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35,00 ISBN 978-88-60555-99-1 Alessandra Battisti Docente di Progettazione Ambientale e Tecnologia dell’Architettura presso il Dipartimento DATA della Facoltà di Architettura dell’Università “La Sapienza” di Roma, ove è Coordinatore scientifico Erasmus della Facoltà di Architettura, e Direttore del Laboratorio AMSA. Membro del Collegio dei Docenti del Dottorato di Progettazione Ambientale, Docente del Master in Architettura Bioecologica e Tecnologie Sostenibili per l’Ambiente. Membro del centro di Ricerca interdisci- plinare FOCUS (Formazione Cultura Storia) de La Sapienza. Esperto valutatore della Comunità Europea - DG XXII - del settore: Energy in Building, all’interno dello IEE (Intelligent Energy Programme, Programma SAVE). Componente del Tavolo di Lavoro sul Programma Ambiente/Aeroporto della Direzione Centrale Infrastrutture e Aeroporti dell’ENAC, del Min. delle Infrastrutture e del Min. dell’Ambiente, quale esperto di efficienza energetica degli edifici e architettura ambientalmente sostenibile. Ha vinto numerosi concorsi internazionali di progettazione tra cui Europan 5 e 6, Waterfront di Formia, Eurosolar 2003 e 2005, Parco Cerite a Cerveteri, Case bioclimatiche per il Comune di Roma, Riqualificazione della Marina di Latina. Peer Reviewer della Rivista Internazionale SOLAR ENERGY della Elsevier, coordina una collana editoriale della Alinea Editrice ed ha al suo attivo un cospicuo numero di pubblicazioni e libri tra cui: “Ambiente e cultura dell’abitare” (Roma, 2000, 2012), “La Qualità ambientale delle Architetture di interno (Firenze, 2005),“Green Airport” (Firenze 2012). Gli Small Buildings presenti nelle grandi città di tutto il mondo stanno sempre più diventando esempi di piccole architetture realizzate che rappresentano tracce utili alla vita del territorio urbano, capaci di garantire qualità nella vita di tutti i giorni e, allo stesso tempo, di esprimere un segnale concreto di un modo diverso, leggero, consapevole di pensare-costruire-vivere l’architettura, secondo criteri di sostenibilità ambientale diffusa e quotidiana. La tesi di questo libro non vuole essere un’idea di progettazione che sia solo l’individuazione di modelli tecnologici da applicare a piccoli manufatti edilizi; preferisce piuttosto dimostrare che questi edifici, seppur di dimensioni limitate, possono realmente essere un volano di sostenibilità ambientale, sociale e di qualità diffusa, inverata da una sostenibilità tecnologica ed economica che nasce dalla capacità di immaginarne con estrema semplicità il cantiere, dalla progettazione dei processi che portano alla facile realizzazione fino allo smon- taggio e disassemblaggio dell’edificio come parte di un unico processo coerente e pensato. Nel libro si passano in rassegna esempi di piccoli edifici per la cultura, per i servizi/infrastrutture e per la vendita e si osservano da vicino le tecnologie realizzative che ne hanno permesso la costruzione in tempi brevi, con costi contenuti pur garantendo un grado di sperimentazione e innovazione molto elevato che investe le componenti tecnologiche dell’involucro, quelle delle architetture di interno, e quelle più propriamente impiantistiche e di comunicazi- one. In questa prospettiva le tecnologie legate agli Small Buildings si presentano come una sfida degna del XXI secolo per delineare un’architettura innovativa, articolata secondo tematiche specifiche, in linea con i tempi e la velocità della nostra epoca, in grado quando serve di essere anche lenta e sobria e sempre rispettosa e corretta con l’ambiente e le sue esigenze. Procedimen e Strumentazioni tecniche sostenibili / 14 Progeo/Tecnologia/Ambiente Collana direa da Salvatore Dierna Technologies for Small Buildings Alessandra Bas Technologies for Small Buildings Alessandra Bas

Technologies for Small Buildings

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€ 35,00 ISBN 978-88-60555-99-1

Alessandra Battisti

Docente di Progettazione Ambientale e Tecnologia dell’Architettura presso il Dipartimento DATA della Facoltà di Architettura dell’Università “La Sapienza” di Roma, ove è Coordinatore scientifico Erasmus della Facoltà di Architettura, e Direttore del Laboratorio AMSA. Membro del Collegio dei Docenti del Dottorato di Progettazione Ambientale, Docente del Master in Architettura Bioecologica e Tecnologie Sostenibili per l’Ambiente. Membro del centro di Ricerca interdisci-plinare FOCUS (Formazione Cultura Storia) de La Sapienza.Esperto valutatore della Comunità Europea - DG XXII - del settore: Energy in Building, all’interno dello IEE (Intelligent Energy Programme, Programma SAVE). Componente del Tavolo di Lavoro sul Programma Ambiente/Aeroporto della Direzione Centrale Infrastrutture e Aeroporti dell’ENAC, del Min. delle Infrastrutture e del Min. dell’Ambiente, quale esperto di efficienza energetica degli edifici e architettura ambientalmente sostenibile. Ha vinto numerosi concorsi internazionali di progettazione tra cui Europan 5 e 6, Waterfront di Formia, Eurosolar 2003 e 2005, Parco Cerite a Cerveteri, Case bioclimatiche per il Comune di Roma, Riqualificazione della Marina di Latina.Peer Reviewer della Rivista Internazionale SOLAR ENERGY della Elsevier, coordina una collana editoriale della Alinea Editrice ed ha al suo attivo un cospicuo numero di pubblicazioni e libri tra cui: “Ambiente e cultura dell’abitare” (Roma, 2000, 2012), “La Qualità ambientale delle Architetture di interno (Firenze, 2005),“Green Airport” (Firenze 2012).

Gli Small Buildings presenti nelle grandi città di tutto il mondo stanno sempre più diventando esempi di piccole architetture realizzate che rappresentano tracce utili alla vita del territorio urbano, capaci di garantire qualità nella vita di tutti i giorni e, allo stesso tempo, di esprimere un segnale concreto di un modo diverso, leggero, consapevole di pensare-costruire-vivere l’architettura, secondo criteri di sostenibilità ambientale diffusa e quotidiana.La tesi di questo libro non vuole essere un’idea di progettazione che sia solo l’individuazione di modelli tecnologici da applicare a piccoli manufatti edilizi; preferisce piuttosto dimostrare che questi edifici, seppur di dimensioni limitate, possono realmente essere un volano di sostenibilità ambientale, sociale e di qualità diffusa, inverata da una sostenibilità tecnologica ed economica che nasce dalla capacità di immaginarne con estrema semplicità il cantiere, dalla progettazione dei processi che portano alla facile realizzazione fino allo smon-taggio e disassemblaggio dell’edificio come parte di un unico processo coerente e pensato.Nel libro si passano in rassegna esempi di piccoli edifici per la cultura, per i servizi/infrastrutture e per la vendita e si osservano da vicino le tecnologie realizzative che ne hanno permesso la costruzione in tempi brevi, con costi contenuti pur garantendo un grado di sperimentazione e innovazione molto elevato che investe le componenti tecnologiche dell’involucro, quelle delle architetture di interno, e quelle più propriamente impiantistiche e di comunicazi-one. In questa prospettiva le tecnologie legate agli Small Buildings si presentano come una sfida degna del XXI secolo per delineare un’architettura innovativa, articolata secondo tematiche specifiche, in linea con i tempi e la velocità della nostra epoca, in grado quando serve di essere anche lenta e sobria e sempre rispettosa e corretta con l’ambiente e le sue esigenze.

Procedimenti e Strumentazioni tecniche sostenibili / 14Progetto/Tecnologia/Ambiente Collana diretta da Salvatore Dierna

Technologies for Small Buildings

Alessandra Battisti

Technologies for Small Buildings

Alessandra Batti

sti

© copyright Alinea Editrice s.r.l – Firenze 2012

50144 Firenze, via Pierliugi da Palestrina, 17/19 rosso

Tel. +39 055/333428 – Fax +39 055/3310013

e-mail: [email protected] http://www.alinea.it

ISBN 978-88-6055-599-1

Tutti i diritti sono riservati:nessuna parte può essere riprodotta in alcun modo (compresi fotocopie e microfilms)senza il permesso scritto della Casa Editrice

Finito di stampare nell’ottobre 2012

stampa: Genesi Gruppo Editoriale s.r.l. - Città di Castello (Perugia)

Progetto/Tecnologia/Ambiente

Direzione della Collana

Salvatore Dierna

Coordinamento editoriale e scientifico

Alessandra Battisti, Fabrizio Tucci

Comitato scientifico

Roberto Bologna

Michele Di Sivo

Gerhard Hausladen

Françoise Hélène Jourda

Mario Losasso

Fabrizio Orlandi

Matheos Santamouris

Fabrizio Schiaffonati

Alessandra Battisti

Technologies for Small Buildings

A Francesca che in questi anni come il personaggio di Alice nel Paese delle meraviglie riflette sul significato deldiventare grandi e la bellezza del restare anche un po’ piccoli

Ringrazio

Luca Mosconi che ha elaborato, sotto il mio coordinamento, le schede delle seguenti parti del libro:

capitolo 1:1.4 Casi di studio

Letizia Martinelli che ha elaborato, sotto il mio coordinamento, le schede del capitolo 2 del libro.

Matteo Baldassari, Maria Giuseppa Ciotti, Letizia Martinelli e Luca Mosconi che hanno parteci-

pato all’impaginato grafico del libro.

Massimiliano Nico per la revisione finale del volume.

Matteo Baldassari ha curato la copertina.

Technologies for Small Buildingsun’occasione di riqualificazione sostenibile degli spazi urbani

1 Technologies for Small Buildings

1.1 Riqualificazione ambientale e contesto

1.2 Rinnovata domanda sociale e funzionalità

1.3 Rapidità e semplicità di costruzione

1.4 Analisi di casi studio di prefabbricazione

2 Small Buildings per la cultura

2.1 Fattori di evoluzione delle piccole biblioteche

2.2 Caratteristiche delle attività prevalenti e loro relazioni

2.3 Analisi morfotipologica delle piccole biblioteche

2.4 Analisi di alcuni casi studio

3 Small Buildings per le architetture di servizio

3.1 Crop in the box: architetture di servizio per l’expo 2015

3.2 Qualità degli spazi e rapporto con il contesto

3.3 Funzionalità

3.4 Rapidità e semplicità di costruzione

3.5 Sostenibilità ambientale

4 Small Buildings per le architetture delle infrastrutture per la mobilità

4.1 Articolazione tipologica delle piccole stazioni

4.2 Componenti e materiali ecosostenibili

4.3 Sistemi impiantistici

4.4 Elementi di arredo

4.5 Cantierizzazione

5 Small Buldings per le attività commerciali

5.1 Dimensioni prestazionali degli Small Buildings per le attività commerciali

5.2 Caratteristiche delle attività prevalenti e loro relazioni

5.3 Analisi morfo-tipologica dei piccoli spazi di vendita

5.4 Analisi di alcuni casi studio

Bibliografia

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1 Technologies for Small Buildings:

un’occasione di riqualificazione sostenibile degli spazi

urbani

Il presente libro nasce dall’idea che i piccoli edifici inseriti negli

spazi cittadini possano costituire delle occasioni di riqualificazio-

ne del tessuto urbano, essendo una sorta di modelli tecnologici

in miniatura, emblema di una progettazione ambientalmente

sostenibile, facilmente realizzabile, economicamente possibile

tali da avere spesso come fine ultimo quello di poter indicare

strade percorribili di impiego diffuso di tecnologie innovative e in

alcuni casi altamente sperimentali. Gli small buildings sparsi

nelle grandi città diventano esempi di architettura realizzata di

dimensioni modeste che rappresentano tracce utili alla vita del

territorio urbano e nel loro piccolo possono garantire qualità

nella vita di tutti i giorni e, allo stesso tempo, rappresentare un

segnale concreto di un modo diverso, leggero, consapevole di

pensare-costruire-vivere l’architettura, secondo criteri di sosteni-

bilità diffusa e quotidiana.

Certo, con ciò non si vuole riduttivamente pensare ad un’idea di

sostenibilità ambientale che sia solo l’individuazione di modelli

tecnologici da applicare a piccoli manufatti edilizi, ma questi edi-

fici possono realmente essere dei volani di sostenibilità ambien-

tale, sociale e di qualità diffusa, inverata da una sostenibilità tec-

nologica ed economica che nasce dalla capacità di immaginar-

ne con estrema semplicità il cantiere, dalla progettazione dei

processi che portano alla facile realizzazione fino allo smontag-

gio e disassemblaggio dell’edificio come parte di un unico pro-

cesso coerente e progettato.

Inoltre, data la natura di questo tipo di architetture, orientate al

comfort e alla soddisfazione, pensate in spazi ristretti e per

tempi limitati, ma spesso intensi, gli edifici sono caratterizzati da

un elevato grado di intelligenza informatica, di funzionalità ed

efficienza energetica, carattere per cui condizione imprescindi-

bile per soddisfare le necessità di un buon progetto è l’organiz-

zazione prestazionale degli spazi e già dai layout dei progetti -

caratterizzati frequentemente da un’elevata modularità e flessi-

bilità - per ciascuna funzione viene garantito un uso efficiente

e performante degli ambienti, da permetterne una fruizione con-

fortevole, secondo un processo all’interno del quale il progetto

diviene la sintesi di scelte che raccolgono in sé i tre concetti di

sostenibilità ambientale, rinnovata dimensione sociale e pianifi-

cazione energetica ed economico-finanziaria dell’intervento.

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Technologies for Small Buildings

1.1 Riqualificazione ambientale contesto

Per cercare di rispondere alla rinnovata domanda sociale ed

economica le sperimentazioni edilizie in atto in Europa si basa-

no su interventi che si muovono all’interno di un quadro operati-

vo che individua quattro macroaree tematiche: le fonti rinnova-

bili e l’efficienza energetica; l’agricoltura, l’industria agroalimen-

tare e la sua distribuzione; progetto, gestione e governo soste-

nibile dei sistemi di infrastrutturazione e mobilità; uso e salva-

guardia del territorio. Per il progettista si tratta di realizzare una

sintesi di dimensioni operative che si traduce nelle quattro stra-

tegie: emissioni 0, consumi energetici 0, produzione a km 0 e

consumo di suolo 0. Tutto questo prevede a monte – nella con-

cezione stessa della forma urbana - una generazione dell’ener-

gia diffusa; un trasporto sostenibile flessibile fatto di mezzi pub-

blici e condivisione dei privati; una gestione efficiente dei rifiuti

con filiere di recupero dei materiali di dismissione edile e degli

scarti in genere; una serie di cicli innovativi di produzione e con-

sumo.

Inseriti in un quadro operativo del genere i piccoli edifici rappre-

sentano da un lato le innovazioni tecnologiche e dei materiali da

costruzione, e dall’altro anche l’evoluzione globale dei diversi

linguaggi architettonici e le anticipazioni del prossimo futuro, e

a fronte della sopravvenuta crisi economica mondiale - che

mette in discussione l’architettura della bigness - gli small buil-

dings si presentano come una sfida degna del XXI secolo per

delineare un’architettura innovativa, articolata secondo temati-

che specifiche, in linea con i tempi e la velocità della nostra

epoca, in grado però di essere anche lenta e sobria quando

serve e rispettosa e corretta con l’ambiente e le sue esigenze.

Uno degli obiettivi principali di molti esempi di piccoli edifici alta-

mente tecnologi realizzati negli ultimi anni e presentati nel testo

è che l’edificio stesso, nelle sue modalità costruttive e gestiona-

li, rappresenti un modello di sostenibilità ambientale. Il concept

alla base di molti di questi esempi è che, attraverso un’accurata

pianificazione dell’uso delle risorse energetiche, delle tecnologie

di cantiere, dell’impiego di materiali ecocompatibili, riciclabili o

riutilizzabili, del massimo risparmio nel consumo di suolo e della

gestione dei rifiuti, gli small buildings possano diventare delle

vere e proprie officine urbane legate alle tecnologie della soste-

nibilità, in grado di veicolare saperi e buone pratiche ambienta-

li, incarnando criteri e linee guida di sviluppo sostenibile nell’edi-

ficio realizzato, nel cantiere stesso, spesso già dalla scelta del

sito e del contesto urbano in cui si inserisce all’interno del quar-

tiere, negli aspetti energetici, fino all'approvvigionamento dei

materiali scelti e gestiti secondo un criterio di attenzione al ciclo

di vita per massimizzarne la riciclabilità e riutilizzo, minimizzan-

do l’impatto ambientale e pensando sempre alla dismissione

futura.

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Technologies for Small Buildings

1.2 Rinnovata domanda sociale e funzionalità

Fino a pochi decenni orsono le nostre città e i nostri spazi resi-

denziali venivano progettati con uno spirito che si avvicinava per

molti versi a Leonia, una delle città invisibili di Calvino, città dove

veniva esaltata la società consumistica dell’eccesso e dello

spreco: “l’opulenza si misura a Leonia dalle cose che ogni gior-

no vengono buttate via per far posto alle nuove”. Per quanto al

momento attuale esistano ancora luoghi con comportamenti di

questo genere, sia per accresciuta consapevolezza ambientale

della società, ma anche per la necessità contingente di fronteg-

giare crisi economiche ogni anno sempre più dure, gli obiettivi

principali dell’abitare nell’ultimo decennio si sono sempre più

spostati da una visione di consumo a quella della decrescita il

cui principale teorico Serge Latouche sintetizza nel programma

delle 8 R: rivalutare, riconcettualizzare-reinquadrare, ristrutturar-

re, rilocalizzare, ridistribuire, ridurre, riutilizzare, riciclare.

Decrescita che in termini di ricerca architettonica si traduce in

una ricerca del raggiungimento della qualità energetica, socia-

le e ambientale dell’abitato, con processi che ultimamente sono

etichettati con la locuzione inglese Low Energy Low Cost.

Rimanere fino ad un’età elevata presso il nucleo familiare d’ori-

gine anche dopo avere terminato gli studi, decidere di sposarsi

e trascorrere la propria vita tra due case, tra due città, tra due

tempi di vita alternativi, avere una famiglia “occasionalmente

allargata”, vivere da giovani soli (single), vivere da anziani da

soli, o con badante, vivere da immigrati extracomunitari con una

cultura e visione dello spazio differente dalla nostra costituisco-

no solo alcune delle attuali forme dell’abitare sempre più com-

plesse.

Al momento attuale non sono più invariabili i termini dell’espres-

sione: lavoro+casa+famiglia=luogo che per lungo tempo nella

cultura mediterranea hanno costruito certezza sociale; la casa

ha rappresentato per lunghi decenni insieme al lavoro un ele-

mento di stabilità legato a un progetto e al suo sviluppo, la casa

era il segno esplicito di una posizione sociale, ma che dire oggi

quando assistiamo all’avvicendarsi di forme di lavoro e di fami-

glia sempre meno stabile? Allo stesso tempo però la flessibilità

lavorativa, comporta il ritorno, seppure in forme diverse, di una

relazione più stretta e di parziale sovrapposizione tra spazio di

residenza e di lavoro, che vede la ricomparsa della casa-labora-

torio di tipo storico artigianale, ma anche di nuove forme di lavo-

ro telematico che si insinuano più intimamente nella casa, o

nuove forme residenziali che a loro volta si insinuano in spazi

lavorativi come campo base di un lavorare (dipendente o auto-

nomo) e vivere (da single/in famiglia) sempre più nomade.

Infine, l’allungamento della vita porta a case abitate da anziani

soli e sottoutilizzate, a singolari e inedite convivenze tra badan-

ti, figli e amici che si alternano nel menage familiare e assistia-

mo a movimenti centripeti che riportano figli divorziati dagli

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Technologies for Small Buildings

anziani genitori e/o genitori bisognosi di cure a vivere coi figli

nelle loro case.

Un lavoro di ricerca tipologica, quello che riscontriamo in molti

esempi europei, che si spinge a prospettare modelli innovativi di

spazi tradizionali dell’abitare in forme dimensionalmente ridotte

rispetto a quelle usuali e sperimentali non solo in termini di pro-

gettazione, ma anche di fruizione, gestione, arredabilità e dota-

zione di apparati che permettano il lavoro a distanza, così come

di sistemi impiantistici di captazione solare attiva e passiva, di

raffrescamento e riscaldamento naturale, di ottimizzazione del

controllo della radiazione solare, di riduzione dell’uso delle

acque e di recupero e riuso delle acque meteoriche, di raccolta

differenziata dei rifiuti solidi urbani, di controllo degli scambi ter-

mici radiativi e di protezione da fonti di rumore.

Esempi che spesso ci fanno toccare con mano l’obsolescenza

dei nostri standard edilizi normativi, e delle nostre tipologie abi-

tative tradizionali assolutamente non al passo con questa evolu-

zione della domanda.

1.3. Rapidità e semplicità di costruzione

Gli small buildings della maggior parte dei casi studio conside-

rati nel corso della trattazione sono caratterizzati da costi e

tempi di costruzione ridotti e al fine di garantire il rispetto di

tempi e costi in genere sono realizzati con sistemi prefabbrica-

ti e assemblati a secco, anche con l’obiettivo di limitare la com-

plessità e la quantità delle lavorazioni da eseguire in cantiere,

limitare gli imprevisti e incrementare la sicurezza.

È noto che l’impatto ambientale globale di un edificio è la

somma degli impatti legati all’approvvigionamento dei materiali,

alla costruzione, alla fase di esercizio e a quella di dismissione,

e che per un edificio tradizionale l’impatto ambientale legato alla

fase di esercizio - dipendente principalmente dall’utilizzo di com-

bustibili fossili per soddisfare i fabbisogni energetici - è spesso

preponderante rispetto a quello delle altre fasi, in quanto si pro-

paga per l’intera vita dell’edificio stesso.

Gli small buildings, però, presentano caratteristiche intrinseche

fondamentalmente diverse rispetto ad edifici permanenti spesso

a causa della loro temporaneità di utilizzo; nel caso di edifici

temporanei, infatti, l’impatto della fase di esercizio è fortemente

ridotto rispetto ad un edificio tradizionale pensato per durare

decine di anni. Pertanto, nella valutazione ambientale delle

architetture piccole e mobili l’impatto legato ai materiali utilizzati

e quello relativo ai processi di costruzione e dismissione degli

edifici costituiscono una voce relativamente più importante nella

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Technologies for Small Buildings

valutazione ambientale globale rispetto al caso di un edificio tra-

dizionale.

Risulta, quindi, evidente che per minimizzare le conseguenze

negative per l’ambiente, gli edifici piccoli richiedono una strate-

gia completamente diversa da quella di un edificio tradizionale.

Come illustrato in precedenza, il sistema costruttivo e i materia-

li determinano in modo importante le conseguenze generate

dalla costruzione e dalla dismissione dei small buildings.

I materiali utilizzati per la costruzione presentano un impatto

ambientale legato alla loro stessa creazione, dall’estrazione

delle materie prime fino alla posa in cantiere e successiva

dismissione. Tale impatto è misurato da vari indicatori secondo

una metodologia di valutazione chiamata Life Cycle Assessment

(LCA) che in molti degli esempi esaminati evidenzia come le

soluzioni costruttive adottate (struttura, involucro edilizio e

impianti) siano pensate per minimizzare l’impatto ambientale

delle fasi di costruzione e dismissione.

Si tratta normalmente di progetti che adottano materiali a basso

impatto ambientale (spesso troviamo il legno), o con un alto

contenuto di materiale riciclato e/o riciclabile, frequentemente

con provenienza geografica entro i 200-300 km dal Sito (consi-

derando anche il luogo di estrazione e lavorazione).

Small Building per lo spazio dellacultura

Immagine tratta dalla Tesi di lau-rea di Letizia Martinelli “progettodi una piccola biblioteca al quar-tiere Flaminio Roma”

1.4 Analisi di alcuni casi studio

Technologies for Small Buildings

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INDICATORE GENERALE DI

PREFABBRICABILITÀ

B AM

COLLOCAZIONE

TIPOLOGIA

CREDITS

LOCALIZZAZIONE:

Norimberga, Germania

PROGETTISTI:

amI Architekturwerkstatt,

Loebermann, Nürnberg

STRUTTURE: /

ANNO REALIZZAZIONE: 2001

edificio per uffici

zona

centrale

DIMENSIONE

27 > 81 mq

alta

densità

Esempi di prefabbricazione

“Blue Box”, padiglione temporaneo per una banca

Il “Blue Box” è uno Small Building pensato e progettato dallostudio tedesco amI Architekturwerkstatt come ufficio tempora-neo di una banca, e in quest’ottica è stato concepito contenen-do i costi e facilitando la realizzazione, pur mantenendo un ele-vato standard economicità di comfort ambientale. Il sistemaprefabbricato è composto con travi e pilastri di legno, con passodi 3 x 3 m modulare a formare cellule base di 9 m di lunghez-za, 3 m di larghezza e 2,5 m di altezza. L’involucro esterno èrealizzato con pannelli sandwich composti da due strati di legnocon interposto uno strato di isolante che consentono un rapidomontaggio ed una intercambiabilità fra le pareti; è infatti possi-bile inserire nei moduli di tamponatura finestre a tutta altezzache danno luce e consentono una buona areazione del locale.La struttura viene posizionata su un sistema di travi in legno chela rialzano dal suolo così da garantire un miglior isolamentodagli agenti atmosferici esterni ed offrire un basamento rigido di“fondazione” sul quale poggiarsi per ovviare ai possibili dislvelliche inevitabilmente si possono incontrare nel posizionamentodel manufatto. La struttura viene posizionata su un sistema ditravi in legno che la rialzano dal suolo così da garantire unmiglior isolamento dagli agenti atmosferici esterni ed offrire unbasamento rigido di “fondazione” sul quale poggiarsi per ovvia-re ai possibili dislvelli che inevitabilmente si possono incontrarenel posizionamento del manufatto.

REQUISITI DI

PREFABBRICAZIONE

PREFABBRICAZIONE

grandezza elementi

MONTAGGIO

rapidità di montaggio

DISMISSIBILITÀ

facilità di smontaggio

RICICLABILITÀ

riuso dei materiali