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€ 35,00 ISBN 978-88-60555-99-1
Alessandra Battisti
Docente di Progettazione Ambientale e Tecnologia dell’Architettura presso il Dipartimento DATA della Facoltà di Architettura dell’Università “La Sapienza” di Roma, ove è Coordinatore scientifico Erasmus della Facoltà di Architettura, e Direttore del Laboratorio AMSA. Membro del Collegio dei Docenti del Dottorato di Progettazione Ambientale, Docente del Master in Architettura Bioecologica e Tecnologie Sostenibili per l’Ambiente. Membro del centro di Ricerca interdisci-plinare FOCUS (Formazione Cultura Storia) de La Sapienza.Esperto valutatore della Comunità Europea - DG XXII - del settore: Energy in Building, all’interno dello IEE (Intelligent Energy Programme, Programma SAVE). Componente del Tavolo di Lavoro sul Programma Ambiente/Aeroporto della Direzione Centrale Infrastrutture e Aeroporti dell’ENAC, del Min. delle Infrastrutture e del Min. dell’Ambiente, quale esperto di efficienza energetica degli edifici e architettura ambientalmente sostenibile. Ha vinto numerosi concorsi internazionali di progettazione tra cui Europan 5 e 6, Waterfront di Formia, Eurosolar 2003 e 2005, Parco Cerite a Cerveteri, Case bioclimatiche per il Comune di Roma, Riqualificazione della Marina di Latina.Peer Reviewer della Rivista Internazionale SOLAR ENERGY della Elsevier, coordina una collana editoriale della Alinea Editrice ed ha al suo attivo un cospicuo numero di pubblicazioni e libri tra cui: “Ambiente e cultura dell’abitare” (Roma, 2000, 2012), “La Qualità ambientale delle Architetture di interno (Firenze, 2005),“Green Airport” (Firenze 2012).
Gli Small Buildings presenti nelle grandi città di tutto il mondo stanno sempre più diventando esempi di piccole architetture realizzate che rappresentano tracce utili alla vita del territorio urbano, capaci di garantire qualità nella vita di tutti i giorni e, allo stesso tempo, di esprimere un segnale concreto di un modo diverso, leggero, consapevole di pensare-costruire-vivere l’architettura, secondo criteri di sostenibilità ambientale diffusa e quotidiana.La tesi di questo libro non vuole essere un’idea di progettazione che sia solo l’individuazione di modelli tecnologici da applicare a piccoli manufatti edilizi; preferisce piuttosto dimostrare che questi edifici, seppur di dimensioni limitate, possono realmente essere un volano di sostenibilità ambientale, sociale e di qualità diffusa, inverata da una sostenibilità tecnologica ed economica che nasce dalla capacità di immaginarne con estrema semplicità il cantiere, dalla progettazione dei processi che portano alla facile realizzazione fino allo smon-taggio e disassemblaggio dell’edificio come parte di un unico processo coerente e pensato.Nel libro si passano in rassegna esempi di piccoli edifici per la cultura, per i servizi/infrastrutture e per la vendita e si osservano da vicino le tecnologie realizzative che ne hanno permesso la costruzione in tempi brevi, con costi contenuti pur garantendo un grado di sperimentazione e innovazione molto elevato che investe le componenti tecnologiche dell’involucro, quelle delle architetture di interno, e quelle più propriamente impiantistiche e di comunicazi-one. In questa prospettiva le tecnologie legate agli Small Buildings si presentano come una sfida degna del XXI secolo per delineare un’architettura innovativa, articolata secondo tematiche specifiche, in linea con i tempi e la velocità della nostra epoca, in grado quando serve di essere anche lenta e sobria e sempre rispettosa e corretta con l’ambiente e le sue esigenze.
Procedimenti e Strumentazioni tecniche sostenibili / 14Progetto/Tecnologia/Ambiente Collana diretta da Salvatore Dierna
Technologies for Small Buildings
Alessandra Battisti
Technologies for Small Buildings
Alessandra Batti
sti
© copyright Alinea Editrice s.r.l – Firenze 2012
50144 Firenze, via Pierliugi da Palestrina, 17/19 rosso
Tel. +39 055/333428 – Fax +39 055/3310013
e-mail: [email protected] http://www.alinea.it
ISBN 978-88-6055-599-1
Tutti i diritti sono riservati:nessuna parte può essere riprodotta in alcun modo (compresi fotocopie e microfilms)senza il permesso scritto della Casa Editrice
Finito di stampare nell’ottobre 2012
stampa: Genesi Gruppo Editoriale s.r.l. - Città di Castello (Perugia)
Progetto/Tecnologia/Ambiente
Direzione della Collana
Salvatore Dierna
Coordinamento editoriale e scientifico
Alessandra Battisti, Fabrizio Tucci
Comitato scientifico
Roberto Bologna
Michele Di Sivo
Gerhard Hausladen
Françoise Hélène Jourda
Mario Losasso
Fabrizio Orlandi
Matheos Santamouris
Fabrizio Schiaffonati
A Francesca che in questi anni come il personaggio di Alice nel Paese delle meraviglie riflette sul significato deldiventare grandi e la bellezza del restare anche un po’ piccoli
Ringrazio
Luca Mosconi che ha elaborato, sotto il mio coordinamento, le schede delle seguenti parti del libro:
capitolo 1:1.4 Casi di studio
Letizia Martinelli che ha elaborato, sotto il mio coordinamento, le schede del capitolo 2 del libro.
Matteo Baldassari, Maria Giuseppa Ciotti, Letizia Martinelli e Luca Mosconi che hanno parteci-
pato all’impaginato grafico del libro.
Massimiliano Nico per la revisione finale del volume.
Matteo Baldassari ha curato la copertina.
Technologies for Small Buildingsun’occasione di riqualificazione sostenibile degli spazi urbani
1 Technologies for Small Buildings
1.1 Riqualificazione ambientale e contesto
1.2 Rinnovata domanda sociale e funzionalità
1.3 Rapidità e semplicità di costruzione
1.4 Analisi di casi studio di prefabbricazione
2 Small Buildings per la cultura
2.1 Fattori di evoluzione delle piccole biblioteche
2.2 Caratteristiche delle attività prevalenti e loro relazioni
2.3 Analisi morfotipologica delle piccole biblioteche
2.4 Analisi di alcuni casi studio
3 Small Buildings per le architetture di servizio
3.1 Crop in the box: architetture di servizio per l’expo 2015
3.2 Qualità degli spazi e rapporto con il contesto
3.3 Funzionalità
3.4 Rapidità e semplicità di costruzione
3.5 Sostenibilità ambientale
4 Small Buildings per le architetture delle infrastrutture per la mobilità
4.1 Articolazione tipologica delle piccole stazioni
4.2 Componenti e materiali ecosostenibili
4.3 Sistemi impiantistici
4.4 Elementi di arredo
4.5 Cantierizzazione
5 Small Buldings per le attività commerciali
5.1 Dimensioni prestazionali degli Small Buildings per le attività commerciali
5.2 Caratteristiche delle attività prevalenti e loro relazioni
5.3 Analisi morfo-tipologica dei piccoli spazi di vendita
5.4 Analisi di alcuni casi studio
Bibliografia
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1 Technologies for Small Buildings:
un’occasione di riqualificazione sostenibile degli spazi
urbani
Il presente libro nasce dall’idea che i piccoli edifici inseriti negli
spazi cittadini possano costituire delle occasioni di riqualificazio-
ne del tessuto urbano, essendo una sorta di modelli tecnologici
in miniatura, emblema di una progettazione ambientalmente
sostenibile, facilmente realizzabile, economicamente possibile
tali da avere spesso come fine ultimo quello di poter indicare
strade percorribili di impiego diffuso di tecnologie innovative e in
alcuni casi altamente sperimentali. Gli small buildings sparsi
nelle grandi città diventano esempi di architettura realizzata di
dimensioni modeste che rappresentano tracce utili alla vita del
territorio urbano e nel loro piccolo possono garantire qualità
nella vita di tutti i giorni e, allo stesso tempo, rappresentare un
segnale concreto di un modo diverso, leggero, consapevole di
pensare-costruire-vivere l’architettura, secondo criteri di sosteni-
bilità diffusa e quotidiana.
Certo, con ciò non si vuole riduttivamente pensare ad un’idea di
sostenibilità ambientale che sia solo l’individuazione di modelli
tecnologici da applicare a piccoli manufatti edilizi, ma questi edi-
fici possono realmente essere dei volani di sostenibilità ambien-
tale, sociale e di qualità diffusa, inverata da una sostenibilità tec-
nologica ed economica che nasce dalla capacità di immaginar-
ne con estrema semplicità il cantiere, dalla progettazione dei
processi che portano alla facile realizzazione fino allo smontag-
gio e disassemblaggio dell’edificio come parte di un unico pro-
cesso coerente e progettato.
Inoltre, data la natura di questo tipo di architetture, orientate al
comfort e alla soddisfazione, pensate in spazi ristretti e per
tempi limitati, ma spesso intensi, gli edifici sono caratterizzati da
un elevato grado di intelligenza informatica, di funzionalità ed
efficienza energetica, carattere per cui condizione imprescindi-
bile per soddisfare le necessità di un buon progetto è l’organiz-
zazione prestazionale degli spazi e già dai layout dei progetti -
caratterizzati frequentemente da un’elevata modularità e flessi-
bilità - per ciascuna funzione viene garantito un uso efficiente
e performante degli ambienti, da permetterne una fruizione con-
fortevole, secondo un processo all’interno del quale il progetto
diviene la sintesi di scelte che raccolgono in sé i tre concetti di
sostenibilità ambientale, rinnovata dimensione sociale e pianifi-
cazione energetica ed economico-finanziaria dell’intervento.
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Technologies for Small Buildings
1.1 Riqualificazione ambientale contesto
Per cercare di rispondere alla rinnovata domanda sociale ed
economica le sperimentazioni edilizie in atto in Europa si basa-
no su interventi che si muovono all’interno di un quadro operati-
vo che individua quattro macroaree tematiche: le fonti rinnova-
bili e l’efficienza energetica; l’agricoltura, l’industria agroalimen-
tare e la sua distribuzione; progetto, gestione e governo soste-
nibile dei sistemi di infrastrutturazione e mobilità; uso e salva-
guardia del territorio. Per il progettista si tratta di realizzare una
sintesi di dimensioni operative che si traduce nelle quattro stra-
tegie: emissioni 0, consumi energetici 0, produzione a km 0 e
consumo di suolo 0. Tutto questo prevede a monte – nella con-
cezione stessa della forma urbana - una generazione dell’ener-
gia diffusa; un trasporto sostenibile flessibile fatto di mezzi pub-
blici e condivisione dei privati; una gestione efficiente dei rifiuti
con filiere di recupero dei materiali di dismissione edile e degli
scarti in genere; una serie di cicli innovativi di produzione e con-
sumo.
Inseriti in un quadro operativo del genere i piccoli edifici rappre-
sentano da un lato le innovazioni tecnologiche e dei materiali da
costruzione, e dall’altro anche l’evoluzione globale dei diversi
linguaggi architettonici e le anticipazioni del prossimo futuro, e
a fronte della sopravvenuta crisi economica mondiale - che
mette in discussione l’architettura della bigness - gli small buil-
dings si presentano come una sfida degna del XXI secolo per
delineare un’architettura innovativa, articolata secondo temati-
che specifiche, in linea con i tempi e la velocità della nostra
epoca, in grado però di essere anche lenta e sobria quando
serve e rispettosa e corretta con l’ambiente e le sue esigenze.
Uno degli obiettivi principali di molti esempi di piccoli edifici alta-
mente tecnologi realizzati negli ultimi anni e presentati nel testo
è che l’edificio stesso, nelle sue modalità costruttive e gestiona-
li, rappresenti un modello di sostenibilità ambientale. Il concept
alla base di molti di questi esempi è che, attraverso un’accurata
pianificazione dell’uso delle risorse energetiche, delle tecnologie
di cantiere, dell’impiego di materiali ecocompatibili, riciclabili o
riutilizzabili, del massimo risparmio nel consumo di suolo e della
gestione dei rifiuti, gli small buildings possano diventare delle
vere e proprie officine urbane legate alle tecnologie della soste-
nibilità, in grado di veicolare saperi e buone pratiche ambienta-
li, incarnando criteri e linee guida di sviluppo sostenibile nell’edi-
ficio realizzato, nel cantiere stesso, spesso già dalla scelta del
sito e del contesto urbano in cui si inserisce all’interno del quar-
tiere, negli aspetti energetici, fino all'approvvigionamento dei
materiali scelti e gestiti secondo un criterio di attenzione al ciclo
di vita per massimizzarne la riciclabilità e riutilizzo, minimizzan-
do l’impatto ambientale e pensando sempre alla dismissione
futura.
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Technologies for Small Buildings
1.2 Rinnovata domanda sociale e funzionalità
Fino a pochi decenni orsono le nostre città e i nostri spazi resi-
denziali venivano progettati con uno spirito che si avvicinava per
molti versi a Leonia, una delle città invisibili di Calvino, città dove
veniva esaltata la società consumistica dell’eccesso e dello
spreco: “l’opulenza si misura a Leonia dalle cose che ogni gior-
no vengono buttate via per far posto alle nuove”. Per quanto al
momento attuale esistano ancora luoghi con comportamenti di
questo genere, sia per accresciuta consapevolezza ambientale
della società, ma anche per la necessità contingente di fronteg-
giare crisi economiche ogni anno sempre più dure, gli obiettivi
principali dell’abitare nell’ultimo decennio si sono sempre più
spostati da una visione di consumo a quella della decrescita il
cui principale teorico Serge Latouche sintetizza nel programma
delle 8 R: rivalutare, riconcettualizzare-reinquadrare, ristrutturar-
re, rilocalizzare, ridistribuire, ridurre, riutilizzare, riciclare.
Decrescita che in termini di ricerca architettonica si traduce in
una ricerca del raggiungimento della qualità energetica, socia-
le e ambientale dell’abitato, con processi che ultimamente sono
etichettati con la locuzione inglese Low Energy Low Cost.
Rimanere fino ad un’età elevata presso il nucleo familiare d’ori-
gine anche dopo avere terminato gli studi, decidere di sposarsi
e trascorrere la propria vita tra due case, tra due città, tra due
tempi di vita alternativi, avere una famiglia “occasionalmente
allargata”, vivere da giovani soli (single), vivere da anziani da
soli, o con badante, vivere da immigrati extracomunitari con una
cultura e visione dello spazio differente dalla nostra costituisco-
no solo alcune delle attuali forme dell’abitare sempre più com-
plesse.
Al momento attuale non sono più invariabili i termini dell’espres-
sione: lavoro+casa+famiglia=luogo che per lungo tempo nella
cultura mediterranea hanno costruito certezza sociale; la casa
ha rappresentato per lunghi decenni insieme al lavoro un ele-
mento di stabilità legato a un progetto e al suo sviluppo, la casa
era il segno esplicito di una posizione sociale, ma che dire oggi
quando assistiamo all’avvicendarsi di forme di lavoro e di fami-
glia sempre meno stabile? Allo stesso tempo però la flessibilità
lavorativa, comporta il ritorno, seppure in forme diverse, di una
relazione più stretta e di parziale sovrapposizione tra spazio di
residenza e di lavoro, che vede la ricomparsa della casa-labora-
torio di tipo storico artigianale, ma anche di nuove forme di lavo-
ro telematico che si insinuano più intimamente nella casa, o
nuove forme residenziali che a loro volta si insinuano in spazi
lavorativi come campo base di un lavorare (dipendente o auto-
nomo) e vivere (da single/in famiglia) sempre più nomade.
Infine, l’allungamento della vita porta a case abitate da anziani
soli e sottoutilizzate, a singolari e inedite convivenze tra badan-
ti, figli e amici che si alternano nel menage familiare e assistia-
mo a movimenti centripeti che riportano figli divorziati dagli
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Technologies for Small Buildings
anziani genitori e/o genitori bisognosi di cure a vivere coi figli
nelle loro case.
Un lavoro di ricerca tipologica, quello che riscontriamo in molti
esempi europei, che si spinge a prospettare modelli innovativi di
spazi tradizionali dell’abitare in forme dimensionalmente ridotte
rispetto a quelle usuali e sperimentali non solo in termini di pro-
gettazione, ma anche di fruizione, gestione, arredabilità e dota-
zione di apparati che permettano il lavoro a distanza, così come
di sistemi impiantistici di captazione solare attiva e passiva, di
raffrescamento e riscaldamento naturale, di ottimizzazione del
controllo della radiazione solare, di riduzione dell’uso delle
acque e di recupero e riuso delle acque meteoriche, di raccolta
differenziata dei rifiuti solidi urbani, di controllo degli scambi ter-
mici radiativi e di protezione da fonti di rumore.
Esempi che spesso ci fanno toccare con mano l’obsolescenza
dei nostri standard edilizi normativi, e delle nostre tipologie abi-
tative tradizionali assolutamente non al passo con questa evolu-
zione della domanda.
1.3. Rapidità e semplicità di costruzione
Gli small buildings della maggior parte dei casi studio conside-
rati nel corso della trattazione sono caratterizzati da costi e
tempi di costruzione ridotti e al fine di garantire il rispetto di
tempi e costi in genere sono realizzati con sistemi prefabbrica-
ti e assemblati a secco, anche con l’obiettivo di limitare la com-
plessità e la quantità delle lavorazioni da eseguire in cantiere,
limitare gli imprevisti e incrementare la sicurezza.
È noto che l’impatto ambientale globale di un edificio è la
somma degli impatti legati all’approvvigionamento dei materiali,
alla costruzione, alla fase di esercizio e a quella di dismissione,
e che per un edificio tradizionale l’impatto ambientale legato alla
fase di esercizio - dipendente principalmente dall’utilizzo di com-
bustibili fossili per soddisfare i fabbisogni energetici - è spesso
preponderante rispetto a quello delle altre fasi, in quanto si pro-
paga per l’intera vita dell’edificio stesso.
Gli small buildings, però, presentano caratteristiche intrinseche
fondamentalmente diverse rispetto ad edifici permanenti spesso
a causa della loro temporaneità di utilizzo; nel caso di edifici
temporanei, infatti, l’impatto della fase di esercizio è fortemente
ridotto rispetto ad un edificio tradizionale pensato per durare
decine di anni. Pertanto, nella valutazione ambientale delle
architetture piccole e mobili l’impatto legato ai materiali utilizzati
e quello relativo ai processi di costruzione e dismissione degli
edifici costituiscono una voce relativamente più importante nella
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Technologies for Small Buildings
valutazione ambientale globale rispetto al caso di un edificio tra-
dizionale.
Risulta, quindi, evidente che per minimizzare le conseguenze
negative per l’ambiente, gli edifici piccoli richiedono una strate-
gia completamente diversa da quella di un edificio tradizionale.
Come illustrato in precedenza, il sistema costruttivo e i materia-
li determinano in modo importante le conseguenze generate
dalla costruzione e dalla dismissione dei small buildings.
I materiali utilizzati per la costruzione presentano un impatto
ambientale legato alla loro stessa creazione, dall’estrazione
delle materie prime fino alla posa in cantiere e successiva
dismissione. Tale impatto è misurato da vari indicatori secondo
una metodologia di valutazione chiamata Life Cycle Assessment
(LCA) che in molti degli esempi esaminati evidenzia come le
soluzioni costruttive adottate (struttura, involucro edilizio e
impianti) siano pensate per minimizzare l’impatto ambientale
delle fasi di costruzione e dismissione.
Si tratta normalmente di progetti che adottano materiali a basso
impatto ambientale (spesso troviamo il legno), o con un alto
contenuto di materiale riciclato e/o riciclabile, frequentemente
con provenienza geografica entro i 200-300 km dal Sito (consi-
derando anche il luogo di estrazione e lavorazione).
Small Building per lo spazio dellacultura
Immagine tratta dalla Tesi di lau-rea di Letizia Martinelli “progettodi una piccola biblioteca al quar-tiere Flaminio Roma”
Technologies for Small Buildings
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INDICATORE GENERALE DI
PREFABBRICABILITÀ
B AM
COLLOCAZIONE
TIPOLOGIA
CREDITS
LOCALIZZAZIONE:
Norimberga, Germania
PROGETTISTI:
amI Architekturwerkstatt,
Loebermann, Nürnberg
STRUTTURE: /
ANNO REALIZZAZIONE: 2001
edificio per uffici
zona
centrale
DIMENSIONE
27 > 81 mq
alta
densità
Esempi di prefabbricazione
“Blue Box”, padiglione temporaneo per una banca
Il “Blue Box” è uno Small Building pensato e progettato dallostudio tedesco amI Architekturwerkstatt come ufficio tempora-neo di una banca, e in quest’ottica è stato concepito contenen-do i costi e facilitando la realizzazione, pur mantenendo un ele-vato standard economicità di comfort ambientale. Il sistemaprefabbricato è composto con travi e pilastri di legno, con passodi 3 x 3 m modulare a formare cellule base di 9 m di lunghez-za, 3 m di larghezza e 2,5 m di altezza. L’involucro esterno èrealizzato con pannelli sandwich composti da due strati di legnocon interposto uno strato di isolante che consentono un rapidomontaggio ed una intercambiabilità fra le pareti; è infatti possi-bile inserire nei moduli di tamponatura finestre a tutta altezzache danno luce e consentono una buona areazione del locale.La struttura viene posizionata su un sistema di travi in legno chela rialzano dal suolo così da garantire un miglior isolamentodagli agenti atmosferici esterni ed offrire un basamento rigido di“fondazione” sul quale poggiarsi per ovviare ai possibili dislvelliche inevitabilmente si possono incontrare nel posizionamentodel manufatto. La struttura viene posizionata su un sistema ditravi in legno che la rialzano dal suolo così da garantire unmiglior isolamento dagli agenti atmosferici esterni ed offrire unbasamento rigido di “fondazione” sul quale poggiarsi per ovvia-re ai possibili dislvelli che inevitabilmente si possono incontrarenel posizionamento del manufatto.
►
REQUISITI DI
PREFABBRICAZIONE
PREFABBRICAZIONE
grandezza elementi
MONTAGGIO
rapidità di montaggio
DISMISSIBILITÀ
facilità di smontaggio
RICICLABILITÀ
riuso dei materiali