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IlFattoQuotidiano.it / Cronaca Cucchi, legale: ‘Fallimento giustizia’. Sap: ‘Chi disprezza salute paga conseguenze’ di F. Q. | 31 ottobre 2014 COMMENTI Tweet 103 62 1,4mila Condividi Reazioni dal mondo politico e dai sindacati di polizia dopo la sentenza d'Appello, che ha assolto tutti gli imputati. Giovanardi: "Non c'è stato pestaggio. Ma rimangono responsabilità morali: Cucchi morto di fame e di sete" La sentenza è il “fallimento della giustizia italiana”. Ma anche “una vergogna senza precedenti” che consente allo Stato di autoassolversi e fa morire Stefano Cucchi “un’altra volta”. La decisione della Corte d’Appello di Roma , che ha assolto tutti gli imputati del processo , ha profondamente scosso la famiglia della vittima. Ma ha anche suscitato aspre reazioni nel mondo politico. Al contrario, Gianni Tonelli, segretario generale del sindacato di polizia Sap, esprime “piena soddisfazione” per la decisione della corte. Non solo. Perché in una nota scrive: “In questo Paese bisogna Cronaca

IlFattoQuotidiano.it / Cronaca Cucchi, legale: ‘Fallimento ... · questo, non doveva pagare con la vita. Io, mio fratello, la mia famiglia meritiamo giustizia”. Sbalordita anche

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Cucchi, legale: ‘Fallimento giustizia’.Sap: ‘Chi disprezza salute pagaconseguenze’

di F. Q. | 31 ottobre 2014

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Reazioni dal mondo politico e dai sindacati di poliziadopo la sentenza d'Appello, che ha assolto tutti gliimputati. Giovanardi: "Non c'è stato pestaggio. Marimangono responsabilità morali: Cucchi morto difame e di sete"

La sentenza è il “fallimento della giustizia italiana”. Ma anche“una vergogna senza precedenti” che consente allo Stato diautoassolversi e fa morire Stefano Cucchi “un’altravolta”. La decisione della Corte d’Appello di Roma, che haassolto tutti gli imputati del processo, ha profondamentescosso la famiglia della vittima. Ma ha anche suscitato asprereazioni nel mondo politico. Al contrario, Gianni Tonelli,segretario generale del sindacato di polizia Sap,esprime “piena soddisfazione” per la decisione della corte.Non solo. Perché in una nota scrive: “In questo Paese bisogna

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finirla di scaricare sui servitori dello Stato le responsabilitàdei singoli, di chi abusa di alcol e droghe, di chi vive allimite della legalità. Se uno ha disprezzo per la propriacondizione di salute, se uno conduce una vita dissoluta, nepaga le conseguenze. Senza che siano altri, medici, infermierio poliziotti in questo caso, ad essere puniti per colpe nonproprie”.

Il sindacalista rimarca inoltre “il nostro impegno e il nostrosforzo” per introdurre “in maniera sistematica e organica levideocamere e le garanzie funzionali, così da potertutelare maggiormente i poliziotti, ma anche i cittadini, intutte le situazioni”. E si augura “un immediato dietrofront delconsiglio comunale di Roma che, su proposta di Sel, avevaaddirittura approvato l’intitolazione di una piazza perCucchi. Visto che il Campidoglio aveva negato lapossibilità di una via per la Fallaci, ci auguriamo adesso unavalutazione positiva per eroi veri, come Raciti. Attendiamola risposta del sindaco Marino“.

La famiglia: “Meritiamo giustizia” – Sconvolta dallasentenza, invece, è la famiglia della vittima che assicura:“Andremo avanti”. In lacrime in aula la sorella di StefanoCucchi, Ilaria. “Nella sentenza di primo grado non si è dettoche Stefano non è stato piccchiato, ma che la giustizia nonera in grado di dire chi fosse stato tra gli agenti e i carabinieri– ha detto -. Ora, in appello, mi aspettavo un passo in avantiche non c’è stato. Da semplice cittadina mi chiedo cosa midevo aspettare dalla giustizia“. Poi aggiunge: “Mio fratello èmorto anche per colpa dei magistrati che non lo hannoguardato in faccia. Mio fratello – ha sottolineato – era un

Il sindacato di polizia: “Aspettiamodietrofront di Marino sull’intitolazione diuna piazza a Cucchi”“

ragazzo come gli altri che ha commesso un errore e che, perquesto, non doveva pagare con la vita. Io, mio fratello, la miafamiglia meritiamo giustizia”. Sbalordita anche la madre diCucchi che parla di “sentenza assurda” e dice: “Mio figlio èmorto ancora una volta”. Inoltre, per l’avvocato dellafamiglia, Fabio Anselmo, si tratta “il fallimento dellagiustizia italiana”. Ma dopo la lettura del dispositivo, daibanchi degli imputati in aula, si sono levate mani chemostravano il dito medio, rivolto a chi stava assistendoall’udienza. Un gesto documentato da una sequenzafotografica sul sito di Repubblica.it.

Ferrero: “Lo Stato si autoassolve” – Per CarloGiovanardi, senatore Ncd che in passato è spessointervenuto sula vicenda, “per quanto riguarda gli agenti dicustodia non poteva che esserci che l’assoluzione, nonessendoci stato il pestaggio. Per quanto riguarda i mediciribadisco quello che ho detto fin dall’inizio della vicenda:Stefano Cucchi doveva essere curato e alimentato anchecoattivamente, in quanto non in grado di gestirsi a causadelle patologie derivanti dal suo complesso rapporto con ilmondo della droga. Se la Corte d’Assise ha esclusoresponsabilità penali rimangono però le responsabilità moralirispetto ad una persona che è stata lasciata morire di fame edi sete”.

Parla invece di “vergogna senza precedenti” e sentenzadi “autoassoluzione dello Stato” il leader del Prc, PaoloFerrero. “Nel corso del procedimento, infatti, si èdimostrata in modo evidente l’esistenza di un sistema

Giovanardi: “Agenti assolti perché non c’èstato pestaggio. Ma rimangonoresponsabilità morali: Cucchi morto di famee di sete”

violento nei confronti dei detenuti e di un sistemasanitario quanto meno superficiale. E’ surreale che tuttisappiano cos’è successo a Stefano Cucchi, tutti sanno che èstato pestato a sangue e che non gli sono state somministratele cure adeguate, ma nessuno paga. L’assoluzione di questepersone è autoassoluzione di uno Stato sempre piùautoritario. E’ straziante, l’hanno ucciso per la terza volta.Siamo vicini a Ilaria e a tutta la famiglia Cucchi”. “Ingiustiziaè fatta” anche per la presidente di Fratelli d’Italia-AlleanzaNazionale, Giorgia Meloni, che su Twitter scrive: “CasoCucchi: 5 anni passati e 0 responsabili. Ingiustizia è fatta”.

Sul fronte Pd, Walter Verini, capogruppodem in commissione Giustizia – pur precisando che “lesentenze vanno rispettate” – sottolinea che la pronuncia dellaCorte d’Appello “lascia l’amaro in bocca. In questomomento siamo vicini ai familiari e a tutti coloro che sisono sempre battuti per la verità e la giustizia sulla morte diStefano. In questo caso i pesantissimi interrogativi sullamorte di Stefano rimangono tutti interi. Le risposte dovrannoarrivare. È lo Stato che le deve esigere”.

Gli imputati e il sindacato di polizia – Commenta ladecisione dei giudici anche l’avvocato Gaetano Scalise, chenel processo ha assistito il primario del Sandro Pertini, AldoFierro. “Siamo molto soddisfatti del risultato ottenuto – hadetto -. Era quello che aspettavamo come risultato minimo.La Corte ha fatto un buon governo degli insegnamenti dellaCorte di Cassazione in tema di responsabilitàprofessionale dei medici. Il punto nodale era che esistonodubbi sulla causa di morte di Cucchi e questo esclude laresponsabilità dei medici”. “Decisione assolutamenteequilibrata” per gli avvocati Costantino Marini e Fabrizia

L’infermiere imputato: “Felice anche per imedici del Pertini”“

Morandi, che hanno assistito il medico Luigi Preite deMarchis, mentre si dice “felice” uno degli imputati,l’infermiere Giuseppe Flauto, già assolto in primo grado.“Sono veramente felice di questa sentenza, non solo per me,perché non avevo dubbi sulla mia innocenza, ma sono feliceanche per i medici del Pertini che più volte durante ilprocesso di primo grado si erano sentiti dire che non eranodegni di vestire il camice”.

Oltre al Sap, interviene anche il Sappe, sindacato autonomopolizia penitenziaria. La sentenza, dichiara il segretariogenerale Donato Capece, “ci dà ragione quando, in assolutasolitudine, sostenemmo che non si dovevano trarre affrettateconclusioni prima dei doverosi accertamentigiudiziari. Abbiamo avuto ragione nel confidare nellamagistratura, perché la polizia penitenziaria non aveva e nonha nulla da nascondere – sottolinea Capece – Già neldicembre 2009, la rigorosa inchiesta amministrativa dispostadall’allora capo del Dap Franco Ionta, sul decesso diStefano Cucchi, escluse responsabilità da parte delpersonale di polizia penitenziaria, in particolare di quello cheopera nelle celle detentive del palazzo di Giustizia a Roma“.

La mamma di Aldrovandi: “Sentenza incredibile” -“Allibita” anche Patrizia Moretti, mamma di FedericoAldrovandi, ucciso a Ferrara a settembre 2005. Un caso peril quale quattro poliziotti sono stati condannati in viadefinitiva per omicidio colposo. “E’ difficile trovare qualcosada dire. Rimango allibita – prosegue -, è incredibile questasentenza, è come se Stefano fosse morto senza che ci sianessuna responsabilità”. Del resto, aggiunge Moretti“abbiamo visto tutti le foto, è chiaro che è morto per unacausa”. “Sicuramente – conclude la madre di Aldrovandi – lafamiglia richiederà degli approfondimenti”. Si dice invece“amareggiato e deluso” Giorgio Sandri, il papà diGabriele, tifoso della Lazio ucciso da un agente della

Polstrada l’11 novembre 2007 sull’A1 nei pressi diArezzo. “Ci si sente abbandonati. Ci si porta dietro un luttoche non passerà mai. Viviamo in un Paese in cui bastachiedere scusa e si continua ad andare avanti, senza chenessuno paghi. Poi – aggiunge – penso al corpo piagato diStefano: certi segni così evidenti non se li è fatti da solo.Eppure la giustizia non l’ha pensata così. Bisogna sempresperare, ma come non sentirsi abbandonati”.

Amnesty Italia: “Decesso che tutto appare meno cheaccidentale o autoprocurato” – “Aspettiamo di sapereperché la Corte abbia deciso di mandare tutti assolti. Quelche è certo è che, a cinque anni di distanza dalla morte diStefano Cucchi, la verità processuale non sembra dirci nulladi quel che è accaduto davvero”. E’ il commento, divulgato inuna nota, del presidente di Amnesty International Italia,Antonio Marchesi, sulla sentenza che vede assolti medici eagenti coinvolti nella vicenda della morte di Stefano Cucchi.Il procedimento, conclude Marchesi “non accerta alcunaresponsabilità per un decesso che tutto appare meno cheaccidentale o auto-procurato”.

Patrizia Moretti: “Sono allibita. Come se perla sua morte nessuno fosse responsabile”“

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