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03 / protezione dei dati Ciò che il web rivela di noi Informazione per il docente 1/10 Compito Informazioni tecniche sulle caratteristiche di Internet in relazione alla rintracciabilità delle informazioni (1), al cervello digitale (2), ai cookie (3), al Web 2.0 (4) con esempi concreti o scenari e consigli. Secondo la modalità «puzzle di gruppo» elaborare differenti testi e informazioni tecniche. Elaborare/riassumere testi Discussioni Lavorare al computer cercando in rete ad esempio informazioni su un personaggio di spicco o confrontando varie disposizioni sulla protezione dei dati Obiettivo Essere consapevoli dei complessi meccanismi di memorizzazione e di salvataggio del web. Riconoscere che si lasciano tracce e che esse rimangono o sono rintracciabili. Riflettere sulle possibilità di proteggere la propria sfera privata in rete. Materiale Informazioni tecniche su schede Informazioni per il docente: puzzle di gruppo Appunti Modalità Puzzle di gruppo Durata 45’ Informazioni supplementari: Il docente riceve informazioni supplementari sull'uso del telefonino e della chat. Fonti: www.lincaricato.ch http://www.easy4.it/ http://www.bfs.admin.ch/bfs/portal/it/index.html http://portal.wikimedia.ch/wikipedia/lang,it Su YouTube sono a disposizione una vasta documentazione e testimonianze di persone vittime di molestie e minacce virtuali (cybermobbing) e di bullismo elettronico (cyberbulling). La loro visione durante l'insegnamento potrebbe essere indicata! A questo ambito tematico si addice un articolo di giornale che si trova in formato PDF alla fine dell'unità didattica: Siti web che visualizzano l'indirizzo IP dell'utente e la sua sede: http://mio-ip.it/

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03 / protezione dei dati

Ciò che il web rivela di noiInformazione per il docente

1/10

Compito Informazioni tecniche sulle caratteristiche di Internet in relazione alla rintracciabilità delleinformazioni (1), al cervello digitale (2), ai cookie (3), al Web 2.0 (4) con esempi concreti oscenari e consigli.

Secondo la modalità «puzzle di gruppo» elaborare differenti testi e informazioni tecniche.

Elaborare/riassumere testi

Discussioni

Lavorare al computer cercando in rete ad esempio informazioni su un personaggio dispicco o confrontando varie disposizioni sulla protezione dei dati

ObiettivoEssere consapevoli dei complessi meccanismi di memorizzazione e di salvataggio del web.Riconoscere che si lasciano tracce e che esse rimangono o sono rintracciabili. Rifletteresulle possibilità di proteggere la propria sfera privata in rete.

Materiale

Informazioni tecniche su schede

Informazioni per il docente: puzzle di gruppo

Appunti

Modalità

Puzzle di gruppo

Durata

45’

Informazionisupplementari:

Il docente riceve informazioni supplementari sull'uso del telefonino e della chat.

Fonti:

www.lincaricato.ch

http://www.easy4.it/

http://www.bfs.admin.ch/bfs/portal/it/index.html

http://portal.wikimedia.ch/wikipedia/lang,it

Su YouTube sono a disposizione una vasta documentazione e testimonianze dipersone vittime di molestie e minacce virtuali (cybermobbing) e di bullismoelettronico (cyberbulling). La loro visione durante l'insegnamento potrebbe essereindicata!

A questo ambito tematico si addice un articolo di giornale che si trova in formatoPDF alla fine dell'unità didattica:

Siti web che visualizzano l'indirizzo IP dell'utente e la sua sede: http://mio-ip.it/

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Ciò che il web rivela di noiPuzzle di gruppo

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Compito:

Puzzle di gruppo: la classe è suddivisa in quattro gruppi (1–4). Ogni persona è attribuita aun gruppo speciale (A–D). Le singole persone si riuniscono nei gruppi speciali e svolgono icompiti sulle schede distribuite. una volta terminato il lavoro gli «specialisti» ritornanonei loro gruppi (1–4) e spiegano ciò che hanno imparato!

Il web non dimentica mai!

Informazioni personali, testi, filmati e fotografie non sono più privati dal momento che sono in rete. Da quelmomento infatti i dati vivono di vita propria: si diffondono, finiscono in motori di ricerca e in archivi online,

vengono copiati e inoltrati da altri utenti. Annullare e cancellare tutto?Praticamente impossibile! Valutare quindi in tempo quello che si vuole veramente far

conoscere a tutti!

I seguenti quattro testi mostrano che la rete non dimentica e quanto può riemergere anche dopo anni:

1. So dove hai navigato ieri sera!2. Il cervello più grande è digitale!3. Cookie – un biscotto o un'informazione digitale?4. Web 2.0 – un'idea con molte trappole!

Impostazione:

1. Distribuire all'interno di ogni gruppo i quattro ambiti tematici.2. Gli specialisti tematici dei vari gruppi s'incontrano nei rispettivi gruppi speciali (costituiti per tema).3. Leggere le schede. Evidenziare le informazioni più importanti e discuterne assieme.4. Redigere una sintesi su un foglio A4 con le informazioni più importanti.5. Ritornare quindi nei gruppi di partenza e spiegare agli altri quanto è stato scoperto. Gli altri faranno la

stessa cosa per i loro ambiti tematici!

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Testo 1: So dove hai navigato ieri sera!

I dati tecnici vengono trasmessi automaticamente senza che l'internauta se ne accorga.

Ogni computer che si collega a Internet ottiene un numero IP, una specie di «numero telefonico» per Internet.In tal modo è possibile stabilire esattamente quando, per quanto tempo e su quali siti l'internauta ha navigato.Anche se ogni volta che si riavvia il computer viene attribuito un nuovo numero IP, il fornitore di serviziInternet registra tutti gli indirizzi IP. Si può così ricostruire in ogni momento quando, dove e con qualefrequenza l'internauta ha navigato!

L'indirizzo IP è composto da quattro numeri separati fra loro da un punto, ognuno dei quali è compreso fra 0 e

255. Ad esempio: 62.2.169.50.

Mediante il numero IP la polizia può rintracciare l'autore di un reato, come nel caso di musica scaricataillegalmente.

Compito:Trovare l'indirizzo IP del computer della classe e scriverlo di seguito:

Le aziende registrano inoltre gli indirizzi IP e possono così stabilire in ogni momento se il computer di uninternauta ha già visitato il loro sito web. Con l'aiuto dei cosiddetti cookie vengono quindi elaborati profili didati. Questi ultimi contengono ad esempio informazioni sui siti preferiti, sui banner pubblicitari sui quali hacliccato l'internauta oppure su quanto tempo è rimasto su un determinato sito!

Chi naviga in Internet, quindi, resta tutt'altro che anonimo: le tracce digitali lasciate forniscono informazionisull'internauta!

«Ma che problema c'è?» è la domanda che a questo punto sorge spontanea. Si potrebbe

pensare che chi non abbia qualcosa da nascondere possa tranquillamente rinunciare all'anonimato. Ma laprotezione dei dati si basa sul principio che anche in rete valgono gli stessi diritti della vita reale. Quando siacquista un giornale al chiosco non si è mica tenuti a fornire il proprio nome e a farsi registrare! La propriatraccia digitale, inoltre, non è oggetto di interesse soltanto per le aziende e la giustizia ma anche per individui acaccia di indirizzi IP con l'intento di violare il computer e, ad esempio, diffondere da esso un virus!

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Testo 2: Il cervello più grande è digitale!

Nel corso dell'ultimo decennio la nostra vita è stata semplificata grazie al World Wide Web e ai relativi servizi.Comunichiamo ormai senza problemi su scala mondiale, non dobbiamo più aspettare tre giorni per ricevereuna lettera e possiamo fare la spesa settimanale rimanendo semplicemente seduti al nostro posto di lavoro!

Ecco alcune informazioni su questa rete mondiale:

Il World Wide Web è stato messo a disposizione del pubblico nel 1991. È stato inventato esviluppato nel 1989 al CERN di Ginevra.

Il termine «Internet» è di fatto un'abbreviazione della nozione di «interconnected networks»(reti interconnesse).

Nel 2009 sono circolati mensilmente via Internet in media ben 11’627 petabyte di dati(accessibili a tutti) che corrispondono a un traffico giornaliero di oltre 415 petabyte di dati(pari a mille volte la quantità di dati generata da tutti i libri che siano mai stati scritti in tutte lelingue del mondo). I dati video rappresentano la maggior parte dei dati.

Nel marzo 2007 il 16,9 per cento circa della popolazione mondiale aveva accesso a Internet.

Da aprile a settembre 2009 l'81,3 per cento della popolazione svizzera con più di 14 anni hadichiarato di aver utilizzato Internet almeno una volta nel corso degli ultimi sei mesi.

L'88 per cento degli internauti dice di usare Internet principalmente per inviare e riceveremessaggi di posta elettronica. In generale Internet viene evidentemente utilizzato soprattuttoa scopo informativo (motori di ricerca, consultazione di siti informativi e simili).Meno di un terzo degli internauti interrogati (pari al 25% dell'intera popolazione a partire dai15 anni) fa la spesa on-line. È significativo anche che il 40 per cento degli interrogati esegue leproprie pratiche bancarie via Internet («homebanking»), ciò che corrisponde al 30 per centodell'intera popolazione a partire dai 15 anni.Fra i motivi meno frequentemente menzionati che stanno alla base dell'impiego di Internet visono i seguenti settori (in percento degli interrogati): scaricamento di musica (26 %),scaricamento di film (8.4 %), acquisti o partecipazione a vendite all'asta (20 %), telefonate viaInternet (12,4 %).

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Text 3: Cookie – un biscotto o un'informazione digitale?

I cookie - letteramente biscotti - possono essere definiti piccoli file che vengono salvati dal server sul propriodisco duro in occasione della lettura di determinate pagine Internet. I negozi online ad esempio raccolgonotutte le possibili informazioni sui propri clienti. Essi registrano così non soltanto i dati del visitatore -sempreché riconoscibili - come il cognome o l'indirizzo, ma spesso anche le preferenze personali o le piùrecenti ordinazioni. Nel cookie inoltre sono memorizzate informazioni relative alla durata della visita a un sitoo ai siti visitati. Qualora in un secondo tempo si visiti nuovamente lo stesso sito, grazie al cookie il server si«ricorda» della precedente visita.

È anche vero che i cookie rendono la navigazione estremamente confortevole, dal momento che grazie a loroad esempio non occorre fornire i propri dati (compresa la password) ogni volta che si visita un negozio online oun'altra offerta del web. Tuttavia i cookie possono comportare anche conseguenze sgradevoli. Molte pagineweb contengono elementi grafici invisibili, cosiddetti web bug, che sono nascosti in una pagina web, unmessaggio di posta elettronica o un banner pubblicitario e sono connessi ai cookie. Il gestore di un server pergli annunci può ad esempio tenere traccia delle pagine visitate da un determinato internauta e quindi«sotterrarlo» di pubblicità mirata.

I cookie sono assimilabili a una memoria di una pagina Internet e apparentemente non sono pericolosi anchese possono diventare particolarmente sgraditi e addirittura problematici. Siete in grado di trovare i cookie sulvostro computer?

Due consigli:

In Internet Explorer sotto «Strumenti – Opzioni Internet – Generale – Cronologia esplorazioni – Impostazioni -Visualizza file»,in Firefox sotto «Strumenti – Impostazioni – Protezione dati – Visualizza cookie».

Compito:Dal vostro punto di vista quali informazioni possono interessare le aziende e i gestori dipiattaforme? Se foste un noleggiatore di DVD quali cookie scegliereste?

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Text 4: Web 2.0 – un'idea con molte trappole!

Da alcuni anni coloro che navigano in Internet non sono più soltanto «consumatori» ma utilizzano sempre piùInternet per diffondere informazioni, foto, video e altro ancora. Le pagine Internet diventano sempre piùdinamiche e interattive. Nel gergo tecnico questa evoluzione di Internet viene designata come Web 2.0!

Le cosiddette «piattaforme sociali» («Social Networking Sites»; SNS) assumono sempre più importanza.

L'utente di questi portali Internet pubblica per lo più un profilo che contiene indicazioni sull'indirizzo,preferenze, immagini e altre informazioni o dati. Tale profilo diventa quindi accessibile a molti internauti.Talvolta occorre conferire diritti in modo tale da consentire soltanto a un determinato numero di persone diguardare il profilo.

La protezione dei dati è posta tuttavia di fronte a una nuova sfida. All'inizio i dati personali dovevano essereprotetti dallo Stato o dall'azienda prima della loro elaborazione. Ora sono gli utenti stessi a pubblicaredirettamente e spontaneamente molte informazioni! Dal profilo della protezione dei dati occorre osservare iseguenti punti:

1. molti dati considerati un tempo personali e privati vengono presentati spontaneamente ad un vastopubblico dai partecipanti alle piattaforme sociali;

2. privati cittadini, aziende, servizi governativi ecc. accedono così a dati personali in modo semplice eanonimo;

3. i partecipanti possono anche caricare dati di persone che non sono iscritte a piattaforme sociali. Anchequesti dati vengono così resi accessibili al pubblico per ulteriori elaborazioni.

Tutto ciò comporta diversi rischi ai quali un utente di queste piattaforme si espone:

1. Internet non dimentica: i profili d'utente possono essere scaricati e salvati da altri utenti,

ciò che rende praticamente vana la cancellazione del profilo originario mentre i dati rimangonocomunque «in vita». Esiste così un'infinità di raccolte private di dati con il crescente pericolo che i datipossono essere impiegati per altri scopi rispetto a quelli previsti inizialmente.

2. I gestori di piattaforme sociali non hanno accesso soltanto ai dati personali, ma anche ad altri dati

come la durata del collegamento, la provenienza geografica approssimativa dell'indirizzo IP, la duratadi permanenza e i movimenti all'interno di un sito, ecc.

3. Non è chiaro che cosa molti gestori di piattaforme sociali facciano di tutti questi dati. Ma una cosa ècerta: la combinazione di dati personali e di dati complementari può fornire profili personali

esaurienti, la cui vendita potrebbe fruttare grossi guadagni.

4. Foto che ritraggono persone riconoscibili con tanto di nomi permettono un'identificazione evidente

della persona fotografata. Grazie a speciali applicazioni per il riconoscimento facciale è possibilesetacciare le piattaforme sociali alla ricerca di determinate persone.

5. Un altro pericolo va nella stessa direzione: il riconoscimento automatico di elementi

caratteristici sullo sfondo dell'immagine, come un dipinto o una casa, può consentire la localizzazionegeografica di una foto.

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6. Alcune piattaforme consentono di caricare dati di terze persone che non hanno aderito alla

rete e alle quali non è stato chiesto il consenso. Questo mette in pericolo la sfera privata della personainteressata.

7. In pratica i conti degli utenti non possono essere definitivamente cancellati (si veda

punto 1). Innanzitutto i profili vengono solo in parte «disattivati» e non cancellati. Inoltre, gli utentiattivi «seminano» molte altre informazioni su altre pagine della rete. Cancellare tutte questeinformazioni è praticamente impossibile. Gli utenti perdono in tal modo il controllo sui propri dati.

8. La maggior parte delle piattaforme sociali pongono ostacoli minimi alla registrazione: si

danno alcune informazioni sulla persona che non vengono verificate e potrebbero quindi essereinventate. Una volta entrati, diventa molto semplice allacciare contatti ed essere inseriti in cerchie diamici di altri aderenti. Questo comporta i seguenti pericoli:

a. Cyberstalking: le molestie online sono un vecchio fenomeno con un abito nuovo: le

possibilità offerte dalle piattaforme sociali di intessere contatti possono essere anche sfruttate permolestare qualcuno. La grande quantità di dati personali che gli utenti divulgano può ancheconsentire a un malintenzionato di scoprire l'indirizzo della propria vittima, di conoscerne leabitudini e di perseguitarla fisicamente.

b. Cybermobbing: una persona viene a lungo infastidita, vessata o terrorizzata via Internet

da altri internauti (per lo più bambini e adolescenti). La vittima viene infastidita con immagini ofilmati alterati, imbarazzanti o lesivi della sfera privata oppure con informazioni offensive chevengono pubblicate in Internet o inviate sotto forma di SMS o MMS mediante il telefonino. Levittime possono anche venire tormentate e trovarsi in difficoltà a causa di profili alterati supiattaforme sociali (come Facebook). Esse soffrono parecchio a causa di questi attacchi.

c. Cyberbulling: il bullismo online è la versione meno perfida di mobbing. Per bullismo online

s'intende il ripetuto e voluto tiranneggiamento di persone mediante la pubblicazione in Internet diingiurie, umiliazioni o minacce di violenza. Il termine «bullismo» equivale a tiranneggiare, vessare oaddirittura terrorizzare.

d. I dati del titolare del profilo possono finire nelle mani di personecon intenti criminali: se non vengono sufficientemente protetti o se vengono trattati con

troppa poca cura, i dati o le informazioni rischiano di finire nelle mani di persone con intenticriminali. Un piccolo esempio: Sandra scrive in Facebook: «Che bello, con tutta la mia famiglia partoper due settimane negli USA: sono proprio felice!» Per una banda di ladri organizzataun'informazione di questo genere è una vera e propria manna!

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Ciò che il web rivela di noiPuzzle di gruppo

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Compito: prendete in considerazione una personalità famosa, una persona della vostra

cerchia di amici o della vostra famiglia e cercate di estrapolare tutto ciò che potete suquesta persona. Elaborate a tal fine una mappa mentale della persona nella qualeregistrate tutte le informazioni trovate.

La mia persona:

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Ciò che il web rivela di noiInformazioni per il docente

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Telefonino e chat

Oltre a Internet e alle nuove piattaforme sociali, anche le possibilità di comunicare mediante il telefonino esvariate piattaforme in rete rivestono un ruolo importante. Di seguito sono presentate alcune riflessioni esollecitazioni, nonché diversi link su questo tema.

ChatIl classico chattare consiste nel comunicare con altre persone per il tramite di una piattaforma. Le persone sidenominano mediante uno pseudonimo (nickname) e con questo nome entrano in contatto con gli altripartecipanti alla piattaforma. È così possibile scambiare pubblicamente o anche in spazi privati della chat (chatroom) informazioni e opinioni. A seconda della chat room esiste la possibilità di caricare foto, pubblicarefilmati o comunicare mediante una Webcam. Questa forma di comunicazione solleva tuttavia una perplessitàlegata all'identità che si nasconde dietro allo pseudonimo. Dietro lo pseudonimo "giovaneebella88d“ puònascondersi un vecchio signore o esserci effettivamente una giovane donna nata nel 1988. Se si è consapevolidi questo rischio si forniscono informazioni private e confidenziali con meno leggerezza.

Esistono diverse campagne e azioni che rendono attenti ai pericoli della chat. Di seguito alcuni buoni link:

http://www.safersurfing.ch/2/it/1bambini_giovanile/100sicurezza_sulle_chat_e_sui_social_network.php

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TelefoninoUn telefonino non è più ormai un semplice telefono, ma funge anche da apparecchio fotografico, da computer,da accesso a Internet, da cinepresa e da console per videogiochi. Molti giovani sono costantemente e ovunquein rete avendo così la possibilità di navigare in Internet o di intrattenersi in chat room. Ciò che rappresenta unabuona possibilità di comunicare può però diventare in casi estremi una dipendenza, oppure essere sfruttataper reati penali. Un fenomeno conosciuto è la ripresa di sequenze di film che vengono poi rapidamente edirettamente pubblicate. A volte si tratta dei cosiddetti «happy slapping» («schiaffo allegro»), ossia scene diviolenza gratuita fra giovani riprese con il telefonino: i filmati vengono inviati come fossero documentari ocaricati su una piattaforma. A volte le riprese inoltrate a terzi sono di carattere erotico (effettuatepersonalmente o scaricate da Internet). Anche in questi casi vengono lese la protezione dei dati e spessoanche quella della gioventù e vengono mostrati documenti dai contenuti inaccettabili.

http://handyknigge.lernfrage.ch/froodle/home/10003-anonym-it-false-go