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1 Antonio Vigni Direttore Generale

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1

Antonio VigniDirettore Generale

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3kLD0237_screenshow_english.ppt

Roma, 16 settembre 2006

Piano Industriale 2006-2009Diventare Leader nel servizio al cliente

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3

Il Piano Industriale di Gruppo 2006-2009

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La bussola del cambiamento – Principali iniziative

Creazione del ruolo di un CFO di Gruppo

Gestione attiva del capitale Gestione integrata degli

attivi

Riorganizzazione del modello distributivo ed organizzativo e miglioramento di efficienza

Ribilanciamento utilizzo personale, nuove filiali

Valorizzazione risorse umane

Evoluzione altre spese amministrative, chiudere il gap fra le diverse realta’ del Gruppo

Ottimizzazione del Capitale e del Risk Management

Modello di Governance

Sviluppo del business

Riorganizzazione del Corporate Center

Razionalizzazione delle strutture Commerciali

Creazione del Group Service Centre

Evoluzione strategia Commercial Banking (CRM, nuovi prodotti, bisogni dei mercati emergenti, razionalizzazione della rete distributiva)

Evoluzione strategia Wealth Management (CRM, asset allocation integrata)

Evoluzione strategia Corporate Banking (Divisione Corporate, coverage model, value proposition, cost to serve)

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5

Evoluzione della strategia commerciale – Il cammino

Principali interventi

2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008

tempo

2009

Sviluppo CRM

Campagne best product

Sviluppo e roll out Piattaforma Carattere

Sviluppo e roll out Piattaforma Family

Sviluppo e roll out Centri PMI

Riorganizzazione della rete su basi multimercato

Filiera Produzione – Distribuzione

RRM – Gestione rischi operativi

Sviluppo Piattaforma Private

Evoluzione MdS e specializzazione offerta per Cluster Mobili

Customer satisfaction come driver di evoluzione commerciale

Open architecture sui prodotti e aggiornamento Piattaforme

Riassetto della rete per un migliore presidio territoriale

Sofisticazione value proposition Corporate

Evoluzione modelli di coverage per la clientela ad alto potenziale

Approccio Multispecialistico

(per servizio/prodotto)

Approccio Multimercato Approccio Multirelazionale per cluster mobili

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6

Centralità del cliente

1. Evoluzione del CRM da modelli di servizio quantitativi ad approccio mirato sulle comunità di clienti

2. Indirizzamento dei bisogni latenti: nuove opportunità di business

3. Evoluzione approccio Wealth Management: strategic asset allocation, gestione integrata delle fabbriche e apertura multibrand

4. Riposizionamento della strategia di prodotto: semplificazione del catalogo esistente e ricorso a joint ventures

5. Semplificazione dell’assetto distributivo e forti investimenti quali/quantitativi sulle risorse della rete

Centralità del cliente

Forte enfasi su qualità e livelli di servizio rispetto al prodotto

Evoluzione della strategia commerciale: i drivers del cambiamento nel Commercial Banking e Private Banking

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Evoluzione delle tecniche di CRM

Nuovo sistema di CRM – Moving to the Community Matrix

Patrimonio

Reddito

Private

Affluent

Family

Immigrati

Giovani

Indebitati

Professionisti

Pensionati

€ 500,000

€ 25,000

Patrimonio

Reddito

Private

Affluent

Family

Immigrati

Giovani

Indebitati

Professionisti

Pensionati

€ 500,000

€ 25,000

Passaggio alla “Community Matrix”:

servizio dei clusters mobili attraverso

un’offerta mirata che faccia anche

leva sui modelli di CRM

Soddisfazione dei bisogni della

clientela come variabile chiave

Creazione di una nuova unità di CRM/

Customer Satisfaction indipendente

rispetto alle reti ed aree di business

ed in riporto diretto alla Direzione

Generale

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Ottimizzazione value proposition

1. Forte razionalizzazione dell’assetto societario e miglioramento della relazione con le reti

2. Enfasi su CRM e clientela a maggiore valore aggiunto potenziale, attraverso copertura dedicata

3. Miglioramento del business mix, da prodotti tradizionali ad elevato assorbimento patrimoniale e con bassa differenziazione/ valore aggiunto a prodotti ad elevata redditività

4. Riduzione cost to serve e tempo di risposta al cliente, grazie al miglioramento di processi valutativi e di gestione del rischio

Ottimizzazione value proposition

Forte enfasi sulla creazione di valore per il cliente

e per il Gruppo

Evoluzione della strategia commerciale: i drivers del cambiamento nel Corporate Banking

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400-500

250-350

800-1.000

100-150

30-50

PMI ad altopotenziale

Enti ad altopotenziale

IstituzioniFinanziarie

LargeCorporate

Totale

Gestione diretta della clientela ad elevato potenziale

Coverage selettivo del segmento Large Corporate

Numero clienti ad alto potenziale (2009)

Criteri di segmentazione indicativi

PMI già clienti del Gruppo MPS, leader in settori ad alta crescita

Forti opportunità di investimenti in capitale fisso oppure di acquisizioni di entità esterne

Esigenze avanzate di risk management

Grado di autonomia gestionale Grado di autonomia economico-patrimoniale Grado di autonomia finanziaria

PMI ad alto potenziale

Enti ad alto potenziale

-1

0

1

2

3

4

5

6

Clienti

AVA (€ MM)

Demarketing

Distribuzione della creazione del valore – segmento Large Corporate (Settembre

2005)

Logiche di demarketing

Circa 10 relazioni sono state individuate come possibile oggetto di un’azione di demarketing

Evoluzione/sofisticazione dell’offerta su contenuti non tradizionali (es. credito specializzato, offerta capital markets, prodotti a valore aggiunto)

Il nuovo modello di copertura dei clienti Corporate ad alto potenziale

Gestione dall’area di business presso il Centro

di Governo

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Evoluzione nei processi di ottimizzazione del rischio di credito

Principali interventi sulla filiera del credito

Coverage NPL: situazione migliore di quanto sembri

2004 2005 2006 2009

Implementazione nuovi strumenti di Prima Erogazione Small BusinessImplementazione nuovi strumenti

di Prima Erogazione Small Business

Implementazione nuovi strumenti di erogazione PMI e LC

Implementazione nuovi strumenti di erogazione PMI e LC

Disegno nuova piattaforma PEF customizzata per segmenti di clientela

Disegno nuova piattaforma PEF customizzata per segmenti di clientela

Completamento strumenti e processi di erogazione

per cluster di clientela

Completamento strumenti e processi di erogazione

per cluster di clientela

Avvio experience test per Advanced MethodAvvio experience test per Advanced Method

52,8%

62%

75%

Coverage NPL 2005 Inclusi write-off suesposizione iniziale

di cui ordinari (ex mutui)

Volumi deliberati (Euro

mln)

% default su volumi

Banca MPS 336,9 1.12%

Banca Toscana 176,7 0.36%

BAM 32,7 0.87%

Totale Gruppo MPS 546,4 0.86%

Primi risultati*: Default su posizioni erogate con processo di Prima Erogazione Small Business

Nel passato si è registrato fino al 6% di default sulle prime erogazioni di credito SB. L’obiettivo del progetto

era di scendere sotto il 3%

Forte dimensionamento

past due

Forte dimensionamento

past due

Manutenzione evolutiva e gestione dinamica

portafoglio

Manutenzione evolutiva e gestione dinamica

portafoglio

1/7/06

*Istruttorie aperte tra l’inizio del processo (fine 2002 per Banca MPS e fine 2003 per Banca Toscana e BAM) e il 30 settembre 2004 (18 mesi dal febbraio 2006)

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La riorganizzazione del Centro di Governo volta a definire chiarezza di ruoli e responsabilità

Presidente

Mappa del Corporate Center

Direttore Generale

Area Comunicazione

HR, IR e altri

CFO

Pianificazione strategicaPianificazione operativaBilancio e fiscaleRisk ManagementFinanza di servizio

(Tesoreria, Capital Management e ALM di Gruppo/ACPM)

Commercial Banking / Distribution Networks

Group Service Centre

Corporate Banking / Capital Markets

Private Banking / Wealth Management

Entità legali/Fabb. Prodotto: • MPS Banca per l’Impresa• MPS Finance• MPS L&F • Intermonte

Entità legali/Fabb. Prodotto: • MPS Banca Personale• MPS Ireland• MPS AM Sgr• Gruppo MP Vita• MPS Fiduciaria

Entità legali/Fabb. Prodotto: • Consumit• B.M. Parma• B.Pop. Spoleto• MP Assicurazione Danni

Entità legali/Fabb. Prodotto: • MPS Gest. Crediti• Consorzio Operativo• MPS Immobiliare• MPS Tenimenti• Valorizzazioni Immobiliari • PGI

new

newnew new

new

newnewnew new

CRM

new

Networks

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La razionalizzazione della struttura commerciale volta alla massimizzazione dell’efficacia sul territorio

Rid

ise

gn

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el

Co

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rate

Ce

nte

rS

em

pli

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e

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me

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d

ell

a r

ete

Commercial Banking / Distribution Networks

Family Affluent Small Business

Corporate Banking e Capital Markets: gestione diretta PMI ad elevato potenziale, settore pubblico e investitori istituzionali e coverage selettivo clientela Large Corporate (1.000 nominativi a tendere)

Commercial Banking e Distribution Networks: gestione segmenti Family, Affluent e Small Business sulla base di cluster mobili

Private Banking e Wealth Management: gestione integrata fabbriche prodotto Asset Management, private banking, prodotti previdenziali e assicurativi life

Area Territoriale

Direzioni Territoriali

Filiali Centri PMI/

EntiCentri Private

Meccanismi d’integrazione e coordinamento territoriale

Accorpamento e semplificazione delle attuali filiali capogruppo, al fine di assicurare un adeguato presidio della rete commerciale garantendo un livello ottimale di efficacia ed efficienza gestionale

Focus su IT e innovazione quali driver alla base dell’efficacia commerciale

Potenziamento e razionalizzazione della rete distributiva sia mediante rafforzamento della presenza territoriale, sia con investimenti in formazione e riqualificazione delle risorse

Liberazione di tempo commerciale sulla rete mediante ottimizzazione attività di back office

Private Banking / Wealth Management

Life AuM Private

Corporate Banking / Capital Markets

Large Corporate PMI Enti

Filiera PrivateFiliera RetailFiliera Corporate

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Semplificazione e potenziamento della linea distributiva e miglior presidio territoriale

La riorganizzazione della rete distributiva, con investimento sulle risorse umane

Private Retail Corporate

Family Affluent SB PMI

CentriPrivate

Filiale CentroPMI

Private Retail Corporate

Family Affluent PMI

CentriPrivate

Filiale

SB

CentroPMI

Oggi Evoluzione

Semplificazione della linea di riporto e identificazione di 3 canali fisici di distribuzione

Focalizzazione delle filiali su sinergie e politiche di acquisition, anche tramite le Small Business

Tempo commerciale dedicato ai nuovi business

Investimenti quali/quantitativi su risorse della Rete finalizzati ad una maggiore quality delivery

Aumento del rapporto tra risorse di front-office e risorse di back-office

Da cultura orientata sul rischio di credito e retention a cultura commerciale tesa all’acquisition

Forte incremento della formazione specialistica per il miglioramento del servizio di consulenza

Focalizzazione sulla customer satisfaction

Contact Center: supporto commerciale alla rete

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Totale Sportelli oggi 1.862 ( 100 %)

Nord : 539 ( 29,0 %)

Centro: 284 ( 15,2 %)

Tosc./Umbria: 648 ( 34,8 %)

Sud e Isole: 391 ( 21,0 %)

Focus su aree con QDM < 5%

Province con quota mercato > 25%

Siena 46,0%

Grosseto 40,6%

Mantova: 30,0%

Arezzo: 29,7%

Livorno: 27,5%

Obiettivi riallocazione sportelli

Evoluzione struttura distributiva

1. Include 26 Centri PMI di Banca Toscana attualmente in corso di apertura2. Include 7 trasferimenti di filiali con chiusure effettuate nel 2005 ed aperture in corso di

realizzazione3. Il piano sportelli prevede l’apertura di 150 nuovi sportelli e 50 trasferimenti, oltre alle 107 aperture

realizzate nel 20054. Promotori di Banca Personale e di Banca Toscana (40)

Aree di sviluppo

Quota di mercatoSportelli

A: da 0 a 2 (30)

B: da 2 a 4 (20)

C: da 4 a 6 (17)

D: da 6 a 10 (17)

E: da 10 a 20 (11)

F: da 20 a 35 (6)

G: oltre 35 (2)

Quota di mercatoSportelli

A: da 0 a 2 (30)

B: da 2 a 4 (20)

C: da 4 a 6 (17)

D: da 6 a 10 (17)

E: da 10 a 20 (11)

F: da 20 a 35 (6)

G: oltre 35 (2)

La riorganizzazione della rete distributiva (segue):lo sviluppo territoriale

Ribilanciamento coverage distributivo su

aree ad alta crescita

Differenziazione della mission nelle varie

regioni

Obiettivo: rafforzare market share in province

con quote di mercato <5%

2005

Incremento

sull’ orizzonte di piano 2009

Centri PMI 1061

~ 5 -10 ~ 110-115

Centri Private 56 ~ 25 ~ 80

Sportelli 1.8692

~ 1503

~ 2.020

Promotorifinanziari4 ~ 200-250 ~ 900-950

2005

Incremento

sull’ orizzonte di piano 2009

Centri PMI 1061

~ 5 -10 ~ 110-115

Centri Private 56 ~ 25 ~ 80

Sportelli 1.8692

~ 1503

~ 2.020

Promotori~ 200-250 ~ 900-950702

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La riorganizzazione della rete distributiva (segue):il ribilanciamento nell’allocazione delle risorse

31%

37%

32%

> 7dipendenti

4 - 7dipendenti

< 4dipendenti

Distribuzione rete sportelli per numero di risorse

2005Numero dipendenti per filiale

2009Numero dipendenti per filiale

31%

46%

23%

> 7dipendenti

4 - 7dipendenti

< 4dipendenti

Linee guida di razionalizzazione e potenziamento

Chiusura o trasferimento di sportelli a basso potenziale

Rafforzamento sportelli ad elevato potenziale attraverso

l’inserimento di nuovo organico

Implementazione di modelli di servizio specialistici per

“pool di filiali”

Ulteriore razionalizzazione dei poli informatici (6 al

momento)Tot sportelli Dic

2005Sportelli con

meno di 4 dip.Razionaliz. Potenziam. Sportelli con

meno di 4dipendenti a

tendere*

1.862

602 17150

435

32%

23%

*Escluse nuove aperture

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I principali targets al 2009

CAGR e Target

Ricavi

Costi

Provisions

Utile netto

Cost/Income

Roe

AVA

Raroc

Tier I

6,5%

1,0%

1,9%

17%

64,8%

12,9%

75

9,0%

6,5%

51,2%

18,1%

655

16,3%

7,5%

CAGR 05-09

Targets

2005 2009

+ 500.000 nuovi clienti

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Cosa abbiamo già fatto in soli due mesi

Declinati i Piani Industriali delle Banche Commerciali

Avviati tutti i cantieri

Implementato il disegno organizzativo della nuova Capogruppo

Bancaria

Costituita una struttura dedicata volta alla riqualificazione e

formazione delle risorse

Definita la nuova configurazione organizzativa della Direzione Rete

Realizzate in corso d’anno oltre 400 adesioni alle iniziative di esodo

incentivato, oltre 100 delle quali riguardanti i dirigenti

Avviato il processo di rafforzamento delle strutture di rete

Sviluppato il disegno di dettaglio delle nuove strutture territoriali e

in avvio l’implementazione in un’area pilota

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Le reti commerciali al centro della

strategia del Gruppo

Le sfide per Banca Monte dei Paschi

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La nostra “mission”…

“IL MONTE E’ LA MIA BANCA”(Un primario imprenditore nazionale)

Dobbiamo far diventare questa frase

lo slogan dei 2,8 milioni di clienti attuali…

e dei 500.000 nuovi clienti!

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…percorrendo il sentiero tracciato dal Piano Industriale

AzioniMACCHINA PIÙ FLESSIBILERIVOLTA AL COMMERCIALE

FRONT-OFFICE COMMERCIALE

MOLTO PIU’ FORTE

COMPORTAMENTI RIGOROSI

Diventare leader nel servizio alla clientela

e migliorare le nostre performances

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Macchina più flessibile rivolta al commerciale:le responsabilità della Capogruppo…

Strutture efficienti e processi organizzativi snelli e funzionali

Continua innovazione di prodotti/servizi

Chiarezza degli interlocutori e tempi di risposta “istantanei”

Evoluzione del sistema premiante in modo trasparente,

motivante e diffuso

Servizi di qualità dal Centro di Governo, dalle società prodotto e

di servizio

…ma soprattutto ASCOLTO!

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…con particolare riguardo alle risorse della rete…

Crescente attenzione alle risorse di rete, anche in termini di sistemi

incentivanti

Piena valorizzazione dei risultati conseguiti e delle esperienze

professionali maturate

Significative opportunità di sviluppo professionale per chi vuole

crescere

Capacità di coniugare la preziosa esperienza maturata da chi è da

tempo sul territorio, con gli stimoli che può assicurare chi vi è da poco

Formazione continua, adeguata e fortemente indirizzata ad accrescere il

patrimonio di competenze tecniche e manageriali

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…sempre più numerose nel presidio dei nostri clienti

A fronte di una graduale riduzione degli organici di

Gruppo (pari a circa il 2% sull’intero periodo 2006-2009),

il Piano Industriale prevede comunque il rafforzamento

degli organici di rete

A tale proposito, il personale di rete è già aumentato di

circa 200 risorse rispetto a inizio anno e il rapporto tra le

risorse di front-office e le risorse di back-office è già

cresciuto di 1 p.p.

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Front-Office commerciale molto più forte sul territorio…

Le sfide per la CapogruppoIl nuovo assetto territoriale

Maggiore visibilità per tutti

Presidio decisionale più forte

per le Direzioni Territoriali

Valorizzazione e rafforzamento

dell’”ultimo miglio”

Nuove opportunità di sviluppo

per chi vuole crescere

I vantaggi per le risorse di Rete

Organizzazione territoriale

più snella, organica ed efficace

Accorciamento della filiera

Capogruppo – Rete

Aree territoriali più grandi e

quindi più forti (130 sportelli in

media)

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…con un approccio commerciale evoluto che ci differenzi dagli altri…

Le sfide per la Capogruppo

I risultati dell’indaginesulla Customer Satisfaction

Differenziarci dagli altrie dal passato

Da un atteggiamento “reattivo” ad

un’”attitudine proattiva”

Coltivare il contatto e i comportamenti

individuali, favorendo il “passaparola”

Tempi di risposta sempre più ridotti

Applicazione continua dei Modelli di

Servizio (utilizzo “Carattere” al 63,5% vs

83% di BAM; 22% dei clienti Family mai

contattato da inizio anno)

I clienti non percepiscono il

legame tra costo del

prodotto/servizio e valore dello

stesso

Scarsa propositività

Poche iniziative “post-vendita”

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Fed

eltà

…per cogliere importanti opportunità di sviluppo

Le sfide per la CapogruppoLa situazione attuale… … la sfida Clienti sempre meno fedeli,

retention al 93,6%

1% in più > 20 €/mln

Co

nsu

len

za La situazione attuale… … la sfida Scarso sfruttamento del potenziale

attuale, cross-selling pari a 3,1

10% in più > 80 €/mln

Svi

lup

po

La situazione attuale… … la sfida Tasso di acquisizione di nuovi clienti

migliorabile, acquisition al 7,2%

1% in più > 20 €/mln

95%

3,5

10%

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27

Fed

eltà

Co

nsu

len

zaS

vilu

pp

oIn sintesi…

Gli obiettivi su cui concentrare gli sforzi

Stare sempre più sui clienti

Dare spinta e qualità all’azione commerciale

Ricercare il nuovo

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Comportamenti rigorosi: allineare le performances interne ai migliori esempi di produttività…

% di filiali sopra/in linea col Budget

BMPS al 30/06/06 vs Budget

Margine da servizi

Raccolta

Flusso netto c/c

Raccolta netta fondi

Flusso netto Unit linked

-0,3%

-1,9%

-147%

n.s.

-182%

43%

19,7%

24,8%

25,5%

35,4%

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…per chiudere di slancio il IV Trimestre, in linea con il Budget…

Conseguire una crescita netta del numero di conti correnti

Allineare il mix della raccolta alle indicazioni del Budget e del

Piano Industriale (+ gestito e – obbligazioni)

Sviluppare la “cultura” delle commissioni nella gestione della

relazione con il cliente

Prestare attenzione costante agli spread applicati

Realizzare un presidio continuativo del rischio

Gli obiettivi su cui concentrare gli sforzi

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Occorre gettare fin da subito le basi per centrare il Piano Industriale

QUESTA RETE HA FATTO GRANDE IL GRUPPOE CONTINUERA’ A RENDERLO

SEMPRE PIU’ GRANDE…

…e raccogliere la sfida del Piano Industriale…

Agendo già nei prossimi mesi per raggiungere e superare gli

obiettivi per il 2007, che si presenta sfidante (con crescite tra il 7% e il

10% per i principali aggregati patrimoniali ed economici)

Chiudendo di slancio il 2006, puntando a recuperare i gap emersi a

giugno (sul risparmio gestito, sulla banca reale, sulle commissioni) che

rischiano, in chiave prospettica, di minare già la partenza 2007

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…CON LA CERTEZZA DEL SUPPORTO IRRINUNCIABILE DI TUTTE LE ALTRE

STRUTTURE DEL GRUPPO!

…con il contributo di tutto il Gruppo