Fattières dalla Carte topographique en mesure d’una partie des Vallées D’Oulx et Pragelas, avec les Retranchemens de L’Assiette, les Campemens et mouvemens des François et les postes qu’ils attaquerent le 19 Juillet 1747 (elab.d.a.; Archivio di Stato di Torino, Sezione di Corte, Carte topografiche e disegni, Carte topografiche per A e B, Pragelato 1, da: http://archiviodistatotorino.beniculturali.it) . B: Il campo trincerato delle Fattières, particolare dalla carta antica della figura 2, A (elab.d.a.) . C: Rilievo archeologico attuale del campo delle Fattères, confrontato al rilievo antico della figura 2, B Figura 3 Valle del Chisone, monte Pintas, rilievo archeologico del campo trincerato delle Fattières, realizzato durante la prima campagna di studio nel luglio del 2007 Figura 4 . A: Veduta aerea delle fortificazioni del colle delle Finestre (elab.d.a.): (1) Colle delle Finestre e area di parcheggio moderna, che ha obliterato le opere antiche a difesa dell’attraversamento del passo (2) Zona del bonnetto estremo orientale della ridotta delle Finestre (3) Resti del fronte settentrionale della ridotta delle Fiestre con andamento a salienti successivi (4) Area di versante con labili tracce della porzione orientale del fronte sud in terra della ridotta delle Finestre (5) Porzione occidentale del fronte sud della ridotta delle Finestre con labili tracce del trinceramento in terra e opera a secco (6) Trinceramento rettilineo di comunicazione fra la ridotta delle Finestre e la fontana dei Cacciatori (7) Labili tracce del fronte occidentale della ridotta delle Finestre (8) Comunicazione a trinceramenti paralleli su rientrante fra la ridotta delle Finestre e il primo tratto di strada coperta ascendente al monte Pintas (9) Rocco sommitale interno all’area dell’antica ridotta e trasformato in forte con batterie d’artiglieria nel 1891 (10) Strada coperta ascendente al monte Pintas, interrotta dal tornate della strada militare del XX secolo alla congiunzione con i trinceramenti paralleli su rientrante della ridotta delle Finestre . B: Veduta aerea delle fortificazioni campali delle Fattières (elab.d.a.): (1) Colle delle Fattières (2) Settore occidentale con redan estremo ovest in terra e apertura d’accesso al campo alla sinistra del redan (3) Bonnetto centrale in terra del settore occidentale, su cui è stato fondato un moderno ripetitore della RAI (4) Trinceramento inferiore in terra del fronte nord del settore occidentale, parallelo al trinceramento superiore in conti-nuità strutturale con il corno destro del bonnetto (5) Settore di raccordo dei due trinceramenti paralleli del fronte nord del settore occidentale e sviluppo dello stesso in o-pera a secco con redan centrale in direzione dell’avancorpo nord

18

(6) Settore settentrionale in forma d’avancorpo a trinceramenti paralleli in pietre a secco (7) Fronte nord del settore settentrionale costituito da un bonnetto, preceduto da una tenaglia in opera a secco, per costi-tuire un complesso a doppio ordine di tiro (8) Baraccone del settore settentrionale in muratura di pietre e a secco (9) Sviluppo del fronte orientale del campo in forma di strada coperta con trinceramento in terra e andamento a salienti e rientranti (10) Area interna del settore orientale del campo, sottostante la ridotta sommitale e dedicato agli attendamenti (11) Baraccone sud-orientale al raccordo fra i fronti meridionale e orientale del campo (12) Fronte meridionale del campo costituito da un lungo trinceramento continuo in terra; a circa un terzo dello sviluppo da est del trinceramento si coglie il raccordo con la strada coperta proveniente dalla ridotta delle Finestre (13) Strada coperta a salienti e rientranti in terra, che separa il settore occidentale da quello centrale del campo e mette in comunicazione l’arrivo della strada coperta dal colle delle Finestre con la ridotta sommitale del monte Pintas (14) Ridotta sommitale del campo corrispondente alla cima del monte Pintas Figura 5 . A: Particolare raffigurante le opere difensive del colle delle Finestre dalla Carte topographique en mesure d’una partie des Val-lées D’Oulx et Pragelas, avec les Retranchemens de L’Assiette, les Campemens et mouvemens des François et les postes qu’ils attaque-rent le 19 Juillet 1747 (elab.d.a.; Archivio di Stato di Torino, Sezione di Corte, Carte topografiche e disegni, Carte topogra-fiche per A e B, Pragelato 1, da: http://archiviodistatotorino.beniculturali.it) . B: Valle del Chisone, colle delle Finestre, rilievo archeologico delle fortificazioni campali, realizzato durante la terza campagna di studio nel settembre del 2010 Figura 6 . A: Valle del Chisone, colle delle Finestre e monte Pintas (foto-elab.d.a.): (1) Tracce del fronte meridionale della ridotta delle Finestre (2) Rocco sommitale dell’area dell’antica ridotta delle Finestre, riplasmato in occasione dell’impianto del forte del 1891 (3) Sviluppo in ripido pendio della strada coperta fra la ridotta delle Finestre e il campo delle Fattières con trinceramento in terra a salienti e rientranti e grande redan nella porzione superiore (4) Primo terrazzo del monte Pintas, che si affaccia verso il colle delle Finestre e su cui fu realizzato il baraccone di sud-est (5) Dorsale del colle delle Fattières e linea segnata dal fronte meridionale del campo trincerato . B: Valle del Chisone, monte Pintas e campo trincerato delle Fattières (foto-elab.d.a.): (1) Colle delle Fattières (2) Settore occidentale del campo con redan estremo ovest (3) Apertura d’accesso al campo alla sinistra del redan occidentale (4) Trinceramento inferiore in terra del fronte nord del settore occidentale, parallelo al trinceramento superiore in conti-nuità strutturale con il corno destro del bonnetto (5) Bonnetto centrale in terra del settore occidentale, su cui è stato fondato un moderno ripetitore della RAI (6) Strada coperta a salienti e rientranti in terra, che separa il settore occidentale da quello centrale del campo e mette in comunicazione l’arrivo della strada coperta dal colle delle Finestre con la ridotta sommitale del monte Pintas (7) Cima del monte Pintas con ridotta sommitale del campo trincerato (8) Settore occidentale del trinceramento in terra appartenente al fronte meridionale del campo trincerato (9) Tratto terminale della strada coperta ascendente dalla ridotta delle Finestre Figura 7 . A: Valle del Chisone, monte Pintas, settore occidentale del campo delle Fattières con in primo piano il bonnetto centra-le, su cui si fonda il ripetitore RAI; sullo sfondo la cima del monte Pintas con la ridotta sommitale (foto.d.a.) . B: Valle del Chisone, monte Pintas, raccordo fra i settori occidentale e settentrionale del campo delle Fattières con trin-ceramenti in opera a secco; sullo sfondo la cima del monte Pintas con la ridotta sommitale (foto.d.a.) Figura 8 . A: Valle del Chisone, monte Pintas, raccordo fra i settori occidentale e settentrionale del campo delle Fattières visto da sud-est; sullo sfondo si colgono lo sviluppo in pendio dell’avancorpo settentrionale fino al bonnetto terminale e i resti del baraccone in opera a secco del settore nord (foto.d.a.) . B: Valle del Chisone, monte Pintas, settore settentrionale del campo delle Fattières con in primo piano il saliente del bonnetto e l’area antistante contenuta dalla tenaglia terminale in opera a secco (foto.d.a.) Figura 9 . A: Valle del Chisone, cima del monte Pintas, saliente centrale dell’opera a freccia che costituisce il fronte meridionale della ridotta sommitale del campo trincerato delle Fattères (foto.d.a.)

19

. B: Valle del Chisone, cima del monte Pintas, ridotta sommitale del campo trincerato delle Fattères con resti in fonda-zione del baraccone interno (foto.d.a.) Figura 10 Valle del Chisone, colli delle Finestre e Fattières, rilievo archeologico generale delle attuali consistenze delle fortificazioni campali, realizzato durante la terza campagna di studio nel settembre del 2011

20

Figura 1

21

Figura 2

22

Figura 3

23

Figura 4

24

Figura 5

25

Figura 6

26

Figura 7

27

Figura 8

28

Figura 9

29

Figura 10